"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°6 del 2014
Aggiornamento della settimana -
dall'1 al 7 febbraio 2014 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 14 febbraio 2014 |
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N. B. La Lectio è temporaneamente sospesa
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Rifiutati
dell’umanità sui rifiuti dell’uomo. È il nuovo/vecchio dramma della
"terra dei fuochi". Centinaia di rom obbligati delle istituzioni a
vivere in mezzo alle discariche. Bambini che giocano tra esalazioni
tossiche e scarti industriali.
Campo
regolare, non abusivo, ma tra fumi e veleni. Giugliano, 120mila
abitanti al confine nord del Napoletano, cuore delle ecomafie, al
centro della cosiddetta "area vasta": 30 discariche in appena 7
chilometri quadrati, tutte ufficiali anche se molte poi finite sotto
inchiesta e ancora oggi sequestrate, come la famosissima Resit
dell’imprenditore Cipriano Chianese, per la quale è stato da poco
condannato per disastro ambientale e avvelenamento delle acque il boss
del "casalesi", Francesco Bidognetti, "Cicciotto ’e mezzanotte", tra
gli inventori delle ecomafie. Sito di interesse nazionale, poi
incredibilmente "declassato" a Sito di interesse regionale. Anche se
molti dei veleni di queste discariche vengono dal Nord.
Ebbene,
come ricorda nella sua denuncia don Maurizio Patriciello, «proprio qui
sorge un campo rom con circa 400 persone, la maggior parte bambini,
adolescenti o giovani mamme». Conosciamo bene questa realtà, una storia
quasi trentennale.
Quei rom tra i rifiuti tossici di Giugliano Nella
Terra dei Fuochi, ci sono anche i geyser. Fumarole di gas tossico che
esce dal terreno nero e rende nauseabonda l’aria, facendo scappare
anche i topi. Peccato che sopra i geyser ci vivano circa 500 persone,
di cui oltre 200 bambini. Sono le famiglie rom bosniache fuggite anni
fa dalla guerra jugoslava che vivono nel “campo attrezzato” accanto a
Masseria del Pozzo, una delle discariche più inquinate dell’Area Vasta
di Giugliano (Napoli).
Racconta
la loro storia il documentario “Terrapromessa” che Mario Leombruno e
Luca Romano hanno presentato al Festival del Cinema dei Diritti Umani
di Napoli.
...
Ma
forse questa è la domanda che ci lascia il documentario di Leombruno e
Romano: con quali prospettive può crescere un bambino che,
letteralmente, abbiamo buttato in discarica?
Crescere in una discarica Guarda il trailer del documentario TERRA PROMESSA
video -------------------------------------------- Il
sacerdote simbolo della battaglia per la bonifica dell'area con il più
alto tasso di morti per cancro alza il suo grido. E mentre la Chiesa
invita a fare presto («una colpa contro Dio e gli uomini»), la
magistratura indica le possibili soluzioni: confisca dei beni, obbligo
di ripristino, elenco degli imprenditori puliti.
Paolo Perazzolo: Patriciello: non aspettiamo l'apocalisse ---------------------------------------------------------------Se c'è qualcosa
di particolarmente odioso tra le schizofrenie della politica al tempo
della crisi (etica prima ancora che economica), la criminalizzazione
della miseria occupa sicuramente i primi posti. Nel dicembre scorso un
gruppo di senza casa di Ancona, stranieri e italiani, avevano occupato
l'edificio dell'ex asilo Regina Margherita che versava in stato di
abbandono. Lo hanno ripulito dalle erbacce, dalle siringhe e dalla
sporcizia e, soprattutto, gli hanno ridato vita abitandolo. Lo hanno
battezzato Casa de nialtri, hanno avviato un'esperienza di cohousing,
hanno trasformato il vecchio giardino in orto comunitario, hanno
ricevuto mobili e altro in donazione solidale da diversi cittadini,
hanno avviato una scuola di italiano per stranieri...
Tonio Dell'Olio: La casa de nialtri ---------------------------------------------------------------Come
c’era da aspettarsi, la pubblicazione dell’Evangelii gaudium, il
messaggio per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio, il
messaggio al World Economic Forum di Davos del 21 gennaio di papa
Francesco hanno suscitato una ridda di prese di posizione, in Italia
come all’estero, in gran parte di taglio non favorevole. Perché?
La ragione è facile a dirsi: il Papa, non interessato ad alcun compromesso, non si preoccupa di sposare una sorta di linea mediana di pensiero nella quale ognuno possa trovare una qualche traccia del proprio punto di vista. Piuttosto, la sua è la scelta della minoranza profetica, di chi cioè si adopera non ad anticipare il futuro, ma a denunciare, con coraggio, il presente... Stefano Zamagni: Ricchi sempre più ricchi ---------------------------------------------------------------La
solidarietà è un segno di quella capacità di bene che contraddistingue
l’uomo. L’uomo è capace di bene, è capace di rapportarsi all’altro
secondo una relazione di bene.
Il termine «relazione» – che oggi viene spesso ripetuto come un mantra, quasi fosse una parola magica in grado di risolvere qualsiasi problema – è per certi aspetti ambiguo; in effetti all’interno della «nuda vita» la relazione con l’altro è sempre finalizzata alla permanenza dello stesso Silvano Petrosino: Solidali ma senza equivoci ---------------------------------------------------------------
Attilio Manca aveva 34 anni,
era un medico, un urologo. Aveva studiato a Roma e poi a Parigi, dove
aveva appreso le tecniche più innovative per operare il tumore alla
prostata, per poi finire a lavorare all’ospedale Belcolle di Viterbo.
Un giorno Attilio non si presenta al lavoro. È il 12 febbraio 2004. I
suoi colleghi lo troveranno riverso sul letto in una pozza di sangue.
Dopo dieci anni, per la prima volta, abbiamo recuperato nel fascicolo
processuale le foto del cadavere, così come sarebbe stato ritrovato.
Sono foto impressionanti
Francesca Fagnani: Attilio Manca: La strana morte dell'urologo Un pugno nello stomaco. Eccole
le prime immagini del cadavere di Attilio Manca pubblicate sul sito
della trasmissione “Chi l’ha visto?”. La domanda è immediata: e questo
sarebbe un suicidio?
Le fotografie restituiscono una prospettiva totalmente diversa. Che per altro era saltata subito agli occhi dei familiari e dello stesso avvocato Fabio Repici, recentemente affiancato da Antonio Ingroia. Così come è riportato nel sito dedicato al giovane urologo barcellonese Attilio Manca veniva ritrovato cadavere verso le ore 11 del 12 febbraio 2004. Lorenzo Baldo: Attilio Manca: se questo è un suicidio Servizio Pubblico ha
pubblicato le foto choc della morte di Attilio Manca. Per i periti
sentiti dalla trasmissione vi sarebbero elementi poco chiari: “Quelle
ferite sullo scroto e quel naso storto potrebbero raccontare un’altra
storia”.
“Certo è che c’è un vuoto di indagini sulla posizione della Mileti che va approfondito durante il dibattimento. In tanti anni di professione non ho mai assistito a una cosa del genere, sono stupefatto e desolato per come sono state condotte le indagini del caso” ha detto Antonio Ingroia, che assiste la famiglia Manca. BLITZ: Attilio Manca, lo strano suicidio dell'urologo: la foto choc di Servizio Pubblico (testo+video) A dieci anni dalla morte di
Attilio Manca si apre uno spiraglio per i familiari, che non hanno mai
dato creduto al decesso del medico per un mix di eroina e tranquillanti
e che da anni si battono per la ricerca della verità.
Flavia Ludovisi: "Finalmente il processo: abbiamo già pronta una lunga lista di testimoni" Martedì 11 Febbraio 2014,
l’ANAAM (Associazione Nazionale Amici Attilio Manca), in occasione del
X Anniversario della sua morte, lo ricorderà con l’evento “…E SE ATTILIO FOSSE TUO FRATELLO?” .
DECIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ATTILIO MANCA: LE INIZIATIVE A BARCELLONA PG ---------------------------------------------------------------
NELLA SOBRIETÀ IL FUTURO DELLA TERRA
HOREB n. 66 - 3/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
I
tifoni sempre più violenti che si ripetono in modo più frequente in
varie parti di questo nostro mondo, provocando morte e distruzione di
intere città ci lasciano sbigottiti e ci fanno dire che il clima è
impazzito.
Sì il clima è impazzito, ma la responsabilità di questo stravolgimento è legata al delirio dell’uomo che, dimenticando la sua vocazione di essere custode del creato, pensa di esserne il padrone e, coltivando un atteggiamento feroce nei riguardi del pianeta terra, provoca, con le proprie scelte consumistiche, inquinamento, desertificazione e morte. Scienziati accreditati ci ricordano che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è al limite di guardia. Le emissioni di gas serra continuano a crescere del 2-3% l’anno a causa della deforestazione e dei combustibili fossili: petrolio, carbone e metano. Ci attende una tragedia con conseguenze devastanti: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, tempeste. L’inquinamento dell’acqua, dell’aria, della terra, quindi, è la conseguenza di un rapporto scorretto tra l’uomo e l’ambiente, un rapporto innaturale tra natura ed esistenza, un rapporto violento tra creature volute e pensate da Dio per vivere in pace. La natura è oggi, in più maniere, violentata. Il fenomeno è preoccupante per la sua ampiezza a scala mondiale, per la vastità a vari livelli, e perché è avanzante con l’avanzare della logica del profitto. L’uomo di oggi, allora, consapevole di questo dato di fatto, è chiamato a svegliarsi dal torpore, e, rinunciando a un tenore di vita che si è dimostrato essere incompatibile con le leggi dell’equilibrio uomo-natura, è invitato a scegliere uno stile di vita sobrio. Questa presa di coscienza non è più rimandabile né da delegare ad altri, ma si impone come atto di responsabilità per rendere vivibile il nostro pianeta e per avviare, sul piano strutturale, la costruzione di un sistema che crei le condizioni per una piena umanizzazione di tutte le relazioni. È questo l’orizzonte che anima la nostra riflessione.
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
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CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2014 -
"L’UMANITÀ DI GESÙ PRESENZA RELAZIONALE DI DIO" I MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA – 2014 della FRATERNITÀ CARMELITANA
DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
L’UMANITÀ DI GESÙ
PRESENZA RELAZIONALE DI DIO Dal 5 Febbraio al 2 Aprile dalle h. 20.00 alle h. 21.00 presso la sala del convento --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Quanti prodigi ha operato... Fratelli andiamo! Oggi... Gesù aiutami... (vignetta) Questa offerta di se stessi... Oggi si celebra in Italia... Ma pensiamo un po' cosa succederebbe... Il limite tra il prima di Cristo... L'amore è... I cristiani e la Chiesa non dovrebbero... Quando noi supplichiamo Dio... Il primo servizio che si deve al prossimo... Può darsi che domani spunti l'alba... E' curioso a vedere... L'Eucarestia costituisce il vertice... Partono i discepoli... Abbiate il coraggio di andare... Quando le cose si impadroniscono... Più invecchio più mi convinco... Dove ci sono teste decapitate... --------------------------------------------------------------- LE PIETRE D'INCIAMPO DEL VANGELO "Essi non compresero ciò che aveva detto loro". (Luca 2, 50) Gianfranco Ravasi: Quando anche Maria e Giuseppe non capiscono --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Oggi
è un'anniversario speciale: il 1° febbraio ricorrono infatti i 60 anni
dall'appello radio lanciato dall'Abbé Pierre dalle frequenze di Radio
Luxembourg dopo la morte di freddo a Parigi di una donna sfrattata. Fu
l'inizio di quella che chiamò «l'insurrezione della bontà» con
l'invito a far sì che «nessuno questa sera si corichi sull'asfalto».
Sono parole che riproponiamo qui sotto ricollegandole all'invito che
Papa Francesco non si stanca di proporci chiedendoci di combattere la «cultura dello scarto» e la «globalizzazione dell'indifferenza». Clicca qui - invece - per riascoltarle così come furono pronunciate dall'Abbé Pierre quella sera.
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Amici miei, vi chiedo aiuto..
Una
donna è appena morta assiderata, questa notte alle tre, sul marciapiede
del boulevard Sébastopol, stringendo in mano il documento ricevuto il
giorno prima, lo sfratto dall'alloggio... Ogni notte, sono più di
duemila rannicchiati sotto il gelo, senza tetto, senza pane, più di uno
quasi nudo. Davanti all'orrore, lecités d'urgence, non sono più
abbastanza urgenti!
Ascoltatemi:
in tre ore sono stati creati due primi centri d'accoglienza: una sotto
la tenda ai piedi del Pantheon, in rue de la Montagne Sainte Geneviève;
l'altro a Courbevoie. Traboccano già di gente, bisogna aprirne ovunque.
Occorre che questa sera stessa, in tutte le città di Francia, in ogni
quartiere di Parigi, vengano affissi dei cartelli sotto una luce nella
notte, sulla porta di luoghi dove ci siano coperte, paglia, un piatto
caldo, e dove si possa leggere sotto questo titolo «Centro fraterno di
riparo», queste semplici parole:
«Tu che soffri, chiunque tu sia, entra, dormi, mangia, riprendi speranza, qui ti amiamo!».
Le
previsioni del meteo annunciano un mese di gelate terribili. Fin quando
durerà l'inverno, facciamo sì che questi centri rimangano, davanti ai
fratelli che muoiono nella miseria, la sola opinione che deve esistere
tra gli uomini: la volontà di rendere impossibile che tutto questo
continui. Vi prego, amiamoci abbastanza per fare tutto questo subito.
Che tanto dolore ci restituisca questa cosa meravigliosa: l'anima
solidale della Francia.
Grazie!
Ciascuno di noi può venire in aiuto ai senza tetto. Ci occorrono per
questa sera, o al più tardi entro domani, 5000 coperte, 300 grandi
tende americane, 200 stufe catalitiche. Depositate tutto rapidamente
davanti all' hôtel Rochester, 92 rue de la Boétie. Appuntamento dei
volontari e dei camion per la raccolta, questa sera alle 23, davanti
alla tenda in Rue de la Montagne Sainte Geneviève.
Grazie a voi, nessun uomo, nessun bambino si coricherà questa sera sull'asfalto o sui lungofiume di Parigi.
Grazie!
L'Abbé Pierre
(fonte Missionline)
Guarda anche i nostri post precedenti:
--------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Con tutto il denaro del mondo...Se si colpisce l'uomo... --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Per ricordare i primi 4 anni di vita del blog Pietre Vive ripubblichiamo il primo post...
Allora scrivevamo: "La data odierna ha un valore simbolico per tutti i Cristiani, per questo è stata scelta per dare l'avvio a PIETRE VIVE, il blog di TEMPO PERSO, siamo consapevoli di avere ancora tanto lavoro da fare... ma è un inizio..." Oggi ringraziamo il Signore per quanto fatto finora ma siamo più che mai consapevoli di quanto ancora si possa fare con il Suo aiuto... La data odierna ha un valore simbolico per tutti i Cristiani, per questo è stata scelta per dare l'avvio a PIETRE VIVE, il blog di TEMPO PERSO, siamo consapevoli di avere ancora tanto lavoro da fare... ma è un inizio... Presentazione di Gesù al Tempio Il
2 febbraio tutte le chiese cristiane celebrano la Presentazione di Gesù
al Tempio; la festa odierna ci ricorda che 40 giorni dopo la nascita
del suo primogenito, Maria portò il bambino al Tempio per riscattarlo
con il sacrificio di due tortore o due colombe, secondo la Legge di
Mosè.Questo adempimento della Legge ( anche il primo incontro ufficiale
di Gesù con il suo popolo, nella persona dell'anziano Simeone. Per
questo le chiese ortodosse chiamano la festa di oggi il Santo Incontro
(hypapanté) del Signore. E' un incontro e una manifestazione, poiché
Maria entra nel Tempio «per manifestare al mondo colui che ha dato la
Legge e la compie», e per accompagnare il Figlio nella sua prima
offerta al Padre.La festa della Presentazione sorse a Gerusalemme, dove
è attestata già nel IV secolo. Dalla liturgia gerosolimitana le
liturgie occidentali hanno attinto la processione delle candele, che
hanno conservato fino ai nostri giorni; essa trae origine dal cantico
del vecchio Simeone, il quale prendendo tra le braccia il piccolo Gesù
ringrazia Dio e riconosce in quel bambino la «luce per la rivelazione
alle genti e la gloria del popolo d'Israele».Celebrando questa festa i
cristiani sono così condotti a ricordare che per riconoscere il Signore
e la sua missione di salvezza universale sono necessarie la povertà e
l'attesa che furono proprie di Simeone, della profetessa Anna e di
tutti i poveri di Israele, che l'evangelista Luca presenta nel vangelo
dell'infanzia. Enzo Bianchi
Dal sito della Comunità di Bose: Presentazione di Gesù al tempio --------------------------------------- Due appuntamenti per ricordare don Andrea Santoro a otto anni dal suo assassinio in Turchia. Martedì 4, alle ore 20.45, la parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio (piazza di Villa Fiorelli 1), che il sacerdote del clero romano “fidei donum” guidò per sei anni prima di partire per la Turchia, ospiterà una veglia di preghiera presieduta dal vescovo ausiliare Matteo Zuppi. Mercoledì
5 febbraio, alle ore 19, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme,
il cardinale Camillo Ruini, che celebrò i funerali di don Santoro
mentre era vicario della diocesi di Roma, presiederà una Messa in
suffragio del sacerdote. (fonte. ROMASETTE)
Uno
sparo, un proiettile che trapassa i polmoni, un uomo che si accascia
all’improvviso: moriva così, 8 anni fa, don Andrea Santoro, sacerdote
fidei donum della diocesi di Roma. Era il 5 febbraio 2006 e don Santoro
era a Trabzon, in Turchia, Paese in cui operava come missionario. La
morte – per la quale è stato arrestato e condannato un ragazzo di 16
anni – lo colse mentre pregava nella Chiesa locale intitolata a Santa
Maria...
Turchia. 8 anni fa l'uccisione di don Santoro. Il card. Ruini: esempio di missionario che si dona al prossimo Guarda anche il nostro precedente post:
Ricordo di don Andrea Santoro --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Non bisogna essere buoni...Dio è uno, ma non vuol dire... SANT'AGATA (video) San Tommaso d'Aquino è patrono dei teologi, degli accademici, dei librai e degli studenti.
La sua memoria viene celebrata il 28 gennaio commemorando la deposizione delle sue reliquie avvenuta a Tolosa nel 1369 nella chiesa a lui dedicata. SANTI PAOLO MIKI E COMPAGNI (video) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)"Tutti fratelli, perché tutti figli dell'unico Padre"
fr.Egidio Palumbo,
carmelitano Estratto dell'incontro
"LA BELLEZZA DELLA CHIESA,
COMUNITÀ DI FRATELLI Lectio divina sui Salmi 133 e 134"
del 27 gennaio 2014 - Barcellona P.G. (ME)
"Tutti fratelli, perché tutti figli dell'unico Padre" - Riscoprire la bellezza della Chiesa come comunità di fratelli -
Video
--------------------------------------- RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino Vangelo: Lc 2,22-40
Gesù
viene condotto a Gerusalemme per essere circonciso e diventare
così figlio di Abramo, secondo quanto è scritto nella Legge del
Signore (Gen 17,9-14). Ma Gesù è più che figlio di Abramo: egli è il Figlio del Dio Altissimo (Lc 1,32.35), come
il Padre stesso per bocca dell'Angelo ha annunciato a Maria. Mentre
come figlio di Abramo la sua missione sarebbe stata solo per
Israele, come Figlio di Dio nessun popolo, nessun uomo è più
escluso dalla salvezza del Signore.
...
--------------------------------------- OREUNDICI
IL QUADERNO DI FEBBRAIO 2014
PADRE NOSTRO
CHE SEI IN TERRA
L'EDITORIALE
di Mario De Maio
Sin
da bambini abbiamo imparato a recitare la preghiera del Padre
nostroinsegnata da Gesù ai suoi discepoli. Ne abbiamo parlato durante
il convegno di gennaio “Padre nostro che sei in terra”. Come fare
scendere Dio dal cielo e incontrarlo nella nostra quotidianità?
L’orizzonte che ci avvolge, soprattutto in questo momento storico ed
economico, è fatto di tanta sofferenza, di tanta ingiustizia e talvolta
anche di disperazione. Come può occuparsi Dio del nostro pane, del
nostro male, della nostra incapacità di perdonare e delle numerose
tentazioni a prevaricare sul bene dei nostri fratelli?
Come
è difficile introdurre nella mentalità comune che Dio può operare sulla
terra soltanto attraverso gli uomini e soprattutto attraverso coloro
che si professano e si dichiarano suoi figli. Solo la nostra fede può
rendere presente Dio in mezzo agli uomini. Tutti sperimentiamo
quotidianamente quanta incredulità attraversi le nostre comunità. Non
penso all’incertezza e al dubbio che arricchisce ogni buona fede, ma
all’utilizzo più o meno inconsapevole delle immagini di Dio per
sentirci rassicurati, per deresponsabilizzarci dall’impegno personale
di cambiare il mondo. Come è difficile sostituire dentro di noi
un’immagine di Dio che magicamente deve risolvere i nostri problemi,
con la presa di coscienza personale che a noi è stato affidato il
compito di trasformare il mondo. Quando dico “mondo” penso alle nostre
realtà quotidiane, alle nostre comunità fatte da un piccolo gruppo di
persone con il quale entriamo in contatto quotidianamente e viviamo la
nostra avventura umana...
L'EDITORIALE di Mario De Maio IL PRIVILEGIO ALLA CARITÀ
le grandi novità della Evangelii Gaudium
di Arturo Paoli
La
missione fondamentale dei pontefici è quella di guidarci sul retto
cammino della fede, perché evidentemente non possiamo dirci cristiani
se non conosciamo e non seguiamo il cammino aderente alla verità del
vangelo. La caratteristica essenziale della dottrina di papa Francesco
è quella di essere molto semplice e di non essere guidato da grandi
pensatori, ma soprattutto dal riconoscere che “non si può pretendere
che tutti i popoli di tutti i continenti esprimano la fede cristiana
secondo le modalità adottate dai popoli europei in un determinato
momento della storia perché la fede non può chiudersi dentro i confini
della comprensione e dell’espressione di una cultura particolare. è
indiscutibile che una sola cultura non esaurisca il mistero della
redenzione di Cristo” (Evangelii Gaudium118). Questa espressione può
dare origine a polemiche e a dubbi. La scelta di papa Francesco è
appoggiata su Cristo che ama l’uomo peccatore e vuole persuaderlo che
per la sua pace deve seguire l’amore per tutti i fratelli, specialmente
i più poveri, i più sofferenti e i più trascurati nella società. La sua
verità si difende in un altro articolo della Evangelii Gaudium. La
citazione di Francesco di Assisi e della beata Teresa di Calcutta ci
spiega che papa Francesco vuole fondare la sua missione non sulla
razionalità ma soprattutto sull’amore: “Chi oserebbe rinchiudere in un
tempio e far tacere il messaggio di san Francesco d’Assisi e della
beata Teresa di Calcutta? Essi non potrebbero accettarlo. Una fede
autentica che non è mai comoda né individualista implica sempre un
profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori, di
lasciare qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio sulla terra”
(183). Può sembrare strano che il papa Francesco, uomo dottissimo di
pensiero, assuma questo atteggiamento così chiaro e diretto, semplice
ed eloquente.
La
sua scelta preferenziale è quella dei più abbandonati della terra. La
sua finalità è di seguire “questo cammino luminoso di vita e sapienza”.
Evidentemente questo cambio di orientamento avviene nell’epoca in cui
il calo improvviso e prepotente dei seguaci di una pratica cattolica
non potrà essere recuperato con il richiamo a una fedeltà alla dottrina
della fede con argomenti razionalistici, ma solo scoprendo realmente
che la relazione fra ricchi e poveri accresce diariamente il suo
divario in maniera preoccupante. “Gesù ci ha indicato questo cammino di
servizio umile e generoso alla giustizia, alla misericordia verso il
povero. Gesù ci ha indicato questo cammino di riconoscimento dell’altro
con le sue parole e i suoi gesti. Perché oscurare ciò che è così
chiaro?” (194). Insomma queste parole ci dicono chiaro che l’intenzione
di Francesco è dare il privilegio alla carità più che all’ortodossia.
La fede della Chiesa non può essere retorica nel momento storico in cui
viviamo: “Due grandi questioni mi sembrano fondamentali in questo
momento della storia. Le svilupperò con una certa ampiezza perché
considero che determineranno il futuro dell’umanità...
IL PRIVILEGIO ALLA CARITÀ le grandi novità della Evangelii Gaudium di Arturo Paoli UN INCONTRO “STORICO”
papa Francesco ha ricevuto fratel Arturo a Santa Marta
Sabato
18 gennaio fratel Arturo è stato ricevuto da papa Francesco. Un evento
atteso e desiderato fortemente da Arturo, che in questo scorcio finale
della sua vita vive la gioia di trovare sulla cattedra di San Pietro un
papa che viene da quella stessa fine del mondo in cui lui ha trascorso
la metà centrale della sua vita, un papa che predica e pratica il suo
stesso vangelo della giustizia e delle beatitudini. Il pomeriggio della
domenica, di ritorno da un viaggio certamente faticoso fisicamente ed
emotivamente “carico”, era colmo di pace e di serenità. Restio a
raccontare di che cosa abbiano parlato in quei quaranta minuti di
incontro, di cui ancora gustava il sapore.
Certamente lo ha colpito l’accoglienza semplice e fraterna di papa Francesco...
UN INCONTRO “STORICO” Padre nostro che sei in cielo e sei in terra, sacro è il Tuo nome.
Sia fatta in noi la Tua volontà, e sia fatta nel cosmo.
Dacci del Tuo pane, che basti a questo giorno.
Nella Tua compassione perdonaci ed elargisci a noi il dono di perdonarci l’un l’altro.
Guidaci sino a Te e nell’oscurità tendi a noi dall’alto la Tua mano.
Perché Tuo è il regno, e su di Te si fonda il nostro potere e il nostro compimento.
Kahlil Gibran
--------------------------------------- SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"... E se, come spesso si
afferma, non è necessario consacrarsi per fare del bene, è però
necessario consacrarsi per vedere "bene" il bene da fare... Essere
consacrati significa rimanere nelle cose del Padre e quindi diventare
per gli uomini del proprio tempo, non ripetitori stanchi di
messaggi scontati, ma sentinelle coraggiose di quel Bene che non sempre
a prima vista appare come tale. Fu così per Simeone, che prese fra le
braccia un bambino e riconobbe Dio; sia così per noi: nel grigiore
quotidiano si possa annunciare la Presenza del Bellissimo che non ci
abbandona. Si possa davvero, come diceva Chagall, sbattere in faccia a
questo secolo il guanto della bellezza per colpire l’uomo nelle sue
nostalgie e obbligarlo a tornare ai misteri. La bellezza è per me la
vita consacrata: i poveri saranno sempre con noi, ma non avvenga che,
per causa nostra, non sia più con noi la certezza di una Presenza che
illumina la vita e motiva la carità. (Maria Gloria Riva)
Il guanto della bellezza ---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)La fede in Dio è causa di violenza o antidoto alla violenza?
Lo
scrittore portoghese José Saramago, premio Nobel per la Letteratura, in
un suo articolo ha scritto: «Le religioni, tutte, senza eccezione, non
serviranno mai per avvicinare e riconciliare gli uomini e, al
contrario, sono state e continuano a essere causa di sofferenze
inenarrabili, di stragi, di mostruose violenze fisiche e spirituali che
costituiscono uno dei più tenebrosi capitoli della misera storia umana».
La
frase esprime bene l'accusa gravissima, condivisa da molte persone, che
una componente della cultura laica muove alla fede religiosa. In
particolare, è il monoteismo a essere posto sul banco degli imputati:
la fede in un Dio unico implicherebbe una visione assolutista e
intollerante della verità traducendosi comportamenti oppressivi e
persecutori.
Una
risposta è venuta dal recente testo della Commissione Teologica
Internazionale, un organismo vaticano che riunisce studiosi di tutto il
mondo per affrontare tematiche di particolare importanza, pubblicato il
17 gennaio: Dio trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza.
I trenta teologi che lo hanno redatto hanno esaminato i fondamenti
biblici e teologici di una lettura autenticamente cristiana della
realtà della violenza e invitato il pensiero filosofico e politico
contemporaneo a uscire da una prospettiva pregiudizialmente ostile alla
fede religiosa, nonché a essere altrettanto attento ai rischi di
negazione della dignità umana di cui esso stesso è portatore, in vista
di un dialogo costruttivo.
I punti cruciali del discorso, a mio avviso, sono in estrema sintesi tre...
Fare i conti con la violenza di Christian Albini
--------------------------------------- L'udienza del papa a Hollande, il Consiglio permanente della CEI, il furto di una reliquia di Giovanni Paolo II, la celebrazione del Giorno della memoria e il patchwork di notizie sul «Francesco feriale»: questi, in ordine crescente di titoli ricevuti, gli argomenti religiosi che i quotidiani italiani hanno giudicato più interessanti nella settimana appena trascorsa (25-31 gennaio2014). ...
Infine,
si sono letti 62 titoli sommando assieme i tanti atti «feriali» od
ordinari di papa Francesco e/o alcuni fatti collegati. Ad esempio,
questa settimana hanno fatto faville l'attacco dei rapaci alle colombe
liberate domenica 26 in San Pietro, un graffito su un muro di Roma che
lo dipinge come Superman e la cover story dell'ultimo Rolling Stone,
stigmatizzata ufficialmente perché rozza nell'interpretare il
papato attuale nel senso della discontinuità col precedente. Ma anche
il dolore del papa per l'assassinio di Cocò Campolongo, il bambino di
tre anni morto bruciato per mano della 'ndrangheta, e l'appello ai suoi
killer al pentimento e alla conversione.
Si
ricollega a quest'ultimo gesto l'incontro tra Francesco e don Luigi
Ciotti, avvenuto presso Casa Santa Marta il 21 ma del quale il
fondatore del Gruppo Abele e di Libera ha dato conto anche in una bella
intervista a Paolo Rodari, su La Repubblica del 31.
L'intervista
dice dell'impressione che Ciotti ha ricevuto dall'incontro con papa
Bergoglio - e conosco abbastanza don Luigi per sapere che non è facile
impressionarlo, e che non è uomo da dire una cosa solo perché ci si
aspetta che la dica.
...
Don
Ciotti ha 68 anni. Non potrebbe, santo padre Francesco - scusi se mi
permetto -, chiedergli il sacrificio di servire la Chiesa italiana come
vescovo, nei prossimi anni? Lei lo ha incontrato a tu per tu: ha
addosso un odore di pecora (anzi di agnello, vista la preoccupazione
verso i ragazzi che vivono ai margini) che non gli si sta vicino. La
Chiesa che egli testimonia è incidentatissima, per quanto è stata
estroversa: più che un ospedale da campo, un camper ammaccato. Sul
disinteresse per la ricchezza e il potere personali, niente da dire. Sa
«misericordiare» come pochi. E l'ingiustizia proprio non la sopporta.
Pensi che bravo vescovo sarebbe... E mi creda, ne abbiamo degli altri,
in Italia, con questo profilo.
P.S.:
Santo padre, la stessa idea è venuta anche a Gad Lerner. Solo che lui
si è allargato un bel po' e lo ha candidato addirittura come futuro
presidente della CEI. A me questa sembra una di quelle cose che si
dicono quando si fa a chi la spara più grossa... ai giornalisti capita:
abbia pazienza. Ma a farlo vescovo, per esempio a Locri-Gerace, che è
vacante, o a Tortona, per dire, dove il vescovo è già dimissionario per
età, ci pensi. A meno che, santo padre, non ci abbia già pensato.
Don Ciotti e l'odore di pecora di Guido Mocellin
Vedi il nostro precedente post:
Don Ciotti "Io prete di strada con Bergoglio, così Francesco cambierà la Chiesa"
--------------------------------------- Le tre qualità del buon politico di Bruno Forte Le tre qualità del buon politico
di mons. Bruno Forte
arcivescovo di Chieti-Vasto
Il
tema ci interessa tutti, per le ricadute che ha sulla vita politica e
sociale del Paese. Intervengo, perciò, su di esso, non perché abbia
specifiche competenze in materia, ma per la vicinanza che il servizio
pastorale mi consente di avere con la gente e per la possibilità
conseguente di offrire risposte alquanto affidabili a questioni come
questa: che cosa il cittadino comune si aspetta dalla futura
regolamentazione dell'elezione dei suoi rappresentanti e da un
possibile, nuovo assetto istituzionale dello Stato? L'ascolto di
tantissime realtà, a cominciare da famiglie e lavoratori, da giovani e
anziani, fino ad aziende, organismi istituzionali e associazioni, mi
consente di dire che - a parte il bisogno di stabilità, purtroppo
sempre soggetto ai possibili "cambi di casacca"! - sono tre le attese
più diffuse e a mio avviso più che legittime: la prima è che la nuova
legge elettorale assicuri un'effettiva rappresentanza in Parlamento
delle istanze del territorio e dei problemi reali della gente; la
seconda è che i costi della politica - pagati da tutti - siano
vigorosamente ridimensionati, grazie a un'operazione analoga a quello
che nelle famiglie ha voluto dire lo "stringere la cinghia" di fronte
ai problemi posti dalla crisi in atto; la terza è che chi si mette in
politica, candidandosi a rappresentare il popolo, abbia un'elevata
tensione morale e intenda perciò servire il bene comune e non servirsi
dei privilegi della "casta".
...
Oso
qui augurare a chiunque vorrà impegnarsi nell'agone politico di essersi
a lungo formato a un'esigente disciplina morale e a una forte tensione
spirituale. C'è un Salmo che dice: "Se il Signore non costruisce la
casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila
sulla città, sulla città, invano veglia la sentinella" (127, 1). Con
immagini vive e concrete, questa parola del Grande Codice, che è la
Bibbia, ci ricorda l'urgenza di verificare continuamente le nostre
azioni su una misura alta e definitiva, qual è quella legata al
fondamento trascendente della vita e della storia. Il Salmo suggerisce
al tempo stesso di non presumere delle sole forze umane, invitando
implicitamente all'umiltà e all'invocazione.
Non
sarà allora inopportuno ricordare che la nuova generazione di politici
di cui il Paese ha bisogno dovrà coniugare queste tre qualità: continuo
impegno di discernimento morale, umiltà nel mettersi in gioco e
interiore disponibilità a un più alto giudizio, a un più grande amore.
Desiderarlo apparirà ad alcuni un sogno ad occhi aperti, ma è anche
l'augurio migliore che si possa fare al destino comune di tutti.
Le tre qualità del buon politico
--------------------------------------- Il recente documento della Commissione teologica internazionale affronta con lucidità la tematica del rapporto tra religioni monoteistiche e violenza, a partire dall’ottica propria di un organismo composto da teologi cattolici a servizio della chiesa universale: non a caso il sottotitolo parla di “monoteismo cristiano contro la violenza”. Vorrei approfondirne alcuni aspetti così da favorire una lettura che, muovendosi dall’ambito interno alla chiesa cattolica, si allarghi al confronto con le altre confessioni cristiane e giunga a stimolare il dialogo con gli altri due “monoteismi” – ebraico e islamico – e con il pensiero esterno allo spazio religioso. La
riflessione non può che partire dai testi evangelici che narrano la
vita di Gesù Cristo: una vicenda umana e spirituale che – anche a chi
non vi scorga elementi soprannaturali o legami con la divinità della
figura – esprime con le parole e con i fatti una condanna esplicita di
ogni violenza, qualunque sia la “ragione” che pretenda giustificarla,
fosse anche quella compiuta in nome della fede: il perdono illimitato e
l’amore per i nemici diventano un comando essenziale nella sequela
cristiana. Gesù di Nazaret ha mostrato che il male si può vincere solo
con il bene e con un perdono rinnovato fino a “settanta volte sette”.
D’altro
canto è vero che, sempre dai vangeli, emerge come il cristianesimo non
sia una religione come le altre, dal momento che chiede di criticare la
religione stessa. Marcel Gauchet si è spinto fino a parlare di
“cristianesimo come religione dell’uscita dalla religione”: è questa
singolarità che – nella scia dei profeti veterotestamentari, durissimi
contro gli abusi del potere anche religioso – ha dato vita a pagine
evangeliche e a testimonianze di uomini e donne di ogni epoca capaci di
opporsi a ogni violenza e ingiustizia.
Certo,
il documento teologico avrebbe potuto aprire in modo più esplicito e
preciso a una confessione penitenziale delle colpe storiche dei
cristiani, ma nessuno dei cattolici, almeno finora, ha dimenticato la
lettera apostolica Tertio millennio adveniente e la liturgia profetica
nelle quali Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per i peccati commessi
dai cristiani, in particolare per gli atti di violenza, di persecuzione
e di intolleranza praticate nei confronti degli altri. Ma il tono
minore usato su questo argomento non consente di affermare che la
chiesa si è liberata dalla violenza solo in tempi recenti: questo
significa non solo dimenticare che nei primi quattro secoli di
cristianesimo la violenza si è abbattuta su cristiani che non ne
commettevano alcuna, ma anche ignorare come lungo tutta la storia del
cristianesimo in terre e culture diversissime non sono mai mancati
cristiani che, in nome del vangelo, hanno rifiutato atti di violenza e
di intolleranza anche quando la loro stessa istituzione ecclesiale, in
situazione di potere e di forza, agiva come i potenti di questo mondo.
...
"Il dialogo che batte la violenza" di Enzo Bianchi
Leggi anche:
--------------------------------------- PEDOFILIA E ABORTO, L'ONU ATTACCA IL VATICANO
di Annachiara Valle "Sono
molto dure e molto specifiche le accuse che il Comitato Onu per i
diritti del fanciullo muove alla Santa Sede. Si torna a parlare, per
esempio, delle Case Magdleine, in Irlanda, che fino al 1996 sono state
teatro di abusi e violenze contro le ragazze che vi erano rinchiuse. O
della pratica di spostare i preti pedofili di parrocchia in parrocchia
o di Stato in Stato per insabbiarne i crimini “come è stato documentato
da molte corti di giustizia”. ... Dura replica del Vaticano: questo comitato non ha fatto un buon servizio alle Nazioni Unite. L'ONU ATTACCA IL VATICANO di Annachiara Valle La denuncia e l'ingerenza
di Enzo Bianchi
"... Su questo tema, occorre riconoscerlo, gli ultimi decenni hanno visto un profondo cambio culturale nel quale la soggettività e i diritti dei minori sono emersi con forza, generando un giudizio morale di grave deprecazione per determinati comportamenti: per tutta la società occidentale, chiese comprese, i delitti di pedofilia sono diventati “delicta graviora”, reati tra i più gravi, e la condanna li colpisce con una forza sconosciuta in precedenza. Ora
il documento della Commissione ONU per i diritti dei minori riaccende
doverosamente l’attenzione sugli abusi verso i minori da parte di
persone – preti, religiosi, educatori – con responsabilità all’interno
della chiesa cattolica. Non andrebbe tuttavia dimenticato che i dati
attestano come la percentuale di tali crimini commessi all’interno
delle istituzioni cattoliche non si discosti da quella relativa a
qualsiasi tipo di istituzione per i minori, specialmente se prevede la
convivenza quotidiana tra questi e gli educatori. .... Come
si può, parlando di difesa dei minori, passare a rimproverare alla
chiesa cattolica la sua posizione fermamente contraria all’aborto? E
cosa ha a che fare il tipo di approccio teologico o pastorale
all’omosessualità con la depravazione della pedofilia? E a quale altro
stato membro od osservatore presso l’ONU si chiede esplicitamente di
cambiare la propria costituzione o il codice civile o penale, come si
fa con la S. Sede pretendendo che modifichi il Codice di diritto
canonico? L’impressione
che emerge dalla lettura degli stralci del documento affidati ai media
è che si sia voluto affrontare un male certamente detestabile e tenace
non confrontandosi con l’istanza ecclesiale in modo franco e
costruttivo in vista di una comune battaglia per estirparlo, ma
reiterando condanne già espresse, ignorando cambiamenti avvenuti e
considerando più o meno esplicitamente l’interlocutore cattolico come
una controparte che non collabora alla soluzione del problema ma lo
accresce a causa del suo stesso approccio etico. Purtroppo
da alcuni anni si può constatare che da parte di alcune istituzioni
politiche occidentali sta crescendo un’ostilità anticristiana che – non
accogliendo il messaggio etico, soprattutto della chiesa cattolica –
finisce per accusarla di comportamenti che, se han fatto parte del
passato, oggi sono condannati e, per quanto possibile, prevenuti e
impediti. ..."
La denuncia e l'ingerenza di Enzo Bianchi Violenze sui minori: senza alternative. Il cammino di tutta la Chiesa di M. E. Gandolfi Il
dibattito degli ultimi anni ci ha aiutato a scoprire quanto grande sia
stata e sia nella Chiesa la tentazione d’evitare di guardare in faccia
[la] verità»: anche estrapolata dal suo contesto, questa affermazione
avrebbe già di per sé un peso non indifferente. Ma il fatto che sia
stata pronunciata da un cardinale, Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco
di Baviera, in un simposio sul tema delle violenze sessuali contro
minori nel contesto ecclesiale, organizzato in un’università pontificia
(la Gregoriana), a cui hanno partecipato attivamente esponenti di primo
piano delle quattro principali congregazioni vaticane (dottrina della
fede, innanzitutto, vescovi, evangelizzazione dei popoli, religiosi),
ne fa un punto di non ritorno. L’idea del simposio – celebrato dal 6 al 9 febbraio – è nata a partire dalle rivelazioni su casi di violenze contro minori che nell’anno 2010 hanno scosso la Chiesa cattolica, e, tra le Chiese locali, anche quella tedesca. «Per quanto mi riguarda – ha detto il card. Marx – posso affermare che l’anno 2010 (…) è stato l’anno peggiore e più doloroso della mia vita». Il caso del collegio Canisius, retto dai gesuiti, ha chiamato in causa direttamente la Compagnia, che si è attivata non solo per dare corso alle denunce ma anche per avviare programmi di prevenzione (cf. Regno-att. 4,2010,83; 6,2010,166; Regno-doc. 17,2010,567). Di lì il passo a rivolgersi alla «propria» università e in particolare all’Istituto di psicologia è stato breve... --------------------------------------- ... Suor May Ann Walsh,
portavoce della Conferenza Episcopale americana, commenta con sagacia
il testo Onu: “Chiunque porti attenzione sul problema (degli abusi
sessuali) contribuisce a risolverlo…”, ma mischiarlo con aborto e
contraccezione rischia di far caos, “Purtroppo hanno gettato tutto nel
lavandino e indebolito il rapporto. Aborto e contraccezione sono temi
che scatenano guerre culturali, gli abusi sessuali non son temi da
scontro culturale, sono un peccato e un crimine”...
Gianni Riotta: Burocrati e moralisti a Palazzo di Vetro Severissimo atto d’accusa nei
confronti del Vaticano da parte della Commissione Onu per
i diritti dei minori sulla questione dei preti pedofili. «La
Santa sede – si legge nel più corposo dei rapporti presentati ieri
a Ginevra – non ha riconosciuto l’ampiezza dei crimini
commessi, non ha preso le necessarie misure per affrontare
i casi di abuso sessuale e per proteggere i bambini
e ha adottato politiche e pratiche che hanno portato
a una continuazione degli abusi e all’impunità dei
responsabili». In sostanza, questa l’accusa dell’Onu, ha tollerato
e permesso che molti preti e religiosi commettessero
abusi e violenze su bambini e minori.
Luca Kocci: L'Onu scomunica la Santa Sede «Che non si possono mettere
insieme casi di trenta o quarant’anni fa con la situazione di oggi,
come se nel frattempo non ci fosse stato un lungo lavoro di
purificazione, modifiche legislative e misure disciplinari più severe
approvate negli ultimi anni. Non so, c’è una sorta di scarto, di
sfasatura. Quello che mi ha sorpreso è l’impressione che fosse già
stato scritto, magari con l’aggiunta di qualche paragrafo dopo
l’incontro del Comitato con la nostra delegazione...»
Gian Guido Vecchi: L’arcivescovo: «Mi hanno fatto parlare ma il giudizio era già stato scritto» (pdf) Il segretario Galantino: le
Nazioni Unite interferiscono sui temi etici. Il documento non tiene
conto di quello che la Chiesa ha fatto di recente e questo non è
corretto
Paolo Rodari: Cei: "I vescovi ora sono a fianco delle vittime ma non chiedeteci di difendere l'aborto" La
prima reazione del Vaticano al rapporto del Comitato Onu per i diritti
dell’infanzia è una robusta cortina fumogena. I termini negativi si
sprecano. Che è ideologico, inesatto. Che interferisce con la libertà
religiosa. Che il rapporto è frutto di pressioni di lobby gay e
pro-aborto... La tesi è che il documento Onu sia marchiato da
“preconcetti”...
In realtà, dietro il muro di gomma innalzato per reagire al colpo, il Vaticano si sta interrogando seriamente sul modo migliore di affrontare la questione. Il nuovo Segretario di Stato, cardinale Parolin, ha dato una risposta prudente: “Ci sarà una risposta articolata… il fatto che la Santa Sede abbia aderito significa proprio la sua volontà di adempiere a tutte le indicazioni della Convenzione (per i diritti dell’infanzia)”... Marco Politi: Scomunica mediatica della Santa Sede contro le accuse Onu (pdf) Non si fermano le polemiche
dopo la pubblicazione, mercoledì scorso a Ginevra, delle osservazioni
conclusive del Comitato Onu per i diritti sui bambini riguardante la
Santa Sede. Pubblichiamo a questo proposito una nota del direttore
della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi (+ Sintesi in
voce di Sergio Centofanti)
Federico Lombardi: Documento Comitato Onu sui minori anomalo, con gravi limiti e oltre le sue competenze (testo+audio) ---------------------------------------------------------------
Angelus/Regina Cæli - Angelus, 2 febbraio 2014 Udienza - 5 febbraio 2014 Omelia - 2 febbraio 2014: Festa della Presentazione del Signore - XVIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata Discorso - Ai rappresentanti del Cammino Neocatecumenale (1° febbraio 2014) Discorso - Ai Presuli della Conferenza Episcopale di Polonia, in visita "ad Limina Apostolorum" (7 febbraio 2014) MESSAGGIO - PER LA QUARESIMA 2014 MESSAGGIO - PER LA XXIX GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ 2014 Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5, 3) --------------------------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Tweet 01/02/2014:
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2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm