"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°22 del 2014
Aggiornamento della settimana -
dal 24 al 30 maggio 2014 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 6 giugno 2014 |
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N. B. La Lectio è temporaneamente sospesa
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA (24-26 MAGGIO 2014)
Papa
Francesco è partito stamane per una storica visita in Terra Santa, il
suo secondo viaggio internazionale, il quarto di un Pontefice nei
luoghi d'origine del cristianesimo.
Tre le tappe in altrettanti giorni di visita, in Giordania, nello Stato palestinese e in Israele
Alla
partenza, a Roma, il Papa è stato salutato, tra gli altri, dal
Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. I fotografi e i gli
operatori delle Tv, come già accadde nel luglio scorso, per e da Rio de
Janeiro, in occasione della Giornata mondiale della Gioventù, si sono
soffermati sulla borsa di pelle nera che il Santo Padre teneva in mano.
Durante
il volo per Amman, il Papa ha salutato i giornalisti ringraziandoli per
la loro presenza e il loro servizio: scendo come Daniele nella fossa
dei leoni – ha detto scherzando, ripetendo quanto affermato nel volo
per Rio de Janeiro, l’anno scorso - ma so che i leoni non mordono. Sarà
un viaggio molto impegnativo, anche per voi – ha proseguito – e prego
per voi. Quindi ha detto che nel volo di ritorno – come successo per la
Gmg - avrà il colloquio più approfondito con i giornalisti.
Papa Francesco è atterrato puntuale ad Amman: le 13, ora giordana; le 12, in Italia. Accolto
dal principe Ghazi, in rappresentanza del Re Abdallah II, dal patriarca
latino di Gerusalemme Twal, il custode di Terra Santa padre Pizzaballa,
il nunzio Giorgio Lingua e da altre autorità civili e religiose. Alcuni
bambini hanno regalato al Papa un'orchidea nera, simbolo della
Giordania. Sono diecimila i poliziotti in divisa e in
borghese impiegati oggi in Giordania nell'imponente servizio di
sicurezza per la visita di Papa Francesco.
video
Il Pontefice si e' quindi recato al palazzo reale per la cerimonia ufficiale di benvenuto con il re Abdallah e la regina Rania.
Re
Abdallah ha ricordato come cinquant'anni fa, suo padre re Hussein
accolse Paolo VI: "Cristiani e musulmani devono costruire un futuro
comune". Jorge Mario Bergoglio ha lodato gli sforzi per la pace che ha
fatto e fa la Giordania, ma soprattutto ha ringraziato il regno
hascemIta per l'assistenza che offre a rifugiati e profughi
palestinesi, iracheni e siriani.
Qui
Francesco arriva per confermare l’impegno di Re Abdallah per il dialogo
interreligioso e la pace in un Medio Oriente instabile su tutti i
fronti, dalla Siria, all’Iraq, all’Egitto, all’inquieto confine con
Israele e Palestina. Per riconoscere l’impegno di tutto il Paese
nell’accoglienza dei rifugiati, che grava su un’economia di per sé già
povera di risorse. Ma soprattutto per confermare nella fede
la piccola comunità cristiana, che gode di libertà di culto ma solo di
una relativa libertà religiosa ed è sempre sottoposta alla tentazione
dell’esodo. Per ribadire che la Chiesa non si rassegna a un Medio
Oriente senza cristiani.
Lungo
i viadotti di cemento della periferia di Amman, metropoli mediorientale
che sorge tra le terre aride della valle del Giordano, sono sistemate
da giorni le gigantografie che ritraggono la stretta di mano tra Papa
Francesco e il Re Abdallah II, veri protagonisti di questa giornata. Il
Regno Hashemita ricorda con orgoglio che Sua Maestà ha già incontrato
due volte il Papa e che oggi la Giordania diventa il primo Paese a
essere stato visitato da quattro Papi diversi negli ultimi
cinquant’anni.
video
il testo integrale del DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
video
Nel
pomeriggio sono circa trentamila i fedeli attesi per la Messa allo
Stadio Internazionale di Amman. Tra di loro vi saranno anche molti
cristiani arrivati per l'occasione dal vicino Libano e anche dall'Iraq.
--------------------------------------- PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA (24-26 MAGGIO 2014)
SABATO 24 MAGGIO Papa
Francesco è arrivato all’International Stadium di Amman dove ha
celebrato la Santa Messa. Lo stadio era gremito da oltre 40 mila
persone. La folla ha accolto l’arrivo del Pontefice con una grande
ovazione accompagnata dal rilascio di centinaia di palloncini.
Bergoglio ha fatto il giro tra la folla a bordo della «papamobile»
aperta tra scene di grande giubilo, sventolio di bandierine, fermandosi
a baciare bambini.
video
In
un’ottica spirituale l’omelia della messa nello strapieno stadio
internazionale di Amman, primo bagno di folla del viaggio, ha avuto
sottotraccia il leit-motiv della fine dei conflitti. Per Bergoglio,
infatti, «la missione dello Spirito Santo - ha detto - è di generare
armonia e di operare la pace». Il
Papa ha esortato a «gesti di umiltà, di fratellanza, di perdono, di
riconciliazione», «premessa e condizione per una pace vera. solida e
duratura». Essa, infatti, «non si può comperare», ma si costruisce
«artigianalmente» con i piccoli e grandi gesti di ogni giorno. «Anche
noi siamo inviati come messaggeri e testimoni di pace», ha
sottolineato. Nello stadio, migliaia di esuli cristiani da Palestina, Iraq e Siria, mentre 1.400 bambini hanno ricevuto la prima comunione. Una
corona del rosario composta da palloncini è stata fatta volare verso il
cielo durante la celebrazione della Santa Messa del Papa ad Amman, in
Giordania.***** "Nel Vangelo
abbiamo ascoltato la promessa di Gesù ai discepoli: «Io pregherò il
Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per
sempre» (Gv 14,16). Il primo Paraclito è Gesù stesso; l’«altro» è lo
Spirito Santo. Qui ci troviamo non lontano dal luogo in cui lo Spirito
Santo discese con potenza su Gesù di Nazareth, dopo che Giovanni lo
ebbe battezzato nel fiume Giordano (cfr Mt 3,16), e oggi mi recherò li.
Dunque il Vangelo di questa domenica, e anche questo luogo nel quale
grazie a Dio mi trovo pellegrino, ci invitano a meditare sullo Spirito
Santo, su ciò che Egli compie in Cristo e in noi, e che possiamo
riassumere in questo modo: lo Spirito compie tre azioni: prepara, unge
e invia... Il cammino
della pace si consolida se riconosciamo che tutti abbiamo lo stesso
sangue e facciamo parte del genere umano; se non dimentichiamo di avere
un unico Padre nel cielo e di essere tutti suoi figli, fatti a sua
immagine e somiglianza...
il testo integrale dell'omelia
video
Vedi anche il post precedente:
Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - viaggio e incontro con i reali e le autorità della Giordania (cronaca, foto, testi e video) --------------------------------------- PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA (24-26 MAGGIO 2014)
SABATO 24 MAGGIO
Ultimo,
e non meno importante, momento della giornata la visita a Betania oltre
il Giordano, a 50 km da Amman, nel luogo dove secondo la tradizione
Giovanni Battista diede il battesimo a Gesù, con l’abbraccio con circa
600 tra profughi siriani e giovani disabili.
Il
Papa è arrivato al sito del battesimo di Gesù accompagnato dai reali di
Giordania, re Abdallah e la regina Rania. La famiglia reale è
rappresentata anche dal principe Ghazi. La piccola delegazione che è
scesa nel luogo in cui tradizionalmente si ritiene che sia stato
battezzato Cristo era accompagnata da un frate francescano della
Custodia di Terra Santa che dava spiegazioni al Papa.
Dopo
aver raggiunto il bordo della piscina naturale, Papa Francesco ha
toccato l'acqua del Giordano, ha portato la mano bagnata alla fronte,
quindi si è fermato alcuni minuti in preghiera, in piedi e in silenzio
sui gradini di pietra. Il Papa si è poi spostato su una zona
sopraelevata che domina una delle rive del Giordano.
video
Il Papa è salito su una vettura elettrica, una specie di piccolo trattore, guidata dallo stesso re Abdallah, ed ha concluso la visita privata nell’aera di Bethany beyond the Jordan scrivendo queste parole di proprio pugno in spagnolo sul Libro d’oro del Santuario che sorge sul sito del Battesimo di Gesù:
... La citazione che apre la preghiera del Papa è presa da un Inno liturgico. Nella
chiesa latina ancora in costruzione e la cui prima pietra venne
benedetta da Papa Benedetto XVI durante la sua visita nel 2009, il
Santo Padre ha incontrato circa 600 tra rifugiati e giovani disabili dicendo loro di averli voluti “fortemente incontrare”.
video
L’incontro
si era aperto con le parole del patriarca di Gerusalemme Fouad Twal in
riferimento al fiume Giordano: “Per tanti questo fiume che lei ha
visitato adesso è una frontiera, per noi è piuttosto un posto che
unisce, un richiamo alla comunione e alla unità”. Bergoglio, ha poi
ascoltato, dopo il suo discorso, le numerose testimonianze – in inglese
o arabo tradotte da un francescano che lo ha accompagnato durante la
giornata giordana – di giovani rifugiati e disabili che gli hanno
raccontato la propria storia. Una ragazza gli ha messo al collo una kefiah rossa che lui ha tenuto il resto del tempo. Il Papa, giunto alla chiesa latina tra urla festanti in italiano (“Viva il Papa!”), se n’è andato oltre un’ora dopo con una certa concitazione dei fedeli che volevano toccarlo e salutarlo personalmente.
video integrale
A conclusione della prima giornata di pellegrinaggio di Papa Francesco in Giordania un commento dal direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi
Vedi anche i post precedenti:
--------------------------------------- PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA
(24-26 MAGGIO 2014)
DOMENICA 25 MAGGIO
Seconda giornata dello storico viaggio di papa Francesco in Terra Santa.
Alle
ore 7.30 di mattina, il Pontefice ha lasciato la Nunziatura Apostolica
della Giordania e si è recato in auto all’aeroporto internazionale
“Queen Alia” di Amman. Lì è stato accolto dal Re Abdallah II bin Al
Hussein, con il quale si è intrattenuto per alcuni minuti nel Salone
d’onore, prima del saluto delle due Delegazioni. Quindi, alle ore 8.30,
il Santo Padre è partito in elicottero alla volta di
Betlemme. L’elicottero con a bordo il Pontefice, partito da Amman,
è atterrato all’eliporto di Betlemme.
All’arrivo
all’eliporto, alle ore 9.20, Bergoglio è stato accolto da un Alto
Rappresentante del Presidente dello Stato di Palestina; dal Delegato
Apostolico a Gerusalemme e Palestina, mons. Giuseppe Lazzarotto, dal
Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Presidente dell’Assemblea degli
Ordinari Cattolici di Terra Santa, Sua Beatitudine Fouad Twal.
Presenti
inoltre all’aeroporto l'arcivescovo Greco-Melkita di Petra e
Filadelfia; mons. Yaser Rasmi Hanna Al-Ayyash; l’arcivescovo di Baghdad
dei Latini e Amministratore Apostolico della sede plena di Petra e
Filadelfia, mons. Jean Benjamin Sleiman; il Vicario latino per la
Giordania, mons. Maroun Elias Lahham; il Custode di Terra Santa, padre
Pierbattista Pizzaballa.
Ad
accogliere il "loro amico" Bergoglio anche il segretario generale
dell’Istituto di Dialogo Interreligioso di Buenos Aires, Omar Ahmed
Abboud e il rabbino argentino Abraham Skorka, rettore del Seminario
Rabbinico Latino Americano, che da oggi si inserisce nel Seguito
papale, dopo aver rinunciato ieri alla tappa in Giordania essendo
sabato. Entrambi amici del Pontefice dai tempi dell'episcopato a Buenos
Aires, sia Skorka che Abboud sono stati voluti personalmente dal Papa
per accompagnarlo nel viaggio in Terra Santa.
Intorno
alle 9.30, il Papa ha poi raggiunto in auto il Palazzo Presidenziale a
Betlemme. Lì ad accoglierlo, nel piazzale antistante l’ingresso, c'era
il Presidente dello Stato di Palestina, Mahmoud Abbas che ha accolto il
Successore di Pietro con una Cerimonia di benvenuto ed un messaggio di
pace: "L'unica via d'uscita è la convivenza". I due si erano già
incontrati il 17 ottobre durante un'udienza in Vaticano. Dopo
gli onori militari, l’esecuzione degli inni nazionali e la
presentazione delle due Delegazioni, Francesco e Abu Mazen sono saliti
al primo piano del Palazzo Presidenziale per l’incontro, a cui hanno
partecipato dieci persone per parte. Al termine dell'udienza, dopo lo
scambio dei doni, una rappresentanza delle comunità cristiane
palestinesi provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza ha
consegnato al Papa alcuni messaggi.
video
A
conclusione della Visita di cortesia, alle 10, il Presidente
palestinese ha accompagnato Francesco nel Salone dei ricevimenti dove
si erano riunite le più alte personalità palestinesi, i Membri del
Corpo Diplomatico e il Seguito papale a cui il Santo Padre ha rivolto
un breve discorso. video il testo integrale del discorso di Papa Francesco alle autorità palestinesi Il
Santo Padre ha augurato che Dio conceda “la saggezza e la forza
necessarie” ai popoli della regione per “portare avanti il coraggioso
cammino della pace” in modo che “le spade si trasformino in aratri e
questa Terra possa tornare a fiorire nella prosperità e nella
concordia”.
Parole, ma anche gesti da parte di papa Francesco.
Eloquente quello che ha segnato il suo trasferimento dal Palazzo presidenziale alla piazza della Mangiatoia. Costeggiando il muro che il governo israeliano ha innalzato per dividere Israele dai territori palestinesi, il Papa ha fatto fermare la jeep sulla quale viaggiava e si è recato per raccogliersi in qualche istante di preghiera presso questa barriera di cemento. Immagine destinata a fare storia.
video
Intanto
si accalca la folla nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme in attesa
dell’arrivo di papa Francesco che stamane vi celebrerà la messa.
L’ovazione della folla ha salutato l’annuncio dell’atterraggio
dell’elicottero papale nell’eliporto della città palestinese,
proveniente da Amman. Canti
e sventolii di bandiere con i colori della Palestina e del Vaticano
sottolineano l’attesa del Papa. La piazza e una parte dell’attiguo
piazzale della Basilica della Natività possono contenere circa novemila
persone. Moltissime le etnie e le nazionalità
dei pellegrini: palestinesi, israeliani, indiani, filippini, polacchi e
un nutrito numero di italiani. Sono presenti anche fedeli
provenienti dalla Strisca di Gaza e dalla Galilea (Israele), nonché
alcune centinaia di lavoratori migranti dall’Asia. Il
Santo Padre ha celebrato l'Eucaristia nella Piazza della Mangiatoia a
Betlemme, dove confluiscono la Via dei Pastori che porta al villaggio
palestinese di Beit Sahur, luogo di apparizione dell'Angelo; la Via
della Grotta del Latte, santuario dentro una grotta di tufo bianco dove
Maria avrebbe allattato Gesù Bambino e Via Paolo VI, a ricordo della
visita di Papa Montini il 6 gennaio 1964. «Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12). Che
grazia grande celebrare l’Eucaristia presso il luogo dove è nato Gesù!
Ringrazio Dio e ringrazio voi che mi avete accolto in questo mio
pellegrinaggio: il Presidente Mahmoud Abbas e le altre Autorità; il
Patriarca Fouad Twal, gli altri Vescovi e gli Ordinari di Terra Santa,
i sacerdoti, i bravi francescani, le persone consacrate e quanti si
adoperano per tenere viva la fede, la speranza e la carità in questi
territori; le rappresentanze di fedeli provenienti da Gaza, dalla
Galilea, i migranti dall’Asia e dall’Africa. Grazie della vostra
accoglienza! Il Bambino
Gesù, nato a Betlemme, è il segno dato da Dio a chi attendeva la
salvezza, e rimane per sempre il segno della tenerezza di Dio e della
sua presenza nel mondo. L’angelo dice ai pastori: «Questo per voi il
segno: troverete un bambino…». Anche oggi i bambini sono un segno... il testo integrale dell'omelia
video dell'omelia
All'offertorio
un'unica famiglia, formata da nonni, genitori e figli, cioè le tre
generazioni, porta in dono l'essenziale: pane e vino che forma la
Chiesa, cioè la famiglia umana.
Termina con un invito a sorpresa in Vaticano la celebrazione della Messa in piazza della mangiatoia...
In
questo Luogo, dove è nato il Principe della pace, desidero rivolgere un
invito a Lei, Signor Presidente Mahmoud Abbas, e al Signor Presidente
Shimon Peres, ad elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando
da Dio il dono della pace. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare
questo incontro di preghiera...
...
Alla Vergine Santa affidiamo le sorti dell’umanità, perché si
dischiudano nel mondo gli orizzonti nuovi e promettenti della
fraternità, della solidarietà e della pace.
il testo integrale del Regina Coeli
video
video integrale della Santa Messa (Rai1)
--------------------------------------- PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA
(24-26 MAGGIO 2014)
DOMENICA 25 MAGGIO Seconda giornata dello storico viaggio di papa Francesco in Terra Santa. Il
Santo Padre al termine della Santa Messa raggiunge a piedi il vicino
Convento francescano di Casa Nova, lì si ferma a pranzo con cinque
famiglie cristiane in situazioni difficili, una proveniente dalla
Galilea, esule da un villaggio distrutto dalla guerra del 1948, le
altre da Beit Jala, Betlemme, Gaza e Gerusalemme. A tavola anche due
gemelline di tre anni: Elisabetta e Isabella.
Subito dopo il pranzo si reca in visita privata alla Grotta della Natività dove sosta in silenziosa preghiera.
Prima
di lasciare Betlemme, la visita al campo profughi dove il Papa ha
chiesto esplicitamente di incontrare i bambini dei tre campi di
Betlemme Dheisheh, Aida e Beit Jibrin nel Phoenix Center del Campo
profughi di Dheisheh. Entrando il Papa è stato accolto da molti bambini
con dei cartelli in italiano, arabo e inglese in cui denunciavano la
loro condizione di profughi.
video
‘Auguro
ogni bene a voi e sono contento di visitarvi. Spero che Dio realizzi
ciò che desiderate. Io sono con voi’, ha detto Papa Francesco nel suo
breve saluto in spagnolo.
La
parola è poi andata ad un ragazzo palestinese. ‘Noi – ha detto il
giovane – soffriamo in questo campo. Noi palestinesi, musulmani e
cristiani, non siamo stati creati essere oppressi ma per essere
fratelli. Nonostante la sofferenza dovuta all’occupazione e alla
privazione dei diritti di una vita degna, siamo ragazzi che non hanno
perso la speranza, la sua visita rafforza la nostra speranza di vedere
riconosciuti i nostri diritti’.
‘L’occupazione – ha aggiunto – è un peccato contro Dio e l’uomo, ci viene negato il diritto al culto. Grazie per il suo sostegno per farci vivere come tutti, in uno stato indipendente. Questa terra santa cerca salvezza dall’oblio e dall’occupazione e ha bisogno delle preghiere del Papa e dei suoi sforzi’. ‘Nella Bibbia – ha concluso il ragazzo – c’è scritto pace e qui non c’è: preghiamo per una pace giusta ripetendo le parole di Gesù: beati costruttori pace, perchè saranno chiamati figli di Dio’. Ascoltato
il saluto del giovane palestinese, Papa Bergoglio ha ringraziato per i
canti e i doni. ‘Ho letto i vostri cartelli – ha spiegato Francesco –
comprendo bene quello che mi state trasmettendo. Ma non lasciate mai
che il passato vi faccia interrompere la vita, guardate sempre avanti.
Lavorate e lottate per riuscire a fare le cose che volete fare e
sappiate che la violenza non si sconfigge con la violenza’. ‘La
violenza – ha concluso il Papa – si batte con la pace’. il testo integrale del saluto ai bambini dei campi profughi di Dheisheh, Aida e Beit Jibrin nel Phoenix Center del Campo profughi di Dheisheh
video
Conclusa
la visita in Palestina, attorno alle 16 (ora locale) Papa Francesco
parte in elicottero alla volta di Tel Aviv in Israele.
video
Guarda anche il nostro precedente post:
Papa
Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - arrivo
in Palestina e Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme
(cronaca, foto, testi e video)
--------------------------------------- PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA (24-26 MAGGIO 2014) ****** CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE FRANCESCO DURANTE IL VOLO DI RITORNO DALLA TERRA SANTA Volo Papale Lunedì, 26 maggio 2014 Papa
Francesco, nonostante il ritmo massacrante sostenuto in questo storico
viaggio, durante il volo di ritorno, come aveva promesso, si è
sottoposto per un'ora, senza rete alle domande dei giornalisti che
l'hanno accompagnato in Terra Santa rispondendo con la consueta
spontanea schiettezza. Proponiamo la trascrizione integrale pubblicata nel sito ufficiale del Vaticano.
(Padre Lombardi)
Intanto, ringraziamo moltissimo il Papa di essere qui: dopo
un viaggio così massacrante, è a disposizione per incontrarci. Quindi,
gli siamo molto grati.
Allora,
ci siamo organizzati – si sono organizzati autonomamente, gli agenti
dell’informazione – per alcuni gruppi principali linguistici, che
presentano alcune persone che fanno le domande. Io non ho messo limiti
perché so che Lei vuole lavorare a tutto campo, a meno che volesse dire
Lei qualche cosa di introduzione prima… rispondiamo alle domande.
Allora, la prima domanda viene fatta per il gruppo italiano:
D. - Santo Padre, in questi giorni Lei ha compiuto dei gesti che
sono rimbalzati in tutto il mondo: la mano sul muro di Betlemme, il
segno della croce, il bacio ai sopravvissuti, oggi allo Yad Vashem, ma
anche il bacio al Santo Sepolcro ieri, insieme, in contemporanea con
Bartolomeo, e tanti altri. Volevamo chiederLe se tutti questi gesti Lei
li aveva pensati, voluti; perché li ha pensati e quali saranno poi,
secondo Lei, le ricadute di questi gesti, oltre – naturalmente – a
quello grandissimo di avere invitato Peres e Abu Mazen in Vaticano…
R. – (Santo Padre)
I gesti, quelli che sono più autentici, sono quelli che non si pensano, quelli che vengono, no? Io
ho pensato: si potrebbe fare qualcosa…; ma il gesto concreto, nessuno
di questi è stato pensato così. Alcune cose, per esempio l’invito ai
due Presidenti alla preghiera, questo era pensato un po’ di farlo là,
ma c’erano tanti problemi logistici, tanti, perché loro devono anche
tenere conto del territorio, dove si fa, e non è facile. Per questo, si
pensava ad una riunione… ma alla fine è uscito questo invito, che spero
che venga bene. Ma non sono stati pensati e… non so, a me viene di fare
qualcosa, però è spontaneo, è così. Almeno, per dire la verità,
qualcuno … “ma, lì si potrebbe fare qualcosa”, ma il concreto non mi
viene. Per esempio, allo Yad Vashem, niente; e poi è venuto. E’ così.
... (Padre Lombardi)
Santità,
grazie della Sua disponibilità, scusi se interrompo la Sua
conversazione: Lei è stato generosissimo, tanto più dopo un viaggio
straordinario che ci ha emozionati tutti, non dico come Lei, ma quasi.
Abbiamo seguito molto anche i momenti dell’emozione spirituale che Lei
ha vissuto nei Luoghi Santi e L’abbiamo sentita e ci ha toccato. Le
auguriamo di continuare bene questo viaggio e queste altre infinite
cose che mette continuamente in moto, anche in particolare questo
incontro di preghiera, che è la continuazione naturale e il
completamento di questo viaggio: che possa avere i frutti che Lei
desidera e tutti desideriamo, credo, per la pace nel mondo. Grazie, di
cuore, Santità!
(Santo Padre)
Vi
ringrazio tanto per la compagnia, per la benevolenza… e per favore, vi
chiedo di pregare per me. Ne ho bisogno, abbastanza! Grazie.
video con le risposte del Papa
--------------------------------------- PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMME
TRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA
(24-26 MAGGIO 2014)
DOMENICA 25 MAGGIO 2014 Nel pomeriggio il Papa si è recato a Gerusalemme per l’incontro col Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo. Nella Delegazione Apostolica si è svolto l’incontro privato, prioprio dove, 50 anni fa, ci fu lo storico abbraccio tra Paolo VI e Atenagora. Qui hanno firmato una Dichiarazione comune. il testo integrale della dichiarazione congiunta del Santo Padre Francesco e del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I Celebrazione Ecumenica in occasione del 50° anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora (Jerusalem, Basilica del Santo Sepolcro, 25 maggio 2014) Entrano
mano nella mano Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo nella Basilica
del Santo Sepolcro. In quella stretta di mano ci sono 1500 anni di
storia e le vicende di due fratelli figli dello stesso Padre
inseguitisi per secoli tra incomprensioni e riconciliazioni. L’ultima
pacificazione avvenuta proprio 50 anni fa, con lo storico abbraccio tra
Paolo VI e Athenagora che ha segnato la fine delle reciproche
scomuniche.
A
caricare di emozione un evento già di per sé storico è la cornice
dell’incontro: il Santo Sepolcro, il luogo nel quale i cristiani
leggono la risurrezione di Gesù; il luogo in cui conferiscono tutte le
chiese e le comunità cristiane. Il luogo dove i fedeli hanno pregato
l’uno accanto all’altro o, a volte, l’uno contro l’altro. Il luogo che,
secondo diverse tradizioni antiche, è “centro e ombelico del mondo”.
L’incontro
tra i Successori degli Apostoli Pietro e Andrea avviene al centro della
piazza: il Papa entra dalla Porta del Muristan, il Patriarca invece
dalla Porta di S. Elena. L’abbraccio fraterno è immortalato dalle
dirette televisive e dai fotografi di tutto il mondo, mentre le campane
suonano a festa.
Francesco
e Bartolomeo poi fanno il loro ingresso nella Basilica, insieme, in
penombra, cadenzati da un canto greco di accoglienza. Sempre insieme si
inginocchiano per venerare la “Pietra dell’unzione”, alla sinistra
delle rocce identificate col Calvario. Anche questo un luogo intriso di
storia, fede e simboli: una reliquia della Passione di Cristo, dove,
per la tradizione, il corpo morto del Figlio di Dio fu adagiato da
Giuseppe di Arimatea per essere preparato alla sepoltura.
Il
Papa e il Patriarca si chinano e baciano la Pietra. Bartolomeo solleva
il capo per primo; il Papa si sofferma qualche istante di più, poi alza
la testa, si leva lo zucchetto, e si raccoglie in un’intima orazione
che, seppur duri pochi istanti, lo assorbe totalmente.
Prima
di loro sono i tre Superiori delle Comunità dello “Statu quo”
(Greco-Ortodossa, Francescana ed Armena Apostolica) a venerare la
reliquia: il Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III;
il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, OFM, ed il
Patriarca Armeno Apostolico, Nourhan.
Tutti
procedono verso il “Coro dei Francescani”, di fronte all’Edicola del
Santo Sepolcro dove vengono poi accompagnati il Santo Padre e il
Patriarca per sedersi su due sedie rosse vicine e dare il via alla
Celebrazione ecumenica dei Vespri.
Alla
funzione – introdotta dalle parole di accoglienza di Theophilos III -
partecipano gli Ordinari Cattolici di Terra Santa, l’Arcivescovo copto,
l’Arcivescovo siriaco, l’Arcivescovo etiopico, il Vescovo anglicano, il
Vescovo luterano e altri Vescovi.
Viene
poi cantato l’Alleluja e proclamato il Vangelo della Risurrezione.
Seguono i rispettivi discorsi del Patriarca Bartolomeo e di Papa
Francesco: in inglese il primo, in italiano il secondo. Due lingue
diverse, ma un messaggio identico e un comune obiettivo: rinsaldare
l’amore fraterno al di là delle divisioni che, nonostante i passi
avanti, continuano a permanere. Bartolomeo parla deciso; Francesco
quasi sussurra.
Al
termine di ciascun intervento, i rappresentanti delle due “Chiese
sorelle” replicano la scena dell’abbraccio amorevole. In un momento di
commozione, il Pontefice addirittura si piega e bacia la mano del
Patriarca. Gesti forti, non scontati.
Un altro di questi è la preghiera comune del “Padre Nostro”, in italiano; dopodiché entrambi si recano verso la Tomba vuota. Ancora
mano per mano, si chinano insieme per passare nella porta stretta del
sepolcro e si inginocchiano per pregare lì dove Cristo è risuscitato,
stretti con le mani giunte su quella tomba di un morto che continua a
dare la vita per il mondo.
Dopo l’uscita del Papa e del Patriarca Ecumenico, le
Delegazioni e le Personalità invitate si dirigono ai piedi del
Patriarcato Latino per la cena. La giornata si conclude con i due
“fratelli” che si ritirano viaggiando nella stessa vettura, forti della
comune preghiera e della consapevolezza di perseguire la medesima
strada. (fonte: Zenit)
video
“Non
abbiate paura. Togliete dai vostri cuori ogni paura, non esitate, non
disperate”. Così il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo durante la
sua omelia nella Celebrazione ecumenica presieduta insieme a Papa
Francesco nella Basilica del Santo Sepolcro.
Bartolomeo: "Chiunque è crocifisso in questa vita vedrà la Resurrezione" Santità, carissimi fratelli Vescovi, carissimi fratelli e sorelle,
in
questa Basilica, alla quale ogni cristiano guarda con profonda
venerazione, raggiunge il suo culmine il pellegrinaggio che sto
compiendo insieme con il mio amato fratello in Cristo, Sua Santità
Bartolomeo. Lo compiamo sulle orme dei nostri venerati predecessori, il
Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, i quali, con coraggio e
docilità allo Spirito Santo, diedero luogo cinquant’anni fa, nella
Città santa di Gerusalemme, allo storico incontro tra il Vescovo di
Roma e il Patriarca di Costantinopoli...
il testo integrale del discorso del Santo Padre Francesco
video integrale
Vedi i nostri precedenti post:
Papa
Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) -
Betlemme: pranzo con famiglie palestinesi - visita alla Grotta della
Natività - incontro con i bambini dei tre campi profughi - partenza per
Gerusalemme (cronaca, foto, testi e video)
--------------------------------------- Verso l'unità tra le chiese sorelle di Enzo Bianchi
Oggi
viene scritto un altro capitolo del Tomos agapis, di quel “libro
dell’amore” che Paolo VI e Athenagoras iniziarono a redigere
cinquant’anni fa. Avevano raccolto i primi germogli del lavoro e della
preghiera di pochi coraggiosi pionieri che avevano intuito come solo
l’unità dei cristiani avrebbe potuto rendere credibile l’annuncio del
vangelo nel mondo contemporaneo.
Il
vescovo di Roma e il patriarca di Costantinopoli avevano anche fatto
tesoro dell’eredità lasciata da papa Giovanni e dato voce all’anelito
che nel concilio stava prendendo forma ed espressione. Oggi a
Gerusalemme un altro successore di Pietro e un altro successore di suo
fratello Andrea si incontrano non per una semplice celebrazione
commemorativa di un anniversario, ma perché – come dice il patriarca
Bartholomeos – “la storia non deve essere dimenticata: può diventare
maestra nel presente”.
E
non dimenticare la storia significa sì non ignorare il millennio di
divisione, di contrapposizioni, di accuse o di diffidenze reciproche,
ma significa anche riconoscere che oggi l’atteggiamento di fondo nei
rapporti tra cattolici e ortodossi è profondamente mutato. Basterebbe
riascoltare le parole scambiate tra Paolo VI e Athenagoras nel
colloquio privato (registrato solo per un disguido tecnico) - «Nessuna
questione di prestigio, di primato, che non sia quello... stabilito da
Cristo.
Ma
assolutamente nulla che tratti di onori, di privilegi. Vediamo quello
che Cristo ci chiede e ciascuno prende la sua posizione; ma senza
alcuna umana ambizione di prevalere, d’aver gloria, vantaggi. Ma di
servire» - per capire come Bartholomeos possa affermare che “gli
ortodossi non percepiscono ora nell’istituzione papale nessun tratto di
prepotenza, quella che in passato aveva molto ostacolato i rapporti tra
cattolici e ortodossi”.
...
Sì,
molto cammino è stato fatto in questi cinquant’anni – talora con
esitazioni o timori, talaltra con maggiore o minore calore e
convinzione, altre volte ancora incespicando in contraddizioni più o
meno consapevoli – e molto ne resta ancora da fare, non certo più
agevole. Papa Francesco e il patriarca Bartholomeos, così come quanti
accanto a loro da anni tessono giorno dopo giorno rapporti di fraterna
fiducia, ne sono pienamente consapevoli: “moltissima strada resta da
compiere e il percorso pare essere lungo”, ma di fronte alle esigenze
del vangelo “riconosciamo di non avere altra alternativa”. L’invito del
patriarca Bartholomeos è in piena sintonia con il cuore e l’agire di
papa Francesco: entrambi chiedono che tutti i cristiani vogliano
“camminare insieme con loro in questo viaggio verso la riconciliazione”
e pregano affinché questo si realizzi. Oggi affrontiamo insieme a loro
una tappa decisiva di questo pellegrinaggio.
Verso l'unità tra le chiese sorelle di Enzo Bianchi
Enzo Bianchi racconta la Terra santa
video Guarda anche il nostro post:
Papa Francesco - Pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 MAGGIO 2014) - Celebrazione Ecumenica (cronaca, foto, testi e video)
--------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"25 MAGGIO 2014 - Papa
Francesco, nella seconda giornata della sua visita in Terra
Santa,scende dall'auto e cammina lungo il muro che separa Israele dai
territori palestinesi.
fotoUno storico "fuori programma"! Il silenzio del Pontefice è stato più rumoroso di qualsiasi parola! Papa
Francesco al Regina Coeli: «In questo Luogo, dove è nato il Principe
della Pace, desidero rivolgere un invito a Lei, Signor Presidente
Mahmoud Abbas, e al Signor Presidente Shimon Peres, ad elevare insieme
con me un’intensa preghiera invocando da Dio il dono della Pace. Offro
la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera».
foto Il presidente dello Stato
di Israele, Shimon Peres, e il presidente dello Stato di Palestina,
Mahmoud Abbasm (Abu Mazen) hanno accettato l'invito di Papa Francesco
ad incontrarsi in Vaticano per pregare insieme per la pace in Medio
Oriente.
I presidenti di Israele e Palestina accettano l'invito del PapaTutti desideriamo la pace... Sono queste le parole scritte
di proprio pugno in spagnolo da Papa Francesco sul Libro d’oro del
Santuario che sorge sul sito del Battesimo di Gesù, a conclusione della
breve visita privata nell’aera di Bethany beyond the Jordan. La
citazione che apre la preghiera del Papa è presa da un Inno liturgico.
Denudati l'anima e i piedi si avvicinarono...Ho letto i vostri cartelli... Dal messaggio indirizzato da
Papa Francesco al cardinale Jean-Louis Tauran, in occasione del 50.mo
del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, istituito il 19
maggio del 1964 da Papa Paolo VI
La pace non si può comperare...Il Papa ha scritto anche una dedica in spagnolo sul Libro d’Onore del Muro Occidentale.
Papa Francesco ha sostato in preghiera...La dedica riporta il Salmo 121: “Quale gioia quando mi dissero ‘Andiamo alla casa del Signore’. Ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme”. E poi ha aggiunto: “Con questi sentimenti di gioia verso i miei fratelli maggiori, sono venuto ora e ho chiesto al Signore la grazia della pace”. Accogliamo la grazia speciale di questo momento... Il viaggio in terra santa di Francesco (video) Vignetta L'incontro di preghiera per la pace... ---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Benvenuti a casa !!!
Con
un volo di Stato partito da Kinshasa sono arrivati ieri in tarda
mattinata a Ciampino i 34 bambini congolesi adotatti da 24 famiglie
italiane. Le adozioni erano state bloccate lo scorso
settembre dal governo dello Stato africano per alcune irregolarità con
altri Paesi. A bordo dell’aereo con i bambini c’era una
delle 24 famiglie adottive e inoltre una mamma, anche lei italiana, che
in questi giorni aveva raggiunto Kinshasa perché il piccolo adottato
stava poco bene. A bordo il ministro Maria Elena Boschi, inviata dal governo in Congo, insieme
a lei, c’erano il presidente della commissione adozioni internazionali,
Silvia Della Monica, il vicedirettore generale della Farnesina per gli
italiani all’estero e le politiche migratorie, Marco Del Panta, e il
funzionario della Farnesina che ha seguito in prima persona sul posto
per lunghi mesi l’intricata vicenda.
"In viaggio i bambini - ha detto il ministro Boschi - hanno dormito molto perché erano stanchi. Sono impazziti di gioia quando una volta atterrati a Ciampino dai finestrini dell'aereo hanno riconosciuto i genitori che li aspettavano sulla pista".Le famiglie hanno accolto i bambini con manifestazioni di gioia, gratitudine e profonda commozione, ma per descrivere la gioia dei bambini e dei genitori lasciamo spazio alle immagini che sono più eloquenti delle parole... e dopo gli abbracci... un inno davvero speciale!!! video --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Una buona notizia...
Liberato il cooperante Federico Motka sequestrato in Siria oltre un anno fa - Era stato prelevato nel 2013 nel Nord del Paese. La Farnesina ha sempre tenuto la vicenda nel più stretto riserbo: ora la svolta annunciata con un tweet di Renzi Renzi: Federico Motka è stato liberato ---------------------------------------------------------------
DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO
HOREB n. 67 - 1/2014 DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO HOREB n. 67 - 1/2014
TRACCE DI SPIRITUALITÀ
A CURA DEI CARMELITANI
«Ho
avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato
da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito… » (Mt 25,35-36), così Gesù si rivolge ai giusti, costituendo i piccoli e i poveri come i suoi “vicari” sulla terra.
Il Dio che incontriamo, nell’ascolto della Parola e nelle vicende della vita, in Gesù è un Dio “nudo”, Crocifisso
Risorto, più nudo di tutti i defraudati della nostra storia, e non
nasconde questa nudità d’amore. Egli nella sua nudità sposa l’umanità
nuda.
Se vogliamo restare fedeli a questo Dio, che, nel Figlio Gesù, accoglie e condivide, che è paziente, che vive la paradossale solitudine della croce, dobbiamo, assieme a Lui, restare fedeli alla terra, ad un popolo che Lui ama e dobbiamo restarci nella solitudine e nel silenzio.
La
vita cristiana è fedeltà a queste nozze di Dio con l'umanità, e cresce
nell'inquieta pace di chi lascia che la sua fede si incarni, che il
Verbo si riveli carne della sua carne e sangue del suo sangue e di
quello di tutti coloro che camminano in questa terra, in particolare
degli impoveriti e degli oppressi.
La
vita cristiana è coinvolgimento a condividere la passione d’amore che
Dio ha per l'umanità e la creazione. E questa passione comporta il
condividere lo stile povero di Gesù.
In
quest’ottica, il regno di Dio non tiene i cristiani lontano dalla
realtà storica e dalla terra che li accoglie e li ospita. La logica del
regno non consente di coltivare stili di vita separati, anzi attiva una
nostalgia profonda di recuperare la storia e immergersi in essa. Il
regno è invito ad entrare dentro a questa realtà assecondandone l’opera
dello Spirito in una creazione che geme e soffre (Rm 8,19ss).
Il
regno di Dio, quindi, si costruisce a partire da un’umanità sfigurata,
che ha nomi e lineamenti ben precisi. Oggi, questa umanità sfigurata,
con una parola la potremmo chiamare Sud, se per i Sud del mondo non
indichiamo solamente una posizione geografica – oggi i Sud sono nelle
nostre città, nella porta accanto alla nostra –, quanto piuttosto una
logica, una coordinata storica, è il basso, la profondità, la
periferia, contrariamente a quello che noi reputiamo più importante:
l’alto e il centro.
È questa la prospettiva che orienta le riflessioni della monografia.
...
Editoriale (PDF)
Sommario (PDF) E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)FRATERNITÀ CARMELITANA DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME)
INCONTRI PER L’ESTATE 2014
IL PROFETA EZECHIELE
con p. Pino Stancari sj
• Per i fuori sede: portare le lenzuola e la Bibbia; prenotarsi per telefono (090.9762800) solo se si è sicuri di venire ***
GESÙ VOLTO UMANO DI DIO ♦ Gesù nel suo ambiente e tra la sua gente (Egidio Palumbo) ♦ Gesù a contatto con una umanità fragile e sofferente (Maurilio Assenza) ♦ Nell’umanità di Gesù il volto di Dio (Alberto Neglia) ♦ I sentimenti di Gesù (M. Aliotta) ♦ Gesù e la donna (Gabriella Del Signore) ♦ Gesù liberatore nella riflessione teologico-spirituale dell’America Latina (Rosario Giuè) ♦ «Cristo è sceso e mi ha presa». L’esperienza di Simon Weil (Giuseppe Schillaci) ♦ Gesù e il potere politico (Gregorio Battaglia) ♦ Momento di contemplazione: Gesù, l’uomo nuovo. Contemplazione dell’icona della Trasfigurazione. • Per i fuori sede: portare le lenzuola e la Bibbia; prenotarsi per telefono (090.9762800) solo se si è sicuri di venire ***
Quanto
bene ci fa vedere Gesù vicino a tutti! Se parlava con qualcuno,
guardava i suoi occhi con una profonda attenzione piena d’amore: «Gesù
fissò lo sguardo su di lui, lo amò» (Mc 10, 21). Lo vediamo aperto
all’incontro quando si avvicina al cieco lungo la strada (cfr Mc
10,46-52) e quando mangia e beve con i peccatori (cfr Mc 2,16), senza
curarsi che lo trattino da mangione e beone (cfr Mt 11,19). Lo vediamo
disponibile quando lascia che una prostituta unga i suoi piedi (cfr Lc
7,36-50) o quando riceve di notte Nicodemo (cfr Gv 3,1-15). Il donarsi
di Gesù sulla croce non è altro che il culmine di questo stile che ha
contrassegnato tutta la sua esistenza. Affascinati da tale modello,
vogliamo inserirci a fondo nella società, condividiamo la vita con
tutti, ascoltiamo le loro preoccupazioni, collaboriamo materialmente e
spiritualmente nelle loro necessità, ci rallegriamo con coloro che sono
nella gioia, piangiamo con quelli che piangono e ci impegniamo nella
costruzione di un mondo nuovo, gomito a gomito con gli altri. Ma non
come un obbligo, non come un peso che ci esaurisce, ma come una scelta
personale che ci riempie di gioia e ci conferisce identità (Papa
Francesco, Evangelii Gaudium, n. 269).
la locandina degli incontri per l'estate 2014 (pdf) --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Quanto bisogno ha il mondo... Cristo è come una goccia di gioia... Essere finestra... Non si vede bene... Lo Spirito permette... Per arrivare all'alba... La certezza dell'amore di Dio... --------------------------------------------------------------- Il 27 maggio 1923 nasceva don Lorenzo Milani
Non c'è nulla che sia più ingiusto... --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Don Tonino Bello ricorda... don Lorenzo Milani Tre parole mi sembrano parole-cardini nell'esperienza di don Milani: Parola - Poveri - Pace
...
Con
la sua voce potente ci scuote tutti quanti, è un uomo straordinario, e
io credo che la Chiesa oggi lo deve vedere come uno di quei segni messi
sulla strada, quei segnali stradali che qualche volta ci danno
fastidio; ci sono certi segnali sulla strada che arrivano
all'improvviso e ci danno fastidio, ci indicano un'improvvisa
inversione di marcia oppure un rallentamento... i segni ci aiutano a
camminare, ma quante volte ci danno fastidio.
Penso che don Milani sia stato un prete scomodo.
Un
augurio che per la nostra città ci possano essere non soltanto
insegnanti scomodi, anche amministratori scomodi, ma soprattutto preti
scomodi, non preti comodi, non preti da utilizzare.
E' stato un segno scomodo, ma anche un segno di speranza,
speranza che non è come diceva Bacone, una colazione ottima e una cena
pessima, ma quella speranza che mette le radici in questo presente che
stiamo attraversando.
Ascolta dalla voce di Don Tonino
--------------------------------------- --------------------------------------------------------------- LE PIETRE D'INCIAMPO DEL VANGELO "Gli spiriti impuri... gridavano:
«Tu sei il Figlio di Dio» Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi fosse" (Marco 13, 11-12) Gianfranco Ravasi: Un Gesù segreto nel vangelo secondo Marco -------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino Vangelo: Gv 14,15-21 "Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e io lo amerò e gli manifesterò me stesso" (14,21)
Amare il Signore Gesù è il cuore della nostra fede, il pieno compimento dello "Shemà":
"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (Dt 6,5).
Adesso i discepoli sono in grado di comprendere la richiesta di Gesù, hanno sperimentato come lui li ama:
si
è fatto loro servo, ha lavato loro i piedi, ha deposto la sua vita per
loro, anche se loro lo rinnegano e lo tradiscono. Egli ci ama di un
amore divino, e il nostro amore per lui è solo la risposta al suo per
noi, che ci vuole simili a lui. Amare il Signore
significa accogliere la sua Parola di salvezza che sempre ci
rimanda al servizio dei fratelli, nella carità. Questi sono i "suoi comandamenti da custodire", comandamenti che in realtà sono uno solo, uno nuovo (entolè kainè), mai udito prima: "amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"(Gv 13,34). Potremo affermare di amarci veramente, nella misura in cui questo amore si fa servizio agli altri.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)"LA GIUSTIZIA NELLA BIBBIA"
di Mons. Gaillot (VIDEO)
Estratto dell'incontro del 26 maggio 2014 tenuto presso l’Auditorium San Vito - Barcellona P.G. (ME) promosso dalla Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni” in collaborazione con il gruppo di impegno laicale “Gaudium et spes” e l’Associazione culturale “Intervolumina”di Messina "Nella Bibbia giustizia é fare posto all'altro. Permettergli di vivere, di esistere... Non carità, ma giustizia" (Jacques Gaillot)
video JACQUES GAILLOT è nato l'11 settembre 1935 a Saint-Dizier in Champagne. Nel marzo 1961 è ordinato sacerdote. Nel maggio 1982 è nominato vescovo di Evreux. Uomo di azione, è spesso intervenuto negli avvenimenti dell'attualità. Nel 1991 proclama la sua opposizione alaa guerra del Golfo facendo uscire il libro "lettera aperta coloro che predicano la guerra e la fanno fare agli altri". Ha scritto molti libri... --------------------------------------- "Liberarsi reciprocamente per vivere felici" di Mons. Gaillot (VIDEO) Estratto dell'incontro del 26 maggio 2014
tenuto presso l’Auditorium San Vito - Barcellona P.G. (ME) promosso
dalla Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni”
in collaborazione
con il gruppo di impegno laicale “Gaudium et spes”
e l’Associazione culturale “Intervolumina”di Messina
"Operare la giustizia secondo il programma che Gesù ci ha consegnato con le Beatitudini.
Liberarsi reciprocamente per vivere felici" (Jacques Gaillot)video JACQUES GAILLOT è nato l'11 settembre 1935 a Saint-Dizier in Champagne. Nel marzo 1961 è ordinato sacerdote. Nel maggio 1982 è nominato vescovo di Evreux. Uomo di azione, è spesso intervenuto negli avvenimenti dell'attualità. Nel 1991 proclama la sua opposizione alaa guerra del Golfo facendo uscire il libro "lettera aperta coloro che predicano la guerra e la fanno fare agli altri". Ha scritto molti libri... --------------------------------------- "Fare giustizia prendendosi cura dell'altro"
p.Gregorio Battaglia, ocarm (VIDEO)
Introduzione dell'incontro del 26 maggio 2014
tenuto presso l’Auditorium San Vito - Barcellona P.G.
promosso
dalla Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni”
in collaborazione
con il gruppo di impegno laicale “Gaudium et spes”
e l’Associazione culturale “Intervolumina”di Messina
"Fare giustizia prendendosi cura dell'altro" (Gregorio Battaglia)
video
Guarda gli estratti già pubblicati:
--------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Speriamo che non sia vero, ma
il sito “TahrirSy” (in arabo e in inglese) che segue gli avvenimenti
della guerra siriana ha lanciato nelle prime ore della mattina la
notizia secondo cui il gesuita padre Paolo Dall’Oglio sarebbe stato
ucciso il 29 luglio del 2013 da un membro dell’ISIS il gruppo
fondamentalista musulmano che si definisce lo Stato Islamico dell’Iraq
e del Levante... ed ora la notizia viene rilanciata da tutto il web...
مقتل الأب باولو على يد الدولة الإسلامية بتاريخCondividiamo il Comunicato
stampa Pax Christi Italia esprimendo la nostra vicinanza alla famiglia
di P. Paolo e a quanti soffrono per il dramma che sta vivendo il popolo
siriano
Abuna Paolo
|
FRANCESCO |
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1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm