"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°18 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 5 all'11 maggio 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 18 maggio 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Pagina in continuo aggiornamento


"Sia festa in tutto l'universo: Cristo, letizia eterna, è risorto!" (S. G. Damasceno)
AUGURI!


I NOSTRI TEMPI



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Giornata mondiale contro la pedofilia


La pedofilia è un argomento che spaventa.
Un mostro della cui esistenza siamo a conoscenza ma che allontaniamo dalla nostra sfera perché convinti che non ci appartenga.
Eppure sappiamo che non è così.
Si nasconde ovunque, i fatti di cronaca purtroppo lo confermano.

  Giornata mondiale contro la pedofilia

E’ iniziata il 25 aprile con una serie di manifestazioni- a livello nazionale ed internazionale, per concludersi la prima domenica di maggio, che quest’anno coincide con il 6 – la giornata internazionale delle vittime della violenza, dell’indifferenza e contro la pedofilia.

  La giornata mondiale contro la pedofilia

Pedofilia, occhio ai social network
Durante le celegrazioni della XVI "Giornata dei Bambini vittime", l'associazione Meter lancia l'allarme: le reti sociali in internet sono frequentate dai pedofili.

  Don Di Noto: "E' un fenomeno dilagante in rete"
  Ecco i numeri dell'orrore
  Le ultime inchieste contro i pedopornografi

Un po’ vademecum, un po’ pubblicazione scientificaTelefono Azzurro Onlus in occasione della IV Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre oggi, pubblica l’ultimo dei suoi ‘Quaderni’ dal titolo:“Pedofilia: Cos’è e come ci si può proteggere. Per genitori ed insegnanti” e Panorama.it vi dà in anteprima la possibilità di scaricarlo cliccando sul link.
Una sorta di manuale che nasce con la voglia di tratteggiare la natura scientifica di un fenomeno, quello della pedofilia, di cui molto si parla ma con frequente inesattezza. Una pubblicazione che vuol essere strumento di conoscenza e, quindi, di prevenzione e contrasto al fenomeno.
Una guida che offre informazioni concrete a insegnanti, educatori, famiglie per capire quando ci si trova in una situazione a rischio e capire come intervenire, come difendere i ragazzi e spiegare loro come difendersi.

  Panorama.it e Telefono azzurro vi presentano il nuovo ‘Quaderno’ contro la pedofilia

Proteggere i bambini dal «lupo cattivo», è «una lotta destinata alla sconfitta», se non si uniscono le forze. Questa l'opinione del ministro della Giustizia, Paola Severino, intervenuta al convegno «La dignità e i diritti dei bambini» organizzato dalla Fondazione Barbareschi alla Camera, in occasione della quarta Giornata Mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia.

  Pedofilia, Severino: uniformare norme Ue sulla circolazione delle immagini in Internet


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Il cambiamento parte dai cittadini
L'acquisto di armi da guerra non è questione che interessa solo gli apparati militari. Molti cittadini segnalano, sul sito del governo, la necessità di ridurre le spese per armamenti e di rinunciare a 131 cacciabombardieri F-35 (circa 20 miliardi di euro)

    I Comuni continuano ad aderire alla campagna "Taglia le ali alle armi"

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“La vera emergenza educativa: la famiglia nel lavoro, nella scuola, nello sport” - Convegno Nazionale Fisc - Fabriano 3-5 maggio 2012


Riscoprire il valore della famiglia in tempo di crisi. È il filo conduttore dell’annuale convegno nazionale promosso dalla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) che si è svolto a Fabriano dal 3 al 5 maggio. Una tre giorni intensa su “La vera emergenza educativa: la famiglia nel lavoro, nella scuola, nello sport”, che ha fatto da cornice al centenario del settimanale “L’Azione” della diocesi di Fabriano - Matelica, guidato da Carlo Cammoranesi.

  Fisc, la famiglia al centro del convegno annuale

La famiglia? «Un patto tra un uomo e una donna sulla base di una reciproca scelta, una relazione generativa almeno nelle intenzioni». I figli? «Sono un bene sociale e per questo necessitano di grandi cure da parte di tutti, specie in questo contesto di recessione demografica». E, in tutto questo, i settimanali cattolici che ruolo hanno? «Educare la persona a prendersi le sue responsabilità». Questi, e tanti altri, i punti toccati da Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione episcopale permanente per la Famiglia, cui ieri, nel bellissimo Teatro Gentile di Fabriano, è toccato aprire di fatto i lavori del convegno nazionale della Fisc, la federazione che riunisce i 189 settimanali cattolici italiani. Come tutti gli anni, da ogni diocesi sono giunti direttori e giornalisti di testate che tutte le settimane entrano in almeno un milione di case. Titolo del convegno è "La vera emergenza educativa: la famiglia. Nel lavoro, nella scuola, nello sport", «una sorta di preludio al VII incontro mondiale delle famiglie che si terrà ai primi di giugno a Milano»

  Fisc, educare alla responsabilità

Intervento del Presidente Francesco Zanotti al Convegno Nazionale della Federazione italiana settimanali cattolici - Fabriano 3-5 maggio 2012

  UN MONUMENTO ALLA FAMIGLIA

Davanti a questi scenari si impone un nuovo inizio. La famiglia non può essere vista solo come un distributore di servizi. Essa è il luogo privilegiato in cui si cresce nei rapporti. In cui si impara ad amare perché si è amati fin da subito. In cui si accoglie la vita, sempre e comunque. Non si tratta solo di un fatto biologico, ma di un gesto d’amore, il più grande gesto d’amore. Con la generazione della vita, la coppia si slancia in avanti, prolunga se stessa. Nella famiglia ci si educa a vicenda, in una circolarità positiva che vede tutti nella condizione di figli. È il luogo principe dell’aiuto reciproco, dello scambio gratuito, dello spendersi per chi è più prossimo.
È l’essenziale, si è ricordato a Fabriano. E bisogna davvero tornare a ciò che conta. Soprattutto in questa fase di gravissima crisi economica che rischia di accentuare le tensioni e di provocare ulteriori strappi. Nella famiglia si costruiscono le relazioni, quel bene che va oltre i valori economici, unici indicatori di una convivenza civile che basa troppo il suo benessere sui valori della produzione. Oltre alle difficoltà economiche, la famiglia attraversa una grave crisi di senso della vita, forse ancor più preoccupante. Alle nuove generazioni si trasmette ciò che si vive. Per ridare speranza bisogna avere un orizzonte alto, che vada oltre, capace di rendere pieni questi nostri giorni terreni. È l’«I care» di don Lorenzo Milani, il tanto evocato e invocato «mi sta a cuore» che fa di un maestro un autentico educatore in grado di contagiare chi gli sta vicino. 

  Per ridare speranza serve un orizzonte alto



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“La vera emergenza educativa: la famiglia nel lavoro, nella scuola, nello sport” - Convegno Nazionale Fisc - Fabriano 3-5 maggio 2012 - VIDEO


Venerdì 4 Maggio 2012 - Teatro Gentile di Fabriano
Tavola Rotonda "La vera emergenza educativa: la famiglia nel lavoro, nella scuola, nello sport"

  Video 1-2-3-4-5

Sabato 5 Maggio 2012 Teatro Piermarini di Matelica 
Tavola Rotonda Sport, una palestra di vita. Uno spazio educativo dove imparare a "vincere"

  Video 1-2-3-4-5


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Oggi si celebra per il sesto anno il “Giorno della memoria delle vittime del terrorismo”.
Istituita solo nel maggio del 2007, la ricorrenza vuole tributare un omaggio a chi ha pagato con la propria vita la difesa dei valori democratici. Una data per testimoniare la validità e il valore del sacrificio compiuto da cittadini e servitori dello Stato per difendere la libertà e l’ordinamento democratico.

    9 MAGGIO: Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi. Per non dimenticare

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"Non si illudano di intimidirci"
Il presidente Napolitano ha accolto al Quirinale i parenti dei 500 uccisi dal terrorismo. E dopo i fatti di Genova, una netta presa di posizione.

    Annachiara Valle:  Napolitano: "Non si illudano di intimidirci"

    Annachiara Valle:  Emilio Perondi, un docente vero

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Un barcone approda su una spiaggia di Malta, nel bel mezzo di una festa. Sette cadaveri gettati in mare. Sono oltre 18 mila le vittime dal 1988.

    Stefano Pasta:  Mediterraneo, sbarchi senza fine

A Palermo, grazie ad una mostra virtuale, gli studenti e i cittadini potranno immergersi nei problemi e nelle aspirazioni degli immigrati; potranno immedesimarsi nelle richieste dei profughi e nei diritti negati; potranno sperimentare la durezza dei “viaggi della speranza” e la fatica dell’integrazione nella società.

    Pietro Scaglione:  Palermo, nasce il museo dei migranti

Martedì 8 maggio 2012, CISS ha inaugurato a Palermo, presso il Centro Salesiano Santa Chiara, piazza Santa Chiara 11, la mostra interattiva “ROTTE MIGRANTI. Un viaggio diverso dagli altri”, un percorso sull’esperienza della migrazione e del viaggio migratorio vissuto attraverso il gioco di ruolo.

    Pietro Scaglione:  Inaugurata a Palermo la mostra/gioco "Rotte Migranti"


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Pena di morte: si allunga la lista dei Paesi abolizionisti, compresi diversi Stati Usa. Anche se solo 73 membri dell’Onu hanno finora firmato il secondo protocollo della Convenzione sui diritti civili e politici che abolisce le esecuzioni capitali, sono circa 140 su 193 i Paesi che non eseguono condanne capitali per legge o per prassi. La Mongolia è stata l’ultima ad aderire. Negli Stati Uniti, in California sono state raccolte 800mila firme e il 6 novembre si voterà un referendum abrogativo.

   Francesco Pistocchini:  Contro la pena di morte: l'impegno delle religioni

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Notizie dal mondo




La crisi può e deve essere un movimento di cambiamento e la Chiesa deve saperne cogliere le potenzialità intrinseche. I disoccupati, i giovani, gli imprenditori, la società ha bisogno di Dio, ha bisogno della Chiesa, ha bisogno di una speranza che, mai come ora, ridia senso ad un vuoto che qualcuno chiama vita.

   REPUBBLICA:  Niger, 9 milioni di persone senza cibo La siccità sta devastando il paese (testo+video)

Essere connessi può rappresentare un prerequisito per uscire da una situazione di indigenza. Non è però l’unica condizione. Le tecnologie abilitano lo sviluppo se sono accessibili, sia geograficamente sia economicamente, e diffuse da imprese con un modello di business adeguato alle condizioni reali. È il caso delle tecnologie mobili e della possibilità di pagare e fruire di servizi finanziari attraverso i cellulari. 
Prendiamo il Kenya: vi si contano circa 5 milioni di conti correnti bancari, ma sono oltre 15 milioni le persone che utilizzano i servizi di pagamento mobile di M-Pesa, più di un terzo della popolazione del Paese 

   Giovanni Vannini:  Kenya, abilitare lo sviluppo

La replica del presidente dell’ong nigeriana Environmental Rights Action, Godwin Uyi Ojo, alle dichiarazioni dell’ad Eni riguardo al furto di petrolio ai danni della multinazionale nella regione del Delta del Niger: “vittime, non criminali”. Nell’intervista in audio, Ojo accusa anche la multinazionale italiana di non aver ancora attuato un’efficace bonifica dei terreni contaminati. 

   NIGRIZIA:  Eni in Nigeria: "Scaroni mente" (testo+audio)

Non sono bastati gli appelli di organismi internazionali né la proposta di mediazione avanzata da Onu, Unione africana e Lega araba. Gli Usa guardano altrove per non disturbare Khartoum. E sui Monti Nuba si continua a morire. 

   Franco Moretti:  Calvario Nuba

Dopo un tentato golpe e le dimissioni del presidente Touré, le parti politiche tentano di trovare un accordo per il voto. Ma intanto il nord è in mano agli indipendentisti tuareg e agli islamisti. La Comunità economica dell’Africa occidentale decisa a mantenere l’integrità territoriale del paese.

   Anna Jannello:  Mali, transizione armata

Non è un caso che la decisione sia stata presa in una corte del distretto di Mostar, capoluogo dell’Erzegovina, città simbolo delle divisioni seguite al crollo della ex Jugoslavia, teatro prima di scontri tra serbi e le comunità croata e musulmana, poi di un conflitto tra queste due. Il ponte di Mostar, distrutto da una granata sparata dai croati, divenne un’icona mondiale di odio.

   Christian Elia:  Bosnia - Erzegovina e un futuro condiviso

Dall’Argentina l’ennesima lezione di civiltà. Il Senato ha approvato la Ley de la muerte degna che garantisce il diritto dei malati terminali a rifiutare interventi chirurgici, trattamenti medici e di rianimazione per prolungare una vita ormai segnata. Una decisione che permettere di dire no all’accanimento terapeutico.

   Stella Spinelli:  Argentina, sì alla morte dignitosa

Nouri al-Maliki, primo ministro iracheno, è deciso ad andare fino in fondo alla questione nazionale. Se gli Usa pensano di limitare la capacità di manovra di Baghdad, in particolare nel giocare di sponda con l’Iran, facendo leva sull’elemento etno-nazionale, troveranno pane per i loro denti.

   Christian Elia:  Iraq, ferri corti con gli Usa

La morte, mercoledì scorso, dell’ex Marine trentottenne Jason T. Ready, ha scosso l’America più per la modalità con cui è avvenuta – suicidio, dopo lo sterminio della sua famiglia e di quella della sua compagna – che per le affiliazioni dell’uomo con il movimento neonazista statunitense. E’ invece la sua storia personale, sociale e politica, che dovrebbe aprire uno squarcio, fino a ferirla, in quell’America conservatrice che nasconde a se stessa le sue derive più xenofobe e razziste. 

   Luca Galassi:  La faccia triste dell'America





Lotta alla mafia

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"Giovanni Falcone - Un eroe solo" di Maria Falcone



"Giovanni Falcone - Un eroe solo" di Maria Falcone

 - Il Magistrato nel ricordo della sorella Maria Falcone, ospite di Fabio Fazio con il libro "Giovanni Falcone - Un eroe solo" a Che tempo che fa il 6/05/12
Maria Falcone, ex insegnante di diritto ed economia nelle scuole superiori, è presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, costituita, a Palermo, il 10 dicembre 1992, pochi mesi dopo la strage di Capaci; impegnata in attività di educazione alla legalità soprattutto nelle scuole, il 18 aprile scorso ha pubblicato con la giornalista Francesca Barra, "Giovanni Falcone - Un eroe solo", in cui ripercorre, attraverso i suoi ricordi, il passato, il presente e l’eredità di Giovanni Falcone, come uomo e come magistrato. 
Nel 1995, ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dall’Università degli Studi di San Paolo (Brasile) per il suo impegno sociale e culturale nel combattere la cultura mafiosa.
Sabato 5 maggio le è stata conferita la cittadinanza onoraria della città di Riccione nell'ambito della terza Giornata della Legalità organizzata dal comune romagnolo.

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"Giovanni Falcone un eroe solo" edito da Rizzoli. Un inedito e necessario profilo del giudice e dell'uomo, anche e soprattutto a 20 anni dalla strage. Vi sono raccolti i ricordi di sua sorella, Maria Falcone e di Leonardo Guarnotta, che con lui condivise lo straordinario lavoro del pool, Sergio Lari Procuratore della Repubblica di Caltanissetta, che racconterà a che punto sono le indagini sulle stragi, Loris D'Ambrosio, consigliere del Quirinale, che svelerà un ultimo periodo poco noto, il lavoro e la vita a Roma. "La mia vita non vale un bottone della mia giacca, se non spesa per la giustizia" disse una volta Giovanni Falcone. Era consapevole della fine che avrebbe potuto fare, e che ha fatto il 23 maggio 1992 con la moglie e tre uomini della scorta. Eppure questo non lo ha mai fermato nella lotta alla mafia. Proprio per la sua dedizione assoluta, Falcone è stato un eroe sempre, già ben prima di morire. Da allora il nostro Paese non ha più avuto uomini come lui. In queste pagine la sorella Maria ne ricostruisce un ritratto inedito riflettendo con una giovane donna della nuova generazione "senza eroi" sul significato dell'esempio e sull'evolversi della coscienza civile in Italia

   Scheda libro: Giovanni Falcone - Un eroe solo


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Ricordando Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 34 anni fa


100 passi per ricordare Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 34 anni fa. È questa la distanza che separa quella che era a Cinisi la casa di Impastato - ora sede dell'associazione dedicata a lui e alla mamma - dalla casa di Badalamenti, il boss mafioso che ne decretò l'omicidio. 100 passi che verranno percorsi, il 9 maggio 2012.

   "OLTRE I CONFINI DELLA MEMORIA"

La Sicilia e la Calabria unite nella lotta alla mafia grazie al progetto di un museo diffuso intitolato “Un ponte per la memoria”. Un gemellaggio che culminerà simbolicamente nell’anniversario della morte dell’attivista Peppino Impastato, ucciso a Cinisi il 9 maggio del 1978. Qui domani, alle 10.30, verrà posta sul corso principale, davanti alla sede di Casa memoria, la prima pietra della memoria di un percorso intitolato «I cento pensieri di Peppino». L’iniziativa coinvolge due luoghi, il museo della ‘Ndrangheta di Reggio Calabria e casa Memoria a Cinisi e si concluderà nel marzo 2014. 

   IN RICORDO DI PEPPINO IMPASTATO: Ponte della memoria unirà la siciliana Cinisi a Reggio Calabria

"Arrivai alla politica nel lontano novembre del '65, su basi puramente emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire a una condizione familiare ormai divenuta insostenibile”
Così, Peppino Impastato, descrive le motivazioni del suo avvicinamento alla politica, in una breve nota autobiografica scritta poco tempo prima che venisse assassinato il 9 maggio del 1978. Lo stesso giorno in cui, nel bagagliaio di un auto in via Caetani a Roma, venne rinvenuto il corpo di Aldo Moro. Forse, proprio perché oscurati da tale avvenimento legato alla scena politica nazionale, i fatti e i mandanti dell’efferato omicidio di Peppino Impastato, rimasero a lungo avvolti nell’ombra.

   Peppino Impastato: un eroe contemporaneo che sfidò la mafia

   Visita il sito Peppino Impastato, una vita contro la mafia


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«Tuo fratello e mio padre erano molto diversi. Ma qualcosa li unisce – ha aggiunto -, qualcosa che viene prima e va al di là del fatto di essere stati uccisi, e per di più lo stesso giorno. Credo che entrambi amassero la giustizia e la liberazione, da ottenere con la mite e coraggiosa strada della democrazia, che è tale solo con l'assunzione di responsabilità da parte di ognuno. Come tanti, prima e dopo di loro, hanno pagato questi amori a caro prezzo. Sapevano che poteva succedere, ma non si sono fermati. Un pò vorrei che l'avessero fatto e che non ci avessero lasciati soli. Ma era la loro strada. A noi è rimasto l'incarico gravoso di essere testimoni del loro impegno. Per fortuna oggi - conclude Agnese Moro- possiamo condividere questo onere con un numero sempre più ampio di persone, tra cui tanti giovani, che hanno trovato in Peppino e Aldo degli amici che possono accompagnarli e aiutarli a scegliere la strada giusta»

    Memoria Impastato: oggi la “marcia dei cento passi”


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L'antimafia oggi, tra arte e master
Un mondo in fermento: è quello di chi crede che la lotta ai clan e alla criminalità organizzata passi anche attraverso originali forme di espressione e l'educazione d'eccellenza.

   Alberto Picci:  Nel nome della legalità
   Alberto Picci:  Un master per riutilizzare i beni confiscati alle mafie
   Alberto Picci:  Il Festival regionale contro i boss

Il parroco: "I tempi non sono maturi". E il fratello accusa: terribile lasciarlo solo anche da morto

   Laura Anello:  Messa per Impastato, il no della Chiesa





FEDE E
SPIRITUALITA'




"Il coraggio di sperare oggi"

HOREB n. 61 - 1/2012

TRACCE DI SPIRITUALITA'

A CURA DEI CARMELITANI

Il terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale: è possibile sperare? 

Questo navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze, che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli, credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è speranza”, egli  sente il bisogno di oltrepassare lo scacco dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso. 

Sperare si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la morte non sia inghiottita nella vittoria. 

Giovanni Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati  quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione. 
La speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in libertà e di scegliere ogni  giorno la via della vita. Essa consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo, che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta. Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà. 
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..."  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)

   Ricerche nel Web - Una speranza "crocifissa", ma non sconfitta (pdf)




E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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  La Bibbia in un frammento

"Sul finire della notte egli andò
verso di loro camminando sul mare…
I discepoli, sconvolti, urlarono:
«È un fantasma!»
".


(Matteo 14,25-26)

  Gianfranco Ravasi: «È un fantasma!»



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‎"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 6 maggio 2012


Le Frontiere dello Spirito" puntata del 06.05.2012 V Domenica di Pasqua - Anno B -

Il programma di cultura e attualità religiosa, curato e condotto dal Cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi.

Nella prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Atti degli Apostoli  9,26-31) e un frammento del salmo (21) proclamati nella celebrazione della domenica.

Nella seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, il servizio "Bolivia da scoprire il circuito delle meraviglie".  Il circuito delle prima missioni dei Gesuiti, piccole città-stato di impronta cristiana, dove le popolazioni indigene, devastate dai conquistadores spagnoli e portoghesi, trovavano rifugio, salvezza dalla minaccia di essere schiavizzati. Le "Riduzioni" dove i Gesuiti educavano alla agricoltura, alla lettura, alla scrittura, alla musica, ... insomma quello che fu chiamato il sacro esperimento,  un'avventura straordinaria religiosa, civile, sociale, dello spirito e del cuore, una storia da ricordare e da raccontare.   

   il video della puntata intera sul sito Mediaset


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Uomini e profeti

Fedi e Mondo

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Otto per mille: laicità rispettata?
con Nicola Fiorita, Maria Bonafede, Mariangela Falà
sabato 5 maggio 2012

 

A chi dare l’otto per mille? Qua è la storia di questo meccanismo? Chi ne sono i beneficiari? A che cosa è destinato il gettito raccolto? Quali sono le contraddizioni in questo meccanismo e quali risultano ancora aspetti controversi? Ne parliamo con Nicola Fiorita, che insegna diritto ecclesiastico all’Università della Calabria, e ha compiuto studi importanti nell’ambito della legislazione italiana relativa alla presenza di diverse confessioni religiose nello stato italiano. “Andiamo verso lo svuotamento delle norme costituzionali che regolano il fenomeno religioso e che pure disegnano un modello prudente di diritto ecclesiastico. L’uguale liberta tra tutte le confessioni religiose è divenuta l’uguale libertà tra alcune confessioni religiose, quelle con intesa, con conseguente discriminazione dei gruppi religiosi scomodi (primo fra tutti l’Islam)”. Esistono infatti ancora disuguaglianze notevolissime nell’ambito del trattamento di alcune comunità religiose: tra esse alcune non hanno stipulato alcuna intesa con lo Stato italiano, altre invece, pur avendo sottoscritto delle intese, non beneficiano ancora di nessuna quota. Perché?

Parliamo anche con Maria Bonafede, moderatora della Tavola Valdese, e con Mariangela Falà, vicepresidente dell’Unione Buddista Italiana, per comprendere i diversi atteggiamenti delle varie comunità religiose.

 

    Ascolta


Leggere la Bibbia

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Inizio dell’Evangelo di Gesù, Messia, Figlio di Dio - [Marco 1,1-13 ]
con Enzo Bianchi
domenica 6 maggio 2012

Iniziamo con oggi la lettura del Vangelo secondo Marco, che sarà il filo conduttore della nostra lettura anche degli altri evangeli: quello di Marco è il più antico, quello che ha fatto da fonte, assieme ad altre raccolte di “detti” di Gesù, alla stesura di Matteo e di Luca. (Per Giovanni faremo un discorso a parte). È il vangelo più asciutto nella narrazione, più incisivo nelle intenzioni narrative e teologiche. È quello che inaugura il “genere letterario” vangelo. Se si fa attenzione alla struttura del testo, ai rimandi espliciti e impliciti all’Antico Testamento, ai ricorsi di uno stesso termine in momenti chiave della narrazione, ci si accorgerà che il testo ha una sua coerenza fortissima, che culminerà nell’evento della croce, e nell’annuncio – sobrio, misurato – che non tutto ciò che muore finisce per sempre.

Con Enzo Bianchi iniziamo oggi a leggere il primo capitolo, dove vengono narrati la figura di Giovanni, “colui che immerge” nelle acque i peccatori per la remissione dei peccati, l’immersione di Gesù nelle acque del Giordano e le tentazioni subite nel deserto,  dove “stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo seguivano.


Per “Letteratura” riprendiamo il tema della “voce di uno che grida nel deserto”, come ce lo restituisceFranz Kafka nel racconto “Il messaggio dell’imperatore”.

 

    Ascolta


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"Il segreto di una vita felice? Prendete esempio dal viticoltore" di Silvano Fausti


Viviamo nella supposizione che nulla valga la pena d’essere ripetuto, continuato per dopo. E invece le cose fondamentali si ripetono, mentre quelle ‘uniche’ non sono importanti per la vita. 

Noi oggi siamo per il tutto e subito, per bruciare sensazioni nella supposizione che ci sia nulla che valga la pena d’essere ripetuto, continuato per dopo. Invece, aver la capacità di sostare, di ripetere... gli atti vitali fondamentali avvengono tutti nella ripetizione, dal battito del cuore al respiro.
Le cose fondamentali si ripetono, quelle uniche non sono importanti per la vita. Sospendete per un poco le cose che si ripetono di continuo come il mangiare, il dormire, il respirare, il battere del cuore e vi accorgete che scompare la vita. Cominciare a capire queste cose fondamentali e vederle e assimilarle è il principio della vita interiore, del trovare la propria identità.
Per vedere se una cosa è bella o brutta basta tenerla davanti agli occhi un po’ a lungo, guardarla e riguardarla. Se poi è brutta, la butti via; se è bella, è sempre più bella. Quindi è proprio la ripetizione, la frequentazione che ti fa capire il valore di ciò che hai davanti. Nella frequentazione, nella ripetizione ciò che vedi, ciò che senti ti si sedimenta nel cuore, cominci a gustarlo, comincia a farti vedere la sua bellezza, comincia a sedurti, cominci ad assimilarlo, cominci a viverne. 

   "Il segreto di una vita felice? Prendete esempio dal viticoltore" di Silvano Fausti


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«Sentendo e leggendo quanto si diceva di lui, avevo l’impressione che l’uomo di cui si parlava, le cui immagini erano onnipresenti, non fosse quello di cui stavo preparando il funerale», sbotta Laurent Desmard, segretario dell’Abbé Pierre nei suoi ultimi 5 anni di vita. Tra la quantità di testimonianze emerse dopo la morte dell’Abbé sono state rare, infatti, quelle che evocassero la dimensione spirituale, pur così essenziale in tutta la sua esistenza.

  Danis LefèvreQuel mistero dell'Abbé Pierre

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  Il cristiano vive...
  Ogni tralcio...
  La via di Damasco...
  Le sue parole...
  L'amore...
  Non credere...
  L'amore delicato...



CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



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"I crocifissi di oggi" di Alex Zanotelli


"I crocifissi di oggi" di Alex Zanotelli
Lottando al loro fianco e condividendone le sofferenze, si coglie il significato della Risurrezione.

Ho vissuto anche quest’anno una Pasqua di Gesù crocifisso dall’Impero, fatto fuori perché scomodo. L’ho vissuta con i crocifissi di oggi, camminando e lottando con loro verso la Pasqua, verso la liberazione.
Posso fare ciò perché vivo nel Rione Sanità di Napoli, dove la situazione economica diventa sempre più difficile man mano che si va avanti. E sono sempre i poveri a pagarne le peggiori conseguenze. Qui posso vedere come Napoli sia, in realtà, due città: la città dei ricchi (Vomero, Posillipo, Chiaia) e la città dei diseredati (Scampia, Rione Sanità, Ponticelli, Barra). Sono due mondi che non s’incontrano, né si vogliono incontrare. In questa situazione è importante essere dall’“altra parte”, cioè dalla parte di coloro che soffrono, di coloro che lottano per un mondo altro. Come ha fatto Gesù di Nazaret. Ecco perché noi proclamiamo che è risorto e vivo.
In tutto questo periodo, si è continuata la lotta a fianco dei senza fissa dimora, degli ambulanti, dei migranti, dei disoccupati, dei profughi. Il cammino quaresimale ci ha immersi in queste realtà.

   "I crocifissi di oggi" di Alex Zanotelli


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"Cristiani e politica" il pensiero di don Tonino Bello


Cristiani e politica di don Tonino Bello (27 febbraio 1987) 

Come vede la presenza dei cristiani nel sociale e nel politico?
Anzitutto, non solo sono convinto di quanto afferma la Gaudium et spes, che parla della politica come di “un’arte nobile e difficile”, ma condivido in pieno l’espressione di Paolo VI, il quale afferma che “la politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri”.
Penso, pertanto, che il credente, oggi più che mai, debba accettare il rischio della carità politica, sottoposta per sua natura alla lacerazione delle scelte difficili, alla fatica delle decisioni non da tutti comprese, al disturbo delle contraddizioni e delle conflittualità sistematiche, al margine sempre più largo dell’errore costantemente in agguato.

   Cristiani e politica di don Tonino Bello

«La politica è anzitutto “arte”. Il che significa che chi la pratica deve essere un artista. Un uomo di genio. Una persona di fantasia. Disposta sempre meno alle costrizioni della logica di partito e sempre più all’invenzione creativa che gli viene chiesta dalla irripetibilità della persona. [...]
La politica è, poi, “arte nobile”. Nobile perché legata al mistico rigore di alte idealità. Nobile, perché emergente di incoercibili esigenze di progresso, di pace, di libertà. Nobile, perché ha come fine il riconoscimento della dignità della persona umana nella sua dimensione individuale e comunitaria. [...]
La politica è, infine, “arte nobile e difficile”. Difficile perché le sue regole non sono assolute e imperiture. Sicché, proprio per evitare i rischi dell’ideologia, vanno rimesse continuamente in discussione. Difficile, perché esige il saper vivere nella conflittualità dei partiti, contemperando il rispetto e la lotta, l’accoglimento e il rifiuto, la convergenza e la divaricazione. Difficile, perché richiede, nei credenti in modo particolare, la presa di coscienza della autonomia della politica da ogni ipoteca confessionale, e il riconoscimento della sua laicità e della sua mondanità. Difficile, perché significa affermare, pur nell’ambito della comunità cristiana, un pluralismo di opzioni. [...]
Il cristiano che fa politica deve avere non solo la compassione delle mani e del cuore, ma anche la compassione del cervello. Analizza in profondità le situazioni di malessere. Apporta rimedi sostanziali sottratti alla fosforescenza del precariato. Non fa delle sofferenze della gente l'occasione per gestire i bisogni a scopo di potere. Paga di persona il prezzo di una solidarietà che diventa passione per l'uomo. Addita, in termini planetari e senza paura, i focolai da cui partono le ingiustizie, le violenze, le guerre, le oppressioni, le violazioni dei diritti umani. [...]
Vi auguro, pertanto, che nelle vostre mani i dispositivi di legge si umanizzino, le rigide norme istituzionali si scaldino di passione, e i gelidi rigori del sabato si sciolgano sotto il fiato di un volto che soffre. Benedite la vostra città. Tracciatele un segno di croce prima di addormentarvi la notte. Per chi crede sia un’impetrazione di grazie; per chi non crede sarà una carezza dolcissima.»
(don Tonino Bello)
   Sfoglia e leggi online: "Mistica arte. Lettere sulla politica." di don Tonino Bello

   IL RE E IL PROFETA -Lettere ai politici don Tonino Bello (video)

   Lettere ai politici: sobrietà (audio)
   Lettere ai politici: giustizia (audio)
   Lettere ai politici: pietà (audio)



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JESUS, maggio 2012 Caro Diogneto - 41 Rubrica di ENZO BIANCHI 

Credere nell’altro è un atto di fede umana, dal quale dipende la qualità della convivenza umana, la resistenza alla barbarie, tentazione ricorrente per tutta l’umanità. E l’altro è soprattutto il diverso, lo straniero, grande metafora dell’alterità… Oggi dovremmo re-imparare a credere nell’altro, investendo molte forze per una rieducazione a questa fiducia: gli ultimi decenni sono stati segnati proprio da un venir meno della fede, dal rifiuto radicale di credere, dal rifiuto dell’atto della fiducia come atteggiamento umano. In questa situazione, come possiamo scandalizzarci della crisi della fede in Dio? Se l’atto umano della fede è così fragile, debole e contraddetto, come potrebbe essere facile il credere in Dio? Parafrasando un’affermazione della Prima lettera di Giovanni, potremmo chiederci: se non sappiamo credere nell’altro che vediamo, nell’uomo, come potremo avere fede in Dio che non vediamo (cf. 1Gv 4,20)? 

   Caro Diogneto - 41


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"Pagare le tasse è un dovere etico, purché siano eque" di Bruno Forte


Stringere la cinghia quando le cose vanno male è giusto: lo sa ogni famiglia responsabile. Lo sanno in generale gli italiani, popolo di lavoratori e di risparmiatori, la cui notevole capacità produttiva è basata sulla qualità del lavoro, sull'affidabilità delle competenze, sulla capacità di pensare al futuro misurando l'oggi sul domani. Dunque, è comprensibile come la terapia d'urto del Governo salva-Italia non abbia di per sé provocato quel rigetto immediato e generalizzato, che alcune frange estreme avrebbero voluto e sperato.
È comunque in atto una ricerca della misura legata al principio di equità, ampiamente richiesta dai più: ne sono prova i disagi di queste settimane intorno alle proposte avanzate per uscire dalla crisi e promuovere la crescita, riscontrabili fra le stesse forze politiche che sostengono il premier. È questo senso della misura fra rigore, equità e sviluppo che vale la pena di esplorare brevemente, soprattutto nel suo profilo etico.
Perché l'incontro di economia ed etica - proposto in maniera articolata e convincente dall'Enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate - trova proprio qui un "caso serio" di verifica tutt'altro che teorica o senza conseguenze. Sono tre i principi cui vorrei accennare: il dovere morale di pagare le tasse; l'esigenza etico-sociale che esse siano eque; l'affidabilità delle garanzie offerte da chi governa e dal quadro economico-politico generale circa il buon uso del denaro pubblico.

   "Pagare le tasse è un dovere etico, purché siano eque" di Bruno Forte


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Fede in tempo di crisi: opportunità o condanna?



Tutti lo sanno. Viviamo in un momento storico difficile: l'economia è in recessione, il lavoro non c'è, la politica non capisce i bisogni delle persone, i giovani sembrano non avere futuro. Siamo circondati da allarmismi continui sul futuro degli Stati più deboli, la cassa integrazione sembra lo scenario più roseo possibile per un numero sempre maggiore di, ormai ex, lavoratori. Gli imprenditori non hanno accesso al credito e quelli onesti sono sempre più morsi nella stretta di una finanza che da troppo tempo è al di là della realtà.
In questo scenario nero e apparentemente senza speranza, viviamo un'altra crisi, molto meno famosa e profonda ma comunque sconvolgente.
Viviamo in un Paese cattolico se non per fede almeno per tradizione. Un Paese in cui la maggior parte dei genitori porta i figli al catechismo durante la settimana, a giocare a calcio o a pallavolo nella squadra dell'oratorio, a fare il presepio vivente la sera della vigilia. Da qualche anno è però in atto quello che alcuni definiscono la "secolarizzazione della società", quel processo che porta allo svuotamento delle chiese la domenica mattina, all'appiattimento della cultura cattolica comune, alla rinascita di paure ataviche e senza senso per il povero e il diverso.
Che cosa ci possono insegnare queste due crisi manifestatesi di pari passo e in maniera così tanto stravolgente?
   Fede in tempo di crisi: opportunità o condanna?


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“Arte, bellezza e trascendenza” Cortile dei Gentili Barcellona17 e 18 maggio



Dopo l’appuntamento dello scorso settembre a Firenze, il Cortile dei Gentili – la struttura vaticana nata all’interno del Pontificio Consiglio della Cultura per promuovere il dialogo tra credenti e non credenti – torna su uno dei territori privilegiati dell’incontro fra culture diverse, quello dell’arte. Sarà infatti dedicato al tema “Arte, bellezza e trascendenza” il nuovo appuntamento internazionale in programma il 17 e 18 maggio, in Spagna, a Barcellona. Sui contenuti di queste due giornate "catalane"’ del Cortile, ascoltiamo il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, al microfono di Fabio Colagrande a Radio Vaticana 

   Il cardinale Ravasi: il Cortile dei Gentili a Barcellona per mettere in dialogo spiritualità e bellezza (audio)

Il Cortile dei Gentili, la struttura permanente voluta da papa Benedetto XVI per il dialogo con i "non-credenti", arriva in Spagna, a Barcellona, dove il 17 e 18 maggio affronterà il tema : "ARTE, BELLEZZA E TRASCENDENZA".
Un evento, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi, e dall'arcivescovo di Barcellona, cardinal Lluis Martinez Sistach, e in collaborazione con H2Onews, piattaforma multimediale internazionale e Aleteia, rete sociale cristiana, con cui è stata raggiunta una stretta cooperazione.
L’iniziativa si articolerà in dibattiti di alto profilo culturale tra alcuni degli intellettuali e degli artisti catalani più prestigiosi, e in eventi artistici di grande suggestione.

   COMUNICATO STAMPA: BARCELLONA, CAPITALE MONDIALE DEL DIALOGO TRA LA FEDE E LA CULTURA

Due giorni intensi di dialogo tra intellettuali ed artisti catalani di altro profilo. A ospitare gli incontri, il Museo nazionale d’arte della Catalogna, l’Università di Barcellona, l’Istituto di studi catalani, la Basilica della Sagrada Familia, dove culminerà il Cortile nel dialogo tra poesia e musica, con la presenza di 700 coristi a rievocare – ha spiegato il cardinale Ravasi – la bellezza e l’armonia nella diversità polifonica delle voci. Barcellona e tutta la Catalogna, città e regione di feconda tradizione artistica, come ha sottolineato ilcardinale Sistach nel servizio di Roberta Gisotti a Radio Vaticana

   Il Cortile dei Gentili a Barcellona. Il cardinale Sistach: il mondo ha bisogno della bellezza (audio)

Conferenza stampa di presentazione dell'evento del Cortile dei Gentili che si terrà a Barcellona il 17 e 18 Maggio attorno al tema generale "Arte, Bellezza e Trascendenza".

   video


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I cattolici in politica: "Cattolici e politica (dopo il voto)" di Andrea Tornielli - "Più sussidiarietà (ma quella vera)" di Giorgio Bernardelli


Mi scuserete, se mi permetto anch’io di commentare il voto di domenica scorsa. Sarà vero che i grillini del movimento Cinque stelle non hanno ottenuto il boom sperato, e forse che Pdl non è stato sconfitto come ci si aspettava e in fondo meritava (ha perso le elezioni, però poteva perderle anche peggio!); sarà vero che c’è stato l’astensionismo ma che in fondo potevano astenersi in molti di più… Non potrei immaginare una reazione più lontana dalla realtà di questi commenti “lunari” del giorno dopo. I nostri politici – le stesse facce da dieci, venti, trent’anni – non sembrano aver percepito (o se l’hanno percepito fan finta di niente) la distanza ormai siderale che esiste tra la maggior parte di loro e il Paese reale.
Le furbate sul finanziamento pubblico ai partiti, i tagli ai privilegi che non si fanno, la mancanza di segnali concreti di un cambiamento di rotta, provocano disaffezione, rabbia, astensionismo.

   Cattolici e politica (dopo il voto) di Andrea Tornielli

... Il problema dei cattolici in politica oggi - dice in sostanza Tornielli - è un deficit di visione, un'incapacità di elaborare un progetto complessivo per il Paese e di metterlo in circolo. Perché questo fu il grande contributo che i cattolici, insieme ad altre anime importanti di quel momento storico, seppero proporre nel dopoguerra. Se questo è vero, però, secondo me occorre porsi anche un'altra domanda: perché facciamo così fatica a proporre una sintesi? Per quale motivo il cattolico che milita in questo o nell'altro schieramento tende a enfatizzare i suoi cavalli di battaglia, senza riuscire più a proporre sul serio un'idea complessiva del bene comune?
Io una mia idea ce l'ho. Non credo che sia tanto un problema di persone: ne conosco di degnissime che in questi ultimi anni hanno scelto di mettersi in gioco in politica. Credo però che il limite stia piuttosto in una debolezza di fondo del pensiero cattolico di oggi su uno dei fondamenti del magistero sociale: il principio di sussidiarietà.

   Più sussidiarietà (ma quella vera) di Giorgio Bernardelli


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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Non possiamo rimanere indifferenti: il 9 maggio alle ore 20,30, il Colosseo si spegne per ricordare i cristiani uccisi in preghiera in Nigeria, in Kenya e in ogni parte del mondo

  Fiaccolata di solidarietà per i cristiani vittime di discriminazione e persecuzione

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POLITICA



Hanno votato Francia e Grecia e, sia pure parzialmente e localmente, hanno votato anche gli italiani. Sembra cambiare tutto ma i vincoli europei rimangono e, chiunque vinca, il 18 giugno arriva l’IMU. Tra gli ospiti di Giovanni Floris il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, Anna Maria Bernini del PdL, il sindaco di Torino Piero Fassino, il leader di SeL Nichi Vendola, l’economista Alberto Quadrio Curzio, il direttore della Stampa Mario Calabresi, l’editorialista del Corriere della sera Gianantonio Stella, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)

  BALLARO': Puntata del 08/05/12 (video puntata integrale)

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Elezioni amministrative: per quanto mi sforzi, non riesco a trovare nulla che non fosse prevedibile e previsto. Più che rivelarci lo stato d’animo dell’elettorato, questi risultati non fanno che certificare quel che si vedeva già benissimo prima, a occhio nudo.

  Luca RicolfiSberleffo e castigo

Pdl e Lega senza leader e identità. il Pd tiene, Grillo forte sul territorio. Il Carroccio resiste ma a fatica. La valenza politica del Movimento 5 Stelle. Eccoli, i verdetti del voto per le comunali. Con effetti politici importanti sul piano nazionale

  Ilvo DiamantiLa Terza Repubblica che non sa dove andare

Il tentativo è di raffreddare un'eccitazione post-elettorale che può portare ad una fuga dalle responsabilità; e di lavorare sul fronte europeo per far capire che soltanto soluzioni prese d'intesa con gli alleati dell'Ue possono avere riflessi positivi e duraturi anche sull'Italia. Mario Monti, però, non sembra illudersi: e soprattutto non vuole regalare illusioni. L'uscita alla crisi economica, avverte, «non può essere troppo immediata». Richiede azioni «all'interno e sull'Europa». E agli alleati, Pdl in testa, frastornati dai risultati delle amministrative di domenica e lunedì, ricorda che forzare i tempi per allentare il rigore avrebbe effetti devastanti.

  Massimo FrancoIl premier raffredda la voglia dei partiti di smarcarsi dal rigore

Il giorno dopo il piccolo terremoto elettorale, si misurano le crepe di un sistema politico che scricchiola. Può darsi che le liste di Beppe Grillo non abbiano avuto un successo decisivo, come ha notato Napolitano, ma certo sono uno degli elementi di autentica novità del voto amministrativo.

  Stefano FolliPolitiche da ricostruire



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 BENEDETTO XVI
 





 
    Angelus/Regina Cæli - 6 maggio 2012

      Udienza - 9 maggio 2012

      DiscorsoAlle nuove Reclute della Guardia Svizzera Pontificia, con i familiari, in occasione del Giuramento (7 maggio 2012)

      DiscorsoAlla Delegazione del "Latin American Jewish Congress" (10 maggio 2012)

      DiscorsoAlla Comunità del Pontificio Collegio Spagnolo di Roma (10 maggio 2012)

      DiscorsoAi Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie (11 maggio 2012)

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REGINA CÆLI di Benedetto XVI


... La libertà di scegliere può portare un uomo a fare grandi cose. La libertà di scegliere Cristo porta un uomo a fare cose più grandi di Lui. È una promessa del Vangelo ed è il senso della liturgia della quinta domenica di Pasqua, sulla quale Benedetto XVI ha imbastito la sua riflessione. Il tralcio unito alla vite che porta frutto, oppure il tralcio che non lo è e diventa sterile: per un cristiano, comprendere questa verità vuol dire aver capito l’essenza del suo cammino di fede...

   Il Papa al Regina Caeli: la nostra libertà è essere di Cristo. Il sostegno a "Meter" che tutela i minori dagli abusi

   il testo integrale del REGINA CÆLI di Benedetto XVI di Domenica, 6 maggio 2012

   il video



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OPINIONI E COMMENTI


Mezzo secolo dopo, una grossa parte della documentazione del Concilio è ancora in attesa di essere riordinata e studiata. Alcuni documenti di rilievo sono andati persino smarriti. La denuncia choc di un archivista 

  Sandro MagisterLe carte perdute del Vaticano II

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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm