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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
Il 2 febbraio 2010
é nato il Blog di Tempo Perso
PIETRE VIVE
che viene aggiornato quotidianamente
e mette così a disposizione in modo facile e veloce
una o più notizie
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NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il
5 giugno 2012 è la 40esima Giornata Nazionale dell’ambiente, il più
grande evento mondiale che celebra le azioni positive a favore
dell’ambiente.
Istituita
dall’ONU nel 1972, durante la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente
Umano in cui venne stilato l’ U.N.E.P. – United Nations Environment
Programme(Programma Ambienteale delle Nazioni Unite) , ha lo scopo di
stimolare in tutto il mondo la sensibilità nei confronti delle
tematiche ambientali e incoraggiare attenzione politica e azioni in
grado di sostenere uno sviluppo giusto e sostenibile.
Il tema di quest’anno è: Green Economy: include anche te?
Non
un concetto astratto ma piuttosto qualcosa che può essere applicato
intorno a cascuno di noi e di cui è facile entrarne a far parte.
Giornata mondiale dell’ambiente 2012: Green Economy: include anche te?
”Economia
verde: ti include?” e’ lo slogan della Giornata mondiale dell’Ambiente
che si celebra in tutto il mondo il 5 giugno. Obiettivo e’ coinvolgere
gli abitanti della Terra a fare la loro parte nel passaggio ad
un’economia piu’ vicina alla natura che può aiutare a vincere la sfida
della crisi e a invertire la tendenza, anche nell’occupazione e
specialmente in quella giovanile.
Martedì la “Giornata Mondiale dell’Ambiente”: la sfida è vincere la crisi con le green tecnology
Il
5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell'Ambiente. Quella del 2012
si terrà in Brasile a Rio de Janeiro e come slogan porterà un quesito:
"Economia verde: ti include?".
La
manifestazione impone a tutti gli abitanti della Terra una riflessione
sul livello di implicazione di ciascuno in questo nuovo settore
dell'economia, quanto meno perché, in un contesto di crisi mondiale,
potrebbe rappresentare una boccata d'aria fresca.
Green economy. Il vertice di Rio tra speranze e preoccupazioni
C'è
veramente poco da festeggiare nel World environment day e molto da
ripensare e da fare, immediatamente, se vogliamo salvare il pianeta
così come lo conosciamo e lasciarne uno vivibile, sicuro ed equo alle
prossime generazioni. La green economy è essenziale ma da sola non
basta, occorre una green policy planetaria, una rivoluzione
dell'economia e delle coscienze della quale si intravede solo qualche
timido barlume in un mare di indifferenza per il futuro.
Giornata mondiale dell’ambiente: festa o commemorazione?
Il
5 giugno si festeggerà la Giornata mondiale dell’ambiente, slogan di
quest’anno “’Economia verde: ti include?” all’insegna di un Pianeta più
verde e un’economia più amica dell’ambiente sono almeno dieci i settori
dove il consumatore fa la sua parte, dall’edilizia ai trasporti.
Il
sito web della manifestazione fornisce infatti un mini decalogo per
sostenere l’economia green. Ecco una sintesi dei suggerimenti utili:
Un decalogo per sostenere l'economia verde
Il
5 giugno è il World Environment Day ossia la Giornata Mondiale
dell’Ambiente, una ricorrenza istituita dall'O.N.U. in memoria di quel
lontano 1972 quando durante la Conferenza di Stoccolma sull'Ambiente
Umano venne stilato l’ U.N.E.P. - United Nations Environment Programme
(Programma Ambiente delle Nazioni Unite). Molte e variegate le
iniziative per in programma per il WED che ricorre durante la giornata
del 5 Giugno e che quest’anno compie il quarantesimo anniversario. Sul sito ufficiale dell’evento troverete
news e curiosità per seguire minuto per minuto lo svolgimento di questo
particolare giorno. La parola d’ordine del WED è Agire! Per la Giornata
Mondiale dell'Ambiente i comitati organizzatori sparsi per ogni nazione
stanno cercando di far seguire una condotta ecosostenibile alla
popolazione, incentivando la limitazione dei consumi quanto più
possibile e utilizzando mezzi di trasporto a basso impatto
ambientale.
Giornata Mondiale dell’Ambiente: il World Environment Day
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A partire dal rapporto sulle ecomafie del 2011 la trasmissione di Rai 3
"Ambiente Italia" spiega la situazione del nostro Paese, con un
intervento di don Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera,
associazione che si occupa della lotta alle mafie
Parchi italiani e abusivismo - prima parte (video)
Parchi italiani e abusivismo - seconda parte (video)
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Altro che “crescita”. È stata la parola “limite” la più pronunciata al Festival dell’economia di Trento con
sorpresa di molti opinionisti e partecipanti. Consumare di più,
produrre di più, risparmiare di meno sembra una litania d’altri tempi.
Sale piene, invece, per chi indicò, non da ora, meno “spendi e spandi”
e più sobrietà.
Iniziò
Johan Galtung che prefigurò la caduta della Goldman Sachs, dopo il
rovinoso tonfo dei fratelli Lehman che stiamo ancora pagando. I
prodotti finanziari stanno inquinando il mercato e saranno guai per
l’ultimo anello della catena. “Un’economia buona, proseguì il prof.
norvegese, deve rispettare tre principi: diversità, simbiosi ed
uguaglianza. Il capitalismo che conosciamo bene è esattamente il
contrario”.
Il Festival della frugalità
Sono
tornato dalla sempre bella città di Trento dopo quattro giorni intensi
di conferenze, scambi d’opinione e acquisti frenetici di libri.
Organizzazione impeccabile come al solito ma i morsi della crisi si
sono visti anche a Trento dove c’era molta meno gente del passato.
Quest’anno il tema del Festival era il rapporto tra generazioni e lo
scontro che sta maturando tra giovani e le due generazioni che li hanno
preceduti. Il Festival ha il raro privilegio di mettere insieme grandi
pensatori (c’erano due premi Nobel per l’economia e Serge Latouche),
politici (Camusso, Fornero, Passera), banchiere e finanzieri (Profumo,
Soros), imprenditori (De Benedetti) e decine di studiosi provenienti da
Europa e USA. Il pubblico è colto, informato e preparato.
Festival dell’economia di Trento: qualche riflessione
Il
Festival dell'Economia edizione numero sette si è chiuso vantando
numeri da record: aumento di presenze (60.000 visitatori di più?), sale
sempre strapiene, giro d'affari in crescita (più 20%?) e una massiccia
copertura giornalistica dell'evento da parte dei media nazionali (anche
se a «tirare», provincialismo italico, è sempre e solo l'arrivo dei
ministri).
Festival dell'Economia: bello, ma poche risposte
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CICLI DI VITA E RAPPORTI TRA GENERAZIONI - VII Festival dell'Economia a Trento e Rovereto (31 maggio/3 giugno)
Incontro con George Soros sulla crisi dell'eurozona
introduce: Federico Fubini
l'audio integrale
Vladimiro
Giacché commenta l’intervento di George Soros al Festival dell’Economia
di Trento (31 maggio-3 giugno 2012). Qui il video dell’intervento (qui
la traduzione italiana).
Vladimiro Giacché cosa pensano davvero i mercati della crisi europea
"I confini sociali dell'insicurezza"
Dibattito nell'ambito del Festival dell'economia di Trento.
Intervengono: Ilvo Diamanti, il Ministro del Welfare, Elsa Fornero e Pierluigi Stefanini
l'audio integrale
Sussidi
al primo impiego, aumento della flessibilità in uscita, investimenti
nella formazione e prolungamento dell’età lavorativa: sono queste le
misure per ridurre la disoccupazione giovanile in Italia secondo
Christopher Pissarides, premio nobel per l’economia nel 2010 ed
economista della London School of Economics intervenuto al Festival
dell’Economia di Trento
Lavoro: nobel Pissarides, ricette per ridurre gap disoccupazione giovanile
Nella
sezione multimediale del festival dell'economia potrete trovare foto,
video, podcast e slide delle conferenze di quest'anno.
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Il suo cognome non è noto, ma la sua impresa, immortalata in un
filmato, sta facendo il giro del mondo. Affetto da paralisi spastica
cerebrale, il bambino ha gravissime difficoltà motorie ma partecipa
alla gara di corsa. Arriva ultimo, ma è un trionfo di umanità
IO ESISTO. E sono come voi. Forse non vi batterò mai. Ma, in fondo,
esiste un essere umano in grado di poter affermare che su questa terra
non esista nessuno in grado di superarlo in qualsiasi prova d'abilità,
intelligenza o coraggio? Forse era questo il mantra che il piccolo Matt
si ripeteva mentre arrancava e osservava i suoi compagni di scuola
corrergli davanti e sparire già dopo la prima curva. Ma lui non se
curava. Lui era in gara con la vita. E grazie a lui, la vita ha vinto.
I fantastici 400 metri di Matt La lezione di un piccolo disabile
video
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In
Emilia Romagna altri danni, sfollati e vittime dopo la seconda forte
scossa con epicentro nella zona di Mirandola, provincia di Modena e
diocesi di Carpi. È stata avvertita anche a Bologna, Ravenna, Milano,
Mantova, Bolzano, in Veneto, Trentino, Liguria e in tutto il nord.
Anche la prima scossa era stata udita in tutto il nord e parte del
centro Italia. E la terra purtroppo continua a tremare.
Benedetto XVI ha invitato alla preghiera e alla solidarietà e la Conferenza Episcopale Italiana ha indetto «una Colletta nazionale da
tenersi in tutte le chiese domenica 10 giugno, solennità del Corpus
Domini. Il ricavato dovrà essere consegnato tempestivamente alle
rispettive Caritas diocesane, che provvederanno a inoltrarlo a Caritas
Italiana, già operativa nelle zone colpite con un proprio Centro di
coordinamento». Scarica il poster (pdf Mb 3,8).
Domenica 10 giugno Colletta nazionale Terremoto Nord Italia
Vedi il nostro precedente post:
I
terremoti seminano morte e terrore: Dov’era Dio?.... Perché ha permesso
o ha voluto la morte di tanta gente? Perché la disgrazia colpisce più
spesso deboli, indifesi, e piccoli?
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È stata colpita al cuore
l’Italia vivace, laboriosa, produttiva, quell’Italia che sa rimboccarsi
le maniche, che non si arrende nelle prove. È l’Italia che tutti
sentiamo nostra, quale che sia la collocazione geografica di ciascuno
di noi nello Stivale, l’Italia dell’imprenditorialità diffusa, della
qualità della vita dignitosa, della partecipazione attiva dei singoli e
della società civile alle sorti comuni. Sin dall’inizio dell’evento
sismico, le reazioni della gente e dei responsabili delle istituzioni
ci avevano colpito per il loro coraggio e la fiducia nella ripresa
immediata
Bruno Forte: Sisma e rinascita - Resurrezione e speranza di un popolo (pdf)
È
nato “Fare”, un progetto che nell'Emilia ferita dal sisma mette a
disposizione delle aziende alte competenze professionali. Ovviamente in
modo gratuito, per solidarietà.
Alberto Picci: Terremoto, ecco i manager volontari
«È
meglio salvarsi, che rimanere in un posto spaccato a metà». «Ed è
meglio prendere un camper o una tenda, che stare dentro dove tutto si è
rotto». «La morte non serve, bisogna vivere al sicuro»... Non sarebbero
discorsi da bambini, ma di questo parlano, seri, i piccoli di Bondeno
(una delle zone più devastate fin dalla prima scossa del 20 maggio
scorso), non appena si ritrovano nel cortile della casa-famiglia
dell’Associazione “Papa Giovanni XXIII” di don Benzi, aperta nel 2005
da Irene e Mauro Tuzza. Non giocano a fare i grandi, lo sono diventati:
la notte in cui «è venuto giù il cielo e la terra è salita».
Lucia Bellaspiga: «È venuto giù il cielo» I bambini raccontano la notte di paura
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Ha confessato nella
notte. L'assassino di Melissa Bassi è un uomo di 68 anni, padre felice
di due giovani laureati. Ha compiuto una strage assurda per un movente
assurdo.
Francesco Anfossi: Brindisi, la banalità del male
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Secondo il capo degli
osservatori dell'Onu sono state le forze governative di Assad.
Bilancio: 92 morti, tra cui 32 bimbi. Impiegati cannoni e carri armati'
Christian Elia: Siria, un altro massacro
Cronaca, stringata,
delle ultime ore in Libia. Un gruppo di miliziani, incolpando il
governo di aver attirato in una trappola mortale il loro capo, occupano
l’aeroporto di Tripoli. La Cirenaica lavora alla separazione dalla
Tripolitania, il consolato Usa a Bengasi oggetto di un attentato.
Christian Elia: Libia, l'unica certezza è il caos
Il
colpo di mano militare tra il primo e secondo turno delle elezioni
presidenziali sembra frutto del teatro dell’assurdo: non se ne conosce
l’ispiratore né si sa chi lo manovra. La comunità internazionale
vorrebbe sanzioni pesanti contro i golpisti, mentre l’Angola è
interessata al nuovo business con Bissau. Ma se regna la confusione
nella capitale, il putsch non ha minimamente inciso sulla quotidianità
dei villaggi.
Angelo Turco: Guinea-Bissau, paese senza stato
Per
giorni si sono rincorse voci sulla morte del presidente. Smentite da
una sua apparizione televisiva. Ma si sa che il dittatore sta male e
che è in corso una lotta di potere per succedergli. Dalla disputa in
atto tra i vertici militari e i capi del partito uscirà la “nuova”
Eritrea. Anche se l’Etiopia vuole avere voce in capitolo. Nel
frattempo, il popolo soffre.
Gianni Ballarini: Eritrea, guerra di successione
La Shanghai Cooperation
Organization (Sco), già definita “Nato dell’Est”, si riunisce a Pechino
in questi giorni. I leader di Cina, Russia,
Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, che il
britannico Telegraph definisce amabilmente “tiranni” e che
costituiscono il nocciolo dell’alleanza, saranno affiancati nel corso
dei lavori da quelli di India, Pakistan, Iran e Mongolia (osservatori),
Bielorussia e Sri Lanka (“Paesi dialoganti”). Grande novità, anche l’ Afghanistan è
stato invitato come ospite al summit di quest’anno, dove è probabile
che gli venga concesso perfino lo status di osservatore
Gabriele Battaglia: La Nato dell'Est guarda all'Afghanistan
I familiari delle vittime della
dittatura militare di Augusto Pinochet (1973-1990) hanno fatto ricorso
alla Giustizia per impedire lo svolgimento della cerimonia rievocativa
del generale prevista per domenica 10 giugno. A portare avanti questa
crociata contro una manifestazione che viene definita “una tortura
psicologica per coloro che a causa sua hanno perso delle persone care”,
la Agrupación de Familiares de Detenidos Desaparecidos (Afdd). La Corte
d’Appello ha dato due giorni al direttore generale dei Carabineros,
Gustavo González, per elencare tutti gli antecedenti di questa
cerimonia, organizzata da ex militari nostalgici nel teatro
Caupolicán di Santiago e alla quale è prevista la partecipazione
di circa 4000 persone.
Stella Spinelli: Cile contro Cile
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
C'E' BISOGNO DI PIU' RESPONSABILITA' DA PARTE DI TUTTI don Luigi Ciotti
intervento
integrale di Don Luigi Ciotti (Presidente Nazionale di LIBERA) alla
manifestazione della legalità - Mesagne 29/05/2012
...La giustizia si può costruire solo sulla verità! ...
Il problema grave non é solo chi fa male, ma quanti guardano e a lasciano fare il male ...
Dobbiamo saper raccogliere i semi di speranza che emergono .. no alla
rassegnazione non può appartenere al nostro orizzonte umano e culturale
… è il NOI che vince!
VIDEO
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"Il coraggio di sperare oggi"
HOREB n. 61 - 1/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Il
terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è
diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del
nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione
genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi
disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che
la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per
cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale:
è possibile sperare?
Questo
navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze,
che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro
o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli,
credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è
speranza”, egli sente il bisogno di oltrepassare lo scacco
dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in
avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso.
Sperare
si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante
le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza
gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la
morte non sia inghiottita nella vittoria.
Giovanni
Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto
i nostri peccati quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è
urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci
educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere
mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione.
La
speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in
libertà e di scegliere ogni giorno la via della vita. Essa
consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità
degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e
di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante
tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un
atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo,
che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta.
Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo
impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si
trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà.
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..." (EDITORIALE)
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INCONTRI PER L’ESTATE 2012
LECTIO DIVINA 17-22 LUGLIO
LETTURA DEI LIBRI DI SAMUELE con p. Pino Stancari sj
FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
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SETTIMANA
DI SPIRITUALITÀ 6-11 AGOSTO 2012
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA
CHIESA MENDICANTE
A 50 anni dal Concilio Vaticano II
FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
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"Le Frontiere dello Spirito" puntata del 3 giugno 2012
Il
programma di cultura e attualità religiosa, curato e condotto dal
Cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, e dalla giornalista
Maria Cecilia Sangiorgi.
Nella
prima parte della trasmissione, il cardinale Ravasi commenta con la
consueta competenza e autorevolezza la prima lettura (Deuteronomio
4,32-34.39-40) e un frammento del salmo (32/33) proclamati nella
celebrazione della domenica.
Nella
seconda parte del programma "I volti e le storie", curata da Maria
Cecilia Sangiorgi, il servizio "Bolivia da scoprire don Sandro e la sua parrocchia"
il video della puntata intera sul sito Mediaset
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Questo
breve brano è come il finale di una sinfonia dove risuonano tutti i
temi armonizzati: i temi del Vangelo. In ogni discorso sensato, la
prima parola che uno dice la si capisce bene dall'ultima, dove si
va a parare. Da questo passo comprendiamo il senso di tutto il Vangelo:
è come aver finito un percorso di montagna, essere sulla cima e
rivedere tutto il sentiero che si è fatto.
"I falsi leader che sfruttano l’identità cristiana" di Silvano Fausti
Il
testo è una sintesi rivista e autorizzata della lectio divina tenuta
nella Chiesa di San Fedele in Milano nel corso di vari anni. L’audio
originale può essere ascoltato qui.
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Di
seguitoun breve testo don Tonino Bello, che ci introduce alla
meditazione del mistero della Trinità. Il titolo originale di questo
breve scritto è "Uno per uno fa sempre uno. Verso la Pasqua, casa della
Trinità" ed è stato pubblicato nel volume Antonio Bello", Omelie e
scritti quaresimali, Scritti di mons.Antonio Bello, vol.II (Edizioni
Archivio Diocesano Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e Luce e vita,
Molfetta, 1994)
"Carissimi fratelli,
l’espressione
me l’ha suggerita don Vincenzo, un prete mio amico che lavora tra gli
zingari, e mi è parsa tutt’altro che banale.
Venne a
trovarmi una sera nel mio studio e mi chiese che cosa stessi scrivendo.
Gli dissi che ero in difficoltà perché volevo spiegare alla gente (ma
in modo semplice, così che tutti capissero) un particolare del mistero
della Santissima Trinità: e cioè che le tre Persone divine sono, come
dicono i teologi con una frase difficile, tre relazioni sussistenti.
Don
Vincenzo sorrise, come per compatire la mia pretesa e comunque, per
dirmi che mi cacciavo in una foresta inestricabile di problemi
teologici. Io, però, aggiunsi che mi sembrava molto importante far
capire queste cose ai poveri, perché, se il Signore ci insegnato che,
stringi stringi, il nucleo di ogni Persona divina consiste in una
relazione, qualcosa ci deve essere sotto.
E questo
qualcosa è che anche ognuno di noi, in quanto persona, stringi stringi,
deve essere essenzialmente una relazione. Un io che si rapporta con un
tu. Un incontro con l’altro. Al punto che, se dovesse venir meno questa
apertura verso l’altro, non ci sarebbe neppure la persona. Un volto,
cioè, che non sia rivolto verso qualcuno non è disegnabile…
Colsi
l’occasione per leggere al mio amico la paginetta che avevo scritto.
Quando terminai, mi disse che con tutte quelle parole, la gente forse
non avrebbe capito nulla. Poi aggiunse: “Io ai miei zingari sai come
spiego il mistero di un solo Dio in tre Persone? Non parlo di uno più
uno più uno: perché così fanno tre. Parlo di uno per uno per uno: e
così fa sempre uno. In Dio, cioè, non c’è una Persona che si aggiunge
all’altra e poi all’altra ancora. In Dio ogni Persona vive per
l’altra.
E sai
come concludo? Dicendo che questo è uno specie di marchio di famiglia.
Una forma di ‘carattere ereditario’ così dominante in ‘casa Trinità’
che, anche quando è sceso sulla terra, il Figlio si è manifestato come
l’uomo per gli altri”.
Quando don Vincenzo ebbe finito di parlare, di fronte a così disarmante semplicità, ho lacerato i miei appunti.
Peccato:
perché, tra l’altro, avevo scritto delle cose interessanti. Per
esempio: che l’uomo è icona della Trinità (“facciamo l’uomo a nostra
immagine e somiglianza”) e che pertanto, per quel che riguarda l’amore,
è chiamato a riprodurre la sorgività pura del Padre, l’accoglienza
radicale del Figlio, la libertà diffusiva dello Spirito.
Ero
ricorso anche a ingegnose immagini, come quella del pozzo di campagna
la cui acqua sorgiva viene accolta in una grande vasca di pietra e di
qui, in mille rigagnoli, va a irrigare le zolle.
Ma forse
don Vincenzo aveva ragione: avrei dovuto spiegare molte cose. Sicché ho
preferito trattenere questa sola idea: che, come le tre Persone divine,
anche ogni persona umana è un essere per, un rapporto o, se è più
chiaro, una realtà dialogica. Più che interessante, cioè, deve essere
inter-essente.
* * *
Cari
fratelli, lo so che la Trinità è molto più che una formula esemplare
per noi, e che non è lecito comprimerne la ricchezza alla semplice
funzione di analogia. Ma se oggi c’è un insegnamento che dobbiamo
apprendere con urgenza da questo mistero, è proprio quello della
revisione dei nostri rapporti interpersonali.
Altro che
“relazioni”. L’acidità ci inquina. Stiamo diventando corazze. Più che
luoghi d’incontro, siamo spesso piccoli centri di scomunica reciproca.
Tendiamo a chiuderci. La trincea ci affascina più del crocicchio.
L’isola sperduta, più dell’arcipelago. Il ripiegamento nel guscio, più
della esposizione al sole della comunione e al vento della solidarietà.
Sperimentiamo la persona più come solitario auto-possesso, che come
momento di apertura al prossimo. E l’altro, lo vediamo più come limite
del nostro essere, che come soglia dove cominciamo a esistere
veramente.
Coraggio.
Irrompe la Pasqua!
E’ il
giorno dei macigni che rotolano via dall’imboccatura dei sepolcri. E’
l’intreccio di annunci di liberazione, portati da donne ansimanti dopo
lunghe corse sull’erba. E’ l’incontro di compagni trafelati sulla
strada polverosa. E’ il tripudio di una notizia che si temeva non
potesse giungere più e che corre di bocca in bocca ricreando rapporti
nuovi tra vecchi amici. E’ la gioia delle apparizioni del Risorto che
scatena abbracci nel cenacolo. E’ la festa degli ex-delusi della vita,
nel cui cuore all’improvviso dilaga la speranza.
Che sia anche la festa in cui il traboccamento della comunione venga a lambire le sponde della nostra isola solitaria.
Vostro
+ don TONINO, Vescovo
video
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OREUNDICI: IL QUADERNO DI GIUGNO 2012 "PASSIONE PER LA VITA"
Conoscete
una parola più ambigua e allo stesso tempo più ricca di sensi della
parola “passione”? C’è un verso nel quale Carducci rievoca la giornata
tragica in cui Milano fu invasa e saccheggiata dal Barbarossa, e fu la
domenica in cui si benedicono le palme e i rami d’olivo: Ahi domenica
triste degli ulivi – passione di Cristo e di Milano. Il poeta allude
alla domenica che precede la Pasqua cristiana nella quale si dà inizio
ai giorni che commemorano il martirio di Cristo. E questo dà alla
parola passione il senso di sofferenza estrema. Ma il senso più comune
è quello di accanimento per concentrare il tempo e le proprie forze in
un gioco, in uno sport o in un’arte che non può riuscire se non con una
persistenza nel lavoro, col rischio di lasciare impegni più importanti
e necessari. Una mamma si lamenta del figlio appassionato nel gioco che
consuma tempo, energie, denaro e soprattutto toglie alla persona una
vera utilità di esistere nel tempo. La passione di vivere è bella se
vuol dire accogliere la vita con gioia e letizia.
PASSIONE DI UOMO, PASSIONE DI DIO essere in un movimento permanente di Arturo Paoli
Cari amici,
tra
i tanti significati del termine passione quello che preferisco è il
brasiliano apaixonado, che significa innamorato. L’innamoramento a una
persona, a un’idea, a un luogo è un’esperienza travolgente che ha a che
fare con il nostro “desiderio”, la parte più profonda e più viva del
nostro essere. Sono tempi di delusione, incertezza, confusione e talora
di disperazione come ci informano i giornali e la televisione. Che
fare? Come fare diventare il disagio e l’incertezza una opportunità di
trasformazione e cambiamento personale e sociale, liberando le energie
migliori che sono assopite dentro di noi e nelle nostre comunità?
L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO
La vita vincerà: è questa
per noi una sicura speranza.
Perché dalla parte della vita
stanno la verità, il bene,
la gioia, il vero progresso.
Dalla parte della vita è Dio
che ama la vita
e la dona con larghezza
Giovanni Paolo II
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Il primo discorso del primo Papa di Silvano Fausti Gesuita, biblista e scrittore
Dio fece Signore e Cristo questo Gesù che voi crocifiggeste” (leggi Atti 2,14-36)
È
il primo discorso apostolico. Seguono altri, diversi a seconda di chi
parla e di chi ascolta. Evidenzio aspetti che sono per noi altrettante
domande.
1.
Pietro, come Gesù, non predica una dottrina, ma spiega un fatto
visibile. Ciò che avviene a Pentecoste è segno che il Crocifisso
risorto compie la promessa fatta ad Israele e aperta a tutte le genti.
La dottrina rende curiosi; i fatti invece «trafiggono il cuore» e
portano a chiedersi: «Che fare?». ...
Il primo discorso del primo Papa
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(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Io sono con voi...
Ecco Io sono...
Donami un cuore...
Se Dio è...
E' inutile chiedersi...
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DOBBIAMO ESSERE LA LETTERA
VIVENTE CHE DIO RISCRIVE OGGI DIVENTANDO PAGINE RIVOLUZIONARIE …no allo
sfruttamento e all’oppressione, per essere dalla parte degli sfruttati
e degli oppressi. Sull’esempio di Maria, vi invito ad essere “la
lettera vivente che Dio riscrive oggi”, “una lettera diversa, per dare
speranza”. Infatti, mentre “aumentano le diseguaglianze sociali, i
disagi delle famiglie, la corruzione, la mafia e la connivenza, anche i
cristiani si sentono sopraffatti dal senso di sconforto e tristezza. Ma
è qui che bisogna dare un segnale diverso: “Penso che in tutto questo
il Signore ci chiede molto di più di un senso devozione”. Ciò è
possibile diventando “pagine rivoluzionarie”, dicendo no allo
sfruttamento e all’oppressione, per essere dalla parte degli sfruttati
e degli oppressi. Diventare, dunque, pagine di solidarietà, umanità,
rispetto dei diritti umani” e far cessare il disimpegno, la mentalità
del male e mafiosa. Non possiamo dirci cristiani se cediamo
all’indifferenza e all’individualismo, se non ci mettiamo dalla parte
dei barboni, delle donne sfruttate in strada. In questo modo il mondo
tornerà a credere, a testimoniare la vera bellezza”. (Mons. Francesco
Montenegro, Vescovo di Agrigento, Pontificale della Madonna della
Lettera, Patrona di Messina, 04.06.2012)
Omelia mons. Montenegro (video)
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CHIESA
E SOCIETA'
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interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Relazione
tenuta il 12 aprile 2012 presso la Pontificia Università Urbaniana di
Roma nell'ambito della 59^ Assemblea Nazionale dell' Unione Superiore
Maggiori d'Italia "In Cristo, nella Chiesa, per il Mondo. Percorsi di
vita comunitaria"
"La speranza non é un concetto, é energia, é Spirito... La speranza é la possibilità di dare inizio alle cose...
Cosa
significa questa "visione"?.... Se siamo in un tempo di nuovo inizio é
anche perche c'é una fine... e per noi é il mistero della Pasqua, del
battesimo... noi dobbiamo capire cosa sta finendo per intuire cosa
forse può iniziare ai vari livelli ... Quindi per affrontare qualsiasi
problema della vita contemporanea e quindi anche "In Cristo, nella
Chiesa, per il Mondo. Percorsi di vita comunitaria", dobbiamo
comprendere la natura dell'oggi, del tempo che stiamo vivendo. Dobbiamo
comprendere più profondamente la natura dell'oggi, capire meglio il
nostro tempo: che cosa sta succedendo? Altrimenti, temo, che rischiamo
di fare diagnosi sbagliate sul nostro tempo e quindi di non essere poi
in grado di elaborare delle terapie adeguate per affrontarne i
problemi... ma capire il nostro tempo richiede un grande slancio del
pensiero, dobbiamo pensare, e questo manca, manca nella cultura
occidentale degli ultimi decenni, manca un'elaborazione seria che
interpreti questa fase storica dandoci delle chiavi di lettura, la
cultura cosidetta post-moderna si é ridotta a una chiacchiera... il
pensiero viene disertificato, anche in ambito cristiano, ci
dimentichiamo che per noi il pensiero non é un optional: En arché
en o logos, è il Pensiero nel principio...
Dobbimo
interpretare meglio questo tempo, la nostra storia, anche perche la
carenza di interpretazioni adeguate fa prevalere solo voci
pessimistiche, unilateralmente pessimistiche: il mondo va alla malora!
Ma allora qual'è la speranza cristiana, l'annuncio che noi andiamo a dire al mondo...
Ma allora dov'è la bella notizia che deve annunziare il credente?..."
Viviamo cambiamenti starordinari che mettono in travaglio tutte le nostre identità...
GUARDA E ASCOLTA LA RELAZIONE INTEGRALE
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"La scommessa giusta" di mons. Bruno Forte
Scommettere
sulla famiglia fondata sul matrimonio e aperta al dono dei figli e
impegnarsi a promuovere le condizioni di lavoro e di rispetto per la
festa, che ne aiutano la serenità e la crescita, è contribuire al bene
di tutti, liberandosi da logiche spesso riduttive e confuse riguardo al
suo valore di cellula decisiva della società e del suo domani. È il
messaggio che da Milano parte oggi per l'Italia e il mondo intero.
La scommessa giusta di Bruno Forte
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Benedetto allo stadio "San Siro" davanti a 80mila persone per l'incontro con i cresimandi
"...
Ora siete cresciuti, e potete dire il vostro «sì» a Dio, un «sì» libero
e consapevole. Il sacramento della Cresima conferma il Battesimo ed
effonde su di voi con abbondanza lo Spirito Santo. Voi stessi ora,
pieni di gratitudine, avete la possibilità di accogliere i suoi grandi
doni che vi aiutano, nel cammino della vita, a diventare testimoni
fedeli e coraggiosi di Gesù. I doni dello Spirito sono realtà stupende,
che vi permettono di formarvi come cristiani, di vivere il Vangelo e di
essere membri attivi della comunità. Ricordiamo insieme questi doni:
– il primo è la sapienza,
che vi fa scoprire quanto è buono e grande il Signore e rende la vostra
vita piena di sapore, perché siate, come diceva Gesù, «sale della
terra»;
– poi il dono dell’intelletto, così che possiate comprendere in profondità la Parola di Dio e le verità della fede;
– quindi il dono del consiglio, che vi guiderà alla scoperta del progetto di Dio sulla vostra vita;
– il dono della fortezza, per vincere le tentazioni del male e fare sempre il bene, anche quando costa sacrificio;
–
viene poi il dono della scienza, che insegna a trovare nel creato
i segni, le impronte di Dio e ad animare con il Vangelo il lavoro di
ogni giorno;
– un altro dono è quello della pietà,
che tiene viva nel cuore la fiamma dell’amore per il nostro Padre che è
nei cieli, in modo da pregarLo ogni giorno con fiducia e tenerezza di
figli amati;
–
il settimo e ultimo dono è il timore di Dio, che non significa
paura di Lui, ma sentire per Lui un profondo rispetto e il desiderio di
fare sempre la sua volontà.
Cari
ragazzi, tutta la vita cristiana è un cammino, è come percorrere un
sentiero che sale su un monte in compagnia di Gesù; con questi doni
preziosi la vostra amicizia con Lui diventerà ancora più vera e più
stretta. Essa si alimenta continuamente con il sacramento
dell’Eucaristia, nel quale riceviamo il suo Corpo e il suo Sangue. Per
questo vi invito a partecipare sempre con gioia e fedeltà alla Messa
domenicale, quando tutta la comunità si riunisce insieme a pregare, ad
ascoltare la Parola di Dio e a prendere parte al Sacrificio
eucaristico. E accostatevi anche al Sacramento della Penitenza, alla
Confessione: è l’incontro con Gesù che perdona i nostri peccati e ci
aiuta a compiere il bene. Non manchi poi la vostra preghiera personale
di ogni giorno. Imparate a dialogare con il Signore, confidatevi con
Lui, ditegli le gioie e le preoccupazioni, e chiedete luce e sostegno
per il vostro cammino. ..... (Benedetto XVI)
«Ragazzi tendete ad alti ideali, siate santi!»
CELEBRAZIONE DELL'ORA MEDIA CON CLERO, SEMINARISTI E CONSACRATI
meditazione in Duomo"Il celibato sacerdotale e la verginità consacrata segno luminoso di carità pastorale e di un cuore indiviso"
OMELIA BENEDETTO XVI
il servizio del TG2
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(RIPROPOSTO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"In questo tempo siamo in cerca
del Dio vicino. . Cerchiamo una fraternità che, in mezzo alle
sofferenze, sostiene l’altro e così aiuta ad andare avanti. Dopo questo
concerto molti andranno all’adorazione eucaristica – al Dio che si è
messo nelle nostre sofferenze e continua a farlo. Al Dio che
soffre con noi e per noi e così ha reso gli uomini e le donne capaci di
condividere la sofferenza dell’altro e di trasformarla in amore."
(Benedetto XVI - VIDEO)
BENEDETTO XVI: "Siamo in cerca del Dio vicino" (video)
“Le famiglie del mondo incontrano Benedetto XVI” è uno degli slogan, che una volta tanto dice la verità.
Gli esperti la chiamano 'la cellula della società', i giuristi 'la
prima comunità', più comunemente si dice 'mamma, papà e figli' (al
plurale, quando va bene).
Profili, carnagioni, abiti, lingue oltre a striscioni e bandiere
testimoniano la straordinaria varietà delle provenienze. Tutti
cattolici? Per la maggior parte sì, ma c'era anche un piccolo gruppo di
turchi musulmani.
Paolo Branca: Se con il Papa arrivano i Turchi alle porte di Milano
Ha colpito molto sabato sera il
modo in cui Benedetto XVI ha risposto alle domande delle famiglie. Ma è
davvero solo una sua dote personale?
Giorgio Bernardelli: Se la Chiesa parlasse di più a braccio
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE (1-3 GIUGNO 2012) A MILANO
UN VINO CHE VA PER SEMPRE!
FESTA DELLE TESTIMONIANZE INTERVENTO DI BENEDETTO XVI Parco di Bresso Sabato, 2 giugno 2012.
Ad
accogliere Benedetto XVI alla parte serale della Festa delle
Testimonianze, dal titolo “One world, family, love”, oltre 350 mila
persone riunite nell’area di Milano Campo Nord - Aeroporto di
Bresso.Seduto in mezzo ad alcune famiglie italiane e del mondo.
Benedetto XVI ha partecipato alla Festa rispondendo ad alcune domande.
"...Nel
Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: «Sei innamorato?», ma «Vuoi»,
«Sei deciso». Cioè: l’innamoramento deve divenire vero amore
coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino, che è quello del
fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che
realmente tutto l’uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento
della ragione, la forza di volontà, dice: «Sì, questa è la mia vita».
Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è
l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo
vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo
che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo
vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non
sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della
parrocchia, la Chiesa, gli amici. Questo, tutta la personalizzazione
giusta, la comunione di vita con altri, con famiglie che si appoggiano
l’una all’altra, è molto importante e solo così, in questo
coinvolgimento della comunità, degli amici, della Chiesa, della fede,
di Dio stesso, cresce un vino che va per sempre. .." (Benedetto XVI)
INTERVENTO DI BENEDETTO XVI
One World Family Love-Il Papa in festa con le famiglie del mondo (video integrale)
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VISITA PASTORALE ALL’ARCIDIOCESI DI MILANO E VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE (1-3 GIUGNO 2012)
“La logica dell'utile porta solo forti diseguaglianze e degrado”
CELEBRAZIONE EUCARISTICA OMELIA DI BENEDETTO XVI
Domenica, 3 giugno 2012 Solennità della Santissima Trinità
Benedetto
XVI ha presieduto la concelebrazione eucaristica davanti a una folla
immensa, stimata in oltre un milione di persone, che fin dalle prime
luci dell’alba ha gremito le navate “a cielo aperto” della grande area
del Parco Nord - Aeroporto di Bresso.
"...Armonizzare
i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la
maternita', il lavoro e la festa, e' importante per costruire societa'
dal volto umano” "in questo privilegiate sempre la logica
dell'essere rispetto a quella dell'avere: la prima costruisce, la
seconda finisce per distruggere"… "Non e' la logica
unilateraledell'utile proprio e del massimo profitto quella che puo'
concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad
edificare una societa' piu' giusta, perche' porta con se' concorrenza
esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell'ambiente, corsa ai
consumi, disagio nelle famiglie. ..."
Omelia di Benedetto XVI
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Poche
ore dopo il ritorno di Benedetto XVI da Milano a Roma, la congregazione
per la dottrina della fede ha pubblicato lunedì 4 giugno una notificazione comprendente due paragrafi sull’indissolubilità del matrimonio e sul divorzio e le nuove nozze.
Su entrambi questi argomenti il papa si era espresso la sera di sabato
2 giugno, rispondendo a braccio alle domande di due coppie di coniugi,
convenuti a Milano per il VII incontro mondiale della famiglia
La
grande marcia è cominciata alle sei del mattino. Già a quell’ora da
Niguarda, da Sesto, da Monza convergevano i fedeli diretti a Bresso.
Tanti i lombardi, che amano fare le cose in grande: portavano sulle
spalle grossi zaini, e frigo da spiaggia, e seggiolini e borracce, come
andassero in campeggio in Valtellina. Qualcuno brandiva una mappa con
il percorso, benché da Milano bastasse andare diritto per viale Suzzani
per arrivare a destinazione. Quanti passeggini, e che armeggìo di
biberon e di ciucci, e bandiere, e striscioni. Qualcuno s’era portato
una tenda, qualcuno perfino gli scarponi da montagna – benché
notoriamente Bresso sia piatta come un biliardo. Comunque commuoveva,
quel popolo dell’alba che andava dal Papa. Senza clamori, silenzioso,
semplicemente contento. Una folla che man mano andava accalcandosi fino
a sfociare nella grande spianata dell’aeroporto; e allora, entrando, si
guardavano fra di loro stupiti: «Ma guarda, quanti siamo!».
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Le risposte alla lettera di don Julian Carron (sugli episcopati di Martini e Tettamanzi)
Ha suscitato diverse reazioni la triste lettera
riservata (del marzo 2011) di don Julián Carrón, attuale Presidente
della Fraternità di Comunione e Liberazione, a mons. Giuseppe Bertello,
nell’ambito delle consultazioni della Santa Sede riguardo la nomina del
nuovo vescovo per la diocesi di Milano.
la lettera pubblicata da il "Il Fatto Quotidiano"
La risposta a lettera di don Julian Carron,
firmata da fedeli diocesi di Milano
"... Vorremmo testimoniare, in quanto fedeli di questa diocesi, che
quanto scritto dal reverendo Carrón non corrisponde a quanto abbiamo
vissuto di persona e abbiamo visto coi nostri occhi. Ricordiamo
pochi fatti a titolo di esempio: quanto al ministero del card. Martini,
la Scuola della parola, che ha insegnato a migliaia di fedeli di tutte
le età a coniugare ascolto della Scrittura e fedeltà al Vangelo nella
vita di ogni giorno, e che ha suscitato l’ammirazione e lo stupore di
molte persone lontane dalla fede. E poi la Cattedra dei non credenti,
che ci ha insegnato ad approfondire la nostra poca fede di fronte a
questioni cruciali e brucianti – per noi e per tutti – di quella
modernità in cui siamo pur chiamati a vivere. Altro che “frattura tra
sapere e credere”! Altro che “intimismo e moralismo”! ..."
risposta a lettera di don Julian Carron, firmata da fedeli diocesi di Milano
"La
lettera di Carrón, che sponsorizza la nomina di Scola a Milano, liquida
in modo arrogante gli episcopati di Martini e Tettamanzi ed esprime una
concezione anticonciliare di Chiesa." di Noi Siamo Chiesa Con
spirito ecclesiale e parresia, diciamo di non riconoscerci nell’idea di
fede e di Chiesa di Gesù Cristo che emerge dalla lettera inviata nel
marzo del 2011 da don Julìan Carrón, presidente di Comunione e
Liberazione, a mons. Bertello, nunzio apostolico in Italia, in vista
della nomina del successore del Card. Tettamanzi.
L'intervento di Noi Siamo Chiesa
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OPINIONI E COMMENTI
Milano
città della famiglia; Epifania della famiglia. Con queste due frasi
Benedetto XVI ha sintetizzato i tre giorni vissuti tra venerdì e
domenica scorsi a Milano dove, oltre a visitare la diocesi, ha
presieduto agli avvenimenti conclusivi del VII Incontro mondiale delle
famiglie.
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1)
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newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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