"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°30 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dal 28 luglio al 2 agosto 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 10 agosto 2012 | | ||||||||||
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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì) Il 2 febbraio 2010 é nato il Blog di Tempo Perso PIETRE VIVE che viene aggiornato quotidianamente e mette così a disposizione in modo facile e veloce una o più notizie ******************* Siamo anche in FaceBook con la pagina sociale "QUELLI DELLA VIA" ******************* Siamo anche in Twitter con la pagina "QUELLI DELLA VIA" *******************
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)L’orologio della Stazione centrale segna le 10:25 da trentadue anni. Un altro 2 agosto, un altro dito nella ferita.
Quella
mattina la stazione è affollata di gente che va e torna dal mare, e la
sala d’aspetto della seconda classe è gremita ma tranquilla. Non sono
nemmeno le 10 e 30 quando «un ordigno a tempo, contenuto in una valigia
abbandonata, esplose, causando il crollo dell’ala ovest dell’edificio.
L’esplosivo, di fabbricazione militare, era posto nella valigia,
sistemata a circa 50 centimetri d’altezza su di un tavolino
portabagagli sotto il muro portante dell’ala ovest, allo scopo di
aumentarne l’effetto». «Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo
delle strutture sovrastanti le sale d’aspetto di prima e seconda classe
dove si trovavano gli uffici dell’azienda di ristorazione Cigar e di
circa 30 metri di pensilina. L’esplosione investì anche il treno
Ancona-Chiasso in sosta al primo binario. Il soffio arroventato
prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone
provenienti da 50 città diverse italiane e straniere. Il bilancio
finale fu di 85 morti e 200 feriti. La violenza colpì alla cieca
cancellando a casaccio vite, sogni, speranze», così il momento viene
ricordato, lapidario nella sua sintetica precisione, da Stragi.it, il sito internet dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Se a Bologna è un altro 2 agosto Lo
ricordo molto bene. Il 2 agosto 1980 alle 10:25, nella sala d’aspetto
di 2ª classe della stazione di Bologna, affollata di turisti e di
persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo,
contenuto in una valigia abbandonata, esplose, causando il crollo
dell’ala ovest dell’edificio...
Passai,
accanto al convoglio fermo sul primo binario, il giorno dopo. La
‘ferita’ ancora visibile dalle rovine dell’edificio devastato,
testimoniava tutta l’atrocità di quanto era accaduto. La gente passava
in silenzio. Tra loro tanti giovani universitari, senza risposte.
Ricordo le prime reazioni. Anche perchè Bologna reagì alla strage con
orgoglio e prontezza: molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti,
prestarono infatti i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad
estrarre le persone sepolte dalle macerie ed, immediatamente dopo
l’esplosione, la corsia di destra dei viali di circonvallazione del
centro storico di Bologna, su cui si trova la stazione, fu riservata
alle ambulanze ed ai mezzi di soccorso.
Dato
il grande numero di feriti, non essendo tali mezzi sufficienti al loro
trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche
autobus, in particolare quello della linea 37, auto private e taxi. Al
fine di prestare le cure alle vittime dell’attentato, i medici ed il
personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie, così come i reparti,
chiusi per le festività estive, furono riaperti per consentire il
ricovero di tutti i pazienti. L’autobus 37 divenne, insieme
all’orologio fermo alle 10:25, uno dei simboli della strage. Una
strage, ancora oggi, non del tutto spiegata. Come tante altre stragi di
quegli anni, in una Italia sconvolta da una violenza che l’ha divisa
tra civiltà e barbarie.
Emilia Romagna. 2 agosto 1980, a Bologna. L’orologio della stazione si fermò, tra civiltà e barbarie. Guarda il nostro precedente post:
“Bologna 31 anni dopo la strage del 2 agosto 1980: 85 vittime innocenti, 3 colpevoli di comodo, 0 verità”. -------------------------------------------- Con la gente, due mesi dopo il terremoto
Ci
sono aziende che per non chiudere hanno dislocato l’attività in Veneto
o anche in Trentino: e i pullmann degli operai partono dall’Emilia
all’alba e tornano a tarda sera. In certe manifatture si lavora anche
di notte, pur di non perdere le ordinazioni: perché chi lascia andare
via i clienti è perduto, e dunque non si può mollare. I tecnici dei
Comuni discutono di agibilità sotto ai gazebi, nei quaranta afosi gradi
della Bassa. Le parrocchie hanno la chiesa segnata di crepe, ma gli
oratori accolgono ogni mattina i ragazzini.
In
Emilia e nel Mantovano una strenua volontà di tenere duro sembra
scontrarsi con la burocrazia farraginosa che imbroglia la ricostruzione
con le sue carte; con un aiuto dallo Stato che non è quello sperato, e
forse con una sottovalutazione complessiva della gravità del sisma,
tale che le donazioni alla Protezione civile sono, a oggi, meno di un
terzo di quelle per l’Abruzzo. Se chiedi a un emiliano come va, due
mesi dopo, c’è chi ti risponde amaro: male, ci stiamo impantanando e
siamo stanchi, e chi può se ne va. C’è chi ti parla della paura che
ancora abita i paesi, per cui la notte ti sembra di sentire la
terra che trema, ma non è vero: è solo il tarlo dell’ansia, che rode.
Oppure ti dicono di una Bassa sospesa come una bolla in questa calura
d’agosto, dove nell’apparenza irreale dei capannoni vuoti si aspetta
settembre, per cercare di ripartire. «Non siete e non sarete soli»,
aveva detto Benedetto XVI a Rovereto sulla Secchia. Una promessa delusa
allora, in quelle parole?
Non siete soli. Non ci resterete “Eravamo
soli, c’era tanto spazio, così abbiamo ospitato anche le famiglie dei
vicini. Ci si fa compagnia, ciascuno ha la propria tenda, mangiamo
insieme.” Racconta Giuliano. “Ci aiutano volontari da mezza Italia,
sono privati, portano cibo, acqua, generi di prima necessità. Tiriamo
avanti così, finché dura la bella stagione.”
“E poi che succederà?” Chiedo.
“Non ho idea” mi risponde “la mia casa è quella, e non è più agibile. Non ne ho un’altra.
Il “castello” di Giuliano Come
si vive in una tendopoli autogestita dai senzatetto? Stringi stringi,
viene a crearsi un microcosmo sociale analogo a quello delle grandi
cascine emiliane di cinquant’anni fa (ma non ci sono tetti, mobili ed
edifici di mattoni), nel quale riemergono abitudini e relazioni che
l’individualismo ha sepolto da decenni...
Ma
non è un idillio, sia chiaro, anche se il terremoto ha creato legami e
spazzato via – per una volta – la vita atomizzata che è la regola nella
cosiddetta modernità. Non è un idillio perchè la vita nei campi è
scomoda – il caldo, le zanzare, le tende, le brande, la convivenza
comunque forzata… – e perchè il domani è incerto e le ferite del
terremoto ci sono ancora tutte: si riaprono appena viene pronunciata la
parola “casa”
Il campo autogestito, microcosmo sociale come cinquant’anni fa Sito web che indica tutti i campi autogestiti Terremoto Emilia 2012 Guarda i nostri precedenti post:
-------------------------------------------- Più
medaglie, meno spread. È l’inno ufficiale dell’Olimpiade italiana.
Speranza, illusione, perplessità e buoni sentimenti: si può partire.
Esagera Lello Pagnozzi, segretario del Coni e capo missione: «Inizia la
battaglia d’Inghilterra». Più cauto Gianni Petrucci, 11 edizioni dei
Giochi sulle spalle tra estivi e invernali, alla sua ultima da capo
dello sport azzurro: «Nei prossimi 15 giorni abbiamo la possibilità di
fare dimenticare agli italiani i guai economici e il momento terribile
che stiamo attraversando: sarà dura, ma ci proviamo…».
Via ai Giochi anti-crisi Una forte emozione tricolore. Orgoglio e senso d'appartenenza, un mix inebriante in una giornata da incorniciare, incoraggiante preludio di un'avventura ancora da scrivere. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio alla squadra azzurra al Villaggio Olimpico di Londra ... "... Il successo
delle Olimpiadi può farci sentire un Paese importante, degno di grandi
traguardi. Vedo tante donne, è un segno del progresso culturale di cui
andare fieri..." Napolitano al Villaggio, abbraccio tricolore con la squadra azzurra.
L'ELENCO DEI 290 ATLETI ITALIANI PRESENTI ALLE OLIMPIADI DI LONDRA 2012 (da www.coni.it)
L'ELENCO DIVISO PER DISCIPLINA (da www.coni.it) Sono
centinaia le imprese italiane che hanno lavorato per la realizzazione
delle strutture olimpiche e per fornire le attrezzature agli atleti di
Londra 2012. Il loro giro d’affari è di circa 127 milioni di euro, e
per alcune la commessa dei Giochi è stata una vera e propria svolta. Le imprese italiane protagoniste a Londra 2012 Piatti e bicchieri della rassegna a cinque cerchi sono realizzati con il Mater Bi prodotto a Novara
Le Olimpiadi più verdi della storia con la bioplastica made in Italy
video
Vedi il nostro precedente post:
Olimpiadi 2012 (1) - Non solo sport
-------------------------------------------- Gli
Stati Uniti accusano alcuni Paesi europei, l'Egitto e la Cina di
violazione delle libertà religiose, sottolineando la crescente ondata
di antisemitismo, le leggi che proibiscono il velo alle donne
musulmane e
gli attacchi contro i cristiani copti. L'accusa è contenuta nel
rapporto annuale del Dipartimento di Stato americano sulla libertà
religiosa nel mondo, che fotografa la situazione nel 2011 in 200
Paesi. Il documento cita l'attacco dello scorso ottobre contro i
copti, che in Egitto ha causato 25 morti e 350 feriti ed esprime
il timore che possano esplodere nuove tensioni.
Roberto Zichittella: Libertà religiosa, dove Dio è proibito --------------------------------------------------------------- Migliaia
di profughi stanno attraversando l'Adriatico per scappare dalla Grecia
e arrivano a Brindisi, Bari, Venezia. Dove le convenzioni
internazionali sono sospese, nessun medico e nessun legale può vederli.
E dove anche i minorenni vengono rinchiusi nei Cie o rispediti
indietro, in barba ai trattati
Silvia Cerami: Per i migranti non ci sono diritti --------------------------------------------------------------- «Siamo preoccupati per gli 1,8 milioni di bambini italiani in indigenza». E ora con la spending review...
Fabio Savelli: Il garante per l'Infanzia: "No ai tagli lineari Il governo non ci riceve e i reparti chiudono" --------------------------------------------------------------- Quando anche la carità è razzista...
“Contro la crisi, contro il carovita, contro le speculazioni”. Questo lo slogan con il quale lunedì scorso Forza Nuova a Pescara ha messo in atto un’iniziativa, dal loro punto di vista meritevole: pane gratis per tutti ma a patto che si tratti di ‘veri italiani‘. Il gruppo di estrema destra, dopo aver ampliamente pubblicizzato l’evento con manifesti in giro per la città, ha quindi montato un banchetto 2 giorni fa, nel mercato rionale di via Pepe. La distribuzione ha avuto successo: 100 kg di pane in 30 minuti. Paola Totaro: Pescara, da Forza Nuova 100 kg di pane gratis: "Solo per italiani veri" --------------------------------------------------------------- L’Unione europea sta pensando
di ricorrere ai droni per individuare le imbarcazioni piene di
migranti, bloccando gli sbarchi. Bilancio della linea dura: costosa e
praticamente inutile.
Stefano Pasta: L'ultima: i droni anti immigrati ---------------------------------------------------------------
(SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"STOP
alla violenza in Siria! I partecipanti all'European Youth Meeting a
Palermo hanno organizzato un flashmob sulla spiaggia di Mondello per
richiamare l'attenzione sulla grave situazione in Siria. Stop alla violenza in Siria Intanto un'autentica tempesta
di fuoco si sta abbattendo sulla città di Aleppo... Sono circa cento i
morti documentati oggi in Siria, con nomi e cognomi e foto, dal Centro
di documentazione delle violazioni (Vdc) gestito da attivisti
anti-regime. Tra le vittime, cadute non solo ad Aleppo ma anche in
altre località del Paese, si contano sei donne e una ventina di
bambini...
Offensiva su Aleppo --------------------------------------------------------------- L'allarme di Unhcr e Mezzaluna
rossa: 130mila i rifugiati fuori dal Paese, l'Algeria apre un centro di
accoglienza. Ad Aleppo quinto giorno di battaglia, 15mila persone che
volevano fuggire sono rimaste bloccate in città. Il Cns nega la
creazione di un esecutivo all'estero. Spunta un video di soldati
lealisti giustiziati dai ribelli
REPUBBLICA: Siria, sono oltre due milioni gli sfollati smentite voci su un governo in esilio L'ennesima denuncia
dell'agenzia umanitaria Habeshia che riceve testimonianze dirette
dalle carceri della "nuova" Libia di persone costrette ad indicibili
sofferenze e che hanno l'unico torto di aver tentato di arrivare in
Europa per fuggire dagli orrori dei propri paesi. Le galere di Gheddafi
ci sono ancora a difesa della "Fortezza-Europa"
Carlo Ciavoni: Libia, retate della polizia contro richiedenti asilo Una roba
intricatissima. E potenzialmente molto pericolosa. La crisi che si
è innestata da qualche mese in Mali non riguarda solamente uno
stato diviso, scisso, con il nord occupato dai ribelli tuareg con il
loro gruppo, il Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad
(Mnla).
E’ una crisi in cui si è innestata un’ulteriore sollevazione, quella
degli islamisti, i miliziani di Ansar Eddine, con l’intento ben chiaro
di imporre la sharia, la legge islamica, nei territori sotto il
loro controllo.
Roberto Moranduzzo: Una bomba a sud del Sahel Dall’articolo 330 della Costituzione della Repubblica colombiana,
considerata da molti un esempio di democrazia moderna: “In conformità
con la Costituzione e le leggi, i territori indigeni sono governati da
Consigli formati e regolamentati secondo gli usi ed i costumi propri
delle loro comunità”.
Andrea Dalla Palma: Colombia: gli indigeni Nasa contro il controllo armato del territorio Non è facile entrare in un campo per rifugiati in Etiopia,
e ancor meno restarci come prete. È possibile grazie all’invito
rivoltomi dalla dottoressa Alganesh, conosciuta al campo di Shousha in
Tunisia l’anno scorso. La sua priorità è cercar di liberare i profughi
eritrei tenuti prigionieri in Egitto, che siano in prigioni governative
come clandestini illegali, o nelle prigioni dei beduini nel Sinai come
merce da riscattare o da uccidere per ottenerne gli organi da rivendere.
Sandro Depretis: Dove i sogni si spengono Giornata senza spari a Nyala,
in Darfur, dopo la repressione violenta dei giorni scorsi delle
manifestazioni studentesche. Scuole chiuse a tempo indeterminato e
clima ancora teso. La polizia reprime anche le proteste universitarie
nella capitale e irrompe in un incontro degli avvocati sudanesi
organizzato sui diritti umani. El-Bashir si sente accerchiato. Ma trova
una sponda nel nuovo presidente dell’Unione africana.
NIGRIZIA: Sudan, la nuova Siria? Il
rientro a Bamako del presidente di transizione dopo due mesi trascorsi
a Parigi dà nuove speranze al paese e alla comunità internazionale. Nei
prossimi giorni dovrà formare un nuovo governo di unità nazionale,
organizzare la riconquista del Nord, in mano agli islamisti armati, e
fronteggiare l’emergenza umanitaria che minaccia 4 milioni e mezzo di
persone.
Michela Trevisan: Mali, Traorè ci riprova
"Il coraggio di sperare oggi"
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BENEDETTO XVI |
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1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm