QUINTO GIORNO:
Trasformati dalla pace del Cristo Risorto
“Gesù [...] si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: ‘La pace sia con voi’” (Gv 20, 19)
Ma 3, 23-24
Egli riconcilierà i padri con i figli e i figli con i padri
Il Signore dice: Prima che arrivi quel giorno, giorno grande e terribile del Signore, io vi invierò il profeta Elia. Egli riconcilierà i padri con i figli e i figli con i padri. Così io non dovrò più venire a distruggere la vostra terra.
Salmo 133(132), 1-4
Guarda come è bello e piacevole che i fratelli vivano insieme
Canto dei pellegrini. Salmo di Davide.
Guarda come è bello e piacevole
che i fratelli vivano insieme.
È come profumo d'olio prezioso
versato sul capo di Aronne,
che scorre sulla barba
fino sul collo del manto.
È come una fresca rugiada
che scende sul monte Sion
abbondante come sull’Ermon
In Sion, il Signore manda
la sua benedizione:
la vita per sempre!
Efesini 2, 14-20
Per mezzo della sua morte in croce li ha uniti in un solo corpo e li ha messi in pace con Dio.
Infatti Cristo è la nostra pace: egli ha fatto diventare un unico popolo i pagani e gli Ebrei; egli ha demolito quel muro che li separava e li rendeva nemici. Infatti, sacrificando se stesso, ha abolito la Legge giudaica con tutti i regolamenti e le proibizioni. Così, ha creato un popolo nuovo, e ha portato la pace fra loro; per mezzo della sua morte in croce li ha uniti in un solo corpo, e li ha messi in pace con Dio. Sulla croce, sacrificando se stesso, egli ha distrutto ciò che li separava.
Egli è venuto ad annunziare il messaggio di pace: pace a voi che eravate lontani e pace a quelli che erano vicini. Per mezzo di Gesù Cristo noi tutti, Ebrei e pagani, possiamo presentarci a Dio Padre, uniti dallo stesso Spirito Santo.
Di conseguenza, ora voi non siete più stranieri, né ospiti. Anche voi, insieme con gli altri, appartenete al popolo e alla famiglia di Dio. Siete parte di quell’edificio che ha come fondamenta gli apostoli e i profeti, e come pietra principale lo stesso Gesù Cristo.
Giovanni 20, 19-23
Gesù [...] si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: “La pace sia con voi”
La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, i discepoli se ne stavano con le porte chiuse per paura dei capi ebrei. Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: «La pace sia con voi». Poi mostrò ai discepoli le mani e il fianco, ed essi si rallegrarono di vedere il Signore. Gesù disse di nuovo: «La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Poi soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non saranno perdonati».
Commento
Le parole finali dell’ultimo libro dell’Antico Testamento contengono la promessa che Dio manderà il suo eletto per stabilire l’armonia e il rispetto in ogni casa. Generalmente temiamo le contese tra le nazioni o le aggressioni inaspettate, ma il profeta Malachia attira la nostra attenzione su uno dei conflitti più difficili e perduranti: le ferite nelle relazioni fra genitori e figli.
Il ristabilimento delle relazioni tra genitori e figli non è possibile senza l’aiuto di Dio: è l’eletto di Dio che compie il miracolo della trasformazione dei cuori e delle relazioni delle persone.
Il Salmo 133 mostra quale grande gioia possa portare una tale unità fra le persone. L’essere umano non è stato creato per essere solo, e non può vivere felice in un’atmosfera ostile. La felicità consiste nel vivere in una comunità umana in armonia, pace, fiducia e comprensione. Le buone relazioni fra le persone sono come rugiada sulla terra arida e prezioso olio che migliora la salute e aumenta il piacere della degustazione. Il salmo si riferisce alla bontà del vivere insieme come una benedizione e un dono immeritato da Dio, come la rugiada. Vivere insieme in unità non è appannaggio esclusivo dei membri della famiglia, ma è annuncio della prossimità tra le persone che accettano la pace di Dio.
L’epistola ci narra di colui che il profeta Malachia annunciò. Gesù porta l’unità, perché “ha demolito quel muro” (Ef 2, 14) di ostilità fra le genti nel suo stesso corpo. Generalmente, la vittoria di una persona comporta il declino e la vergogna di coloro che sono stati sconfitti, che preferiscono ritirarsi. Gesù non rifiuta, non distrugge, non umilia; Egli pone termine all’alienazione. Egli trasforma, guarisce e unisce tutti, così che possano diventare “parte di quell’edificio” di Dio (Ef 2, 20).
Il vangelo richiama il dono del Signore risorto, dato ai suoi discepoli increduli e spaventati. “La pace sia con voi” (Gv 20, 19), è il saluto di Cristo e il suo dono, ed è anche un invito a cercare la pace con Dio e a stabilire nuove, durevoli relazioni in seno alla famiglia umana e a tutta la creazione. Gesù ha sconfitto la morte e il peccato. Attraverso il dono dello Spirito Santo, il Signore risorto invita i suoi discepoli ad abbracciare la sua missione di portare la pace, la guarigione e il perdono a tutto il mondo. Finché i cristiani restano divisi, il mondo non sarà convinto della piena verità del messaggio del vangelo che Cristo ha portato riguardo una nuova umanità. La pace e l’unità sono il segno di questa trasformazione. Le chiese devono far propri e testimoniare questi doni come membri dell’unica casa di Dio costruita sul fondamento sicuro di Gesù come pietra angolare.
Preghiera
Dio amorevole e misericordioso, insegnaci la gioia di condividere la tua pace. Riempici del tuo Santo Spirito, affinché possiamo abbattere il muro di ostilità che ci separa. Fa’ che il Signore risorto, che è la nostra pace, ci aiuti a superare ogni divisione e ci unisca come membri della sua casa. Te lo chiediamo in nome di Gesù Cristo, a cui con te e lo Spirito Santo, sia ogni onore e gloria, senza fine. Amen.
Domande per la riflessione personale
1. Quali forme di violenza nella nostra comunità possiamo, come cristiani, combattere insieme?
2. Come viviamo quelle ostilità nascoste che inquinano le nostre relazioni reciproche come comunità cristiane?
3. Come possiamo imparare ad accoglierci gli uni gli altri come Cristo ci accoglie?