"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°32 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dall'11 al 17 agosto 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 24  agosto 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia
di P. Alberto Neglia


 
N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
 
La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)


NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








I NOSTRI TEMPI



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Olimpiadi 2012 (3) - Non solo sport... "altri" vincitori



... Storie di ultimi, che diventano primi. O quasi. Storie di Giochi, enorme ruota a premi che regala qualcosa a tanti. Non a tutti. Perché quello delle medaglie è una specie di circolo. Non esclusivo, ma abbastanza esigente. Fino a ieri sera, in queste Olimpiadi, 80 Paesi ne hanno vinta almeno una, ma 123 non sono mai saliti sul podio. E difficilmente il 99% di loro lo faranno tra oggi e domani, quando su Londra 2012 scenderà il sipario. Non ce la farà la Bolivia, che ci prova dal 1936. E neppure il Congo, che ai Giochi ci viene dal 1964. Per non dire di Nepal, Somalia, Cambogia o Paraguay. Pezzi di mondo che rappresentano milioni di anime, che sono ultimi tutti i giorni, e lo restano anche qui. Però lo sport è un angolo a parte. Dove la Giamaica, nazione che ha meno abitanti di Roma, nella velocità si permette di tenere in scacco il mondo. E di guardare dall’alto in basso l’America. La differenza è che qui esistono le favole. E ogni tanto diventano vere...

  I Giochi degli ultimi

I miracoli non si ripetono. Il suo, Oscar Pistorius, l'ha già vissuto ieri quando è sceso in pista con avversari normodotati, lui che al posto dei piedi ha due protesi in fibra di carbonio e si è pure qualificato per la semifinale arrivando secondo in batteria. Un prodigio che il ragazzo sudafricano ha trasmesso a milioni di persone abili in maniera diversa ma comunque in grado di condurre una vita normale.Stasera Oscar c'ha riprovato, ma agonisticamente non c'é stata storia anche se la storia con la esse maiuscola era stata già fatta. E' partito piano, ha tentato il recupero, ma si è chiaramente imballato finendo ultimo, applauditissimo da tutto lo stadio in piedi. Gli si è avvicinato il vincitore Kirani James, una pacca e la richiesta dello scambio di pettorale come fanno gli atleti quando si trovano di fronte a un grande campione. "Giù il capello davanti a lui", l'omaggio di James.

  Pistorius, stadio applaude e lui si inchina

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • Olimpiadi 2012 (1) - Non solo sport
  • Olimpiadi 2012 (2) - Non solo sport... anche per l'Italia


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... Alla tv tanti bambini hanno visto Bolt fare lo smargiasso, la Idem competere a poco meno di 50 anni, Mitchell degli Stati Uniti finire la sua frazione di staffetta 4x400 con la gamba rotta «Un male cane, ma non potevo tradire i compagni». Si sono ispirati, non a comprare bibite o panini, a competere, allenarsi, faticare, darci dentro, essere leali. Un pugno di loro andrà sui podi del futuro. Tutti gli altri ricorderanno la lezione di Londra nel tran tran in ufficio, al lavoro, la vita normale. Lasciate che cinici e snob ridano di questa tradizione. Per chi ha a cuore il mondo, lo sport, la comunità, i sentimenti semplici, commozione, passione, impegno, fratellanza, agonismo, lealtà, per tutti noi cioè, appuntamento a Rio de Janeiro 2016 (e forza Azzurri!).

   Gianni Riotta:  Lo specchio del mondo


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Generazione perduta?



Noi siamo la generazione perduta. Quei 30-40enni italiani per i quali – come ha di recente confermato il Presidente Monti – lo Stato non potrebbe far altro che limitare i danni. Perché è ormai troppo tardi per offrirci speranze e futuro.
Siamo consapevoli – e ce lo ha ricordato lo stesso Premier – che le responsabilità di questa situazione sono di un’altra generazione: quella alla quale appartiene buona parte della classe dirigente che negli ultimi venti anni ha guidato questo Paese.
Oggi i quasi dieci milioni di italiani che appartengono alla nostra generazione vengono considerati “perduti” ed invitati ad accettare con rassegnazione un destino senza speranze né futuro. E padri senza futuro non possono generare figli capaci di averne.

  Il Manifesto della Generazione Perduta

Ho letto il manifesto proposto da alcuni sulla Generazione Perduta. E no, non ce la faccio a condividerlo.
Ho 33 anni, un contratto a tempo determinato, come altri ne ho avuti, una laurea che ancora qualcuno chiama seria. Penso di rientrare quindi appieno in quel range che quel manifesto vorrebbe interpretare.
Ma no, non l'accetto. 
Non accetto che la mia generazione assuma in senso generale la frustrazione che riguarda una piccola parte di essa.
Non accetto che posizioni politiche vengano fatte passare per neutre e vendute come principi.
Non ce la faccio.

  Generazione perduta? Ho 33 anni e non sono d'accordo

Abbiamo raccolto alcuni dati sull’iniziativa che ha fatto molto discutere su Twitter, con l’hashtag #GenerazionePerduta, de “Il Manifesto della Generazione Perduta“, una risposta all’infelice uscita del premier Monti che qualche giorno fa aveva definito i 30-40enni come una “generazione perduta”. Ma vediamo appunto qualche dato numerico

  Alcuni dati analitici sull’hashtag #GenerazionePerduta



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Anziani e famiglia…peso od opportunità? E' urgente una vera politica per la famiglia


Esiste un tema che, a nostro parere, è molto sentito nella società, in particolare in quasi tutte le famiglie e sul quale, invece, la classe politica è abbastanza assente...
Mi riferisco a quello dell’assistenza agli anziani che è diventato, dato il naturale elevarsi dell’età media di previsione di vita, un problema cruciale, insisto, diffuso in quasi tutte le famiglie (regolari o di fatto) in particolare in quelle dei ceti medi e popolari, che non possono disporre di un consistente reddito per far fronte a questa esigenza, ma neppure sono nelle condizioni di reddito previste per usufruire di decisive agevolazioni pubbliche...

  Anziani… peso od opportunità?

... E poi ci stupiamo che nelle nostre società si parli di eutanasia. Bisognerebbe infatti riparlare di rapporti familiari, di affetti tra membri della stessa famiglia prima di affrontare la questione...
L’Assunzione di Maria Vergine ci porta a meditare sui rapporti tra la madre e il figlio, Gesù Cristo, e su una madre che ha visto morire in croce quel suo unico figlio. Eppure, sotto la croce, il figlio ha affidato la madre al discepolo amato, Giovanni. Questo ci dice che la vita nel corpo è importante e che questo deve essere presa in considerazione come il tempio dove lo Spirito Santo pone la sua dimora. La nostra vecchia Europa non può schivare il problema, vi è dentro fino al collo. Tutte le nostre vite, anche giovani, sono un po’ paralizzate da quelle dei nostri anziani.
Avrei voglia di dire che lo sono non solo per via della malattia e della vecchiaia, ma questa è un’altra questione, ben più spinosa... 

  Il corpo come tempio dello Spirito

... Quanta amarezza nel vedere gli anziani languire, una volta affidati alle sole cure delle badanti, capaci di offrire assistenza fisica, ma non il calore dell’amore che solo i famigliari possono dare e di cui l’anziano, al pari di un bambino, ha estremo bisogno per sentirsi vivo, ancora utile, in questa nostra società distratta all’inverosimile. 

  L’anziano: risorsa preziosa per la famiglia e la società

Per approfondire leggi:
  • del Pontificio Consiglio per i Laici le preziose linee di riflessione: "La dignità dell'anziano e la sua missione nella Chiesa e nel mondo"
  • di Giovanni Paolo II la bellissima "Lettera agli anziani"


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L'odissea di 40 afgani, arrivati in Italia a bordo di un tir e abbandonati ieri in provincia di Ferrara, dopo un viaggio massacrante. Il conducente del mezzo è stato arrestato

   REPUBBLICA:  Trasportati in condizioni disumane e scaricati in mezzo a una statale

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“Avreste dovuto percorrere al contrario le Vie del Sud. Da Lampedusa verso Roma” ci aveva detto qualche amico incontrato lungo la strada. Perché Lampedusa è una porta. Con una precisa direzione di percorrenza, da Sud a Nord. Quest’isola più a Sud di Tunisi, punta estrema dell’Europa nel mare nostro, è infatti la tappa conclusiva del nostro viaggio. Ed è la tappa conclusiva del viaggio delle migliaia di persone che negli ultimi venti anni si sono imbarcate per fuggire da guerre e fame e sperare in un futuro migliore.

   Giulia Tosoni: Lampedusa, zattera nel Medierraneo

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Notizie dal mondo


Una delle attrattive turistiche del Sud Africa è la visita alle miniere dove si estrae platino, oro o preziosi. Anche per un turista questa “discesa agli inferi” non è proprio una consigliabile passeggiata di salute. Si sale su enormi ascensori che ad incredibile velocità conducono i curiosi fino a due chilometri sotto terra in pochissimo tempo. Se soffrite di claustrofobia evitate accuratamente di tentare l’avventura perché rischiate di impazzire dal terrore.

   Enzo Nucci:  Pronti a morire per chiedere diritti. Così si muore in miniera e fuori


Migliaia di nuovi profughi sono segnalati per il riaccendersi delle violenze nel Darfur, la regione occidentale sudanese teatro da un decennio di un conflitto civile che ha provocato una delle maggiori crisi umanitarie tuttora in atto nel mondo. 

   OSSERVATORE ROMANO:  Torna la violenza nel Darfur

Le famiglie indù che fuggono dal Pakistan temono per le loro figlie rapite, convertite e sposate a forza a musulmani. Le minoranze cristiane subiscono le stesse violenze. In India non vi è una legge per i rifugiati e gli indù fuggiti attendono da decenni la cittadinanza indiana. Il partito nazionalista indù chiede protezione solo per gli indù. "I cristiani doppiamente discriminati". È urgente una politica verso le minoranze in tutta l'Asia del sud.

   Nirmala Carvalho:  Minoranza indù e cristiane perseguidate in Pakistan; senza garanzie in India

Nel 67mo anniversario dell’indipendenza, il Paese è ancora bloccato da problemi endemici e irrisolti. La classe dirigente e il presidente Yudhoyono non sono andati oltre vuoti slogan di facciata. Leader di partito coinvolti in scandali e inchieste. Pure in tema di libertà religiosa la nazione regista gravi battute d’arresto.

   Mathias Hariyadi:  Corruzione e nepotismo frenano la crescita dell'Indonesia

Il vertice in programma il mese prossimo in Russia potrebbe sancire la rottura fra Giappone e Corea del Sud. Le dispute territoriali hanno innalzato la tensione; il governo nipponico studia una risposta adeguata alla visita del presidente Lee alle Dokdo/Takeshima. Una staffetta composta da 40 sud-coreani vuole raggiungere a nuoto le isole. 

   ASIA NEWS:  Cresce la tensione fra Seoul e Tokyo sulle isole Dokdo/Takeshima

Espulso in giugno dalla Siria, il gesuita italiano analizza il rischio di un'esplosione dell'intero Medio Oriente. "La comunità internazionale deve muoversi".

   Annachiara Valli:  Padre Dall'Oglio: "Salviamo i siriani"



LOTTA ALLA MAFIA


Palermo ci accoglie con il volto di Giacomo Moscato, presidente della cooperativa affidataria della torrefazione Iti srl, confiscata nel 2010 alla famiglia Graviano. Ha raccolto la sfida di rilanciare un’azienda per produrre del buon caffè e restando sul mercato in modo legale, nonostante le infinite difficoltà amministrative, burocratiche e le ripetute intimidazioni...
Dopo un buon caffè, andiamo allo Zen due, a conoscere l’esperienza dell’associazione di volontariato “Laboratorio Zen Insieme”, che esiste dagli anni ’80 e che ora si cerca di rilanciare grazie all’impegno di un gruppo di giovani e della neo presidente, Mariangela Di Gangi...

  Giulia Tosoni:  Palermo rinasce tra il caffè e lo zen

Il Procuratore aggiunto di Palermo commenta il boom di adesioni per i pm siciliani che indagano sulla negoziazione tra le istituzioni e la criminalità organizzata dopo le stragi del '92-'93. E dice: "A ottobre andrò in Guatemala".

  IL FATTO QUOTIDIANO:  Trattativa, Ingroia: "Grazie per le 100mila firme del Fatto Quotidiano

Cosa c’entra la mafia con l’Ilva? Cosa c’entra Totò Riina con l’ing. Riva? C’entra, c’entra.

  Giorgio Bongiovanni:  La mafia e l'Ilva

In attesa che il gip designato Pier Giorgio Morosini si documenti sull’enorme mole di faldoni (120) che costituiscono l’ossatura della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Palermo per il processo ormai noto come “la trattativa tra mafia e stato” mi permetto di suggerire alcune riflessioni in libertà.

  Giorgio Bongiovanni:  Pino Arlacchi: trattativa sì, trattativa no

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FEDE E
SPIRITUALITA'




"Il coraggio di sperare oggi"

HOREB n. 61 - 1/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale: è possibile sperare? 

Questo navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze, che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli, credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è speranza”, egli  sente il bisogno di oltrepassare lo scacco dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso. 

Sperare si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la morte non sia inghiottita nella vittoria. 

Giovanni Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati  quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione. 
La speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in libertà e di scegliere ogni  giorno la via della vita. Essa consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo, che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta. Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà. 
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..."  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)

   Ricerche nel Web - Una speranza "crocifissa", ma non sconfitta (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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LA CHIESA INVITATA A VIVERE LA STORIA. COME ABITARE LA STORIA? GAUDIUM ET SPES - Il Documento del Concilio Vaticano II


LA CHIESA INVITATA A VIVERE LA STORIA. COME ABITARE LA STORIA?
GAUDIUM ET SPES - Il Documento del Concilio Vaticano II
di P. GREGORIO BATTAGLIA

Un tempo da vivere con occhi capaci di cogliere il Gaudio e la Speranza che percorre questa terra impregnata di lutti e di angosce camminando con tutti coloro che cercano la verità e la giustizia.

Estratto dell'incontro del 10 agosto 2012 
"LA RISCOPERTA DELLA STORIA COME LUOGO TEOLOGICO " di P. GREGORIO BATTAGLIA

tenuto nell'ambito della SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ della FRATERNITA' CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO 
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 anni dal Concilio Vaticano II"
   IL VIDEO


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CHIESA: NON AVER PAURA DEL MUTAMENTO. LA PAROLA DI DIO CRESCE! P. GREGORIO BATTAGLIA (VIDEO)


La fedeltà al Vangelo chiede dei cambiamenti nelle nostre istituzioni e nei nostri stili di vita, bisogna  rimettere in discussione le nostre costruzioni per cercare altre modalità per vivere la nostra fede… Ogni cristiano deve imparare a rapportarsi con la Parola di Dio... 
La Parola di Dio cresce ...
La Chiesa tende alla Verità, ma non possiede la Verità ...
Estratto dell'incontro del 10 agosto 2012
"LA RISCOPERTA DELLA STORIA COME LUOGO TEOLOGICO "di P. GREGORIO BATTAGLIA tenuto nell'ambito della SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ della FRATERNITA' CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO "DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 anni dal Concilio Vaticano II"

   IL VIDEO


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DIFESA DEI VALORI NON NEGOZIABILI? LA CHIESA E' UNA LOBBY? La Chiesa deve annnunziare con umiltà l'Evangelo - P. Gregorio Battaglia (VIDEO)


DIFESA DEI VALORI NON NEGOZIABILI? LA CHIESA E' UNA LOBBY?
di P. GREGORIO BATTAGLIA
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto

GAUDIUM ET SPES - Concilio Vaticano II
La Chiesa deve annunziare con umiltà l'Evangelo. ...
Mantenere il potere in questo modo crediamo che sia fondamentale per il deposito della fede e invece, quel mantenere il potere, forse, é tradimento dell'Evangelo. ...
Una Chiesa che si spoglia del potere per essere povera. ...
Estratto dell'incontro del 10 agosto 2012

"LA RISCOPERTA DELLA STORIA COME LUOGO TEOLOGICO "
di GREGORIO BATTAGLIA
SETTIMANA DI SPIRITUALITA'
della FRATERNITA' CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE
A 50 anni dal Concilio Vaticano II"

   IL VIDEO


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Superare le paure e ritrovare la voglia di vivere e di camminare - P. Angelo Casati commento al Vangelo 19ª Domenica del Tempo Ordinario B
 

Superare le paure e ritrovare la voglia di vivere e di camminare 
commento al Vangelo 19ª Domenica del Tempo Ordinario B di  P. Angelo Casati

Letture: 
1 Re 19, 4-8; Ef 4, 30-5, 2; Gv 6, 41-51

"Io sono il pane disceso dal cielo". E mormoravano di lui. 
"Mormorare" è il verbo della ribellione, il verbo del deserto: mormoravano i "liberati" dall'Egitto, lungo le piste assolate, interminabili del deserto.
Verbo della ribellione, verbo dell'incredulità. 
Mormorare... quasi non se ne può fare a meno quando il cielo sembra chiuso e le preghiere, i lamenti, inascoltati...

   Superare le paure e ritrovare la voglia di vivere e di camminare


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Assunzione della Beata Vergine Maria


Nel cuore dell’estate la liturgia ci fa celebrare la festa della Assunzione di Maria. È un segno dell’accompagnamento della Chiesa, che con la sua liturgia ritma i tempi della nostra vita, anche i tempi di vacanza. Tempi mai vuoti ma particolarmente propizi – perché liberi da incombenze e preoccupazioni lavorative – per elevare lo sguardo e prendersi cura di sé, della propria vita interiore, della propria anima. Elevare lo sguardo ai segni della grazia, che non mancano, ma hanno bisogno di occhi attenti per essere riconosciuti e accolti. Riconoscerli e accoglierli per arginare quel logorio etico-spirituale che gli affanni del quotidiano alimentano e dilatano. Logorio provato come senso di smarrimento, insignificanza, insoddisfazione, estraneità, apatia. Il segno dei segni – il segno primordiale e centrale della grazia – è Cristo, la sua umanità. Poi – ci dice san Paolo – «quelli che sono di Cristo». E «di Cristo» è prima di tutto sua madre. Di qui l’attenzione privilegiata della Chiesa a Maria, per imparare da lei, la nuova Eva: figura dell’umanità rinnovata. Icona di perfetta umanità, in rapporto a quei limiti esistenziali da cui non c’è auto-liberazione (redenzione a opera dell’uomo) ma soltanto liberazione dall’alto, a opera della grazia. E Maria – come la dice il vangelo – è la «piena di grazia», nella quale «grandi cose ha fatto l’Onnipotente». Così da essere additata dal Concilio Vaticano II come «eccellentissimo modello», cui guardare per sapere chi siamo e chi siamo destinati ad essere.

   Maria, parola-segno di consolazione e speranza

L’assunzione di Maria al cielo ci ricorda il fatto che il cielo è la nostra patria, e che lì ci aspetta Cristo risorto, primizia di coloro che risorgono dalla morte. Ricordo quanto mai necessario, perché con facilità, anche noi cristiani, dimentichiamo il fondamento della nostra fede: siamo stati creati per l’immortalità, per il cielo. 

   Il desiderio insopprimibile del cielo

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • Assunzione al cielo di Maria in anima e corpo
  • Assunzione della Beata Vergine Maria


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"Maria, donna bellissima" di don Tonino Bello


È vero. Il Vangelo non ci dice nulla del volto di Maria. Come, del resto, non ci dice nulla del volto di Gesù. 
Forse è meglio. Così a nessuno di noi viene tolta la speranza di sentirsi dire un giorno, magari da un arcangelo di passaggio: «Lo sai che a tua madre e a tuo fratello rassomigli tanto?». 
Maria, comunque, doveva essere bellissima. Non parlo solo della sua anima. 
La quale, senza neppure 1'ombra del peccato, era limpida a tal punto che Dio vi si specchiava dentro. Come le montagne eterne che, lì sulle Alpi, si riflettono nella immobile trasparenza dei laghi. 
Parlo, anche, del suo corpo di donna. 
La teologia, quando arriva a questo punto, sembra sorvolare sulla bellezza fisica di lei. 
La lascia celebrare ai poeti: «Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che in te sua luce ascose...». 
La affida alle canzoni degli umili: «Mira il tuo popolo, o bella Signora...». 
O agli appassionati ritornelli della gente: «Dell' aurora tu sorgi più bella... non vi è stella più bella di te». 
O al rapido saluto di un' antifona: «Vale, o valde decora». Ciao, bellissima! 
O alle allusioni liturgiche del Tota pulchra. Tutta bella sei, o Maria. Sei splendida, cioè, nell' anima e nel corpo! 
Essa però, la teologia, non va oltre. Non si sbilancia. Tace sulla bellezza umana di Maria. Forse per pudore. Forse perché paga di aver speso tutto speculando sul fascino soprannaturale di lei. Forse perché debitrice a diffidenze non ancora superate circa la funzione salvifica del corpo. Forse perché preoccupata di ridurre l'incanto di lei a dimensioni naturalistiche, o timorosa di dover pagare il dazio ai miti dell' eterno femminile...

   Maria, donna bellissima

   Ascoltala dalla voce di don Tonino Bello


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"Ferragosto di crisi, cerchiamo risposte nell'eternità di Maria" di mons. Bruno Forte - Roberto Benigni recita il Canto XXXIII vv. 1-21 del Paradiso


Si avvicina il "ferragosto" di quest'estate, calda non solo per il clima, ma anche per le fiammate della crisi che continua a colpire insieme con l'intero "villaggio globale" la nostra Europa. E ritorna nella liturgia della Chiesa la celebrazione dell'Assunzione di Maria. Una memoria fuori del tempo? Un'evasione spirituale, proposta per estraniarsi dalle inquietanti provocazioni della storia?...
Proprio così, nel cuore dell'estate, la celebrazione dell'assunzione di Maria diventa un richiamo a rispettare la dignità di ogni donna, a valorizzarne il mistero, a umanizzare il mondo rendendolo più accogliente nell'irripetibilità di ciascuno e nella reciprocità delle relazioni di vita e d'amore, che fanno la storia di tutti. È questo gioco di visibile concretezza e d'invisibile profondità, che fa parlare di Maria come di un'icona del Mistero: in lei si offre il duplice movimento, che ogni icona tende a trasmettere, la discesa e l'ascesa, l'antropologia di Dio e la teologia dell'uomo...
Assunta in cielo nell'integralità del suo essere umano, la Vergine Madre testimonia l'infinita dignità di ogni persona, il valore del corpo da custodire e amare, il destino eterno da non obliare. Così la figura di Maria di Nazaret può divenire un singolare incoraggiamento a credere e sperare nel tempo che ci è dato di vivere, dove proprio la speranza appare dono prezioso e forza necessaria di trasformazione del presente. Ci aiuta a comprenderlo il Poeta, con versi che - come sta mostrando in maniera singolare ai nostri giorni Roberto Benigni - riescono a parlare a tutti, credenti e non credenti, illuminando di luce e di bellezza la vita delle donne e degli uomini di ogni tempo...

   Ferragosto di crisi, cerchiamo risposte nell'eternità di Maria di Bruno Forte

   Roberto Benigni recita il Canto XXXIII vv. 1-21 del Paradiso (video)


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 (SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


  Santa Chiara di Assisi  (video)
  San Massimiliano Kolbe   (video)


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... Perciò appare ancora più stridente che una festa come l’Assunta, da secoli profondamente radicata in Italia nel sentire comune dei fedeli, rischi di cedere il passo al "neutro" (imperiale e pre-cristiano) Ferragosto, oggi sinonimo più che di riposo, di svago spesso senza regole e talvolta di sballo e trasgressioni. Al contrario, infatti, questa festa dovrebbe essere tenuta in gran conto in un tempo come il nostro in cui il corpo umano è così al centro dell’interesse. L’Assunzione in cielo di Maria, in corpo (appunto) e anima, ci svela, infatti, qual è il destino eterno che ci attende. Ed è una gran bella notizia, la più bella, sicuramente, dopo la Risurrezione di Gesù. L’Assunzione, infatti, ci dice che anche noi risorgeremo in corpo e anima. E in questo senso è un meraviglioso corollario della Pasqua. Non solo Cristo è risorto ed è tornato in cielo con il suo corpo umano, ma anche noi siamo destinati alla stessa sorte...

  Mimmo MuoloL'autentica cura del corpo che l'Assunta ci insegna

Maria, quando è assunta in cielo in anima e corpo, non viene sottratta alla Chiesa e all’umanità. Compiutamente redenta e resa conforme al Signore risorto, la sua divina maternità si espande dal Figlio Gesù a tutti i suoi discepoli. Anzi l’intera umanità ritrova in lei la madre di tutti i viventi. È Gesù stesso che, come per solenne decisione testamentaria, fa questo dono dall’alto della croce, quando dice alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!» e a Giovanni: «Figlio, ecco tua madre!»

  Inos BiffiLa gloria vicina e familiare dell'ancella


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  Affidiamo le cose...
  Io sono il pane...
  La libertà...
  Ogni bambino...
  Potremmo riformulare...
  Non temete...
  Beata colei...
  Il perdono...
  Senza fiducia...
  Unirsi in matrimonio...


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Il teologo risponde


A proposito dell’inferno, Gesù parla di fuoco, pianto e stridore di denti. Non sono solo immagini, ma realtà.
 

  Giordano FrosiniLe fiamme dell'inferno

Io sono contrario alle unioni di fatto, in particolare tra persone dello stesso sesso. Come intendere la loro registrazione, attivata in alcuni Comuni? 

  Luigi LorenzettiRegistro coppie di fatto


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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Giuda si avvicinò
a Gesù e disse:  «Salve, Rabbì».
E lo baciò.
 Gesù gli disse: «Amico, per 
questo sei qui!». 

(Matteo 26,49-50)


  Gianfranco RavasiIl bacio di Giuda

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Ricordo di Frère Roger di Taizé


Il 16 agosto 2005, durante la preghiera della sera che raduna la Comunità di Taizé e migliaia di giovani, frère Roger viene ucciso nella chiesa della Riconciliazione. Il 12 maggio precedente, circondato dai suoi fratelli, aveva festeggiato i suoi 90 anni nella semplicità e nella letizia. 

   Frère Roger di Taizé 

Chi arriva a Taizé vede subito il campanile della piccola chiesa romanica attorno alla quale si stringono le croci del piccolo cimitero dove sono, tra gli altri, i fratelli della comunità monastica fondata da Roger Schutz, là dove lo stesso priore riposa, ucciso a novant'anni, il 16 agosto 2005, da una squilibrata. Solo se si supera il minuscolo villaggio, s'intravede in fondo la chiesa della Riconciliazione, inaugurata cinquant'anni fa, il 6 agosto 1962, nella festa della Trasfigurazione.

   Il cammino della riconciliazione

In molti dei messaggi che abbiamo ricevuto, la morte di frère Roger è stata paragonata a quella di Martin Luther King, di Mons. Romero o di Gandhi. Tuttavia, non possiamo negare come vi sia anche una diversità, in quanto questi ultimi si situavano all’interno di una lotta di origine politica, ideologica, e sono stati assassinati da degli avversari che non potevano sopportare le loro opinioni e la loro influenza.
Qualcuno dirà che è vano cercare una spiegazione all’assassino di frère Roger. Il male rifugge sempre ogni spiegazione. Un giusto dell’Antico Testamento diceva che lo odiavano “senza motivo” e San Giovanni ha posto questa stessa affermazione in bocca a Gesù: “Mi hanno odiato senza motivo”.
Tuttavia, avendo vissuto accanto a frère Roger, un aspetto della sua personalità mi ha sempre colpito e mi domando se non sia questo che spieghi perché egli sia stato preso di mira. Frère Roger era un innocente. Non nel senso che non vi fossero colpe in lui, ma l’innocente come colui per il quale le cose hanno un’evidenza ed un’immediatezza che non hanno per gli altri. Per l’innocente la verità è evidente, non dipende da dei ragionamenti. Egli la “vede”, per così dire, e gli fa fatica rendersi conto che altri abbiano un approccio più macchinoso. Ciò che dice è per lui semplice e chiaro e egli si stupisce che altri non lo colgono come tale. Comprendiamo facilmente come egli si trovi spesso disarmato o si senta vulnerabile. Dunque la sua innocenza non ha in genere nulla d’ingenuo. Per lui il reale non presenta la stessa opacità che per gli altri. Egli “vede attraverso”

   La morte di frère Roger: perché?

Ascoltiamo da frère Roger:

   Tutti siamo in ricerca (video)

   La benevolenza costruisce in voi (video)

Vedi il nostro precedente post:
  • Taizé - doppio anniversario


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


Costruire il dialogo tra adulti e “figli del web” di Bruno Forte


Nella folla delle solitudini
Costruire il dialogo tra adulti e “figli del web”
di Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto

“America without mistakes…” - “Un’America senza errori”: così, fra il serio e l’arguto, non pochi Australiani amano definire la loro terra, “the lucky country”, “il paese fortunato”, l’unico in questo momento a non risentire della crisi che colpisce l’intero “villaggio globale”. Eppure, la settimana intensa d’incontri e di “lectures” che vi ho appena trascorso, fra ambienti accademici, centri pastorali e eventi di festa e di fede preparati dai nostri emigrati, mi ha fatto cogliere un punto critico che mi sembra meriti particolare attenzione, anche perché è tutt’altro che lontano dal riguardare anche noi: la distanza fra le generazioni, in modo speciale fra gli adulti e quelli che già potremmo chiamare i “nativi digitali”, i figli del “web”. Questa distanza si colora spesso di sofferenza, specialmente quando agli adulti sembra essere diventato impossibile trasmettere ai figli e ai nipoti il patrimonio di valori, che ha sorretto la loro vita e motivato i loro sacrifici (che, specie per i nostri emigranti, sono stati veramente tanti). Nella terra della prosperità non è infrequente incontrare questa sorta di “amore ferito”: l’amore di voler dare alle generazioni più giovani il meglio di sé; la ferita di un’incomunicabilità, che si risolve spesso in estraniamento reciproco e impossibilità di dialogo. La società del benessere avanzato crea insomma nuovi problemi, avvertiti soprattutto nel campo educativo come una sfida, non lontana da quanto è avvenuto e sta avvenendo da noi. Riflettendo su di essa, mi sono chiesto quali condizioni siano necessarie per creare fra adulti e giovani un rapporto comunicativo efficace. È la domanda al centro dell’impegno educativo, di cui giustamente molto si parla fra chi ha a cuore la formazione dei ragazzi e dei giovani.

     Costruire il dialogo tra adulti e “figli del web” (pdf)


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JESUS, agosto 2012: "Caro Diogneto - 44" di Enzo Bianchi


JESUS, agosto 2012 Caro Diogneto - 44
Rubrica di ENZO BIANCHI 

È ormai vicina la celebrazione del sinodo dei vescovi che rifletterà sul tema dell’evangelizzazione così da poter dare indicazioni alla chiesa universale, indicazioni che andranno poi inverate, tradotte e realizzate in modo differenziato e specifico nelle diverse aree culturali del mondo. Resta però vero che questo tema, quando è declinato come “nuova evangelizzazione”, concerne soprattutto l’occidente europeo e nordamericano, le terre di più o meno antica cristianizzazione, terre in cui è stata vissuta una solida appartenenza alle chiese cristiane, ma che oggi – dopo il fenomeno della secolarizzazione e del disincanto religioso – sono ammorbate dall’indifferentismo. Negli ultimi decenni sono cadute le ideologie portatrici di una speranza messianica intraumana, è venuta meno la trasmissione della fede cristiana dalla generazione che sta scomparendo alle nuove che si affacciano all’orizzonte, si è fatto debolissimo l’annuncio del vangelo quale buona notizia qui e oggi.
Ecco dunque l’urgenza di ripensare le parole di Gesù che inviava i suoi discepoli in missione nel mondo intero (cf. Mc 16,15), fino alle estremità della terra (cf. At 1,8), tra tutte le genti e fino alla fine dei tempi (cf. Mt 28,19-20). Questo nella convinzione che il nostro tempo, la contemporaneità – l’unico tempo che conosciamo vivendoci immersi – è sempre un “momento favorevole” per l’annuncio della buona notizia di Gesù Cristo, l’unico Figlio di Dio e l’autentico uomo.

   Caro Diogneto - 44



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JESUS Agosto: "Vacanze brevi e austere" editoriale di Antonio Tarzia - REPORTAGE LETTONIA Gli ultimi pagani e SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE Una Chiesa al sapor di cacao


La crisi morde le ferie, riduce le partenze e abbrevia i soggiorni di relax nei luoghi di villeggiatura. Stando alle statistiche più serie e autorevoli, gli italiani che quest'anno hanno deciso di andare al mare o ai monti non sono più di 21 milioni: uno su tre, dice la Federconsumatori, mentre la Confesercenti prevede uno su due (33 milioni circa). Comunque il 65 per cento di chi lascia la città per i luoghi di riposo e svago ha programmato per una settimana, massimo dieci giorni. Dimenticando, anche se a malincuore, le previste quattro o cinque settimane del contratto aziendale.
La nuova povertà che avanza come un'epidemia, spinta dalla crisi e dal continuo precipitare delle Borse, ha costretto molti gruppi familiari a rateizzare il costo delle ferie, oltre a consorziarsi nell'affitto in comune di una barca o di una casa colonica.
In barba alla crisi, occorre essere forti e con rinnovata speranza pensare positivo, vivere intensamente i giorni che ci possiamo permettere guadagnando serenità e ricarica psicologica.
È un dovere verso noi stessi e i nostri cari, rigenerarsi ogni tanto nella natura, nelle città d'arte o nella terra d'origine: ricordando i tempi mitici e felici dell'infanzia...

   Vacanze brevi e austere di Antonio Tarzia

REPORTAGE 
LETTONIA
Il solstizio d'estate nella notte di San Giovanni è la festa più importante della Lettonia. Nelle zone rurali, in questa occasione, si celebra ancora una serie ben codificata di riti pagani legati alla fertilità della terra in cui si onora Mara, la divinità femminile suprema dell'antico pantheon lettone.

   Gli ultimi pagani
  • SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE
Due piccole isole disperse nell'Atlantico, colonizzate dai portoghesi, popolate di schiavi e trasformate in tempio delle esportazioni di cacao. Poi è venuta la decadenza economica e, infine, l'indipendenza. E oggi São Tomé e Príncipe cercano ancora il loro futuro.

   Una Chiesa al sapor di cacao


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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 12 agosto 2012

 
    Angelus/Regina Cæli - 15 agosto 2012

     Omelia - 15 agosto 2012 Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria - Santa Messa nella Parrocchia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo

      Discorso - Concerto offerto dalla Caritas di Regensburg (Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, 11 agosto 2012)


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OPINIONI E COMMENTI

 (SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


...Mentre è chiaro dalle sigle e dai fatti riferiti che ci sono altri soggetti a vario titolo coinvolti (lo stesso padre Federico Lombardi, durante il briefing di oggi, ha ricordato che delle carte sono state divulgate e pubblicate anche dopo l’arresto di Gabriele, un riferimento possibile alle pagine di Repubblica del 3 giugno scorso), nulla emerge dalla requisitoria e dalla sentenza circa la possibilità dimandanti morali dell’operazione «Vatileaks» che possono aver in qualche modo influenzato il principale e finora unico imputato del furto. È possibile che anche su questo possano vertere le future indagini, mentre è probabile che particolari sull’ambiente in cui la vicenda è maturata siano contenuti nell’inchiesta condotta dai tre cardinali incaricati da Benedetto XVI di far luce sulla questione...

  La prima verità sui Vatileaks


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E’ una forma pensiero storicamente molto diffusa ed ancora attuale.
Ora rispunta in Vaticano, dove le parti acusate nella vicenda vatileaks non fanno altro che dire che il complotto serviva a far conoscere al Papa gravi fellonie nei comportamenti curiali che nessuno gli diceva. Perché il povero papa innocente non sapeva nulla di quello che avviene in Vaticano. E la parte accusatrice dice che bisogna ora proteggere il povero Papa dai complottisti che biecamente lo circondavano cercando di manipolarlo e di intaccarne il candore.

  Fausto CarotenutoIl gran capo è sempre innocente


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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm