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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"La falsa leggenda dei ragazzi bamboccioni" di Ilvo Diamanti
Non
è chiaro cosa sia successo ai giovani. Divenuti, all'improvviso,
impopolari. Bersaglio di battute acide e ironiche. Da quando, nel 2007,
Tommaso Padoa-Schioppa, allora ministro dell'Economia e delle Finanze
nel governo Prodi, invitò le famiglie a mandarli fuori di casa.
I
"bamboccioni". Incapaci di crescere, di assumersi responsabilità, di
conquistarsi l'autonomia. I giovani. Fino a ieri simbolo del futuro,
del progresso, del domani che è già qui. Motore dell'economia: consumo
e consumatori. Sono passati di moda, molto in fretta.
Sulla
scia di Padoa-Schioppa, nelle ultime settimane, altri "professori" e
altri "tecnici di governo" li hanno presi di punta. Un vice-ministro ha
definito "sfigati" gli studenti - o sedicenti tali - che, a 28 anni,
non si sono ancora laureati. Mentre il Presidente del Consiglio ha
affermato che i giovani devono scordarsi il lavoro fisso a vita.
Perché, fra l'altro, è "monotono". E la ministra Cancellieri ha
recriminato sui giovani che pretendono "il posto fisso nella stessa
città, vicino a mamma e papà".
Così
i giovani hanno smesso di rappresentare il "futuro" e sono divenuti
simbolo della resistenza al cambiamento e alla modernizzazione. Al pari
di altre categorie. I tassisti e i notai. I pensionati e le pensioni. I
sindacati e il famigerato articolo 18. I "politici"...
La falsa leggenda dei ragazzi bamboccioni di Ilvo Diamanti
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Non mi piace essere facile
profeta di sventura. Ma in questo caso diventa un esercizio facile
facile. Persino banale. Tra qualche tempo i giovani torneranno a
riempire la cronaca nera. I giornali grideranno titoli del tipo
“allarme giovani” e “giovani delinquenti crescono”. Annebbiati dalla
crisi non ci rendiamo conto che i giovani sono tra le categorie che ne
pagano il conto più salato.
Luca Nicotra, il giovane
informatico che si è conquistato la prima pagina dell'Herald Tribune
dando ragione a Monti sulla noia del posto fisso, non è solo. A
pensarla come lui sono molti giovani, anche se non tutti. Solo
l'ipocrisia, il finto perbenismo e la voglia di polemiche di questo
paese potevano ridurre in farsa le parole del premier e un dibattito
che andrebbe fatto seriamente.
Il peggio di loro, in questa discussione, non l'hanno dato i giovani,
ma i loro genitori sessantottini, anche grazie ai quali non esiste più
il posto fisso.
Continua a calare l'occupazione
dei giovani tra i 18 e i 29 anni. Lo ha detto il presidente dell'Istat,
Enrico Giovannini, durante un'audizione alla Camera. "A fronte di una
moderata crescita complessiva, nella media dei primi tre mesi del 2011,
l'occupazione giovanile ha subito una flessione del 2,5% (circa 80 mila
unita')".
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Perché Celentano ce l'ha con Avvenire e Famiglia Cristiana?
Celentano a Sanremo "Un bello spettacolo"
Se
l’è presa con i preti e con i frati (tutti tranne uno) «che non parlano
del Paradiso». E se l’è presa con Avvenire e Famiglia Cristiana «che
vanno chiusi». Tutto questo, perché abbiamo scritto che con quel che
costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi
giornalistiche Rai nel Sud del mondo (in Africa, in Asia, in Sud
America) e farle funzionare per un anno intero. Dunque, andiamo chiusi
anche noi. Buona idea: così a tutti questi poveracci, tramite il Comune
competente, potrà elargire le sue prossime briciole di cachet. Davvero
un bello spettacolo. Bravo. Viva Sanremo e viva la Rai.
P.S.
Naturalmente, caro Celentano, continueremo a parlare e far parlare di
Dio, degli uomini e delle donne di questo mondo. Soprattutto di quelli
che in tv non ci vanno mai, neanche gratis. (Marco Tarquinio - AVVENIRE)
video
Nessuno
avrebbe mai pensato di bombardare il teatro Ariston, durante Sanremo.
Soprattutto di discorsi biliosi. Celentano, invece ha pensato di
travolgere Sanremo in un delirio di onnipotenza: e chi se ne importa
dei colleghi artisti, della gara (che all’inizio si è pure inceppata)
di Morandi, Papaleo e di tutto il Festival.
Nel
bel mezzo della gara, suonano le sirene, Morandi scappa dal palco,
l’Ariston si trasforma in un campo di battagli tra colpi di mitra,
bombardamenti aerei, feriti, gente che fugge dal teatro. Poi appare
lui, rosso in viso, in trench e cravatta a righe. E lascia basiti.
Comincia a fare la predica ai preti ... Poi sostiene di non sopportare
neanche i frati ...
Poi,
ecco la sua vendetta contro chi ha «osato» fare delle pacate e
civilissime critiche sulla sua decisione di dare il suo cachet in
beneficenza. Celentano non perdona. E attacca a testa bassa: «Giornali
inutili come Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiusi
definitivamente perché si occupano di politica e di beghe del mondo
anziché di cose confortanti che Dio ci ha promesso». E viene il serio
dubbio che Celentano non li abbia mai letti davvero. Ma lui non vede e
non sente. Vuole vendicarsi e lo fa...
Celentano fa il tribuno e perde la testa
Ecco
gli articoli di Famiglia Cristiana e di Avvenire in cui si parla del
compenso di Celentano per la partecipazione al Festival di Sanremo
Il cantante a Sanremo: super cachet da 350 mila euro a serata, che ha deciso di devolvere in beneficenza. Ma a modo suo... - Celentano, lo show della generosità
- Sanremo & Rai, sdegni e speranze
- Celentano show tra la Samaritana e monologhi forti
La
performance di Adriano Celentano a Sanremo ha stupito per la sua
aggressività contro preti, frati e giornali di ispirazione cattolica.
Le risposte di don Dino Pirri, assistente nazionale Acr, e Marco
Iasevoli: la testimonianza della nostra fede come antidoto al
pregiudizio.
Caro Adriano ti scrivo...
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Don Luigi Ciotti interviene a La vita in diretta del 16 febbraio 2012
commentando l'utilità e il valore dei giornali cattolici come Famiglia
Cristiana e Avvenire.
video
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“Giornali
come Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero
chiusi”. Forse ho capito male. Forse ho frainteso e non ho colto un
qualcosa di molto più profondo. Sarà. Me lo auguro. Perché se così non
fosse, resta molto grave l’affermazione perentoria che chiede di
chiudere un giornale, qualsiasi esso sia.
Lesa maestà: Celentano usa il
servizio pubblico Rai per "vendicarsi" dei giornali che l'avevano
criticato. Una "predica" che ha cancellato il Festival.
Caro Celentano, mi sento
autorizzato a risponderti perché ieri sera mi hai interpellato
direttamente parlando alla “camera dove son dentro i preti”. Sono uno
di quei preti che la predica la preparano, cercano di curarla facendo
attenzione al senso, alla concretezza della vita, al ritmo e anche al
volume ottimale per coloro che stanno in fondo alla chiesa e, secondo
te, sentono male. Nelle mie prediche, più che parlare di paradiso,
parlo della Risurrezione di Cristo che è il vero e proprio centro della
mia fede e anche della tua, se ti professi cattolico. Racconto della
salvezza che Lui ci ha portato.
Celentano ha dato voce e ha
amplificato questa mentalità che non vuole riconoscere una fede
incarnata che implica la vita. Per questa mentalità non esiste un Dio
che si è fatto uomo, un Gesù Cristo che si è occupato dell’uomo, che ha
dato un senso all’agire umano. Secondo questo pensiero, la fede resta
un fatto privato, al massimo con una valenza da ‘assistente
sociale’.
Il resto, invece, non esisterebbe. Ecco perché danno fastidio giornali
diffusi e che fanno opinione comeAvvenire e Famiglia
Cristiana, e localmente quindi, e per analogia, anche i settimanali
diocesani che da sempre, per storia e per tradizione, oltre che per
vocazione, si occupano di ogni vicenda che coinvolge l’uomo. Sì, perché
nell’uomo, in tutto l’uomo e in ogni uomo, è impresso il volto di Dio.
Forse, bisognerà persino ringraziarlo Adriano Celentano. Certo non per
le cose senza senso che ha detto su giornalisti che disprezza e insulta
e su giornali che evidentemente non legge più da anni (provo a
immaginare: da quando smise di collaborare con Avvenire rivendicando –
era il 1994 – la sua libertà di dichiarare – ma guarda un po’! – le
proprie scelte politiche e di voto...)
Bisognerà ringraziarlo per due motivi
Circa due anni fa, parlando - come direbbe Celentano - a "preti e frati" per di più teologi, il Papa ha detto quanto segue...
Ferma restando la solidarietà ad Avvenire e a Famiglia Cristiana, non
mi pare che sia una novità ciò che ha osservato Adriano. "Preferisco il
Paradiso" aveva detto San Filippo Neri, non alla tv ma a un cardinale.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il linguaggio delle immagini: la Pietà - (La Foto dell’anno 2011 «Pietà yemenita» e la «Pietà Vaticana» di Michelangelo)
AMSTERDAM
- La giuria del World Press Photo (WPP) alla sua 55ª edizione è stata
unanime nella scelta della Foto dell’anno 2011: una donna yemenita,
avvolta nel velo completo niqab, che tiene fra le braccia un parente
ferito durante una protesta contro il presidente Saleh. La fotografia è
stata scattata dallo spagnolo Samuel Aranda, durante le manifestazioni
a Sanaa, in Yemen, il 15 ottobre 2011, un servizio per il New York
Times.
IL
CORAGGIO - «L’immagine illustra il coraggio di questa gente che osa
scendere per strada per protestare contro il regime e mette a rischio
tutto. Si tratta di una foto profondamente iconica, in cui è
preponderante l’elemento della sofferenza umana e allo stesso tempo
della compassione», ha commentato il presidente della giuria Aidan
Sullivan. In effetti, la composizione scarna e piramidale, in una luce
livida, rappresenta di fatto una moderna pietà musulmana, che parla
della sofferenza di tutta una regione che va dallo Yemen e passando per
l’Egitto, la Tunisia e la Libia arriva in Siria, bagnata di sangue
ancora in questi giorni. (fonte: Corriere della Sera)
Sappiamo
dei morti quotidiani in Siria, e anche sugli insorti dello Yemen,
volendo cercarle, le notizie non mancano. Poi però arriva la
fotografia, la massa indistinta della materia umana si ritira sullo
sfondo e appare l'uomo, quest'uomo. Il suo corpo è raccolto nel grembo
di una donna in chador. Importa poco che sia la madre, la zia o la
sorella: difficile non pensare a un Cristo appena deposto dalla croce,
a una pietà islamica.
Quella Madonna islamica ci ricorda l'individuo perduto in ogni massacro
La celebre Pietà scolpita da Michelangelo è
conservata nella basilica di San Pietro in Vaticano di Roma ed è
l'unica opera firmata dall'autore (lungo la cintura che tiene la veste)
video
Per saperne di più sulla Pietà di Michelangelo:
La Pietà Vaticana
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L’Infedele
vi propone un confronto in diretta con i protagonisti della crisi che
sta lacerando l’Europa. E strangolando la Grecia.
Gad Lerner: L’Infedele: la Grecia siamo noi
LA7-L'INFEDELE: La Grecia siamo noi (video puntata integrale)
La crisi siriana offre alla Cina la possibilità di misurarsi con il proprio recente status di potenza globale.
Gabriele Battaglia: Siria, la strategia cinese per Damasco
Il futuro prossimo
dell’economia europea: battito debole e lento. L’eurozona frena e la
Banca centrale europea rivede al ribasso e in negativo la sua crescita
per il 2012 portando l’asticella al -0,1 per cento. Nel 2013 si tornerà
in campo positivo, ma anche lì le previsioni sono state tagliate di
mezzo punto: 1,1 per cento rispetto al precedente 1,6.
Nicola Sessa: Europa e Italia, economia debola e futuro fosco
La Striscia di Gaza è senza
elettricità. La centrale elettrica non ha più carburante per garantire
il funzionamento delle turbine per l’erogazione continua di energia a
1.5 milioni di cittadini, che abitano in un fazzoletto di terra di 360
chilometri quadrati stretto tra Israele e il mare.
Luca Galassi: Gaza black out
Un documento non ufficiale,
circolato in ambienti diplomatici internazionali, mostra la visione
della Farnesina su Mogadiscio: un’amministrazione internazionale su
modello iracheno.
Ismail Ali Farah: Somalia: l'Italia propone la soluzione "irachena"
Lo ribadiscono alcune agenzie
dell’Onu e lo rilancia l’onorevole Jean-Léonard Touadi. Le cause:
scarsità di piogge, prezzi elevati del cibo e instabilità politica.
NIGRIZIA: Anche il Sahel a rischio fame
Prosegue l’avanzata dei
combattenti tuareg verso le grandi città del nord con il conseguente
flusso di civili in fuga. La ripresa della ribellione indipendentista
dei popoli di linguatamashek, ha già provocato almeno 50.000 sfollati.
Ma sta anche mettendo a dura prova il governo di Bamako alla vigilia
delle elezioni.
NIGRIZIA: Mali: il nord in fiamme
Molti sono eritrei, ma arrivano
anche da altri paesi dell’Africa subsahariana. Cercano di raggiungere
Israele, lasciandosi alle spalle oppressione e miseria. Spesso
diventano prede di trafficanti di esseri umani e di organi. E la
comunità internazionale?
Silvia Boarini: Sepolti nel deserto del Sinai
“La
responsabilità diretta dei magistrati si pone in contrasto con la
Costituzione”: il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, in prima
fila contro la ‘ndrangheta, parla anche di riforma della giustizia,
federalismo fiscale e della scuola come arma più importante contro le
mafie.
Sabrina Pisu: Intervista al pm Nicola Gratteri
«Le mafie stanno reclutando
nuovi giovani. Sono sempre più necessarie politiche sociali e lavoro,
per sottrarli alla criminalità organizzata». Lo dice Don Luigi Ciotti,
presidente di 'Libera', intervenendo al ventennale della Direzione
investigativa antimafia
ANTIMAFIA2000: Don Ciotti: ''Mafia sta reclutando nuovi giovani, non abbassare la guardia"
Fuori Tg, il programma di
approfondimento di Rai Tre andato in onda il 17 febbraio, mette in luce
il settore dei giochi d'azzardo italiani, con particolare attenzione al
gioco on line. Ospiti in studio sono il giornalista de L'Avvenire
Antonio Maria Mira e il sociologo Maurizio Fiasco. Nel servizio anche
un intervento del vice presidente del Gruppo Abele, Leopoldo Grosso.
RAI3 FUORI TG: Azzardo, attrazione fatale - prima parte (video)
RAI3 FUORI TG: Azzardo, attrazione fatale - seconda parte (video)
Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonino Ingroia e i suoi colleghi
della Procura di Trapani, hanno riaperto due inchieste: quella
sull’uccisione dei due carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore
Falcetta, conosciuta come la Strage di Alcamo Marina, avvenuta il 27
gennaio del 1976, e quella sul giornalista militante di Democrazia
Proletaria, Peppino Impastato ucciso il 9 maggio 1978. A spiegarci i
perché e gli intrecci che le correlano è Umberto Santino, direttore del
Centro Siciliano di documentazione “Peppino Impastato” di Palermo,
fondato per continuare la lotta di Peppino in onore di giustizia e
verità.
Stella Spinelli: Mafia, le verità sulla morte di Peppino Impastato
La pace: incontro con l'altro
HOREB n. 60 - 3/2011
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale
SommarioE' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA – 2012 CAMMINANDO NELLA VIA DI GESÙ
Lettura del Vangelo di Marco
Dal 25 Gennaio al 28 Marzo
presso la sala del convento dalle h. 20.00 alle h. 21.00
Calendario degli incontri
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Scuola di Formazione per la Vita Cristiana "SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale del Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale
Vicariato di Barcellona P. G. (ME)
III ANNO
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La Bibbia in un frammento
"Chi dice al fratello: “Raká!”
dovrà essere sottoposto al Sinedrio.
Chi gli dice : “Môré!”
sarà destinato al fuoco della Geenna".
(Matteo 5,22)
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Buc, le parole dello Spirito: la nuova iniziativa di FAMIGLIA CRISTIANA
Comincia la settimana prossima, con la serie di 14 volumi di
spiritualità intitolata “Le parole”, la nuova iniziativa di FAMIGLIA
CRISTIANA: una grande biblioteca per approfondire la fede.
- Le parole della fede
- Il piano dell'opera
- Ravasi: una guida sicura nel mistero della vita
- Gli "itinerari" del cardinale Ravasi
- Contro il relativismo
- Quel dialogo tra l'uomo e Dio
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11 febbraio - Beata Vergine di Lourdes
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore. (Sal 11,11)
Al mio fianco
Preghiera a Nostra Signora di Lourdes
Per la liturgia oggi si celebra la
Festa dei santi Cirillo e Metodio, che papa Giovanni Paolo II ha
elevato nel 1980 a compatroni d’Europa.
Santi Cirillo e Metodio - Un santo al giorno - 14 febbraio
Guarda, rispondimi, Signore mio Dio, conserva la luce ai miei occhi, perché non mi sorprenda il sonno della morte (Sal 13,4).
La luce dentro
Nella tua misericordia ho confidato (Sal 13,6a).
Il tempo della compassione
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza e canti al Signore, che mi ha beneficato (Sal 13,6).
La gioia è possibile
Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? (Sal 15,1).
Lui abita in alto
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Una piccola storia che con la sua lineare eloquenza può dire tanto a tutti...
In una gelida notte di febbraio...
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L’accesso alle chiese aperte al culto non può essere condizionato al pagamento di un biglietto.
Una Nota, approvata dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI, intende riaffermare tale principio
Chiese aperte, luoghi di preghiera
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La giornata mondiale del malato
La
giornata mondiale del malato serve a riportare all’attenzione di tutti
un dato di fatto: la malattia esiste. Purtroppo in questo la società
occidentale ha le idee così confuse che sta ancora discutendo sulla
reale definizione della parola salute...
La
giornata mondiale del malato ci ricorda però non solo che esiste la
malattia ma anche che esistono i malati: già, perché nella società
competitiva, chi non è all’altezza degli altri diventa invisibile. I
media parlano pochissimo di malattia. Eppure i malati ci sono, ma
restano nella penombra...
Per uscire dalla penombra
Giobbe ovvero l’esperienza del dolore innocente
Il
grido di Giobbe — ovvero lo scandalo della malattia, del dolore, della
morte — percorre la storia dell’umanità dall'inizio alla
fine, e incrocia “tragicamente” Dio, l’uomo e il mondo nella questione
più importante di tutte: la questione globale sul senso dell’esistenza
umana. Quest’oggi — nel giorno in cui celebriamo la Giornata del
malato, nella memoria della Beata Vergine di Lourdes — vogliamo fare
nostro il doloroso interrogativo di Giobbe, e poi cercarne la risposta
nel Vangelo di Gesù.
Giobbe
sa di essere innocente, sa di non aver “meritato” la malattia e il
dolore. Il suo grido parte proprio da questa lucida consapevolezza. Ed
ecco il problema, l’interrogativo lancinante: come accettare la
presenza di un dolore ingiusto, e tuttavia continuare a
credere nell'amore di Dio?
La
domanda fondamentale — il vero e proprio “grido di Giobbe” — sta in
queste parole: «Perisca il giorno in cui nacqui (...) Perché dare la
luce a un infelice?» (Giobbe, 3, 1-20).
È
la domanda di un credente, che si
imbatte nell'esperienza scandalosa del dolore innocente,
un’esperienza che sembra smentire la fede.
Interrogativo lancinante
il testo integrale del MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA XX GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
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San
Valentino personaggio leggendario o storico? Protettore degli
innamorati ma anche degli epilettici - A Roma alle 17:00 presso la
Libreria Mondadori di via Piave 18: presentazione del libro per
l'infanzia "Sara e le sbiruline di Emily" di Rachele Giacalone… come
spiegare l'epilessia ad una bambina.
Oggi, San Valentino, è per tutti la festa degli innamorati, dove il
santo è in realtà solo un pretesto per parlare d’altro. E la cosa è
così evidente e fastidiosa da aver indotto anche tanti fedeli a
ritenere Valentino un personaggio più leggendario che storico, o
quantomeno un “santino”, tanto più che anche la liturgia prevede per
oggi la Festa dei santi Cirillo e Metodio, che papa Giovanni Paolo II
ha elevato nel 1980 a compatroni d’Europa.
Eppure
Valentino fu un santo vero, un vescovo e un martire, la cui storia vale
la pena conoscere, almeno per sommi capi, così che almeno una volta è
la festa degli innamorati a diventare pretesto per conoscere il santo.
San Valentino
In
questo paese nella campagna del Berry, a sud di Parigi, centinaia di
coppie, di tutte le età, sposate o no, festeggiano qui il 14 febbraio.
E il parroco fa una Messa speciale.
Saint Valentin, il villaggio dell'Amore
Il
14 febbraio, è San Valentino. Tutti sanno che è la giornata dedicata
agli innamorati, ma in ben pochi sanno che è anche quella degli
epilettici. L’epilessia è una malattia che colpisce circa mezzo
milione di persone solo in Italia, ma che è sconosciuta ai più. Per
questo la Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) ha deciso di
promuovere e distribuire gratuitamente un libro (Sara e le sbiruline di
Emily) scritto da una mamma di una bambina epilettica per spiegare a
chi ha figli affetti da questa condizione come comportarsi e come
fargli vivere una vita normale.
video
In
Italia mezzo milione di persone soffrono di crisi epilettiche. Chi ne
soffre deve fare i conti con disturbi improvvisi e transitori
a causa di un’alterazione dei neuroni. Molteplici le cause: fattori
genetici, lesioni al cervello da traumi, tumori, ictus. E numerose le
conseguenze, tra cui anche il disagio e l’emarginazione sociale. Ecco
allora la necessità di preparare un bambino ai sintomi di questa
malattia. Ma come spiegare quelle crisi a volte convulsive che
arrivano all'improvviso? Se lo è chiesto un cuore di mamma, che
insieme alla domanda ha cercato di trovane anche la risposta. Da qui
nasce il libro di Rachele Giacalone dal titolo Sara e le Sbiruline di
Emily.
Sara e le Sbiruline di Emily: io non temo l’epilessia
14 febbraio 2012 a Roma alle 17:00 presso la Libreria Mondadori di via Piave 18.
Presentazione
del libro per l'infanzia "Sara e le sbiruline di Emily"di Rachele
Giacalone … come spiegare l'epilessia ad una bambina. Saranno presenti
l'autrice del libro Rachele Giacalone, l'illustratrice Norina Wendy Di
Blasio e il Prof. Oriano Mecarelli delle LICE. La lettura è a cura del
Regista Teatro Roberto Gandini.
"Emily
e Sara erano due sorelle davvero inseparabili. Impossibile vederle
giocare l'una senza l’altra. Ma ecco che un brutto giorno le cose
cambiarono..."
Scarica la copertina del libro.
Scarica il programma.
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Mettimi come sigillo sul tuo cuore
“L’amore umano nel Cantico dei Cantici” di Enzo Bianchi:
"L'amore umano nel Cantico dei Cantici" Enzo Bianchi 20 ottobre 2011 Auditorium del Seminario Vescovile di Bergamo
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Roma 9/11 Febbraio 2012 - Convegno internazionale “Gesù nostro contemporaneo” / 1
Convegno internazionale “Gesù nostro contemporaneo” promosso dal Progetto culturale della Conferenza episcopale italiana.
Roma 9/11 Febbraio 2012
La
domanda di Gesù di Nazaret: “Voi chi dite che io sia?” risuona anche
oggi non meno provocante e ineludibile che nella cerchia dei primi
discepoli, e poi nei secoli successivi. In questa domanda è implicita
una seconda: chi è Gesù “per me”, e anche “per noi”, per il genere
umano? - Presentazione
- Programma (pdf)
- Relatori
- Rassegna stampa
- Media Gallery
il testo integrale del MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI AL CONVEGNO INTERNAZIONALE «GESÙ, NOSTRO CONTEMPORANEO»
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“Cristo
senza la Chiesa è realtà facilmente manipolabile e presto deformata a
seconda dei gusti personali, mentre una Chiesa senza Cristo si riduce a
struttura solo umana e in quanto tale struttura di potere”. Lo ha detto
il card.Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione con cui
ha aperto a Roma l’evento internazionale “Gesù nostro contemporaneo”,
promosso dal Comitato Cei per il progetto culturale.
L'incontro che salva
“L’Antico
Testamento da una parte conosce il divieto di raffigurarsi Dio,
dall’altra indica l’uomo, e soltanto l’uomo, come immagine di Dio. Quel
che ne deriva è una feconda tensione” che consente “una nuova
determinazione del rapporto fra Dio Padre – Cristo – Uomo”: ha esordito
con queste parole il teologo tedesco Klaus Berger, primo relatore al
convegno “Gesù nostro contemporaneo” aperto questo pomeriggio a Roma.
Berger è docente di esegesi biblica al dipartimento di teologia
protestante dell’Università di Heidelberg, e ha proposto una relazione
su “Gesù mette fine all’invisibilità di Dio”.
Gesù rende visibile Dio
Un affresco della prima giornata del convegno Cei
La sua presenza in sala
“L’annuncio e l’esercizio della prossimità di Dio in Gesù
assumono un tratto di tale immediatezza, e una tale portata destinale,
da suscitare già di per sé impressione, eccitazione, ammirazione e
sgomento”. Così il teologo mons. Pierangelo Sequeri ha aperto oggi a
Roma, nella seconda giornata dell’evento internazionale “Gesù nostro
contemporaneo”, la sua riflessione sul tema “La prossimità di Gesù e i
limiti del sacro”.
La prossimità di DioUn affresco della seconda giornata del convegno Cei
Lo sguardo dei giovani
“Gesù
rimarrà sempre nostro contemporaneo, perché vive con noi e per
noi nell'eterno presente di Dio”. Con queste parole il card.
Camillo Ruini, presidente del Comitato Cei per il progetto culturale,
ha concluso l’evento internazionale “Gesù nostro contemporaneo”, a cui
hanno partecipato oltre mille persone, nonostante i disagi per
raggiungere e soggiornare in una Capitale insolitamente nevosa
Lui con noi e noi con lui
Un affresco della terza giornata del convegno Cei
L'incontro di due libertà
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Italia, terra di missione
L’evento internazionale “Gesù nostro contemporaneo“,
tenuto a Roma dal 9 all'11 febbraio e promosso dal comitato per il
progetto culturale della conferenza episcopale italiana, è stato
seguito da un uditorio numeroso e attentissimo, accorso e rimasto
nonostante la nevicata che ha imbiancato la città e ostacolato arrivi e
partenze. Si è calcolato che ben 1800 persone abbiano ascoltato i 56
relatori, ma a queste se ne sono aggiunte altre migliaia, con 15 mila
accessi alle dirette trasmesse in streaming dai siti del progetto
culturale e di TV 2000.
Lo
svolgimento dell’evento è stato la prova palmare di quanto anche la
grande teologia – così come la lettura dei Vangeli nello stile del
“Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI – possa conquistare
e appassionare un largo pubblico.
Tra
i teologi, ad avvincere sono stati soprattutto due: Pier Angelo Sequeri
e il vescovo anglicano Nicholas Thomas Wright, autore di una magistrale
lezione sulla risurrezione di Gesù.
Nel
tirare le somme delle tre giornate il cardinale Camillo Ruini – che è
stato il principale ideatore dell’evento – ha messo in campo la parola
“missione” per indicare come passare dalla teoria alla pratica e vivere
da veri “contemporanei” di Gesù.
Italia, terra di missione
Giusto
un anno fa, alla vigilia del fatidico 17 marzo nel quale sono stati
celebrati i 150 anni dell'Unità d'Italia, «Mondo e Missione» dedicava la sua copertina e uno speciale all’Italia «Paese di missione» (senza punto interrogativo).
Quanto
l'Italia di oggi è ancora un luogo dove si testimonia il Vangelo? E
come guardare allo squilibrio tra una presenza capillare della Chiesa
sul territorio e un'incidenza che si riduce sempre di più sulle
coscienze?
Queste
le domande al centro del numero di marzo 2011, a partire dal titolo
provocatorio «Italia, Paese di missione». In un servizio speciale di 24
pagine la rivista si interrogava sulla solidità della testimonianza
cristiana attraverso uno sguardo interessante e inedito: quello degli
immigrati cattolici che sempre più sono e saranno una componente
stabile e preziosa della Chiesa in Italia.
Vale la pena di rileggerlo, a cominciare dall'editoriale di Enzo Bianchi “Un soprassalto di Vangelo”.
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"Il male non si guarisce con l'esclusione" di Silvano Fausti
Nell'antichità il lebbroso era l’escluso per eccellenza: un morto
civile non ancora morto fisicamente ma tagliato fuori da ogni
relazione. La legge, che escludeva il lebbroso da qualunque rapporto
sociale, serviva per non diffondere il male, ma non salvava nessuno. La
rilettura del biblista gesuita Silvano Fausti di un’immagine potente di
morte e di solitudine.
*****
Chi
fa le spese dei mali e delle ingiustizie sono i giusti, non gli
ingiusti. Il mondo è pieno di uomini, che noi nemmeno consideriamo
tali, che sono pagano per il male fatto da altri: sono gli esclusi.
Nell’antichità
il lebbroso era l’escluso per eccellenza: uno a cui è stata tolta ogni
dignità di uomo, un non-uomo. Il lebbroso è percepito come un cadavere
ambulante, che lentamente si deforma e chi lo tocca è facilmente
contaminato: rappresenta il male in assoluto, la morte visibile. La
legge del lebbroso è l’esclusione: è un morto civile non ancora morto
fisicamente ma tagliato fuori da ogni relazione, anche dalla famiglia.
Egli rappresenta anche quella morte fondamentale che è la solitudine e
poi quella morte reale, la malattia, che è la causa dell’esclusione.
Il
lebbroso è un’immagine molto potente per mostrare che l’uomo vive tutta
l’esistenza con la paura della morte e che, andando avanti, invecchia,
e se va bene perde solo qualche pezzo. Per certi aspetti, dunque, la
vita è un decadimento: per il disfarsi della carne e poi soprattutto,
per quella lebbra profonda che è la solitudine e l’esclusione.
Marco 1, 40-44 E viene a lui un lebbroso, invocandolo e cadendo in ginocchio e dicendogli: Se vuoi puoi mondarmi! E, adiratosi, tendendo la mano lo toccò e gli dice: Voglio! Sii mondato! E subito se ne andò da lui la lebbra e fu mondato. E
sbuffando con lui, lo mandò subito via, e gli dice: Guarda di non dir
nulla a nessuno, ma va’ mostrati al sacerdote e offri per la tua
purificazione ciò che Mosè prescrisse in testimonianza per loro. Siamo di fronte a svariate trasgressioni...
Il male non si guarisce con l'esclusione di Silvano Fausti
Il testo è una sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele in Milano nel corso di vari anni.
L’audio originale può essere ascoltato qui.
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Giornata di riflessione e di preghiera in attesa del Concistoro
Tra
berrette rosse e aureole, inizia oggi un fine settimana intenso per
Benedetto XVI. Sabato, il Papa creerà 22 nuovi cardinali e firmerà i
decreti di santità per sette beati. Ma già oggi sarà impegnato con il
suo “Senato”, come si usa spesso definire il Collegio cardinalizio, per
affrontare il tema della nuova evangelizzazione, in vista del Sinodo
generale convocato per ottobre prossimo e la contestuale apertura
dell’Anno della fede.
Leggi tutto: Inizia il Concistoro: tre giorni di lavoro per il senato del Papa
Sabato 18
il Papa Benedetto XVI “creerà” – come vuole la tradizione e recita il
diritto canonico – 22 nuovi cardinali della Chiesa Cattolica, in una
solenne cerimonia che si terrà a San Pietro. Ma chi sono e cosa fanno i
cardinali non tutti lo sanno.
Dentro i segreti del Concistoro
Guarda il video dell'Angelus dell'Epifania con l'annuncio del Concistoro
- Notificazione
- Libretto della Celebrazione del 18 febbraio
- Visite di cortesia ai nuovi Cardinali
- Libretto della Celebrazione del 19 febbraio
LE DIRETTE
Telepace (Digitale terrestre canale 73, SKYcanale 850), streaming su www.vatican.va e www.radiovaticana.org.
Sabato 18
ore 10.30 CONCISTORO PER LA CREAZIONE DI NUOVI CARDINALI E PER I NUOVI SANTI
Diretta su Rai Uno dalle 10.25
Domenica 19
ore 9.30 SANTA MESSA CON I NUOVI CARDINALI
ore 12.00 RECITA DELL’ANGELUS
Diretta anche su Rai Uno
Lunedì 20
ore 11.00 UDIENZA AI NUOVI CARDINALI
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Il tema
principale della Giornata di preghiera e riflessione convocata dal Papa
con i membri del Collegio cardinalizio e i nuovi cardinali in occasione
del Concistoro di domani per la creazione di 22 nuovi porporati,
“L’annuncio del Vangelo oggi, tra missio ad gentes e nuova
evangelizzazione”, è stato introdotto da una relazione dell’arcivescovo
di New York, mons. Timothy Dolan. Il presule ha introdotto l'incontro
per volontà del Papa ed ha pronunciato sulla "nuova evangelizzazione"
di un mondo secolarizzato una lunga relazione briosa non priva di
ricordi personali, riferimenti cinematografici e letterari, battute. A
partire dalle scuse per il proprio italiano: "Grazie a voi, Santo Padre
e confratelli per aver sopportato il mio italiano primordiale. Quando
il cardinal Bertone mi ha chiesto di parlare in italiano, mi sono
preoccupato perché io parlo italiano come un bambino", ha detto il
presidente della Conferenza episcopale statunitense.
Mons.
Dolan: la nuova evangelizzazione si compie con il sorriso, non con il
volto accigliato. La Chiesa è fondamentalmente un sì!, non un no!
Questa mattina ha avuto inizio in Vaticano, nell'Aula nuova del Sinodo,
la Giornata di preghiera e riflessione convocata dal Santo Padre per i
membri del Collegio Cardinalizio e i nuovi cardinali in occasione del
Concistoro. La Giornata ha avuto inizio con la celebrazione dell’Ora
Terza, cui ha fatto seguito il saluto introduttivo del Decano del
Collegio Cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano. Il tema principale
della giornata: “L’annuncio del Vangelo oggi, tra missio ad gentes e
nuova evangelizzazione” è stato introdotto da un’ampia relazione
dell’Arcivescovo di New York, il cardinale designato mons. Timothy
Dolan. Successivamente, il Presidente del Pontificio Consiglio per la
promozione della Nuova Evangelizzazione, mons. Salvatore Fisichella, ha
svolto una Comunicazione sull’Anno della Fede, sul suo significato alla
luce della Lettera Apostolica “Porta fidei”, e ha presentato una serie
di iniziative allo studio da parte di diversi Dicasteri in occasione
dello stesso Anno della Fede. Successivamente hanno avuto inizio gli
interventi dei partecipanti alla Giornata. Vi è stato spazio
sufficiente per 7 interventi di varia tematica fino alla recita
dell’Angelus guidata dal Santo Padre...
Di seguito la relazione dell’Arcivescovo di New York, il cardinale designato mons. Timothy Dolan
e
la comunicazione del Presidente del Pontificio Consiglio per la
promozione della Nuova Evangelizzazione, mons. Salvatore Fisichella
Giornata di preghiera e riflessione del Collegio Cardinalizio: gli interventi di mons. Dolan e mons. Fisichella
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"...Anche nell’arte per
arrivare alla bellezza occorre attraversare l’inferno del dubbio, delle
false credenze, ma senza mai accontentarsi di descrivere il male con
compiacenza, come invece si tende a fare in questi anni. Guai se ci si
arrende alla bruttezza che sembra dominare le nostre esistenze. ..."
(Vincenzo Cerami)
Cerami: «L'arte rivela l'Invisibile»
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 12 febbraio 2012
Domenica
12 febbraio 2012, "Le Frontiere dello Spirito", il programma di cultura
e attualità religiosa, curato e condotto dal Cardinale Gianfranco
Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi.
Nella
prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la
consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Lv 13,1-2.45-46)
e il brano del salmo (31/32,1-2.5.11) proclamati nella celebrazione
della domenica.
Al
centro un personaggio il cui volto ci sconcerta: un lebbroso... La
tentazione di far risalire dalla malattia fisica ad una colpa...
(delitto e castigo). Cristo rifiuta questa concezione, non si allontana
dal grido di sofferenza che quelle carni urlano senza parlare e
violando il precetto...
un nuovo binomio (ma già presente anche nell'Antico Testamento) delitto-perdono...
Nella
seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, il servizio "La scommessa della giustizia
riparativa" è ancora dedicato al tema della giustizia riparativa.
La
giustizia riparativa è un processo libero e volontario mediante il
quale il reo e la vittima o quanti sono stati toccati, lesi, offesi dal
reato partecipano insieme, attraverso un processo di mediazione, a un
confronto sugli effetti distruttivi che il reato ha prodotto al fine di
ripararli. La novità più importante introdotta dalla giustizia
riparativa è rimettere in gioco la vittima spesso al margine della
vicenda giudiziaria che ha al centro il reo dando spazio e voce al suo
dolore, al suo bisogno di capire, di chiedere che venga riconosciuto
che ciò che è accaduto non doveva accadere. Un modello di
giustizia integrativo a quello di giustizia afflittiva ed educativa
previsto dal nostro ordinamento penale.
In
Italia la giustizia riparativa è ancora un'esperienza di nicchia; un
esempio di questo tipo di esperienza è l'Ufficio per la Giustizia
Riparativa della Caritas Diocesana di Bergamo.
il video della puntata intera sul sito Mediaset
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Uomini e profeti
Fedi e Mondo
Camaldoli: mille anni
con Alessandro Barban, Gianni Giacomelli e Marta Tedeschini
sabato 11 febbraio 2012
Mille
anni fa un monaco benedettino di Ravenna, fra Romualdo, sostò tra le
colline del Casentino, ne trovò alimento spirituale, e vi fondò un
eremo, con altri cinque fratelli, sviluppando, poco per volta, una
vocazione che fece da ponte tra l’ascesi contemplativa dell’Oriente
cristiano e la missione evangelizzatrice d’Occidente. Da subito
Camaldoli propose un aspetto eremitico di studio e ricerca coniugato
con un altro, cenobitico, di vita comunitaria e aperta all’ospitalità.
Da allora questa anima camaldolese si è mantenuta e sviluppata,
aprendosi – nei diversi monasteri che portano questo nome, in varie
parti del mondo – all’incontro con altre tradizioni religiose, al
dialogo con la cultura laica, al colloquio con le istanze della
modernità e della politica. Oggi nuove sfide attendono la vita
religiosa in genere, e anche le vite dei monasteri. Ne parliamo con il
priore generale, Alessandro Barban, con Gianni
Giacomelli priore del monastero di Fonte Avellana e Marta
Tedeschini, monaca del monastero camaldolese dell'Aventino a Roma.
Leggere la Bibbia
"Ascolta, rispondimi” Libro dei Salmi
con Silvia Giacomoni, Maria Cristina Bartolomei
domenica 12 febbraio
Come
annunciato, nuovo capitolo nella lettura della Bibbia. Dopo Torà e
Nevi’im (la Legge e i Profeti), eccoci ai Ketuvim (i cosiddetti “altri
scritti”) tra cui il Libro dei Salmi. Poiché molti di questi libri li
abbiamo già letti piuttosto analiticamente negli anni passati, ci
soffermeremo per ciascuno di essi soltanto nel corso di una puntata,
rinviando all’ascolto del Podcast una lettura più completa. Per
esempio, per quanto riguarda i Salmi, potrete riascoltare in podcast le
cinque puntate realizzate con Enzo Bianchi.
E dunque, i Salmi. Libro anomalo, in un certo senso, perché in esso più
che la Parola del Signore sono raccolte le parole degli oranti. Ma in
ogni caso un libro che conferma la dimensione dialogica e relazionale
della Bibbia. A raccontarci le sue personali trascrizioni dei
Salmi, Silvia Giacomoni. Mentre Maria Cristina
Bartolomei ricorderà il valore dei Salmi per Davide Maria Turoldo.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
DOSSIER - Protestanti: strani cristiani d'Italia
In
principio erano le Chiese "storiche": valdesi, luterani, metodisti,
battisti. Poi sono arrivati pentecostali e avventisti. Ora è la volta
degli immigrati dal Sud del mondo. In breve: i protestanti italiani
crescono di numero e acquistano un volto più "spirituale".
Per
i 150 anni dell'unità d'Italia hanno esposto il tricolore dovunque
capitasse, tranne che all'interno delle chiese; hanno un forte senso
delle istituzioni e della laicità, sono mediamente progressisti, non
hanno paura di essere in pochi; anzi dell'essere "minoranza" hanno
fatto la bandiera della loro identità, convinti di poter contribuire
alla crescita civile e spirituale della nazione. Sono i protestanti
italiani, eredi diretti di Lutero e di Calvino, che però nel Paese di
Machiavelli e della Controriforma hanno avuto una vita assai più
difficile che altrove.
Da Valdo agli evangelical di Paolo Naso
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"Un contratto con l'ambiente" di Enzo Bianchi
Nelle
prime pagine della Bibbia l’essere umano, creato da Dio a sua immagine
e somiglianza, riceve da Dio un comando: “Siate fecondi e
moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela, e regnate sui pesci
del mare, sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia
sulla terra (Gen 1,28). Parole che delineano il rapporto tra l’uomo e
la terra. Gli umani devono essere fecondi,
moltiplicarsi sull'estensione della terra, abitarla affinché
la terra sia loro dimora, devono avere con la terra quel rapporto che
lega un uomo alla sua donna, un re al suo popolo: un rapporto sponsale,
regale. All'uomo però – non è dato da Dio un potere
oppressivo, arbitrario, violento, sfruttatore, perché di questa terra
l’uomo, «fatto poco meno di Dio» (Sal 8,6), è signore come mandatario,
amministratore a nome di Dio. Ecco perché nel più antico racconto della
creazione sta scritto che nel collocare l’uomo sulla terra «il Signore
Dio lo pose in un giardino perché lo coltivasse (lett. “lo servisse”) e
lo custodisse» (Gen 2,15). La terra infatti non è dell’uomo, continua
ad appartenere a Dio! Gli uomini tutti ne hanno il possesso, non la
proprietà, e devono rispondere a Dio del mandato loro affidato: gli
uomini cioè sono innanzitutto responsabili della terra. Questo perché
secondo la Bibbia la terra è madre dell’uomo, essendo laadamà da cui è
tratto l’adam, l’umano, il terrestre (cf. Gen 2,7), il quale
significativamente alla terra fa ritorno (cf. Gen 3,19).
Un contratto con l'ambiente di Enzo Bianchi
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IL CODICE DELL’ESISTENZA come uscire dalla grande perversione? di Arturo Paoli
Apro
questo articolo con un passo del vangelo di Matteo cui ritorno spesso,
che chiarisce molti eventi. È nel capitolo 16 ed è fortemente polemico:
i farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli
dissero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose: ‘quando
si fa sera, voi dite: bel tempo perché il cielo rosseggia, e al
mattino: oggi burrasca perché il cielo è rosso cupo’. Sapete dunque
interpretare l’aspetto del cielo, e non sapete distinguere i segni dei
tempi? Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun
segno le sarà dato se non il segno di Giona. E lasciatili se ne andò
(Mt 16,2-3). Questo rimprovero è di una attualità e di una ricchezza di
significati che mi hanno spinto a riflettere su aspetti molto dolorosi.
Il primo e fondamentale è che il messaggio evangelico è direttamente
rivolto all’uomo che è un essere totalmente coinvolto nel tempo. Il
vangelo contiene un segreto, una verità assolutamente immutabile e allo
stesso tempo un messaggio per l’uomo di oggi. Si può parlare di una
storicità del messaggio che Gesù rivolge all’umanità. Il rimprovero è
rivolto ai teologi del tempo ed è rivolto all’uomo di oggi, nudo e non
rivestito da un pensiero di altro tempo.
IL CODICE DELL’ESISTENZA
Cari amici,
in
questo quaderno riportiamo in parte i contenuti del convegno invernale
“Volti degli uomini, volto di Dio “. Quante cose ci dice il volto di
una persona: la luce dei suoi occhi, le sue rughe, l’espressione in
generale ci raccontano tanto di lei. Il volto degli anziani è la
sintesi di tutta una vita vissuta come i volti dei bambini sono la
promessa di un futuro ignoto. Purtroppo le immagini veloci della
televisione non ci consentono di soffermarci sui volti delle persone
che soffrono, che ci dicono più di mille parole. In tutti questi volti
è possibile cogliere l’immagine di Dio?
L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
ANNIVERSARIO DEI PATTI LATERANENSI
Nozze
con litigio: è duello tra le due sponde del Tevere su matrimonio e
Consulta. Italia e Vaticano celebrano oggi l’anniversario dei patti
lateranensi e della revisione del concordato. Per ricordare gli accordi
siglati nel 1929, il premier Mario Monti incontra a Palazzo Borromeo
l’omologo d'Oltretevere, Tarcisio Bertone e il presidente della Cei,
Angelo Bagnasco. Alla vigilia del «summit», l’Osservatore Romano ha
pubblicato il tradizionale editoriale-bilancio sui rapporti tra Stato e
Chiesa, però quest’anno, esprime la sua preoccupazione per alcuni casi
in cui la giurisprudenza italiana si è rifiutata di riconoscere la
nullità di un matrimonio decisa dagli organi della Santa Sede, come
stabilito dall'articolo 8 del Concordato. Perciò va rivista
«la legge italiana per offrire maggiori garanzie alle parti più deboli
in caso di annullamento di matrimonio».
Patti Lateranensi anniversario con lite tra Vaticano e Stato
Che
il recente riposizionamento della giurisprudenza in materia di
delibazione delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale non
potesse incontrare il favore della Chiesa, e in particolare della Santa
Sede, era del tutto scontato. Che però il dissenso venisse espresso in
apicibus con un editoriale di spalla sull’Osservatore romano dell’11
febbraio, anniversario dei patti lateranensi, costituisce un atto di
rottura della diplomazia dei rapporti di assoluta novità. Senza giri di
frase, invero, l’editoriale non firmato (e perciò al massimo grado
autorevole) formula senz’altro il capo d’accusa: “certi orientamenti
della giurisprudenza (…) rischiano di svuotare di contenuto l’articolo
8 del Concordato”.
Un 11 febbraio particolare: Chiesa contro giudici? di Nicola Colaianni (pdf)
Ricevimento pomeridiano a Palazzo Borromeo offerto dal governo italiano
per ricordare la firma dei Patti Lateranensi. Ospiti dell'ambasciata
d'Italia presso la Santa Sede, sotto le volte rinascimentali del
palazzo acquistato dallo Stato italiano proprio nel 1929, si sono
incontrati i vertici istituzionali dello Stato con i porporati d'Otre
Tevere e diversi esponenti politici.
Incontro Italia-Santa Sede, Napolitano: «È andata benissimo»
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POLITICA
Cento
giorni di Monti: quanto ci sono costati, quanto ci costeranno e se ne
vale, o no, la pena. Il primo bilancio del governo tecnico mentre la
Grecia sembra essere la prima vittima del rigore europeo. Nell’Europa
della Merkel rimarranno solo i più forti? Di tutto questo si parla a
Ballarò. Tra gli ospiti di Giovanni Floris il presidente dell’IdV
Antonio Di Pietro, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi del
PdL, il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, il
segretario del PdCI Oliviero Diliberto, l’amministratore delegato di
NEC Italia Ugo Govigli, la direttrice della biblioteca Herziana Sybille
Erbert-Schifferer, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
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Un
diritto di cittadinanza basato sulla cultura, una via di mezzo tra ius
soli e ius sanguinis. E’ questa la proposta di Andrea Riccardi,
ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, ospite
alla trasmissione televisiva “Che tempo che fa”. Il ministro ha
aggiunto che “la questione della cittadinanza non tocca al governo
gestirla ma deve maturare in Parlamento”, quindi “se questi bambini
sono culturalmente italiani diamogli la cittadinanza, credo sia un
fatto giusto”
Da Nord a Sud, un mese di
corruzione ai raggi x. Tra quanti sono stati presi con le mani nel
sacco anche un maresciallo dei carabinieri: chiedeva mille euro a un
automobilista. Raro il patteggiamento degli imputati: chi va a processo
preferisce piuttosto puntare sulla prescrizione
Rischia di essere malinconico,
il ventennale di Mani Pulite. Non che si dovesse festeggiare
un'operazione giudiziaria dalle conseguenze politiche tanto devastanti.
Ma nel febbraio 1992, quando tutto cominciò, ci si poteva aspettare che
qualcosa sarebbe cambiato in meglio.
Invece nel febbraio 2012, vent'anni dopo, il presidente della Corte dei
Conti ci ricorda che «illegalità, corruzione e malaffare sono fenomeni
ancora notevolmente presenti nel Paese e di dimensioni,
presumibilmente, di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso
faticosamente, alla luce».
La corruzione è il cancro
italiano». Il titolo choc de la Stampa di due anni fa oggi si
rispecchia nel nuovo allarme delle Corte dei conti: «In Italia
corruzione e malaffare sono ancora molto forti». Non solo, come ha
spiegato ieri il presidente Luigi Giampaolino si tratta di «fenomeni
ancora notevolmente presenti e le cui dimensioni sono di gran lunga
superiori a quelle che vengono alla luce».
Credit crunch è già diventata
una parola chiave della crisi, come lo è ormai da tempo la parola
spread. Forse le molte piccole e medie imprese che hanno conosciuto il
"muro del no" quando hanno chiesto la conferma dei fidi o il rinnovo di
presiti e mutui, non lo sapevano nemmeno che stavano vivendo il credit
crunch. Ma ora lo sanno. E bene.
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OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Fughe
di documenti, complotti, lotte di potere: le cronache vaticane parlano
solo di questo. E così non vedono che nel frattempo accadono altre
cose. Non cattive ma buone. Proprio quelle volute dal papa
Domani,
vigilia del quarto concistoro del suo pontificato, Benedetto XVI
riunirà attorno a sé tutti i cardinali per una giornata "di riflessione
e di preghiera" su un tema molto elevato: "L'annuncio del Vangelo oggi".
Tra
i cardinali ci saranno anche Darío Castrillon Hoyos e Paolo Romeo, cioè
i due porporati finiti nei giorni scorsi al centro di un caso che
elevato non è, originato dal resoconto anonimo di un colloquio tra
Romeo e alcuni interlocutori cinesi dal quale costoro avrebbero
ricavato la sensazione "che sia in programma un attentato contro il
Santo Padre".
Entrato
in possesso di questo resoconto anonimo – zeppo di considerazioni sui
conflitti di potere in Vaticano e sull'elezione del papa futuro –,
all'inizio di gennaio il cardinale Castrillon Hoyos lo consegnò alla
segreteria di Stato. E il 10 febbraio l'intero suo testo apparve sulle
pagine de "Il Fatto Quotidiano"...
"Le buone notizie oscurate dagli intrighi" di Sandro Magister
Sugli argomenti trattati nell'articolo vedi anche i nostri precedenti post:
- L’esclusiva de Il Fatto Quotidiano “Un complotto per uccidere il Papa”
- Concluso ieri a Roma il simposio sugli abusi sessuali “Verso la guarigione e il rinnovamento”
- L’articolo di Angela Camuso «Riciclaggio, quattro
preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli», la trasmissione
«Gli intoccabili» de La 7 e le dichiarazioni della Sala Stampa della
Santa Sede
- Roma 9/11 Febbraio 2012 - Convegno internazionale “Gesù nostro contemporaneo” / 2
- Italia, terra di missione
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Complotto per uccidere il Papa?
Macché... Secondo Monsignor Luigi Bettazzi, Papa Ratzinger ha in mente 'solo' le dimissioni.
Ascolta il suo intervento del 13 febbraio su Radio2 alla trasmissione "Un Giorno da Pecora"! L'uscita
sulle possibili dimissioni del Papa riapre una questione aperta già
formalmente con Giovanni Paolo II, ma complessa per vari motivi, tra
cui la presenza di un "Pontefice emerito" in Conclave Leggi tutto: Pontefice è un lavoro a tempo indeterminato Guarda anche il nostro precedente post:
L’esclusiva de Il Fatto Quotidiano “Un complotto per uccidere il Papa”
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“Anche per la Chiesa verrà il tempo
delle sue più grandi prove. Cardinali si opporranno a Cardinali;
Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file, e a Roma ci
saranno cambiamenti”.
Questo annunciava la profezia di Fatima, quella tanto temuta e rivelata
solo parzialmente sotto l’egida dell’attuale Papa Benedetto XVI, in
quegli anni responsabile della congregazione per la dottrina della fede.
Su quelle parole affidate dalla Vergine Maria ai pastorelli nel 1917
non furono divulgati particolari approfondimenti, ma la cronaca di oggi
può facilmente far comprendere a tutti, non credenti compresi, il
messaggio di ammonimento giunto attraverso le parole di quei bambini,
ovviamente del tutto ignari delle losche dispute interne alla Chiesa di
Roma.
Nel giro di poche settimane servizi giornalistici e trasmissioni
televisive hanno riportato agli onori della cronaca le malefatte
interne al Vaticano e il coinvolgimento, ancora una, due, cento volte,
dei vertici porporati in affari poco puliti e persino complotti interni.
"Posso dire che quelli
che hanno diffuso i documenti saranno i prossimi nunzi in Africa e
nelle isole asiatiche, molto lontano da Roma, dove non possono fare
danno. Questa è la punizione che riceveranno per le fughe di
notizie da qua". Stavolta la voce della fonte
diAffaritaliani.it e' molto, molto inacidita e seccata, ma tant'è:
a tempo debito, calmatesi le acque il VIS, il mitico Vatican
Information Service, il bollettino che riporta le notizie della Sala
Stampa vaticana, potrebbe annunziare ai suoi lettori la nomina di
"almeno due" ex appartenenti alle alte sfere della Segreteria di Stato.
I quali saranno in partenza per Africa ed Estremo, molto estremo,
Oriente. In qualità di nunzi, ossia di ambasciatori del
Papa. Promoveatur ut amoveatur, in perfetto stile. Una cacciata
senza remissione di peccato.
Il vescovo emerito e padre conciliare Luigi Bettazzi,intervenuto
durante la trasmissione "Un giorno da pecora" su Radio2, ha messo il
dito nella piaga. Ha detto cioè che secondo lui tutto questo
stillicidio di documenti e tensioni attorno alla Curia, prefigurerebbe
una decisione clamorosa: le dimissioni di Joseph Aloisius Ratzinger,
Romano Pontefice col nome di Benedetto XVI, dal Papato. Una prospettiva
molto pesante ma non del tutto improbabile, visto che quasi tutti i
papi da Pio XII a Giovanni Paolo II hanno pensato, arrivati ad un certo
punto, a "fare il Gran rifiuto" (Giovanni XXIII non lo fece perché
mori' stroncato da un tumore e Giovanni Paolo I, per il brevissimo
regno, non ebbe tempo di pensarci).
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AVVISI:
1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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