"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°24 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 16 al 22 giugno 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 29  giugno 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
    La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








I NOSTRI TEMPI



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20 giugno 2012 Giornata Mondiale del Rifugiato


La Giornata Mondiale del Rifugiato 2012 vuole farci riflettere sulle difficili scelte che un rifugiato è spesso costretto a fare nel corso della propria vita alla ricerca di protezione
Questi sono solo alcuni esempi di scelte difficili e laceranti che nessuno dovrebbe mai trovarsi a dover affrontare. L’UNHCR aiuta milioni di rifugiati in tutto il mondo a ricostruirsi una vita.
Nessuno sceglie di diventare rifugiato.
GUERRE E VIOLENZE HANNO SEPARATO MILIONI DI RIFUGIATI DAI PROPRI CARI.

  1 SOLA  FAMIGLIA DISTRUTTA DALLA  GUERRA È GIÀ TROPPO


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Rifugiati... immigrati... colpevoli di miseria...


Rifugiati, l’allarme della Caritas: “A Roma situazione più difficile”. Nella capitale 1500 persone vivono in insediamenti spontanei (baraccopoli, tendopoli, edifici abbandonati) al di sotto degli standard di salute e sicurezza. 
Immigrazione, otto migranti dispersi nel canale d’Otranto mentre altre quattro persone sono state tratte in salvo dopo che la loro piccola imbarcazione è naufragata a circa sei miglia dalla punta del Salento, tra Leuca e Torre Vado.
Notizie già scivolate precipitosamente in basso, a pagina 26, tra le “varie dal Mondo”: i neo disperati, i neofiti della miseria guardano a antichi affanni come a una minaccia. Per chi invece soggiorna nelle comode tane del privilegio abituato a distogliere gli occhi staccando un assegno scaricabile dai redditi e preferirli invisibili, meglio non incontrarli con i loro secchi e le scope nei corridoi degli algidi uffici, meglio se sono vittime così li si può frettolosamente liquidare con la pietas e meglio ancora se sono morti chè così ci si toglie il pensiero.
Così la Giornata mondiale dei rifugiati diventa un’altra, l’ennesima commemorazione, un giorno della memoria evaporata della solidarietà e della compassione, che non vuole dire pietà o beneficienza ma vivere i dolori degli altri come fossero anche nostri, sia pure nel timore che diventino talmente nostri dal dover provare pena per noi stessi, stranieri in ogni luogo, spaventati dal domani e annichiliti dalla miseria.

  Colpevoli di fame

Sperimentazione di un modello di dialogo e intervento a favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in situazione di marginalità 
... Nelle grandi città italiane molti rifugiati vivono nei cosiddetti “insediamenti spontanei”: vere isole di emarginazione, spesso a pochi metri da stazioni e centri commerciali, che accolgono centinaia di persone, convinte di non avere alternativa. Se pur con livelli di gravità diversi, in tutti questi insediamenti le condizioni abitative sono abbondantemente al di sotto di ogni standard minimo accettabile in relazione alla salute e alla sicurezza...
Come può accadere questo? Quali percorsi si possono pianificare per superare una situazione inaccettabile, che offende la dignità di tante persone?

  Mediazioni Metropolitane: la ricerca su richiedenti asilo e titolari di protezione

Un giorno a Lampedusa e a Zuwarah, a Evros e a Samos, a Las Palmas e a Motril saranno eretti dei sacrari con i nomi delle vittime di questi anni di repressione della libertà di movimento. E ai nostri nipoti non potremo neanche dire che non lo sapevamo. Dal 1988 sono morte lungo le frontiere dell'Europa almeno 18.286 persone. Di cui 2.352 soltanto nel corso del 2011. Il dato è aggiornato al 19 giugno 2012 e si basa sulle notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi 24 anni. 

  Un cimitero chiamato Mediterraneo


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In Italia ci sono 61 mila richiedenti asilo e rifugiati, titolari di diverse forme giuridiche di protezione internazionale. Ma con il Trattato Italia-Libia il nostro paese ha alzato un muro.

    Marco Catarci:   Giornata mondiale del rifugiato è nostra la maglia nera sull'accoglienza

Penso che ci vuole molto coraggio, che va oltre quello che possiamo immaginare, per partire da un paese lontano, dove bisogna lasciare tutto, per tentare di ricominciare una nuova vita, fiduciosi di essere accolti. Il loro diritto è sanzionato, ma il nostro dovere di accoglienza, non pur che sia, ma coerente con la dignità della persona umana, come è catalogato? Lo status di rifugiato sappiamo che non rende gli esuli forzati dei clandestini. Tuttavia, se le strutture dello stato burocratizzano all’infinito la certificazione e le conseguenti decisioni per la loro integrazione, si apre la sofferta e indegna porta verso la clandestinità. I rifugiati hanno diritto a un luogo sicuro per ricominciare.

    Mariapia Garavaglia:   Non rendiamo i rifugiati dei clandestini

Le sue tracce sono fortemente intrecciate alla storia e alla cultura dell’Europa. Eppure il diritto di asilo è ancora intaccato da incertezze, ingiustizie e approssimazioni. Nel Medioevo la Chiesa offriva rifugio in conventi e luoghi di culto a chi era ricercato, talvolta ingiustamente, per aver commesso reati. Il “diritto di santuario” istituiva una sorta di extra-territorialità che poteva tutelare le persone da punizioni ingiuste. Oggi il diritto d’asilo è un diritto universale, che la dichiarazione dei diritti umani del 1948 ha sancito quale patrimonio comune dell’uomo, eredità di diverse tradizioni culturali.

    Giacomo Zandonini:   Rifugiati, al centro il diritto d'asilo


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Nel suo penetrante studio “Ideal Illusions: How the U.S. Government Co-Opted Human Rights” [Illusioniideali: come il governo degli Stati Uniti ha co-optato i diritti umani] lo studioso di relazioni internazionaliJames Peck osserva: “Nella storia dei diritti umani, le peggiori atrocità sono sempre commesse da qualcun altro, mai da noi”, chiunque sia quel “noi”. Quasi ogni momento della storia ne produce innumerevoli esempi. Limitiamoci alle ultime settimane.

    Noam Comsky:   Le atrocità degli altri - Come gli USA hanno cooptato i diritti umani

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Violenza genera violenza... preghiamo perché abbia fine questa spirale di violenza...
Continuano le bombe e gli attentati di kamikaze nei confronti dei cristiani. Anche oggi domenica di sangue, in Nigeria: sono state prese di mira cinque chiese nello Stato del Nord di Kaduna, una delle regioni a larga maggioranza musulmana.
Il bilancio è tragico: una ventina di morti e un’ottantina di feriti. Fra le vittime, anche quattro bambini, che giocavano all’esterno della cattedrale cattolica di Cristo Re di Zaria, una delle città colpite.
L’esasperazione dei cristiani scampati all’attentato ha provocato la reazione rabbiosa di fermare presunti attentatori o semplicemente islamici per rappresaglia: vi sarebbe anche una ventina di vittime di linciaggi e giustizia sommaria.

    Nigeria, nuova strage di cristiani

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In attesa della Conferenza Rio+20 - Il futuro della Terra è già iniziato


Il futuro della Terra è già iniziato

Con l’approssimarsi di Rio+20, si moltiplicano iniziative e convegni preparatori. In cerca di un modello di prosperità sostenibile.

  C'è un pianeta da salvare
  I "motori" di un mondo disuguale
  Cambiare la cultura dei consumi
  Alternative sostenibili
  A lezione dal Panda


Conferenza Rio+20: una sfida importante

Rafforzare e rinnovare l'impegno politico per lo sviluppo sostenibile globale

  Che cos'è Rio+20
  Obiettivi e Temi


Processo preparatorio
  Livello internazionale

  Livello nazionale
  • Le riunioni del Bureau
  • Documenti di approfondimento

Guarda anche il nostro precedente post:

  40a Giornata mondiale dell’ambiente 2012: Green Economy: include anche te?



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Vertice sul clima di Rio: nessun impegno dei governi fino al 2015! Ma il clima non aspetta!

    Vertice sul clima di Rio. Nessun impegno dei governi fino al 2015. Cresce la green economy (video)

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"Il documento che si sta discutendo a Rio è solo uno sforzo di diplomazia, e sembra non abbia niente a che fare con la salvaguardia del pianeta". Questa è, in sintesi, la posizione del deputato canadese Stephane Dion, mentre discute del ruolo della scienza nella politica ambientale ad un evento ufficiale di Rio+20.

   UNIMONDO:  Rio+20: cambiare i paradigmi

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BELLE NOTIZIE -
Una famiglia di sfollati per il terremoto trova ospitalità in Toscana
 
    Una famiglia di sfollati "adottata" in Toscana (video)

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Notizie dal mondo



“Possiamo inviare una taikonauta nello spazio, e possiamo anche far abortire forzosamente il feto di una donna di campagna, incinta di sette mesi. Il netto contrasto tra i destini di due donne, la 33enne Liu Yang e la 22enne [in realtà 27enne, ndr] Feng Jianmei, è la più chiara illustrazione dello stato di lacerazione di questa nazione. Gloria e sogni illuminano disgrazia e disperazione, tecnologie d’avanguardia coesistono con lo spudorato schiacciamento del popolo. Razzi volano in cielo mentre la morale raggiunge nuovi minimi, la nazione sorge mentre il popolo si inginocchia in sottomissione. Questo è il modo in cui il migliore dei tempi incontra il peggiore”.

   Gabriele Battaglia:  Cina, storie di donne

Una commissione di esperti nominata dall’Unione Europea sta indagando sui legami esistenti tra pirati e signori della guerra somali e mafie italiane, in materia di rifiuti tossici.
Le indagini dell’Ue sono partite dal recente libro d’inchiesta di Michel Koutouzis, criminologo che al momento sta svolgendo indagini sul tema per l’Onu e per l’Ue.

   Luciana Cluccello:  Pirati somali e mafia italiana: ecco le prove

Armi in cambio del permesso di versare rifiuti tossi sulle coste somale: sarebbe questo il patto stretto tra la criminalità organizzata italiana e i pirati somali, secondo un libro pubblicato da Michel Koutouzis, ex funzionario dell’Onu. L’inviato speciale Ue per la Somalia ha già annunciato un’indagine.

   Ismail Ali Farah:  Mafia e pirati, un accordo milionario

La Primavera multi-stagionale araba è la terza rivolta anti-imperialista araba in meno di un secolo: contro l’impero Ottomano, l’impero Occidentale italo-franco-inglese, e ora l’impero USA-israeliano. Gli imperi colpiscono in ritorsione. Gli Ottomani furono deboli, ma Inghilterra-Francia-Israele invasero perfino l’Egitto il 29 ottobre 1956 – all’ombra della rivolta ungherese contro l’impero Sovietico che crollò 23-25 anni dopo. E ora è il turno di USA-Israele nel cercare di mantenervi una struttura illegittima.

   Johan Galtung:  La primavera araba e l'immagine dell'Islam




Scuola

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Bocciatura in prima elementare? ...La scuola può lasciare indietro i più deboli? - Interventi ed opinioni


«Bocciare è come sparare su un cespuglio al cui interno può esserci una lepre o un ragazzo». Una frase cara a Don Milani, come ricorda Daniela Lastri, responsabile scuola del Pd toscano. Bocciare a scuola è sempre più raro, ma non a Pontremoli. Nella città del Premio Bancarella si boccia addirittura in prima elementare. Cinque bimbi dell’istituto comprensivo Tifoni di Pontremoli dovranno ripetere l’anno, non sono maturi per la seconda. 
Cinque bocciati su 59 alunni suddivisi in due sezioni sono tanti, sono un caso nazionale...

  Bufera sui 5 bocciati in prima elementare

Bocciati in prima elementare. Quattro bambini dovranno ripetere l'anno: tre a seguito dei risultati degli scrutini effettuati alla scuola primaria di Landriano in provincia di Pavia e un altro non potrà frequentare la seconda classe di una scuola di Mapello, nel bergamasco.

  Elementari, altri 4 bambini bocciati E arriva la decisione del ministero

La bocciatura in prima elementare? Paradossale, certo, ma il naturale “risultato” di una scuola che torna al passato, che torna a fondarsi su valutazione e meritocrazia e non si ferma a soccorrere chi, per una ragione o per l’altra, resta indietro.
Luisa Mattia, scrittrice per l’infanzia e un'esperienza "sul campo" come insegnate, commenta così la strana vicenda della scuole elementare di Pontremoli, in provincia di Massa Carrara, dove cinque bambini, di cui tre stranieri e uno disabile, sono stati respinti e il prossimo anno dovranno ripetere la prima elementare.

  Bocciati in prima elementare, ''La scuola lascia indietro i più deboli''

Le norme sono chiare: se un alunno non raggiunge determinati obiettivi in determinate materie, matura un debito; se poi le materie sono tante, ripete l’anno! Perché stupirsi se sei bambini di una prima primaria sono stati bocciati? So bene che da ogni parte si predica che bocciare, soprattutto nelle prime classi di una primaria, è una cosa assurda!

  Bocciare in prima primaria: perché stupirsi?

Se la scuola torna indietro
Il dibattito sui casi di bambini respinti alla scuola elementare ci riporta indietro nel tempo, a cinquant'anni fa, a don Milani e Mario Lodi e a riscoprirne l'attualità.

  Se Don Milani resta attuale
  I giornalini della classe di Mario Lodi
  Mario Lodi ci raccontava che...


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L'esame di maturità così come lo conosciamo oggi l'ha inventato lui, con una riforma approvata 15 anni fa, nel 1997. E ora per l'eurodeputato Luigi Berlinguer quella prova, quella che in questi giorni sta impegnando mezzo milione di ragazzi, è giunta al capolinea, va cambiata. Ma non con "piccoli aggiustamenti". Serve una "revisione radicale della valutazione alle superiori". E non solo. Punto di partenza necessario, spiega in una intervista all'agenzia Dire, è "ridurre gli anni di studio per permettere ai nostri giovani di diplomarsi un anno prima, come i loro coetanei europei. Ma io non interverrei sulla scuola secondaria di secondo grado. Quello che va accorciato- spiega- è il primo ciclo". Poi la manutenzione dell'esame.

   Alessandra Migliozzi:  Berlinguer: "L'esame non funziona più, è ora di cambiarlo"

Per la prima prova il nuovo sistema che si serve delle caselle di posta elettroniche dei presidi, ha funzionato. Tra le tracce 2012 anche Montale, l'Olocausto, "il bene comune e quello individuale" e "la responsabilità della scienza e della tecnologia". Per metà mattinata resiste la voce che vuole le morti di Simoncelli e Winehouse come tema d'esame, ma si rivela infondata

   Linda Varlese:  "I giovani e la crisi" il tema più svolto la maturità al tempo delle tracce web

... Mi è parso un tema retorico. Utile, semmai, a rivelare il retropensiero  -  e il senso di colpa  -  di chi lo ha ideato e assegnato. Professori e burocrati. Persone della mia generazione. Adulte e anziane. Genitori, magari un po' attempati. Preoccupati di quel che attende i loro figli. Il destino di cui essi - la loro, la nostra generazione  -  sono responsabili. A cui essi - la loro, la nostra generazione  -  non sanno (in parte, non vogliono) dare risposta...

   Ilvo Diamanti:  Se gli adulti chiedono ai giovani di scrivere un tema sui giovani


Veramente interessante, chiarificatore, condivisibile l'articolo di Antonia Romano (1) che esplicita e spiega il suo “no alla scuola del merito” e che induce alcune riflessioni e integrazioni.

   Vincenzo Pascuzzi:  Vogliamo una scuola equa, di qualità e pure con la... moquette

Tutte le regioni hanno deliberato il proprio calendario scolastico 2012/2013. Il termine dell'anno scolastico stabilito al momento al 12 giugno 2013. Previsti ponti per la festa dei morti e per quella della Liberazione. Confermate le vacanze carnevalesche. All'interno una tabella che verrà aggiornata man mano che le regioni renderanno note le date

   Calendario scolastico 2012/2013




Lotta alla mafia


Nella disattenzione quasi generale dei mezzi di informazione, pur con le buone eccezioni, sono scivolate via le notizie degli attentati e delle azioni intimidatorie che hanno colpito, quasi contemporaneamente, i terreni e le iniziative legate alle confische dei beni delle mafie, ora gestiti dall’associazione Libera. Puglia, Calabria, Sicilia; incendi, furti, danneggiamenti. Una strategia concordata che rivela come il paese sia ancora ostaggio di una criminalità organizzata prosperosa e spavalda perché conscia della sua impunità.

   UNIMONDO:  Solidarietà a "Libera" che strappa il terreno alle mafie




FEDE E
SPIRITUALITA'




"Il coraggio di sperare oggi"

HOREB n. 61 - 1/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale: è possibile sperare? 

Questo navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze, che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli, credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è speranza”, egli  sente il bisogno di oltrepassare lo scacco dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso. 

Sperare si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la morte non sia inghiottita nella vittoria. 

Giovanni Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati  quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione. 
La speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in libertà e di scegliere ogni  giorno la via della vita. Essa consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo, che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta. Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà. 
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..."  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)

   Ricerche nel Web - Una speranza "crocifissa", ma non sconfitta (pdf)




E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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INCONTRI PER L’ESTATE 2012
LECTIO DIVINA 17-22 LUGLIO
LETTURA DEI LIBRI DI SAMUELE con p. Pino Stancari sj



FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO 

   Locandina (pdf)


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SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ 6-11 AGOSTO 2012
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE
A 50 anni dal Concilio Vaticano II



 FRATERNITÀ  CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO


   il programma della settimana di spiritualità (pdf)


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Nel cuore di tutti il seme di Dio di Ermes Ronchi


Nel cuore di tutti il seme di Dio di Ermes Ronchi XI Domenica del Tempo Ordinario - Anno B

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».

Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno. Gesù parla delle cose più grandi con una semplicità disarmante. Non fa ragionamenti, apre il libro della vita; racconta Dio con la freschezza di un germoglio di grano, spiega l'infinito attraverso il minuscolo seme di senape. Perché la vita delle creature più semplici risponde alle stesse leggi della nostra vita spirituale, perché Vangelo e vita camminano nella stessa direzione, che è il fiorire della vita in tutte le sue forme.
Accade nel regno di Dio come quando un uomo semina. Dio è il seminatore infaticato della nostra terra, continuamente immette in noi e nel cosmo le sue energie in forme germinali: il nostro compito è portarle a maturazione. Siamo un pugno di terra in cui Dio ha deposto i suoi germi vitali. Nessuno ne è privo, nessuno è vuoto, perché la mano di Dio continua a creare.
La prima parabola sottolinea un miracolo di cui non ci stupiamo più: alla sera vedi un bocciolo, il giorno dopo si è aperto un fiore. Senza alcun intervento esterno. Ecco: Che tu dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Com'è pacificante questo! Le cose di Dio fioriscono per una misteriosa forza interna, per la straordinaria energia segreta che hanno le cose buone, vere e belle. In tutte le persone, nel mondo e nel cuore, nonostante i nostri dubbi, Dio matura. E nessuno può sapere di quanta esposizione al sole, al sole della vita, abbia bisogno il buon grano di Dio per maturare: nelle persone, nei figli, nei giovani, in coloro che mi appaiono distratti, che a volte giudico vuoti o senza germogli.
La seconda parabola mostra la sproporzione tra il granello di senape, il più piccolo di tutti i semi, e il grande albero che ne nascerà. Senza voli retorici: il granello non salverà il mondo. Noi non salveremo il mondo. Ma, assicura Gesù, un altro è il nostro compito: gli uccelli verranno e vi faranno il nido. All'ombra del tuo albero, dei fratelli troveranno riposo e conforto. Guardi un piccolo seme accolto nel cavo della mano, lo diresti un grumo di materia inerte. Ma nella sua realtà nascosta quel granello è un piccolo vulcano di vita, pronto a esplodere, se appena il sole e l'acqua e la terra...
Il seme ci convoca ad avere occhi profondi e a compiere i gesti propri di Dio. Mentre il nemico semina morte, noi come contadini pazienti e intelligenti, contadini del Regno dei cieli, seminiamo buon grano: semi di pace, giustizia, coraggio, fiducia. Lo facciamo scommettendo sulla forza della prima luce dell'alba, che appare minoritaria eppure è vincente. Qui è tutta la nostra fiducia: Dio stesso è all'opera in seno alla terra, in alto silenzio e con piccole cose.


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Don Tonino Bello - Non essere amati è triste, ma la vera tragedia è non amare!
 

«Datela voi la vostra solidarietà per non far vivere nell’isolamento gli altri!
Perché non essere amati, non essere accolti, non essere accettati dagli altri è triste. Non essere attesi la sera, non essere amati è triste, ma la vera tragedia è non amare!
Per cui, per quanto potete, cercate di dare agli altri senza volontà di cattura, senza calcolo, senza mai pensare se va a buon porto quello che avrete dato. Perché soltanto quando avrete dato vi accorgerete di avere una vita ricchissima!
La vita vuota non è quando si svuota dei vostri assegni o dei vostri beni. La vita vuota è quando non si hanno ideali, ed è pesante allora, perché la vita non è come le valigie: una valigia tanto più è piena tanto più è pesante, ma la vita quanto più è vuota, tanto più diventa pesante!
Io vi auguro che possa essere leggerissima la vostra vita, proprio perché sovraccarica anche di quella solidarietà che dà sapore a tutti i vostri giorni e che vi farà rimanere sempre giovani, anche quando le vostre spalle si incurveranno per il peso della vita!»
(don Tonino Bello)
   L’audio originale 


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Una storia di ordinaria santità: Chiara Corbella ed Enrico Petrillo ci mostrano che anche oggi il Vangelo può essere vissuto. 



... “Questa mattina stiamo vivendo, quello che 2000 anni fa visse il centurione, quando vedendo morire Gesù disse: Costui era veramente figlio di Dio” ha detto invece nella sua omelia frate Vito, giovane francescano, conosciuto ad Assisi, che ha assistito spiritualmente Chiara e la sua famiglia nell’ultimo periodo, trasferendosi anche nella loro casa.
“La morte di Chiara è stata il compimento di una preghiera” ha proseguito. La giovane, difatti, ha raccontato il frate, “dopo la diagnosi medica del 4 aprile che la dichiarava ‘malata terminale’, ha chiesto un miracolo: non la guarigione, ma di far vivere questi momenti di malattia e sofferenza nella pace a lei e alle persone più vicine”.
“E noi – ha detto ancora frate Vito, visibilmente emozionato – abbiamo visto morire una donna non solo serena, ma felice”. Una donna che ha vissuto spendendo la sua vita per l’amore agli altri, arrivando a confidare ad Enrico “forse la guarigione in fondo non la voglio, un marito felice e un bambino sereno senza la mamma rappresentano una testimonianza più grande rispetto ad una donna che ha superato una malattia. Una testimonianza che potrebbe salvare tante persone…”

     CHIARA CORBELLA PETRILLO: LA SECONDA GIANNA BERETTA MOLLA

Gli diranno, quando sarà grande e potrà capire, che sua madre è morta per farlo nascere; gli diranno pure di non sentirsi in colpa perché questa scelta sua mamma la fece senza esitazione, e gli diranno ancora che il coraggio di questa scelta nasceva da una fede chiara, limpida e infinita. Francesco ha compiuto da pochi giorni un anno e non sa che questa mattina sua madre, Chiara Corbella, ai piedi dell’altare, nella chiesa di Santa Francesca Romana, avrà l’estremo saluto del suo papà, Enrico Petrillo, che ha atteso con la gioia di ogni padre la sua nascita, e degli amici che in tutti i mesi della lunga e difficile malattia hanno pregato per la sua guarigione.

     La storia di Chiara: rinuncia alle cure per salvare il figlio

Ha detto il più bel sì, pensando alla Madonna. E mercoledì Chiara, 28 anni, è «nata in Cielo». Ha lasciato il suo terzo bambino alle cure del papà ed è andata a fare la mamma ai due figli che la stavano aspettando. Questa non è una storia di dolore. Ma di amore, speranza, famiglia, e santità. Una storia che ha fatto il giro di tutta Italia rimbalzando su internet col ping pong di sito in sito...

     Rinvia le cure e muore per far nascere Francesco Chiara ed Enrico. Storia di amore, famiglia e santità

     #Chiara ed Enrico... Alcuni pensieri del giorno dopo... (dalla pagina fb di Gianluigi De Palo)

Mi trovo a scrivere queste righe dopo una nottata strana. Una di quelle nottate in cui ti rigiri nel letto e ti senti l'anima indolenzita. Dolorante. Livida.
Alla morte non ti ci abitui. Anche quando la bellezza di una vita che si dona la uccide, le toglie il pungiglione. 
E ripenso a Chiara. 
A Chiara ed Enrico: non riesco proprio a scinderli quei due. 
Alla loro fede. Alla loro gioia contagiosa. Ma soprattutto alla loro ironia. Divertenti e sorridenti anche nei momenti più difficili. Capaci di scherzare fino all'ultimo respiro.
E ieri, davanti a Chiara vestita da sposa e ad Enrico con gli occhi gonfi di pianto ho pensato che è stata una Grazia conoscerli.
Icona di una generazione che farà parlare di sè. 
Una generazione che non si rassegna.
Che rifiuta di farsi inghiottire dalla mediocrità.
Che ha nel cuore il desiderio di fare della propria vita un'opera d'arte.
Che difende - lo abbiamo visto concretamente - la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno...
La loro testimonianza ci fa capire sino in fondo le parole di Giovanni Paolo II a Tor Vergata durante la Gmg del 2000 e ci mostra che sono vere.
Chiara ed Enrico ci mostrano che - oggi - il Vangelo è vero e può essere vissuto. 
Una giovane famiglia romana in queste ore di dolore, sta contagiando con il suo fascino e la sua bellezza una generazione. E non solo.
E nel vedere tutto questo clamore, Chiara, da lassù ci starà prendendo in giro, come sempre. 

     Il funerale di Chiara Corbella (video)

Sono appena rientrato a casa dal funerale di Chiara Corbella.
Difficile esprimere con le parole quello che ho dentro, tutta la Messa mi ha suscitato così tante emozioni, così tante riflessioni, così tante preghiere, così tante lacrime, così tanti desideri santi… che non so se riuscirò a ricucire il tutto e farne un discorso dal senso compiuto.
Quello che è certo è che ho partecipato ad un matrimonio e non ad un funerale, ad un festa e non ad un lutto, cioè ad un esempio di quello che è (e dovrebbe essere) realmente il Cristianesimo.

     HO UN SEME DI GIOIA NEL CUORE (Grazie Chiara ed Enrico)

     Il funerale di Chiara Corbella (i canti) (video)

Il messaggio di Enrico
Siamo saliti insieme su questa collina
glielo avevo promesso
di amarci per tutti i nostri giorni
aspettavamo di vederlo arrivare da lontano
sempre con le lampade accese giorno e notte
sognavamo di vederlo insieme
ma Lui voleva di più per noi
come la primavera è arrivato in silenzio
sotto di noi ha fatto nascere i fiori
ci deve aver accompagnato 
da soli non ce la potevamo fare 
era il suo profumo la pace dei fiori
indimenticabile
quell’eternità nei tuoi occhi
li avevo già incontrati ma non ci potevo credere
ai Suoi Occhi nei tuoi e a quella pace
solo Lui è la pace 
l’ho riconosciuto dall’Amore
così i miei occhi ancora fissi nei Suoi 
per non perderti e non avere paura
e i nostri cuori innamorati sulla croce
la meraviglia della primavera
che meraviglia la primavera
sei tu il fiore più bello
ed io l’ape più felice
io l’avevo intuito
Lui lo sapeva da sempre
che miracolo la vita amore mio!
sempre a mani vuote davanti a Lui
per tutta l’eternità sempre così
sempre così generoso di noi 
è in Lui la vita
e in te io ho vissuto Lui
mi avete scelto tra mille per accompagnarti
mi ha dato il coraggio di salutarti
ho pensato che fosse finita la gioia
ma poi Francesco me l’ha ricordata
lui è la fedeltà in Dio
è l’amore che non delude
è la follia della croce dell’Amore
semplicemente donata
diceva “come il Padre ha mandato me così io mando voi”
ma solo ora ne ho capito il senso
solo Dio può amare cosi
da soli non era possibile farcela
noi siamo la meraviglia della primavera 
che dona la vita all’inverno
sapendo che si morirà felici
perché morendo vincerà la morte
ti amo come la primavera ama l’inverno
con la dolcezza e nel silenzio
mi hai disciolto le nevi
per meravigliare ancora di più
gli increduli quando ci rivedranno tornare
ancora una volta
ma questa volta per sempre
insieme.

Vedi il nostro precedente post:
     Una storia di ordinaria santità: il coraggio di Chiara Corbella che rinvia le cure e muore per far nascere il suo bimbo!


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Una storia di ordinaria santità - Chiara Corbella, la regola delle 3P e le testimonianze in rete


Chi ha detto che non c’è stato il miracolo?!
Il miracolo è avvenuto e molto più grande di quanto non ci si aspettasse!
Che turbinio di emozioni, pensieri, parole e sguardi che mi ritornano alla mente dopo il funerale di Chiara al quale ho avuto la grazia di partecipare sabato!...
“Piccoli passi possibili” questo il motto francescano che Chiara ha preso come regola di vita...
“Chiara non è morta serena, è morta felice”. Ha vissuto spendendo la sua vita per l’amore agli altri, consumandosi per gli altri e felice di farlo, aveva confidato ad Enrico “forse la guarigione in fondo non la voglio davvero. Pensaci, che cosa colpisce di più? una donna guarita dal tumore o un marito felice con il figlio senza la mamma? Una testimonianza che potrebbe salvare tante persone…”.
Poche ore prima della morte, Enrico con tutta la sua tenerezza di marito innamorato le ha chiesto: “A Chia’, ma sto giogo è davvero così dolce?” “Sì, è tanto dolce”.
Enrico – così ha raccontato frate Vito – davanti alla prospettiva che presto non avrebbe più visto Chiara diceva “Perché dovrei essere triste? mia moglie sta andando da Uno che la ama più di me!”
Questi ragazzi, la vita e la morte di Chiara… ma che dico, la sua nascita al Cielo, sono un boomerang che sta volando nei luoghi più inaspettati e dove passa sconvolge, tocca i cuori, fa venire una gran voglia di santità!...

     Chiara Corbella, mamma eroica, ora un raggio di luce dal Cielo di Elena Martelli

Sono una privilegiata perché sabato mattina, nella Festa del Cuore Immacolato di Maria, ho assistito al funerale di Chiara Corbella Petrillo, e ho accompagnato una nuova sorellina in cielo, una sorella a cui vorrei andare dietro, mettendomi in fila, insieme alle mille persone che erano in chiesa, e alle migliaia che stanno imparando a conoscere la sua storia. Migliaia che presto saranno milioni, perché bonum est diffusivum sui, il bene è contagioso.

     Tutti dietro a Chiara di Costanza Miriano

Ieri sono stato con Monica all'incredibile funerale di Chiara Corbella... 
Tutt'ora ho dentro di me tante emozioni, pensieri e riflessioni su quanto ho visto con i miei occhi e ascoltato con le mie orecchie. A Santa Francesca Romana sono stato 2 ore e mezza in piedi, con altre 1.000 persone e un caldo quasi asfissiante, ed è stata un'esperienza straordinaria.
Fra le varie cose che mi hanno colpito maggiornamente, c'è stato...

     Grazie Chiara, Santa della porta accanto, per la lezione di vita, amore e Fede di Eugenio La Mesa

"Chiara è una delle tante donne che ogni giorno provano ad andare oltre le avversità e gli schemi della vita e, tra due sentieri, scelgono sempre quello più accidentato. E sarebbe bello che una scuola della nostra città portasse il nome di Chiara Corbella a caratterizzare, con la forza e il coraggio comuni a tantissime altre donne, il più importante spazio di crescita umana e formativa dei nostri ragazzi'' (Patrizia Prestipino, Assessore provinciale alle Politiche Giovanili di Roma - Fonte: Asca)

"Chiara ha espresso due volontà per il suo funerale, la prima che fosse celebrato da padre Vito nostra guida spirituale, la seconda che nessuno doveva portare fiori perchè davanti a DIO non abbiamo nulla, tutto è dono e tutti quelli che avrebbero partecipato al funerale dovevano ricevere loro un dono: una piantina." un DONO da custodire e averne cura perchè questo fa DIO: ti fa doni da custodire.
Tante cose tante parole potrei ancora citare di questa festa, che rivivrei ancora e ancora.
Quanto spinge a tanti di noi a scrivere di Chiara, non è fanatismo ma è una comunione che ha legato tantissimi nella preghiera per questi giovani…è una comunione benedetta che continua e continuerà ancora più stretta e forte attorno ad Enrico...
Le parole si arrestano lasciano spazio ad un sospiro grande del cuore … non si può tenere sotto il moggio una lucerna… e Chiara ed Enrico devono risplendere come testimoni di una PERFETTA e incomprensibile LETIZIA.

     la coccola di DIO attraverso Chiara ed Enrico di Floriana

... Letta con gli occhi della fede, la storia di Chiara - ed Enrico - si spiega con le parole che ha usato padre Vito: un «evento straordinario». «Noi - ha detto - abbiamo visto la vita eterna». Perché Chiara ha affrontato ogni giorno con fede, gioia, speranza. Portando avanti la regola delle "3P" appresa proprio ad Assisi: Piccoli Passi Possibili...

     Omelia di padre Vito alla messa del funerale di Chiara Corbella (audio)

Guarda i nostri post precedenti:
     Una storia di ordinaria santità: il coraggio di Chiara Corbella che rinvia le cure e muore per far nascere il suo bimbo!
     Una storia di ordinaria santità - Chiara Corbella ed Enrico Petrillo ci mostrano che anche oggi il Vangelo può essere vissuto.



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UOMINI E PROFETI

Leggere la Bibbia


Cose antiche e cose nuove
Vangelo secondo Matteo. Introduzione
con Jean-Louis Ska
domenica 17 giugno 2012
                                                            

Nella storia cristiana si è spesso cercato di vedere nelle Scritture antiche una prefigurazione dell’evento Gesù; in realtà andrebbe fatto il processo inverso, e cioè cercare di capire come i Vangeli abbiano interpretato le Scritture, in vista di un “accredito” di Gesù come il messia atteso da Israele.
Per questo oggi spezziamo, provvisoriamente, la lettura del Vangelo di Marco, per una incursione in quello di Matteo. Scritto in un periodo più tardo, quando Gerusalemme era stata conquistata e il tempio distrutto, Matteo vuole raccontare la vicenda di Gesù per far percepire che non tutto è perduto per Israele, che Gesù è veramente il Messia annunciato nelle antiche Scritture, che non la “terra” conta, ma il regno dei cieli, cioè un regno in cui venga rispettata la giustizia e si pratichi l’amore verso il prossimo. È qui che vi sarà la spaccatura tra ebrei e cristiani, ed è qui che invece Matteo, privilegiando uno dei filoni della spiritualità ebraica, vede gli episodi della vita di Gesù come una reinterpretazione degli episodi chiave della vita di Israele. Il battesimo, le tentazioni nel deserto, la conversione al nuovo regno, quello dei cieli, dove la giustizia trionfa, sono, per Matteo, reinterpretazioni dell’esodo dall’Egitto, della traversata del deserto, della conquista della terra. Gesù come Giosuè dunque? In un certo senso sì, come ci spiega Jean Louis Ska, il teologo belga che ci aiuta a capire i nessi tra Antico e Nuovo Testamento.



  Ascolta

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Fedi e Mondo



Religione: la materia invisibile
con Lucrezia Pedrali, Nicola Fiorita, Alessandro Saggioro,
Brunetto Salvarani
sabato 16 giugno 2012 


Alla chiusura dell’anno scolastico, torniamo a interrogarci sulla fantasmatica “ora di religione”: che l’insegnamento della religione nella forma in cui è svolto attualmente non sia soddisfacente è cosa risaputa, anche se nessuno sembra osare metter mano a una vera riforma. Il problema non è solo quello (già gigantesco) che si insegna “religione cattolica” in un paese che è ormai multietnico e multireligioso. Ma bisogna anche chiedersi: ha senso o no porre il problema religioso come materia di insegnamento scolastico? E se sì, che cosa occorrerebbe insegnare? La storia delle religioni nel mondo? Il pensiero religioso come articolazione della riflessione filosofica sul bene e sul male, sulla trascendenza, sulla vita e sulla morte? O, ancora, lo studio laico di testi fondativi, come la Bibbia, il Corano, o altro? E come ripartire gli insegnamenti nei diversi ordini di scuole? E soprattutto con quali insegnanti, con quali formazioni? Di tutto questo parleremo con i nostri ospiti: Lucrezia Pedrali, che insegna nella scuola primaria, impegnata come formatrice nel CEM; Nicola Fiorita, docente di diritto ecclesiastico e diritto islamico all’Università della Calabria;Alessandro Saggioro, docente di storia delle religioni a Roma, La Sapienza; e Brunetto Salvarani, che dirige Cem mondialità e insegna teologia della missione e del dialogo alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna.


  Ascolta

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Sto meditando da tempo e non in modo individuale ma con amici e persone con le quali percorro un cammino di crescita spirituale il tema della coscienza. C'era una volta la coscienza, retta o meno, potremmo dire. Era una sede intima profonda che sapeva più che giudicare, discernere tra bene e male. La coscienza e la sua importanza veniva fatta scoprire ai giovani, insegnata in parrocchia e nei gruppi giovanili, era fondamento dell'essere per comprendere come libertà e verità non fossero parole troppo alte per essere comprese.
Il problema di oggi è che si è persa coscienza della coscienza.

  Luca RolandiCoscienza vo cercando




CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni



  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Chiesa e fede, scocca l'ora dei laici.


Chiesa e fede, scocca l'ora dei laici 
Campanini: responsabilizzazione dei laici? La chiesa è in ritardo

 "A quasi cinquant’anni dall’inizio del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962) è tempo nella Chiesa di bilanci e – perché no? – di rilanci. Uno dei grandi temi affrontati dai padri conciliari riguardò la natura della Chiesa, che passò da una concezione gerarchica e piramidale a una essenzialmente comunionale.
“Popolo di Dio” è titolato il capo secondo della costituzione dogmatica Lumen gentium: vescovi, sacerdoti e laici, tutti con carismi e ministeri diversi ma con pari dignità a servizio della Chiesa per l’unica missione: portare Cristo al mondo. A proposito dei laici, la cui riscoperta si deve proprio a questa rinnovata visione ecclesiologica, poco più avanti si dice: «Grava su tutti i laici il glorioso peso di lavorare, perché il disegno divino di salvezza raggiunga ogni giorno di più tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutta la terra»...

A questo proposito, come funzionano gli organi di consultazione dei laici, consigli pastorali diocesani e parrocchiali in primis?
 «Male. Comunione, collaborazione e corresponsabilità sono caratteristiche lontane dal rappresentare, per quanto riguarda i laici, la norma nella Chiesa italiana. Molti pastori riconoscono schiettamente che la nostra Chiesa è ancora accentuatamente clericale»....

   responsabilizzazione dei laici? La chiesa è in ritardo (da Famiglia Cristiana)

Cristiani adulti in una chiesa adulta la lettera di don Francesco Pesce

"...un elemento importante da chiarire è la differenza tra “fede di un adulto” e “fede adulta”: spesso sembra scontato che esse coincidano, ossia che un adulto abbia in maniera corrispondente alla sua età anche una fede adulta. Dagli incontri svolti appare che neppure chi pratica assiduamente è esente dalla possibilità di trovarsi in una situazione di “infantilismo religioso”, ovvero di considerare la fede come un insieme di sicurezze, inscalfibile, senza domande e senza ricerca... Il credente adulto nella fede, invece, riesce a portare l’attenzione sul proprio cammino di fede, non chiudendosi in un atteggiamento intimistico, ma aprendo il cuore alla realtà concreta del proprio rapporto col Signore, entrando in dialogo e lasciandosi interpellare dalle relazioni di ogni giorno (in particolare, con chi si dice non credente)...

   Cristiani adulti in una chiesa adulta (da Famiglia Cristiana)


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"Corruzione, una bestemmia" di Enzo Bianchi


Oggi ci appare sempre più difficile trovare una persona “che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino”, una persona che “anche se giura a suo danno, non cambia; presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l’innocente” (Sal 15, 2-15). E ci sembra un triste segnale del degrado dei nostri tempi. Ma proprio il salmo citato ci ricorda come il problema etico della corruzione fosse ben presente già 3000 anni fa. Del resto, sempre il Salterio, ripreso anche da san Paolo, ci ricorda che vi sono situazioni e stagioni in cui “non c’è nessun giusto, nemmeno uno, non c’è sapiente, non c’è chi cerchi Dio! Tutti hanno traviato e si son pervertiti; non c’è chi compia il bene, non ce n’è neppure uno” (Sal 14,1-3; Rm 3, 10-12).
Dobbiamo allora rassegnarci alla corruzione dilagante, anche in un paese che continua a vantare solide radici cristiane? Credo che l’etica nei rapporti sociali sia uno degli ambiti maggiori in cui ai credenti è chiesto da far emergere, nella semplicità della condotta quotidiana, la “differenza cristiana”, quel “tra voi non è così” (Mc 10,43) lasciato da Gesù ai discepoli come regola di condotta proprio nei confronti dell’esercizio del potere. Purtroppo la corruzione nel nostro paese riguarda anche persone che si dicono cristiane, che fanno uso delle parole della fede ma poi contraddicono in modo scandaloso quello che confessano con il loro stile di vita, con la logica del potere che abbisogna di denaro per vivere nel lusso, nell’ostentazione, nell’arroganza, nella sfrontatezza sessuale.
Se riflettiamo bene, il termine stesso di “corruzione” ci rimanda infatti al deteriorarsi del corpo, alla corruzione della morte. Ora, lo stesso avviene sul piano della vita interiore e spirituale: la corruzione mina la nostra “integrità” – anche in questo caso il concetto si estende dalla dimensione fisica a quella morale – ci smembra, ci rende irriconoscibili come esseri umani degni di tal nome. I cristiani si ricordino che se assumono lo stile di vita della corruzione, fanno bestemmiare il nome del loro Dio tra i non cristiani.
ENZO BIANCHI

pubblicato su "Famiglia Cristiana"- 17 giugno 2012


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"Il Vaticano, il Vangelo e Machiavelli" di mons. Luigi Bettazzi - "La Chiesa e il Concilio" intervista a p.Bartolomeo Sorge


Il Vaticano, il Vangelo e Machiavelli di mons. Luigi Bettazzi


Quanto sta avvenendo in Vaticano in queste settimane e mesi ha sconcertato il mondo. Ed ha sconcertato soprattutto i cattolici.
Se qualcuno, dal di fuori, può guardare con soddisfazione il rivelarsi di lotte meschine entro le mura del potere vaticano, i cattolici – ma non soltanto loro – osservano invece con sgomento il manifestarsi di faide all’ultimo coltello, proprio laddove si predica e, soprattutto, si dovrebbe testimoniare la pace, come frutto dell’amore. Ovvero la sostanza del messaggio evangelico di Gesù.
Certo la Chiesa è fatta di uomini – anzi di persone umane, ma in Vaticano quasi esclusivamente di uomini al maschile – ed è quindi inevitabile che vi siano debolezze umane, come ce ne sono sempre state, anche più gravi di quelle di questo periodo.
Colpisce però che al giorno d’oggi, proprio a cinquant’anni di distanza dall’inizio del Concilio Vaticano II che voleva rinnovare la Chiesa, i mezzi di comunicazione abbiano potuto divulgare in tutto il mondo queste miserie del vertice istituzionale della Chiesa cattolica.
È vero che chi ha organizzato tutto questo pasticcio – al di là del povero maggiordomo che sicuramente sarà stato indotto a questo compito malvagio “per il bene della Chiesa” – l’avrà fatto forse pensando davvero al bene della Chiesa. O per lo meno a quello che lui pensava come bene della Chiesa. Ma era Niccolò Machiavelli, non il Vangelo, a tranquillizzare che «il fine giustifica i mezzi»!
E il mio pensiero corre a quanti, soprattutto a cominciare dai giovani, scandalizzati di questi comportamenti, ne riceveranno una sollecitazione, se non a opporsi alla Chiesa, almeno a lasciarla o a disinteressarsene. Non è proprio questa la “nuova evangelizzazione” da proporre!
Eppure, dal momento che Dio dal male è capace di ricavare anche il bene, credo che la Chiesa, dall’intera vicenda, peraltro ancora in corso, possa ottenere una sollecitazione a dismettere le sue aspirazioni e i suoi programmi di potenza e di ricchezza per ritrovare sempre più l’ispirazione evangelica della semplicità, della povertà, della coerenza.
Penso e prego per papa Benedetto, che aveva intrapreso un’opera di purificazione della Chiesa, incoraggiando trasparenza e severità nell’ambito della questione della pedofilia, ed ora si trova proprio in casa queste lordure (cui aveva già accennato in quella famosa Via Crucis prima di essere eletto al soglio pontificio, nel Venerdì santo della Quaresima del 2005). Preghiamo per lui e per la Chiesa, perché sappiano trarre da questa vicenda così triste l’ispirazione e la forza per una purificazione decisa e trasparente, che sia di conforto per quanti vorrebbero un mondo più giusto ed esemplare.
* Vescovo emerito di Ivrea (To); già presidente di Pax Christi

La Chiesa e il Concilio Rivalutiamo veramente i laici…
Abbiamo bisogno di una fede adulta! intervista a p.Bartolomeo Sorge

… Siamo in ritardo sulla riforma interna, perchè non abbiamo avuto il coraggio di applicare quello che il Concilio indicava, bisogna quindi riprendere con più lena il lavoro di rinnovamento interno della Chiesa … manca lo spirito collegiale, anche nel rapporto tra gerarchia e laici, riconoscendo ai laici la dignità, la maturità, la vocazione e la missione propria dei laici, che ricevono non dal parroco, dai Vescovi o dal Papa, ma direttamente da Cristo …
Bisogna avere il coraggio di muoverci!
   video

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"Il Papa è triste" di Aldo Maria Valli 



Fuga di notizie e documenti trafugati in Vaticano: affranto e silenzio o schiettezza evangelica? "Il Papa è triste"  di Aldo Maria Valli 

Il Papa è triste. Il Papa è affranto. Il Papa piange. Solerti comunicatori vaticani fanno a gara nel farci sapere quanto sta male il Papa a causa delle fughe di notizie dal suo appartamento. Possiamo capirlo. Ma non una parola sul contenuto dei documenti trafugati. Leggere la posta degli altri non sta bene, d’accordo. E spifferarla ai giornali sta ancora meno bene, d’accordissimo. Ma vogliamo dire qualcosa anche a proposito del contenuto dei documenti usciti dai sacri palazzi?
Possibile che, di fronte all’evidenza delle carte, nessuno provi un po’ di vergogna?
I fatti dicono che sul tavolo del papa arriva di tutto, e che in Vaticano uno degli sport più praticati è l’affarismo. Tutto questo deve passare sotto silenzio? E poi vogliamo parlare del linguaggio usato da questi curiali? Diciamolo francamente: è insopportabile e fa venire la nausea. Tutto il contrario della schiettezza evangelica. .
Nessuno ha smentito quanto rivelato dal libro di Nuzzi. Questo è il punto. E se nessuno ha smentito vuol dire che quei testi sono veri. Vuol dire che l’appartamento papale è davvero il terminale di intrighi, ripicche, complotti, furbate più o meno riuscite. Vuol dire che il cuore della Chiesa è gravato da queste miserie, da queste meschinità.
Anche a noi spiace per il Papa. Ma il dispiacere per lui non deve indurci a nascondere la verità, anzi. Qui c’è una macchina curiale che non funziona, che produce per lo più sporcizia, che ingombra il tavolo del papa, del successore di Pietro, di cartacce che andrebbero gettate direttamente nel cestino e nemmeno degnate di uno sguardo. Lo schema di potere che ne emerge è fatto di raccomandazioni, di untuose richieste, di giochi e giochini tutti fondati sull’opportunità, se non sull’opportunismo, e non sulla verità...

   "Il Papa è triste" di Aldo Maria Valli 


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Fede, ateismo e irreligiosità in Italia - GENTILI SENZA CORTILE - "ATEI FORTI" E "ATEI DEBOLI" NELLA SICILIA CENTRALE



Gentili senza cortile: è una nuova ricerca a cura del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni) sul tema ateismo e irreligiosità in Italia. La ricerca è stata diretta e condotta da Massimo Introvigne e da Pierluigi Zoccatelli, vicedirettore del centro, e fa parte di uno studio sulla fede in Italia di cui sono già stati pubblicati tre volumi contenenti i dati di altrettante ricerche. L'indagine Gentili senza cortile, effettuata nel territorio della Sicilia centrale, viene presentata all'Istituto Salesiano di Gela dai due autori e da monsignor Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina.

   Introvigne: anche la minoranza "buona" dei credenti è in pericolo

Monsignor Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina, presenta il libro di Massimo Introvigne e Pierluigi Zoccatelli GENTILI SENZA CORTILE - "ATEI FORTI" E "ATEI DEBOLI" NELLA SICILIA CENTRALE

   il testo integrale della prefazione di monsignor Michele Pennisi

Quanto sono veritieri i dati sulla religiosità in Italia? Che valore dare alle dichiarazioni di molti italiani che ancor oggi continuano a definirsi cattolici? Perché tante persone sembrano di fatto indifferenti nei confronti della religione anche se non hanno il coraggio di definirsi atei o agnostici?
Ecco alcuni interrogativi su cui ruota il dibattito pubblico sulle sorti della religione nella società avanzata, che appassiona sia gli studiosi dei fenomeni religiosi sia gli uomini di chiesa. Perché al di là delle apparenze, oltre la superficie, si coglie in ampie quote di popolazione una distanza tra le intenzioni e il vissuto religioso che pone non pochi problemi di interpretazione.
Proprio questo tema è al centro della recente e interessante indagine che Massimo Introvigne e Pierluigi Zoccatelli (che dirigono il Centro Studi sulle Nuove Religioni di Torino) hanno condotto in un’area del Sud, che si presenta come un caso studio emblematico di ciò che accade non solo in quella regione ma in tutto il Paese.

   Chiesa, la sfida degli atei deboli


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 BENEDETTO XVI
 





 
    Angelus/Regina Cæli - 17 giugno 2012

      Udienza - 20 giugno 2012, La benedizione divina per il disegno di Dio Padre (Ef 1, 3-14)

    DiscorsoAi partecipanti all'Assemblea della Riunione delle Opere per l'Aiuto alle Chiese Orientali (ROACO) (21 giugno 2012)

    DiscorsoAi Partecipanti all'Assemblea Nazionale della Confederazione Nazionale Coldiretti (22 giugno 2012)



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«L’ultimo Anno della fede fu tenuto nel 1968 per ricordare il martirio di Pietro. Oggi siamo in un’epoca di "crisi di fede" e il Papa ha voluto che celebrassimo questo speciale anno di preghiera e d’impegno per trovare un rimedio alla stessa crisi. Il momento è critico ma non deve mancare la fiducia che Dio darà alla sua Chiesa tutti gli aiuti per superare questa difficoltà»: lo ha detto oggi in Vaticano mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, durante la presentazione alla stampa dell’Anno della fede, che si aprirà ufficialmente giovedì 11 ottobre 2012 in piazza San Pietro e si chiuderà il 24 novembre dell'anno successivo.

  AVVENIREAnno della Fede, risposta alla povertà spirituale di oggi

​Durante la veglia pasquale dello scorso mese di aprile, Benedetto XVI ebbe a dire: «Il buio veramente minaccioso per l’uomo è il fatto che egli non vede dove vada il mondo e da dove venga. Dove vada la nostra stessa vita. Che cosa sia il bene e che cosa sia il male. Il buio su Dio e il buio sui valori è la vera minaccia per la nostra esistenza e per il mondo in generale». Il pontificato di questo Papa è interamente rivolto al lavoro per ridare energie e vita alle radici dell’uomo e della Chiesa. Non si occupa di questioni secondarie, pure importanti, ma è tutto concentrato sulla fede come esperienza vitale per l’uomo. All’opposto delle correnti maggioritarie della cultura contemporanea, che vedono nella fede un evento interessante al massimo per l’individuo, per il Papa la fede riguarda il futuro stesso dell’uomo e dell’umanità intera. Ecco perché ha indetto l’Anno della fede.

  Massimo CamisascaTestimoni alla prova

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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm