"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°26 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 30 giugno al 6 luglio 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 13  luglio 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Preghiera dei fedeli e la Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo saranno sospese e riprenderanno in Ottobre
     L'Omelia viene aggiornata appena disponibile (di norma il lunedì)


Il 2 febbraio 2010

 é nato il Blog di Tempo Perso

PIETRE VIVE

che viene aggiornato quotidianamente
 e mette così a disposizione in modo facile e veloce
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NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








I NOSTRI TEMPI



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IL MINISTRO AUMENTA LA SPESA MILITARE - APPELLO "LAVORO NON BOMBE" AL PARLAMENTO


Crescono le adesioni all’appello contro il DDL Di Paola
Il Parlamento sta discutendo DDL di revisione dello strumento militare presentato dal ministro Di Paola. Pensiamoci bene! Leggi l'Appello con le adesioni aggiornate

Appello al Parlamento
Pensiamoci bene!

Il Parlamento sta discutendo il disegno di legge delega di revisione dello strumento militare presentato dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola che:
1. aumenta la spesa pubblica;
2. aumenta la spesa per gli armamenti;
3. impegna non meno di 230 miliardi per i prossimi 12 anni a sostegno di un enorme apparato militare;
4. autorizza il Ministero della Difesa a vendere armi italiane nel mondo;
5. taglia il personale e vende le caserme per comperare nuove armi;
6. stabilisce che in caso di calamità naturali gli interventi di soccorso dell’esercito dovranno essere pagati da chi li richiede;
7. trasforma le FFAA in uno strumento da guerre ad alta intensità.
Mentre s’impongono agli italiani tanti sacrifici, mentre si taglia la spesa pubblica e la spesa sociale, noi sottoscritti chiediamo al Parlamento di non approvare questa legge delega e di avviare una seria riforma dello strumento militare rendendolo compatibile con le possibilità economiche del Paese e coerente con una nuova idea di sicurezza e una nuova visione del ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.

  Pensiamoci bene!

Il ministro – ammiraglio Giampaolo Di Paola non si smentisce e, come ovvio per un titolare della Difesa che viene direttamente dalle gerarchie militari, esalta ad ogni occasione il ruolo delle Forze armate come strumento unico e indispensabile di sicurezza interna ed esterna e come testimonianza della grandezza e del prestigio di un paese. Sdegnato dalle polemiche intorno alla parata del 2 giugno, pochi giorni dopo, ha affermato sugli schermi televisivi, come riportato dai quotidiani: “Le Forze armate hanno bisogno di avere delle capacità operative importanti. Siamo un grande Paese e per poter lavorare con altri grandi Paesi e per lavorare con loro c’è bisogno di investire...

  Rigettare il DDL Difesa: l’appello delle associazioni

Firma e diffondi la campagna "Lavoro non bombe" promossa dalla Tavola della pace. Per ritrovare un po’ di pace, per uscire dalla crisi insieme, più liberi ed eguali.
APPELLO
LAVORO NON BOMBE
Quello che vogliamo è il lavoro, non le bombe. Il lavoro ci da la vita, le bombe ce la tolgono. Il lavoro crea sicurezza, le bombe la distruggono. Vogliamo che i nostri soldi siano spesi per creare dignità e lavoro, non per comprare altre bombe. Senza lavoro non c’è pace né giustizia. Milioni di persone in Italia non hanno un lavoro dignitoso. Milioni di persone nel mondo vivono nella miseria sotto l’incubo delle bombe. Bisogna cambiare strada. Tagliare le spese militari per liberare risorse, investire sui giovani, sul lavoro e lo stato sociale. Questo chiediamo alla politica e alle istituzioni. Per ritrovare un po’ di pace, per uscire dalla crisi insieme, più liberi ed eguali.

  PER FIRMARE L'APPELLO CLICCA QUI!


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Ottava edizione della manifestazione "Diversitalavoro" che favorisce l'inserimento nel mondo del lavoro di disabili, stranieri o iscritti alle categorie protette


Lavoro e diversità uguale Diversitalavoro
Ottava edizione della manifestazione che favorisce l'inserimento nel mondo del lavoro di disabili, stranieri o iscritti alle categorie protette

  • Diversità e lavoro uguale Diversitalavoro
  • Faccia a faccia per trovare lavoro
  • Diversità è anche business
  • Un'opportunità in più, non una in meno

Annunci di lavoro 365 giorni all'anno con Diversitalavoro
Sul portale Diversitalavoro, le aziende partner pubblicano annunci di lavoro e ricevono le candidature durante tutto l'anno. 
Se non si ha la possibilità di partecipare ai career forum Diversitalavoro, c'è quindi l'opportunità di registrarsi, caricare il proprio cv ed entrare in contatto con le aziende.
Anche il portale degli annunci è dedicato a persone con disabilità e a persone di origine straniera, alle persone transgender oltre che agli appartenenti alle categorie protette.

  Per consultare le offerte di lavoro occorre visitare la sezione "Annunci di Lavoro"



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Tanti giochi per tutti, anche per i bambini con disabilità per potersi divertire insieme agli amichetti, senza barriere. 

   CULTURAECULTURE:  Milano: un'area gioco per i bambini con disabilità

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Premio Archivio Disarmo Colombe d’Oro per la pace 2012 a Mons. Ignatius Kaigama, Arcivescovo di Jos in Nigeria


Premio Archivio Disarmo Colombe d’Oro per la pace 2012

Il Premio giornalistico Colombe d'oro per la pace vuole essere di stimolo a tutti gli operatori dell'informazione a farsi portatori degli ideali di pace e di convivenza tra i popoli, le nazioni e gli stati. Istituito nel 1986 - anno internazionale della pace. 
La giuria, composta da Fabrizio Battistelli, Giorgio Bertinelli, Miriam Mafai, Andrea Riccardi, Tana De Zulueta e presieduta dal premio Nobel Rita Levi-Montalcini, assegna annualmente delle Colombe d’oro a giornalisti operanti nell'ambito dei quotidiani, dei periodici e delle radio-televisioni, nonché a una personalità distintasi in campo internazionale.

Il prestigioso riconoscimento quest'anno è stato attribuito aMons. Ignatius Ayau Kaigama  per il coraggio e l’impegno con cui promuove ogni giorno i valori della comprensione, della riconciliazione e della pacifica convivenza nel grande paese africano dilaniato dal conflitto etnico e religioso. Per la sezione giornalisti le Colombe d’Oro sono state assegnate aFrancesca Caferri de La Repubblica, che da oltre dieci anni segue le maggiori crisi umanitarie del mondo arabo e musulmano con particolare attenzione al genere femminile, a Giovanni Porzio, storico inviato di Panorama autore di servizi e reportage dai fronti di guerra più caldi e a Giovanni Tizian, della Gazzetta di Modena, che con tenacia denuncia il radicamento della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale dell’Italia settentrionale.

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“Sempre più persone parlano di dialogo ma i giornalisti non lo raccontano, come se preferissero le bombe”: a parlare con la MISNA è monsignor Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale della Nigeria, a Roma per ricevere il premio Colombe d’oro per la pace.
L’arcivescovo, si legge nella motivazione diffusa dagli organizzatori di Archivio Disarmo, è “uomo di dialogo che non si limita a condannare le violenze ma si adopera attivamente per interrompere la spirale d’odio”. Un lavoro cruciale in Nigeria, dove gli attentati del gruppo islamico Boko Haram contro caserme di polizia, chiese o mercati dominano ormai da mesi i notiziari e le pagine dei quotidiani nazionali.

  UN PREMIO PER MONSIGNOR KAIGAMA, VESCOVO DI PACE

Discorso del Rev.Ignatius A. Kaigama, vescovo cattolico di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, in occasione del premio Colombe d’oro per la Pace 

  "La pace è possibile: la mia esperienza di costruzione della pace nel Nord della Nigeria"

Il coraggio e l’impegno per promuovere ogni giorno il dialogo tra cristiani e musulmani nel grande Paese africano dilaniato dalle violenze interreligiose. Con questa motivazione mons. Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos in Nigeria e presidente della Conferenza episcopale nigeriana, è stato insignito del Premio Archivio Disarmo – Colombe d’oro per la pace 2012. Alla premiazione tenutasi ieri sera a Roma era presente per noi (n.d.r. Radio Vaticana) Marco Guerra che lo ha intervistato

  Dialogo cristiani-musulmani: al vescovo nigeriano Kaigama il Premio Archivio Disarmo


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"Le stragi di cristiani in Nigeria sono inaccettabili. Il rischio e' che si voglia trasformare il paese africano in un nuovo libano". Lo dice il ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, che ha incontrato l'arcivescovo di Jos. monsignor Ignatius Ayau Kaigama

   Nigeria, Riccardi: basta stragi di Cristiani (video)

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BELLE NOTIZIE
L'angelo invisibile di Milano che aiuta chi è rimasto indietro.Salda i debiti e paga gli affitti.
Perché tutto questo? «L'ho spiegato ai miei figli. Chi ha deve aiutare chi non ha. Il valore dei nostri gesti è direttamente proporzionale a quello di cui ci priviamo per aiutare gli altri. Credo abbia più peso il gesto di un pensionato che rinuncia a venti euro che non quelli come me, che non devono rinunciare a nulla. Nemmeno al superfluo»

    L'angelo invisibile di Milano che aiuta chi è rimasto indietro


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Notizie dal mondo


Avrebbero dovuto salvarci, essere la cura contro la crisi. Ma la metastasi ha preso anche loro, iPaesi emergenti. Almeno secondo il Fondo Monetario Internazionale. Lo scenario dell’economia mondiale “sta peggiorando”, ha detto in un convegno a Tokyo il  suo direttore, Cristine Lagarde, e il fenomeno non interessa solo l’Europa, ma anche gli Usa fino “ai mercati emergenti, come Brasile, Cina e India, che stanno rallentando” in modo più o meno marcato.

   Gabriele Battaglia:  Cina c'è aria di crisi

L’ex dittatore argentino Jorge Videla è stato condannato a 50 anni di carcere per aver rubato i neonati dei desaparecidos imprigionati illegalmente durante la repressione paramilitare della guerriglia portata avanti dagli aguzzini della dittatura. Il Tribunal Oral Federal 6 (TOF6) ha dato per provata l’esistenza di una “pratica sistematica” di appropriazione indebita dei figli delle sequestrate che al momento della cattura erano in stato di gravidanza

   Stella Spinelli:  Argentina, Videla condannato a 50 anni per aver rapito i neonati delle desaparecidas

Un medico che lavora nell’area nord-orientale del paese spiega che non si sa come affrontare questa sindrome che colpisce i bambini, che si manifesta con un ciondolamento del capo e che porta rapidamente alla morte. Oltre mille le vittime. 

   Franco Moretti:  Uganda, si espande la malattia senza nome

Pochi minuti dopo la nomina del neo presidente della repubblica Pena Nieto per le strade di Città del Messico alcuni cortei formati da studenti aderenti al movimento #YoSoy132, hanno sfilato gridando il loro dissenso. “Pena Nieto il popolo non ti vuole” hanno urlato gli universitari a squarciagola denunciando brogli elettorali.

   Alessandro Grandi:  Messico, l'ombra narcos sul neopresidente

La polizia dell’Irlanda del Nord (Psni) ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sul tragico episodio della ‘domenica di sangue’ (Bloody Sunday), il massacro di 14 persone per mano di soldati britannici a Derry nel 1972.

   Luca Galassi:  Irlanda del Nord,  la ferita riaperta

Mozambico / Gli interessi stranieri per i giacimenti di carbone e per le terre coltivabili
Maputo, in questi anni, ha ricevuto decine di miliardi di euro in finanziamenti e aiuti. Ma non si sa dove siano finiti, se si guarda lo stato della sanità, della scuola, delle infrastrutture. O meglio, sono finiti nelle tasche dei potenti del Frelimo, partito onnivoro al potere. Non è un caso che l’uomo più ricco del paese sia proprio il presidente Guebuza. 

   Giacomo Palagi:  Un paese in (s)vendita

Almeno 20 persone uccise e oltre 60 ferite in due attentati in altrettante chiese nella città di Garissa, a 140 km dal confine con la Somalia. Nessuna organizzazione ha rivendicato l’operato. Ma il dito è puntato contro gli islamisti somali di Al-Shabaab. 

   Franco Moretti:  Kenya, eserciti e granate impazziti

C’è voluta una settimana, ma alla fine i risultati del secondo turno delle presidenziali egiziane sono arrivati, consacrando vincitore Mohamed Morsy del Partito Libertà e Giustizia, espressione politica del movimento dei Fratelli Musulmani

   Marco Zebino:  Egitto: vincono i Fratelli Musulmani e i Cristiani incrociano le dita


FEDE E
SPIRITUALITA'




"Il coraggio di sperare oggi"

HOREB n. 61 - 1/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale: è possibile sperare? 

Questo navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze, che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli, credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è speranza”, egli  sente il bisogno di oltrepassare lo scacco dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso. 

Sperare si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la morte non sia inghiottita nella vittoria. 

Giovanni Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati  quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione. 
La speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in libertà e di scegliere ogni  giorno la via della vita. Essa consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo, che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta. Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà. 
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..."  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)

   Ricerche nel Web - Una speranza "crocifissa", ma non sconfitta (pdf)




E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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INCONTRI PER L’ESTATE 2012
LECTIO DIVINA 17-22 LUGLIO
LETTURA DEI LIBRI DI SAMUELE con p. Pino Stancari sj



FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO 

   Locandina (pdf)


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SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ 6-11 AGOSTO 2012
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE
A 50 anni dal Concilio Vaticano II



 FRATERNITÀ  CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO


   il programma della settimana di spiritualità (pdf)


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"Una via per sottrarsi all'ansia della crisi" di Silvano Fausti


La crisi economica ci interroga sul nostro futuro ed acuisce l’inquietudine per il domani. La nostra risposta tipica, scrive p. Silvano Fausti, biblista e gesuita, è «l’ansia dell’accumulo e l’affanno», non occupazione ma pre-occupazione, «dove esauriamo tutte le nostre energie senza occuparci». La risposta del Vangelo è un’altra: non divisione di sé nell'inquietudine ma condivisione di quel si ha con gli altri. Non molto distante dal principio che governa tante iniziative della Rete.

Nella nostra epoca comprendiamo abbastanza bene che cosa è l’affanno – un sinonimo attuale potrebbe essere “stress” – con tutto ciò che comporta, con gli ansiolitici e i sedativi, il lavoro affannoso come droga. L’uomo ha bisogno di vita, perché ha paura di morire, allora pensa di garantirsela accumulando i beni. Perché si accumula? La radice dell’accumulo è l’ansia, l’affanno, la paura che venga meno la vita.

   Una via per sottrarsi all’ansia della crisi

Il testo è la sintesi redazionale della lectio divina tenuta nella Chiesa di San Fedele in Milano nel corso di vari anni. L’audio originale può essere ascoltato qui.


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FANCIULLA IO TI DICO, ALZATI! - Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM
 

FANCIULLA IO TI DICO, ALZATI! Commento al Vangelo Mc 5,21-43 di p. Alberto Maggi OSM

"Nella narrazione della risurrezione della figlia del capo della sinagoga e della guarigione della donna affetta da flusso di sangue, l’evangelista intende rappresentare la situazione del popolo di Israele. Il popolo, che è sottomesso alla legge, è morto e il popolo che è escluso dalla legge vive una situazione di impurità, rappresentato dalla donna con il flusso di sangue.
Ciò che unisce i due episodi è:
- la cifra ‘dodici’, indicata come anni di malattia per la donna e come età per la figlia del capo della sinagoga. Il numero ‘dodici’, lo sappiamo, è il numero che rappresenta le dodici tribù di Israele, quindi indica tutto il popolo di Israele.
- E l’altro termine è il termine ‘figlia’ (qug£thr), adoperato da Gesù per la donna che viene guarita, e per indicare la figlia del capo della sinagoga.
In entrambe le situazioni si guarisce, si recupera la vita attraverso una trasgressione. Gesù tocca, prende la mano della bambina, del cadavere – ed era proibito nel Libro del Levitico toccare un cadavere – e la bimba ritorna in vita, mentre nel brano, che adesso vediamo di comprendere e di esaminare, è la stessa donna che compie questa trasgressione.
Scrive l’evangelista che questa “donna”, anonima – significa che è un personaggio rappresentativo nel quale ogni lettore si può immedesimare – “aveva perdite di sangue”. Il sangue è la vita, e perdere sangue significa perdere la vita. Una donna in queste condizioni, secondo il Libro del Levitico, è una donna in perenne condizione di impurità. Se non è sposata non trova nessuno che la sposa, se è sposata non può avere rapporto con il marito, quindi è destinata alla sterilità, anzi il marito la può addirittura ripudiare. Quindi una donna che non ha nessuna speranza; è impura, non può entrare nel tempio, non può celebrare la Pasqua, è equiparata a un lebbroso.
Allora, per la donna non ci sono speranze; se continua ad osservare la legge va incontro alla morte, ma lei, che ha sentito senz'altro la parola di Gesù, il messaggio di Gesù, il Gesù che ha purificato il lebbroso, il Gesù che non guarda i meriti delle persone, ma i loro bisogni, ci prova. Ci prova di nascosto perché una donna che, nelle sue condizioni, pubblicamente e volontariamente, toccava un uomo, veniva messa a morte, perché lo rendeva impuro. ..."

     FANCIULLA IO TI DICO, ALZATI! di p. Alberto Maggi OSM


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  Sacro cuore di Gesù (video)

  San Tommaso apostolo (video)

  Signore io credo...


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Ricordando Alexander Langer - "UN BICCHIERE DI CRISTALLO TRA CORRAZZATE DI PIOMBO"


Non esiteremo mai a seguire l'esempio della tua vita, "invidiabilmente ricca di viaggi, di incontri, di conoscenze, di imprese, di lingue parlate e ascoltate, di amore"...

Carissimo Alexander, 
anche quest'anno il calendario, inesorabilmente, torna a fermarsi su quel terribile 3 luglio, il giorno in cui tutto si fermò, il giorno del tuo più crudele dei commiati, lasciandoci in un vuoto immenso e un oceano di dubbi e domande.
La stella polare della tua esistenza è stata la purezza e la profondità dell'animo umano che va oltre ogni barriera, ogni egoismo, amando rivolgendo lo sguardo soltanto verso lo scrigno custodito nel cuore dell'uomo. Cresciuto in una regione di frontiera, hai visto nella conoscenza reciproca, nell'incontro fecondo, una ricchezza da costruire quotidianamente. E, cercando di farti comprendere da tutti, ti sei abbandonato all'ascolto del cuore, dell'animo, della sensibilità di chi avevi di fronte. Hai precorso i tempi, hai attraversato sentieri e strade con la lungimiranza e la visione di chi sapeva guardare oltre ogni orizzonte. Viaggiatore inquieto, hai donato tutto te stesso all'umanità sofferente e oppressa, caricandoti i pesi e i dolori che hai incontrato con un amore immenso

     Alexander Langer, il tuo viso serio e gentile ci accompagna ancora

Nell’agosto del 1995, un mese dopo la partita di Alex, appare su «Rocca» il testo del suo intervento al Convegno di Assisi 1994; partendo dal recupero della semplicità francescana Alex stende lo sguardo su questo mondo malato e cerca di dare concretezza all’insegnamento del santo di Assisi. Il suo pensiero e riassumibile nel motto «lentius, profondius, soavvius», che oggi è diventato lo slogan di coloro che ricordano Alex con affetto.

     Alex Langer

Per tutta la sua vita Alexander Langer non ha fatto altro che saltare muri, attraversare confini culturali, nazionali, etnici, religiosi. 
"Saltare i muri. Il viaggio di Alex Langer" è una serie di quattro puntate che prova a ricostruire, raccontare, ricordare momenti della sua intensa biografia. Lo facciamo con l'aiuto di intellettuali, scrittori, attivisti, politici che gli sono stati vicino e hanno condiviso molte delle sue battaglie. 
PASSIONI Rai radio3
1a puntata
     Violare i confini (audio)
2a puntata
     Radicalità  (audio)
3a puntata
     Lentius, profundius, suavius (audio)
4a puntata
     Vivere come 6 miliardi di persone  (audio)


Guarda anche il nostro precedente post:

     Alexander Langer "l’uomo dei ponti"


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"Lascia perdere chi ti porta a mala strada" speciale su Rai1 per ricordare don Pino Puglisi


“LASCIA PERDERE CHI TI PORTA A MALA STRADA” Speciale di Rai Vaticano dedicato a don Pino Puglisi trasmesso su RAI UNO martedì 3 luglio ore 23,10

