"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°1 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 31 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 13 gennaio 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
       di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)

*La Lectio di fr. Egidio Palumbo è temporaneamente sospesa per motivi di famiglia

Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 



Questo il nostro augurio per il nuovo anno:
"Diventate vela del mondo che trascina il genere umano dalle secche al largo" (don Tonino Bello)

Buon 2012!



(in continuo aggiornamento)









I NOSTRI TEMPI



Durante queste festività ho ricevuto meno messaggi augurali, rispetto agli ultimi anni. Quasi metà, in confronto all'anno scorso. Alla ricerca di spiegazioni accettabili, ho escluso subito che possa trattarsi di ragioni che mi riguardano direttamente. La mia rete di relazioni  -  pubbliche e private  -  è la stessa degli ultimi anni. 
Ho pensato, allora, che si stia consumando, rapidamente, la "fine degli auguri". Coerente con la nostra era secolarizzata, senza santi e senza sacro. Ma si tratta di una tendenza in atto da tempo. Perché mai dovrebbe produrre questi effetti proprio ora? ...

    Ilvo Diamanti:  Tanti auguri da un "tardivo digitale"


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"Disarmo vuol dire futuro. Per un’economia di giustizia e di pace" Convegno nazionale di Pax Christi Italia e 44ª MARCIA NAZIONALE PER LA PACE - Brescia, 30 e 31 dicembre - Relazioni e video



"Disarmo vuol dire futuro. Per un’economia di giustizia e di pace"
Convegno nazionale di Pax Christi  Brescia - 29-31 dicembre 2011

I temi hanno sfidato il movimento su disarmo ed economia, banche e finanza. Già dallo slogan il sentiero si fa impervio…

INTERVENTI CONVEGNO (audio)
  introduzione del Vescovo presidente Mons. Giovanni Giudici

  “Una finanza da disarmare”, relazione di Don Silvio Piccoli con Antonio De Lellis

  “Quale riconversione possibile?”, relazione di Gianni Alioti in dialogo con Giorgio Beretta

  Tavola rotonda con Damiano Carrara e Sabina Siniscalchi

44ª MARCIA NAZIONALE PER LA PACE

Il corteo dei pacifisti attraversa il centro storico di Brescia. Sono le ore 20,30 del 31 dicembre 2011.

  video

Il lungo corteo dei pacifisti si ferma in preghiera nei pressi delle carceri bresciane di Canton Mombello. All´arrivo sulla salita del carcere, la marcia è stata salutata dalle urla dei detenuti, che dalle loro celle gridavano «Buon anno!» e «Grazie!», ricambiati dallo sventolio delle bandiere arcobaleno e dalla luce calda sprigionata dalle fiaccole.


  video

Servizio trasmesso nel TG di Teletutto di sabato 31 dicembre 2011

  video

31 Dicembre 2011 - Chiesa dei Santi Nazaro e Celso - Brescia - S. Messa di chiusura della 44a Marcia nazionale per la Pace 

  il testo integrale dell'omelia del Vescovo mons. Luciano Monari


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‎1 Gennaio 2012 - 45ª Giornata Mondiale della Pace - Obiettivo: disarmare il mondo

1° Gennaio 2012
45ª  Giornata Mondiale della Pace.

Come da tradizione si sono svolte in varie città italiane molte manifestazioni, patrocinate da associazioni e movimenti cattolici ma non solo, per celebrare la  45ª  Giornata Mondiale della Pace.
Tra le varie iniziative messe in campo ricordiamo quelle della Comunità di Sant’Egidio, che ha invitato ad unirsi al messaggio del Papa Benedetto XVI “Educare i giovani alla Giustizia e alla Pace”, “nella convinzione che ripartire dal mondo giovanile e dalla responsabilità nei confronti delle nuove generazioni è una della grandi vie per umanizzare le società contemporanee, per la realizzazione del bene comune e l’affermazione della pace nel mondo”...

Il movimento Pax Christiha invece salutato l’anno con una tre giorni di incontri a Brescia, al termine dei quali si è svolta la 44ª Marcia nazionale della pace...

  Pax Christi: disarmare il mondo (a cominciare dal 2012)



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‎"Desiderare la conversione" di Roberto Mancini - Cinque condizioni per educare promuovendo pace e giustizia


Cinque condizioni per educare promuovendo pace e giustizia.

Chi vede quanto sia insostenibile e iniqua la società che abbiamo costruito sinora non può che guardare all'educazione come alla via cruciale per il cambiamento. Un'educazione finalizzata a generare pace e giustizia. Ma nella riflessione su questo compito bisogna evitare di essere generici.
Non è molto utile evocare questo o quel significato dell'educare, senza precisare a quale contesto si fa riferimento, a chi ci si rivolge, con quale metodo, con quali energie. Insomma, si tratta di specificare le condizioni concrete di un'azione simile e di rendersi disponibili ad attuarle.

  Desiderare la conversione di Roberto Mancini


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Sulle strade dell'Utopia con il Centro Studi Donati. Il mondo del sapere incontra il disagio del Sud del Mondo - 22 novembre: 2° incontro con Alex Zanotelli: “Le strade di Paolo tra le genti” (video)


Alex Zanotelli è il secondo ospite delle iniziative promosse dal Centro Studi "G. Donati" di Bologna per discutere del rapporto tra il mondo della cultura e il Sud del Mondo ed il ruolo che studenti e docenti universitari possono assumersi nella risolvere le disparita' sempre piu' forti tra la parte più ricca e quella più povera del mondo.
Dopo la lezione di Monsignor Bregantini, si passa all'appuntamento con "Le strade di Paolo tra le genti", per il quale padre Zanotelli, missionario comboniano, parla al pubblico di migrazioni e dell'importanza dell'incontro, con studenti fuori sede, immigrati, rifugiati, con i poveri e gli sfruttati del nostro tempo, prendendo spunto dall'esperienza di Paolo di Tarso, migrante e apostolo delle genti.
Introduce: Santino Prosperi, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Alma Mater Studiorum -- Universita' di Bologna
Modera: p. Giovanni Munari, direttore EMI Editore - Bologna

    Alex Zanotelli. Le strade di Paolo tra le genti. Parte 1/2/3/4/5/6

Guarda anche il nostro precedente post:

  Sulle strade dell'Utopia con il Centro Studi Donati. Il mondo del sapere incontra il disagio del Sud del Mondo - 22 novembre: 2° incontro con Alex Zanotelli: “Le strade di Paolo tra le genti”


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Un'inchiesta di Altreconomia smentisce il ministro della Difesa Di Paola. Dalla documentazione ufficiale del programma militare Joint Strike Fighter F-35, guidato dagli Usa, si evince che l'uscita del nostro Paese dall'accordo con altri 8 Stati non comporta oneri aggiuntivi. E sui social media si riaccende la discussione

    Laura Bonasera:  Caccia F35, la protesta anche sul web Lo studio: "In caso di rinuncia niente multe"

L'F-35 Jsf (Joint Strike Fighter), l'aereo finito nel mirino delle polemiche per gli elevati costi del progetto, è un caccia multiruolo di nuova generazione, adatto all attacco aria-suolo, prodotto da un consorzio d'imprese anglo-americano. L'Italia ne ha ordinati 131 esemplari

    REPUBBLICA:  Ecco l'F-35 Jsf, il caccia delle polemiche (video)

Ed è boom. Non siamo più soli.... finalmente. Politici e grandi media stanno appoggiando la campagna NO F35. Con Il messaggero, Repubblica e La 7 di Enrico Mentana abbiamo avuto la visibilità insperata. Senza nulla togliere agli amici di Famiglia Cristiana che da sempre ci seguono ed accompagnano.

    Fabio Pipinato:  Politici, media. Non siamo più soli. NO F 35

Un rapporto che presenta gravi mancanze e diverse anomalie che sollevano più di un interrogativo sull’attendibilità dei dati forniti dai governi e sul sistema dei controlli da parte dei Parlamenti: è quello che si ricava da un’attenta analisi della “XIII Relazione annuale sul controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari” (qui in .pdf) pubblicata a fine anno sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea che Unimondo presenta in anteprima.

    Giorgio Beretta:  Rapporto UE sull'export di armi: l'Italia trucca i dati, Germania e UK li nascondono

Qui di seguito pubblichiamo il documento che abbiamo preparato e letto alla Marcia della Pace di Brescia il 31/12/2011. Il documento è stato letto all’interno della Chiesa di San Faustino, che ha un significato particolare per Brescia, perché è la chiesa che sta sotto alla famosa gru dove alcuni immigrati sono saliti in segno di protesta fra il 30 ottobre e il 15 novembre 2010 per rivendicare i loro diritti e affermare la loro dignità di persone. In quell’occasione la chiesa di San Faustino è stata vicina ai manifestanti e i sacerdoti hanno aperto le porte della chiesa accogliendo quanti avevano bisogno. Ecco il testo del documento:

    PAX CHRISTI:  Il Collettivo dei giovani di Pax Christi alla marcia della pace di Brescia (31/12/2011)

... Vado a casa contento a braccetto di VINCENZA, mia moglie. Ma anche con la sensazione di avere fatto esperienza di una chiesa che mi piace, perchè finalmente cammina in mezzo alla gente.

    Carlo Castellini:  Tra cronaca, commento, storia e ricordi


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La conciliazione tra lavoro e famiglia - un equilibrio instabile


Casa-lavoro, un equilibrio instabile
Conciliazione tra le famiglie e il mondo dell'occupazione: da un'indagine Istat emerge l'esigenza di una maggiore elasticità del mercato. Per dare più flessibilità alle lavoratrici.
  • Quasi 4 italiani su 10 hanno compiti di cura in Italia
  • E' sempre ancora soprattutto al femminile la cura dei familiari
  • Per una una maggiore flessibilità del lavoro

Il rapporto su "La conciliazione tra lavoro e famiglia" ribadisce come in Italia le attenzioni per la prole in tenerissima età resti un compito femminile, con conseguenti aggiustamenti nella vita lavorativa. Le occupate a tempo pieno vorrebbero più spazio per la famiglia nelle loro vite, soddisfatte le impiegate part-time

  Lavoro e figli ancora incompatibili Il 37% delle donne lascia l'impiego

Per approfondire:
La conciliazione tra lavoro e famiglia: i dati ISTAT

   Testo integrale pdf (666 KB)
  Tavole xls (110 KB)


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GIÙ LA SARACINESCA - Reportage di Repubblica

Stretti tra una crisi che non dà segni di remissione e la moltiplicazione dei centri commerciali, i negozi chiudono i battenti al ritmo di decine di migliaia all'anno. Un problema economico e sociale, visto che entro il 2011 ci saranno per questo 150mila nuovi disoccupati. 
Ecco come i negozianti che perdono l'attività tentano di riconvertirsi nelle vendite a domicilio e nell'ambulantato

I consumi, secondo i dati della Confesercenti, vanno peggio delle previsioni e la ripresa tarda. Il risultato è un forte restringimento del numero di esercizi in attività. Il negoziante che fallisce, se può, si ricicla nelle vendite a domicilio o nel commercio ambulante, entrambi fenomeni in crescita

  La grande morìa dei negozi sottocasa E i commercianti fanno il porta a porta

La fiducia dei consumatori è a livelli bassissimi. Le vendite al dettaglio sono in calo. Fallimenti in forte aumento. Un salasso di 150 mila posti di lavoro e rischio di "desertificazione" nei centri urbani

  Ogni giorno muoiono 180 botteghe Poche aperture, saldo negativo

Schiacciati dalle grandi distribuzioni i piccoli negozi cercano nuove strategie per restare in vita e vincere la crisi. Chi può tenta di mantenere l'attività in famiglia: "Nei momenti di difficoltà possiamo permetterci di guadagnare meno soldi". E i municipi provano a correre ai ripari offrendo condizioni agevolate a chi acquista al dettaglio (di Rosaria Amato, video di Fanuel Morelli)

  ''Sopravviviamo solo grazie alla conduzione familiare'' (video)


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‎... L’immagine incancellabile della tragedia di via Giovannoli è quella consegnata alle cronache dal testimone che ha descritto la scena osservata pochi minuti dopo il delitto: la giovane mamma ferita e seduta in terra, che accarezza inebetita la sua piccola ormai priva di vita. Tutto intorno i bassi condomini di un quartiere popolare, nelle cui case tanti presepi ospitano le piccole effigi di un’altra Madre che contempla un altro Bambino. In questi pochi giorni in cui ancora le luci del Natale resteranno accese, sarà bene che tutti, a Roma e non solo, sappiamo dedicare qualche momento a riflettere sull’unico vero antidoto che, da quella grotta, può davvero aiutarci a combattere e a sconfiggere il veleno dell’odio.

  Il dovere di resistere


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L'assassinio del commerciante cinese e della sua figlioletta di 6 mesi chiude una stagione in cui la cattiva politica ha speculato sulla parola "sicurezza".

    Fulvio Scaglione:  Roma, la stagione del sangue

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Un concessionario di moto s’impicca perché non riesce più a pagare i suoi dipendenti. Un pensionato si lancia dal balcone dopo aver ricevuto una lettera in cui l’Inps gli chiede indietro 5000 euro. E’ la Spoon River quotidiana di una crisi che più ancora dei poveri colpisce gli impoveriti, gettando nel panico coloro che si ritrovano sbalzati all’improvviso in una condizione di incertezza e non reggono all’onta di perdere il posto, l’azienda, la casa, la faccia.

   Non lasciamoci mangiare

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Il lato più tragico della recessione certificato dall'indagine di Eures sulla prima ondata di licenziamenti e chiusure nel 2009. Tra chi ha perso il lavoro il fenomeno è cresciuto del 40% in un anno, colpendo soprattutto la popolazione maschile

    REPUBBLICA:  Suicidi, il boom legato alla crisi ogni giorno un caso fra i disoccupati


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In cento lungo le coste salentine. Nuovo sbarco nella mattinata
Inizia l'anno nuovo con un appello disperato che il Gruppo EveryOne trasmette alle Nazioni Unite, alle Istituzioni dell'Unione europea, alle autorità di Egitto e Territori Palestinesi (dove hanno residenza i capi del traffico di esseri umani e organi).

   EVERYONE:  Traffico di esseri umani: appello disperato dal Sinai




Potrebbe interessarti:http://www.lecceprima.it/cronaca/sbarco-gallipoli-9-dicembre-2011.html
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Secondo l'Istat il nostro futuro: italiani sempre più vecchi e triplicato il numero degli stranieri



Bisogna smettere, e pure in fretta, di pensare l'italiano tipo come un individuo dotato di nonni nati in Italia. Questo è un messaggio chiave che trasmette il rapporto dell'Istat sul futuro della popolazione del nostro Paese. Infatti, a vivere in Italia nel prossimo mezzo secolo saranno sempre di più persone e famiglie che hanno origini straniere, più o meno lontane nel tempo. 

  Il nostro futuro multietnico

... Insomma, piaccia o non piaccia saranno gli immigrati e i loro figli a pagare in modo determinante le nostre pensioni. Andassero via tutti, saremmo nei guai fino al collo...
C'è chi pensa sul serio che possiamo «prendere in affitto» milioni di persone tenendoli qui «appesi» per decenni? «Se io fossi uno xenofobo me lo chiederei», dice il demografo Massimo Livi Bacci: «Se il saldo positivo sarà davvero di 11 milioni di persone mi spaventerebbe meno avere 11 milioni di immigrati emarginati, senza casa, senza diritti, ignari della lingua, senza una famiglia che come in tutte le emigrazioni è quella che aiuta l'inserimento? Non credo proprio. L'inserimento non è solo un interesse loro: è anche interesse nostro»...

  I numeri e il futuro, immigrati o clandestini? 

Guarda anche il nostro precedente post:

  Sono quasi un milione i minori, figli dell’immigrazione, che vivono in Italia; oltre 570.000 nati nel nostro Paese e in più di 700.000 frequentano le nostre scuole... perché non possono essere riconosciuti come CITTADINI ITALIANI?


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Immigrazione/integrazione in Italia: realtà duplice...


Nel 2065 gli immigrati saranno il 25% - così ci dice lo studio demografico dell’Istat. Ogni lettore che ha incamerato questa notizia, sembra si debba chiedere: È una notizia buona? È una notizia cattiva? Sembra che in sintonia con il suo grado di civiltà, ognuno sappia darsi una risposta. E invece sono le domande che non funzionano, a prescindere dalla risposta. Siamo - dovremmo essere - più avanti. Anzi: siamo più avanti, senza saperlo ancora bene (o averlo accettato). Non sto parlando della politica dell’immigrazione: in quella siamo indietro anni luce - ma non c’è da scandalizzarsi troppo: la politica dell’immigrazione è immobile e vetusta come la quasi totalità delle scelte politiche italiane.
Ma guardiamo un po’ alla realtà: le nostre scuole sono il luogo giusto per guardare al futuro che è già presente, per comprendere che ciò che costituisce una delle grandi questioni in Europa negli ultimi decenni, in realtà è già un dato di fatto. Basta mettersi davanti all'uscita, e si assiste all’integrazione già avvenuta. 

  Un giorno davanti alla scuola

Guarda anche i nostri precedenti post:
  • Cordoglio per Samb Modou e Diop Mor vittime della follia razzista
  • Ricordando Mor Diop e Modou Samb Firenze con un corteo affollato e pacifico dice NO AL RAZZISMO
  • Secondo l'Istat il nostro futuro: italiani sempre più vecchi e triplicato il numero degli stranieri


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Il 2012 si apre con una stangata per le tasche degli stranieri che vivono in Italia. Infatti è in arrivo, a partire dal 30 gennaio, una nuova tassa tra gli 80 e i 200 euro. La tassa - già prevista dalla legge sulla sicurezza del 2009, ma finora rimasta sulla carta - è ora realtà, grazie a un decreto firmato a ottobre dagli allora ministri dell'Interno e dell'Economia Roberto Maroni e Giulio Tremonti, pubblicato il 31 dicembre in Gazzetta Ufficiale.

   Immigrati, stangata fiscale anche per loro Costi da 80 a 200 euro per restare in Italia - Repubblica

Il governo ci ripensa e la tassa sul permesso di soggiorno potrebbe finire in archivio. O almeno venire modificata in base al reddito.

   Tassa di soggiorno, il governo ci ripensa Maroni: non provino a cambiare il mio decreto


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Ingiusto, secondo la Conferenza episcopale italiana, l'aumento della tassa sui soggiorni. Immediato intervento dei ministri Cancellieri e Riccardi.

    Annachiara Valli:  Cei, Governo e tassa sugli immigrati

Se il mezzo milione di immigrati irregolari che lavorano nell’agricoltura, nell’edilizia, nei servizi, venissero regolarizzati, produrrebbero entrate per lo Stato di oltre cinque miliardi. Perché non regolarizzarli? La domanda se l’è posta il segretario confederale della Cgil Vera Lamonica, che – nemmeno troppo provocatoriamente – ha lanciato la proposta come risposta alla norma che prevedeva un’ulteriore tassa sui permessi di soggiorno. Norma che l’altro ieri i ministri dell’Interno, Annamaria Cancellieri, e della Cooperazione internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi,hanno annunciato di “voler rivedere”.

    Luca Galassi:  Italia, tutti regolari

... Per quasi un anno ho scritto nella rubrica Con questa faccia da straniero.
Cercavo di raccontare l’Italia, la mia vita, il quotidiano con l’occhio dello straniero che pensavo di essere. Che pensavo di essere. Ma già dal primo testo mi sono ricordato che non scrivo da straniero. Scrivo da Cleo. Un ragazzo nato in Burkina, in una città che si chiama Ouagadougou che adesso vive qui, a Parma. Ho vissuto anche in altre città. In altri paesi. La mia è una storia piena di incontri. Di conoscenza. Di alti e di bassi. Di affetti lasciati ovunque dove sono passato. Adesso sono qui e scrivo

   Cleophas Adrien Dioma:  Scrivere per Domani non mi fa sentire straniero

Sebbene sia un reato punibile con il carcere, il Caporalato in Calabria continua a governare il mercato del lavoro agricolo. A due anni dalla rivolta degli immigrati di Rosarno, la pratica di uno schiavismo neanche tanto camuffato sono ancora lì sotto gli occhi (distratti) di tutti. Dodici ore di lavoro per 25 euro, con il trasporto da pagare. La xenofobia dilaga, ma copre situazioni di altra natura

   Raffaella Cosentino:  Metà delle "clementine" raccolte da sfruttati tra tendopoli e minacce dei "caporali"

L'accoglienza dei rifugiati, in Italia, è tema assai spinoso. In giorni in cui, a Roma, si parla di sgomberare definitivamente l'insediamento di afghani nei pressi della stazione Ostiense, raccontare un'esperienza positiva può risultare utile. E la provincia di Potenza, da questo punto di vista, sta svolgendo un lavoro eccellente.

    ITALIA-RAZZISMO:  Potenza, città modello in accoglienza e lungimiranza


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Trenitalia saluta il 2012 introducendo la quarta classe sui treni Frecciarossa e lo fa con un’eleganza che, come sempre, contraddistingue l’azienda italiana dei trasporti ferroviari, cioè  discriminando gli stranieri.
In realtà, la pubblicità di Trenitalia lo definisce eufemisticamente “diversificare il servizio al fine di andare incontro alle esigenze di tutti gli utenti”. Però, il significato di questa illuminata operazione di marketing, pare avere ben altro scopo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta

    Silvia Olivetti:  Faccetta Nera 2012: Quando il razzismo si chiama Frecciarossa e viaggia in Standard

Le immagini e la replica «Non solo extracomunitari nella Standard: In altre foto si vedono bambini, famiglie, professionisti. E in Premium un'araba»

    Gianni Santucci e Giacomo Valtolina:  Immigrati in quarta classe Lo spot di Trenitalia fa discutere i blogger


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Ancora Facebook sotto accusa, stavolta come fattore scatenante dello scoppio di coppia.

    Marco Sanavio:  Caro, scusa ma preferisco Facebook (testo+video)


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Notizie dal mondo


Non si ferma la spirale di violenza che scuote la Nigeria e sconvolge la comunità cristiana. Dopo le stragi di Natale, l'ultimatum ai cristiani perchè lascino il nord del Paese e le bombe di ieri, questa sera c'è stato un nuovo attacco contro una chiesa.

   AVVENIRE:  Nigeria, assaltata una chiesa sei morti e decine di feriti

Almeno 25 morti in Nigeria per mano dei terroristi islamisti. Gli attacchi sullo sfondo della crisi economica e del petrolio

   Fulvio Scaglione:  Boko Haram, ancora strage di cristiani

Un quadro desolante di uno dei paesi più ricchi di risorse naturali del mondo, dove metà della popolazione risulta denutrita o malnutrita. Le testimonianze di una funzionaria di polizia che guadagna 50 dollari al mese e che non riesce a dare da mangiare ai figli tutti i giorni. Stesso destino ad un impiegato del ministero dell'istruzione, con 60 dollari al mese e 120 d'affitto da pagare

   REPUBBLICA:  Congo, dove "délestage" vuol dire "Oggi posso mangiare, domani no"

“Non sarà l’Iran a distruggere Israele, ma forse saranno gli Haredim”. Con queste nette parole Giuseppe Franchetti, figura molto nota dell’ebraismo italiano ed esponente della sinistra laica sionista che anima la rivista Keshet, nel dicembre 2010 avvertiva del pericolo che queste frange estremiste – ma niente affatto marginali – della composita realtà israeliana possano minare i fondamenti di una società democratica e pluralista. Franchetti è stato profetico.
Nei giorni scorsi infatti gli haredim sono stati protagonisti, nella cittadina di Beit Shemesh situata tra Gerusalemme e Tel Aviv, di un’ondata di azioni oscurantiste e violente, in perfetta assonanza con i talebani e gli altri fondamentalisti di matrice islamica.

   Piergiorgio Catttani:  I talebani di Israele, quando il fondamentalismo minaccia la convivenza

«Muslim missihi id wahda». L’anno nuovo in piazza Tahrir è cominciato al grido di «cristiani musulmani uniti», come una sola cosa. Un auspicio o forse una scaramanzia. Per qualcuno una realtà. Lo gridano i giovani della rivoluzione, chiedendo al contempo alla giunta militare di andarsene. «Yaskoy, yaskot, hokom elaskar!» Militari a casa. Il 2011 è stato l’anno della caduta di Mubarak. Il 2012 sarà quello della fine del potere dell’esercito.

   Anna Pozzi:  Giovani cristiani e islamici uniti per un "nuovo Egitto"

Ammonterebbe a circa 162mila il numero dei morti in Iraq dall’inizio della guerra a fine del 2011, secondo i dati raccolti dall’Iraq Body Count, gruppo pacifista che compila statistiche sulle vittime delle violenze in Iraq. La cifra comprende militari statunitensi e altri stranieri, forze di sicurezza irachene, membri di milizie locali e civili. Secondo l’indagine, almeno 114.212 sarebbero i civili uccisi ad oggi.

   E-IL MENSILE:  Iraq, 162mila morti dall'inizio della guerra

 Una nuova ondata di violenza a livello comunitario è scoppiata nello Stato del Jonglei, in Sud Sudan, costringendo migliaia di famiglie a fuggire e nascondersi nella vegetazione. Due strutture di Medici Senza Frontiere sono state prese di mira e l’organizzazione medico-umanitaria indipendente ha dovuto temporaneamente sospendere, nella regione di Pibor, le sue attività mediche di cui c’è estremo bisogno.

   MEDICI SENZA FRONTIERE:  Sud Sudan, decine di migliaia di civili in fuga e senza assistenza sanitaria

“Le operazioni condotte nel 2011 sui cieli libici hanno rappresentato per l’Aeronautica Militare italiana l’impegno più imponente dopo il 2° Conflitto Mondiale”. È orgogliosissimo il Capo di Stato maggiore delle forze aeree, generale Giuseppe Bernardis. L’Italia repubblicana ha conosciuto i teatri di guerra dell’Iraq, della Somalia, del Libano, dei Balcani, dell’Afghanistan e del Pakistan, ma mai avevamo sganciato tante bombe e tanti missili aria-terra come abbiamo fatto in Libia per spodestare e consegnare alla morte l’ex alleato e socio d’affari Muammar Gheddafi.

   Antonio Mazzeo:  Guerra alla Libia con settecento super bombe italiane


SCUOLA

Alle associazioni dei genitori e degli studenti piace l'idea di tenere le scuole aperte durante le vacanze natalizie, affidando gli alunni che lo vorranno ad educatori esperti facenti capo a cooperative: alcuni rappresentanti delle categorie direttamente coinvolte nell'esperimento riferiscono di apprezzare l'iniziativa perché rappresenta finalmente la volontà di aprire le istituzioni scolastiche al territorio ed alle esigenze di chi vi risiede. 

   TISCALI:  A Milano scuole aperte anche a Natale: d'accordo anche le associazioni di genitori e studenti

Il ministro dell'istruzione ha annunciato numerosi provvedimenti, dall'utilizzo delle tecnologie nelle classi fino all'inserimento di nuovi docenti universitari. E poi settimana corta e iscrizioni online. Ecco le misure che si preparano nei prossimi mesi

   Salvo Intravaia:  Tablet, concorsi, Sud e meno tagli la scuola del 2012 targata Profumo

Il figlio di un mio amico non vuole più andare a scuola. Cosa gli puoi dire? Bel problema. Il figlio di questo mio amico dice: “So leggere e scrivere, non voglio fare né il medico né l’ingegnere, voglio fare il webmaster. Mi spiegate cosa mi serve andare a scuola?” 

   Jacopo Fo:  La scuola uccide di noia!

Ho chiesto alle reti provinciali degli studenti di descrivermi lo stato delle loro scuole. Se ci sono disservizi o edifici non a norma. Almeno quelli più evidenti o degni di segnalazione. Il primo report che mi arriva è da Mazara del Vallo, Trapani. E dunque inizio da loro.

   Mila Spicola:  Scuole sgarrupate: iniziare da dove?

 Il Sud come area per un progetto pilota per la scuola italiana. «Il Mezzogiorno può diventare il vero elemento di traino per lo sviluppo del Paese», dice il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Prolungamento dell’obbligo scolastico fino a 17 anni attraverso un più stretto rapportocon gli istituti professionali regionali; formazione degli studenti più innovativa; concorsi per giovani docenti e scuole come centri di aggregazione: è anche da qui - spiega Profumo - che passa una scuola più «visionaria», perché capace di intuire il futuro.

   Maria Paola Milanesio:  Profumo al Mattino: «Scuola fino a 17 anni, dal Sud un progetto pilota Istituti aperti tutto il giorno»

I giorni di chiusura delle scuole per le vacanze natalizie non sono privi di notizie di rilievo per la scuola. Forse non è il momento più adatto per accorgersi di alcuni segnali interessanti, ma sarebbe un peccato non coglierli. Fra le occasioni di riflessione: si sono svolti a metà dicembre i due compiti scritti per gli aspiranti presidi, le scuole stanno ricevendo il pacchetto dei dati Invalsi relativi alle loro classi, con armamentario di percentuali e grafici, sta per partire il progetto “Scuole in chiaro”. Quale filo rosso unisce queste tre notizie?

   Daniela Notarbartolo:  Presidi, Invalsi, trasparenza: qual è il fili rosso che li unisce?

L’iscrizione scolastica on line nella versione 2012 costituisce certamente una novità e un’occasione per semplificare e migliorare le procedure che ogni anno impegnano oltre due milioni di famiglie alla ricerca della scuola più adatta per i propri figli.

   TUTTOSCUOLA:  Iscrizioni on line. Necessaria una buona partenza

Circolare n. 108 MIURAOODGSSSI prot. 6756

   MIUR:  "Scuola in chiaro" - Diffusione on-line dei dati delle singole istituzioni scolastiche.


Ragionare sui dati per ripartire e gradualmente ricostruire. Un’analisi de “La scuola in cifre” dal 2008 a oggi.

   Osvaldo Roman:  Il servizio nella primaria dopo la "cura Gelmini"

Quali sono le prospettive delle politiche dell’istruzione nell’era del “governo tecnico”?

   Giovanni Cominelli:  Le due non-riforme della Gelmini boicottano il concorso di Profumo

Il Rapporto della Fondazione Agnelli sulla scuola in Italia, appena pubblicato, conferma dati noti: ad alimentare la dispersione scolastica è la media. Da sempre anello debole del sistema di istruzione, la secondaria di primo grado registra e spesso rende definitiva la correlazione tra condizioni socio-culturali ed esiti, ancora contenuta nella primaria: gli studenti con genitori con la licenza media rischiano un ritardo scolastico infatti quattro volte più dei figli di laureati.
È tradito il mandato che la Costituzione affida alla scuola

   Marina Boscaino:  Poco media, molto inferiore

Appuntamento con il ministro Profumo per Fish, Fand e le altre associazioni che fanno parte dell'Osservatorio. Nocera: "Sarà la riunione inaugurale che segnerà il riavvio delle attività. Sottoporremo al ministro la richiesta formale di annullare il bando per il corso di abilitazione al sostegno destinato ai soprannumerari"

   SUPERABILE:  Il 10 gennaio riparte l'Osservatorio permanente per l'integrazione



Lotta alla mafia


Saltati i pavimenti e divelte le porte nella sede del Gruppo cooperativo Goel a Caulonia (Reggio Calabria), che si contrappone del 2003 allo strapotere economico delle cosche. L'esplosione in un laboratorio sociale per l'inserimento lavorativo dei profughi coinvolti. Un altro ordigno a Lamezia Terme a Natale

   Luca Kocci:  Rifugiati, la 'ndrangheta colpisce Bomba nel centro calabrese

... il Gruppo Cooperativo Goel si sente comunque ancor più motivato a continuare nel proprio percorso di legalità, giustizia sociale e sviluppo sostenibile: continuerà con forza le attività di accoglienza degli immigrati, per sottrarli al controllo della malavita e guadagnarli all’integrazione e allo sviluppo; incrementerà le attività di Goel Biò, per creare un mercato locale degli agrumi che premi gli agricoltori che si oppongono alla ‘ndrangheta e ai torbidi mercati di sfruttamento; diffonderà nelle regioni settentrionali le iniziative di contrasto all’infiltrazione criminale che da alcuni anni vengono portate avanti attraverso l’Alleanza con la Locride e la Calabria contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate; persisterà a ignorare e disprezzare le regole non scritte che la ‘ndrangheta impone a livello sociale ed economico...

   Leonardo Cavaliere:  altra bomba contro i minori stranieri non accompagnati


Ma esistono anche imnprese che rispettano le regole. Intanto però dilagano forme di sfruttamento che rasentano la schiavitù. I datori di lavoro sono spesso anche proprietari delle poche case messe a disposizione dei migranti. Se si perde il lavoro, si perde anche la casa. Vietato ammalarsi: chi non si presenta un giorno perché ha la febbre, viene lasciato a piedi dal furgone del padrone

   Raffaella Cosentino:  La 'ndrangheta allunga la filiera e nascono Cooperative senza terra

Oggi Peppino Impastato avrebbe compiuto 64 anni nello stesso giorno in cui 28 anni fa veniva ucciso a Catania, Pippo Fava

   Umberto Di Maggio:  Noi li ricordiamo vivi

Nel giorno del compleanno del giornalista ucciso dalla mafia a Cinisi il debutto di Centopassi tv

   Norma Ferrara:  Una maratona nel nome di Peppino Impastato

Peppino Impastato, una vita contro la mafia!

   video di Stefano Marchesotti

32 anni fa Cosa nostra uccideva Piersanti Mattarella governatore della Regione Siciliana

   LIBERAINFORMAZIONE:  Un presidente contro la mafia




FEDE E
SPIRITUALITA'



La pace: incontro con l'altro

HOREB n. 60 - 3/2011


TRACCE DI SPIRITUALITA'

A CURA DEI CARMELITANI

Quando si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di questo mondo. 
Nella riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti, Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24). 
Gesù viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At 10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo, ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20). 
Con la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è la nostra pace” (Ef 2,14). 
Proprio perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo, allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.


   Editoriale

   Sommario



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it


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  La Bibbia in un frammento

"In principio era
il Logos
e il Logos era
presso Dio
e il Logos
era Dio...
E il Logos carne
divenne
e pose la sua
tenda in mezzo
a noi".
(Giovanni 1, 1.14)

  Gianfranco Ravasi: In principio era il Logos


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Uomini e profeti

Fedi e Mondo

slcontent

Sciamani
con Martino Nicoletti e Edmundo Pacheco Blanco
sabato 31 dicembre 2011

 

Chiudiamo l’anno 2011 con uno sguardo su mondi altri e su modalità lontane di relazione tra le cose della terra e le cose dello spirito. L’etnologo Martino Nicoletti ci porterà tra gli sciamani che ancora sopravvivono nelle regioni più segrete dell’Asia, mentre, Edmundo Pacheco Blanco boliviano, ci racconta personalmente le sue esperienze di disintegrazione e reintegrazione del corpo. Sono, certamente, esperienze residuali, ma nello stesso tempo tenaci e resistenti, anche perché la funzione vera dello sciamano, “colui che sa”, è una funzione sociale, di intermediario fra l’umano e il divino.

    Ascolta


Leggere la Bibbia

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Terzo Isaia. Una casa di preghiera per tutti i popoli
con  Paolo Ricca
domenica 1 gennaio 2012

Con il Trito (o Terzo) Isaia ci si avvicina cronologicamente all’ultimo atto della Bibbia ebraica, che si chiude con l’Editto di Ciro del 538 (a. e. v.), con cui il re di Persia pone fine all’esilio di Babilonia, favorisce il ritorno in Gerusalemme dei deportati, e sostiene la ricostruzione del tempio. Ma spiritualmente ci si avvicina al clima in cui nacque poi il Nuovo Testamento. Nei capitoli dal 56 al 66 si accentua l’elemento universalistico che abbiamo già incontrato, e si precisa il problema in cui si trovano immersi i reduci, che avevano preservato il senso e la fedeltà alla Torà, mentre i rimasti in patria si erano in parte contaminati con gli stranieri presenti sul suolo ebraico. La soluzione però è di grande apertura. Ancora una volta, conta la conversione del cuore. 
Di questi capitoli parliamo con Paolo Ricca, teologo valdese.

 

    Ascolta


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  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)




... Come nell'antichità anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio. Ma, ci ricorda il Signore, «chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22)...

   il testo integrale dell'Angelus del 26/12/2011

Sono 26 i missionari uccisi nel corso dell'anno. E perdono la vita soprattutto nella regione più cattolica del mondo, il Sud America

   Il conto dei "martiri" del 2011

"Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani": la celebre affermazione di Tertulliano risuona ancora più forte nel giorno in cui la Chiesa ricorda la figura di Santo Stefano primo martire. Il martirio, del resto, è una dimensione che appartiene alla natura stessa della testimonianza cristiana. Sulle persecuzioni dei cristiani nel nostro tempo, Alessandro Gisotti ha intervistato Massimo Introvigne, rappresentante Osce per le discriminazioni verso i cristiani 

   Ascolta: Perseguitati perché cristiani: la riflessione di Massimo Introvigne (audio)

Nel 2011 sono stati 26 i missionari uccisi nel mondo, uno in più rispetto all'anno precedente: 18 sacerdoti, 4 religiose, 4 laici. Sono i dati resi noti dall'agenzia Fides. Per il terzo anno consecutivo, con un numero estremamente elevato di operatori pastorali uccisi, figura al primo posto l'America, con 13 sacerdoti e 2 laici. Segue l'Africa, dove sono stati uccisi 6 operatori pastorali: 2 sacerdoti, 3 religiose, 1 laico. Quindi l'Asia, dove hanno trovato la morte 2 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laico. Infine in Europa è stato ucciso un sacerdote.

   Il testo completo del dossier dell'agenzia Fides: ELENCO DEGLI OPERATORI PASTORALI VESCOVI, SACERDOTI, RELIGIOSI, RELIGIOSE E LAICI, UCCISI NELL’ANNO 2011


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‎"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 1° gennaio 2012


Domenica 1 gennaio 2012  alle 8.50, su Canale 5, "Le Frontiere dello Spirito", celebra l'inizio dell'anno con una puntata speciale, condotta - insieme - dal cardinale Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi.

La puntata è dedicata alla quarantacinquesima "Giornata Mondiale per la pace", che si celebra oggi e ha per tema: "Educare i giovani alla giustizia e alla pace".

Nel 2011, Papa Benedetto XVI aveva così concluso il suo messaggio: "Il mondo ha bisogno di Dio. Ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi e la religione può offrire un contributo prezioso della loro ricerca per la costruzione di un ordine sociale giusto e pacifico a livello nazionale e internazionale".

Per questa importante Giornata, la redazione di Frontiere ha pensato di raccontare l'impegno per la pace di alcune donne. La crisi mondiale che si è scatenata dopo l'11 settembre ha, infatti, visto le donne pronunciarsi come singole, come gruppi, associazioni e organizzazioni contro la guerra. Pace e non vendetta è stato il motto ripetuto per frenare l'attacco all'Afghanistan. Uno degli slogan che dominava durante la campagna contro la guerra in Iraq era "Le donne dicono 'NO' alla guerra".

   il video della puntata intera sul sito Mediaset


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COSTRUIRE LA PACE OGGI di Giovanni Mazzillo


Articolo scritto per HOREB n. 60 - 3/ 2011

Data per scontata l’urgenza di una pace per buona parte da costruire nel nostro mondo di oggi e per quello di domani, le domande sulle quali proponiamo una riflessione potrebbero essere così formulate: 1) In che senso l’agire cristiano è – e non può non essere - un agire di pace? 2) Che cosa dobbiamo fare in quanto cristiani e cittadini? 3) Quali nostre scelte e quale tipologia di prassi quotidiana sono in questa direzione e quali no? 
Tali domande diventano più chiare, diremmo ineludibili, se si accoglie una provocazione nascosta in una preghiera: «Noi siamo buoni cristiani, tu sai che siamo buoni cristiani. Come avviene allora che tanti buoni cristiani non facciano una buona cristianità? Ci dev'essere qualche cosa che non va... Santi ce ne sono, santità ce n'è, e mai il regno della perdizione aveva tanto dominato sulla faccia della terra. Bisognerebbe fare qualche altra cosa, mio Dio; tu lo sai, tu sai tutto, sai quel che ci manca. Ci vorrebbe qualcosa di nuovo» (Ch. Péguy - Il mistero della carità). 
Il “qualcosa di nuovo” è evidentemente nucleo e cuore del Vangelo e di conseguenza punto di riferimento determinante per il nostro agire cristiano. Ed è da esso che bisogna ripartire e ad esso bisogna fare continuo riferimento, con semplicità e verità, aprendo un varco autentico alla Grazia e alla conseguente conversione alla pace, su un piano esistenziale e interpersonale

   COSTRUIRE LA PACE OGGI di Giovanni Mazzillo (pdf)

Vedi il nostro post:

   La pace: incontro con l'altro - HOREB n. 60 - 3/2011


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Aspettando "alcuni maghi dall'Oriente..." di Alberto Maggi


I primi due capitoli dei vangeli di Matteo e di Luca sono chiamati i “vangeli dell’infanzia”, denominazione che molti intendono come vangeli per l’infanzia. Infatti, trattando della nascita e dei primi anni di vita di Gesù, sembrano una raccolta di fatti fantastici, scritti per meravigliare i piccoli: Gesù bambino, i magi, i pastori, gli angeli, la stella, Erode nel ruolo dell’orco cattivo… personaggi adatti più per un presepio che per la fede.
In realtà questi vangeli non sono il ricordo dei primi passi di Gesù, ma un compendio teologico col quale gli evangelisti anticipano al lettore l’intera esistenza di Gesù, con particolare riferimento alla sua morte e risurrezione.
È questa l’ottica con la quale va letto il secondo capitolo del vangelo di Matteo, che si apre con la nascita di Gesù e l’improvvisa comparsa di “alcuni maghi”.
La sorpresa di quest’apparizione è sottolineata dall'evangelista con l’interiezione ecco: “Nato Gesù a Betlemme di Giudea, ai tempi del re Erode, ecco giunsero alcuni maghi dall'Oriente” (Mt 2,1).
Che c’entrano i maghi con il Figlio di Dio?...

   Aspettando "alcuni maghi dall'Oriente..."  di Alberto Maggi


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"Il Natale dei Magi"


Perché il racconto commuove ancora il mondo

Nei Vangeli, l'apparizione dei Magi è timidissima. Ignoriamo chi siano i Magi che, nel Vangelo di Matteo (l'unico che li ricorda), giungono da Oriente: sappiamo soltanto che seguono una stella, giungono a Betlemme, entrano nella casa di Giuseppe e Maria, vedono il bambino, si prostrano, gli rendono omaggio e gli offrono i doni: oro, argento e mirra.
Tutto il resto del racconto della Natività, che trionfa nel Vangelo di Luca, viene abolito da Matteo. Non ci sono i pastori e le greggi, l'angelo del Signore, la grande gioia di tutto il popolo, la nascita del Salvatore, la moltitudine dell'esercito celeste che loda Dio: «Gloria a Dio nelle sublimità e sulla terra pace agli uomini della divina benevolenza»; e sopratutto il segno singolarissimo, il paradosso dei paradossi: «Il Cristo, avvolto in fasce che giace in una mangiatoia». Nel Vangelo di Matteo, abbiamo soltanto questi Magi sconosciuti: saggi pagani, che anticipano la conversione dei popoli stranieri al Signore, mentre Israele lo rifiuta.

   Il mito globale dei Re Magi

   La scheda del libro "Il Natale dei Magi"



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Epifania 2012 Traccia di riflessione


   video


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L’Epifania è la prima manifestazione di Cristo all’umanità e viene ricordata attraverso la visita dei Magi alla mangiatoia. A guidare i "Sapienti" da Oriente a Gerusalemme, verso la grotta per adorare il Bambino appena nato, come raccontato dal Vangelo di Matteo, è la stella cometa, meglio conosciuta come la Stella di Betlemme. Un fenomeno astronomico che accompagna nel racconto evangelico la nascita di Gesù ed è ricco di significati storici, scientifici e spirituali.

  AVVENIRE: All'origine della festa dell'Epifania

Anche quest’anno, avvicinandosi il Natale, abbiamo atteso il manifestarsi simbolico di un segno, di una stella in cielo, che annunciasse a tutti (all’attuale popolo eletto e ai nuovi magi d’oriente) il rinnovarsi di quella venuta che ha cambiato, duemila anni fa come ora e sempre, la storia dell’Uomo. 
Quest’anno però i nuovi "magi" hanno visto dei segni, alcuni del tutto inattesi, che se da un lato non possono essere ignorati da chi si sente partecipe del cammino umano verso la conoscenza, dall’altro potrebbero distrarci dall’attesa della stella dell’Epifania.

  Piero Benvenuti: I Magi confusi e la particella di Dio



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Mentre giovani di tutt'Europa si sono raccolti in questi giorni a Berlino per il 34° incontro europeo proviamo a chiederci cosa insegna lo stile di Taizé che ogni anno attira anche 3 mila italiani. O meglio, perché ci tornano con gusto, trovando spesso lì quello che da altre parti non hanno mai assaporato.
Frere Leandro, l'argentino che tiene i contatti con loro e in novembre ha ricambiato la visita ad una trentina di parrocchie italiane, indica tre motivi principali - la preghiera meditativa, l'amicizia con i giovani di tutto il mondo e la semplicità della vita quotidiana - e aggiunge l'augurio che valga per loro quello che Taizé è stato per lui ventenne: "il posto ideale per pormi delle domande profonde".

  Diego Andreatta: Che cosa insegna lo stile Taizé

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La mia attenzione, nell’affrontare il tema che mi avete proposto, è polarizzata in prima battuta da due immagini: la presenza francescana e la terra di Sicilia...

  Mariano Crociata: Educare alla vita buona del Vangelo. Il nostro contributo in terra di Sicilia (pdf)

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


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‎"Pace giovane" di Alex Zanotelli


“In piedi allora, costruttori di pace”
gridava all'Arena di Verona nel 1989 il vescovo di Molfetta, don Tonino Bello, allora presidente di Pax Christi Italia e fondatore di Mosaico di Pace. “Sono interni alla nostra fede i discorsi sul disarmo, sulla smilitarizzazione del territorio, sulla lotta per il cambiamento dei modelli di sviluppo che provocano dipendenza, fame e miseria nel Sud del mondo, e distruzione dell’ambiente naturale!”. E concludeva: “Coraggio! Se non abbiamo la forza di dire che le armi non solo non si devono vendere, ma neppure costruire, che la logica del disarmo unilaterale non è poi così disomogenea con quella del Vangelo, che la nonviolenza attiva è un criterio di prassi cristiana e che certe forme di obiezione sono segno di un amore più grande per la città terrena… se non abbiamo la forza di dire tutto questo, rimarremmo lucignoli fumiganti invece di essere ceri pasquali”. 
Coraggio, giovani! Riprendete in mano l’antico binomio biblico: pace e giustizia. è lo stesso papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2012) che vi invita a educarvi vicendevolmente alla pace e alla giustizia. “La pace oggi – amava dire don Tonino Bello – si declina inesorabilmente con la giustizia e con la salvaguardia del creato”. 
Giovani, vorrei chiedervi perdono perché noi adulti vi consegniamo un mondo gravemente malato. 

  Pace giovane di Alex Zanotelli


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"Grave piaga dell'umanità - Il lungo e faticoso percorso della Chiesa verso il disarmo". di mons. Luigi Bettazzi


... Come nell'antichità anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio. Ma, ci ricorda il Signore, «chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22)...

  il testo integrale dell'Angelus del 26/12/2011

Sono 26 i missionari uccisi nel corso dell'anno. E perdono la vita soprattutto nella regione più cattolica del mondo, il Sud America

  Il conto dei "martiri" del 2011

"Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani": la celebre affermazione di Tertulliano risuona ancora più forte nel giorno in cui la Chiesa ricorda la figura di Santo Stefano primo martire. Il martirio, del resto, è una dimensione che appartiene alla natura stessa della testimonianza cristiana. Sulle persecuzioni dei cristiani nel nostro tempo, Alessandro Gisotti ha intervistato Massimo Introvigne, rappresentante Osce per le discriminazioni verso i cristiani 

  Perseguitati perché cristiani: la riflessione di Massimo Introvigne

Nel 2011 sono stati 26 i missionari uccisi nel mondo, uno in più rispetto all'anno precedente: 18 sacerdoti, 4 religiose, 4 laici. Sono i dati resi noti dall'agenzia Fides. Per il terzo anno consecutivo, con un numero estremamente elevato di operatori pastorali uccisi, figura al primo posto l'America, con 13 sacerdoti e 2 laici. Segue l'Africa, dove sono stati uccisi 6 operatori pastorali: 2 sacerdoti, 3 religiose, 1 laico. Quindi l'Asia, dove hanno trovato la morte 2 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laico. Infine in Europa è stato ucciso un sacerdote. 

  Il testo completo del dossier dell'agenzia Fides: ELENCO DEGLI OPERATORI PASTORALI VESCOVI, SACERDOTI, RELIGIOSI, RELIGIOSE E LAICI, UCCISI NELL’ANNO 2011


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COSTRUIRE LA PACE OGGI di Giovanni Mazzillo


Articolo scritto per HOREB n. 60 - 3/ 2011

Data per scontata l’urgenza di una pace per buona parte da costruire nel nostro mondo di oggi e per quello di domani, le domande sulle quali proponiamo una riflessione potrebbero essere così formulate: 1) In che senso l’agire cristiano è – e non può non essere - un agire di pace? 2) Che cosa dobbiamo fare in quanto cristiani e cittadini? 3) Quali nostre scelte e quale tipologia di prassi quotidiana sono in questa direzione e quali no? 
Tali domande diventano più chiare, diremmo ineludibili, se si accoglie una provocazione nascosta in una preghiera: «Noi siamo buoni cristiani, tu sai che siamo buoni cristiani. Come avviene allora che tanti buoni cristiani non facciano una buona cristianità? Ci dev'essere qualche cosa che non va... Santi ce ne sono, santità ce n'è, e mai il regno della perdizione aveva tanto dominato sulla faccia della terra. Bisognerebbe fare qualche altra cosa, mio Dio; tu lo sai, tu sai tutto, sai quel che ci manca. Ci vorrebbe qualcosa di nuovo» (Ch. Péguy - Il mistero della carità). 
Il “qualcosa di nuovo” è evidentemente nucleo e cuore del Vangelo e di conseguenza punto di riferimento determinante per il nostro agire cristiano. Ed è da esso che bisogna ripartire e ad esso bisogna fare continuo riferimento, con semplicità e verità, aprendo un varco autentico alla Grazia e alla conseguente conversione alla pace, su un piano esistenziale e interpersonale

  COSTRUIRE LA PACE OGGI di Giovanni Mazzillo (pdf)

Vedi il nostro post:

  La pace: incontro con l'altro - HOREB n. 60 - 3/2011



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Altro che 450 milioni di Ici non pagata dalla Chiesa. Altro che 500 milioni, 1 miliardo o persino 2 miliardi di euro di imposta non versata dalle istituzioni cattoliche, come si è detto e scritto un po’ a caso in questi mesi.
Finalmente, dopo tante cifre in libertà, ecco un numero ufficiale e ponderato, in tema di immobili esenti dal pagamento dell’Ici: 100 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il mancato introito per lo Stato se venisse fatta pagare l’imposta in tutti gli edifici degli enti non commerciali italiani nei quali si svolgono le attività socialmente rilevanti che la legge esenta. Attenzione: abbiamo detto "tutte" le attività di "tutti" gli enti non profit, dunque nella cifra sono comprese "anche" quelle riconducibili in vari modi alla Chiesa cattolica. Ed è questo che sorprende. Perché se tutte le attività sociali "erodono" – si fa per dire – un gettito pari a 100 milioni di euro, è evidente che il dato riconducibile ai soli enti della Chiesa cattolica dovrà essere molto inferiore.
La cifra dei 100 milioni è contenuta nella relazione finale del Gruppo di lavoro sull’erosione fiscale, guidato dal sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, che l’ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti aveva voluto per censire le varie voci che in un modo o nell’altro riducono il gettito fiscale.

    Massimo Calvi:  Esenzioni Ici al sociale? Nessuna cifra miiardaria

Avvenire analizza una relazione del ministero del Tesoro e scopre che... Dopo tante bugie su "Chiesa e Ici", i dati ci offrono la verità dei fatti.

    Massimo Calvi:  Chiesa e Ici, finalmente le cifre


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POLITICA


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‎"Il coraggio della verità" - L'attuale situazione politica in una lucida analisi di Barbara Spinelli


Dire il vero: sulla gravità della crisi italiana, sulla nostra seconda cosa pubblica che è l'Europa, sui sacrifici, sul guastarsi dei partiti. Sembra essere una delle principali ambizioni di Monti, da quando è Presidente del Consiglio.
Basta questo, per smentire chi decreta - con l'aria di saperla lunga - che il Premier non è che un tecnico, ammesso a sostituire fugacemente il politico detronizzato. La deturpazione funesta delle parole, lo stratagemma d'illudere il popolo imbellendo la realtà e inventandosi, per decerebrarci, un'attualità del tutto sfasata rispetto a ciò che davvero è attuale, cioè urgente, emergente: per decenni ci eravamo assuefatti a questo, e abbiamo finito col chiamarlo "politica". È ora di restituire, a quest'ultima, il severo verbo vero che le si addice.
Ogni volta che Monti viene descritto come un tecnico, entrato per effrazione in un teatro non suo, c'è da avere i brividi. Vuol dire che i politici di ieri ritengono il Premier un impolitico, e il suo sapere scientifico qualcosa di superfluo, se non dannoso, nell'arte di governo. Che giudicano impolitica anche la vocazione a non nascondere quel che è doloroso, dunque profondamente attuale, nell'oggi che viviamo. Da poche settimane sentiamo parlare di Italia e Europa con accenti inediti (un primo assaggio, ma breve, si ebbe nell'ultimo governo Prodi). I cittadini per ora approvano, conoscono una sorta di sollievo. 
Si sentono anche confortati, nel loro rigetto cupo della politica? Può darsi, ma c'è un che di nefasto in questa visione duale: da una parte i politici, dall'altra un Premier che ha tutte le doti dello statista, che interiorizza al massimo la rappresentanza democratica, e tuttavia è percepito come tecnico, estraneo ai giochi nazionali. Essere impolitici in una democrazia smagliata ha le sue virtù: impolitico è chi non possiede le furbizie del professionista politico. Ma prima o poi le due figure vanno congiunte (già si congiungono nel Premier) per depurare la politica ed evitare che senza soluzione di continuità, senza memoria di quest'intermezzo, ci venga restituita domani la politica di ieri...

  "Il coraggio della verità" di Barbara Spinelli

Per completezza di informazione:
... Siamo in recessione e sarà dura «quasi» per tutti. Le ragioni sono state spiegate e rispiegate, ma quel «quasi» fa la differenza e chi governa un Paese non può non sapere che, quando la maggior parte dei cittadini è allo stremo, prima di chiedere «ancora uno sforzo», occorre dare almeno l'impressione che i primi a «sforzarsi» siano proprio coloro decidono per tutti...

  Caro ministro, sia davvero super partes di Milena Gabanelli e Giovanna Boursier 

Caro Direttore, rispondo all'articolo di sabato 31 dicembre sulla prima pagina del Corriere . (testo+video) 
Vorrei prima di tutto sgombrare il campo dai presunti conflitti di interesse. Pur non avendo alcun obbligo di farlo, nei giorni scorsi ho vendute tutte le mie azioni Intesa Sanpaolo, come avevo preannunciato in una recente intervista televisiva (il richiamo «le venda invece di continuare a dire le venderà» potrebbe far pensare che la questione sia aperta da lunghissimo tempo, mentre sono ministro da poco più di un mese).

  Passera: «Conflitto d'interessi? No, ho già venduto le azioni di Intesa» di Corrado Passera

Guarda anche il nostro precedente post:

  Dopo il "Salva Italia" ora il "Cresci Italia"


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A Milena Gabanelli e a Giovanna Boursier che lo invitavano a vendere in fretta le sue azioni Intesa Sanpaolo e alcune partecipazioni minori in piccole imprese, Corrado Passera ha risposto: già fatto. Il ministro dello Sviluppo economico è stato di parola. Bene. Il gesto non era strettamente necessario: la modestia dei pacchetti li privava di ogni influenza. Sarebbe bastato affidarli a un gestore fiduciario che, senza nulla comunicare al fiduciante, li tenesse o li vendesse restituendo il valore al fiduciante, una volta chiuso il mandato ministeriale.

  Massimo Mucchetti: Governo e conflitto di interessi Passera ha mantenuto la parola

Pare che il governo preferisca la formula degli incontri separati e bilaterali con le forze sociali per avviare il confronto sul lavoro e lo sviluppo. Il metodo potrebbe avere in sè buone ragioni. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, intende incontrare in momenti diversi le organizzazioni degli imprenditori e i sindacati confederali. Fin qui non ci sarebbe niente di strano.
Poi, però, il governo si spinge un po’ più in là e decide di parlare separatamente con i sindacati. Cgil, Cisl e Uil sarebbero così ricevute una per una prima dal ministro Fornero e poi dal suo collega Corrado Passera. È a questo punto che la novità di metodo potrebbe introdurre qualche importante novità di merito in una fase molto delicata del rapporto tra esecutivo e forze sociali, dopo lo strappo non ancora ricomposto sulle pensioni...

  Rinaldo Gianola: Fornero non spacchi sindacati No agli stessi errori di Sacconi

... In realtà, la centralità della questione 'costi della politicà nasce da motivi che trascendono il suo rilievo economico, pur notevole; ed ha soprattutto un valore simbolico.
Si compendia in essa un giudizio di inutilità e di inefficienza del sistema politico, insieme alla percezione che chi ne fa parte goda di privilegi offensivi del sentimento di uguaglianza che è l'essenza della democrazia. Un sentimento che può anche essere un risentimento, una manifestazione di invidia o di rivalsa, ma che è giustificato sia dai sacrifici cui sono sottoposti tutti i cittadini sia dalla apparente intoccabilità della Casta sia dal discredito in cui la politica è caduta presso l'opinione pubblica...

  Carlo Galli: Costi della politica

Il premier vede il presidente della commissione che ha studiato i costi della politica. Molti parlamentari contestano. L'Idv invece chiede al governo di "abbattere i privilegi della casta". Tagli anche per il sindaco di Firenze, Renzi. Presidente Istat: "Non mi aspetto decisioni a partire dai nostri dati, ma risposte politiche"

  REPUBBLICA: Monti incontra Giovannini "Terrò conto rilievi rapporto"

Il vice di Manganelli: "Le camere di sicurezza sono troppo poche e non garantiscono la dignità di chi vi dovrebbe essere rinchiuso". La replica del Guardasigilli: "Sono norme concordate totalmente con il ministro dell'Interno, alla presenza dei vertici di Polizia"

    IL FATTO QUOTIDIANO:  Decreto svuota-carceri: è scontro tra polizia e il ministro della Giustizia Severino

C’è un Paese intero che attende le prossime mosse del governo. È un’Italia dove tanti non si consegnano allo smarrimento e alla logica del declino, ma dove si infittiscono i disagi e cre­sce l’allarme per lo scoramento, persino mortale, di imprenditori, disoccupati e pensionati strema­ti dalla crisi. È un’Italia che conta su segnali e scel­te chiare di Mario Monti e dei suoi ministri.

    Arturo Celletti e Eugenio Fatigante: Tre segnali da dare

Si può dire che il 2011 sia stato l' anno (anche) dei beni comuni. Espressione, questa, fino a poco tempo fa assente nella discussione pubblica, del tutto priva d' interesse per la politica, anche se il premio Nobel per l' economia era stato assegnato nel 2009 a Elinor Ostrom proprio peri suoi studi in questa materia.

    Stefano Rodotà: Il valore dei beni comuni

È dal giorno in cui ha ottenuto la fiducia del Parlamento che il governo Monti si muove su due piani: il fronte interno e il fronte esterno, l'Italia e l'Europa. Due livelli destinati a intrecciarsi sempre più, anche se pongono problemi diversi e sollecitano risposte specifiche.

  Stefani Folli: Un premier italiano per gli europei, europeo per gli italiani


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 BENEDETTO XVI
 




      Angelus - 1° gennaio 2012, Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio

 
    Angelus - 6 gennaio 2012, Solennità dell'Epifania del Signore

      Udienza - 4 gennaio 2012, Il Natale del Signore: Mistero di gioia e di luce

      Omelia31 dicembre 2011: Celebrazione dei Vespri e Te Deum di ringraziamento per l'anno trascorso

      Omelia1° gennaio 2012: Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio

      Omelia6 gennaio 2012: Solennità dell'Epifania del Signore



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  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO - OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI


CELEBRAZIONE DEI PRIMI VESPRI DELLA SOLENNITÀ DI MARIA SS.MA MADRE DI DIO
TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Basilica Vaticana Sabato, 31 dicembre 2011

Signori Cardinali,
venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Presbiterato,
distinte Autorità,
cari fratelli e sorelle!
Siamo raccolti nella Basilica Vaticana per celebrare i Primi Vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio e per rendere grazie al Signore al termine dell’anno, cantando insieme il Te Deum. Ringrazio voi tutti che avete voluto unirvi a me in questa circostanza sempre densa di sentimenti e di significato...
Un altro anno si avvia a conclusione mentre ne attendiamo uno nuovo: con la trepidazione, i desideri e le attese di sempre...
«Te Deum laudamus!» Noi ti lodiamo, Dio! La Chiesa ci suggerisce di non terminare l’anno senza rivolgere al Signore il nostro ringraziamento per tutti i suoi benefici. È in Dio che deve terminare l’ultima nostra ora, l’ultima ora del tempo e della storia. Dimenticare questo fine della nostra vita significherebbe cadere nel vuoto, vivere senza senso...
«Te Deum laudamus!». Così canta anche la Chiesa che è in Roma, per le meraviglie che Dio ha operato e opera in essa. Con l’animo colmo di gratitudine ci disponiamo a varcare la soglia del 2012, ricordando che il Signore veglia su di noi e ci custodisce. A Lui questa sera vogliamo affidare il mondo intero. Mettiamo nelle sue mani le tragedie di questo nostro mondo e gli offriamo anche le speranze per un futuro migliore. Deponiamo questi voti nelle mani di Maria, Madre di Dio, Salus Populi Romani. Amen. 

  il testo integrale dell'omelia di Benedetto XVI

  video


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OPINIONI E COMMENTI


Il riassunto dell'anno di Ratzinger nel bilancio tracciato dal vaticanista dell'agenzia di informazione dei vescovi degli Stati Uniti

  John Thavis: Il 2011 di papa Benedetto

Nominati i consultori del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali. Tra i nomi figurano Vian, Tarquinio, Preziosi e padre Spadaro

 VATICAN INSIDER: La comunicazione "scelta" del Vaticano

Nel concistoro del prossimo 18 febbraio, annunciato da Benedetto XVI il giorno dell’Epifania, riceveranno la porpora 22 nuovi cardinali, quattro dei quali ultraottantenni.

 Sandro Magister: I nuovi cardinali nome per nome. Con uno strappo e qualche sorpresa

Verrà pubblicata sabato 7 gennaio una Nota della Congregazione per la Dottrina della fede con indicazioni pastorali per l’Anno della Fede, voluto dal Papa, che prenderà il via l’11 ottobre prossimo per concludersi il 24 novembre del 2013. Oggi, intanto, è stato diffuso un comunicato che anticipa gli aspetti principali del documento. Viene ribadito come questo Anno, indetto con la Lettera Apostolica “Porta fidei” rappresenti una grande occasione di rinnovato incontro con Gesù Cristo.

 RADIO VATICANA: Comunicato sull’Anno della fede: i cristiani siano testimoni credibili e gioiosi dell'incontro con Gesù





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