"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°22 del 2014

Aggiornamento della settimana

- dal 24 al 30 maggio 2014 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 6 giugno 2014          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 


LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo




OMELIA 

  
   di P. Gregorio Battaglia

  di P. Aurelio Antista

    di P. Alberto Neglia


PREGHIERA DEI FEDELI

 
N. B. La Lectio è temporaneamente sospesa



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








Pellegrinaggio in Terra Santa
del Santo Padre Francesco
(24-26 maggio 2014)






  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - viaggio e incontro con i reali e le autorità della Giordania (cronaca, foto, testi e video)


PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO  DELL’INCONTRO A GERUSALEMME TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA  
(24-26 MAGGIO 2014) 

Papa Francesco è partito stamane per una storica visita in Terra Santa, il suo secondo viaggio internazionale, il quarto di un Pontefice nei luoghi d'origine del cristianesimo.
Tre le tappe in altrettanti giorni di visita, in Giordania, nello Stato palestinese e in Israele

Alla partenza, a Roma, il Papa è stato salutato, tra gli altri, dal Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. I fotografi e i gli operatori delle Tv, come già accadde nel luglio scorso, per e da Rio de Janeiro, in occasione della Giornata mondiale della Gioventù, si sono soffermati sulla borsa di pelle nera che il Santo Padre teneva in mano.

Durante il volo per Amman, il Papa ha salutato i giornalisti ringraziandoli per la loro presenza e il loro servizio: scendo come Daniele nella fossa dei leoni – ha detto scherzando, ripetendo quanto affermato nel volo per Rio de Janeiro, l’anno scorso - ma so che i leoni non mordono. Sarà un viaggio molto impegnativo, anche per voi – ha proseguito – e prego per voi. Quindi ha detto che nel volo di ritorno – come successo per la Gmg - avrà il colloquio più approfondito con i giornalisti.

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Papa Francesco è atterrato puntuale ad Amman: le 13, ora giordana; le 12, in Italia. Accolto dal principe Ghazi, in rappresentanza del Re Abdallah II, dal patriarca latino di Gerusalemme Twal, il custode di Terra Santa padre Pizzaballa, il nunzio Giorgio Lingua e da altre autorità civili e religiose. Alcuni bambini hanno regalato al Papa un'orchidea nera, simbolo della Giordania.
Sono diecimila i poliziotti in divisa e in borghese impiegati oggi in Giordania nell'imponente servizio di sicurezza per la visita di Papa Francesco. 
 
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Il Pontefice si e' quindi recato al palazzo reale per la cerimonia ufficiale di benvenuto con il re Abdallah e la regina Rania.
Re Abdallah ha ricordato come cinquant'anni fa, suo padre re Hussein accolse Paolo VI: "Cristiani e musulmani devono costruire un futuro comune". Jorge Mario Bergoglio ha lodato gli sforzi per la pace che ha fatto e fa la Giordania, ma soprattutto ha ringraziato il regno hascemIta per l'assistenza che offre a rifugiati e profughi palestinesi, iracheni e siriani. 
Qui Francesco arriva per confermare l’impegno di Re Abdallah per il dialogo interreligioso e la pace in un Medio Oriente instabile su tutti i fronti, dalla Siria, all’Iraq, all’Egitto, all’inquieto confine con Israele e Palestina. Per riconoscere l’impegno di tutto il Paese nell’accoglienza dei rifugiati, che grava su un’economia di per sé già povera di risorse. Ma soprattutto per confermare nella fede la piccola comunità cristiana, che gode di libertà di culto ma solo di una relativa libertà religiosa ed è sempre sottoposta alla tentazione dell’esodo. Per ribadire che la Chiesa non si rassegna a un Medio Oriente senza cristiani.
Lungo i viadotti di cemento della periferia di Amman, metropoli mediorientale che sorge tra le terre aride della valle del Giordano, sono sistemate da giorni le gigantografie che ritraggono la stretta di mano tra Papa Francesco e il Re Abdallah II, veri protagonisti di questa giornata. Il Regno Hashemita ricorda con orgoglio che Sua Maestà ha già incontrato due volte il Papa e che oggi la Giordania diventa il primo Paese a essere stato visitato da quattro Papi diversi negli ultimi cinquant’anni.

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  il testo integrale del DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

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Nel pomeriggio sono circa trentamila i fedeli attesi per la Messa allo Stadio Internazionale di Amman. Tra di loro vi saranno anche molti cristiani arrivati per l'occasione dal vicino Libano e anche dall'Iraq.


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Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Santa Messa all’International Stadium ad Amman (cronaca, foto, testi e video)


PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 

IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)

SABATO 24 MAGGIO

Papa Francesco è arrivato all’International Stadium di Amman dove ha celebrato la Santa Messa. Lo stadio era gremito da oltre 40 mila persone. La folla ha accolto l’arrivo del Pontefice con una grande ovazione accompagnata dal rilascio di centinaia di palloncini. Bergoglio ha fatto il giro tra la folla a bordo della «papamobile» aperta tra scene di grande giubilo, sventolio di bandierine, fermandosi a baciare bambini.

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In un’ottica spirituale l’omelia della messa nello strapieno stadio internazionale di Amman, primo bagno di folla del viaggio, ha avuto sottotraccia il leit-motiv della fine dei conflitti. Per Bergoglio, infatti, «la missione dello Spirito Santo - ha detto - è di generare armonia e di operare la pace». 
Il Papa ha esortato a «gesti di umiltà, di fratellanza, di perdono, di riconciliazione», «premessa e condizione per una pace vera. solida e duratura». Essa, infatti, «non si può comperare», ma si costruisce «artigianalmente» con i piccoli e grandi gesti di ogni giorno. «Anche noi siamo inviati come messaggeri e testimoni di pace», ha sottolineato. 
Nello stadio, migliaia di esuli cristiani da Palestina, Iraq e Siria, mentre 1.400 bambini hanno ricevuto la prima comunione.
Una corona del rosario composta da palloncini è stata fatta volare verso il cielo durante la celebrazione della Santa Messa del Papa ad Amman, in Giordania.

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"Nel Vangelo abbiamo ascoltato la promessa di Gesù ai discepoli: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre» (Gv 14,16). Il primo Paraclito è Gesù stesso; l’«altro» è lo Spirito Santo. Qui ci troviamo non lontano dal luogo in cui lo Spirito Santo discese con potenza su Gesù di Nazareth, dopo che Giovanni lo ebbe battezzato nel fiume Giordano (cfr Mt 3,16), e oggi mi recherò li. Dunque il Vangelo di questa domenica, e anche questo luogo nel quale grazie a Dio mi trovo pellegrino, ci invitano a meditare sullo Spirito Santo, su ciò che Egli compie in Cristo e in noi, e che possiamo riassumere in questo modo: lo Spirito compie tre azioni: prepara, unge e invia...

