"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°20 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 19 al 25 maggio 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 1° giugno 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Pagina in continuo aggiornamento


"Sia festa in tutto l'universo: Cristo, letizia eterna, è risorto!" (S. G. Damasceno)
AUGURI!


I NOSTRI TEMPI



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ATTENTATO A BRINDISI - NON POSSIAMO AVER PAURA, DOBBIAMO AVERE CORAGGIO


ATTENTATO A BRINDISI DEL 19 MAGGIO 2012
NON POSSIAMO AVER PAURA,  DOBBIAMO AVERE CORAGGIO

Non era mai successo. In mezzo secolo di bombe, mafia, terrorismo di destra e di sinistra, stragi di Stato o semplice racket malavitoso, nessuno aveva mai osato colpire le scuole. Ordigni sui treni, nelle stazioni, professori uccisi nelle aule universitarie, operai e giuslavoristi sparati sotto casa, carabinieri massacrati mentre uscivano da un bar dopo aver preso un caffé. Ma mai, qualche mente criminale e/o politica aveva preso di mira così gli studenti.  

  Ma non possiamo avere paura

    Don Ciotti: tanto dolore, ma andiamo avanti, CORAGGIO!!! (video)


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ATTENTATO A BRINDISI - Comuncato di PAX CHRISTI



La violenza contro ragazze e ragazzi davanti a un luogo di formazione, attivo con l’iniziativa “Guardiamo la legalità negli occhi”, svela un abisso di crudeltà in cui forze criminali ancora di oscura matrice (mafiosa o terroristica) cercano di far cadere, distruggendola, la convivenza civile. Anche Pax Christi interviene con un comunicato stampa, dopo l’attentato di Brindisi.

Sconfiggere la violenza e l’indifferenza.

Colpiti da tanta ferocia, esprimiamo alla famiglia e alle compagne di scuola il nostro profondo dolore per la morte di Melissa Bassi e il ferimento di altre persone.
Il messaggio omicida sembra chiaro. Lo scoppio di alcune bombole davanti a una scuola intitolata a Morvillo-Falcone, vicino al palazzo di Giustizia, avviene proprio durante il ventennale dell’attentato di Capaci e nel giorno del passaggio nel brindisino della Carovana antimafia promossa da Libera.
La violenza contro ragazze e ragazzi davanti a un luogo di formazione, attivo con l’iniziativa “Guardiamo la legalità negli occhi”, svela un abisso di crudeltà in cui forze criminali ancora di oscura matrice (mafiosa o terroristica) cercano di far cadere, distruggendola, la convivenza civile.
Preghiamo per chi è morto, per chi piange e per cambiare il cuore dei violenti.
Partecipiamo idealmente alla manifestazione della città di Brindisi assieme agli amici di Libera, rinnovando il nostro impegno per il bene nelle nostre città e nella nostra Repubblica, fondata sulla Costituzione che è la carta del lavoro e della pace, della solidarietà e dell’unità nazionale.
La gravità del gesto chiede a tutti una decisione ferma di attivare le possibilità di partecipazione sociale e politica, secondo le scelte di ciascuno, per continuare un dialogo tra le persone che consenta di sconfiggere l’indifferenza, la tentazione del disimpegno, l’apatia nei confronti della ricerca del bene comune.
Pax Christi
19 maggio 2012


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  Colpire una scuola...
  Il crimine...
  Il terrore...
  Appello per...
  E voi giovani...
  Questa è l'ora...


Domani il 26 maggio 2012 - IO NON HO PAURA. In piazza "Per Melissa e per il nostro futuro". Iniziativa di Libera.
Vedi i dettagli:

    IO NON HO PAURA.


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“Giuro, non starò ferma: esploderò io come quelle bombe e deflagrerò quest’orrore che, come cappa, è intorno a noi”. Non usa mezze parole Annalisa, una delle centinaia di alunne dell’Istituto Professionale “Morvillo Falcone” di Brindisi. C’è rabbia, inquietudine, tanta incredulità e sgomento. “Perché? Perché, pezzi di merda!” grida Antonella, compagna di classe di Melissa. E accanto a lei altre decine di studenti in lacrime.

   INC@TTEDRA:  Attacco alla scuola italiana. L'istruzione a lutto

Qualche elogio ogni tanto serve a ridare fiducia. Nel dramma di Brindisi, e di Mesagne, la cittadina da cui provenivano le ragazze colpite, emergono alcuni esempi positivi. Il primo viene dall’informazione. La notizia della bomba è apparsa, prima ancora che divenisse di pubblico dominio, su Facebook grazie ad alcuni utenti del capoluogo pugliese che l’hanno postata immediatamente. Un giornale on line, BrindisiReport, l’ha data quasi contemporaneamente e ha diffuso le immagini della scuola che poi sono state utilizzate dalle tv nazionali. 

   Peppino Caldarola:  Un'informazione dignitosa esiste, e l'abbiamo vista all'opera per la tragedia di Brindisi

I ventimila studenti, che hanno partecipato il 23 maggio alla Giornata della legalità a Palermo nel ricordo del XX anniversario della strage di Capaci, nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta, hanno dato la risposta concreta al vile attentato di Brindisi che ha colpito per la prima volta la scuola e gli studenti, seminando terrore e paura.

   Giuseppe Adernò:  A Palermo la risposta della scuola ferita


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No allo stop del decreto flussi proposto dal ministro Cancellieri. Dalla seconda giornata del Migramed 2012 a Cagliari organizzata dalle Caritas del Mediterraneo emergono critiche all’ipotesi del ministro dell’Interno di chiudere le porte causa disoccupazione. 

    Gilberto Borghi:  Stiamo rubando loro il futuro

Fortunatamente, nel nostro Paese esistono altre forme di rimpatrio degli stranieri immigrati che non sia quello forzato. Si chiama rimpatrio – o ritorno – volontario assistito, ed è una modalità poco conosciuta, accessibile al migrante intenzionato a tornare nel proprio Paese con un’assistenza adeguata e in condizioni di dignità e sicurezza. Ciò si traduce nella possibilità di ricevere un supporto logistico e finanziario per l’organizzazione del viaggio di rientro e la reintegrazione sociale e lavorativa nel proprio Paese di origine.

    Luca Galassi:  Il rimpatrio volontario

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  Solidarietà...

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Un teologo bolognese che l'altra notte ha avvertito distintamente il terremoto riflette sulle domande e le paure che un evento del genere porta con sé

    Marco Tibaldi:  Quando tremano i cuori a proposito del terremoto in Emilia Romagna


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SALVIAMO LO STATO SOCIALE
Nessuno dev’essere lasciato indietro
Appello di don Vinicio Albanesi, don Luigi Ciotti, don Antonio Mazzi, don Armando Zappolini affinché il governo Monti fermi i tagli e "salvi lo Stato sociale".

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SALVIAMO LO STATO SOCIALE Nessuno dev’essere lasciato indietro

Salviamo lo Stato sociale". Famiglia Cristiana pubblica un appello di don Vinicio Albanesi (Comunità di Capodarco), don Luigi Ciotti (Gruppo Abele, Libera), don Antonio Mazzi (Fondazione Exodus), don Armando Zappolini (presidente del Cnca, il Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza) affinché il governo Monti fermi i tagli e "salvi lo Stato sociale".

Salvare lo stato sociale significa contribuire a sostenere l’Italia con risorse da valorizzare,senza lasciare che naufraghino. Nel nostro Paese, purtroppo, negli ultimi anni, il welfare è stato eroso da progressivi quanto sanguinosi tagli. Chiediamo che il necessario rigore per risanare il Paese coinvolga tutti, nessuno escluso, gravando equamente sulle spalle di ciascuno, secondo i pesiche ciascuno può portare. A chi più ha, più deve venire chiesto. Nessuno dev’essere lasciato indietro.Abbattimento di insensati quanto onerosi privilegi, lotta all’evasione fiscale, contrasto ai fenomeni di corruzione, drastica riduzione delle spese militari: i soldi vanno presi là dove ci sono. È intollerabile che non si possa finanziare il Fondo per la non autosufficienza e si continuino a riempire gli arsenali. È solo un esempio, tra tanti possibili. Non è soltanto una questione etica, di giustizia o di tenuta della coesione sociale. È un problema che va dritto al cuore del patto che fonda il nostro sistema.Democrazia, infatti, significa anche che ciascuno possa costruire autonomamente il proprio progetto di vita, partendo da opportunità che vanno garantite nel campo educativo.
Un corretto sistema di protezione sociale aiuta i cittadini a realizzarsi consentendo di affrontare le difficoltà individuali (handicap,malattie, infortuni) e gli effetti dei cambiamenti sociali ed economici che possono incidere pesantemente sulla vita delle persone. Il modello sociale europeo è nato proprio dal riconoscimento che, abbandonando gli individui a sé stessi, perderemmo o non valorizzeremmo molte energie, creatività, aspirazioni: creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito di una responsabilità pubblica,  collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di cittadinanza.
Questo chiediamo. Sappiamo di non essere soli a farlo.

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Notizie dal mondo

Da giorni in rete gira un’infografica che mostra le dieci imprese statunitensi che dominano il mercato del consumo in ogni angolo del mondo

   Stella Spinelli:  Le dieci imprese che controllano il mondo

Il 23 e 24 maggio gli egiziani scelgono il sostituto di Hosni Mubarak. E’ il primo voto libero dopo trent’anni di regime. Un voto che si svolge in un paese duramente colpito dalla crisi economica, guidato da una struttura ancora saldamente in mano al potere militare, in cui la rivoluzione dei giovani non ha ancora completato il suo percorso democratico. In audio, da Il Cairo, il giornalista Gilberto Mastromatteo.

   NIGRIZIA:  Egitto: il voto della svolta? (testo+audio)

Diritti umani violati sistematicamente, ma anche una società civile africana, più consapevole e matura, che alza la testa (primavera araba). Così il rapporto annuale dell’organizzazione che si batte per i diritti umani. E l’Italia zoppica su immigrati e richiedenti asilo. In audio Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

   NIGRIZIA:  Amnesty: due Afriche (testo+audio)

Chiuso il primo turno delle presidenziali, con tutta probabilità si confronteranno al secondo (12-13 giugno) un ex ministro del governo Mubarak e un candidato del Fratelli Musulmani. Si sceglierà tra un governo moderato e laico e uno di orientamento teocratico. L’incognita dei militari e la sfida della nuova costituzione. 

   Giovanni Esti:  Nell'urna l'Egitto di domani

Italarmi / Relazione della Presidenza del Consiglio sull'export armi 2011
Ai primi 4 posti della classifica solo gruppi finanziari a guida straniera. Nel 2011, il valore delle operazioni autorizzate dal ministero dell’economia e delle finanze per l’export definitivo di armi è stato di 2.386 milioni di euro. L’ammontare complessivo delle autorizzazioni supera i 4 miliardi. L’Africa nelle transazioni bancarie legate all'export di armi italiane pesa per oltre il 18%, grazie alle vendite all’Algeria.  

   NIGRIZIA:  Banche armate, conti stranieri

E’ attesa per oggi la liberazione dei tredici pellegrini sciiti iraniani rapiti ad Aleppo – in Siria – dall’Esercito Libero Siriano (Els) martedì 15 maggio. Le trattative si fanno serrate, ma il lieto fine della vicenda potrebbe non bastare a rasserenare gli animi in Libano, dove ormai le ripercussioni del conflitto in Siria si fanno ogni giorno più evidenti.

   Christian Elia:  Libano, la Siria è vicina



Lotta alla mafia

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LA STRAGE INFINITA Le stragi di mafia, lo Stato e il ricordo del giudice Falcone


LA STRAGE INFINITA Le stragi di mafia, lo Stato e il ricordo del giudice Falcone puntata di "Brontolo-RAI" del 21.05.2012

 Le stragi di mafia sono collegate da un filo rosso che ha segnato tragicamente la storia del nostro paese. Dopo quegli anni terribili, c’è stata forse una sorta di pax tra Stato e Cosa Nostra? È l’interrogativo che Oliviero Beha porrà ai sui ospiti, che saranno: Tina Montinaro, vedova del capo della scorta del giudice Falcone; Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo; Carlo Palermo, ex magistrato scampato a un attentato; Neri Marcorè, attore che parteciperà alla Partita del Cuore tra la nazionale italiana Artisti e la nazionale Magistrati che si giocherà il 23 maggio a Palermo proprio per ricordare i giudici Falcone e Borsellino.

   video della puntata integrale


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A vent'anni dalla morte di Giovanni Falcone il ricordo della sorella Maria



Maria Falcone apre l'album dei ricordi per raccontare chi era Giovanni Falcone prima di diventare il magistrato simbolo della lotta alla mafia. Un racconto appassionato della vita in famiglia e della Palermo di quegli anni.

   Vi racconto mio fratello Giovanni Falcone (video)

   GIOVANNI FALCONE EROE DEL NOSTRO TEMPO (video)


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Rai3 "Ho vinto io" - Rosaria Schifani e la strage di Capaci vent' anni dopo

HO VINTO IO con Rosaria Schifani Un documentario di Felice Cavallaro con la collaborazione di Fabio Vannini Regia di Fabio Vannini

"Vi perdono ma vi dovete inginocchiare..." Tutti ricordano la disperata implorazione che Rosaria Schifani, allora poco più che ventenne, rivolse ai mafiosi, davanti alla bara del marito Vito, agente della scorta del giudice Falcone. 
Venti anni dopo, Rosaria ha deciso di fare fino in fondo i conti con se stessa e con le sue emozioni, tornando sui luoghi della tragedia. Rosaria racconta, in prima persona, una storia di dolore e di coraggio, la storia di una donna che, lasciando Palermo, la sua città, ha saputo offrire al figlio (oggi Emanuele ha vent’anni e nessun ricordo del padre) e a se stessa una nuova opportunità di vita. Rosaria non ha mai smesso di cercare i “perché” della mafia e, dopo vent’anni, la sua analisi del fenomeno che le ha stravolto l’esistenza è amara e disincantata. Oggi, come ieri, non crede che i mafiosi possano pentirsi ma a loro vuole dire che lei, con grande fatica, ha saputo ricostruire la sua vita, mentre loro restano in una spirale di morte, senza speranza.

   video


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  Cuore - dedicato a Giovanni Falcone

IL PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI

  Così Palermo ricorda Giovanni Falcone

  Giornata della legalità

  Giornata della legalità


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  Per non dimenticare...
  Vogliamo conoscere...

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La mafia non è un corpo estraneo, una banda contro lo Stato, la squadra del male contro quella del bene. La Mafia, purtroppo, è cresciuta con la Repubblica, ha garantito l'ordine - o meglio, una certa idea dell'ordine- e in cambio ha ottenuto potere, si è ingrassata con un modello di sviluppo che confinava al nord le attività produttive e regalava alle borghesie mafiose del sud denaro pubblico in cambio di consenso politico.

   Corradino Mineo:  La mafia non è un corpo estraneo

"Il rischio è che i giovani credano davvero che la mafia siano solo Riina e Provenzano". Roberto Scarpinato, procuratore generale presso la Corte d'Appello di Caltanissetta, ha fatto parte del pool antimafia insieme a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E li ricorda, a vent'anni di distanza dalle stragi di Capaci e via d'Amelio, in un'intervista ad Affaritaliani.it: "La narrazione pubblica offre una visione semplificata della loro vicenda. Si divide nettamente in bene e in male, dimenticandosi dei colletti bianchi e che il vero cuore di tenebra del Potere si annida nelle istituzioni e nella politica".

   Lorenzo Lamperti:  Scarpinato ricorda Falcone e Borsellino. "Ma la retorica di Stato crea disagio"

Giovanni Falcone era timido con le donne. E diceva: «Poi dicono che voglio fare il protagonista». «Era un vero rivoluzionario, è vero che la rivoluzione chiede tempo e noi non glielo abbiamo dato», afferma Alessandra Camassa, magistrato che collaborava con Giovanni Falcone. È una delle storie raccontate nel docu-film di Paolo Santolini, ispirato all'ultimo libro di Attilio Bolzoni, Uomini Soli.

   Giuseppe Alberto Falci:  Falcone? «Un vero rivoluzionario, ma per la rivoluzione occorre tempo»

Della strage di Capaci si conoscono esecutori e mandanti diretti ma resta un secondo livello ancora da esplorare perchè non fu solo Cosa Nostra a volere la morte di Giovanni Falcone. Su questa zona grigia focalizza l'attenzione Piero Grasso secondo il quale la strage aveva anche «finalità terroristiche non tanto eversive quanto conservative per bloccare le spinte che arrivavano dall'inchiesta di Tangentopoli che aveva scardinato il quadro politico nazionale».

   Piero Grasso:  Falcone ucciso anche per bloccare le spinte di Tangentopoli (video)

In vista degli eventi promossi a Palermo dalla Fondazione Falcone e dal MIUR, abbiamo intervistato Maurizio de Lucia, sostituto procuratore presso la Direzione Nazionale Antimafia. Con lui ricordiamo quei giorni – culminati con gli attentati del 1992 a Giovanni Falcone e, il 19 luglio, a Paolo Borsellino  - e cerchiamo soprattutto di capire cosa è cambiato fino ad oggi e cosa possiamo auspicare per il futuro di tutte le ragazze ed i ragazzi che parteciperanno alle manifestazioni palermitane.

   Maurizio De Lucia:  Ricordo di Falcone e Borsellino (video)

Piero Calabrò – presidente e capitano della Nazionale italiana magistrati - rievoca i ricordi personali legati a quei terribili giorni.

   Piero Calabrò:  Ricordo di Falcone e Borsellino (video)

... Un’esperienza vincente del genere qualsiasi Paese l’avrebbe difesa con le unghie e con i denti. L’Italia invece no. Vergognoso ma vero, Falcone e il pool furono letteralmente spazzati via, professionalmente parlando, a colpi di calunnie ossessivamente ripetute: professionisti dell’antimafia; impiego spregiudicato dei «pentiti»; uso politico della giustizia. Guarda caso la tempesta si scatenò quando il pool cominciò a occuparsi - oltre che di mafiosi di strada - dell’ex sindaco di Palermo Ciancimino, dei cugini Salvo e dei cosiddetti Cavalieri del lavoro di Catania. Insomma di quella «zona grigia» che è la spina dorsale del potere mafioso, perché assicura coperture e complicità a opera di pezzi della politica, dell’economia e delle istituzioni. Sul banco degli imputati finì Falcone: osannato da morto, umiliato da vivo...

   Gian Carlo Caselli:  Giovanni Falcone vent'anni dopo Lotta alla mafia e tranelli dello Stato

Il dossier di FAMIGLIA CRISTIANA
Viaggio nei ricordi dei magistrati che dopo le stragi accettarono di andare in Sicilia a cercare gli assassini di Falcone e Borsellino. Video e Interviste.



FEDE E
SPIRITUALITA'




"Il coraggio di sperare oggi"

HOREB n. 61 - 1/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale: è possibile sperare? 

Questo navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze, che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli, credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è speranza”, egli  sente il bisogno di oltrepassare lo scacco dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso. 

Sperare si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la morte non sia inghiottita nella vittoria. 

Giovanni Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati  quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione. 
La speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in libertà e di scegliere ogni  giorno la via della vita. Essa consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo, che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta. Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà. 
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..."  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)

   Ricerche nel Web - Una speranza "crocifissa", ma non sconfitta (pdf)




E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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INCONTRI PER L’ESTATE 2012
LECTIO DIVINA 17-22 LUGLIO
LETTURA DEI LIBRI DI SAMUELE con p. Pino Stancari sj



FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO 

   Locandina (pdf)


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SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ 6-11 AGOSTO 2012
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE
A 50 anni dal Concilio Vaticano II



 FRATERNITÀ  CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO


   il programma della settimana di spiritualità (pdf)


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  La Bibbia in un frammento

"Fate attenzione: guardatevi dal 
lievito dei farisei e dei sadducei!
".

(Matteo 16,6.12)

  Gianfranco Ravasi: Il lievito



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  Santa Rita da Cascia


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Uomini e profeti - Fedi e Mondo - Q come Qabbalà con Haim Baharier Sabato 12 maggio 2012 Luoghi della Bibbia a Vicenza con Raimondo Sinibaldi

“Questo libro sicuramente non è un libro di Qabbalà” scrive Haim Baharier, in nota al suo ultimo libro Quabbalessico (Giuntina). “ L’ho voluto più vicino a un soffio che alza nell’aria spore fuggevoli, da trattenerne a stento qualcuna in mano… Spero risulti la consapevolezza di una ritrosia della trascendenza. Piccole scintille da braccare per metterle – perché no- in sorriso”. Forse è proprio questa “ritrosia della trascendenza”, unita al sorriso, e guidata da un’intelligenza mobile, in urto contro i muri del pensiero convenzionale e statico che fa di Baharier un maestro dell’ebraismo contemporaneo. Ci guiderà attraverso spericolate acrobazie linguistiche e logiche, mai assertorie, e sempre aperte ad ulteriori significati, attraverso le strettoie dell’esegesi, dalla morale, della psicologia, del divino. Raimondo Sinibaldi presenta la sessione 2012 del Festival Biblico di Vicenza, in particolare soffermandosi su uno dei temi di quest’anno: i luoghi della Bibbia… 

   Ascolta


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Uomini e profeti - Leggere la Bibbia - Convertitevi, e credete nell’evangelo [Marco 1,14-45 ] con Enzo Bianchi



Uomini e profeti - Leggere la Bibbia - Convertitevi, e credete nell’evangelo [Marco 1,14-45 ] con Enzo Bianchi domenica 13 maggio 2012

Nella seconda parte del capitolo primo del Vangelo di Marco, dopo il battesimo e le tentazioni nel deserto, inizia l’attività pubblica di Gesù: con la predicazione in Galilea, con la chiamata dei primi quattro discepoli, e con alcune guarigioni a Cafarnao, in sinagoga e in giorno di sabato. Ne Vangelo di Marco sono molto numerose le guarigioni di Gesù, a indicare la potenza dei suoi gesti, ma anche la potenza di resurrezione della Parola di Dio predicata alle genti. A Cafarnao, dove Gesù ha casa, guarisce un indemoniato abitato da uno spirito immondo, la suocera di Pietro afflitta da febbre, e più tardi un lebbroso, l’ultimo degli intoccabili. Ma nel frattempo accade che la folla, smaniosa di eventi straordinari e desiderosa di guarigione, lo assedia dentro casa. Mentre Gesù ha bisogno anche di preghiera, e di dedicarsi alla predicazione non solo nel suo villaggio, ma, per il momento, in tutta la Galilea. Qui si verifica la prima incomprensione da parte dei discepoli, che, sedotti dall’entusiasmo delle folle, vorrebbe che Gesù acconsentisse a continuare i prodigi… Enzo Bianchi legge per noi questi versetti, sottolineando il bisogno insaziabile delle folle di eventi e fatti straordinari.
Per “Letteratura” proponiamo oggi un racconto di Jorge Luis Borges, in cui si narra, in maniera paradossale, come il racconto della croce possa scatenare l’ottusa violenza dei carnefici.

     Ascolta



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VIII Festival Biblico 18-27 maggio 2012 «Perché avete paura?» (Mc 4,40) La speranza dalle Scritture


Presentato ufficialmente a Vicenza l'VIII edizione del Festival Biblico: 140 gli appuntamenti, oltre 100 i protagonisti.

   Festival Biblico, numeri da record

Un appuntamento ricco e da non perdere. Vi proponiamo la recente presentazione al pubblico della manifestazione fatta dal presidente del Festival, monsignor Roberto Tommasi.

   Festival Biblico, a maggio si riparte

   Per saperne di più visita il sito FESTIVAL BIBLICO

Al via a Vicenza la settima edizione del festival biblico. Un festival in rete saranno ben 12 le parrocchie della diocesi di Vicenza ad ospitare questi eventi - racconto della Bibbia con diversi linguaggi. Serata inaugurale il 24 maggio in cattedrale con un dialogo tra Enzo bianchi priore della comunità di Bose e il direttore del corriere della sera Ferruccio De Bortoli.

   video


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VIII Festival Biblico 18-27 maggio 2012 «Perché avete paura?» (Mc 4,40) La speranza dalle Scritture - Lavoro, solitudine, fragilità Le paure del nuovo Veneto (e non solo)

 

Timori e speranze al Festival Biblico di Vicenza. Gli organizzatori: «Il tema è stato scelto su sollecitazione dei genitori». Giovedì l’incontro fra de Bortoli ed Enzo Bianchi

Paura e speranza, temi portanti del Festival Biblico di quest’anno, che intreccia l’analisi delle Sacre Scritture con le aspettative di uomini e donne. Il Festival, 140 appuntamenti tra Vicenza e Verona fino al 27 maggio, entra nel vivo giovedì nella Cattedrale di Vicenza con la serata inaugurale (ore 21) in cui si confronteranno Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera e Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, dialogando su «La speranza dalle Scritture: magistero di Parola e di testimonianza di Carlo Maria Martini». Ma quali sono oggi le principali paure? E come affrontarle? Monsignor Roberto Tommasi, presidente del festival biblico, spiega che «il tema del festival è stato scelto proprio su sollecitazione di molti genitori che ci avevano raccontato delle paure dei loro bambini».

Leggi tutto: Lavoro, solitudine, fragilità Le paure del nuovo Veneto


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"Le due paure madri della crisi" Lectio Magistralis di Enzo Bianchi all'ottavo Festival Biblico


Lectio Magistralis La speranza dalle Scritture: magistero di Parola e di testimonianza di Carlo Maria Martini 
giovedì 24 maggio, ore 21 Chiesa Cattedrale Piazza Duomo, 8 - VICENZA
Omaggio al Cardinale Carlo Maria Martini.

Serata inaugurale dell'ottava edizione del Festival Biblico
intervengono: Enzo Bianchi, monaco e priore della Comunità di Bose Ferruccio De Bortoli, giornalista, direttore del Corriere della Sera
con proiezione di interviste e interventi video di S.E. Carlo Maria Martini
lettura dei testi: Franca Grimaldi

Il dialogo tra il priore di Bose e il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli alle ore 21 verrà trasmesso in diretta da Telechiara e da Telepace.

Anticipazione dell'intervento di Enzo Bianchi.

Esprimere gratitudine al card. Carlo M. Martini all’interno di un evento dedicato alla Speranza delle Scritture che vince la paura significa fare memoria della speranza che il ministero episcopale del grande biblista gesuita ha saputo destare non solo nella chiesa locale e nella città affidata alla sua cura, ma anche nella chiesa universale e nella società civile. E questo, proprio grazie alla sua conoscenza della bibbia e della sua familiarità amorosa con il modo di pensare e di agire richiesto dalla parola di Dio. Del resto, secondo l’apostolo Pietro, il cristiano è tenuto a questo e non ad altro: a “rendere conto della speranza” che lo abita a chiunque glielo chiede. E oggi che viviamo in un tempo posto sotto il segno della crisi, questa esigenza di testimoniare e suscitare speranza si fa sempre più cogente per i cristiani. La nostra epoca infatti, definita da molti pensatori come stagione della “fine” – della civiltà occidentale, della modernità, della cristianità... – è caratterizzata dal senso della precarietà del presente e dell’incertezza del futuro, un tempo in cui l’incognito che ci sta davanti spaventa per la sua imprevedibilità e, insieme, per gli orizzonti asfittici che lo caratterizzano: il nostro è un mondo che sembra sfuggire al nostro controllo e impedirci di capire dove stiamo andando. Ora, tutto ciò provoca un’angoscia profonda, che le tante situazioni di guerra, miseria e oppressione in atto in varie parti del mondo non fanno che confermare e che la crisi economica e finanziaria che attanaglia l’occidente trasforma per troppe persone in disperazione nel quotidiano. 
Ma allora, cosa significa sperare? E di quale speranza sono portatrici le Scritture? E, ancora, può la speranza vincere la paura? Proprio a partire dalla paura possiamo abbozzare una riflessione: in profondità ciascuno di noi è preda di due “paure madri”, da cui discendono tutte le altre: la paura della morte e la paura di Dio. 

   "Le due paure madri della crisi" di Enzo Bianchi


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Ferruccio De Bortoli ed Enzo Bianchi ricordano il cardinal Carlo Maria Martini: "Ci ha insegnato l'umiltà, ingrediente necessario per il dialogo con tutti, credenti e non credenti".

  Stefano StimamiglioBianchi: nel segno del Festival Biblico

Al Festival Bibilico il ricordo toccante di Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera: "Il card. Martini, uomo umile che ha saputo dialogare con i non credenti".

  La profezia di Carlo Maria Martini (video)

E' in corso a Vicenza e Verona e in altre dodici cittadine della regione, il festival dedicato al Libro con incontri, riflessioni e autorevoli ospiti

  Domenico Agasso JrNelle piazze e nei teatri a parlare di Bibbia

Al Festival Biblico mille modi per incontrare le Scritture della speranza

  ZENITVino, preghiere di notte (e un "assaggio" di carcere)

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"Comunità: quando la correzione è fraterna" di Enzo Bianchi



Siamo nel tempo pasquale, nel quale la Chiesa ci invita a proclamare la buona notizia per eccellenza: “Cristo è risorto, è veramente risorto!”. Immersi in questa gioia possiamo volgerci indietro, al cammino quaresimale percorso, per verificare se è stato un cammino di conversione e di crescita spirituale, oppure se non abbiamo mosso un passo per fare ritorno al Signore, o addirittura abbiamo finito per cedere ancora di più agli idoli mondani che sempre ci tentano. Nel fare questo esame di coscienza non possiamo dimenticare che all’inizio della Quaresima Benedetto XVI ha indirizzato alla chiesa un messaggio volto a farla riflettere sul fine della sequela: l’amore, la carità. Per questo il papa di Roma ci ha fornito la traccia di una ricerca, di una riflessione, di un impegno quotidiano da assumere, quello riguardante la correzione fraterna.
Ammorbati come siamo da una vera e propria patologia quale è l’indifferenza gli uni verso gli altri, la mancanza di prossimità, non sappiamo neppure più che la correzione fraterna è uno degli atteggiamenti cristiani più decisivi per la salvezza del singolo e per la stessa comunità cristiana, la chiesa. Se non ci si sente custodi, responsabili del fratello, della sorella, dell’altro (cf. Gen 4,9: «Sono forse io il custode di mio fratello?»), allora si vive nel proprio autismo, senza guardare agli altri, senza avvicinarsi all’altro, senza praticare il volto contro volto. In questo modo non nasce mai l’occasione per la correzione reciproca, e di fatto si incoraggia la crescita del male, che sarà sempre più dilagante in quanto non viene mai giudicato: e così, lo si voglia o no, si autorizza chi compie il male a commetterlo senza essere frenato, richiamato...

   Comunità: quando la correzione è fraterna di Enzo Bianchi


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  Solo questo...

  Così dal fallimento...


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  “E' troppo tardi – Soli davanti alla speranza" Frammenti di Spiritualità - n. 4 Gabriella Del Signore (VIDEO)

  "La mitezza e la speranza - una terra promessa nel resto"- Frammenti di Spiritualità - n. 5 Gabriella Del Signore (VIDEO)


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



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46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali


20 Maggio - 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

La Giornata delle Comunicazioni Sociali è da tempo uno dei momenti più utili di riflessione, dialogo e confronto per il mondo dell’informazione. Un confronto che, sia chiaro, non può essere unidirezionale o autoreferenziale, ma ha il dovere (oltre che l’utilità) di guardare ai soggetti che della comunicazione sono i più diretti interessati, ovvero i cittadini. In un momento di grave crisi globale, crisi che intacca anche il mondo dell’editoria e lo costringe a rivedere i suoi modelli di business, influenzati anche da un cambiamento dei costumi e della fruizione della notizia che non possiamo considerare disgiunti dal tema valoriale, soffermarsi sul significato dell’ascolto e del racconto è essenziale.

   C’è vita buona oltre lo share

In occasione della «Settimana della comunicazione 2012, l’11 maggio a Firenze, a Palazzo Vecchio, l’incontro «Comunicazione e silenzio» su la corretta informazione e le sue implicazioni etiche. All’incontro, organizzato dalla Fondazione Niels Stensen in collaborazione con l’arcidiocesi di Firenze e moderato da Massimo Lucchesi, partecipano Antonio Polito, del «Corriere della Sera», il nostro direttore e il cardinale arcivescovo di Firenze che ha anticipato a «L’Osservatore Romano» i temi del suo intervento. 

   Di quanto silenzio ha bisogno la parola

   Dodici minuti dodici. Itinerario di spiritualità per i comunicatori (video)

   MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA XLVI GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

Guarda anche i nostri precedenti post:

   "Ciò che più ci manca" di Marina Corradi - riflessioni sul Messaggio di Benedetto XVI per la 46a Giornata delle comunicazioni sociali "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione"

   San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti - Chiesa e media - “Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione”: messaggio per la 46a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali -


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CEI - 64ª Assemblea Generale (21-25 maggio)


Uniti dal “bisogno di ascoltare insieme il cuore dell’uomo”, i Vescovi delle Chiese che sono in Italia hanno iniziato a Roma la 64ª Assemblea Generale (21-25 maggio). Nella Prolusione del Cardinale Presidente, il pensiero solidale alle popolazioni colpite dal sisma e al “nostro popolo che si sta misurando con una crisi assai più ampia di ogni previsione”; il richiamo alla politica, nel segno della sobrietà e della capacità di visione; il 50° del Concilio, l’Anno della Fede, la parrocchia, “via alla Chiesa”.

  Angelo BagnascoLa Prolusione: Parrocchia, miracolo di Dio sul territorio (doc)

Dal lungo discorso pronunciato da Bagnasco lunedì alla Cei ho provato a isolare cinque passaggi «vicini» ai cristiani della domenica

  Diego AndreattaLa Prolusione «spezzata» ai messaroli

A conclusione di una mattinata di confronto e approfondimento sulla prolusione del Cardinale Presidente, martedì 22 maggio sono state presentate all’Assemblea Generale le “Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”, approvate dal Consiglio Permanente di gennaio; il testo “traduce” le indicazioni della Congregazione per la Fede. La priorità assoluta rimane la protezione dei minori e la premura verso le vittime degli abusi; a essa si accompagna la cura per la formazione dei futuri sacerdoti.

  CEIAbusi sessuali, ecco le linee guida (doc)

“Gli adulti nella comunità: maturi nella fede e testimoni di umanità”. È il tema centrale della 64.ma Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), in corso in Vaticano fino al 25 maggio prossimo, sul quale oggi ha riferito in conferenza stampa mons. Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano. Il presule ha quindi ribadito che sulla questione degli abusi sui minori c'è una condanna "senza se e senza ma".

  RADIO VATICANAAssemblea Cei. Mons. Sanna: laici non collaboratori ma corresponsabili (testo+audio)

L’intervento del Santo Padre alla 64ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana – riunita nell’Aula del Sinodo della Città del Vaticano dal 21 al 25 maggio 2012 – da una parte ha contribuito a evidenziare la piena sintonia tra il Magistero pontificio e i contenuti della Prolusione offerta dal Card. Angelo Bagnasco; dall’altra, per molti aspetti ha costituito un’ampia sintesi del confronto che ha animato il complesso dei lavori assembleari e che trova nel primato della fede la sua cifra essenziale.

  CEIContenuti e scelte di un'umanità matura

La pratica religiosa in Italia sta velocemente mutando. Recenti indagini sociologiche mostrano infatti con chiarezza che, non solo a livello delle espressioni istituzionali e visibili della fede, ma anche a livello delle convinzioni, esiste una profonda frattura generazionale. Questo dato è accompagnato da una seconda, sorprendente, evidenza che lo studio di don Armando Matteo, docente di Teologia fondamentale presso la Pontifìcia Università Urbaniana, mette a fuoco: il cospicuo e rapido allontanamento delle giovani generazioni femminili dal cattolicesimo. Si tratta di un elemento di novità particolarmente significativo e allarmante, in un Paese ove la trasmissione della fede è da sempre matrilineare, che interpella la pastorale a considerare anche alla luce della crudezza di questi dati i temi urgenti e centrali dell'educazione alla fede e della nuova evangelizzazione.

  Armando MatteoNuovi scenari del cattolicesimo italiano (video)

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La santa indignazione e le vicende dello IOR, degli abusi sui minori...


La «santa indignazione» di Roberto Beretta
Si diceva proprio così, una volta. Com'è allora che, da «santa» che era, oggi l'indignazione è stata degradata a moralismo ipocrita e falso?

"La «santa indignazione». Si diceva così, una volta, nei più pii e ortodossi ambienti cristiani, raccomandando di usarla per reagire agli attacchi mossi contro la Chiesa, alla pornografia e al mercimonio del sesso, alle offese al Papa, più semplicemente e più genericamente contro "il peccato". E com'è allora che, da «santa» che era e raccomandata dai santi, oggi l'indignazione (oltre ad essere diventata un pretesto per la satira televisiva di Vauro) è stata degradata a moralismo ipocrita e falso?
«Quanno ce vo', ce vo'», dicevano una volta (e forse ancora dicono) a Roma; solo che ormai «nun ce vo'» più, «nun ce vo'» mai... Gli indignati che scendono in piazza fanno solo demagogia; quelli che votano Grillo per protesta sono per definizione l'«antipolitica»; le inchieste tv di denuncia vengono tacciate di ideologia; la rabbia della gente è sempre populismo; e anche nella Chiesa - ­ un ambiente invero nel quale il dissenso non è mai stato ben sopportato... ­- chi prende le distanze dal clericalismo oppure osa chiedere conto dell'8 per mille viene gentilmente accompagnato alla porta (è proprio così, purtroppo: un sacco di credenti preferirebbero che un fratello nella fede diventi ex, piuttosto che abbia la possilità di criticare «dall'interno»)...

   "La santa indignazione" di Roberto Beretta

 LE VICENDE DELLO IOR

 "Il Vaticano licenzia Ettore Gotti Tedeschi, il presidente dell'Istituto Opere Religiose, lo Ior... La nota della sala stampa vaticana sottolinea che non si è trattato di dimissioni spontanee: "Il Consiglio di Sovrintendenza dello Ior ha adottato una mozione di sfiducia del presidente Gotti Tedeschi". Le colpe del banchiere...non sono esplicitate nel comunicato ufficiale. Ma chi frequenta il Vaticano ne ha una lunga lista, così lunga che la cacciata di Gotti era attesa da mesi." 

   Massimo Franco: L' esito traumatico di un lungo conflitto

   Giacomo Galeazzi:  Vatileaks secondo Bagnasco

   IL FATTO QUOTIDIANO: Ior, Gotti Tedeschi dopo la sfiducia: “Non parlo per non turbare il papa”

   Sandro Magister: Lo IOR sfiducia Gotti Tedeschi. E lui sbatte la porta

Vedi i nostri post già pubblicati:

  • VATICANO, FINANZA E SCANDALI? La puntata "Congiuntura in Vaticano", le reazioni ufficiali, e i commenti.../1
  • VATICANO, FINANZA E SCANDALI? La puntata "Congiuntura in Vaticano", le reazioni ufficiali, e i commenti.../2
  • VATICANO, FINANZA E SCANDALI? La puntata "Congiuntura in Vaticano", le reazioni ufficiali, e i commenti.../3
  • L'articolo di Angela Camuso "Riciclaggio, quattro preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli", la trasmissione "Gli intoccabili" de La7 e le dichiarazioni della Sala Stampa della Santa Sede

ABUSI SUI MINORI

 "I vescovi non sono obbligati a denunciare all'autorità giudiziaria i preti pedofili. Una prassi già consolidata, ma che da ieri è scritta nero su bianco nelle «Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti dei minori da parte dei chierici», richieste un anno fa dalla Congregazione per la dottrina della fede...

   Sandro Magister: Abusi sui minori. I vescovi italiani li contrasteranno così

   Luca Kocci: Abusi sessuali sui minori, il Vaticano non collabora


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La cacciata di Ettore Gotti Tedeschi dalla presidenza dell’Istituto Opere Religiose – meglio noto come Ior – è arrivata in un caldo pomeriggio di fine maggio, laconicamente annunciata da un punto all’ordine del giorno del Consiglio di sovrintendeza. Poche parole in burocratese stretto per dire che il grande capo è stato sfiduciato all’unanimità

  Mario De VitoVaticano, dietro la cacciata di Gotti Tedeschi

«Corvo» o capro espiatorio per salvare qualcuno che sta più in alto? È questa la domanda che si fanno in molti in Vaticano di fronte alla voce che circola riguardo alle indagini sulla fuga di documenti. L’aiutante di camera è infatti conosciuto da tante persone Oltretevere come persona semplice e buona, devota al Papa.
Dietro la fuga di documenti c’è invece una mente raffinata, che conosce la politica ecclesiastica.

  Andrea TornielliIl Vaticano annuncia: fermato il "corvo"

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POLITICA



Il ballottaggio a Cuneo ha premiato Federico Borgna, 38 anni, non vedente, consulente finanziario, ex assessore al bilancio in un piccolo Comune della Provincia e presidente piemontese dell’Unione italiana ciechi, a capo di una coalizione composta da quattro liste civiche e dall’Udc. A Linkiesta dice: «Ripartiremo dall’emergenza lavoro, e dalle pari opportunità». È la prima volta in Italia che un disabile visivo guida un capoluogo di Provincia.

  Carla RuffinoL'Italia cambia davvero: a Cuneo il primo sindaco cieco della storia

«Sono cieco ma ascolto, leggo e scrivo. Un sindaco innanzitutto deve saper ascoltare perché solo ascoltando si possono capire i bisogni delle persone»
di Federico Borgna sindaco di Cuneo eletto nel ballottaggio di domenica 20 sostenuto da quattro liste civiche

  Luigi Accattoli«Non vedo ma ascolto»

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 BENEDETTO XVI
 





 
    Angelus/Regina Cæli - 20 maggio 2012

      Udienza - 23 maggio 2012, Lo Spirito e l'«abbà» dei credenti (Gal4, 6-7; Rm 8, 14-17)

    Discorso -  Incontro con il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), la Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV) e il Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) (19 maggio 2012)

      DiscorsoPranzo con i Cardinali (21 maggio 2012)

      DiscorsoAll'Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana (24 maggio 2012)



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OPINIONI E COMMENTI


Questa settimana il Papa insiste su come lo Spirito Santo, a sua volta, ci guidi a rivolgerci al Padre come aveva fatto Gesù nel Getsemani: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu» (Mc 14,36). E l’udienza diventa così occasione per alcune profonde riflessioni su una nozione oggi in crisi, quella della paternità.

  Massimo IntrovignePregare Dio Padre ci insegna la vera nozione di paternità

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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm