"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°28 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dal 14 al 20 luglio 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 27 luglio 2012 | | ||||||||||||
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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì) Il 2 febbraio 2010 é nato il Blog di Tempo Perso PIETRE VIVE che viene aggiornato quotidianamente e mette così a disposizione in modo facile e veloce una o più notizie ******************* Siamo anche in FaceBook con la pagina sociale "QUELLI DELLA VIA" ******************* Siamo anche in Twitter con la pagina "QUELLI DELLA VIA" *******************
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Aveva
visto bene il nostro ex Garante Privacy Stefano Rodotà quando, qualche
settimana fa, aveva proposto di inserire un nuovo art. 21 bis nella
nostra Costituzione, a difesa della libertà di espressione anche in
Internet: ora a dirlo è addirittura il Consiglio sui diritti umani
delle Nazioni Unite. A partire da sabato scorso, infatti, con
l’approvazione della risoluzione A/HCR/20/L.13, il web è divenuto
ufficialmente un diritto fondamentale dell’uomo, ricompreso nell’art.
19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Internet entra nella Dichiarazione Universale dei diritti fondamentali dell’uomo Internet
diritto fondamentale dell’umanità? E’ così che hanno titolato molte
testate del web e della carta stampata, all’indomani dell’approvazione
della Risoluzione L.13 (testo del 29 giugno, risoluzione adottata dal 6
luglio 2012) da parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni
unite. A leggere bene il testo appare
chiara la distorsione comparsa nei titoli dei giornali: si parla
dell’estensione degli stessi diritti di cui si gode offline, compreso
quello di espressione, al cyberspazio ma non si menziona affatto il
diritto all’accesso, che rimane condizionato da un concorso di fattori,
non ultimi quelli tecnici. Internet non è un diritto dell'umanità L'accesso
alla Rete è un diritto. Non riconoscerlo significherebbe violare l'art.
19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo L'accesso a Internet è un diritto umano -------------------------------------------- La
Fondazione di Comunità costruisce nell'area dello Stretto un parco
delle energie rinnovabili, dal fotovoltaico all'eolico. Libertà,
dignità, attenzione ai deboli e green economy.
Per
il Sud e per l’Italia è un fiore all’occhiello. In Sicilia legalità,
voglia di riscatto sociale e attenzione alle persone si presentano
unite sotto forma di green economy. Merito della Fondazione di Comunità
di Messina (individuata dall’Ocse, dall’Unops e dall’Organizzazione
mondiale della sanità come uno dei più interessanti casi mondiali di
sperimentazione di modelli di welfare e di sviluppo locale) che parte
da un’idea forte: «libertà, dignità e uguaglianza, parole della nostra
Costituzione, devono stare insieme e devono guidare le azioni di
sviluppo del territorio».
Gaetano
Giunta, direttore generale della Fondazione, spiega, nel presentare i
progetti già avviati, che «occorre lavorare in prospettiva per
combattere le cause della povertà e per contrastare le mafie. A lungo,
invece, ha prevalso l’idea che la disuguaglianza sia uno stimolo allo
sviluppo. E anche oggi si afferma l’idea che il welfare sia qualcosa di
residuale, che si fa se avanzano i soldi. Noi, invece, abbiamo
invertito la prospettiva. Il welfare è qualcosa che rilancia il
territorio e lo sviluppo».
Messina, antimafia e welfare verde Contrastare
le mafie e tutelare le fasce più deboli della popolazione attraverso la
“green economy”. È quanto si sta realizzando in provincia di Messina
grazie ad un fondo di 5 milioni di euro stanziato dalla Fondazione con
il sud e dalla Fondazione di comunità di Messina, che oggi a Roma si
sono riunite per presentare i primi risultati di un’attività iniziata
nel 2010, con la costituzione della fondazione in Sicilia.
Fondazione con il Sud, 5 milioni per la Green economy ...
La Fondazione di Comunità di Messina, presentata a Roma e promotrice
del progetto, è presieduta da un uomo singolare. Un fisico teorico
con il pallino del sociale, da sempre abile nel coniugare
amore per la scienza e impegno civile. Si chiama Gaetano
Giunta...
Nasce Comunità di Messina, distretto socioeconomico -------------------------------------------- Sono
gli schiavi del terzo millennio. Ma nessuno sa effettivamente quanti
siano: esistono solo delle stime. Secondo l’Organizzazione
internazionale del lavoro dell’Onu, in tutto il mondo sono 12,3
milioni; il doppio secondo un recente rapporto del Dipartimento di
Stato americano. E tra loro quasi tre milioni sono vittime dirette
della tratta: ostaggi di trafficanti che, in cambio del passaggio verso
l’“Eldorado” dell’Occidente, di fatto li tengono in ostaggio per anni
incassando interessi altissimi sulle rate per pagare il viaggio. Sono
vittime della povertà, delle discriminazioni anche per fede, colpevoli
spesso solo di essere “minoranza”. In tutto il Pianeta le legislazioni
(almeno di principio ) combattono la schiavitù, ma di fatto il numero
di questi “invisibili” è in crescita, soprattutto in questi tempi di
crisi economica globale. Metà del totale degli schiavi è concentrato in
Asia, una buona parte in Africa e America Latina; ma anche nel Medio
Il mondo in crescita incatena ancora milioni di persone La
vicenda di Farzana Bibi, la cattolica pachistana impiegata con la
famiglia in una fabbrica di mattoni, costretta a vendere un rene per
garantire la liberazione dalle catene del debito, ha riacceso i
riflettori su un fenomeno – quello della schiavitù – che include
asservimento per debito, tratta di esseri umani, lavoro minorile,
sfruttamento sessuale. In un mondo che cresce in possibilità e
benessere, via via sottoposto a leggi più mirate, con opinioni
pubbliche sempre più sensibili e con maggiori possibilità di azioni
repressive, le aree di schiavitù si allargano e si moltiplicano, e le
statistiche segnalano che nella storia dell’uomo non vi è mai stato un
numero così elevato di persone in condizione di schiavitù, con oltre la
metà concentrate nel solo Subcontinente indiano.
India, «gigante» dello sfruttamento Quando
li hanno ritrovati, dopo 12 giorni sepolti fra le macerie, Jeff,
Jean-Marie e Salomon Max sorridevano. Perché uno dei soccorritori aveva
fatto loro una carezza. Questi piccoli – rispettivamente di sei, otto e
nove anni – non erano abituati a gesti affettuosi. Da quattro anni –
fino al tremendo terremoto del 12 gennaio 2010 che fece crollare la
casa sulle loro teste –, i bambini erano costretti a lavorare 14-16
ore, tutti i giorni, senza eccezioni.
Non
potevano andare a scuola né giocare con li amici. Gli adulti si
avvicinavano loro solo per dare ordini o picchiarli alla minima
mancanza. I tre erano cioè “restavek” (letteralmente “stare con”), la
parola con cui si definiscono i baby schiavi. Per un drammatico
paradosso della storia, il primo Paese in cui gli schiavi si
ribellarono e vinsero contro i padroni, è anche quello dove il
vergognoso istituto sopravvive. Grazie a una tradizione, più forte
della legge che ha abolito la pratica nel 2003. E alla miseria
dilagante: prima e dopo il sisma.
America Latina - Servi e baby operai: il volto oscuro del boom Zion oggi vive a Tel Aviv con il marito e una bambina di poco più di un anno. Stanno in un’unica stanza con altre sei persone nel quartiere africano vicino alla stazione dei bus. Sono profughi eritrei e nel dicembre 2010 sono stati liberati dall’inferno del Sinai da don Mosè Zerai, grazie anche alla generosità dei nostri lettori, privati cittadini, diocesi e congregazioni religiose. Sinai, ostaggi per pagarsi un sogno -------------------------------------------- Auguri a Nelson Mandela che oggi compie 94 anni
Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli. (Nelson Mandela) Il Sudafrica festeggia oggi il
94esimo compleanno di Nelson Mandela: la giornata è iniziata con un
"Happy Birthday" intonato da tutti gli scolari del Paese, mentre i
sudafricani sono stati invitati a compiere buone azioni in omaggio
all'impegno politico dell'eroe anti-Apartheid. In
tutte le scuole del paese, più di 12 milioni di bambini hanno cantato
alle 8 in punto "Buon compleanno", seguito da "we love you tata" (Ti
amiamo papà), con le radio che hanno trasmesso la stessa canzone alla
stessa ora. Sulla pagina Internet delle Nazioni Unite dedicata all'eroe dell'anti-apartheid campeggia una delle sue frasi più celebri: «Possiamo cambiare il mondo e renderlo un posto migliore. È nelle nostre mani fare la differenza».
Ed
è proprio con questo spirito che anche quest'anno l'Onu si è unito alla
Fondazione Nelson Mandela per chiedere a tutti i cittadini del mondo di
dedicare 67 minuti del loro tempo ad aiutare il prossimo. Un degno modo
di celebrare il "Nelson Mandela International Day": Mandela, ricorda il
sito, «ha dedicato 67 anni della sua vita al servizio dell'umanità,
come un avvocato dei diritti umani, un "prigioniero di coscienza", un
conciliatore internazionale e il primo presidente di un Sudafrica
libero eletto democraticamente». Quindi, un minuto per ogni anno.
Il Sudafrica e il mondo intero festeggiano Nelson Mandela.
Sudafrica: i 94 anni di Nelson Mandela (video) E facciamo eco alle felicitazioni di Ban Ki-moon,
segretario generale delle Nazioni Unite, nel suo messaggio per
celebrare il Nelson Mandela International Day festeggiato il 18 luglio:
«Nelson Mandela donò 67 anni della sua vita per portare un cambiamento
alle persone del Sudafrica. Il nostro dono a lui può e deve essere
quello di impegnarci per cambiare il nostro mondo. Prendetevi cura di
un bambino; date cibo agli affamati; preoccupatevi dell'ambiente;
svolgete volontariato in un ospedale o in un centro sociale. Questo è
il modo migliore per augurare a Nelson Mandela un felice
novantaquattresimo compleanno. È il modo migliore per ringraziarlo di
essere una fonte di ispirazione per tutti noi». Auguri per Mandela dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama: "la storia personale di Nelson Mandela è quella di una volontà incrollabile, di un'integrità irremovibile, di una costante umiltà. La nostra famiglia è sempre stata ispirata dall'esempio di Madiba" ha proseguito il presidente americano , per il quale " Mandela ha cambiato la storia, trasformato il suo paese, il continente e il mondo". "Mandela - ha concluso - ha dimostrato al mondo lo straordinario potere della non-violenza, della tolleranza".
La storia siamo noi - Un eroe, un mito (video)
LA PUNTATA INTEGRALE Per
le 94 candeline di Nelson Mandela la società Presenz Digital ha creato
un video con cui si ripercorre la vita del simbolo della lotta
all'apartheid attraverso i social network. Vengono così raccontati i 27
anni in prigione con tanto di foto pubblicate su Foursquare fino alla
liberazione nel 1990 con le frasi realmente pronunciate da Mandela e
passate alla storia. 94 anni in 5 minuti: la vita di Mandela è social (video in inglese) AUGURI! -------------------------------------------- Nel
2011, l'11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di
8.173 mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila).
Leggi tutto sul rapporto ISTAT :
Povertà,
debiti, vecchiaia e disoccupazione: sono questi i problemi che
affliggono l'Italia. Un quadro preoccupante quello che emerge dal
rapporto "Noi-Italia" 2012, diffuso dall'Istat. "Noi-Italia" 2012: povertà, debito, vecchiaia e disoccupazione La
fotografia dell’Italia povera dell’Istat non sorprende il ministro per
la Cooperazione Andrea Riccardi. «Non ignoravamo questa situazione –
dice – e stiamo valutando come intervenire». Riconosce l’importanza dei
numeri, pur non giudicandoli rivoluzionari.
Andrea Riccardi: «Così le famiglie non reggono» «Sta
emergendo un enorme blocco sociale fatto di poveri e disoccupati che va
considerato come la prima grande emergenza di questo Paese, con la
quale bisogna assolutamente fare i conti. Non possiamo continuare a
tollerare ancora, in Italia, la mancanza di una misura strutturale di
contrasto alla povertà assoluta». Lo afferma il presidente nazionale
delle Acli, Andrea Olivero, commentando i nuovi dati Istat sulla
diffusione della povertà nel nostro Paese Povertà, Acli: «È spread sociale» Se
ne discute ad Agenda Italia con Paola De Micheli, deputato Pd - Rosario
Trefiletti, presidente Federconsumatori e Antonio Galdo, giornalista e
direttore del sito www.nonsprecare.it.
video -------------------------------------------- (SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"NOTIZIE BELLE -
L'azienda Morellato rifiuta una commessa militare. Quando una scelta etica è più forte della crisi L'azienda Morellato rifiuta una commessa militare. Quando una scelta etica è più forte della crisi -------------------- La Farnesina ha confermato la
liberazione di Rossella Urru. Il ministro degli esteri Giulio Terzi ha
appena dato la notizia: “Una bellissima notizia. E’ stata liberata...
Rossella è “il simbolo del coraggio, della dignità e della fierezza
delle nostre donne“.
La Farnesina conferma la liberazione di Rossella Urru --------------------------------------------------------------- Per ridare un volto
solidale e concreto al welfare territoriale, non si può sottovalutare
il volontariato. Non più. Non solo per una valutazione meramente
economica, ma per il grande valore della gratuità che porta con sè. È
un bene non commerciabile che va curato, protetto e promosso.
Virginio Colmegna: Il valore della gratuità Un'azienda del comparto
fotovoltaico e termotecnico, la Morellato di Ghezzano (Pisa),
nonostante la crisi economica che la attanaglia e parte dei suoi
lavoratori in cassa integrazione decide di rifiutare una commessa
militare offerta dalla Waas, azienda del gruppo
Finmeccanicacoinvolta nella produzione di armamenti, in
particolare siluri.
E tutto questo dopo un sofferto percorso interno ed un confronto con OdES, l'Officina dell'Economia Solidale di Pisa (associazione che cura e facilita il consolidamento del Distretto di Economia Solidale del comprensorio). Una scelta coraggiosa, che testimonia come una cooperazione virtuosa tra piccole imprese responsabili e il mondo dell'economia solidale può fare la differenza nella costruzione di una soocietà sostenibile e solidale. RETE DISARMO: L'etica non si vende ---------------------------------------------------------------
Dopo la dichiarazione di
carestia, dell'Onu, in due regioni del Sud della Somalia e in tutto il
Corno D'Africa, sono ancora milioni le persone che hanno bisogno di
tutto. Scarsità di piogge, accesso limitato all'acqua e conflitti sono
state le cause di questa crisi che ha colpito oltre 13 milioni di
persone. La crisi è ben lontana dall'esser terminata secondo
l'UNICEF soprattutto per i bambini l'emergenza continua
REPUBBLICA: Corno d'Africa, un anno dopo - A milioni chiedono ancora aiuto “Se il rame fosse cileno l'educazione sarebbe gratuita”.
Questo lo slogan che si leggeva sulla bandiera gigante che lo scorso 11
luglio a Santiago del Cile che gli studenti - ma anche professori,
lavoratori, sindacalisti, e numerosi altri cittadini - hanno srotolato
durante una manifestazione per ricordare i 41 anni dalla
nazionalizzazione delle miniere di rame e per chiedere la
re-nazionalizzazione di tutte le risorse naturali del paese.
Elvira Corona: Cile: Se il rame fosse cileno l'educazione sarebbe gratuita Appena il ministro degli Esteri
filippino Alberto del Rosario ha cominciato a sollevare la questione
estremamente sensibile del Mar Cinese Meridionale, il microfono si è
improvvisamente spento.
Gabriele Battaglia: Asean, la disunione del Sudest asiatico Il
primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha già il colpevole:
l’Iran. Subito sostenuto da Ehud Barak, suo ministro della Difesa. Di
certo, per ora, ci sono solo le otto vittime dell’attacco suicida
avvenuto ieri, 18 luglio 2012, a Burgas in Bulgaria contro un pullman
carico di turisti israeliani.
Christian Elia: Medio Oriente, la strategia della tensione “Quando
l’America ha il raffreddore, l’America nera ha la polmonite”, dice un
proverbio in voga tra gli afroamericani. La crisi economica non fa
eccezione, colpendo con particolare virulenza la popolazione di colore.
Enrico Piovesana: Occupy The Hood A
Guayaquil, in Ecuador, si sta celebrando (16-20 luglio) il 12° Incontro
di pastorale afro-americana. A confronto 200 delegati, in
rappresentanza di tutte le nazioni delle Americhe con popolazioni
afro-discendenti.
Mariano Tibaldo: Pastorale afro-americana, tante sfide La
Banca mondiale messa sotto accusa da Survival International, Human
Rights Watch e International Rivers perché finanzia le linee elettriche
della diga etiopica, in via di costruzione, che devasterà l’esistenza
di 200mila persone nella bassa Valle dell’Omo
NIGRIZIA: Etiopia - Scandalo Gibe III I
giovani da ormai 4 settimane scendono in piazza a Khartoum, con altri
gruppi sociali, compresi i fedeli di alcune importanti moschee. Il
regime risponde con ondate di arresti e l'uso della forza. I maggiori
partiti politici di opposizione trovano un accordo per la transizione
democratica, mentre l'opposizione armata (SRF), attiva in Sud Kordofan,
Blue Nile e Darfur, si dichiara disponibile ad un accordo.
NIGRIZIA: Sudan: un mese di proteste popolari
(SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Segalazione
della DIRETTA della Conferenza AntimafiaDuemila (atrio facoltà di
Giurisprudenza) “Trattative e Depistaggi: quale stato vuole la verità
sulle stragi?” Intervengono Salvatore Borsellino, Antonio Ingroia,
Antonino Di Matteo, Roberto Scarpinato, Domenico Gozzo, Saverio
Lodato, Giorgio Bongiovanni. Saluti di Rita Borsellino, Sonia Alfano,
Leoluca Orlando e del preside della facoltà Antonio Scaglione. Modera:
Anna Petrozzi.
“Trattative e Depistaggi: quale stato vuole la verità sulle stragi?” Via D’Amelio, Strage di Stato 20 anni dopo. DIRETTA La lotta alla mafia... ---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)XX
ANNIVERSARIO STRAGE VIA D'AMELIO, IN RICORDO DI PAOLO BORSELLINO E DEI
5 AGENTI DI SCORTA AGOSTINO CATALANO, EMANUELA LOI, VINCENZO LI MULI,
WALTER EDDIE COSINA E CLAUDIO TRAINA
Gli interventi dei famigliari di Paolo Borsellino: i fratelli Salvatore e Rita, e la vedova Agnese ANNIVERSARIO STRAGE VIA D'AMELIO, IN RICORDO BORSELLINO E AGENTI DI SCORTA Al Comune di Palermo, Salvatore e Rita Borsellino hanno presentato le manifestazioni organizzate in occasione del ventennale della strage di via D'Amelio. Il 19 luglio del '92, il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta perdono la vita per mano mafiosa. video Il programma completo delle manifestazioni.
Programma 3 giorni per Paolo Borsellino
A
20 anni dalla strage di via D'Amelio, il Corriere della Sera ricorda
Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta con il volume 'Paolo
Borsellino' curato dal giornalista Umberto Lucentini insieme ai
familiari del giudice ucciso: Agnese, Lucia, Manfredi e Fiammetta
Borsellino. Nel libro, distribuito dal 14 luglio (3,80 euro più il
prezzo del giornale), c'é anche una lettera, inedita, scritta dalla
moglie Agnese al marito, che pubblichiamo.
Caro
Paolo, da venti lunghi anni hai lasciato questa terra per raggiungere
il Regno dei cieli, un periodo in cui ho versato lacrime amare; mentre
la bocca sorrideva, il cuore piangeva, senza capire, stupita, smarrita,
cercando di sapere.
Mi
conforta oggi possedere tre preziosi gioielli: Lucia, Manfredi,
Fiammetta; simboli di saggezza, purezza, amore, posseggono quell'amore
che tu hai saputo spargere attorno a te, caro Paolo, diventando
immortale.
Hai lasciato una bella eredità, oggi raccolta dai ragazzi di tutta Italia; ho idelamente adottato tanti altri figli, uniti nel tuo ricordo dal nord al sud - non siamo soli. 'Cosa ha lasciato mio marito Paolo Borsellino' Agnese Borsellino legge la lettera scritta al marito nel XX anniversario della sua morte (video) --------------------------------------- RICORDIAMO GLI AGENTI DELLA SCORTA DI PAOLO BORSELLINO - XX ANNIVERSARIO STRAGE VIA D'AMELIO / 2 Quando
vado nelle scuole, prima ancora di parlare di Paolo parlo dei "suoi
ragazzi" come lui li chiamava (riferendosi agli agenti della
scorta ndr) e
racconto qualcosa di ognuno di loro; piccoli episodi che facciano
capire che sono persone come tutti noi, con i loro sogni, i loro
desideri". Così Rita Borsellino, sorella del magistrato morto nella
strage in via D'Amelio, parlava riferendosi ai cinque agenti di scorta
uccisi insieme a suo fratello.
Così diceva Rita, con una frase
che va al di là del tempo, delle circostanze: "Dico sempre che la
scorta non è un contenitore vuoto ma che è fatta da persone con un
compito straordinario: proteggere la vita di un altro anteponendola
alla loro". Nella strage di via D'Amelio rimasero uccisi:
Antonio Vullo, 32 anni,
agente, sposato e padre di un figlio è l'unico riuscito a sopravvivere
alla strage. Mentre i suoi colleghi si stringevano, come d'abitudine,
attorno al magistrato, Vullo parcheggiava la macchina poco distante. (fonte: Polizia di Stato)
Guarda anche il nostro precedente post:
--------------------------------------- La
delegazione siciliana dell'Ac ha pubblicato un importante documento
d'impegno intitolato "Perché la memoria diventi pietra angolare della
dignità umana".
Ricordando Paolo Borsellino
”Occorre
compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio
da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza
della dignità umana” (P. Borsellino)
PERCHE’ LA MEMORIA DIVENTI PIETRA ANGOLARE DELLA DIGNITA’ UMANA
L’AZIONE CATTOLICA SICILIANA,
riunita
ad Erice il 30 giugno e il 1 luglio 2012, per approfondire il tema
“Famiglia 1 valore: dagli io al noi e viceversa”, vuole fare
memoria dell’attentato del 19 luglio 1992 in via D’Amelio a Palermo, in
cui morirono Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.
Memoria
perché ogni vittima della criminalità organizzata ha il diritto di
essere ricordata per aver contribuito alla lotta contro la mafia.
Memoria che si trasforma in impegno perché queste vittime non meritano soltanto di essere semplicemente ricordate.
L’impegno
preso non porterà alla gloria e non porterà nessuno di noi ad essere
eroi; l’impegno preso ci renderà veri cittadini, cittadini che
comprendono e rispettano con orgoglio i diritti e i doveri, i
fondamenti della solidarietà e della legalità.
La
mafia non si può vincere da soli: va combattuta insieme, come tanti
alberi piantati su una collina, che solo intrecciando le loro radici
possono impedire che scivoli a valle. Così solo tante coscienze
intrecciate possono lottare contro la mafia e vincerla.
Cittadini degni del Vangelo, nel nome di Giovanni e Paolo... --------------------------------------- “PRETENDIAMO TUTTA LA VERITA’ PER AVERE GIUSTIZIA” - XX ANNIVERSARIO STRAGE VIA D'AMELIO, IN RICORDO DI PAOLO BORSELLINO E DEI 5 AGENTI DI SCORTA / 4 "Paolo ha cominciato a morire quando ha capito che quello in cui credeva si è rivoltato contro. Non permetterò che Paolo venga ucciso altre volte. Speranza, giustizia e verità devono vivere" (Rita Borsellino nella sua pagina Fb...)
“Non
c’è più speranza…” con queste parole, a Palermo il 19 luglio 1992, dopo
la strage che uccideva il Giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, il
capo del “pool antimafia” Antonino Caponnetto...
Folla inferocita contro i politici ai funerali degli agenti della scorta di Borsellino (video)
Significativo è il pensiero e la convinzione di Salvatore Borsellino, fratello del Giudice Paolo, descrive nel corso di una intervista Rai, che lascia intravedere una chiave di lettura delle vicende di venti anni fa, ancora aperte con tanti dubbi, tanti sospetti e molte contraddizioni, che oggi sono ancora di grande attualità, e alimentano la controversa questione sulla trattativa stato-mafia. “ perché quello che è stato fatto è proprio cercare di fare passare l’assassinio di Paolo e dei quei ragazzi che sono morti in via D’Amelio come una strage di mafia... Quello
che noi invece cerchiamo in tutti i modi di far capire alla gente è che
questa è una strage di stato, nient’altro che una strage di stato.
Paolo Borsellino: fu una strage di Stato? “PRETENDIAMO TUTTA LA VERITA’ PER AVERE GIUSTIZIA”
intervento di Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino (video)
Il Vile agguato. Chi ha ucciso Paolo Borsellino?
Una storia di orrore e menzogna
Intervista a Enrico Deaglio (video) Vent'anni
fa, dal condominio di via D'Amelio esce un uomo, con la sua famiglia.
Fa un gesto che all'epoca deve essere sembrato insignificante: scaccia
i bambini che giocano vicino a un'utilitaria parcheggiata. È Salvatore
Vitale, abita nello stesso palazzo della madre di Borsellino, sarà poi
accusato di essere uno degli esecutori materiali della strage.
Vent'anni
fa, nello stesso condominio di via D'Amelio, entra Paolo Borsellino:
deve portare sua madre dal medico, ma non ne avrà il tempo. Rivediamo
la terribile sequenza di immagini: una tranquilla strada in uno dei
quartieri cresciuti come erbacce alle pendici del monte Pellegrino, su
cui sta appollaiato il Castel Utveggio, sede forse dei servizi segreti
e forse luogo da cui sarebbe stato azionato il telecomando della bomba.
Un boato tremendo, auto scaraventate in aria, una stradina devastata.
Sulla
scena accorre subito una moltitudine di persone, che rende difficile il
lavoro di chi dovrebbe fare i rilievi. Così il 19 luglio del 1992
muoiono Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Emanuela Loi,
Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio
Traina. Uno solo si salva: è Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava
uno dei veicoli della scorta. Così comincia un mistero che non è stato
ancora chiarito.
L'assassinio di Borsellino un mistero lungo 20 anni di Roberto Saviano Lucarelli racconta:
"Il segreto di Paolo Borsellino" (video) Il
peggiore nemico che abbiamo da combattere non è tanto la mafia in sé,
quando la «mafiosità», ovvero un certo modo di pensare e di organizzare
la società.Ciò richiede un nuovo patto tra cittadini e istituzioni,
nella consapevolezza delle proprie responsabilità, certi che un’Italia
diversa è possibile, vent’anni fa come oggi. Una riflessione di Ninni
Salerno, delegato regionale AC Siciliana nell’anniversario della strage
di via d’Amelio.
Mafia. La lotta continua Guarda anche i nostri precedenti post:
--------------------------------------- "Non mi aspettavo da Napolitano
una presa di posizione così netta e grave nei confronti della Procura
di Palermo, nel momento in cui quest’ultima sta cercando di fare
chiarezza tra depistaggi e sentenze indotte. A pochi giorni
dall’anniversario della strage, ci viene detto che delle
intercettazioni tra Mancino e il Presidente la gente non deve sapere
nulla"
Alex Corlazzoli: Trattativa, Rita Borsellino: “La mossa del Colle è uno schiaffo a me e all’Italia”Andai a trovarlo in Procura
alla vigilia della sua morte e, dopo un lungo colloquio, mi disse:
«Fermati, voglio confessarmi. Vedi, io mi preparo». Aveva un senso
profondo di ciò che doveva accadere. Giovanni Paolo II lo definì
martire della giustizia e davvero penso che Paolo e tutti i magistrati
e gli agenti uccisi dalla mafia sono beati a causa della giustizia
Alessandra Turrisi: Don Cesare: «Borsellino mi disse: confessami, mi sto preparando»Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha deciso di lasciare l'indagine sullatrattativa Stato-mafia e il ministro della Giustizia Paola Severino ha accolto questa scelta.
La decisione è stata presa grazie a un'offerta per un incarico annuale alle Nazioni unite in Guatemala ma Ingroia non ha nascosto che la sua situazione in Italia stava diventando ormai molto difficile da sostenere. «NON SONO IN GUERRA CON NESSUNO». «Io non mi sento in guerra con nessuno, però che sia diventato un bersaglio questo lo avverto anch'io» ha dichiarato il 20 luglio al quotidiano La Stampa. ARTICOLO43: Ingroia dice addio all'Italia Va in Guatemala per l'Onu.Il capo dei pm di Palermo
risponde agli attacchi sulle intercettazioni che hanno coinvolto il
Quirinale e sul caso Dell'Utri. Il conflitto di attribuzione sollevato
dal capo dello Stato "non obbliga alla sospensione delle indagini, ma
valuteremo"
IL FATTO QUOTIDIANO: Trattativa, il procuratore Messineo: "Ci fu davvero e l'inchiesta continua"---------------------------------------------------------------
Le associazioni criminali in
tutta Italia impongono i prezzi, controllano la manovalanza, rubano
bestiame, possiedono società di facchinaggio e trasporto. E avrebbero
anche propri supermercati. Il rapporto della Confederazione Italiana
Agricoltura
Gabriele Bindi: La mafia controlla l'agricoltura italiana
|
FEDE E SPIRITUALITA' |
CHIESA
E SOCIETA'
/ |
BENEDETTO XVI |
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1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm