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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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Questo il nostro augurio per il nuovo anno:
"Diventate vela del mondo che trascina il genere umano dalle secche al largo" (don Tonino Bello)
Buon 2012!
Dal
14° rapporto Demos-Repubblica emerge un Paese in declino ma determinato
a rialzarsi. Affidandosi più al pubblico che al privato. Crolla la
fiducia nei politici e per la prima volta anche nell'Europa. Si salvano
solo Napolitano e le forze armate
Ilvo Diamanti: E' ora di restituire lo Stato ai cittadini
Il confine chiaro e netto di
ciò che si può fare e ciò che non si può fare e che va condannato, sia
che si abbiano 12 anni sia che se ne abbiano 96 poi sfuma in mille e
infinite declinazioni e deroghe. In ogni ambito e in ogni latitudine,
reale o virtuale e dunque il ragazzino, che scemo non è, si adegua. Se
tutti sono furbi lo sono pure io. E vabbè, anche qualcuno di noi avrà
bigiato a scuola una volta, ma se lo ricorda perchè le prese di santa
ragione, non perchè papà salì a bordo della sua 600 beige dirigendosi
in questura.
Mila Spicola: Pierino e l'Italia delle firme false
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Intervento
di Michele Nardelli, Presidente del Forum trentino per la Pace e i
Diritti Umani, in occasione del Convegno "Meno Male! Tra coscienza e
responsabilità" Sanzeno, 2 – 3 settembre 2011
...
Sono stato presentato come presidente del Forum trentino per la Pace e
i Diritti Umani, un’istituzione unica nel suo genere in Italia,
istituita per legge vent'anni fa con l’obiettivo di rendere
permanente l’impegno per la pace e i diritti umani. Devo però rilevare
come queste parole – pace e diritti umani – nel corso del tempo siano
diventate vuote, banalizzate da un loro uso irresponsabile come dagli
stessi rituali della pace. Voglio dirvi che non ho accettato questa
responsabilità per assecondare questo processo e che non intendo fare
quel che in genere ci si aspetta da un ruolo come questo: occuparsi
delle emergenze, partecipare con i gonfaloni alle marce, celebrare le
giornate dei diritti umani, senza magari nemmeno interrogarsi su come
le nostre comunità si rapportano a questi diritti o verso l’uso delle
risorse in un mondo sempre più interdipendente.
Ho
inteso piuttosto svolgere questo mandato dicendo cose che possono
talvolta essere considerate sgradevoli, sporcandosi le mani nello
scavare dentro i conflitti, facendosene attraversare prendendosi carico
del loro portato anche quando non corrisponde a quel che vorremmo,
cercando di evitare – insomma – la melassa buonista della “banalità del
bene”. Indagando le parole, per restituire loro significato.
In
questo caso, indagare su come la guerra è andata cambiando nel tempo,
sulle nuove guerre e, infine, sui suoi lati inconfessabili come la
“felicità della guerra”. Temi che meriterebbero una trattazione
specifica e che mi limito solo a sfiorare...
Un terribile amore per la guerra di Michele Nardelli
Ho
letto il bel pezzo del Presidente del Forum Trentino per la Pace
apparso tra questi fogli dal titolo “Un terribile amore per la guerra”.
La tesi di Nardelli è che, per prevenire future guerre, dobbiamo fare i
conti con il criminale che alberga in ognuno di noi. Si. Ma il
criminale cresce non solo in “me” ma anche in “noi”.
Prevenire la guerra con le istituzioni di Fabio Pipinato
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Il
Ministro Di Paola afferma che gli F35 creeranno 10.000 posti di lavoro.
La cosa non porta bene. Già qualcun altro promise un milione di posti
di lavoro e, in effetti, ne perse un milione esatto con un gap tra
promesso e realizzato di 2 milioni.
Ma
prima di rispondere vorrei invitare i lettori a fare assieme un giro
nel web per vedere il fiume di dichiarazioni e news, sul tema, che sono
arrivate in redazione in pochissime ore. Ciò dimostra quanto la
questione stia a cuore di molti italiani...
F35. Un posto di lavoro costa 1,5 milioni di euro
...
Il ministro ed il governo farebbero bene anche a preoccuparsi per quel
che si legge in un comunicato comune diffuso da un ampio gruppo di
associazioni, reti e centri di ricerca di diversi Paesi europei, tra
cui, per l'Italia, la Rete Disarmo e la Tavola della pace, che
sottolinea: «La pubblicazione della "XIII Relazione annuale sul
controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari",
che ricopre le esportazioni per l'anno 2010, solleva diversi
interrogativi sull'attendibilità dei dati forniti dai governi e
sull'impegno dell'Unione europea ad operare un controllo efficace delle
esportazioni di armamenti. Questa importante relazione (470 pagine di
tabelle e dati) è stata pubblicata l'ultimo giorno lavorativo dell'anno
(venerdì, 30 dicembre 2011) senza darne alcuna comunicazione né sul
sito web del Consiglio dell'Unione europea Consilium che è responsabile
della sua pubblicazione), né su quello del Parlamento europeo. Ciò sta
ad indicare che questa relazione è considerata alla stregua di una mera
occorrenza burocratica, piuttosto che un importante documento degno di
ampio dibattito pubblico da parte dei governi degli Stati membri e
delle istituzioni dell'Unione»...
Non solo F35: rapporto Ue sulle esportazioni di armi incompleto, in ritardo e passato sotto silenzio
Guarda anche il nostro precedente post:
"F35: E’ UN’ALTRA LA STRADA" di mons. Giovanni Giudici, vescovo presidente di Pax Christi Italia
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A dire il vero non è il primo a
cambiare il nome alle cose. Ma ogni volta la bugia stupisce, o almeno
dovrebbe. E ancora di più se la bugia riguarda strumenti di morte. In
questi primi giorni del 2012 mentre su molti giornali si parla dei
cacciabombardieri F35, previsti a Cameri, in Provincia di Novara,
interpellato da la Stampa, Diego Sozzani, Presidente della Provincia di
Novara, ha affermato che “Gli F35 non devono essere visti come
armi…”. Verrebbe da ridere, ma c’è da piangere!
C’è da indignarsi per una bugia così grande che cambia il senso alle cose.
Renato Sacco: Bombe o pavesini?
Facciamo appello ai membri del Parlamento europeo per chiedere un
dibattito sul 13° Rapporto dell’UE sulle esportazioni di armi. E'
incompleto, in ritardo e passato sotto silenzio.
PER LA PACE: Tavola della Pace e RID denunciano il rapporto UE sull'export di armi
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Gilles,
era il prototipo del giornalista con cui lavorare in piena sintonia e
senza stupide competizioni professionali. Con la qualifica di “Grand
Reporteur” (Qualcosa di più di Inviato Speciale, una qualifica che
esiste nella tradizione giornalistica francese) dopo essere stato
cameraman era passato davanti alla telecamera.
Aveva il gusto del racconto, anche dietro le quinte tipico del
settimanale di approfondimento per il quale lavorava: “Envoyé Speciale”
di France 2.
Duilio Gianmaria: Oggi Gilles sarebbe a fianco dei colleghi ungheresi a difesa della libertà di stampa
Ucciso oggi in
Siria il giornalista francese Gilles Jacquier. Vincitore ben due
volte del Premio Ilaria Alpi, Jacquier aveva partecipato
all’ultima edizione del Premio e aveva vinto con il
reportage “Tunisie, la révolution en marche". La forza del
nostro reportage – aveva detto Gilles Jacquier, rispondendo
a Tiziana Ferrario, conduttrice della serata finale del Premio
Ilaria Alpi – è il fatto che siamo stati dentro gli avvenimenti”.
Barbara Bastianelli: Siria, ucciso Gilles Jaquier, vincitore del premio Ilaria Alpi nel 2011. Il ricordo di Tiziana Ferrario e Andrea Vianello
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Senza
lavoro e per di più senza la speranza di poterlo trovare. La
fotografia, drammatica, scattata dall’Eurostat parla chiaro: il numero
di persone “senza posto di lavoro e senza speranza” cresce. Si tratta
di un esercito che nell’Unione europea conta 8 milioni di persone. E,
dato ancora più allarmante per lo Stivale, tra i Paesi dell’Ue
all’Italia spetta il triste primato: quello del dato più alto al
riguardo.
Lavoro: in Italia primato dei "senza posto e senza speranza"
Forse
non l’abbiamo ancora notato, ma nei dati su occupazione e
disoccupazione comunicati pochi giorni fa dall’Istat c’è una grossa
novità. Per capirla, tuttavia, dobbiamo fare un piccolo ripasso della
crisi italiana...
Iniziata
nel 3˚ trimestre del 2008, la distruzione di posti di lavoro occupati
da italiani è proseguita ininterrottamente per 12 trimestri, ovvero per
3 anni pieni. Ed eccoci alla novità di cui abbiamo
detto all'inizio: nell'ultima indagine Istat, relativa
al terzo trimestre del 2011, per la prima volta da 3 anni l’andamento
tendenziale dell’occupazione degli italiani ha riconquistato il segno
«più». Nel 3˚ trimestre del 2011 (ultimo dato disponibile) il numero di
italiani occupati, infatti, è aumentato di 39 mila unità rispetto a un
anno prima, interrompendo una serie di variazioni negative che durava
dalla seconda metà del 2008.
Ma come dobbiamo leggere questo dato? Dobbiamo leggerlo come un segnale positivo, di progressiva uscita dalla crisi?
Occupati più italiani meno stranieri
i dati ISTAT del III trimestre 2011: Occupati e disoccupati
Talmente disperate da abbandonare i figli negli istituti di carità o nei centri per poveri. In
Europa le storie di giovani madri che si privano del cibo e che
lasciano i loro bambini negli orfanotrofi, erano considerate scene
lontane, uno spaccato di Paesi afflitti da anni di dittatura e in gravi
condizioni di arretratezza. Almeno fino alla vigilia della crisi
economica. Nella Grecia
strozzata dai prestiti della Troika - la triade di controllori
dell'Unione europea, del Fondo monetario internazionale e della Banca
centrale europea - sono sempre più coloro che, negli ultimi mesi, hanno
messo i loro figli nelle mani di parroci e associazioni di volontariato
come Sos children.
Grecia, crisi mangia futuro
«Vivere
senza un lavoro, specie se si è in età avanzata ma ancora produttiva è
peggio di una diagnosi di cancro: mentre questa ti conserva la dignità
e gli affetti, la condizione di disoccupato, oltre a spingerti a
rinunciare alla vita, ti fa perdere la dignità, gli affetti e gli
amici. Da malato ti sono tutti attorno, premurosi e generosi, da
disoccupato tutti ti evitano, giudicandoti un incapace degno soltanto
del minimo vitale». È un testamento spirituale quello che Salvatore De
Salvo, 64 anni e da 7 senza un lavoro, lascia a tutti prima di morire.
Sono le ultime parole, affidate a un blog, prima di farla finita in
compagnia della moglie.
"Vi mostriamo come si muore di povertà"
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Effetti
di una crisi finanziaria che in Grecia ha già portato i più poveri a
dover fare scelte penose. Come in un feuilleton della fine dell '800
Genitori in miseria non riescono ad occuparsi dei figli
abbandonano
i loro figli perché si sentono falliti e non sanno nemmeno dove trovare
qualcosa da mangiare, ma forse proprio con quel gesto dimostrano di
amarli di più.
Oppure no.
Chloe Hadjimatheou: Genitori in miseria non riescono ad occuparsi dei figli
Il tracollo finanziario ha
messo fine al monopolio ideologico dei sostenitori del libero mercato.
Ma nessuna delle teorie economiche alternative sembra capace di
affermarsi al suo posto.
Gideon Rachman: La crisi delle ideee
Il duplice suicidio di Antonia a Salvatore, a Bari. Chiedevano una vita normale, un lavoro e un tetto dove vivere insieme.
Francesco Anfossi: Quei suicidi che ci interpellano
L'emergenza finanziaria non può
uccidere i diritti sociali. Che sono tutelati dalla Costituzione. E
sono la precondizione dei diritti civili. Quindi a un certo punto, se
mancano soldi, bisogna per forza guardare altrove
Michele Ainis: Meno armi e più pensioni
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
... Due anni dopo Rosarno. Per una risposta diversa alla crisi
Sono attesi da tutt'Italia, in particolare dalle campagne meridionali,
da Rosarno, come da Foggia, ( e forse anche da oltre confine) i
braccianti agricoli, africani per la maggior parte, che animeranno
domani, insieme a lavoratori e precari italiani, associazioni e realtà
antirazziste, gruppi di acquisto solidale, piccoli produttori, la
manifestazione di “proposta” che si terrà a partire dalle 14 in Piazza
dell'Esquilino a Roma, a poche centinaia di mt dal Ministero
dell'Interno. Manifestazione che rientra nel quadro delle mobilitazioni
diffuse su tutto il territorio nazionale per celebrare i due anni dalla
rivolta di Rosarno. Due anni durante i quali forse poco è cambiato in
termini di contrasto ( reale) al caporalato e al lavoro nero, ma molto
si è fatto, anzi, hanno fatto gli immigrati in termini di presa di
coscienza e rivendicazione dei propri diritti...
"Sono nero non criminale". A due anni da Rosarno una piazza per i diritti
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
A
due anni dal terremoto, Haiti continua ad essere la voce triste della
coscienza del mondo. Per questo vale la pena ricordare. E darsi una
mossa
Haiti
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Il 12 gennaio 2010 un terribile
sisma causò oltre 220 mila morti. Poi, il colera. Il bilancio di quel
che è stato fatto grazie alla mobilitazione di tanti. E di quel che
rimane da fare.
Alberto Chiara: Tra le macerie di Haiti, oggi (testo + video)
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Centinaia di profughi Eritrei ancora
oggi sono nelle mani dei predoni nel Sinai, oggi 12 gennaio 2012 alle
ore 15.50 ho ricevuto una disperata richiesta di aiuto da una donna che
si trova prigioniera dei trafficanti, insieme con lei ci sono altre 20
donne di cui 5 sono con figli quindi ci sono 6 bambini e 12 maschi
adulti, gli uomini sono bendati e legati con catene mani e piedi, le
donne in catene solo ai piedi.
Mussie Zerai: Appello urgente!!! Traffico di esseri umani e di organi!
Le
aberranti violenze perpetrate in queste settimane natalizie dal
movimento nigeriano Boko Haram sono atti a dir poco disumani,
ingiustificabili, perpetrati contro Dio e contro gli uomini. E ogni
giorno che passa il numero delle vittime cresce a dismisura. Ma
cerchiamo di capire meglio chi siano realmente questi estremisti
nigeriani che seminano morte e distruzione con così tanta disinvoltura.
Giulio Albanese: Nigeria, un inferno di dolore
Comitato
Internazionale per la Pace in Medio Oriente, più noto come il
Quartetto, è di nuovo all'opera, impegnato a riportare israeliani e
palestinesi al tavolo negoziale con l'aiuto di re Abdallah di
Giordania. Non è dififcile capire perchè il monarca giordano auspichi
la ripresa di negoziati. La Giordania, confinante con Israele e
Territori Palestinesi, ha sempre temuto la crisi dell'opzione dei due
stati, perchè ogni alternativa la coinvolgerebbe risvegliando i suoi
incubi peggiori.
Hisham Abdallah: La non pace e le spese del suo Faraone
Il
Parlamento israeliano ha approvato con maggioranza di due terzi alcuni
emendamenti alla legge anti-infiltrati. Gli immigrati illegali
potrebbero andare in carcere per un tempo indeterminato e senza alcun
processo.
Giorgia Grifoni: Israele, il rifugiato diventa criminale
Continua la campagna di
"omicidi mirati" che sta decimando gli scienziati nucleari dell'Iran.
Le accuse del regime a Israele e Usa.
Fulvio Scaglione: Iran, scienziati nel mirino
“Continuate
a sognare, e la speranza verrà”. Questa frase è il famoso slogan
dell’ex presidente di Taiwan, Chen Shui-bian, durante la campagna
elettorale per il suo secondo mandato come sindaco di Taipei nel 1998.
Commosse tanti elettori. E anche se Chen fu sconfitto, non riuscendo a
farsi rieleggere primo cittadino della capitale, lo slogan lo
accompagnò due anni più tardi, quando conquistò la poltrona
presidenziale.
Poetnoy Zheng: Taiwan, le elezioni e il sogno
Il partito nazionalista al
governo, il Kuomintang e l’opposizione democratica sono dati
vicinissimi nei sondaggi, non lasciando intuire quale piega potrebbero
prendere la votazione del 14 gennaio aTaiwan.
Simone Pieranni - Chinafiles: Taiwan al voto. Accuse di spionaggio per il presidente
Chi
non ha pianto ai funerali del “caro leader” Kim Jong-Il, deceduto
il 17 dicembre scorso, sarà punito con almeno sei mesi ai lavori
forzati. Secondo il Daily NK,
un sito della Corea del Sud, il governo avrebbe fissato le pene e le
sanzioni per chi non ha preso parte agli incontri tenuti nel periodo di
lutto o vi ha partecipato senza piangere o non ha espresso una giusta
convinzione nelcordoglio.
E-IL MENSILE: Corea del Nord, lavoro forzato per chi non ha pianto ai funerali del "Caro leader"
Le
violenze tra l'etnia Murle e i Lou Nuer continuane a mietere vittime
tra i civili, ma i caschi blu dell'ONU e l'esercito pensano a
proteggere i palazzi governativi.
Will Ross: Il massacro del popolo del Sud Sudan in fuga da Pibor
Come
spesso accade nel mondo islamico, il corpo femminile è il
sensibilissimo sensore del mutamento politico e culturale di quelle
società. Dopo aver concesso loro il diritto di voto attivo e passivo
alle elezioni amministrative, il regime saudita fa un'altra concessione
alle donne. D'ora in poi il personale dei negozi di intimo sarà
femminile. Lo stesso accadrà, tra pochi mesi, alle profumerie. Questa
scelta apparentemente impolitica, che potrebbe sembrare una nuova forma
di segregazione sessuale, è stata accolta con favore dalle donne che da
tempo chiedevano una decisione in tal senso...
Renzo Guolo: La primavera e il corpo delle donne
Uno studio recente,
condotto da economisti delle università di Harvard e della Columbia,
afferma che se un “grande” insegnante sta lasciando, i genitori
dovrebbero fare una colletta per offrirgli un bonus di almeno 100.000
dollari per restare un anno ancora. Certamente questa non sembra essere
una strada percorribile, ma i loro figli otterrebbero certo una somma
che supera di gran lunga quella offerta all’insegnante.
Questa ricerca, divenuta già punto di riferimento nel campo
dell’educazione, sottolinea che la differenza tra un insegnante “forte”
ed uno “debole” perdura lungo tutto l’arco di vita di una persona.
Riccardo Paduano: Scuola e società: il "valore aggiunto" degli insegnanti
Nelle
statistiche vanno sotto le voci di dispersione e insuccesso: ma il
fenomeno sta diventando un vero allarme per la scuola italiana. I
numeri negli anni crescono, e il ministero pensa a organizzare azioni
di recupero
Salvo Intravaia: Profumo: in troppi a scuola si perdono Tra bocciati e "scomparsi" sono 434mila
Maggiore trasparenza sugli
istituti scolastici italiani, più informazioni per le
famiglie che stanno per iscrivere i figli a scuola
e semplificazione del lavoro delle segreterie scolastiche.
Sono i principali obiettivi del nuovo progetto “La scuola in
chiaro” che, attraverso il sito del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, fornirà dati continuamente
aggiornati su ogni singola scuola e faciliterà la scelta delle
famiglie.
MIUR: Al via il progetto la “Scuola in chiaro” Iscrizioni on line e una mappa completa di tutte le scuole
Su
twitter lo scambio di battute con “menzioni” e risposte è saltato
subito agli occhi. Chi scrive è il ministro della coesione
territoriale, Fabrizio Barca in risposta a Mila Spicola, attivissima
esponente “politica” – a prescindere dalle appartenenze partitiche –
che si spende per i ragazzi delle scuole siciliane. E che sul social
network più in voga del momento ha postato alcune proposte sul tema
dell’edilizia scolastica rilanciando le richieste di un gruppo di
studenti siciliani.
Pronta e attenta la risposta di Barca. Mila Spicola, sull’Unità di oggi
in edicola, racconta la storia che val la pena di leggere.
IL SUD - Mila Spicola: La politica ai tempi di Twitter. Se il ministro risponde in rete...
Volevo
intitolare questo articolo “ scuola liquida” per descrivere come vedo
la scuola italiana oggi. Ma per non scimmiottare Baumann, e per ragioni
più prosaiche, ho deciso di chiamarla “solubile”: cioè uno stato
liquido senza forma, senza scheletro, amebica ma con tracce di
sali e zuccheri sciolti qua e là che non riescono a fare massa. Dalle
tracce forse si può ri-partire per ri-trovare un sensato senso
pubblico per una futura formazione nel nostro paese
migliore dell’attuale?
Raffaele Iosa: La scuola solubile
La
scuola italiana in questo momento si trova a dover affrontare dei
passaggi troppo stretti, che richiederebbero tempi più distesi e
analisi preliminari più approfondite. Il tempo però manca perché il
Miur non ha voluto o saputo affrontare per tempo questi problemi,
mentre le analisi non sono approfondite perché esiste una cortina molto
colpevole a protezione dei dati necessari a prendere provvedimenti non
orizzontali (generici), ma verticali (mirati). Mancando completamente
una valutazione del sistema dell’istruzione, manca anche una sua
conoscenza approfondita, unica condizione possibile per fare scelte
selettive e migliorative. In questo contributo mi soffermo solo su tre
punti nodali di questo inizio 2012.
Stefano Stefanel: Passaggi troppo stretti
Maddalena
Calvisi, 40 anni, due figli, spiega la decisione di diventare una
'insegnante a chilometri zero': "Avevo solo due possibilità, rinunciare
alla supplenza o tagliare le spese di trasporto"
LA NUOVA SARDEGNA: Oristano, la scuola non paga più: supplente pianta tenda nel cortile
Due
spettri s' aggirano per le scuole italiane: la lavagna interattiva e il
tablet. Il primo è un apparecchio del tipo dell' iPad, che si collega
in rete e permette di leggere, ascoltare, vedere, scrivere, calcolare
più o meno come un computer, con la differenza che pesa solo qualche
centinaio di grammi. La lavagna interattiva è un grande display che
sembra una lavagna: ci si scrive con una penna speciale o col dito e
quel che si scrive si può salvare, modificare, spedire... Da un po' di
tempo qualcuno ha stabilito che sono il futuro della scuola: nessuno sa
di preciso chi abbia preso questa decisione ma sta di fatto che, appena
un ministro s' installa, dichiara che i due gadget sono indispensabili.
Il ministro Profumo non fa eccezione
Raffaele Simone: Se a scuola internet rende stupidi
Nelle
democrazie evolute - in questo una parte d’Europa insegna - i
meritevoli sono incoraggiati e sostenuti laddove cresce, insieme, la
qualità di tutti. Nel leggere il programma del ministro Profumo
presentato in Parlamento in questi giorni, si coglie una sensibilità
che mi pare vada in questa direzione. È una novità. Ad esempio, una
forte sensibilità sulla questione sociale della scuola, sulle
diseguaglianze, sugli abbandoni, sui gravi problemi del mezzogiorno e
la parallela necessità di rafforzare strumenti di sostegno - anche
economici - per coloro che non ce la fanno, per le famiglie dove
maggiore è il disagio. Siamo un Paese che spreca parte troppo grande
delle proprie intelligenze. Altrettanto significativo è quel che egli
dice rispetto all’autonomia scolastica che in questi anni è stata
bersaglio di insensibilità burocratiche e ostilità politiche.
Luigi Berlinguer: La scuola è la mia casa
Il responsabile
dell'Istruzione, Francesco Profumo, ha confermato ai microfoni di
Tgcom24 la convocazione per oggi di un Consiglio dei ministri
incardinato sul tema delleliberalizzazioni. "Il Paese deve cambiare e
diventare più aperto", ha spiegato il ministro, che ha inoltre
auspicato un sostanziale "ringiovanimento" del sistema scolastico.
Maria Saporito: Profumo: Verso una scuola più "giovane"
La
figura dell'insegnante di sostegno è molto importante non solo per il
processo formativo dell'alunno con disabilità, ma anche per promuovere
e favorire il processo d'inclusione scolastica. Gli insegnanti di
sostegno rilevati dal Miur sono poco più di 63 mila e il numero medio
di alunni con disabilità per insegnante è molto vicino, a livello
nazionale, a quello che era il tetto previsto dalla Legge 244/2007 (un
insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità)
LA STAMPA: Istat, aumentano gli studenti disabili sono 139mila, il 3% del totale
Presenti, ma non ancora
totalmente integrati. È la fotografia sulla situazione vissuta dagli
alunni con disabilità nella scuola italiana. A scattarla è stato
l’Istat nel suo «report» per l’anno scolastico 2010/2011. Rappresentano
il 3% del totale della popolazione studentesca, ma poco più del 50% di
loro partecipa anche alle attività extradidattiche della classe in cui
sono inserite. E anche gli stessi edifici non sempre sono in grado di
superare i problemi di accesso per gli alunni con disabilità motorie.
Enrico Lenzi: Disabilità a scuola, integrazione lontana
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"La Chiesa parli chiaro contro le mafie" di don Tonino Palmese
Spesso, i mafiosi ostentano e convivono con simboli religiosi e usano
linguaggi propri della fede. Di fronte ad espressioni cultuali e
culturali è necessario chiederci come è stato possibile nel tempo, che
persone dedite alla morte e alla violenza, abbiano potuto conciliare il
senso di Dio con il crimine. Quando ci si trova davanti a questa
schizofrenia della fede e dell’agire, la Chiesa non solo non può
tacere, ma deve rivisitare il suo impegno di evangelizzazione e di
testimonianza della carità. È necessario che si consideri tale fenomeno
prendendo in esame due facce della stessa medaglia: la fede (l’immagine
di Dio) e la Chiesa (nel senso del suo ruolo in terra di mafia).
La Chiesa parli chiaro contro le mafie di don Tonino Palmese
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“ Sono sicuro di riuscire
a trovare il modo di continuare a fare il mio lavoro. Non penso che un
giornalista possa cambiare il mondo, ma credo nell’utilità sociale del
mestiere di giornalista”: lo ha detto Giovanni Tizian, appena
saputo, da una serie di intercettazioni ambientali ordinate dalla
magistratura ,che ‘ndrangheta e camorra avevano intenzione di compiere
un agguato mortale contro di lui. Giovanni vive ora sotto scorta. E
nelle sue parole, c’è la dimensione morale, etica e culturale di un
giornalista che vuole vivere e fare il proprio lavoro di denuncia , a
difesa della legalità e contro la criminalità organizzata; vuole
lavorare, fare quel “mestiere” che è il sale della democrazia,
aumentando la conoscenza su fenomeni criminali che invece le
mafie vogliono tenere nascosta.
Santo Della Volpe: Io mi chiamo Giovanni Tizian
“Dobbiamo
continuamente affermare che la Chiesa non ha l’esclusiva della
salvezza, ma Dio offre la salvezza a tutte le genti. Per questo essere
cristiani non è un privilegio ma una responsabilità. Il mio compito di
cristiano non è di comandare sugli altri, ma di aiutarli nella piena
realizzazione di sé. A voi giovani è affidata l’eredità del Concilio!”
Vivere per un weekend nella casa del Vescovo Bettazzi è staa
un’occasione straordinaria per il COLLETTIVO GIOVANI. E’ stato ancora
un intenso lavoro di politica dal basso, anzi dala collina del castello
di Albiano. Il Collettivo ha studiato in particolare la
MAFIA/’NDRANGHETA AL NORD.
COLLETTIVO GIOVANI DI PAX CHRISTI: "La legalità è la carità laica" (Luigi Bettazzi)
Omissioni,
bugie, compromessi, prestiti, abbandoni, violenza: di questo è fatta la
vita del giocatore d'azzardo quando il gioco pian piano si trasforma in
dipendenza compulsiva, e quindi in patologia. Una patologia che in
Italia si sta espandendo a macchia d'olio, con 800mila persone
dipendenti e 2 milioni a rischio. “Un danno sociale, ma anche umano” ha
commentato il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti che oggi a
Roma ha presentato il dossier dal titolo “Azzardopoli, il paese del
gioco d'azzardo, dove quando il gioco si fa duro, le mafie iniziano a
giocare”.
Anna Toro: Gli artigli delle mafie sul business del gioco d'azzardo
Beni della mafia, parla don Ciotti
A 15 anni dalla legge per il riutilizzo sociale delle proprietà dei
mafiosi sono tanti i risultati ottenuti. Ma sono ben 3.185 quelli
ancora da assegnare. Ecco perché.
Luciano Scalettari: Uno schiaffo alla mafia - Intervista a don Ciotti (prima parte)
Luciano Scalettari: La mozzarella liberata - Intervista a don Ciotti (seconda parte)
Luciano Scalettari: Scheda - I numeri dei beni confiscati
La pace: incontro con l'altro
HOREB n. 60 - 3/2011
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale
SommarioE' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale
Vicariato di Barcellona P. G. (ME)
III ANNO
- Locandina
- Calendario incontri 2012 (9 gennaio - 26 marzo)
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Il priore della Comunità monastica di
Bose, padre Enzo Bianchi, presenta il settimo e ultimo volume della
collana "Lettere a un amico sulla vita spirituale".
Enzo Bianchi: impara l'amore (video)
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"È oggi in atto un
ripensamento sul significato del battesimo, il sacramento che forse
lungo i secoli ha subito il più preoccupante impoverimento: è stato
ridotto a strumento della purificazione dal peccato originale e, come
tale, a salvacondotto per la vita eterna. ...
...nel battesimo l'uomo diventa sacerdote, re e profeta. Qualifiche
così dense e impegnative sono state in passato riservate
ai presbiteri e ai religiosi: si riteneva che essi dovessero
incarnare e svolgere tale ruolo nel mondo. Invece si tratta di
prerogative intrinsecamente proprie dell'essere battezzati: ciascun
battezzato è consacrato dallo Spirito ad annunciare il Regno di Dio -
quindi è profeta -; ad impiantarlo nella storia - quindi è re -; a
celebrarne lo sviluppo - quindi è sacerdote -.
Il battezzato non è più di se stesso, è votato al Regno: ciò gli impone
una svolta radicale, lo sforzo per una diversa impostazione di vita.
Deve porre il centro di tutto non nel proprio io e nella ricerca della
salvezza, ma in Dio e quindi negli uomini che sono figli di Dio ..."
(Don Battista Borsato)
Non appartenersi (pdf)
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La Bibbia in un frammento
"Tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici; da Davide alla deportazione in Babilonia quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici".
(Matteo 1,17)
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Uomini e profeti
Fedi e Mondo
slcontent
I destini del Sud con Giancarlo Maria Bregantini e Graziella Proto Sabato 7 gennaio 2012
Il principale male del Sud è il senso tragico di una ineluttabilità del destino. Così esordisce mons. Giancarlo Maria Bregantini,
ora arcivescovo di Campobasso, ma che è stato per molti anni vescovo
nella Locride, una delle zone d’Italia più devastate dalla criminalità
organizzata. Come contrastare quella capillare diffusione del crimine?
Davvero basta un altro stile per sottrarre alla mafia la sua capacità
di seduzione del mondo giovanile? E ora che la mafia è infiltrata negli
ambienti “rispettabili”, che fare? A che cosa fare ricorso? Ne parliamo anche con Graziella Proto,
direttrice di “Casablanca”, una rivista catanese con forte
presenza femminile che anima una sorta di “resistenza” antimafia, e che
nasce dal fondo per l’imprenditoria femminile.
Leggere la Bibbia
slcontent
Terzo Isaia. Nuovi cieli e nuova terra con Paolo Ricca domenica 8 gennaio 2012
La
visione di una nuova Gerusalemme, di nuovi cieli e di una nuova terra
chiude gli ultimi capitoli del libro del profeta Isaia. Molti gli echi
che saranno ripresi nel Nuovo Testamento, dai racconti dei Vangeli al
Libro dell’Apocalisse. Ma, soprattutto, il libro di Isaia ci permette
di precisare con maggiore esattezza i tratti del Dio biblico, un Dio di
giustizia e di misericordia, e di comprendere perché la Bibbia è un
libro che può essere letto guardando anche ai problemi che affliggono
il mondo di oggi. Il teologo Paolo Riccaci aiuta a scavare dentro gli enigmi del testo.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
... Ma
perché riproponiamo l'attenzione a questo Vangelo, curiosamente monco
(le finali a noi giunte sono, infatti, redazionali e diverse), poco
letto nei primi secoli cristiani perché ritenuto sbrigativamente una
sorta di riassunto di quello di Matteo? I cattolici praticanti sanno
che, nel ciclo triennale del lezionario liturgico domenicale, il 2012 è
appunto ritmato sul Vangelo di Marco. Agli altri vorremmo, invece,
suggerire la lettura di questo testo evangelico perché è uno dei
profili più netti e nitidi della vicenda di Gesù di Nazareth e della
sostanza del suo messaggio. Certo, come sopra si diceva, non siamo in
presenza di una mera biografia storica o di un verbale documentario. La
via che Cristo percorre dalla Galilea fino a Gerusalemme non è un puro
e semplice tracciato geografico e cronologico, ma è un percorso anche
simbolico che stimola alla "sequela" o, come si dice con un curioso
neologismo francese, alla "suivance".
Tuttavia,
il protagonista, le sue opere e le sue parole sono state talmente
decisive nella storia dell'Occidente da essere pure "laicamente"
imprescindibili, anche qualora non ci si iscriva tra i suoi seguaci...
La Parola tutta in una notte di Gianfranco Ravasi
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Sono
questi i giorni della memoria della nascita e dell’infanzia di Gesù, e
i vangeli che ci vogliono narrare la venuta nel mondo del Figlio di
Dio, di colui che solo Dio ci poteva dare, di Gesù, Parola del Padre
diventata carne (cf. Gv 1,14) per azione dello Spirito di Dio, sono
però costretti a testimoniare che questa venuta, questo mirabile dono
si è compiuto nel silenzio, nella discrezione, ed è stato percepito
solo da alcuni, da pochi credenti.
Erano
moltissimi quelli che si dicevano credenti e si annoveravano nel numero
del popolo di Dio, erano molti quelli che frequentavano il tempio, le
sinagoghe e parlavano del Dio uno e vivente, e tuttavia solo pochissimi
uomini e donne, anonimi per i più, hanno saputo aspettare veramente il
Messia, hanno saputo riconoscerlo e accoglierlo tra di loro come un
dono di Dio. Se non avessero accolto e guardato con speranza a questo
bambino, a Gesù, non avremmo mai saputo della loro esistenza né avremmo
conosciuto i loro nomi: Zaccaria, un sacerdote, ed Elisabetta sua
sposa; Giuseppe, un artigiano, e Maria sua sposa; Simeone, un vecchio
sacerdote; Anna, una vecchia e povera vedova; alcuni pastori di
Betlemme...
Caro Diogneto 37 di Enzo Bianchi
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IL QUADERNO DI GENNAIO 2012
IL VALORE DEL TEMPO
Cari amici,
In
questo quaderno vi proponiamo una riflessione sul significato e il
valore del tempo. Non è il tempo che segna l’età, ma la consapevolezza
del proprio divenire. Spesso usiamo dire che ci manca il tempo, che lo
rincorriamo, che ne siamo schiavi. Questa affermazione è vera. Abbiamo
fatto del tempo quasi un’entità che ci sovrasta e ci determina. In
realtà il tempo è una convenzione che gli uomini hanno inventato per
gestire il trascorrere della vita. Il tempo dovrebbe esserne a
servizio, ma in definitiva diventa l’ostacolo per non vivere fino in
fondo l’esperienza del momento. Come uscire dal tempo per entrare nella
vita e vivere fino in fondo ciò in cui siamo impegnati? Come
interrompere, sospendere questo assillo che diventa una difesa dal
vivere?
L'EDITORIALE di Mario De Maio
Nei
miei incontri quotidiani il tempo è un soggetto difficilmente
trascurato, gli anziani ormai liberati da impegni quotidiani entrano
spesso nel commento sul tempo meteorologico: che freddo fa oggi –
domani speriamo che sia migliore. Ricordo che, quando vivevo in America
Latina, durante una visita al mio amico medico argentino trasferito in
Canada, mi unii a un gruppo di anziani seduti in attesa del suo
ritorno. Era un lavoro extra che ben volentieri il mio amico svolgeva
con queste persone che avevano tempo di attendere. Mi avvicinai alla
finestra osservando il paesaggio per me splendido sotto una coltre di
bianco. E specialmente notevole era l’effetto prodotto sulle piante.
Alla mia esclamazione di entusiasmo e di gioia non tardò la risposta:
come è possibile lodare questo paesaggio che per lunghi mesi ci terrà
imprigionati con l’attesa che forse sarà l’anno della nostra morte? Al
contrario credo che a molti giovani italiani sarebbe molto gradito
poter avere questi grandi spazi per esercitarsi nello sport dello sci.
Questa è la migliore definizione del tempo, che assume significati
gioiosi e allo stesso tempo molto tristi secondo il nostro sguardo...
I L MIO BILANCIO DEL TEMPO di Arturo Paoli
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Il
3 novembre scorso hanno pubblicato insieme "Ama il prossimo tuo",
testo che comprende due saggi:"Farsi prossimo con amore" a firma
del Priore della Comunità di Bose e "Drammatica della
prossimità"scritto
dal filosofo e docente di Estetica nella Facoltà di Filosofia
dell’Università San Raffaele di Milano; il primo, nel 1965,
a ventitré anni, all'indomani della chiusura del Concilio
Vaticano II, si ritira in solitudine nel villaggio di Bose (Magnano –
Biella), dando vita alla Comunità Ecumenica Monastica di cui
attualmente è Priore; tra i suoi testi, ricordiamo "Il pane di ieri",
"Ogni cosa alla sua stagione", "L’altro siamo noi"; del secondo,
"Krisis", "Icone della legge", "Geofilosofia dell’Europa",
"L’arcipelago" e "Hamletica".
video I e II parte
Guarda anche il nostro post precedente:
"Ama il prossimo tuo" di Enzo Bianchi e Massimo Cacciari
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LA CHIESA ALTROVE
(In onda il 6 GENNAIO 2012)
Un documentario di Maite Carpio
Consulenti storici: Padre Federico Lombardi, Alberto Melloni e Andrea Riccardi
La
Chiesa Altrove è un viaggio in giro per il mondo, alla ricerca della
Chiesa più remota, quella lontana dalla cupola di San Pietro. Un
pellegrinaggio nei luoghi meno conosciuti e più nascosti del
Cristianesimo. La Siria, l’Etiopia, l’Uganda, il Pakistan, la
Turchia... sono luoghi di frontiera dove abitano donne e uomini che
hanno fatto una scelta di vita radicale nel nome della propria fede. In
questo modo La Chiesa Altrovemostra un’immagine della Chiesa
contemporanea che va oltre l’ufficialità più nota, molto diversa da
come è tradizionalmente conosciuta in Occidente.
Il
documentario si struttura come un trittico intorno ai tre pilastri
fondamentali del Cristianesimo: la prima arcata è dedicata alla
Preghiera e al rapporto con il trascendente; la seconda affronta il
tema della Carità, non tanto per individuare i grandi protagonisti di
questa missione, ma le mille facce anonime della carità nel mondo; la
terza campata infine vuole approfondire il tema della testimonianza,
che comprende anche il discorso del Martirio cristiano.
LA CHIESA ALTROVE
video della puntata integrale dal sito RAI: LA GRANDE STORIA: LA CHIESA ALTROVE
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Domenica 8 gennaio puntata dedicata a Don Tonino Bello. Rosario Carello
ci racconta la vita e le opere di un grande testimone di fede del
nostro mondo contemporaneo. Ancora oggi uno dei più acuti profeti dei
nostri tempi. Attraverso i suoi scritti e le sue opere si ripercorre
l’esperienza di servizio che lo ha portato fino alla santità. Si
racconta il suo impegno per la promozione della pace, per la difesa
delle persone più deboli della società, per la giustizia e la
solidarietà
il video della puntata dal sito Rai
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Nell'ambito
dell'approccio multidisciplinare alla Bibbia, da Martedì 10
Gennaio, alle ore 17.15, nell'Aula Multimediale della Facoltà di
Lettere in Palazzo Ricci (Via del Collegio Ricci) Pisa, il servizio
Cultura e Università propone una serie di incontri dal
titolo "L'incontro con l'altro: fascinosum et tremendum", un
percorso di temi biblici tra difesa dell'identità e integrazione,
accoglienza e rifiuto.
Leggi il programma completo
1° incontro10 gennaio 2012 - "L’INCONTRO CON LO STRANIERO NELL'ANTICO TESTAMENTO" relatore Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose.
Seguono le registrazioni audio dell'incontro:
- Roberto Filippini professore - Docente di Epistemologia e di Psicologia
analitica presso la Scuola di Specializzazione Quadriennale in
Psicoterapia ad indirizzo junghiano AION di Bologna Modera
- Enzo Bianchi - fondatore e priore della Comunità monastica di Bose
- Roberto Filippini
- Enzo Bianchi
- Domanda del pubblico
- Enzo Bianchi
- Domanda del pubblico
- Enzo Bianchi
- Roberto Filippini
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Presentata stamani presso la Sala Marconi della Radio Vaticana la 98.ma
la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà il
prossimo 15 gennaio in tutte le parrocchie italiane.
Migranti e nuova evangelizzazione. L'impegno della Chiesa italiana per la 98.ma Giornata mondiale
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L’Italia
e l’Europa non possono immaginare il proprio futuro senza tutelare,
anche da un punto di vista giuridico, coloro che fuggono da guerre e
persecuzioni. Così come spesso, per gli immigrati, è la «mancanza del
permesso di soggiorno» a ingenerare ulteriori tensioni sociali. È
quanto hanno sottolineato ieri, martedì 10, a Roma, i responsabili
della Fondazione Migrantes presentando le iniziative per la Giornata
mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra domenica prossima.
Da
parte del presidente, l’arcivescovo di Capua, nonché responsabile della
Commissione episcopale per le migrazioni, Bruno Schettino, anche la
richiesta di concedere «almeno un anno di permesso di soggiorno» a
quanti si trovano in situazione irregolare ma «non hanno commesso
reati, conoscono un po’ l’italiano e hanno voglia di restare». La
misura, secondo il presule, andrebbe applicata anche ai tanti immigrati
che, a seguito della crisi, negli ultimi tempi hanno perso il lavoro e,
conseguentemente, sono divenuti irregolari.
Senza tutela non c’è futuro
Il
ministro per la Cooperazione dice che 350 mila stranieri stanno per
diventare irregolari a causa della crisi. E annuncia che intende
rivedere le norme sulla loro permanenza nel nostro Paese. Al lavoro
anche sulla revisione della tassa sul permesso di soggiorno
Riccardi: "Prolungare a un anno il periodo di ricerca lavoro per gli immigrati"
Gennaro
Ferrara durante il programma “Nel cuore dei giorni” intervista
monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione
Migrantes in vista della prossima Giornata Mondiale del Migrante e del
Rifugiato 2012 sul tema“Migrazioni e nuova evangelizzazione”. La
Giornata sarà celebrata domenica 15 gennaio.
Materiali, sussidi e informazioni nel sito internetwww.migrantes.it
Guarda il video dell'intervista a Monsignor Giancarlo Perego
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Il 10 gennaio 2012, alle
ore 11.30 a Roma, presso la Sala Marconi della Radio Vaticana
(piazza Pia, 3), si è tenuta la conferenza stampa di presentazione
della Giornata Mondiale delle Migrazioni 2012, in calendario per
domenica 15 gennaio, sul tema: “Migrazioni e nuova
evangelizzazione”.
Sono intervenuti mons. Bruno Schettino, arcivescovo di Capua e
Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni e della
Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, Direttore generale
della Fondazione Migrantes.
Ha moderato l’incontro mons. Domenico Pompili, Sottosegretario della
CEI e Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali.
intervento mons. Perego (pdf)
Intervento Schettino (pdf)
Intervento Pompili (pdf)
La festa dei Popoli intende costruire
simbolicamente ponti culturali e sociali tra popoli di religioni
diverse che vivono in mezzo a noi.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Tutti
hanno avuto qualcosa da dire sulle prediche o meglio sulle omelie
tenute durante le sacre funzioni. I fedeli si sono sovente lagnati per
la lunghezza; non pochi esponenti della gerarchia ecclesiastica, di
contro, hanno recentemente espresso preoccupazioni per il tono dimesso,
gli errori proferiti e, purtroppo, per l'inconsistenza degli argomenti
evocati. Le prediche lunghe stancano, certe altre possono favorire
interpretazioni labili delle Scritture. Tanto più che sempre meno
sacerdoti conoscono le lingue originali della Bibbia.
Il
cardinale Gianfranco Ravasi, ministro vaticano della Cultura, l'ha
pensata bella rilanciando la sfida di un vescovo francese, Hervé
Giraud: far circolare le omelie attraverso Twitter. Certo, sono 140
battute, ma il pubblico a cui giunge il messaggio è vastissimo e il
contenuto è possibile certificarlo. Non c'è la voce che tuona dal
pulpito, ma poche parole facili da leggere che ricordano a tutti
momenti e messaggi della fede cattolica.
L'omelia via Twitter, 140 battute per parlare a un pubblico immenso
Guarda anche il nostro post precedente:
Il cardinale Gianfranco Ravasi e i social network.
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Novità
in rete: il cardinale Gianfranco Ravasi è su Twitter, il social network
più noto al mondo insieme a Facebook. L’iniziativa del noto teologo, di
postare on line brevi messaggi per sollecitare la riflessione, ha
sollevato curiosità ed interrogativi.
Roberta Gisotti ha intervistato il porporato, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura:
D. – Eminenza, che cosa l’ha spinta ad entrare in questo ambito di comunicazione - possiamo dire - sincopata?
R.
– Sono sostanzialmente due le ragioni. La prima è culturale, perché
riguarda un fenomeno – come questo del linguaggio – che ormai
costituisce una sorta di rete che si estende su tutto il nostro globo.
E’ una rete che ha in sé non soltanto dei valori di comunicazione
immediata, ma ha anche una nuova concezione dell’incontro tra le
persone, anzi, per certi aspetti, anche una nuova visione della
persona. Si tratta, quindi, di un fenomeno culturale globale. La
seconda ragione è che nell'interno dell’orizzonte in cui siamo immersi,
che è quello della nuova comunicazione e dei nuovi media, è
fondamentale la dimensione religiosa, la dimensione della spiritualità,
la dimensione anche di tutto ciò che, in qualche modo, è trascendente
rispetto al quotidiano. Ci sono in rete tante domande - alcune volte
anche sguaiate, dobbiamo dire - che riguardano proprio il fenomeno
religioso. Ci sono queste due parole fondamentali: da una parte,
quindi, la cultura e, dall'altra parte, la religione, che entrambe si
confrontano con questa nuova atmosfera.
Il cardinale Ravasi su Twitter: i miei messaggi sono per tutti. Omelie e catechesi nel linguaggio della rete
Vedi anche i nostri precedenti post:
L'omelia via Twitter: dal vescovo francese Hervé Giraud al cardinale Gianfranco Ravasi?
Il cardinale Gianfranco Ravasi e i social network.
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Il progetto internazionale «Fides ex auditu» dell’organizzazione Faith Comes by Hearing
Obsculta,
o fili, praecepta magistri, et inclina aurem cordis tui... «Ascolta,
figlio» si legge nel prologo della Regula di san Benedetto, che ha
cambiato la vita di milioni di persone dal VI secolo dell’era cristiana
a oggi. La cosa più semplice — ma non più facile, semplicità e facilità
non sono sinonimi — è ascoltare, far posto dentro la propria mente e la
propria vita a una voce che proviene dall'esterno; un messaggio
che in un primo tempo può suonare estraneo, bizzarro e inattuale, ma
che nel tempo si rivela capace di svelare l’uomo a se stesso.
L’organizzazione
no profit Faith Comes by Hearing di Albuquerque in New Mexico, che
quest’anno festeggia i suoi primi quarant'anni, è nata per far
conoscere il Vangelo a chi non può o non vuole leggerlo, a chi non è
culturalmente attrezzato per accostarsi a un testo — più della metà
della popolazione mondiale — ma anche per i nativi digitali che
sostituiscono volentieri un libro con un file audio scaricabile su iPod.
L’impegno
di Faith Comes by Hearing è produrre versioni audio del Nuovo
Testamento e delle Sacre Scritture nelle diverse lingue del mondo:
in trent'anni le audioversioni hanno toccato ben seicento
idiomi...
Nuovo Testamento in cuffia a tutte le latitudini
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In fondo anche le giaculatorie
sono preghiere-spot di poche sillabe o, se così possiamo
definirle, tweet ante litteram: perché allora non fare la stessa
cosa con i commenti alla Scrittura, lanciando in rete messaggi non più
lunghi di 140 battute? A chiederselo è stato monsignor Hervé Giraud,
vescovo di Soissons, una delle più antiche città della Piccardia, e
presidente del Consiglio per la comunicazione della Conferenza
episcopale francese.
In mezzo al cinguettio dei social network, le
sue micromélies hanno attirato l’attenzione della stampa, ma
la notizia è meno bizzarra di quello che può sembrare a un primo sguardo
Silvia Guidi: Se il vescovo cinguetta
Facebook, il social network più
popolare al mondo, è dotato di diversi strumenti per il mantenimento e
l’arricchimento di un mutuo status amicale, questo è noto. In genere
però non ci si domanda come mai le dinamiche di relazione si fondino
esclusivamente su feedback positivi (pollici in su, condivisioni) e non
prevedano invece opzioni di istantanea disapprovazione. È mai possibile
che i creatori del network si siano lasciati ispirare dal più
tradizionale, ma a tutti gli effetti attualissimo, principio di non
fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te?
Cristian Martini Grimaldi: Il Vangelo al tempo di Facebook
Intervista al TG1 ad Antonio Spadaro S.J., direttore della «Civiltà Cattolica», sull'uso dei social media nella Chiesa.
Meditazioni via internet (video)
Quella
hacker è una filosofia che spinge alla creatività e alla condivisione
opponendosi ai modelli di competizione e proprietà privata. Lo dice il
direttore di “Civiltà cattolica”, Antonio Spadaro.
Matteo Lo Presti: I motori di ricerca cambiano l'idea stessa di Dio?
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POLITICA
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Intervista al Presidente del Consiglio Mario Monti
Fabio
Fazio ha ospitato nella trasmissione "Che Tempo Che Fa" il presidente
del Consiglio Mario Monti che ha parlato di lavoro, liberalizzazioni,
Tobin tax ...
“L’operazione
di consolidamento dei conti italiani è stata un’operazione molto
grossa. Abbiamo conseguito l’obiettivo che il precedente governo aveva
accettato dall'Europa, ovvero il bilancio in pareggio. Non ci
sarà, dunque, bisogno di una nuova manovra”.
“Dobbiamo
agire su più fronti contemporaneamente l’Unione Europea chiede che
entro il 23 gennaio l’Italia presenti un primo pacchetto di decisioni
sulle liberalizzazioni. Intanto nuovi cantieri che si aprono come
quello sulla riforma del lavoro, senza nessun dogma, senza nessuna
intenzione di dividere i sindacati ma solo la volontà di creare più
occupazione vera, rivolta soprattutto ai giovani”...
Video
Intervista al ministro dello sviluppo Corrado Passera
Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera
«Da
due mesi a oggi, un grande effetto c'è già stato: un forte recupero di
credibilità e di fiducia, che anche l'altro giorno a Parigi si
percepiva con chiarezza. Credibilità conquistata sul campo dal
presidente del Consiglio e dall'intero Paese. Riforme coraggiose che
aspettavano da tempo, come quella delle pensioni, che il governo ha
proposto, il Parlamento ha approvato in tempo record e la gente ha
accolto con una reazione molto composta».
Ministro Passera, eppure la situazione resta difficile. E lo spread oltre quota 500.
«È
vero, l'emergenza non è finita. Il peggio è passato: abbiamo corso
davvero il rischio della Grecia, del disastro. Non siamo ancora fuori
dal tunnel. Però un progetto di rilancio del Paese è stato avviato con
determinazione.
«Un decreto al mese per liberalizzare Tasse? No, capitolo chiuso»
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E’
indubbio che la cura Monti sta provocando effetti profondi
nell’economia del nostro Paese, e non so giudicare se questi saranno
positivi o meno. Forse è una grande scommessa e tra qualche tempo
saremo usciti dal buio di questi giorni. E’ una speranza – e un’attesa
– che tutti ci accomuna.
Avverto invece che si sta determinando un’altra serie di problemi, che
vanno al di là dell’economia e che investono il nostro sistema dei
partiti, la nostra stessa democrazia. E mi domando: forse il punto di
arresto per cui il nostro Parlamento si è dimostrato incapace di
affrontare e risolvere i problemi che ha lasciato insorgere – è noto,
comunque, il concorso di altre concause che vanno al di là della sua
competenza – non sarà un punto di non ritorno?
economica
affidata agli “esperti”, si debba e possa poi tornare alla “politica” e
ci si chieda, più o meno pensosamente e penosamente, il come e il se
ciò possa avvenire è, a mio parere assai curioso. Da un lato appare
ovvio: siamo, si dice, in una fase di “sospensione” della politica e
finanche della democrazia. E si porta a prova il fatto che un Governo
si formi al di fuori e anche “non ostante” la dialettica politico
parlamentare “corrente”. Dall’altro, chi si interroghi con onestà
intellettuale non può non chiedersi le ragioni per le quali ciò sia
avvenuto e, tenendo conto di esse, quali vie per superare tale anomalia.
Cgil,
Cisl e Uil presentano la piattaforma unitaria per la trattativa sul
mercato del lavoro. Riduzione a soli 5 tipi di contratto, mantenimento
della cassa integrazione e accorpamento di mobilità e disoccupazione.
Doppio
no della Consulta: i referendum che miravano ad «abrogare» il Porcellum
e (nel primo caso) a ripristinare il Mattarellum, non sono ammissibili.
Questo il verdetto finale, al termine di una lunga discussione.
Il Porcellum è brutto, impopolare, garantisce un Parlamento di
“nominati” ma non è possibile abbandonarlo o modificarlo per via di una
consultazione popolare. Il referendum non si farà: sta ai partiti,
adesso, trovare - se vogliono - l’accordo per una riforma elettorale
ancora tutta da vedere.
Le
coincidenze, nella vita, sono casuali. In politica, invece, sono
determinanti, perché sono capaci di imprimere un significato unitario a
eventi apparentemente non collegati tra loro. La giornata di ieri ne ha
fornito un altro inequivocabile esempio: il «no» della Consulta ai
referendum elettorali e quello del Parlamento all’arresto di Cosentino,
piovuti contemporaneamente sulla testa di un’opinione pubblica a dir
poco sconcertata, hanno rafforzato l’impressione di una classe politica
sempre più chiusa nel bunker.
Luigi La Spina: Chiusi nel bunker
Pur
diversi ed eterogenei tra loro, i due no, della Camera all'arresto del
coordinatore campano del Pdl Cosentino, e della Corte costituzionale ai
referendum elettorali, avranno lo stesso effetto di consolidare il
governo e la sua maggioranza.
Marcello Sorgi: Il doppio "no" rafforza il governo
Nessun miracolo, Lazzaro non è resuscitato; sicché rimane in vita il Lazzarone. Ossia
la nostra pessima legge elettorale, che i referendari avrebbero voluto
cancellare riesumando il Mattarellum . Reviviscenza, è questo il nome
in codice del marchingegno giuridico sottoposto alla Consulta. Ma la
giurisprudenza costituzionale ha sempre escluso le resurrezioni
(sentenze n. 40 del 1997, 31 del 2000, 24 del 2011); anche perché
altrimenti, se un referendum sancisse l'abrogazione dell'ergastolo,
otterrebbe il paradossale effetto di ripristinare la pena capitale. E
in secondo luogo la Consulta, fin dalla sentenza n. 29 del 1987, ha
sempre acceso il rosso del semaforo contro i referendum totalmente
abrogativi d'una legge elettorale: in caso contrario ogni legislatura
durerebbe un secolo, se il Parlamento non colmasse la lacuna.
Michele Ainis: Ora cambiatela. E in fretta
“Il referendum sull’acqua è
stato un mezzo imbroglio”. Sono ormai due i sottosegretari del governo
Monti a rilasciare gravissime dichiarazioni tese a screditare la
volontà popolare sulla difesa dell’acqua bene comune. La Campagna di
Obbedienza civile si allarga e il Forum protesta e denuncia.
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Angelus - 8 gennaio 2012, Festa del Battesimo del Signore
Udienza - 11 gennaio 2012, La preghiera di Gesù nell'Ultima Cena
Omelia - 8 gennaio 2012: Festa del Battesimo del Signore
Discorso - Presentazione degli auguri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede (9 gennaio 2012)
Discorso - Agli Amministratori della Regione Lazio e del Comune e della Provincia di Roma (12 gennaio 2012)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Festa
del Battesimo del Signore - Benedetto XVI dedica Omelia e Angelus a
riflessioni su responsabilità di genitori e consapevolezza di "essere
semplicemente figli"
... La vostra responsabilità di genitori cristiani vi ha fatto pensare
subito al Sacramento che segna l’ingresso nella vita divina, nella
comunità della Chiesa. Possiamo dire che questa è stata la vostra prima
scelta educativa come testimoni della fede verso i vostri figli: la
scelta è fondamentale!
Il
compito dei genitori, aiutati dal padrino e dalla madrina, è quello di
educare il figlio o la figlia. Educare è molto impegnativo, a volte è
arduo per le nostre capacità umane, sempre limitate. Ma educare diventa
una meravigliosa missione se la si compie in collaborazione con Dio,
che è il primo e vero educatore di ogni uomo...
il testo integrale dell'Omelia nella Festa del Battesimo del Signore
Cari fratelli e sorelle!
Oggi celebriamo la festa del Battesimo del Signore. Stamani ho
conferito il Sacramento del Battesimo a sedici bambini, e per questo
vorrei proporre una breve riflessione sul nostro essere figli di Dio.
Anzitutto però partiamo dal nostro essere semplicemente figli: questa è
la condizione fondamentale che ci accomuna tutti. Non tutti siamo
genitori, ma tutti sicuramente siamo figli. Venire al mondo non è mai
una scelta, non ci viene chiesto prima se vogliamo nascere. Ma durante
la vita, possiamo maturare un atteggiamento libero nei confronti della
vita stessa: possiamo accoglierla come un dono e, in un certo senso,
“diventare” ciò che già siamo: diventare figli. Questo passaggio segna
una svolta di maturità nel nostro essere e nel rapporto con i nostri
genitori, che si riempie di riconoscenza. E’ un passaggio che ci rende
anche capaci di essere a nostra volta genitori – non biologicamente, ma
moralmente...
Cari amici, questa
domenica del Battesimo del Signore conclude il tempo di Natale.
Rendiamo grazie a Dio per questo grande mistero, che è fonte di
rigenerazione per la Chiesa e per il mondo intero. Dio si è fatto
figlio dell’uomo, perché l’uomo diventi figlio di Dio. Rinnoviamo
perciò la gioia di essere figli: come uomini e come cristiani; nati e rinati ad
una nuova esistenza divina. Nati dall’amore di un padre e di una madre,
e rinati dall’amore di Dio, mediante il Battesimo...
il testo integrale dell'Angelus
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Il
Papa al Corpo diplomatico in Vaticano: rispetto dell'uomo e libertà
religiosa per costruire la pace e superare la crisi economica
Per
uscire dalla crisi economica e costruire la pace nel mondo, bisogna
mettere al centro la persona umana: questo, in sintesi, il messaggio
che Benedetto XVI ha lanciato alla comunità
internazionale, all'inizio del 2012, ricevendo stamani nella
Sala Regia del Palazzo Apostolico i membri del Corpo diplomatico
accreditato presso la Santa Sede. Il Papa ha pronunciato un articolato
ed appassionato discorso toccando tutti i principali temi
dell’attualità internazionale.
il testo
integrale del discorso in occasione della presentazione degli auguri
del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede
video
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Pubblicata
la Nota con indicazioni pastorali per l’Anno della fede proclamato da
Benedetto XVI (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013)
Pochi mesi dopo la conclusione del
Vaticano II, fu Paolo VI - il Papa che lo confermò e con rispettosa
fermezza lo guidò e ne iniziò l'applicazione in tempi difficili - a
volere un Anno della fede nel diciassettesimo centenario del martirio
degli apostoli Pietro e Paolo, anno che fu concluso il 30 giugno 1968
con il Credo del Popolo di Dio. Se infatti "il Concilio non tratta
espressamente della fede, ne parla ad ogni pagina, ne riconosce il
carattere vitale e soprannaturale, la suppone integra e forte, e
costruisce su di essa le sue dottrine" spiegò l'8 marzo 1967 Papa
Montini.
La stessa convinzione ha spinto
Benedetto XVI - che da giovane teologo ha vissuto il Vaticano II in
prima persona - a indire un'analoga celebrazione, nel cinquantesimo
anniversario del suo inizio e vent'anni dopo la promulgazione del
catechismo che del concilio è frutto. Suo scopo essenziale è lo stesso
che guidò Paolo VI, e cioè "rendersi conto dell'essenziale importanza
che il Concilio, coerente con la tradizione dottrinale della Chiesa,
attribuisce alla fede", a cui esso ha dato "nuova testimonianza e nuovo
splendore".
Con umile coraggio
Con la
Lettera apostolica Porta fidei dell’11 ottobre 2011, Benedetto XVI
ha indetto un Anno della fede. Esso avrà inizio l’11 ottobre 2012, 50°
anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II,
e terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù
Cristo Re dell’Universo. Con la promulgazione di tale Anno il Santo
Padre intende mettere al centro dell’attenzione ecclesiale ciò che, fin
dall'inizio del suo Pontificato, gli sta più a cuore: l’incontro con
Gesù Cristo e la bellezza della fede in Lui. D’altra parte, la Chiesa è
ben consapevole dei problemi che oggi la fede deve affrontare e sente
quanto mai attuale la domanda che Gesù stesso ha posto: «Il Figlio
dell’uomo, quando tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18,
8). Per questo, «se la fede non riprende vitalità, diventando una
profonda convinzione ed una forza reale grazie all'incontro con Gesù
Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci» (Discorso per la
presentazione degli auguri natalizi alla Curia romana, 22 dicembre
2011).
il testo integrale del Comunicato sulla Nota con indicazioni pastorali per l’Anno della fede
Sulla
Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, Roberto Piermarini
ha intervistato padre Hermann Geissler, responsabile dell’Ufficio
Dottrinale del dicastero vaticano
Padre Geissler: quando il cuore non brucia, la fede non può essere trasmessa
Un manuale per il periodo proclamato da Benedetto XVI fissato tra l'11 ottobre 2012 e il 24 novembre 2013
Istruzioni per l'uso per l'anno della fede
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"La Chiesa inerte" di Raniero La Valle
È questo
il primo articolo che scrivo quest’anno e mi pare di non poter
cominciare il 2012 senza un grido d’allarme sullo stato della fede e
della Chiesa.
Quest’anno,
l’11 ottobre, cade il cinquantesimo anniversario dell’inizio del
Concilio e del discorso inaugurale di Giovanni XXIII che annunciava
gioia alla Chiesa (“Gaudet mater Ecclesia”) e un “balzo innanzi” nella
fede, contro i malauguri dei profeti di sventura; a partire da questo
anniversario, comincerà poi, indetto da Benedetto XVI, l’ “anno della
fede”.
Tuttavia
né la Chiesa cattolica appare in buona salute, né la fede appare
rigogliosa. La Chiesa in Italia, liberata dal discredito che le veniva
dalla contiguità con Berlusconi, non ha avuto un guizzo di vitalità, e
giace inerte dinnanzi alla crisi tremenda che attraversa il Paese e
scuote l’Occidente: né sa interpretarla, né sa dire parole di rinascita
e di guida; l’unica cosa che si vede è una certa agitazione intorno a
improbabili ritorni al potere di qualche élite cattolica obbediente.
Più grave è la condizione della fede. Le chiese restano vuote, anche quando i “meetings” religiosi fanno il pieno...
La Chiesa inerte di Raniero La Valle
Il
testo del teologo della liberazione José Comblin, pubblicato postumo da
Adista, a cui si fa riferimento nell'articolo di Raniero La Valle
VATICANO II, 50 ANNI DOPO di José Comblin
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OPINIONI E COMMENTI
Nel tradizionale discorso agli
ambasciatori Benedetto XVI fa una panoramica sui problemi del mondo:
dalla crisi economica alla Siria alla Nigeria e dice "La libertà
religiosa è il primo dei diritti umani"
“La
crisi può e deve essere uno sprone a riflettere sull’esistenza umana e
sull’importanza della sua dimensione etica”: è uno dei passaggi forti
del discorso che il Papa ha rivolto ieri al Corpo Diplomatico. Al
centro dell’intervento, che ha avuto ampia eco a livello
internazionale, è il rispetto della persona anche con riferimento ai
fermenti della “Primavera araba”. Al riguardo, Alessandro
Gisottiha intervistato il vescovo di Tunisi, mons. Maroun Elias
Lahham
RADIO VATICANA: audio
Un altro tema sottolineato nel
discorso al Corpo Diplomatico è stato il rispetto della libertà
religiosa definito dal Papa “il primo dei diritti umani”.
Un’affermazione su cui si sofferma il sociologo Massimo
Introvigne e già rappresentante dell'Osce per la lotta contro le
discriminazioni anticristiane. L’intervista è di Fabio Colagrande
RADIO VATICANA: audio
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servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
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3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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