Carissima/o,
ti segnalo l’uscita del libro Mi formavi nel silenzio,
con cui ho voluto raccogliere, in forma d’intervista, una serie di meditazioni
di Arturo Paoli registrate nell’arco di diversi anni.
Il tema di fondo di queste meditazioni è la gioia: un tema caro a fratello Arturo, sempre presente nella sua riflessione e nella sua vita. Naturalmente, quella che lui chiama “gioia”, è qualcosa di ben diverso dalla felicità o dall’allegria, condizioni passeggere: “Per trovare la gioia – scrive fratello Arturo - bisogna essere sempre disposti a lasciare che vengano distrutte la felicità e l’allegria, che sono nostre produzioni. Deve essere chiaro che noi abbiamo diritto alla gioia, in quanto esseri umani. Però, spesso, spinti dalla ricerca di soddisfare questo diritto, creiamo la felicità, che è un’immagine della gioia”.
La gioia è una conquista, spesso faticosa: si
raggiunge con grandi sacrifici, attraverso diversi percorsi che corrispondono
ad altrettante tappe della nostra esperienza umana. La “vera gioia”, per essere
conseguita, deve passare sempre attraverso le vie aspre del “deserto”, del
“dolore”, che possono essere percorse solo in un clima di “silenzio”.
Proprio per il tema che tratta, è un libro adatto a
molti, credenti e non credenti, giovani e adulti. E’ un messaggio di speranza e
di fede, una profonda testimonianza che arriva diritta al cuore. Penso e spero,
in particolare, che possa essere uno strumento per raggiungere il cuore dei
giovani per suscitare, come dice fratello Arturo, “una loro rinascita”.
Con fratello Arturo abbiamo deciso di dedicare
questo libro a un suo giovanissimo amico, Elia Di Gino, che all’età di
quattordici anni – il 18 gennaio del 2011 – il Signore ha voluto
definitivamente con sé, non per strapparlo all’amore degli splendidi genitori e
della numerosa schiera di amici ma, com’è scritto nella dedica, “per aiutarci a
vivere con responsabilità e con gioia”. Ogni giorno ringrazio di cuore, questo
mio piccolo grande amico, che non ho avuto la fortuna di conoscere di persona,
ma di cui ho sentito parlare con tanto affetto da fratello Arturo, fino ad
avvertirne la presenza premurosa che mi ha accompagnato in ogni istante di
questo mio lavoro.
Non finirò mai di ringraziare sufficientemente
l’Amico per avermi fatto incontrare sulla strada della vita fratello Arturo e,
soprattutto, per essersi Lui rivelato a me attraverso la parola di questo Suo e
nostro amatissimo Piccolo Fratello.
Con amicizia
Dino Biggio