"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°4 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 21 al 27 gennaio 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 3 febbraio 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








I NOSTRI TEMPI



  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



27 gennaio 2012: la Giornata della memoria per non dimenticare... - segnalazioni -



Segnaliamo il palinsesto tv e radio Rai del 27 gennaio dedicato alla ricorrenza de Il giorno della Memoria. 

Nel "prezioso"( per l'ampia documentazione fornita) sito LAGER si può vedere  la mappa delle iniziative in Italia (cliccando sulla regione si possono visionare le manifestazioni)

On line dal 27 gennaio 2012: "I NOMI DELLA SHOAH ITALIANA. Memoriale delle vittime della persecuzione antiebraica 1943-1945."
Un nuovo sito web della Fondazione Cdec:www.nomidellashoah.it. Il sito ha la funzione di monumento/memoriale delle vittime, di strumento per la ricerca dei loro nomi, di conoscenza e memoria della Shoah.



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‎27 gennaio 2012: la Giornata della memoria per non dimenticare...


Il 27 gennaio 2012, nel sessantasettesimo anniversario dall'apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, celebriamo per la dodicesima volta in Italia il Giorno della Memoria. 
Una data che viene ricordata contemporaneamente in molti Paesi europei, e che è divenuta, in questi anni, importante e molto sentita dalla popolazione e dalle istituzioni.

  La memoria e la nostra identità

In quale modo la consapevolezza della Shoah e il rifiuto delle ideologie nazista e fascista hanno influito, nel dopoguerra, sulla formazione dell’identità collettiva delle società europee?
È stato questo il tema della tavola rotonda dal titolo “La Shoah e l’identità europea”, tenutasi ieri a Roma, 24 gennaio, nell’ambito delle iniziative per la ‘Giornata della memoria’ del 27 gennaio.

  A Roma ‘’La Shoah e l’identita’ europea’’

  Tavola rotonda “La Shoah e l’identità europea” (video)

Ogni anno si rinnova il ricordo della Shoah. Nel tempo quasi tutti i protagonisti diretti di quella tragedia sono scomparsi. Le loro parole restano nei libri e il testimone sta passando ai figli e ai nipoti. L'importante è ricordare. Ecco alcuni libri che aiutano a farlo e l'intervista a Marco Baliani, lettore de Il giardino dei Finzi-Contini.

  27 gennaio 2012: la Giornata della memoria tra le pagine dei libri


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‎27 gennaio 2012: la Giornata della memoria per non dimenticare... Porrajmos: l'olocausto degli zingari


Il 27 gennaio, come ogni anno, si celebra la Giornata della memoria. E’ la memoria dello sterminio di un popolo, di una minoranza, i rom, voluto da un regime razzista e persecutorio. E’ la memoria di una guerra che è stata accompagnata anche dalla volontà di uno sterminio di popoli ‘differenti’. E’ la memoria di come l’irrazionalità unita all’odio genera mostri. E’ una Giornata per non dimenticare, ma anche per educare.

  27 gennaio: Una Giornata per educare al rispetto delle minoranze rom

Tutti conoscono la parola Shoah, nessuno Porrajmos, il divoramento. Lo sterminio degli zingari non ha ancora avuto il giusto riconoscimento nell’Europa che lo ha prodotto. Nel Rapporto conclusivo dell’indagine sulla condizione di rom, sinti e caminanti in Italia, elaborato nel febbraio 2011 dalla commissione straordinaria del Senato per la tutela e la promozione dei diritti umani si dice «Abbiamo il dovere di compiere un atto di riparazione inserendo il genocidio dei Rom tra quelli che vengono ricordati ogni anno il 27 gennaio nel Giorno della Memoria». Il Porrajmos fu uno sterminio «che al pari – dice il Rapporto – di quello degli ebrei fu condotto con scientificità e meticolosità in tutti i paesi occupati dai nazisti. Alla base vi era la considerazione che i Rom fossero una razza inferiore.

  "Porrajmos", l'olocausto degli zingari

Breve video realizzato a scopo didattico sul Porrajmos, la soluzione finale voluta dal nazifascimo per Rom e Sinti. Il video, dopo le immagini shoccanti dello sterminio, conclude con una panoramica sulla situazione di Rom e Sinti in Italia lanciando un messaggio di speranza e condivisione contro ogni discriminazione.

  Porrajmos (video)

Per approfondire:
  • PORRAJMOS: L'OLOCAUSTO ZINGARO
  • Un caso dimenticato: "I bastardi della Renania";
  • Le prime persecuzioni in Europa
  • L'ascesa di Hitler, le premesse del "Porrajmos";
  • La soluzione finale per gli zingari
  • Testimonianze
  • Bibliografia
  • In rete


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‎27 gennaio: la Giornata della memoria per non dimenticare... MAI...



Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertold Brecht)


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‎27 gennaio: la Giornata della memoria per non dimenticare... riflessioni


... I negazionisti dell'Olocausto, a cominciare dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, sono sempre in agguato, e il pericolo più grande è che, dopo la scomparsa degli ultimi sopravvissuti-testimoni, si faccia strada un oblio generalizzato, magari lasciando spazio a teorie infamanti, alimentate da una diffusa (e da alcuni voluta) ignoranza. Con l'obiettivo di cancellare una delle pagine più terribili della storia dell'umanità: l'annientamento di sei milioni di ebrei. Colpevoli di un solo crimine: appunto, di essere ebrei. Per aiutare i giovani a conoscere, e quelli meno giovani a non dimenticare quanto accadde meno di 70 anni fa in un grande Paese europeo, anche noi abbiamo deciso di offrire un contributo, ripercorrendo il sentiero della sofferenza e della morte, con il fondamentale aiuto di un gruppo di sopravvissuti (Guarda il docu-web). Per dare un titolo al nostro lavoro, abbiamo preso a prestito da Goti Bauer, una eroica e generosa donna uscita viva dal campo di sterminio di Auschwitz, una frase laconica e tragicamente vera: «Salvi per caso». È proprio così. I pochissimi che sono tornati alla vita, dopo aver attraversato l'intero tunnel dell'orrore e della bestialità umana, ce l'hanno fatta soltanto grazie ad alcune fortuite circostanze...

  I rischi del cinismo e dell'indifferenza: perché è importante ricordare

... Invece, la moltiplicazione del ricordo, l’inevitabile ritualismo che si porta con sé la puntuale commemorazione, hanno portato a quella memoria una pubblicità a doppio senso. Da una parte, certo, il rispetto. Dall’altra la banalizzazione e, senza soluzione di continuità, l’abuso. I simboli si sono svuotati, il ricordo è diventato cerimonia, la parola non può mancare e così, ogni anno, gli editori si sentono irresponsabili se non pescano l’ultimo sopravvissuto, le lettere rimaste nel cassetto, la storia ancora da raccontare. Un po’ come le strenne per Natale. Il cinema, idem. Scuole ed enti pubblici s’ingegnano per non ripetersi con i loro «eventi». L’evento, comunque, è indispensabile. È inevitabile, tutto questo?...

  Auschwitz l'antidoto è il silenzio

Sacralizzazione dello sterminio, abusi e sfruttamento della memoria: così sono andate moltiplicandosi negli ultimi anni le critiche alla celebrazione del 27 gennaio... 
Non è un caso che i negazionisti traggano profitto da una politica nazionalistica che parla di «espulsioni» e «rimpatri», che ha il gusto per il marchio e lo statuto speciale, che punta l’indice contro l’immigrato, il clandestino, lo straniero. Come ha detto più volte Emmanuel Lévinas, l’antisemitismo è l’archetipo di ogni internamento.

  La memoria è vita

Celebrazione al Palazzo del Quirinale del "Giorno della Memoria" 
... fare della nostra scuola ancor più compiutamente "una scuola di memoria". Questo impegno rappresenta il miglior antidoto a quei rigurgiti di negazionismo e antisemitismo, di intolleranza e di violenza che il ministro ha denunciato come fenomeni, per quanto marginali, da stroncare sul nascere... Quando ho giurato da Presidente, l'ho fatto sapendo che il mio dovere e il mio sentimento mi conducevano a riflessioni, prese di posizione e sollecitazioni motivate e inequivoche contro l'antisemitismo in ogni suo travestimento, contro il razzismo, contro ogni violazione del principio di pari dignità ed eguaglianza davanti alla legge.

  il testo integrale dell'intervento del Presidente Napolitano


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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Shoah, i volti della memoria
Alla vigilia della Giornata della memoria, storie e testimonianze di uomini e donne travolte dalla Shoah. Per mettere a tacere ogni forma di negazionismo.
Se Sissel avesse potuto vivere - Gurême: «L'Olocausto di noi nomadi» - Chi vuole continuare il lavoro di Hitler? - Un bambino racconta la vita nel lager - Art Spiegelman: gatti e topi, oggi come allora -

   Shoah, i volti della memoria

Immagini (terribili) e parole (toccanti) per riflettere e non dimenticare...

   Se questo è un uomo... di Primo Levi

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Si potrebbe cominciare con un sondaggio: quanti sono i nostri lettori (e parlIamo quindi di un campione qualificato) che conoscono il termine Porrajmos? Probabilmente non ci sbagliamo supponendo che solo una piccola minoranza sappia che è l'equivalente, in lingua romanès, di Shoah.
Significa annientamento, distruzione, divoramento e si riferisce a quella particolare forma di martirio che subirono Rom e Sinti deportati dai nazifascisti nei campi di sterminio.

    Susanna Ripamonti:  Porrajmos

Eccidi dimenticati. Sperimentazioni a lungo negate, per lo più su bambini. Accanto agli ebrei, sono centinaia di migliaia le persone morte nei campi di sterminio nazisti. Alcune associazioni stanno provando a dar loro un volto e una voce

    Marco Pasqua:  Omosessuali, rom, disabili le vittime senza nome dell'Olocausto (testo+video)

Oggi si celebra la Giornata della Memoria della Shoah, lo sterminio sistematico degli ebrei perpetrato dai nazisti. C’è sempre il rischio, in queste circostanze, di scadere nella ripetività, nel trasformare in cerimonia la memoria.

    Andrea Tornielli:  In memoriam

Sono tanti i casi in cui il titolo di “Giusto tra le nazioni” giunge in anticipo rispetto ai tempi dei processi canonici

    Giorgio Bernardelli:  Beatificazioni, quando Israele arriva prima della Chiesa

Dobbiamo ricordarci che il fatto di essere stati vittime non è sufficiente a conferirci uno status morale

    Abraham B. Yehoshua:  Ma l'Olocausto non è misura di tutte le cose

Il presidente della Repubblica: "Ricordare, miglior antidoto contro negazionismo, intolleranza e violenza". La cerimonia istituzionale aperta dal messaggio di Monti: "Momento molto delicato per Italia ed Europa, xenofobia e intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti"

    REPUBBLICA:  Shoah, la giornata della memoria "Stroncare rigurgiti di antisemitismo"

... Tante le iniziative, in tutto il Paese. L’Italia deve continuare a fare i conti con le leggi razziali del 1938 e con la deportazione degli ebrei, ma anche di rom e sinti, di comunisti e omosessuali.
L’Italia, però, deve anche fare i conti con il futuro, non solo con il passato...

    Christian Elia:  Italia, giornata di memoria

 “La vostra storia è complessa e, in alcuni periodi, dolorosa. Purtroppo lungo i secoli avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come è avvenuto nella Seconda guerra mondiale; migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio. È stato – come voi dite – il Porrajmos, il ‘grande divoramento’, un dramma ancora poco conosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni, ma che le vostre famiglie portano impresso nel cuore”. Queste le parole che Benedetto XVI ha pronunciato nella prima udienza in Vaticano riservata alle diverse etnie di rom e zingari, l’11 giugno 2011. Parole che denunciano l’esistenza di una ferita storica e umana ancora aperta.

    Silvio Mengotto:  Porrajmos: il "grande divoramento" del popolo zingaro

“Un giorno ci hanno dato l’invito per presentarci alla Questura, a febbraio 2010. Sono venuti gli autobus dell’Atac a prenderci e ci hanno portato all’Ufficio Immigrazione nello sportello per gli zingari. Sono entrato dentro, mi hanno fatto le fotografie, mi hanno preso le impronte digitali. Dovevo farlo per forza, sennò non entravo nel campo”.
A parlare è M. T. 15 anni, rom con cittadinanza bosniaca residente nel campo nomadi formale di Camping River, Roma. La sua è una delle testimonianze che aprono il Memorandum per il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale dell’Onu, redatto dall’associazione 21 Luglio, onlus impegnata nella difesa dei diritti dell’infanzia. Il Memorandum denuncia un fatto fino a poco tempo fa sconosciuto alla cittadinanza: la schedatura, tra il 2009 e il 2010, di circa 5000 persone di etnia rom e sinti, tutti residenti nei sette campi “attrezzati” della Capitale.

    Anna Toro:  A Roma 5000 rom "schedati su base etnica"

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‎"La Festa e la danza dei beni comuni" di Giuliana Martirani


“Il cristianesimo è trasformare la tragedia della vita in una festa”, diceva negli anni ’70 Suor Maria Romero, beata salesiana nicaraguense.
Ma cos'è la festa e dov’è la festa in una civiltà così “musona”, cupa e guerrafondaia come la nostra?
La festa è il banchetto del Regno di Dio, il regno di giustizia e di pace, pardon le repubbliche di giustizia e di pace, quelle in cui c’è finalmente la felicità per tutti, quella del Discorso della Montagna: la felicità dei poveri e degli afflitti, di quei milioni, pardon miliardi ormai di impoveriti e di afflitti che non possono dire: “Ma com’è bello vivere... che festa è la vita...!”.
La festa è il banchetto dell’umanità: risorse per tutti, in benefica e pacifica condivisione fraterna. 
Innanzitutto le risorse del creato, i manufatti di Dio, quelli dei primi sei giorni del creato che con la sua parole fece e disse “è cosa buona”, ottimo ingrediente per il banchetto della vita, la festa della vita. 
Beni comuni per tutti!

  La Festa e la danza dei beni comuni di Giuliana Martirani


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I primi 50 anni del Movimento Nonviolento in Italia


Il movimento che si richiama all'esperienza di Gandhi e fondato in Italia cinquant’anni fa da Aldo Capitini ha ancora qualcosa da dire alla riflessione politica contemporanea. l rapporti con le religioni
La nonviolenza ha perso oppure, nel lungo periodo storico, attraverso nuovi interpreti potrebbe insegnare ancora prospettive di convivenza civile agli uomini della società post-moderna e ipertecnologica. A cinquant’anni dalla nascita del movimento italiano a che punto è la sensibilità su un concetto di vita che appassionò migliaia di giovani tra gli anni Sessanta e Settanta e che oggi segna il passo...

In questi giorni, i “reduci” di quello che ancora oggi è l’arcipelago nonviolento si riuniscono a Verona per rilanciare un movimento afasico che ha attira sempre meno adesioni tra le nuove generazioni...

  Dove è finita la nonviolenza?

  FESTA per i 50 anni del Movimento Nonviolento (Verona 20-21-22 gennaio 2012): IL PROGRAMMA 

Riportiamo di seguito i testi di saluto di alcuni movimenti con i quali, in questi 50 anni, abbiamo lavorato assieme per/con/verso la nonviolenza.

  Il saluto di alcuni compagni di viaggio


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Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitininel 1962, compie in questi giorni 50 anni. La festa di compleanno in corso a Verona al Teatro Camploy (zona Porta Vescovo) con un ricco e pacifista programma (.pdf) terminerà domani, 22 gennaio 2012, tra ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture, film, riflessioni e proposte “per fare memoria dei 50 anni passati e per iniziare insieme una nuova stagione”. “Celebreremo il passato e organizzeremo il futuro” assicurano gli organizzatori che aspettano “le persone, le associazioni, i gruppi, i movimenti dei più diversi ambienti culturali, politici, artistici, religiosi, intellettuali, tesi versol'orizzonte nonviolento, che in questi cinque decenni hanno conosciuto, collaborato, condiviso, sostenuto il nostro Movimento e gli vogliono bene”.
 
   Alessandro Graziadei:  Il Movimento Nonviolento festeggia i suoi primi 50 anni

La cronaca ogni giorno ci racconta come sia in aumento la violenza: tra le mura domestiche, nelle relazioni sociali familiari e professionali, nei rapporti occasionali di semplice convivenza civile. Forse le guerre sono in diminuzione, molto meno le spese per gli armamenti e la sicurezza, ma ciò che preoccupa in questo tempo di crisi economica - finanziaria ma soprattutto ideale - è l'aumento dell'aggressività, dell'individualismo, del senso di impotenza e di rassegnazione che ci fa diventare sempre più cattivi nei pensieri e nelle azioni. Affermo ciò proprio in concomitanza di un evento importante: il congresso che celebra i cinquant'anni del movimento non violento in Italia.

    Luca Rolandi:  Nonviolenza e religione, speranza da ritrovare

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OPG possibile la chiusura?


Giovedì 26 gennaio 2012, riunione del Comitato Promotore di "StopOPG" dalle ore 10 alle 16, presso In Centro Congressi Frentani di via Frentani 4, a ROMA per:
- presentare (in conferenza stampa) la campagna “ UN VOLTO UN NOME”, con i referenti di "stopOpg" delle singole regioni.
- una discussione seminariale sulla questione dell' "imputabilità" e in generale sugli aspetti normativi (compresa la questione del DdL "Marino e altri senatori")
La riunione è " aperta a quanti vogliono dare il loro contributo".

  StopOPG annuncia la campagna "un volto un nome"

L’annuncio è di quelli che fanno ben sperare. Gli ospedali psichiatrici giudiziari potrebbero chiudere entro il 31 marzo 2013. Questo stabilisce un emendamento, approvato all'unanimità in Commissione Giustizia al Senato, al disegno di legge del governo sulle carceri. Potrebbe divenire più concreta, quindi, se in aula si confermerà il testo, la possibilità di chiudere e superare quelli che una volta si chiamavano manicomi giudiziari. 

  Ultimi manicomi, una chiusura possibile

Slitta di un anno la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Il termine inizialmente previsto dalla prima versione dell’emendamento era il 31 marzo 2012 ma la data definitiva è stata fissata per il 31 marzo 2013. È quanto previsto nel testo finale dell’emendamento sugli Opg, contenuto nel Disegno di legge «Svuota-carceri»...
Tre semplici parole: «Ospedali psichiatrici giudiziari». Un termine asettico, che nasconde la realtà (infernale) degli ultimi manicomi d’Italia, sopravvissuti tenacemente alla riforma Basaglia...

  Ospedali giudiziari psichiatrici, lo spettro della chiusura 

E’ ufficiale. Entro, e non oltre, il 31 marzo 2013 tutti gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari in Italia saranno chiusi. I detenuti verranno trasferiti in centri, finalmente, adeguati alla cura delle patologie che affliggono queste persone. Una vittoria, seppur tardiva, della minima dignità che ogni Paese civile dovrebbe riservare ai suoi cittadini più preziosi: quelli a cui ha tolto la libertà. 

  Fuori dal diritto

Il ministro della Giustizia Paola Severino nella sua corposa relazione sull'Amministrazione della Giustizia nell'anno 2011 ha dedicato appena due righe alla questione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, un “inciso” insomma.
Ora che il ministro Severino provi angoscia, come ha detto, per la situazione esistente che si protrae da anni, e che ci pone in una situazione di evidente illegalità, è cosa che le fa onore. Ma il sentimento d’angoscia, per quanto nobile, non è sufficiente; soprattutto non costituisce una soluzione, né in premessa né in fatto; sono invece le possibili, praticabili soluzioni quelle che ci si attende dal ministro e dal Governo.

  Relazione sulla giustizia ministro Severino: sugli OPG appena un inciso e che prova angoscia

Vedi il nostro precedente post:

  Viaggio nell'orrore degli ospedali psichiatrici giudiziari


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Una risposta al sovraffollamento e al degrado. Questo vuole essere il decreto svuotacarceri, che ieri ha ottenuto il primo sì dal Senato. E una delle novità riguarda gli ospedali giudiziari. Ufficialmente, dal 31 marzo, verranno chiusi. Spariranno definitivamente i manicomi criminali

   TG3:  Spariranno definitivamente i manicomi criminali (video)





Notizie dal mondo



Rinchiuse in ospizi, spesso costrette alla prostituzione per sopravvivere, comunque condannate all'isolamento. Il destino delle vedove è ancora una pagina nera dell'India.

   Marta Franceschini:  India, la maledizione delle vedove

A Damasco regna la calma. Una calma  che é solo apparente. Abu Samer, proprietario di un piccolo chiosco, che vende menaish (focacce) nel quartiere centrale di Babtuma, é da mesi ormai che alle sei del pomeriggio torna  a casa. ”Le strade di sera  sono vuote e ritornare tardi diventa  sempre più  pericoloso”, racconta pensando a come farà a pagare i debiti che gli restano, visto che le vendite si sono più che dimezzate da quando é iniziata la rivoluzione.

   Naomi Deledda:  Siria. Dove sono finite le rose di Damasco?

Nell'anniversario della rivoluzione gli egiziani sono tornati a manifestare. E ora quale futuro attende l'Egitto? A rispondere è Imma Vitelli, giornalista e autrice del libro "Tahrir".

   Giulio Cerqueti:  Egitto: piazza Tahir, un anno dopo

Piazza Tahrir, un anno dopo. Domani, 25 gennaio 2012, ricorre il primo anniversario della rivolta che, dopo trenta anni, ha rovesciato il governo di Hosni Mubarak, detto il Faraone. L’Egitto intero, con coraggio e ostinazione, ha posto fine a un regime liberticida e corrotto.

   Christian Elia:  Egitto: buon compleanno, rivoluzione

Proprio in questi giorni, un anno fa, la piazza del Cairo ribolliva. Erano gli ultimi fotogrammi di un regime trentennale, quello di Mubarak, destinato a cadere in poco più di un mese. L’Egitto voltava pagina. E, si sa, tutto quello che succede nella terra dei faraoni, di ieri e di oggi, finisce per avere un’influenza decisiva su tutti gli equilibri del mondo arabo; le svolte culturali e politiche dell’Egitto segnano poi inevitabilmente la traiettoria su cui si muoveranno gli altri paesi medio orientali.
A un anno di distanza molte cose sono cambiate anche se gran parte dei problemi restano sul campo...

   Piergiorgio Cattani:  Egitto anno 1: passi avanti e sfide aperte

Scontro sempre più duro tra Khartoum e Juba sulla gestione dei proventi petroliferi. Dopo la tassa di 32,2 dollari a barile imposta dal Nord, il Sud ha bloccato il flusso dell’oro nero verso Port Sudan e nel frattempo ha chiuso un accordo con il Kenya per costruire un oleodotto fino a Lamu. Si cerca una mediazione. In campo l’Ua.

   NIGRIZIA:  Sudan La guerra del petrolio

Il terrorismo di Boko Haram continua ad imperversare negli stati nord-orientali della Nigeria. Il 20 gennaio, una serie coordinata di attentati a Kano, la seconda città del paese, ha causato oltre 200 morti. Nigrizia di febbraio dedicherà il dossier alle “zone calde” del gigante d’Africa, con un reportage dal nord-est, dove agisce questo gruppo terroristico. Un’anticipazione del dossier.

   NIGRIZIA:  Vulcano Nigeria

Era settembre, quando la Ong ‘Klimaka’ ha reso pubbliche stime per le quali si era registrato un aumento, pari al 25 per cento circa, nel numero di senza casa in tutta la Grecia.
L’autunno è passato e il freddo dell’inverno che lo ha seguito ha fatto morire un clochard a Creta e uno ad Atene.

   Margherita Dean:  Morire di freddo all'ombra dell'Acropoli

Il presidente afgano Hamid Karzai è a Roma per firmare un accordo bilaterale di cooperazione a lungo termine tra Italia e Afghanistan.

   Enrico Piovesana:  Afganistan, per l'Italia un impegno di lungo termine




SCUOLA

Scuola e ricerca per il governo Monti sono delle priorità assolute. Ce ne parla Marco Rossi Doria, sottosegretario all’Istruzione ed ex “maestro di strada” a Napoli
Marco Rossi Doria ha una storia che parla per lui, una biografia singolare e importante, ricca di movimenti, mutamenti, consapevolezze maturate nell’ambito dell’insegnamento nella scuola di base, svolto in Italia e altrove, oltreoceano, in Africa, in Francia.

   Paola Milli:  Si riparte dal Sud

Il ritorno al Sud, il rapporto con i colleghi, gli allievi troppo vivaci. Sono tanti i motivi che spingono un docente ad andarsene. A Torino capita in media al 6% degli insegnanti. Poi ci sono i precari, che in alcuni istituti rappresentano il 20% del personale. E la continuità didattica diventa una chimera

   Stefano Parola:  Elementari, maestre in fuga Ecco da dove si scappa di più

... La mia tesi è nel titolo. L’esperienza più interessante dal punto di vista pedagogico del nostro paese, l’integrazione scolastica, sta scivolando pian piano verso un nuovo fenomeno negativo che chiamo “isolazione”.

   Raffaele Iosa:  Dall'integrazione all'isolazione


Lotta alla mafia


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Castellammare di Stabia: la processione, il boss, il sindaco e le reazioni...


Gli è bastato alzare un dito per bloccare la processione proprio sotto casa sua. Pochi istanti, il tempo di lanciare un bacio a San Catello, patrono di Castellammare di Stabia. Con la stessa mano, poi, ha ordinato al corteo di muoversi ringraziando con un cenno chi gli aveva tributato quell’omaggio. Eccolo lì, malfermo ma in piedi sul balcone. Renato Raffone, 78 anni, consuocero del defunto padrino Michele D’Alessandro, guarda quel fiume di persone proseguire e nota, con la coda dell’occhio, il sindaco della città, l’ex pm dell’Antimafia Luigi Bobbio, sfilarsi la fascia tricolore, ammainare il gonfalone e abbandonare la processione. Esattamente come un anno fa.

   Castellammare di Stabia, i portatori ribelli portano il santo a omaggiare il boss

   video

... A voi che mandate baci “devoti” dai balconi ai Santi, a voi che continuate a farvi la comunione in chiesa, a voi che ci tenete alle benedizioni e state uccidendo una città, una generazione di speranze e volontà, a voi che vi chiamate STABIESI, mi chiamo Nicola Corrado ed ho 38 anni, sono un consigliere comunale di Castellammare di Stabia... 
Attraverso quel bacio, rivolto non solo ad un simbolo religioso ma ad un tratto identitario dell’intera città, voi volete affermare la vostra appartenenza alla nostra comunità, il vostro essere “uomini d’onore” a cui bisogna portare rispetto; ebbene io e tutta la città sana non vi portiamo rispetto, quei baci ci indignano perché voi siete camorristi e siete nostri nemici...

