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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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Pagina in continuo aggiornamento
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"Sia festa in tutto l'universo: Cristo, letizia eterna, è risorto!" (S. G. Damasceno)
AUGURI!
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Giornata mondiale contro la pedofilia
La pedofilia è un argomento che spaventa.
Un mostro della cui esistenza siamo a conoscenza ma che allontaniamo dalla nostra sfera perché convinti che non ci appartenga.
Eppure sappiamo che non è così.
Si nasconde ovunque, i fatti di cronaca purtroppo lo confermano.
Giornata mondiale contro la pedofilia
E’
iniziata il 25 aprile con una serie di manifestazioni- a livello
nazionale ed internazionale, per concludersi la prima domenica di
maggio, che quest’anno coincide con il 6 – la giornata internazionale
delle vittime della violenza, dell’indifferenza e contro la pedofilia.
La giornata mondiale contro la pedofilia
Pedofilia, occhio ai social network
Durante
le celegrazioni della XVI "Giornata dei Bambini vittime",
l'associazione Meter lancia l'allarme: le reti sociali in internet sono
frequentate dai pedofili.
Don Di Noto: "E' un fenomeno dilagante in rete"
Ecco i numeri dell'orrore
Le ultime inchieste contro i pedopornografi
Un
po’ vademecum, un po’ pubblicazione scientificaTelefono Azzurro
Onlus in
occasione della IV Giornata nazionale contro la pedofilia e la
pedopornografia che ricorre oggi, pubblica l’ultimo dei suoi ‘Quaderni’
dal titolo:“Pedofilia: Cos’è e come ci si può proteggere. Per genitori
ed insegnanti” e Panorama.it vi dà in anteprima la possibilità di
scaricarlo cliccando sul link.
Una
sorta di manuale che nasce con la voglia di tratteggiare la natura
scientifica di un fenomeno, quello della pedofilia, di cui molto si
parla ma con frequente inesattezza. Una pubblicazione che vuol essere
strumento di conoscenza e, quindi, di prevenzione e contrasto al
fenomeno.
Una
guida che offre informazioni concrete a insegnanti, educatori, famiglie
per capire quando ci si trova in una situazione a rischio e capire come
intervenire, come difendere i ragazzi e spiegare loro come difendersi.
Panorama.it e Telefono azzurro vi presentano il nuovo ‘Quaderno’ contro la pedofilia
Proteggere
i bambini dal «lupo cattivo», è «una lotta destinata alla sconfitta»,
se non si uniscono le forze. Questa l'opinione del ministro della
Giustizia, Paola Severino, intervenuta al convegno «La dignità e i
diritti dei bambini» organizzato dalla Fondazione Barbareschi alla
Camera, in occasione della quarta Giornata Mondiale contro la pedofilia
e la pedopornografia.
Pedofilia, Severino: uniformare norme Ue sulla circolazione delle immagini in Internet
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Il cambiamento parte dai cittadini
L'acquisto di armi da guerra non è questione che interessa solo gli
apparati militari. Molti cittadini segnalano, sul sito del governo, la
necessità di ridurre le spese per armamenti e di rinunciare a 131
cacciabombardieri F-35 (circa 20 miliardi di euro)
I Comuni continuano ad aderire alla campagna "Taglia le ali alle armi"
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Riscoprire
il valore della famiglia in tempo di crisi. È il filo conduttore
dell’annuale convegno nazionale promosso dalla Federazione italiana
settimanali cattolici (Fisc) che si è svolto a Fabriano dal 3 al 5
maggio. Una tre giorni intensa su “La vera emergenza educativa: la
famiglia nel lavoro, nella scuola, nello sport”, che ha fatto da
cornice al centenario del settimanale “L’Azione” della diocesi di
Fabriano - Matelica, guidato da Carlo Cammoranesi.
Fisc, la famiglia al centro del convegno annuale
La
famiglia? «Un patto tra un uomo e una donna sulla base di una reciproca
scelta, una relazione generativa almeno nelle intenzioni». I figli?
«Sono un bene sociale e per questo necessitano di grandi cure da parte
di tutti, specie in questo contesto di recessione demografica». E, in
tutto questo, i settimanali cattolici che ruolo hanno? «Educare la
persona a prendersi le sue responsabilità». Questi, e tanti altri, i
punti toccati da Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della
Commissione episcopale permanente per la Famiglia, cui ieri, nel
bellissimo Teatro Gentile di Fabriano, è toccato aprire di fatto i
lavori del convegno nazionale della Fisc, la federazione che riunisce i
189 settimanali cattolici italiani. Come tutti gli anni, da ogni
diocesi sono giunti direttori e giornalisti di testate che tutte le
settimane entrano in almeno un milione di case. Titolo del convegno è
"La vera emergenza educativa: la famiglia. Nel lavoro, nella scuola,
nello sport", «una sorta di preludio al VII incontro mondiale delle
famiglie che si terrà ai primi di giugno a Milano»
Fisc, educare alla responsabilità
Intervento
del Presidente Francesco Zanotti al Convegno Nazionale della
Federazione italiana settimanali cattolici - Fabriano 3-5 maggio 2012
UN MONUMENTO ALLA FAMIGLIA
Davanti
a questi scenari si impone un nuovo inizio. La famiglia non può
essere vista solo come un distributore di servizi. Essa è il luogo
privilegiato in cui si cresce nei rapporti. In cui si impara ad amare
perché si è amati fin da subito. In cui si accoglie la vita, sempre e
comunque. Non si tratta solo di un fatto biologico, ma di un gesto
d’amore, il più grande gesto d’amore. Con la generazione della vita, la
coppia si slancia in avanti, prolunga se stessa. Nella famiglia ci si
educa a vicenda, in una circolarità positiva che vede tutti nella
condizione di figli. È il luogo principe dell’aiuto reciproco, dello
scambio gratuito, dello spendersi per chi è più prossimo.
È
l’essenziale, si è ricordato a Fabriano. E bisogna davvero tornare a
ciò che conta. Soprattutto in questa fase di gravissima crisi economica
che rischia di accentuare le tensioni e di provocare ulteriori strappi.
Nella famiglia si costruiscono le relazioni, quel bene che va oltre i
valori economici, unici indicatori di una convivenza civile che basa
troppo il suo benessere sui valori della produzione. Oltre alle
difficoltà economiche, la famiglia attraversa una grave crisi di senso
della vita, forse ancor più preoccupante. Alle nuove generazioni si
trasmette ciò che si vive. Per ridare speranza bisogna avere un
orizzonte alto, che vada oltre, capace di rendere pieni questi nostri
giorni terreni. È l’«I care» di don Lorenzo Milani, il tanto evocato e
invocato «mi sta a cuore» che fa di un maestro un autentico educatore
in grado di contagiare chi gli sta vicino.
Per ridare speranza serve un orizzonte alto
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Venerdì 4 Maggio 2012 - Teatro Gentile di Fabriano
Tavola Rotonda "La vera emergenza educativa: la famiglia nel lavoro, nella scuola, nello sport"
Video 1-2-3-4-5
Sabato 5 Maggio 2012 Teatro Piermarini di Matelica
Tavola Rotonda Sport, una palestra di vita. Uno spazio educativo dove imparare a "vincere"
Video 1-2-3-4-5
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Oggi si celebra per il sesto anno il “Giorno della memoria delle vittime del terrorismo”.
Istituita solo nel maggio del 2007, la ricorrenza vuole tributare un
omaggio a chi ha pagato con la propria vita la difesa dei valori
democratici. Una data per testimoniare la validità e il valore del
sacrificio compiuto da cittadini e servitori dello Stato per difendere
la libertà e l’ordinamento democratico.
9 MAGGIO: Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi. Per non dimenticare
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"Non si illudano di intimidirci"
Il presidente Napolitano ha accolto al Quirinale i parenti dei 500
uccisi dal terrorismo. E dopo i fatti di Genova, una netta presa di
posizione.
Annachiara Valle: Napolitano: "Non si illudano di intimidirci"
Annachiara Valle: Emilio Perondi, un docente vero
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Un
barcone approda su una spiaggia di Malta, nel bel mezzo di una festa.
Sette cadaveri gettati in mare. Sono oltre 18 mila le vittime dal 1988.
Stefano Pasta: Mediterraneo, sbarchi senza fine
A Palermo, grazie ad una mostra
virtuale, gli studenti e i cittadini potranno immergersi nei problemi e
nelle aspirazioni degli immigrati; potranno immedesimarsi nelle
richieste dei profughi e nei diritti negati; potranno sperimentare la
durezza dei “viaggi della speranza” e la fatica dell’integrazione nella
società.
Pietro Scaglione: Palermo, nasce il museo dei migranti
Martedì
8 maggio 2012, CISS ha inaugurato a Palermo, presso il Centro Salesiano
Santa Chiara, piazza Santa Chiara 11, la mostra interattiva “ROTTE
MIGRANTI. Un viaggio diverso dagli altri”, un percorso sull’esperienza
della migrazione e del viaggio migratorio vissuto attraverso il gioco
di ruolo.
Pietro Scaglione: Inaugurata a Palermo la mostra/gioco "Rotte Migranti"
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Pena
di morte: si allunga la lista dei Paesi abolizionisti, compresi diversi
Stati Usa. Anche se solo 73 membri dell’Onu hanno finora firmato il
secondo protocollo della Convenzione sui diritti civili e politici che
abolisce le esecuzioni capitali, sono circa 140 su 193 i Paesi che non
eseguono condanne capitali per legge o per prassi. La Mongolia è stata
l’ultima ad aderire. Negli Stati Uniti, in California sono state
raccolte 800mila firme e il 6 novembre si voterà un referendum
abrogativo.
Francesco Pistocchini: Contro la pena di morte: l'impegno delle religioni
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La
crisi può e deve essere un movimento di cambiamento e la Chiesa deve
saperne cogliere le potenzialità intrinseche. I disoccupati, i giovani,
gli imprenditori, la società ha bisogno di Dio, ha bisogno della
Chiesa, ha bisogno di una speranza che, mai come ora, ridia senso ad un
vuoto che qualcuno chiama vita.
REPUBBLICA: Niger, 9 milioni di persone senza cibo La siccità sta devastando il paese (testo+video)
Essere
connessi può rappresentare un prerequisito per uscire da una situazione
di indigenza. Non è però l’unica condizione. Le tecnologie abilitano lo
sviluppo se sono accessibili, sia geograficamente sia economicamente, e
diffuse da imprese con un modello di business adeguato alle condizioni
reali. È il caso delle tecnologie mobili e della possibilità di pagare
e fruire di servizi finanziari attraverso i cellulari.
Prendiamo il Kenya: vi si contano circa 5 milioni di conti correnti
bancari, ma sono oltre 15 milioni le persone che utilizzano i servizi
di pagamento mobile di M-Pesa, più di un terzo della popolazione del
Paese
Giovanni Vannini: Kenya, abilitare lo sviluppo
La replica del presidente dell’ong
nigeriana Environmental Rights Action, Godwin Uyi Ojo, alle
dichiarazioni dell’ad Eni riguardo al furto di petrolio ai danni della
multinazionale nella regione del Delta del Niger: “vittime, non
criminali”. Nell’intervista in audio, Ojo accusa anche la
multinazionale italiana di non aver ancora attuato un’efficace bonifica
dei terreni contaminati.
NIGRIZIA: Eni in Nigeria: "Scaroni mente" (testo+audio)
Non
sono bastati gli appelli di organismi internazionali né la proposta di
mediazione avanzata da Onu, Unione africana e Lega araba. Gli Usa
guardano altrove per non disturbare Khartoum. E sui Monti Nuba si
continua a morire.
Franco Moretti: Calvario Nuba
Dopo un tentato golpe e le
dimissioni del presidente Touré, le parti politiche tentano di trovare
un accordo per il voto. Ma intanto il nord è in mano agli
indipendentisti tuareg e agli islamisti. La Comunità economica
dell’Africa occidentale decisa a mantenere l’integrità territoriale del
paese.
Anna Jannello: Mali, transizione armata
Non è un caso che la
decisione sia stata presa in una corte del distretto di Mostar,
capoluogo dell’Erzegovina, città simbolo delle divisioni seguite al
crollo della ex Jugoslavia, teatro prima di scontri tra serbi e le
comunità croata e musulmana, poi di un conflitto tra queste due. Il
ponte di Mostar, distrutto da una granata sparata dai croati, divenne
un’icona mondiale di odio.
Christian Elia: Bosnia - Erzegovina e un futuro condiviso
Dall’Argentina l’ennesima lezione di civiltà. Il Senato ha approvato la Ley de la muerte degna che
garantisce il diritto dei malati terminali a rifiutare interventi
chirurgici, trattamenti medici e di rianimazione per prolungare una
vita ormai segnata. Una decisione che permettere di dire no
all’accanimento terapeutico.
Stella Spinelli: Argentina, sì alla morte dignitosa
Nouri
al-Maliki, primo ministro iracheno, è deciso ad andare fino in fondo
alla questione nazionale. Se gli Usa pensano di limitare la capacità di
manovra di Baghdad, in particolare nel giocare di sponda con l’Iran,
facendo leva sull’elemento etno-nazionale, troveranno pane per i loro
denti.
Christian Elia: Iraq, ferri corti con gli Usa
La
morte, mercoledì scorso, dell’ex Marine trentottenne Jason T. Ready, ha
scosso l’America più per la modalità con cui è avvenuta – suicidio,
dopo lo sterminio della sua famiglia e di quella della sua compagna –
che per le affiliazioni dell’uomo con il movimento neonazista
statunitense. E’ invece la sua storia personale, sociale e politica,
che dovrebbe aprire uno squarcio, fino a ferirla, in quell’America
conservatrice che nasconde a se stessa le sue derive più xenofobe e
razziste.
Luca Galassi: La faccia triste dell'America
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Giovanni Falcone - Un eroe solo" di Maria Falcone
"Giovanni Falcone - Un eroe solo" di Maria Falcone
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Il Magistrato nel ricordo della sorella Maria Falcone, ospite di Fabio
Fazio con il libro "Giovanni Falcone - Un eroe solo" a Che tempo
che fa il 6/05/12
Maria Falcone, ex insegnante di diritto ed economia nelle scuole
superiori, è presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone,
costituita, a Palermo, il 10 dicembre 1992, pochi mesi dopo la strage
di Capaci; impegnata in attività di educazione alla legalità
soprattutto nelle scuole, il 18 aprile scorso ha pubblicato con la
giornalista Francesca Barra, "Giovanni Falcone - Un eroe solo", in cui
ripercorre, attraverso i suoi ricordi, il passato, il presente e
l’eredità di Giovanni Falcone, come uomo e come magistrato.
Nel 1995, ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dall’Università degli
Studi di San Paolo (Brasile) per il suo impegno sociale e culturale nel
combattere la cultura mafiosa.
Sabato 5 maggio le è stata conferita la cittadinanza onoraria della
città di Riccione nell'ambito della terza Giornata della Legalità
organizzata dal comune romagnolo.
video
"Giovanni Falcone un eroe solo" edito
da Rizzoli. Un inedito e necessario profilo del giudice e dell'uomo,
anche e soprattutto a 20 anni dalla strage. Vi sono raccolti i ricordi
di sua sorella, Maria Falcone e di Leonardo Guarnotta, che con lui
condivise lo straordinario lavoro del pool, Sergio Lari Procuratore
della Repubblica di Caltanissetta, che racconterà a che punto sono le
indagini sulle stragi, Loris D'Ambrosio, consigliere del Quirinale, che
svelerà un ultimo periodo poco noto, il lavoro e la vita a Roma. "La
mia vita non vale un bottone della mia giacca, se non spesa per la
giustizia" disse una volta Giovanni Falcone. Era consapevole della fine
che avrebbe potuto fare, e che ha fatto il 23 maggio 1992 con la moglie
e tre uomini della scorta. Eppure questo non lo ha mai fermato nella
lotta alla mafia. Proprio per la sua dedizione assoluta, Falcone è
stato un eroe sempre, già ben prima di morire. Da allora il nostro
Paese non ha più avuto uomini come lui. In queste pagine la sorella
Maria ne ricostruisce un ritratto inedito riflettendo con una giovane
donna della nuova generazione "senza eroi" sul significato dell'esempio
e sull'evolversi della coscienza civile in Italia
Scheda libro: Giovanni Falcone - Un eroe solo
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Ricordando Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 34 anni fa
100 passi
per ricordare Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 34 anni fa. È
questa la distanza che separa quella che era a Cinisi la casa di
Impastato - ora sede dell'associazione dedicata a lui e alla mamma -
dalla casa di Badalamenti, il boss mafioso che ne decretò l'omicidio.
100 passi che verranno percorsi, il 9 maggio 2012.
"OLTRE I CONFINI DELLA MEMORIA"
La
Sicilia e la Calabria unite nella lotta alla mafia grazie al progetto
di un museo diffuso intitolato “Un ponte per la memoria”. Un
gemellaggio che culminerà simbolicamente nell’anniversario della morte
dell’attivista Peppino Impastato, ucciso a Cinisi il 9 maggio del 1978.
Qui domani, alle 10.30, verrà posta sul corso principale, davanti alla
sede di Casa memoria, la prima pietra della memoria di un percorso
intitolato «I cento pensieri di Peppino». L’iniziativa coinvolge due
luoghi, il museo della ‘Ndrangheta di Reggio Calabria e casa Memoria a
Cinisi e si concluderà nel marzo 2014.
IN RICORDO DI PEPPINO IMPASTATO: Ponte della memoria unirà la siciliana Cinisi a Reggio Calabria
"Arrivai
alla politica nel lontano novembre del '65, su basi puramente
emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire a una
condizione familiare ormai divenuta insostenibile”
Così,
Peppino Impastato, descrive le motivazioni del suo avvicinamento alla
politica, in una breve nota autobiografica scritta poco tempo prima che
venisse assassinato il 9 maggio del 1978. Lo stesso giorno in cui, nel
bagagliaio di un auto in via Caetani a Roma, venne rinvenuto il corpo
di Aldo Moro. Forse, proprio perché oscurati da tale avvenimento legato
alla scena politica nazionale, i fatti e i mandanti dell’efferato
omicidio di Peppino Impastato, rimasero a lungo avvolti nell’ombra.
Peppino Impastato: un eroe contemporaneo che sfidò la mafia
Visita il sito Peppino Impastato, una vita contro la mafia
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
«Tuo
fratello e mio padre erano molto diversi. Ma qualcosa li unisce – ha
aggiunto -, qualcosa che viene prima e va al di là del fatto di essere
stati uccisi, e per di più lo stesso giorno. Credo che entrambi
amassero la giustizia e la liberazione, da ottenere con la mite e
coraggiosa strada della democrazia, che è tale solo con l'assunzione di
responsabilità da parte di ognuno. Come tanti, prima e dopo di loro,
hanno pagato questi amori a caro prezzo. Sapevano che poteva succedere,
ma non si sono fermati. Un pò vorrei che l'avessero fatto e che non ci
avessero lasciati soli. Ma era la loro strada. A noi è rimasto
l'incarico gravoso di essere testimoni del loro impegno. Per fortuna
oggi - conclude Agnese Moro- possiamo condividere questo onere con un
numero sempre più ampio di persone, tra cui tanti giovani, che hanno
trovato in Peppino e Aldo degli amici che possono accompagnarli e
aiutarli a scegliere la strada giusta»
Memoria Impastato: oggi la “marcia dei cento passi”
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L'antimafia oggi, tra arte e master
Un mondo in fermento: è quello di chi crede che la lotta ai clan e alla
criminalità organizzata passi anche attraverso originali forme di
espressione e l'educazione d'eccellenza.
Alberto Picci: Nel nome della legalità
Alberto Picci: Un master per riutilizzare i beni confiscati alle mafie
Alberto Picci: Il Festival regionale contro i boss
Il parroco: "I tempi non sono maturi". E il fratello accusa: terribile lasciarlo solo anche da morto
Laura Anello: Messa per Impastato, il no della Chiesa
"Il coraggio di sperare oggi"
HOREB n. 61 - 1/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Il
terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è
diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del
nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione
genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi
disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che
la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per
cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale:
è possibile sperare?
Questo
navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze,
che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro
o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli,
credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è
speranza”, egli sente il bisogno di oltrepassare lo scacco
dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in
avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso.
Sperare
si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante
le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza
gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la
morte non sia inghiottita nella vittoria.
Giovanni
Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto
i nostri peccati quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è
urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci
educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere
mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione.
La
speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in
libertà e di scegliere ogni giorno la via della vita. Essa
consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità
degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e
di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante
tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un
atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo,
che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta.
Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo
impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si
trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà.
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..." (EDITORIALE)
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La Bibbia in un frammento
"Sul finire della notte egli andò
verso di loro camminando sul mare…
I discepoli, sconvolti, urlarono:
«È un fantasma!»".
(Matteo 14,25-26)
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 6 maggio 2012
Le Frontiere dello Spirito" puntata del 06.05.2012 V Domenica di Pasqua - Anno B -
Il
programma di cultura e attualità religiosa, curato e condotto dal
Cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista
Maria Cecilia Sangiorgi.
Nella
prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la
consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Atti degli
Apostoli 9,26-31) e un frammento del salmo (21) proclamati nella
celebrazione della domenica.
Nella
seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, il servizio "Bolivia da scoprire il circuito delle
meraviglie". Il circuito delle prima missioni dei Gesuiti,
piccole città-stato di impronta cristiana, dove le popolazioni
indigene, devastate dai conquistadores spagnoli e portoghesi,
trovavano rifugio, salvezza dalla minaccia di essere schiavizzati.
Le "Riduzioni" dove i Gesuiti educavano alla
agricoltura, alla lettura, alla scrittura, alla musica, ... insomma
quello che fu chiamato il sacro
esperimento, un'avventura
straordinaria religiosa, civile, sociale, dello spirito e del cuore,
una storia da ricordare e da raccontare.
il video della puntata intera sul sito Mediaset
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Uomini e profeti
Fedi e Mondo
slcontent
Otto per mille: laicità rispettata?
con Nicola Fiorita, Maria Bonafede, Mariangela Falà sabato 5 maggio 2012
A
chi dare l’otto per mille? Qua è la storia di questo meccanismo? Chi ne
sono i beneficiari? A che cosa è destinato il gettito raccolto? Quali
sono le contraddizioni in questo meccanismo e quali risultano ancora
aspetti controversi? Ne parliamo con Nicola Fiorita,
che insegna diritto ecclesiastico all’Università della Calabria, e ha
compiuto studi importanti nell’ambito della legislazione italiana
relativa alla presenza di diverse confessioni religiose nello stato
italiano. “Andiamo verso lo svuotamento delle norme costituzionali che
regolano il fenomeno religioso e che pure disegnano un modello prudente
di diritto ecclesiastico. L’uguale liberta tra tutte le confessioni
religiose è divenuta l’uguale libertà tra alcune confessioni religiose,
quelle con intesa, con conseguente discriminazione dei gruppi religiosi
scomodi (primo fra tutti l’Islam)”. Esistono infatti ancora
disuguaglianze notevolissime nell’ambito del trattamento di alcune
comunità religiose: tra esse alcune non hanno stipulato alcuna intesa
con lo Stato italiano, altre invece, pur avendo sottoscritto delle
intese, non beneficiano ancora di nessuna quota. Perché?
Parliamo anche con Maria Bonafede,
moderatora della Tavola Valdese, e con Mariangela Falà, vicepresidente
dell’Unione Buddista Italiana, per comprendere i diversi atteggiamenti
delle varie comunità religiose.
Leggere la Bibbia
slcontent Inizio dell’Evangelo di Gesù, Messia, Figlio di Dio - [Marco 1,1-13 ] con Enzo Bianchi domenica 6 maggio 2012
Iniziamo con oggi la lettura del Vangelo secondo Marco, che
sarà il filo conduttore della nostra lettura anche degli altri
evangeli: quello di Marco è il più antico, quello che ha fatto da
fonte, assieme ad altre raccolte di “detti” di Gesù, alla stesura di
Matteo e di Luca. (Per Giovanni faremo un discorso a parte). È il
vangelo più asciutto nella narrazione, più incisivo nelle intenzioni
narrative e teologiche. È quello che inaugura il “genere letterario” vangelo.
Se si fa attenzione alla struttura del testo, ai rimandi espliciti e
impliciti all’Antico Testamento, ai ricorsi di uno stesso termine in
momenti chiave della narrazione, ci si accorgerà che il testo ha una
sua coerenza fortissima, che culminerà nell’evento della croce, e
nell’annuncio – sobrio, misurato – che non tutto ciò che muore finisce
per sempre.
Con Enzo Bianchi iniziamo
oggi a leggere il primo capitolo, dove vengono narrati la figura di
Giovanni, “colui che immerge” nelle acque i peccatori per la remissione
dei peccati, l’immersione di Gesù nelle acque del Giordano e le
tentazioni subite nel deserto, dove “stava con le bestie
selvatiche e gli angeli lo seguivano.
Per “Letteratura” riprendiamo il tema della “voce di uno che grida nel deserto”, come ce lo restituisceFranz Kafka nel racconto “Il messaggio dell’imperatore”.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Viviamo
nella supposizione che nulla valga la pena d’essere ripetuto,
continuato per dopo. E invece le cose fondamentali si ripetono, mentre
quelle ‘uniche’ non sono importanti per la vita.
Noi
oggi siamo per il tutto e subito, per bruciare sensazioni nella
supposizione che ci sia nulla che valga la pena d’essere ripetuto,
continuato per dopo. Invece, aver la capacità di sostare, di
ripetere... gli atti vitali fondamentali avvengono tutti nella
ripetizione, dal battito del cuore al respiro.
Le
cose fondamentali si ripetono, quelle uniche non sono importanti per la
vita. Sospendete per un poco le cose che si ripetono di continuo come
il mangiare, il dormire, il respirare, il battere del cuore e vi
accorgete che scompare la vita. Cominciare a capire queste cose
fondamentali e vederle e assimilarle è il principio della vita
interiore, del trovare la propria identità.
Per
vedere se una cosa è bella o brutta basta tenerla davanti agli occhi un
po’ a lungo, guardarla e riguardarla. Se poi è brutta, la butti via; se
è bella, è sempre più bella. Quindi è proprio la ripetizione, la
frequentazione che ti fa capire il valore di ciò che hai davanti. Nella
frequentazione, nella ripetizione ciò che vedi, ciò che senti ti si
sedimenta nel cuore, cominci a gustarlo, comincia a farti vedere la sua
bellezza, comincia a sedurti, cominci ad assimilarlo, cominci a
viverne.
"Il segreto di una vita felice? Prendete esempio dal viticoltore" di Silvano Fausti
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«Sentendo e leggendo quanto si
diceva di lui, avevo l’impressione che l’uomo di cui si parlava, le cui
immagini erano onnipresenti, non fosse quello di cui stavo preparando
il funerale», sbotta Laurent Desmard, segretario dell’Abbé Pierre nei
suoi ultimi 5 anni di vita. Tra la quantità di testimonianze emerse
dopo la morte dell’Abbé sono state rare, infatti, quelle che evocassero
la dimensione spirituale, pur così essenziale in tutta la sua esistenza.
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Il cristiano vive...
Ogni tralcio...
La via di Damasco...
Le sue parole...
L'amore...
Non credere...
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"I crocifissi di oggi" di Alex Zanotelli
"I crocifissi di oggi" di Alex Zanotelli
Lottando al loro fianco e condividendone le sofferenze, si coglie il significato della Risurrezione.
Ho
vissuto anche quest’anno una Pasqua di Gesù crocifisso dall’Impero,
fatto fuori perché scomodo. L’ho vissuta con i crocifissi di oggi,
camminando e lottando con loro verso la Pasqua, verso la liberazione.
Posso
fare ciò perché vivo nel Rione Sanità di Napoli, dove la situazione
economica diventa sempre più difficile man mano che si va avanti. E
sono sempre i poveri a pagarne le peggiori conseguenze. Qui posso
vedere come Napoli sia, in realtà, due città: la città dei ricchi
(Vomero, Posillipo, Chiaia) e la città dei diseredati (Scampia, Rione
Sanità, Ponticelli, Barra). Sono due mondi che non s’incontrano, né si
vogliono incontrare. In questa situazione è importante essere
dall’“altra parte”, cioè dalla parte di coloro che soffrono, di coloro
che lottano per un mondo altro. Come ha fatto Gesù di Nazaret. Ecco
perché noi proclamiamo che è risorto e vivo.
In
tutto questo periodo, si è continuata la lotta a fianco dei senza fissa
dimora, degli ambulanti, dei migranti, dei disoccupati, dei profughi.
Il cammino quaresimale ci ha immersi in queste realtà.
"I crocifissi di oggi" di Alex Zanotelli
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Cristiani e politica di don Tonino Bello (27 febbraio 1987)
Come vede la presenza dei cristiani nel sociale e nel politico?
Anzitutto,
non solo sono convinto di quanto afferma la Gaudium et spes, che parla
della politica come di “un’arte nobile e difficile”, ma condivido in
pieno l’espressione di Paolo VI, il quale afferma che “la politica è
una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli
altri”.
Penso,
pertanto, che il credente, oggi più che mai, debba accettare il rischio
della carità politica, sottoposta per sua natura alla lacerazione delle
scelte difficili, alla fatica delle decisioni non da tutti comprese, al
disturbo delle contraddizioni e delle conflittualità sistematiche, al
margine sempre più largo dell’errore costantemente in agguato.
Cristiani e politica di don Tonino Bello
«La
politica è anzitutto “arte”. Il che significa che chi la pratica deve
essere un artista. Un uomo di genio. Una persona di fantasia. Disposta
sempre meno alle costrizioni della logica di partito e sempre più
all’invenzione creativa che gli viene chiesta dalla irripetibilità
della persona. [...]
La
politica è, poi, “arte nobile”. Nobile perché legata al mistico rigore
di alte idealità. Nobile, perché emergente di incoercibili esigenze di
progresso, di pace, di libertà. Nobile, perché ha come fine il
riconoscimento della dignità della persona umana nella sua dimensione
individuale e comunitaria. [...]
La
politica è, infine, “arte nobile e difficile”. Difficile perché le sue
regole non sono assolute e imperiture. Sicché, proprio per evitare i
rischi dell’ideologia, vanno rimesse continuamente in discussione.
Difficile, perché esige il saper vivere nella conflittualità dei
partiti, contemperando il rispetto e la lotta, l’accoglimento e il
rifiuto, la convergenza e la divaricazione. Difficile, perché richiede,
nei credenti in modo particolare, la presa di coscienza della autonomia
della politica da ogni ipoteca confessionale, e il riconoscimento della
sua laicità e della sua mondanità. Difficile, perché significa
affermare, pur nell’ambito della comunità cristiana, un pluralismo di
opzioni. [...]
Il
cristiano che fa politica deve avere non solo la compassione delle mani
e del cuore, ma anche la compassione del cervello. Analizza in
profondità le situazioni di malessere. Apporta rimedi sostanziali
sottratti alla fosforescenza del precariato. Non fa delle sofferenze
della gente l'occasione per gestire i bisogni a scopo di potere. Paga
di persona il prezzo di una solidarietà che diventa passione per
l'uomo. Addita, in termini planetari e senza paura, i focolai da cui
partono le ingiustizie, le violenze, le guerre, le oppressioni, le
violazioni dei diritti umani. [...]
Vi
auguro, pertanto, che nelle vostre mani i dispositivi di legge si
umanizzino, le rigide norme istituzionali si scaldino di passione, e i
gelidi rigori del sabato si sciolgano sotto il fiato di un volto che
soffre. Benedite la vostra città. Tracciatele un segno di croce prima
di addormentarvi la notte. Per chi crede sia un’impetrazione di grazie;
per chi non crede sarà una carezza dolcissima.»
(don Tonino Bello)
Sfoglia e leggi online: "Mistica arte. Lettere sulla politica." di don Tonino Bello
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JESUS, maggio 2012 Caro Diogneto - 41 Rubrica di ENZO BIANCHI
Credere
nell’altro è un atto di fede umana, dal quale dipende la qualità della
convivenza umana, la resistenza alla barbarie, tentazione ricorrente
per tutta l’umanità. E l’altro è soprattutto il diverso, lo straniero,
grande metafora dell’alterità… Oggi dovremmo re-imparare a credere
nell’altro, investendo molte forze per una rieducazione a questa
fiducia: gli ultimi decenni sono stati segnati proprio da un venir meno
della fede, dal rifiuto radicale di credere, dal rifiuto dell’atto
della fiducia come atteggiamento umano. In questa situazione, come
possiamo scandalizzarci della crisi della fede in Dio? Se l’atto umano
della fede è così fragile, debole e contraddetto, come potrebbe essere
facile il credere in Dio? Parafrasando un’affermazione della Prima
lettera di Giovanni, potremmo chiederci: se non sappiamo credere
nell’altro che vediamo, nell’uomo, come potremo avere fede in Dio che
non vediamo (cf. 1Gv 4,20)?
Caro Diogneto - 41
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"Pagare le tasse è un dovere etico, purché siano eque" di Bruno Forte
Stringere la cinghia quando le cose vanno male è giusto: lo sa ogni
famiglia responsabile. Lo sanno in generale gli italiani, popolo di
lavoratori e di risparmiatori, la cui notevole capacità produttiva è
basata sulla qualità del lavoro, sull'affidabilità delle competenze,
sulla capacità di pensare al futuro misurando l'oggi sul domani.
Dunque, è comprensibile come la terapia d'urto del Governo salva-Italia
non abbia di per sé provocato quel rigetto immediato e generalizzato,
che alcune frange estreme avrebbero voluto e sperato.
È
comunque in atto una ricerca della misura legata al principio di
equità, ampiamente richiesta dai più: ne sono prova i disagi di queste
settimane intorno alle proposte avanzate per uscire dalla crisi e
promuovere la crescita, riscontrabili fra le stesse forze politiche che
sostengono il premier. È questo senso della misura fra rigore, equità e
sviluppo che vale la pena di esplorare brevemente, soprattutto nel suo
profilo etico.
Perché
l'incontro di economia ed etica - proposto in maniera articolata e
convincente dall'Enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate - trova
proprio qui un "caso serio" di verifica tutt'altro che teorica o senza
conseguenze. Sono tre i principi cui vorrei accennare: il dovere morale
di pagare le tasse; l'esigenza etico-sociale che esse siano eque;
l'affidabilità delle garanzie offerte da chi governa e dal quadro
economico-politico generale circa il buon uso del denaro pubblico.
"Pagare le tasse è un dovere etico, purché siano eque" di Bruno Forte
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Tutti
lo sanno. Viviamo in un momento storico difficile: l'economia è in
recessione, il lavoro non c'è, la politica non capisce i bisogni delle
persone, i giovani sembrano non avere futuro. Siamo circondati da
allarmismi continui sul futuro degli Stati più deboli, la cassa
integrazione sembra lo scenario più roseo possibile per un numero
sempre maggiore di, ormai ex, lavoratori. Gli imprenditori non hanno
accesso al credito e quelli onesti sono sempre più morsi nella stretta
di una finanza che da troppo tempo è al di là della realtà.
In
questo scenario nero e apparentemente senza speranza, viviamo un'altra
crisi, molto meno famosa e profonda ma comunque sconvolgente.
Viviamo
in un Paese cattolico se non per fede almeno per tradizione. Un Paese
in cui la maggior parte dei genitori porta i figli al catechismo
durante la settimana, a giocare a calcio o a pallavolo nella squadra
dell'oratorio, a fare il presepio vivente la sera della vigilia. Da
qualche anno è però in atto quello che alcuni definiscono la
"secolarizzazione della società", quel processo che porta allo
svuotamento delle chiese la domenica mattina, all'appiattimento della
cultura cattolica comune, alla rinascita di paure ataviche e senza
senso per il povero e il diverso.
Che cosa ci possono insegnare queste due crisi manifestatesi di pari passo e in maniera così tanto stravolgente?
Fede in tempo di crisi: opportunità o condanna?
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Dopo l’appuntamento dello scorso settembre a Firenze, il Cortile dei
Gentili – la struttura vaticana nata all’interno del Pontificio
Consiglio della Cultura per promuovere il dialogo tra credenti e non
credenti – torna su uno dei territori privilegiati dell’incontro fra
culture diverse, quello dell’arte. Sarà infatti dedicato al tema “Arte,
bellezza e trascendenza” il nuovo appuntamento internazionale in
programma il 17 e 18 maggio, in Spagna, a Barcellona. Sui contenuti di
queste due giornate "catalane"’ del Cortile, ascoltiamo il cardinale
Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,
al microfono di Fabio Colagrande a Radio Vaticana
Il cardinale Ravasi: il Cortile dei Gentili a Barcellona per mettere in dialogo spiritualità e bellezza (audio)
Il
Cortile dei Gentili, la struttura permanente voluta da papa Benedetto
XVI per il dialogo con i "non-credenti", arriva in Spagna, a
Barcellona, dove il 17 e 18 maggio affronterà il tema : "ARTE, BELLEZZA
E TRASCENDENZA". Un evento,
promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal
cardinale Gianfranco Ravasi, e dall'arcivescovo di Barcellona, cardinal
Lluis Martinez Sistach, e in collaborazione con H2Onews, piattaforma
multimediale internazionale e Aleteia, rete sociale cristiana, con cui
è stata raggiunta una stretta cooperazione. L’iniziativa
si articolerà in dibattiti di alto profilo culturale tra alcuni degli
intellettuali e degli artisti catalani più prestigiosi, e in eventi
artistici di grande suggestione.
COMUNICATO STAMPA: BARCELLONA, CAPITALE MONDIALE DEL DIALOGO TRA LA FEDE E LA CULTURA
Due
giorni intensi di dialogo tra intellettuali ed artisti catalani di
altro profilo. A ospitare gli incontri, il Museo nazionale d’arte della
Catalogna, l’Università di Barcellona, l’Istituto di studi catalani, la
Basilica della Sagrada Familia, dove culminerà il Cortile nel dialogo
tra poesia e musica, con la presenza di 700 coristi a rievocare – ha
spiegato il cardinale Ravasi – la bellezza e l’armonia nella diversità
polifonica delle voci. Barcellona e tutta la Catalogna, città e regione
di feconda tradizione artistica, come ha sottolineato ilcardinale
Sistach nel servizio di Roberta Gisotti a Radio Vaticana
Il Cortile dei Gentili a Barcellona. Il cardinale Sistach: il mondo ha bisogno della bellezza (audio)
Conferenza
stampa di presentazione dell'evento del Cortile dei Gentili che si
terrà a Barcellona il 17 e 18 Maggio attorno al tema generale "Arte,
Bellezza e Trascendenza".
video
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Mi scuserete, se mi permetto anch’io di commentare il voto di domenica
scorsa. Sarà vero che i grillini del movimento Cinque stelle non hanno
ottenuto il boom sperato, e forse che Pdl non è stato sconfitto come ci
si aspettava e in fondo meritava (ha perso le elezioni, però poteva
perderle anche peggio!); sarà vero che c’è stato l’astensionismo ma che
in fondo potevano astenersi in molti di più… Non potrei immaginare una
reazione più lontana dalla realtà di questi commenti “lunari” del
giorno dopo. I nostri politici – le stesse facce da dieci, venti,
trent’anni – non sembrano aver percepito (o se l’hanno percepito fan
finta di niente) la distanza ormai siderale che esiste tra la maggior
parte di loro e il Paese reale.
Le
furbate sul finanziamento pubblico ai partiti, i tagli ai privilegi che
non si fanno, la mancanza di segnali concreti di un cambiamento di
rotta, provocano disaffezione, rabbia, astensionismo.
Cattolici e politica (dopo il voto) di Andrea Tornielli
...
Il problema dei cattolici in politica oggi - dice in sostanza Tornielli
- è un deficit di visione, un'incapacità di elaborare un progetto
complessivo per il Paese e di metterlo in circolo. Perché questo fu il
grande contributo che i cattolici, insieme ad altre anime importanti di
quel momento storico, seppero proporre nel dopoguerra. Se questo è
vero, però, secondo me occorre porsi anche un'altra domanda: perché
facciamo così fatica a proporre una sintesi? Per quale motivo il
cattolico che milita in questo o nell'altro schieramento tende a
enfatizzare i suoi cavalli di battaglia, senza riuscire più a proporre
sul serio un'idea complessiva del bene comune?
Io
una mia idea ce l'ho. Non credo che sia tanto un problema di persone:
ne conosco di degnissime che in questi ultimi anni hanno scelto di
mettersi in gioco in politica. Credo però che il limite stia piuttosto
in una debolezza di fondo del pensiero cattolico di oggi su uno dei
fondamenti del magistero sociale: il principio di sussidiarietà.
Più sussidiarietà (ma quella vera) di Giorgio Bernardelli
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(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Non
possiamo rimanere indifferenti: il 9 maggio alle ore 20,30, il Colosseo
si spegne per ricordare i cristiani uccisi in preghiera in Nigeria, in
Kenya e in ogni parte del mondo
Fiaccolata di solidarietà per i cristiani vittime di discriminazione e persecuzione
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POLITICA
Hanno
votato Francia e Grecia e, sia pure parzialmente e localmente, hanno
votato anche gli italiani. Sembra cambiare tutto ma i vincoli europei
rimangono e, chiunque vinca, il 18 giugno arriva l’IMU. Tra gli ospiti
di Giovanni Floris il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania,
Anna Maria Bernini del PdL, il sindaco di Torino Piero Fassino, il
leader di SeL Nichi Vendola, l’economista Alberto Quadrio Curzio, il
direttore della Stampa Mario Calabresi, l’editorialista del Corriere
della sera Gianantonio Stella, il presidente della Ipsos Nando
Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
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Elezioni amministrative: per
quanto mi sforzi, non riesco a trovare nulla che non fosse prevedibile
e previsto. Più che rivelarci lo stato d’animo dell’elettorato, questi
risultati non fanno che certificare quel che si vedeva già benissimo
prima, a occhio nudo.
Pdl e Lega senza leader e
identità. il Pd tiene, Grillo forte sul territorio. Il Carroccio
resiste ma a fatica. La valenza politica del Movimento 5 Stelle.
Eccoli, i verdetti del voto per le comunali. Con effetti politici
importanti sul piano nazionale
Il
tentativo è di raffreddare un'eccitazione post-elettorale che può
portare ad una fuga dalle responsabilità; e di lavorare sul fronte
europeo per far capire che soltanto soluzioni prese d'intesa con gli
alleati dell'Ue possono avere riflessi positivi e duraturi anche
sull'Italia. Mario Monti, però, non sembra illudersi: e soprattutto non
vuole regalare illusioni. L'uscita alla crisi economica, avverte, «non
può essere troppo immediata». Richiede azioni «all'interno e
sull'Europa». E agli alleati, Pdl in testa, frastornati dai risultati
delle amministrative di domenica e lunedì, ricorda che forzare i tempi
per allentare il rigore avrebbe effetti devastanti.
Il giorno dopo il piccolo
terremoto elettorale, si misurano le crepe di un sistema politico che
scricchiola. Può darsi che le liste di Beppe Grillo non abbiano avuto
un successo decisivo, come ha notato Napolitano, ma certo sono uno
degli elementi di autentica novità del voto amministrativo.
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OPINIONI E COMMENTI
Mezzo secolo dopo, una grossa parte
della documentazione del Concilio è ancora in attesa di essere
riordinata e studiata. Alcuni documenti di rilievo sono andati persino
smarriti. La denuncia choc di un archivista
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2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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