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MARIA

Donna dei nostri giorni

Maria, donna del piano superiore

di Don Tonino Bello


Icona. Con questo termine si indicano le immagini sacre dipinte su legno, che gli orientali venerano con particolare devozione. Avvolte di luce, imprigionano una scintilla del mistero divino, per cui, giustamente, qualcuno le ha definite finestre del tempo aperte sull' eterno.

Icona. Con questo termine, forse per il tratteggio nitido con cui vengono schizzate, oggi si usano chiamare anche quelle scene bibliche che racchiudono, con la forza rapida dei medaglioni celebrativi, un importante messaggio di salvezza.

Ebbene, di queste icone, il primo capitolo degli Atti, ne registra una di straordinario splendore, quando dice che gli apostoli, dopo l'ascensione, in attesa dello Spirito Santo salirono al piano superiore, dove abitavano. E con loro c'era anche Maria, la madre di Ges.

l'ultima sequenza biblica in cui compare la Madonna. Ella si sottrae definitivamente alle luci della ribalta cos. Dall'alto di questa postazione. Dal piano superiore. Quasi per indicarci i livelli spirituali su cui deve svolgersi l'esistenza di ogni cristiano.

In verit, tutta la vita di Maria si sviluppata, per cos dire, ad alta quota.

Non che abbia disdegnato il domicilio della povera gente. Tutt' altro. Le mogli dei pecorai, per un panno cucito dalle sue mani, barattavano con lei lane e formaggi. Le vicine di casa non si accorsero mai del mistero nascosto in quella vita apparentemente cos terra terra. N le contadine di Nazaret sperimentarono in lei quelle prese di distanza con cui spesso chi fa carriera mortifica i compagni di un tempo. Andava con loro al mercato. Tirava come loro sui prezzi. Usciva con le altre sulla strada, dopo gli acquazzoni d'estate, per arginare i torrenti di pioggia. E nelle sere di maggio, la sua voce risuonava nel cortile, accompagnandosi ai cori delle antiche cantilene orientali, ma senza sovrastare nessuno.

Maria, insomma, pur consapevole del suo sovrumano destino, non ha mai voluto vivere nei quartieri alti. Non si mai costruita piedistalli di gloria. E ha sempre rifiutato le nicchie che potessero impedirle la gioia di vivere a piano terra con la gente comune.

Si , per, riservata una specola altissima, questo s, da cui contemplare non solo il senso ultimo della sua vicenda umana, ma anche le traiettorie lunghe della tenerezza di Dio.

Ci sono due punti strategici, nella vita di Maria, che ci danno la conferma di come lei fosse inquilina abituale di quel piano superiore che lo Spirito Santo l'aveva chiamata ad abitare: l'altura del Magnificat e l'altare del Golgota.

Da quell' altura ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini del tempo. E, cogliendo il distendersi della misericordia di Dio di generazione in generazione, ci offre la pi organica lettura che si conosca della storia della salvezza.

Da quell' altare ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini dello spazio. E, stringendo il mondo con un unico abbraccio, ci offre la pi sicura garanzia che gli angoli sfiorati dai suoi occhi materni saranno raggiunti anche dallo Spirito, sgorgato dal fianco di Cristo.

Santa Maria, donna del piano superiore, splendida icona della Chiesa, tu, la tua personale Pentecoste, l'avevi gi vissuta all' annuncio dell' angelo, quando lo Spirito Santo scese su di te, e su di te stese la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Se, perci, ti fermasti nel cenacolo, fu solo per implorare su coloro che ti stavano attorno lo stesso dono che un giorno, a Nazaret, aveva arricchito la tua anima. Come deve fare la Chiesa, appunto. La quale, gi posseduta dallo Spirito, ha il compito di implorare, fino alla fine dei secoli, l'irruzione di Dio su tutte le fibre del mondo.

Donale, pertanto, l'ebbrezza delle alture, la misura dei tempi lunghi, la logica dei giudizi complessivi. Prestale la tua lungimiranza. Non le permettere di soffocare nei cortili della cronaca. Preservala dalla tristezza di impantanarsi, senza vie d'uscita, negli angusti perimetri del quotidiano. Falle guardare la storia dalle postazioni prospettiche del Regno. Perch, solo se sapr mettere l'occhio nelle feritoie pi alte della torre, da dove i panorami si allargano, potr divenire complice dello Spirito e rinnovare, cos, la faccia della terra.

Santa Maria, donna del piano superiore, aiuta i pastori della Chiesa a farsi inquilini di quelle regioni alte dello spirito da cui riesce pi facile il perdono delle umane debolezze, pi indulgente il giudizio sui capricci del cuore, pi istintivo l'accredito sulle speranze di risurrezione. Sollevali dal pianterreno dei codici, perch solo da certe quote si pu cogliere l'ansia di liberazione che permea gli articoli di legge. Fa' che non rimangano inflessibili guardiani delle rubriche, le quali sono sempre tristi quando non si scorge l'inchiostro rosso dell' amore con cui sono state scritte.

Intenerisci la loro mente, perch sappiano superare la freddezza di un diritto senza carit, di un sillogismo senza fantasia, di un progetto senza passione, di un rito senza estro, di una procedura senza genio, di un logos senza sopha.

Invitali a salire in alto con te, perch solo da certe postazioni lo sguardo potr davvero allargarsi fino agli estremi confini della terra, e misurare la vastit delle acque su cui lo Spirito Santo oggi torna a librarsi.

Santa Maria, donna del piano superiore, facci contemplare dagli stessi tuoi davanzali i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi della vita: la gioia, la vittoria, la salute, la malattia, il dolore, la morte. Sembra strano: ma solo da quell'altezza il successo non far venire le vertigini, e solo a quel livello le sconfitte impediranno di lasciarsi precipitare nel vuoto.

Affacciti lass alla tua stessa finestra, ci coglier pi facilmente il vento fresco dello Spirito con il tripudio dei suoi sette doni. I giorni si intrideranno di sapienza, e intuiremo dove portano i sentieri della vita, e prenderemo consiglio sui percorsi pi praticabili, e decideremo di affrontarli con fortezza, e avremo coscienza delle insidie che la strada nasconde, e ci accorgeremo della vicinanza di Dio accanto a chi viaggia con piet, e ci disporremo a camminare gioiosamente nel suo santo timore. E affretteremo cos, come facesti tu, la Pentecoste sul mondo.

(fonte: Tonino Bello, "MARIA Donna dei nostri giorni" Ed. San Paolo)

 

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