"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°9 del 2014
Aggiornamento della settimana -
dal 22 al 28 febbraio 2014 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 7 marzo 2014 |
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N. B. La Lectio è temporaneamente sospesa
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)«Non c'è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino» e le «speculazioni» in proposito sono «semplicemente assurde». Joseph Ratzinger non è stato costretto a dimettersi, non l'ha fatto a seguito di pressioni o complotti: la sua rinuncia è valida e oggi nella Chiesa non esiste alcuna «diarchia», nessun doppio governo. C'è un Papa regnante nel pieno delle sue funzioni, Francesco, e un emerito che ha come «unico e ultimo scopo» delle sue giornate quello di pregare per il suo successore. Dal
monastero «Mater Ecclesiae» dentro le mura vaticane, il Papa emerito
Benedetto XVI ha preso carta e penna per stroncare le interpretazioni
sul suo storico gesto di un anno fa, rilanciate da diversi media e sul
web in occasione del primo anniversario della rinuncia. Lo ha fatto
rispondendo personalmente a una lettera con alcune domande che gli
avevamo inviato nei giorni scorsi, dopo aver letto alcuni commenti
sulla stampa italiana e internazionale riguardanti le sue dimissioni.
In modo sintetico ma precisissimo, Ratzinger ha risposto, smentendo i
presunti retroscena segreti della rinuncia e invitando a non caricare
di significati impropri alcune scelte da lui compiute, come quella di
mantenere l'abito bianco anche dopo aver lasciato il ministero di
vescovo di Roma.
...
Ratzinger: la mia rinuncia è valida, assurdo fare speculazioni
video
-------------------------------------------- A un anno di distanza riproponiamo il post con l'ultima udienza di Benedetto XVI, evidenziando alcuni passaggi del suo discorso che a nostro avviso risulta interessante rileggere alla luce di quanto accaduto nel corso di quest'anno ed anche utile per dissipare dubbi e speculazioni emersi in questi giorni. BENEDETTO XVI UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro Mercoledì, 27 febbraio 2013 Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato!
Distinte Autorità!
Cari fratelli e sorelle!
Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa mia ultima Udienza generale.
Grazie di cuore! Sono veramente commosso! E vedo la Chiesa viva!
...
In
questo momento, c’è in me una grande fiducia, perché so, sappiamo tutti
noi, che la Parola di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, è la
sua vita.
...
Per leggere il testo integrale e rivedere il video vai al nostro post:
Ultima Udienza generale di Benedetto XVI in piazza San Pietro - video e testo integrale
-------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"In questo momento il mio animo... Non abbandono la croce... A un anno di distanza
riproponiamo il post con il saluto di Benedetto XVI al Collegio
Cardinalizio con il testo integrale ed il video
Saluto di Benedetto XVI al Collegio cardinalizio - Testo integrale e videoIl saluto dell'allora cardinale Jorge Mario Bergoglio al minuto 32.50 nel video del post Prima di salutarvi personalmente... Non sono più Pontefice... ---------------------------------------------------------------«Attentissimo» alla vita della
Chiesa guidata da papa Francesco con cui ha un «ottimo rapporto» e
nessuna «contrapposizione», nonostante quello che scrivono «alcuni
giornalisti». «Attento» anche alle vicende del mondo - con un occhio
particolare all’Italia e alla sua Germania. Molto impegnato a
disbrigare una copiosa corrispondenza privata che cresce di giorno in
giorno. È questo il Papa emerito Benedetto XVI visto molto da vicino
che l’arcivescovo Georg Gänswein, suo segretario particolare e prefetto
della Casa Pontificia del suo successore, racconta ad Avvenire.
Gianni Cardinale: «Il mio anno vissuto al fianco del Papa emerito» Un anno dopo, abbiamo ancora
nel cuore l’alzarsi in volo di quell’elicottero, nel cielo di Roma.
Erano le 17 e 5 minuti di un pomeriggio quasi tiepido, di sole chiaro e
acerbo. Il grosso apparecchio bianco si è sollevato da terra in un
frastuono di pale e motori, lento ha preso quota, poi ha descritto una
gran curva ed è tornato sopra San Pietro, come in un saluto. Suonavano
a distesa le campane e noi, per strada, abbiamo alzato gli occhi.
«È l’elicottero del Papa», ci siamo detti fra sconosciuti, e ci siamo fermati, lo sguardo al cielo. E nelle facce di molti, mentre l’apparecchio rombando ci sorvolava, uno sbalordimento attonito, e la tristezza di un commiato di cui ancora non ci si capacitava. Marina Corradi: Abbiamo visto e capito ---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Un bambino in una strada di Oslo trema di freddo.
La gente si toglie il cappotto per coprirlo. I
bambini siriani soffrono, ma sono lontani, ed è facile dimenticarli.
Un’associazione umanitaria norvegese, usando YouTube, le strade di casa
propria e un bambino di Oslo, ha però potuto indirettamente riportare
l’attenzione dei suoi concittadini sull’immensa ingiustizia caduta
sulle fragili spalle di tanti piccoli innocenti. E la denuncia è
diventata immediatamente virale, grazie a YouTube: in un solo giorno ha
superato i 2 milioni di visitatori, in due giorni ha toccato i 7
milioni.
video
Un bambino trema di freddo da solo in strada: la reazione dei passanti commuove il web
Naturalmente molto eloquenti sono le immagini, comunque, siccome il video è stato realizzato in lingua norvegese pubblichiamo una traduzione approssimativa:
Che cosa fate se vedete un bambino che sta tremando per il freddo?
Abbiamo installato una telecamera nascosta e messo Johannes a una fermata dell'autobus.
...
[Testo:] Sei uno di quelli che interviene quando vede qualcuno che ha un disperato bisogno di aiuto?
-------------------------------------------- Disperazione e muta speranza
di Enzo Bianchi
Damasco, la coda biblica per il pane.
Volti,
teste ed edifici sventrati. Nient’altro: non il pane che questa gente
sta aspettando di ricevere. Non il cielo, smarrito in un bianco da
sudario. E in quei volti non rabbia, ma solo attesa; in quei corpi non
braccia levate, non urla disperate, ma solo speranza muta.
... --------------------------------------------
NELLA SOBRIETÀ IL FUTURO DELLA TERRA
HOREB n. 66 - 3/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
I
tifoni sempre più violenti che si ripetono in modo più frequente in
varie parti di questo nostro mondo, provocando morte e distruzione di
intere città ci lasciano sbigottiti e ci fanno dire che il clima è
impazzito.
Sì il clima è impazzito, ma la responsabilità di questo stravolgimento è legata al delirio dell’uomo che, dimenticando la sua vocazione di essere custode del creato, pensa di esserne il padrone e, coltivando un atteggiamento feroce nei riguardi del pianeta terra, provoca, con le proprie scelte consumistiche, inquinamento, desertificazione e morte. Scienziati accreditati ci ricordano che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è al limite di guardia. Le emissioni di gas serra continuano a crescere del 2-3% l’anno a causa della deforestazione e dei combustibili fossili: petrolio, carbone e metano. Ci attende una tragedia con conseguenze devastanti: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, tempeste. L’inquinamento dell’acqua, dell’aria, della terra, quindi, è la conseguenza di un rapporto scorretto tra l’uomo e l’ambiente, un rapporto innaturale tra natura ed esistenza, un rapporto violento tra creature volute e pensate da Dio per vivere in pace. La natura è oggi, in più maniere, violentata. Il fenomeno è preoccupante per la sua ampiezza a scala mondiale, per la vastità a vari livelli, e perché è avanzante con l’avanzare della logica del profitto. L’uomo di oggi, allora, consapevole di questo dato di fatto, è chiamato a svegliarsi dal torpore, e, rinunciando a un tenore di vita che si è dimostrato essere incompatibile con le leggi dell’equilibrio uomo-natura, è invitato a scegliere uno stile di vita sobrio. Questa presa di coscienza non è più rimandabile né da delegare ad altri, ma si impone come atto di responsabilità per rendere vivibile il nostro pianeta e per avviare, sul piano strutturale, la costruzione di un sistema che crei le condizioni per una piena umanizzazione di tutte le relazioni. È questo l’orizzonte che anima la nostra riflessione.
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2014 -
"L’UMANITÀ DI GESÙ PRESENZA RELAZIONALE DI DIO" I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA – 2014 della FRATERNITÀ CARMELITANA
DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
L’UMANITÀ DI GESÙ
PRESENZA RELAZIONALE DI DIO Dal 5 Febbraio al 2 Aprile dalle h. 20.00 alle h. 21.00 presso la sala del convento --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Come Pietro, modello del credente... La tenerezza è... Perdonare è riavviare... Tutti insieme... La misura dell'amore... La preghiera: forza dell'uomo... Tanto la fede quanto l'amore... Ogni tanto un po' di sana ironia di GIOBA per sorridere... Hai sentito cosa ha detto... (vignetta) Se non si tendono le braccia... Affidiamo le cose impossibili... Noi siamo abituati a parlare... Cari amici è bello sapere che... Continua ad aver fiducia... Quando le cose si impadroniscono... Signore dacci oggi... --------------------------------------------------------------- LE PIETRE D'INCIAMPO DEL VANGELO "Non date le cose sante
ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci". (Matteo 7,6) Gianfranco Ravasi: Le cose sante gettate ai cani e le perle ai porci --------------------------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Meditazione dii Benedetto XVI sul tema:
"La Cattedra di Pietro, dono di Cristo alla sua Chiesa" L'odierna festa, invitandoci a guardare alla Cattedra di San Pietro, ci stimola a nutrire la vita personale e comunitaria di quella fede fondata sulla testimonianza di Pietro e degli altri Apostoli. Imitando il loro esempio, anche voi, cari amici, potrete essere testimoni di Cristo nella Chiesa e nel mondo. "La Cattedra di Pietro, dono di Cristo alla sua Chiesa" --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino Vangelo: Mt 5,38-48
Continuiamo la
lettura del capitolo 5 del Vangelo di Matteo, dove la comunità è
chiamata a riflettere sulla questione spinosa della violenza.
L'invito che Gesù fa di non opporre resistenza al malvagio che
perseguita i credenti, non sta a significare che si debba essere
persone passive che accettano in silenzio ogni prepotenza, il
cristiano non è questo, anzi. Gesù stesso, in Gv
18,23, stigmatizza la violenza di una guardia del tempio che lo
schiaffeggia solo per compiacere i superiori. Egli
non ci chiede di passare per stupidi, per scemi, di rimanere in
silenzio di fronte all'ingiustizia e alla violenza. Ci chiede di
essere buoni, eccessivamente buoni, smodatamente buoni, come il Padre: "CHARITAS SINE MODO".
...
--------------------------------------- Riflessione di Enzo Bianchi
sul Vangelo della domenica Riflessione di Enzo Bianchi
sul Vangelo della domenica
VII domenica del Tempo Ordinario anno A Mt 5,38-48 Da
due domeniche siamo in ascolto del discorso della montagna, fatto da
Gesù ai discepoli e alle folle, secondo Matteo. Oggi ascoltiamo le
ultime due antitesi pronunciate da Gesù: “Avete inteso che fu detto …
ma io vi dico”. Siamo posti davanti alle esigenze più radicali che il
Maestro rivolge ai suoi discepoli come comandamenti: esigenze radicali
di negazione di ogni risposta violenta alla violenza e di amore fino
all’estremo. Gesù ricorda
ciò che nell’antichità era tradizionale – risaliva già al codice di
Hammurabi (metà XVIII secolo a.C.) – ed era ripreso nella Torah come
“legge del taglione”: “occhio per occhio, dente per dente” (Es 21,24;
Lv 24,20; Dt 19,21). Una legge che aveva il senso preciso di arginare
la violenza, di non moltiplicarla o accrescerla, facendola almeno
restare nello spazio della reciprocità e fissando una misura alla
punizione. Ma Gesù si
oppone a questa legge e, con l’autorità di chi pretende di risalire
alla volontà del Legislatore, chiede di rinunciare a esercitare questo
diritto, di non perseguire questa giustizia retributiva, ma di far
cessare subito la violenza, non rispondendo all’offesa. Il malvagio
resta un malvagio che commette il male, ma al male inflitto non si deve
rispondere: se qualcuno ti dà uno schiaffo, tu devi porgere l’altra
guancia; se qualcuno vuole la tua tunica, devi lasciargli addirittura
il mantello e non contendere con lui in tribunale; e se qualcuno ti
obbliga a camminare con lui, acconsenti… ... Occorre
avere i pensieri e i sentimenti di Dio, occorre guardare a essi e non
ai nostri. Dio è misericordioso, e come “fa sorgere il suo sole sui
cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”, così è
capace di misericordia anche per quelli che gli sono nemici e
contraddicono la sua volontà. E se i credenti in Dio, in Gesù Cristo si
fermassero alla logica della reciprocità, in che cosa differirebbero
dai non discepoli, dai pagani? Dove starebbe la “differenza cristiana”?
Non ci sono limiti alla legge dell’amore, e l’etica dell’amore è
un’etica di eccesso proposta a tutti i cristiani. Il
comando di Dio nella Torah era: “Siate santi, perché io sono santo” (Lv
19,1), cioè sappiatevi distinguere dagli altri popoli, come io sono
altro, distinto dal mondo. Secondo Matteo, Gesù lo trasforma in: “Siate
perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”, cioè siate
maturi fino all’apice, siate senza contraddizione. E l’interpretazione
ultima è quella di Luca che – seguendo il Targum (parafrasi aramaica) a
Lv 22,28: “Come io sono misericordioso in cielo, così voi siate
misericordiosi sulla terra” – giunge a questa straordinaria, definitiva
sintesi: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”
(Lc 6,36).
VII domenica del Tempo Ordinario --------------------------------------- Misteriosi
sono i sentieri che vanno dal cuore di un uomo in direzione del cuore
di una donna e dal cuore di una donna in direzione del cuore di un
uomo. Altrettanto misteriose sono le tempeste del cuore di due uomini
e, rispettivamente, di due donne che si incontrino e dichiarino il loro
mutuo affetto. Da questo andare e venire nasce l’innamoramento, l’amore
e alla fine il matrimonio o unione stabile. Siccome abbiamo a che
vedere con le libertà, i partner si trovano inevitabilmente esposti a
eventi imponderabili.
L’esistenza
stessa mai è fissata una volta per tutte. Vive in permanente dialogare
con l’ambiente. Questo scambio non lascia nessuno fuori gioco. Ognuno
vive come un bambino esposto. Fedeltà reciproche sono messe alla prova.
Nel matrimonio, passata la passione, inizia la vita quotidiana con la
sua grigia routine, ci sono malintesi nella convivenza a due, erompono
passioni vulcaniche per il fascino di un’altra persona. Non raramente
l’estasi è seguita da delusione. Ci sono ritorni, perdoni, rinnovo di
promesse e riconciliazioni. E così ci sono sempre ferite di troppo,
che, anche se cicatrizzate, stanno lì a ricordare che un giorno erano
sanguinanti.
L’amore
è una fiamma viva che arde ma può arrivare anche a tremolare e coprirsi
di cenere, fino a spegnersi. Non è che le persone nutrano odio l’una
per l’altra. Rimangono indifferenti le une alle altre. E’ la morte
dell’amore. Il verso 11 del Cantico Spirituale del mistico San Giovanni
della Croce, canzoni di amore tra l’anima e Dio, esprime una fine
osservazione: “La malattia dell’amore non si cura senza la presenza e
la figura”. Non basta l’amore platonico, virtuale o a distanza. L’amore
esige presenza. Vuole la figura concreta che non è più pelle a pelle ma
faccia a faccia, mentre il cuore di uno sente i palpiti del cuore
dell’altro.
Dice
bene il mistico poeta: l’amore è una malattia che, per dirla con parole
mie, si cura soltanto con quello che io chiamerei tenerezza essenziale.
La tenerezza è la fonte dell’amore. Se tu vorrai conservarla,
irrobustirla, dare sostenibilità all’amore sii tenero con il tuo
compagno o la tua compagna. Senza l’olio della tenerezza non si
alimenta la fiamma sacra dell’amore, si spegne.
Che cos’è la tenerezza?
...
"Tenerezza: la linfa dell’amore" di Leonardo Boff
--------------------------------------- "La misericordia-compassione di Dio.
Forza rigeneratrice"
di P.Alberto Neglia, carmelitano
"...
Il Dio misericordioso è un Dio materno che ti pone nel suo utero e ti
fa uomo nuovo, ti cambia. Dio distrugge e ricrea. Non ci lascia come
siamo, brandelli di umanità. Ci converte, questa è la sua forza. ...
Questa
misericordia, amore, compassione, grazia è il grembo che ricrea l’uomo
e lo rende nuovo. Dio è un bacio: ti risucchia nel suo grembo, ti
introduce nella terra promessa e ti dà un respiro nuovo.
Gesù con il suo vissuto rende umano e palpabile il volto misericordioso del Padre. ..."
Estratto dell'incontro del 5 febbraio 2014 I mercoledì della Bibbia 2014 della Fraternità Carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) La misericordia-compassione forza rigeneratrice La
misericordia di Dio non è la lacrimuccia, frutto di emozione
momentanea! È presenza rigeneratrice. Misericordia traduce le parole
ebraiche: rachamim e chesed, che incontriamo tante volte nella Bibbia. Rachamim è il plurale di rechem che
designa il grembo materno in cui il bambino viene formato e portato,
prima della nascita. Indica, quindi lo spazio fatto in sé alla vita
dell’altro, spazio di comunione profonda di con-sentire, di com-patire,
di con-gioire. Ma indica anche l’amore paterno verso il figlio, il
legame tra fratelli, designa, dunque sempre un rapporto che non può
venir meno, forte come il legame viscerale e di sangue. La misericordia
è dunque la più radicale protesta contro l’indifferenza, il solipsismo,
il rifiuto dell’altro. La misericordia è mistero di comunione, dinamica
di condivisione e forza di generazione. È dinamismo di ri-generazione,
di re-immissione nella vita, nella relazione di alterità, nei confronti
di chi da tale relazione si era allontanato. Il
Dio misericordioso è un Dio materno che ti pone nel suo utero e ti fa
uomo nuovo, ti cambia. Dio distrugge e ricrea. Non ci lascia come
siamo, brandelli di umanità. Ci converte, questa è la sua forza. Chesed è
un termine che si può tradurre: grazia, amore, benevolenza, fedeltà,
misericordia. Ha una pregnanza di significati indescrivibile. Lo chesed indica
l’atteggiamento tipico di Dio verso il suo popolo, che comporta lealtà,
affidabilità, fedeltà, bontà, tenerezza, costanza nell’attenzione e
nell’amore. Questa misericordia, amore, compassione, grazia è il grembo che ricrea l’uomo e lo rende nuovo. Dio è un bacio: ti risucchia nel suo grembo, ti introduce nella terra promessa e ti dà un respiro nuovo. Gesù con il suo vissuto rende umano e palpabile il volto misericordioso del Padre.
Più volte gli evangelisti registrano, come dicevamo prima, che Gesù “si
commuove”. Non si tratta, ripeto, di un riflesso emozionale che essi ci
vogliono descrivere, ma il termine sta ad indicare l’atteggiamento di
misericordia così come l’abbiamo appena descritto. Nel vangelo di Luca
(cap. 15), poi, Gesù soprattutto attraverso la parabola del padre
misericordioso vuole consegnarci il volto di Dio che “commosso”
corre incontro al figlio, lo abbraccia, lo bacia (gli dona il suo
respiro) e gli ridona il “vestito bello”, la dignità di figlio amato
che aveva prima di abbandonare la casa. (Lc 15,20-22). Proprio perché
il Padre è così, Gesù si sente autorizzato ad accogliere tutti i
pubblicani e i peccatori e di mangiare con loro (Lc 15,1-2), perché
desidera, come il Padre, che nessuno si perda (Mt 18,14). VIDEO
--------------------------------------- "L’incarnazione di Gesù:
nell’umano il volto"
di p.Alberto Neglia, carmelitano
(VIDEO)
Incontro del 5 febbraio 2014
- I mercoledì della Bibbia 2014 -
della Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
...
Perché Dio si è fatto uomo?Scrive
Atanasio di Alessandria: «Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi
Dio». Ovviamente questo non vuol dire che l’uomo è chiamato a diventare
Dio per natura. I Padri quando parlavano di théosis (divinizzazione)
volevano indicare, come scrive Vladimir Lossky, la partecipazione
dell’uomo «alla vita divina della santa Trinità, possedendo per grazia
tutto ciò che essa possiede per natura». Per i Padri è l’incarnazione
del Verbo che rende possibile la divinizzazione dell’uomo. Il Verbo che
si è fatto carne ha dischiuso agli uomini la possibilità di divenire
figli di Dio: l’uomo deve ormai essere all’altezza di questa vocazione
e di questa speranza. Anche Giovanni della Croce ci ricorda che la
nostra vocazione è: diventare Dio per partecipazione.
Quindi,
i Padri, e non solo Atanasio, hanno evidenziato, in vari modi, che “Dio
si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio”. Ma essi hanno anche
sottolineato (e su questo spesso si tace) che più si partecipa della
vita di Dio, nella fede, più si diventa umani. È come se ci dicessero:
Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi uomo, perché l’uomo umanizzi
la sua umanità. S. Ireneo scriveva: «Come potrai essere dio, se non sei
ancora diventato uomo? Devi prima custodire il rango di uomo e poi
parteciperai alla gloria di Dio».
I
Padri, in altri termini ci ricordano che l’incarnazione del Verbo è
anche finalizzata alla umanizzazione dell’uomo, o lo evidenziano
invocando l’autorità della rivelazione. Paolo, infatti, ci ricorda che
Gesù è apparso «per insegnarci a vivere con sobrietà, giustizia e
pietà, in questo mondo» (Tt 2,12).
Chiamati anche noi a mostrare nella nostra umanità il volto di Dio Il
Figlio con l’incarnazione non ha raggiunto soltanto la santa umanità di
Gesù di Nazareth. Egli ha toccato in qualche modo tutti gli uomini.
Ognuno di noi, nel disegno eterno, è stato fatto dal Figlio, per lui,
con lui e in lui. Siamo tutti figli nel Figlio. Entrando nella storia e
assumendo l’umanità concreta di Gesù, egli ha assunto in certo modo
tutti noi che partecipiamo di questa umanità. In tal modo siamo tutti
fratelli di Gesù Cristo. Ogni uomo è suo rappresentante. Ogni persona
traduce un aspetto originale del Figlio eterno. Anche noi, allora,
siamo coinvolti a lasciare affiorare, nei nostri gesti umani, il volto
di Dio.
Teofilo
di Antiochia, II secolo, ai pagani che gli chiedevano: “Mostrami il tuo
Dio” proponeva di mutare la domanda in: “Mostrami il tuo uomo e io ti
mostrerò il tuo Dio”… Teofilo nella sua risposta sembra dire:
attraverso la nostra umanità noi vi diremo chi è il nostro Dio. In tal
modo egli rivela come nel cristianesimo l’immagine che ci facciamo
dell’uomo – vale a dire il modo in cui viviamo la nostra umanità –
manifesta l’immagine del nostro Dio.
«Chiunque
segue Cristo, l’uomo perfetto, si fa lui pure più uomo» (GS 41), ci
ricorda il Concilio. Mostreremo, allora, il volto di Dio non con gesti
eclatanti, né attraverso gesti sacrali, ma vivendo il quotidiano con lo
stile di Gesù, emerso nella vita pubblica, ma anche negli anni
silenziosi di Nazareth.
Mi
sembra utile concludere con l’esortazione di ps Magdalaine, alcuni
decenni prima del Vaticano II, rivolte alle sorelle, ma valida anche
per noi: «Piccola sorella,….. Prima di essere religiosa, sii umana e
cristiana in tutta la forza e la bellezza di questa parola. Sii umana
per glorificare meglio il Padre nella sua creatura e per rendere
testimonianza all’Umanità santa del tuo Amatissimo Fratello e Signore
Gesù. Quanto più sarai perfettamente e totalmente umana, tanto più
potrai essere perfettamente e totalmente religiosa, perché la tua
perfezione religiosa fiorirà allora in un equilibrio normale che ne
rafforzerà la base».
Guarda i post già pubblicati:
estratto dell'incontro del 5 febbraio 2014
estratto dell'incontro del 5 febbraio 2014
VIDEO INTEGRALE ---------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)CONCISTORO STRAORDINARIO Aula Nuova del Sinodo 20 e 21 febbraio 2014 Bergoglio
non ha fatto il suo ingresso per ultimo, quando tutti i porporati - ne
sono attesi circa 180, stamane erano circa 150 - erano già entrati,
come avveniva in passato. È
invece arrivato per primo, è ha accolto all'ingresso dell'aula del
Sinodo i cardinali, salutandoli personalmente uno ad uno. Tra
di loro c'erano anche gli arcivescovi e i Prefetti di Congregazione che
saranno creati cardinali sabato mattina. «Li accompagniamo con la
preghiera e l’affetto fraterno», ha detto il Papa alzando lo sguardo
verso le ultime file sulla sinistra, dov'erano stati sistemati. Introducendo
il tema dei lavori, Francesco ha ricordato che al centro della
riflessione ci sarà la famiglia, «che è la cellula fondamentale della
società umana. Fin dal principio il Creatore ha posto la sua
benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si
moltiplicassero sulla terra; e così la famiglia rappresenta nel mondo
come il riflesso di Dio, Uno e Trino»... Il Papa: «Una pastorale intelligente e coraggiosa per le famiglie» Un
lavoro da fare «in profondità e senza cadere nella casistica» per
aiutare i coniugi a vivere con gioia il piano di Dio sulla famiglia,
accompagnandoli con «una pastorale intelligente, coraggiosa e piena
d’amore». È l’orientamento dato da Papa Francesco alla riflessione del
Concistoro straordinario convocato da giovedì 20 febbraio
nell’Aula del Sinodo in Vaticano. Un
appuntamento importante anche in vista delle prossime assemblee del
Sinodo dei vescovi: quella straordinaria, che si celebra nell’ottobre
di quest’anno, e quella ordinaria in programma nel 2015, entrambe
centrate sul tema della famiglia, oggi — ha lamentato il Pontefice —
«disprezzata» e «maltrattata»... Papa Francesco apre i lavori del concistoro straordinario dedicato alla famiglia video
il testo integrale del discorso Concistoro Straordinario (20 febbraio 2014)
Parola
d’ordine: sobrietà. È questa l’indicazione dipapa Francesco per il
Concistoro di sabato durante il quale saranno creati 19 nuovi
cardinali. Bergoglio, infatti, all’indomani dell’annuncio, ha detto che
la porpora va accolta «con un cuore semplice e umile» auspicando che
non siano contorni di «mondanità», né festeggiamenti che non siano
improntati ad «austerità, sobrietà e povertà». Il
cardinalato, ha ricordato il Pontefice,non è una «promozione» ma un
«servizio», ha ricordato ai 18 (mentre non ci sarà il quasi centenario
Loris Capovilla, storico segretario di papa Roncalli) che sabato
entreranno nell'esclusivo elenco di coloro che una volta si chiamavano
«principi della Chiesa».
CONCISTORO SOBRIO COME HA CHIESTO IL PAPA L’Ora
Terza del Venerdì della seconda settimana, in apertura del Concistoro,
invoca il Signore nella tribolazione: “Liberami dai nemici, mio Dio –
canta il Salmo 58 – proteggimi dagli aggressori. Liberami da chi fa il
male, salvami da chi sparge sangue”. Al termine di questa preghiera,
Papa Francesco rivolge il suo pensiero a quanto sta accadendo in
Ucraina:
“Io
vorrei inviare un saluto, non solo personale ma a nome di tutti, ai
cardinali ucraini – il cardinale Jaworski, arcivescovo emerito di
Leopoli, e il cardinale Husar, arcivescovo maggiore emerito di Kiev –
che in questi giorni soffrono tanto e hanno tante difficoltà nella loro
Patria. Forse sarà bello fare arrivare questo messaggio a nome di
tutti: siete d’accordo, tutti voi, con questo?”. (applausi)
Il Papa ha poi accennato alla relazione introduttiva sulla famiglia fatta ieri dal cardinale Walter Kasper:
“Ieri,
prima di dormire, ma non per addormentarmi … ho letto - ho ri-letto -
il lavoro del cardinale Kasper e vorrei ringraziarlo, perché ho trovato
profonda teologia, anche un pensiero sereno nella teologia. E’
piacevole leggere teologia serena. E ho trovato quello che Sant’Ignazio
ci diceva, quel sensus ecclesiae, l’amore alla Madre Chiesa, lì. Mi ha
fatto bene e mi è venuta un’idea, ma mi scusi eminenza se la faccio
vergognare, ma l’idea è: questo si chiama fare teologia in ginocchio.
Grazie. Grazie”.
L’Ora
Terza canta l’oppressione e la consolazione: “Ho sperato nella tua
parola” – recita il Salmo 118 – “Venga su di me la tua misericordia e
avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia”. (fonte: RADIO VATICANA)
il testo integrale del discorso Concistoro Straordinario (21 febbraio 2014) --------------------------------------- SABATO 22 FEBBRAIO 2014 Basilica Vaticana, ore 11.00
CAPPELLA PAPALE
Toccanti
momenti questa mattina durante la celebrazione del Concistoro nella
Basilica di San Pietro. Mentre stava salendo all’altare in processione,
Papa Francesco ha deviato dal corteo per andare a salutare il Papa
emerito Benedetto XVI, che era presente in Basilica proprio su invito
di Francesco.
Benedetto
XVI si è tolto lo zucchetto in segno di rispetto per il pontefice e
questi gli ha stretto affettuosamente la mano e l’ha abbracciato.
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... Il segretario di Stato, il neo-porporato Pietro Parolin, ha rivolto l'indirizzo di omaggio a Papa Francesco.
“Santo
Padre – ha detto il segretario di Stato - con animo commosso e trepido,
Le rivolgo un devoto saluto a nome dei Vescovi che oggi sono aggregati
da Vostra Santità al Collegio Cardinalizio e di mons. Loris Capovilla,
che lo sarà fra qualche giorno a Bergamo. Salutiamo, con uguale affetto
e venerazione, il Papa emerito, Sua Santità Benedetto XVI, lieti per la
sua presenza in mezzo a noi”. (Grande applauso)
Quindi
ha proseguito: “Vorrei riassumere ed esprimere i molti pensieri e
sentimenti che affollano la mente e il cuore in questo momento con due
parole. La prima è: ‘grazie’.
...
La seconda parola è: ‘eccomi’...
Concistoro per la creazione di 19 nuovi cardinali. Presente anche Benedetto XVI Il Papa al Concistoro per la creazione di 19 nuovi cardinali ha tenuto la sua allocuzione partendo dal Vangelo proclamato.
il testo integrale dell'allocuzione del Santo Padre
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I nuovi cardinali ricevono la porpora
Dopo l’allocuzione, il Papa ha elencato il nome dei nuovi cardinali che a loro volta hanno giurato fedeltà alla Chiesa:
“Ego Petrus, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalis Parolin, promitto et iuro…”
Quindi,
il simbolico e suggestivo momento dell’imposizione della berretta,
della consegna dell’anello cardinalizio e dell’assegnazione del titolo
o della diaconia.
Momento
seguito dall’abbraccio di pace con il Papa e con i confratelli, segno
visibile di quella comunione ecclesiale che dà forza alla testimonianza
intrepida di Cristo nella Citta di Roma e nelle regioni più lontane.
Il nome dei nuovi cardinali
Al termine del Concistoro il Santo Padre Francesco abbraccia Benedetto XVI.
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video integrale
--------------------------------------- "La Chiesa ascolti il mondo" di Enzo Bianchi In vista del sinodo dei vescovi, papa Francesco ha voluto inaugurare una nuova modalità nella preparazione del confronto che avverrà in Vaticano il prossimo autunno: affinché si viva davvero un evento sinodale coinvolgente tutta la chiesa è stato inviato un questionario alle singole diocesi in modo che in ogni chiesa locale, parrocchia o comunità fosse possibile per i cristiani manifestare il proprio pensiero su temi e problemi morali che devono essere affrontati con urgenza e sui quali va pronunciata una parola profondamente cristiana. Questa
iniziativa – che non è piaciuta ad alcuni i quali, senza contestarla
apertamente, non hanno assunto alcuna iniziativa né avviato la
discussione... - risponde a un bisogno già manifestato negli anni
cinquanta da Pio XII: l’emergere di un’opinione pubblica nella chiesa,
di un confronto che, invece di tacitare i conflitti o ignorare i nuovi
problemi, li affronti e cerchi di risolverli con il discernimento
ecclesiale.
Soprattutto
sui temi inerenti alla famiglia e alla sessualità era diventato
necessario ascoltare quanti vivono la realtà del matrimonio cristiano o
della vita di coppia e dare voce anche a quelli che si sentono in
situazione di difficoltà o di contraddizione rispetto al magistero
tradizionale della chiesa. Ascoltare! Operazione non solo necessaria in
tutte le relazioni umane, ma anche profondamente cristiana, essenziale
per vivere la comunità dei credenti, cioè la chiesa.
Ebbene,
da questo lungo e intenso confronto preparatorio, il questionario ha
ricevuto una gran quantità di risposte, mostrando quanto le comunità
siano vivaci e capaci di esprimere in modo motivato le loro
considerazioni, anche nel coinvolgimento dei mutamenti culturali e di
costume avvenuti in questi ultimi decenni soprattutto nelle chiese di
antica tradizione cristiana occidentale. Per due anni ci sarà un
cammino veramente sinodale di tutta la chiesa su questi temi così
urgenti.
Contemporaneamente
– e non poteva essere altrimenti – aziende e organismi internazionali
operavano sondaggi per conoscere le differenti posizioni delle
popolazioni dei vari paesi. In questi giorni appaiono sui media i dati,
in verità non così sorprendenti per chi conosce le valutazioni etiche e
morali di cui è capace la gente comune. Certo, appare evidente in
Italia – l’Italia considerata cattolica, “zoccolo duro del
cattolicesimo“ come amano definirla alcuni ecclesiastici – un
disaccordo rispetto alle posizioni della chiesa più marcato che non in
altri paesi.
Questo
ci interpella? Forse il disaccordo dipende dal fatto che in Italia
l’etica non è così determinante come in altri paesi? Gli italiani
pensano che il divorzio non costituisca peccato così come pensano che
il non pagare le tasse non sia peccato? Come mai in Italia – paese in
cui la percentuale (80%) di chi si definisce cattolico o frequenta la
messa domenicale è la più alta di tutte le circa venti nazioni
“cattoliche” occidentali – si disattende così largamente ciò che pensa
la chiesa?
E
come mai, soprattutto negli ultimi due decenni, c’è stato questo
vistoso allontanamento dalla chiesa da parte delle donne e delle nuove
generazioni? E come leggere il dato che in Italia – pur nella denuncia
ostinata della pedofilia – quasi un cittadino su tre ritiene
ammissibili relazioni sessuali con minori?...
La Chiesa ascolti il mondo
--------------------------------------- È stato il Concistoro delle sorprese. Iniziate con l’annuncio, un mese fa, dei diciannove nuovi porporati chiamati da Papa Francesco a far parte del Collegio cardinalizio, a scompigliare qualche scenario consolidato nel nome di un’universalità sempre più accentuata. E culminate ieri con la presenza in San Pietro, del tutto inaspettata, del Papa emerito Benedetto XVI, alla sua prima uscita pubblica quasi esattamente un anno dopo la rinuncia al ministero petrino. E mai s’erano visti insieme, così, due pontefici. A rendere inedita e consegnare alla storia una giornata che, da ogni angolo visuale la si guardi, ancora una volta ha detto più di quanto s’è visto. L’ha
fatto nelle parole di Francesco, e nei gesti che l’hanno scandita.
Quelli rituali legati da sempre al momento vissuto nella 'cattedrale
del mondo': la consegna della berretta, dell’anello e della bolla di
creazione ai nuovi porporati, e quelli a sorpresa, spontanei, con
Benedetto a capo scoperto, con la papalina bianca stretta nella mano,
accogliere l’abbraccio di Papa Bergoglio che gli si fa incontro,
deviando dal percorso del suo ingresso, sotto gli occhi stupiti e
commossi di milioni e milioni di persone.
Qua
e là, nel consueto contorno di commenti che accompagnano e seguono
ogni atto di Papa Francesco, si sono udite di nuovo risuonare
espressioni come 'rivoluzione', 'rottura degli schemi', e cose del
genere. Ben più importante, però, al di là delle definizioni e di
qualunque peso a esse si voglia dare, è la plasticità con cui quanto
accaduto ieri mattina è riuscito a rendere vivo quel rapporto tra
memoria e futuro senza il quale non si va avanti. Senza il quale,
anzi, ci si spegne. E l’idea stessa di generazione e di tradizione si
svuota di senso.
Innumerevoli
le volte, e le occasioni, in cui Francesco ha toccato questo tasto, a
significare quanto importante sia quel rapporto nella sua visione...
La via e i segni di Salvatore Mazza
Vedi i nostri post precedenti:
--------------------------------------- «... Cari Fratelli Cardinali, il Signore Gesù e la madre Chiesa ci chiedono di testimoniare con maggiore zelo e ardore questi atteggiamenti di santità. Proprio in questo supplemento di oblatività gratuita consiste la santità di un Cardinale. Pertanto, amiamo coloro che ci sono ostili; benediciamo chi sparla di noi; salutiamo con un sorriso chi forse non lo merita; non aspiriamo a farci valere, ma opponiamo la mitezza alla prepotenza; dimentichiamo le umiliazioni subite. Lasciamoci sempre guidare dallo Spirito di Cristo, che ha sacrificato se stesso sulla croce, perché possiamo essere “canali” in cui scorre la sua carità. Questo è l’atteggiamento, questa deve essere la condotta di un Cardinale. Il Cardinale – lo dico specialmente a voi - entra nella Chiesa di Roma, Fratelli, non entra in una corte. Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo: “sì, sì; no, no”; i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità. Preghiamo nuovamente: “Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito”....» (Papa Francesco Omelia 23/02/2014) Vignetta Guarda il nostro precedente post:
23/02/2014 Papa Francesco - SANTA MESSA CON I NUOVI CARDINALI - Angelus (testi e video) --------------------------------------- Divorziati risposati: che cosa ha detto Kasper? di Christian Albini
Oggi
tutti i mezzi d'informazione parlano della relazione tenuta ieri da
Walter Kasper ai cardinali in occasione del concistoro straordinario
sulla famiglia. C'è fermento nella chiesa cattolica, a motivo delle
risposte al questionario in vista del sinodo sulla famiglia, diffuso in
tutto il mondo, e si discute sul tema dell'accesso all'Eucaristia da
parte dei divorziati risposati.
Oggi, papa Francesco di fronte ai cardinali ha avuto parole di grande elogio per la relazione di Kasper:
Ieri,
prima di dormire, ma non per addormentarmi - ha detto, con una battuta
- ho riletto il lavoro del cardinale Kasper e vorrei ringraziarlo,
perché ho trovato profonda teologia, anche un pensiero sereno nella
teologia. E’ piacevole leggere teologia serena. E ho trovato quello che
sant’Ignazio ci diceva, quel sensus ecclesiae, l’amore alla Madre
Chiesa, lì. Mi ha fatto bene e mi è venuta un’idea, ma mi scusi
eminenza se la faccio vergognare, ma l’idea è: questo si chiama fare
teologia in ginocchio. Grazie, grazie.
Radio Vaticana ha riassunto il briefing di p. Federico Lombardi.
La
relazione del cardinale Kasper – ha sottolineato - non si prevede che
venga pubblicata da parte del Collegio cardinalizio “non perché ci
siano segreti straordinari, ma per correttezza, perché è una relazione
fatta ad uso dei Padri: è fatta per loro e per il lavoro di questo
Concistoro”.
Padre
Lombardi ha detto di averla trovata “di una grande sintonia con quello
che il Papa dice nelle sue parole introduttive: cioè, si vede che
veramente c’è stata anche un’individuazione del relatore,
un’impostazione della relazione molto coerente con questa prospettiva
che il Papa dà. Quindi, di guardare con realismo alla realtà della
famiglia, ma con questo grande desiderio di vederne con profondità
l’inserimento nella realtà, nel piano di Dio e tutto quello che è bello
della famiglia annunciata anche dal Vangelo, per il bene di tutte le
persone e dell’umanità. E quindi, una prospettiva molto positiva, molto
ampia, teologicamente fondata, profonda che arriva anche a vedere quali
sono i problemi della pastorale di oggi ma non parte focalizzata,
ristretta su questi problemi”...
Divorziati risposati: che cosa ha detto Kasper?
--------------------------------------- Con un suo Motu Proprio
Papa Francesco ha creato un Segretariato per il controllo di tutte le
funzioni economiche ed amministrative della Santa Sede. Si tratta del
la più incisiva informa della burocrazia della Curia, da un quarto di
secolo a questa parte. Il cardinale australiano George Pell , uno dei
cardinali del cosiddetto G8 dei consiglieri del Pontefice è stato
nominato Prefetto del nuovo segretariato, di fatto un vero e proprio
ministero dell’Economia o del tesoro che dir si voglia.Ma non è l’unica
novita. Il cardinale Pell riferirà ad un nuovo consiglio costituito da
15-member costituito da otto cardinali, scelti dalle varie parti del
mondo e sette esperti laici. Questa presenza dei laici è una novità
assoluta
M. Antonietta Calabrò: Il Papa crea un “ministero” dell’Economia, 7 laici nel consiglio Tutte
le operazioni economiche della Santa Sede e dello Stato della Città del
Vaticano, il suo patrimonio, ogni suoi investimento, ogni
partecipazione in società a qualunque livello e in tutto il mondo,
faranno capo da ora in avanti adun superministero dell’economia.
Papa Francesco ha deciso la prima grande e in questo caso clamorosa riforma del suo pontificato con un Motu proprio che porta la data del 24 febbraio e che è stato immediatamente pubblicato dalla Sala Stampa vaticana e dall’Osservatore romano. Bergoglio ha istituito un Consiglio direttivo, formato da 8 vescovi e da sette laici, con il compito di decidere le politiche della Santa Sede. Poi ha nominato un cardinale prefetto che le attua. Alberto Bobbio: SANTA SEDE, NASCE UN SUPERMINISTERO ECONOMICO --------------------------------------------------------------- Dopo
sette mesi di silenzio sulla sorte di padre Paolo Dall’Oglio, le
dichiarazioni del dissidente siriano Michel Kilo al quotidiano libanese
an Nahar, confermerebbero che il gesuita, dopo essere stato rapito da
al Qaida, sarebbe stato poi ceduto al regime di Damasco. Il gesuita,
che per trent’anni ha vissuto e lavorato in Siria facendo del monastero
e della comunità di Mar Musa un centro di dialogo islamo-cristiano fino
all’espulsione nell’estate del 2012, è scomparso nel nord del Paese il
29 luglio scorso.
Chiara Santomiero: Padre Dall'Oglio prigioniero a Damasco? ---------------------------------------------------------------
Angelus/Regina Cæli - Angelus, 23 febbraio 2014 Udienza - 26 febbraio 2014 Omelia - 22 febbraio 2014: Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi Cardinali Omelia - 23 febbraio 2014: Santa Messa con i nuovi Cardinali Discorso - Alla riunione della Congregazione per i Vescovi (27 febbraio 2014) Discorso - Ai Vescovi amici del Movimento dei Focolari (27 febbraio 2014) MESSAGGIO - PER LA QUARESIMA 2014 MESSAGGIO - PER LA XXIX GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ 2014 Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5, 3) --------------------------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"L’account
Twitter di Papa Francesco @Pontifex ha superato i 12 milioni di
follower. L’account, voluto da Benedetto XVI, era stato inaugurato il
12 dicembre 2012 in otto lingue. Il 17 gennaio 2013 era stato aggiunto
il latino. La lingua più seguita è lo spagnolo con più di 4 milioni
897mila follower, seguita dall’inglese (quasi 3.699.000), l’italiano
(oltre 1.527.000), il portoghese (958.800), il francese (243.600), il
latino (218.200), il polacco (188.200), il tedesco (174.400) e l’arabo
(113.100). Mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio
Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha sottolineato più volte
l’nteressante fenomeno del re-tweetting: i tweet del Papa vengono
"re-tweettati", cioè rilanciati dai suoi "amici" e in questo modo,
secondo un calcolo per difetto, più di 60 milioni di persone ricevono
il tweet di Papa Francesco. (fonte: Radio Vaticana)
Tweet 22/02/2014:
Non perdiamo mai la speranza...
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1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm