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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
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alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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Pagina in continuo aggiornamento
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
25 febbraio 2012: giornata nazionale di mobilitazione contro i caccia F-35
Il
Ministro-Ammiraglio Giampaolo Di Paola ha deciso di confermare
l’acquisto di 90 cacciabombardieri nucleari F-35: una delle più
micidiali armi da guerra mai costruite. Un solo aereo costa 120 milioni
di euro, secondo la stima attuale di prezzo destinata però a crescere
come annunciato dal Pentagono e dalla Lockeed Martin a seguito delle
varie disdette e slittamenti di ordini arrivati. In tutto l’Italia
finirà per impegnare più di 10 miliardi di euro ai quali se ne dovranno
aggiungere altri 20-30 per la gestione e manutenzione dei velivoli.
Che
senso ha spendere tutti questi soldi mentre si costringono milioni di
italiani a fare enormi sacrifici e mancano i soldi per il lavoro, la
scuola, la lotta alla povertà, i servizi degli enti locali, la
protezione civile, la polizia e la giustizia?
Contro
questa decisione irresponsabile, la Tavola della pace, la Rete Italiana
per il Disarmo e la Campagna Sbilanciamoci! promuovono una Giornata
nazionale di mobilitazione contro gli F-35 che si svolgerà sabato 25
febbraio 2012 nell'ambito della campagna “Taglia le ali alle armi”
lanciata dalle tre organizzazioni.
In
decine di città (tra cui Torino, Bari, Perugia, Napoli, Milano, Roma,
Novara, Trieste, Cagliari, Trento...) si raccoglieranno le firme dei
cittadini contro l’acquisto degli F-35 che verranno successivamente
consegnate al Parlamento dove si sta discutendo la riforma delle Forze
Amate...
25 febbraio 2012: giornata nazionale di mobilitazione contro i caccia F-35
Vedi anche i nostri precedenti post:
"Disarmo
vuol dire futuro. Per un’economia di giustizia e di pace" Convegno
nazionale di Pax Christi Italia e 44ª MARCIA NAZIONALE PER LA PACE -
Brescia, 30 e 31 dicembre
Niente tagli per i cacciabombardieri F35
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Sembra
una battuta di quelle menti ammalate di idealismi astratti che di tanto
in tanto appaiono sul nostro pianeta per ricordarci alcune verità così
elementari da non renderci conto dell'importanza vitale per la nostra
sopravvivenza. E' il caso dell'aria che tutti respiriamo; che
incoscientemente e impunemente inquiniamo per poi lamentarci di tutti i
disastri che tale comportamento provoca su di noi e sui nostri figli.
E' il caso della esaltazione della potenza militare, della guerra a
tutti i costi come espressione di superiorità e di dominio. Guerre
facilmente evitabili nella maggior parte dei casi se si investissero le
enormi ricchezze impiegate per l'eliminazione delle cause di tali
guerre da ricercare nella povertà, nella ignoranza, nelle ingiustizie,
nei sorprusi, nei pregiudizi e negli interessi economici e
finanziari.
Se scoppiasse la pace la crisi sarebbe risolta
Quanto
spendono gli Stati per la Difesa (in percentuale sul Pil)? Quanto
investono in armamenti gli Usa più della Cina? E chi sono i più grandi
produttori di armi? Come si posiziona l’italiana Finmeccanica? Dove
esportiamo i nostri prodotti bellici? E ancora, per quanto riguarda il
traffico illecito, quali sono le armi leggere più diffuse e quali sono
i canali del mercato nero?
Armi legali e illegali, il grande bazar mondialea cura di Carlo Manzo e Paolo Stefanini
Un mondo di armi di Carlo ManzoNel
documento sui cento giorni del Governo Monti si sostiene che la spesa
per la Difesa in Italia, in rapporto al PIL, è la più bassa d’Europa.
Da un Governo fatto di tecnici e professori ci si aspetterebbe, almeno,
che sappiano “far di conto”. Invece in questo caso, come sul costo dei
caccia-bombardieri F35 e sulle ricadute occupazionali del programma,
stanno “dando i numeri”.
Sulle spese militari, il Ministro dà i numeri Per
future «guerre preventive» in Medio Oriente, Africa, Est Europa, gli
Usa e la Nato varano uno dei più costosi programmi nella storia
dell’alleanza. Solo 13 paesi contribuiranno, Francia e Gran Bretagna
restano ai margini, Spagna e Polonia si tirano fuori. L’Italia al
centro del progetto. Altro che rinunciare agli F35...
Accordo Nato: Sigonella sarà “capitale mondiale dei droni”Finmeccanica,
holding a capo del complesso militare industriale nazionale, ha scelto
l’ex viceministro della Difesa degli Stati Uniti d’America, William J.
Lynn, come nuovo presidente e amministratore delegato della controllata
DRS Technologies, società produttrice di sistemi elettronici avanzati
con sede in New Jersey. Secondo il general manager di Finmeccanica
Giuseppe Orsi, la nomina di Lynn è “fondamentale” per rafforzare il
ruolo del gruppo nel mercato USA della difesa e della sicurezza e
conseguire “un’organizzazione ed una struttura di management più
efficienti e competitive”.
Da falco del Pentagono a supermanager di Finmeccanica
Al
laser o all’uranio impoverito, killer elettromagnetici o nucleari.
Target “virtuali” ma terribilmente reali: bambini, donne, anziani di
cui nessuno conoscerà mai volti e identità. Corpi da spezzare,
stuprare, dilaniare. Continenti da affamare. Popoli da sterminare.
I
signori e i marcanti di morte hanno ipotecato ruolo e funzioni
dell’isola: trampolino di guerra per colpire regimi disobbedienti e
perpetuare ingiustizie e disuguaglianze planetarie; enorme centrale di
spionaggio per incunearsi nelle vite di ognuno, dall’Atlantico agli
Urali, dall’Africa all’estremo oriente. Il territorio siciliano è
divorato dal cancro Sigonella, la più grande base militare Usa, Nato ed
extra-Nato nel Mediterraneo. E le metastasi hanno pervaso Niscemi,
Birgi, Augusta, Pantelleria, Lampedusa, Marsala, Noto-Mezzogregorio,
Pachino, sedi di supersegrete installazioni militari e laboratori
sperimentali dell’olocausto del terzo millennio.
A
Bruxelles, l’ultimo summit dei ministri della difesa della Nato ha
ufficializzato la scelta di Sigonella come “principale base operativa”
dell’AGS (Alliance Ground Surveillance), il nuovo sistema di
sorveglianza terrestre dell’Alleanza: un Grande Orecchio per monitorare
il globo 24 ore al giorno, individuare gli obiettivi e scatenare il
first stike, convenzionale o nucleare, in nome della guerra globale e
permanente, preventiva e distruttiva.
Le guerre future con l’AGS e i droni di Sigonella
video: Sigonella capitale mondiale dei droni
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L’holding
armiera italiana si conferma tra le prime dieci aziende produttrici di
armi al mondo in base allo studio Sipri Top 100 pubblicato stamani
dall’istituto indipendente per la pace di Stoccolma. Nel 2010 ha avuto
un volume d’affari pari a 14,4 miliardi di dollari, rispetto ai 13,3
del 2009. Più in generale, la vendita di armi nel mondo delle prime
cento aziende si attesta sui 411 miliardi.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Cartomanti,
stregoni e sedicenti maestri dell’occulto: per molti di loro il vero
business si chiama usura. Spesso agiscono come pedine del crimine
organizzato. Per pagarli in tanti finiscono in mano al “cravattaio”, ma
a loro ci si rivolge anche per ottenere quei prestiti che gli istituti
di credito sempre più spesso negano
Così
proliferano le nuove banche illegali dei ciarlatani. Solo nel Lazio
140mila cittadini sarebbero sotto usura da parte di circa 2.000
operatori dell’occulto di cui 1.700 solo a Roma.
La cricca dei maghi
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«La
gente col gioco d’azzardo arriva a massacrarsi: come facciamo a farla
uscire da questi circuiti?». Si può tentare un colpo di spugna,
applicando alla pubblicità dei giochi a soldi i criteri di quella per
le sigarette, cioè vietarla. Oppure, almeno, regolamentarla in modo
ferreo. È il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione, Andrea
Riccardi, a proporlo.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Perché un dossier sui diritti umani?
Perchè nessuno possa dire di non sapere.
Perché nessun diritto può essere barattato.
Perché
i diritti umani non siano mai oggetto di baratto per gli interessi di
pochi e i vantaggi economici di un gruppo più o meno grande di
privilegiati. Perché nessun silenzio ci renda inconsapevoli complici
della tortura, della sparizione forzata, dell’uccisione di avversari
politici e oppositori, di inermi contadini o di sindacalisti rurali.
Perché nessuno possa dire, alla fine, di non saperne nulla o di non
essere stato informato. Perché nessuno assecondi politiche assassine
dicendo che i giochi dei potenti sono molto più grandi di noi e che non
possiamo farci nulla. Perché nessuno si nasconda dietro un dito...
"La dignità universale" di Tonio Dell'Olio
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Primo Marzo 2012 La giornata senza immigrati - Sciopero degli "stranieri"
Per
il terzo anno consecutivo su tutto il territorio nazionale si terranno
iniziative di sensibilizzazione e di lotta per il riconoscimento dei
diritti degli immigrati e contro il razzismo istituzionale e la
precarietà. Da Bolzano ad Alcamo una lunga lista di appuntamenti per
lanciare con un'unica voce l'appello che parte da alcuni punti
cardine...
1 marzo 2012, terzo "sciopero degli stranieri"
Un impegno per una maggiore sensibilità dell’informazione
Le iniziative del Sindacato dei giornalisti nella campagna “LasciateCIEntrare”
“Lo
“sciopero degli stranieri”, che lancia un segnale di opposizione ed
estraneità al razzismo, con cittadini italiani ed immigrati riuniti in
una testimonianza e in una battaglia di civiltà, richiede sensibile
adeguata attenzione dell’informazione. Quello del primo marzo è un
appuntamento rilevante che mette al centro i temi dei nuovi diritti e
della precarietà. La Fnsi è impegnata in primo piano su queste
tematiche anche attraverso specifiche attività sindacali (con la
Commissione Nazionale Lavoro Autonomo) e con la promozione di una
cultura dell’informazione sempre più puntuale e corretta su immigrati,
rifugiati e richiedenti asilo, per cui è stata promossa (anche con
altri soggetti) la Carta di Roma.
Lo “sciopero degli stranieri” battaglia di civiltà
Video intervista a Cécile Kashetu Kyenge, portavoce della rete Primo Marzo sugli scopi della manifestazione del 1° Marzo 2012
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Rossella
Urru ha 29 anni, sarda, cooperante del CISP presso il campo dei
rifugiati Saharawi, in Algeria, una ragazza di cui si sa poco, come
d'altronde accade per tutte quelle persone che in silenzio decidono di
mettere in gioco la propria vita per offrirla agli altri. Dal 22
ottobre 2011 è prigioniera di un gruppo estremista, insieme ad altre
due persone: Ainhoa Fernández de Rincón ed Enric Gonyalons. Su questo
rapimento le autorità hanno posto il massimo riserbo, cosa che è
comprensibile da un punto di vista tecnico-strategico, ma che a livello
di comunicazione, fa diminuire lo spessore drammatico della vicenda.
Virginia Odoardi: Rossella Urru, per non dimenticare l'Italia di cui vantarsi
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Ricordando Lucio Dalla
Sono stati
i frati della basilica di San Francesco d'Assisi i primi a dare la
notizia della morte di Lucio Dalla. Su twitter,
alle 12,10, ossia 23 minuti prima dei lanci d'agenzia, il profilo della
rivista online San Francesco patrono d'Italia pubblicava la notizia, un
servizio di cordoglio e anche l'ultimo racconto scritto da Dalla, con
protagonista un francescano. Sono stati gli stessi francescani a
informare, su Twitter, Lorenzo Jovanotti. Questo il ricordo dei frati
di Assisi: «È morto Lucio Dalla, dolore e sgomento della comunità
francescana conventuale di assisi per l'improvvisa scomparsa del
cantautore di Dio. I frati del sacro convento sono sicuri e certi che
San Francesco lo accoglierà per portarlo alla presenza del signore.
Lucio Dalla è morto dopo aver fatto colazione. Un attacco cardiaco l'ha
stroncato mentre si trovava in svizzera per una serie di concerti»
È morto Lucio Dalla. Colpito da un infarto, era in Svizzera per una serie di concerti
Il grande cantautore si “confessa” in questa intervista
Dopo
aver musicato i Salmi ed avere cantato davanti a due papi, Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI, Lucio apre il suo animo e parla del suo mondo
spirituale. “Sono credente e praticante, non mi perdo una messa e giro
col rosario in tasca”. Ma parla anche di Sanremo, del crocifisso, del
suo album “Angoli nel cielo”, del desiderio di dedicarsi al cinema. Un
ritratto inedito di uno dei “mostri sacri” della canzone italiana.
“GIULLARE DI DIO”, L’ULTIMO STRAPPO DI LUCIO DALLA
Ricordiamo il suo ultimo racconto su San Francesco
'Francesco fammi volare' di Lucio Dalla
Ultima intervista rilasciata alla rivista San Francesco Patrono d Italia (video)
- Il ricordo di Vito Mancuso
"Ho
perso un carissimo amico, con il quale c’era profonda consonanza; sono
profondamente toccato, ma parlare di Lucio è il modo migliore per
superare questo momento. L’incontro con Lucio è stato un dono
meraviglioso, perché sono cresciuto con tante delle sue canzoni e la
sua manifestazione di amicizia e di stima nei miei confronti è stata
come vincere uno dei più grandi premi letterari della mia vita".
“Lucio cantava la ricerca di Dio” - Il ricordo di FAMIGLIA CRISTIANA
Ciao Dalla, bambino di "Piazza Grande"
"Henna" non è certo tra le canzoni più famose, ma... (video)
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La magia della grande musica si
scopre quando i grandi cantanti se ne vanno. Ieri milioni di italiani
hanno ripercorso in un attimo la propria vita con la colonna sonora di
Lucio Dalla, così come avevano fatto alla morte dell’altro Lucio
nazionale. Caro amico ti scrivo che nel centro di Bologna non si perde
neanche un bambino e se è una femmina si chiamerà Futura...
Ci sono cascato anch’io ed è stato facile, oltre che bellissimo.
Massimo Gramellini: La nostra colonna sonora
Musicista, poeta, “irregolare”,
artista vero, capace di emozionarsi davanti al Papa. “Le fede
cristiana? E’ l’unica certezza che ho”
Mauro Pianta: Quell'anarchico-religioso di Lucio Dalla
Intervista a Tv2000 (video)
PREGHIERA - 2 marzo 2012
Seppellitelo con uno dei tabarri che gli piacevano tanto. Quindici
giorni fa, Sandro Zara del Tabarrificio Veneto mi ha detto che il suo
principale cliente era proprio Lucio Dalla: ne comprava tanti, sia per
indossarli che per farne dono, sicuro di rimanere impresso più di chi
fa regali qualunque. Seppellitelo con il suo rosario fra le mani, lui
che i miei amici vedevano sempre a messa, a San Domenico la domenica
sera oppure ai Celestini la mattina, o alle Tremiti d’estate (il
rosario che gli aveva dato la mamma quando era partito con gli scout,
mi raccontò).
Seppellitelo con un modellino di Bologna, tipo San Petronio nelle pale
d’altare, per quel suo verso, “nel centro di Bologna non si perde
neanche un bambino”, che mi ha fatto capire la città medievale ergo
cristiana, insomma la città per gli uomini e non per le macchine o per
gli architetti, molto prima che incontrassi i libri di Pierluigi
Cervellati e Marco Romano (un verso che andrebbe scritto a caratteri
cubitali in ogni aula universitaria dove si insegna urbanistica).
Seppellitelo piangendo tutte le lacrime del caso, perché un uomo a così
tante dimensioni può risorgere ma non può rinascere. (autore: Camillo
Langone - fonte: Il Foglio)
(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
LUCIO DALLA - Questa canzone chiude l'album "Canzoni" del 1996. La voce è di Padre Alessandro Fanti.
Vieni Spirito di Cristo - Ghost Track "Canzoni" di Lucio Dalla (audio)
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La pubblicazione
dell’ultimo rapporto dell’Aiea (Agenzia Internazionale per
l’Energia Atomica)relativo al programma nucleare iraniano ha
ulteriormente alimentato le tensioni tra Israele e l’Iran. Sono
aumentati i rischi di un possibile attacco preventivo da parte di
Israele ai luoghi in cui sarebbero localizzate le strutture utilizzate
per il processo di arricchimento dell’uranio. Anche se al momento non è
possibile stabilire né le probabilità né i tempi dell’attacco.
Simone Nastasi: Israele contro Iran: il rischio di non fare "strike"
«La calma prima della
tempesta»: ecco come gli esperti israeliani hanno descritto il conto
alla rovescia iniziato prima dellariunione in programma il 5 marzo tra
il presidente americano Barack Obama e il primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu. Dopo il pellegrinaggio a Gerusalemme dei
diplomatici statunitensi la scorsa settimana, è ora la volta dei leader
israeliani di andare a Washington.
INTER PRESS SERVICE: Israele-Iran: La questione non è se attaccare l'Iran, ma quando
Oggi, 2 marzo 2012, si tengono in
Iran le elezioni parlamentari. Le urne iraniane sono piene di brutti
ricordi. Il 2009, per le presidenziali, è rimasto impresso nella
memoria di tutti come un segno nero sul calendario, sporco del sangue
versato in quei giorni nei quali – come mai dalla rivoluzione del 1979
– il regime degli ayatollah tremò di fronte alla piazza furiosa.
Christian Elia: Iran tra urne e futuro
Intervista
con Rashid Ghannushi, leader del partito islamico tunisino "Ennahdha":
«Lavoriamo insieme, laici e religiosi, per la democrazia del nostro
Paese».
Roberto Zichittella: Ghannushi: la mia nuova Tunisia
Né Afghanistan né Pakistan sono
più luoghi sicuri per Al Qaeda. E allora l’organizzazione terroristica
cerca un nuovo rifugio. Potrebbe essere la Siria? Al Zawahiri, il
leader attuale, ha lanciato un appello per rovesciare il regime
baathista, schierandosi con le proteste. Le reazioni sono state
fiacche, e in più ha fornito una grande carta ad Assad, che da tempo
giustifica le sue repressioni sanguinose con il pretesto della lotta al
terrorismo. E ora potrebbe pure avere anche ragione.
Davide Vannucci: Al Qaeda punta sulla Siria e fa un gran favore ad Assad
Il muro di omertà che circonda
gli orrori e i misteri del Sinai inizia a sgretolarsi. Infatti Solomon,
il giovane testimone oculare eritreo sfuggito 15 giorni fa ai predoni
beduini, è in salvo al Cairo, nelle mani dell’Alto commissariato Onu
per i rifugiati. E per la prima volta il ministro dell’Interno egiziano
ha ammesso davanti alla delegazione Ue, sollecitata da
un’interrogazione dell’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani,
l’esistenza di un traffico di esseri umani ai danni di migranti
subsahariani (soprattutto eritrei e sudanesi del Darfur) nel deserto
della Bibbia.
Paolo Lambruschi: L'egitto ora ammette tutto
Sarà Mack Sall, ex premier
liberale, a guidare la sfida per le presidenziali contro Abdoualye
Wade, presidente uscente, candidato al suo terzo mandato consecutivo.
Le date possibili per il ballottaggio sono il 18 o il 25 marzo. Il
cantante Youssou N'Dour è già sceso in campo al fianco di Sall mentre
nessuno dei candidati sconfitti ha, per il momento, ufficializzato
l'alleanza.
In audio l'intervista realizzata alla vigilia del voto, da Michela
Trevisan a Luciana De Micheli, giornalista che risiede a Dakar.
NIGRIZIA: Senegal: sfida a due (testo+audio)
Assente dalla scena politica,
ma onnipresente nell’economia. Palazzi, auto di lusso, aerei privati e
una fortuna da 2,5 miliardi di dollari. Questo è il ritratto che El
Paìs propone del re del Marocco, Mohamed VI, anticipando stralci del
nuovo libro dei giornalisti francesi Eric Laurent e Catherine Graciet,
in uscita a marzo.
NIGRIZIA: Marocco: il re degli affari
La scuola va rimessa al centro della vita del Paese.
Per l’educazione e la formazione delle nuove generazioni. Per il suo
essere privilegiato punto di incontro tra persone e culture. Ma anche
per la capillarità delle sue strutture fisiche (i muri, per intenderci)
che ne fanno una sorta di “piazza” eletta.
Maria Silvia Sacchi: Ecco dove investire: scuola, scuola,scuola
No
alla scuola dei nonni. Cioè no a incongruenze legislative, no
all’invecchiamento degli insegnanti, no all’ignoranza dei dati
della ricerca medica, no al disinteresse per i giovani, no
al disinvestimento nell’istruzione. Un’altra scuola è possibile.
E’ da dire in tutte le occasioni di discussione e mobilitazione, a
partire dall’Urlo della scuola del prossimo 23 marzo.
In questa puntata di vivalascuola Mario Piemontese illustra
le conseguenze dell’innalzamento dell’età della pensione per gli
insegnanti, Marina Boscaino, Giuseppe Caliceti, Girolamo De Michele e
Marco Guastavigna ne indicano le ricadute sociali e didattiche. Dalla
Camera l’on. Manuela Ghizzoni denuncia ingiustizie e improvvisazioni. E
un appello: “No alla scuola dei nonni“.
VIVALASCUOLA: No alla scuola dei nonni
Caro Beppe, voglio raccontarti
una storia di ordinaria banalità che ben evidenzia l’andamento della
nostra scuola pubblica. Sono padre di una bambina che l’anno prossimo
inizia la sua avventura scolastica. Per esigenze di organizzazione
famigliare volevo che potesse usufruire del tempo scuola ridotto e, mi
illudevo, che dato che la maggior parte necessita del tempo pieno e che
le scuole si lamentano delle difficoltà a garantirlo, non sarebbe stato
un problema.
CORRIERE: Scuola, tempo pieno, ridotto, e bacini di utenza
... Per principio occorre
parlar bene della scuola pubblica, compresi quanti in essa lavorano,
perché da anni è troppo maltrattata dai governanti, perché molti
scaricano su di essa le proprie responsabilità e perché gli operatori
fanno spesso più del loro dovere. Ma in situazioni come questa, una
scuola diventa indifendibile: e con essa il dirigente, gli insegnanti,
i bidelli e l’assistente materiale. Ci sono scuole, neanche poi in
numero così insignificante, per le quali l’handicappato è merce
preziosa quando si formano le classi, le cattedre e i posti, ma poi
diventa un peso, un fastidio, perfino un elemento negativo per
“l’appetibilità” sul territorio...
Franco Buccino: Chi assiste a scuola i ragazzi disabili
... È compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La premessa che vorrei porre è la consapevolezza della crisi di civiltà che stiamo attraversando...
Ettore Macchieraldo: Scuola e decrescita
La denuncia sul portale
Skuola.net. Alcuni istituti, come il Fazzini Mercantini di Grottammare
(Ap), hanno reso obbligatorio un pagamento che per legge è volontario.
Pena la mancata iscrizione. Ma a SkyTG24 il dirigente si difende
SKYTG24: Scuola, contributi truffa: "Se non paghi ti boccio" (testo+video)
È un’assurdità e una follia che
dei bambini nati in Italia non diventino italiani». Parole forti del
presidente Napolitano, che prima di Natale ha sollecitato il Parlamento
a farsi carico del tema dell’acquisizione della cittadinanza italiana
da parte dei figli degli immigrati. Parole riprese nei giorni scorsi
dal ministro dell’Interno Cancellieri e da quello dell’Integrazione
Riccardi, con sfumature diverse. Parole che ci dicono che il tempo è
maturo per intervenire; anzi ne abbiamo perso già troppo, incapaci di
superare lo stallo - sovente molto ideologico - fra le maglie troppo
strette dello ius sanguinis e quelle troppo larghe dello ius soli.
Andrea Gavosto: A scuola si diventa italiani
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Nuove iniziative del movimento ReggioNonTace
Al Presidente della Repubblica italiana
Al Presidente del Consiglio dei ministri
Al Ministro della Giustizia
Ai membri del Consiglio Superiore della Magistratura
Siamo cittadini
di Reggio Calabria che, dopo la bomba alla Procura del 3 gennaio 2010,
abbiamo dato vita al movimento ReggioNonTace, con lo scopo d’assumere
la responsabilità di mettere la faccia, personalmente e pubblicamente,
contro la prepotenza ‘ndranghetista e per contribuire al risveglio
della Coscienza civile, personale e sociale...
Ora, nei giorni
scorsi, abbiamo appreso con non poca preoccupazione la notizia di un
vero e proprio smantellamento di buona parte di questi gruppi di
lavoro: sono stati trasferiti da Reggio Calabria alcuni magistrati, è
stato trasferito il capo della Squadra mobile della Questura, è stato
annunciato il trasferimento del Procuratore Pignatone e s’è saputo che
anche altri suoi collaboratori stanno per essere trasferiti.
il testo integrale della Lettera aperta per trasferimento Pignatone
Il
movimento ReggioNonTace comunica che in data 17 febbraio 2012 ha
consegnato al Comune di Reggio Calabria le 845 firme raccolte (ben 445
in più rispetto a quelle necessarie), per richiedere un’assemblea
comunale aperta con i seguenti punti all’ordine del giorno: Legalità, trasparenza e partecipazione dei
cittadini nella gestione della cosa pubblica (con particolare
riferimento al buco del bilancio e alle eventuali infiltrazioni della
criminalità organizzata all'interno del comune).
Ai
sensi dell’art. 20 dello Statuto comunale, il sindaco dovrà indire la
suddetta assemblea entro il termine di 60 giorni dalla ricezione della
richiesta, cioè entro il 17 aprile 2012.
Il movimento ReggioNonTace
video Conferenza stampa
Vedi anche il nostro precedente post:
LOTTA
ALLE MAFIE - Reggio Calabria: "Solidarietà al pm Lombardo. Stavolta
contiamoci!!! " manifestazione promossa dal Movimento"Reggio Non Tace!"
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Un colpo di pistola di piccolo
calibro è stato sparato la notte tra il 25 e il 26 febbraio contro la
finestra del centro che si occupa di assistenza ai disabili 'Dopo di
noi', realizzato dalla comunità di don Giacomo Panizza in uno stabile
confiscato alla cosca Torcasio. Lo stesso stabile era stato oggetto di
un'intimidazione la notte del 25 dicembre scorso, quando un ordigno di
medio potenziale fu fatto esplodere davanti all'ingresso del centro per
minori stranieri.
Proiettile contro la comunità di don Panizza
Di seguito riportiamo le reazioni
delle associazioni e della politica appresa la notizia dell'attentato
al centro per diversamente abili di don Panizza.
Lamezia, attentato Centro don Panizza: Le reazioni
L’assessore regionale
all'Urbanistica Piero Aiello, nell’esprimere solidarietà a don Giacomo
Panizza, per l’atto intimidatorio rivolto al centro d’accoglienza per
orfani immigrati con sede a Lamezia Terme, parla di “azione indegna”.
“Un atto – prosegue Aiello - che ci lascia sgomenti. Don Giacomo
Panizza svolge, da decenni, una meritoria, competente e libera attività
di assistenza alle fasce meno ambienti con progetti di alta qualità
sociale e socio-assistenziale. Ma, ancora una volta, la mal'erba
criminale sceglie il vile attentato per cercare di imporre la propria
supremazia. A Don Giacomo piena solidarietà e l'invito ad andare avanti
(anche se conoscendolo sappiamo già come la pensa...)”.
Intimidazione centro Progetto Sud, solidarietà a Don Giacomo Panizza
«Mercoledì
dovrà essere la manifestazione della Calabria. Chi sarà in piazza sarà
contro la ndrangheta ed è solo con la nostra presenza che può
sconfiggersi questo male che attanaglia non solo una regione ma intere
comunità. Il nostro continuare ad esserci, nonostante tutto e tutti, è
la forza che ci proviene da tanta gente che vuole il riscatto e vuole,
con tutta se stessa, riuscire a farcela». Questo il messaggio affidato
ad Articolo21 da don Giacomo Panizza presidente di Progetto Sud, la
comunità che si occupa di assistenza ai disabili nella cittadina di
Lamezia Terme, dopo che la scorsa notte è stato oggetto di un nuovo
atto intimidatorio.
"Il giorno che non c’e’ la ‘ndrangheta". Don Giacomo Panizza ad Articolo 21 dopo l’ennesimo attentato
La partecipazione al programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano di
Don Giacomo Panizza della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme.
video
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Mentre
si scende dalla rampa della Strada statale del Lago di Como, uscita
Desio, c’è una distesa di sabbia. Sono circa 30mila metri quadrati,
ma è solo il tappo di quella che a Desio è meglio conosciuta come
la “cava della ’ndrangheta”. E non mancano punti di contatto con la
politica comunale e regionale.
Luca Rinaldi: Cave e cemento, le mani della 'ndrangheta su Desio
La pace: incontro con l'altro
HOREB n. 60 - 3/2011
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale
SommarioE' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME)
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA – 2012 CAMMINANDO NELLA VIA DI GESÙ
Lettura del Vangelo di Marco
Dal 25 Gennaio al 28 Marzo
presso la sala del convento dalle h. 20.00 alle h. 21.00
Calendario degli incontri
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Scuola di Formazione per la Vita Cristiana "SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale del Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale
Vicariato di Barcellona P. G. (ME)
III ANNO
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La Bibbia in un frammento
"Non indurci in tentazione, ma liberaci dal male".
(Matteo 6,13)
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Domenica
26 febbraio 2012, "Le Frontiere dello Spirito", il programma di cultura
e attualità religiosa, curato e condotto dal Cardinale Gianfranco
Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi.
Nella
prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi dopo una premessa
sul tempo liturgico della Quaresima, soffermandosi sul significato del
termine Ascesi, che richiama l'esercizio ... commenta quindi con la
consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Gn 9,1-8-15) e il
brano del salmo (24/25,4-9) proclamati nella celebrazione della
domenica.
L'arcobaleno
simbolicamente altro non è che l'arco da guerra di Dio col quale Egli
giudica i perversi, i malvagi... e che viene deposto nel cielo...
Nella
seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, il servizio "Misericordia passione che trasforma il
mondo".
La
Pietà di Michelangelo è forse è una delle immagini più intense e
struggenti della misericordia che è proprio il tema scelto quest'anno
per il ciclo della quaresima, anche perché la misericordia è
al centro del messaggio di Benedetto XVI: "Non potete non essere
misericordiosi"
Un percorso proposto attraverso storie. volti e racconti per capire cos'è la misericordia oggi, chi sono i misericordiosi...
Il
biblista don Flavio Dalla Vecchia chiarisce bene il significato
profondo del termine misericordia anche attraverso la sua
etimologia.
Ernesto Olivero, fondatore del Serming e dell'arsenale della Pace di Torino, ha fatto della misericordia una scelta di vita...
il video della puntata intera sul sito Mediaset
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce (Sal 16,5-7).
Vivere e morire
Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare. (Sal 16,8)
Altro non serve
Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro. (Sal 16,9)
Lo sguardo oltre
Perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione (Sal 16,10).
La luce del terzo giorno
La sapienza non entra in un'anima che opera il male né abita in un corpo schiavo del peccato (Sap 1,4)
Ora il senso
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L'importanza del Silenzio - Ascolta si fa sera. Puntata del 25 febbraio 2012
In studio il Rabbino Benedetto Carucci Viterbi, Preside delle Scuole Ebraiche di Roma
Ascolta si fa sera - Puntata del 25 febbraio 2012 (audio)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"B come BRACCIA..." di Giovanni Mazzillo
Alla scoperta dell’Altro. Da cercare con braccia protese, verso l’altro-da-sè, verso l’invisibile, verso il tutt’altro.
La
riflessione sulla pace fa spesso riferimento al volto. Volto come icona
e come relazione. Come appello e come realtà umana primaria: da
guardare, da accarezzare, da consolare. Ma anche come luogo e come
strumento di intesa e d’amore. Come sorriso e come specchio
dell’Invisibile.
Il
volto presuppone e richiama le mani e le braccia. Le proprie braccia e
quelle dell’altro. Le proprie: in quanto braccia che si protendono
al di là di se stessi, come a voler sollevare se stessi. Sono
braccia protese verso il cielo e così appaiono in alcuni graffiti
preistorici, in mezzo a scene di caccia e di vita ordinaria; tra
animali fuggenti o feriti, su linee che forse vogliono
rappresentare la superficie della terra, e in mezzo a simboli che
evocano gli alberi. Eppure proprio ciò verso cui le braccia si
elevano non ha alcuna visualizzazione. Quelle braccia sembra che
si protendano verso l’invisibile. Appunto verso ciò che non è
riproducibile nemmeno con una semplice linea o un segno alludente
a una qualsiasi forma.
B come BRACCIA... di Giovanni Mazzillo (pdf)
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Eminenza,
il Parkinson l'ha privata della voce, mezzo grazie al quale noi tutti
ci riconosciamo. Il silenzio molte volte spaventa. Ora che è
spinto ad ascoltare la sua «voce interiore», ha intrapreso una
sorta di «nuovo viaggio» nel quale trova emozioni, sensazioni o
certezze che prima non riusciva a cogliere?...
Ho
sempre pensato che parlare con i giovani è più fruttuoso che parlare
dei giovani. Queste lettere me ne danno l'occasione e vi ringrazio
per la vostra sensibilità umana e spirituale. In verità voi
mi cogliete nel mezzo di un processo che penso sarà ancora un po'
lungo. Mi trovo in una condizione che non è ancora di totale
afonia. Grazie all'aiuto di terapisti e con l'ausilio di mezzi
tecnologici posso ancora comunicare, seppur con molta fatica. Non
riesco quindi a descrivere bene ciò che sto vivendo, se un
chiudersi della comunicazione verbale o lo sforzo di parlare ancora
malgrado tutto. Non ho paura del silenzio. Mi vado chiedendo
tuttavia cosa voglia dirmi il Signore con questa crescente
difficoltà che da un lato sto combattendo, dall'altro sto accettando...
Prigionieri del silenzio? Parlate con il cuore Il confronto con se stessi rende più autentici di Carlo Maria Martini
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Il 6 febbraio del 1992 moriva padre David Maria Turoldo.
Sono
passati vent'anni e la profezia sembra aver abbandonato la
storia. Oggi più che mai il canto di David è attuale. Lo vogliamo
ricordare con il monito che lasciò ai giovani all'arena di
Verona: “O l’uomo è uomo di pace o non è uomo”.
Sono
passati vent'anni da quel canto strozzato. Morì David Maria
Turoldo nei giorni più rigidi dell’inverno in quel 6 febbraio di brina
sulle lapidi dei cimiteri. Il drago non faceva più paura come il giorno
in cui si sedette come un re sul trono proprio nel centro esatto del
suo ventre. Quando la bestia apparve sul monitor del dottor Waldthaler
a Bressanone era piena estate, agosto 1988. Ci vollero alcuni giorni
per avere il referto esatto di tanto dolore. Glielo portò l’amico
Sandro Bonardi, che gli fu vicino in quei momenti difficili, durante il
ritiro al santuario di Pietralba: “Entro in refettorio – racconta
Bonardi – e trovo Davide, solo, seduto al posto vicino alla porta della
cucina. Allora decido. Gli dico: ‘Davide hai un cancro al pancreas’.
Risponde sereno, ma con la consueta voce baritonale, e dando un pugno
sul tavolo, liberatorio dopo mesi di tensione: ‘Finalmente so cosa ho,
non potevo sopportare che mi dicessero che non avevo niente, come una
giovane innamorata. Quello che mi dispiace è che, vedrai, morirò sotto
la costellazione di...’. E nominò un eminente politico allora al
governo”.
L'acqua era così buona di Francesco Comina
Don Tonino saluta per l’ultima
volta, in quel febbraio 1992, il suo amico padre David Maria Turoldo.
Tra ruggiti e poesia, traspariva la sua irrefrenabile voglia di cieli
nuovi e terra nuova. Vogliamo
dare spazio a don Tonino, alle sue parole. Rilanciare – come scrivevamo
nel numero di gennaio – le sue provocazioni evangeliche rivolte alla
Chiesa, alle istituzioni, alla politica e al popolo della pace. Lo
facciamo riportando quanto scritto da don Tonino in occasione della
morte di padre Turoldo (6 febbraio 1992), un suo grande amico e grande
profeta dei nostri tempi. L’ultima
volta che l’ho visto è stato l’anno scorso. Andai a trovarlo a Padova,
in ospedale. Vibrava sotto le flebo, come un leone incatenato. E anche
quella volta mi ruggì versi d’amore per la Chiesa. Sempre così, padre
Turoldo. I suoi ruggiti bisognava decodificarli. Senza la
ritrascrizione in chiave d’amore della colata lavica dei suoi
sentimenti, si rischiava di provare sconcerto.
Carezze e graffi di Tonio Dell'Olio e Renato Sacco
Leggi anche i nostri precedenti post:
- Ricordando padre David Maria Turoldo a 20 anni dalla sua morte - "Il Nulla e la Parola" di Gianfranco Ravasi
- Ricordando padre David Maria Turoldo a 20 anni dalla sua morte (2) - "QUANTO CI MANCHI, FRATELLO!" di Ettore Masina
- Ricordando padre David Maria Turoldo a 20 anni dalla sua morte (3) - "Appello ai giovani:nuova aurora di pace"
- Ricordando padre David Maria Turoldo a 20 anni dalla
sua morte (4) - "SPERARE E' PIU' DIFFICILE CHE CREDERE. AIUTIAMOCI A
SPERARE!"
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Potremmo riformulare la lieta notizia di Gesù...
Questo è il segno dell'alleanza...
Tutti sospiriamo per il cielo...
La parola di Dio...
Il Signore ha colorato la sua Parola...
Porre Dio al primo posto...
C'è una spiritualità pericolosa...
Questo è un mondo senza misura...
L'amore si offre in punta di piedi...
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Carissimi,
in
occasione della Quaresima sento il bisogno di condividere con Voi
alcune riflessioni che mi stanno particolarmente a cuore. Come Vescovo
desidero che la nostra diocesi sia una comunità profetica che annunci
con gioia la Parola (e le indicazioni del piano pastorale ci stanno
spingendo ad acquisire questo nuovo stile) e la testimoni in tutte le
sue azioni. Vi chiedo, pertanto, di accogliere questo scritto con
amorevolezza e simpatia: non contiene divieti o limitazioni ma
indicazioni che potrebbero aiutarci a crescere nella fede e nella
santità.
Ho
deciso di scrivere in occasione della Quaresima perché è il tempo forte
che la liturgia ci fa vivere in costante ascolto della Parola e in
sincera conversione per una adeguata
preparazione all'incontro con il Risorto. Ritengo che
dobbiamo valorizzare la grazia di questo tempo liturgico facendo in
modo che la nostra vita sia sempre più modellata su quella di Cristo
che, a partire dal battesimo, abita in noi; la Sua presenza ci spinge a
far morire in noi l’uomo vecchio e a camminare in una vita nuova,
preannuncio e anticipo della risurrezione.
La riflessione che vi propongo riguarda lo svolgimento delle feste patronali nelle nostre comunità parrocchiali...
mons.Montenegro: "Le feste patronali siano fedeli al Vangelo e all'uomo"
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Altro che Ici, il problema della Chiesa è trovare preti
Altro
che Ici, il vero problema della Chiesa è il calo delle vocazioni. I
sacerdoti cattolici nel mondo sono 410 mila. Ma le vocazioni calano in
Europa, mentre crescono sopratutto in Asia e Africa. E in Italia? Negli
ultimi dieci anni, dal 2000 al 2009, la Chiesa cattolica ha dovuto fare
a meno di circa 8 mila preti, fra decessi ed abbandoni, mentre ne sono
stati ordinati quattro mila 500.
Sono
secolarismo e relativismo, per la Chiesa, le due cause principali del
calo nelle vocazioni. Un fenomeno di cui si legge da anni, oggetto di
discussioni e convegni, ma i numeri continuano ad essere in
diminuzione. A ben vedere però, la flessione di nuovi aspiranti preti
non è un fenomeno omogeneo: non in tutti i paesi del mondo la Chiesa
soffre il problema allo stesso modo. La crisi delle vocazioni si
manifesta soprattutto in Occidente, al contrario, nei paesi
latino-americani e in Africa il trend di nuovi ordinati è positivo e
ciò consente alla Chiesa di tracciare un bilancio mondiale
complessivamente non negativo.
Altro che Ici, il problema della Chiesa è trovare preti di Nicola Di Turi
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Uomini e profeti
Fedi e Mondo
Bosnia: vent’anni dopo con Erri De Luca, Roberto Morozzo Della Rocca,Luca Rosini sabato 25 febbraio 2012
Bosnia
vent’anni dopo. Quali segno ha lasciato il conflitto sanguinoso del
1992-95? Perché ha lasciato in questa terra tracce più crudeli che in
altre regioni della ex Jugoslavia? Quali sono le tensioni che
attraversano ancora oggi il paese, dietro la realtà di una
modernizzazione che, come ovunque, ma forse più drammaticamente, fatica
a trovare una strada di giustizia e di sviluppo? Quale ruolo possono
avere oggi le religioni, dopo essere state, almeno apparentemente,
fattori scatenanti il conflitto? Ne parliamo conErri De Luca, che a lungo è andato in Bosnia al seguito di convogli umanitari; con Roberto Morozzo Della Rocca, storico dell’Europa orientale, conoscitore della regione per la Comunità di Sant’Egidio;Luca Rosini , regista e esperto di cinematografia dell’Europa dell’est.
Leggere la Bibbia
“Cantico dei cantici: il libro che brucia le mani ” con Gianantonio Borgonovo domenica 26 febbraio 2012
Eccoci
al Cantico dei cantici. Un libro che “rende impure le mani”, come
dicevano i commentatori antichi parlando dei libri sacri, nel senso che
andavano tenuti separati dai libri non sacri. Del Cantico dei Cantici
disse Rabbi Aqivà: “Il mondo intero non vale quanto il giorno in cui
Dio diede il Cantico a Israele”. Tuttavia sia nella tradizione
rabbinica che in quella cristiana l’esplicito erotismo del Cantico ha
richiesto, per essere “domato”, una serie di interpretazioni
allegoriche, per fare di quell’amore tra un uomo e una ragazza
l’immagine dell’amore tra Dio e Israele o tra Cristo e la sua chiesa.
Oggi l’esegesi rivaluta la “lettera” di una passione totalmente umana,
ma la difficoltà del testo (non è chiaro chi siano tutti i personaggi,
chi stia parlando di volta in volta) richiede una accurata esegesi. Il
biblista Gianantonio Borgonovo ci propone una originale interpretazione.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Giornata mondiale di preghiera delle donne 2012: «Possa la giustizia prevalere»
Tre
donne uniscono i loro sforzi per salvare dall'abisso una quarta
persona. Su di loro aleggia lo Spirito Santo, poiché Dio è presente
quando amiamo davvero, non con vuote parole, ma con i fatti e nella
verità. Questa immagine drammatica, ma anche ricca di speranza, opera
di un’artista malese recentemente scomparsa, Hanna Cheriyan Varghese,
della Chiesa Ortodossa, è contenuta nel logo del tema scelto per la
Giornata mondiale di preghiera 2012: «Possa la giustizia prevalere ».
L’iniziativa
si tiene il 2 marzo in 170 nazioni del mondo ed è diffusa tramite un
movimento femminile interconfessionale coordinato da diversi
comitati nazionali e locali facenti riferimento al comitato
internazionale con sede a New York, presieduto attualmente da Annette
Poitier e diretto da Eileen King.
Le donne in dialogo chiedono giustizia (pdf)
In
anticipo rispetto alla tradizionale Festa della donna, si celebra
quest’anno il 2 marzo la “Giornata mondiale di preghiera delle donne”,
un’iniziativa che affonda le sue origini nel XIX secolo quando gruppi
di donne di fede protestante di Stati Uniti e Canada avevano avviato
delle attività comuni a sostegno di tante in difficoltà sia in patria
che all'estero. Seguì ben presto l’idea di una Giornata unitaria
dedicata alla preghiera “di” e “per” le donne, poi fissata al primo
venerdì del mese di marzo.
La dimensione femminile nella preghiera ecumenica
il sito La giornata mondiale di preghiera 2012 dalla Malaysia
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Il ricordo di Shahbaz Bhatti a un anno dalla sua morte
Personalità
cattoliche, leader cristiani, studiosi musulmani e attivisti per i
diritti umani ricordano Shahbaz Bhatti a un anno dalla sua morte. Il
ministro cattolico per le Minoranze è stato assassinato da un commando
estremista la mattina del 2 marzo 2011, il corpo crivellato da una
trentina di proiettili. In questi mesi gli inquirenti hanno cercato più
volte di insabbiare la vicenda, attribuendo il movente a dissapori
familiari prima e a divergenze economiche poi. Tuttavia, la società
civile intende mantenere vivo il suo ricordo, promuovendone il lavoro,
gli ideali, il suo testamento politico e culturale per un Pakistan
laico e multiculturale.
Musulmani e cristiani ricordano Shahbaz Bhatti, “leader” delle minoranze
Francesca
Milano, giornalista del Sole 24 Ore, presenta a Teleradio Padre Pio il
suo libro "Morte di un blasfemo" che celebra la straordinaria figura di
Shahbaz Bhatti, ministro cristiano per le minoranze religiose in
Pakistan, ucciso dai fondamentalisti islamici il 2 marzo del 2011.
video
L’arcivescovo
emerito di Lahore traccia un ricordo personale del ministro cattolico
per le Minoranze. Il prelato sottolinea il “carisma naturale” e il suo
essere diverso dai “politici corrotti”. Il suo impegno era basato
“sull’esempio di Cristo” e ha dedicato la sua vita “al riscatto delle
comunità oppresse”.
Mons. Saldanha: Shahbaz Bhatti, uomo onesto e “martire” per i diritti delle minoranze
Giustizia
per l'assassinio del ministro cattolico Shahbaz Bhatti e serio impegno
del governo per tutelare le minoranze religiose nel paese. Lo chiedono
oggi, 2 marzo, le organizzazioni che difendono i diritti umani, nel
primo anniversario della morte del ministro Bhatti, ucciso un anno fa a
Islamabd da un commando di estremisti islamici.
"Il governo del Pakistan ha fallito nel proteggere le minoranze"
Sorgerà
a Islamabad una Università intitolata a Shabhaz Bhatti. Il progetto,
già approvato e finanziato, è in corso di realizzazione: si sta
individuando l’area per l’edificazione e si prevede che il complesso
sarà pronto entro due anni. E’ quanto dice all’Agenzia Fides, a un anno
dalla morte del Ministro cattolico per le Minoranze religiose Shabhaz
Bhatti, suo fratello Paul Bhatti, Consigliere speciale del Primo
Ministro e presidente della “Shabhaz Bhatti Memorial Trust”, fondazione
che ha promosso il progetto.
Una Università e un museo intitolati a Shabhaz Bhatti, nel primo anniversario della morte
Vedi anche i nostri post precedenti:
- Shahbaz Bhatti martire dei nostri giorni
- Ricordando Shabaz Bhatti
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A un anno dall'assassinio del
ministro delle minoranze pakistano, AsiaNews presenta le testimonianze
di coloro che l'hanno conosciuto e che continuano la sua battaglia per
un Pakistan laico e rispettoso di tutte le confessioni ed etnie. La
fecondità del suo martirio è evidente nel suo Paese, ma anche in altre
nazioni. Il suo "testamento" è divenuto fonte di ispirazione per
milioni di persone. Anche per vincere la tiepidezza di molto mondo
cristiano.
... Ad un anno dal suo feroce
omicidio sono in tanti (cristiani, autorità musulmane, politici e gente
comune) a considerarlo un martire. L’onestà e l’attenzione verso i più
deboli e soprattutto il coraggio – sostenuto dalla fede cristiana – di
andare oltre le intimidazioni, hanno rappresentato per Bhatti un vero e
proprio programma di vita. Gli ostacoli burocratici messi in campo per
fermarlo non sono serviti ad arginare il desiderio di verità incarnato
nel proprio lavoro, vissuto come un importante compito istituzionale e
morale...
A un anno dalla morte del ministro cattolico Bhatti, la denuncia delle Ong cristiane e di Amnesty International
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
“Etica
cristiana e vita in società”, è il titolo della relazione inaugurale
svolta ieri pomeriggio (ndr. domenica 26 febbraio) dal cardinale mons.
Angelo Scola, nell'ambito del ciclo di Conferenze di
Quaresima, organizzate a Parigi nella Cattedrale di Notre-Dame. Le
“Conferenze di Quaresima” sono una tradizione che si ripete a Parigi
dal 1835. È un percorso che accompagna la vita diocesana ed entra nel
dibattito sociale e politico. A partire da prospettive diverse,
approfondiscono il nesso tra la fede cristiana e le sfide poste dalla
contemporaneità. Il ciclo di conferenze quest’anno ha come tema:
“La solidarietà, esigenza etica e speranza spirituale?”
Dopo
l’introduzione dell’arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois, ha preso
la parola il cardinale Scola, sgombrando subito il campo dagli
“equivoci della solidarietà”: “la solidarietà come appello retorico,
puramente sentimentale, a ‘fare del bene’; e “la solidarietà come
maquillage del capitalismo, cioè come ‘etichetta’ per sdoganare con
l’inganno un modello economico non raramente predatorio, magari sotto
forma di ‘aiuti umanitari’ in cambio di ricchezza”. “In entrambi i casi
come è facile capire, - ha sottolineato l’arcivescovo di Milano - non è
in gioco nessuna ‘esigenza etica’, né tantomeno una ‘speranza
spirituale’. È chiaro dunque – ha aggiunto il porporato - che la
‘maniera di dare’ fa davvero la differenza: un conto è dare perché si
riconosce una interdipendenza ineludibile e perciò una
corresponsabilità in relazione a un bene comune da condividere; un
conto è dare perché si ha a cuore solo se stessi”. Allora “perché abbia
senso parlare di solidarietà, occorre – ha spiegato il cardinale Scola
- riconoscere un bene comune sociale, che è innanzitutto il bene
dell’essere insieme (in comune). Di tale bene comune, la solidarietà
esprime appunto la compartecipazione nei beni e nei pesi sociali;
d’altra parte, - ha continuato il porporato - se vogliamo godere di
questo bene comune in un modo non lesivo della dignità umana, non
possiamo mortificare (paternalisticamente) l’agire degli attori
sociali: la sussidiarietà serve proprio a questo scopo, cioè esprime
l’iniziativa (singola o collettiva), altrettanto fondamentale e non
riducibile al tutto sociale stesso”. Il cardinale Scola ha poi
sviluppato la sua riflessione sull’etica cristiana in rapporto alla
secolarizzazione, alla nuova laicità, al mondo globalizzato. Dopo l’intervento ha risposto alle domande dei presenti.
il testo integrale (in italiano) “Etica cristiana e vita in società”
Dialogo
con i presenti, in lingua francese, del cardinale Angelo Scola dopo la
relazione sul tema «Ethique chrétienne et vie en société»
l’audio dell’intervento dell’Arcivescovo: Prima parte – Seconda parte
il video
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Lettera aperta alla Chiesa italiana
Vorremmo una Chiesa che ripensasse la propria struttura gerarchica e i
propri rapporti con la società, che rinunciasse a privilegi e potere,
che considerasse i credenti non come gregge da guidare, ma come Popolo
di Dio che partecipa e cammina in autonomia e libertà. Sono alcune
delle «inquietudini» e dei desideri manifestati nella Lettera aperta
alla Chiesa italiana di 7 preti, religiosi e religiose – don Alessandro
Santoro, prete della Comunità delle Piagge (Fi), la teologa domenicana
Antonietta Potente, il frate servita Benito Fusco, don Pasquale
Gentili, parroco di Sorrivoli (Ce), don Pier Luigi Di Piazza, del
Centro Balducci di Zugliano (Ud), don Paolo Tofani, parroco di Agliana
(Pt) e don Andrea Bigalli, parroco di S. Andrea in Percussina (Fi) –
che già nello scorso gennaio indirizzarono una lettera aperta ai
teologi e alle teologhe italiani, invitandoli ad un incontro pubblico
alla Comunità delle Piagge per confrontarsi e discutere di come poter
riavvicinare la teologia al mondo e alla storia (v. Adista Notizie nn.
1 e 2/12 ).
Con
questa nuova lettera aperta, è la quarta volta in due mesi – oltre alla
lettera ai teologi, c’è stata la Lettera di Natale dei preti del
Triveneto (v. Adista Notizie n. 1/12) e la lettera ai delegati che
parteciperanno al secondo Convegno ecclesiale delle Chiese del nord-est
scritta da alcuni preti e laici di Treviso e Vicenza (v. Adista Segni
Nuovi n. 1/12) – che gruppi di cattolici, sia laici che religiosi,
prendono la parola per manifestare il loro disagio nei confronti
dell’istituzione ecclesiastica e il loro desiderio per una Chiesa
altra: povera, collegiale, inclusiva, in una parola, evangelica.
Pubblichiamo
di seguito la Lettera aperta alla Chiesa italiana, che è stata
sottoscritta da oltre 250 fra laici, preti, religiosi e religiose di
tutta Italia e che può essere ancora firmata scrivendo a
appellochiesa@gmail.com (Fonte: Adista Notizie n. 8/12)
il testo integrale della Lettera aperta alla Chiesa italiana (pdf)
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POLITICA
L’Infedele si interroga: può
esserci democrazia senza i partiti? Che fine sta facendo la politica,
sospesa nella stagione dei tecnici chiamati a governare in nome di
ragioni superiori, dettate da organismi sovranazionali non elettivi?
Mario Monti garantisce che il suo governo durerà al massimo un anno e
che poi lui tornerà all’Università Bocconi.
Gad Lerner: L’Infedele: i partiti senza politica e il dopo Monti
Dopo
Monti politica senza partiti? Ospiti di Gad Lerner: Stefano Fassina,
Maria Stella Gelmini, Roberto D’Alimonte, Massimo Giannini, Ida
Dominijanni e Enrico Musso
LA7-L'INFEDELE: Dopo Monti? ma ancora Monti naturalmente (video puntata integrale)
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Quanto
costa mantenere un anziano, e quanto costa far studiare un giovane?
L’Italia non è un Paese per vecchi ma nemmeno per i giovani, tra
servizi sociali sempre più ridotti, salari bassi e tasse alte. Se ne
parla a Ballarò.Ospiti di Giovanni Floris il sindaco di Firenze Matteo
Renzi, il sottosegretario al lavoro Maria Cecilia Guerra, lo scrittore
francese Dominique Lapierre, l’economista Michele Boldrin, il
segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente della
Regione Emilia-Romagna e della conferenza dei presidente delle Regioni
Vasco Errani, il presidente della regione Piemonte Roberto Cota, il
direttore del Giornale Alessandro Sallusti, il presidente della Ipsos
Nando Pagnoncelli. In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
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È
PARTITA l'Opa su Monti. Ed è più ostile di quanto non sembri. Dopo
Casini, anche il Cavaliere lancia dunque la sua offerta pubblica
d'acquisto sul Professore. Silvio Berlusconi ha avvelenato i pozzi per
un quasi ventennio, costruendo un "bipolarismo di guerra" fondato
sull'aggressione e la delegittimazione dell'avversario.
E adesso, come per miracolo, si concede una folgorazione tardiva: la
Grosse Koalition all'italiana, o all'amatriciana. Pdl, Pd e Terzo Polo,
secondo l'ex premier, dovrebbero accordarsi per candidare Mario Monti a
Palazzo Chigi anche per la prossima legislatura.
Sulla carta, una proposta tutt'altro che peregrina. L'ipotesi di un "Monti bis" riflette un sentimento diffuso.
Il
comitato di presidenza dell'Abi, l'Associazione Bancaria Italiana, si è
dimesso in protesta contro il decreto liberalizzazioni passato ieri al
Senato. L'Abi è il sindacato del sistema bancario e fa il proprio
mestiere. Combatte quelle liberalizzazioni che colpiscono le rendite
del sistema bancario.
In questo particolare caso, la norma che ha scatenato la reazione
dell'Abi è quella che cancella le commissioni sugli affidamenti.
Mario Monti ha appena fatto in
tempo, mercoledì, a dire che se il suo governo riuscirà a raggiungere i
propri obiettivi non gli sarà chiesto di proseguire anche dopo il 2013:
un modo elegante per far capire che i partiti lo aiutano fino a un
certo punto a fare quel che è necessario e ad attuare il programma per
cui è stato chiamato. Ed ecco Berlusconi di nuovo in campo, ieri, a
obiettare che nel 2013 la formula della larga coalizione di Pdl, Pd e
Terzo polo potrebbe rafforzarsi e continuare con l'ingresso nel governo
di ministri politici dei tre partiti e con l'obiettivo di realizzare (o
completare) il programma delle riforme più urgenti, dalla giustizia al
fisco all'architettura istituzionale.
In politica, specialmente in quella
italiana, tutto può succedere. Ma il pronostico sulla continuazione
dell’esperienza del «governo strano», con l’appoggio dei tre più grandi
partiti, anche nella prossima legislatura è ormai generale. L’ha fatto
intuire lo stesso Mario Monti, quando, mercoledì scorso, non lo ha più
escluso, sia pure con quelle sue locuzioni allusive e un po’ criptiche.
Lo ha confermato, ieri, Silvio Berlusconi, con il linguaggio alla sua
maniera, diretto e senza sfumature.
La
libertà di stampa che per la lunga stagione del berlusconismo è stata
la bandiera della definizione della democrazia, può tornare ad essere
tranquillamente stracciata? Da quella stessa area sociale che l'aveva
impugnata? Finito Berlusconi, insomma, torneremo alle passate macerie?
Alle vecchie diatribe sui giornalisti servi dei padroni?
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OPINIONI E COMMENTI
Dai documenti ora pubblicati non emerge dunque alcuna novità di
contenuto. Quello che più mi ha colpito, nel leggere la lettera di
Bertone a Tettamanzi, è lo stile con cui è scritta.
Bertone nel mirino per questioni
finanziarie e per i malumori suscitati fra i diplomatici. Tra i nomi
dei possibili sostituti del segretario di Stato spunta quello del
cardinale Leonardo Sandri
La
proposta di Galli Della Loggia: tutti i vescovi siano elettori del
Papa. La replica di Melloni: «Così si snatura il suo essere vescovo di
Roma»
«Il papato è debole», bisogna rafforzarlo in senso presidenzialista
allargando la base elettorale del conclave anche ai vescovi e ai
superiori degli ordini religiosi. È la proposta avanzata dal
politologo Ernesto Galli Della Loggia con un articolo pubblicato
sull’ultimo numero di «La Lettura», inserto culturale del «Corriere
della Sera».
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