Il cammino della pace si consolida se riconosciamo che tutti abbiamo lo stesso sangue e facciamo parte del genere umano; se non dimentichiamo di avere un unico Padre nel cielo e di essere tutti suoi figli, fatti a sua immagine e somiglianza...

  il testo integrale dell'omelia

  video

Vedi anche il post precedente:

Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - viaggio e incontro con i reali e le autorità della Giordania (cronaca, foto, testi e video)


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Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) Visita al Sito del Battesimo a Bethany beyond the Jordan - Incontro con i rifugiati e con giovani disabili nella chiesa latina (cronaca, foto, testi e video)


PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 

IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)

SABATO 24 MAGGIO

Ultimo, e non meno importante, momento della giornata la visita a Betania oltre il Giordano, a 50 km da Amman, nel luogo dove secondo la tradizione Giovanni Battista diede il battesimo a Gesù, con l’abbraccio con circa 600 tra profughi siriani e giovani disabili.
Il Papa è arrivato al sito del battesimo di Gesù accompagnato dai reali di Giordania, re Abdallah e la regina Rania. La famiglia reale è rappresentata anche dal principe Ghazi. La piccola delegazione che è scesa nel luogo in cui tradizionalmente si ritiene che sia stato battezzato Cristo era accompagnata da un frate francescano della Custodia di Terra Santa che dava spiegazioni al Papa. 
Dopo aver raggiunto il bordo della piscina naturale, Papa Francesco ha toccato l'acqua del Giordano, ha portato la mano bagnata alla fronte, quindi si è fermato alcuni minuti in preghiera, in piedi e in silenzio sui gradini di pietra. Il Papa si è poi spostato su una zona sopraelevata che domina una delle rive del Giordano.

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Il Papa è salito su una vettura elettrica, una specie di piccolo trattore, guidata dallo stesso re Abdallah, ed ha concluso la visita privata nell’aera di Bethany beyond the Jordan scrivendo queste parole di proprio pugno in spagnolo sul Libro d’oro del Santuario che sorge sul sito del Battesimo di Gesù:
...
La citazione che apre la preghiera del Papa è presa da un Inno liturgico.

Nella chiesa latina ancora in costruzione e la cui prima pietra venne benedetta da Papa Benedetto XVI durante la sua visita nel 2009, il Santo Padre ha incontrato circa 600 tra rifugiati e giovani disabili dicendo loro di averli voluti “fortemente incontrare”.

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L’incontro si era aperto con le parole del patriarca di Gerusalemme Fouad Twal in riferimento al fiume Giordano: “Per tanti questo fiume che lei ha visitato adesso è una frontiera, per noi è piuttosto un posto che unisce, un richiamo alla comunione e alla unità”. Bergoglio, ha poi ascoltato, dopo il suo discorso, le numerose testimonianze – in inglese o arabo tradotte da un francescano che lo ha accompagnato durante la giornata giordana – di giovani rifugiati e disabili che gli hanno raccontato la propria storia. 
Una ragazza gli ha messo al collo una kefiah rossa che lui ha tenuto il resto del tempo. Il Papa, giunto alla chiesa latina tra urla festanti in italiano (“Viva il Papa!”), se n’è andato oltre un’ora dopo con una certa concitazione dei fedeli che volevano toccarlo e salutarlo personalmente.

  video integrale

A conclusione della prima giornata di pellegrinaggio di Papa Francesco in Giordania un commento dal direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi

Vedi anche i post precedenti:

  • Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - viaggio e incontro con i reali e le autorità della Giordania (cronaca, foto, testi e video)
  • Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Santa Messa all’International Stadium ad Amman (cronaca, foto, testi e video)


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Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - arrivo in Palestina e Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme (cronaca, foto, testi e video)


PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)


DOMENICA 25 MAGGIO
Seconda giornata dello storico viaggio di papa Francesco in Terra Santa.

Alle ore 7.30 di mattina, il Pontefice ha lasciato la Nunziatura Apostolica della Giordania e si è recato in auto all’aeroporto internazionale “Queen Alia” di Amman. Lì è stato accolto dal Re Abdallah II bin Al Hussein, con il quale si è intrattenuto per alcuni minuti nel Salone d’onore, prima del saluto delle due Delegazioni. Quindi, alle ore 8.30, il Santo Padre è partito in elicottero alla volta di Betlemme. L’elicottero con a bordo il Pontefice, partito da Amman, è atterrato all’eliporto di Betlemme.
All’arrivo all’eliporto, alle ore 9.20, Bergoglio è stato accolto da un Alto Rappresentante del Presidente dello Stato di Palestina; dal Delegato Apostolico a Gerusalemme e Palestina, mons. Giuseppe Lazzarotto, dal Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Presidente dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, Sua Beatitudine Fouad Twal.
Presenti inoltre all’aeroporto l'arcivescovo Greco-Melkita di Petra e Filadelfia; mons. Yaser Rasmi Hanna Al-Ayyash; l’arcivescovo di Baghdad dei Latini e Amministratore Apostolico della sede plena di Petra e Filadelfia, mons. Jean Benjamin Sleiman; il Vicario latino per la Giordania, mons. Maroun Elias Lahham; il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa.

Ad accogliere il "loro amico" Bergoglio anche il segretario generale dell’Istituto di Dialogo Interreligioso di Buenos Aires, Omar Ahmed Abboud e il rabbino argentino Abraham Skorka, rettore del Seminario Rabbinico Latino Americano, che da oggi si inserisce nel Seguito papale, dopo aver rinunciato ieri alla tappa in Giordania essendo sabato. Entrambi amici del Pontefice dai tempi dell'episcopato a Buenos Aires, sia Skorka che Abboud sono stati voluti personalmente dal Papa per accompagnarlo nel viaggio in Terra Santa.

Intorno alle 9.30, il Papa ha poi raggiunto in auto il Palazzo Presidenziale a Betlemme. Lì ad accoglierlo, nel piazzale antistante l’ingresso, c'era il Presidente dello Stato di Palestina, Mahmoud Abbas che ha accolto il Successore di Pietro con una Cerimonia di benvenuto ed un messaggio di pace: "L'unica via d'uscita è la convivenza". I due si erano già incontrati il 17 ottobre durante un'udienza in Vaticano.
Dopo gli onori militari, l’esecuzione degli inni nazionali e la presentazione delle due Delegazioni, Francesco e Abu Mazen sono saliti al primo piano del Palazzo Presidenziale per l’incontro, a cui hanno partecipato dieci persone per parte. Al termine dell'udienza, dopo lo scambio dei doni, una rappresentanza delle comunità cristiane palestinesi provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza ha consegnato al Papa alcuni messaggi.

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A conclusione della Visita di cortesia, alle 10, il Presidente palestinese ha accompagnato Francesco nel Salone dei ricevimenti dove si erano riunite le più alte personalità palestinesi, i Membri del Corpo Diplomatico e il Seguito papale a cui il Santo Padre ha rivolto un breve discorso.

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  il testo integrale del discorso di Papa Francesco alle autorità palestinesi

Il Santo Padre ha augurato che Dio conceda “la saggezza e la forza necessarie” ai popoli della regione per “portare avanti il coraggioso cammino della pace” in modo che “le spade si trasformino in aratri e questa Terra possa tornare a fiorire nella prosperità e nella concordia”.
Parole, ma anche gesti da parte di papa Francesco. 
Eloquente quello che ha segnato il suo trasferimento dal Palazzo presidenziale alla piazza della Mangiatoia. Costeggiando il muro che il governo israeliano ha innalzato per dividere Israele dai territori palestinesi, il Papa ha fatto fermare la jeep sulla quale viaggiava e si è recato per raccogliersi in qualche istante di preghiera presso questa barriera di cemento. Immagine destinata a fare storia.

