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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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Pagina in continuo aggiornamento
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"Sia festa in tutto l'universo: Cristo, letizia eterna, è risorto!" (S. G. Damasceno)
AUGURI!
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
42a edizione della Giornata Mondiale della terra
Alla
sua quarantaduesima edizione, l’Earth Day, non solo non ha perso il
proprio entusiasmo, ma è diventato un evento sempre più importante, in
grado di mobilitare cittadini di oltre 190 Paesi, tra cui anche
l’Italia, dove per il quinto anno di seguito verrà celebrata la
giornata dedicata al Pianeta. Sarà che la coscienza e la sensibilità
verso le tematiche ambientali aumentano, mentre la questione si fa più
ampia e delicata, da trattare con vivo interesse e costante
sollecitudine: ecco perché il 22 aprile diventa, ancora una volta,
l’occasione per ricordare che ogni giorno è il giorno della Terra,
attraverso quell'appuntamento ormai fisso che è un grande Concerto, che
quest’anno si terrà a Napoli. Un concerto «a impatto zero», dal momento
che la quantità di anidride carbonica immessa nell'atmosfera dallo
spettacolo sarà bilanciata attraverso i nuovi alberi che verranno
piantati nelle foreste.
Earth Day 2012, la Terra si festeggia
Un
miliardo di persone in 175 Paesi per l'Earth Day, la Giornata della
terra, che oggi darà vita a una maxi-mobilitazione mondiale in difesa
dell'ambiente. Dagli Stati Uniti a Bali, dall'Islanda al Pakistan, per
tutti lo slogan è ''Mobilitiamo il pianeta'' con eco-eventi volti a
sostenere la necessita' di uno sviluppo sostenibile.
Earth Day, giornata mondiale della Terra: gli appuntamenti
24
ore da dedicare alla Terra, il posto dove viviamo e a cui
dobbiamo tutto: l’aria che respiriamo, il sole, il mare, la
natura, gli animali e la terra sotto i nostri piedi. In questa
importante giornata, i personaggi della famiglia Nickelodeon si
sono attivati in prima linea per ricordare ai ragazzi che, ogni
nostro gesto quotidiano può avere un ruolo eco- sostenibile. Domenica
22 Aprile, su entrambi i canali Nickelodeon e Nick Jr andranno in
onda due maratone tematiche dedicate alla Giornata mondiale
della Terra.
Giornata mondiale della terra: due appuntamenti imperdibili su Nickelodeon
...
considerata l’importanza di questa giornata mondiale, anche la
televisione intende celebrare tale ricorrenza con programmi rivolti a
giovani e adulti al fine di porre l’attenzione sull'importanza di
questo evento, simbolo di una volontà rivolta a dire basta ai soprusi a
cui il Pianeta Terra è costantemente soggetto. Ma vediamo la
programmazione televisiva di oggi per questo Earth Day 2012
Earth Day 2012, la giornata della Terra. Programmazione tv 175
nazioni, oltre un miliardo di persone si mobilitano oggi per la
Giornata mondiale della Terra: tanti gli eventi e le iniziative:
dall'Europa all’America fino all’India e poi l’Iraq, Taiwan con
concerti, spettacoli, raduni, ma anche campagne di sensibilizzazione
nelle scuole perché il primo obiettivo di questa edizione è proprio
quello di informare e ribadire che chiunque, nel suo piccolo, può
contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Cecilia Seppia per Radio
Vaticana ha intervistato Enrico Brugnoli, direttore del Dipartmento
Ambiente del Cnr
Giornata mondiale della Terra: mobilitazione globale per l’ambiente (audio)
Concerti
a impatto zero, pulizia dei litorali, presentazioni di libri, scambio
di sementi: quasi mezzo miliardo di persone in ben 192 Paesi
celebreranno la Giornata Mondiale della Terra. Un giorno di iniziative
a favore della sostenibilità come accade da 42 anni per sensibilizzare
la società civile sulla necessità di conservare le risorse naturali.
Con uno zoom sulla nutrizione
Salvare la Terra con milioni di azioni green Torna la giornata per “mobilitare” il pianeta
...
Per non ricalcare le generali e meste considerazioni sul degrado, il
quale, nonostante dichiarazioni e denunce, prosegue imperterrito,
vediamo cosa ognuno di noi, causa e vittima del global warming , può
cercare di fare per allontanare il superamento dei 2° centigradi di
temperatura globale, considerato un limite invalicabile per la salute
della Terra. Se
moltiplichiamo un nostro atto, anche il più innocente possibile, per i
60 milioni di italiani o per i 7 miliardi di terrestri, esso può
contribuire pesantemente al paventato tracollo, così come il battito
d'ala della farfalla in Brasile può scatenare (secondo il famoso
paradosso di Edward Lorenz) uragani in Texas...
Un giorno per la Terra Dieci azioni concrete per provare a salvarlaQualcuno dice che il buon senso si è perso. Noi vorremo dimostrare il contrario. Vogliamo
quindi lanciarti una sfida: dedica un po’ del tuo tempo a pensare cosa
tu potresti fare nel concreto della tua quotidianità. Prova a definire
un’azione che ti senti in grado di portare avanti. Comunicacela, via
web utilizzando il modulo che trovi qui sotto, e poi inizia a metterla
in pratica. Con
il tuo aiuto ed il tuo impegno dimostreremo che cambiare è possibile ed
è possibile proprio partendo dalla quotidianità di ognuno di noi. Ci
riusciremo perchè siamo convinti che esistono ancora persone di Buon
Senso che rispettano la Terra con tutto quello che ci sta sopra. La sfida è lanciata. A te raccoglierla. Te la senti?
Azioni del buon senso
il sito Giornata mondiale della terra
Ma c'è anche chi per scelta decide di non festeggiare il giorno della terra... ...
L’Earth Day è stato celebrato per la prima volta il 22 aprile 1970, e
da allora si ripete sempre uguale a se stesso, trascinandosi appresso
il medesimo cahier de doléance. Ma queste lamentele sono davvero
giustificate, e distinguono correttamente cause ed effetti?
Perché non festeggiamo il Giorno della Terra
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Infanzia, diritti dei minori a rischio
Povertà
e abbandono scolastico i problemi gravi che colpiscono i più piccoli.
La prima relazione di Vincenzo Spadafora, Garante per l'infanzia. Che
denuncia l'arretramento dei diritti.
I
diritti dell'infanzia non sono diritti “minori” e l'Authority che li
deve tutelare in Italia non è un'Autorità “minore”. E' questo un
passaggio chiave della Relazione di Vincenzo Spadafora, Garante per
l'Infanzia e l'Adolescenza, letta questa mattina nella Sala della Lupa
della Camera dei Deputati, alla presenza del presidente della Camera
Gianfranco Fini. Spadafora ha assunto l'incarico solo cinque mesi. Più
che una relazione sulle cose fatte, la sua è necessariamente una
condivisione di “proposte concrete che l'Authority intende portare
avanti”.
Nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti sono il 17 per cento della popolazione
Chi è e che cosa fa il Garante
Se i diritti dei più piccoli stanno a cuore agli italiani
il testo integrale della relazione annuale dell'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza
Mercoledì
18 aprile, alle ore 11, presso la Sala della Lupa di Palazzo
Montecitorio presentazione della Relazione annuale dell’Autorità
garante per l’infanzia e l’adolescenza. Sono intervenuti il Presidente
della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, e il Garante Vincenzo
Spadafora.
video
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Il "Festival delle Resistenze contemporanee" 2012 - "La crisi come opportunità" - Bolzano dal 25 aprile al 1° maggio
LA CRISI COME OPPORTUNITÀ Il "Festival delle Resistenze
contemporanee" si svolge anche quest'anno dal 25 aprile,
anniversario della Liberazione dalla dittatura nazi-fascista, al 1
maggio, festa dei lavoratori. La
nuova edizione si propone di dare il proprio contributo nel
rinsaldare la coesione sociale, nel riscoprire ciò che ci accomuna e
unisce. Vuole essere una occasione di riflessione su ciò che
ognuno di
noi può fare per intraprendere una via di
uscita dalla difficile situazione in cui si trova il Paese e per
guardare al futuro con fiducia. È importante pensare a come si possa e si debba resistereoggi, senza
mai dimenticare i valori fondanti della società democratica; e come dar
vita, attraverso la trasmissione di esperienze fra generazioni e
cittadini, a ulteriori e nuovi stimoli per una riscoperta di questi
valori attraverso progetti culturali freschi ed attuali.
video
il sito ufficiale: "Festival delle Resistenze contemporanee" 2012
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Palco
e retropalco propone un film-documentario scritto e diretto da Franco
Bernini che ricorda gli anni '43/'44', la caduta del fascismo, la
persecuzione nazista fino allo sbarco alleato e all'armistizio. Al
centro di questo percorso l'iter di un uomo, di uno degli attori e
registi più celebri ed amati di quegli anni: Vittorio De Sica.
Interprete e regista di commedie prevalentemente brillanti, De Sica era
apprezzato allora soprattutto per la sua eleganza, il suo garbo, il suo
fascino, quasi che questa grazia, questa leggerezza nascondessero un
nulla e un vuoto. Il 25 aprile 2012 si celebra per la 67a volta
la festa della Liberazione dal nazifascismo. La data ricorda
l’insurrezione e la liberazione di Milano da parte dei partigiani e
della popolazione civile insorti contro gli invasori.
Rai.tv riunisce in un’ampia offerta video e documenti da non perdere
per ricordare quel fondamentale momento storico del nostro Paese. Dal
teatro civico di Marco Paolini: "Vivere" in cui si racconta una storia
poco nota di Vittorio De Sica nella Roma occupata del 1943; un lungo
servizio di "Rainews24" incentrato sulla memoria di quel periodo nei
giovani di oggi dal titolo “I ragazzi del 25 aprile”; un ciclo di
puntate de “La storia siamo noi” sui protagonisti di quei giorni.
Infine, Dario Fo che racconta la storia del partigiano Luna tratto dal
programma “Trasmissione Forzata” e alcuni sketch de “La superstoria”,
la trasmissione satirica di Andrea Salerno che ha descritto con ironia
l'Italia contemporanea.
IL FILM-DOCUMENTARIO VIVERE
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Sono tanti i sacerdoti uccisi dai
nazisti, dai fascisti o dai loro alleati in Europa. In Germania furono
ammazzati 164 preti diocesani e 60 religiosi, molti dei quali morti nei
campi di sterminio. Ci furono preti uccisi anche nella Francia di
Petain e nell’Italia fascista, nell’Olanda e nel Belgio occupati dai
tedeschi e in tanti altri Paesi europei.
Il martirio dei preti per la libertà
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In
Italia è scoppiato il festival dell’antipolitica antipartitica. Con più
di qualche ragione, ad onor del vero. In vista del 25 aprile vediamo di
attraversare alcune nostre tendenze come cittadini per evolvere. In
fondo se siamo così mal rappresentati ci dovrà pur essere una ragione.
20 tendenze degli italiani.
Fabio Pipinato: 25 Aprile. Liberaci da ciò che facciamo volentieri
L’ex
Presidente della Liberia Charles Taylor è stato giudicato colpevole di
crimini di guerra e contro l’umanità compiuti in Sierra Leone, durante
la guerra civile. Bene. Colpisce solo che l'Occidente scopra che in
Africa ci sono sanguinari dittatori solo quando la Cina gli sfila
l'egemonia economica.
Debora Volpi: La Cina fa paura e l'Occidente scopre che in Africa ci sono sanguinari dittatori
”La Turchia è uno stato
ostile”. Il premier iracheno Nouri al-Maliki rompe gli indugi della
diplomazia internazionale e risponde al premier turco Racep Erdogan,
che a sua volta lo accusa di soffiare sul conflitto settario tra
sunniti e sciiti.
Christian Elia: Erdogan e l'anima sunnita
Lo hanno chiamato un ‘piano per il
reinserimento dei prigionieri condannati per terrorismo’. Un programma
molto ambizioso, ha dichiarato il ministro degli Interni spagnolo Jorge
Fernandez Diaz, per facilitare il reinserimento delle persone che
appartengano a organizzazioni terroriste o criminali, sempre
all’interno della legislazione penitenziaria.
Angelo Miotto : Conflitto basco. Madrid sorda alle proposte di pace, propone un autodafè ai prigionieri politici
L’ennesimo colpo di
stato militare dello scorso 12 aprile mantiene la Guinea-Bissau nella
condizione che le è abituale: una non nazione, un “corridoio”
funzionale ai traffici internazionali di droga. Istituzioni e elezioni
presidenziali bloccate. I vescovi chiedono dialogo.
NIGRIZIA: Se comanda la cocaina
Da
quasi un anno le popolazioni Nuba del Kordofan Meridionale sono oggetto
di ripetuti bombardamenti aerei da parte dell’esercito di Khartoum che
nega l’accesso alle agenzie umanitarie. Nella zona di Kadugli si
registrano le prime morti per fame e con l’arrivo delle piogge
l’isolamento sarà completo. La testimonianza di p. Renato Kizito Sesana.
NIGRIZIA: Sudan: l'isolamento dei Nuba (testo+audio)
L’ultima
risposta del governo, in ordine di tempo, é l’installazione di basi
militari provvisorie in località chiave come Yuveni, Chihuanunquiri e
Kepashiato, con il fine di esercitare un controllo capillare sul
territorio, come parte di una più ampia strategia anti terrorista.
Andrea Dalla Palma: Perù: tutt'altro che vinta la lotta al narcoterrorismo
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Il coraggio di sperare oggi" HOREB n. 61 - 1/2012
"Il coraggio di sperare oggi"
HOREB n. 61 - 1/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Il
terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è
diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del
nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione
genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi
disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che
la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per
cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale:
è possibile sperare?
Questo
navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze,
che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro
o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli,
credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è
speranza”, egli sente il bisogno di oltrepassare lo scacco
dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in
avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso.
Sperare
si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante
le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza
gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la
morte non sia inghiottita nella vittoria.
Giovanni
Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto
i nostri peccati quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è
urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci
educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere
mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione.
La
speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in
libertà e di scegliere ogni giorno la via della vita. Essa
consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità
degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e
di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante
tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un
atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo,
che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta.
Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo
impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si
trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà.
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..." (EDITORIALE)
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Un ecumenismo fatto di gesti
quotidiani… dopo la Pasqua, le tante comunita’ che rappresentano i
cristiani a Gerusalemme si fanno visita per scambiarsi gli auguri,
secondo un rito cementato dalla tradizione
Buona Pasqua ecumenica (video)
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La Bibbia in un frammento
"Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: «Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito»". (Matteo 12,43-44)
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 22 aprile 2012
Il
programma di cultura e attualità religiosa, curato e condotto dal
Cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista
Maria Cecilia Sangiorgi.
Nella
prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la
consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Atti degli
Apostoli 13-15.17-19 ) e un frammento del salmo (4)
proclamati nella celebrazione della domenica.
Nella
seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, il servizio "Il cammino di S. Michele l'Angelo nella
grotta". Seconda ed ultima tappa al "cammino dell'Angelo" dedicato
all'arcangelo Michele, una devozione che si è riaccesa forse perchè
tutti aspiariamo ad un difensore, qualcuno che può sconfiggere il male
....
il video della puntata intera sul sito Mediaset
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"Vangelo
in miniatura, è un racconto dove fede ed emozione, ragione e
sentimento, dolore e gioia, dubbio e certezza si fondono, toccando
le corde più profonde del lettore, sia esso credente o soltanto in
ricerca, creando profonde risonanze al desiderio di mettersi
in cammino verso Colui che offre la pienezza della felicità. Di
esso sono state offerte numerose letture: quella propriamente biblica,
quella catechetica, quella liturgica…ognuna da approfondire. Ora
ci focalizzeremo sulla interpretazione del racconto.
In cammino verso Emmaus: la vita sconfitta Gli
avvenimenti a Gerusalemme si sono svolti vorticosamente e crudelmente:
il processo,l’agonia, la morte, la sepoltura. Due dei discepoli di
Gesù, che hanno assistito a tutto ciò, se ne vanno da Gerusalemme
verso un villaggio di nome Emmaus e parlano di tutti gli
avvenimenti che si sono susseguiti davanti ai lori occhi… hanno
subito lo scacco delle loro proiezioni…E’ LA FUGA DAL CROCIFISSO.
Tra le tante chiavi di lettura del brano, sono interessanti i temi della “strada” e della “parola”. Gesù
ed i due discepoli parlano camminando ed il parlare camminando è
importante nell’opera lucana. Infatti è propria di questo
evangelista la sezione del “grande viaggio”, ben dieci capitoli
(9,51-19,27) nei quali viene raccontato il viaggio di Gesù e dei
discepoli verso Gerusalemme, all’interno del quale sono inseriti
importanti parabole e discorsi del Maestro. I
due discepoli non riescono ad attribuire significato al momento della
morte di Gesù. Per loro la croce è ancora un incomprensibile
scandalo. Sulla croce è svanito il sogno di poter realizzare con
Gesù un cambiamento concreto nel loro paese (“noi speravamo che fosse
lui a liberare Israele”). E’
vero, continua il racconto, che si è sparsa la voce, alimentata da
alcune donne, che egli è vivo, ma i discepoli, in fin dei conti,
Gesù non lo hanno visto… I due
hanno dato sfogo a tutto quello che avevano dentro. In loro si vede la
differenza tra il sapere ed il credere: hanno proclamato un
perfetto credo in Gesù di Nazareth, riconoscendone la qualità di
profeta, fino alla affermazione: “Egli è vivo”….ma restano
nell’incomprensione. Tutto è stato detto, ma tutto resta oscuro.
Tutto è razionalmente raccontato, ma di tutto sfugge il senso
profondo.
La Parola interpreta la vita Ora
Luca imprime una svolta al racconto. Pone di fronte alla comunità
l’ostacolo che non riusciva a superare: la morte di Gesù. Luca dà
il senso totale del Cristo attraverso la spiegazione delle
Scritture e la frazione del pane. ..."
“I discepoli di Emmaus” di Carlo Maria Martini (pdf)
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Tratto
dall’omonimo romanzo di Pino Farinotti, il film del 2007 diretto dal
regista Claudio Malaponti si ispira all’incontro dei discepoli di
Emmaus con il Signore, trasponendo la vicenda ai nostri giorni
(l’Emmaus del Vangelo è indicato come un luogo a sette miglia da
Gerusalemme e non a sette km come nel film)
Questo
film non è un racconto sulla vita di Gesù, ma una riflessione sulla
comunicazione tra Dio e la superficiale esistenza dell’uomo moderno.
Nel film, il Gesù incontrato non dice di sé e non offre risposte
esplicite alle interrogazioni del viandante. È un compagno di viaggio
discreto e silenzioso, che lascia l’interlocutore libero di parlare
della realtà e delle persone significative della sua esistenza.
LA TRAMA
È
la storia di Alessandro Forte, pubblicitario 43enne il quale, in piena
crisi esistenziale, si trova quasi per caso a partire per la Città
Santa. Tra la sabbia e le colline del brullo deserto, sulla strada
verso Gerusalemme incontra un uomo scambiato per un bizzarro artista di
strada, che dice di chiamarsi Gesù. Dopo l’iniziale sconcerto, tra i
due nasce un intenso legame fatto di interrogativi e confronti, causa
di un forte cambiamento nell’esistenza di Alessandro.
Mentre
passano sullo schermo i flashback della sua vita si colgono, come in
una rappresentazione figurativa, la crescita spirituale del
protagonista unitamente agli illusori miraggi del mondo moderno. Dal
punto di vista cinematografico sono di grande richiamo gesti come la
frazione del pane e i momenti in cui Gesù appare e scompare, ma anche
il moderno Messia che beve Coca Cola e in macchina si allaccia la
cintura di sicurezza. Una sorta di parabola moderna le cui immagini
richiamano alla mente le illustrazioni religiose dei vecchi libri che
tanto ci hanno incantati da piccoli.
La scheda completa del film
video
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Video
della relazione integrale tenuta il 5 agosto 2011 nell'ambito della
settimana di Spiritualità - Estate 2011 - "IL CORAGGIO DI SPERARE OGGI"
promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME).
video
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Tra
i martiri per la libertà troviamo P. Tito Brandsma,carmelitano
olandese, che i nazisti uccisero nel campo di concentramento di Dachau.
P. Tito Brandsma è stato proclamato "Beato" dalla Chiesa perché andò
incontro alla morte consapevolmente, volutamente, per difendere i
principi cristiani contro il mostro che allora divorava l'Europa e le
coscienze.
Ecco alcuni passaggi del discorso che P. Tito tiene come Rettore
Magnifico nel 1932 nel dies natalis dell’Università cattolica di
Nimega, che era tutto incentrato sul concetto o immagine di Dio.
«Si deve
vedere Dio come lo sfondo del nostro essere... , e adorarlo non solo
nel nostro intimo, ma anche in tutto ciò che esiste, prima di tutto nel
nostro prossimo, ma anche nella natura, nell'universo. Egli, infatti, è
presente ovunque, riempie di sé ogni cosa col lavoro delle sue mani.
Dio che abita la nostra esistenza, Dio all'opera nel cosmo, non deve
solo essere oggetto della nostra intuizione. Bensì, Dio deve
manifestarsi nella nostra vita, esprimersi nelle nostre parole e nei
nostri gesti, irraggiare da tutto il nostro essere e da tutto il nostro
agire.
[...] Non
dobbiamo considerare la persona amante di Dio, il mistico, come colui
che sta fuori della vita, della storia. Anzi, chiunque vive la storia e
ne porta il peso responsabile, deve sentire come suo primario, supremo
compito, arrivare alla conoscenza di se stesso: la più difficile ma
anche la più bella di tutte le imprese umane. E attraverso il suo
intelletto giungere ad incontrare Dio nella profondità della propria
vita. Lì si deve arrivare. Possa pure l'acqua dell'esistenza essere
intorbidita dalle burrasche della vita! Tornerà la quiete, lo sguardo
pacificato andrà nelle profondità: lì saremo capaci di vedere Dio. Dio
ci è visibile: possiamo vederlo e vivere alla sua presenza. Contemplare
lui significa lasciarsi da lui influenzare in tutta la nostra condotta.
Dio allora si manifesterà anche nelle nostre opere. [...] Non basta
insistere sul vivere nella pratica la nostra fede e stimolarci a
questo: occorre fare di più. Dobbiamo capire il nostro tempo e non
estraniarci dalla storia. Anche noi siamo figli del nostro tempo:
siamolo con chiara coscienza. Lasciamo che il tempo attuale agisca su
di noi con ciò che di buono ha.
[...] Con
gioia vediamo tante persone, soprattutto giovani, piene di grande
entusiasmo, guidate da Dio che adorano nel loro intimo, unite a lui
ancor più intimamente attraverso la grazia. Esse infatti confermano e
rafforzano tale unione con la santa Comunione quotidiana. E dalla loro
unione con Dio attingono forza per servire i fratelli: a questo si deve
arrivare. L'atto buono non è più sufficiente: occorre diventare
consapevoli che servire i fratelli ci è richiesto proprio dalla nostra
unione con Dio. Proprio questa consapevolezza ci deve portare a
compiere atti di bene. Neppur più la fede è sufficiente da sola: essa
deve manifestarsi operando nell'agire; nelle azioni deve manifestare
tutto il suo valore.
Una tale
immagine di Dio diventa un ideale trainante: essa non solo tra breve
troverà accesso accanto alle altre vaghe ed astratte immagini di Dio
che in tanti spiriti ancora sopravvivono; ma, una volta che avrà
conquistato i cuori, li sorreggerà per una grande lotta ed una lunga
resistenza.
[...]
Data la necessità di rendere manifesta la nostra fede nel nostro agire,
da essa ispirato, dobbiamo essere ancora più attenti a non perder di
vista la vita intima di Dio. L’ agire, da solo, non è sufficiente. esso
deve provenire da un cuore abitato da Dio; la nostra azione deve
giungere dal nostro intimo sacrario dove Dio decreta e consiglia il da
farsi. In questo modo il nostro agire sarà non solo forte ed
irresistibile all'esterno, ma
anche nel nostro intimo sarà forte. Una manifestazione di vita più riuscita e più nobile»
Breve biografia
Guarda la relazione:
"Tito Brandsma, uomo di speranza”
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"Da
tempo sento il dovere di raccontare come ho vissuto la messa per
vent’anni, prima della riforma liturgica voluta dal concilio Vaticano
II. Sento questo dovere per diverse ragioni. Innanzitutto perché in me
il ricordo di quella messa resta vivissimo: da sei a ventiquattro anni
è stata per me la messa quotidiana, una messa in cui «servivo» da
chierichetto. Quella messa era la principale fonte della mia vita
spirituale, era la messa che mi plasmava ogni giorno, era la liturgia
di comunione con il Signore nella quale crescevo e facevo discernimento
sulla mia vita e sulla mia vocazione. Ma
c’è anche un’altra ragione per cui sento questo dovere di memoria.
Molti che hanno la mia età o sono anche più vecchi, e dunque hanno
vissuto come me o più di me quella forma liturgica, sembrano non
ricordare, non sanno più parlarne, né sanno leggerla: l’ho constatato
più di una volta, rimanendo spesso turbato da tanta smemoratezza… Non
si tratta però della trascrizione di ricordi personali, quasi fossero
mie memorie, né di nostalgia da parte di un senescente: è un confronto
tra due forme di celebrazione, tra due riti entrambi capaci di
celebrare il mistero di Cristo, ma uno derivante dall’altro e generato
dal più antico, nella continuità della crescita della fede e
dell’eloquenza della fede che è la liturgia cattolica. "
"Dalla messa tridentina alla riforma liturgica del Vaticano II" di Enzo Bianchi
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Il
25 aprile del 1992 un incidente stradale poneva fine alla vita di
Ernesto Balducci. A vent'anni di distanza, cosa ci rimane di lui? Nella
Chiesa sembra essere stato dimenticato. Le sue idee, esposte in una
quantità notevole di libri, articoli, saggi, conferenze, son quasi solo
relegate nella cerchia di chi continua a studiarle. Ma Balducci non è
affatto “superato”.
Laicità politica del credente
Le
sue riflessioni, le sue speranze, e le sue stesse “visioni” del futuro,
non appartengono ad una stagione irrimediabilmente passata. Anzi.
PADRE ERNESTO BALDUCCI: “VISIONI” DI FUTURO
Se
fosse ancora qui tra noi, padre Ernesto Balducci non avrebbe dubbi. Per
uscire dalla crisi dobbiamo ripartire dalle città. Di fronte alla crisi
epocale che sta facendo strage di diritti, di fiducia e di vite umane,
di fronte al disordine, all'incertezza e allo smarrimento imperanti
Balducci ci indicherebbe innanzitutto un luogo. Non un luogo qualunque,
ma qualunque luogo dove l’umanità assume un volto concreto.
La lezione di Balducci. Per uscire dalla crisi ripartire dalle città
Poche
settimane prima di morire (il 25 aprile del 1992), padre Ernesto
Balducci cura la postfazione a “Vangeli del terzo millennio”di Paul
Gauthier, edito in Italia da Qualevita. Ve ne proponiamo un estratto:
”Ecco
cosa mi dico: il Cristo viene a te sotto le specie sacramentali del
diverso: la donna, l’operaio, il nero, il musulmano, il buddista ecc.
Il Dio di Gesù Cristo è nascosto in ogni diversità, egli è il Santo. Ma
la sua diversità ha disteso veli tra noi e ci viene incontro attraverso
gli uomini differenti da noi. Il viso di Dio è il viso dell’uomo che io
non arrivo a comprendere. Mio compito non è far diventare cristiani gli
altri, bensì quello di entrare nella identità degli altri e di
comprenderli o, almeno, di prenderla come misura delle possibilità del
Regno.
La mia umanità è al futuro
Il
25 aprile di venti anni fa, moriva Ernesto Balducci, lo scolopio di
Santa Fiora che ha operato per decenni a Firenze. La sua lettura dei
segni dei tempi l’ha portato a percepire la differenza tra
cristianesimo e cristianità.
Ernesto Balducci e la cultura dell’Uomo planetario
il sito della Fondazione Ernesto Balducci
«Testimonianze»
dedica questo volume monografico speciale al suo fondatore a 20 anni
dalla sua scomparsa (25 aprile1992). Un lavoro «plurale», a più voci,
ad opera di amici, studiosi, «compagni di viaggio» che vuole essere
l’omaggio ad una figura originalissima di prete, cristiano e pensatore
ed alla sua «laica» elaborazione sui temi della pace,
dell’interdipendenza planetaria e dei diritti umani. Ma anche una
rinnovata occasione per lo sviluppo di una riflessione storico-critica
sul percorso di una personalità la cui feconda ed anticipatrice visione
del mondo e delle cose va oggi posta in rapporto con i temi ed i
problemi inediti e con la complessa ed ambivalente realtà degli anni
duemila.
Sul crinale della storia. A confronto con Ernesto Balducci 20 anni dopo.
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A
vent'anni dalla morte di padre Ernesto Balducci, Chiarelettere pubblica
Siate ragionevoli, chiedete l'impossibile, raccolta dei principali
scritti politici del don di Santa Flora.
Vi proponiamo un articolo di padre Balducci apparso su Il
Secolo XIX il primo settembre 1991, tre giorni dopo l'uccisione di
Libero Grassi.
Della mafia, come della metafisica, dovrebbero parlare solo gli
esperti. Ma mentre gli esperti della metafisica, rari e introvabili,
possiamo lasciarli senza nostro danno ai loro soliloqui sublimi e
inutili, gli esperti della mafia siamo costretti a sopportarli, quando
gli avvenimenti li chiamano a ripeterci la lezione di circostanza,
senza che al nostro intelletto esterrefatto giunga mai un barlume di
luce. Anzi, di anno in anno, che dico?, di mese in mese il buio si fa
sempre più buio.
E se cominciassimo a prendere la parola noi che esperti non siamo? Se
cominciassimo, sgombrandoci di dosso ogni complesso di inferiorità, ad
applicare
anche a questo fenomeno complesso e misterioso i sani e semplici
criteri dell’etica politica su cui si basa, o dovrebbe basarsi, la
nostra coscienza di cittadini? Ebbene, dopo aver fatto per una giornata
una rigorosa astinenza – non ho toccato un quotidiano, non ho ascoltato
un giornale radio, per paura di imbattermi negli esperti governativi –
provo a dire la mia.
“Siate ragionevoli, chiedete l’impossibile”: 20 anni senza Padre Balducci
"SIATE RAGIONEVOLI CHIEDETE L'IMPOSSIBILE" - Ernesto Balducci"- introduzione al testo di Don Andrea Gallo.
video
Pubblichiamo la prefazione di don Andrea Gallo a "Siate ragionevoli chiedete l’impossibile" di Ernesto Balducci (Chiarelettere).
Ernesto
Balducci è stato uno straordinario testimone del Vangelo e credo che
più che un personaggio da commemorare, a vent’anni dalla morte, sia un
uomo da ascoltare e da studiare.
Ernesto Balducci, un maestro da riscoprire
la scheda del libro: Siate ragionevoli chiedete l'impossibile
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UOMINI E PROFETI domenica 22 aprile Le sfide del tempo con Enzo Bianchi Ricordo di Ernesto Balducci
La Bibbia ebraica – la Legge, i Profeti e gli Scritti – finisce con
quello che viene definito il Primo Testamento. Ma la Bibbia dei
cristiani comprende una serie di piccoli libri che vanno sotto il nome
di Primo o Nuovo Testamento. Dalla prossima settimana ne inizieremo la
lettura, ma oggi ci chiediamo con Enzo Bianchi, priore della Comunità
monastica di Bose, a quali sfide si trova di fronte oggi il credente.
Siamo investiti oggi di un pensiero “planetario” che deve forzatamente
allargare il proprio sguardo oltre le storie individuali: come mettersi
in relazione alle fedi degli altri? E come confrontare la propria fede
con il pensiero scientifico? Le visioni vertiginose del cosmo ci
proiettano in un universo multiforme e sterminato: dove collocare il
posto di Dio? Di fronte allo “sgomento degli spazi infiniti” (Pascal)
come pensiamo Dio? Come un principio inaccessibile che “attraversa” il
cosmo, o come un’idea di bene che si fa vicina alla creatura?
Ricorderemo
anche, in questa puntata, Ernesto Balducci, profeta della cristianità
dei nostri tempi, che si pose tempestivamente tutte queste questioni.
audio
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Sono passati 20 anni dalla
morte di padre Balducci. La storia è cambiata profondamente. Il vagito
della comunità mondiale da lui tanto atteso si è presto trasformato in
un pianto disperato. Ma ai piedi del faro non c’è luce.
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CHIESA
E SOCIETA'
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interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
A
cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II si può lavorare
per una nuova responsabilità della Chiesa italiana nel Paese? Da tempo
la credibilità della Chiesa italiana non trova molta accoglienza
nell’opinione pubblica, specialmente tra i giovani. Provate a parlare
con i giovani e chiedete loro cosa pensano della Chiesa. Sempre più
spesso l’istituzione ecclesiale è vista da molti come un potere
temporale, un potere mondano come tanti altri. E se nel corpo
ecclesiale vi sono numerosissimi esempi (anche tra i vescovi) di
dedizione e di apertura agli altri e alle altre, di disinteressato
impegno, di testimonianza con povertà di mezzi. Se nei Paesi e nelle
città vi sono uomini e donne che si spendono ogni giorno al servizio
della dignità delle persone, spinti dalla causa del Vangelo; se nelle
città numerosi cattolici sono impegnati nella ricerca di verità e
giustizia; se non sono poche le comunità cristiane che cercano un nuovo
linguaggio adatto ai tempi mutati e alle nuove sensibilità e propongono
un’essenza della fede liberata da incrostazioni culturali e storiche
non più presentabili; se tutto ciò è vero, contemporaneamente a molti
l’istituzione ecclesiale, in Italia, appare come un pachiderma che non
sposa la causa dell’uomo ma la causa di sé stessa. ..." (Rosario Giuè - Mosaico di Pace - Marzo 2012)
Al servizio della storia. A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II di Rosario Giuè
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Viviamo
in un tempo senza gioia né speranza, chiamati tutti ad una scelta di
campo in favore delle vittime della crisi che stiamo attraversando. Per
i cristiani questa scelta dovrebbe essere ovvia, visto che dal Vaticano
II in poi l'opzione preferenziale per i poveri dovrebbe essere la
regola, ma la pratica teologica e pastorale ha spesso mostrato una
realtà differente. “Mi formavi nel silenzio”, un libro appena
pubblicato di Arturo Paoli e Dino Biggio, ci insegna come conservare
anche in tempi come questo la gioia e la speranza cristiana.
"Essere cristiani oggi" di Gianni Mula e Carlamaria Cannas
Leggi anche il nostro precedente post:
"Mi formavi nel silenzio" di Arturo Paoli e Dino Biggio
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“Il significato del bene
comune” è il tema della lectio magistralis che il cardinale Angelo
Scola ha tenuto giovedì 26 aprile al Centro Congressi della Fondazione
Cariplo in occasione dell’evento “Più sociale nel social. Strategie e
strumenti per diffondere il concetto di bene comune”, promosso da
Fondazione Cariplo e Fondazione Pubblicità Progresso.
il testo integrale della Lectio Magistralis «Relazioni buone e bene comune» (doc)
video
Al termine dell'incontro l'Arcivescovo ha risposto alle domande dei giornalisti
Riparte il Fondo: segno della presenza capillare sul territorio della Chiesa in tempo di crisi
video
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La
celebrazione alle 21 in Sant’Ambrogio. Con un milione di euro di
dotazione iniziale, previsti interventi per borse lavoro, formazione,
microcredito e aiuto a chi ha perso l’occupazione
Veglia per il lavoro, Scola lancia la Fase 2 del Fondo
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Alla
fine del secolo scorso molti economisti si posero la domanda:
«Nell'attuale mutato quadro di riferimento ha ancora senso parlare di
priorità del lavoro sul capitale?". La sostenne con forza nel 1981 la
Laborem exercens (LE nn. 13-14) e la ribadì, dieci anni dopo,
all'interno di una più articolata visione del sistema economico, la
Centesimus annus. Oggi, nel pieno della crisi economico-finanziaria, e
ben consapevoli delle conseguenze sociali che tale tesi comporta,possiamo ancora proporla?
... «come cristiani, non
possiamo fare a meno della domenica, giorno del Risorto…in questo santo
giorno l’uomo si riposa dal lavoro, la famiglia si ritrova con tempi
distesi, i cristiani partecipano alla liturgia eucaristica, la società
cresce»...
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... La
fede può essere quella forza che "buca" la rete, e ci libera dalla
trappola dell’autoreferenzialità e dallo sguardo su noi stessi e sul
nostro "ombelico", per darci un "occhio" capace di ricevere la vera
luce. Solo così saremo veramente in comunione, e non solo in
connessione, tra noi.
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POLITICA
Il
viceministro dell’economia Vittorio Grilli si confronta con il
segretario generale della Cgil Susanna Camusso nella puntata di Ballarò
in onda martedì 24 aprile.
Tra gli altri ospiti di Giovanni Floris il presidente di
Confartigianato Giorgio Guerrini, Mariastella Gelmini del PdL,
l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, il presidente di Rcs libri
Paolo Mieli, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli. Con un
intervento dell’ex-cancelliere tedesco Gerhard Schroeder
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
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L'Europa
è talmente malmessa, che non può permettersi alla guida degli Stati
uomini senza nuovi progetti sull'Unione, che proseguano con avaro
nazionalismo i falsi movimenti di salvataggi inesistenti. Ha bisogno di
pensare in grande il doppio sconquasso che l'assedia: la crisi che
minaccia l'euro, e la crisi di rappresentanza politica che minaccia la
democrazia...
Sarà di nuovo maggio il mese
fatale dell'Europa? Diremo anche dell'euro che «ei fu, siccome
immobile/ dato il mortal sospiro»? La sera del sei maggio le urne
potrebbero sancire che la maggioranza dei greci non vuole più restare
nella moneta unica, premiando la galassia di partiti che sperano di
liberarsi dei sacrifici mandando a quel paese la troika, la Bce e la
Merkel. E nella stessa sera dovremo prendere atto che anche la
maggioranza dei francesi non vuole più stare nell'Europa così come è
oggi. Se vincerà Hollande, la sfida è chiara: rinegoziare il patto
fiscale appena sottoscritto con la Germania. Ma anche se vincesse
Sarkozy...
... Nella nostra Costituzione
la democrazia non è una cosa semplice e astratta. E' cosa complessa e
concreta. Una cosa che ha più forme. La democrazia rappresentativa
("ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione": art. 67). La
democrazia dei partiti ("per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale": art. 49). La democrazia civica
partecipativa (la "effettiva partecipazione" all' "organizzazione
politica, economica e sociale del Paese: art. 3). La democrazia dell'
azione giudiziaria ("tutti possono agire in giudizio": art. 24). La
democrazia elettorale ("sono elettori tutti i cittadini": art. 48). Non
sono forme alternative o sussidiarie o opzionali. Sono forme tutte
necessarie e connesse l' una all' altra. L' una spiega e giustifica l'
altra. Se una manca, una sola, la Costituzione non è una costituzione
democratica...
Di quali istituzioni (e
di quali partiti politici) avrebbe bisogno l'Italia per avviare una
nuova stagione di crescita economica? Ha senso pensare istituzioni e
partiti in questa chiave?
... Intendiamoci: anche se
travestiti i partiti esistono e devono (dovrebbero) esistere. Ma se la
società liquida approda al «liquidismo», a un calderone nel quale tutto
è disfatto e nulla rifatto, allora arriviamo a Grillo, che non solo è
emblematico di questo processo ma che oggi ne è anche protagonista...
Gli danno dal 7 al 10% dei
consensi. Pesca a destra e, soprattutto, a sinistra. Il Movimento di
Beppe Grillo sta sfondando nei sondaggi. Complici la crisi e gli
scandali dei partiti. Linkiesta ha chiesto un'analisi del movimento a
cinque fra sondaggisti e sociologi: “Il qualunquismo non è solo dei
grillini e demonizzandoli le forze politiche non recupereranno voti”.
Gli applausi, come al solito. E
poi le lodi e l’apprezzamento, naturalmente. Ed è così, praticamente
senza eccezione alcuna, che anche ieri leader e comprimari hanno
accolto il discorso di Giorgio Napolitano: probabilmente l’intervento
più allarmato e severo mai svolto da un Presidente della Repubblica nei
confronti dei partiti politici.
Pronunciati ieri in pubblico in
occasione delle celebrazioni del 25 aprile, i due quasi simultanei «no»
alle elezioni anticipate di Napolitano e Monti dovrebbero aver chiuso,
al momento, ma non si sa per quanto, tutto il gran discutere nei giorni
scorsi di scioglimento delle Camere. Il Presidente della Repubblica e
quello del consiglio hanno fatto due discorsi perfettamente
complementari, dedicati rispettivamente alle incognite della situazione
politica e di quella della crisi economica
Come tutti i concetti
sufficientemente generici evocati per dar nome a fenomeni che
inquietano, restando tuttavia sfuggenti, anche la citatissima categoria
dell’«antipolitica» rischia di essere chiamata in causa come una
spiegazione ritenuta esaustiva di un disagio che è invece complesso
oltre che evidentemente profondo.
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OPINIONI E COMMENTI
La
lettera di cinque pagine è rivolta alla conferenza episcopale tedesca
ma riguarda ogni vescovo, a cominciare dagli italiani che ne
discuteranno nell' assemblea di maggio. Benedetto XVI spiega le ragioni
per cui si dovrà cambiare la formula dell' Eucarestia nella messa.
L
e parole dell' Ultima Cena, allorché Gesù invitò a bere il suo sangue,
ricordano che veniva versato «per molti» o «per tutti»? Il Vangelo di
Giovanni non le cita, ma i sinottici - Matteo, Marco e Luca - le
riferiscono con varianti.
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2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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