”Con i fatti e con il martirio don Pino Puglisi ha fatto della sua esistenza un capolavoro di fede e di dignità umana, un monumento alla libertà”. Dopo l’annuncio dato dal Vaticano della prossima beatificazione del sacerdote siciliano padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia a Palermo il 15 settembre 1993, per la prima volta il Postulatore della Causa di Beatificazione, monsignor Vincenzo Bertolone, Arcivescovo di Catanzaro, spiega i motivi per cui la Santa Sede ha deciso di riconoscere don Pino Puglisi “martire”, e lo fa in una intervista esclusiva concessa alla Rai nel corso di uno speciale che Rai Uno ha mandato in onda martedì 3 luglio, alle 23,10.
Un vero e proprio docu-film sulla vita del sacerdote ucciso il giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, firmato da Pino Nano (responsabile dell’Agenzia Nazionale della TGR) e da Filippo Di Giacomo (teologo e autore storico di Rai Vaticano). “Padre Puglisi – dice mons. Bertolone in questa intervista alla Rai – ha pagato con la vita il desiderio di proclamare l’incompatibilità assoluta tra mafia e Vangelo, e tutto ciò lui lo ha fatto da antieroe. Lo scrittore russo Pavel Evdokimov ha scritto che per la prassi marxista un santo è un uomo inutile. Per la Chiesa è invece questa inutilità, questa umile e totale disponibilità verso il Trascendente, verso Dio, a fare di un suo figlio una memoria vivente da imitare. Puglisi beato non sarà solo motivo di devozione, ma un punto di riferimento alto, uno stimolo, un esempio, un segno di grande valore per tutti, ma in primis per i sacerdoti”.
Lo speciale di Rai Vaticano, della durata di un’ora, ha come titolo una delle frasi che don Pino Puglisi più amava ripetere ai suoi ragazzi del quartiere Brancaccio, in cui venne ucciso: ”…Lascia perdere chi ti porta a mala strada…”. In esclusiva assoluta per Rai Vaticano, il programma di Marco Simeon propone anche una lunga intervista a Salvatore Grigoli, l’uomo che ha confessato di avere ucciso il sacerdote di Brancaccio per conto di Cosa Nostra, diventato oggi ’storico’ pentito di mafia, e che in questa particolare occasione ricostruisce in video e in presa diretta i dettagli di quella tragica sera del 15 settembre 1993 a Brancaccio. Lo speciale di Pino Nano e Filippo Di Giacomo parte proprio dalla cronaca di quel delitto per poi ricostruire, attraverso documenti filmati e testimonianze inedite, la vita e la storia di questo straordinario testimone del nostro tempo. (Fonte: Rai Vaticano)

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Don Pino Puglisi è una delle vittime della mafia e nel corso dei prossimi mesi verrà dichiarato dal Papa "martire". Salirà sugli altari come "beato", senza dover dimostrare alcun miracolo. Nella Chiesa Cattolica, dunque, verrà introdotta la nuova figura del "martire della legalità". Lo speciale, oltre a raccontare la vita di don Pino Puglisi, analizza con interviste, inserti di cronaca, questa nuova figura di italiano, al servizio del bene comune, con profonde motivazioni ideali. Tra le numerose interviste, quella esclusiva dell'assassino di don Puglisi, per l'occasione condotto a Roma dalla sua residenza protetta.

   Lascia perdere chi ti porta a mala strada (video)


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Padri, padroni e padrini Padre Pino Puglisi sarà proclamato beato e martire di Alessandro D'Avenia


Non è la morte, ma la causa della morte a fare il martire. Padre Pugli­si è stato ucciso il 15 settembre 1993, il giorno del suo compleanno, proprio per­ché i fratelli Graviano, capi mafiosi del quartiere Brancaccio, già complici dei Corleonesi negli attentati a Falcone e Bor­sellino, non tolleravano che Padre Pino facesse il prete: sottraeva consenso ai pa­drini della terra e lo indirizzava al Padre celeste. Palermo è una città in cui le pa­role purtroppo hanno spesso il massimo della loro estensione possibile: si pensi a parole come “famiglia”, “onore”, “padre”.
 Ogni parola importante, come ci ha in­segnato Dante, si estende dall’Inferno al Paradiso in un crescendo che va dall’or­rore del ribaltamento della parola stessa, al suo pieno compimento. Basti pensare alla parola ‘padre’, che nella Commedia troviamo nel dannato più dannato di tut­ti, per questo più in fondo di tutti: Ugoli­no, un padre che muore con i suoi figli, o meglio un padre che dà la morte ai suoi figli. Egli, causa della loro reclusione nel­la torre da parte del vescovo Ruggeri (al­tro padre che ha sovvertito il suo ruolo ed è condannato con Ugolino in un ban­chetto cannibalistico), invocato dai suoi figli che chiedono pane, tace: non ha pa­ne, né parole. I figli, sopraffatti dal dolo­re del padre, arriveranno a chiedergli di cibarsi dei loro corpi, dal momento che è lui ad avere donato la carne di cui sono fatti, quella carne gli ap­partiene. I figli vorrebbe­ro dare la vita al padre, invertendo l’ordine na­turale delle cose. Trage­dia della paternità è quella di Ugolino: un pa­dre che sovverte la sua paternità e finisce con il divorare – lasciando in­tatta l’ambiguità dell’ef­fettivo banchetto filiale – le carni dei suoi figli. È un padre che invece di dare la vita la toglie, è un pa­dre che invece di rende­re liberi, imprigiona; è un padre che invece di par­lare, tace; è un padre che invece di imbandire la tavola con il pane, banchetta con le carni dei figli. Non è un padre, ma un padrone carnefice, come i padrini. ...

   Padri, padroni e padrini di Alessandro D'Avenia



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  Don Pino Puglisi...


