|
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
*******************
Siamo anche in FaceBook con
la pagina sociale
"QUELLI DELLA VIA"
*******************
Siamo anche in Twitter con
la pagina
"QUELLI DELLA VIA"
*******************
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
|
|
|
Pagina in continuo aggiornamento
|
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Giunta
quest’anno alla sua sesta edizione, la giornata della lentezza,
prevista per lunedì 26 marzo 2012, vuol essere un’opportunità per
stimolare la riflessione collettiva “sui danni economici, ambientali e
sociali del vivere a folle velocità, in un momento difficile di grandi
trasformazioni, confusione e incertezza”. Come spiega Bruno Contigiani,
Presidente dell’Associazione ,“il 26 marzo siamo tutti invitati ad
impegnarci e partecipare, ognuno nella propria città, con amici,
colleghi, in famiglia o da soli, creando un piccolo/grande momento di
riflessione per raccogliere le forze, sorridere e voltare pagina,
contribuendo a rivoluzionare il nostro mondo dalle fondamenta”.
Sono
numerosissime le città che hanno aderito all’iniziativa e che
ospiteranno eventi e manifestazioni per promuovere ritmi di vita più
lenti, ridurre la frenesia quotidiana e utilizzare energie vitali per
gustare i dettagli –spesso sfuggenti- della nostra vita.
Giornata Mondiale della Lentezza: “multe” a chi cammina veloce
dal sito vivereconlentezza : ADESIONI ALLA SESTA GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA - 26 MARZO 2012 - e SETTIMANA ANNESSA!
I primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita
... e i 7 comandalenti in cucina
I comandalenti
il video VIVERE SLOW: GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA
Guarda il nostro precedente post per l'edizione dello scorso anno (28/2/2011):
Giornata Mondiale della Lentezza.
--------------------------------------------
Insieme
all’intervista al fondatore dell’iniziativa, l’introduzione Akires
to kame, film del regista e attore giapponese Takeshi Kitano, sul
paradosso di Achille e la tartaruga.
LINKIESTA: “La giornata della lentezza l’ho inventata io” (testo+video)
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il futuro del servizio civile, gli F35 e l'Italia che "ripudia la guerra"
Ci
eravamo lasciati qualche settimana fa con l’appello per rendere
obbligatorio il Servizio civile nazionale, adesso ci ritroviamo con la
concreta ipotesi che il SCN chiuda definitivamente per mancanza di
risorse. Sappiamo che dietro la scarsità di denaro si cela una volontà
politica distratta o apertamente ostile a questa forma di impegno e di
servizio allo Stato che diventa quasi sempre una palestra unica per
l’educazione e la partecipazione dei giovani alla vita della comunità.
Il servizio civile è morto? Viva il servizio civile!
Nel
corso della Tavola Rotonda tenutasi nei giorni scorsi a Roma e promossa
dal Ministro Andrea Riccardi per fare il punto sulla grave crisi in cui
versa il Servizio Civile in Italia, la Rappresentante nazionale dei
volontari, Silvia Conforti, con il suo intervento si è fatta portatrice
delle istanze dei giovani volontari e ha ribadito con forza il valore
fondamentale del Servizio Civile
Silvia
Conforti scrive ai giovani in servizio civile che le hanno conferito il
suo incarico per illustrare i passaggi salienti del suo intervento alla
Tavola Rotonda, nella concezione che la Rappresentanza dei volontari è
“momento forte di democrazia”.
Lettera di Silvia Conforti
...
Lei è un professore universitario. I giovani, e le loro aspirazioni, li
ha osservati e li osserva da decenni. E dopotutto, giovane lo è stato
anche lei. Penso che sia d’accordo con chi diceva questa frase:
‘bisogna realizzare un sogno per continuare a sognare’. Ecco, svolgere
l’anno di servizio civile, in termini di difesa nonviolenta della
patria, è stato per molti la realizzazione di un sogno.
La
stimolo, prima di mettere la firma sulla chiusura del Scn, a chiedersi
quale alternativa avrebbero, da quel momento in poi, le centinaia di
migliaia di giovani che non potranno più sperare nel Servizio civile...
Lettera aperta al presidente Monti sul Servizio Civile
Il
problema degli F-35 rimanda a come l'Italia intende le Forze armate di
domani e il loro impiego, se in operazioni di peacekeeping (tipo
Libano) o se in azioni più aggressive (Libia).
Missioni di pace o guerra e basta?
Guarda anche il nostro precedente post:
Pax
Christi: Lettera aperta al Governo e al Parlamento italiano: "Liberare
risorse di giustizia e di pace" - Flavio Lotti (Coordinatore Nazionale
della Tavola della pace): "Il grande imbroglio"
--------------------------------------------
«Il sistema capitalistico
attuale non è l’ultima spiaggia di un processo economico di tipo
evolutivo, ma una variante malriuscita dell’economia di
mercato». Massimo Amato, professore di storia economica
all’Università Bocconi spiega come la crisi non sia stata causata
dagli eccessi di un sistema fondamentalmente sano, ma sia la necessaria
conseguenza di un modello sbagliato, che si fonda su debiti fatti non
per essere pagati, ma per essere venduti su un mercato. Un modello da
riformare in profondità.
Nicolò Cavalli: La finanza è morta, ma il mercato non è all’ultima spiaggia
Come
si esce dalla crisi? Con una polifonia di forme proprietarie: più
cooperative, più no profit, più azionariato operario. A dirlo, da
Oxford, è William Hutton, il presidente della Commission on Ownership.
Non solo. Auspica anche che per le imprese quotate in Borsa possano
esistere degli aggregatori delle quote proprietarie che – con la
riduzione delle asimmetrie informative di cui il singolo piccolo
azionista è vittima nei confronti dei manager – migliorino i processi
di gestione delle società. Utopia?
Giulio Sapelli: Per uscire dalla crisi bisogna superare il capitalismo
Ci
sono questioni che travalicano il loro ambito specifico e rimandano ai
princìpi fondamentali dell’ordinamento e alle regole della convivenza.
È il caso della modifica dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori di
cui tanto si parla in questi giorni. Conviene andare con ordine e
sgombrare il campo da alcuni equivoci (non tutti innocenti).
Livio Pepino: L'art. 18 e l'erosione del principio di legalità
Strozzato dai debiti, disperato per
la condizione finanziaria della sua azienda, un uomo si è dato fuoco
mercoledì mattina davanti alla sede della Agenzia delle Entrate a
Bologna. L'uomo, 58 anni, era all'interno di una vettura parcheggiata
davanti agli uffici del fisco.
CORRIERE DELLA SERA: Si dà fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate
Ieri nel Bolognese un piccolo
imprenditore s’è dato fuoco davanti all’Agenzia delle entrate. L’elenco
dei suoi colleghi che negli ultimi mesi si sono tolti la vita perché si
sentivano oppressi, oltre che dalla crisi, anche dal fisco, è
tragicamente lungo. Molti altri hanno protestato in modi più o meno
urbani con Equitalia.
Michele Brambilla: Il rischio della caccia alle streghe
Caro Direttore,
l’ultima cosa che avrei desiderato in questi giorni sarebbe stata
quella di commentare la notizia dell’artigiano che si è dato fuoco a
Bologna di fronte a un ufficio dell’Agenzia delle entrate. La ragione
per cui avrei volentieri evitato qualsiasi commento mi pare evidente.
Attilio Befera: Lotta all'evasione e diritti umani
---------------------------------------------------------------
Possiamo
continuare a parlare di diritti umani e dell’importanza del rispetto
degli obblighi internazionali, ma le nostre parole resteranno senza
senso fino a quando continueremo a lasciar morire le persone, forse
perché non ne conosciamo l’identità o perché vengono dall’Africa: lo ha
detto la deputata olandese Tineke Strik, in occasione della
presentazione del rapporto del Consiglio d’Europa sulla morte di 63
migranti che fuggivano via mare dalla Libia.
Luca Galassi: Migranti, le colpe dell'Italia e della Nato
---------------------------------------------------------------
Negli ultimi 5 anni, è stato
acquistato nel continente oltre il 53% in più dei grandi sistemi d'arma
rispetto al periodo precedente. Impennata nei paesi della sponda sud
del Mediterraneo, in Sudafrica, Nigeria e Uganda. A livello globale, la
spesa per armamenti è cresciuta del 24%.
NIGRIZIA: Boom di armi in Africa
Non ci sono ancora i risultati
definitivi del voto di domenica scorsa in Senegal, ma è chiaro che
Abdoulaye Wade è davvero uscito di scena. Molte aspettative
sull’operato del neoeletto.
Luciana De Michele: Macky Sall presidente
Si è insediato il comitato di villaggio di Wukan,
eletto a suffragio universale e accolto come una pietra miliare per
l’evoluzione democratica – e una democrazia dal basso – della Cina.
Gabriele Battaglia: Cina, il metodo Wukan e la democrazia dal basso
Una
“Zona Finanziaria Speciale”. Tale sarà Wenzhou, famosa per
l’intraprendenza dei suoi abitanti, vera spina dorsale del boom cinese.
Gabriele Battaglia: Cina, la rivoluzione della finanza
Il presidente del Guatemala ha
accusato gli Stati Uniti di aver convinto alcuni premier
centroamericani a non partecipare al summit sul narcotraffico e le
politiche antidroga dello scorso fine settimana ad Antigua, per paura
che la regione arrivi a un accordo per depenalizzare le droghe
Stella Spinelli: Guatemala, attacco agli Usa: "Boicottano la campagna d depenalizzazione del consumo di droga"
Il Tribunale Superiore di
Arauca ha annullato la condanna a 53 anni di prigione al comandante del
Fronte 10 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia ( Farc),
Germán Briceño Rojas, alias Grannobles, riconosciuto colpevole in primo
grado della morte di 17 civili, in quella che è passata alla storia
come la mattanza di Santo Domingo
Stella Spinelli: Colombia, sentenza storica a favore delle Farc
La pace: incontro con l'altro
HOREB n. 60 - 3/2011
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale
SommarioE' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
---------------------------------------
La Bibbia in un frammento
"Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono."
(Matteo 11,12)
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Le Frontiere dello Spirito" puntata dell'18 marzo 2012
Domenica
25 marzo 2012, "Le Frontiere dello Spirito", il programma di cultura e
attualità religiosa, curato e condotto dal Cardinale Gianfranco Ravasi,
insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi.
Nella
prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la
consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Ger 31,31.34) e
il brano del salmo (50,3-4.12-15) proclamati nella celebrazione della
domenica.
Nella
seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, il servizio "Misericordia dagli immigrati un
arcobaleno di solidarietà" parte da Milano, in via Padova, dove c'è una
forte concentrazione di stranieri, di immigrati, di extracomunitari che
giungono nel nostro Paese molte volte disperati, alla ricerca di un
futuro migliore, di una vita diversa, sono oggetto a volte di rifiuto,
di paura, ma molto più spesso di misericordia, di solidarietà, di
accoglienza.
Il servizio racconta storie straordinarie di cui gli immigrati sono proprio i protagonisti...
il video della puntata intera sul sito Mediaset
--------------------------------------------
Annunciazione del Signore
Solennità dell'Annunciazione del Signore
Se il 25 marzo è Domenica, si
celebra il 26. Negli anni poi in cui tale data cade in Settimana Santa
o nell'Ottava di Pasqua, la solennità viene spostata in avanti al
lunedì della II settimana di Pasqua.
Quest’anno,
al culmine del tempo liturgico di Quaresima, la Chiesa si trova a
celebrare il 25 marzo la solennità dell’Annunciazione del Signore.
Nella Chiesa antica, fin dal secolo v, l’evento dell’incarnazione
verginale del Figlio di Dio, reso possibile dal fiat della Vergine
nazaretana, veniva celebrato nel tempo del Natale. In seguito,
preoccupazioni di esattezza cronologico-teologica contribuirono a
fissare la solennità dell’annunciazione nove mesi prima del 25
dicembre, giorno della nascita del Redentore a Betlemme di Giudea.
Questo
avvenimento, che celebra l’esordio della nostra redenzione, pone al
centro della riflessione orante sia il fiat del Verbo, sia il fiat
della Madre; entrambi voluti e resi possibili dall’insondabile volontà
di Dio con la finalità di ricuperare l’umanità all’Alleanza e di
continuare così il colloquium salutis.
La nuova figlia di Sion
la Lectio proposta nel sito dell'Ordine dei Carmelitani
video
--------------------------------------------
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Se sono colpiti dalla loro potenza e attività, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati (Sap 13,4).
Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l'autore (Sap 13,5)
Infelici sono coloro le cui speranze sono nelle cose morte (Sap 13,10)
In tutti i modi, o Signore, hai magnificato e reso glorioso il tuo popolo (Sap. 19,22a).
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"La mentalità padronale distrugge il mondo" di Silvano Fausti
Un
chicco di frumento è poco glorioso, ma se cade nella terra e muore,
porta molto frutto. La gloria del seme è dunque morire per portare vita
e frutto. Per la stessa ragione l’egoista, tenendosi invece stretta la
sua vita, la perde. «Uno che voglia a tutti i costi conservare le sue
energie, cosa fa? Non fa niente, può già imbalsamarsi. Invece, chi odia
la propria vita la ama per davvero, realizzandola nella relazione con
gli altri. Mentre noi tutti seguiamo la mentalità signorile o
padronale, e quindi distruggiamo tutto, Dio invece è servo di tutti»,
scrive il biblista Silvano Fausti.
La mentalità padronale distrugge il mondo
Il testo è una sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele da p. Silvano Fausti sj.
L’audio originale
--------------------------------------------
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Uomini e profeti
Fedi e Mondo
Leggere oggi Teilhard De Chardin
Fede Bahai
con Simone Morandini, Luciano Mazzoni Benoni, Julio Savi sabato 24 marzo 2012
Pensare
una religione che possa unificare tutte le altre, pensare di far cadere
le barriere tra chiese e istituzioni, particolarismi dottrinari,
divergenze spirituali, e unificare tutte le fedi in una religione
armoniosa dell’umano: questa la fede Bahai, ma questa anche
l’ispirazione di un autore come Pierre Teilhard De Chardin, che ha
anticipato le istanze ecumeniche del Concilio Vaticano II e anche il
dialogo tra il pensiero scientifico e quello religioso. Naturalmente
ogni istanza anticipatrice viene poi superata dai nuovi tempi, ma è
importante ricorrere agli indubbi punti di forza di queste modalità di
pensiero che intendono spezzare barriere e gettare ponti tra gli esseri
umani. Con Simone Morandini, Luciano Mazzoni Benoni, Julio Savi.
Leggere la Bibbia
Storia del secondo tempio
con Paolo Sacchi
domenica 25 marzo 2012
Il
canone della Bibbia ebraica si chiude con i libri di Esdra e Neemia e i
due libri di Cronache. Ma la storia del popolo ebraico continua, dopo
il ritorno in patria e la ricostruzione del tempio, nel 515 a. e. v.
circa: alla dominazione persiana segue quella ellenistica prima e poi
quella romana, e in patria divampa la guerra civile tra quelli che
erano rimasti, e si sono più o meno assimilati alla dominazione
straniera, e quelli che erano tornati dall’esilio, custodi della loro
fede e della loro tradizione. Ma non solo sul piano sociale e politico
la situazione è molto di manica, ma anche sul piano spirituale e
dottrinale: Paolo Sacchi,
studioso del Medio Giudaismo e grande conoscitore della storia ebraica
di quel periodo, ci guida tra le controversie teologiche dei seguaci di
Sadoq e dei seguaci di Enoch, tra i fautori della Legge e del Tempio e
quelli di un’anima disincarnata destinata all’eterno.
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Questo
è stato Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, per il popolo e la
chiesa latino-americana. In marzo ricorre l’anniversario del suo
martirio. Nobel dei poveri (E. Monzani e M. Marelli), Uno sparo
sull’altare – L’arcivescovo deve morire (E. Masina), Fedele alla Parola
(J. R. Brockman), Un vescovo centroamericano tra guerra fredda e
rivoluzione (R. Morozzo Della Rocca), Martire come il suo popolo (G.
Massone), Pastore di agnelli e di lupi (A. Vitali), Ho udito il grido
del mio popolo (A. Palini)... Sono i titoli di alcuni dei molti libri
italiani su dom Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador: “un vescovo
fatto popolo”, secondo la bella definizione di David Maria Turoldo.
In
questa breve chiacchierata – con cui intendo ricordare l’anniversario
del martirio di mons. Romero (24 marzo 1980) – ho faticato non poco a
racchiudere il tumulto di sentimenti e di idee che si erano accumulati
nella mia testa con la lettura di vari scritti su di lui, soprattutto
del suo voluminoso Diario. Alla fine, ho fatto pace con il titolo:
“Sorpresa di Dio”.
Sorpresa di Dio di Giampietro Baresi
El
Salvador, 1980. Nella piccola nazione del Centramerica, la guerra
civile – ormai decennale – ha già causato più di 75mila morti e un
milione e mezzo di rifugiati. Il regime al potere, sostenuto dagli Usa,
è stato definito «colpevole di genocidio» dalla commissione sulla
verità dei fatti, voluta dalle Nazioni unite. La sera del 24 marzo,
mentre celebra l’Eucaristia, mons. Oscar Romero, arcivescovo della
capitale San Salvador, è ucciso da un sicario.
Pochi
minuti prima, concludendo l’omelia, ha detto: «Uno non deve mai amarsi
al punto da evitare ogni possibile rischio di morte che la storia gli
pone davanti. Chi cerca in tutti i modi di evitare un simile pericolo,
ha già perso la propria vita».
Romero è stato una sorpresa della storia.
LA STRADA DI OSCAR ROMERO
Il
ricordo di dom Pedro Casaldaliga, vescovo cattolico emerito della
prelazia di São Felix de Araguaia, teologo spagnolo naturalizzato
brasiliano, poeta e autore di numerosi libri.
San Romero d’America, Pastore e Martire nostro
L’angelo del Signore annunciò il vespro…
Il cuore del Salvador segnava
24 di marzo e di agonia.
Tu offrivi il pane,
il corpo vivo
- il triturato corpo del tuo popolo;
il suo sangue sparso vittorioso –
il sangue contadino del tuo popolo massacrato
che deve tingere di vini d’allegria l’aurora impedita!
.....
San Romero d’America Pastore e Martire nostro:
nessuno farà tacere la tua ultima omelia!
il testo integrale San Romero d’America, Pastore e Martire nostro
--------------------------------------------
Omelia pronunciata da don Tonino Bello nella Basilica dei Santi
Apostoli in Roma nel settimo anniversario del martirio di Oscar Romero
Carissimi fratelli e sorelle,
ci
siamo riuniti in questa stupenda basilica dei Dodici Apostoli in Roma
per celebrare non l'exploit degli uomini, ma l'exploit di Dio.
Ricordare
un martire, infatti, significa individuare il punto in cui la Parola si
gonfia così tanto, che la sua piena rompe gli argini e straripa in
colate di sangue. Che è sempre il sangue di Cristo: quello del martire
ne è come il sacramento.
Oscar
Romero, perciò, è solo lo squarcio della diga. Gli innumerevoli
testimoni che hanno dato la vita per Cristo, e che stasera ricordiamo
in questa liturgia pasquale, sono solo il varco da cui il Dio
dell'alleanza fa sgorgare sulla terra, in cento rigagnoli, i fiotti
della sua fedeltà.
Al Dio dei martiri, quindi, più che ai martiri di Dio, gloria, onore e benedizione.
Se,
però, il sangue dei martiri, è sacramento del sangue di Cristo, ci sarà
pur lecito stasera sostare in riverente contemplazione dinanzi a questo
sangue.
Un vescovo fatto popolo
In memoria del vescovo Romero
In nome di Dio vi prego, vi scongiuro,
vi ordino: non uccidete!
Soldati, gettate le armi…
Chi ti ricorda ancora, fratello Romero?
Ucciso infinite volte
dal loro piombo e dal nostro silenzio.
Ucciso per tutti gli uccisi;
neppure uomo,
sacerdozio che tutte le vittime
riassumi e consacri.
Ucciso perché fatto popolo:
ucciso perché facevi
cascare le braccia
ai poveri armati,
più poveri degli stessi uccisi:
per questo ancora e sempre ucciso.
Romero, tu sarai sempre ucciso,
e mai ci sarà un Etiope
che supplichi qualcuno
ad avere pietà.
Non ci sarà un potente, mai,
che abbia pietà
di queste turbe, Signore?
nessuno che non venga ucciso?
Sarà sempre così, Signore?
David Maria Turoldo
--------------------------------------------
(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Il 24 Marzo, giorno
dell'assassinio di monsignor Oscar Romero (24 marzo 1980), celebriamo
la XX Giornata di Preghiera e Digiuno per i Missionari Martiri.
Lo slogan di quest'anno è "Amando Fino alla Fine".
Giornata Missionari Martiri
---------------------------------------------------------------
Il 24 marzo 1980 veniva
assassinato sull'altare l'arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo
Romero. «Martire della fede» verrebbe da dire, ma la sua causa di
beatificazione resta ferma
“Essere indifferenti, passare
oltre, non avvertire la responsabilità di fronte all’ingiustizia e al
male è certamente un grave pericolo”. L’abbassamento della qualità, del
valore e dell’etica della politica rischia di renderci indifferenti di
fronte ai volti e alle storie delle persone, soprattutto quelle che ci
svelano i tanti drammi della povertà. Non possiamo nasconderci dietro
alla crisi di un certo modo di far politica per ritrovarci con un
qualunquismo e un senso di estraneità agli altri
crescenti. Bisogna essere disposti a pagare anche di persona, come
ha fatto il vescovo salvadoregno Oscar Romero ucciso sull’altare il 24 marzo 1980. Una figura per me indimenticabile.
---------------------------------------------------------------
CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Rippubblicato
il post e segnalazione delle dirette delle due giornate del Cortile dei
Gentili 29 marzo dal Duomo di Monreale, 30 marzo mattina da Palazzo
Steri in Palermo e pomeriggio dalla Cattedrale di Palermo
Il Cortile dei Gentili" a Palermo 29 e 30 marzo. Il cardinale Ravasi: Chiesa impegnata su legalità e dialogo interreligioso
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
In
questo periodo quaresimale sento l’urgenza di condividere con voi una
riflessione sulla ‘tempesta finanziaria’ che sta scuotendo l’Europa,
rimettendo tutto in discussione: diritti, democrazia, lavoro….
In
più arricchendo sempre di più pochi a scapito dei molti impoveriti. Una
tempesta che rivela finalmente il vero volto del nostro Sistema: la
dittatura della finanza.
LA DITTATURA DELLA FINANZA : ABBIAMO TRADITO IL VANGELO?
--------------------------------------------
Nel
molto parlare che c'è stato intorno alle cosiddette liberalizzazioni,
un tema specifico avrebbe meritato a mio avviso attenzione più seria e
profonda: quello del giorno festivo settimanale, la nostra domenica. Se
il renderlo di fatto opzionale entrasse nella mentalità comune, se
sotto la spinta della crisi la febbre del profitto dovesse contagiarci
al punto da smarrire il senso e il valore di quel giorno, a perdere
saremmo tutti. Per capire perché, vorrei partire da un dato singolare
della concezione biblica: la santità del tempo. Nel racconto della
creazione, fra le opere dei sei giorni, l'unica consacrata dal Santo è
il sabato: «Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in
esso aveva cessato da ogni lavoro che aveva fatto creando» (Genesi 2,3).
Nel
giardino delle origini la santità viene attribuita al tempo, e
propriamente a quel tempo del riposo e della festa, che il Creatore ha
concesso a se stesso, perché la creatura fatta a sua immagine potesse
imitarlo.
"Il tempo degli affari lasci uno spazio all'uomo" di Bruno Forte
--------------------------------------------
Sta per uscire Credere e conoscere, un libro curato da Alessandra
Cattoi che contiene un dialogo tra il cardinale Carlo Maria Martini e
Ignazio Marino (Einaudi). Il porporato e il chirurgo specializzatosi in
trapianti d'organo, che ha lavorato per un quarto di secolo in Gran
Bretagna e negli Usa, senatore del Pd, hanno cominciato questo scambio
di considerazioni anni fa. Si sono incontrati in diversi luoghi, tra i
quali Gerusalemme. Le ultime battute risalgono ai nostri giorni e sono
avvenute nelle due stanze che «padre Martini» - così si legge sul
cartiglio del campanello - abita all'Aloisianum di Gallarate.
Pagine
nate lentamente e, negli ultimi tempi, costate un sacrificio
particolare a sua eminenza. La voce è stata sovente sostituita dalla
scrittura. Marino si recava dal cardinale e quel loro dialogo
proseguiva a volte con gli strumenti tecnologici, che Martini conosce
benissimo. Non vanno esclusi sguardi, silenzi, pause di riflessione. Il
libro è denso; entra negli argomenti delicati, o meglio affronta
problemi roventi. Undici piccoli capitoli, oltre premessa (scritta da
Marino), introduzione e conclusione. Emerge con la sua forza il
magistero e il giudizio di una delle massime autorità spirituali del
nostro tempo che si confronta con un uomo di scienza.
Dialogo sull'attualità tra il porporato e il senatore chirurgo
Dal
libro "Credere e conoscere" il Corriere anticipa l'intero
capitolo sull'omosessualità che tocca temi cruciali e al centro delle
cronache.
Martini: il valore di un legame tra persone dello stesso sesso Ance
l'Espresso pubblica alcune pagine di "Credere e conoscere", dialogo tra
Ignazio Marino e Carlo Maria Martini. Il libro riprende e amplia
molti dei temi affrontati dal senatore chirurgo e dall'illustre
biblista, già cardinale di Milano, nel "Così è la vita" pubblicato da "L'Espresso" sul numero 16 del 27 aprile 2006
Il cardinale Martini: io e i gay
La scheda del libro "Credere e conoscere"
--------------------------------------------
L'impegno dei cattolici in politica
No, non è
per niente facile per un cattolico ecclesialmente impegnato vivere una
dimensione propriamente politica o anche solamente sfiorarne le
dinamiche concrete. In effetti, come ebbe a dire don Tonino Bello,
quella del politico "oggi è davvero una vita scomoda". Anzi una vita
"crocifissa", soprattutto per chi (penso, ce ne siano!) si sforza di
vivere questa scelta come "arte nobile e difficile" (Gaudium et Spes
n.86) e come "maniera esigente di vivere l'impegno cristiano a servizio
degli altri" (Paolo VI).
Scetticismo,
cortigianeria, sufficienza altezzosa, isolamento, prese di distanza
strumentali, critiche sorde, ironie anche perfide, riserve mentali: il
tessuto ecclesiali offre anche questo al cattolico impegnato che scelga
di fare il salto e di impicciarsi di politica oggi.
La solitudine del politico cattolico
I
“Viandanti” sono dei credenti che si sentono laici e vorrebbero
ragionare sulla missione della loro Chiesa in un mondo proiettato verso
un futuro ancora sconosciuto e, forse, minaccioso. Si sentono un po’
infastiditi quando si trovano davanti vecchie ipotesi di utilizzo
politico dei cattolici.
Il
forum di Todi e la presenza nel governo Monti di persone altamente
qualificate, in parte di notoria appartenenza confessionale, hanno
prodotto un perdurante interesse dei media e il sospetto che l’Italia
sia alla vigilia di una riconfessionalizzazione democristiana della
politica. Tuttavia, se anche la Chiesa si impegna in prima persona per
il bene della società civile, proprio perché responsabilmente
cristiani, siamo pronti a contribuire al recupero in dignità e bellezza
della parola “politica”.
FARE POLITICA COME UOMINI E DONNE DI BUONA VOLONTÀ
--------------------------------------------
Le
conversazioni tra Carlo Maria Martini e Ignazio Marino ("Credere e
conoscere", Einaudi) costituiscono un modello di come l'incontro nel
reciproco rispetto possa essere praticato nel pluralismo di oggi.
---------------------------------------------------------------
«Nessun avallo va dato a chi non
vuole cambiare nulla e vuole che le cose restino sempre così»,ha detto
il Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, alla
conferenza stampa conclusiva del consiglio episcopale permanente. «È
naturale ha aggiunto che non può ricevere avallo chi si vuole
approfittare della crisi per difendere interessi di parte», le scelte
devono essere «condivise, il più possibile condivise come ha detto il
cardinale Bagnasco».«Serve uno sforzo per guardare anche a quanti
dovrebbero entrare nel mercato del lavoro e non solo a quanti purtroppo
rischiano di uscirne»: «nessun avallo a chi non vuole cambiare nulla e
vuole che le cose restino sempre così».
---------------------------------------------------------------
Da due anni in prigione, è lei
stessa a raccontare la sua storia nel libro, uscito in questi giorni ed
edito da Mondadori, "Blasfema. Condannata a morte per un sorso d'acqua"
---------------------------------------------------------------
POLITICA
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Una puntata da non perdere per capire come stanno le cose Con
la riforma Fornero, dal primo gennaio del 2012 la pensione sarà
definitivamente calcolata con il sistema contributivo: tanto versi
tanto prenderai. Nelle conferenze stampa che l’hanno annunciato, è
stato presentato come il sistema più equo e giusto per tutte le
generazioni. Primo effetto dell’allungamento dell’età pensionabile sui
lavoratori (mobilitati e esodati) che avevano accettato di lasciare
prima il posto nelle loro aziende in crisi con la garanzia della
pensione al compimento del 40esimo anno di età lavorativa: resteranno
dai 2 ai 10 anni senza pensione e senza lavoro. Su 70.000 si
salveranno, forse, in 20.000. Chi ha cambiato datore di lavoro,
passando dal pubblico al privato, dovrà ricongiungere i contributi se
vuole la pensione piena (quella che viene data a chi è sempre rimasto
nello stesso posto). La ricongiunzione verso l’Inps, che è sempre stata
gratuita (perché peggiorativa), è diventata onerosa: devi ripagare i
contributi due volte. C’è chi si è visto arrivare conti che arrivano
fino a 300.000 euro, a fronte di stipendi da 2000 euro al mese lordi.
Per i giovani invece qual è il quadro? Chi apre una partita iva, il
primo anno di lavoro paga il 28% all’Inps, più l’anticipo per l’anno a
seguire. Cioè se incassa 11 mila euro ne pagherà 4000 solo di
contributi. Con il risultato poi che la sua pensione non supererà
quella sociale. ...
Il testo integrale della puntata (pdf)
I VIDEO DELLA PUNTATA
REPORT - PREVIDENZA ASOCIALE 1/5
video: Appello della Gabanelli alla Fornero: "rinunci al retributivo"
--------------------------------------------
“E’
necessario agire con determinazione contro la diffusa corruzione
economico-politica, ridurre le colossali sperequazioni nella
distribuzione del reddito e tagliare realmente le spese militari”.
Precisa e forte la LETTERA AL GOVERNO E AL PARLAMENTO italiani di Pax
Christi. ”Lavoro e sua dignità, ridistribuzione delle risorse, lotta
alla criminalità, riduzione delle ingiustizie e dell’evasione fiscale,
taglio ai nuovi sistemi d’arma e al progetto F-35, tutela del Servizio
civile. Queste le linee di una politica economica basata su legalità,
giustizia e disarmo che Pax Christi propone in una situazione di grande
sofferenza per milioni di italiani.
il testo integrale della lettera aperta di Pax
Christi al Governo e al Parlamento italiano: Liberare risorse di
giustizia e di pace
...
Il 14 febbraio l’Ammiraglio Di Paola ha annunciato un progetto di
riorganizzazione dello strumento militare italiano che prevede tra
l’altro la riduzione degli F-35 (da 131 a 90) e dei soldati (da 180 a
150.000). Dove sta l’imbroglio? Nel dire una cosa e nel farne un’altra.
Altro che riduzione delle spese militari. Se venisse approvato il
progetto del Ministro produrrebbe un vero e proprio aumento della spesa
pubblica. Alla faccia di tutte le manovre rigoriste che stanno mettendo
in ginocchio milioni di giovani e meno giovani, famiglie, associazioni,
scuole, imprese, Enti Locali e Regioni...
Il grande imbroglio
--------------------------------------------
Il posto di lavoro è a rischio perché
si vuole riformare l’articolo 18 o è a rischio quale che sia la legge
che lo tutela? La crisi che non passa, la politica che ritorna e Mario
Monti che va in Cina lasciando a discutere partiti e sindacati sono i
temi di Ballarò in onda su Raitre, martedì 27 marzo alle 21.05, ospite
il sottosegretario Antonio Catricalà in una puntata cui parteciperà
anche il commissario europeo alla concorrenza Joaquin Almunia. Gli
altri ospiti di Giovanni Floris sono il presidente dell’IdV Antonio Di
Pietro, la presidente dei senatori del PD Anna Finocchiaro, il
vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (PdL), l’economista Carlo
Dell’Aringa, docente di Economia dell’impresa e del lavoro alla
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la vicepreside della
facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma Marina Brogi, il
direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, il presidente
della Ipsos Nando Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
---------------------------------------------------------------
La modifica all’articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori è, certamente, la questione più controversa del
disegno di legge sul lavoro presentato dal Governo. A fronte di
numerose innovazioni a favore dei precari (estensione degli
ammortizzatori sociali, stop alle false partite Iva, incremento delle
aliquote contributive, contrasto delle dimissioni in bianco, estensione
dell’indennità di disoccupazione...), il premier Monti si è irrigidito
sui licenziamenti economici individuali.
Secondo
l'economista Luigi Campiglio la riforma Fornero riduce il reddito delle
famiglie e "nasconde il vero obiettivo, che è la riduzione dei salari"
Il quadro
preoccupante di un intero anno di recessione, fornito dal ministro
dello sviluppo economico Passera al Parlamento, la giornata difficile
in Borsa e lo spread dei titoli pubblici che torna a impennarsi, a
parte le preoccupazioni che hanno generato, sono serviti a capire qual
è il prezzo politico della paralisi imposta al governo Monti dopo
l'avvio della riforma del mercato del lavoro e lo scontro sull'articolo
18.
C'è un che di talebano nel nostro modo d'affrontare le questioni. O
di qua o di là, senza vie di mezzo. In mezzo c'è solo un campo di
battaglia, percorso da furori ideologici, intransigenze, spiriti
belluini. Vale per i rapporti di lavoro, come la riforma dell'articolo
18. Per le materie politiche, come la nuova legge elettorale, dove è in
corso una sfida all'arma bianca fra seguaci del proporzionale e del
maggioritario. Per i temi etici, come il testamento biologico o le
nozze gay. Uno vince, l'altro perde.
---------------------------------------------------------------
Angelus - 25 marzo 2012 - Messico
Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba (23-29 marzo 2012)
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba (23-29 marzo 2012) / Prima tappa: Messico
Il
Papa e il Messico, un rapporto di reciproco amore, nato con Giovanni
Paolo II e proseguito con Benedetto XVI. “Sei il nostro fratello
messicano”. Questo il primo saluto rivolto al Papa dai tanti fedeli che
lo hanno accolto all'aeroporto. E il Santo Padre nel suo discorso
ha subito ricambiato il gradito moto d’affetto. Visibilmente sereno e
sorridente, il Pontefice ha detto di essere felice di questo viaggio da
tempo desiderato nel profondo del suo cuore, per poter confermare nella
fede il popolo di Dio di questa grande nazione.
Il Papa in Messico: vengo come pellegrino della fede, della speranza e della carità
video: L'arrivo in Messico
video: Il primo discorso
L'accoglienza del popolo messicano
Un
milione di fedeli lungo le strade di Guanajuato e Leon e sul percorso
del corteo di Benedetto XVI tra le due città. La visita del Papa in
Messico prosegue in un clima di grande entusiasmo popolare, ma anche di
forte attenzione per il problemi del Paese. Lo testimoniano l'incontro
di Ratzinger con otto familiari di vittime della criminalità
organizzata e il saluto rivolto ai circa 4.000 bambini riuniti nella
Plaza de la Paz. E poi gli impegni comuni, emerso durante il colloquio
con il presidente Felipe Calderon, su temi quali i mutamenti climatici,
la lotta alla fame nel mondo e alla sempre maggior diffusione delle
armi leggere.
Messico, entusiasmo per il Papa "Proteggere sempre i bambini" «Desidero
levare la mia voce invitando tutti a proteggere e accudire i bambini,
perché mai si spenga il loro sorriso, possano vivere in pace e guardare
al futuro con fiducia». La Plaza de la Paz è circondata dai palazzi dei
coloni che dalla metà del Cinquecento si arricchirono con le miniere d'
argento e d' oro. E nelle parole che Benedetto XVI ha rivolto a
migliaia di bambini della piazza e a tutti i bimbi del Messico, «in
particolare quelli che sopportano il peso della sofferenza, l'
abbandono, la violenza o la fame», nell'insistenza sul loro diritto
alla pace e alla felicità, («Dio vuole che siamo sempre felici»),
trapelano i tanti problemi che il pontefice ha trovato qui...
Il Papa in Messico tra i bambini: «Garantiamo loro un futuro di pace»
video: L'Angelus
video: Il discorso di commiato
Non poteva mancare. Il Papa con il sombrero, in Messico, non poteva
proprio mancare. Ci hanno pensato domenica mattina due tra i tanti
giovani che avevano trascorso la notte sul prato del Parco del
Bicentenario a León, in attesa della messa. Mentre Benedetto XVI faceva
il suo giro in papamobile tra le centinaia di migliaia di fedeli
raccolti sull'immensa distesa, si sono avvicinati e gli hanno offerto
il sombrero più elegante della collezione messicana, il modello di El
Charro, tessuto in felpa vellutata nera con ornamenti argentati. Il
Pontefice lo ha indossato e ha proseguito il suo giro tenendolo in
testa. L’entusiasmo della gente, già altissimo, ha raggiunto livelli
stellari.
È
stato il tocco che mancava per rendere anche visibilmente concreto lo
slogan che accompagna a ritmo incessante ogni sua uscita: Benedicto,
hermano, ya eres mexicano.
L’entusiasmo travolgente del popolo messicano
video: Uno strappo al protocollo...
La
grande «festa di popolo» della Messa celebrata nel Parco del
bicentenario di León ha concluso l’intensa visita in Messico di
Benedetto XVI, che oggi pomeriggio si recherà a Cuba per un altro
storico incontro, dopo quello di Giovanni Paolo II nel 1998.
Nell'omelia, il Pontefice ha proposto una riflessione su Gesù e sulla
Madonna che ha toccato profondamente il cuore delle centinaia di
migliaia di fedeli presenti.
Messico, festa di popolo per il Papa
Che folla grande lungo i viali di Léon, per salutare il Papa.
Venuti
in pullman, da lontano, o reduci da una notte accampata dietro le
transenne, per conquistarsi la prima fila. «Ti aspettiamo a braccia
aperte», dicono gli striscioni. Ma che cosa aspettano davvero, in
tanti, in Messico, per fabbricare ognuno con il proprio corpo l’ala
festosa che ha salutato l’arrivo del Papa? Cosa può attendersi da
quello straniero un popolo che in cinque anni ha avuto quasi 50mila
morti nella guerra contro e fra i narcotrafficanti, e 20mila scomparsi
nel nulla? Eppure, che folla è andata ad accogliere Benedetto XVI.
Vedove, anche, o orfani di questa strage oscura: che cosa cercando, con
quale domanda nei pensieri?
Con ostinata speranza
La
prima parte del viaggio pastorale che papa Benedetto XVI sta compiendo
tra Messico e Cuba, si è svolta senza scossoni. Il Papa ha raggiunto
una nazione di profonda fede e tradizione cattolica, all'interno della
quale ha avuto modo di lanciare alcuni messaggi che caratterizzano da
tempo la sua predicazione e il suo pontificato. Insieme ad un forte
rilancio del suo rapporto con il Messico, visitato più volte dal suo
predecessore Giovanni Paolo II. La fede, la libertà religiosa (in
Messico sarà presto modificato l’art. 24 della Costituzione, proprio
sulla libertà religiosa, che sta sollevando non poche polemiche).
Benedetto XVI, che cosa resta della visita in Messico. Che cosa lo aspetta a Cuba
Vedi il nostro post precedente:
Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba (23-29 marzo 2012)
--------------------------------------------
Dopo
l’abbraccio caloroso e travolgente di un intero popolo che in Messico
si è stretto attorno al «Papa col sombrero», Benedetto XVI affronta a
Cuba un abbraccio pieno d’insidie. Nell'ultimo Paese comunista
dell’emisfero occidentale qualcosa sta cambiando e dal Pontefice c’è
chi si aspetta una benedizione e chi invece una scomunica.
Un pellegrino della carità che non si fa arruolare
E’
già una visita storica. Il governo cubano ha concesso tre giorni di
vacanza a tutto il paese per ascoltare "con attenzione e grande
rispetto" il messaggio Benedetto XVI arrivato nell'isola come
"Pellegrino della carità". Decine di migliaia di persone nelle strade
dall'aeroporto alla piazza della rivoluzione a Santiago sono la prova
immediata dell’attenzione e dell’importanza che il governo comunista
attribuisce a questa visita.
Benedetto XVI a Cuba: una visita storica
video: Preghiera alla Vergine
Dopo
il sombrero, una ghirlanda di fiori per Benedetto XVI. Singolari ma
differenti i due omaggi più caratteristici con i quali i messicani
prima e i cubani poi hanno voluto dimostrare al Papa tutto il loro
affetto. Differenti non tanto, o almeno non solo nella forgia, ma
soprattutto nel significato che essi hanno assunto per il
Pontefice.
Nell’allegria della vera anima cubana
video:Benedetto XVI chiede libertà religiosa
Si
chiude con un incontro illustre la visita di Benedetto XVI a Cuba. Il
Pontefice ha incontrato all'Avana Fidel Castro. Il colloquio, iniziato
intorno alle 12.30 locali (le 19.30 in Italia), è durato circa mezz'ora
e ha avuto luogo nella Nunziatura apostolica dell'Avana, dopo la messa
celebrata dal Pontefice nella Plaza de la Revolucion
Benedetto XVI saluta L'Avana "Hasta siempre, Cuba"
video: Il Papa incontra Fidel Castro
I
viaggi del Papa non sono mai facili. Ma di tutte le visite pastorali
compiute in giro per il mondo da Benedetto XVI quella che si è conclusa
ieri sera a Cuba è stata forse la più difficile, sottoposta
continuamente ai rischi di strumentalizzazione politica e seguita con
particolare severità dai mass-media internazionali. Le cortesie
diplomatiche, le strette di mano e gli incontri cordiali con le
autorità (il presidente Raul) e con i simboli (l’ex presidente Fidel)
dell’ultimo baluardo del comunismo occidentale non devono farci perdere
di vista l’essenziale, vale a dire il messaggio di speranza di un uomo
vestito di bianco che si è presentato umilmente come «pellegrino della
carità».
Dalla parte della libertà
--------------------------------------------
OPINIONI E COMMENTI
Il
Pontefice ha lanciato un appello per la pace e contro le violenze e si
è rivolto in particolare ai bambini che piu' ancora degli adulti
sopportano il peso della sofferenza, dell'abbandono e della povertà.
Ma proprio il tema degli abusi subiti dai minori, abusi che spesso
hanno visto come protagonisti uomini del clero cattolico è venuto a
turbare la visita papale. A far discutere è il silenzio della
delegazione vaticana che non ha risposto alla richiesta di un incontro
con il Papa avanzata dalle vittime di abusi sessuali. Ieri a Leon è
stato anche presentato un libro-denuncia che accusa il Vaticano di aver
coperto gli atti di pedofilia compiuti dal fondatore della
congregazione dei Legionari di Cristo Marcial Maciel.
Messico: il Papa non riceve le vittime di abusi sessuali (video)
«È ingiusto parlare di
Benedetto XVI come di un Papa che ha operato contro la verità e contro
la trasparenza» ha detto il portavoce vaticano, padre Federico
Lombardi, rispondendo così alle polemiche sul mancato incontro di
Benedetto XVI, durante questo viaggio in Messico, con le vittime degli
abusi di padre Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di
Cristo, che fu sospeso "a divinis" proprio da papa Ratzinger per le
accuse di pedofilia e per la doppia vita con figli da diverse donne.
Preceduta dal commovente
incontro con i bambini di sabato sera, la domenica del Papa a León, in
Messico, è stata dedicata a un inconsueto e coraggioso ricordo
dell'epoca delle persecuzioni anticattoliche e della rivolta dei
Cristeros, e a un richiamo alle radici spirituali della nazione
messicana minacciata, come Benedetto XVI ha detto nell'Angelus, «dal
narcotraffico, dalla crisi di valore e dalla criminalità».
Si conclude oggi la visita di Papa Benedetto XVI in Messico per arrivare al cuore del suo viaggio in America Latina, a Cuba.
Un viaggio dall'alto valore
simbolico per la Chiesa cattolica che, sin dai tempi della dittatura
militare in Argentina, ha avuto un ruolo non sempre facile con il Sud
America.
Benedetto XVI conclude visita Messico, oggi a Cuba (video)
Dossier
Conclusa la visita in Messico, Papa Benedetto XVI è arrivato a
Santiago. Cuba è terra di missioni. E il punto centrale della presenza
del Santo Padre è la libertà di religione.
Il viaggio del Papa in Messico
e a Cuba continua a suscitare commenti e reazioni sui mass media
internazionali: c’è chi già la definisce una visita storica. Ascoltiamo
in proposito il commento del direttore della Sala Stampa
vaticana, padre Federico Lombardi
---------------------------------------------------------------
Sei
interessato a
ricevere la nostra newsletter
ma non sei iscritto ?
Iscriversi
è facile e gratuito.
ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER
riceverai la newsletter di
"TEMPO PERSO", ogni settimana, direttamente nella
casella di posta elettronica.
|
AVVISI:
1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
|