"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°13 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 24 al 30 marzo 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 6 aprile 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
   di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia


 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








Pagina in continuo aggiornamento





I NOSTRI TEMPI




  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


VI Giornata Mondiale della Lentezza


Giunta quest’anno alla sua sesta edizione, la giornata della lentezza, prevista per lunedì 26 marzo 2012, vuol essere un’opportunità per stimolare la riflessione collettiva “sui danni economici, ambientali e sociali del vivere a folle velocità, in un momento difficile di grandi trasformazioni, confusione e incertezza”. Come spiega Bruno Contigiani, Presidente dell’Associazione ,“il 26 marzo siamo tutti invitati ad impegnarci e partecipare, ognuno nella propria città, con amici, colleghi, in famiglia o da soli, creando un piccolo/grande momento di riflessione per raccogliere le forze, sorridere e voltare pagina, contribuendo a rivoluzionare il nostro mondo dalle fondamenta”.
Sono numerosissime le città che hanno aderito all’iniziativa e che ospiteranno eventi e manifestazioni per promuovere ritmi di vita più lenti, ridurre la frenesia quotidiana e utilizzare energie vitali per gustare i dettagli –spesso sfuggenti- della nostra vita.

  Giornata Mondiale della Lentezza: “multe” a chi cammina veloce

  dal sito vivereconlentezza : ADESIONI ALLA SESTA GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA - 26 MARZO 2012 - e SETTIMANA ANNESSA!

I primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita 
... e i 7 comandalenti in cucina 

  I comandalenti

  il video VIVERE SLOW: GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA

Guarda il nostro precedente post per l'edizione dello scorso anno (28/2/2011):

  Giornata Mondiale della Lentezza.


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Insieme all’intervista al fondatore dell’iniziativa, l’introduzione Akires to kame, film del regista e attore giapponese Takeshi Kitano, sul paradosso di Achille e la tartaruga.

   LINKIESTA:  “La giornata della lentezza l’ho inventata io” (testo+video)


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  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Il futuro del servizio civile, gli F35 e l'Italia che "ripudia la guerra"



Ci eravamo lasciati qualche settimana fa con l’appello per rendere obbligatorio il Servizio civile nazionale, adesso ci ritroviamo con la concreta ipotesi che il SCN chiuda definitivamente per mancanza di risorse. Sappiamo che dietro la scarsità di denaro si cela una volontà politica distratta o apertamente ostile a questa forma di impegno e di servizio allo Stato che diventa quasi sempre una palestra unica per l’educazione e la partecipazione dei giovani alla vita della comunità.

  Il servizio civile è morto? Viva il servizio civile!

Nel corso della Tavola Rotonda tenutasi nei giorni scorsi a Roma e promossa dal Ministro Andrea Riccardi per fare il punto sulla grave crisi in cui versa il Servizio Civile in Italia, la Rappresentante nazionale dei volontari, Silvia Conforti, con il suo intervento si è fatta portatrice delle istanze dei giovani volontari e ha ribadito con forza il valore fondamentale del Servizio Civile
Silvia Conforti scrive ai giovani in servizio civile che le hanno conferito il suo incarico per illustrare i passaggi salienti del suo intervento alla Tavola Rotonda, nella concezione che la Rappresentanza dei volontari è “momento forte di democrazia”. 

  Lettera di Silvia Conforti

... Lei è un professore universitario. I giovani, e le loro aspirazioni, li ha osservati e li osserva da decenni. E dopotutto, giovane lo è stato anche lei. Penso che sia d’accordo con chi diceva questa frase: ‘bisogna realizzare un sogno per continuare a sognare’. Ecco, svolgere l’anno di servizio civile, in termini di difesa nonviolenta della patria, è stato per molti la realizzazione di un sogno.
La stimolo, prima di mettere la firma sulla chiusura del Scn, a chiedersi quale alternativa avrebbero, da quel momento in poi, le centinaia di migliaia di giovani che non potranno più sperare nel Servizio civile...

  Lettera aperta al presidente Monti sul Servizio Civile

Il problema degli F-35 rimanda a come l'Italia intende le Forze armate di domani e il loro impiego, se in operazioni di peacekeeping (tipo Libano) o se in azioni più aggressive (Libia).

  Missioni di pace o guerra e basta?

Guarda anche il nostro precedente post:

  Pax Christi: Lettera aperta al Governo e al Parlamento italiano: "Liberare risorse di giustizia e di pace" - Flavio Lotti (Coordinatore Nazionale della Tavola della pace): "Il grande imbroglio"


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«Il sistema capitalistico attuale non è l’ultima spiaggia di un processo economico di tipo evolutivo, ma una variante malriuscita dell’economia di mercato». Massimo Amato, professore di storia economica all’Università Bocconi spiega come la crisi non sia stata causata dagli eccessi di un sistema fondamentalmente sano, ma sia la necessaria conseguenza di un modello sbagliato, che si fonda su debiti fatti non per essere pagati, ma per essere venduti su un mercato. Un modello da riformare in profondità. 

   Nicolò Cavalli:  La finanza è morta, ma il mercato non è all’ultima spiaggia

Come si esce dalla crisi? Con una polifonia di forme proprietarie: più cooperative, più no profit, più azionariato operario. A dirlo, da Oxford, è William Hutton, il presidente della Commission on Ownership. Non solo. Auspica anche che per le imprese quotate in Borsa possano esistere degli aggregatori delle quote proprietarie che – con la riduzione delle asimmetrie informative di cui il singolo piccolo azionista è vittima nei confronti dei manager – migliorino i processi di gestione delle società. Utopia?

   Giulio Sapelli:  Per uscire dalla crisi bisogna superare il capitalismo

Ci sono questioni che travalicano il loro ambito specifico e rimandano ai princìpi fondamentali dell’ordinamento e alle regole della convivenza. È il caso della modifica dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori di cui tanto si parla in questi giorni. Conviene andare con ordine e sgombrare il campo da alcuni equivoci (non tutti innocenti).

   Livio Pepino:  L'art. 18 e l'erosione del principio di legalità

Strozzato dai debiti, disperato per la condizione finanziaria della sua azienda, un uomo si è dato fuoco mercoledì mattina davanti alla sede della Agenzia delle Entrate a Bologna. L'uomo, 58 anni, era all'interno di una vettura parcheggiata davanti agli uffici del fisco.

   CORRIERE DELLA SERA:  Si dà fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate

Ieri nel Bolognese un piccolo imprenditore s’è dato fuoco davanti all’Agenzia delle entrate. L’elenco dei suoi colleghi che negli ultimi mesi si sono tolti la vita perché si sentivano oppressi, oltre che dalla crisi, anche dal fisco, è tragicamente lungo. Molti altri hanno protestato in modi più o meno urbani con Equitalia.

   Michele Brambilla:  Il rischio della caccia alle streghe

Caro Direttore,
l’ultima cosa che avrei desiderato in questi giorni sarebbe stata quella di commentare la notizia dell’artigiano che si è dato fuoco a Bologna di fronte a un ufficio dell’Agenzia delle entrate. La ragione per cui avrei volentieri evitato qualsiasi commento mi pare evidente.

   Attilio Befera:  Lotta all'evasione e diritti umani


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Possiamo continuare a parlare di diritti umani e dell’importanza del rispetto degli obblighi internazionali, ma le nostre parole resteranno senza senso fino a quando continueremo a lasciar morire le persone, forse perché non ne conosciamo l’identità o perché vengono dall’Africa: lo ha detto la deputata olandese Tineke Strik, in occasione della presentazione del rapporto del Consiglio d’Europa sulla morte di 63 migranti che fuggivano via mare dalla Libia.

   Luca Galassi:  Migranti, le colpe dell'Italia e della Nato


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Notizie dal mondo


Negli ultimi 5 anni, è stato acquistato nel continente oltre il 53% in più dei grandi sistemi d'arma rispetto al periodo precedente. Impennata nei paesi della sponda sud del Mediterraneo, in Sudafrica, Nigeria e Uganda. A livello globale, la spesa per armamenti è cresciuta del 24%.

  NIGRIZIA:  Boom di armi in Africa

Non ci sono ancora i risultati definitivi del voto di domenica scorsa in Senegal, ma è chiaro che Abdoulaye Wade è davvero uscito di scena. Molte aspettative sull’operato del neoeletto.

  Luciana De Michele:  Macky Sall presidente

Si è insediato il comitato di villaggio di Wukan, eletto a suffragio universale e accolto come una pietra miliare per l’evoluzione democratica – e una democrazia dal basso – della Cina.

   Gabriele Battaglia:  Cina, il metodo Wukan e la democrazia dal basso

Una “Zona Finanziaria Speciale”. Tale sarà Wenzhou, famosa per l’intraprendenza dei suoi abitanti, vera spina dorsale del boom cinese.

   Gabriele Battaglia:  Cina, la rivoluzione della finanza

Il presidente del Guatemala ha accusato gli Stati Uniti di aver convinto alcuni premier centroamericani a non partecipare al summit sul narcotraffico e le politiche antidroga dello scorso fine settimana ad Antigua, per paura che la regione arrivi a un accordo per depenalizzare le droghe

   Stella Spinelli:  Guatemala, attacco agli Usa: "Boicottano la campagna d depenalizzazione del consumo di droga"

Il Tribunale Superiore di Arauca ha annullato la condanna a 53 anni di prigione al comandante del Fronte 10 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), Germán Briceño Rojas, alias Grannobles, riconosciuto colpevole in primo grado della morte di 17 civili, in quella che è passata alla storia come la mattanza di Santo Domingo

   Stella Spinelli:  Colombia, sentenza storica a favore delle Farc





FEDE E
SPIRITUALITA'



La pace: incontro con l'altro

HOREB n. 60 - 3/2011


TRACCE DI SPIRITUALITA'

A CURA DEI CARMELITANI

Quando si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di questo mondo. 
Nella riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti, Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24). 
Gesù viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At 10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo, ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20). 
Con la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è la nostra pace” (Ef 2,14). 
Proprio perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo, allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.

Questo l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma e valorizzi il quotidiano.


   Editoriale

   Sommario


E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it


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  La Bibbia in un frammento
"Il regno dei cieli subisce 
violenza e i violenti 
se ne impadroniscono."
(Matteo 11,12)

 Il regno e la violenza



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‎"Le Frontiere dello Spirito" puntata dell'18 marzo 2012



Domenica 25 marzo 2012, "Le Frontiere dello Spirito", il programma di cultura e attualità religiosa, curato e condotto dal Cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi.

Nella prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Ger 31,31.34) e il brano del salmo (50,3-4.12-15) proclamati nella celebrazione della domenica. 

Nella seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, il servizio "Misericordia dagli immigrati un arcobaleno di solidarietà" parte da Milano, in via Padova, dove c'è una forte concentrazione di stranieri, di immigrati, di extracomunitari che giungono nel nostro Paese molte volte disperati, alla ricerca di un futuro migliore, di una vita diversa, sono oggetto a volte di rifiuto, di paura, ma molto più spesso di misericordia, di solidarietà, di accoglienza. 
Il servizio racconta storie straordinarie di cui gli immigrati sono proprio i protagonisti...

   il video della puntata intera sul sito Mediaset



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Annunciazione del Signore


Solennità dell'Annunciazione del Signore

Se il 25 marzo è Domenica, si celebra il 26. Negli anni poi in cui tale data cade in Settimana Santa o nell'Ottava di Pasqua, la solennità viene spostata in avanti al lunedì della II settimana di Pasqua.

Quest’anno, al culmine del tempo liturgico di Quaresima, la Chiesa si trova a celebrare il 25 marzo la solennità dell’Annunciazione del Signore. Nella Chiesa antica, fin dal secolo v, l’evento dell’incarnazione verginale del Figlio di Dio, reso possibile dal fiat della Vergine nazaretana, veniva celebrato nel tempo del Natale. In seguito, preoccupazioni di esattezza cronologico-teologica contribuirono a fissare la solennità dell’annunciazione nove mesi prima del 25 dicembre, giorno della nascita del Redentore a Betlemme di Giudea.
Questo avvenimento, che celebra l’esordio della nostra redenzione, pone al centro della riflessione orante sia il fiat del Verbo, sia il fiat della Madre; entrambi voluti e resi possibili dall’insondabile volontà di Dio con la finalità di ricuperare l’umanità all’Alleanza e di continuare così il colloquium salutis.

   La nuova figlia di Sion

   la Lectio proposta nel sito dell'Ordine dei Carmelitani

   video


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Se sono colpiti dalla loro potenza e attività, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati (Sap 13,4).

   Il volto del Principio

Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l'autore (Sap 13,5)

   Benchè la fragilità

Infelici sono coloro le cui speranze sono nelle cose morte (Sap 13,10)

   Diverso Desiderio

In tutti i modi, o Signore, hai magnificato e reso glorioso il tuo popolo (Sap. 19,22a).

   Con cuore tranquillo

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"La mentalità padronale distrugge il mondo" di Silvano Fausti



Un chicco di frumento è poco glorioso, ma se cade nella terra e muore, porta molto frutto. La gloria del seme è dunque morire per portare vita e frutto. Per la stessa ragione l’egoista, tenendosi invece stretta la sua vita, la perde. «Uno che voglia a tutti i costi conservare le sue energie, cosa fa? Non fa niente, può già imbalsamarsi. Invece, chi odia la propria vita la ama per davvero, realizzandola nella relazione con gli altri. Mentre noi tutti seguiamo la mentalità signorile o padronale, e quindi distruggiamo tutto, Dio invece è servo di tutti», scrive il biblista Silvano Fausti.

   La mentalità padronale distrugge il mondo


Il testo è una sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele da p. Silvano Fausti sj. 

  
L’audio originale 



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   Viviamo molto al di fuori...

   Con l'orante del salmo...

   In verità...

   O Vergine, cattedrale del silenzio...

   La croce di Cristo...

   Dio vuole che...

   Spogliaci, Signore...

   Solo con il cuore...


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Uomini e profeti

Fedi e Mondo

Leggere oggi Teilhard De Chardin
Fede Bahai  
con  Simone Morandini, Luciano Mazzoni Benoni, Julio Savi
sabato 24 marzo 2012

 

Pensare una religione che possa unificare tutte le altre, pensare di far cadere le barriere tra chiese e istituzioni, particolarismi dottrinari, divergenze spirituali, e unificare tutte le fedi in una religione armoniosa dell’umano: questa la fede Bahai, ma questa anche l’ispirazione di un autore come Pierre Teilhard De Chardin, che ha anticipato le istanze ecumeniche del Concilio Vaticano II e anche il dialogo tra il pensiero scientifico e quello religioso. Naturalmente ogni istanza anticipatrice viene poi superata dai nuovi tempi, ma è importante ricorrere agli indubbi punti di forza di queste modalità di pensiero che intendono spezzare barriere e gettare ponti tra gli esseri umani.
Con Simone Morandini, Luciano Mazzoni Benoni, Julio Savi.


    Ascolta o scarica


Leggere la Bibbia

Storia del secondo tempio
con Paolo Sacchi
domenica 25 marzo 2012


Il canone della Bibbia ebraica si chiude con i libri di Esdra e Neemia e i due libri di Cronache. Ma la storia del popolo ebraico continua, dopo il ritorno in patria e la ricostruzione del tempio, nel 515 a. e. v. circa: alla dominazione persiana segue quella ellenistica prima e poi quella romana, e in patria divampa la guerra civile tra quelli che erano rimasti, e si sono più o meno assimilati alla dominazione straniera, e quelli che erano tornati dall’esilio, custodi della loro fede e della loro tradizione. Ma non solo sul piano sociale e politico la situazione è molto di manica, ma anche sul piano spirituale e dottrinale: Paolo Sacchi, studioso del Medio Giudaismo e grande conoscitore della storia ebraica di quel periodo, ci guida tra le controversie teologiche dei seguaci di Sadoq e dei seguaci di Enoch, tra i fautori della Legge e del Tempio e quelli di un’anima disincarnata destinata all’eterno.


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Questo è stato Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, per il popolo e la chiesa latino-americana. In marzo ricorre l’anniversario del suo martirio.
Nobel dei poveri (E. Monzani e M. Marelli), Uno sparo sull’altare – L’arcivescovo deve morire (E. Masina), Fedele alla Parola (J. R. Brockman), Un vescovo centroamericano tra guerra fredda e rivoluzione (R. Morozzo Della Rocca), Martire come il suo popolo (G. Massone), Pastore di agnelli e di lupi (A. Vitali), Ho udito il grido del mio popolo (A. Palini)... Sono i titoli di alcuni dei molti libri italiani su dom Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador: “un vescovo fatto popolo”, secondo la bella definizione di David Maria Turoldo.
In questa breve chiacchierata – con cui intendo ricordare l’anniversario del martirio di mons. Romero (24 marzo 1980) – ho faticato non poco a racchiudere il tumulto di sentimenti e di idee che si erano accumulati nella mia testa con la lettura di vari scritti su di lui, soprattutto del suo voluminoso Diario. Alla fine, ho fatto pace con il titolo: “Sorpresa di Dio”.

   Sorpresa di Dio di Giampietro Baresi

El Salvador, 1980. Nella piccola nazione del Centramerica, la guerra civile – ormai decennale – ha già causato più di 75mila morti e un milione e mezzo di rifugiati. Il regime al potere, sostenuto dagli Usa, è stato definito «colpevole di genocidio» dalla commissione sulla verità dei fatti, voluta dalle Nazioni unite. La sera del 24 marzo, mentre celebra l’Eucaristia, mons. Oscar Romero, arcivescovo della capitale San Salvador, è ucciso da un sicario.
 Pochi minuti prima, concludendo l’omelia, ha detto: «Uno non deve mai amarsi al punto da evitare ogni possibile rischio di morte che la storia gli pone davanti. Chi cerca in tutti i modi di evitare un simile pericolo, ha già perso la propria vita».
 Romero è stato una sorpresa della storia.

   LA STRADA DI OSCAR ROMERO

Il ricordo di dom Pedro Casaldaliga, vescovo cattolico emerito della prelazia di São Felix de Araguaia, teologo spagnolo naturalizzato brasiliano, poeta e autore di numerosi libri.

San Romero d’America, Pastore e Martire nostro
L’angelo del Signore annunciò il vespro…
Il cuore del Salvador segnava
24 di marzo e di agonia.
Tu offrivi il pane,
il corpo vivo
- il triturato corpo del tuo popolo;
il suo sangue sparso vittorioso –
il sangue contadino del tuo popolo massacrato
che deve tingere di vini d’allegria l’aurora impedita!
.....
San Romero d’America Pastore e Martire nostro:
nessuno farà tacere la tua ultima omelia!

   il testo integrale San Romero d’America, Pastore e Martire nostro



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Omelia pronunciata da don Tonino Bello nella Basilica dei Santi Apostoli in Roma nel settimo anniversario del martirio di Oscar Romero

Carissimi fratelli e sorelle, 
ci siamo riuniti in questa stupenda basilica dei Dodici Apostoli in Roma per celebrare non l'exploit degli uomini, ma l'exploit di Dio. 
Ricordare un martire, infatti, significa individuare il punto in cui la Parola si gonfia così tanto, che la sua piena rompe gli argini e straripa in colate di sangue. Che è sempre il sangue di Cristo: quello del martire ne è come il sacramento. 
Oscar Romero, perciò, è solo lo squarcio della diga. Gli innumerevoli testimoni che hanno dato la vita per Cristo, e che stasera ricordiamo in questa liturgia pasquale, sono solo il varco da cui il Dio dell'alleanza fa sgorgare sulla terra, in cento rigagnoli, i fiotti della sua fedeltà. 
Al Dio dei martiri, quindi, più che ai martiri di Dio, gloria, onore e benedizione. 
Se, però, il sangue dei martiri, è sacramento del sangue di Cristo, ci sarà pur lecito stasera sostare in riverente contemplazione dinanzi a questo sangue. 

   Un vescovo fatto popolo

In memoria del vescovo Romero

In nome di Dio vi prego, vi scongiuro,
vi ordino: non uccidete!
Soldati, gettate le armi…
Chi ti ricorda ancora, fratello Romero?
Ucciso infinite volte
dal loro piombo e dal nostro silenzio.
Ucciso per tutti gli uccisi;
neppure uomo,
sacerdozio che tutte le vittime
riassumi e consacri.
Ucciso perché fatto popolo:
ucciso perché facevi
cascare le braccia
ai poveri armati,
più poveri degli stessi uccisi:
per questo ancora e sempre ucciso.
Romero, tu sarai sempre ucciso,
e mai ci sarà un Etiope
che supplichi qualcuno
ad avere pietà.
Non ci sarà un potente, mai,
che abbia pietà
di queste turbe, Signore?
nessuno che non venga ucciso?
Sarà sempre così, Signore?

David Maria Turoldo


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Il 24 Marzo, giorno dell'assassinio di monsignor Oscar Romero (24 marzo 1980), celebriamo la XX Giornata di Preghiera e Digiuno per i Missionari Martiri.
Lo slogan di quest'anno è "Amando Fino alla Fine".

 
Giornata Missionari Martiri

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Il 24 marzo 1980 veniva assassinato sull'altare l'arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero. «Martire della fede» verrebbe da dire, ma la sua causa di beatificazione resta ferma 

  Maria Teresa Pontara Pederiva: Santo sì, santo no: per quanto ancora?

“Essere indifferenti, passare oltre, non avvertire la responsabilità di fronte all’ingiustizia e al male è certamente un grave pericolo”. L’abbassamento della qualità, del valore e dell’etica della politica rischia di renderci indifferenti di fronte ai volti e alle storie delle persone, soprattutto quelle che ci svelano i tanti drammi della povertà. Non possiamo nasconderci dietro alla crisi di un certo modo di far politica per ritrovarci con un qualunquismo e un senso di estraneità agli altri crescenti. Bisogna essere disposti a pagare anche di persona, come ha fatto il vescovo salvadoregno Oscar Romero ucciso sull’altare il 24 marzo 1980. Una figura per me indimenticabile.

  Virginio Colmegna: Ricordando Romero, vescovo coraggioso

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

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Rippubblicato il post e segnalazione delle dirette delle due giornate del Cortile dei Gentili 29 marzo dal Duomo di Monreale, 30 marzo mattina da Palazzo Steri in Palermo e pomeriggio dalla Cattedrale di Palermo

 
Il Cortile dei Gentili" a Palermo 29 e 30 marzo. Il cardinale Ravasi: Chiesa impegnata su legalità e dialogo interreligioso

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Appello alle comunità cristiane di Alex Zanotelli "LA DITTATURA DELLA FINANZA: ABBIAMO TRADITO IL VANGELO?"


In questo periodo quaresimale sento l’urgenza di condividere con voi una riflessione sulla ‘tempesta finanziaria’ che sta scuotendo l’Europa, rimettendo tutto in discussione: diritti, democrazia, lavoro….
In più arricchendo sempre di più pochi a scapito dei molti impoveriti. Una tempesta che rivela finalmente il vero volto del nostro Sistema: la dittatura della finanza.

   LA DITTATURA DELLA FINANZA : ABBIAMO TRADITO IL VANGELO?



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‎"Il tempo degli affari lasci uno spazio all'uomo" di Bruno Forte


Nel molto parlare che c'è stato intorno alle cosiddette liberalizzazioni, un tema specifico avrebbe meritato a mio avviso attenzione più seria e profonda: quello del giorno festivo settimanale, la nostra domenica. Se il renderlo di fatto opzionale entrasse nella mentalità comune, se sotto la spinta della crisi la febbre del profitto dovesse contagiarci al punto da smarrire il senso e il valore di quel giorno, a perdere saremmo tutti. Per capire perché, vorrei partire da un dato singolare della concezione biblica: la santità del tempo. Nel racconto della creazione, fra le opere dei sei giorni, l'unica consacrata dal Santo è il sabato: «Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che aveva fatto creando» (Genesi 2,3).
Nel giardino delle origini la santità viene attribuita al tempo, e propriamente a quel tempo del riposo e della festa, che il Creatore ha concesso a se stesso, perché la creatura fatta a sua immagine potesse imitarlo.

   "Il tempo degli affari lasci uno spazio all'uomo" di Bruno Forte


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‎"Credere e conoscere", dialogo tra Ignazio Marino e Carlo Maria Martini su temi di scottante attualità.


Sta per uscire Credere e conoscere, un libro curato da Alessandra Cattoi che contiene un dialogo tra il cardinale Carlo Maria Martini e Ignazio Marino (Einaudi). Il porporato e il chirurgo specializzatosi in trapianti d'organo, che ha lavorato per un quarto di secolo in Gran Bretagna e negli Usa, senatore del Pd, hanno cominciato questo scambio di considerazioni anni fa. Si sono incontrati in diversi luoghi, tra i quali Gerusalemme. Le ultime battute risalgono ai nostri giorni e sono avvenute nelle due stanze che «padre Martini» - così si legge sul cartiglio del campanello - abita all'Aloisianum di Gallarate.
Pagine nate lentamente e, negli ultimi tempi, costate un sacrificio particolare a sua eminenza. La voce è stata sovente sostituita dalla scrittura. Marino si recava dal cardinale e quel loro dialogo proseguiva a volte con gli strumenti tecnologici, che Martini conosce benissimo. Non vanno esclusi sguardi, silenzi, pause di riflessione. Il libro è denso; entra negli argomenti delicati, o meglio affronta problemi roventi. Undici piccoli capitoli, oltre premessa (scritta da Marino), introduzione e conclusione. Emerge con la sua forza il magistero e il giudizio di una delle massime autorità spirituali del nostro tempo che si confronta con un uomo di scienza.

   Dialogo sull'attualità tra il porporato e il senatore chirurgo

Dal libro "Credere e conoscere" il Corriere anticipa l'intero capitolo sull'omosessualità che tocca temi cruciali e al centro delle cronache. 

   Martini: il valore di un legame tra persone dello stesso sesso

Ance l'Espresso pubblica alcune pagine di "Credere e conoscere", dialogo tra Ignazio Marino e Carlo Maria Martini. Il libro riprende e amplia molti dei temi affrontati dal senatore chirurgo e dall'illustre biblista, già cardinale di Milano, nel "Così è la vita" pubblicato da "L'Espresso" sul numero 16 del 27 aprile 2006 

   Il cardinale Martini: io e i gay

   La scheda del libro "Credere e conoscere"


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L'impegno dei cattolici in politica


No, non è per niente facile per un cattolico ecclesialmente impegnato vivere una dimensione propriamente politica o anche solamente sfiorarne le dinamiche concrete. In effetti, come ebbe a dire don Tonino Bello, quella del politico "oggi è davvero una vita scomoda". Anzi una vita "crocifissa", soprattutto per chi (penso, ce ne siano!) si sforza di vivere questa scelta come "arte nobile e difficile" (Gaudium et Spes n.86) e come "maniera esigente di vivere l'impegno cristiano a servizio degli altri" (Paolo VI).
Scetticismo, cortigianeria, sufficienza altezzosa, isolamento, prese di distanza strumentali, critiche sorde, ironie anche perfide, riserve mentali: il tessuto ecclesiali offre anche questo al cattolico impegnato che scelga di fare il salto e di impicciarsi di politica oggi.

   La solitudine del politico cattolico

I “Viandanti” sono dei credenti che si sentono laici e vorrebbero ragionare sulla missione della loro Chiesa in un mondo proiettato verso un futuro ancora sconosciuto e, forse, minaccioso. Si sentono un po’ infastiditi quando si trovano davanti vecchie ipotesi di utilizzo politico dei cattolici.
Il forum di Todi e la presenza nel governo Monti di persone altamente qualificate, in parte di notoria appartenenza confessionale, hanno prodotto un perdurante interesse dei media e il sospetto che l’Italia sia alla vigilia di una riconfessionalizzazione democristiana della politica. Tuttavia, se anche la Chiesa si impegna in prima persona per il bene della società civile, proprio perché responsabilmente cristiani, siamo pronti a contribuire al recupero in dignità e bellezza della parola “politica”.

   FARE POLITICA COME UOMINI E DONNE DI BUONA VOLONTÀ


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Le conversazioni tra Carlo Maria Martini e Ignazio Marino ("Credere e conoscere", Einaudi) costituiscono un modello di come l'incontro nel reciproco rispetto possa essere praticato nel pluralismo di oggi.

  Christian Albini: La verità ha bisogno di dialogo


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«Nessun avallo va dato a chi non vuole cambiare nulla e vuole che le cose restino sempre così»,ha detto il Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, alla conferenza stampa conclusiva del consiglio episcopale permanente. «È naturale ha aggiunto che non può ricevere avallo chi si vuole approfittare della crisi per difendere interessi di parte», le scelte devono essere «condivise, il più possibile condivise come ha detto il cardinale Bagnasco».«Serve uno sforzo per guardare anche a quanti dovrebbero entrare nel mercato del lavoro e non solo a quanti purtroppo rischiano di uscirne»: «nessun avallo a chi non vuole cambiare nulla e vuole che le cose restino sempre così».

  Giacomo Galeazzi: Articolo 18, l'appello dei Vescovi


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Da due anni in prigione, è lei stessa a raccontare la sua storia nel libro, uscito in questi giorni ed edito da Mondadori, "Blasfema. Condannata a morte per un sorso d'acqua"

  Asia Bibi: Fate sapere quello che mi è capitato... Ho bisogno di voi! Salvatemi (video)

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POLITICA


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RIFORMA FORNERO - "PREVIDENZA ASOCIALE" puntata di Report del 25.03.2012


Una puntata da non perdere per capire come stanno le cose 
Con la riforma Fornero, dal primo gennaio del 2012 la pensione sarà definitivamente calcolata con il sistema contributivo: tanto versi tanto prenderai. Nelle conferenze stampa che l’hanno annunciato, è stato presentato come il sistema più equo e giusto per tutte le generazioni. Primo effetto dell’allungamento dell’età pensionabile sui lavoratori (mobilitati e esodati) che avevano accettato di lasciare prima il posto nelle loro aziende in crisi con la garanzia della pensione al compimento del 40esimo anno di età lavorativa: resteranno dai 2 ai 10 anni senza pensione e senza lavoro. Su 70.000 si salveranno, forse, in 20.000. Chi ha cambiato datore di lavoro, passando dal pubblico al privato, dovrà ricongiungere i contributi se vuole la pensione piena (quella che viene data a chi è sempre rimasto nello stesso posto). La ricongiunzione verso l’Inps, che è sempre stata gratuita (perché peggiorativa), è diventata onerosa: devi ripagare i contributi due volte. C’è chi si è visto arrivare conti che arrivano fino a 300.000 euro, a fronte di stipendi da 2000 euro al mese lordi. Per i giovani invece qual è il quadro? Chi apre una partita iva, il primo anno di lavoro paga il 28% all’Inps, più l’anticipo per l’anno a seguire. Cioè se incassa 11 mila euro ne pagherà 4000 solo di contributi. Con il risultato poi che la sua pensione non supererà quella sociale. ...

   Il testo integrale della puntata  (pdf)

I VIDEO DELLA PUNTATA 

   REPORT  - PREVIDENZA ASOCIALE 1/5

   video: Appello della Gabanelli alla Fornero: "rinunci al retributivo"


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Pax Christi: Lettera aperta al Governo e al Parlamento italiano: "Liberare risorse di giustizia e di pace" - Flavio Lotti (Coordinatore Nazionale della Tavola della pace): "Il grande imbroglio"


“E’ necessario agire con determinazione contro la diffusa corruzione economico-politica, ridurre le colossali sperequazioni nella distribuzione del reddito e tagliare realmente le spese militari”. Precisa e forte la LETTERA AL GOVERNO E AL PARLAMENTO italiani di Pax Christi. ”Lavoro e sua dignità, ridistribuzione delle risorse, lotta alla criminalità, riduzione delle ingiustizie e dell’evasione fiscale, taglio ai nuovi sistemi d’arma e al progetto F-35, tutela del Servizio civile. Queste le linee di una politica economica basata su legalità, giustizia e disarmo che Pax Christi propone in una situazione di grande sofferenza per milioni di italiani.

   il testo integrale della lettera aperta  di Pax Christi al Governo e al Parlamento italiano: Liberare risorse di giustizia e di pace

... Il 14 febbraio l’Ammiraglio Di Paola ha annunciato un progetto di riorganizzazione dello strumento militare italiano che prevede tra l’altro la riduzione degli F-35 (da 131 a 90) e dei soldati (da 180 a 150.000). Dove sta l’imbroglio? Nel dire una cosa e nel farne un’altra. Altro che riduzione delle spese militari. Se venisse approvato il progetto del Ministro produrrebbe un vero e proprio aumento della spesa pubblica. Alla faccia di tutte le manovre rigoriste che stanno mettendo in ginocchio milioni di giovani e meno giovani, famiglie, associazioni, scuole, imprese, Enti Locali e Regioni...

   Il grande imbroglio


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Il posto di lavoro è a rischio perché si vuole riformare l’articolo 18 o è a rischio quale che sia la legge che lo tutela? La crisi che non passa, la politica che ritorna e Mario Monti che va in Cina lasciando a discutere partiti e sindacati sono i temi di Ballarò in onda su Raitre, martedì 27 marzo alle 21.05, ospite il sottosegretario Antonio Catricalà in una puntata cui parteciperà anche il commissario europeo alla concorrenza Joaquin Almunia. Gli altri ospiti di Giovanni Floris sono il presidente dell’IdV Antonio Di Pietro, la presidente dei senatori del PD Anna Finocchiaro, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (PdL), l’economista Carlo Dell’Aringa, docente di Economia dell’impresa e del lavoro alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la vicepreside della facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma Marina Brogi, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)

  BALLARO': Puntata del 27 marzo (video puntata integrale)

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La modifica all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è, certamente, la questione più controversa del disegno di legge sul lavoro presentato dal Governo. A fronte di numerose innovazioni a favore dei precari (estensione degli ammortizzatori sociali, stop alle false partite Iva, incremento delle aliquote contributive, contrasto delle dimissioni in bianco, estensione dell’indennità di disoccupazione...), il premier Monti si è irrigidito sui licenziamenti economici individuali. 

  FAMIGLIA CRISTIANA: Lavoro, fermezza a senso unico

Secondo l'economista Luigi Campiglio la riforma Fornero riduce il reddito delle famiglie e "nasconde il vero obiettivo, che è la riduzione dei salari"

  Francesco Anfossi: Campiglio: una riforma infausta

Il quadro preoccupante di un intero anno di recessione, fornito dal ministro dello sviluppo economico Passera al Parlamento, la giornata difficile in Borsa e lo spread dei titoli pubblici che torna a impennarsi, a parte le preoccupazioni che hanno generato, sono serviti a capire qual è il prezzo politico della paralisi imposta al governo Monti dopo l'avvio della riforma del mercato del lavoro e lo scontro sull'articolo 18.

  Marcello Sorgi: Il prezzo politico della paralisi

C'è un che di talebano nel nostro modo d'affrontare le questioni. O di qua o di là, senza vie di mezzo. In mezzo c'è solo un campo di battaglia, percorso da furori ideologici, intransigenze, spiriti belluini. Vale per i rapporti di lavoro, come la riforma dell'articolo 18. Per le materie politiche, come la nuova legge elettorale, dove è in corso una sfida all'arma bianca fra seguaci del proporzionale e del maggioritario. Per i temi etici, come il testamento biologico o le nozze gay. Uno vince, l'altro perde.

  Michele Ainis: L'inflessibile debolezza delle leggi italiane


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 BENEDETTO XVI
 





      Angelus - 25 marzo 2012 - Messico


     Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba (23-29 marzo 2012)  

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Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba (23-29 marzo 2012) / Prima tappa: Messico



Il Papa e il Messico, un rapporto di reciproco amore, nato con Giovanni Paolo II e proseguito con Benedetto XVI. “Sei il nostro fratello messicano”. Questo il primo saluto rivolto al Papa dai tanti fedeli che lo hanno accolto all'aeroporto. E il Santo Padre nel suo discorso ha subito ricambiato il gradito moto d’affetto. Visibilmente sereno e sorridente, il Pontefice ha detto di essere felice di questo viaggio da tempo desiderato nel profondo del suo cuore, per poter confermare nella fede il popolo di Dio di questa grande nazione. 

   Il Papa in Messico: vengo come pellegrino della fede, della speranza e della carità

   video: L'arrivo in Messico

   video: Il primo discorso

   L'accoglienza del popolo messicano

Un milione di fedeli lungo le strade di Guanajuato e Leon e sul percorso del corteo di Benedetto XVI tra le due città. La visita del Papa in Messico prosegue in un clima di grande entusiasmo popolare, ma anche di forte attenzione per il problemi del Paese. Lo testimoniano l'incontro di Ratzinger con otto familiari di vittime della criminalità organizzata e il saluto rivolto ai circa 4.000 bambini riuniti nella Plaza de la Paz. E poi gli impegni comuni, emerso durante il colloquio con il presidente Felipe Calderon, su temi quali i mutamenti climatici, la lotta alla fame nel mondo e alla sempre maggior diffusione delle armi leggere. 

   Messico, entusiasmo per il Papa "Proteggere sempre i bambini"

«Desidero levare la mia voce invitando tutti a proteggere e accudire i bambini, perché mai si spenga il loro sorriso, possano vivere in pace e guardare al futuro con fiducia». La Plaza de la Paz è circondata dai palazzi dei coloni che dalla metà del Cinquecento si arricchirono con le miniere d' argento e d' oro. E nelle parole che Benedetto XVI ha rivolto a migliaia di bambini della piazza e a tutti i bimbi del Messico, «in particolare quelli che sopportano il peso della sofferenza, l' abbandono, la violenza o la fame», nell'insistenza sul loro diritto alla pace e alla felicità, («Dio vuole che siamo sempre felici»), trapelano i tanti problemi che il pontefice ha trovato qui...

   Il Papa in Messico tra i bambini: «Garantiamo loro un futuro di pace»

   video: L'Angelus

   video: Il discorso di commiato

Non poteva mancare. Il Papa con il sombrero, in Messico, non poteva proprio mancare. Ci hanno pensato domenica mattina due tra i tanti giovani che avevano trascorso la notte sul prato del Parco del Bicentenario a León, in attesa della messa. Mentre Benedetto XVI faceva il suo giro in papamobile tra le centinaia di migliaia di fedeli raccolti sull'immensa distesa, si sono avvicinati e gli hanno offerto il sombrero più elegante della collezione messicana, il modello di El Charro, tessuto in felpa vellutata nera con ornamenti argentati. Il Pontefice lo ha indossato e ha proseguito il suo giro tenendolo in testa. L’entusiasmo della gente, già altissimo, ha raggiunto livelli stellari.
È stato il tocco che mancava per rendere anche visibilmente concreto lo slogan che accompagna a ritmo incessante ogni sua uscita: Benedicto, hermano, ya eres mexicano. 

   L’entusiasmo travolgente del popolo messicano

   video: Uno strappo al protocollo...

La grande «festa di popolo» della Messa celebrata nel Parco del bicentenario di León ha concluso l’intensa visita in Messico di Benedetto XVI, che oggi pomeriggio si recherà a Cuba per un altro storico incontro, dopo quello di Giovanni Paolo II nel 1998. Nell'omelia, il Pontefice ha proposto una riflessione su Gesù e sulla Madonna che ha toccato profondamente il cuore delle centinaia di migliaia di fedeli presenti. 

   Messico, festa di popolo per il Papa

Che folla grande lungo i viali di Léon, per salutare il Papa. 
Venuti in pullman, da lontano, o reduci da una notte accampata dietro le transenne, per conquistarsi la prima fila. «Ti aspettiamo a braccia aperte», dicono gli striscioni. Ma che cosa aspettano davvero, in tanti, in Messico, per fabbricare ognuno con il proprio corpo l’ala festosa che ha salutato l’arrivo del Papa? Cosa può attendersi da quello straniero un popolo che in cinque anni ha avuto quasi 50mila morti nella guerra contro e fra i narcotrafficanti, e 20mila scomparsi nel nulla? Eppure, che folla è andata ad accogliere Benedetto XVI. Vedove, anche, o orfani di questa strage oscura: che cosa cercando, con quale domanda nei pensieri? 

   Con ostinata speranza

La prima parte del viaggio pastorale che papa Benedetto XVI sta compiendo tra Messico e Cuba, si è svolta senza scossoni. Il Papa ha raggiunto una nazione di profonda fede e tradizione cattolica, all'interno della quale ha avuto modo di lanciare alcuni messaggi che caratterizzano da tempo la sua predicazione e il suo pontificato. Insieme ad un forte rilancio del suo rapporto con il Messico, visitato più volte dal suo predecessore Giovanni Paolo II. La fede, la libertà religiosa (in Messico sarà presto modificato l’art. 24 della Costituzione, proprio sulla libertà religiosa, che sta sollevando non poche polemiche). 

   Benedetto XVI, che cosa resta della visita in Messico. Che cosa lo aspetta a Cuba

Vedi il nostro post precedente:

   Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba (23-29 marzo 2012)


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Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba (23-29 marzo 2012) / Seconda tappa: Cuba


Dopo l’abbraccio caloroso e travolgente di un intero popolo che in Messico si è stretto attorno al «Papa col sombrero», Benedetto XVI affronta a Cuba un abbraccio pieno d’insidie. Nell'ultimo Paese comunista dell’emisfero occidentale qualcosa sta cambiando e dal Pontefice c’è chi si aspetta una benedizione e chi invece una scomunica.

   Un pellegrino della carità che non si fa arruolare

E’ già una visita storica. Il governo cubano ha concesso tre giorni di vacanza a tutto il paese per ascoltare "con attenzione e grande rispetto" il messaggio Benedetto XVI arrivato nell'isola come "Pellegrino della carità". Decine di migliaia di persone nelle strade dall'aeroporto alla piazza della rivoluzione a Santiago sono la prova immediata dell’attenzione e dell’importanza che il governo comunista attribuisce a questa visita. 

   Benedetto XVI a Cuba: una visita storica

   video: Preghiera alla Vergine

Dopo il sombrero, una ghirlanda di fiori per Benedetto XVI. Singolari ma differenti i due omaggi più caratteristici con i quali i messicani prima e i cubani poi hanno voluto dimostrare al Papa tutto il loro affetto. Differenti non tanto, o almeno non solo nella forgia, ma soprattutto nel significato che essi hanno assunto per il Pontefice. 

   Nell’allegria della vera anima cubana

   video:Benedetto XVI chiede libertà religiosa

Si chiude con un incontro illustre la visita di Benedetto XVI a Cuba. Il Pontefice ha incontrato all'Avana Fidel Castro. Il colloquio, iniziato intorno alle 12.30 locali (le 19.30 in Italia), è durato circa mezz'ora e ha avuto luogo nella Nunziatura apostolica dell'Avana, dopo la messa celebrata dal Pontefice nella Plaza de la Revolucion

   Benedetto XVI saluta L'Avana "Hasta siempre, Cuba"

   video: Il Papa incontra Fidel Castro

I viaggi del Papa non sono mai facili. Ma di tutte le visite pastorali compiute in giro per il mondo da Benedetto XVI quella che si è conclusa ieri sera a Cuba è stata forse la più difficile, sottoposta continuamente ai rischi di strumentalizzazione politica e seguita con particolare severità dai mass-media internazionali. Le cortesie diplomatiche, le strette di mano e gli incontri cordiali con le autorità (il presidente Raul) e con i simboli (l’ex presidente Fidel) dell’ultimo baluardo del comunismo occidentale non devono farci perdere di vista l’essenziale, vale a dire il messaggio di speranza di un uomo vestito di bianco che si è presentato umilmente come «pellegrino della carità».

   Dalla parte della libertà


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OPINIONI E COMMENTI


Il Pontefice ha lanciato un appello per la pace e contro le violenze e si è rivolto in particolare ai bambini che piu' ancora degli adulti sopportano il peso della sofferenza, dell'abbandono e della povertà.
Ma proprio il tema degli abusi subiti dai minori, abusi che spesso hanno visto come protagonisti uomini del clero cattolico è venuto a turbare la visita papale. A far discutere è il silenzio della delegazione vaticana che non ha risposto alla richiesta di un incontro con il Papa avanzata dalle vittime di abusi sessuali. Ieri a Leon è stato anche presentato un libro-denuncia che accusa il Vaticano di aver coperto gli atti di pedofilia compiuti dal fondatore della congregazione dei Legionari di Cristo Marcial Maciel.

  Messico: il Papa non riceve le vittime di abusi sessuali (video)

 «È ingiusto parlare di Benedetto XVI come di un Papa che ha operato contro la verità e contro la trasparenza» ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, rispondendo così alle polemiche sul mancato incontro di Benedetto XVI, durante questo viaggio in Messico, con le vittime degli abusi di padre Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, che fu sospeso "a divinis" proprio da papa Ratzinger per le accuse di pedofilia e per la doppia vita con figli da diverse donne.

  IL MESSAGGERO:  Il Papa in Messico: proteggere i bambini Incontro con familiari vittime criminalità

Preceduta dal commovente incontro con i bambini di sabato sera, la domenica del Papa a León, in Messico, è stata dedicata a un inconsueto e coraggioso ricordo dell'epoca delle persecuzioni anticattoliche e della rivolta dei Cristeros, e a un richiamo alle radici spirituali della nazione messicana minacciata, come Benedetto XVI ha detto nell'Angelus, «dal narcotraffico, dalla crisi di valore e dalla criminalità».

  Massimo Introvigne:  Il Papa in Messico rilancia il grido: "Viva Cristo Re"

Si conclude oggi la visita di Papa Benedetto XVI in Messico per arrivare al cuore del suo viaggio in America Latina, a Cuba.
Un viaggio dall'alto valore simbolico per la Chiesa cattolica che, sin dai tempi della dittatura militare in Argentina, ha avuto un ruolo non sempre facile con il Sud America.
 

   Benedetto XVI conclude visita Messico, oggi a Cuba (video)

Dossier
Conclusa la visita in Messico, Papa Benedetto XVI è arrivato a Santiago. Cuba è terra di missioni. E il punto centrale della presenza del Santo Padre è la libertà di religione.

  FAMIGLIA CRISTIANA:   Il viaggio del Papa a Cuba

Il viaggio del Papa in Messico e a Cuba continua a suscitare commenti e reazioni sui mass media internazionali: c’è chi già la definisce una visita storica. Ascoltiamo in proposito il commento del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi

  RADIO VATICANA:  Il Papa vicino a chi soffre per incoraggiare nella Fede (audio)


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