   Castellammare, San Catello: le reazioni post processione

   video



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San Catello non si fermerà più a "quelli che si illudono di onorare Dio disonorando l'uomo: ostentano devozione ai santi proteggono i loro affari e le loro imprese criminali". Per l'arcivescovo Cece si è trattato di un'iniziativa arbitraria dei portatori della statua: "Faremo chiarezza". Ma il sindaco non doveva abbandonare la processione "senza avvertire di quello che stava succedendo"

   REPUBBLICA:  La curia: mai più inchino davanti alla casa del boss


Poche ore prima che si apponesse la firma che ieri, mercoledì, ha di fatto affidato al consorzio “Sviluppo e Legalità” il bene confiscato di Verbumcaudo, nel comune di Polizzi Generosa in provincia di Palermo, Cosa nostra ha alzato la voce, facendosi sentire attraverso due lettere intimidatorie.

   Chiara Pracchi:  Verbumcaudo, questa assegnazione non s'ha da fare

Assegnato per il riutilizzo a fini sociali il bene di Verbumcaudo

   Giuseppe Caprisi:  Nell'ex feudo di Michele Greco nascerà la quinta cooperativa antimafia

Quarantanove ordinanze di custodia cautelare, ma i capi riescono a sfuggire

   Nicola Pezzuto:  Salento, duro colpo alla Sacra Corona Unita

Vent’anni dopo sembra che Tangentopoli non sia mai esistita. Secondo le valutazioni dei più accreditati osservatori internazionali, trasfuse nel rapporto di Transparency International presentato nel dicembre scorso, nella classifica del livello di corruzione percepito l’Italia si trova al sessantanovesimo posto, dopo il Ghana e prima della Macedonia. Tra i Paesi della zona euro solo la Grecia si colloca più in basso di noi, mentre siamo anni luce distanti non solo da , Finlandia e Svezia ma anche da Singapore. Nel 2011 siamo scesi di due gradini rispetto all’anno precedente e addirittura di 29 rispetto al 2005.
Inevitabile concludere che la stagione di Mani pulite è passata invano.

   Livio Pepino:  I vent'anni di Tangentopoli, come se nulla fosse




FEDE E
SPIRITUALITA'



La pace: incontro con l'altro

HOREB n. 60 - 3/2011


TRACCE DI SPIRITUALITA'

A CURA DEI CARMELITANI

Quando si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di questo mondo. 
Nella riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti, Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24). 
Gesù viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At 10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo, ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20). 
Con la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è la nostra pace” (Ef 2,14). 
Proprio perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo, allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.


   Editoriale

   Sommario



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it


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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)

I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA – 2012

CAMMINANDO NELLA VIA DI GESÙ

Lettura del Vangelo di Marco

Dal 25 Gennaio al 28 Marzo

presso la sala del convento dalle h. 20.00 alle h. 21.00

 

   Calendario degli incontri


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Scuola di Formazione per la Vita Cristiana "SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale del Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale
Vicariato di Barcellona P. G. (ME)

III ANNO




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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
TRENT'ANNI DI CAMMINO - LETTERA AGLI AMICI



Cari amici e amiche, 
sono passati ben trent'anni da quando abbiamo dato vita alla fraternità carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto. La gioia di questo anniversario è come soffocata da quanto è successo il 22 novembre nella città di Barcellona PG, che ha conosciuto il dramma dell’alluvione con tutto il suo seguito di distruzione e di paura. Nonostante le forti piogge, il convento dove ci troviamo non ha subito alcun danno, mentre tante persone, che conosciamo, sono state costrette a fare i conti con la perdita di mobilia o di altre cose necessarie, con attività commerciali o artigianali messe in ginocchio e con i disagi del dopo alluvione. 
Questo evento così inatteso ci costringe a ripensare il nostro modo di abitare e di usare un territorio, che non abbiamo saputo custodire. Per noi della fraternità è una provocazione ancora più forte a non sentirsi un corpo estraneo dal tessuto sociale, ma a vivere e sostenere percorsi di maggiore umanizzazione della convivenza civile. 
Una breve storia della fraternità di Pozzo di Gotto...
Finalità e punti ispirativi...
Dentro un mondo che cambia...
Il nostro rendimento di grazie...
Maria, nostra madre e sorella nella fede, assieme ad Elia Profeta e all'Apostolo Paolo, restino sempre i nostri modelli di riferimento esemplari che abbiamo ricevuto dalla tradizione spirituale del Carmelo, al fine di camminare in obsequio Jesu Christi, come scrive la Regola del Carmelo, ovvero nel vero discepolato di Cristo Gesù, per essere nel mondo segno credibile di quella vita che non muore più, piccola epifania del Figlio, venuto ad amare il mondo perché tutti abbiano la vita in abbondanza.
Fraterni saluti nel Signore
fr. Aurelio, fr. Alberto, fr. Gregorio, fr. Egidio
6 Gennaio 2012 - Epifania del Signore

   il testo integrale della Lettera agli amici TRENT'ANNI DI CAMMINO

Per saperne di più sulla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
  • Leggi: "Cristo nel canestro" di Vittoria Prisciandaro dal dossier "Se la teologia è scalza" - JESUS - dicembre 2001 
  • Guarda la pagina della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto


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  La Bibbia in un frammento

"Andò ad abitare in una città chiamata
Nazaret, perchè si adempisse il detto
dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno»".
(Matteo 2,23)

  Gianfranco Ravasi: Il Nazareno


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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Il ricco si crede saggio, ma il povero intelligente lo valuta per quello che è (Pr 28,11)

   Tanti, troppi

‎"E' l'amore che da valore e prezzo a tutte le nostre azioni..." (San Francesco di Sales)

   San Francesco di Sales - Un santo al giorno - 24 gennaio (video)

Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo, chi le confessa e le abbandona troverà misericordia. (Pr 28,13)

   Oltre la finta festa

Beato l'uomo che sempre teme, ma chi indurisce il cuore cadrà nel male (Pr 28,14)

   Con giusta andatura

Oggi (25 gennaio) la Chiesa ricorda la Conversione di San Paolo, la cui importanza è rilevabile dai tre racconti riportati nel libro degli Atti degli Apostoli, dove si apprende ciò che avvenne sulla via di Damasco. Qui San Paolo, compie una svolta radicale, trasformandosi da persecutore dei cristiani, in eroico e instancabile annunciatore del Vangelo, fino a pagare col martirio questa sua scelta di vita

   Conversione di San Paolo - Un santo al giorno - 25 gennaio (video)
   San Paolo - La più bella descrizione dell'Amore (video)

Leone ruggente e orso affamato, tale è un cattivo governatore su un popolo povero (Pr 28,15).

   Poco resta

Un principe privo di senno moltiplica le angherie, ma chi odia il lucro prolungherà i suoi giorni. (Pr 28,16)

   Il vero nome

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Uomini e profeti

Fedi e Mondo

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Casablanca,Sicilia 
con  Graziella Proto e Nadia Furnari 
Ricordo di don Luisito Bianco
con Meo Gnocchi
sabato 21 gennaio 2012

 

Mentre il mondo ufficiale delle religioni sembra seguire dei suoi percorsi piuttosto codificati, esiste un fervore di singoli o piccole comunità autenticamente ispirate alle parole delle diverse tradizioni che si esprime in gesti concreti di intervento nel mondo con dispendio di sé e autentico senso dell’accoglienza. Oggi ne diamo due esempi. Andando in Sicilia e raccogliendo le voci di due esponenti di un diffuso movimento antimafia: Graziella Proto e Nadia Furnari. E ricordando con Meo Gnocchi, presidente del SAE (Segretariato delle Attività Ecumeniche) don Luisito Bianchi: il prete della gratuità e della povertà.

    Ascolta


Leggere la Bibbia

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Profeti Abdia e Giona
con  Elena Lea Bartolini De Angeli 
domenica 22 gennaio 2012

 

Abdia e Giona: due profeti dell’epoca post-esilica, accostati per il diverso atteggiamento dei due libri nei confronti dello straniero. Mentre in Abdia si condannano con durezza estrema le malefatte di Edom (Esaù) e dei suoi discendenti nei confronti di Israele, nel libro di Giona si  mostra che anche gli abitanti di Ninive sono capaci di conversione, e si prende un po’ in giro il profeta Giona, troppo severo nei suoi giudizi. In ogni caso il problema dell’atteggiamento verso lo straniero percorre tutta la Bibbia e arriva a entrare nel cuore dei problemi del nostro tempo. 
Elena Lea Bartolini De Angeli
 ci darà una lettura “ebraica” di questi testi, collocandoli anche nelle rispettive liturgie.

 

    Ascolta


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‎"Ecco qual è davvero la 'buona notizia' di Gesù" di Silvano Fausti


Contrariamente a quel che si dice spesso, la fede non è un salto nel buio. Forse non è neanche un salto ma un cammino. C’è da sottolineare la gradualità. Cammino significa proprio un lento cadenzato approssimarsi a. O un lento, cadenzato lasciarsi approssimare da chi ti cerca, più che da colui che tu cerchi... 

"E subito, lasciate le reti seguirono lui."
C’è stato una specie di fascino, un plagio? No, hanno sentito qualche cosa, hanno sentito confusamente, ancora in modo imperfetto, però hanno sentito che lì c’era qualcosa che valeva. È la scoperta del tesoro. Un uomo scopre un tesoro, va, vende tutto quello che ha, compra il campo dove c’è il tesoro e ne prende possesso. Non lo fanno allora perché sono affascinati, sedotti, plagiati, ma perché sentono che c’è qualcosa, per una esperienza interiore che li convince che lì è la direzione, lì è giusto, lì è l’affare della loro vita.
Le reti sono il loro capitale, e anche se è poco è la loro identità: sono pescatori, è la loro professione. Lasciano tutto. Uno si può chiedere: allora di cosa vivranno adesso, bisogna proprio lasciar tutto? ....No! È la grande gioia di aver scoperto il tesoro, per cui non lasciano niente. Hanno scoperto qualcosa che vale infinitamente di più di tutto quello a cui prima tenevano. Hanno scoperto che senso ha la vita. Poi in realtà continueranno anche a pescare, anche dopo la resurrezione. Quindi, non è che uno lasci il suo lavoro, la sua vita. Ma vuol dire che ormai il fine della sua vita non è più il suo lavoro, la sua rete, il suo pesce, il fine della vita è più interessante... 

   Ecco qual è davvero la “buona notizia” di Gesù di Silvano Fausti

Il testo è una sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele in Milano nel corso di vari anni. 

  
L’audio originale



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«Amore, nome moderno dei diritti umani» di Abbé Pierre (inedito)


A 5 anni dalla morte, un testo inedito dell’abbé Pierre. In cui risalta in maniera decisiva il carattere teologico e cristiano della sua indignazione e il suo impegno per gli ultimi

Il 22 gennaio 2007 moriva, alla veneranda età di 95 anni, Henri Antoine Grouès, meglio conosciuto come l’abbé Pierre, fondatore del movimento internazionale Emmaus per la condivisione e il riscatto sociale degli ultimi, una realtà ormai diffusa anche in diversi contesti di missione come l’Africa centrale e l’America latina.

... L’Amore significa: «Quando tu soffri, tu, l’altro, chiunque tu sia, dove tu sia, io soffro e tutte le mie energie si sollevano per guarirci insieme del tuo male diventato il mio, per mettere la mia gioia nella tua e la tua nella mia».
Non esiste una sorgente di pace, ovvero di salvaguardia dei «diritti», se non qui. E qui, ne sono certo, si trova l’Incontro con l’Infinito della Tenerezza divina, verso la quale il cuore dell’uomo ha una fame e sete fortissima.

     «Amore, nome moderno dei diritti umani» di Abbé Pierre

Leggi anche il nostro precedente post:

   Un ricordo dell'Abbè Pierre



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CONCILIO VATICANO II 53 anni fa l'annuncio di Giovanni XXIII



Quando fu eletto Papa il cardinale Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, alcuni, per la sua età avanzata, sentenziarono che il suo sarebbe stato un pontificato di transizione. Non conosciamo il pensiero degli elettori, possiamo però dire che diverso era il disegno di Dio. All'inizio del nuovo pontificato, mentre molti cercavano di scorgerne la nota caratteristica, la svelò il Papa stesso. Tre mesi dopo l'elezione, Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959 ai cardinali, riuniti nella sala capitolare del monastero benedettino di S. Paolo, annunziò la sua decisione di celebrare un concilio ecumenico. La risoluzione era scaturita dalla costatazione della crisi, causata nella società moderna dal decadimento dei valori spirituali e morali.

   IL CONCILIO VATICANO II: LUCE PER LA CHIESA E PER IL MONDO MODERNO

La Chiesa del Concilio avrebbe i mezzi per affrontare una crisi la cui radicalità anche Benedetto XVI ha perfettamente recepito, fino al punto da immaginare un futuro di piccole comunità cristiane disseminate, in diaspora, nel mondo. Avrebbe questa capacità di risposta; il problema è che il papa e la Chiesa di oggi non vi fanno ricorso. Una lunga, appassionata, messa a fuoco sulla Chiesa di oggi, di Raniero La Valle. 

   50 anni dal CONCILIO: quale chiesa oggi?

“Il Concilio Vaticano II è, e deve rimanere per la Chiesa cattolica espressione del magistero solenne e supremo della nostra epoca”. È quanto affermato questa mattina dal Rev. Prof. Johannes Grohe, ordinario di Storia della Chiesa, nel corso della sua lezione magistrale su Il Concilio Vaticano II nell'insieme dei concili ecumenici tenuta in occasione della festa accademica di San Tommaso d’Aquino, patrono della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce.
Al tempo stesso, deve assumere “la corrispondente importanza nel dialogo ecumenico, vale a dire, in qualsiasi unione con altre Chiese o comunità cristiane separate dalla Chiesa cattolica”, ha proseguito il Prof. Grohe. Resta inteso, “che non si può rinunciare alla necessità di una ricezione di questi testi fondamentali, come non si può rinunciare ad una ricezione degli altri concili ecumenici della Chiesa del passato”.
Non vi è dubbio, ha aggiunto lo studioso, che nell'insieme dei Concili ecumenici dei due millenni, il Concilio Vaticano II rappresenti un evento di “importanza epocale”, “fondamentale per la vita della Chiesa di oggi”, in cui ha lasciato “le maggiori tracce”.

   "IL CONCILIO VATICANO II VINCOLANTE PER LA CHIESA DI OGGI"

Per approfondire riproponiamo alcuni dei nostri post precedenti:

   BETTAZZI E IL CONCILIO VATICANO II
   CONCILIO TRADITO? Napoli - Terzo incontro Il VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO
   CONCILIO VATICANO II. I SUOI PRIMI 50 ANNI - il numero di settembre di Confronti



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CONCILIO VATICANO II 53 anni fa l'annuncio di Giovanni XXIII - documenti: il ricordo di mons. Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXIII e video da "La Grande Storia" di RAI3


Il segretario di Giovanni XXIII mons. Loris Capovilla ricorda il giorno in cui il Papa annunciò il concilio Vaticano II

   Lo strano paradosso del vecchio che ringiovanì la Chiesa

Un programma di Rai Tre decisamente impegnativo: "La Grande Storia" 50 anni dopo esamina e documenta il Concilio Vaticano II. A partire dalla sua convocazione ripercorre le tappe fondamentali e prova a capire e spiegare cosa è successo e quali sono stati gli effetti. 
Ne riproponiamo la parte iniziale per ricordare l'anniversario che ricorre oggi

   video I parte

   video II parte


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‎"Il Vescovo" di Carlo Maria Martini


Sul “Corriere della Sera” (22 gennaio 2012) in anteprima un estratto del libro di Martini. Sono le pagine che riguardano i contatti con i non credenti e un paragrafo di quelle dedicate ai poveri.

I vangeli non parlano a lungo della non credenza, perché non era a quel tempo di moda. Oggi ci si definisce volentieri come atei o agnostici, o persone indifferenti al problema di Dio. Non bisogna illudersi che, anche nelle diocesi più tradizionali, siano numericamente pochi coloro che appartengono a queste categorie, come pure quelli che vivono di fatto lontani da ogni attività pastorale. Costoro ricevono informazioni sulla Chiesa sempre filtrate dai giornali o dalla televisione, dove è trendy, cioè di moda, parlare con freddezza o supponenza di cose religiose...

   Occorre distinguere tra deriva delle mode e attenzione ai valori di Carlo Maria Martini 

Vado a salutare il cardinale Martini. Tra pochi giorni farò l'ingresso come nuovo vescovo della diocesi di Novara. È stato il vescovo della mia maturità di prete. Parliamo lungamente con lo 
sguardo sul momento presente della Chiesa e del mondo... 

 Fa portare dal segretario un libretto, fresco di stampa: Il vescovo. Mi dice: l'ho voluto
 scrivere di mia mano con fatica. Uscirà a giorni. A casa lo leggo tutto d'un fiato...

Infine, sul margine del libro, le caratteristiche attuali di un vescovo: l'integrità, la lealtà, la pazienza e la misericordia. Scolpite con lo stilo di un sapiente biblico e consegnate idealmente a un giovane vescovo. Come la chiusa finale del libro: «Un uomo umile, che vince le durezze con la propria dolcezza, che sa essere discreto, che sa ridere di sé e delle proprie fragilità. Che sa riconoscere i propri errori senza troppe autogiustificazioni. Dunque anzitutto un uomo vero».
Un Martini d'annata!

   Vengono prima i poveri, carcerati, malati, stranieri di Franco Giulio Brambilla

Vorrei parlare del vescovo così come concretamente vive. Desidero descrivere il suo rapporto con le categorie di persone con cui viene a contatto, come passa i diversi momenti della sua giornata, quali sono i suoi primi impegni, che cosa avviene nell'incontro con la gente… Ricordo che nella mia fanciullezza consideravo il vescovo qualcuno che stava come in una nicchia nella chiesa per ricevere l’omaggio dei fedeli. In questo scritto vorrei tirarlo giù da quella nicchia e vederlo a contatto con la gente, così come realmente avviene. Intendo esprimere qualcosa che dia una immagine di lui meno vaporosa e ieratica, più viva e senza false pretese.
Il cardinale Carlo Maria Martini propone una riflessione inedita, frutto della sua esperienza personale, su una figura istituzionale molto nominata nei mezzi di informazione ma forse non sempre davvero conosciuta. Dalla domanda «come si diventa vescovi?» al racconto delle relazioni amichevoli, critiche o polemiche con credenti e non credenti si arriva alle caratteristiche che rendono il vescovo capace di vivere e di annunciare il Vangelo nel mondo postmoderno. 

   la scheda del libro "Il Vescovo" di Carlo Maria Martini


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Monsignor Luciano Monari, vescovo di Brescia, invita a impegno, responsabilità e credibilità



In tempi di penuria di guide, di maestri di vita, di autorità morali, in tanti — non solo cattolici — guardano a lui. All'inquilino del primo piano di piazzetta Vescovado. Al biblista di scuola martiniana giunto a Brescia il 14 ottobre del 2007 e impostosi per la cultura vasta, l'intelligenza acuta, la misura e la nettezza delle prese di posizione su temi spinosi. Monsignor Luciano Monari, che compirà 70 anni il prossimo 28 marzo, non si sottrae a questo ruolo. Senza protagonismo. Senza rinunciare a uno sguardo paterno ma critico sulla "sua" Chiesa. E sulla terra che l'ha adottato, e che lui ha adottato, da quasi cinque anni.

   Brescia: questo è il tempo della responsabilità

La fede cristiana ai tempi della crisi implica un forte senso di responsabilità individuale e comunitaria. Responsabilità significa «tenere conto degli effetti che le nostre azioni hanno su tutti e sul bene degli altri: non essere individualisti, non essere narcisisti, camminare verso un rapporto di fraternità, costruire legami di fedeltà».
Così il vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari, in una intervista pubblicata ieri sulle pagine bresciane del Corriere. Quasi un manifesto tracciato dal vescovo di origini modenesi (è nato a Sassuolo 69 anni fa), biblista allievo del cardinal Martini, che da quattro anni guida la diocesi che ha dato i natali a Paolo VI: un vivaio del cattolicesimo liberale e democratico, un possibile snodo del nuovo protagonismo dei cattolici nella vita pubblica italiana.

   Il manifesto del vescovo di Brescia Impegno nel sociale senza scomuniche

Intelligenza, autocritica e responsabilità. Per il vescovo monsignor Luciano Monari, che ieri ha incontrato i giornalisti nella ricorrenza del patrono San Francesco di Sales dopo aver celebrato la tradizionale messa nella chiesa del centro pastorale Paolo VI, sono questi gli ingredienti di una comunicazione credibile e fondata sulla verità. 

   Il vescovo ai media: «Siate autocritici e responsabili»

   video


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Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - 18/25 gennaio 2012 - 4° giorno

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Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - 18/25 gennaio 2012 - 5° giorno

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Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - 18/25 gennaio 2012 - 6° giorno

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Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - 18/25 gennaio 2012 - 7° giorno

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Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - 18/25 gennaio 2012 - 8° giorno

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"Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore" (cfr. 1 Cor 15, 51-58) 18-25 gennaio 2012

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA

  • Letture
  • Commento
  • Preghiera 
  • Domande per la riflessione personale
Leggi tutto:

   Trasformati dalla vittoria del Signore sul male “Vinci il male con il bene” (Rm 12, 21)

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   Trasformati dalla Pace del Cristo Risorto  “Gesù [...] si fermò in mezzo a loro e li salutò dicendo: 'La pace sia con voi'” (Gv 20, 19)

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   Trasformati dall'amore misericordioso di Dio  “E' la nostra fede che ci dà la vittoria” (1 Gv 5, 4)

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   Trasformati dal Buon Pastore “Abbi cura dei miei agnelli” (Gv 21, 17)

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   Uniti nel Regno di Cristo  “I vincitori li farò sedere insieme a me sul mio trono ” (Ap 3, 21)


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Unità dei cristiani - Benedetto XVI: "deve apparire con tutta la sua chiarezza nella storia" - cardinale Koch: "la preghiera per l’unità è il fondamento dell’ecumenismo"


L'unità dei cristiani deve apparire con tutta la sua chiarezza nella storia perché il mondo creda: è quanto ha affermato il Papa oggi durante l'udienza generale nell'Aula Paolo VI in Vaticano. Benedetto XVI ha svolto la sua catechesi sulla preghiera che Gesù rivolge al Padre nell'Ora della sua glorificazione "perché tutti siano una cosa sola".


   il testo integrale dell'udienza generale

   video

La Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani viene conclusa solennemente oggi pomeriggio: alle 17.30, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Benedetto XVI presiederà la celebrazione dei secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo. Un appuntamento tradizionale di grande rilevanza ecumenica, che vedrà la partecipazione di delegazioni di numerose Chiese ortodosse e comunità protestanti.
Sulla settimana di preghiera e sullo stato dei rapporti ecumenici, il collega della redazione tedesca della nostra emittente (ndr. Radio Vaticana), Mario Galgano, ha chiesto una riflessione al cardinale Kurt Koch, presidente del dicastero vaticano per l’Unità dei Cristiani 

   Unità dei cristiani. Il cardinale Koch: l'ecumenismo ha bisogno della preghiera per non perdere la sua anima


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



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Chiesa e mondo in dialogo Fondamenti teologici e indicazioni pastorali nella “Gaudium et Spes” - di Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto


Chiesa e mondo in dialogo - Fondamenti teologici e indicazioni pastorali nella “Gaudium et Spes” di Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto
(Incontro del Clero, Chieti, 10 Gennaio 2012)

Introduzione: dalla riscoperta della storia nella coscienza della fede al dialogo Chiesa - mondo

Generata dall'alto, dall’iniziativa trinitaria dell’amore, la Chiesa vive il suo pellegrinaggio nel lungo intervallo che sta tra la Pasqua di Cristo e il tempo della gloria, quando il Risorto tornerà circondato dagli angeli e dai santi. Nel sabato del tempo, che prepara la domenica senza tramonto del ritorno glorioso del Figlio dell’uomo, la Chiesa avanza frammista alle opere e ai giorni degli uomini: il suo impegno non potrà essere quello di una fuga mundi, né di una ricerca di Dio in extremis, ma dovrà costruirsi nell'obbedienza alla Parola della vita sempre e totalmente nella storia, in dialogo con gli uomini, nel mezzo del villaggio, dove ci sono il silenzio delle lacrime, il chiasso del mercato, la festa della lode e la durezza della bestemmia. Discepolo di Gesù è colui che ha tempo per gli altri, come il suo Dio ha avuto tempo per lui: vive, cioè, la carità nel sabato del tempo, nella sequela dell’Amato di fronte alle possibilità sempre nuove della storia, nel dialogo con la comunità degli uomini in tutte le sue sfide e le sue promesse.

   Chiesa e mondo in dialogo (pdf)


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Il ruolo delle donne nella Chiesa - Intervista a Michela Murgia autrice di "Ave Mary. E la chiesa inventò la donna"



Scrittrice brillante e di successo, Michela Murgia proviene dal mondo dell'Azione cattolica ed è socia del Coordinamento teologhe italiane. Con il suo recente Ave Mary si interroga sul ruolo delle donne nella Chiesa e sull'influenza di una certa visione mariana nel ruolo "ancillare" che l'universo femminile ha avuto nella comunità ecclesiale.

Il titolo dell'ultimo libro di Michela Murgia, Ave Mary, è stato ampiamente frainteso. Non si tratta, infatti, di un libro su Maria, la Madonna, la madre di Gesù. Dunque quel «Mary» non è stato messo lì con un intento dissacrante. «Mary», ci spiega la scrittrice, «è un'ipotetica donna dei nostri giorni. Perché il mio libro vuole interrogarsi su quanto c'è della narrazione mariana, tradizionalmente promossa dalla Chiesa cattolica, nelle donne di oggi».

   Maria oltre l'archetipo di Roberto Carnero

Vedi anche il nostro precedente post:

   "Ave Mary. E la chiesa inventò la donna" di Michela Murgia


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San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti - Chiesa e media - “Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione”: messaggio per la 46a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali -



Non proprio una ‘benedizione’ a Twitter & co. ma un nuovo segno dell’attenzione di papa Benedetto XVI alle nuove forme di comunicazione online, a cominciare dai social network e dai micromessaggi “non più lunghi di un versetto biblico”. Nuove tecnologie che il pontefice guarda non con sospetto ma con curiosità e apertura, nella consapevolezza che, per la Chiesa, ogni ‘mezzo’ è ‘buono’ se buono è il messaggio. 
Il Vaticano ha diffuso oggi – festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti – il messaggio di papa Ratzinger per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà il prossimo 20 maggio. 
Il tema scelto quest’anno dal pontefice è “Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione”. Silenzio e parola, scrive il papa, sono due aspetti essenziali di ogni comunicazione – senza l’uno, l’altro viene privato di senso: “Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto”

   Papa: "Silenzio e ascolto, fondamenti della comunicazione" nell'era di twitter

Nel messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, Benedetto XVI sottolinea come "silenzio" e "parola" sono due momenti che devono equilibrarsi soprattutto in Internet.

Silenzio e parola sono «due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone». Lo ha scritto Benedetto XVI nel messaggio per la 46a Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che quest’anno si celebrerà domenica 20 maggio proprio sul tema «Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione». 

   La Rete è sempre di più il luogo delle domande e delle risposte

Non passa inosservata la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Nelle diocesi si moltiplicano iniziative e incontri. Quasi ovunque è il momento in cui il vescovo dialoga con i giornalisti della sua diocesi: cattolici e laici impegnati nel campo dell’informazione. Un momento di riflessione e di approfondimento per capire le risorse, le ricchezze e i limiti di un mestiere tanto vituperato e tanto bello. 

   Festa di san Francesco di Sales: i vescovi e i giornalisti



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29 gennaio: IV Giornata Internazionale di intercessione per la pace in terra santa - 2500 città pregano per la pace -



2500 città di tutto il mondo pregheranno per la pace nella Terra di Gesù il prossimo 29 gennaio. Si terrà infatti in questa data la IV Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa, una iniziativa di preghiera nata dalla volontà di alcune associazioni cattoliche giovanili, che già da alcuni anni anche il Santo Padre e la Chiesa tutta celebrano in comunione con il Patriarcato latino di Gerusalemme e con la Custodia di Terra Santa.

  2500 città pregano per la pace

Lo spot di presentazione della IV Giornata Internazionale di intercessione per la pace in terra santa

  video


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Di fronte alle difficoltà del Paese, un forte appello alla coesione da parte del presidente Napolitano e di Benedetto XVI.

  FAMIGLIA CRISTIANA: Furbi e evasori, ladri di futuro

Nella prolusione ai lavori del Consiglio episcopale permanente riflessioni sulla crisi, sull'Anno della fede e sull'impegno dei cattolici. Rassicurazioni anche sul pagamento dell'Imu.

  Saverio Gaeta: Bagnasco: c'è da salvare l'Italia

È inevitabile, e in qualche misura anche comprensibile, che della prolusione del cardinal Bagnasco alla sessione invernale del Consiglio permanente della Cei si sarà tentati di dare una lettura "politica". Da parte mia vorrei invece darne una lettura "ecclesiale": questa infatti è l’unica lettura davvero corretta dell’intervento di un vescovo, che si china a riflettere sui segni dei tempi e più in generale sulla situazione spirituale (e di conseguenza sociale) del Paese.

  Francesco D'Agostino: Il fondamento e la mano tesa

«Considero l’appello del cardinale Bagnasco agli intellettuali non solo pienamente condivisibile ma anche importante per riscrivere taluni linguaggi della Chiesa e degli stessi intellettuali, forse un po’ datati. Io sono pronto a sedermi a un tavolo di confronto collaborativo». Lo sostiene il filosofo Massimo Cacciari, già sindaco di Venezia, convinto – oggi ancor più di ieri – che per rispondere alle evoluzioni della società, e quindi non solo dell’economia, sia importante anche usare nuovi approcci linguistici e interpretativi.

  Francesco Dal Mas: Cacciari: relativismo, crisi, valori fondativi Gli intellettuali accettino il dialogo

Per uscire dalla crisi occorre tornare alla politica, per curare meglio i poveri serve la sussidiarietà circolare, che non esclude nessuno. L’economista Stefano Zamagni, padre degli studi sul terzo settore, esordisce con una premessa: è un documento di «straordinaria chiarezza e coraggiosa apertura».

  Paolo Lambruschi: Zamagni: siamo in una crisi di senso Serve un ri-orientamento politico

Crisi, Sud e divario tra finanza e lavoro, ma anche "riconoscimento della cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia" e difesa della domenica. Queste le sottolineature che il Consiglio permanente della Cei ha fatto riflettendo sulla  prolusione di ieri del presidente Angelo Bagnasco, della  quale "è stato apprezzato lo stile realistico e insieme fiducioso".

  AVVENIRE: Cei: crisi finanziaria, Sud e cittadinanza per i figli di immigrati al centro del dibattito

All’indomani della prolusione del Presidente della CEI, i membri del Consiglio permanente hanno valorizzato i passaggi centrali della riflessione del Card. Bagnasco, del quale è stato apprezzato lo stile realistico e insieme fiducioso

  CEI: Lo sguardo dei Vescovi sulla Chiesa e sul Paese

Non si sono uniti al coro di chi recrimina. Non si sono accontentati di fare il verso alla crisi. Non hanno nemmeno distolto lo sguardo da problemi che premono e mettono angoscia. Hanno, piuttosto, raccolto l’invito del Cardinale Presidente ad “andare in profondità”, a cercare di “allungare il passo”, mettendosi “in ascolto” e aiutandosi reciprocamente a “cogliere il soffio della voce di Dio” per “discernere la strada giusta”.

  CEI: Parole antiche per l'alfabeto sociale


Il tema principale della prossima Assemblea generale dei Vescovi è stato individuato nella formazione de “Adulti nella comunità: maturi nella fede e testimoni di umanità”.

  CEI: Se la fede interpella gli adulti

Si svolgerà a Firenze nel 2015 il prossimo Convegno nazionale della Chiesa italiana. La decisione è stata presa dai vescovi del Consiglio episcopale permanente, in riunione fino a oggi a Roma. Il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili, ha sottolineato che «si tratta di un appuntamento che ha il compito di fare sintesi del cammino degli Orientamenti pastorali e di declinare in termini sempre aderenti al vissuto la testimonianza ecclesiale dentro il tessuto storico e sociale del nostro Paese».

  Saverio Gaeta: Cei, a Maggio le linee antipedofilia


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Faccia a faccia con il volto di Cristo
Va in scena dal 24 gennaio a Milano la contestata piéce teatrale di Romeo Castellucci intitolata "Sul concetto di volto nel figlio di Dio". Il mondo cattolico è diviso.

  Stefano Stimamiglio:  Una pièce teatrale contestata

  Stefano StimamiglioAlla storia l'ardua sentenza

  Paolo PerazzoloIntervista a Romeo Castellucci

  Alfredo TradigoL'immagine di Gesù nell'arte

Un vecchio, malato, avvilito. E il figlio che con dedizione prova a riparare, a pulire, a tenere in ordine un salotto borghese bianco. La corporale malora in cui viene esibito e sì, offeso lui, l’uomo poiché ridotto a sola deiezione e tremito, sarebbero infine mimesi banale e parziale se su questo palco non ci fosse anche Quel volto.
La sua presenza muta e pur eloquentissima d’opera d’arte dedicata al Dio incarnato rende interessante la pièce...

  Davide RondoniSe l’intellettuale «contro» si compiace di una umanità come disperante nulla


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POLITICA


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Decreto sulle liberalizzazioni e gestione del servizio idrico - Intervista a padre Alex Zanotelli


Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua si è mobilitato temendo che nel decreto sulle liberalizzazione, approvato dal governo Monti, venissero inserite norme riguardanti l'acqua. Di questo e delle proteste che si estendono dal nord al sud del nostro paese Elena Scotoni ne ha parlato con padre Alex Zanotelli, tra i più attivi nella battaglia sul referendum per l'acqua pubblica

  Intervista a padre Alex Zanotelli (video)

Era il 13 giugno, esattamente 7 mesi fa, quando 26 milioni di italiani/e sancivano l’acqua bene comune: ”Ubriachi eravamo di gioia… le spalle cariche dei propri covoni!" (Salmo, 126).
E oggi, 13 gennaio ritorniamo a “seminare nel pianto...” (Salmo, 126) perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre...
In piedi, popolo dell’acqua!
Ce l’abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo anche adesso!
"E di nuovo la nostra bocca esploderà di gioia" (Salmo,126)
Alex Zanotelli 
  Tradimento Monti - Salviamo il referendum dell'acqua

Comunicato stampa
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
La mobilitazione paga: il popolo dell'acqua ha costretto il Governo a ritirare il provvedimento che vietava la gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali.
È una vittoria dei cittadini e dei comitati che in tutto il paese hanno fatto sentire forte la loro voce in difesa del voto referendario.

  Acqua, Monti fa marcia indietro

Guarda anche il nostro precedente post:

  Napoli: Hasta la victoria, siempre! di Alex Zanotelli - Napoli diventa così la prima grande città italiana che decide di ‘obbedire’ al Referendum sull’acqua


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L’Infedele fa i conti con l’Italia che si ribella alla cura del governo Monti, frazionandosi in mille proteste separate per categoria e territorio: Forconi & Corporazioni? Nello studio di Milano il presidente dell’Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani, Giuseppe Richichi, all’origine della protesta dei Tir che sta paralizzando la rete autostradale in varie parti della penisola. Dove ci porta la loro “Forza d’urto”?

  Gad Lerner: L'Infedele e l'assedio di Forconi & Corporazioni

  L'INFEDELE: Forconi & Corporazioni, Italia sotto assedio  (video puntata integrale)


Come si rilancia lo sviluppo in Italia? Il ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera si confronta a Ballarò, martedì 24 gennaio alle 21.05 su RaiTre, con l’ex ministro Roberto Maroni della Lega Nord, il leader dell’Api Francesco Rutelli, l’imprenditrice Luisa Todini, il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, la sociologa Chiara Saraceno, e l’editorialista del Corriere della sera Antonio Polito. 

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)

  BALLARO': Il ministro Passera, Maroni e Rutelli a Ballarò (video puntata integrale)

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Non illudiamoci. Prima che le liberalizza­zioni varate dal governo producano effet­ti tangibili sui bilanci familiari dovranno passa­re diversi mesi, in qualche caso anni. E ad oggi – siamo sinceri – non è neppure scontato che ciò avvenga del tutto, nonostante l’entusiasmo di parecchie associazioni dei consumatori. Ma la portata del decreto varato venerdì sera non può essere sottovalutata. 

  Francesco Riccardi: E adesso avanti

La Sicilia ha appena vissuto uno dei periodi più pregnanti degli ultimi anni. Cinque giornate di rivolta capeggiate dal movimento agricolo dei Forconi e dalla cordata Forza d’urto, trainata dai camionisti, con la partecipazione di pescatori, artigiani, e lavoratori di altri settori strozzati dalla crisi. Ora non resta che cercare di tirare le fila di quanto accaduto, senza però distogliere lo sguardo dall’isola. Lo facciamo con Francesco Forgione, giornalista, scrittore e professore di storia, ex deputato di Rifondazione Comunista all’Assemblea regionale siciliana e ora esponente dell’Assemblea nazionale di Ecologia e Libertà. Forgione è stato anche presidente della Commissione parlamentare antimafia

  Stella Spinelli: Nella protesta in Sicilia c'è tutto e il contrario di tutto

Per Bossi, Berlusconi sarebbe «una mezza cartuccia» se non staccasse la spina al governo Monti. È vero il contrario. Bossi si sta dimezzando come leader politico, prigioniero dei suoi stessi ricatti e lazzi, insulti e gestacci. Invece Berlusconi, confermando il suo appoggio al governo sta dimostrando, pur nel momento peggiore di una parabola politica ventennale, di avere forza, carattere e senso della responsabilità. 

  Pierluigi Battista: Le spine e la spina

Neppure il tradizionale caos che regna a sinistra, con la perenne lite tra le sue dieci o venti componenti, può mettere in ombra l'orrendo spettacolo offerto del centrodestra. Con una clamorosa aggravante: che a destra gli attori sono solamente due, Pdl e Lega, Berlusconi e Bossi.

  Michele Serra: L'amaca

Una cosa è chiara: Silvio Berlusconi oggi non ha voglia o convenienza a 'staccare la spina' al governo Monti. Il Berlusconi di dieci anni fa forse l'avrebbe fatto, ma oggi l'uomo è stanco. Misura i passi, vola basso e ha rinunciato alle iniziative dirompenti di un tempo. Vuole ancora contare sulla scena, ma per riuscirci sa di dover interpretare un ruolo costruttivo.
Oggi Berlusconi conta perché lascia a Monti tempo e spazio per governare il paese. Non è generosità, ma un calcolo d'interesse: se i 'tecnici' devono cadere, che sia per le contraddizioni della sinistra e non per le convulsioni della destra. Nel frattempo, quello che preme a Berlusconi è di tenere unito per quanto è possibile

  Stefano Folli: Il trambusto leghista e la via obbligata del Pdl: ecco la destra oggi

Ci sono buone ragioni per essere ottimisti, altre per essere pessimisti: le une e le altre si possono cavalcare a piacimento a seconda dei punti di vista. Nel mezzo c'è un sentiero stretto e scomodo da percorrere con spirito pragmatico e realista. In Italia e in Europa, nella consapevolezza che schiarite e rovesci continueranno ad alternarsi e che, se anche non siamo padroni per intero del nostro destino, dobbiamo fare per intero la nostra parte, a Roma e a Bruxelles, per uscire da questa crisi.

  Guido Gentili: Siamo ancora a metà strada

Ebbene sì. Il premier Mario Monti sembra piacere a una parte considerevole degli italiani. Piace il suo governo senza fronzoli, con gente che finalmente pare sappia fare il proprio mestiere, pare capirci un po’ più degli altri delle materie di cui si occupa e non ha bisogno di veline (in tutti i sensi...) per imbastire un discorso pertinente sui problemi da affrontare. Piace anche la figura di Monti, la sua competenza ed il suo understatement.

  Paolo Natale: Perchè agli italiani piace tecnico

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 BENEDETTO XVI
 





 
    Angelus - 22 gennaio 2012

      Udienza - 25 gennaio 2012

      DiscorsoAlla Comunità dell’Almo Collegio Capranica di Roma (20 gennaio 2012)

     DiscorsoAlla Comunità del Cammino Neocatecumenale (20 gennaio 2012)

      DiscorsoInaugurazione dell'Anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana (21 gennaio 2012)

     DiscorsoAi Superiori e Seminaristi dei Pontifici Seminari Campano, Calabro e Umbro in occasione del centenario di fondazione (26 gennaio 2012)

     MessaggioXLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 2012 - Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione


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Benedetto XVI Angelus, 22 gennaio 2012


BENEDETTO XVI
ANGELUS Piazza San Pietro Domenica, 22 gennaio 2012

Cari fratelli e sorelle!
L’odierna domenica cade nel mezzo della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si celebra dal 18 al 25 gennaio. Invito cordialmente tutti ad unirsi alla preghiera che Gesù ha rivolto al Padre alla vigilia della sua passione: “Che siano una sola cosa, perché il mondo creda” (Gv 17,21). Quest’anno, in particolare, la nostra meditazione nella Settimana di preghiera per l’unità fa riferimento ad un brano della Prima Lettera di san Paolo ai Corinzi, dal quale si è formulato il motto:Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo nostro Signore (cfr 1 Cor 15,51-58). Siamo chiamati a contemplare la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, cioè la sua risurrezione, come un evento che trasforma radicalmente quanti credono in Lui e apre loro l’accesso ad una vita incorruttibile e immortale. Riconoscere e accogliere la forza trasformante della fede in Gesù Cristo sostiene i cristiani anche nella ricerca della piena unità tra di loro...

  il testo integrale dell'Angelus del 22 Gennaio 2012

  video



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OPINIONI E COMMENTI


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‎"Ciò che più ci manca" di Marina Corradi - riflessioni sul Messaggio di Benedetto XVI per la 46a Giornata delle comunicazioni sociali "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione"


Oltre il frastuono "informativo" 
Un mese fa in un monastero benedettino, nel gran silenzio della clausura, avevamo chiesto alla madre badessa cosa arriva, lì dentro, delle voci e delle paure di noi che stiamo fuori. Ho l’impressione, aveva risposto la monaca, che arrivi tutto, perfino ciò che non viene detto: «In questo silenzio si sente anche ciò che non è pronunciato».
Viene in mente questa risposta nel leggere Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali. Il Papa dice che per comunicare occorre «imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare». E usa, e ripete la parola "silenzio". Senza il silenzio, dice, «non esistono parole dense di contenuto». Nel silenzio si approfondisce il pensiero, tacendo si permette all'altro di parlare. Nel silenzio si colgono «il gesto, l’espressione del volto, il corpo, come segni che manifestano la persona»...

  Ciò che più ci manca di Marina Corradi

  il testo integrale del Messaggio di Benedetto XVI per la 46a Giornata delle comunicazioni sociali "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione"

Vedi il nostro precedente post:

  San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti - Chiesa e media - “Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione”: messaggio per la 46a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali -



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Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione -- è il tema del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, il 20 maggio 2012. Il Messaggio è stato presentato stamattina in Vaticano in una conferenza stampa a cui ha preso parte mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali.

  Benedetto XVI: silenzio e parola evangelizzano (video)

La fede e la missione dei cristiani
Lo si intuiva che c’era filo da tessere. Parlando alle comunità della sua lingua materna, in occasione del viaggio in Germania, Benedetto XVI aveva fatto risuonare un accento nuovo, sul tema fede e Chiesa nella contemporaneità.
È la passione sincera della fede che farà la differenza: senza questa conversione, i discorsi e gli apparati religiosi stanno a zero.

  Pierangelo Sequeri:  Nell’oggi come agli inizi

È il rinnovamento della fede la priorità di tutta la Chiesa. Ne è convinto Benedetto XVI, che incontrando i partecipanti alla plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede ha fatto appello all’intera comunità ecclesiale perché si impegni «a rendere Dio nuovamente presente in questo mondo e ad aprire agli uomini l’accesso alla fede».

  OSSERVATORE ROMANO:  Prioritario il rinnovamento della fede




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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm