"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°15 del 2014
Aggiornamento della settimana -
dal 5 all'11 aprile 2014 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il18 aprile 2014 |
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N. B. La Lectio è temporaneamente sospesa
Il
dibattito pubblico ripropone ciclicamente la questione dell’opportunità
degli investimenti in campo militare. Un tema – lo si è visto anche in
relazione a recenti fatti di cronaca, come per l’acquisto dei
cacciabombardieri F35 – che finisce per sollevare l’argomento delle
ricadute che le spese militari hanno sull’economia nel suo complesso.
La letteratura scientifica specializzata, in realtà, a questo proposito
lascia pochi dubbi: le spese militari non contribuiscono affatto, come
si crede, alla crescita economica.
Raul Caruso: Spese armate, la leggenda del beneficio economico --------------------------------------------------------------- SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Uomini,
donne, ragazzi e bambini, giunti sulla terraferma dopo i viaggi della
speranza lungo il Canale di Sicilia, si sono riversati per le strade di
Agrigento e della provincia. Ad accoglierli don Calogero parroco della
chiesa della Madonna della Provvidenza
Fuggono dal Centro d'accoglienza: centinaia di migranti accolti dal parroco di Agrigento --------------------------------------------------------------- La Lombardia vuol promuovere un
referendum per riaprire le case chiuse. E si ingrossa il fronte di chi
dice: legalizzare la prostituzione è l’unico modo per battere la tratta
di essere umani. Ma è un argomento ipocrita. Perché la verità è...
Luciano Scalettari: Spiacenti, il corpo non ha prezzo Una direttiva del febbraio
scorso raccomanda ai governi nazionali sanzioni al cliente . E sbarra
la strada alla legalizzazione. Ecco perché.
Francesco Gaeta: Intanto l'Europa dice no alla legalizzazione Il traffico «di esseri umani è
una piaga nella carne di Cristo. È un delitto contro l'umanità». Lo ha
detto papa Francesco ai partecipanti alla conferenza internazionale
svoltasi in Vaticano contro i "mercanti di persone".
Alberto Chiara: Il Papa: "La tratta, un delitto contro l'umanità" Tutte le indagini dicono che lo
sfruttamento in-door (al chiuso) è ancora più violento e coercitivo di
quello della strada. Ecco perché riaprire le case chiuse non serve a
battere i trafficanti di donne.
Eugenia Bonetti: Ecco perché non è una soluzione ---------------------------------------------------------------
NELLA SOBRIETÀ IL FUTURO DELLA TERRA
HOREB n. 66 - 3/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
I
tifoni sempre più violenti che si ripetono in modo più frequente in
varie parti di questo nostro mondo, provocando morte e distruzione di
intere città ci lasciano sbigottiti e ci fanno dire che il clima è
impazzito.
Sì il clima è impazzito, ma la responsabilità di questo stravolgimento è legata al delirio dell’uomo che, dimenticando la sua vocazione di essere custode del creato, pensa di esserne il padrone e, coltivando un atteggiamento feroce nei riguardi del pianeta terra, provoca, con le proprie scelte consumistiche, inquinamento, desertificazione e morte. Scienziati accreditati ci ricordano che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è al limite di guardia. Le emissioni di gas serra continuano a crescere del 2-3% l’anno a causa della deforestazione e dei combustibili fossili: petrolio, carbone e metano. Ci attende una tragedia con conseguenze devastanti: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, tempeste. L’inquinamento dell’acqua, dell’aria, della terra, quindi, è la conseguenza di un rapporto scorretto tra l’uomo e l’ambiente, un rapporto innaturale tra natura ed esistenza, un rapporto violento tra creature volute e pensate da Dio per vivere in pace. La natura è oggi, in più maniere, violentata. Il fenomeno è preoccupante per la sua ampiezza a scala mondiale, per la vastità a vari livelli, e perché è avanzante con l’avanzare della logica del profitto. L’uomo di oggi, allora, consapevole di questo dato di fatto, è chiamato a svegliarsi dal torpore, e, rinunciando a un tenore di vita che si è dimostrato essere incompatibile con le leggi dell’equilibrio uomo-natura, è invitato a scegliere uno stile di vita sobrio. Questa presa di coscienza non è più rimandabile né da delegare ad altri, ma si impone come atto di responsabilità per rendere vivibile il nostro pianeta e per avviare, sul piano strutturale, la costruzione di un sistema che crei le condizioni per una piena umanizzazione di tutte le relazioni. È questo l’orizzonte che anima la nostra riflessione.
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
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CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Gesù non si ferma mai... Abbiamo bisogno di essere liberati... Non c'è alcun limite... Quando Gesù piange... Cristo non si rassegna... La nostra risurrezione... Oggi voglio offire... Come il peccato è... Mandaci la brezza... Una volta che la Parola... Gesù è venuto... Se noi ascoltiamo... Chi accetta... Con tutto il denaro... Sei un/una figlio/a... --------------------------------------------------------------- Dietrich Bonhoeffer moriva a Flossenbürg il 9 aprile 1945
Il primo servizio... Può darsi che domani... --------------------------------------------------------------- L'11 Aprile 1963 il Beato Papa Giovanni XXIII pubblicava l'Enciclica Pacem in Terris
A tutti gli uomini di buona volontà... --------------------------------------------------------------- LE PIETRE D'INCIAMPO DEL VANGELO "Una generazione malvagia e adultera pretende un segno!
Non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona" (Matteo 16,4) Gianfranco Ravasi: Il segno di Giona, un simbolo autobiografico --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino Vangelo: Gv 11,1-45 Con questo racconto l'evangelista ci presenta il cuore del messaggio di Gesù l'Unigenito Dio,
è il Kérygma Pasquale, l'annuncio gioioso che risponde al bisogno
di felicità e di pienezza insito nel cuore di ogni uomo. Che la
morte cioè non ha la parola definitiva sulla storia dell'umanità, che
essa è stata sconfitta per sempre anzi, che "è stata ingoiata
per la vittoria. Dov'è o morte la tua vittoria? Dov'è o morte il
tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato"(1Cor 15,54-55).
Così
come Gesù ha attraversato la nostra vita tracciando il cammino verso il
regno, similmente ha sperimentato anche la nostra morte, "l'ultimo nemico ad essere annientato, perché (Dio Padre) tutto ha posto sotto i suoi piedi"(1Cor 15,27-27). Egli non ci salva "dalla" morte, ma "nella" morte,
non annulla il limite dell'essere creature, la nostra finitudine,
ci dona però di comprenderlo e viverlo in modo nuovo, divino. Come
al cieco nato, guarisce i nostri occhi perché possiamo vedere come
vivere l'amore fino al dono totale di noi stessi, ci dona dalla
croce la sua stessa vita nella consegna del suo Spirito .(cf 19,30).
--------------------------------------- Omelia di don Angelo Casati
nella V Domenica di Quaresima
Anno A - 6 aprile 2014
Ez 37, 12-14 Sal 129 Rm 8, 8-11 Gv 11, 1-45 Questo
segno di Gesù, il segno su Lazzaro, questo segno di resurrezione ha
come contesto geografico un villaggio, Betania; poco fuori la casa di
Marta e di Maria, casa-rifugio, un rifugio del cuore per il Maestro,
per Gesù.
Ma
il segno - lasciatemelo dire- è dentro un paesaggio del cuore, dentro
l'atmosfera calda di un'amicizia, dentro legami che affiorano da tutto
il racconto: "Il tuo amico è malato"; e ancora: "Gesù voleva molto bene
a Marta e Maria"; "il nostro amico si è addormentato"; "Signore, se tu
fossi stato qui"; "Gesù quando la vide piangere si commosse
profondamente, e si turbò... e scoppiò in pianto...."; "Vedi come lo
amava".
Il miracolo, il segno, dentro questo pulsare di sentimenti, di emozioni.
Ce
n'è abbastanza -voi mi capite- per sbarazzarci di vecchi pregiudizi, di
ben note educazioni, che facevano coincidere la virtù con l'assenza di
sentimenti, di passione, di emozioni, e la fede in Dio con
l'indifferenza verso gli uomini. Il risultato: larve impenetrabili di
umanità, analfabeti dell'amore.
Il Gesù del racconto di Giovanni segna la distanza -distanza abissale- da queste deformazioni della fede, del cristianesimo.
Del racconto che abbiamo ascoltato io vorrei sottolineare semplicemente la bellezza del paradosso, di due paradossi.
Un primo paradosso che mi colpiva leggendo era la contemporaneità della fede e del pianto; pianto e fede in contemporanea.
Siamo
noi che forti delle nostre sottigliezze teologiche, dei nostri schemi
ascetici arriviamo a celebrare la fede di chi davanti al lutto non
piange....
E invece fede e pianto nel racconto sono abbracciati insieme.
...
Il secondo paradosso che potremmo sottolineare è: l'oggi e il futuro sono insieme.Riascoltiamo
le parole del vangelo: "Gesù le disse: "Tuo fratello risusciterà". Gli
rispose Marta: "So che risusciterà nell'ultimo giorno". Gesù le disse:
"Io sono la resurrezione e la vita"".
A Marta che usa il futuro -risorgerà- Gesù risponde usando il presente: "io sono -oggi sono- la resurrezione e la vita".
Il futuro della resurrezione e l'oggi della resurrezione vanno insieme, sono in contemporanea.
...
L'oggi della resurrezione e il domani della resurrezione sono insieme, vanno insieme.
Non lasciare orfano di risurrezione il presente.
Omelia di don Angelo nella V domenica di Quaresima --------------------------------------- "Il primo Papa scandalizza i cristiani"
di Silvano Fausti
Gesuita, biblista e scrittore
«Sei entrato in casa di pagani e hai mangiato con loro» (leggi At 11,1-18) Se
la novità fa scandalo, Dio è sommamente scandaloso. Il suo agire è
sempre inatteso, soprattutto per chi pensa di conoscerlo. Le sue vie
non sono le nostre vie, i suoi pensieri non sono i nostri pensieri (cfr
Is 55,8).
La
prima comunità ha capito che crisi e persecuzioni sono momenti di
crescita. Il corso della storia è una corsa a ostacoli. Qui vediamo
l’ostacolo per eccellenza: lo scandalo, sasso contro cui inciampiamo e
cadiamo.
Ma
c’è lo scandalo dei piccoli e quello dei grandi. Pessima cosa è il
primo (cfr Mc9,42), ma ottima il secondo. Gesù infatti ha scandalizzato
i potenti. Polemico con il potere che detta legge, entrò con la frusta
nel tempio (Gv 2,13ss). Sommi sacerdoti, scribi e anziani lo uccisero
in nome di Dio. Secondo loro è trasgressore e bestemmiatore (Mc 2,6;
14,63), indemoniato e alleato di Beelzebul (Mc 3,22). Secondo i suoi
parenti è solo «fuori di sé», bisognoso di cure materne (Mc 3,21). La
croce, salvezza per ogni perduto, risulta scandalo o pazzia per tutti
(1Cor 1,23), discepoli compresi (Mc 14,29).
Il
Crocifisso, rivelazione di Dio nella sua passione per l’uomo, è
«osceno» per ogni religione. Anche per Pietro. Ma Gesù, scandalizzato
dal suo scandalo, lo chiamò «satana» (Mt 16,23). Ora Pietro scandalizza
i cristiani perché ha obbedito - e con che fatica! - a un Dio che gli
ordina di mangiare con i pagani (cfr At 10,1ss). La Chiesa si è
preoccupata molto di non scandalizzare gli ipercredenti. Non così Paolo
che, come Gesù, si fa «tutto a tutti per salvare a ogni costo qualcuno»
(1Cor 9,22). Si sente infatti debitore del Vangelo verso ogni uomo e si
adatta a ogni cultura. Non insegna ad altri il suo alfabeto, ma impara
l’alfabeto altrui.
In
reazione sotterranea all’ultimo Concilio, dopo Paolo VI la Chiesa ha
consumato un sordo scisma nei confronto del mondo a cui è inviata. Deve
uscire da sé e dalle sue muffe di sacristia. Se non scandalizza i
benpensanti, è dimissionaria dalla sua missione. Diventa un «piccolo
mondo antico» non negoziabile, senza porte né finestre, contrabbandato
in buona fede come Regno di Dio!
Mangiare
con i pagani è l’essenza del cristianesimo. Nella carne del Figlio
dell’uomo, Dio è diventato fratello di ogni uomo. Per questo Gesù è il
Figlio di Dio, che in lui si manifesta Padre di tutti. «Entrare» e
«mangiare», essere ospiti e vivere insieme da figli che si accolgono
l‘un l’altro, è compimento di ogni comando (Rm 13,10). È la legge
dell’amore, che non esclude nessuno e include tutti come fratelli.
Mangiare insieme invece di mangiarsi l’un l’altro, ...
"Il primo Papa scandalizza i cristiani" di Silvano Fausti
--------------------------------------- Papa Francesco ha elevato alla
dignità episcopale monsignor Fabio Fabene, sottosegretario del Sinodo
dei Vescovi, accompagnando la decisione con una lettera al segretario
del Sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri, nella quale, dopo avere
sottolineato la sua determinazione, perscrutati “i segni dei tempi”, a
“valorizzare” la “preziosa eredità conciliare” costituita di questo
organismo collegiale creato nel 1965 da Paolo VI, spiega che la sua
scelta ha lo scopo di “rendere più manifesto l'apprezzato servizio che
codesto Organismo svolge in favore della collegialità episcopale con il
Vescovo di Roma”.
Iacopo Scaramuzzi: Il Papa nomina vescovo il Sottosegretario del Sinodo: più collegialità ---------------------------------------------------------------
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Papa Francesco, informa la sala stampa vaticana, è stato informato del
rapimento dei due sacerdoti di Vicenza e della suora canadese in
Camerun, prega per i rapiti e formula auspici per una soluzione della
vicenda.
In preghiera per i missionari rapiti "... Era un uomo di pace, un
uomo di dialogo amato da tutti... Lui ora sta nella vita, lui è andato
per vivere la pienezza della vita che sempre lui ha dato agli altri ed
ha testimoniato fino alla fine con il suo sangue"
Un “ testimone del Vangelo e della vita cristiana“, questo era padre Frans van der Lugt (gesuita olandese ucciso questa mattina a Homs) nella testimonianza di un suo confratello, padre Ghassan Sahoui, raggiunto telefonicamente a Homs --------------------------------------------------------------- “Costano troppo”. La Santa Sede disponibile all’accordo
--------------------------------------------------------------- Don Giampaolo Marta e don
Gianantonio Allegri sono due preti innamorati della missione. Li
conosce molto bene il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino
Pizziol che non più di tre mesi fa li aveva reincontrati, andando in
visita in quei luoghi, che definisce “la nostra diocesi
allargata”, per la presenza assidua, da oltre un quarto di secolo, di
sacerdoti e missionari vicentini nel Paese centrafricano.
FAMIGLIA CRISTIANA: Dossier: "Sacerdoti benvoluti da tutti" --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)“Dialogo
nella quotidianità, strada per la pace” è il titolo dell’incontro sul
dialogo islamo-cristiano organizzato dal MAGIS (Movimento e Azione dei
Gesuiti Italiani per lo Sviluppo) e dal Centro Astalli, lo scorso 30
marzo a Roma, cui hanno preso parte oltre 100 persone. Un viaggio
culturale fra due religioni, un percorso di lettura fra un versetto e
una sura, riflessioni teologiche si sono unite ad esperienze di dialogo
“sul campo” con testimoni diretti che si mettono ogni giorno in
ascolto, in dialogo, alla scoperta dell’altro, della sua dignità di
uomo, sia in Italia che nel mondo musulmano. Dialogo, percorso
impegnativo perché processo lungo e complesso che può anche spaventare
perché il dialogo profondo e vero trasforma i soggetti che
interagiscono...
Dialogo, strada per la pace L'auspicio
è che l'imminente viaggio papale in Terra Santa e l'incontro in
Giordania di Francesco con i profughi siriani rappresentino una scossa
positiva in una situazione bloccata. Sono passati otto mesi da quando
padre Paolo Dall'Oglio è scomparso nel nulla. Era in Siria, con ogni
probabilità a Raqqa, nel nord, tra le prime città finite sotto il
controllo degli anti-governativi, poi diventata roccaforte dell'Isis,
lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante, guidato a qaedisti con
rapporti sempre più tesi con i ribelli siriani. Ed è a loro che si
attribuisce il rapimento del gesuita 59enne, instancabile tessitore del
dialogo interreligioso che aveva scelto la Siria come patria di
adozione dagli anni Ottanta. L'Isis, però, non lo ha mai rivendicato.
Domenica
alla Sala Assunta in via degli Astalli 17 a Roma, si è svolto un
affollato incontro sul dialogo islamo-cristiano. L'evento, promosso
dalla Fondazione Magis e dal Centro Astalli, è stato l'occasione di
confronto attraverso la riflessione e le testimonianze di chi sceglie
il dialogo vissuto nella quotidianità come la strada, quanto mai
attuale e urgente, verso la pace. I più applauditi sono stati i
familiari del gesuita da otto mesi ostaggio di sequestratori siriani,
il cui ricordo ha attraversato tutta la serata...
«Il viaggio in Terra Santa potrebbe sbloccare la vicenda Dall’Oglio» --------------------------------------- DIVORZIATI E NUOVE NOZZE
Raniero La Valle
Della comunione ai cattolici
che dopo un divorzio vivono un secondo matrimonio, ormai si discute in
tutta la Chiesa. La decisione sarà presa dal Sinodo dei vescovi, ma è
adesso che se ne stanno ponendo le premesse dopo le caute aperture del
Papa e l’ipotesi fatta al Concistoro dal cardinale Kasper, di una
riammissione all’eucaristia dei divorziati risposati dopo un percorso
penitenziale, sulla scia della Chiesa antica e in sintonia con la
Chiesa ortodossa orientale.
L’approccio di Kasper
Al di là della soluzione
proposta, l’approccio del cardinale Kasper è di straordinario valore:
da un lato perché dalla dottrina dell’indissolubilità oggi vigente egli
torna alla fonte da cui è scaturita, cioè al Vangelo che “non è una
legge scritta ma è la grazia dello Spirito Santo” (lo diceva pure san
Tommaso), e dall’altro perché mette in guardia rispetto a una prassi
ecclesiale che a partire dalla negazione dell’eucaristia ai genitori
divorziati, rischia di separare dai sacramenti e dalla fede i loro
figli, così che “perderemo anche la prossima generazione, e forse pure
quella dopo”.
Durissimo però è il fuoco di
sbarramento già lanciato da quanti si oppongono ad ogni cambiamento
della disciplina ecclesiastica in materia, che a loro parere la Chiesa
stessa non avrebbe il potere di modificare; e tra i più agguerriti
difensori di tale ortodossia non ci sono solo prelati credenti, ma
anche atei devoti che, come Giuliano Ferrara, si proclamano non
credenti che vogliono vivere in un mondo di credenti, ritenuto molto
più funzionale per loro.
...
Anche un amore vero può finire
...
Risalire dalla dottrina alla fede
...
Un eccesso di sacralizzazione
...
Il dono di Dio restituito a Dio come olocausto
...
L’eucaristia, un alimento per i deboli
...
L’alleanza tra l’uomo e la donna
...
Non rompere l’alleanza ontologica tra maschile e femminile
...
DIVORZIATI E NUOVE NOZZE
Vedi anche i nostri post precedenti:
-------------------------------------------- In previsione del prossimo Sinodo
dei vescovi, la discussione sulla posizione dei divorziati risposati
all’interno della comunità della Chiesa ha acquistato nuova urgenza. In
tale contesto vengono citate una serie di testimonianze dell’era
patristica che deporrebbero a favore di una ammissione di questo gruppo
di persone all’Eucaristia. Ciò avviene soprattutto in un’opera di
Giovanni Cereti, un sacerdote della diocesi di Genova che ha studiato
patristica e teologia ecumenica e continua tutt’oggi a lavorare in
questi campi.
Walter Brandmuller: Divorziati risposati, così nella Chiesa primitiva --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)JESUS, aprile 2014
La bisaccia del mendicante-2
Rubrica di ENZO BIANCHI Vi
sono realtà che non stanno nella bisaccia del mendicante, eppure egli
non può abbandonarle da qualche parte: sono le sofferenze che abitano
il suo cuore. Una di queste, sempre viva e mai assopita, riguarda il
mio quotidiano: vivo da monaco con fratelli e sorelle, uomini e donne
nella stessa comunità. Ora, proprio le donne conoscono nella chiesa una
condizione paradossale. Presenti ovunque, accanto agli uomini in tutte
le forme della vita cristiana, impegnate nella trasmissione del Vangelo
e testimoni di Cristo quanto gli uomini, in realtà si trovano escluse
dagli ambiti decisionali e possono essere solo semplici fedeli,
“christifideles”, appartenenti al laicato oppure alla vita religiosa,
comunque senza autorità deliberativa perché donne. Da
decenni la chiesa cattolica si interroga sul ruolo delle donne nella
chiesa, ma senza che nascano risposte adeguate e convincenti. Si esalta
la femminilità con espressioni curiose (“il genio femminile”...), si
sottolinea la loro eminente dignità di spose, madri e sorelle, ma poi
non viene loro riconosciuta alcuna possibilità di esercitare
responsabilità e funzioni direttive nella chiesa. Così tutto il corpo
ecclesiale ne risulta menomato: un corpo in cui la metà delle membra
deve ascoltare solo gli uomini intervenire nella liturgia, in cui le
decisioni che riguardano tutti sono prese solo dagli uomini, in cui ciò
che le donne sono e devono essere è stabilito da uomini, senza neppure
ascoltarle... Leggendo
i Vangeli e il Nuovo Testamento, troviamo le donne presenti quanto gli
uomini, e Gesù stesso le annovera alla sua sequela insieme agli uomini
in una comunità itinerante; Maria di Magdala è destinataria, insieme ad
altre donne, del primo annuncio pasquale da parte di Cristo risorto;
nella fondazione delle prime comunità cristiane le donne svolgono
compiti apostolici. Non a caso san Paolo osa proclamare che ormai nella
comunità cristiana non ci sono più appartenenze discriminate, “non c’è
più né giudeo né greco, né maschio né femmina”, anche se poi,
paradossalmente, resta incapace di trarne tutte le conseguenze nella
vita della comunità cristiana. ... Ecco
allora le domande che assillano il mendicante senza che nella sua
bisaccia vi siano risposte: cosa significa ripetere formule vuote come
“Maria è più importante di Pietro” senza accompagnarle con un impegno
adeguato per una ricerca biblica e teologica sulla presenza della donna
nella chiesa? Perché non c’è ascolto delle donne che elaborano teologia
o sono impegnate nella vita pastorale, nella missione,
nell’evangelizzazione, nella catechesi? Trovare risposte significa
aprire nuovi cammini alla corsa del Vangelo. La bisaccia del mendicante-2 di Enzo Bianchi Vedi anche il precedente post: JESUS, marzo 2014 - La bisaccia del mendicante-1 di ENZO BIANCHI e per approfondire alcuni dei nostri precedenti post sull'argomento trattato:
-------------------------------------------- "Sinfonia ortodossa" di Enzo Bianchi Definire
“storica” la decisione assunta a Istanbul il mese scorso dai patriarchi
e arcivescovi delle chiese ortodosse autocefale non è enfasi retorica:
dal secondo concilio di Nicea (787 d.C.) sono passati più di dodici
secoli senza che le varie chiese d’oriente si ritrovassero in concilio
per riflettere e deliberare insieme su come declinare nel mondo
contemporaneo l’annuncio e la testimonianza rese all’eterno Vangelo di
Gesù Cristo. Non solo, ma è dagli inizi degli anni sessanta del secolo
scorso che, su sollecitazione dell’allora patriarca ecumenico
Athenagoras I, si sono avviati dei lavori “preparatori” in vista di
quel sinodo pan-ortodosso che solo ora ha finalmente una data (l’anno
2016) e un luogo (Costantinopoli – Istanbul) di celebrazione e un
cammino di preparazione immediata scandito da tappe definite e
ravvicinate.
Negli
ultimi cinquant’anni molte cose sono cambiate nella società, anche in
quelle nazioni in cui storicamente la fede cristiana era vissuta,
celebrata e trasmessa secondo la grande tradizione orientale: il crollo
del comunismo e la ritrovata libertà di confessare la propria
appartenenza a Cristo e alla chiesa, ma anche il dilatarsi del fenomeno
migratorio. E alcuni di questi cambiamenti hanno accentuato anche
novità in ambito ecclesiale: il confronto con altre confessioni
cristiane, la ricaduta universale del cammino intrapreso dalla chiesa
cattolica con il concilio, la fine della cristianità con il conseguente
cambio di modalità di rapporto con la società civile, l’incontro
quotidiano con credenti di altre religioni, con forme non comunitarie
di religiosità, con una secolarizzazione sempre più diffusa...
Le
chiese ortodosse, non avendo un centro unitario di autorità come la
Chiesa di Roma con il Papa, hanno dovuto faticare per trovare un
accordo sinfonico: si è perfino temuto che – visto il sorgere di nuove
tensioni o il riacutizzarsi di antiche divergenze – il sinodo dovesse
conoscere perenni rinvii se non addirittura di veder cancellata la sua
stessa celebrazione. Inoltre le chiese cristiane – e molte di quelle
ortodosse in particolare – conoscono una stagione di debolezza, di
minoranza all’interno degli stati e delle società in cui vivono: basti
pensare alla situazione drammatica dei cristiani in Medio Oriente.
...
In
questo il sinodo potrebbe rivelarsi – come è stato il Vaticano II – un
evento benedetto anche per le altre chiese, a cominciare dalla
cattolica. Se l’ortodossia, ha sempre affermato la sinodalità, in
Occidente abbiamo affermato soprattutto il primato. Un sinodo
pan-ortodosso, presieduto dal primus inter pares, potrebbe favorire in
ambito cattolico la riflessione sul fatto che il primato patisce a
essere esercitato senza sinodalità e, in ambito ortodosso, la
consapevolezza che una sinodalità senza unprimus che animi la comunione
e svolga concretamente il ministero dell’unità rischia la paralisi.
Certo, il cammino resta difficile, soggetto a tratti tortuosi e a
tentazioni ricorrenti: si pensi che già gli apostoli discutevano su
“chi tra di loro fosse il primo”...
Resta
tuttavia la convinzione che la fissazione della data del sinodo
pan-ortodosso sia un ulteriore segnale della nuova primavera ecclesiale
che stiamo vivendo. La mia generazione ha vissuto quella degli inizi
degli anni sessanta con il concilio e papa Giovanni, ma ha anche
sperimentato che nella storia sovente queste primavere sono interrotte
da gelate repentine. Oggi qualcosa di nuovo eppure di antico sta
sbocciando: la freschezza del Vangelo. I nostri fratelli e sorelle in
umanità guardano di nuovo a Gesù Cristo e alle chiese che lo annunciano
e lo testimoniano perché avvertono un bisogno di senso, perché la loro
vita anela a essere salvata, perché attendono di fare esperienza di
parole e gesti di misericordia. Davvero viviamo un tempo favorevole per
la chiesa e per il Vangelo. Del resto, sempre la chiesa vive una
stagione favorevole quando accetta di ritornare al suo Signore, quando
rinuncia a piegarsi su se stessa, quando non si indurisce nella difesa
di privilegi, quando si trova a essere povera, in minoranza, e assume
questa debolezza come sequela di Cristo povero e nudo. Forse proprio
questa condizione di povertà e di servizio costituisce la grande
opportunità di annuncio credibile del Vangelo.
"Sinfonia ortodossa" di Enzo Bianchi
-------------------------------------------- Sarà
il Patriarca Ecumenico di Constantinopoli Bartolomeo a presiedere il
Concilio pan-ortosso il prossimo 2016. E questo nonostante le
differenziazioni, le prese di posizione, anche le piccole divisioni di
una Chiesa ortodossa frammentata. Ma il sogno del patriarca Atenagora
(che aveva avviato i lavori per un concilio di tutte le Chiese
ortodosse nel 1976) sembra ora diventare realtà. Spinto dalla ferrea
volontà del Patriarca Bartolomeo, ma anche da una serie di circostanze
storiche.
Perché lo stesso Bartolomeo replicherà insieme a Papa Francesco l’abbraccio che il suo predecessore Atenagora e Paolo VI si diedero a Gerusalemme cinquanta anni fa. Un gesto che valse più di mille parole, e che portò a un nuovo cammino ecumenico. Andrea Gagliarducci: Un Concilio pan ortodosso, nel cammino verso l’unità Decisa la convocazione entro il 2016. Il priore della Comunità di Bose,
padre Enzo Bianchi, spiega: "La Chiesa ortodossa non ha fatto Concili
ecumenici dopo i primi setti avvenuti nel primo millennio". Sono stati
necessari 30 anni di preparazione. Una grande occasione per trovare
forme di unità e una voce unica, nel momento in cui la secolarizzazione
insidia tutte le Chiese
Maria Chiara Biagioni: Con il Grande Sinodo soffia la primavera sulle Chiese ortodosse ---------------------------------------------------------------
Angelus/Regina Cæli - Angelus, 6 aprile 2014 Udienza - 9 aprile 2014, I doni dello Spirito Santo: 1. La Sapienza Discorso - All'Associazione Nazionale Comuni Italiani (5 aprile 2014) Discorso - Ai Presuli della Conferenza Episcopale di Tanzania, in visita "ad Limina Apostolorum" (7 aprile 2014) Discorso - Ai membri del Comitato Organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro (Brasile ) (7 aprile 2014) Discorso - Ai partecipanti alla Conferenza Internazionale sulla tratta delle persone umane (10 aprile 2014) Discorso - Alla comunità della Pontificia Università Gregoriana e ai consociati del Pontificio Istituto Biblico e del Pontificio Istituto Orientale (10 aprile 2014) Discorso - Alla Delegazione dell'Ufficio Internazionale Cattolico dell'Infanzia (BICE) (11 aprile 2014) Discorso - Al Movimento per la Vita italiano (11 aprile 2014) MESSAGGIO - Messaggio per il dialogo in Venezuela (10 aprile 2014) MESSAGGIO - Quaresima 2014: Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9) --------------------------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Tweet 05/04/2014:
Nel Vangelo possiamo...
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SPECIALE di TEMPO PERSO: Benedetto XVI rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro |
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