"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°4 del 2014

Aggiornamento della settimana

- dal 18 al 24 gennaio 2014 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 31 gennaio 2014          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 


LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo




OMELIA 

    di P. Gregorio Battaglia
  di P. Aurelio Antista
    di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio è temporaneamente sospesa



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 







INTERNET dono di Dio


  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


“Internet è un dono di Dio” parola di Papa Francesco nel messaggio per la 48esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali


“Internet è un dono di Dio”, ma bisogna fuggire la “comunicazione che ha il prevalente scopo di indurre al consumo o alla manipolazione delle persone” che è “un’aggressione violenta”. Lo scrive Papa Francesco nel suo primo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali sul tema “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”, che viene pubblicato per la festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, cinquant’anni dopo il decreto del Concilio Vaticano II sulle comunicazioni sociali, “Inter mirifica”, che aprì le porte dellaChiesa ai media. Dal cinematografo dei fratelli Lumière di ieri ai tweet papali di oggi.
Bergoglio, che legge il mondo della “comunicazione in termini di prossimità”, si sofferma molto sugli aspetti problematici dei media. “La velocità dell’informazione – scrive il Papa – supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta. La varietà delle opinioni espresse può essere percepita come ricchezza, ma è anche possibile chiudersi in una sfera di informazioni che corrispondono solo alle nostre attese e alle nostre idee, o anche a determinati interessi politici ed economici. L’ambiente comunicativo può aiutarci a crescere o, al contrario, a disorientarci. Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi, per diversi motivi, non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso”.
Per Papa Francesco, che ha ereditato da Benedetto XVI l’account twitter @Pontifex, i limiti della comunicazione “non giustificano un rifiuto dei media sociali; piuttosto ci ricordano che la comunicazione è, in definitiva, una conquista più umana che tecnologica”. L’invito di Francesco, eletto dalla rivista americana Time uomo dell’anno, è a “recuperare un certo senso di lentezza e di calma”. Ma lo sguardo del Papa si rivolge anche a quella “cultura dello scarto” che Bergoglio sta condannando insistentemente in questi mesi che lo separano dal compimento del primo anno di pontificato. “Il mondo – scrive Francesco – soffre di molteplici forme di esclusione, emarginazione e povertà; come pure di conflitti in cui si mescolano cause economiche, politiche, ideologiche e, purtroppo, anche religiose. In questo mondo, i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa”.
L’invito del Papa è a “non ignorare il nostro prossimo reale. Non basta passare lungo le ‘strade’ digitali, cioè semplicemente essere connessi: occorre che la connessione sia accompagnata dall’incontro vero. La rete digitale – precisa Francesco – può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili ma di persone umane”. E il Papa conclude sottolineando che “la testimonianza cristiana non si fa con il bombardamento di messaggi religiosi, ma con la volontà di donare se stessi agli altri”. Molto significativa per gli scandali che hanno coinvolto lo Ior e per le affermazioni sull’esistenza di una lobby gay in Vaticano, l’omelia della Messa celebrata a Santa Marta...

   Papa Francesco: “Internet è un dono di Dio. Varietà di opinioni è ricchezza”

Papa Francesco è un uomo dalla grande e riconosciuta capacità comunicativa. Il suo messaggio, capace di toccare le persone in modo immediato, diretto, intuitivo. Ed è proprio il suo messaggio a plasmare e modellare la forma nella quale egli lo esprime: una forma che finisce per sbilanciare il corpo fuori da macchine e balconi, transenne e finestrini. Papa Francesco è un Papa touch, un Papa che ama il contatto diretto, personale, non mediato.
E Papa Francesco ha appena reso pubblico il suo Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni. È un messaggio semplice, chiaro e forte. Scrive: “la Rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili, ma di persone“. La Rete siamo noi, la Rete è fatta per toccarci, per incontrarci. Se non lo fa non è se stessa. Internet è una conquista innanzitutto umana, prima che tecnologica. Non è un assemblaggio di materiali e strumenti elettrici ed elettronici. La nostra vita è già una rete, anche senza i computer, i tablet e gli smartphones. Però queste tecnologie della comunicazione possono potenziare e aiutare a vivere la nostra esperienza di vita come rete; se dunque non fossero in grado di spingerci ad una maggiore accoglienza reciproca, o far maturare la nostra personale umanità e la nostra reciproca comprensione, non risponderebbero alla loro ragion d’essere (il credente dice “alla sua vocazione“). Perché, se la comunicazione non ci rende più “prossimi” gli uni altri altri, se non ci fa vivere la vicinanza, allora non risponde alla sua vocazione umana e cristiana.

   Papa Francesco: “Internet è un dono di Dio”. Ecco perché

Un modo dirompente per esprimere la familiarità tra la Chiesa e la Rete che è realtà consolidata. Già Benedetto XVI aveva parlato di internet come «vero dono per l'umanità» e deciso di debuttare su Twitter. Francesco fa un altro balzo: i doni della rete sono doni di Dio.
«Non abbiate timore di farvi cittadini digitali» dice ai comunicatori il Papa comunicatore, che ha superato gli undici milioni di seguaci su Twitter. «Anche grazie alla rete il messaggio cristiano può viaggiare fino ai confini della terra». L'ospedale da campo che vuole il Papa funziona anche on line: «Aprire le porte delle Chiese significa anche aprirle nell'ambiente digitale». Dietro ogni connessione, nascosta nel wi-fi, c'è una persona. La rete è una strada «perché la gente entri, in qualunque condizione di vita si trovi». La Chiesa è «casa di tutti».
Internet può aiutare anche a ridurre le divisioni che permangono nell'umanità. Nel mondo «vediamo la scandalosa distanza tra il lusso dei più ricchi e la miseria dei più poveri». Ma la vicinanza che offre la rete, la facilità nel raggiungersi e parlarsi, questo «mondo che sta diventando sempre più piccolo», portano con sé potenzialità di bene. E le istruzioni per maneggiare il dono di Dio sono cercare «maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti».
Incontri reali, non virtuali. Tra i tweet e i post si annidano limiti, insidie da schivare. «Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso». E poi «la velocità dell'informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un'espressione di sé misurata e corretta». Le influenze di «determinati interessi politici ed economici». Ma ciò non significa rifiutare i media. Solo trovare ricette per farne buon uso: «Recuperare un certo senso di lentezza e di calma», «essere pazienti se vogliamo capire chi è diverso da noi». Trovare spazi per elaborare gli input, a volte eccessivi e confusionari, della rete.
Qualche ragione di ottimismo arriva da una ricerca dell'Istituto Toniolo sui giovani tra i 18 e i 29 anni...

   Il Papa comunicatore benedice internet: "È un dono di Dio"

   il testo integrale del MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA XLVIII GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro


--------------------------------------------

SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


 
Internet può offrire...


--------------------------------------------------------------


Mons. Celli e la prof. Giaccardi della Cattolica di Milano presentano in Sala Stampa vaticana il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali
“Profondamente francescano”: non c’è espressione migliore, secondo mons. Claudio Maria Celli, per identificare il primo messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali. Nella conferenza di presentazione in Sala Stampa vaticana, il presidente del Dicastero per la comunicazione ha posto in luce i punti chiave del documento che “si alimenta di proposizioni e temi” già espressi da Francesco in questi mesi di pontificato.

  Salvatore Cemuzio:  Il modo "profondamente francescano" di Bergoglio di vedere la comunicazione


Il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ha per titolo “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. Il testo afferma alcuni punti centrali del modo proprio di Papa Francesco di vivere e comprendere la capacità dell’uomo di comunicare in maniera autentica. Collocandosi in continuità con i messaggi di Benedetto XVI scritti per la medesima occasione, esprime anche una profonda maturazione della consapevolezza della Chiesa sulle questioni che riguardano la comunicazione al tempo delle reti digitali. Elenco qui 6 punti centrali di questo messaggio…

  Antonio Spadaro:  6 punti centrali del MESSAGGIO di #PapaFrancesco per la 48a Giornata Mondiale delle COMUNICAZIONI

Messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Celli: testo francescano, no clichè sul relativismo

  Iacopo Scaramuzzi:  Francesco: Internet dono di Dio se promuove solidarietà


 Il “prossimo digitale” è moralmente vicino per condividere un bene spirituale come l’amicizia o la solidarietà anche se fisicamente si trova a centinaia di chilometri. È il comunicatore sapiente che non tira dritto ma si ferma per lenire le ferite.

  FAMIGLIA CRISTIANA:  E il samaritano entra in rete

---------------------------------------------------------------





I NOSTRI TEMPI

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Il papà di Mekdes ed i genitori di Mohamad e Ahmad cercano i loro figli... aiutiamoli a ritrovarli!



Mi chiamo Maru, sono un rifugiato etiope, cristiano e vivo in Sudan, dove lavoro come guardiano. Fino ad un anno fa ero proprio felice, sapete. Avevo una moglie ed una bambina meravigliosa. Fra pochi mesi Mekdes compirà 5 anni.
Quando conobbi Merkeb (mia moglie e madre di mia figlia Mekdes) ci innamorammo. Ci sposammo; per noi la religione non era un problema. Lei era musulmana, io cristiano. Pensavamo che il nostro amore avrebbe resistito a tutto. Dopo poco nacque la nostra bambina Mekdes. Fu una gioia immensa.
Come tutti sapete, la maggior parte della popolazione sudanese è musulmana. L’islam è anche la religione di stato in quel paese. Ci sono molte frange estremiste musulmane con le quali non si scherza. E proprio queste hanno iniziato ad infastidire mia moglie, a tormentarla, a minacciarla. Ebbe paura per sé, per me, per nostra figlia. Il 27 dicembre 2012 decise di andarsene. Scappò con la nostra amata bambina. Quanto mi mancano i loro sorrisi.
Di tanto in tanto ebbi loro notizie per telefono. Poi la sera del 15 giugno 2013 l’ultima telefonata dalla Libia. “Stiamo per imbarcarci. Fra poco saremo al sicuro in Italia.” Da allora il cellulare di mia moglie è muto.
...
La piccola può essere solo a Lampedusa o in Sicilia. Ora abbiamo avviato le ricerche in Italia tramite le organizzazioni preposte. Non posso vivere senza mia figlia. So che anche lei ha bisogno del suo papà. Quando potrò riabbracciarti Mekdes ?

   “Cerco la mia figlioletta scampata al naufragio di un barcone di migranti: scappava dal Sudan”

I due bambini che vedete nella foto si chiamano Mohamad e Ahmad Hazima, il primo ha 8 anni e il secondo 12. Mohamad e Ahmad sono siriani e hanno perso ogni contatto con i loro genitori il 10 ottobre scorso quando la nave su cui avevano lasciato la Siria ha fatto naufragio. Da allora la mamma e il papà, Feryal e Rfaat, li cercano indefessamente e hanno chiesto a questo blog, tramite l’onlus We Are, di lanciare un appello per il loro ritrovamento. I signori Hazima, che hanno anche un altro figlio Anas, sono convinti che i loro figli siano in Italia perché al momento del naufragio alcuni bambini sono stati salvati da una nave italiana mentre loro sono stati portati a Malta dalla guardia costiera maltese.
I piccoli non hanno documenti. Mohamad, al momento della scomparsa, indossava una maglia bianca, una felpa blu con cappuccio. Ahmad, invece, aveva una giacca con sotto una felpa verde. Un medico Maamun Abras ha assicurato agli Hazima di aver visto con i suoi occhi i bambini sulla barca di soccorso italiana. Ma le loro foto non compaiono né tra i sopravvissuti al naufragio, né tra i morti. Secondo una segnalazione Mohamad e Ahmad potrebbero essere in un centro accoglienza di Siracusa ma gli Hazima da 20 giorni sono in Svezia e non possono recarsi a Siracusa per mancanza di soldi. Di qui l’appello lanciato da papà Rfaat alle autorità italiane e ai cittadini in genere: “Vi prego aiutateci a trovare i nostri figli, siamo disperati”. 

   L’appello di due siriani: “Aiutateci a trovare i nostri figli, sono in Italia”

Per leggere una storia a lieto fine guarda il nostro precedente post:

   Quattromila chilometri in cerca del papà, la piccola Jorr lo riabbraccia a Palermo


--------------------------------------------

SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Lo si riconosce dalla stellina in alto a sinistra. Per il resto, sembra un normalissimo smartphone. Ma non lo è. Chi lo ha inventato lo ha chiamato Fairphone, "telefono etico", perché contiene coltan proveniente da un circuito commerciale equo e solidale. ...

 
Fairphone, lo smartphone etico 'conflict-free'


--------------------------------------------------------------

... la Chiesa Cattolica, anche nelle sue più recenti iniziative e prese di posizione “ufficiali”, conferma di essere uno dei più lucidi lettori della vicenda siriana degli ultimi tre anni ed uno degli attori internazionali più consapevoli intorno ai (possibili?) progressi negoziali nel Paese e nella regione.
Com’è noto, il prossimo 22 gennaio si celebrerà a Montreux, in Svizzera, poco distante da Ginevra, la cosiddetta “Ginevra 2”, vale a dire la conferenza internazionale nella quale si proverà un nuovo sforzo per un dialogo multilaterale e per una soluzione politico-diplomatica alla guerra in corso in Siria...

  Alla vigilia della conferenza di Ginevra 2: un utile contributo per la pace

  Appello...

--------------------------------------------------------------

Il 29 luglio scorso padre Paolo Dall’Oglio, collaboratore fisso di Popoli dal 2007, veniva rapito a Raqqa, città della Siria controllata dalle milizie islamiste dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Da allora non si è più avuta notizia di lui...
Mercoledì 29 gennaio, a sei mesi dal suo rapimento, in diverse città d’Europa e del Medio Oriente si terranno momenti di preghiera per ricordare lui, la sua Comunità in Siria e tutti i rapiti nel Paese...

 
In preghiera per padre Paolo, a sei mesi dal rapimento

--------------------------------------------------------------


Janiki Cingoli, direttore del Centro italiano per la pace in Medio Oriente (Cipmo), analizza gli interessi dei partecipanti al tavolo svizzero: "La questione centrale è se si riesce a trovare un'intesa tra una parte dell'entourage di Assad e di quello degli oppositori così da creare equilibrio tra le fazioni più estremiste dei due contendenti e dare le necessarie garanzie ad Assad e alla sua famiglia"

  Daniele Rocchi:  Passa attraverso le garanzie di Assad la pace in Siria

---------------------------------------------------------------


La "guerra al terrorismo" esiste solo nella propaganda. Nella realtà, le potenze appoggiano per i propri scopi i diversi terrorismi. Il caso Siria, l'Iraq, l'Iran...

  FAMIGLIA CRISTIANA:  Non c'è nessuna "guerra al terrorismo"

---------------------------------------------------------------


L’evasione non è solo fiscale. O meglio, l’evasione fiscale è evasione sociale, etica, di responsabilità. Non consiste semplicemente in un risparmio e in un profitto illeciti, quanto piuttosto in assenza di solidarietà. Evadere significa “andare fuori”, mettersi fuori, andarsene da un’altra parte, voltare le spalle. Evadere significa tradire la propria comunità e il territorio cui si appartiene. Diventare estraneo, straniero, extracomunitario nel senso pieno e vero del termine. E parassita.

  Tonio Dell'Olio:  Evadere

---------------------------------------------------------------


Da qualche giorno si fa strada in me una convinzione. Che dalla vicenda Stamina se ne debba uscire in un certo senso come da un conflitto. Voglio dire che sarebbe necessario cominciare a pensare a un organismo di pacificazione. Non un tribunale - dalla giustizia ci attendiamo l'arresto di chi ha trasgredito le regole, di chi ha fatto carta straccia delle leggi, di chi ha usufruito di soldi pubblici per somministrare "cioccolata" (ipse dixit), di chi ha piegato comitati etici a proprio uso e consumo. Piuttosto avremmo bisogno di una sorta di grande seduta collettiva di analisi.
Come è potuto accadere tutto questo?
Come l'uso della rabbia privata sia stata assunta a metro di pretesa di qualcosa che non stava né in cielo né in terra?

  Francesca Lozito:   Accanto a chi ha creduto al pifferaio magico


---------------------------------------------------------------


Lotta alle mafie

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



"La mafia non ha nulla di cristiano!" don Luigi Ciotti (VIDEO) 



"La mafia non ha nulla di cristiano!" 
don Luigi Ciotti

Dal programma "Lezioni di mafia" estratto puntata dal titolo "Mafia e religiosità" - 21 marzo 2013 - 

La mafia è strutturalmente una grave forma di ateismo ... 

Non basta usare Dio, nascondersi dietro a Dio ... 

La mafia è la religione che ha messo il padrino al posto del Padre ...

La mafia ha usato una forma di religiosità capovolta, di socialità atea.
Usa il battessimo mafioso, tutta una serie di simbologie, e il consenso i mafiosi hanno cercato di acquistarlo 
con il controllo del territorio ad esempio sponsorizzando le processioni, facendo i "priori" di molte processioni, perchè così si facevano vedere, portavano la loro immagine, e la gente poteva dire: "Ma guarda che bravo, guarda che attenzione che hanno per la religione!" ....   

   VIDEO


--------------------------------------------

L'arcivescovo Vincenzo Bertolone, postulatore del martire anti-clan don Puglisi, riapre la discussione sulla sanzione canonica per i mafiosi

  Giacomo Galeazzi:   "La mafia è contro il Vangelo: non basta la scomunica"

“Se la camorra ha assassinato il nostro Paese, ‘Noi’ lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la ‘Parola di Vita’”. Con queste parole di don Peppe Diana si apre il documento “Verso il 19 marzo 2014 - Venti di Speranza, Venti di Cambiamento”, che illustra le iniziative programmate dalla diocesi di Aversa e da un comitato ristretto di associazioni del territorio in occasione del 20° anniversario dell’uccisione del parroco di Casal di Principe, che cade il 19 marzo. Tra gli eventi, un raduno nazionale di scuole, associazioni e cittadini che sfileranno lungo le strade di Casal di Principe il 19 marzo.

  Gigliola Alfaro:   "Non più terre di camorra ma di don Diana"


---------------------------------------------------------------

FEDE E
SPIRITUALITA'

 

NELLA SOBRIETÀ IL FUTURO DELLA TERRA 

HOREB n. 66 - 3/2013


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

I tifoni sempre più violenti che si ripetono in modo più frequente in varie parti di questo nostro mondo, provocando morte e distruzione di intere città ci lasciano sbigottiti e ci fanno dire che il clima è impazzito.
Sì il clima è impazzito, ma la responsabilità di questo stravolgimento è legata al delirio dell’uomo che, dimenticando la sua vocazione di essere custode del creato, pensa di esserne il padrone e, coltivando un atteggiamento feroce nei riguardi del pianeta terra, provoca, con le proprie scelte consumistiche,
inquinamento, desertificazione e morte.
 Scienziati accreditati ci ricordano che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è al limite di guardia. Le emissioni di gas serra continuano a crescere del 2-3% l’anno a causa della deforestazione e dei combustibili fossili: petrolio, carbone e metano. Ci attende una tragedia con conseguenze devastanti: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, tempeste.
L’inquinamento dell’acqua, dell’aria, della terra, quindi, è la conseguenza di un rapporto scorretto tra l’uomo e l’ambiente, un rapporto innaturale tra natura ed esistenza, un rapporto violento tra creature volute e pensate da Dio per vivere in pace. La natura è oggi, in più maniere, violentata. Il fenomeno è preoccupante per la sua ampiezza a scala mondiale, per la vastità a vari livelli, e perché è avanzante con l’avanzare della logica del profitto.
L’uomo di oggi, allora, consapevole di questo dato di fatto, è chiamato a svegliarsi dal torpore, e, rinunciando a un tenore di vita che si è dimostrato essere incompatibile con le leggi dell’equilibrio uomo-natura, è invitato a scegliere uno stile di vita sobrio. Questa presa di coscienza non è più rimandabile né da delegare ad altri, ma si impone come atto di responsabilità per rendere vivibile il nostro pianeta e per avviare, sul piano strutturale, la costruzione di un sistema che crei le condizioni per una piena umanizzazione di tutte le relazioni.
È questo l’orizzonte che anima la nostra riflessione.


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)


E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



---------------------------------------


 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


  La prima cosa che la Parola di Dio...
  Davanti a te tutti gli uomini...
  Voglio vivere perché tutti i disperati...
  Che cosa significa per la Chiesa...
  Queste sono le cose più gradite a Dio...
  Il sabato è fatto per l'uomo...
  Per gli uomini non vale...
  Dobbiamo riconoscere sinceramente e con dolore...
  Il nome di Cristo crea...
  Dio non è mai troppo impegnato o distratto...
  E' bello riconoscere la grazia con cui Dio...
  Non è la nostra buona condotta...
 


---------------------------------------------------------------

LE PIETRE D'INCIAMPO DEL VANGELO

"Quando sarai vecchio tenderai
le tue mani, e un altro ti vestirà
e ti porterà dove tu non vuoi".
(Giovanni 21,18)


  Gianfranco Ravasi:  Il martirio di Pietro, la più antica testimonianza


---------------------------------------------------------------



 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Oggi ricorre il centenario della nascita di Esther Hillesum, detta Etty, vittima della Shoah; Etty infatti è nata a Middelburg il 15 gennaio 1914 ed è morta ad Auschwitz il 30 novembre 1943

 
SAN SEBASTIANO... (video)

 
Donaci, Signore, il tuo spirito...

  SANT'AGNESE (video)
 
Patrono dei Giornalisti e degli Operatori dei media

  SAN RANCESCO DI SALES (video)  

 
Il nostro libero arbitrio...



---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)

Preghiera per i giornalisti di mons. Bruno Forte



Preghiera per i giornalisti
di 
mons. Bruno Forte

Cari Giornalisti e Operatori dei “media”, la memoria liturgica di San Francesco di Sales, Vostro celeste patrono, è l’occasione per rivolgermi a Voi con rispetto e amicizia, esprimendoVi la vicinanza della mia preghiera e proponendoVi una preghiera, ispirata al decalogo che Vi avevo proposto nel 2012


Preghiera del Giornalista

Signore,
che io abbia piena consapevolezza
della dignità del compito che mi è affidato
e delle responsabilità connesse
al servizio dell’informazione.
Aiutami a seguire la voce della coscienza,
cercando di piacere sempre e solo a Te.
Fa’ che non manchi mai al mio cuore
la fiducia nella forza della verità,
cui obbedire anche quando dovessi pagare di persona.
...

Guarda anche il nostro precedente post:
  • "Il decalogo del giornalista" di Bruno Forte


---------------------------------------


  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 9/2013-2014 (A) di Santino Coppolino



RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea' 
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)

Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

Vangelo: Gv 1,29-34

Giovanni Battista indica Gesù come "l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo", ma cosa si intende per "Agnello di Dio"? E' l'immagine dell'agnello pasquale, quello che Dio ordinò a Mosè e al popolo di mangiare la notte di Pasqua, il cui sangue liberò il popolo dalla morte portata dall'angelo sterminatore e la cui carne fu l'alimento che permise al popolo di intraprendere l'esodo dall'Egitto (Es 12,1-4). Definendo Gesù quale "agnello di Dio", il Battista proclama l'avvento di una nuova Pasqua, di una nuova liberazione, di un nuovo e definitivo esodo dall'oppressione del"peccato del mondo".
...


---------------------------------------


Vivere per non sopravvivere e basta! - Riflessioni sul Vangelo di don Giovanni Berti


Riflessioni sul Vangelo 
Gv 1,29-34
di 
don Giovanni Berti

Questo passo del vangelo di Giovanni è davvero singolare: anche se al centro della scena c’è Giovanni il Battista, e anche se tutte le battute sono sue… non è lui il protagonista. Al centro del racconto come protagonista assoluto e unico, anche se non appare in primo piano ma rimane sullo sfondo, c’è Gesù.
Giovanni Battista è lì per lui, non per se stesso o metter in mostra le sue buone azioni.
In un famoso quadro di Leonardo da Vinci, custodito al Louvre, Giovanni Battista viene rappresentano con il volto in primo piano mentre alza la mano e con il suo dito indica verso l’alto, da dove viene la luce che illumina la scena. Indica Gesù… anche se non si vede e non è dipinto…
In quel quadro è rappresentato Giovanni con la sua missione e la sua stessa ragione di vivere, cioè indicare Gesù presente nel mondo come segno di Dio.
Giovanni è il testimone che ci presenta la “carta d’identità” profonda di Gesù: è l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
...
Gesù ci libera dal peccato del mondo… da quella forma di egoismo personale e storico che porta il singolo e la comunità umana a non sognare più in un mondo migliore e a non fa nulla per costruirlo, come lo sogna e lo costruisce Dio, come lo ha sognato e messo in pratica Gesù stesso nei suoi anni di vita terrena.
Ecco quindi il cristiano vero: non quello ripiegato su se stesso, pauroso in un fantomatico dio giudice o pauroso dei giudizi umani…. Il cristiano vero si sente illuminato da Gesù e di Gesù diventa testimone, indicandolo presente nella propria vita e nel mondo.

  Vivere per non sopravvivere e basta!


---------------------------------------

Un cammino di fratellanza di Giovanni Mazzillo



Un cammino di fratellanza
di Giovanni Mazzillo 
(Teologo)

La fraternità sulla strada della condivisione e dello sviluppo umano, per la costruzione della pace:
dal Dio dei padri al Dio padre della gioia condivisa.

Il tema della fraternità era già nella Giornata Mondiale della Pace del 1971 indetta da Paolo VI: “Ogni uomo è mio fratello”; “È la pace la grande idea celebrativa dell’amore fra gli uomini, che si scoprono fratelli e si decidono a vivere come tali”. Il messaggio conteneva un riferimento diretto alla dichiarazione dei Diritti dell’uomo: “Tutti gli uomini nascono liberi ed eguali nella dignità e nei diritti; essi sono dotati di ragione e di coscienza, e devono comportarsi gli uni verso gli altri come fratelli”. Anche Benedetto XVI, oltre 35 anni dopo, aveva additato, per la Giornata del 2009 (“Combattere la povertà, costruire la pace”), un collegamento diretto alla fraternità: “La lotta alla povertà ha bisogno di uomini e donne che vivano in profondità la fraternità e siano capaci di accompagnare persone, famiglie e comunità in percorsi di autentico sviluppo umano”.

Un cammino di fratellanza

Il tema di papa Francesco, “Fraternità, fondamento e via per la pace” è una messa a fuoco ulteriore e importante per la sua prima Giornata Mondiale della Pace, visto che già nella sua auto-presentazione come vescovo di Roma, parlò della fratellanza come comune itinerario del popolo di Dio in solidarietà con il mondo intero: “E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, d’amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”. 
...
La fraternità diventa fratellanza solo se passa attraverso la condivisione dei beni.

  "Un cammino di fratellanza" di Giovanni Mazzillo


---------------------------------------



Settimana di preghiera
per l'unità dei cristiani

(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


MOLTE CHIESE CRISTIANE, UN’UNICA CHIESA DI CRISTO di Giovanni Cereti


MOLTE CHIESE CRISTIANE,
UN’UNICA CHIESA DI CRISTO
di
Giovanni Cereti

Il ritorno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), richiama l’attenzione dei discepoli di Cristo sull’intollerabilità delle divisioni e sulla necessità di una riconciliazione fra tutti i cristiani in un mondo che si va unificando e fra Chiese che sono finalmente libere dalle ingerenze degli Stati che hanno una grande responsabilità per le separazioni esistenti.
Il tema che viene proposto quest’anno è quello dell’urgenza di un coinvolgimento di tutto il popolo cristiano per il superamento delle attuali divisioni, con riferimento a 1Cor 1, 1-17: Cristo non può essere diviso.
Contrariamente all’opinione corrente, per la quale l’impegno per il ristabilimento della piena comunione fra tutti i cristiani sembra essersi molto raffreddato in tutte le Chiese, gli eventi del 2013 e i documenti pubblicati nel corso dell’anno appena concluso sembrano volerci dimostrare proprio il contrario.

Segni di speranza
Fra gli eventi, non è inutile ricordare quanto sia stata importante l’elezione di papa Francesco, che dal suo primo incontro con il popolo cristiano si è presentato come vescovo di Roma, con un’affermazione piena di implicanze ecumeniche, insieme all’assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) che si è tenuta a Busan in Corea del Sud all’inizio del mese di novembre, sul tema Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace.
Quanto ai documenti sarà sufficiente ricordare quello della Commissione teologica del CEC, Fede e Costituzione, dal titolo La Chiesa: verso una visione comune, presentato a Ginevra il 7 marzo 2013. Questo documento, al quale tutte le Chiese sono invitate a rispondere (così come è stato per Battesimo Eucaristia Ministero del 1982), costituisce la terza e definitiva elaborazione.
Insieme ad esso, merita attenzione il documento pubblicato dalla Commissione cattolico-luterana sull’unità e la commemorazione comune della Riforma nel 2017, con il titolo: Dal conflitto alla comunione, che contiene le linee guida per una preparazione delle Chiese a celebrare il quinto centenario dell’inizio della Riforma, data nella quale avremmo desiderato poter celebrare una piena riconciliazione ma nella quale potremo almeno sentire quanto le siamo ormai vicini.
E anche il nuovo anno promette avvenimenti di non minore importanza, come l’incontro di papa Francesco con Bartolomeo I a Gerusalemme per la fine di maggio.
Tutti questi eventi ci interessano, perché mai come oggi i cristiani sentono che per la comune fede in Cristo e per il comune battesimo formiamo veramente insieme un’unica famiglia di Dio, un unico Popolo di Dio, un’unica Chiesa.
Per i cattolici, una tale convinzione non si fonda sulle acquisizioni del movimento ecumenico, ma proprio sui documenti del concilio Vaticano II. ...

  MOLTE CHIESE CRISTIANE, UN’UNICA CHIESA DI CRISTO



---------------------------------------


Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - PRIMO GIORNO: Insieme… siamo il popolo di Dio



Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

18 - 25 gennaio 2014

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA


PRIMO GIORNO: Insieme… siamo il popolo di Dio

Esodo 19, 3-8 Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione consacrata al mio servizio
....
Salmo 95 [94], 1-7 Noi siamo il suo popolo, il gregge che la sua mano conduce
...
1 Pietro 2, 9-10 Un tempo voi non eravate il suo popolo, ora invece siete il popolo di Dio
...
Matteo 12, 46-50 Se uno fa la volontà del Padre mio che è in cielo, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre
...

Tre spunti di riflessione
...
Domande per la riflessione personale
...
Preghiera
O Dio misericordioso, insieme a coloro che invocano il nome del Signore, nella nostra fragilità udiamo la tua chiamata ad essere santi. Infatti, Tu ci hai resi una tua ―proprietà particolare‖, un regno di sacerdoti, una nazione santa. Per la potenza del tuo Santo Spirito, avvicinaci nella comunione dei santi e rafforzaci nel compiere la tua volontà e nel proclamare i prodigi di Cristo Gesù nostro Signore. Amen.


---------------------------------------

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - SECONDO GIORNO: Insieme… rendiamo grazie per la grazia di Dio in ciascuno di noi


Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

18 - 25 gennaio 2014

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA


SECONDO GIORNO: Insieme… rendiamo grazie per la grazia di Dio in ciascuno di noi

Deuteronomio 26, 1-11 Il Signore ci liberò dall‟Egitto
....
Salmo 100 (99), 1-5 Celebrate e lodate il Signore
...
Filippesi 1, 3-11 Ogni volta che mi ricordo di voi ringrazio il mio Dio
...
Giovanni 1, 1-18 La sua grazia e la sua verità sono venute a noi per mezzo di Gesù, il Cristo
...
Tre spunti di riflessione
...
Domande per la riflessione personale
...
Preghiera
O Dio amorevole e ricco di grazia, ti ringraziamo per i tuoi doni che sperimentiamo nella nostra tradizione e nelle tradizioni delle altre chiese. Per la grazia del tuo Santo Spirito, possa la nostra gratitudine crescere sempre più mentre ci incontriamo insieme e sperimentiamo il tuo dono di unità in modi nuovi. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.



---------------------------------------

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - TERZO GIORNO: Insieme… non manchiamo in nessuno dei doni spirituali


Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

18 - 25 gennaio 2014

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA


TERZO GIORNO: Insieme… non manchiamo in nessuno dei doni spirituali

Giobbe 28, 20-28 È sapienza rispettare il Signore
....
Salmo 145 (144),10-21 Apri la tua mano generosa e sazi ogni vivente
...
Efesini 4, 7-13 [...] a ciascuno di noi Cristo ha dato la grazia sotto forma di doni diversi
...
Marco 8, 14-21 Ma perché state a discutere che non avete pane?
...
Tre spunti di riflessione
...
Domande per la riflessione personale
...
Preghiera
O Dio fedele e generoso, ti benediciamo perché ci hai dato tutti i doni spirituali necessari per giungere "a misura dell‘infinita grandezza di Cristo": per la sapienza, per lo spirito di servizio e per il pane. Aiutaci ad essere segno della tua abbondanza, radunati in unità per portare i doni del tuo Regno eterno dovunque vi sia dolore e indigenza. Ricolmi del tuo Spirito preghiamo nel nome dell‘Unico il cui dono fu il pane della sua vita spezzato per noi, ora e sempre. Amen.


---------------------------------------

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - QUARTO GIORNO: Insieme… proclamiamo che Dio mantiene le sue promesse


Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

18 - 25 gennaio 2014

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA


QUARTO GIORNO: Insieme… proclamiamo che Dio mantiene le sue promesse

Lamentazioni 3, 19-26 La bontà del Signore non è finita
....
Salmo 57 (56), 8-12 La tua verità arriva alle nuvole
...
Ebrei 10, 19-25 Dio mantiene le sue promesse
...
Luca 1, 67-75 È venuto incontro al suo popolo
...
Tre spunti di riflessione
...
Domande per la riflessione personale
...
Preghiera
O Dio fedele, ti rendiamo grazie per il tuo continuo amore e per la tua verità che si estende oltre le nubi. Mentre attendiamo in gioiosa speranza, lavorando e pregando insieme, la piena e visibile unità della tua Chiesa, riempici con la fiducia nella tua promessa. Te lo chiediamo in Gesù Cristo, nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo, un solo Dio ora e sempre. Amen.


---------------------------------------

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - QUINTO GIORNO: Insieme… siamo chiamati alla comunione


Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

18 - 25 gennaio 2014

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA


QUINTO GIORNO: Insieme… siamo chiamati alla comunione

Isaia 43, 1-7 Io sarò con te
....
Salmo 133 (132), 1-4 Guarda come è bello e piacevole che i fratelli vivano insieme
...
1 Giovanni 1, 3-7 Siamo uniti gli uni con gli altri
...
Giovanni 15, 12-17 Vi ho chiamati amici
...
Tre spunti di riflessione
...
Domande per la riflessione personale
...
Preghiera
O Dio Padre di amore, Tu ci hai chiamato alla comunione con il tuo Figlio e a portare frutti nella nostra testimonianza al vangelo. Per la grazia del tuo Spirito rendici capaci di amarci gli uni gli altri e di dimorare insieme in unità perché la nostra gioia sia piena. Amen.


---------------------------------------

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - SESTO GIORNO: Insieme… cerchiamo di essere uniti


Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

18 - 25 gennaio 2014

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA


SESTO GIORNO: Insieme… cerchiamo di essere uniti

Giudici 4:1-9 Se vieni anche tu, ci vado
....
Salmo 34 (33), 1-15 Cerchi la pace e ne segua la via
...
1 Corinzi 1, 10-15 Siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni
...
Luca 22, 24-30 Tra i discepoli sorse una discussione
...
Tre spunti di riflessione
...
Domande per la riflessione personale
...
Preghiera
O Dio fedele e generoso, ti benediciamo perché ci hai dato tutti i doni spirituali necessari per giungere "a misura dell‘infinita grandezza di Cristo": per la sapienza, per lo spirito di servizio e per il pane. Aiutaci ad essere segno della tua abbondanza, radunati in unità per portare i doni del tuo Regno eterno dovunque vi sia dolore e indigenza. Ricolmi del tuo Spirito preghiamo nel nome dell‘Unico il cui dono fu il pane della sua vita spezzato per noi, ora e sempre. Amen.


---------------------------------------

Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani SETTIMO GIORNO: Insieme… apparteniamo a Cristo



Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

18 - 25 gennaio 2014

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO
PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA


SETTIMO GIORNO: Insieme… apparteniamo a Cristo

Isaia 19, 19-25 Egli manderà loro qualcuno a salvarli
....
Salmo 139 (138), 1-12 Come andare lontano da te?
...
1 Corinzi 12, 12-26 Se una parte soffre, [...] se una parte è onorata
...
Marco 9, 38-41 Chi non è contro di noi è per noi
...
Tre spunti di riflessione
...
Domande per la riflessione personale
...
Preghiera
Ti rendiamo grazie o Dio, perché Tu benedici tutti e ciascun membro del Corpo di Cristo con i doni del tuo Spirito. Aiutaci a sostenerci reciprocamente, a rispettare le nostre differenze, e a lavorare per l‘unità di tutti coloro che, nel mondo, confessano Gesù come Signore. Amen.


---------------------------------------

Le dimissioni di Benedetto XVI e l’elezione di Papa Francesco sono state di grande importanza non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per i suoi partner ecumenici. La transizione ha offerto ai nostri interlocutori ecumenici l’opportunità di condividere la nostra gratitudine per il ministero di Papa Benedetto xvi e la gioia per l’inaugurazione del ministero petrino di Papa Francesco. Questi eventi ci hanno dato la possibilità di intensificare le relazioni con i cristiani delle altre comunità, nel nostro cammino comune verso l’unità desiderata da Cristo per la sua Chiesa.

 
Gregory J. Fairbanks:  Ecumenismo - Rapporti con il Consiglio ecumenico delle Chiese e l’Alleanza battista mondiale

Nel 2017, luterani e cattolici commemoreranno insieme la Riforma di cinquecento anni fa. E potranno anche ricordare con gioia i cinquant’anni di dialogo ecumenico ufficiale condotto a livello mondiale. In questo tempo, infatti, la comunione sviluppata si è ulteriormente cresciuta.

 
Matthias Türk Ecumenismo -  Le relazioni con la Federazione luterana mondiale e la Conferenza dell’Unione di Utrecht



---------------------------------------------------------------



CHIESA E SOCIETA'
Interventi ed opinioni

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)





Per il centesimo anno si celebra oggi la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato. L'edizione 2014 vede il forte messaggio di Papa Francesco, dal tema: "Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore". 
Sono un esercito in continuo cammino, i rifugiati e i migranti: oltre 45 milioni i primi, 230 milioni i secondi. E il 2013 è stato l’anno che ha fatto registrare il più alto numero di vittime tra loro, il cui numero totale non si conoscerà mai, perché è impossibile calcolare tutte le vittime scomparse nei mari o nelle sabbie dei deserti. 
...
L’Italia è al quinto posto in Europa per maggior numero di migranti e all’undicesimo nella classifica mondiale. Il 2013, per la penisola, sarà soprattutto legato alla sciagura a largo di Lampedusa, nel mese di ottobre: il naufragio di un barcone di migranti che ha provocato centinaia di morti. Ma l’Italia può raccontare anche molte storie positive, di integrazione, di amicizia e realizzazione, come quella di Bridget Fomundam, insignita due giorni fa del titolo di ‘migrante dell’anno’ dalla Tavola della Pace della provincia di Pisa...

  Si celebra oggi in tutto il mondo la 100.ma Giornata dedicati a migranti e rifugiati, in continuo aumento

«Vivo la mia vita con l'obiettivo di lasciare un segno di speranza». Bridget Fomundam ha 46 anni ed è un'insegnante di lingua inglese. Camerunense di nascita, è giunta a Pisa diciotto anni fa «per amore». All'ombra della Torre, con tenacia e determinazione, è riuscita a trasformare le sue passioni, i bambini e l'insegnamento ai ragazzi, in un'attività imprenditoriale che produce formazione e, in controtendenza (alla crisi economica e a chi pensa che gli immigrati rubino il lavoro agli italiani), anche posti di lavoro. Il suo coraggio e la sua perseveranza verranno premiati con il titolo di «immigrata dell'anno 2014» della provincia di Pisa...

  Migrante dell’anno premiata Bridget che insegna inglese

Fenomeno antico quanto l'uomo, l'emigrazione ha sempre accompagnato i popoli nella loro ricerca di terre da coltivare e da conquistare, da una parte, e, dall'altra, nella loro fuga dalle sventure, dalle schiavitù e dalle guerre. A partire dal racconto biblico della torre di Babele e dall'esodo dall'Egitto, passando attraverso le invasioni barbariche del 300-400 che segnarono la fine del Mondo Classico (o Evo Antico) e l'entrata dell'Europa nel Medio Evo e, venendo giù giù verso i tempi moderni fino alle grandi migrazioni europee del dopoguerra verso il Nuovo Mondo, i popoli sono stati sempre in movimento. Possiamo dire che la sedentarietà ha riguardato solo poche popolazioni e per periodi molto limitati. Per motivi opposti, ricchi e poveri hanno sempre trasmigrato dalle loro terre: i primi per sete di ricchezza e di potere; i secondi per sfuggire alla fame e alla miseria. D'altra parte la storia insegna che quasi mai è stato il pane ad andare verso i poveri, ma sono sempre stati i poveri ad andare dove c'è il pane. Niente di nuovo, quindi, sotto il sole.
Tuttavia il fenomeno oggi si caratterizza per il tasso di violenza che vi si solidifica intorno e per il cumulo di sentimenti e di risentimenti che esso suscita. Affrancandoci dai beceri e ritriti luoghi comuni, propri di una miopia politica delinquenziale e interessata, cerchiamo di leggere la storia.
Al di là delle mille varianti che differenziano i singoli fatti, a noi sembra poter ricondurre ad una unità di fondo tutte le storie dell'attuale onda migratoria: la falsa globalizzazione che di fatto non è altro che un vera e propria nuova colonizzazione....
E così, in questa farsa oscena dei travestimenti, da rapinatori ci ricicliamo come rapinati. Fino a sentirci vittime invece che assassini.

  Organizzare la carestia e criminalizzare coloro che la fuggono

Papa Francesco non ha dimenticato Lampedusa a Natale e lo ha fatto a modo suo. Ha, infatti donato, alla comunità ecclesiale lampedusana, un presepe artistico in terracotta raffigurante la natività su una barca con san Giuseppe nell'atto di accogliere sull'imbarcazione un migrante in mare...

  Un presepe su un barcone il dono di Papa Francesco a Lampedusa

Vedi anche il nostro post precedente:
  Migranti e rifugiati. Andare oltre la politica della paura e dell’emergenza, superare il clima di odio che si sta diffondendo, per mettere in piedi un vero sistema di accoglienza in grado di incidere anche sul cambiamento della mentalità dei cittadini.


---------------------------------------

 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"

  Oggi si celebra la giornata mondiale...
  Vorrei ringraziare coloro che lavorano...

---------------------------------------------------------------

No al lavoro schiavo. Migranti e rifugiati non sono pedine sullo scacchiere dell'umanità. Il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del rifugiato.

 
FAMIGLIA CRISTIANA:  Dossier - Un mondo migliore senza schiavi


---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Inspiegabile guarigione di Biagio Conte l'«angelo dei poveri» di Palermo dopo un viaggio a Lourdes



Il missionario laico Biagio Conte, 'l'angelo dei poveri' di Palermo, "torna a camminare grazie all'intercessione della Madonna di Lourdes". Lo afferma la diocesi di Palermo attraverso la sua newsletter. "A guardarlo ieri mattina in cattedrale, in occasione della celebrazione interculturale 'Epifania dei popoli' presieduta dal cardinale Paolo Romeo - si legge nel bollettino diffuso dall'ufficio stampa - sembra proprio di sì, perché ha abbandonato la sedia a rotelle dove era relegato ormai da diversi anni ed era ben dritto sulla schiena insieme ai suoi poveri". 
La conferma della inspiegabile guarigione, arriva dallo stesso missionario laico fondatore della missione "Speranza e carità" di via Archirafi e delle altre due comunità di via Garibaldi per l'accoglienza femminile e di via Decollati, denominata "La Cittadella del Povero e della Speranza" dove sono ospitati bel 900 tra immigrati, poveri, senza casa ed ex tossicodipendenti...

  Chiesa: missionario torna a camminare, per Curia Palermo miracolo

... Il fatto prodigioso è confermato anche da padre Pino Vitrano, il sacerdote che collabora con Biagio Conte nella missione Speranza e carità: "Biagio da tempo soffriva a causa di alcune vertebre schiacciate che gli impedivano anche di camminare e di altri problemi circolatori che gli facevano gonfiare i piedi - dichiara il sacerdote - subito dopo il ritorno dal pellegrinaggio, me lo sono veduto venire incontro a piedi in maniera clamorosa, senza nessuna difficoltà. Anche i medici da noi interpellati non sanno fornire una spiegazione scientifica plausibile"...

  Biagio Conte torna a camminare, secondo la Curia è un miracolo

Per saperne di più su Fratel Biagio:
  Fratel Biagio Conte: l'uomo più buono del 2013

e il nostro post precedente

  Solidarietà al missionario laico Biagio Conte, animatore della "missione Speranza e carità" di Palermo


---------------------------------------



Pare che sia imminente il pronunciamento del Papa sulle apparizioni di Medjugorje, al termine dei lunghi lavori di un'apposita Commissione. Io stesso sono testimone della devozione, se non delle conversioni, suscitate dai fenomeni mariani nella città bosniaca; tuttavia non sono d'accordo con i molti apologeti a cui "bastano" questi frutti buoni per dichiarare la verità delle apparizioni. E vi spiego perché.

 
Roberto Beretta:  Ma bastano i frutti buoni?

Verso la scelta aperta: il soprannaturale non è dimostrato. Un “no” avrebbe effetti drammatici sui fedeli, un “sì” sul diritto canonico

 
Vittorio Messori:  Quel mio viaggio a Medjugorje e il verdetto del Vaticano

Il giudizio del Papa sulle apparizioni di Medjugorje si avvicina. Giovedì, in Vaticano, è stato ricevuto il cardinale bosniaco Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo. Da ieri, è a Roma anche il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria. Fonti croate hanno poi spiegato che il dossier su cui lavora da tempo la commissione guidata da Camillo Ruini sta per essere posato sul tavolo di Francesco. Con i sigilli del caso, a rimarcare la delicatezza del contenuto e l’importanza della materia. 

  Matteo Matzuzzi:  Scatta l’ora X di Medjugorje. Francesco decide sul dossier dei teologi


---------------------------------------------------------------

Tenterei un’impresa impossibile. Dalle colonne del Corriere Cesenate vorrei rispondere a un editoriale apparso sul Corriere della Sera di giovedì 16 gennaio, firmato da Ernesto Galli Della Loggia. “Un destino parallelo. Il futuro della Chiesa italiana e la politica”, questo il titolo del fondo con il quale il notista utilizza termini come “scarsa, estranea, illusa, lontana” per definire la tradizione culturale e la Chiesa stessa di questi ultimi decenni e il suo rapporto con la politica, “dal 1861 banco di prova scomodissimo ma ineluttabile dell’istituzione ecclesiastica nazionale”.
Davanti a queste affermazioni, un prete che ho avuto la grazia di frequentare abbastanza a lungo, don Oreste Benzi, direbbe una sola frase: “Non posso tacere”. Allora, nel mio piccolo mi avventuro in questa sorta di Davide contro Golia e ci provo. Provo a raccontare cosa è la Chiesa in Italia e cosa è stata ed è per me.

 
Francesco Zanotti:  Davide risponde a Golia

---------------------------------------------------------------


Il messaggio del Papa al Forum economico mondiale, in corso a Davos, in Svizzera, fino al 25 gennaio.Il pontefice chiede di salvaguardare la dignità dell'uomo e il bene comune, per sostenere gli affamati e i profughi. Per questo è necessario che l'orizzonte dell'economia non sia solo il mercato.

  FAMIGLIA CRISTIANA:  «LA RICCHEZZA SIA AL SERVIZIO DELL’UMANITÀ»

---------------------------------------------------------------


Un documento della Commissione teologica internazionale affronta il tema del rapporto tra l'idea dell'unico Dio e l'intolleranza. Affrontando a partire da una visione trinitaria le «pagine difficili» della Scrittura
«In quale modo la teologia cattolica può confrontarsi criticamente con l'opinione culturale e politica che stabilisce un intrinseco rapporto fra monoteismo e violenza? In quale modo la purezza religiosa della fede nell'unico Dio può essere riconosciuta come principio e fonte dell'amore fra gli uomini?».
Verte intorno a queste due domande di grande attualità un nuovo documento della Commissione teologica internazionale intitolato «Dio Trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza», diffuso oggi dal Vaticano con la pubblicazione su La Civiltà Cattolica.

  MISSIONLINE:  «Il monoteismo cristiano contro la violenza»


---------------------------------------------------------------


 



 FRANCESCO
 



     Angelus/Regina Cæli - Angelus, 19 gennaio 2014

    Udienza - 22 gennaio 2014

    Omelia - 19 gennaio 2014: Visita pastorale alla parrocchia romana "Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio"

    Discorso - Ai Dirigenti e al Personale della RAI-Radiotelevisione Italiana (18 gennaio 2014)

    Discorso - Ai Dirigenti e al Personale dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano (20 gennaio 2014)

    Discorso - Agli Officiali del Tribunale della Rota Romana, per l'inaugurazione dell'anno giudiziario (24 gennaio 2014)


   
Messaggio - PER LA XLVIII GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI




---------------------------------------------------------------

SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Tweet

18/01/2014:

  Le guerre spezzano tante vite...


20/01/2014:

  Non basta dire di essere cristiani...


21/01/2014:

  Se viviamo la fede nel quotidiano...


22/01/2014:

  Mi unisco alla Marcia per la Vita a Washington con le mie preghiere...


23/01/2014:

  Come Maria custodiamo...


24/01/2014:

  Siamo chiamati a vivere...


---------------------------------------------------------------


  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



Angelus del 19 gennaio 2014 - Testo e video



Piazza San Pietro
19gennaio 2014

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Con la festa del Battesimo del Signore, celebrata domenica scorsa, siamo entrati nel tempo liturgico chiamato “ordinario”. In questa seconda domenica, il Vangelo ci presenta la scena dell’incontro tra Gesù e Giovanni Battista, presso il fiume Giordano. Chi la racconta è il testimone oculare, Giovanni Evangelista, che prima di essere discepolo di Gesù era discepolo del Battista, insieme col fratello Giacomo, con Simone e Andrea, tutti della Galilea, tutti pescatori. Il Battista dunque vede Gesù che avanza tra la folla e, ispirato dall’alto, riconosce in Lui l’inviato di Dio, per questo lo indica con queste parole: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!» (Gv 1,29).

Dopo l'Angelus:

Fratelli e sorelle,
...
A tutti voi auguro buona domenica e buon pranzo. Arrivederci!

  testo integrale dell'Angelus

  video


--------------------------------------------


Visita di Papa Francesco alla parrocchia romana Sacro Cuore di Gesù - (cronaca, foto e video)


Una parrocchia del centro di Roma ma rappresentativa di quelle "periferie esistenziali" che tanto a cuore stanno a papa Francesco. 
Alle 16 è giunto alla parrocchia romana Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio, in via Marsala, accolto dagli applausi della folla, e ricevuto dal vicario di Roma, cardinal Agostino Vallini, e dal parroco don Valerio Baresi. La parrocchia, voluta da San Giovanni Bosco e affidata ai Salesiani, è molto attiva nell’assistenza ai poveri, ai senza dimora che gravitano intorno alla Stazione Termini e ai rifugiati.
Presenti nella parrocchia anche il cardinale Giuseppe Versaldi, capo della Prefettura degli Affari economici, diacono della basilica, e l'arcivescovo Mario Toso, salesiano, segretario di Giustizia e Pace.

Il pontefice è arrivato a bordo della Ford Focus che usa abitualmente per spostarsi nell'area di Roma. Migliaia i fedeli che, nonostante la pioggia, lo hanno accolto davanti alla chiesa retta dai Salesiani: faceva bella mostra di sé anche uno striscione con una scritta in tipico gergo romano, «Bella Frà». Il Papa si è intrattenuto a lungo a salutare la folla, prima di entrare nell'edificio parrocchiale nel cortile dell'oratorio. Il Papa ha rivolto loro alcune parole di saluto e di ringraziamento, parlando per alcuni istanti sotto la pioggia. 
«Buon pomeriggio. Grazie tante dell'accoglienza e del calore. Anche di questa acqua benedetta - ha affermato indicando l'acqua che cadeva dal cielo -. Che il Signore ci benedica tutti con quest'acqua». «Io vorrei stare qui con voi alcune ore - ha proseguito - e chiedere che il Signore ci aiuti ad andare avanti con le nostre cose». «Pregate per me, ne ho tanto bisogno», ha poi aggiunto il Papa, prima di entrare nei locali parrocchiali per l'incontro con i poveri e i senza fissa dimora, accompagnati dai volontari della parrocchia retta dal Salesiani.
Dopo il saluto del parroco, papa Bergoglio si è recato in una stanza con una sessantina di senza fissa dimora... 
"... nei momenti in cui la notte è più oscura, e sapete perché in quei momenti la notte è più oscura? perché è vicina l'aurora... conservare la speranza, la speranza non delude mai!..."

  video

"... Qui si trova un'aria di gioia, grazie tante della testimonianza..."

 
video

e poi in una seconda stanza per incontrare un centinaio di giovani rifugiati che collaborano all’interno del Sacro Cuore, alcuni di loro diventati volontari. Infine il saluto ai bambini battezzati nell’anno con i loro genitori, gli sposi novelli e le giovani famiglie. 
Altro momento molto toccante, secondo quanto raccontato dal parroco don Valerio, l'incontro con le persone senza fissa dimora: "Si percepiva proprio una sintonia tra il Papa e i poveri si capiva che le persone si sentono da lui comprese, ascoltate, capite e amate. Per questo può permettersi di dire anche ai poveri, come ha fatto, di vivere nella speranza e di non scoraggiarsi mai".

  video

Prima della messa, un senzatetto e un rifugiato sono stati anche tra le cinque persone confessate dal Papa, insieme a una religiosa e due giovani scelti tra i tanti della parrocchia.
Il papa ha salutato i malati e le comunità religiose che vivono nella casa e poi ha incontrato i circa 200 giovani che frequentano il Sacro Cuore.
Nell'incontro a porte chiuse con circa 200 giovani, il Papa si è così rivolto loro: "Lasciatevi colpire dalle vostre ferite. Tutti abbiamo delle ferite ma chiamate le vostre ferite per nome altrimenti non potrete capirle e superarle".
Papa Francesco intorno alle 18 ha celebrato la S. Messa.

 
  il testo integrale dell'Omelia

 
video

Non si è risparmiato nel voler salutare i parrocchiani, uno ad uno, baciando e abbracciando i bambini.
Il ritorno in Vaticano dopo quattro ore di visita e dopo essersi soffermato con tutte le realtà parrocchiali.

  video


--------------------------------------------

Papa Francesco UDIENZA GENERALE 22 gennaio 2014 - testo, foto e video



Piazza San Pietro
Mercoledì, 22 gennaio 2014

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Sabato scorso è iniziata la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si concluderà sabato prossimo, festa della Conversione di san Paolo apostolo. Questa iniziativa spirituale, quanto mai preziosa, coinvolge le comunità cristiane da più di cento anni. Si tratta di un tempo dedicato alla preghiera per l’unità di tutti i battezzati, secondo la volontà di Cristo: «che tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21). Ogni anno, un gruppo ecumenico di una regione del mondo, sotto la guida del Consiglio Ecumenico delle Chiese e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, suggerisce il tema e prepara sussidi per la Settimana di preghiera. Quest’anno tali sussidi provengono dalle Chiese e Comunità ecclesiali del Canada, e fanno riferimento alla domanda rivolta da san Paolo ai cristiani di Corinto: «È forse diviso il Cristo?» (1 Cor 1,13).
Certamente Cristo non è stato diviso. 

Paolo rimprovera i corinzi per le loro dispute, ma anche rende grazie al Signore «a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza» (1,4-5). Queste parole di Paolo non sono una semplice formalità, ma il segno che egli vede prima di tutto – e di questo si rallegra sinceramente – i doni fatti da Dio alla comunità. Questo atteggiamento dell’Apostolo è un incoraggiamento per noi e per ogni comunità cristiana a riconoscere con gioia i doni di Dio presenti in altre comunità. Malgrado la sofferenza delle divisioni, che purtroppo ancora permangono, accogliamo, le parole di Paolo come un invito a rallegrarci sinceramente delle grazie concesse da Dio ad altri cristiani. Abbiamo lo stesso Battesimo, lo stesso Spirito Santo che ci ha dato la Grazia: riconosciamolo e rallegriamoci.
È bello riconoscere la grazia con cui Dio ci benedice e, ancora di più, trovare in altri cristiani qualcosa di cui abbiamo bisogno, qualcosa che potremmo ricevere come un dono dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle.
...

    il testo integrale dell'Udienza Generale

  video della catechesi

Come sempre il Santo Padre prima di iniziare la catechesi ha fatto un lungo giro nella piazza sulla jeep bianca baciando, accarezzando e benedicendo tanti bambini alcuni piccolissimi di cui si informava quanti mesi o addirittura giorni avessero. 
La sua presenza è sempre accompagnata da un entusiasmo travolgente, tutti lo chiamano a gran voce gli consegnano lettere, disegni  e quant'altro, Papa Francesco è sempre disponibile e non fa mancare il suo sorriso, cenni e battute, sembra proprio voglia esprimere in ogni modo il suo desiderio di abbracciare tutti.
Non sono mancate le strette di mano, lo scambio di papalina e l'offerta di mate peraltro come sempre accolti. 
Durante la catechesi ha cominciato a piovere, ma i numerosi fedeli sono rimasti ad ascoltare le parole del Santo Padre fino alla fine.

    il video integrale


--------------------------------------------

Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - Discernere e obbedire - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
20 gennaio 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.

Papa Francesco: 
“Dobbiamo essere docili alla Parola di Dio”

La libertà cristiana sta nella “docilità alla Parola di Dio”. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta. Il Pontefice ha sottolineato che dobbiamo essere sempre pronti ad accogliere la “novità” del Vangelo e le “sorprese di Dio”.

“La Parola di Dio è viva ed efficace, discerne i sentimenti ed i pensieri del cuore”. Papa Francesco è partito da questa considerazione per svolgere la sua omelia. E ha subito sottolineato che per accogliere davvero la Parola di Dio dobbiamo avere un atteggiamento di “docilità”. “La Parola di Dio – ha osservato – è viva e perciò viene e dice quello che vuole dire: non quello che io aspetto che dica o quello che io spero che dica”. E’ una Parola “libera”. Ed è anche “sorpresa, perché il nostro Dio è il Dio delle sorprese”. E’ “novità”:
“Il Vangelo è novità. La Rivelazione è novità. Il nostro Dio è un Dio che sempre fa le cose nuove e chiede da noi questa docilità alla sua novità. Nel Vangelo, Gesù è chiaro in questo, è molto chiaro: vino nuovo in otri nuovi. Il vino lo porta Dio, ma dev’essere ricevuto con questa apertura alla novità. E questo si chiama docilità. Noi possiamo domandarci: io sono docile alla Parola di Dio o faccio sempre quello che io credo che sia la Parola di Dio? O faccio passare la Parola di Dio per un alambicco e alla fine è un’altra cosa rispetto a quello che Dio vuole fare?”.
Se io faccio questo, ha soggiunto, “finisco come il pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, e lo strappo diventa peggiore”. E ha evidenziato che “quello di adeguarsi alla Parola di Dio per poter riceverla” è “tutto un atteggiamento ascetico”:
...
Il Papa si è soffermato sulla Prima Lettura. Ha così rammentato che, al tempo di Saul, quando uno vinceva una battaglia prendeva il bottino e con parte di esso si compiva il sacrificio. “Questi animali tanto belli – afferma dunque Saul – saranno per il Signore”. Ma, ha rilevato il Papa, “ha ragionato con il suo pensiero, con il suo cuore, chiuso nelle abitudini”, mentre “il nostro Dio, non è un Dio delle abitudini: è un Dio delle sorprese”.
...
“La libertà cristiana e l’obbedienza cristiana sono docilità alla Parola di Dio, è avere quel coraggio di diventare otri nuovi, per questo vino nuovo che viene continuamente. Questo coraggio di discernere sempre: discernere, dico, non relativizzare. Discernere sempre cosa fa lo Spirito nel mio cuore, cosa vuole lo Spirito nel mio cuore, dove mi porta lo Spirito nel mio cuore. E obbedire. Discernere e obbedire. Chiediamo oggi la grazia della docilità alla Parola di Dio, a questa Parola che è viva ed efficace, che discerne i sentimenti e i pensieri del cuore”.

  Il Papa: il nostro è il Dio delle sorprese, accogliamo la novità del Vangelo

  video


--------------------------------------------

Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - Dio sempre sceglie i piccoli - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
21 gennaio 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.

Papa Francesco: 
“Dobbiamo custodire la nostra piccolezza”

Custodiamo la nostra piccolezza per dialogare con la grandezza del Signore. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha sottolineato che il Signore ha con noi un rapporto personale, non è mai un dialogo con la massa. Il Signore, ha proseguito, sceglie sempre i piccoli, chi ha meno potere perché guarda alla nostra umiltà.

Il Signore e i piccoli. Papa Francesco ha incentrato la sua omelia su questo binomio e subito ha sottolineato che “il rapporto del Signore con il suo popolo è un rapporto personale” è “sempre, da persona a persona”. Lui, ha soggiunto, “è il Signore e il popolo ha nome”, “non è un dialogo fra il potente e la massa”. E’ un dialogo “personale”:
“E in un popolo, ognuno ha il suo posto. Mai il Signore parla alla gente così, alla massa, mai. Sempre parla personalmente, con i nomi. E sceglie personalmente. Il racconto della creazione è una figura che fa vedere questo: è lo stesso Signore che con le sue mani artigianalmente fa l’uomo e gli dà un nome: 'Tu ti chiami Adam'. E così incomincia quel rapporto fra Dio e la persona. E c’è un’altra cosa, c’è un rapporto fra Dio e noi piccoli: Dio, il grande, e noi piccoli. Dio, quando deve scegliere le persone, anche il suo popolo, sempre sceglie i piccoli”.
...
“La fedeltà cristiana, la nostra fedeltà, è semplicemente custodire la nostra piccolezza, perché possa dialogare con il Signore. Custodire la nostra piccolezza. Per questo l’umiltà, la mitezza, la mansuetudine sono tanto importanti nella vita del cristiano, perché è una custodia della piccolezza, alla quale piace guardare il Signore. E sarà sempre il dialogo fra la nostra piccolezza e la grandezza del Signore. Ci dia il Signore, per intercessione di San Davide - anche per intercessione della Madonna che cantava gioiosa a Dio, perché aveva guardato la sua umiltà - ci dia il Signore la grazia di custodire la nostra piccolezza davanti a Lui”.

  Il Papa: custodiamo la nostra piccolezza per dialogare con il Signore

  video


--------------------------------------------

Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - il verme della gelosia e dell’invidia - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
23 gennaio 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.

Papa Francesco: 
“La gelosia e l'invidia sono le armi del diavolo”

Con una preghiera affinché il «seme della gelosia non venga seminato» nelle comunità cristiane e l’invidia non alberghi nel cuore dei credenti Papa Francesco ha concluso l’omelia della messa celebrata stamane, giovedì 24 gennaio, a Santa Marta.

Tutta la riflessione del Pontefice è stata incentrata sul tema della gelosia e dell’invidia, definite le porte attraverso le quali il diavolo è entrato nel mondo. Il vescovo di Roma ha preso spunto dalla prima lettura, tratta dal primo libro di Samuele (18, 6-9; 19, 1-7), dove si narra delle donne che, dopo la vittoria del popolo di Dio contro i filistei, ottenuta soprattutto grazie al coraggio di Davide, uscirono da tutte le città d’Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul.
Anche quest’ultimo — ha commentato — «era felice, ma ha sentito qualcosa che non gli è piaciuto. Quando le donne lodavano Davide perché aveva ucciso il Filisteo», qualcosa ha gettato nel cuore del sovrano «amarezza, tristezza». E all’udire i canti delle donne, egli «fu molto irritato e gli parvero cattive» le parole in essi contenute.
È proprio in quel preciso momento — ha fatto notare il Santo Padre — che una «grande vittoria incomincia a diventare sconfitta nel cuore del re. Comincia quell’amarezza» che riporta alla mente «quanto accadeva nel cuore di Caino: comincia quel verme della gelosia e dell’invidia».
Al re Saul capita quello che avvenne a Caino quando il Signore gli chiese: «Ma perché sei risentito, perché cammini con la testa in giù»? Infatti, ha spiegato Papa Francesco, «il verme della gelosia porta risentimento, invidia, amarezza» e anche decisioni istintive, come quella di uccidere. Non a caso Saul matura la stessa determinazione di Caino: uccidere. E decide di uccidere Davide.
Una realtà che si ripete ancora oggi, ha aggiunto il Pontefice, «nei nostri cuori. È un’inquietudine cattiva, che non tollera che un fratello o una sorella abbiano qualcosa che io non ho». E così «invece di lodare Dio, come facevano le donne d’Israele per la vittoria», si preferisce rinchiudersi in se stessi, «rammaricarsi e cuocere i propri sentimenti, cucinarli nel brodo dell’amarezza».
...
Dunque «le chiacchiere dividono la comunità, distruggono la comunità: sono le armi del diavolo. Quante belle comunità cristiane — ha commentato amareggiato il Pontefice — abbiamo visto che andavano bene», ma poi in qualcuno dei loro membri «è entrato il verme della gelosia e dell’invidia, ed è venuta la tristezza», i loro «cuori si sono risentiti». Ecco allora il monito a non dimenticare l’episodio di Saul, perché «dopo una grande vittoria, incomincia un processo di sconfitta. Una persona che è sotto l’influsso dell’invidia e della gelosia uccide». Del resto, «Giovanni l’apostolo ci ha detto: chi odia suo fratello è un omicida. E l’invidioso, il geloso, incomincia a odiare il fratello».
Da qui l’auspicio finale del Santo Padre: «Oggi in questa messa preghiamo per le nostre comunità cristiane, perché questo seme della gelosia non venga seminato tra noi. Perché l’invidia non prenda posto nel nostro cuore, nel cuore delle nostre comunità. E così possiamo andare avanti con la lode al Signore, lodando il Signore con la gioia. È — ha concluso — una grazia grande: la grazia di non cadere nella tristezza, nel risentimento, nella gelosia e nell’invidia».

  Cuori liberi da invidie e gelosie

  video


--------------------------------------------

Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - Mi piego pur di non spezzare - (video e testo)



S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
24 gennaio 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.

Papa Francesco: 
“far crescere la riconciliazione, abbattere i muri”

Non è facile costruire il dialogo con gli altri, specie se da loro ci divide un rancore. Ma il cristiano cerca sempre questa strada di ascolto e riconciliazione, con umiltà e mitezza, perché è ciò che ha insegnato Gesù. È il pensiero di sintesi dell’omelia tenuta da Papa Francesco alla Messa mattutina in Casa S. Marta.

Mi spezzo ma non mi piego, afferma una certa saggezza popolare. Mi piego pur di non spezzare, suggerisce la sapienza cristiana. Due modi di intendere la vita: il primo, con la sua durezza, facilmente destinato ad alzare muri di incomunicabilità tra le persone, fino alla degenerazione dell’odio. Il secondo incline a gettare ponti di comprensione, anche dopo un diverbio, una lite. Ma, avverte Papa Francesco, a patto di ricercare e praticare “l’umiltà”. L’omelia a Casa Santa Marta è una prosecuzione di quella di ieri. Al centro della lettura liturgica, e della riflessione del Papa, ancora lo scontro tra il Re Saul e Davide. Il secondo, a un tratto, ha l’occasione di uccidere il primo ma, osserva Papa Francesco, sceglie “un’altra strada: la strada di avvicinarsi, di chiarire la situazione, di spiegarsi. La strada del dialogo per fare la pace”:
“Per dialogare è necessaria la mitezza, senza gridare. E necessario anche pensare che l’altra persona ha qualcosa di più di me, e Davide lo pensava: ‘Lui è l’unto del Signore, è più importante di me’. L’umiltà, la mitezza… Per dialogare, è necessario fare quello che abbiamo chiesto oggi nella preghiera, all’inizio della Messa: farsi tutto a tutti. Umiltà, mitezza, farsi tutto a tutti e anche – però non è scritto nella Bibbia – tutti sappiamo che per fare queste cose bisogna ingoiare tanti rospi. Ma, dobbiamo farlo, perché la pace si fa così: con l’umiltà, l’umiliazione, cercando sempre di vedere nell’altro l’immagine di Dio”.
“Dialogare è difficile”, riconosce Papa Francesco. Ma peggio del tentare di costruire un ponte con un avversario è lasciar ingigantire nel cuore il rancore verso di lui. In questo modo, afferma, restiamo “isolati in questo brodo amaro del nostro risentimento”. Un cristiano, invece, ha per modello Davide, che vince l’odio con “un atto di umiltà”...
Pensiamo a questo giovane Davide: avrebbe potuto vendicarsi perfettamente, avrebbe potuto mandare via il re e lui ha scelto la strada del dialogo, con l’umiltà, la mitezza, la dolcezza. Oggi, possiamo chiedere a San Francesco di Sales, Dottore della dolcezza, che dia a tutti noi la grazia di fare ponti con gli altri, mai muri”.

  Papa Francesco: con gli altri costruire sempre ponti di dialogo non muri di risentimento

 
video


--------------------------------------------


SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"

Ieri sera papa Francesco ha ricevuto a Santa Marta, in un lungo incontro privato, Arturo Paoli, religioso e missionario italiano della Congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù, molto noto per il suo impegno religioso e sociale per e con i poveri, oltre che in Italia in America Latina, dove ha trascorso 45 anni.

  Il Papa riceve Paoli, tra i padri della Teologia della Liberazione

Arturo Paoli intervistato da Vania De Luca subito dopo il lungo colloquio privato con il papa a Santa Marta.

  intervista (video)


---------------------------------------------------------------

Tanto si dibatte sulle «aperture» di Papa Francesco quanto poco invece si discute della sua severità verso potere, denaro e prestigio nella Chiesa

  Guido Mocellin:  La misericordia e la fermezza

I giudici ecclesiastici sono «essenzialmente pastori». E come tali non devono dimenticare che «dietro ogni pratica, ogni posizione, ogni causa, ci sono persone che attendono giustizia». Lo ha detto Papa Francesco ai componenti del tribunale della Rota Romana ricevuti in udienza nella mattina di venerdì 24 gennaio, nella Sala Clementina, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

  OSSERVATORE ROMANO:  Il discorso di Papa Francesco al tribunale della Rota Romana



---------------------------------------------------------------





 Sei interessato a ricevere la nostra newsletter
 ma non sei iscritto ?
 
Iscriversi è facile e gratuito.  

               ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER

 riceverai la newsletter di "TEMPO  PERSO", ogni settimana, direttamente nella casella di posta elettronica.


L’elenco delle precedenti newsletter:


2014


     
 n. 1 del 3 gennaio 2014


n. 2 del 10 gennaio 2014
                                   
n. 3 del 17 gennaio 2014
   







L’elenco delle precedenti newsletter:


2013



     
  n. 1 del 4 gennaio 2013

n. 4 del 25 gennaio 2013

n. 7 del 15 febbraio 2013

n.10 dell'8 marzo 2013

n.13 del 29 marzo 2013

n.16 del 19 aprile 2013

n.19 del 10 maggio 2013

n.22 del 31 maggio 2013

n.25 del 21 giugno 2013

n.28 del 12 luglio 2013

n.31 del 2 agosto 2013

n.34 del 23 agosto 2013

n.37 del 13 settembre 2013

n.40 del 4 ottobre 2013

n.43 del 25 ottobre 2013

n.46 del 15 novembre 2013


n.49 del 6 dicembre 2013


 n.52 del 27 dicembre 2013



n. 2 dell'11 gennaio 2013

n. 5 del 1° febbraio 2013

n. 8 del 22 febbraio 2013

n.11 del 15 marzo 2013

n.14 del 5 aprile 2013

n.17 del 26 aprile 2013

n.20 del 17 maggio 2013

n.23 del 7 giugno 2013

n.26 del 28 giugno 2013

n.29 del 19 luglio 2013

n.32 del 9 agosto 2013

n.35 del 31 agosto 2013

n.38 del 20 settembre 2013

n.41 dell'11 ottobre 2013

n.44 dell'1 novembre 2013

n.47 del 22 novembre 2013

n.50 del 13 dicembre 2013

n. 3 del 18 gennaio 2013

n. 6 dell'8 febbraio 2013

n. 9 del 1° marzo 2013

n.12 del 22 marzo 2013

n.15 del 12 aprile 2013

n.18 del 3 maggio 2013

n.21 del 24 maggio 2013

n.24 del 14 giugno 2013

n.27 del 5 luglio 2013

n.30 del 26 luglio 2013

n.33 del 16 agosto 2013

n.36 del 6 settembre 2013

n.39 del 27 settembre 2013

n.42 del 18 ottobre 2013

n.45 dell'8 novembre 2013

n.48 del 29 novembre 2013

n.51 del 20 dicembre 2013
    Cardinale Carlo Maria Martini
"QUARESIMA/PASQUA2013"


"AVVENTO/NATALE 2012"


newsletter degli anni precedenti

  2012
 
  2011

  2010

  2009

  2008

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm