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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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Pagina in continuo aggiornamento
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
L'ITALIA CONDANNATA PER NON AVER RISPETTATO I DIRITTI UMANI
Sentenza emessa oggi dalla Corte europea dei diritti umani nel caso Hirsi Jamaa e altri contro l'Italia...
Il caso riguarda 11 cittadini somali e 13 cittadini eritrei che
facevano parte di un gruppo di circa 200 persone intercettate in mare
dalle autorità italiane e respinti direttamente in Libia, senza che
fosse stata valutata la loro necessità di protezione internazionale.
una delle operazioni di intercettamento e rinvio in Libia eseguita
dalle autorità italiane nel 2009, a seguito dell'accordo bilaterale tra
Italia e Libia allora in vigore. (Governo Berlusconi-Maroni)
Sentenza della Corte europea sui respingimenti in Libia: una "pietra miliare"
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Italia condannata a Strasburgo per i respingimenti/1
...
La Corte ha riconosciuto l’Italia colpevole di aver violato l’articolo
4 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo che vieta le
espulsioni collettive e l’articolo 3 sui trattamenti degradanti e la
tortura, oltre al diritto effettivo per le vittime di fare ricorso
presso i tribunali italiani, sancito dall'articolo 13 della stessa
Convenzione. La Corte ha quindi, per la prima volta, equiparato il
respingimento collettivo alla frontiera e in alto mare alle espulsioni
collettive nei confronti di chi è già nel territorio.
L’Italia
è stata condannata a versare un risarcimento di 15mila euro, più le
spese, a ventidue delle ventiquattro vittime, in quanto due ricorsi non
sono stati giudicati ammissibili...
Italia condannata a Strasburgo per i respingimenti
“E’
una sentenza storica che ha una portata politica enorme, non solo nei
confronti dell’Italia ma di tutto il mondo: il governo Monti non potrà
non tenerne contro quando andrà a rinegoziare gli accordi migratori con
la Libia”. E’ il soddisfatto commento rilasciato a E online
dall'avvocato Anton Giulio Lana, uno dei legali dei migranti somali ed
eritrei che hanno vinto il loro ricorso contro il governo italiano
presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo sul tema
dei respingimenti in alto mare.
Il difensore dei migranti: “Una sentenza storica”
La
sentenza pronunciata ieri dalla Corte europea dei diritti dell’uomo
nulla dice che ogni cristiano come ogni persona civile e di retta
coscienza già non sappia: non si scaccia chi bussa alla tua porta senza
neanche guardarlo in faccia, senza ascoltarlo, senza riconoscerlo. E
questo è un po’ più vero quando la "porta" è il mare: la soglia della
casa di tutti.
La regola
Sentenza
storica della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo che
condanna l'Italia all'unanimità. Nel cosiddetto caso Hirsi, che
riguardava 24 persone nel 2009, è stato violato l'articolo 3 della
Convenzione sui diritti umani, quello sui trattamenti degradanti e la
tortura. Il nostro Paese dovrà versare un risarcimento di 15mila euro
più le spese a 22 delle 24 vittime. Riccardi: "Ripensare alla nostra
politica sull'immigrazione". La Cancellieri: "Sentenza va rispettata"
Strasburgo, l'Italia condannata per i respingimenti verso la Libia
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Italia condannata a Strasburgo per i respingimenti/2
... Una condanna importante, che però lascia senza risposta due domande fondamentali. Che
fine hanno fatto i mille respinti del 2009? E che conseguenze politiche
avrà la sentenza, visto che in Libia è cambiato tutto?...
La corte europea condanna l'Italia per i respingimenti. Ma con la nuova Libia cambierà davvero qualcosa?
Vedi anche i nostri precedenti post:
- Italia condannata a Strasburgo per i respingimenti/1
- La grande strage nel Mediterraneo - tragedia ignorata
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Caccia
all’uomo nel Sinai, i trafficanti di uomini e di organi cercano un
testimone oculare scappato dagli orrori del deserto di Dio.
Eravamo fermi alla ventilata intenzione del governo di eliminare la tassa sul permesso di soggiorno:
un ulteriore peso sulle spalle dei migranti che si vedevano colpiti da
un provvedimento ingiusto perché si aggiungeva alle tasse che già gli
stranieri pagano come tutti. Purtroppo nulla è cambiato, il 31 gennaio
è passato e gli immigrati hanno pagato.Alle parole non sono dunque seguiti i fatti. Capita.
Nei giorni scorsi alcuni ministri son tornati sull’argomento da
un’ottica diversa. Sembra infatti che la tassa rimarrà ma la
durata di ogni tipo di permesso sarà allungata e verrà snellita la
procedura per il rilascio.
“Una
sentenza che abbiamo dovuto aspettare, che è arrivata tardi, ma che
alla fine è arrivata e questo è positivo”: don Mussie Zerai, presidente
dell’Agenzia Habeshia per la cooperazione allo sviluppo, aveva seguito
il caso di 24 cittadini somali ed eritrei rimandati in Libia il 6
maggio 2009. Non può dunque che essere soddisfatto della sentenza della
Corte Europea per i diritti dell’uomo che ieri ha condannato l’Italia
per violazione della Convenzione europea sui diritti umani respingendo
in mare aperto centinaia di migranti.
L’Italia non pratica e anzi
vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti. L’Italia
assicura asilo ai profughi secondo le regole internazionali. Italiani
brava gente.
La sentenza che i diciassette giudici della Corte europea dei diritti
dell’uomo hanno ieri all’unanimità emesso, ci dice che non è sempre
vero e che qualche volta c’è scarto tra la realtà e la diffusa
convinzione di esser noi all’avanguardia delle nazioni civili.
Occasione quindi di riflessione e reazione, per far sì che quello
scarto non ci sia mai più.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Reale rischio povertà per gli anziani
Per il peso della crisi e gli effetti delle manovre correttive "danno di più e ricevono di meno"
Presentata a Roma la II Indagine nazionale sulla condizione sociale degli anziani.
Peggiorano
sensibilmente le condizioni sociali ed economiche degli anziani nel
nostro Paese. La crisi prima, le manovre effettuate dai governi nel
2010 e 2011 poi, hanno pesato sulle fasce d'età anziane peggiorandone
le condizioni di vita e facendo crescere i fenomeni di esclusione
sociale. E' quanto emerge dai dati della II Indagine nazionale sulla
condizione sociale degli anziani, presentata oggi a Roma
dall'Auser nazionale nel corso di una Conferenza Stampa.
Anziani sempre più a rischio povertà
Meno
consumi, più bollette e un piede nella povertà. Sono gli anziani in
tempo di crisi, quelli che hanno sentito piombare sulle proprie spalle,
dopo le ultime manovre finanziarie, un pacchetto di aumenti stimato in
3mila euro l’anno, quelli che si sono visti svanire tra le dita il 30%
del potere d’acquisto delle loro pensioni.
Per arrivare a fine mese gli anziani vendono casa
Download documenti
- La condizioni degli anziani in Italia - Sintesi per la stampa (pdf)
- Le condizioni degli anziani in Italia (pdf)
- Le condizioni degli anziani in Italia - Slide (ppt)
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Decide il Consiglio dei ministri
venerdì 24 febbraio. Lo annuncia il sottosegretario alle Politiche
sociali Maria Cecilia Guerra. E l'attuale presidente dell'Agenzia,
Stefano Zamagni...
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Se
l’edizione 2012 del Festival di Sanremo non è stata noiosa è soltanto
grazie a Twitter. Durante tutte le serate della kermesse i tweeps hanno
discusso, riso, commentato. Tra loro anche alcuni insospettabili che si
sono uniti volentieri al coro, come Walter Veltroni. Anche Rocco
Papaleo, che ha aperto un profilo proprio per l’evento e si è divertito
a fare il disturbatore dietro le quinte. Non sono mancati gli hashtag
di successo, come #occupysanremo, che fa il verso al movimento Occupy
Wall Street, e #sanfail. Monotoni e troppo ingessati, invece, i
cinguettii dagli account ufficiali di Viale Mazzini. Un’occasione
mancata, per il servizio pubblico, di avvicinarsi di più alla gente.
A
proposito delle offese inaccettabili contro di noi, come quelle di
essere gente che non si occupa di Dio e del mondo. La Rai gli ha
permesso tutto, perfino di ribadire le offese.
Se è
vero che il Festival di Sanremo è una spia degli umori degli italiani,
proviamo a vedere se il «caso Celentano» ha qualcosa da dirci.
Come mai l’ex ragazzo della via Gluck è stato tanto criticato? Non solo
dai giornali, ma anche dal pubblico: non si era mai vista all’Ariston
una contestazione in diretta come quella dell’altra sera: e chi
continua a pensare che si sia trattato di una gazzarra organizzata, non
ha capito o peggio non vuol capire (torneremo tra poco sul punto).
Dicevamo: come mai tante reazioni negative?
Ma che
ne sa Celentano dei giornali, «Avvenire e Famiglia
cristiana devono chiudere», parole confuse e mezzo ritrattate.
Lasciamo stare. La verità è che Avvenire non lo chiude il
Molleggiato: rischia di chiudere per mancanza d’ossigeno. Come è
accaduto a Liberazione, a Terra, come può drammaticamente
accadere al manifesto (malgrado la fantastica campagna di
solidarietà), o a Europa, ilRiformista, la
stessa Unità e decine di testate più o meno note ma tutte
importanti.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Verso Rio + 20. Salviamoci con il pianeta terra" di Alex Zanotelli
È
incredibile notare quanto in questo paese, si parli di banche, borsa,
finanza e quanto poco di ambiente. Il governo Monti è tutto proteso
sulla crescita dimenticando che il Pianeta Terra non ci sopporta più. È
inconcepibile il silenzio che ha circondato la
Conferenza sull'Ambiente di Durban (Sudafrica) tenutasi lo
scorso dicembre. Silenzio prima, durante e
dopo quell'importante vertice. “Gli abitanti di questo
Pianeta – ha detto giustamente a Durban il noto politologo Noam Chomsky
– sono affetti da un qualche tipo di follia letale.”
Sembra
quasi che il problema del surriscaldamento che è stato al centro delle
trattative a Durban, non lo si vuole affrontare in pubblico dibattito.
È un tabù! Eppure è il problema più grave che ci attanaglia tutti: il
Pianeta Terra non ce la fa più con Homo sapiens. Giustamente il teologo
australiano Paul Collins ha scritto nel suo recente libro Judgment Day:
“Ritengo che la generazione che va dalla Seconda Guerra Mondiale ad
oggi sarà tra le generazioni più maledetta della storia umana: mai
prima di oggi esseri umani hanno talmente degradato e danneggiato il
Pianeta Terra.”
Eppure questa gravissima crisi ecologica sembra quasi che non ci tocchi, non ci interroghi, non ci preoccupi.
"Verso Rio + 20. Salviamoci con il pianeta terra" di Alex Zanotelli
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Giornata Mondiale della Giustizia Sociale
Il 20
febbraio si celebra la giornata mondiale della giustizia sociale, un
principio fondamentale per la coesistenza pacifica e prospera dentro e
tra le nazioni.
Il
Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, ha affermato che
la giustizia sociale non è soltanto un imperativo etico, ma il
fondamento della stabilità nazionale e della prosperità globale. Pari
opportunità, solidarietà e rispetto per i diritti umani, ha aggiunto,
sono essenziali per liberare tutto il potenziale produttivo delle
nazioni e dei popoli.
20 febbraio: giornata mondiale delle Nazioni Unite per la giustizia sociale
L'iniziativa di ActionAid per l'acquisto fino al 3 marzo prossimo del
libro e per la donazione di 2 euro attraverso un SMS solidale al 45502,
in occasione della Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale del 20
febbraio prossimo
Il "Diritto di cambiare" per le donne in Etiopia - Un libro per sostenere il progetto di Ankober
Si celebra il 20 febbraio la Giornata
Mondiale per la Giustizia Sociale, istituita nel 2007, durante la
62esima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In
quest'occasione gli Stati sono invitati a promuovere attività concrete
in sostegno degli obiettivi del World Summit for Social Development
tenutosi a Copenaghen nel 1995. Tra questi uno sviluppo sociale che
contribuisca alla giustizia sociale, la solidarietà, l'armonia, la
parità all'interno e tra i paesi. L'uguaglianza e l'equità vengono
riconosciuti come valori fondamentali di tutte le società. E mai come
in tempi di crisi bisognerebbe porre al centro dell'azione la giustizia
sociale per evitare che si acuiscano le diseguaglianze.
Onu, "festa" in nome della giustizia
Care sorelle e cari fratelli in Cristo:
Il 20 Febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale.
T’invitiamo
caldamente a voler far tua la preghiera che noi qui alleghiamo, e di
attuarla con i membri del tuo gruppo di lavoro o con la tua comunità.
La preghiera è stata preparata dalla Commissione “Giustizia, Pace e
Integrità del Creato” dell’USG e dell’UISG (Unioni rispettivamente dei
Superiori e delle Superiore Generali) residenti a Roma. La Commissione
persegue un sogno: che tutte le persone consacrate, uomini e donne, in
tutto il mondo, sappiano che questa Giornata esiste, e che perciò si
uniscano ad altri fratelli e sorelle per pregare, in una comune
invocazione, per la Pace e la Giustizia.
Questa
preghiera si ispira ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa
Cattolica. Il testo è aperto, in modo che sia possibile adattarlo alle
diverse realtà e culture: arte, canti e altro. Il momento
dell’attuazione può essere scelto nel modo più confacente alle singole
comunità, monasteri, conventi, eccetera, sempre però nella giornata del
20 febbraio.
20 febbraio 2012 Giornata Mondiale della Giustizia Sociale
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La rivista ecologista denuncia
il coinvolgimento della Coca Cola nello sfruttamento della manodopera
africana in Calabria. Che migliaia di extracomunitari, spesso senza
permesso di soggiorno, fossero sfruttati nelle campagne
meridionali, gli italiani l'avevano scoperto almeno due anni fa,
quando centinaia di lavoratori di colore scesero nelle strade di
Rosarno e organizzarono una vera e propria rivolta per denunciare le
vessazioni razziali subite e le condizioni squallide in cui erano
costretti a vivere e a lavorare.In questi giorni un'inchiesta condotta
dalla rivista ambientalista britannica The Ecologist e
ripresa dall’Independent di Londratorna sul tema e punta il dito
contro la multinazionale americana che acquisterebbe a bassissimo
prezzo dalle aziende calabresi succo d’arancia concentrato, prodotto
dagli agrumi raccolti dagli immigrati, causando indirettamente lo
sfruttamento della manodopera africana.
Francesco Tortora: Lavoratori sfruttati e prezzi bassi del succo Accuse alla Coca Cola per le araance calabresi
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Ha raggiunto i 500 milioni di utenti,
e' twitter e' il social network con 140 caratteri.. Lo usano gli
oppositori in siria i , i manifestanti della primavera araba e anche i
grandi della terra. Compreso il Papa.
Il servizio di Marco Clementi, dal Tg1 delle 13.30
Anche il Papa su twitter
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Ad
Homs, la città assediata dall'esercito, sono morti due reporter
occidentali, Marie Colvin e Remi Ochlik, e un blogger siriano, Rami
al-Said, che documentava i bombardamenti.
Giulia Cerqueti: Siria, informazione sotto attacco
La vicenda di Khader Adnan riassume in sé tutto quello che non va in Israele, Palestina e nell’informazione che li circonda.
Anna Momigliano: Khader Adnan e il suo sciopero della fame: terrorista o eroe palestinese?
“E’ un fatto deplorevole,
triste, orribile, drammatico… È stato un incidente prodotto da una
grave «negligenza strutturale» in un istituto che non ha piani di
evacuazione in caso di incendi o terremoti. Nei padiglioni non ci sono
idranti per permettere ai pompieri di collegare le manichette e pompare
acqua sufficiente né tanto meno estintori…”. Da Tegucigalpa, dove
partecipa all’assemblea ordinaria della Conferenza episcopale che si
concluderà oggi, monsignor Rómulo Emiliani Sánchez, vescovo ausiliare
di San Pedro Sula e responsabile della pastorale carceraria dei vescovi
dell’Honduras, parla alla MISNA del devastante incendio che ha divorato il carcere di Comayagua, uccidendo 359 detenuti.
MISNA: Incendio in carcere: monsignor Emiliani alla MISNA
Non
c’è solo la sensibilità religiosa ferita (e una certa dose di
fanatismo) dietro la rabbia popolare degli afgani scatenatasi dopo la notizia degli ennesimi Corani bruciati dai
militari Usa nella base americana di Bagram (rabbia contrastata a
fucilate dalle truppe Nato e dalla polizia afgana, con un bilancio
provvisorio di 4 dimostranti morti e decine di feriti). L’ennesimo atto
‘sacrilego’ è la goccia che fa traboccare un vaso stracolmo di rabbia e
frustrazione per un’occupazione militare decennale che non ha portato
nessun miglioramento alle condizioni di vita della popolazione. Anzi.
Enrico Piovesana: Afganistan, le vere ragioni della rabbia
In
un nuovo rapporto sull’Afghanistan, diffuso oggi, Amnesty
International denuncia la condizione di 500.000 persone
abbandonate a se stesse e che sopravvivono nella miseria e
rischiano di morire in ripari di fortuna attorno alle città del paese.
Riccardo Noury: Afganistan, tra l'inverno e la guerra mezzo milione di persone vive nella miseria
Vittime e scontri al
grido di «Morte all'America!» e «Viva l'Islam!». Centinaia di persone
stanno marciando verso il palazzo del presidente afghano, Hamid Karzai,
a Kabul nel quarto giorno consecutivo di proteste per il rogo di
alcune copie del Corano, avvenuto nella base americana di Bagram.
CORRIERE: Rogo Corano, marcia sul palazzo di Karzai Tensione in tutto il Paese: dodici morti (testo+video)
Biglietto sull'auto di Aldo Pecora: «Farai la fine di Scopelliti» Nel messaggio citati anche Gratteri e il procuratore di Palmi
Antonio Castaldo: Minacce al presidente di «Ammazzateci tutti»
Si
erano infiltrate nell'appalto per i lavori di ammodernamento e messa in
sicurezza della Statale 106, nel tratto compreso tra Reggio Calabria e
Melito Porto Salvo, imponendo la fornitura di beni e servizi, le cosche
Ficara-Latella di Reggio e Iamonte di Melito, colpite stamani
dall'operazione condotta dai carabinieri del Comando provinciale di
Reggio che hanno sottoposto a fermo cinque presunti affiliati.
ANTIMAFIA2000: Le mani della 'Ndrangheta sulla statale 106, 5 arresti
Un’intera
collina sventrata nel cuore della riserva naturale “Sughereta” di
Niscemi. Centinaia di metri di terrazzamenti, la macchia mediterranea
sradicata. In cima, gli scheletri delle future casermette e tre enormi
basamenti di cemento. Mancano solo le parabole e l’installazione del
terminal terrestre del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazione
satellitare della Marina militare Usa, sarà completo.
Antonio Mazzeo: Un MUOStro di mafia a Niscemi
Un giovane geometra, incaricato
di alcuni lavori di manutenzione sulla statale 106 Jonica (detta
Statale della morte per via dei numerosi incidenti che hanno luogo
sulla strada) in Calabria, riceve visite insistenti, richieste di
“contributi” da parte di chi dice di controllare il territorio, che
rifiuta. L’ipotesi di finire denunciati non era stata ovviamente
neppure messa in conto. E, invece, è stata proprio la ferma opposizione
dell’impresa finita nel mirino a condurre al fermo di cinque presunti
esponenti dei clan “Ficara-Latella” e “Iamonte”, accusati, a vario
titolo, di associazione di stampo mafioso e tentata estorsione
aggravata.
Francesca Chirico: Dice no alla mafia sulla Statale della Morte: 5 arresti
E'
rimasto seduto allo scranno riservato al sindaco nell'aula consiliare,
ha parlato una manciata di minuti nemmeno stando in piedi, alla fine ha
detto che si dimette da sindaco ma a decorrere dalle 21 del 21 febbraio
prossimo. Vittorio Sgarbi dunque resta ancora sindaco di Salemi pare
abbia spiegato che questo margine di giorni per restare ancora in
carica gli serva per fare le "valigie" salvo poi dire che a nuove
elezioni si ripresenta da sindaco e con una sua lista, "Il partito
della Rivoluzione".
Rino Giacalone: Mafia: le urla di Sgarbi contro chi combatte Cosa nostra
La pace: incontro con l'altro
HOREB n. 60 - 3/2011
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale
SommarioE' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA – 2012 CAMMINANDO NELLA VIA DI GESÙ
Lettura del Vangelo di Marco
Dal 25 Gennaio al 28 Marzo
presso la sala del convento dalle h. 20.00 alle h. 21.00
Calendario degli incontri
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Scuola di Formazione per la Vita Cristiana "SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale del Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale
Vicariato di Barcellona P. G. (ME)
III ANNO
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La Bibbia in un frammento
"Io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.".
(Matteo 5,28)
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Quale via d’uscita per lasciarci alle spalle i nostri errori?" di Silvano Fausti
Ognuno
ha tanti fallimenti nella vita che pesano addosso e ci avvolgono: ci
paralizzano. Che via di uscita c’è? «L’uomo è nuovo e libero quando sa
che il male, qualunque sia, fatto o subito, non condiziona la sua
esistenza», scrive il biblista e gesuita Silvano Fausti.
L’uomo di sua natura è uno che cammina, la sua vita ha un senso, ha un fine.
Marco 2, 1-12
Entrato
di nuovo giorni dopo in Cafarnao, si udì che era in casa. E si
riunirono molti così che non c’era più posto neanche davanti alla porta
e diceva loro la parola. E giungono portando a lui un paralitico
sollevato da quattro e non potendo portarglielo dinanzi a causa della
folla, scoperchiarono il tetto dove si trovava e fatta un’apertura
calano il lettino dove giaceva il paralitico. E vista Gesù la loro
fede, dice al paralitico: Figliolo, sono rimessi a te i peccati. Ora
c’erano alcuni degli scribi lì seduti a ragionare nei loro cuori:
perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non
il solo Dio? E subito, conosciuto Gesù nel suo spirito, che così
ragionavano in se stessi, dice loro: Perché così ragionate nei vostri
cuori? Che cosa è più facile dire al paralitico sono rimessi a te i
peccati o dirgli: Risvegliati!, solleva il tuo lettino e cammina? Ora,
perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha potere di rimettere i
peccati sulla terra, dice al paralitico: Io ti dico, risvegliati!
solleva il tuo lettino e va alla tua casa.
E
fu risvegliato e subito sollevato il lettino uscì davanti a tutti, sì
che rimasero meravigliati tutti. E glorificano Dio dicendo: Così non
abbiamo mai visto.
Il
paralitico è l’uomo che non può camminare e quindi rappresenta l’uomo
che non può raggiungere nessun senso, nessun fine nella vita. Dove
andare? È bloccato. Bloccato dalle sue paure, da infinite cose. Seconda
cosa, in questo brano Gesù è accusato di bestemmia. Cioè, quanto Gesù
fa è una bestemmia per tutte le religioni, perché tutte le religioni
propongono una legge. La legge, se è giusta, condanna chi fa
l’ingiustizia e premia chi fa il bravo. Gesù invece ha un’altra legge:
perdona. Ma che legge è questa? Se Dio stesso non osserva la legge e
perdona, allora come si fa a vivere? Terzo aspetto interessante, questo
è l’unico miracolo di cui si dice il senso: liberare l’uomo dai suoi
peccati e dalle sue paralisi, in modo che viva. È il senso di tutti i
miracoli, e qui è detto esplicitamente.
Quale via d’uscita per lasciarci alle spalle i nostri errori? di Silvano Fausti
Il testo è una sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele in Milano nel corso di vari anni.
L’audio originale può essere ascoltato qui.
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente. (Sal 15,2)
Se la mia lingua
Non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino (Sal 15,3)
Parola senza dolore
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. (Sal 16,1)
Solo Dio basta
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene» (Sal 16,2)
Il sicuro sussurro
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. (Sal 16,5)
Il tempo in dono
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia eredità (Sal 16,6).
Le parti del bagaglio
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Il
Miserere (latino: "Abbi pietà") è un'opera a cappella di Gregorio
Allegri basata sul salmo 51 (50) della Bibbia, composto probabilmente
intorno al 1630 durante il pontificato di Urbano VIII, da eseguire a
luci spente nella Cappella Sistina durante il mattutino come parte del
servizio delle tenebre della Settimana Santa
Miserere - Allegri (video)
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Il
caso di Khader Adnan. È da più di 60 giorni ormai in sciopero della
fame. Si trova nello Ziv Hospital di Safed, ha già perso 40 chili di
peso e potrebbe ormai morire da un momento all’altro. Ma quasi nessuno
- al di fuori della Palestina - ne parla. È la storia di Khader Adnan,
palestinese di 33 anni, che dal 18 dicembre rifiuta il cibo come
protesta contro la pratica della detenzione amministrativa, inflittagli
perché ritenuto membro del Jihad islamic
Il caso di Khader Adnam
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"L'ultima Parola" di Silvano Fausti
«Perché
state a guardare il cielo? (...) Allora tornarono a Gerusalemme (…)
assidui e concordi nella preghiera» (Atti 1,11.12.14)
Gesù
disse: «È bene per voi che io me ne vada». E se ne andò. Facessero così
quanti si ritengono indispensabili alla Chiesa o addirittura al mondo!
Siamo tutti «dispensabilissimi». Il seme è fecondo quando finisce sotto
terra. L’ascensione al cielo del Figlio dell’uomo svela il mistero
dell’uomo. Sappiamo da dove viene perché vediamo dove va: viene dal
Padre e a lui ritorna. La nostra vita non è sospesa nel nulla: Dio è
nostro principio e fine.
Con l’ascensione Gesù scompare. Ma non ci lascia orfani. Ci apre la via del ritorno a casa.
"L'ultima Parola" di Silvano Fausti
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"Di gloria e di onore lo hai coronato!" di Don Tonino Bello (audio)
«[…]
Ma venire a sapere che quella corona di gloria e onore, costruita
esclusivamente per la testa del Creatore, viene collocata anche sul
capo della Creatura, provoca sconcerto e riempie l’anima di stupore. Il
salmo ottavo afferma con esplicita solennità: “Di gloria e onore lo hai
coronato!” … Immaginate che durante un solenne pontificale d’altri
tempi in piazza S. Pietro il Papa facesse
chiamare all'improvviso un barbone, uno dei tanti che la
notte dormono sotto il porticato, e toltasi la tiara dalla testa gliela
mettesse sul capo davanti agli occhi esterefatti dei cerimonieri.
Ebbene, Dio fa con ciascuno di noi la stessa cosa, anzi mille volte di
più, perché è Lui in persona che si toglie dal capo la corona e la
poggia sul capo dell’Uomo, e si compiace nel vedere che gli sta bene e
sembra che gli dica con un sorriso: “Lo sai che ti dona? Tienila pure!
senza profanarla…!”» (don Tonino Bello)
Audio
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Il potere di Dio è...
Ovunque mi volga...
Illumina la vita con la fiamma della fede...
Pregare per qualcuno significa...
Chi vuole disegnare la Chiesa...
Bisogna rifare l'uomo...
Il digiuno non germoglia se...
Fa digiunare gli occhi...
Non sono le parole che contano...
Se sapessimo ascoltare Dio...
Anzitutto digiunate dalle liti...
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Alla ricerca della verità del proprio essere di Enzo Bianchi
Mercoledì delle ceneri
Ogni
anno ritorna la quaresima, un tempo pieno di quaranta giorni da vivere
da parte dei cristiani tutti insieme come tempo di conversione, di
ritorno a Dio. Sempre i cristiani devono vivere lottando contro gli
idoli seducenti, sempre è il tempo favorevole ad accogliere la grazia e
la misericordia del Signore, tuttavia la Chiesa – che nella sua
intelligenza conosce l’incapacità della nostra umanità a vivere con
forte tensione il cammino quotidiano verso il Regno – chiede che ci sia
un tempo preciso che si stacchi dal quotidiano, un tempo “altro”, un
tempo forte in cui far convergere nello sforzo di conversione la
maggior parte delle energie che ciascuno possiede. E la Chiesa chiede
che questo sia vissuto simultaneamente da parte di tutti i cristiani,
sia cioè uno sforzo compiuto tutti insieme, in comunione e solidarietà.
Sono dunque quaranta giorni per il ritorno a Dio, per il ripudio degli
idoli seducenti ma alienanti, per una maggior conoscenza della
misericordia infinita del Signore.
La
conversione, infatti, non è un evento avvenuto una volta per tutte, ma
è un dinamismo che deve essere rinnovato nei diversi momenti
dell’esistenza, nelle diverse età, soprattutto quando il passare del
tempo può indurre nel cristiano un adattamento alla mondanità, una
stanchezza, uno smarrimento del senso e del fine della propria
vocazione che lo portano a vivere nella schizofrenia la propria fede.
Sì, la quaresima è il tempo del ritrovamento della propria verità e
autenticità, ancor prima che tempo di penitenza: non è un tempo in cui
“fare” qualche particolare opera di carità o di mortificazione, ma è un
tempo per ritrovare la verità del proprio essere.
Alla ricerca della verità del proprio essere di Enzo Bianchi
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Il
segno tradizionale con cui inizia la quaresima è la cenere. Segno
austero, ci ricorda che “siamo polvere e in polvere torneremo”. Per
questo è anche un segno funereo perché parla del nostro limite, della
nostra fine, in una parola della nostra morte. Già questo è sufficiente
per renderci tristi. Se poi pensiamo che la quaresima ci prepara al più
grande funerale della storia, la passione di Gesù, il senso di grigiore
e mestizia non può che aumentare.
Molti
dei nostri contemporanei, sia ‘praticanti che ex’, la vedono così e
cercano di tenersi il più lontano possibile da questo periodo dell’anno
e dalla sua conclusione.
É
noto che la notte di Natale le chiese sono comunque piene, mentre il
triduo pasquale è normalmente ignorato. Il primo suona come un mistero
che ha che fare con la vita, mentre il secondo con la morte che nessuno
vuole vedere in faccia: da qui la fuga dalla quaresima.
C’è però un altro segno, il profumo, spesso ignorato, che ci può aiutare a vedere le cose in un modo diverso.
Profumo di quaresima: non solo cenere
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"QUARESIMA Istruzioni d’uso" di Alberto Maggi
Con
il mercoledì delle ceneri inizia la quaresima. Per comprendere il
significato di questo periodo occorre esaminare la diversa liturgia pre
e post-conciliare.
Prima
della riforma liturgica, l’imposizione delle ceneri era accompagnata
dalle parole “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”,
secondo la maledizione del Signore all'uomo peccatore contenuta nel
Libro della Genesi (Gen 3,19). E con questo lugubre monito iniziava un
periodo caratterizzato dalle penitenze, dai sacrifici e dalle
mortificazioni.
Oggi
l’imposizione delle ceneri è accompagnata dall'invito evangelico
“Convertiti e credi al vangelo”, secondo le prime parole pronunciate da
Gesù nel Vangelo di Marco (Mc 1,15). Un invito al cambiamento di vita,
orientando la propria esistenza al bene dell’altro e a dare adesione
alla buona notizia di Gesù. L’uomo non è polvere e non tornerà polvere,
ma è figlio di Dio, e per questo ha una vita di una qualità tale che è
eterna, cioè indistruttibile, e per questo capace di superare la morte.
In queste due diverse impostazioni teologiche sta il significato della quaresima.
"QUARESIMA Istruzioni d’uso" di Alberto Maggi
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Il digiuno cristiano/1
In
una stagione in cui i modelli offerti soprattutto alle giovani
generazioni sono quelli della vanità, del successo a ogni costo,
dell’esibizione, dell’incontinenza verbale e comportamentale, i
cristiani dovrebbero avere il coraggio e la franchezza di testimoniare
messaggi capaci di aiutare gli uomini a percorrere cammini di
liberazione e non di asservimento a idoli e miti illusori e fallaci. E
la Quaresima, tempo di “esercizio” per una vita spirituale più profonda
e autentica, può essere l’occasione per richiamare tutti all’etica
perché il problema economico, politico e sociale che affligge
l’occidente è in ampia misura di natura etica, dunque un problema di
coscienze e di scelte individuali che plasmano e progettano la
convivenza civile.
Ha ancora senso il digiuno? di Enzo Bianchi
Una
ragionevole pratica del digiuno è da sempre raccomandata dalle
religioni, dall'ascetismo morale e dalla cura della salute
fisica. Intendo qui per “digiuno” una moderata, volontaria, periodica e
metodica astensione dagli alimenti, soprattutto quelli più pesanti per
la salute, pratica finalizzata ad un perfezionamento della vita morale
sotto le tre suddette angolature: religiosa, in quanto esso rappresenta
un sacrificio cultuale e quindi avvicina a Dio; morale, in quanto,
mediante un saggio dominio dell’appetito del cibo, modera le passioni,
rafforza la volontà e favorisce la vita intellettuale; sanitaria, in
quanto evita di affaticare le funzioni digestive, snellisce e
irrobustisce l’agilità del corpo, allunga la vita.
Il digiuno cristiano non è un ramadan di Giovanni Cavalcoli
Nota dell'Episcopato italiano Il senso cristiano del digiuno e dell'astinenza
Video: Il digiuno che piace al Signore
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Il digiuno cristiano/2
Is 58,3a-10
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,
angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi
e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l'uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,
nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l'aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!».
Se toglierai di mezzo a te l'oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all'affamato,
se sazierai l'afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Il
digiuno è l'espressione del desiderio, della speranza: è come se la
fame passasse in secondo piano, quando si è in attesa
dell'amato, quando si veglia nella notte. Tempo in cui c'è bisogno
di riscoprire il profondo desiderio di Dio, scoprire che Lui solo può
soddisfare il nostro cuore inquieto, che non troverà pace finché non
avremo scoperto che è solo Dio al di sopra di tutto, e finché non
avremo tutto orientato a Lui come Signore unico ed esclusivo nella
nostra vita. (Bruno Forte)
Il
nostro vero digiuno non sta nella sola astensione dal cibo; non vi è
merito a sottrarre alimento al corpo se il cuore non rinuncia
all'ingiustizia e se la lingua non si astiene dalla calunnia. (Leone Magno)
In
tutta umiltà mi sforzerò di essere buono, amante del vero, onesto e
puro; [?] di cercare di veder sempre del bene nel mio prossimo [?] e di
essere un fratello per tutti i miei fratelli. (Gandhi)
Sforziamoci
di lasciare quello che abbiamo fatto di noi stessi col peccato e di
restare quello che siamo stati fatti attraverso la grazia. Ecco, chi è
stato superbo, se convertendosi a Cristo è diventato umile, questo ha
lasciato se stesso. Se un lussurioso s'è ridotto alla continenza,
questi ha rinnegato se stesso. Se un avaro ha smesso di agognar
ricchezze e lui, che rapiva l'altrui, ha imparato a donare il suo,
senza dubbio questi ha lasciato se stesso. (Papa Gregorio Magno)
Anzitutto
digiunate dalle liti e dalle discordie. Abbi poi due ali nel tuo
intenso pregare: quello del facile perdono a chi sbaglia e quello del
privarti di qualcosa per l'indigente. (S. Agostino)
Disponiamoci
come ci è stato insegnato alle feste che si avvicinano: non con il
volto arcigno, ma con ilarità, come si addice ai santi. Chi è
abbattuto, non viene incoronato; chi piange, non ottiene il trofeo. Non
essere triste mentre vieni curato. Sarebbe sciocco non rallegrarsi per
la salute della propria anima, ma dolersi per la sottrazione dei cibi,
mostrando così di dar più importanza ai piaceri del ventre che alla
guarigione dell'anima. (Basilio il Grande)
video: Preghiera per il digiuno
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Uomini e profeti
Fedi e Mondo
In tempo di crisi con Enzo Bianchi, Piero Stefani sabato 18 febbraio 2012
Tutti
percepiamo di vivere in tempo di crisi. Ma rischiamo di restare muti di
fronte alla necessità di trovare risposte urgenti alle richieste che il
nostro tempo ci rivolge. Può essere utile, forse, anche guardare alla
nascita del movimento cristiano, nei primi secoli della nostra era,
come a un tentativo di dare risposta ai mutamenti in atto nel tempo. I
primi testi cristiani ci parlano di una “economia di comunione” che
certo non sarebbe possibile riprodurre su vasta scala, ma che qualche
indicazione di una necessaria solidarietà delle parti ce la possono
fornire. Ne parliamo conEnzo Bianchi, priore del
Monastero di Bose, al quale chiediamo anche una diagnosi dei mutamenti
che il nostro tempo incontra, anche sul piano della religiosità dei
singoli e delle comunità. Su questo interviene anche Piero Stefani, che in libro recente si chiede quale fede è possibile nella chiesa di oggi.
Leggere la Bibbia
“Giobbe. Il giorno della tenebra” con Gianantonio Borgonovo domenica 19 febbraio 2012
Su
nessun libro della Bibbia, credo, ci si è tanto interrogati e si è
scritto tanto come sul libro di Giobbe. Scriveva Sergio Quinzio: “Nel
terrore assoluto di Giobbe (Iob, ‘devoto’, ‘giusto’, ‘pio’)
crollano le regole sacre che cercano di giustificare il dolore con
sottili e tragici equilibri di responsabilità, di espiazioni, di
perdoni. La delusione per il fallimento di tutti i millenari sforzi
sacri rende ancora più intollerabile, infinitamente di più, l’orrore
della sofferenza. Abbattute le difese, il dolore invade e distrugge
tutto, le case degli uomini, gerusalemme, la Torà”. Parole pesanti,
difficili. Ma con Giobbe ne va del senso della vita umana, delle
ragioni del giusto, e dell’immagine stessa di Dio: come credere in un
Dio che permette che il giusto sia sopraffatto?Gianantonio Borgonovo,
studioso di esegesi biblica, propone una lettura del Libro di Giobbe
che sposta l’asse consueto della riflessione: Giobbe è condotto e ci
conduce a una fede “adulta”.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Fratelli (e sorelle) non ditemi… di Giancarla Codrignani
Fratelli
e sorelle, non ditemi che non ho più fede. Ma proprio non riesco a
“celebrare” il cinquantesimo compleanno del Concilio Vaticano II senza
sentirmi ancora una volta stupita e desolata proprio a partire da
quello che mi aspettavo – anche come individua credente – dalla sua
applicazione. Che anche la Chiesa vaticana celebri, mentre congela la
storia e la teologia mi turba meno della fissità della nostra memoria.
Chi ha meno di cinquant'anni non era neppure nato e del
Concilio ne sa tanto quanto della legge truffa o delle manifestazioni
per Trieste italiana. Adesso accade che, poiché
compiamo cinquant'anni, sembriamo rimasti adolescenti che non
abbiano avuto responsabilità o gente di mezz’età nostalgica e depressa.
Intanto il piede volubile del tempo, ora travolgente nella corsa, ora
ritardato dalla podagra, calpesta inesorabilmente tutte le cose. So
bene che il solito “sale della terra” continua a fare il suo mestiere
(modestamente anch'io); ma in cinquant’anni ne sono accadute di
cose da interpretare alla luce proprio di quell'evento!
Fratelli (e sorelle) non ditemi… di Giancarla Codrignani
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CONTINUITÀ/DISCONTINUITÀ UNA DIALETTICA COSTANTE NELLA CHIESA di Bruna Bocchini Camaiani
Si
è molto discusso di continuità e rottura nella interpretazione e nella
ricezione del Concilio Vaticano II. Ma usare solamente categorie così
generali non è di grande utilità per comprendere la ricchezza e la
complessità dei testi conciliari, che sono il frutto di discussioni di
confronti ampi e di mediazioni articolate tra una maggioranza vasta,
anche se articolata, e una minoranza tenace, fortemente organizzata,
che poteva contare su figure importanti della curia romana. Un
confronto, e talvolta uno scontro che si sono prolungati anche dopo il
Concilio.
CONTINUITÀ/DIS CONTINUITÀ UNA DIALETTICA COSTANTE NELLA CHIESA di Bruna Bocchini Camaiani
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CHIESA
E SOCIETA'
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interventi
ed opinioni |
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Mons. Ravasi: Il Cortile dei Gentili allarga i confini
IL CORTILE DEI GENTILI
Dall'illuminista
Parigi alla Tirana ex comunista; da Assisi, patria del Poverello, a
Bucarest, porta d’Oriente. E, a venire: Barcellona, vetrina della
Sagrada Familia, Stoccolma, terra dei Nobel, la Milano sede della
Borsa, Marsiglia, patria di Albert Camus. In futuro: Gerusalemme,
Washington, Vienna. Il Cortile dei gentili si allarga e abbraccia
culture, località, centri accademici diversissimi ma uniti – chiarisce
il cardinale Gianfranco Ravasi, regista dell’operazione voluta da
Benedetto XVI – dal desiderio di indagare il senso del mistero
dell’uomo.
Dall'iniziale
intuizione del pontefice (eravamo nel dicembre 2009) affinchè la Chiesa
aprisse un «nuovo Cortile dei gentili» per dialogare con quanti
«sentono la religione come una cosa estranea» ma vogliono avvicinare
Dio «almeno come uno Sconosciuto», molto è già stato fatto e
altrettanto è in cantiere. Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura, confida: «Il problema è tener testa alle tantissime
richieste: tutto questo significa che c’è un desiderio comune
contrassegnato dalla ricerca di senso». Insomma, da quando il laico "Le
Figaro" titolò l’anno scorso «Il Vaticano si invita alla Sorbona»
(inaudito negli anni passati, se si pensa alla Francia laicissima),
ormai sembra soffiare un’aria nuova tra Chiesa e cultura umanista:
Julia Kristeva, Jean Clair, Remo Bodei, Axel Kahn, Giuliano Amato, Jean
Luc Marion, Rémi Brague, Jean-Claude Casanova, Enzo Bianchi, Massimo
Cacciari, Fabrice Hadjadj. Questi solo alcuni dei nomi che hanno
punteggiato il primo anno di vita del Cortile. E altri se ne stagliano
all'orizzonte.
Ravasi: «Il Cortile allarga i confini»
A
Mitterand che chiedeva: "In cinque minuti mi dica la sostanza della Sua
esperienza di filosofo", Jean Guitton rispondeva: "E' la scelta tra due
soluzioni: l'assurdo e il mistero".
Christopher Hitchens aveva scelto la prima soluzione, denunciando la
religione come "la fonte principale dell'odio in questo mondo".
Insisteva Mitterand: "Ma qual è la differenza? Anche il mistero sembra
assurdo!
"
E Guitton: "No, l'assurdo è un muro impenetrabile contro cui ci si
spiaccica in un suicidio. Il mistero è una scala: si sale di gradino in
gradino verso la luce, sperando". Quale uomo di fede, la mia speranza è
di vedere il giovane ribelle voltarsi verso la luce e salire di gradino
in gradino fino all'oceano di amore nel quale tutto l'odio del mondo
viene immerso. Non ho avuto modo di invitare Hitchens a entrare nel
Cortile. Mi sarebbe piaciuta l'idea di dialogare con lui al di fuori di
polemiche e atteggiamenti preconcetti, cioè come methórios, cosí come
definiva il sapiente Filone d'Alessandria. É proprio questa l'idea del
Cortile dei Gentili: uno spazio aperto alla luce in cui si incontrano e
si scontrano l'assurdo e il mistero, la pura razionalità e il "Tu
Sconosciuto". Spero che la morte sia stata per lui "una porta che si
spalanca e irrompe il futuro", riprendendo l'aforisma di Graham Greene
che tanto amava citare. Sarebbe per lui come entrare in una nuova
infanzia. (Cardinal Ravasi)
Vedi anche i nostri precedenti post:
- "Umanesimo e bellezza, ieri ed oggi" - Il Cortile dei Gentili a Firenze (VIDEO)
- "Il
divino, una passione atea" di Gianfranco Ravasi - Il cortile dei
gentili - Credenti e non credenti di fronte al mondo d' oggi
- Riapre il Cortile dei Gentili
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POLITICA
L’Infedele capovolge l’agenda
politica, tutta proiettata sulla riforma del mercato del lavoro, per
chiederci: ma c’è qualcuno che lo offre davvero, questo lavoro? La
borghesia italiana sta facendo il suo dovere per reagire alla Grande
Depressione? Oppure resta impelagata nelle sue beghe da economia di
relazione, fra la contesa Fonsai sulle spoglie di Ligresti e il duello
al vertice di Confindustria?
Gad Lerner: L’Infedele: i padroni, nel fattempo, che fanno?
Da una parte il falco, Alberto
Bombassei 71 anni padrone della Bembo, dall'altro il più morbido
Giorgio Squinzi 68 anni, fondatore della Mapei, per la sfida che il 22
marzo incoronerà il successore di Emma Marcegaglia
LA7-L'INFEDELE: e i padroni, nel frattempo, cosa fanno? (video puntata integrale)
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Nuovi
estimi catastali, nuova Irpef, nuovi strumenti di lotta all’evasione,
in attesa di sapere cosa succederà con l’IVA. Le tasse secondo il
governo Monti: chi paga, quanto si paga, chi ci guadagna e chi ci
rimette. Tra gli ospiti di Giovanni Floris il presidente dell’ENI
Giuseppe Recchi, il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo,
Maurizio Sacconi del PdL, la presidente dei senatori del PD Anna
Finocchiaro, il presidente dell’Università di Trento Innocenzo
Cipolletta, il presidente della Fondazione Casa della Carità di Milano
Don Virginio Colmegna, il tributarista Raffaello Lupi, il presidente
della Ipsos Nando Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
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Ma cos’è la destra? Cos’è la sinistra? La domanda di Giorgio Gaber
torna in voga dopo l’allarme di Veltroni: non consegnare Monti alla
destra. Ma il governo Monti non era già di destra? O era di sinistra?
Il dubbio resta: stanare evasori e aumentare l’età pensionabile non
aiutano. E mentre i partiti litigano sull’appropriazione ideologica del
governo, si svela la loro vera identità: cioè di organismi a difesa
delle lobby e nient’altro. E allora non si potrebbe approfittare di
quest’anno di pausa tecnica per cambiare qualcosa?
A tre mesi dall'insediamento
dell'esecutivo Monti, su governo.it pubblicato un dossier di 34 pagine
su quanto messo in atto dal governo tecnico. A Palazzo Chigi risparmi
per 43 milioni
Dalle semplificazioni alle norme anti-evasione, tutte le novità del decreto sulle liberalizzazioni
A
100 giorni dal suo insediamento, sembra naturale fare un primo bilancio
del governo Monti. Ma non è facile, perché tutto dipende dalla
prospettiva che si adotta. Perciò dichiarerò subito la mia: la mia
prospettiva è il confronto con quel che c’era prima. Da questa
angolatura, è difficile non tirare un sospiro di sollievo
In
un sol giorno due provvedimenti laici. Ma laici davvero, di quelli che
dicono che la chiesa è naturalmente libera, e lo stato è
costituzionalmente sovrano. Non succede in Svezia, in Norvegia, in
Francia. No no. Succede in Italia. Succede nell’epoca di Mario Monti, e
per sua espressa volontà per quanto riguarda le nuove misure fiscali
che riguarderanno gli immobili ecclesiastici.
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OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Erano
ormai gli ultimi giorni. Camminavano verso Gerusalemme. In due si
accostarono a Gesù. Abbassarono la voce,
forse, nell'avanzare la loro pretesa? «Concedici di sedere,
nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua
sinistra», domandarono Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo.
E pare, nell’ascoltare il Vangelo di Marco in San Pietro mentre
s’inizia il Concistoro, di sentire in quella domanda il fiato antico
dell’ansia di potere, che da sempre domina gli uomini.
Con
una semplice frase Gesù annienta i sogni di gloria dei due: «Potete voi
bere il calice che io bevo? ». Una risposta «folgorante», dice
Benedetto XVI ai vecchi e nuovi Cardinali – il rosso delle porpore
che colma sanguigno la penombra della basilica, sotto la grande
cupola, sotto alle parole millenarie: «Tu es Petrus, et super hanc
petram aedificabo ecclesiam meam». Folgorante davvero, la risposta
sulla via di Gerusalemme, tra Cristo che consapevole si
avviava alla Croce e già la annunciava ai suoi, e quelli che,
testardi, non capivano: sempre bramando gloria e potere, come li si
intende fra gli uomini. (Perché poi gli apostoli erano uomini come
noi: paurosi, vani, ambiziosi, mormoranti. Uomini proprio come
noi).
"Sola gloria è servire" di Marina Corradi
Guarda anche i nostri precedenti post:
- Giornata di riflessione e di preghiera in attesa del Concistoro
- Giornata di riflessione e di preghiera in attesa del Concistoro / 2
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Benedetto XVI avrà un suo account sul
social network per comunicare soprattutto con i giovani. “Non premerà
il tasto invio, ma approverà i contenuti”
Mercoledì scorso, durante la
puntata de “Gli Intoccabili” su La7, è stata mandata in onda
l’intervista con uno dei (presunti) “corvi” che agiscono nei sacri
palazzi. L’intervistato, camuffatissimo per evitare di essere
identificato, ha detto che sono una ventina coloro che stanno facendo
uscire documenti riservati dalle mura vaticane.
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1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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