"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°19 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 12 al 18 maggio 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 25 maggio 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Pagina in continuo aggiornamento


"Sia festa in tutto l'universo: Cristo, letizia eterna, è risorto!" (S. G. Damasceno)
AUGURI!


I NOSTRI TEMPI



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Festa della mamma


La maternità avvicina a Dio, ama e perdona sempre
Domenica 13 maggio si festeggia in Italia la festa della mamma.
Misterioso il disegno divino che dà alla donna la prerogativa di trasmettere la vita. Una prerogativa che insieme alla grande capacità di amare e di perdonare avvicina in maniera particolare le madri a Dio.

  GRAZIE MAMMA!!

... Anche in carcere si celebra la festa della mamma, di quelle splendide eroine che campeggiano statuarie fuori dalle sbarre per stringere una mano, carezzare la barba, baciare quel figlio del quale si prova evidente nostalgia. Le loro occhiaie stanche parlano di fatiche e lunghi viaggi, le loro rughe raccontano di notti insonni e pensieri vagabondi, nelle loro scarpe ci sono andate e ritorni senza più certezze. Sono donne speciali, le mamme dei carcerati, perché donne capaci di rimetterli al mondo due volte: la prima volta quando li fecero entrare in questo spendido palcoscenico dell’esistenza, la seconda volta quando, il giorno dopo un misfatto, si sono rimboccate le maniche e han trovato il coraggio di scendere pure loro negli inferi delle galere; per amare quei figli quando forse meno se lo meritavano. Loro hanno capito che è proprio quello il momento in cui hanno più bisogno.

  La forza delle madri

Secondo il tredicesimo Rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo di Save the Children, il Niger è diventato il Paese peggiore al mondo dove essere madre, raccogliendo questo drammatico testimone dall’Afghanistan, che ha occupato l’ultima posizione nei 2 anni precedenti. La Norvegia si conferma invece al primo posto, in una classifica che comprende 165 Paesi e tiene conto di fattori come la salute, l’istruzione e lo stato economico e sociale delle madri, insieme ad indicatori della condizione infantile quali salute e alimentazione. L’Italia è scesa in 2 anni dal 17° al 21° posto e non è stata capace di segnare nell’ultimo anno progressi significativi.
La distanza abissale che separa le condizioni di donne e madri e dei loro figli tra il primo e l’ultimo paese della classifica ben rappresenta le enormi disparità esistenti tra i paesi più sviluppati del pianeta e quelli più poveri.

  Festa della mamma, Save the Children: il Niger è il posto peggiore al mondo dove essere madri, la Norvegia il migliore. L’Afghanistan abbandona l’ultima posizione, l’Italia ferma al 21° posto dopo la Grecia

Domenica sarà la Festa della mamma. Ma, come scriviamo sul numero di maggio di Combonifem magazine, l’Italia non è un Paese per mamme. Basterebbe soffermarsi sui numeri che riguardano la maternità per capire il perché di quest’affermazione: in Italia lavora solo una donna su due; alla nascita del primo figlio una su tre è costretta ad abbandonare il proprio posto di lavoro. 

  L’Italia non è un Paese per mamme

In occasione della Festa della mamma, che si celebra il 13 maggio, la Fondazione Ismu di Milano presenta una ricerca sulla maternità delle donne straniere in Italia.

  Mamme immigrate, grazie di esserci

Comunicato stampa Ismu a cura di Laura Zanfrini, responsabile settore Economia e Lavoro della Fondazione ISMU

  A proposito della Festa della Mamma: le mamme immigrate (pdf)


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Festa della mamma: "Vivere per un altro - Ripensare la maternità come risorsa per tutti" di Simona Segoloni Ruta


Vivere per un altro Ripensare la maternità come risorsa per tutti

La maternità è un’esperienza squisitamente femminile, eppure viene celebrata maggiormente dagli uomini. Un po’ perché le donne temono di essere ridotte al ruolo materno, che è altro dalla maternità, un po’ perché la festa della mamma cede spesso a toni retorici che non toccano la reale esperienza delle donne. Non parliamo poi del sentire sociale italiano – e purtroppo spesso anche ecclesiale – che è ben disposto a elogiare le madri, purché non abbiano la pretesa di parlare della maternità come di una questione sociale. Mi sembra quindi più proficuo, piuttosto che celebrare la festa della mamma, riflettere sull’esperienza materna e sul valore che essa ha per tutti. 

  "Vivere per un altro" di Simona Segoloni Ruta


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BAMBINI E POVERTÀ IN ITALIA - Save the Children lancia la campagna "Ricordiamoci dell'infanzia" e presenta il dossier "Il paese di Pollicino"


Infanzia in Italia, Save the Children: il 22,6% dei bambini è a rischio povertà, quasi 1 su 4, con uno spread rispetto agli adulti dell’ 8,2%, uno dei più alti in Europa.
Tra i più colpiti, i bambini con un solo genitore - quasi 1 su 3 in povertà - e i figli delle giovani coppie, dove il rischio povertà colpisce quasi 1 minore su 2. Nel nuovo dossier “Il paese di Pollicino” dati inediti e le proposte dell’Organizzazione al Governo per dimezzare la povertà minorile estrema
Da oggi e per tutto il mese di maggio “Ricordiamoci dell’infanzia”, la nuova Campagna di Save the Children in aiuto ai bambini a rischio in Italia, con le foto di tre bambini che impersonano il premier Monti e i Ministri Fornero e Passera da piccoli. Tra le azioni di sensibilizzazione un grande evento il 25 maggio a Roma, altri eventi in 13 città, un appello al Governo. A sostegno della Campagna anche molti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura.

  il comunicato stampa di Save the Children

Un bambino interviene ad una conferenza di Monti per ricordargli il problema della povertà minorile in Italia.
 
  video

IL PAESE DI POLLICINO 
L’Italia ha dimenticato i bambini. 
Le proposte di Save the Children per rimetterli al centro dell’agenda e promuovere un piano strategico di lotta alle povertà minorili. 
Il dossier è stato realizzato da Save the Children in occasione della campagna “Ricordiamoci dell’infanzia”. L’iniziativa si rivolge prima di tutto al Governo ma intende coinvolgere anche singoli cittadini, imprese, enti locali, il mondo della cultura e dell’informazione

  IL PAESE DI POLLICINO (pdf)

Per saperne di più:
  visita http://www.ricordiamocidellinfanzia.it/



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“Per l'Italia la guerra è solo un ricordo” (M. Monti) di Renato Sacco


Non ha fatto molto clamore questa frase di Mario Monti, pronunciata domenica scorsa, 13 maggio, incontrando alcuni giovani provenienti da vari paesi in guerra, ospiti della Cittadella della Pace, a Rondine (Arezzo). Che bello! Detta così la cosa sembra quasi commovente: la guerra, un lontano ricordo… ora (noi) siamo in pace! Si perché le guerre non combattute sul patrio suolo non le chiamiamo più guerre, ma ‘missioni di pace’. Basta cambiare la parola e tutto è risolto. Oppure tacere qualche altra parola, come ‘vendita di armi’ a paesi in guerra. E così facciamo la figura di quelli buoni. Ma quante guerre, ancora oggi, noi finanziamo? Quante guerre vengono combattute con il Made in Italy?...

  ‘Per l'Italia la guerra è solo un ricordo’ (M. Monti) di Renato Sacco


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    IL PONTE - la parola di ERRI DE LUCA a 'Quello che (non) ho', condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano su LA7 trasmesso il 14/05/2012

    STRADA - la parola di ISOKE' AIK PITANI a 'Quello che (non) ho' condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano su LA7 trasmesso il 14/05/2012

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QUELLO CHE (NON) HO

La messa in onda, e il successo, di 'Quello che (non) ho' ha "dimostrato che la tv puo' non essere solo un discount". Lo afferma Fabio Fazio, in un'intervista a 'l'Unità', sottolineando che quello suo e di Roberto Saviano è stato un programma "estremo", perché "non è proprio il tipo di programma che si è abituati a vedere in tv. E' nato da una parola scritta su un foglio, con tanti intellettuali sul palco, però è riuscito a conquistare un pubblico così ampio. E' stata coraggiosa La7 a consentirci di farlo con questa modalità"..

   ADNKRONOS:  Fazio:"Abbiamo dimostrato che la televisione può non essere un discount"

    Tutti i video


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Può essere questa la soluzione alla crisi?... :(

    Porte chiuse agli immigrati. Troppa disoccupazione


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No allo stop del decreto flussi proposto dal ministro Cancellieri. Dalla seconda giornata del Migramed 2012 a Cagliari organizzata dalle Caritas del Mediterraneo emergono critiche all’ipotesi del ministro dell’Interno di chiudere le porte causa disoccupazione. 

    Paolo Lambruschi:  Stop decreto flussi La Caritas contraria


La crisi dell’Europa si è abbattuta sui conti pubblici, ma le vere vittime sono i giovani. Nel Vecchio Continente un under 30 su quattro è senza lavoro, e nei paesi più in difficoltà la metà dei giovani non hanno alcuna occupazione.

    GIORNALETTISMO:  Giovani, europei e disoccupati


Secondo il diritto internazionale la tortura è un crimine contro l'umanità. Secondo il legislatore italiano la tortura non è un crimine. Preoccupazioni politiche, timori da parte delle forze di polizia, indifferenza tipicamente italica verso l'ordinamento internazionale hanno determinato questa intollerabile lacuna normativa.

    Patrizio Gonnella:  Un reato fantasma ma è l'unico chiesto dalla Costituzione

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A Niscemi, in provincia di Caltanissetta, sta sorgendo un sistema di comunicazione satellitare militare denominato Muos (Mobile User Objective System). E’ una delle quattro stazioni radio che gli Stati Uniti stanno costruendo per ammodernare le trasmissioni tra le forze militari sparse per il globo.

    Luca Galassi:  Niscemi, la minaccia elettromagnetica



Notizie dal mondo

Per fronteggiare il moltiplicarsi delle proteste popolari in giro per il mondo, le forze dell’ordine europee e nordamericane stanno adottando strategie di repressione, anche preventiva, che comportano limitazioni alla libertà di manifestazione senza precedenti.

   Enrico Piovesana:  Vietato dissentire

Sono decine di migliaia i congolesi che fuggono verso Ruanda e Uganda per sottrarsi alla violenza di un gruppo armato (e ammutinato) affamato di violenza.

   GIORNALETTISMO:  L'esercito oscuro che terrorizza il Congo

Si scanneranno anche per le isole del Mar Cinese Meridionale o Orientale ma, quando si tratta di commercio, si riscoprono cittadini di una “casa comune confuciana” che appiana ogni divergenza.Cina, Giappone e Corea del Sud hanno annunciato colloqui ai più alti livelli per costituire un’area di libero scambio dell’Estremo Oriente.

   Gabriele Battaglia:  Giappone, Cina, Corea verso l'area di libero scambio

Il voto per il rinnovo della camera bassa, pur contestato dalle formazioni islamiche, conferma la leadership del presidente Bouteflika e del suo partito. Una scelta di continuità. Fanno discutere i numeri sull’affluenza (42,9%), ma gli osservatori europei promuovono lo scrutinio. . 

   Laura De Santi:  Algeria, uno schiaffo alla "Primavera araba"

Negli slum della capitale del Kenya vivono 3 milioni di persone. Kibera e Korogocho sono quelli più popolosi. Abitazioni, sicurezza, sanità, educazione e igiene sono i grandi problemi di cui si occupa la Rete Exodus, creata dalle parrocchie sorte in questi quartieri marginali per affrontare insieme le sfide comuni. 

   Luis e Larra Lomas:  Rete di liberazione

Ancora manifestazioni studentesche per chiedere istruzione gratuita, pubblica e di qualità. Sono scesi in piazza a migliaia, andando incontro alla solita repressione in stile Pinera, che ha provocato il bilancio finale di 70 arrestati e tre feriti.

   Stella Spinelli:  Cile, studenti in piazza mettono il governo all'angolo

Un’immagine, negata, non è meno forte. Un’immagine, celata, anche nella società del visuale, racconta una realtà, che nessuno può negare. Magari nascondere, ma negare no. I 1500 militari sauditi delle forze speciale che, mesi fa, hanno passato il confine per entrare il Bahrein, correndo in soccorso della monarchia locale, cinta d’assedio dalle proteste degli sciiti, hanno segnato una svolta.

   Christian Elia:  Arabia Saudita - Bahrein: prove di annessione

Le autorità colombiane hanno preso in considerazione anche l’ipotesi che a organizzare l’attentatodi ieri avvenuto nel cuore di Bogotà contro Fernando Londoño, ministro della Giustizia del governo Uribe, siano stati gruppi di paramilitari e non la guerriglia delle Farc, accusata ancor prima di iniziare a svolgere le indagini. 

   Stella Spinelli:  Colombia, fatti e ipotesi di uno strano attentato

34 (trentaquattro) ministri, anzi 17 (diciassette) ministre e 17 (diciassette) ministri. La parità promessa è stata mantenuta. Una assoluta novità nel panorama dei governi. Solo 5 (cinque) hanno già una esperienza governativa, cioè circa un settimo (1/7) del totale, molti giovani, un ampio rinnovamento dell’usuale panel del potere.

   Bruno Giorgini:  Francia. Il nuovo governo delle parità




Scuola



La spesa pubblica per l'istruzione è in calo. Ne risentono docenti, insegnanti di sostegno e personale. Salvi solo i presidi e gli insegnanti di religione. Mentre si riducono i loro alunni. I dati nella relazione 2012 della Corte dei Conti

   Salvo Intravaia:  Scuola, con la Gelmini tagli per tutti si salvano solo i prof. di religione

«La scuola ha già dato, ha già sofferto molto per i tagli orizzontali, adesso siamo impegnati in una fase di nuova crescita ed equità». La spending rewiew (le razionalizzazioni a cui il governo guarda come ad un modo concreto per tagliare gli sprechi) vista dal ministero dell'Istruzione, e in particolare dal sottosegretario Marco Rossi Doria che al Corriere della Sera racconta tutto il progetto per gli anni a venire e significa una cosa sola: non ci saranno altri tagli, «non nelle scuole e per le scuole, solo razionalizzazioni su immobili ad uso amministrativo, sugli affitti di sedi periferiche e uno sconto nella spesa delle scuole del 15 per cento acquistando il materiale e gli strumenti attraverso il sistema Consip messo in piedi proprio per ottenere riduzioni dei costi vivi»

   Mariolina Iossa:  "Basta con i tagli nella scuola Ore e professori non diminuiranno

Recentemente sono arrivati sui banchi delle scuole italiane i test Invalsi, redatti dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di istruzione e di formazione. Si tratta di test standardizzati, principalmente a risposta multipla, finalizzati a valutare i livelli di apprendimento degli alunni. Anche nell'ambito scolastico, l’Italia importa con anni di ritardo modelli di sviluppo che si sono rivelati disastrosi altrove.

   Danilo Casertano:  Invalsi entra a scuola: i limiti dei test standardizzati

Come ogni anno i test Invalsi hanno fatto discutere i protagonisti della scuola: Cobas, molti docenti e studenti hanno denunciato l'inutilità di questo strumento di rilevazione dell'apprendimento.

   LETTERA43:  Test Invalsi, scuola e Cobas li boicottano

Intere scolaresche che ne tentano il boicottaggio, associazioni studentesche attive nella raccolta di firme per proporre la loro abolizione, insegnanti in protesta, sindacati in lotta gli uni contro gli altri. Tema: i Test Invalsi, le prove volute “assolutamente” dal Governo italiano al fine di valutare il livello di apprendimento degli studenti al terzo anno della scuola secondaria di primo grado, e quindi, per entrare nel merito della stessa qualità dell’insegnamento in Italia. 

   Pasqualina Scalea:  Opinioni a confronto sui Test Invalsi: la parola alle insegnanti italiane!

 Invalsi, ultimo atto. Ma sulla tornata finale dei test che valutano la preparazione dei nostri studenti in matematica e italiano, si addensano le nubi della protesta.

   Antonella De Gregorio:  Test Invalsi, gli studenti: boicottiamoli

INTERVISTA AL RESPONSABILE DEL SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE
Roberto Ricci (Invalsi): «Gli insegnanti non abbiano paura dei test». «E' l'Europa che ci chiede di misurare la scuola»

   Antonella De Gregorio:  «Misurare la scuola serve a migliorarla»

Che dalla voce di un Ministro “tecnico” di un governo “tecnico” non potessero che uscire elogi nei confronti di uno strumento anch'esso “tecnico” di valutazione “oggettiva” degli apprendimenti dei nostri studenti, certo non poteva stupirci. Come non ci ha stupito sentirlo tessere l'elogio di un sistema di valutazione finalmente “moderno” ed europeo che basandosi sulle evidenze di questi test possa fornire ai decisori gli strumenti necessari per conoscere e intervenire nel sistema di istruzione nazionale. Come non ci ha stupito nemmeno la sede squisitamente “tecnica” (un convegno organizzato dalla Fondazioni San Paolo e TreeLLLe) in cui queste affermazioni sono state rilasciate per la prima volta dal Ministro ai mezzi d'informazione. 
Cerchiamo, però, di prendere in considerazione anche alcuni aspetti sgradevoli, ma purtroppo necessari quando si ha a che fare con “obsoleti” esseri umani e non con moderne tecnologie d'avanguardia.

   Matteo Vescovi:  La relazione valutativa dell'Invalsi

Inval SI - NO Convegno CESP del 20 aprile 2012, Bologna

   Video



Lotta alla mafia

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Il ricordo di Falcone e Borsellino vent'anni dopo - “Vent’anni” - "Dove eravamo" - “Per questo mi chiamo Giovanni” - "CAPACI VENT'ANNI DOPO. ETICA, RUOLO E VALORE DELLA MEMORIA".


Un omaggio a Palermo, e, soprattutto, ad alcuni dei suoi eroi: i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e i componenti – uomini e donne – delle scorte, che morirono nelle stragi del ’92. 
E’ il libro “Vent’anni”, curato da Daniela Gambino ed Ettore Zanca, edito da Coppola, in uscita il 18 maggio prossimo. Racconti, interviste, testimonianze, impressioni, monologhi teatrali e testi di canzone, per non dimenticare. Sembra il diario di una partecipazione emotiva, un ritratto di Palermo e del Paese. Emozioni intime che diventano condivise. Ne parla uno degli autori, Ettore Zanca, nato a Palermo, nel ‘71, consulente legale, oggi residente a Colleferro.

   “Vent’anni”, un omaggio a Palermo e ai suoi eroi

Proponiamo un brano tratto dal volume “Vent’anni”
Raramente capita che le tragedie della storia ci tocchino quasi come vicende private. A me è capitato pochissime volte. Due di queste, a meno di due mesi di distanza, fra il 23 maggio e il 19 luglio del maledetto 1992. Ogni tanto ho riflettuto sulle ragioni di questa sensazione insolita, rara: ma non sono riuscito a fare chiarezza. Falcone e Borsellino li avevo conosciuti di persona, ma non ne ero certo amico: probabilmente non mi avrebbero riconosciuto se mi avessero incontrato in un salotto o in bar.

   Strage di Capaci (1992-2012) Tragedia storica, angoscia privata di Augusto Cavadi

23 maggio e 19 luglio 1992: la mafia e i suoi complici di Stato uccidono Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, otto agenti delle scorte e Francesca Morvillo. L’Italia è in ginocchio, scossa, ferita. Sembra il colpo mortale alla speranza di battere la mafia. E invece c’è una cittadinanza che reagisce, c’è il coro “fuori la mafia dallo Stato” urlato di fronte alla cattedrale di Palermo, ci sono i fischi e gli insulti alle autorità, le lenzuola bianche, le associazioni antimafia, il consolidamento di una cultura che ha portato la Sicilia e l’Italia intera a uscire dal silenzio, ad aver meno paura e a reclamare una verità che tarda ad arrivare. Dove eravamo noi in quel momento? Come abbiamo guardato al futuro, in che misura siamo cambiati e quanto le stragi del ‘92 hanno inciso sulla nostra vita e sulle nostre scelte? A vent’anni dagli attentati di Capaci e via D’Amelio, questo libro prova a raccontare quei giorni drammatici, attraverso la testimonianza di chi li ha vissuti. Non solo familiari, magistrati, giornalisti, poliziotti, persone all’epoca già in prima linea nella lotta alle mafie, ma anche donne e uomini che, a partire da quei giorni, hanno iniziato, ognuno nel proprio ambito, a combatterle. 

   Dove eravamo – Capaci e via D’Amelio 20 anni dopo


   video

   la scheda del libro: DOVE ERAVAMO I giorni che ci cambiarono la vita. Vent’anni dopo Capaci e Via d’Amelio.

A vent’anni dalla strage di Capaci, un fumetto per raccontare la mafia ai ragazzi Claudio Stassi rilegge a fumetti il romanzo omonimo di Luigi Garlando 
Nella storia recente, la lotta alla mafia ha avuto tra i protagonisti indiscussi il giudice Giovanni Falcone che, insieme a Paolo Borsellino, rappresenta lafigura più nota per la rilevanza del suo operato e il tragico destino. A vent’anni dalla strage di Capaci, il Giornalino, settimanale per ragazzi del Gruppo Editoriale San Paolo, commemora questa data con la pubblicazione di “Per questo mi chiamo Giovanni”

   Su il Giornalino “Per questo mi chiamo Giovanni”, per raccontare la mafia ai ragazzi

In occasione del XX Anniversario della Strage di Capaci il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” indicono il concorso “CAPACI VENT’ANNI DOPO. ETICA, RUOLO E VALORE DELLA MEMORIA”.

   XX Anniversario della Strage di Capaci. Bando di concorso "CAPACI VENT'ANNI DOPO. ETICA, RUOLO E VALORE DELLA MEMORIA".

   video


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Incontriamo Giusto Sciacchitano, sostituto procuratore nazionale antimafia, a Palermo. Parlare di legalità, di cultura, di Sicilia, ci permette di entrare subito in sintonia. Classe 1940, palermitano, si racconta con semplicità: gli anni in seminario prima a Palermo e poi a Roma; gli studi filosofici alla Pontificia Università Lateranense, la laurea in giurisprudenza. L’entrata in Magistratura nel 1969, il lavoro in Procura a Palermo dal 1972 al 1993, «il lavoro», ci tiene a dire, «con Giovanni Falcone, prima della nascita del pool» e, dopo le stragi, da diciotto anni, a Roma, prima al ministero degli Esteri e a tutt’oggi, il delicato impegno come sostituto procuratore.

   Fernanda Di Monte:  Boss senza Dio

Attilio Bolzoni, inviato di Repubblica, racconta gli anni delle stragi trent'anni dopo. Torna a Palermo e ripercorre le strade dove furono ammazzati Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ha racchiuso le loro storie in un libro e in un film: "Uomini soli". Il 16 maggio in edicola con Repubblica.

   LIBERA:  Uomini soli (testo+video)

“Fui io a recuperare l’esplosivo per la strage Capaci”. Il pentito di mafia Gaspare Spatuzza, già braccio destro dei boss Graviano che si è autoaccusato di avere avuto un ruolo nella strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, ha rivelato ai magistrati di Caltanissetta, che conducono le nuove indagini sulle stragi mafiose del ’92 e sull’ipotesi di una trattativa tra Stato e mafia, di avere reperito anche l’esplosivo utilizzato per compiere l’attentato di Capaci al giudice Giovanni Falcone.

   Matteo Zola:  Spatuzza confessa: "L'esplosivo per Falcone l'ho trovato io"

Il magistrato Antonino Di Matteo: «Necessario estendere il 416 ter a patto di scambio politico-mafioso». Concorso esterno: «Strumento necessario e valido»

   Norma Ferrara:  "Legge Borselino" per spezzare legami mafia, economia e politica



FEDE E
SPIRITUALITA'




"Il coraggio di sperare oggi"

HOREB n. 61 - 1/2012

TRACCE DI SPIRITUALITA'

A CURA DEI CARMELITANI

Il terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale: è possibile sperare? 

Questo navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze, che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli, credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è speranza”, egli  sente il bisogno di oltrepassare lo scacco dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso. 

Sperare si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la morte non sia inghiottita nella vittoria. 

Giovanni Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati  quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione. 
La speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in libertà e di scegliere ogni  giorno la via della vita. Essa consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo, che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta. Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà. 
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..."  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)

   Ricerche nel Web - Una speranza "crocifissa", ma non sconfitta (pdf)




E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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INCONTRI PER L’ESTATE 2012 - LECTIO DIVINA 17-22 LUGLIO LETTURA DEI LIBRI DI SAMUELE con p. Pino Stancari sj


INCONTRI PER L’ESTATE – 2012
FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO 

LECTIO DIVINA 17-22 LUGLIO
LETTURA DEI LIBRI DI SAMUELE
con p. Pino Stancari sj

   Locandina (pdf)


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SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ 6-11 AGOSTO 2012 - DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 anni dal Concilio Vaticano II


SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ 6-11 AGOSTO 2012
 FRATERNITÀ  CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO

DA UNA CHIESA TRIONFANTE
AD UNA CHIESA MENDICANTE
A 50 anni dal Concilio Vaticano II

   il programma della settimana di spiritualità (pdf)


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  La Bibbia in un frammento

"Non è bene prendere il pane 
dei figli e gettarlo ai cagnolini!
".


(Matteo 15,26)

  Gianfranco Ravasi: I cagnolini



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‎"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 13 maggio 2012


Le Frontiere dello Spirito" puntata del 13.05.2012 VI Domenica di Pasqua - Anno B -

Il programma di cultura e attualità religiosa, curato e condotto dal Cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista Maria Cecilia Sangiorgi.

Nella prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Atti degli Apostoli 10,25-27.34-35.44-48) e un frammento del salmo (98) proclamati nella celebrazione della domenica.
 
Nella seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria Cecilia Sangiorgi, il servizio "Bolivia da scoprire gli eredi dei gesuiti".

   il video della puntata intera sul sito Mediaset


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  Beata Maria Vergine di Fatima


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Per ricordare l'Abbè Pierre nel centenario dalla nascita: "Rendiamo illegale la miseria" - "Tutte le sfide dell'Abbè Pierre"


A cinque anni dalla morte (22 gennaio 2007) e a cento dalla nascita (5 agosto 1912) dell’Abbé Pierre, al secolo Henri Grouès, fondatore delle comunità Emmaus, il Movimento internazionale di solidarietà per la giustizia, organizza due iniziative, in programma rispettivamente l’11 e il 13 maggio. 

   L'eredità dell’Abbé Pierre in due incontri

“Rendiamo illegale la miseria”. Questo il filo conduttore dell’incontro organizzato da Emmaus Italia per domenica 13 maggio alle 21 all’Auditorium Antonianum di Roma. L’appuntamento ricorda i 100 anni dalla nascita dell’Abbé Pierre, frate cappuccino, fondatore di Emmaus, che si è battuto con forza contro la miseria e l’ingiustizia. Per approfondirne la figura, Lorena Leonardi per il Sir ha intervistato Renzo Fior, presidente di Emmaus Italia, che coordina i tredici gruppi italiani del movimento internazionale fondato dall'Abbé. 

   La miseria illegale

Combattere ogni forma di esclusione sociale e accogliere chi vive in situazioni di precarietà con uno spirito di condivisione. Questo è da sempre lo scopo di Emmaus, movimento fondato dall’Abbé Pierre nel 1949 a Parigi. Nei giorni scorsi è stato presentato a Roma il libro “Tutte le sfide dell'Abbé Pierre” di Denis Lefèvre, e l’abate è stato ricordato in un incontro su “Rendiamo illegale la miseria”. Giorgia Innocenti ha intervistato, per l'occasione, il presidente di Emmaus France, Christophe Deltombe, eRenzo Fior, presidente della sezione italiana, domandando loro un ricordo dell’Abbé Pierre e della sua attività 

   “Tutte le sfide dell'Abbé Pierre”: in un libro la storia del fondatore di Emmaus

   la scheda del libro "Tutte le sfide dell'Abbé Pierre. Vita del fondatore di Emmaus"


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L'intervento di don Luigi Ciotti a Roma per il centenario della nascita dell'Abbé Pierre

Il 13 maggio a Roma ha avuto luogo il dibattito “Rendere illegale la miseria”, evento gratuito in memoria dell'Abbé Pierre per ricordare l’abate, ma anche tenere alta l’attenzione sui suoi insegnamenti.
Con lo slogan "Vivere l’attualità, gli stimoli e le provocazioni" parole d’ordine per il frate francese, sul palco artisti, giornalisti e politici testimoni della comunità. 

L'intervento di don Luigi Ciotti

   video



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"Lo Spirito della comunità" di Silvano Fausti



«Furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare…» (Atti 2,1-13)

«Non è bene che l’uomo sia solo» (Gen 2,18). Necessariamente si aggrega ad altri. Infinite associazioni economiche e religiose, sociali e politiche, massoniche e mafiose, brigano perché i loro adepti conseguano ciò che da soli non possono ottenere. «Non così» è per chi segue Gesù. Suo unico interesse è l’amore dei fratelli, partendo dagli ultimi, perché tutti figli dello stesso Padre.
Nei mesi scorsi abbiamo riflettuto sul corpo della prima comunità e sulla sua struttura portante: la fraternità. Ora vediamo lo spirito che lo anima. Un corpo, infatti, vive di ciò che respira. Ma c’è spirito e spirito. C’è l’egoismo, che porta a «solidarietà contro» e si alimenta di morte altrui. C’è l’amore, che porta all’accoglienza di tutti e gioisce della vita altrui.

   Lo Spirito della comunità di Silvano Fausti


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"Per una fede gioiosa e contagiosa" di Dionigi Tettamanzi - Omelia - Festa di San Giustino 2012


Per una fede gioiosa e contagiosa Omelia del card Dionigi Tettamanzi Venerdì 11 maggio 2012, Chieti - Festa di San Giustino 

"… i tempi che anche noi oggi stiamo vivendo: c’è tanta confusione, incertezza e insicurezza per il futuro; la fede è indebolita o si spegne perché anche il credente preferisce ricorrere alle più disparate opinioni umane e affidarsi agli idoli vuoti e vani, che finiscono per deludere, lasciarci nella solitudine, disorientarci nella ricerca di un bene grande e di un senso vero perla nostra esistenza. Tutto si fa relativo e subordinato ai nostri poveri pensieri, ai nostri discutibili gusti, alle nostre piccole attese, al punto da dimenticare totalmente il progetto di Dio e il suo amore per noi. … non mancano le sentinelle che annunciano la vera fede in Cristo “vero Dio e vero uomo”, unico e universale salvatore, e ci educano ad un’esistenza cristiana che sia trasparenza coraggiosa e gioiosa di questa stessa fede. 

Infatti, anche nelle situazioni più difficili e pesanti – non ultime quelle che riguardano il nostro cuore di credenti – non ci è lecito dimenticare che il Signore è incondizionatamente fedele alle promesse del suo amore: “Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e le farò riposare”. Ci è chiesto di lasciarci affascinare e conquistare 
dal compimento vivente di questa promessa, ossia da Cristo stesso, il buon pastore che dà la vita per il suo gregge. 
Ma quale spazio ha il Signore Gesù nelle nostre decisioni e scelte di vita, nei nostri comportamenti e gesti concreti? Quale la nostra fiducia in lui? E quale abbandono al suo onnipotente..." (Dionigi Tettamanzi)

   "Per una fede gioiosa e contagiosa" Omelia del card Dionigi Tettamanzi (PDF)


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La tesi radicale della teologa Nancey Murphy, a Torino per un convegno sui rapporti tra scienza e religione

  Franca D'AgostiniSe i cristiani non hanno bisogno dell'anima

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La lectio magistralis del teologo luterano al festival PiacenzaTeologia

  Jurgen MoltmannLa Terra redenta dall'eco-teologia (pdf)

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  Ci impegnamo...
  Amatevi gli uni gli altri...
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  Vado dove Dio...
  Essere finestra...

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  “L’uomo è speranza - La Speranza cristiana –" (VIDEO)

  "La Speranza secondo Péguy"- Frammenti di Spiritualità - n. 3 (VIDEO)

  “La modernità liquida di Bauman” - Frammenti di Spiritualità - n. 2 - (VIDEO)

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



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INFORMAZIONE RELIGIOSA: capire i processi, non ricercare gli scoop di Raniero La Valle - DECRETO SUGLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE SOCIALE "INTER MIRIFICA"



C’è un documento giustamente dimenticato del Concilio che si intitolaInter mirifica ed è dedicato agli “strumenti di comunicazione sociale”, cioè, nell’esemplificazione dei vescovi, la stampa, il cinema, la radio, la televisione e simili. Giustamente dimenticato, perché è un documento mediocre, ed è indicativo di ciò che il Concilio sarebbe stato se non avesse messo nelle vele il vento dello Spirito. 
Quando il decreto “Inter mirifica” fu discusso dai Padri il Vaticano II era ancora in rodaggio, e non aveva ancora preso coscienza della sua vocazione. Di fatto il documento sui “media” da un lato riproponeva i consueti temi ecclesiastici sulla “buona stampa”, dall’altro voleva annoverare tra i mezzi di apostolato che la Chiesa avrebbe “il diritto innato di usare e possedere” anche i nuovi strumenti, ignoti alle vecchie encicliche, come la televisione “e simili”.

   INFORMAZIONE RELIGIOSA: capire i processi, non ricercare gli scoop di Raniero La Valle

   Per approfondire:
  • il testo integrale del DECRETO SUGLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE SOCIALE "INTER MIRIFICA"
  • Inter mirifica: 40 anni dopo (Dicembre 2003)
  • Evangelizzazione e giornalismo (Giugno 2011)


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Crisi finanziaria, suicidi, media e Chiesa


La nostra paura del futuro aumenta ogni giorno, c’è una continua perdita di fiducia e di speranza e l’attenzione degli italiani è calamitata dalle notizie di chi si toglie la vita, le più lette in assoluto nelle ultime settimane.
Un lettore di Modena, rappresentativo delle centinaia di e-mail che arrivano qui al giornale da settimane, mi scrive angosciato che «suicidi per motivi economici, fallimenti di impresa e debiti anche fiscali, stanno aumentando di giorno in giorno in maniera preoccupante». Il presidente del Consiglio e il primo partito della sua maggioranza duellano sulle responsabilità della crisi e sulle sue conseguenze, evitando solo di pronunciare la parola suicidio, di gettarsi addosso l’accusa più grave e infamante.
Ma stiamo discutendo di un fenomeno davvero nuovo, che non conoscevamo prima, esploso soltanto negli ultimi tre mesi, o di qualcosa che per anni non abbiamo visto e abbiamo sottovalutato? 

   Il dramma dei suicidi oltre le cifre

È proprio vero che c’è un’ondata di suicidi economici in Italia? È proprio vero che si sta ammazzando un numero senza precedenti di bravi imprenditori strozzati dal fisco, da Equitalia, dallo Stato che non rimborsa, dal costo del lavoro troppo alto? In molti cominciano a dubitarne e a pensare che si tratti di una manipolazione mediatica. Il sociologo Marzio Barbagli, ripreso dal Blog di Gad Lerner, afferma apertamente che «non c’è nessuna emergenza suicidi dovuta alla crisi economica».
Come per il caldo o il freddo “senza precedenti”, le rapine in villa o gli stupri commessi da immigrati, sui quali i media dominanti costruirono ad arte la destabilizzazione del governo presieduto da Romano Prodi, anche l’ondata di suicidi di imprenditori sarebbe innanzitutto un fenomeno percepito, mediatico, portato in prima pagina non perché davvero rilevante o perché segni un picco particolare rispetto al passato, ma perché così conviene a fomentare una polemica anti-fisco che sarà l’argomento fondamentale delle destre nella prossima campagna elettorale.

   Non c’è nessuna ondata di suicidi economici

Una lista di necrologi che non si ferma. I suicidi delle vittime della crisi continuano. La Cgia di Mestre denuncia la situazione drammatica e fa un appello a Giorgio Napolitano, perchè intervenga! 

   Suicidi Italia 2012: appello a Napolitano contro le morti della crisi!

«Non c' è nessuna emergenza suicidi dovuta alla crisi economica». Il sociologo Marzio Barbagli la mette giù così, quasi brutalmente, con la sicurezza di chi ha in tasca le statistiche corrette. Epurate cioè da interpretazioni fuorvianti o da ondate emotive.I 38 suicidi tra piccoli imprenditori contati dalla Cgia di Mestre dall' inizio dell' anno ad oggi sono un dolore per le famiglie, ma «non rappresentano un' anomalia a fronte delle 1300 persone circa che nello stesso periodo si sono tolte la vita in Italia. I suicidi in questa categoria sociale c' erano anche negli anni passati, più o meno con la stessa frequenza». 

   Suicidi, nessuna emergenza dovuta alla crisi

... Dal punto di vista scientifico è oggi prematuro stabilire se la crisi economica farà crescere i suicidi per ragioni economiche, ma è realistico attendersi che l’aumento della disoccupazione, della instabilità familiare (collegata alle separazioni, ai divorzi, agli abbandoni di fatto), della solitudine degli anziani che vivono nelle grandi città, della secolarizzazione e della perdita di valori “certi” renderà più fragile la coesione sociale che, secondo una consolidata tradizione di studi sociali, rappresenta il principale contrappeso alle correnti suicidogene. 

   SUICIDI IMPRENDITORI/ Il sociologo: i giornali "uccidono" più della crisi

Si sono presi porte in faccia dappertutto. Negli ultimi giorni della loro esistenza hanno girato a vuoto fra associazioni di categoria, sportelli comunali e sindacali, Caritas, sindaci, banche e finanziarie. Per chiedere un aiuto, la riscossione di un credito, un margine di tempo, un prestito, una parola di conforto. Non hanno cavato un ragno dal buco. E hanno finito la loro vita al chiuso di un capannone o di un ufficio, con una pistola alla tempia o una corda stretta al collo. 

   Fede e crisi. Suicida, ti assolvo

Esiste una parte di opinione pubblica che si sorprende quando la chiesa, anziché usare la ferocia di una disciplina dismessa, parla il linguaggio di misericordia che le è proprio. Lo si è visto dopo la morte di Lucio Dalla e ora per le esequie di Maurizio Cevenini. Il politico bolognese che s'è tolto la vita e che riceverà sabato un funerale cristiano. Probabilmente lo shock causato dal rifiuto delle esequie cristiane a Piergiorgio Welby ha pesato nel formarsi di questa attesa (smentita) di una chiesa spietata. Ma al netto di quella controproducente forzatura del diritto canonico, bisogna ricordare che la pretesa di disciplinare i morti è finita con il regime di cristianità e quella fine ha giovato alla comprensione del Vangelo.

   Funerale cristiano anche per i suicidi. il volto misericordioso della Chiesa (pdf)



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Il Concilio Vaticano II e il rapporto Chiesa Mondo seguendo la bussola della Gaudium et spes" di Dionigi Tettamanzi


Il Concilio Vaticano II e il rapporto Chiesa Mondo seguendo la bussola della Gaudium et spes di Dionigi Tettamanzi,  Arcivescovo emerito di Milano 

Vasto - 11 Maggio 2012 presso il Teatro Rossetti di Vasto

"Introduzione
L’Anno della Fede, indetto da papa Benedetto XVI con la lettera apostolica Porta fidei con inizio 11 ottobre 2012, data del cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, vuole essere “un’occasione propizia per comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri conciliari, secondo le parole del beato Giovanni Paolo II, non perdono il loro valore né il loro smalto”(n. 5). Di qui l’impegno, come recita il corrispondente Motu proprio, di assicurare che il Concilio abbia il posto che gli spetta e che, di conseguenza, deve avere nella vita e nella missione della Chiesa. 
Vengono qui riprese le parole di papa Wojtyla in Novo millennio ineunte: “Sento più che mai il dovere di additare il Concilio come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre”. E dal canto suo Benedetto XVI aggiunge: “Io pure intendo ribadire con forza quanto ebbi ad affermare a proposito del Concilio pochi mesi dopo la mia elezione a Successore di Pietro: se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa”.
Penso utile allora porre qualche interrogativo generale sul Concilio prima di  passare ad affrontare il tema specifico scelto: il rapporto Chiesa-Mondo.
Il primo interrogativo è questo: con quale sguardo dobbiamo prendere in considerazione il Concilio e i suoi testi? ...." (Dionigi Tettamanzi)

   Il Concilio Vaticano II e il rapporto Chiesa Mondo seguendo la bussola della Gaudium et spes di Dionigi Tettamanzi (PDF)


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Non passa giorno che non arrivino notizie di suicidi “economici”. Pur non essendo statisticamente aumentati rispetto agli anni precedenti, sono episodi entrati ormai nella cronaca quotidiana a causa di un’attenzione dei media che, da un lato, ingigantisce questa tragedia e, dall’altro, dà un senso di naturalezza a un gesto drammatico, privo di speranza, pieno di disperata solitudine.

  Virginio ColmegnaLa lezione di San Francesco

Le persone che si tolgono la vita a causa di difficoltà economiche sembrano solamente in aumento. Andiamoci piano: i dati statistici raccontano un’altra verità

  Daniela CipolloniI suicidi non sono aumentati per la crisi

È proprio vero che c’è un’ondata di suicidi economici in Italia? È proprio vero che si sta ammazzando un numero senza precedenti di bravi imprenditori strozzati dal fisco, da Equitalia, dallo Stato che non rimborsa, dal costo del lavoro troppo alto? In molti cominciano a dubitarne e a pensare che si tratti di una manipolazione mediatica. Il sociologo Marzio Barbagli, ripreso dal Blog di Gad Lerner, afferma apertamente che «non c’è nessuna emergenza suicidi dovuta alla crisi economica».

  Gennaro CarotenutoNon c'è nessuna ondata di suicidi economici

«Sempre più suicidi in Italia sono legati alla crisi. È un problema che riguarda tutti. Non è un problema che riguarda solo lavoratori dipendenti, riguarda gli imprenditori. Quegli imprenditori che decidono di darsi la morte nella loro azienda, nel luogo simbolo per loro, e lo fanno quando i lavoratori sono usciti». Così Roberto Saviano nel monologo che ha aperto Quello che (non) ho, lo show di La/ in diretta dalle Ogr di Torino

  Roberto SavianoSportelli d'ascolto contro l'ondata di suicidi (video)

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Alex Zanotelli:
il piano di Monti porta alla violenza ma... 
l'uomo planetario farà fare un grande salto all'umanità"


Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che lavora nel rione Sanità di Napoli, sulla Radiobici lancia un grido d'allarme: "siamo a rischio violenza, il piano del governo Monti è legato solo agli interessi dei grandi poteri finanziari". Zanotelli dice la sua anche sul successo del Movimento 5 Stelle: "non condivido il pensiero di Grillo ma il suo movimento non è l'antipolitica". Duro anche il giudizio sul Parlamento e la Chiesa Cattolica: "lo scorso anno l'Italia ha investito in armi 39 mld di euro. Una manovra finanziaria, nessuno però si azzarda a opporsi". Il missionario , anche se in uno scenario, difficile lancia un segnale di speranza: "sarà la capacità creativa dell'uomo a costruire una nuova coscienza, l'uomo planetario che farà fare un grande salto all'umanità".

   video


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Cari amici, l’esperienza che sto per raccontarvi non è edificante. Ma fotografa una realtà drammatica.

  Andrea TornielliEvangelizzazione e rapporti umani



POLITICA



I mercati crollano, la Grecia si gioca il proprio destino, la Germania mette in discussione la Merkel, l’Italia schiacciata dal fisco si scopre ancora una volta esposta a profonde tensioni sociali. Ospiti di Giovanni Floris, tra gli altri, l’economista Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali, Enrico Letta del Pd, il presidente dell’Associazione Bruno Trentin Guglielmo Epifani, l’economista Fiorella Kostoris, il direttore del Messaggero Mario Orfeo, in collegamento da Vienna il sottosegretario agli Esteri Marta Dassù, il senatore Maurizio Gasparri del PdL, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)

  BALLARO': Puntata del 15/05/12 (video puntata integrale)

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Il giorno le elezioni si ripete il solito cliché, con le consuete parole: disfatta, crescita, vittoria, boom, voto di protesta, voto politico o antipolitico, crisi di fiducia, stanchezza, astensionismo; e a seguire minuziose analisi delle percentuali, lette vuoi in positivo vuoi in negativo, a seconda della convenienza o della cecità partitica. Nulla di nuovo sotto il sole. Anche dopo questa tornata elettorale.

  Walter FiocchiDopo il voto, la ricostruzione

La crisi che si abbatte con crescente ferocia sulla vita dei cittadini europei ha avuto negli ultimi mesi un solo effetto positivo. Èil ritorno sul tavolo dell' Unione del grande assente di questi anni, la Politica. La Politica con la maiuscola, quella che da quando esistono le democrazie si fonda sulla distinzione fra una destra e una sinistra.

  Curzio MalteseSe la destra sceglie Grillo

Alla vigilia dei ballottaggi, un’imperdonabile leggerezzastaportandoipartiti a inscenare alla Camera una guerrigliasullaleggeanticorruzione.

  Marcello SorgiI partiti nemici di se stessi

Si farà la riforma elettorale? E se sì, di che riforma si tratterà? Forse, potrebbe rispondere a queste domande il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Non tutto, ma molto, dipende da lui. Dipende, cioè, dalle scelte strategiche che Casini farà (o non farà) in materia di alleanze, in vista delle prossime elezioni. Cerchiamo di capire perché.

  Angelo PanebiancoCasini e l'addio alle mani libere

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 BENEDETTO XVI
 





 
    Angelus/Regina Cæli - 13 maggio 2012

      Udienza - 16 maggio 2012

      DiscorsoAi Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie (11 maggio 2012)

      DiscorsoConcerto offerto dal Presidente della Repubblica Italiana (11 maggio 2012)

      DiscorsoSaluto dalla finestra dell'Episcopio di Arezzo (13 maggio 2012)

      DiscorsoVisita al Santuario di La Verna (13 maggio 2012)

      DiscorsoIncontro con la Cittadinanza in Piazza Torre di Berta a Sansepolcro (13 maggio 2012)


      DiscorsoProiezione del film "Maria di Nazareth" (16 maggio 2012)


         Visita Pastorale ad Arezzo, La Verna e Sansepolcro 2012


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BENEDETTO XVI: Visita Pastorale ad Arezzo, La Verna e Sansepolcro (13 maggio 2012)


Elogio della sobrietà. E’ stato il viaggio degli imprevisti meteo, ma sarà ricordato come una «Via Crucis» nella crisi italiana con l’appello alla coerenza e all’impegno politico dei cattolici. Una coda d’inverno ha tenuto l’elicottero papale lontano dal santuario francescano de La Verna così, ad Arezzo e Sansepolcro, Benedetto XVI ha concentrato il senso della sua missione toscana.
Tra sit in di chi protesta per i costi della sua visita e stand anti-casta dei grillini (con messaggi a Monti e Bondi), il Pontefice ha tracciato la ricetta contro la recessione e l’identikit del credente nella vita pubblica. 

   Il Papa: nell'ora della crisi cambiare lo stile di vita

Negli affreschi della «Leggenda della Vera Croce» mura ed edifici che raffigurano Gerusalemme sono in realtà quelli di Arezzo, Benedetto XVI arriva nella terra di Piero della Francesca e ricorda l'impegno della Chiesa a «costruire la città dell'uomo a immagine della Città di Dio», il che significa «concretamente» molte cose. Come l'invito ai «fedeli laici illuminati» e in particolare «ai giovani» ad impegnarsi in politica e nel sociale contro «la sfiducia» dominante, per contribuire «alla nascita di una nuova etica pubblica»

   Il Papa: l'Italia non si scoraggi (pdf)

Un forte appello ai giovani a dare «fiducia» e «sale» alla politica, con un ulteriore invito ai cristiani, sull'esempio del neo-beato Giuseppe Toniolo, a impegnarsi politicamente contro «gli interessi di parte» e per il bene comune ha concluso il 27.mo viaggio internazionale del Papa, a Arezzo e Sansepolcro, visita pensata tra attualità e radici, tra un presente difficile e un patrimonio di cultura e fede a cui attingere e far riferimento per reagire alla crisi. Un viaggio nel quale, davanti a circa migliaia di persone radunate al mattino nel Parco il Prato, il punto più alto di Arezzo, Benedetto XVI ha voluto esplicitamente, con forza, invitare l'Italia a non cadere nella «tentazione dello scoraggiamento»e forte della «tradizione umanistica», a riprendere «con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile». 

   Il giorno del Papa, l'abbraccio di Arezzo «L'Italia tutta reagisca allo scoramento»

C'é la crisi, e colpisce duro soprattutto i poveri, osserva il Papa ad Arezzo, ma anche con la crisi la Chiesa non può dimenticare i "suoi valori distintivi, la solidarietà, l'attenzione ai più deboli, il rispetto della dignità di ciascuno", ha citato anche la "accoglienza" che nei secoli gli aretini hanno praticato, e la "solidarietà" con i poveri e deboli. 

   Il Papa degli ultimi

   Dal sito della Santa Sede: Visita Pastorale ad Arezzo, La Verna e Sansepolcro (13 maggio 2012)



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Perché un Anno della fede - Il diritto di Dio - di mons. Rino Fisichella


Perché un Anno della fede? La domanda non è retorica e merita una risposta, soprattutto dinanzi alla grande attesa che si sta registrando nella Chiesa per tale evento.
Benedetto XVI ha dato una prima motivazione quando ne ha annunciato l’indizione: «La missione della Chiesa, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio, fare memoria della sua sovranità, richiamare a tutti, specialmente ai cristiani che hanno smarrito la propria identità, il diritto di Dio su ciò che gli appartiene, cioè la nostra vita. Proprio per dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza».
Questa è l’intenzione principale. Non far cadere nell’oblio il fatto che caratterizza la nostra vita: credere. Uscire dal deserto che porta con sé il mutismo di chi non ha nulla da dire, per restituire la gioia della fede e comunicarla in modo rinnovato.

   Il diritto di Dio di mons. Rino Fisichella

Leggi anche il nostro post precedente:

   Pubblicata la Nota con indicazioni pastorali per l’Anno della fede proclamato da Benedetto XVI (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013)



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OPINIONI E COMMENTI


Alla sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale, i cristiani sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità. Così il Papa ieri sera visitando la città di Sansepolcro in occasione del millenario dalla fondazione. In mattinata ad Arezzo, accolto dal premier italiano Monti, durante la Messa nel parco del Prato ad Arezzo alla presenza di trentamila persone, Benedetto XVi ha esortato l’Italia a reagire con il conforto morale della fede alla tentazione dello scoraggiamento e, forte della sua tradizione umanistica, a riprendere la via del rinnovamento spirituale ed etico. Annullato a causa delle avverse condizioni meteo l’incontro con la comunità francescana nel Santuario de La Verna. Il servizio del nostro inviato Paolo Ondarza

  RADIO VATICANAIl Papa in Toscana (testo+audio)

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Secondo don Rosino Gibellini, già direttore editoriale della Queriniana, che di teologi se ne intende, il messicano Carlos Mendoza-Álvarez è una promessa della nuova teologia.

  Fabrizio MastrofiniIl Dio nascosto: postmoderno e religione

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Pubblichiamo il documento presentato durante l’incontro “Le crisi nel mondo e nella Chiesa, a 50 anni dal Concilio”, il 15 maggio, alle ore 21, all’auditorium Stensen (viale don Minzoni 25, Firenze), con don Pierluigi Di Piazza (Centro Balducci, Zugliano - Ud) e il biblista Giuseppe Florio.

  LETTERA ALLA CHIESA FIORENTINAAlla ricerca del Concilio perduto

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