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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Cittadinanza ai figli di immigrati?
Nella
prolusione pronunciata in apertura dei lavori al Consiglio permanente
della Cei il cardinale Angelo Bagnasco, parlando della necessità di
politiche in favore della famiglia, ha accennato allo status dei
bambini, figli di immigrati, che sono nati nel nostro Paese... «A
proposito di solitudine – ha aggiunto – non possiamo pensare solo alla
compagnia che deriva dal nucleo familiare, ma anche a quella espressa
da un popolo. Emerge così il problema anche dello status dei bambini di
immigrati che vedono la luce nel nostro Paese, e che frequentano la
scuola fianco a fianco dei nostri bambini, avviati insieme nell’unico
sentiero della vita»...
Bagnasco: risolvere il problema della cittadinanza dei bambini immigrati
La
necessità di riconoscere il diritto di cittadinanza a persone che da
anni vivono e lavorano regolarmente nel nostro Paese - per non parlare
dei loro figli, che in Italia sono nati e cresciuti, proprio come noi -
dovrebbe essere scontata. Non è scontato però che nel nostro Paese la
questione torni a porsi proprio nel pieno della crisi economica, mentre
più forte si fa sentire tra i cittadini il peso della convivenza comune
e delle comuni responsabilità. Non era scontato, ma è indicativo, che
sia stato Beppe Grillo a risollevare in questo momento la questione,
naturalmente per stroncare la proposta, avanzata da un comitato
composto da una larga rete di organizzazioni sociali (dalla Cgil alla
Caritas, dalle Acli all’Arci) e presieduto dal sindaco di Reggio Emilia
Graziano Delrio.
Subito cittadini italiani i figli degli immigrati
Attestato
ai 4.536 bambini nati negli ultimi dieci anni in provincia. In regalo
una bandiera tricolore, una copia della Costituzione e una maglia della
Nazionale. Napolitano: "Un esempio da imitare"
Immigrati, Pesaro anticipa la legge "I loro figli saranno cittadini onorari"
Diritto di Cittadinanza a stranieri, Torino favorevole
Il Pd a Pisapia: i figli degli immigrati diventino cittadini onorari di Milano
Intervento del Presidente Napolitano all'incontro dedicato ai "Nuovi Cittadini italiani"
Lo spot della campagna di cittadinanza "L'Italia sono anch'io"
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L'intervento del presidente della
Repubblica riaccende la discussione sul diritto dei figli di immigrati
nati nel nostro paese a non essere discriminati per le loro origini.
L'età globale ormai implica la coesistenza in dosi massicce di culture
lingue etnie e religioni diverse su un medesimo territorio
Un'indagine della Fondazione
Leone Moressa delinea l'identikit del giovane straniero, fra i 15 e i
30 anni. A confronto con i loro coetanei italiani, risultano più attivi
sul mercato del lavoro, hanno contratti più stabili, ma con uno
stipendio più basso e con mansioni non adeguate al loro titolo di
studio. Inoltre si trovano a lavorare in orari più disagiati
Monsignor Domenico Mogavero,
vescovo di Mazara del Vallo, presidente emerito del Consiglio per gli
Affari giuridici della Cei. "Riconoscere la cittadinanza ai figli degli
immigrati è una scelta di civiltà. Rinunciarci vorrebbe dire abdicare
al ruolo di avanguardia nel Mediterraneo del nostro Paese"
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Normalità è il nome elaborato ideologicamente per significare
maggioranza. Cos’altro può significare, «normale», se non il fatto di
ricadere in una maggioranza statistica? E cos’altro significa
«anormalità» se non l’appartenenza a una minoranza statistica? Parlo di
maggioranze e minoranze perché l’idea di normalità presuppone che
alcune unità di un totale complessivo non siano conformi alla «norma»;
se il 100 per cento delle unità recassero gli stessi tratti distintivi,
sarebbe difficile che emergesse l’idea di una «norma». Quindi l’idea di
«norma» e «normalità» implica una dissimiglianza, una difformità: la
suddivisione di un totale complessivo in una maggioranza e in una
minoranza, in un «la maggior parte» e «alcuni».
Bauman: io disabile in un mondo che esclude
Conversazioni
sull'educazione (ed. Erickson, 2012) è un libro scritto a quattro mani
dal grande sociologo Zygmunt Bauman e dall'intellettuale Riccardo
Mazzeo, tra l’altro traduttore dal francese della filosofa Michela
Marzano e dall’inglese dello stesso Bauman. L’opera – incentrata sul
ruolo dell’educazione “nello scenario della realtà inquietante in cui
si trovano calati i nostri figli” – è divisa in venti brevi capitoli
che spaziano dalle problematiche del consumo a quelle della
disoccupazione, dalle difficoltà dei giovani a quelle dei disabili,
passando per le odierne rivolte inglesi e nordafricane e per le
riflessioni di autori come Lacan, Zizek, Bateson, Morin.
la recensione di Paolo Calabrò (testo+audio)
scheda del libro Conversazioni sull'educazione
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I giovani, la crisi e il lavoro... che non c'è
La
vera emergenza europea non è lo spread, ma il lavoro. Nel vecchio
continente sono oltre cinque milioni i giovani disoccupati sotto i
venticinque anni. A darne notizia è l’Eurostat, che sottolinea come il
tasso di disoccupazione in Europa a novembre 2011 abbia toccato il 22,3
per cento. Cifre record, sotto le quali si legge in filigrana la realtà
di una generazione al palo.
La vera emergenza non è lo spread
Radiografia
dei ragazzi alle prese con percorsi di formazione lunghi e difficoltà
di trovare lavoro in una società che sembra non volerli lasciar
crescere.
Non
il calciatore, né il medico o l’astronauta. In tempo di crisi anche i
sogni fanno i conti con la dura realtà. E così nei desiderata dei
giovani italiani il lavoro – generico, anche a tempo determinato – è il
primo oggetto del desiderio. Non potrebbe essere altrimenti, in un
Paese dove, secondo l’Istat, un giovane su tre (29,2 per cento) è
disoccupato.
l'interessante dossier del "Messaggero di Sant'Antonio": Giovani in tempo di crisi di Vittoria Prisciandaro
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
La disoccupazione è
un vero e proprio terremoto sociale a cui abbiamo voluto dare una
rappresentazione rifacendoci alle mappe sismiche.
Quali sono le zone d'Italia più a rischio?
Quanto è aumentata la disoccupazione dal 2007 a oggi?
Quanti lavoratori hanno perso il lavoro per colpa della crisi?
E come se la stanno cavando le grandi citta?
Yahoo! e Linkiesta hanno sintetizzato i dati rilevati dall'Istat in questa infografica
Le mappe sismiche del terremoto disoccupazione [Infografica]
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Cresce
il favore nei confronti di una tassa sulle transazioni finanziarie
(Ttf, impropriamente chiamata anche Tobin Tax), sia nell’opinione
pubblica sia tra gli economisti. Del resto, nel mondo dei mercati
finanziari internazionali viviamo come nel Far West prima dell’arrivo
della legge: c’è un bisogno fondamentale di mettere regole alla
finanza, perché è stata sprecata una quantità immensa di denaro nella
necessità di salvare le banche, soldi che sarebbero teoricamente
bastati per risolvere i problemi dell’istruzione obbligatoria o della
malnutrizione nel mondo.
Leonardo Becchetti: Tassare la finanza, questione di giustizia
«Il capitalismo non è in crisi,
il capitalismo è in una crisi, come spesso gli accade» dice a Linkiesta
Carlo D’Ippoliti, ricercatore e insegnante di Economia Politica
all’Università La Sapienza proseguendo il dibattito de
Linkiesta sulla crisi del capitalismo e delle idee. Per un
riorientamento del capitalismo ci sono delle precondizioni la prima
delle quali è «la redistribuzione del potere, in senso economico e non
solo». Chi pensa a percorsi di uscita dal capitalismo deve pensare a
quanto successo in passato. John Stuart Mill vedeva le cooperative
«come lʼinevitabile forma organizzativa futura della maggior parte
delle imprese, perché si aspettava che cittadini sempre più istruiti si
sarebbero crescentemente rifiutati di lavorare per il profitto di
qualcun altro, e avrebbero iniziato a organizzarsi da sé. Questo però
non è successo».
Nicolò Cavalli: “Redistribuire il potere, così il capitalismo può uscire dalla crisi”
“Il
messaggio cristiano ha molto senso e spero che rimanga in piedi”. Lo ha
affermato l’economista belga Geert Noels in un’intervista alla rivista
di cultura, economia e politica Tertio. Per uscire dall’attuale
crisi - spiega Noels, cofondatore e capo economista
di Econopolis - serve un ritorno alla “solidarietà”.
Andrea Tornielli: La solidarietà è la via maestra per sconfiggere la crisi
“Il posto fisso è monotono”. La
frase di Mario Monti ha fatto il giro d’Italia, ieri. È strano, scrive
il direttore di Eutekne.info Enrico Zanetti, che le rinuncie siano
chieste sempre ai giovani, che già sanno che certe sicurezze se le
possono scordare. Mentre per chi è venuto prima, persno i vitalizi o
pensioni pari al doppio di quanto versato sono considerati
“diritti”.
Enrico Zanetti: La generazione dei diritti acquisiti dice: “Giovani, rinunciare è bello”
Stia
Milano, si sposti a Roma. Ma l’Agenzia per il terzo settore non deve
chiudere. E se deve morire, finalmente si dia vita a un’Authority con
pieni poteri. Raramente il non profit italiano ha mostrato tanta forza
e compattezza. È bastato che il ministro Fornero annunciasse
l’intenzione di calare la scure sull’Agenzia istituita nel 2000, che
tutte le anime hanno alzato la voce per protestare, sollecitando una
riflessione nel governo. Per il presidente uscente, l’economista
Stefano Zamagni, alla guida da 5 anni, nulla è deciso. Pare che la
proposta di chiudere l’ente per portarne le competenze ispettive e di
supporto all’interno del ministero del Welfare non sia stata inserita
nel prossimo Consiglio dei ministri.
Paolo Lambruschi: Il Terzo settore: "L'agenzia non si tocca"
Consigliere dell’Agenzia per il Terzo settore, in prorogatio fino
al 28 febbraio, Adriano Propersi insegna economia degli enti non profit
alla Cattolica di Milano. E proprio non riesce a capire le motivazioni
della chiusura dell’Agenzia, annunciata informalmente nei giorni scorsi
dal ministro del Welfare Elsa Fornero: «Il lavoro svolto finora – dice
– è stato unanimemente apprezzato, dal mondo del non profit come
dall’Agenzia delle entrate. Chiuderla ora significa perdere grandi
occasioni di occupazione giovanile che arriverebbero sostenendo le
imprese sociali».
Luca Liverani: "Noi, garanzia contro gli illeciti"
Ma non si può dire che cercare
di riformare un mercato del lavoro e del welfare squilibrato come il
nostro sia sbagliato. Perché l’obiettivo, almeno per come è stato
presentato fino ad oggi da Monti e da Fornero, non è smantellare un
sistema di tutele, ma ridisegnarle per fare in modo che milioni di
persone che oggi hanno poco lavoro e zero protezioni, possano
finalmente ritrovare un po’ di speranza.
Irene Tinagli: Nuove regole per vivere senza il posto fisso
La video inchiesta Come
stanno andando le attività degli imprenditori stranieri? La voce dei
commercianti di Veronetta, quartiere storico, nel centro di Verona.
Dalle risposte di questa prima tappa emergono aspetti meno conosciuti
del business “etnico” africano e delle difficoltà che incontrano questi
piccoli imprenditori in tempi di crisi.
NIGRIZIA: La crisi e le imprese straniere (testo+video)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Per ricordare il Mahatma Gandhi...
Nuova
Delhi, 30 gennaio 1948, presso la Birla House, mentre si recava nel
giardino per la tradizionale preghiera ecumenica, Mohandas Karamchand
Gandhi, detto il Mahatma veniva assassinato da Nathuram Godse, un
fanatico indù radicale. L’assassino riteneva Gandhi responsabile delle
concessioni al nuovo governo del Pakistan e alle fazioni musulmane.
Fondamentale
guida spirituale per il suo paese, è conosciuto principalmente col nome
di mahatma (grande anima), appellativo conferitogli dal poeta
Rabindranath Tagore, anche se molti in India lo chiamavano Bapu, che in
hindi significa “padre”.
Mahatma Gandhi e la non violenza. Vita, battaglie e parole della “grande anima”
Sessantaquattro
anni dopo la sua morte, il Mahatma Gandhi vince il Guinness dei
primati: quasi 500 bambini poveri si sono infatti radunati a Calcutta
travestiti con tunica, baffetti e occhialini per imitare la loro guida
spirituale.
India/ Cinquecento piccoli Gandhi per l'anniversario della morte
le foto del corteo dei piccoli Gandhi
Un esempio della saggezza del Mahatma Gandhi... leggete e ascoltate
video
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Ponte no, ponte sì... ma in ogni caso quanto ci costerà?
Governo
nuovo, vita nuova. Sembra infatti che il governo Monti abbia per il
momento deciso di accantonare il progetto Ponte sullo stretto, fiore
all’occhiello del precedente governo, decidendo di destinare le risorse
ad altre attività e privilegiando quindi l’esecuzione di opere da
sempre considerate di preminente interesse dalle popolazioni del
luogo.
Dalla Sicilia con furore: il ponte sullo stretto “non s’ha da fare”Dal
2009 è aperto il cantiere preliminare del Ponte sullo Stretto, sulla
sponda calabrese. Lo scopo era “eliminare le interferenze” per il
futuro pilone. Oggi i soldi sono finiti e lo Stato chiede alle banche
un mutuo da 12 milioni che pagheremo in 11 anni. Le condizioni di
sicurezza all’interno sono pessime (come dimostra un nostro video) e
alla fine dei lavori sarà spostato un chilometro di binario e innalzato
un mostro di cemento armato.
Il Ponte sullo Stretto non si farà ma continueremo a pagarlo
Alla
fine abbiamo vinto noi. Non era difficile immaginarselo. Il Ponte sullo
Stretto non si reggeva in piedi da un punto di vista strutturale ed era
basato su un meccanismo finanziario assolutamente improbabile. La
domanda era soltanto capire quanti soldi avrebbero sperperato prima di
dichiarare default.
PONTE SULLO STRETTO. NON E’ ANCORA FINITA: “QUE SE VAYAN TODOS!”
video
Da un’intervista di Fusiorari ad Antonio Mazzeo: Ad
aprile del 2010 ha pubblicato “I padrini del ponte”, in cui parlava del
coinvolgimento delle cosche mafiose nel progetto di costruzione del
ponte sullo Stretto di Messina e in particolare di quello dei Rizzuto,
una delle più potenti famiglie mafiose del Nord America. A più di un
anno di distanza dalla pubblicazione del suo lavoro (per cui ha già
rilasciato un’intervista a Fusiorari) a che punto è il progetto? Innanzitutto
ritengo opportuno parlare, per il ponte di Messina, di non-progetto.
Esiste un progetto definitivo, una montagna di cartacce, che dovrebbe
andare in discussione al CIPE, il quale appunto dovrebbe prendere la
decisione definitiva. Questo non-progetto il mese scorso è stato
distrutto a 360 gradi dalle organizzazioni ambientaliste che hanno
presentato migliaia di motivazioni circa l’insostenibilità del ponte
dal punto di vista tecnico-ingegneristico, ambientale, economico,
sociale. Il governo dovrebbe mettere una pietra tombale su questo
progetto, che già è costato tra i 400 e i 500 milioni di euro solo per
tenere in vita la società Stretto di Messina. Non nutro però grandi
speranze nel governo...
Le mafie del mondo...
Il Ponte di Messina catastrofe idrogeologica di Antonio Mazzeo
Tra consulenze,
progetti e personale, fino a ora è costato quasi 400 milioni. Ma l'Ue,
a giugno, ne ha bocciato la realizzazione perché non la ritiene
strategica per la viabilità. Eppure la Regione Calabria ha appena
stanziato 454 mila euro per finanziare i primi corsi di formazione
professionale
lo Speciale di Repubblica: IL PONTE DI CARTA
Guarda anche il nostro precedente post:
Il Ponte è Cosa nostra
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"Il prezzo di una notizia" di Renato Sacco
Che
strano il mondo dell’informazione. Che strana questa RAI. Ieri sera, 31
gennaio (ultimo giorno per pagare il canone), mentre sono in treno
cerco sui vari siti qualche notizia sui funerali di Scalfaro a Novara.
Faccio fatica a trovare qualcosa. In compenso leggo che “Adriano
Celentano darà in beneficenza il compenso per il festival di Sanremo
fino all'ultimo euro… coinvolgerà i sindaci di altrettante città
italiane (Verona, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari) come
‘segnalatori’ di famiglie particolarmente povere alle quali verrà
destinato parte del suo compenso sanremese. Il resto sarà devoluto a
Emergency”. Che dire? Bella notizia! Si parla di circa 300.000 € a
serata. Quante cose buone possono fare i Sindaci e, ovviamente, anche
Emergency.
Ma proprio in questi giorni c’è un appello alla RAI “Non chiudete quelle sedi!...
Il prezzo di una notizia di Renato Sacco
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La grande strage nel Mediterraneo - tragedia ignorata
Cinque
vittime al giorno. Risucchiate nell'abisso di un sogno mancato. Per
loro il 2011 è stato il peggiore degli anni: oltre 1.500 persone
annegate o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e
raggiungere l’Europa.
Le stime dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Acnur) sono le
più nere da quando, nel 2006, l’agenzia delle Nazioni Unite ha
cominciato a elaborare le statistiche delle vite a perdere. Fino ad ora
il periodo più allarmante era stato il 2007, quando tra morti e
dispersi si contarono 630 nomi.
«Non
ci aspettavamo che si potesse andare anche oltre quei numeri – commenta
Laura Boldrini, portavoce dell’Acnur –. Sempre più spesso riceviamo
telefonate con richieste d’aiuto addirittura dai barconi in avaria».
Sono le voci disperate di chi si vede il mare addosso.
Un cimitero in fondo al mare
L’ECRE-Consiglio
Europeo per i Rifugiati e gli Esuli (rete di cui fa parte il CIR) ha
intervistato Tineke Strik, rapporteur per l’Assemblea Parlamentare del
Consiglio d’Europa che sta investigando sulla morte nel Mare
Mediterraneo di 61 persone nel loro viaggio dalla Libia verso
Lampedusa. Da gennaio 2011, oltre 2.000 persone sono morte in mare nel
tentativo di raggiungere la salvezza in Europa.
Tineke
Strik è membro del Senato Olandese e della Commissione su Migrazioni,
Rifugiati e Sfollati e Presidente della Sub-Commissione sui Rifugiati
di PACE. E’ anche affiliata del Centro per il Diritto dell’Immigrazione
(come professore assistente in Diritto
dell’Immigrazione) all'Università Radboud a Nijmegen.
Riportiamo
l’intervista realizzata dall’ECRE lo scorso 9 dicembre 2011 con
Tineke Strik, Rapporteur per l’Assemblea Parlamentare del Consiglio
d’Europa.
Morti nel Mediterraneo
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MEDITERRANEO - «DUEMILA VITTIME. ANNUNCIATE AD UN'EUROPA INDIFFERENTE». LA DENUNCIA DEL CIR CHE CORREGGE LE CIFRE DELL'UNHCR
Eleonora Martini: Nel 2011 fu strage di migranti in mare
Ci sono ferite che non
guariscono mai.. Come perdere un figlio in mare o nel deserto durante
una traversata della speranza o una fuga senza fiato da una guerra.
Subire o assistere a stupri di gruppo, nei quali la vittima è tua
sorella, tua madre o tua moglie. Oppure venire picchiati e torturati
per giorni a causa delle proprie idee politiche e delle proprie
convinzioni religiose.
Paolo Lambruschi: Ecco l’Italia che cura le ferite della tortura
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
GUERRE "PREVENTIVE" ATTACCO ALL'IRAN ENTRO IL 2012?
Entro il 2012 si "dovrà" attaccare l'Iran? Si tratterebbe dell'ennesima guerra preventiva.
Sembra,
infatti, che all'Iran manchi poco per arricchire abbastanza uranio da
creare un'arma nucleare quindi... Quali saranno le conseguenze di
questa guerra?
Man
mano che i tamburi che chiamano alla guerra all’Iran si fanno sempre
più forti, l’esercito statunitense non ha perso alcun tempo per
riposizionare il proprio dispositivo bellico nel Golfo Persico. I
preparativi per un confronto militare diretto proseguono dunque a
grandi passi.
Stando
a quanto riferito dal Washington Post in data 27 gennaio, “Il Pentagono
sta stringendo i tempi per l’invio in Medio Oriente di una vasta base
operativa galleggiante per squadre di commando specializzati ....”
Iran, i tamburi di guerra rullano sempre più forte: gli Stati Uniti preparano un’ulteriore escalation militare nel Golfo Persico
Saranno gli Usa ad attaccare l'Iran? di Giacomo Colonna
Perfino il presidente dello Stato d'Israele Shimon Peres, noto moderato
e Premio Nobel per la Pace nel 1994, segnala questo rischio di Attacco
all'Iran.
Ma davvero Israele sta per attaccare l'Iran di Ahmadinhejad?
"Attaccare
l’Iran. Ma non per sempre, per carità: non farlo “questa primavera o
questa estate”. Cioè non farlo prima che Barack Obama venga rieletto
trionfalmente presidente degli Stati Uniti d’America. Poi l’attacco lo
faremo insieme, oppure lo promuoverà direttamente il Premio Nobel per
la pace, e Bibi, contento, non avrà che da associarsi all’impresa.