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Intanto si accalca la folla nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme in attesa dell’arrivo di papa Francesco che stamane vi celebrerà la messa. L’ovazione della folla ha salutato l’annuncio dell’atterraggio dell’elicottero papale nell’eliporto della città palestinese, proveniente da Amman.
Canti e sventolii di bandiere con i colori della Palestina e del Vaticano sottolineano l’attesa del Papa. La piazza e una parte dell’attiguo piazzale della Basilica della Natività possono contenere circa novemila persone.

Moltissime le etnie e le nazionalità dei pellegrini: palestinesi, israeliani, indiani, filippini, polacchi e un nutrito numero di italiani. Sono presenti anche fedeli provenienti dalla Strisca di Gaza e dalla Galilea (Israele), nonché alcune centinaia di lavoratori migranti dall’Asia. 
Il Santo Padre ha celebrato l'Eucaristia nella Piazza della Mangiatoia a Betlemme, dove confluiscono la Via dei Pastori che porta al villaggio palestinese di Beit Sahur, luogo di apparizione dell'Angelo; la Via della Grotta del Latte, santuario dentro una grotta di tufo bianco dove Maria avrebbe allattato Gesù Bambino e Via Paolo VI, a ricordo della visita di Papa Montini il 6 gennaio 1964.

«Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12).

Che grazia grande celebrare l’Eucaristia presso il luogo dove è nato Gesù! Ringrazio Dio e ringrazio voi che mi avete accolto in questo mio pellegrinaggio: il Presidente Mahmoud Abbas e le altre Autorità; il Patriarca Fouad Twal, gli altri Vescovi e gli Ordinari di Terra Santa, i sacerdoti, i bravi francescani, le persone consacrate e quanti si adoperano per tenere viva la fede, la speranza e la carità in questi territori; le rappresentanze di fedeli provenienti da Gaza, dalla Galilea, i migranti dall’Asia e dall’Africa. Grazie della vostra accoglienza!
Il Bambino Gesù, nato a Betlemme, è il segno dato da Dio a chi attendeva la salvezza, e rimane per sempre il segno della tenerezza di Dio e della sua presenza nel mondo. L’angelo dice ai pastori: «Questo per voi il segno: troverete un bambino…».
Anche oggi i bambini sono un segno...

  il testo integrale dell'omelia

  video  dell'omelia

All'offertorio un'unica famiglia, formata da nonni, genitori e figli, cioè le tre generazioni, porta in dono l'essenziale: pane e vino che forma la Chiesa, cioè la famiglia umana.

Termina con un invito a sorpresa in Vaticano la celebrazione della Messa in piazza della mangiatoia...

In questo Luogo, dove è nato il Principe della pace, desidero rivolgere un invito a Lei, Signor Presidente Mahmoud Abbas, e al Signor Presidente Shimon Peres, ad elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando da Dio il dono della pace. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera...
... Alla Vergine Santa affidiamo le sorti dell’umanità, perché si dischiudano nel mondo gli orizzonti nuovi e promettenti della fraternità, della solidarietà e della pace.

    il testo integrale del Regina Coeli

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  video  integrale della Santa Messa (Rai1)


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Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Betlemme: pranzo con famiglie palestinesi - visita alla Grotta della Natività - incontro con i bambini dei tre campi profughi - partenza per Gerusalemme (cronaca, foto, testi e video)


PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)

DOMENICA 25 MAGGIO

Seconda giornata dello storico viaggio di papa Francesco in Terra Santa.

Il Santo Padre al termine della Santa Messa raggiunge a piedi il vicino Convento francescano di Casa Nova, lì si ferma a pranzo con cinque famiglie cristiane in situazioni difficili, una proveniente dalla Galilea, esule da un villaggio distrutto dalla guerra del 1948, le altre da Beit Jala, Betlemme, Gaza e Gerusalemme. A tavola anche due gemelline di tre anni: Elisabetta e Isabella.

Subito dopo il pranzo  si reca in visita privata alla Grotta della Natività dove sosta in silenziosa preghiera.


Prima di lasciare Betlemme, la visita al campo profughi dove il Papa ha chiesto esplicitamente di incontrare i bambini dei tre campi di Betlemme Dheisheh, Aida e Beit Jibrin nel Phoenix Center del Campo profughi di Dheisheh. Entrando il Papa è stato accolto da molti bambini con dei cartelli in italiano, arabo e inglese in cui denunciavano la loro condizione di profughi.

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‘Auguro ogni bene a voi e sono contento di visitarvi. Spero che Dio realizzi ciò che desiderate. Io sono con voi’, ha detto Papa Francesco nel suo breve saluto in spagnolo.
La parola è poi andata ad un ragazzo palestinese. ‘Noi – ha detto il giovane – soffriamo in questo campo. Noi palestinesi, musulmani e cristiani, non siamo stati creati essere oppressi ma per essere fratelli. Nonostante la sofferenza dovuta all’occupazione e alla privazione dei diritti di una vita degna, siamo ragazzi che non hanno perso la speranza, la sua visita rafforza la nostra speranza di vedere riconosciuti i nostri diritti’. 
‘L’occupazione – ha aggiunto – è un peccato contro Dio e l’uomo, ci viene negato il diritto al culto. Grazie per il suo sostegno per farci vivere come tutti, in uno stato indipendente. Questa terra santa cerca salvezza dall’oblio e dall’occupazione e ha bisogno delle preghiere del Papa e dei suoi sforzi’. ‘Nella Bibbia – ha concluso il ragazzo – c’è scritto pace e qui non c’è: preghiamo per una pace giusta ripetendo le parole di Gesù: beati costruttori pace, perchè saranno chiamati figli di Dio’.
Ascoltato il saluto del giovane palestinese, Papa Bergoglio ha ringraziato per i canti e i doni. ‘Ho letto i vostri cartelli – ha spiegato Francesco – comprendo bene quello che mi state trasmettendo. Ma non lasciate mai che il passato vi faccia interrompere la vita, guardate sempre avanti. Lavorate e lottate per riuscire a fare le cose che volete fare e sappiate che la violenza non si sconfigge con la violenza’. ‘La violenza – ha concluso il Papa – si batte con la pace’.

    il testo integrale del saluto ai bambini dei campi profughi di Dheisheh, Aida e Beit Jibrin nel Phoenix Center del Campo profughi di Dheisheh

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Conclusa la visita in Palestina, attorno alle 16 (ora locale) Papa Francesco parte in elicottero alla volta di Tel Aviv in Israele. 

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Guarda anche il nostro precedente post:

  Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - arrivo in Palestina e Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme (cronaca, foto, testi e video)


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Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Conferenza stampa durante il volo di ritorno (foto, testo e video)


PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)
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CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
DURANTE IL VOLO DI RITORNO DALLA TERRA SANTA
Volo Papale
Lunedì, 26 maggio 2014


Papa Francesco, nonostante il ritmo massacrante sostenuto in questo storico viaggio, durante il volo di ritorno, come aveva promesso, si è sottoposto per un'ora, senza rete alle domande dei giornalisti che l'hanno accompagnato in Terra Santa rispondendo con la consueta spontanea schiettezza.
Proponiamo la trascrizione integrale pubblicata nel sito ufficiale del Vaticano.

(Padre Lombardi)
Intanto, ringraziamo moltissimo il Papa di essere qui: dopo un viaggio così massacrante, è a disposizione per incontrarci. Quindi, gli siamo molto grati.
Allora, ci siamo organizzati – si sono organizzati autonomamente, gli agenti dell’informazione – per alcuni gruppi principali linguistici, che presentano alcune persone che fanno le domande. Io non ho messo limiti perché so che Lei vuole lavorare a tutto campo, a meno che volesse dire Lei qualche cosa di introduzione prima… rispondiamo alle domande.

Allora, la prima domanda viene fatta per il gruppo italiano:
D. - Santo Padre, in questi giorni Lei ha compiuto dei gesti che sono rimbalzati in tutto il mondo: la mano sul muro di Betlemme, il segno della croce, il bacio ai sopravvissuti, oggi allo Yad Vashem, ma anche il bacio al Santo Sepolcro ieri, insieme, in contemporanea con Bartolomeo, e tanti altri. Volevamo chiederLe se tutti questi gesti Lei li aveva pensati, voluti; perché li ha pensati e quali saranno poi, secondo Lei, le ricadute di questi gesti, oltre – naturalmente – a quello grandissimo di avere invitato Peres e Abu Mazen in Vaticano…

R. – (Santo Padre)
I gesti, quelli che sono più autentici, sono quelli che non si pensano, quelli che vengono, no? Io ho pensato: si potrebbe fare qualcosa…; ma il gesto concreto, nessuno di questi è stato pensato così. Alcune cose, per esempio l’invito ai due Presidenti alla preghiera, questo era pensato un po’ di farlo là, ma c’erano tanti problemi logistici, tanti, perché loro devono anche tenere conto del territorio, dove si fa, e non è facile. Per questo, si pensava ad una riunione… ma alla fine è uscito questo invito, che spero che venga bene. Ma non sono stati pensati e… non so, a me viene di fare qualcosa, però è spontaneo, è così. Almeno, per dire la verità, qualcuno … “ma, lì si potrebbe fare qualcosa”, ma il concreto non mi viene. Per esempio, allo Yad Vashem, niente; e poi è venuto. E’ così.

...

(Padre Lombardi)
Santità, grazie della Sua disponibilità, scusi se interrompo la Sua conversazione: Lei è stato generosissimo, tanto più dopo un viaggio straordinario che ci ha emozionati tutti, non dico come Lei, ma quasi. Abbiamo seguito molto anche i momenti dell’emozione spirituale che Lei ha vissuto nei Luoghi Santi e L’abbiamo sentita e ci ha toccato. Le auguriamo di continuare bene questo viaggio e queste altre infinite cose che mette continuamente in moto, anche in particolare questo incontro di preghiera, che è la continuazione naturale e il completamento di questo viaggio: che possa avere i frutti che Lei desidera e tutti desideriamo, credo, per la pace nel mondo. Grazie, di cuore, Santità! 

(Santo Padre)
Vi ringrazio tanto per la compagnia, per la benevolenza… e per favore, vi chiedo di pregare per me. Ne ho bisogno, abbastanza! Grazie.

  video con le risposte del Papa



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Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Celebrazione Ecumenica (cronaca, foto, testi e video)



PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA 
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME 
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA 
(24-26 MAGGIO 2014)

DOMENICA 25 MAGGIO 2014

Nel pomeriggio il Papa si è recato a Gerusalemme per l’incontro col Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo. Nella Delegazione Apostolica si è svolto l’incontro privato, prioprio dove, 50 anni fa, ci fu lo storico abbraccio tra Paolo VI e Atenagora. Qui hanno firmato una Dichiarazione comune.

    il testo integrale della dichiarazione congiunta del Santo Padre Francesco e del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I

Celebrazione Ecumenica in occasione del 50° anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora (Jerusalem, Basilica del Santo Sepolcro, 25 maggio 2014)

Entrano mano nella mano Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo nella Basilica del Santo Sepolcro. In quella stretta di mano ci sono 1500 anni di storia e le vicende di due fratelli figli dello stesso Padre inseguitisi per secoli tra incomprensioni e riconciliazioni. L’ultima pacificazione avvenuta proprio 50 anni fa, con lo storico abbraccio tra Paolo VI e Athenagora che ha segnato la fine delle reciproche scomuniche.
A caricare di emozione un evento già di per sé storico è la cornice dell’incontro: il Santo Sepolcro, il luogo nel quale i cristiani leggono la risurrezione di Gesù; il luogo in cui conferiscono tutte le chiese e le comunità cristiane. Il luogo dove i fedeli hanno pregato l’uno accanto all’altro o, a volte, l’uno contro l’altro. Il luogo che, secondo diverse tradizioni antiche, è “centro e ombelico del mondo”.
L’incontro tra i Successori degli Apostoli Pietro e Andrea avviene al centro della piazza: il Papa entra dalla Porta del Muristan, il Patriarca invece dalla Porta di S. Elena. L’abbraccio fraterno è immortalato dalle dirette televisive e dai fotografi di tutto il mondo, mentre le campane suonano a festa.
Francesco e Bartolomeo poi fanno il loro ingresso nella Basilica, insieme, in penombra, cadenzati da un canto greco di accoglienza. Sempre insieme si inginocchiano per venerare la “Pietra dell’unzione”, alla sinistra delle rocce identificate col Calvario. Anche questo un luogo intriso di storia, fede e simboli: una reliquia della Passione di Cristo, dove, per la tradizione, il corpo morto del Figlio di Dio fu adagiato da Giuseppe di Arimatea per essere preparato alla sepoltura.
Il Papa e il Patriarca si chinano e baciano la Pietra. Bartolomeo solleva il capo per primo; il Papa si sofferma qualche istante di più, poi alza la testa, si leva lo zucchetto, e si raccoglie in un’intima orazione che, seppur duri pochi istanti, lo assorbe totalmente.
Prima di loro sono i tre Superiori delle Comunità dello “Statu quo” (Greco-Ortodossa, Francescana ed Armena Apostolica) a venerare la reliquia: il Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III; il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, OFM, ed il Patriarca Armeno Apostolico, Nourhan.
Tutti procedono verso il “Coro dei Francescani”, di fronte all’Edicola del Santo Sepolcro dove vengono poi accompagnati il Santo Padre e il Patriarca per sedersi su due sedie rosse vicine e dare il via alla Celebrazione ecumenica dei Vespri.
Alla funzione – introdotta dalle parole di accoglienza di Theophilos III - partecipano gli Ordinari Cattolici di Terra Santa, l’Arcivescovo copto, l’Arcivescovo siriaco, l’Arcivescovo etiopico, il Vescovo anglicano, il Vescovo luterano e altri Vescovi.
Viene poi cantato l’Alleluja e proclamato il Vangelo della Risurrezione. Seguono i rispettivi discorsi del Patriarca Bartolomeo e di Papa Francesco: in inglese il primo, in italiano il secondo. Due lingue diverse, ma un messaggio identico e un comune obiettivo: rinsaldare l’amore fraterno al di là delle divisioni che, nonostante i passi avanti, continuano a permanere. Bartolomeo parla deciso; Francesco quasi sussurra.
Al termine di ciascun intervento, i rappresentanti delle due “Chiese sorelle” replicano la scena dell’abbraccio amorevole. In un momento di commozione, il Pontefice addirittura si piega e bacia la mano del Patriarca. Gesti forti, non scontati. 
Un altro di questi è la preghiera comune del “Padre Nostro”, in italiano; dopodiché entrambi si recano verso la Tomba vuota.
Ancora mano per mano, si chinano insieme per passare nella porta stretta del sepolcro e si inginocchiano per pregare lì dove Cristo è risuscitato, stretti con le mani giunte su quella tomba di un morto che continua a dare la vita per il mondo.
Dopo l’uscita del Papa e del Patriarca Ecumenico, le Delegazioni e le Personalità invitate si dirigono ai piedi del Patriarcato Latino per la cena. La giornata si conclude con i due “fratelli” che si ritirano viaggiando nella stessa vettura, forti della comune preghiera e della consapevolezza di perseguire la medesima strada. (fonte: Zenit)

  video

“Non abbiate paura. Togliete dai vostri cuori ogni paura, non esitate, non disperate”. Così il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo durante la sua omelia nella Celebrazione ecumenica presieduta insieme a Papa Francesco nella Basilica del Santo Sepolcro.

    Bartolomeo: "Chiunque è crocifisso in questa vita vedrà la Resurrezione"

Santità, carissimi fratelli Vescovi, carissimi fratelli e sorelle,
in questa Basilica, alla quale ogni cristiano guarda con profonda venerazione, raggiunge il suo culmine il pellegrinaggio che sto compiendo insieme con il mio amato fratello in Cristo, Sua Santità Bartolomeo. Lo compiamo sulle orme dei nostri venerati predecessori, il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, i quali, con coraggio e docilità allo Spirito Santo, diedero luogo cinquant’anni fa, nella Città santa di Gerusalemme, allo storico incontro tra il Vescovo di Roma e il Patriarca di Costantinopoli...

    il testo integrale del discorso del Santo Padre Francesco

  video integrale

Vedi i nostri precedenti post:

  Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Betlemme: pranzo con famiglie palestinesi - visita alla Grotta della Natività - incontro con i bambini dei tre campi profughi - partenza per Gerusalemme (cronaca, foto, testi e video)



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"Verso l'unità tra le chiese sorelle" di Enzo Bianchi


Verso l'unità tra le chiese sorelle
 
di Enzo Bianchi

Oggi viene scritto un altro capitolo del Tomos agapis, di quel “libro dell’amore” che Paolo VI e Athenagoras iniziarono a redigere cinquant’anni fa. Avevano raccolto i primi germogli del lavoro e della preghiera di pochi coraggiosi pionieri che avevano intuito come solo l’unità dei cristiani avrebbe potuto rendere credibile l’annuncio del vangelo nel mondo contemporaneo.

Il vescovo di Roma e il patriarca di Costantinopoli avevano anche fatto tesoro dell’eredità lasciata da papa Giovanni e dato voce all’anelito che nel concilio stava prendendo forma ed espressione. Oggi a Gerusalemme un altro successore di Pietro e un altro successore di suo fratello Andrea si incontrano non per una semplice celebrazione commemorativa di un anniversario, ma perché – come dice il patriarca Bartholomeos – “la storia non deve essere dimenticata: può diventare maestra nel presente”.

E non dimenticare la storia significa sì non ignorare il millennio di divisione, di contrapposizioni, di accuse o di diffidenze reciproche, ma significa anche riconoscere che oggi l’atteggiamento di fondo nei rapporti tra cattolici e ortodossi è profondamente mutato. Basterebbe riascoltare le parole scambiate tra Paolo VI e Athenagoras nel colloquio privato (registrato solo per un disguido tecnico) - «Nessuna questione di prestigio, di primato, che non sia quello... stabilito da Cristo.

Ma assolutamente nulla che tratti di onori, di privilegi. Vediamo quello che Cristo ci chiede e ciascuno prende la sua posizione; ma senza alcuna umana ambizione di prevalere, d’aver gloria, vantaggi. Ma di servire» - per capire come Bartholomeos possa affermare che “gli ortodossi non percepiscono ora nell’istituzione papale nessun tratto di prepotenza, quella che in passato aveva molto ostacolato i rapporti tra cattolici e ortodossi”.
...
Sì, molto cammino è stato fatto in questi cinquant’anni – talora con esitazioni o timori, talaltra con maggiore o minore calore e convinzione, altre volte ancora incespicando in contraddizioni più o meno consapevoli – e molto ne resta ancora da fare, non certo più agevole. Papa Francesco e il patriarca Bartholomeos, così come quanti accanto a loro da anni tessono giorno dopo giorno rapporti di fraterna fiducia, ne sono pienamente consapevoli: “moltissima strada resta da compiere e il percorso pare essere lungo”, ma di fronte alle esigenze del vangelo “riconosciamo di non avere altra alternativa”. L’invito del patriarca Bartholomeos è in piena sintonia con il cuore e l’agire di papa Francesco: entrambi chiedono che tutti i cristiani vogliano “camminare insieme con loro in questo viaggio verso la riconciliazione” e pregano affinché questo si realizzi. Oggi affrontiamo insieme a loro una tappa decisiva di questo pellegrinaggio.

  Verso l'unità tra le chiese sorelle di Enzo Bianchi

Enzo Bianchi racconta la Terra santa

  video

Guarda anche il nostro post:

  Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Celebrazione Ecumenica (cronaca, foto, testi e video)


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25 MAGGIO 2014 - Papa Francesco, nella seconda giornata della sua visita in Terra Santa,scende dall'auto e cammina lungo il muro che separa Israele dai territori palestinesi. 
Uno storico "fuori programma"!
Il silenzio del Pontefice è stato più rumoroso di qualsiasi parola!
  foto

Papa Francesco al Regina Coeli: «In questo Luogo, dove è nato il Principe della Pace, desidero rivolgere un invito a Lei, Signor Presidente Mahmoud Abbas, e al Signor Presidente Shimon Peres, ad elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando da Dio il dono della Pace. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera».
  foto

 Il presidente dello Stato di Israele, Shimon Peres, e il presidente dello Stato di Palestina, Mahmoud Abbasm (Abu Mazen) hanno accettato l'invito di Papa Francesco ad incontrarsi in Vaticano per pregare insieme per la pace in Medio Oriente.
  I presidenti di Israele e Palestina accettano l'invito del Papa
  Tutti desideriamo la pace...

Sono queste le parole scritte di proprio pugno in spagnolo da Papa Francesco sul Libro d’oro del Santuario che sorge sul sito del Battesimo di Gesù, a conclusione della breve visita privata nell’aera di Bethany beyond the Jordan. La citazione che apre la preghiera del Papa è presa da un Inno liturgico.
  Denudati l'anima e i piedi si avvicinarono...
  Ho letto i vostri cartelli...

Dal messaggio indirizzato da Papa Francesco al cardinale Jean-Louis Tauran, in occasione del 50.mo del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, istituito il 19 maggio del 1964 da Papa Paolo VI
  La pace non si può comperare...
Il Papa ha scritto anche una dedica in spagnolo sul Libro d’Onore del Muro Occidentale. 
La dedica riporta il Salmo 121: “Quale gioia quando mi dissero ‘Andiamo alla casa del Signore’. Ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme”. E poi ha aggiunto: “Con questi sentimenti di gioia verso i miei fratelli maggiori, sono venuto ora e ho chiesto al Signore la grazia della pace”.
  Papa Francesco ha sostato in preghiera...
  Accogliamo la grazia speciale di questo momento...
  Il viaggio in terra santa di Francesco (video)
  Vignetta
  L'incontro di preghiera per la pace...
 

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I NOSTRI TEMPI

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Commozione, abbracci, lacrime e tanta gioia a Ciampino...


Benvenuti a casa !!!

Con un volo di Stato partito da Kinshasa sono arrivati ieri in tarda mattinata a Ciampino i 34 bambini congolesi adotatti da 24 famiglie italiane. Le adozioni erano state bloccate lo scorso settembre dal governo dello Stato africano per alcune irregolarità con altri Paesi. A bordo dell’aereo con i bambini c’era una delle 24 famiglie adottive e inoltre una mamma, anche lei italiana, che in questi giorni aveva raggiunto Kinshasa perché il piccolo adottato stava poco bene. A bordo il ministro Maria Elena Boschi, inviata dal governo in Congo, insieme a lei, c’erano il presidente della commissione adozioni internazionali, Silvia Della Monica, il vicedirettore generale della Farnesina per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, Marco Del Panta, e il funzionario della Farnesina che ha seguito in prima persona sul posto per lunghi mesi l’intricata vicenda.

"In viaggio i bambini - ha detto il ministro Boschi - hanno dormito molto perché erano stanchi. Sono impazziti di gioia quando una volta atterrati a Ciampino dai finestrini dell'aereo hanno riconosciuto i genitori che li aspettavano sulla pista".Le famiglie hanno accolto i bambini con manifestazioni di gioia, gratitudine e profonda commozione, ma per descrivere la gioia dei bambini e dei genitori lasciamo spazio alle immagini che sono più eloquenti delle parole...

e dopo gli abbracci... un inno davvero speciale!!!

 
video


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Una buona notizia...
Liberato il cooperante Federico Motka sequestrato in Siria oltre un anno fa - Era stato prelevato nel 2013 nel Nord del Paese. La Farnesina ha sempre tenuto la vicenda nel più stretto riserbo: ora la svolta annunciata con un tweet di Renzi

  Renzi: Federico Motka è stato liberato



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FEDE E
SPIRITUALITA'




DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO
HOREB n. 67 - 1/2014




DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO

HOREB n. 67 - 1/2014 

TRACCE DI SPIRITUALITÀ
A CURA DEI CARMELITANI

«Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito… » (Mt 25,35-36), così Gesù si rivolge ai giusti, costituendo i piccoli e i poveri come i suoi “vicari” sulla terra. 
Il Dio che incontriamo, nell’ascolto della Parola e nelle vicende della vita, in Gesù è un Dio “nudo”, Crocifisso Risorto, più nudo di tutti i defraudati della nostra storia, e non nasconde questa nudità d’amore. Egli nella sua nudità sposa l’umanità nuda. 
Se vogliamo restare fedeli a questo Dio, che, nel Figlio Gesù, accoglie e condivide, che è paziente, che vive la paradossale solitudine della croce, dobbiamo, assieme a Lui, restare fedeli alla terra, ad un popolo che Lui ama e dobbiamo restarci nella solitudine e nel silenzio. 
La vita cristiana è fedeltà a queste nozze di Dio con l'umanità, e cresce nell'inquieta pace di chi lascia che la sua fede si incarni, che il Verbo si riveli carne della sua carne e sangue del suo sangue e di quello di tutti coloro che camminano in questa terra, in particolare degli impoveriti e degli oppressi. 
La vita cristiana è coinvolgimento a condividere la passione d’amore che Dio ha per l'umanità e la creazione. E questa passione comporta il condividere lo stile povero di Gesù. 
In quest’ottica, il regno di Dio non tiene i cristiani lontano dalla realtà storica e dalla terra che li accoglie e li ospita. La logica del regno non consente di coltivare stili di vita separati, anzi attiva una nostalgia profonda di recuperare la storia e immergersi in essa. Il regno è invito ad entrare dentro a questa realtà assecondandone l’opera dello Spirito in una creazione che geme e soffre (Rm 8,19ss). 
Il regno di Dio, quindi, si costruisce a partire da un’umanità sfigurata, che ha nomi e lineamenti ben precisi. Oggi, questa umanità sfigurata, con una parola la potremmo chiamare Sud, se per i Sud del mondo non indichiamo solamente una posizione geografica – oggi i Sud sono nelle nostre città, nella porta accanto alla nostra –, quanto piuttosto una logica, una coordinata storica, è il basso, la profondità, la periferia, contrariamente a quello che noi reputiamo più importante: l’alto e il centro. 
È questa la prospettiva che orienta le riflessioni della monografia. 
...

  Editoriale (PDF)

  Sommario  (PDF)

E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)



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FRATERNITÀ CARMELITANA DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) - INCONTRI PER L’ESTATE 2014



FRATERNITÀ CARMELITANA 
DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME)

INCONTRI PER L’ESTATE 2014

  • LECTIO DIVINA 17-22 LUGLIO

IL PROFETA EZECHIELE
con p. Pino Stancari sj

• Per i fuori sede: portare le lenzuola e la Bibbia; prenotarsi per telefono (090.9762800) solo se si è sicuri di venire

***
  • SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ 4-9 AGOSTO

GESÙ VOLTO UMANO DI DIO

♦ Gesù nel suo ambiente e tra la sua gente (Egidio Palumbo)
♦ Gesù a contatto con una umanità fragile e sofferente (Maurilio Assenza)
♦ Nell’umanità di Gesù il volto di Dio (Alberto Neglia)
♦ I sentimenti di Gesù (M. Aliotta)
♦ Gesù e la donna (Gabriella Del Signore)
♦ Gesù liberatore nella riflessione teologico-spirituale dell’America Latina (Rosario Giuè)
♦ «Cristo è sceso e mi ha presa». L’esperienza di Simon Weil (Giuseppe Schillaci)
♦ Gesù e il potere politico (Gregorio Battaglia)
♦ Momento di contemplazione: Gesù, l’uomo nuovo. Contemplazione dell’icona della Trasfigurazione.

• Per i fuori sede: portare le lenzuola e la Bibbia; prenotarsi per telefono (090.9762800) solo se si è sicuri di venire

***

Quanto bene ci fa vedere Gesù vicino a tutti! Se parlava con qualcuno, guardava i suoi occhi con una profonda attenzione piena d’amore: «Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò» (Mc 10, 21). Lo vediamo aperto all’incontro quando si avvicina al cieco lungo la strada (cfr Mc 10,46-52) e quando mangia e beve con i peccatori (cfr Mc 2,16), senza curarsi che lo trattino da mangione e beone (cfr Mt 11,19). Lo vediamo disponibile quando lascia che una prostituta unga i suoi piedi (cfr Lc 7,36-50) o quando riceve di notte Nicodemo (cfr Gv 3,1-15). Il donarsi di Gesù sulla croce non è altro che il culmine di questo stile che ha contrassegnato tutta la sua esistenza. Affascinati da tale modello, vogliamo inserirci a fondo nella società, condividiamo la vita con tutti, ascoltiamo le loro preoccupazioni, collaboriamo materialmente e spiritualmente nelle loro necessità, ci rallegriamo con coloro che sono nella gioia, piangiamo con quelli che piangono e ci impegniamo nella costruzione di un mondo nuovo, gomito a gomito con gli altri. Ma non come un obbligo, non come un peso che ci esaurisce, ma come una scelta personale che ci riempie di gioia e ci conferisce identità (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n. 269).

la locandina degli incontri per l'estate 2014 (pdf)




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  Quanto bisogno ha il mondo...
  Cristo è come una goccia di gioia...
  Essere finestra...
  Non si vede bene...
  Lo Spirito permette...
  Per arrivare all'alba...
  La certezza dell'amore di Dio...



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Il 27 maggio 1923 nasceva don Lorenzo Milani
  Non c'è nulla che sia più ingiusto...

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Don Tonino Bello ricorda... don Lorenzo Milani



Don Tonino Bello ricorda... 

don Lorenzo Milani

Tre parole mi sembrano parole-cardini nell'esperienza di don Milani:
Parola - Poveri - Pace
...

Con la sua voce potente ci scuote tutti quanti, è un uomo straordinario, e io credo che la Chiesa oggi lo deve vedere come uno di quei segni messi sulla strada, quei segnali stradali che qualche volta ci danno fastidio; ci sono certi segnali sulla strada che arrivano all'improvviso e ci danno fastidio, ci indicano un'improvvisa inversione di marcia oppure un rallentamento... i segni ci aiutano a camminare, ma quante volte ci danno fastidio.
Penso che don Milani sia stato un prete scomodo.
Un augurio che per la nostra città ci possano essere non soltanto insegnanti scomodi, anche amministratori scomodi, ma soprattutto preti scomodi, non preti comodi, non preti da utilizzare.
E' stato un segno scomodo, ma anche un segno di speranza, speranza che non è come diceva Bacone, una colazione ottima e una cena pessima, ma quella speranza che mette le radici in questo presente che stiamo attraversando.

Ascolta dalla voce di Don Tonino


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LE PIETRE D'INCIAMPO DEL VANGELO

"Gli spiriti impuri... gridavano:  
 «Tu sei il Figlio di Dio»
Ma egli imponeva loro severamente
di non svelare chi fosse"
(Marco 13, 11-12)


  Gianfranco Ravasi:  Un Gesù segreto nel vangelo secondo Marco



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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 26/2013-2014 (A) di Santino Coppolino



RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea' 
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)

Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

Vangelo: Gv 14,15-21

"Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e io lo amerò e gli manifesterò me stesso" (14,21)
Amare il Signore Gesù è il cuore della nostra fede, il pieno compimento dello "Shemà":
"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (Dt 6,5).
Adesso i discepoli sono in grado di comprendere la richiesta di Gesù, hanno sperimentato come lui li ama:
si è fatto loro servo, ha lavato loro i piedi, ha deposto la sua vita per loro, anche se loro lo rinnegano e lo tradiscono. Egli ci ama di un amore divino, e il nostro amore per lui è solo la risposta al suo per noi, che ci vuole simili a lui. Amare il Signore significa accogliere la sua Parola di salvezza che sempre ci rimanda al servizio dei fratelli, nella carità.
Questi sono i "suoi comandamenti da custodire", comandamenti che in realtà sono uno solo, uno nuovo (entolè kainè), mai udito prima: 
 "amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"(Gv 13,34).
Potremo affermare di amarci veramente, nella misura in cui questo amore si fa servizio agli altri.
...


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CHIESA E SOCIETA'
Interventi ed opinioni


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"LA GIUSTIZIA NELLA BIBBIA" di Mons. Gaillot (VIDEO)


"LA GIUSTIZIA NELLA BIBBIA" 
di Mons. Gaillot  (VIDEO)

Estratto dell'incontro del 26 maggio 2014
tenuto presso l’Auditorium San Vito - Barcellona P.G. (ME)
promosso 
dalla Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni” 
in collaborazione 
con il gruppo di impegno laicale “Gaudium et spes” 
e l’Associazione culturale “Intervolumina”di Messina


"Nella Bibbia giustizia é fare posto all'altro. Permettergli di vivere, di esistere... Non carità, ma giustizia" (Jacques Gaillot)


  video

JACQUES GAILLOT è nato l'11 settembre 1935 a Saint-Dizier in Champagne. Nel marzo 1961 è ordinato sacerdote. Nel maggio 1982 è nominato vescovo di Evreux. 
Uomo di azione, è spesso intervenuto negli avvenimenti dell'attualità. Nel 1991 proclama la sua opposizione alaa guerra del Golfo facendo uscire il libro "lettera aperta coloro che predicano la guerra e la fanno fare agli altri". Ha scritto molti libri...


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"Liberarsi reciprocamente per vivere felici" di Mons. Gaillot (VIDEO)


"Liberarsi reciprocamente
 per vivere felici" 
di Mons. Gaillot (VIDEO)



Estratto dell'incontro del 26 maggio 2014
tenuto presso l’Auditorium San Vito - Barcellona P.G. (ME)
promosso 
dalla Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni” 
in collaborazione 
con il gruppo di impegno laicale “Gaudium et spes” 
e l’Associazione culturale “Intervolumina”di Messina



"Operare la giustizia secondo il programma che Gesù ci ha consegnato con le Beatitudini.
Liberarsi reciprocamente per vivere felici" (Jacques Gaillot)

  video


JACQUES GAILLOT è nato l'11 settembre 1935 a Saint-Dizier in Champagne. Nel marzo 1961 è ordinato sacerdote. Nel maggio 1982 è nominato vescovo di Evreux. 
Uomo di azione, è spesso intervenuto negli avvenimenti dell'attualità. Nel 1991 proclama la sua opposizione alaa guerra del Golfo facendo uscire il libro "lettera aperta coloro che predicano la guerra e la fanno fare agli altri". Ha scritto molti libri...


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"Fare giustizia prendendosi cura dell'altro" p. Gregorio Battaglia, ocarm (VIDEO)


"Fare giustizia 
prendendosi cura dell'altro"
 p.Gregorio Battaglia, ocarm (VIDEO)

Introduzione dell'incontro del 26 maggio 2014
tenuto presso l’Auditorium San Vito - Barcellona P.G. 
promosso 
dalla Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni” 
in collaborazione 
con il gruppo di impegno laicale “Gaudium et spes” 
e l’Associazione culturale “Intervolumina”di Messina


"Fare giustizia prendendosi cura dell'altro" (Gregorio Battaglia)

  video

Guarda gli estratti già pubblicati:

  • "LA GIUSTIZIA NELLA BIBBIA" di Mons. Gaillot (VIDEO)
  •  "Liberarsi reciprocamente per vivere felici" di Mons. Gaillot (VIDEO)


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Speriamo che non sia vero, ma il sito “TahrirSy” (in arabo e in inglese) che segue gli avvenimenti della guerra siriana ha lanciato nelle prime ore della mattina la notizia secondo cui il gesuita padre Paolo Dall’Oglio sarebbe stato ucciso il 29 luglio del 2013 da un membro dell’ISIS il gruppo fondamentalista musulmano che si definisce lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante... ed ora la notizia viene rilanciata da tutto il web...

  مقتل الأب باولو على يد الدولة الإسلامية بتاريخ

Condividiamo il Comunicato stampa Pax Christi Italia esprimendo la nostra vicinanza alla famiglia di P. Paolo e a quanti soffrono per il dramma che sta vivendo il popolo siriano

  Abuna Paolo


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 FRANCESCO
 




    Angelus/Regina Cæli - Regina Cæli, 25 maggio 2014  Terra Santa

    Udienza - Pellegrinaggio in Terra Santa (28 maggio 2014)


    Pellegrinaggio in Terra Santa del Santo Padre Francesco (24-26 maggio 2014)




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24/05/2014:

Cari amici vi chiedo di accompagnarmi...

29/05/2014:

  Entriamo in profonda amicizia con Gesù...


30/05/2014:

  Ogni cristiano, nel posto di lavoro...



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Papa Francesco UDIENZA GENERALE 28 maggio 2014 - foto, testo e video



 Piazza San Pietro 
 Mercoledì 28 maggio 2014 

Nuovo bagno di folla per Papa Francesco, alla sua prima udienza del mercoledì dopo il viaggio in Terra Santa. Ed è proprio di questo che parla ai fedeli, che hanno gremito Piazza San Pietro, raccontando del suo incontro con il presidente israeliano, Shimon Peres, e quello palestinese, Abu Mazen, per diventare «artigiani della pace».

Prima di invitare tutti i fedeli alla preghiera, Francesco non ha negato un lungo giro in jeep, fermandosi per stringere le mani ai pellegrini e per baciare i bambini.

  video servizio SIR

La catechesi del Papa dedicata al viaggio in Terra Santa

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nei giorni scorsi, come sapete, ho compiuto il pellegrinaggio in Terra Santa. E’ stato un grande dono per la Chiesa, e ne rendo grazie a Dio. Egli mi ha guidato in quella Terra benedetta, che ha visto la presenza storica di Gesù e dove si sono verificati eventi fondamentali per l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam.
...
Una volta in più, come hanno fatto i Papi precedenti, io chiedo perdono per quello che noi abbiamo fatto per favorire questa divisione, e chiedo allo Spirito Santo che ci aiuti a risanare le ferite che noi abbiamo fatto agli altri fratelli. Tutti siamo fratelli in Cristo e col patriarca Bartolomeo siamo amici, fratelli, e abbiamo condiviso la volontà di camminare insieme, fare tutto quello che da oggi possiamo fare: pregare insieme, lavorare insieme per il gregge di Dio, cercare la pace, custodire il creato, tante cose che abbiamo in comune. E come fratelli dobbiamo andare avanti.
...
Un altro scopo di questo pellegrinaggio è stato incoraggiare in quella regione il cammino verso la pace, che è nello stesso tempo dono di Dio e impegno degli uomini.
...

Con questo pellegrinaggio, che è stata una vera grazia del Signore, ho voluto portare una parola di speranza, ma l’ho anche ricevuta a mia volta! L’ho ricevuta da fratelli e sorelle che sperano «contro ogni speranza» (Rm 4,18), attraverso tante sofferenze, come quelle di chi è fuggito dal proprio Paese a motivo dei conflitti; come quelle di quanti, in diverse parti del mondo, sono discriminati e disprezzati a causa della loro fede in Cristo. Continuiamo a stare loro vicini! Preghiamo per loro e per la pace in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. La preghiera di tutta la Chiesa sostenga anche il cammino verso la piena unità tra i cristiani, perché il mondo creda nell’amore di Dio che in Gesù Cristo è venuto ad abitare in mezzo a noi.

E vi invito tutti adesso a pregare insieme, a pregare insieme la Madonna, Regina della pace, Regina dell’unità fra i cristiani, la Mamma di tutti cristiani: che lei ci dia pace, a tutto il mondo, e che lei ci accompagni in questa strada di unità.

[Ave Maria]


  il testo integrale dell'udienza generale

  video della catechesi

  video integrale



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"Essere coraggiosi nella sofferenza ed avere il seme della gioia" - Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano

30 maggio 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m. 

Papa Francesco:
"La vostra tristezza si cambierà in gioia"

“La vostra tristezza si cambierà in gioia”. La promessa di Gesù ai suoi discepoli è stata al centro della Messa mattutina di Papa Francesco a Casa Santa Marta. Nella sua omelia, il Pontefice ha come intonato un inno alla gioia cristiana, che, ha osservato, non si può comprare ma solo ricevere come dono del Signore. La gioia dei cristiani, ha detto ancora, è la “gioia in speranza”

... “Essere coraggioso nella sofferenza e pensare che dopo viene il Signore, dopo viene la gioia, dopo il buio arriva il sole. Che il Signore ci dia a tutti noi questa gioia in speranza. E il segno che noi abbiamo questa gioia in speranza è la pace. Quanti ammalati, che sono alla fine della vita, con i dolori, hanno quella pace nell’anima… Questo è il seme della gioia, questa è la gioia in speranza, la pace. ‘Tu hai pace nell’anima nel momento del buio, nel momento delle difficoltà, nel momento delle persecuzioni, quando tutti si rallegrano del tuo male? Hai pace? Se hai pace, tu hai il seme di quella gioia che verrà dopo’. Che il Signore ci faccia capire queste cose”.

  Il Papa: la vita cristiana non è una festa, ma “gioia in speranza”

Commento di Christian Albini
In questa omelia, papa Francesco legge la Parola con il realismo della fede cristiana.
La gioia non c'è, non si vede in tante, troppe, situazioni della vita segnate dal dolore, bisogna riconoscerlo.
Questa constatazione sfugge a due estremi egualmente dannosi e non evangelici. Uno è quello di una fede sentimentale, emotiva, di una visione edulcorata dell'esistenza. La fede è anche dramma, ha una componente di agonia, di lotta, perché così è la vita posta sotto la minaccia del male. L'altro estremo è quello di chi vede il dolore come qualcosa di positivo, da accettare, come se Dio lo mandasse per santificarci. Qui siamo ai confini della bestemmia: è come dire che le tragedie, i mali, sono espressamente voluti da Dio. Lui può forse volere la morte di un bambino e lo strazio dei genitori?
Il realismo cristiano è che il dolore c'è, la gioia non si vede, ma noi lottiamo per conservare la speranza, per continuare ad avere fiducia, a credere nella vita e nell'amore quando sembrano totalmente smentiti.
E' la promessa di Gesù, la promessa della Pasqua. Una promessa che costa e non ha niente di facile o consolatorio. E' la Parola che sempre ce l'annuncia e noi ci esercitiamo nella perseverenza ad accoglierla mediante l'ascolto, chiave dell'esistenza di fede.

  video


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Chi avesse perso il documentario de LA GRANDE STORIA - Rai 3 su #PAPAFRANCESCO lo può vedere qui: http://goo.gl/UO5gNP
Il coinvolgente e appassionante racconto del Novecento in prima serata. Con documenti esclusivi, testimonianze originali, immagini inedite. Non solo ricapitolazione, ma inchiesta, non solo descrizione, ma approfondimento, non solo versioni ufficiali ma indagine su nuove ipotesi. I Fatti della Storia raccontati come un avvincente cronaca in diretta TV

 
La Grande storia - Papa Francesco La storia di Jorge Bergoglio
(video)



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n. 9 del 28 febbraio 2014


n. 12 del 21 marzo 2014

n. 15 dell'11 aprile 2014

n. 18 del 2 maggio 2014

n. 21 del 23 maggio 2014




SPECIALI di TEMPO PERSO

Cardinale Carlo Maria Martini

  

Benedetto XVI  rinuncia al ministero
di Vescovo di Roma,
Successore di San Pietro








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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm