"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°2 del 2014
Aggiornamento della settimana -
dal 4 al 10 gennaio 2014 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 17 gennaio 2014 |
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N. B. La Lectio è temporaneamente sospesa
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)L'inutile pasticcio
dei 150 euro…
Era
necessario arrivare a questo punto? La domanda, come si suol dire,
sorge spontanea dopo la questione - risolta positivamente - del blocco
degli scatti percepiti dagli insegnanti. Centocinquanta euro in meno al
mese nella busta paga, fino alla restituzione dei soldi percepiti in
più nel 2013: questa la stangata che stava per abbattersi sugli
insegnanti italiani. La vicenda nasce dal Dpr (Decreto del presidente
della Repubblica) 122/2013, emanato a settembre ed entrato in vigore a
novembre, a seguito del quale, a fine dicembre, il ministero
dell’Economia ha disposto il recupero delle somme pagate nel 2013 per
quei docenti che avevano maturato gli aumenti per anzianità. Una
richiesta che ha sollevato le polemiche di tutti i sindacati della
scuola e che è stata contestata anche dal ministro dell’Istruzione,
Maria Chiara Carrozza.
Un
brutto pasticcio, insomma, cui si è posto rimedio questa mattina (ndr
8/1/14) nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del
Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio
Saccomanni, e il ministro Carrozza. “Gli insegnanti - si legge in una
nota di Palazzo Chigi - non dovranno restituire i 150 euro percepiti
nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti”.
E
qui ritorna la domanda: era necessario arrivare a questo punto? Perché
una misura così penalizzante e mortificante per gli insegnanti, e
quindi per tutto il mondo dell’istruzione?
... -------------------------------------------- Il
pasticciaccio brutto del prelievo dei soldi già percepiti dalle buste
paga degli insegnanti è diventato giustamente un caso politico. Come
è possibile che si possano chiedere dei soldi indietro a degli
insegnanti ("scusate, ci eravamo sbagliati nei conti"), il cui
stipendio è preda da anni dei morsi dell'inflazione e del caro vita? Ve
l'immaginate un'azienda privata che si comporta in questo modo? E' così
difficile per un ex direttore della Banca d'Italia comprendere che
diventa difficile restituire dei soldi, anche legittimamente, quando si
prende una paga che va dai 1.200 ai 1.500 euro e la si è consumata
tutta nel misero bilancio familiare? Gli insegnanti italiani non hanno
una "centrale rischi" come le banche; è difficile che riescano a
risparmiare qualcosa e quel che guadagnano lo spendono, spessissimo
tirando la cinghia.
Francesco Anfossi: Il pasticciaccio brutto di Saccomanni Professor Vertecchi che ne dice
di questi insegnanti ai quali stavano per chiedere addirittura il
rimborso degli scatti d’anzianità?
«Stavolta si è proprio esagerato. Già non hanno una carriera...» Il professor Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia a Roma Tre, di professori si occupa da una vita e ne conosce pregi e difetti ... Angela Padrone: «Insegnanti marginalizzati e trattati come fornitori di servizi» Dopo il
caso degli scatti di anzianità degli insegnanti, protestano le altre
categorie di dipendenti pubblici. Poliziotti in prima fila: forziamo il
blocco dei contratti. La Funzione pubblica Cgil: "Il blocco delle
retribuzioni è insostenibile"
Luisa Grion: Adesso tutti gli statali si ribellano: "Un aumento ad hoc anche per noi" ---------------------------------------------------------------
NELLA SOBRIETÀ IL FUTURO DELLA TERRA
HOREB n. 66 - 3/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
I
tifoni sempre più violenti che si ripetono in modo più frequente in
varie parti di questo nostro mondo, provocando morte e distruzione di
intere città ci lasciano sbigottiti e ci fanno dire che il clima è
impazzito.
Sì il clima è impazzito, ma la responsabilità di questo stravolgimento è legata al delirio dell’uomo che, dimenticando la sua vocazione di essere custode del creato, pensa di esserne il padrone e, coltivando un atteggiamento feroce nei riguardi del pianeta terra, provoca, con le proprie scelte consumistiche, inquinamento, desertificazione e morte. Scienziati accreditati ci ricordano che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è al limite di guardia. Le emissioni di gas serra continuano a crescere del 2-3% l’anno a causa della deforestazione e dei combustibili fossili: petrolio, carbone e metano. Ci attende una tragedia con conseguenze devastanti: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, tempeste. L’inquinamento dell’acqua, dell’aria, della terra, quindi, è la conseguenza di un rapporto scorretto tra l’uomo e l’ambiente, un rapporto innaturale tra natura ed esistenza, un rapporto violento tra creature volute e pensate da Dio per vivere in pace. La natura è oggi, in più maniere, violentata. Il fenomeno è preoccupante per la sua ampiezza a scala mondiale, per la vastità a vari livelli, e perché è avanzante con l’avanzare della logica del profitto. L’uomo di oggi, allora, consapevole di questo dato di fatto, è chiamato a svegliarsi dal torpore, e, rinunciando a un tenore di vita che si è dimostrato essere incompatibile con le leggi dell’equilibrio uomo-natura, è invitato a scegliere uno stile di vita sobrio. Questa presa di coscienza non è più rimandabile né da delegare ad altri, ma si impone come atto di responsabilità per rendere vivibile il nostro pianeta e per avviare, sul piano strutturale, la costruzione di un sistema che crei le condizioni per una piena umanizzazione di tutte le relazioni. È questo l’orizzonte che anima la nostra riflessione.
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
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CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Io ti cercavo... Tu sei la mia luce... Dio che ci ama... Ecco il lieto annuncio del Natale... Il messaggio di Gesù... ... e gli altri due?... Lumen requirunt lumine... Non bisogna accontentarsi... Il Signore ti chiama... Tutte le creature sono lettere... Il pastore con l'odore... L'amore mi trasforma... Oltre la logica... Dobbiamo risvegliare la memoria... Prendi un sorriso... Coraggio, sono io... C'è un criterio... --------------------------------------------------------------- ''Luce gentile'' Conducimi Tu Luce gentile - J. H. Newman
Luce gentile (video) Ci
uniamo a Papa Francesco per fare gli auguri ai fratelli e alle sorelle
delle Chiese Orientali che oggi celebrano il Santo Natale!
Rivolgo i miei cordiali auguri... --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino Vangelo: Gv 1,1-18 Il
prologo di San Giovanni è una meravigliosa sintesi di tutto il suo
Vangelo e di tutta la nostra fede, un mirabile inno alla Parola, luce e vita di tutti gli uomini e di tutto il creato.
Il cuore del prologo è, perciò, la << Parola >>,
scaturigine di ogni realtà, che si fa carne - cioè umanità nella
sua fragilità e debolezza - in Gesù Messia, perché anche noi possiamo
diventare figli di Dio ad immagine del Figlio. Questa Parola sarà
l'argomento di tutto il Vangelo nel corso del quale Giovanni
presenterà lo svolgersi dei temi che nel prologo ha accennato.
L'evangelista ci parla di quel Dio che nessuno ha mai visto ma che nel suo Figlio diletto è divenuto carne visibile
e tangibile (1Gv 1,1) per dimorare tra noi e in noi. La Gloria, prima
inaccessibile agli uomini, ha piantato la sua tenda in mezzo al
suo popolo ed ha il volto del Figlio dell'uomo, ed ha un Nome:
Gesù, salvezza e vita per tutti coloro che lo accolgono.
Questo è il progetto del Padre, elevare l'uomo al suo stesso livello e dargli la condizione divina, che non sarà un privilegio esclusivo del Figlio ma di ogni uomo che accoglierà Gesù come modello della propria esistenza (Fil 2,6). ...
--------------------------------------- Omelia di don Angelo Casati
nella 2ª Domenica dopo Natale Anno A - 5 gennaio 2014 Sir 24,1-4.12-16
Sal 147
Ef 1,3-6.15-18
Gv 1,1-18
Ritorna
nella liturgia di questa domenica il vangelo di Natale, il prologo di
Giovanni, l'inno alla Parola che si fa carne, l'inno che fa da
prefazione all'intero vangelo.
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
E
ascoltando le parole, le parole dell'inizio, la prima sensazione
potrebbe essere quella di uno spaesamento; siamo condotti fuori del
tempo, prima che le cose fossero, come fuori paese... E quindi anche la
sensazione, forse in qualcuno di noi, di una certa astrattezza. Ma,
superato questo attimo di spaesamento, uno spaesamento iniziale,
intravediamo in queste parole messaggi che toccano profondamente il
cuore.
Pensate
che cosa significa, per esempio, dire che all'inizio c'è una Parola o -
come oggi ricordava il Siracide - che all'inizio c'è una Sapienza, c'è
un senso intelligente delle cose, prima dei secoli, fin dal principio.
Non il disordine -capite- non il caso, ma la Parola, il Disegno.
Non le cose fatte -come succede spesso a noi- fatte così come capitano, a casaccio.
No!
C'è un'idea che percorre le cose, c'è la Parola di Dio che le
attraversa, il Verbo di Dio Gesù è il progetto che le illumina e ci
innova fin nelle fibre più segrete.
Pensate
quanta forza può darci questa convinzione, soprattutto nei giorni -e
quanti ce ne capitano- in cui siamo presi al cuore come da una
sensazione angosciante di non senso, quasi che la realtà, la storia,
fosse una barca senza timoniere, un tram impazzito senza manovratore. E
poter dire a noi stessi: forse oggi il senso ti sfugge, ma c'è un
Disegno, c'è una Parola, per mezzo della quale tutto è stato fatto.
Resisti, non perderti d'animo.
"Tutto" - è scritto - "tutto è stato fatto per mezzo di lui. E senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste".
E
si sta parlando di Gesù, il Figlio del Dio vivente; lui, presente, come
Architetto, a presiedere alla creazione: ogni cosa creata porta la sua
impronta.
Questa
-lasciatemelo dire- è una visione nuova della creazione, o meglio
dovrebbe essere antica, ma purtroppo è stata a lungo dimenticata,
soprattutto nella riflessione della chiesa occidentale; noi siamo stati
educati a pensare che Gesù si fa presente al mondo, ma in seconda
battuta, quando si tratta di riparare il male, e siamo stati invece
poco educati a pensare che Cristo era già presente fin da principio,
nascosto nella creazione; "sprofondato" - dice Sant'Ireneo -
"sprofondato nella creazione intera come Verbo di Dio che governa e
dirige ogni cosa".
Pensate
come è consolante e come allarga il cuore -il cuore e la visione-
questa fede nel Verbo creatore: ogni cosa porta la sua immagine, ogni
essere -capite- per il fatto stesso di essere creato fa sì che portiamo
la sua immagine.
...
omelia di don Angelo nella 2ª Domenica dopo Natale
--------------------------------------- "Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 7/2013-2014 (A) di Santino Coppolino 'Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino FESTIVITÀ DELL'EPIFANIA Mt 2,1-12 Mentre
l'evangelista Luca ha nei pastori i destinatari dell'annuncio della
nascita di Gesù, Matteo presenta la figura dei Magi o, per essere
esatti, Maghi. Entrambe le categorie erano fra le più odiate e
disprezzate dai pii Israeliti che si guardavano bene dal
frequentarle. I
pastori perché erano persone rozze, ignoranti, al limite
dell'animalesco, ritenute persone irrimediabilmente insalvabili, tanto
che "Se salvi un pastore caduto in un fosso tu salvi un idolatra", come
è scritto nello Zohar, importante testo della tradizione ebraica. I
Maghi perché la loro attività era severamente proibita, condannata
dalla Bibbia e punita con la pena di morte,e per di più erano
pagani. Questa è la
novità che gli evangelisti ci presentano, la novità portata da Gesù,
che la misericordia e l'amore di Dio non sono esclusiva di pochi eletti
né di un solo popolo ma sono per tutti, a partire dai più esclusi, dai
più emarginati, perché nessuno deve sentirsi più escluso dall'amore e
dalla misericordia di Dio. E proprio i doni che i Maghi offrono sono il simbolo che la Buona Notizia di Dio è per tutti. ...
--------------------------------------- "Sottomessa alla carità. Libera in tutto"
di
Enzo Bianchi
Non
è difficile immaginare il sorriso sereno sul volto ora trasfigurato di
Madeleine Delbrêl al vedere che un papa non solo parla di “periferie” –
dal marzo scorso non si contano più gli uomini di chiesa che usano
questa espressione – ma che da sempre le ha conosciute, visitate e
amate; o ancora al sentire dire dal vescovo di Roma: “ho conosciuto
diversi marxisti che erano brave persone e quindi quell’aggettivo non
mi offende”. Sorriderà Madeleine Delbrêl, perché lei in periferia, in
una città satellite di Parigi, feudo comunista, ci è andata a vivere
deliberatamente. E con “brave persone” conosciute tra i marxisti ha
collaborato a lungo per la giustizia e la solidarietà.
Certo,
quando nel 1935 la Delbrêl si trasferisce con alcune compagne al numero
11 di rue Raspail a Ivry-sur-Seine per una presenza e una testimonianza
cristiana al cuore di un quartiere operaio, non sono molti nel mondo
cattolico a capire quella follia di una donna tenace e dolcissima. E
ancora meno sono quelli che pensano di sostenerla in questo suo modo
insolito di vivere la fede come “coinvolgimento della vita eterna nella
storia”.
Oggi,
un’associazione di amici di Madeleine Delbrêl cerca di ridare vita e
decoro a quel semplice appartamento che ha visto brillare una scintilla
di vita evangelica durante una trentina d’anni, fino alla morte di
Madeleine, e poi, fino a due anni fa, la fedele presenza di un vita
comune ispirata da quella “convertita” che a vent’anni aveva scoperto
“questa fortuna meravigliosa: Dio esiste”. È da lì, da quella “cintura
rossa” allora vero e proprio cuore pulsante del comunismo francese, dal
quotidiano vivere e faticare anche con quanti non condividono la sua
fede, che il cuore, l’azione e gli scritti di Madeleine Delbrêl
spaziano nelle speranze e nelle difficoltà della chiesa attraversata
dai fermenti che condurranno al Vaticano II. “Semplici cristiane
desiderose di vivere insieme il Vangelo”, Madeleine e le sue tre
compagne delle prima équipe sentono nella libertà dei figli di Dio il
loro spazio vitale e, allo stesso tempo, il fondamento del loro agire:
“Siamo libere da ogni obbligo, ma dipendiamo totalmente da una sola
necessità: la carità”...
Sottomessa alla carità. Libera in tutto
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)JESUS, gennaio 2014
Caro Diogneto - 61
Rubrica di ENZO BIANCHI
“Da
dove veniamo? Dove andiamo? Chi siamo?”: queste sono le domande che
abitano il cuore di ogni umano, in ogni tempo e in ogni cultura. Sono
le domande più vere che non possono essere tacitate da noi uomini e
donne, capaci di pensare, nella volontà di essere consapevoli,
coscienti. E oggi come tentiamo di rispondere a queste domande, le più
radicali nella nostra ricerca di senso?
Il
nostro modo di guardare il mondo e di collocarci in esso è molto
diverso da quello dei secoli passati. Ci sentiamo infatti come perduti
in un universo sempre in espansione, oscuro ed enigmatico, in cui
regnano il caso e la necessità. Questa consapevolezza aumenta le
domande. Perché c’è questo universo? Non lo sappiamo. Perché siamo
sulla terra? Non lo sappiamo. Gli scienziati ci dicono che il caso e la
necessità di leggi cosmiche hanno voluto un addensarsi della materia e
una sua esplosione in miliardi di frammenti: ecco l’universo con i suoi
corpi celesti, il suo sistema solare, le galassie, i buchi neri… In
questo “spazio” impensabile, su una palla di materia ruotante intorno
al sole, con altri pianeti, ecco un giorno nascere la vita, nuovamente
per caso e per necessità chimica. Questa vita si organizza in modo
sempre più complesso, fino a dare origine a esseri animali, e poi
ancora, in un’evoluzione, a dare origine ad animali che fanno un
cammino di umanizzazione: noi, gli umani. E in queste genealogie ndi
umani ci sono io, ci siamo noi che insieme ci interroghiamo: tutto
questo è solo un caso, è solo un’obbedienza a leggi fisiche e
chimiche?
Caro Diogneto - 61 di Enzo Bianchi --------------------------------------- Cinquant’anni
fa, il 4 gennaio 1964, papa Paolo VI giungeva in Terra Santa. Un
viaggio storico, che si concluse la sera dell’Epifania con
l’accoglienza commovente di un milione di romani . Pochi giorni, che
però hanno cambiato il volto del papato. L’idea di un viaggio in Terra
Santa fu dello stesso Montini all’inizio del suo pontificato, durante
la pausa estiva a Castel Gandolfo. Il desiderio del Pontefice fu
espresso in un appunto del 21 settembre che delineava l’itinerario come
"rapidissimo", con un "carattere di semplicità, di pietà, di penitenza
e di carità". Il pellegrinaggio del Santo Padre fu preparato in
incognito: due stretti collaboratori di Paolo VI partirono per Damasco,
su desiderio del Papa che voleva onorare la memoria dell’apostolo di
cui aveva scelto il nome. Ne constatarono però l'impossibilità a
realizzarvi una tappa.
Fu
lo stesso Pontefice a dare poi il clamoroso annuncio della sua partenza
il 4 dicembre: "Vedremo quel suolo benedetto, donde Pietro partì e dove
non ritornò più un suo successore", disse Montini ai Vescovi riuniti
per la conclusione dei lavori del Concilio Vaticano II. Un mese dopo,
il Papa giunse in Terra Santa e in cinquantasette ore si spostò da
Amman al Giordano fino a Gerusalemme, per poi proseguire a Nazaret e
sul lago di Tiberiade, e tornare nella città santa e a Betlemme. Uno
degli eventi più significativi della visita di Montini, fu
indubbiamente l'incontro con il patriarca di Costantinopoli Atenagora,
dopo secoli di divisioni, avvenuto alle 21.30 del 5 gennaio 1964, nella
Delegazione apostolica di Gerusalemme. Il colloquio avrebbe dovuto
essere riservato, ma fu ripreso e registrato dai microfoni della Rai
che per un disguido non furono spenti... lo riproponiamo di seguito per
ricordare la portata di questo viaggio che fu un vero e proprio
"ritorno alle fonti del Vangelo" e che lo stesso Pontefice definì "come
un colpo d’aratro, che ha smosso un terreno ormai indurito ed inerte"...
Cinquant'anni fa, l'abbraccio di Paolo VI alla Terra Santa Un
elemento aiuta a cogliere l’importanza che per Giovanni Battista
Montini ebbe il pellegrinaggio ai Luoghi Santi di cui ricorre oggi il
cinquantesimo anniversario. Paolo VI inserì un ricordo di quel viaggio
(4-6 gennaio 1964) nel suo testamento: «Alla Terra Santa, la Terra di
Gesù, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente
saluto».
Montini (eletto Papa il 21 giugno 1963) aveva preso già dal settembre successivo la decisione di recarsi nei Luoghi Santi.
Nel
concludere i lavori della seconda sessione del Vaticano II, il 4
dicembre 1963, aveva annunciato a sorpresa ai Padri conciliari il
viaggio ormai imminente: «Tanto è viva in noi la convinzione che per la
felice conclusione del Concilio occorre intensificare preghiere ed
opere, che abbiamo deliberato, dopo matura riflessione e non poca
preghiera, di farci noi stessi pellegrini alla terra di Gesù nostro
Signore. (…) Vedremo quella terra veneranda di dove san Pietro è
partito e nella quale nessun suo successore è mai tornato. Ma noi
umilissimamente e per brevissimo tempo vi ritorneremo in spirito di
devota preghiera, di rinnovamento spirituale, per offrire a Cristo la
sua Chiesa; per richiamare ad essa, una e santa, i Fratelli separati;
per implorare la divina misericordia in favore della pace».
Il
viaggio apostolico di Paolo VI in Terra Santa iniziò nell’alba gelida
del 4 gennaio 1964 (giusto 50 anni oggi). Alla partenza da Fiumicino lo
attendevano per un saluto l’allora presidente della Repubblica Antonio
Segni e il presidente del Consiglio Aldo Moro.
Ad
accogliere il Papa al suo arrivo ad Amman, in Giordania, fu invece re
Hussein, assieme alle delegazioni delle Chiese locali delle varie
confessioni e della Custodia di Terra Santa...
Quando Paolo VI «ritornò alle sorgenti» Proponiamo
una straordinaria documentazione storica della settimana Incom 02439
del 10/01/1964 sul viaggio di Paolo VI in pellegrinaggio a Gerusalemme,
Nazareth e Betlemme, con l'incontro e l'abbraccio di pace con Atenagora
I.
video
--------------------------------------- OREUNDICI
IL QUADERNO DI GENNAIO 2014
I FIGLI
L'EDITORIALE
di Mario De Maio
Questo
quaderno dedicato all’“Essere figli” è stato pensato come lo sviluppo
della riflessione iniziata con il quaderno di dicembre dedicato a “Il
padre”. Il pensiero che voglio trasmettervi ora si collega però al tema
affrontato nell’inserto di psicologia e spiritualità del quaderno di
novembre: "Ripensare la Provvidenza". In che senso? Dio non controlla
la storia, non la determina, non la dirige, ma è presente attraverso
l'opera di coloro, che in suo nome, esprimono fattivamente amore verso
se stessi e verso tutti. Sono i suoi "figli – provvidenza" a rendere
presente nel mondo, attraverso il loro amore, l'Amore del Padre. La
coscienza di questo e la sua interiorizzazione fanno nascere il bisogno
di ripensarci come figli, assumendo tutta la responsabilità che questo
comporta. ...
L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO
IL SEGRETO È VIVERE PER GLI ALTRI
le domande dei giovani a fratel Arturo
Una
trentina di studenti e studentesse di Prato si sono presentati un
pomeriggio a Lucca, appena prima di Natale, per incontrare Arturo Paoli
al quale, con l’aiuto delle loro insegnanti, avevano fatto giungere una
serie di domande sulla sua vita e sulle sue scelte quanto mai
interessanti. Riportiamo in sintesi questo dialogo nel quale un “grande
padre” ha cercato di infondere in un allegro e attento gruppo di
giovani la fiducia nel futuro e in loro stessi.
La
sua vita ha percorso quasi tutto il Novecento. Quali sono i
cambiamenti, in questo arco di tempo, che vuole evidenziare?
È
una domanda molto ampia, ci sarebbe da parlare fino a mezzanotte!
Quello che posso dirvi è che delle tante epoche che si sono succedute
quella attuale è la più triste perché domina in assoluto l’egoismo
nelle relazioni umane. Gli adulti spesso vivono con rassegnazione e a
voi dicono di pensare a voi stessi, di non perdere tempo con gli altri,
ma io vi dico che la vita ha senso solo se vissuta per gli altri. Al
mattino, quando mi sveglio e prego, mi rivolgo a Gesù chiamandolo: Uomo
per gli altri. Se volete stare bene, se volete essere contenti della
vostra vita dovete pensare agli altri. E qui mi collego a un’altra
delle vostre domande, perché papa Francesco sta portando un grande
cambiamento nella Chiesa, anche se incontra ostacoli e difficoltà. La
sua letteraEvangelii gaudium, nella quale ha indicato le linee della
vita cristiana, si chiude con delle pagine bellissime dove al centro
mette i poveri e il grido di giustizia che sale dalle loro sofferenze.
Quando era vescovo a Buenos Aires, papa Bergoglio andava nelle favelas,
incontrava i poveri, li ascoltava, li aiutava e anche ora ha scelto un
cardinale a cui ha affidato il compito di andare ogni mattina tra i
“clochard”, i senza casa, per dare loro un sostegno materiale e
soprattutto umano.
Seguono le altre domande a cui ha dato risposta Fratel Carlo:
C’è
stata qualche vicenda personale o familiare nella sua infanzia o
adolescenza che l’ha motivato a dedicare la sua vita agli altri?
...
Qual è il paese in cui si è sentito maggiormente “a casa sua”?
...
Ci
può raccontare perché ha scelto di seguire la spiritualità di Charles
de Foucauld e con quali motivazioni è riuscito a fare la sua esperienza
nel deserto?
...
È felice della vita che ha vissuto? è riuscito a realizzare ciò a cui aspirava?
...
Se
pensiamo al nostro futuro proviamo disorientamento e paura, vediamo
intorno a noi sfiducia, individualismo e una competizione esagerata.
Può comunicare un messaggio per noi giovani?
...
IL SEGRETO È VIVERE PER GLI ALTRI le domande dei giovani a fratel Arturo
Che cos’è fede?
È credere senza riserve e senza interesse nel desiderio dei propri figli. Massimo Recalcati
--------------------------------------- Cinquant’anni fa, il 4 gennaio
1964, iniziava la visita di Paolo VI in Terra Santa, conclusa la sera
dell’Epifania con l’abbraccio e le luci dell’accoglienza entusiastica e
commovente di un milione di romani al loro vescovo. Furono solo poche
ore, ma hanno cambiato il volto del papato. Da allora, infatti, i
successori dell’apostolo Pietro hanno ripreso, in modo nuovo e in tutto
il mondo, il cammino che il pescatore galileo e i primi seguaci del
maestro di Nazaret avevano iniziato oscuramente, fidandosi solo della
sua parola.
Giovanni Maria Vian: Come un colpo d'aratro Monsignor Fortino racconta com'è nato lo scambio di visite per le feste dei patroni delle due Chiese L'OSSERVATORE ROMANO: Nelle relazioni con gli ortodossi lo straordinario è divenuto normaleTroppe volte le differenze ingigantite dai nostri orgogli fanno dimenticare che il popolo di Dio vuole l’unità.
Iuvenalie Ionascu: La vera sfida dei nostri tempi A 50 anni dal
pellegrinaggio di Papa Montini, serata al San Fedele con relazioni, la
proiezione del ritrovato documentario prodotto all’epoca dalla Custodia
francescana e il saluto dell’Arcivescovo
INCROCINEWS: Paolo VI in Terra Santa, un evento storico --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)È
arrivata alla fine dell’anno la prima nomina di papa Francesco che
riguarda la Conferenza episcopale italiana. Si tratta di mons. Nunzio
Galantino, vescovo di Cassano allo Jonio (Cs), prescelto come nuovo
segretario generale della Cei in sostituzione di mons. Mariano
Crociata, dal 19 novembre alla guida della diocesi di Latina dopo aver
rifiutato l’incarico di ordinario militare per l’Italia.
La
nomina, piuttosto a sorpresa sia per i tempi rapidi che per il nome
inaspettato, è stata ufficializzata il 30 dicembre, con un comunicato
della Cei e con la contestuale diffusione di una lettera (datata 28
dicembre), dai contenuti decisamente inusuali, che il papa ha
indirizzato «ai sacerdoti, consacrati e fedeli della diocesi di Cassano
allo Jonio».
...
Insomma
una nomina apparentemente molto significativa, che potrebbe essere il
viatico a quella riforma della Cei – dal ridimensionamento del numero
delle diocesi e degli uffici all’elezione del suo presidente, come
lascia intendere anche il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico
Mogavero, in un’intervista al Quotidiano nazionale (2/1): «Se tutto
andrà per il verso giusto, a novembre per la prima volta eleggeremo i
vertici dell’episcopato» – auspicata e attesa da molti.
SEGRETERIA CEI, SPUNTA IL JOLLY: È MONS. GALANTINO, PARROCO DI FRONTIERA, STUDIOSO DI BONHOEFFER
Pubblichiamo di seguito un'intervista a mons. Galantino concessa a pochi giorni della sua nomina episcopale
video
--------------------------------------- Quella
di Papa Francesco è una semplicità che attrae: con le sue scarpe
ortopediche nere, il suo “buonasera”, la sua croce di argento, è
riuscito a suscitare grande interesse tra noi giovani, anche quelli più
lontani, toccando il cuore di coloro che nutrono pregiudizi e diffamano
la Chiesa ed il Papa.
Francesco Andrea Allegretti: Papa Francesco speranza per le nuove generazioni ---------------------------------------------------------------
Angelus/Regina Cæli - Angelus, 5 gennaio 2014 Angelus/Regina Cæli - Angelus, 6 gennaio 2014 Udienza - 8 gennaio 2014 Omelia - 6 gennaio 2014: Solennità dell'Epifania del Signore --------------------------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Tweet 04/01/2014:
Cari giovani, Gesù vuole...
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2014
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n.
1 del 3 gennaio 2014 |
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AVVISI:
1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm