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LA VIGNA DI NABOT IERI 
COME I TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI OGGI

di Giuliana Martirani


LA VIGNA DI NABOT IERI (I Re 21, 1-29)

Nabot di Isreel possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. Acab disse a Nabot: Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci te la pagherò in denaro al prezzo che vale”. Nabot rispose ad Acab: “Mi guardi il Signore dal cederti l’eredità dei miei padri”... Allora sua moglie Gezabele gli disse...: “Te la darò io la vigna di Nabot di Isreel. Essa scrisse lettere con il nome di Acab. Nelle lettere scrisse: “Fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini inqui i quali lo accusino... quindi conducetelo fuori e lapidatelo”... Quindi mandarono a dire a Gezabel: “Nabot è stato lapidato ed è morto”. Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Isreel a prenderla in possesso.
Allora il Signore disse ad Elia il Tisbita: “Su recati da Acab re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna di Acab a prenderla in possesso. Gli riferirai: “Così dice il Signore: “Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: ‘Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue... perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò nella casa di Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele... perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Riguardo poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Isreel... In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele... Quando sentì tali parole Acab si strappò le vesti....
Il Signore disse a Elia il Tisbita
Hai visto come Acab si è uminilatio davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio”.

LA VIGNA DI NABOT OGGI
I Palestinesi possedevano i loro territori all’interno dei territori asseganti a Israele dopo la seconda guerra mondiale dai vincitori perché potessero ritornare nelle loro terre dopo la Shoah e dopo la secolare diaspora che li aveva visti sparpagliati per il mondo. 
Gli Israeliani, dopo la guerra di sei giorni e ancor più dopo le grandi emigrazioni di ebrei, successive alla caduta dell’impero sovietico nel 1989, che si insediarono sui territori palestinesi come coloni, dissero ai Palestinesi:
Cedeteci i vostri territori; siccome sono vicini alla nostra nazione, ne faremo orti per la produzione di ortaggi da vendere ai supermercati europei. In cambio vi sposteremo su altri territori oppure, se preferite ve li pagheremo in denaro al prezzo che valgono”. I Palestinesi risposero agli Israeliani: “Ci guardi il Signore dal cedervi le terre che abbiamo ereditato dai nostri padri, già troppi palestinesi sono esiliati e rifugiati in giro per il mondo”... 
Allora le diplomazie occidentali a cominciare dalle grandi e ricche lobby americane dissero a Israele...: “Ve li daremo noi i territori palestinesi occupati dai vostri coloni, a cominciare da quelli di Hebron...
Cominciarono, attraverso i loro giornali un’azione di informazione mirata allo scopo di giustificare dinnanzi all’opinione pubblica l’occupazione decisa. Misero le azioni di difesa dei Palestinesi dai razzi e dalle armi israeliane bene in evidenza in prima pagina come se fossero invece azioni terroristiche palestinesi. Alcune nazioni occidentali li accusarono ed inviarono le loro armi e i loro consiglieri militari in Israele... 
Quindi i coloni che occupavano i territori palestinesi si sentirono autorizzati a tirare le pietre ai palestinesi mentre si recavano a casa attraversando le loro strade recintate dai muri e dalle reti che il governo israeliano aveva messo per occupare i loro territori”... 
Alla fine i giornali e le televisioni occidentali cominciarono a dire: “La Palestina è stata ormai sconfitta e il loro terrorismo è morto”. Quando verificarono che l’informazione aveva decretato che la Palestina era ormai sconfitta, il governo israeliano si mosse per entrare ufficialmente nella Striscia di Gaza, a Hebron e in tutti i territori occupati dai coloni per annetterli ufficialmente alla nazione israeliana.
Allora il Signore disse ai pochi giusti che a livello internazionale cercavano di dire la verità su Israele e la Palestina attraverso appelli, richiesta di firme, missioni di pace...: “Su recatevi in Israele, sui territori occupati, sulla striscia di Gaza, a Hebron, a Ramalla...; ecco essi sono sui territori palesinesi a prenderli in possesso. Riferirete al governo israeliano e ai loro alleati americani e occidentali: “Così dice il Signore: “Non solo hai assassinato ma ora usurpi anche! Per questo dice il Signore: ‘Nel punto ove lambirono il sangue dei Palestinesi, massacrati nelle loro case strade e scuole dai vostri razzi e mitragliatrici, i cani lambiranno anche il tuo sangue... perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Nella casa di Israele ogni maschio, schiavo o libero sarà costretto ad andare in guerra e a uccidere ... perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare con il tuo governo tutto il popolo israeliano. Riguardo poi agli alleati del governo di Israele il Signore dice: I cani vi divoreranno sullo steso territorio di Israele, così come succede altrove dove i vostri eserciti hanno occupato altri territori, come in Afghanistan... In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come questo governo israeliano, istigato dai propri alleati occidentali”... 
Quando sentirono tali parole al Parlamento israeliano ci fu una forte conversione e fecero cadere il governo ....
Il Signore disse agli amanti della pace e della giustizia che stavano accompagnando il dramma palestinese: ”Hai visto come il governo israeliano si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me non farò piombare la sciagura durante tutta la sua vita, ma non posso evitare che l’odio e la violenza ancora perdurino durante questa stessa generazione”.


 
Giuliana Martirani





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