SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L'UNITA' DEI CRISTIANI
18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi
(cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
Nota:
I testi biblici riportati sono tratti da:
‘Parola del Signore’ – La Bibbia, Traduzione interconfessionale in lingua corrente Leumann / Roma, Elledici / Alleanza Biblica Universale, 2000
TERZO GIORNO: Camminare verso la libertà
Esodo 1,15-22 Le levatrici ebree obbediscono a Dio, non al comando del faraone
Gli Israeliti avevano due levatrici: Sifra e Pua. Il re dell'Egitto comandò loro: «Quando assistete nel parto le donne ebree, fate attenzione al sesso del bambino: se è un maschio, dovete farlo morire; se invece è una femmina, lasciatela vivere». Le levatrici però preferirono ubbidire a Dio: non eseguirono il comando del re e lasciarono in vita i bambini. Il re chiamò le levatrici e disse loro: - Perché avete agito così e avete lasciato vivere anche i maschi? Le levatrici risposero: - Le donne ebree non sono come le egiziane: sono più robuste e, quando arriva la levatrice, hanno già partorito. Dio favorì l'opera delle levatrici e il popolo israelita crebbe e diventò sempre più numeroso. Dal momento che esse gli avevano ubbidito, Dio concesse loro di avere una propria famiglia. Allora il faraone comandò a tutto il suo popolo: «Gettate nel Nilo tutti i maschi degli Ebrei, lasciate viveresoltanto le femmine».
Salmo 17 (16),1-6 La preghiera confidente di chi è aperto allo sguardo di Dio
Preghiera di Davide.
Ascoltami, Signore: chiedo giustizia.
Presta attenzione al mio grido,
tendi l'orecchio alla mia preghiera,
sulle mie labbra non c’è inganno.
Pronunzia tu la sentenza su di me,
guarda bene chi è nel giusto.
Esamina la mia coscienza,
scrutala anche di notte.
Passami alla prova del fuoco,
non troverai nulla contro di me:
ho sempre detto la verità.
In ogni azione ho seguito la tua parola,
evitando la strada dei violenti.
I miei passi non hanno lasciato la tua via,
i miei piedi non hanno smarrito la tua strada.
Io t'invoco e tu, o Dio, mi rispondi.
Tendi l'orecchio, ascolta le mie parole.
2 Corinzi 3,17-18 La libertà dei figli di Dio nella gloria
In questo testo il Signore è lo Spirito, e dove c’è lo Spirito del Signore, là c’è libertà. Ora noi tutti contempliamo a viso scoperto la gloria del Signore, una gloria sempre maggiore che ci trasforma per essere simili a lui. Questo compie lo Spirito del Signore.
Giovanni 4,4-26 La conversazione con Gesù porta la donna samaritana ad una vita più libera
Gesù doveva attraversare la Samaria. Così arrivò alla città di Sicàr. Lì vicino c’era il campo che anticamente Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe, e c’era anche il pozzo di Giacobbe. Gesù era stanco di camminare e si fermò, seduto sul pozzo. Era circa mezzogiorno. I discepoli entrarono in città per comprare qualcosa da mangiare. Intanto una donna della Samaria viene al pozzo a prendere acqua. Gesù le dice: – Dammi un po’ d’acqua da bere. Risponde la donna: – Perché tu che vieni dalla Giudea chiedi da bere a me che sono Samaritana? (Si sa che i Giudei non hanno buoni rapporti con i Samaritani). Gesù le dice: – Tu non sai chi è che ti ha chiesto da bere e non sai che cosa Dio può darti per mezzo di lui. Se tu lo sapessi, saresti tu a chiederglielo, ed egli ti darebbe acqua viva. La donna osserva: – Signore, tu non hai un secchio, e il pozzo è profondo. Dove la prendi l’acqua viva? Non sei mica più grande di Giacobbe, nostro padre, che usò questo pozzo per sé, per i figli e per le sue bestie, e
poi lo lasciò a noi! Gesù risponde alla donna: – Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete. Invece, se uno beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete: l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente che dà la vita eterna. La donna dice a Gesù: – Signore, dammela quest’acqua, così non avrò più sete e non dovrò più venir qui a prendere acqua. Gesù dice alla donna: – Va’ a chiamare tuo marito e torna qui. La donna gli risponde: – Non ho marito. Gesù le dice: – Giusto. È vero che non hai marito. Ne hai avuti cinque, di mariti, e l’uomo che ora hai non è tuo marito. La donna esclama: – Signore, vedo che sei un profeta! I nostri padri, Samaritani, adoravano Dio su questo monte; voi in Giudea dite che il luogo per adorare Dio è a Gerusalemme. Gesù le dice: – Voi Samaritani adorate Dio senza conoscerlo; noi in Giudea lo adoriamo e lo conosciamo, perché Dio salva gli uomini cominciando dal nostro popolo. Ma credimi: viene il momento in cui l’adorazione di Dio non sarà più legata a questo monte o a Gerusalemme; viene un’ora, anzi è già venuta, in cui gli uomini adoreranno il Padre guidati dallo Spirito e dalla verità di Dio. Dio è spirito. Chi lo adora deve lasciarsi guidare dallo Spirito e dalla verità di Dio. La donna gli risponde: – So che deve venire un Messia, cioè il Cristo, l’inviato di Dio. Quando verrà, ci spiegherà ogni cosa. E Gesù: – Sono io il Messia, io che parlo con te.
Commento
Camminare in umiltà con il Signore è sempre un percorso di accoglimento della libertà che Egli offre a tutte le persone. Ricordiamocene durante questa celebrazione. Celebriamo il mistero della lotta per la libertà, che ha luogo anche nei contesti in cui l’oppressione, il pregiudizio e la povertà sembrano essere fardelli impossibili. Il diniego risoluto nell’accettare comandi e condizioni disumane - come quelli dati dal faraone alle levatrici del popolo ebraico schiavo - possono sembrare azioni piccole; ma tali sono spesso le azioni adatte per promuovere la libertà nelle comunità locali in ogni luogo.
Perciò noi celebriamo la determinazione alla libertà - nella dignità, nell’inclusività sociale, e in una giusta condivisione di tutti i beni - quale è visibile nelle comunità Dalit. Questo cammino deciso verso la pienezza di vita propone a tutti noi, intrappolati come siamo, in diversi modi, nei modelli di ineguaglianza in ogni parte della terra, il dono della speranza del vangelo.
Il percorso, passo dopo passo, verso la libertà dall’ingiusta discriminazione e da pratiche di pregiudizio si comprende bene dalla storia dell’incontro di Gesù con la donna samaritana al pozzo.
Vi è una donna che cerca, anzitutto, di mettere in discussione i pregiudizi di cui è oggetto, così come di trovare il modo di alleviare il gravame della sua vita. Queste preoccupazioni sono il punto di partenza della sua conversazione con Gesù. Gesù stesso si intrattiene in conversazione con lei sia a motivo della necessità dell’aiuto, sia a motivo della necessità di smantellare i pregiudizi sociali che rendono questo aiuto problematico. A poco a poco si dischiude di fronte alla donna la strada verso una vita più libera, via via che la complessità della sua vita è vista sempre più alla luce delle parole di Gesù. Alla fine questa conversazione introspettiva riporta la conversazione al punto in cui ciò che divide questi due gruppi di persone - il luogo in cui dovrebbero adorare - viene trasceso.
Adorare “guidati dallo Spirito e dalla verità di Dio” è ciò che viene richiesto; e qui noi impariamo ad essere liberi da tutto ciò che ci trattiene dalla vita in comune, dalla vita in pienezza.
Essere chiamati ad una maggiore libertà in Cristo, è una chiamata ad una più profonda comunione.
Ciò che ci separa - sia come cristiani che cercano l’unità, che come popoli divisi da tradizioni ingiuste e da disuguaglianze - ci rende prigionieri, e sconosciuti gli uni agli altri. La nostra libertà in Cristo è invece caratterizzata dalla nuova vita nello Spirito che ci rende capaci, insieme, di stare davanti alla gloria di Dio “a viso scoperto”; è in questa gloriosa luce che impariamo a guardarci l’un l’altro più sinceramente, mentre cresciamo nell’immagine di Cristo verso la pienezza dell’unità cristiana.
Preghiera
O Dio liberatore, ti ringraziamo per il coraggio e la speranza della fede di coloro che combattono per la dignità e la pienezza di vita. Sappiamo che Tu rialzi i caduti e liberi i prigionieri. Tuo Figlio Gesù cammina con noi per mostrarci la via verso l’autentica libertà. Fa’ che possiamo apprezzare ciò che ci viene dato, e prendere forza nel contrastare tutto ciò che ci rende schiavi dentro. Manda il tuo Spirito perché la verità ci renda liberi, e possiamo proclamare con voce unita il tuo amore al mondo. Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la pace. Amen.
Domande per la riflessione personale
1. Ci sono momenti in cui, nelle nostre comunità cristiane, i pregiudizi e i giudizi del mondo -
riguardo la casta, l’età, il genere, la razza, il livello educativo - ci trattengono dal vederci gli uni gli
altri chiaramente alla luce della gloria di Dio?
2. Quali piccoli passi concreti possiamo intraprendere, insieme come cristiani, verso la libertà dei
figli di Dio (cfr Rom 8, 21) per le nostre chiese e per l’intera società?
(fonte: Sussidio per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2013)