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JESUS, luglio 2012: "Caro Diogneto - 43" di Enzo Bianchi



JESUS, luglio 2012 Caro Diogneto - 43 Rubrica di ENZO BIANCHI 

Gli uomini da sempre sono alla ricerca di Dio, in tutte le culture e in tutti i tempi: lo cercano perché hanno sete di lui, lo bramano come risposta alla loro domanda di senso, ma nessun uomo ha mai visto Dio, neppure Mosè, neppure i profeti a cui Dio parlava come ad amici. Ora, Giovanni nel suo vangelo pone a sigillo del prologo una lapidaria affermazione: «Dio nessuno l’ha mai visto, ma il Figlio unigenito, che è rivolto verso il seno del Padre, ce ne ha fatto l’esegesi (exeghésato)» (Gv 1,18), ce ne ha dato il racconto, la narrazione, la spiegazione. Se nessuno ha mai visto Dio, chi vede Gesù e lo ascolta può conoscere Dio, può trovare in Gesù il racconto e la spiegazione di Dio: Gesù è l’ultimo e definitivo racconto di Dio, e chi vede lui, la sua vita, la forma del suo vivere, intravede il Padre. Come Gesù stesso ha detto a Filippo: «Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9), cioè chi contempla Gesù nella fede vede il Padre. In altre parole, l’esperienza di Dio si fa attraverso l’esperienza di Gesù Cristo, la conoscenza di Dio passa per la conoscenza di Gesù Cristo: chi desidera conoscere il cuore e il volto di Dio non può che rivolgersi al cuore e al volto di Gesù! 

     Caro Diogneto - 43


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"L'ESPERIENZA DEL NULLA" - LA PAZIENZA DELL’AMORE - OREUNDICI: IL QUADERNO DI LUGLIO-AGOSTO 2012 di Arturo Paoli - L'editoriale di Mario De Maio


IL QUADERNO DI LUGLIO-AGOSTO 2012
L'ESPERIENZA DEL NULLA

LA PAZIENZA DELL’AMORE
vivere è gestire le relazioni in modo amoroso
di Arturo Paoli

All’epilogo della mia lunga vita ripenso alla bontà del Padre che ha ordinato lungo questo cammino degli eventi che mi hanno aiutato. Due personaggi dominano la folla dei ricordi, uno sulla terra e il secondo nei cieli, Giorgio La Pira e Teresa d’Avila. I due coincidevano nell’avvicinare a me una visione simpatica della vita religiosa. Ero in un tempo di transizione fra l’adolescenza e la giovinezza e nonostante tante amicizie e tanti progetti di eventi che rallegrano la vita, entravo in pensieri profondi che mia madre definiva malinconia, ma per me erano pieni di luce. Proprio in questi giorni ho trovato in un autore una definizione che incoscientemente cercavo da molti anni.

     LA PAZIENZA DELL’AMORE di Arturo Paoli

Cari amici,
l’essere non conosce il suo valore finché non fronteggia il nulla: la possibilità di non esistere”, scrive Luigi Zoja nella prefazione a “La pazienza del nulla”, che riprende due capitoli di un vecchio libro che Arturo scrisse tanti anni fa, rievocando l’esperienza dell’incontro con il deserto, che lui fece entrando nel noviziato dei piccoli fratelli. Questo piccolo libro, che mi sono scoperto a leggere con l’entusiasmo con cui da giovane mi lasciavo trasportare dagli scritti di Arturo, ci aiuta a vivere questo momento di grande cambiamento. Stanno crollando le sicurezze sulle quali abbiamo costruito il nostro sistema di vita. Ci rendiamo conto di essere su un cammino di non-ritorno. E adesso? 

     L'EDITORIALE di Mario De Maio


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  Nessuno si può...
  Talità Kum...
  Vado dove...
  La giustizia indica...
  Le persone...


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UOMINI E PROFETI

Leggere la Bibbia


Il discorso sulla montagna. La casa sulla roccia
(Matteo 5-7)
con Paolo Ricca

domenica 1 luglio 2012


Alcune delle pagine più belle di tutti i Vangeli – forse di tutta la Bibbia – sono contenute in questi capitoli del Vangelo di Matteo in cui Gesù, salito su una piccola altura, cerca di insegnare alle folle e ai discepoli il senso di una vita spesa per gli altri, e la via – stretta e faticosa – per accedere alla felicità. Nelle sue parole – come accade sovente, contraddittorie e paradossali – Gesù insegna che occorre mostrare, da un lato, la fedeltà ai comandi del Signore; ma dall’altro occorre vivere nell’intimità, silenziosamente, le proprie scelte interiori e la propria preghiera. Solo così sarà possibile e avrà senso una obbedienza alla Legge che non sia vuota formalità ma prova di se stessi, della possibilità di vivere una vita orientata a fare il bene anche nei confronti del nemico. Prova troppo ardua per degli esseri umani? Prova impossibile? Ne ragioniamo con Paolo Ricca, teologo valdese.
Lo chiediamo al teologo valdese Paolo Ricca, che da molti anni accompagna il lavoro di Uomini e Profeti.



  Ascolta

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Fedi e Mondo


Dalla Polonia: fede e identità nazionale
con Emiliano Ranocchi
sabato 30 giugno 2012




Polonia solo cattolica? Questa è l’immagine che ne abbiamo guardando alle chiese piene, alla devozione popolare trasbordante, al ruolo politico avuto dalla chiesa cattolica nei movimenti popolari. Ma quando nasce la “cattolicità” della Polonia? E davvero anche oggi è così monolitica? Parlando con Emiliano Ranocchi, che insegna lingua e letteratura polacca all’Università di Udine, e che per lavoro soggiorna frequentemente il Polonia, ne esce un’immagine un po’ diversa. In primo luogo la “cattolicità” della Polonia ha una storia piuttosto recente: nasce dalla necessità di fondare un modello di identità nazionale e religiosa nel momento in cui lo stato viene smembrato e ripartito. Ma agli albori della modernità la Polonia aveva avuto un volto plurale, in cui protestantesimo, ortodossia, ebraismo si erano confrontati efficacemente con il cattolicesimo. Ne è stato un sintomo il poeta Jan Kochanowski, traduttore di un Salterio (1579) che non a caso oggi è riscoperto anche in funzione culturale e politica.

 


  Ascolta

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Il teologo risponde


Perché Gesù nei Vangeli parla di “cielo” o “cieli” per indicare il paradiso?

  Giuseppe PulcinelliIl cielo e il paradiso

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


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Oltre ad essere vicini alle vittime, occorre riaffermare e difendere decisamente la libertà religiosa e opporsi ad atti irresponsabili che alimentino l’odio fra le diverse religioni

 
Kenya, strage in due chiese, 17 morti. P. Lombardi: orrore e preoccupazione
(testo+audio)


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Chiesa di frontiera - Carovana della pace 2012: il grido della Terra


Chiesa di frontiera
Carovana della pace 2012: il grido della Terra
di P. Fernando Zolli

In uno scenario di crisi sistemica e finanziaria, che scoraggia buona parte della popolazione, crea ansietà, sfiducia nel futuro e che spesso paralizza interi settori della società, ecco la proposta della Carovana Missionaria della pace che convoca all’impegno e vuole seminare speranza. Un’iniziativa nata nel 2000, con il Giubileo degli oppressi, che nel 2012 propone una nuova edizione, segno della sua efficacia e della validità delle proposte che coinvolgono molti soggetti, associazioni e gruppi di impegno sociale, civile e religioso.
Questa edizione della Carovana è promossa da Missio Giovani, dalla commissione di Giustizia e Pace degli Istituti Missionari (Cimi), dalla Rete interdiocesana Nuovi Stili di Vita, da Missio Campania e con la collaborazione di altre realtà, come la Focsiv, Pax Christi, Aifo, Suam nazionale, Banca Etica, ecc., ed ha come obiettivo l’unione di quanti credono e sostengono un cambiamento e si mettono in cammino per visitare quelle realtà o gruppi che sono già all’opera, attraverso pratiche e iniziative che rendono visibile il cambiamento, promuovono il dialogo e stimolano all’impegno personale e comunitario nei vari ambiti della convivenza sociale, civile, politica e religiosa.
La carovana è uno strumento che si rivolge soprattutto ai giovani, che attraverso il loro dinamismo, la loro forza e il loro coraggio per un futuro sostenibile colgono l’opportunità di incontrare gente, intrecciare relazioni, leggere i segni a volte non percepibili, ma che, come piccoli semi, germogliano e alimentano la speranza e il coraggio di dissodare terreni aridi e spinosi, affrontare situazioni di disagio e di degrado e spingono per una convivenza di giustizia e pace sul proprio territorio, in sinergia con altri popoli del Sud del mondo. Ecco perché la Carovana del 2012 ha come parola d’ordine “iChange”.
Leggi tutto:  Carovana della pace 2012: il grido della Terra

Alex Zanotelli parla in sostegno della Carovana Missionaria Della Pace sul tema: il disastro ambientale

   video

Per maggiori dettagli e per l’iscrizione di gruppi e associazioni sono disponibili le schede da compilare: www.carovanadellapace.it. Sul sito si trovano anche i sussidi, il programma della settimana, degli eventi finali a Napoli, i nomi dei testimoni locali e di altri continenti che condivideranno la loro esperienza del cambiamento, reso possibile dalla forza e dall’organizzazione che viene dal basso; proposte operative per i nuovi stili di vita e l’opportunità di intervenire in un blog e su facebook.

Quando senti il desiderio di comunicare e uscire da te stesso, guardati intorno, mettiti in cammino con gli ultimi. Quando ti impegni per la giustizia, la pace e la riconciliazione… è allora che sei in carovana.


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L'ANNUNCIO GLOBALE DI UN DIO DELLA VITA CHE LIBERA Intervista a p.Alex Zanotelli (VIDEO)


L'ANNUNCIO GLOBALE DI UN DIO DELLA VITA CHE LIBERA Intervista a p.Alex Zanotelli (VIDEO)

...L'annuncio di Dio, il Dio della vita, appassionato della vita, ma non solo come vita spirituale ma anche come vita umana....

DENUNCIAMO UN SISTEMA DI MORTE BASATO SUI SOLDI E LE MERCI GESTITO DA POCHI CHE GOVERNANO
...viviamo in un mondo dove l'unica cosa che non conosce frontiere sono i soldi e le merci metre invece non possono circolare liberamente gli uomini...
SPESE MILITARI
...i pochi che hanno tutto "devono" spendere molto ...
L'ACQUA E' LA MADRE
Non si può privatizzare l'acqua, si tratta di un bene fondamentale intoccabile!
LA POLITICA
...

   video (prima e seconda parte)


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Il dissenso inizia con Gesù di Christian Albini



Non è il grido di rivolta dei puri che, spada in pugno, vogliono costruire una nuova chiesa. Il dissenso cristiano appartiene piuttosto allo spazio della "correzione fraterna"

Che spazio ha il dissenso nell'esperienza cristiana?
Una caratteristica della stagione ecclesiale in corso è l'emergere, a livello internazionale, di nuovi fronti del dissenso, un fenomeno che sembrava estinto, o comunque di atteggiamenti di critica e di tensione nei confronti di alcune posizioni attualmente prevalenti tra la gerarchia e di alcuni comportamenti.
Alcuni esempi: l'appello dei teologi tedeschi dello scorso anno, l'iniziativa dei preti austriaci, la Conference des baptsisés in Francia, il caso delle suore statunitensi... In Italia, abbiamo, tra gli altri, gli incontri de "Il Vangelo che abbiamo ricevuto", o le analisi contenuti nei testi di Giorgio Campanini e Saverio Xeres, di Vinicio Albanesi e altri... Non entro nel merito dei singoli casi; mi interessa piuttosto riflettere sul fenomeno nella sua globalità. Tenendo presente che la categoria del dissenso - e c'è chi parla piuttosto di "disagio", con buone ragioni - è una denominazione comoda da usare, ma può trarre in inganno, perché rinvia troppo facilmente alle dinamiche delle stagioni della contestazione politica.
Bisogna, allora, precisare che con dissenso non intendo la contestazione di principio della fede o della Chiesa. Mi riferisco piuttosto a quella parola - maturata nella coscienza e nella preghiera assidua - che, dentro la Chiesa cattolica, pone un'obiezione a comportamenti o posizioni dell'autorità ecclesiale, in nome della fedeltà al Vangelo e all'amore per la Chiesa. C'è fatica ad accettare questo dissenso come parte di una sana vita cristiana. Anzi, lo si considera un esempio di relativismo da condannare, soprattutto da parte di chi pensa che tutto ciò che viene dai pastori sia autenticamente vero e indiscutibile.
Non così per Gesù. È, infatti, lui il modello di questo dissenso.

   Il dissenso inizia con Gesù di Christian Albini




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“Era un mafioso, niente funerale”. 
La svolta storica del vescovo di Agrigento Mons.Montenegro: "L'unico modo per imbavagliare la mafia è rifiutare i compromessi"

 
"Era un mafioso, niente funerale" La svolta storica del vescovo di Agrigento


  ... Occorre...

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Mons.Montenegro: "Se la mafia c'è è anche colpa nostra" - Niente funerale ai boss della mafia


Mons.Montenegro:"Se la mafia c'è è anche colpa nostra Niente funerale ai boss della mafia
Il testo integrale dell'omelia che mons. Francesco Montenegro ha pronunciato il 1° luglio, nel Santuario di San Calogero, in occasione dei festeggiamenti.

"Mi piace oggi guardare con voi S. Calogero come uomo di pace e operatore di pace, come dice il Vangelo. Basta guardare ciò che porta nella mani per comprendere ciò che caratterizza la vita di questo santo uomo: la Bibbia e la cassetta delle medicine per aiutare i sofferenti. Vive la pace infatti chi è in atteggiamento di benevolenza verso il fratello. Qual è il pensiero contrario all'amore? La violenza, l’arroganza, l'odio, l'ipocrisia, la sopraffazione. Calogero è la pagina bella della nostra città. È la pagina scritta da Dio che vale la pena leggere dopo quelle riguardanti la mafia e i mafiosi che i quotidiani ci hanno offerto. È una pagina però che deve farci riflettere, perché la mafia non è solo un argomento da romanzi o da film, la mafia sono volti e storie vere che oggi si intrecciano ed influiscono sulle nostre storie e sulla storia di questo territorio, Sono coloro che, usando la prepotenza e la violenza, decidono sulla vita e sulle cose altrui, sulle scelte politiche come sulle economiche. Sono coloro che per favorire guadagni illeciti e supremazia criminale hanno tutti gli interessi ad incrementare il clientelismo, il controllo sociale, l’emarginazione e a ripudiare le forme pacifiche e oneste di vita. Sono coloro che non solo creano ma anche approfittano della povertà materiale degli altri, che provocano mancanza di posti di lavoro e povertà culturale, che reperiscono la manovalanza malavitosa, e seminano sfiducia nell'amministrazione pubblica e che sono anche causa della partenza dalla nostra terra di molti dei suoi figli, spesso i migliori. ..."

   il testo integrale  "Se la mafia c'è è anche colpa nostra"

Niente esequie per Lo Mascolo, ma soltanto una preghiera e la benedizione della salma. Il motivo? Lo Mascolo era considerato il nuovo boss mafioso di Siculiana, e l’ordine della Curia è stato netto: nessun funerale in chiesa per boss e presunti tali. 

   "Era un mafioso, niente funerale”. La svolta storica del vescovo di Agrigento



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Indagato dalla Dda di Palermo, arrestato dalla Squadra mobile di Agrigento, condannato senza appello per mafia dalla Curia agrigentina.

  COMUNICALOSiculiana, funerale col rito abbreviato per presunto mafioso: Lo Mascolo "condannato" senza appello dalla Chiesa

«La mafia non è solo un argomento da romanzi o da film, la mafia sono volti e storie vere... Sono coloro che, usando la prepotenza e la violenza, decidono sulla vita e sulle cose altrui, sulle scelte politiche come sulle economiche. Sono coloro che per favorire guadagni illeciti e supremazia criminale hanno tutti gli interessi ad incrementare il clientelismo, il controllo sociale, l’emarginazione e a ripudiare le forme pacifiche e oneste di vita».
Queste parole pronunciate dall’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro durante la celebrazione eucaristica in occasione della festa del santo più amato degli agrigentini, Calogero, sono la cornice dentro cui collocare la decisione assunta dallo stesso presule di non tenere la celebrazione eucaristica ma la semplice liturgia della Parola per le esequie di Giuseppe Lo Mascolo, 73anni, ritenuto dagli inquirenti il vice capo della locale cosca.. 

  Marilisa Della MonicaAgrigento, funerali vietati al boss mafioso




 BENEDETTO XVI
 





 
    Angelus/Regina Cæli - 1° luglio 2012

    Discorso - Agli Arcivescovi Metropoliti che hanno ricevuto il Pallio nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (30 giugno 2012)


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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm