"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°12 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dal 17 al 23 marzo 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 30 marzo 2012 | | ||||||||||||||||
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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì) Il 2 febbraio 2010 é nato il Blog di Tempo Perso PIETRE VIVE che viene aggiornato quotidianamente e mette così a disposizione in modo facile e veloce una o più notizie ******************* Siamo anche in FaceBook con la pagina sociale "QUELLI DELLA VIA" ******************* Siamo anche in Twitter con la pagina "QUELLI DELLA VIA" *******************
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Quali
valori sono stati alla base del lungo percorso di sviluppo della realtà
socio-economica italiana e quali invece caratterizzeranno il nostro
futuro: è questo il filo rosso che attraversa la ricerca realizzata
dalCensis nell'ambito delle attività per le celebrazioni del
150° anniversario dell’Unità d’Italia
Video degli interventi di: Giuliano
Amato - professore - Presidente del Comitato dei Garanti
del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, Ordinario di Diritto
Costituzionale Comparato all'Università La Sapienza di Roma, Presidente
del Centro Studi Americani e Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia
Italiana Treccani
Presentazione della ricerca
Giuseppe De Rita - presidente del CENSIS
Paolo Peluffo - sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giuliano Amato Giuseppe De Rita Video integrale -------------------------------------------- La
Fondazione Censis ha promosso la ricerca “I valori degli italiani.
Dall’individualismo alla riscoperta delle relazioni” nell'ambito delle
attività per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Al
centro della ricerca troviamo i valori degli italiani: quelli che sono
stati alla base del lungo percorso di sviluppo della realtà
socio-economica italiana e quali invece caratterizzeranno il nostro
futuro. Anche grazie al confronto con i risultati di un’analoga ricerca
sui valori degli italiani condotta venti anni fa è stato possibile
ricostruire come ‒ dalla famiglia al lavoro, al rapporto con la
spiritualità ‒ siamo cambiati. E capire se le scintille di speranza che
vanno emergendo, fatte di responsabilità e attenzione alla
relazione, riusciranno a essere un nuovo motore per il nostro
futuro. I valori degli italiani: l'82% degli italiani si definisce spirituale In cosa crediamo, cosa desideriamo? Il Censis assicura: non si pensa più a "sé", ora vince il "noi"
Ci
si scherzerebbe sopra: Dio - Patria - Famiglia. E se ne trarrebbero le
conseguenze: che cosa siamo diventati, che cosa andiamo cercando, dove
si va a ricascare, infine. Ma forse la questione è meno suggestiva a
più rispondente alle curiose dinamiche dell’alternanza sociale: c’è un
tempo per pensare a sé e un tempo per pensare a noi.
Non è (più) un Paese per individualisti Segnali
incoraggianti: dalla ricerca emerge che si è passati da un forte
soggettivismo alla ricerca di relazioni. Intervista a Paola Ricci
Sindoni, docente di filosofia morale
Sui “valori degli italiani” qualcosa sta cambiando -------------------------------------------- 21-28 Marzo: VIII Settimana di Azione Contro il razzismo Una Catena Umana in tutta Italia per dire “No a tutti i razzismi”
Mercoledì 21 marzo 2012, alle stessa ora in 35 città italiane, l'UNAR
– Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, con il patrocinio di UNHCR (Agenzia Onu
per i Rifugiati) organizza la prima “Catena Umana” nazionale per dire
No a tutti i razzismi.
L'occasione è fornita dalla Giornata Mondiale Contro il Razzismo, anniversario della strage di Sharpeville in Sud Africa, dove il 21 marzo 1960 la polizia sparò sui manifestanti uccidendo 69 cittadini neri in protesta contro il regime dell’apartheid. Alle ore 10.30 in punto, nelle 35 città che hanno aderito all'iniziativa, un variegato popolo anti-razzista fatto di studenti, insegnanti, volontari dell'associazionismo, comunità straniere, cittadine e cittadini si prenderanno per mano e circonderanno i luoghi-simbolo della cultura italiana, per manifestare pubblicamente il rifiuto del razzismo e della xenofobia. L'iniziativa principale si svolgerà a Roma, con il patrocinio del Comune, dove la “catena” abbraccerà il Colosseo sulle note della canzone“One love” di Bob Marley, cantata da tutti i partecipanti ed eseguita sul palco da Loredana Errore, giovane cantante italiana di origini rumene, accompagnata dall’Orchestra “Arcobaleno” della Scuola Media Sperimentale “G. Mazzini” di Roma. Dal palco del Colosseo, si parlerà di integrazione, cittadinanza e discriminazione, con gli interventi di saluto di autorità pubbliche, tra gli altri il Vicepresidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli, il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi, la portavoce dell’UNHCR Laura Boldrini, il direttore dell’UNAR Massimiliano Monnanni, la Consigliera Nazionale di Parità Alessandra Servidori, seguiti da letture interpretate da Mariano Regillo. Vari i momenti di riflessione e testimonianza come quella della sig.ra Ndeye Rokhaya Mbengue vedova di Moudo Samb, uno dei due ragazzi senegalesi uccisi a Firenze lo scorso 13 dicembre. L'appuntamento è alla stessa ora, alle10.30 in punto, nelle città di: Agrigento –
Piazza Pirandello, Arezzo – Piazza Grande, Bari –
Teatro Petruzzelli, Bergamo – Piazza
Matteotti, Bologna – Piazza Maggiore, Brescia –
Piazza della Loggia, Cagliari – Piazza del
Carmine,Catania – Piazza Università, Cento (FE) – Piazzale della
Rocca, Como – Piazza del Duomo, Crema –Piazza del
Duomo, Ferrara – Castello Estense, Firenze - Piazza
Santissima Annunziata, Foggia – Piazza Umberto
Giordano, Frosinone – Piazza Gramsci, Lecce –
Piazza Sant'Oronzo, Lecco – Piazza
Garibaldi, Lodi – Piazza della Vittoria, Mantova –
Lungolago Gonzaga, Messina – Piazza Duomo, Milano –
Piazza Duomo, Monza – Piazza Roma, Palermo – Teatro
Massimo, Pavia – Piazza Vittoria, Perugia – Piazza
IV Novembre, Ravenna – Basilica di S.
Giovanni, Roma – Colosseo, Rosarno – Campo
d'accoglienza, Contrada Testa dell'acqua, Salerno – Teatro
Verdi, Sondrio – Piazza Garibaldi, Torino – Mole
Antonelliana, Trieste – Piazza Vittorio
Veneto, Varese – Piazza Monte Grappa Venezia – Riva degli
Schiavoni, Viterbo – Piazza S. Lorenzo
In particolare modo a Rosarno il
piccolo centro calabrese divenuto tristemente simbolo
dello sfruttamento dell'immigrazione clandestina nel nostro Paese
per dire “No a tutti i Razzismi”, cittadini italiani e stranieri si
terranno per mano circondando il Campo d'Accoglienza, nella Contrada
Testa dell'Acqua, con la partecipazione del regista Mimmo Calopresti.
La
catena Umana è solo una delle numerose iniziative che l'UNAR realizza
per l'VIII Settimana di Azione Contro il Razzismo, in programma dal 21
al 28 marzo 2012, con il patrocinio dell’UNHCR - Alto Commissariato ONU
per i Rifugiati, e degli Enti Locali partner dell'UNAR nell'attuazione
di programmi territoriali di contrasto e prevenzione delle
discriminazioni.
Sarà possibile seguire l'iniziativa su Facebook all’indirizzo: http://www.facebook.com/norazzismi
La
Settimana continua, in più di trenta città italiane, con una serie di
eventi informativi, attività ludico-aggregative e di piazza, momenti di
riflessione e di formazione nei luoghi di lavoro e di studio, con il
coinvolgimento di enti locali, mondo della scuola, forze sindacali ed
imprenditoriali, associazioni del settore e comunità straniere. A
chiudere la lunga maratona di iniziative, l'importante Convegno
internazionale organizzato da UNAR e ANSI (Associazione Nazionale
Stampa Interculturale), in programma a Roma nei giorni 2 e 3
aprile, che intende puntare l'attenzione di opinione pubblica ed
addetti ai lavori sul tema“Media e Diversità in Italia e in Europa”. Nel
corso della due giorni, che prevede la partecipazione di esponenti del
Governo Italiano, quali i Ministri Fornero e Riccardi, delle
istituzioni Europee e del mondo dell'informazione, viene fatto il punto
sulla rappresentazione della diversità culturale nei mezzi di
informazione a livello europeo e viene conferito il Premio
giornalistico “For Diversity Against Discrimination 2011”. Per maggiori dettagli:
(Fonte: http://www.unar.it/) -------------------------------------------- “E’ preoccupante vedere che
razzismo e discriminazione continuano a essere così pervasivi in tutta
l’Unione europea. I politici devono dimostrare capacità di guida e
trasmettere con forza il messaggio che l’uguaglianza nell’accesso al
lavoro, alla casa e all’istruzione è cruciale per costruire una società
prospera e coesa, ancor più necessaria in tempi di crisi economica. Non
possiamo permetterci di respingere ai margini interi settori della
popolazione europea”. È con queste parole che Chibo
Onyeji, presidente dell’Enar (Rete europea anti-razzismo) ha
introdotto il “Rapporto ombra 2010-2011”, lo studio sulla xenofobia e
la discriminazione in Europa
Stella Spinelli: L'Europa è razzista --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)21 marzo, giornata Mondiale sulla sindrome di Down Da diversi anni, in Italia e in molti Paesi del mondo, il 21 marzo si celebra il World Down Syndrome Day, ovvero la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, un importante appuntamento per informare, sensibilizzare e promuovere la collaborazione tra le diverse associazioni mondiali che si occupano di tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down. Perché è stata scelta proprio questa data?
IL 21 MARZO RICONOSCIUTO DALL'ONU GIORNATA MONDIALE SULLA SINDROME DI DOWN ...
Oggi che il mondo celebra la Giornata per la sindrome di Down è la
festa di Luca e di tutti i bambini e gli adulti come lui, ma nelle loro
case la fatica da portare avanti resta la stessa...
Persone Down, l’accoglienza fa superare la disabilità Che
succede se in una qualsiasi pubblicità, anche la più glamour e
patinata, sostituiamo a un attore un ragazzo con la sindrome di down?
Non succede nulla, quasi non ce ne accorgiamo. Mercoledì 21 marzo si
celebra la Giornata mondiale sulla sindrome di Down e il Coordinamento
delle associazioni delle persone con sindrome di Down insieme
all’agenzia pubblicitaria Saatchi and Saatchi hanno trovato un modo
unico e originale di promuovere l'importanza dell'integrazione di
questi individui nella società.
21 marzo, giornata Mondiale sulla sindrome di Down video Ci aveva pensato tanto tempo fa
Andrea Mantegna, a Mantova, a rendere protagonista e addirittura degno
della rappresentazione della Natività un bambino speciale, con gli
evidenti segni della sindrome di Down, come è stato dimostrato da
studiosi inglesi.
Una tela su commissione, dei
potenti Gonzaga, ma anche un modo per sdoganare con 500 anni di
anticipo l’immagine irresistibile di normalità che viene dai bambini e
dai ragazzi con sindrome di Down.
Down, irresistibile normalità Un
piccolo vademecum linguistico sulla sindrome di Down e sulle questioni
ad essa collegate, utile per imparare a usare un linguaggio
appropriato, accurato e inoffensivo, sia quando si comunica a un
pubblico in generale, sia quando ci si rivolge alle stesse persone con
sindrome di Down o alle loro famiglie. La sindrome di Down Cosa dire e cosa NON dire -------------------------------------------- Ancora pregiudizi da superare. L’esperienza d’integrazione al laboratorio d’arte degli «Amici» di Sant’Egidio
Maria Giovanna Faiella: Down, una vita come gli altri --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)A
un anno dall'avvio delle celebrazioni, sabato 17 marzo al
Quirinale ha avuto luogo un incontro con il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano su ”Bilancio e significato delle celebrazioni per il
150° Anniversario dell’Unità d’Italia”. Alla cerimonia, coordinata da
Giuliano Amato, ha partecipato come ospite d’eccezione Roberto Benigni
con il ”racconto” di alcuni brani significativi tratti dalla
letteratura risorgimentale e patriottica.
Il video dell'intervento di Benigni
-------------------------------------------- Siamo più o meno italiani di un
anno fa? Siamo più poveri, più arrabbiati, più disorientati. Ma forse,
e con qualche sorpresa, anche più italiani. Non era affatto scontato,
il 17 marzo 2011. La ricorrenza dei Centocinquanta planò su un Paese
distratto e cinico, ripiegato nel suo «particulare» e poco propenso a
farsi sedurre dal fascino retorico della Patria.
Massimo Gramellini: Alla festa è mancato il futuro --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)La
strage di Tolosa ha lasciato muta l’Europa e inorridita Israele. Prima
di ogni giudizio, prima di una riflessione che non potrà né dovrà
mancare, pesa su tutto lo sgomento...
In
questa Europa così saggia e attenta al proprio passato, in questa
Europa che ha davanti agli occhi le camere a gas e le racconta con
tanto slancio nei libri di scuola, capita ancora di morire perché si è
ebrei. L’orrore, lo sgomento, la paura, lasciano addosso una rabbia
amara e impotente.
L'antico demone che risveglia l'orrore A
Tolosa, un “folle” cavalcando uno scooter, armato di una pistola, ha
assassinato esseri umani innocenti, grandi e piccoli con feroce
determinazione animata da un odio nutrito con ossessione fanatica.
Questa volta sono ebrei, colpiti proditoriamente nella loro istituzione
educativa.
Le
vittime sono un insegnante, due suoi figli piccini e un adolescente
anche se l’intento del carnefice era quello di fare una strage di
maggiori proporzioni, la logica quella dello sterminio indifferenziato
purché l’obiettivo fosse quello odiato, il “perfido giudeo”. La stessa
mano probabilmente ha colpito già tre “maledetti mussulmani”, tre
paracadutisti francesi di origine magrebina.
In questi casi, di primo acchito, si cerca una spiegazione rassicurante: è un folle...
La peste nera Quando
accadono tragedie come quelle di Tolosa, mi chiedo se si possono ancora
considerare gli ebrei come i capri espiatori della Storia. Ebbene,
la risposta è sì...
L'Europa antisemita (pdf) Jonathan, il rabbino-ragazzo che dedicava la vita ai bambini Il rabbino ha coperto i piccoli Gabriel e Arieh con il suo corpo Era tornato a fare l'insegnante nel luogo dove aveva studiato da bambino. Al rabbino Jonathan Sandler, nato a Parigi 30 anni fa, la sonnacchiosa Tolosa piaceva - hanno raccontato gli amici - per «la tranquillità». Una città (la quarta più popolosa di Francia) dove era arrivato nel settembre scorso con l'idea di studiare in pace e crescere i suoi tre figli accanto alla moglie, lasciando per un paio d'anni la combattiva Gerusalemme, il quartiere di Kiryat Hayovel dove avevano casa e il centro di studi ebraici Zichron Shimon dove contava di tornare a completare gli studi. Sandler era una di quelle persone per cui gli studi sono un tour che non finisce mai. È morto davanti all'entrata dell'istituto Ozar haTorah (che comprende anche un collegio di 50 studenti e una sinagoga) dove insegnava la Torah (la Bibbia). L'ultimo gesto d'amore di papà Jonathan Le spoglie di Jonathan Sandler, 30 anni insegnante di religione, dei suoi figli Gabriel e Arieh, di 4 e 5 anni, più quello di Myriam Monsonego, 7 anni, figlia del rabbino e direttore della scuola Ozar Hatorah, sono partite alla volta di Israele per essere sepolte mercoledì 21 a Gerusalemme. --------------------------------------------
... Ci sono
molte zone oscure nella dinamica di questo affare che mettono in causa
gli apparati d’intelligence, di investigazione e repressione dello
Stato, e alcune domande che mettono in causa la società francese, e
europea. Tralasciamo per ora le prime, vediamo le seconde. Intanto come
è potuto accadere che il giovane dal sorriso luminoso e allegro la cui
foto campeggia oggi in prima pagina di molti giornali, abbia potuto
arrivare, se egli lo ha fatto, all’ignominia dell’omicidio dei bimbi
alla scuola ebraica. Si stenta a crederlo. Non basta il richiamo al
fanatismo religioso, al viaggio in Afganistan e in Pakistan, al dramma
dei bambini palestinesi che spesso muoiono colpiti dalla bombe
dell’esercito israeliano. Merah appare figlio dell’esclusione e
discriminazione dei ghetti che stanno e crescono nel cuore della
Francia metropolitana, piuttosto che delle moschee, fossero anche le
più fondamentaliste.
Bruno Giorgini: La società francese, vista da Tolosa Ce
n’eravamo dimenticati. O meglio, c’eravamo illusi che la rete del
terrorismo islamico non pescasse più nelle acque d’Occidente. Ci
stavamo abituando a pensare che al-Qaeda non fosse più in grado di
colpirci a casa nostra, in Europa, com’era avvenuto con gli attentati
spaventosi a Madrid nel 2004 e a Londra nel 2005. Speravamo, ed eravamo
quasi convinti, che la follia omicida del Jihad, la guerra santa contro
«gli infedeli e i crociati», fosse ormai in via d’estinzione dopo
l’uccisione del suo capo Benladen e ancor più dopo la nascita dei nuovi
movimenti popolari che hanno caratterizzato le "primavere arabe".
La tragedia di Tolosa ci ha fatto ripiombare nell’incubo, come se una mano crudele avesse deciso di far girare all’indietro l’orologio della storia. Luigi Geninazzi: Tolosa, nuovi incubi --------------------------------------------------------------- (SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Il 20 marzo 1994 la
giornalista RAI Ilaria Alpi e l'operatore Miran Hrovatin, inviati in
una Somalia dilaniata dalla guerra civile, dove regnano la violenza, i
traffici illegali, il caos, sono uccisi in un agguato a Mogadiscio.Sono il simbolo di un giornalismo libero e coraggioso
A 18 anni dalla morte di Ilaria e Miran Il filmato dell'edizione straordinaria del Tg3 in cui con grande commozione si annuncia la notizia
1994, muore Ilaria Alpi. Tg3 edizione straordinaria --------------------------------------------------------------- Oggi si celebra la Giornata
Mondiale della Poesia istituita dall’Unesco al fine di riconoscere
all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del
dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.
"Quelli della Via" invita tutti gli amici a pubblicare le poesie preferite come commento a questo post. Rai.tv - Giornata Mondiale della Poesia --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Monsignor
Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente
della Commissione Lavoro, giustizia e pace della Conferenza episcopale
italiana, docente di Storia della Chiesa con una lunga esperienza di
operaio in fabbrica negli anni della giovinezza, continua a porsi una
domanda. “Con questa riforma la precarietà sarà vinta? O resteremo
comunque in un clima di precarietà? O addirittura l’aumenteremo?”
Bregantini: lavoratori, non merci Il
lavoro, anzi "il non lavoro" uccide, soprattutto se lo si perde in un
paese del profondo Sud. È successo ancora. Due vite spezzate, nel
Salentino e in Calabria. Scorrano, in provincia di Lecce, conta appena
settemila abitanti. Lì, dove evidentemente le occasioni per trovare un
nuovo impiego sono men che esigue, quasi nulle. Se poi a questa
situazione già deprimente, si somma la scomparsa del proprio genitore
ed il peso di dover pensare ad una mamma invalida ed ai propri
fratelli, ecco che diventa tutto buio intorno e la mente spinge verso
il gesto estremo, verso la decisione di chiudere con l’esistenza, di
farla finita.
Licenziati per crisi: due suicidi al Sud Suicidi
e ancora suicidi tra gli imprenditori a tal punto che la CGIA di Mestre
ha proposto proprio in questi giorni un fondo di solidarietà per
mancanza di credito gestito in stretta collaborazione con i consorzi
Fidi. Sono cinquanta negli ultimi tre anni quelli che si sono tolti la
vita. E tra quei cinquanta molti non erano falliti o stavano fallendo.
Erano in una drammatica crisi di liquidità perché vantavano crediti che
non riuscivano a incassare.
Piccoli suicidi tra imprenditori. Il dramma, in Italia è figlio della crisi di liquidità
Quasi
tremila suicidi in un anno, uno al giorno per motivi legati al lavoro.
I dati pubblicati dall'istituto di ricerca "Eures" sono tragicamente
chiari. E con la crisi economica il numero di persone che si sono tolte
la vita è aumentato di quasi il 6%, con un incremento vertiginoso pari
quasi al 40% fra i disoccupati. Nel Nord-Est, cuore pulsante del
tessuto produttivo italiano, il fenomeno è esploso in tutta la sua
tragicità: 50 piccoli imprenditori si sono suicidati negli ultimi tre
anni.
Ascolta il servizio di Massimo Pittarello a Radio Vaticana: Crisi e suicidi: nasce "Terraferma" per aiutare imprenditori e lavoratori in difficoltà La
crisi internazionale ha colpito duro, anzi durissimo, soprattutto nel
ricco (o ex ricco) nordest. Migliaia i posti di lavoro persi dal 2008 a
oggi, ma la notizia più sconvolgente riguarda i suicidi degli
imprenditori, mai così tanti come negli ultimi anni.
L’area
del Veneto è fra le più colpite. Ormai sono molti gli imprenditori che
denunciano situazioni finanziarie insostenibili e non ottengono alcun
aiuto dalle banche. Una delle maggiori difficoltà, come sottolineano
dalla Confartigianato veneta, è data dalla fatica che gli imprenditori
fanno per riscuotere i crediti da altre imprese. A volte è tanto
difficile farsi pagare che si finisce sul lastrico e si è costretti a
chiudere baracca e burattini. E, come detto, non sono pochi quelli che
decidono di farla finita, anche con la vita.
Italia, suicidi e imprenditori: in Veneto nasce Life Auxilium -------------------------------------------- La crisi continua a uccidere.
Perché è la crisi a guidare la mano di quanti, non riuscendo più a
onorare i debiti, decidono di farla finita.
REPUBBLICA: Suicidia imprenditore nel pescarese Rovinato dai debiti si è impiccato Crisi economica, imprenditori
stremati, suicidi. Un fenomeno atroce che sta contrassegnando questo
periodo. Un fenomeno che deve essere contrastato, combattuto. E,
secondo la CNA di Montebelluna, la ricetta è prima di tutto culturale.
OGGI TREVISO: Crisi e suicidi: per la CNA la ricetta è culturale La crisi c’è e si fa sentire in
tutto il Paese, però. La Cgia ha reso noto che da settembre 2008 allo
stesso periodo del 2011 l’indebitamento (medio) delle famiglie italiane
è aumentato del 36,4 per cento.
E-ONLINE: Italia, le famiglie sempre più indebitate Nell'Italia attraversata dalla
crisi, storie di ordinario disagio a Genova: un disoccupato di 45 anni,
preoccupato per le condizioni di salute della figlia, è salito oggi su
un traliccio nella periferia della città e ha minacciato di lasciarsi
cadere se qualcuno non lo avesse messo nelle condizioni di comprare le
scarpette ortopediche per la figlia malata.
AVVENIRE: Disoccupato sale su un traliccio: "A mia figlia malata servono scarpe ortopediche" Sfrattati e senza lavoro. Così,
un rumeno, un tunisino e un albanese hanno deciso di porre rimedio da
soli alla crisi degli alloggi, occupando uno stabile sfitto da 15 anni.
E’ accaduto a Firenze la scorsa settimana.
Luca Galassi: Toscana, 200mila sotto sfratto Intervista a Giuseppe De Rita,
presidente del Censis, sullo scottante tema del precariato in Italia:
non riguarda solo i giovani, ma soprattutto 40enni e 50enni espulsi dal
lavoro.
Francesco Chiavarini: De Rita: sono i precari il vero dramma --------------------------------------------------------------- “Lo
sviluppo, se non è accompagnato da una politica di welfare, tende
ad essere disgregante”. Ne è convinto Agostino D’Ercole,
presidente dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e
docente universitario, intervistato dal Sir per riflettere sulle
politiche sociali indirizzate al mondo della disabilità in un momento
di grave crisi economica.
SIR: Uno sforzo per l'equità E' nato a Roma presso l'Opera
don Calabria l'Ambulatorio Sociale di Psicoterapia, dove i pazienti
delle fasce più deboli possono non pagare.
Luca Attanasio: Roma, il paziente paga... se può --------------------------------------------------------------- Giornata mondiale dell'acqua Un mondo sempre più assetato
Oggi è la Giornata mondiale dell'acqua, dedicata alla produzione agricola. E non interessa solo l'Africa, ma anche zone dell'Europa soggette a stress idrico. Come il Sud d'Italia. Giuseppe Altamore: Un'agricoltura idroesigente Giuseppe Altamore: Profughi idrici Giuseppe Altamore: Il mistero dei Maya Giuseppe Altamura: Le guerre dell'acqua tra mito e realtà Mentre il mondo celebra la
Giornata Mondiale dell’ Acqua, l'UNICEF invita i governi a
prestare particolare attenzione alle persone che vivono nelle zone
rurali e che non godono dei progressi del loro paese, specialmente per
quanto riguarda l'accesso all'acqua potabile e ai servizi
sanitari di base.
UNICEF: Giornata mondiale dell'acqua 2012 (testo+video)
Acqua, Africa chiama Africa
Fino al 30 marzo, Amref lancia l’iniziativa di un sms solidale a numero 45508. Obiettivo: costruire pozzi, acquedotti, dighe per dare acqua pulita a scuole, a villaggi, a famiglie. Luciano Scalettari: Corno d'Africa e Sahel, le frontiere della sete Luciano Scalettari: La carenza dell'"oro blu" Luciano Scalettari: Kenia, una giornata al campo di Turkana A giugno erano solo 2.300, oggi
ce ne sono quasi 8.000. I profughi siriani in Libano, nonostante il
confine sia ormai bombardato e infestato di mine, aumentano di ora in
ora. Ma queste sono solo le cifre ufficiali: perché «stimiamo che ce ne
siano almeno altri 5.000 nella valle della Beqaa non registrati»,
ammette Dana Sleiman portavoce della sezione libanese dell’Alto
commissario Onu per i rifugiati (Acnur).
Susan Dabbous: Libano, un limbo per 8.000 siriani in fuga dall'odio Dovrebbero
entrare in vigore a luglio 2012 le sanzioni dell’Unione europea, votate
all’inizio di febbraio da Bruxelles contro l’Iran per dissuadere
Teheran dal portare avanti il suo programma nucleare che l’Ue e gli Usa
ritengono abbia una finalità militare.
Christian Elia: Iran Turchia e il business delle sanzioni
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Oggi a Genova la diciassettesima edizione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie", promossa dall'associazione Libera e Avviso Pubblico per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie. "Genova Porta d'Europa " è lo slogan che accompagnerà la giornata, durante la quale si incontreranno nel capoluogo ligure oltre 500 familiari (italiani e stranieri) delle vittime delle mafie in rappresentanza di un coordinamento di oltre 5000 familiari. La
memoria e l'impegno sono già stati protagonisti nella capitale ligure a
partire dal pomeriggio del 16 marzo con l'incontro tra i familiari
delle vittime delle mafie e la veglia ecumenica.
Sono
tanti, più di 400, e vengono dalle regioni dove la mafia, le mafie,
hanno colpito più duro: Calabria, Sicilia, Campania. I familiari delle
vittime delle mafie, riuniti al teatro Carlo Felice di Genova per la
17/ma Giornata della memoria e dell'impegno voluta da Libera, si
conoscono e si riconoscono guardandosi negli occhi. Don Luigi Ciotti
che siede davanti a loro comincia a parlare ricordando una frase di
Saveria Antiochia, madre di Roberto, il poliziotto che venne massacrato
dai killer di Totò Riina e Bernardo Provenzano mentre cercava di
salvare Ninni Cassarà. "Quando ti uccidono un figlio sparano anche su
di te", aveva detto Saveria poco prima di morire. "E così - dice don
Ciotti - è necessario che tutti sentano sulla pelle quei colpi di
pistola, perché venga mantenuta alta la memoria e perché la lotta alla
mafia non si fermi"...
GENOVA: I FAMILIARI PLAUDONO I FUNERALI DI STATO PER PLACIDO RIZZOTTO Si
è conclusa con un lungo discorso di don Luigi Ciotti la manifestazione
al Porto Antico di Genova, evento centrale della 17/a Giornata della
Memoria e dell'Impegno promossa da Libera.
Guarda
la pagina di LIBERA dedicata alla manifestazione con Il Messaggio del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la galleria
fotografica della giornata:
DA TUTTA ITALIA OLTRE CENTOMILA A GENOVA
video: L'intervento di don Ciotti al Punto di Corradino Mineo
-------------------------------------------- Il fiume colorato di Libera a Genova? Raccontiamolo con le "s".
Successo,
certo. In un momento di vuoto della politica, di sbandamenti e
frustrazioni, l'associazione fondata da don Luigi Ciotti ha raccolto
intorno a sé a Genova più di centomila persone provenienti da tutta
Italia. Per dire no alla mafia e per lanciare le sue proposte. Nessuna
bandiera di partito, moltissimi striscioni di scuole, dal Piemonte alla
Sicilia. Ai livelli alti del paese sembrano indaffarati a smontare
leggi e processi e pubblica moralità. Il paese più moderno e vitale
raccoglie invece le forze per decollare. Libera come speranza... come sentimento... come solidarietà... come saggezza... come scandalo. GENOVA, DALLA SPERANZA ALLA SAGGEZZA
Consulta la rassegna stampa nel sito di LIBERA
A
partire dalle ore 7 l'arrivo delle delegazioni dei partecipanti da
tutta Italia. Concentramento del corteo a piazza Vittoria e partenza
del corteo alle 9:30 per arrivare a Piazza Caricamento - Porto Antico Video per seguire il corteo e viverne il clima video: Ascoltiamo l'intervento di don Luigi Ciotti -------------------------------------------- Don Luigi Ciotti ad Agorà il 16/3/2012 (Video) Il fondatore di Libera approfondisce la questione sulla criminalità organizzata italiana, intervenendo in studio ad Agorà da Genova, in occasione della XVII Giornata della Memoria e dell'Impegno a favore di tutte le vittime delle mafie Video: Luigi Ciotti ad Agorà 16/3/2012 parte 1-2-3-4
-------------------------------------------- C'è un'Isola delle tante isole
siciliane che si chiama Lampedusa. Terra d'odissee, più vicina
all'Africa che all'Italia, è nata per accogliere invece che respingere.
Le sue coste a Sud, ricche di cale ed insenature hanno dato riparo e
speranza a migliaia di moderni Omero, nei secoli in fuga da guerre e
miserie. Quelle a Nord, a strapiombo sul mare, guardano l'Europa pronta
a respingere piuttosto che ad accogliere. Nel mezzo c'è il Mare
Mediterraneo, l'avanguardia dei nuovi traffici delle mafie e posto al
mondo con più vittime delle criminalità organizzate internazionali (si
stimano 1500 morti circa solo nel 2011).
LAMPEDUSA PORTA D'EUROPA ''Le organizzazioni criminali nel Mediterraneo hanno fatto più vittime che le guerre di mafia. Diciamo basta ai venditori di illusioni e chiediamo speranza e concretezza. La politica faccia la sua parte fino in fondo, bisogna fare di pi''. Lo ha detto, a Lampedusa, don Luigi Ciotti , in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo di tutte le vittime delle lotte alle mafie, promossa da Libera e Avviso pubblico. IMMIGRAZIONE: DON CIOTTI A LAMPEDUSA, BASTA VENDITORI SOGNI video Da Lampedusa le foto di Linda Liotta ''Nemmeno
5 ore dopo la chiusura della bella manifestazione contro le mafie,
organizzata da Libera in collaborazione con Legambiente, che ha animato
l'isola per due giorni, un incendio ha devastato un padiglione interno
al cortile della scuola dove le associazioni avevano incontrato scuole
e cittadini sui temi della legalità e dell'immigrazione''. Lampedusa: Legambiente, incendio doloso dopo manifestazione contro mafie -------------------------------------------- E
veniamo all'attualità del nostro Paese. Sono tornate alla ribalta le
stragi di Capaci e di via d'Amelio nelle quali hanno perso la vita gli
esimi magistrati Falcone e Borsellino con le rispettive scorte.
Sembravano ormai risolte con l'epigrafe di attentati di mafia, ma è
emerso che quelle stragi possono essere state architettate in combutta
con forze politiche e istituzionali. Si dice e si documenta che accenni
in questo senso ci sono nelle stesse confidenze fatte dalle vittime ai
familiari e ad altri, confermate anche da loro comportamenti. Il che fa
dire che se si fosse guardato a quelle stragi con gli occhi delle
vittime poteva uscire prima la luce della verità. Vittorio Cristelli: Guardare con l'occhio delle vittime (pdf) Dal
1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno
per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo,
primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova.
Dopo la splendida giornata del 17 marzo a Genova in tutta Italia
tantissime iniziative per ricordare le vittime innocenti delle mafie.
LIBERA: 21 marzo: Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie “È l’ora di scuotere le
coscienze, di indignarsi, di tornare ad essere liberi di parlare e di
vivere. Liberi di giocare come non è stato permesso di fare ad un
bambino come mio figlio”. L’appello arriva dal sagrato di piazza Duomo
nella prima soleggiata mattinata di primavera. È il 21 marzo, il giorno
che ‘Libera - associazioni nomi e numeri contro le mafie’ dedica alla
memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie. La voce è
quella di Giovanni Gabriele, papà di Domenico, il bambino ucciso
proprio a Crotone in una sera di giugno del 2009, mentre giocava su un
campo di calcio
Angela De Lorenzo: È l'ora di indignarsi Magistrati
e forze dell'ordine hanno portato via a Cosa Nostra, camorra e
ndrangheta 20 miliardi di euro. Ma da mesi l'Agenzia nazionale
per i beni confiscati fa i conti con le banche. Ben l'80 per cento di
questi beni è sostanzialmente ingestibile, al 65 per cento per i
gravami ipotecari avanzati dagli istituti di credito
Francesco Viviano e Alessandra Ziniti: Il tesoro delle mafie
La pace: incontro con l'altroHOREB n. 60 - 3/2011TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale Sommario E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it ---------------------------------------
Scuola di Formazione per la Vita Cristiana "SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale del Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
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Vicariato di Barcellona P. G. (ME)
III ANNO
--------------------------------------- La Bibbia in un frammento "Non crediate
che io sia venuto a portare pace sulla terra: sono venuto a portare non pace, ma spada!" (Matteo 10,34)
Gianfranco Ravasi: Cristo e la spada
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CHIESA
E SOCIETA'
/ |
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
BENEDETTO XVI |
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