Insomma, Bibi (Benjamin Netanyahu), abbi pazienza! ..."
“Non farlo, Bibi” di Giulietto Chiesa
"Col
tono da imbonitore, il ministro israeliano della difesa Ehud Barak ha
annunciato che, se «il paese fosse costretto a una guerra» contro
l’Iran, non gli costerebbe «100mila morti, né 10mila e neppure 1.000,
ma appena 500 e anche meno se tutti stessero al riparo in casa». Non
sono compresi, nel macabro calcolo, tutti gli altri morti. .."
SE ISRAELE ATTACCA L’IRAN SCENARI DA INCUBO
Israele
e i piani (poco segreti) per attaccare l'Iran Le notizie riservate di
Tel Aviv fanno capolino: attacco vicino o guerra più lontana? di
Antonio Ferrari - CorriereTV
video
La tesi del Washington Post che ha raccolto una previsione del ministro della Difesa Usa
Gli Usa temono che Israele possa attaccare i siti nucleari iraniani in
«aprile, maggio o giugno», prima che i mullah trasferiscano il
materiale sensibile in bunker più protetti e fuori della portata delle
bombe speciali israeliane.
La previsione è del
segretario alla Difesa americano Leon Panetta ed è stata raccolta da
David Ignatius, famoso giornalista del «Washington Post», che era in
viaggio con il rappresentante Usa...
Israele attaccherà l'Iran in primavera
Israele si addestrerà alla guerra con i caccia italiani di Antonio Mazzeo
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Mentre l’esercito israeliano si
autoproclama “l’esercito più morale del mondo”, sono in molti a
considerare l’Idf tra i maggiori responsabili di crimini di guerra e
addirittura di crimini contro l’umanità. Ma quali sono i valori etici
fondamentali e i principi legali internazionali che guidano l’esercito
israeliano? Secondo Asa Kasher, filosofo, tra i redattori del
codice morale dell’esercito di Israele, sono due i valori fondamentali:
la priorità della vita umana e l’etica degli armamenti. Secondo la
Croce Rossa però questo codice etico è troppo generico ed astratto. Ma,
è la risposta dei militari, accade spesso che l’esercito applichi
regole e limitazioni più rigide di quelle imposte dal diritto
internazionale.
Bianca Ambrosio: "Siamo l'esercito più morale del mondo” e la democrazia israeliana si interroga
Il
Libano è una missione, diceva Giovanni Paolo II. E nel profondo Sud, a
Ain Ebel, a qualche chilometro dal confine con Israele, una religiosa
dell'ordine dei Sacri Cuori di Jesu' e Maria, suor Josephine Nasr,
combatte la sua "battaglia" per dare serenità e sicurezza ai giovani
alunni della sua scuola, insegnando loro il rispetto per il prossimo e
per la diversita'. Diversita' innanzitutto religiosa, perche' tra gli
800 studenti del Collegio Saint Joseph, ci sono studenti sciiti e
cristiani, prevalentemente di rito greco-cattolico.
Cristiana Missori: Libano: Ain Ebel, la scuola della pace per banbini ogni fede
La carestia sta arrivando anche
in Sahel. Sono a rischio-fame 10 milioni di persone, di cui un milione
di bambini. I lettori ci chiedono indicazioni per dare un contributo.
Eccole.
Luciano Scalettari: Africa, come aiutare il Sahel
Il Senegal è destinato a
diventare una nuova Costa d’Avorio? È ancora presto per dirlo. Ma la
crisi istituzionale in corso rischia di trasformarsi in uno scontro
aperto tra il presidente Abdoulaye Wade e l’opposizione. E gli scontri
che si sono registrati sabato 28 gennaio hanno già fatto un morto (un
poliziotto) e hanno causato la distruzione di alcune sedi del partito
del presidente (Partito democratico senegalese).
Enrico Casale: Senegal, si rischia la guerra civile?
Un
anno fa a Porto Said Mustafa Ragab fu il primo a morire sotto le
fucilate dei poliziotti di Mubarak. Il primo martire della Primavera
egiziana. Ieri altri morti, settanta, forse più, ma allo stadio, dopo
una partita di calcio. Il tempo fa e il tempo disfa, anche le
rivoluzioni.
Domenico Quirico: Gli inganni della rivoluzione
I Fratelli musulmani accusano: violenze scatenate dai sostenitori di Mubarak
Marco Bresolin: Egitto: scontri allo stadio: oltre 70 morti
In
una lettera aperta al presidente Michel Joseph Martelly, la società
civile haitiana chiede giustizia. Cacciato nel 1986 e rientrato in
patria lo scorso anno, l’ex dittatore Jean-Claude Duvalier non è ancora
stato giudicato per crimini contro l’umanità.
NIGRIZIA: Haiti: no all'impunità per Duvalier
La crisi si
fa sentire anche a tavola e i primi a patirne le conseguenze sono i
bambini che, senza forze, svengono durante la lezione.
I BUONI PASTO DEL MINISTERO – Il governo greco ha deciso di
distribuire nelle scuole dei buoni per latte, frutta e biscotti che
però “sono sono destinati esclusivamente a chi è colpito più duramente
dalla crisi” dice Evi Christofilopoulou, ministro dell’istruzione
greco. Questo è il piano del governo per aiutare le famiglie in
difficoltà.
Giulia D'Amato: Grecia - I bambini affamati dalla crisi. A scuola
oggi
la mia è stata una domenica diversa dalle altre. A scuola di mio figlio
( ed in verità anche in quella di mia figlia e di mio marito) c’è stato
l’Open Day. Per chi non ha figli in età scolare voglio dire che l’Open
Day è una sorta di “campagna promozionale” della scuola, in cui si
mostrano i locali, si illustrano le attività ed i progetti e si conosce
parte del corpo docente della scuola presso la quale si vorrebbe
iscrivere il proprio figlio..
Marinella Simioli: Le scuole che si fanno pubblicità, una novità che non mi piace
Una
lettera sfogo alla Fornero da un'insegnante di un paesino del Canavese:
"Ripensi alla manovra sulle pensioni mettendosi nei panni di chi non è
più giovane". Il ministro risponde e lei replica: "Avrei tanto altro da
dirle"
Vera Schiavazzi: "Caro ministro, una maestra d'asilo non può insegnare oltre i 60 anni"
Nell'ultimo decennio
l'insegnante è diventato il bersaglio di una operazione di demolizione
del riconoscimento sociale che lo ha invece accompagnato per lungo
tempo nel secolo scorso. Accusato di fare un pat-time di fatto, di
esercitare un doppio lavoro e di evadere le tasse attraverso le lezioni
private. La figura e il ruolo del docente è sempre più "sotto esame".
Con il risultato di una sempre maggiore disaffezione, stress,
percezione della perdita del proprio prestigio sociale,
disorientamento, da parte del corpo docente che continua comunque a
svolgere, nella gran parte dei casi, con "passione" la propria
professione.
LA STAMPA: Gli insegnanti italiani tra stress e passione
Il
Carroccio vuole portare il federalismo in classe. All’esame della
Camera una proposta di legge per introdurre nelle scuole il dialetto e
la storia locale. «Il Risorgimento - si legge - deve essere ristudiato
anche su basi regionali». Per la democrat Melandri è a rischio la
memoria condivisa. I leghisti respingono le accuse: «Perché i nostri
giovani devono studiare i nomi dei sette re di Roma e non quelli dei
dogi veneziani?».
Marco Sarti: Ma quale Risorgimento? Al Nord studino i Savoia, al Sud i Borboni
A che punto è la scuola
italiana? Sembra scampata a un naufragio dantesco, sopravvissuta alla
fase più pericolosa e travagliata della storia del nostro Paese dal
dopoguerra a oggi. Una fase caratterizzata non da gambizzazioni o
omicidi dei nemici di classe, ma dalla sospensione di tratti
fondamentali della democrazia. La scuola è stata bersaglio di invettive
e di disinvestimento.
La tempesta Berlusconi è passata; ma la successiva prolungata
quiete soporifera non promette nulla di buono. Il senso di sollievo
provato per lo scongiurato pericolo rischia di impantanarci in
un’acquiescenza acritica e artificiale, che all’impegno e alla passione
sui temi dei diritti collettivi antepone il compiacimento per una sorte
scampata che avrebbe potuto essere ben più drammatica.
Marina Boscaino: Scuola, il nulla dopo la tempesta
... “È una grave anomalia
che in Italia ci siano persone oneste che devono vivere scortate solo
perché si ostinano a fare quel che ritengono giusto”, scrive Caselli,
“Ma ancor più anomalo è il fatto che mentre lo Stato con una mano
protegge tali persone, con l’altra (anche i dirigenti scolastici sono
pezzi dello Stato, o no?) le ricusa. Non dico che chi rischia la pelle
per servire interessi generali (vuol dire di tutti, cari Presidi, anche
vostri) debba essere pensato come perennemente avvolto nel tricolore.
Sarebbe ridicolo. Ma rispettato, sì”...
Davide Ghiglione: Veto del preside di una scuola genovese Don Ciotti non può incontrare i ragazzi
Reggio Calabria, mentre si attende l'arrivo del nuovo procuratore la Commissione d'accesso indaga sul Comune
Gianluca Ursini: Finanzieri, giudici, professionisti e politici nella rete della 'ndrangheta
L'esecutivo ha votato l'azzeramento del parlamentino della cittadina ligure. Il sindaco: «sono arrabbiato e deluso»
Alfio Sciacca: Sciolto per mafia il Consiglio di Ventimiglia (testo+video)
Decisione del Consiglio dei Ministri. E’ il secondo caso in Liguria, il terzo al nord. L'allarme di Libera
Gaetano Liardo: Sciolto per mafia il Consiglio comunale di Ventimiglia
Sosteniamo con
forza ogni iniziativa che riguardi il territorio e la gente di Scampia.
Apprezziamo l’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto alla
camorra e valorizziamo e ci riconosciamo nelle mille iniziative
positive di solidarietà e di cultura che tante associazioni mettono in
campo, nella positiva testimonianza concreta di tanti parroci.
Tonino Palmese e Geppino Fiorenza: Per Scampia
La rete che ha garantito gli affari dell'imprenditore Mazzara coinvolto nell'operazione
Rino Giacalone: I "cannoli" di Cosa nostra
La pace: incontro con l'altro
HOREB n. 60 - 3/2011
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale
SommarioE' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA – 2012 CAMMINANDO NELLA VIA DI GESÙ Lettura del Vangelo di Marco Dal 25 Gennaio al 28 Marzo presso la sala del convento dalle h. 20.00 alle h. 21.00 |
Calendario degli incontri
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Scuola di Formazione per la Vita Cristiana "SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale del Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale
Vicariato di Barcellona P. G. (ME)
III ANNO
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012 -
L'ascolto della Parola come rapporto con Dio - Estratto della relazione
di Alberto Neglia - “Introduzione alla lectio divina” - (video)
IL VERO CAMMINO SPIRITUALE - L'ascolto della Parola come rapporto con Dio - di Alberto Neglia
- Frammenti di Spiritualità - n. 14
Estratto
della relazione “Introduzione alla lectio divina” di Alberto Neglia
tenuta il 25 gennaio 2012 nell'ambito dei MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ
2012 - “CAMMINANDO NELLA VIA DI GESÙ - Lettura del Vangelo di Marco”
promossi dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
Anticipazione in attesa del video integrale.
IL VIDEO
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La Bibbia in un frammento
"Gesù fu condotto nel deserto dallo Spirito per essere tentato dal diavolo".
(Matteo 4,1)
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
L'uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi ha fretta di arricchirsi non sarà esente da colpa (Pr 28,20).
Cocente passione
"E' l'amore che da valore e prezzo a tutte le nostre azioni..." (San Francesco di Sales)
San Giovanni Bosco - Un santo al giorno - 31 gennaio (video)
Per chi dona al povero non c'è indigenza (Pr 28,27)
Cosa mi sono perso
O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra (Sal 8,2a)
Segno è la bellezza
Presentazione di Gesù al tempio - 2 febbraio (video)
Sopra i cieli si innalza la tua magnificenza (Sal 8,2b)
Comunque alla soglia
Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza (Sal 5,13).
In tempo di menzogna
San Biagio - 3 febbraio (video)
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 29 gennaio 2012
Domenica 29
gennaio 2012, "Le Frontiere dello Spirito", il programma di cultura e
attualità religiosa, curato e condotto dal Cardinale Gianfranco Ravasi,
insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi.
Nella
prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la
consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Dt 18,15-20) e il
brano del salmo (94/95) proclamati nella celebrazione della
domenica. Tratteggia la figura del profeta precisandone i
molteplici significati e definendolo come colui che comprendendo bene
il presente e vivendolo in profondità riesce a mostrare quale sarà la
strada che conduce al futuro. Nel salmo Dio è presentato come "Roccia
della nostra salvezza", indicando nella roccia la sicurezza data da Dio
di fronte ai nemici.
La
seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, è dedicata alla difficile e complessa situazione
delle carceri italiane. Nel servizio "Emergenza carcere: una malattia
cronica" ne parla, in un'intervista, don Luigi Balducchi, un sacerdote
che - da sempre - si occupa di disagio sociale, e che, quest'anno, ha
assunto l'incarico di Ispettore Generale dei cappellani delle carceri
italiane. "Il sovraffollamento nelle carceri - denuncia don Luigi - sta
provocando gravi violazioni dei diritti fondamentali delle persone e
della loro dignità".
il video della puntata intera sul sito Mediaset
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Uomini e profeti
Fedi e Mondo
slcontent
Memoria rom con Moni Ovadia sabato 28 gennaio 2012
Il
“giorno dopo” la giornata della memoria. Perché come dice un poeta del
nostro tempo e un poeta dell’ebraismo, Piero Nissim, la memoria deve
durare 365 giorni. E deve essere memoria della Shoà per non dimenticare
di che cosa è capace l’umanità e per ricordare che abbiamo, ora, un
compito di umanità da svolgere, e una dignità da preservare per tutti.
Per questo dobbiamo vigilare sul pregiudizio, sulla diffidenza, sulla
grande e sulla piccola discriminazione. Perché è da lì che possono
nascere le stragi. Ce lo ricorda Moni Ovadia,
che in questi anni si sta facendo sempre più difensore dei diritti
degli emarginati e degli esclusi. Per questo dedichiamo la puntata al
“porrajmos”, lo sterminio di rom e sinti perpetrato nei lager nazisti.
Leggere la Bibbia
slcontent
Profeti Gioele e Malachia con Sabino Chialà domenica 29 gennaio 2012
Con
oggi raggiungiamo una tappa importante nella nostra lettura del testo
biblico. Chiudiamo il capitolo dei libri profetici – profeti anteriori
e profeti posteriori –, seconda parte della Bibbia ebraica. Nell’ambito
dei cosiddetti “profeti scrittori” abbiamo operato una suddivisione tra
quelli pre-esilici, esilici, post-esilici. Ma il senso della nostra
lettura è stato anche quello di verificare l’urgenza di uno “spirito di
profezia” nel nostro tempo. Nella puntata di oggi, con Sabino Chialà,
monaco di Bose, affronteremo gli ultimi due: Gioele e Malachia. Gioele,
il profeta che auspica uno spirito di profezia diffuso in tutto il
popolo. E Malachia, che sembra prefigurare l’avvento di un messia che
salverà il mondo.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
2 Febbraio Presentazione di Gesù al Tempio
2 anni fa nasceva PIETRE VIVE il blog di TEMPO PERSO per ricordare e
rinnovare l'impegno assunto ripubblichiamo il nostro primo post
Il
2 febbraio tutte le chiese cristiane celebrano la Presentazione di Gesù
al Tempio; la festa odierna ci ricorda che 40 giorni dopo la nascita
del suo primogenito, Maria portò il bambino al Tempio per riscattarlo
con il sacrificio di due tortore o due colombe, secondo la Legge di
Mosè.Questo adempimento della Legge ( anche il primo incontro ufficiale
di Gesù con il suo popolo, nella persona dell'anziano Simeone. Per
questo le chiese ortodosse chiamano la festa di oggi il Santo Incontro
(hypapanté) del Signore. E' un incontro e una manifestazione, poiché
Maria entra nel Tempio «per manifestare al mondo colui che ha dato la
Legge e la compie», e per accompagnare il Figlio nella sua prima
offerta al Padre.La festa della Presentazione sorse a Gerusalemme, dove
è attestata già nel IV secolo. Dalla liturgia gerosolimitana le
liturgie occidentali hanno attinto la processione delle candele, che
hanno conservato fino ai nostri giorni; essa trae origine dal cantico
del vecchio Simeone, il quale prendendo tra le braccia il piccolo Gesù
ringrazia Dio e riconosce in quel bambino la «luce per la rivelazione
alle genti e la gloria del popolo d'Israele».Celebrando questa festa i
cristiani sono così condotti a ricordare che per riconoscere il Signore
e la sua missione di salvezza universale sono necessarie la povertà e
l'attesa che furono proprie di Simeone, della profetessa Anna e di
tutti i poveri di Israele, che l'evangelista Luca presenta nel vangelo
dell'infanzia.
Enzo Bianch
Dal sito della Comunità di Bose: Presentazione di Gesù al tempio
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La Presentazione di Gesù al Tempio
Nelle
Chiese orientali la festa del 2 febbraio è una delle dodici grandi
feste dell’anno liturgico. Testimoniata già nella seconda metà del IV
secolo, sottolinea l’incontro tra l’umanità, rappresentata dai
vegliardi Simeone e Anna, e la divinità, lo stesso Cristo Signore...
Oggi l’Antico di giorni diventa bambino
I
valori teologici che caratterizzano questa festa sono molto forti,
pertanto lo schema iconografico si è fin dall'inizio mantenuto
abbastanza stabile. Da un lato la Beata Vergine che porge il bambino a
Simeone, dall'altro il Santo vegliardo che lo riceve. Fanno contorno le
figure di San Giuseppe e della profetessa Anna. L’unico elemento
importante che può differenziare le icone sta nella rappresentazione di
Simeone con il bambino in braccio, in altre la tensione del gesto di
Simeone per prendere in braccio Gesù. In secondo piano, ma sempre al
centro della scena, si intravedono gli elementi che schematizzano il
concetto del Tempio: un baldacchino (ciborium), una rappresentazione
del presbiterio (vima), o frequentemente una chiesa bizantina.
Non
è raro vedere sullo sfondo anche degli elementi architettonici esterni;
si tratta di un richiamo visivo al pinnacolo su cui il diavolo portò
Gesù per tentarlo. « Allora il diavolo lo condusse con sé nella città
santa, lo depose sul pinnacolo del tempio. »(Matteo 4,5)
Il centro della scena è comunque sempre dominato dalla Vergine, ella simboleggia il Tempio vivente.
Icona della Presentazione di Gesù al Tempio
lettura del dipinto di Rembrandt che mostra la "Presentazione al
tempio" in cui sono accanto al Bambino quattro personaggi: Maria,
Giuseppe, l'anziano Simeone e Anna.
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Messaggio
della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata per la
16a Giornata Mondiale della vita consacrata
Educarsi alla vita santa di Gesù
La celebrazione annuale della Giornata mondiale della vita consacrata
ci invita anzitutto a esprimere un sentito ringraziamento per la
testimonianza evangelica e il servizio alla Chiesa e al mondo offerto
da voi, che vi siete consacrati totalmente nella sequela di Gesù
Cristo. La vostra presenza carismatica e la vostra dedizione, in tempi
non facili, sono una grazia del Signore, un segno profetico ed
escatologico mai abbastanza apprezzato.
Proprio
la stima e la riconoscenza che nutriamo per voi ci spinge a
sollecitarvi ad accogliere cordialmente gli orientamenti pastorali che
la Chiesa in Italia si è data per questo decennio.
“Educare
alla vita buona del Vangelo” implica certamente l’educare alla vita
santa di Gesù. È questo il dono e l’impegno di ogni persona che voglia
farsi discepola di Gesù, specialmente di chi è chiamato alla vita
consacrata...
Educarsi alla vita santa di Gesù (pdf)
Il
2 febbraio, festa liturgica della Presentazione del Signore al Tempio,
la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Vita Consacrata istituita
da Giovanni Paolo II nel 1997.
Riportiamo
il testo nel quale il Beato Papa Giovanni Paolo II spiegava il
significato della Giornata della Vita Consacrata e
il perché della sua collocazione proprio in questo giorno.
MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II PER LA I GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA
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Francesco e Chiara d'Assisi sono personaggi capaci di affascinare ancora oggi e ricondurre alle esigenze radicali del Vangelo
Che
Francesco e Chiara d'Assisi siano stati personaggi capaci di
affascinare tantissimi loro contemporanei e di ricondurli alle
esigenze radicali del Vangelo è un dato storico innegabile.
Che questo fascino si sia dilatato nel corso dei secoli al di là
di ogni barriera confessionale, magari smarrendo a volte il
significato più profondo del messaggio di quei due giovani cristiani
assisani, è altrettanto certo. Che anche in tempi recenti alcuni
elementi della loro vita e predicazione abbiano ispirato - più o
meno debitamente - movimenti ecologisti e pacifisti di ogni colore è
difficilmente negabile. Quello che può sorprendere è che questo
fascino evangelico non cessi di fluire genuino ogniqualvolta si
ritorna alla vita concreta di Chiara e Francesco, al loro modo di
guardare il mondo e di operare perché cambi sulle tracce di
Cristo...
"Fratel Francesco sorella Chiara" di Enzo Bianchi (pdf)
Quella
di Chiara e Francesco è la storia di due giovani che, volgendo lo
sguardo al mondo che li circondava, decisero di cambiarlo. Lo fecero
dedicandosi agli ultimi: perché nel volto degli ultimi videro il volto
di Dio.
la scheda del libro "Storia di Chiara e Francesco" di Chiara Frugoni
un estratto (capitolo I: Francesco e Chiara in famiglia) (pdf)
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Lettere al cardinal Martini: "L'uomo è più grande dei suoi peccati" di Carlo Maria Martini
... Non sono mai stato personalmente in un ospedale psichiatrico giudiziario, perché nella diocesi di Milano c'erano
solo i penitenziari. La
descrizione che Lei ne fa nella sua lettera mi ha colpito molto. Mi
sembrano scene viste nei lager della Seconda guerra mondiale e mi
sembra impossibile che esistano ancora oggi luoghi tanto terribili. Ma
se ci sono è evidente che esistono ancora uomini e donne che non sono
considerati tali. I cui delitti sono considerati più grandi della loro
stessa dignità umana...
L'uomo è più grande dei suoi peccati (pdf) di Carlo Maria Martini
Guarda anche il nostro precedente post:
OPG possibile la chiusura?
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Cari Giornalisti e Operatori dei “media”,
la
memoria liturgica di san Francesco di Sales – Vostro celeste patrono –
è l’occasione per rivolgermi a Voi con rispetto e amicizia,
esprimendoVi la vicinanza della mia preghiera e del mio cuore, e
proponendoVi questo decalogo essenziale:
1. Abbi
consapevolezza della dignità del compito che Ti è affidato e delle
responsabilità etiche connesse al servizio dell’informazione.
2. Segui sempre la voce della coscienza, cercando di piacere a Dio in ogni situazione.
3. Abbi fiducia nella forza della verità, cui obbedire anche quando dovessi pagare di persona.
4. Costruisci il Tuo servizio sull’ascolto dei fatti, informandoTi
e informando rigorosamente su come stanno le cose.
5. Promuovi la partecipazione consapevole di tutti alla vita civile, culturale e politica.
6. Alimenta in Te e nel prossimo il desiderio di contribuire al bene comune.
7. Non dimenticare mai i poveri e i deboli, prestando loro prioritaria attenzione e dando voce a chi non ha voce.
8. Sii ponte di dialogo, testimone e operatore di giustizia e
libertà nel rapporto con la classe politica e le istituzioni,
stimolandole a servire la gente e non a servirsene.
9. Guarda alla Chiesa come a una comunità amica, anche quando richiama il mondo dell’informazione
a rifuggire dalla superficialità e dal cedimento ai gusti delle mode.
10. Considera vera ricompensa la consapevolezza di aver svolto un
servizio per cui valga la pena di giocare la vita e non lasciarTi
mai sedurre dal carrierismo, dalle lusinghe e dai compromessi morali.
Il Signore che scruta i cuori Ti ricompensi per il bene che potrai fare agendo così!
+ Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto
24 Gennaio 2012, Memoria di San Francesco di Sales
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18° Congresso nazionale dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) - Caserta 26/29 gennaio
Giornalisti cattolici, "cronisti fedeli"
I cattolici impegnati nella
comunicazione sono a convegno a Caserta. Don Sciortino: «Dobbiamo usare
bene la libertà che abbiamo a servizio dei lettori e non di altri
interessi».
- La credibilità dell'informazione in Italia
- Don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, premiato dalla stampa cattolica
- Il gesuita Salvini: il nostro ruolo in una società pluralista
A fronte di “una crisi di
credibilità nei confronti dei professionisti dell’informazione”, che
riflette “una più grave crisi della democrazia rappresentativa”, “il
giornalismo non cessi «di assolvere al suo ruolo sociale»”. È uno degli
impegni presi dal Congresso nazionale dell’Ucsi (Unione Cattolica
Stampa Italiana), che si è chiuso ieri a Caserta.
Il giornalismo non rinunci al suo ruolo sociale
Fare
informazione senza nascondere nulla, raccontando i fatti
nella loro semplicità. È questo il tipo di giornalismo che
immagina per l’Italia l’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi).
Il messaggio è stato lanciato il 28 gennaio nella Cappella palatina
della Reggia di Caserta, durante il confronto pubblico
promosso all'interno del 18° Congresso
nazionale dell'Ucsi concluso domenica 29 nella città
campana, che per quattro giorni è diventata la
« capitale italiana» dell’informazione.
Informazione, il coraggio della verità
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«È
la speranza la chiave per uscire dalla crisi» - Incontro del Cardinale
Angelo Scola con i giornalisti in occasione della festa del patrono San
Francesco di Sales.
Responsabilità
e verità. Crisi e speranza. Sono state queste le parole chiave del
dialogo tra il cardinal Angelo Scola e il direttore de “Il Sole 24 ore”
Roberto Napoletano, che si è tenuto stamattina presso l’Istituto dei
ciechi di Milano in occasione della tradizionale festa del patrono dei
giornalisti, San Francesco di Sales.
Scola: «È la speranza la chiave per uscire dalla crisi»
Rispondendo
al direttore de "il Sole 24ore" il cardinale Scola indica in "speranza"
e "fiducia" il volano per mettere l'io in relazione con il sociale
video Quali priorità in tempo di crisi? (prima e seconda parte)
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Cari
amici, ieri ho partecipato all'incontro del cardinale Angelo Scola con
i giornalisti per la festa del nostro patrono, san Francesco di Sales,
vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa, vissuto tra il 1567 e il
1622. L’arcivescovo ha iniziato il suo intervento leggendo alcune
bellissime citazioni tratte da «Filotea», l’introduzione alla vita
devota scritta dal santo. Sono parole che mantengono intatta la loro
attualità e potrebbero rappresentare una sorta di piccolo vademecum per
chi fa informazione...
"Dobbiamo intervenire sul
sistema delle regole se vogliamo che i media facciano un salto di
qualità e si adeguino alle esigenze della società contemporanea,
condizionata da tecnologie che inducono alla immersione totale nella
comunicazione in rete". Così Andrea Melodia, presidente dell'Unione
Cattolica Stampa Italiana (UCSI) riunita nel XVIII Congresso, ha aperto
la tavola rotonda nella Reggia di Caserta, presso la Cappella palatina,
alla quale hanno preso parte Enrico Mentana, Lucia Annunziata, Antonio
Preziosi, Franco Siddi, Marco Tarquinio, Francesco Zanotti e il
Segretario Generale della CEI, mons. Mariano Crociata. Tema del
dibattito "La credibilità dell'informazione in Italia: verso un
giornalismo di servizio pubblico".
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Dopo
un ventennio in cui è stata bandita quasi fosse un’istanza utopica se
non un intralcio all'opulenza oggi, sopraggiunta la crisi con
un significativo aumento delle sue vittime, si invoca l’equità e se ne
afferma la necessità, ci si appella alla giustizia
e all'uguaglianza, salvo ribellarvisi quando queste chiedono
sacrifici a tutti e non solo “agli altri”. Ci rendiamo conto della
barbarie che abbiamo voluto accogliere, dello scadimento cui abbiamo
abbandonato tanti valori necessari alla semplice convivenza civile?
Nel
leggere che in Italia il 10% delle famiglie più ricche possiede il
45,9% della ricchezza e che i poveri costituiscono ormai il 14,4% della
popolazione mi viene spontaneo riandare alla descrizione della prima
comunità cristiana di Gerusalemme: “Nessuno tra loro era bisognoso,
perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano
l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli
apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno”.
Descrizione ormai vecchia di duemila anni, tesa a tratteggiare a
posteriori un ideale non sempre collimante con la realtà: solo pochi
versetti dopo, lo stesso libro degli Atti degli apostoli ci narra
infatti della prima dichiarazione mendace dei redditi, con tragiche
conseguenze per i due coniugi “contribuenti” disonesti...
Equità e convivenza di Enzo Bianchi
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Ma
ora che il Governo Monti ha sdoganato il concetto che “chi non paga le
tasse mette le mani nelle tasche degli altri italiani”,
ora che in tv si vedono persino gli spot contro gli evasori e che le
famiglie italiane vivono un impoverimento ormai incompatibile con
l’allegra baldanza dei furbi, insomma, adesso che tutti hanno
finalmente capito che non pagare, in una collettività, significa di
fatto rubare e quindi trasgredire il settimo comandamento, ecco
che anche il Magistero della Chiesa può unirsi al coro. A traino,
come sempre.
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Il
silenzio? Non è una «fuga dalla parola» ma è anzi una «piazza» che apre
all’ascolto, al dialogo all’espressione di una parola «più densa di
significato». Secondo padre Antonio Spadaro, direttore de «La civiltà
cattolica», è in questa prospettiva l’autentico valore profetico del
messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della comunicazioni sociali.
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POLITICA
L’Infedele racconta
la sinistra italiana “costretta” a fare il tifo per una destra classica
quale appare il governo tecnico presieduto da Monti (paragonato da Paul
Ginsborg niente meno che a Cavour), in perfetta sintonia con Napolitano
e la nomenclatura europea.
Le
prime pensioni dopo la riforma, il primo pieno di benzina dopo le
liberalizzazioni. Mentre Bruxelles stabilisce le regole per salvare
l’Europa, l’Italia fa i conti e scopre cosa un accordo internazionale
puo richiedere in termini di tasse, bollette, sviluppo. Ne parlano a
Ballarò, ospiti di Giovanni Floris,il Presidente dell’INPS Antonio
Mastrapasqua, Giampaolo D’Andrea, sottosegretario del Dipartimento per
i Rapporti con il Parlamento, Enrico Letta del Pd, il sindaco di Roma
Gianni Alemanno, Serena Sorrentino segretaria confederale della CGIL,
Francesco Pugliese direttore generale Conad, l’economista Jean-Paul
Fitoussi, il presidente IPSOS Nando Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
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In
due giorni Mario Monti ha intaccato un "tesoretto" di credibilità
accumulato in tre mesi. La battuta sulla "monotonia del posto fisso",
pronunciata sulla pelle di centinaia di migliaia di giovani che non
hanno neanche quello variabile, è il primo, serio infortunio mediatico
per il premier. La pessima gestione del voto sulla responsabilità
civile dei magistrati, lasciata alle geometrie variabili di una
maggioranza erratica e riluttante, è il primo, grave incidente politico
per il governo.
Ormai
è come una caccia all’uomo. Casa per casa, ufficio per ufficio,
segretaria per segretaria, vitalizio per vitalizio. Non siamo ancora al
clima dei mesi terribili di Tangentopoli, quando politici, ministri e
amministratori di qualunque livello non potevano nemmeno mostrarsi in
pubblico - pena insulti e lanci di monetine - ma non è detto che non ci
si arrivi.
E non sarebbe un bene, se è vero (come è vero) quel che ha lamentato
ieri Bruno Tabacci, uno che Tangentopoli l’ha vista da vicino: «Siamo
passati da Severino Citaristi a Luigi Lusi... La questione morale non è
stata affatto risolta. Anzi: negli ultimi venti anni si è andata
appesantendo».
Sul
finanziamento ai partiti, siamo di fronte a uno scandalo
devastante. Un partito che ambisce a guidare lo Stato non può fare
quello che vuole e deve dimostrare di saper usare i fondi pubblici.
Sopratutto serve una legge che regoli i funzionamenti dei partiti,
subito. Insomma, se il Parlamento vuole far recuperare alla politica il
rispetto dei cittadini deve fare una legge nel giro di settimane.
Quando il boss chiederà i danni
L'emendamento approvato alla Camera sulla responsabilità civile diretta
dei magistrati fa discutere. Adriano Sansa: si rischia una giustizia
forte con i deboli e debole con i forti.
Liberalizzazioni, l'Italia che cambia
Dal decreto "Salva-Italia" agli interventi annunciati per il lavoro.
Secondo il Governo Monti, in un mercato più libero e trasparente si
potrebbe guadagnare un 2% di crescita l'anno.
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Angelus - 29 gennaio 2012
Udienza - 1° febbraio 2012
Discorso - Ai partecipanti alla Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede (27 gennaio 2012)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La preghiera di Gesù al Getsemani al centro della catechesi di Benedetto XVI nell'udienza del 1° febbraio
Non sempre davanti al male che ci angoscia è facile affidarsi alla volontà di Dio
Come
Cristo nel Giardino degli Ulivi «anche noi, dobbiamo essere capaci di
portare davanti a Dio le nostre fatiche, la sofferenza di certe
situazioni, di certe giornate, l’impegno quotidiano di seguirlo e anche
il peso del male che vediamo in noi e attorno a noi». È questo per
Benedetto XVI l’insegnamento sempre attuale della preghiera di Gesù nel
Getsemani.
Proponendo
questo insegnamento ai fedeli presenti nell'Aula Paolo VI
mercoledì 1° febbraio, per l’appuntamento settimanale dell’udienza
generale, il Papa ha sottolineato che «la volontà umana trova la sua
piena realizzazione nell'abbandono totale» a Dio.
Quel sì che libera
il testo integrale della catechesi di Benedetto XVI nell'udienza del 1° febbraio
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OPINIONI E COMMENTI
In un’epoca in cui si fa sempre più
affidamento sull’autosufficienza e sulla capacità dell’uomo di essere
artefice del suo destino, quello della “Divina Provvidenza” può
sembrare un concetto anacronistico. Eppure, secondo papa Benedetto XVI,
anche oggi è necessario “imparare” ad affidarsi sempre di più,
“chiedere a Dio la forza di uscire da noi stessi per rinnovargli il
nostro Sì’”.
In una Roma gelida e piovosa, erano circa 2.500 i pellegrini riuniti nell’aula Paolo
VI in Vaticano per la tradizionale udienza del mercoledì. Tra loro,
anche un centinaio di vescovi amici della Comunità di Sant’Egidio,
arrivati a Roma per festeggiare il 44.esimo anniversario della fondazione dell’’Onu di Trastevere’.
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L’interpretazione teologica del Vaticano II
«Solo il confronto diretto coi documenti può farceli riscoprire» diceva il cardinale Ratzinger nel 1985
L’analisi del teologo e scrittore sul Concilio Ecumenico a cinquant'anni dal suo inizio
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