"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°33 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 18 al 24 agosto 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 31  agosto 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
 
La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)


NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








I NOSTRI TEMPI



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Giornata Umanitaria Mondiale 2012 - "Le persone aiutano le persone - I popoli aiutano i popoli"



Quest'anno la Giornata Umanitaria Mondiale offre un'opportunità storica per unire un miliardo di persone da tutto il mondo e promuovere un'idea efficace e proattiva: “Persone che aiutano le Persone”.
E’ questo il modo migliore per onorare la memoria dei molti operatori umanitari caduti di cui oggi portiamo il lutto, e per celebrare gli sforzi di tutti coloro che oggi continuano la loro nobile missione aiutando chi soffre in maniera tempestiva.
Il sentimento di solidarietà che anima questi sforzi coraggiosi ci porta a celebrare la Giornata Umanitaria Mondiale.

  Messaggio del Segretario Generale in occasione della Giornata Umanitaria Mondiale

La campagna del 2012, "Le persone aiutano le persone - I popoli aiutano i popoli", ha ricevuto il sostegno compiaciuto della Caritas Internazionale che ricorda l'importanza di alcuni principi umanitari fondamentali: imparzialità, neutralità e indipendenza, soprattutto quando - come accade oggi - i bisogni umanitari sono in aumento. Il 19 agosto, la campagna aspira a raggiungere con il suo messaggio almeno un miliardo di persone. L'Assemblea generale dell'ONU proclamò questa Giornata per ricordare anche la morte di 23 dei suoi operatori, il 19 agosto 2003, in un attentato contro la sua sede umanitaria a Bagdad, Iraq. 

  La Caritas Internazionale aderisce alla "Giornata mondiale dell'aiuto umanitario" dell'ONU

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, è fra i sottoscrittori della campagna per il "World Humanitarian Day", realizzata dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni umanitarie per ricordare, il 19 agosto, le 22 vittime dell'attentato contro gli Uffici Onu a Baghdad del 2003, e per incoraggiare la sponsorizzazione innanzi tutto morale, ed anche concreta, dell' attività umanitaria.
Come si legge in una nota della Farnesina, lo ha annunciato oggi lo stesso Terzi sul suo profilo Twitter: "Onoriamo chi si sacrifica per gli altri. Sostenete anche voi il World Humanitarian Day".

  Giornata umanitaria mondiale, Terzi fra sostenitori

Sacrifici e pericoli, è questa la vita quotidiana degli operatori umanitari, nel mondo, che lavorano per aiutare chi ha bisogno della loro assistenza. Nel riconoscere il loro impegno e la loro dedizione, in occasione della Giornata Mondiale Umanitaria del 19 agosto, presentiamo quattro storie straordinarie di operatori umanitari che dedicano la loro vita alla lotta contro la fame. 

  Operatori umanitari: 4 storie di chi lotta contro la fame

La star di fama internazionale Beyoncé, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie internazionali lanciano oggi una campagna globale per puntare i riflettori sulle operazioni umanitarie e incoraggiare le persone in tutto il mondo a impegnarsi per fare qualcosa di buono per il prossimo.
Leggi tutto: Beyoncè si unisce alle organizzazioni umanitarie internazionali per promuovere la giornata mondiale umanitaria il 19 agosto 2012

  video

Unisciti a Beyoncé e alle organizzazioni umanitarie del mondo per condividere un messaggio di speranza con un miliardo di persone.

  Fai sentire la tua voce!


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Continua la "strage silenziosa". Nelle carceri italiane si continua a morire!


... “Due suicidi in carcere, uno a Lecce e l’altro a Roma, e uno all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona di Pozzo di Gotto: sono la testimonianza di una realtà indegna di un paese civile. Mentre in Parlamento si sta discutendo di provvedimenti che tagliano del 10 per cento il già ridotto personale penitenziario/amministrativo, ovvero quello che si occupa del trattamento e dell’esecuzione penale esterna, e bloccano il turn over del personale di polizia penitenziaria, già oggi carente di ben 7mila unità, nelle carceri e negli OPG si continua a morire nell’indifferenza…senza una politica progettuale il grave problema umano che affligge le nostre carceri è irrisolvibile e la ministra, il governo e l’intero Parlamento devono risponderne…”.
Dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita, nelle carceri italiane trentatrè detenuti, e sette poliziotti penitenziari...

  Dunque, signor ministro? Dopo la sua “visita” a Regina Coeli, cos’ha fatto, cosa intende fare?

Decine di suicidi e morti sospette tra le mura delle carceri italiane. Ma a luglio aumentano anche i decessi tra gli agenti di custodia

  Carceri rosso sangue: il record drammatico di luglio

La conferma nell’analisi di Eurispes sui dati di Ristretti Orizzonti, che ha monitorato 9 istituti italiani. Il picco critico durante il primo mese di detenzione. Una tragedia che tocca anche la polizia penitenziaria.

  Il sovraffollamento spinge al suicidio

Quella che si consuma anno per anno tra le mura dei nostri penitenziari è una strage silenziosa. Secondo l'Associazione Ristretti Orizzonti, infatti, rilanciati dall'Eurispes, i suicidi sono stati in media 66,692 negli ultimi dodici anni (a dicembre 2011), ovvero più di un terzo di tutti i decessi avvenuti in carcere. Si tratta di un tasso di suicidi più di 20 volte superiore a quello registrato nel resto della popolazione italiana, al quale si deve aggiungere il numero impressionante di tentativi di suicidio e atti di autolesionismo. Il dibattito sullo stato delle carceri italiane e sulle condizioni spesso disumane alle quali sono sottoposti i detenuti, ma anche le difficoltà incontrate da agenti e operatori, ha recentemente visto l'iniziativa di 120 giuristi, guidati da Andrea Pugiotto, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Ferrara, che hanno indirizzato una lettera aperta al Capo dello Stato. 

  Sovraffollamento e suicidi: Eurispes "la strage silenziosa nelle carceri italiane"

  La lettera: "Una questione di prepotente urgenza... sempre più prepotentemente urgente" (pdf)

  La risposta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (pdf)

  Stabilito che le carceri sono "fuori dalla Costituzione"... adesso che si fa?

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • Suicidi in carcere... una strage silenziosa
  • Carceri italiane: inferno di stato



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ALLARME FAME - Lo spettro della crisi alimentare torna ad aggirarsi nel mondo



Lo spettro della crisi alimentare torna ad aggirarsi nel mondo. Un mix di condizioni climatiche avverse e di speculazione sui mercati dei derivati sta facendo correre i prezzi delle materie prime alimentari verso nuovi record. Rischiando di riproporre una crisi paragonabile, se non peggiore, a quella del 2008, quando intere popolazioni vennero ridotte alla fame dal boom dei prezzi del cibo.
La sirena ha incominciato a suonare da qualche mese, al manifestarsi dei primi segnali di tensione sui mercati, ma è soprattutto con la siccità che sta colpendo il Midwest americano, il granaio del mondo, che la paura ha incominciato a prendere corpo. E in serio pericolo c’è in particolare quel miliardo di persone che nel mondo vive a stretto contatto con la fame, le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo dove la spesa per il cibo copre il 70-80% del bilancio familiare.

  Siccità e speculazione il business della fame

Riprende a crescere nel mondo il numero di bambini che soffrono la fame, con 1.500.000 bambini colpiti da malnutrizione acuta in più fra il 2005 e il 2010 rispetto agli anni precedenti. In totale sono 58.7 milioni i bambini gravemente malnutriti. Un dato allarmante che rischia di compromettere i significativi progressi fatti finora rispetto a tutti gli altri principali indicatori relativi alla salute e benessere infantile, come la mortalità infantile e l’accesso a scuola. 
E’ quanto emerge dall’Indice sullo sviluppo infantile (1) redatto da Save the Children e i cui dati sono stati diffusi alla vigilia del Summit Olimpico sulla Fame promosso dal governo britannico in chiusura dei giochi olimpici 2012 il 12 agosto. 

  Olimpiadi e Summit Olimpico sulla Fame: Save the Children, in aumento di nuovo nel mondo il numero di bambini malnutriti gravi



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Ladri per fame


Furto di un paio di scarpe, prezzo 20 euro; denunciata una donna. Anziano nasconde nella sporta frutta e verdura per un valore di 15,54 euro; denunciato pure lui. Infila nella tracolla che porta sulle spalle tre pezzi di parmigiano reggiano, costo 33,68. Denunciata una ragazza di vent’anni. Sono tutti italiani questi tre ladri per fame. Gli ultimi in ordine di tempo di un fenomeno che negli uffici giudiziari registrano «in crescendo da alcuni mesi». E che «possono essere attribuiti alle conseguenze della crisi economica. E’ una lettura che ci sta», osserva il procuratore vicario Sandro Ausiello. 

  Nei supermercati aumentano i ladri “per fame”

Sorpresi a rubare pasta, pane e vino erano finiti in prigione ma il giudice li ha liberati obbligandoli ad una visita giornaliera presso un ufficio di polizia. Tre quarantenni figli della crisi, due bresciani e un genovese, avevano razziato un supermercato in via Piacenza

  Ladri per fame scarcerati dal giudice

Sono accusati di furto aggravato continuato e per questo sono stati arrestati e processati. Ma ciò che sta dietro questa grave violazione delle legge, riassume una storia umana difficile. 

  Coppia ruba per fame e i carabinieri fanno una colletta

... Ad arrestare i tre uomini gli agenti del commissariato S.Fruttuoso, che li hanno sorpresi con il bottino in mano: pane, pasta, 2 kg di fagiolini e una bottiglia di vino...

  Rubano "per fame", il giudice decide la scarcerazione


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LA BUONA NOTIZIA

... L’uomo ha ringraziato i carabinieri quasi sorpreso, dato che non aveva ancora denunciato di aver perduto tutto. «Esiste ancora gente onesta», ha detto. La giovane, che si è resa disponibile con i carabinieri a rilasciare dichiarazioni alla stampa, ha commentato a caldo: «Non capisco cosa ci sia di tanto eccezionale nel fare un gesto che tutti dovrebbero fare!». Comunque raccontarlo potrebbe essere di esempio.

  Trova un portafogli pieno di soldi e lo porta direttamente ai carabinieri


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“La cultura globale è stata contaminata da uno spirito di paura che implica un ridimensionamento dei diritti. Ci siamo a poco a poco abituati, in modo subliminale, all’idea che una certa quota di disuguaglianza sia funzionale alla società globale”. A parlare è il ministro per la cooperazione Andrea Riccardi durante un recente incontro organizzato dall’associazione “Diritti in cammino” e incentrato, appunto, sulla diseguaglianza sociale, piaga che nel nostro paese più che in altri sta mietendo le sue vittime e non accenna a ridimensionarsi. Così, i rapporti sociali si tendono, s’incattiviscono, e anche in Italia, così come in Grecia o in Spagna, il rischio che la crisi economica diventi anche crisi sociale si fa sempre più concreto

   Anna Toro:  Sempre più poveri e ineguali: la zavorra Italia


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Un cimitero chiamato Mediterraneo

Un giorno a Lampedusa e a Zuwarah, a Evros e a Samos, a Las Palmas e a Motril saranno eretti dei sacrari con i nomi delle vittime di questi anni di repressione della libertà di movimento. E ai nostri nipoti non potremo neanche dire che non lo sapevamo. Dal 1988 sono morte lungo le frontiere dell'Europa almeno 18.350 persone. Di cui 2.352 soltanto nel corso del 2011. Il dato è aggiornato al 16 agosto 2012 e si basa sulle notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi 24 anni. Di seguito trovate soltanto gli incidenti degli ultimi mesi.

  Un cimitero chiamato Mediterraneo

Guarda alcuni dei nostri precedenti post:

  • Amnesty International da Lampedusa Flashmob e "SOS" rivolto all'Europa e all'Italia
  • "Il grido del Figlio abbandonato…" e la strage nel mediterraneo
  • Nuovi arrivi a Lampedusa e ancora morti nel Mediterraneo...
  • "XVII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie" - 21/22 marzo: "Lampedusa Porta d'Europa "
  • Desaparecidos del Mediterraneo. Le madri: “Dove sono i nostri figli?” - Da una sponda all'altra: vite che contano
  • La grande strage nel Mediterraneo - tragedia ignorata
  • NON POSSO TACERE. Migranti in mare. La lettera di Alex Zanotelli



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23 agosto - Giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione


"Istituzionalizzare la memoria, impedire l'oblio, richiamare il ricordo di una tragedia lungamente occultata o sconosciuta e restituirle la collocazione che deve essere la sua nella coscienza degli uomini, è, in effetti, 
rispondere al nostro dovere di memoria"
(Koichiro Matsuura – Direttore Generale UNESCO)

... La giornata ci offre l’opportunità di riflettere insieme sulle cause storiche, le modalità e le conseguenze di quella tragedia senza precedenti che fu la schiavitù e la tratta degli schiavi, una tragedia che fu nascosta per molti anni e che è ancora da scoprire appieno. Essa ci offre inoltre un’opportunità di comprendere più chiaramente i rapporti che la tratta degli schiavi ha generato nel mondo tra le diverse popolazioni coinvolte. Essa non solo ha spezzato la vita di milioni di esseri umani sradicati dalla propria terra e deportati nelle condizioni più disumane, ma ha anche causato scambi culturali che hanno profondamente e durevolmente influenzato le morali e le credenze, le relazioni sociali e la conoscenza in diversi continenti. Attraverso la divulgazione e l’ammissione del grande impatto culturale operato dalle vittime di questo crimine contro l’umanità, ci proponiamo di contribuire alla decostruzione dei pregiudizi razziali e alla lotta contro le ideologie di odio e intolleranza. Inoltre miriamo a promuovere un dialogo tra culture che sia rispettoso delle differenze e basato sui valori della tolleranza, uguaglianza e condivisione. Oltre a questa dimensione storico-retrospettiva, la giornata mira a sensibilizzare e avvertire l’opinione pubblica che un altro commercio di esseri umani per la schiavitù (nonostante sia stata abolita e penalizzata attraverso strumenti internazionali) è ancora praticato in nuove forme, che ancora oggi incidono sulla vita di milioni di uomini, donne e bambini in giro per il mondo... 

  23 agosto - Giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione

... La tratta umana di nuove schiavitù, in dispregio ad ogni diritto di umanità e giustizia, continua. La schiavitù esiste ancor oggi: ha le sue aree di raccolta, le sue vie di transito, le sue connessioni malavitose ed i suoi approdi sulle strade del mondo civile
Essa risponde alle richieste di un ignobile mercato pedofilo cresciuto sulle strade di internet; essa ha il nome di un clandestino mercato illegale del lavoro, anche minorile, senza tutela e senza diritti; essa ha il nome dello sfruttamento della donna, tratta dalla povertà dei paesi di origine con la promessa di un lavoro ed inviata invece sulla strada della prostituzione, privata di ogni libertà personale, esposta ad ogni arbitrio, merce di scambio fra i criminali che ne reggono il mercato prima ancora che triste commercio umano...

  Le nuove schiavitù e il traffico di esseri umani (pdf)

Sono milioni nel mondo i minori vittime di tratta e sfruttamento e migliaia in Italia, dove, secondo operatori del settore, il fenomeno è in crescita anche a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori migranti non accompagnati che costituiscono un gruppo particolarmente a rischio di sfruttamento. 
Il numero di minori vittime di tratta nel mondo è pari secondo le stime a 1,2 milioni, ma se si considerano quelli che subiscono comunque uno sfruttamento sessuale o lavorativo il numero raggiunge nel 2011 una grandezza di quasi 5 volte superiore (5,5 milioni) e rappresenta il 26% del totale delle vittime (20,9 milioni). 
In Italia si riscontra una mancanza cronica di dati aggiornati sul fenomeno, ma possono essere certamente considerati la punta dell’iceberg di questa schiavitù spesso invisibile alle statistiche i 280 minori identificati come vittime di tratta o riduzione in schiavitù attraverso procedimenti penali tra il 2004 e il 2011... 
Sono queste alcune delle evidenze del fenomeno della tratta e sfruttamento dei minori che emergono dal nuovo dossier di Save the Children “I piccoli schiavi invisibili 2012”, diffuso alla vigilia della Giornata Onu in ricordo del commercio degli schiavi e della sua abolizione che ricorre il 23 agosto... 

  Tratta e sfruttamento: in crescita il numero di minori vittime di sfruttamento sessuale e lavorativo, i minori migranti tra i più a rischio


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Alla vigilia della Giornata in ricordo della schiavitù e della sua abolizione, Save the Children diffonde il dossier "I piccoli schiavi invisibili". La grave situazione del nostro Paese

   Francesco Rosati:  Anche l'Italia sfrutta i minori
   Francesco Rosati:  In Italia sesso e lavoro nero
   Francesco Rosati:  Le raccomandazioni di Save the Children


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Estate di solidarietà per i volontari di “Io Ci Sto” nell'“Africa italiana: il ghetto di Rignano”


Sono più di quaranta i ragazzi che hanno risposto all’appello dei missionari scalabriniani pronunciando le parole “Io Ci Sto”. Ragazzi che arrivano da tutta Italia, ma anche da Francia, Brasile, Albania, Haiti e Colombia. Tutti uniti da un unico obiettivo: provare a rendere meno difficile la vita per i migranti impegnati nei lavori dei campi in provincia di Foggia e vivere un’intesa esperienza di scambio interculturale. 

  Foggia “Io Ci Sto”, l’accoglienza per i migranti impegnati a lavorare nei campi

... Se pensate che dopo le proteste dello scorso anno nelle campagne leccesi il caporalato sia finito, vi sbagliate. Qui le figure che fanno da intermediari sono due, il “capo-nero”, una sorta di caposquadra, e il “capo-bianco” il vero e proprio caporale. Il “capo-nero” a volte vive nel ghetto, a volte si occupa anche della costruzione de delle abitazioni e di affittare i posti-letto. Si occupa del trasporto e realizza le squadre di lavoro con braccianti per lo più della sua stessa nazionalità.
Il capo-bianco è un italiano è il “superiore” del “capo-nero” lo contatta per chiede la “squadra” quando c’è bisogno e contratta il prezzo con i contadini. Ma a trarre i veri profitti da queste squadre di lavoratori a cottimo sono le aziende che trasformano il pomodoro. Grazie alla bassa remunerazione di braccianti ricattabili, circa 3,50 euro a cassone, possono continuare ad avere bilanci in positivo per le proprie aziende...

  L'Africa italiana: il ghetto di Rignano

A portare assistenza e conforto ai braccianti agricoli del Ghetto di Rignano, ci pensano i ragazzi di 'Io C Sto', i volontari che grazie all'iniziativa promossa da ScaYm e Missionari scalabriniani di Siponto arrivano da tutta Italia per svolgere attività di informazione, animazione, orientamento. FoggiaCittàAperta ha raccolto alcune testimonianze dei volontari

  video

Per saperne di più visita i siti:

  • IO CI STO
  • BRIGATA DI SOLIDARIETÀ ATTIVA



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Notizie dal mondo

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"Mo e Saamiya, le due facce della Somalia" di Igiaba Scego


... Oggi la Somalia è alla vigilia di un voto delicato, il 20 agosto si sceglierà infatti il nuovo presidente. Un voto molto atteso quello del 20 che potrebbe davvero traghettare il paese verso un futuro fatto di pace e speranza. I dubbi sono ancora tanti, l’esito delle elezioni incerto, ma i somali sembrano crederci sul serio questa volta...

Una realtà in movimento di cui i media globali si occupano poco e ancora con vecchi schemi da guerra fredda. Ed è questa realtà in movimento che Mo Farah ha in qualche modo rappresentato con la sua falcata da ghepardo. Una corsa inarrestabile la sua. Bellissima. Una corsa che ha potuto fiorire grazie all’interessamento del suo professore di educazione fisica Alan Watkinson. Mo che sognava l’Arsenal e un ruolo come ala destra, si è trovato invece in una notte d’Agosto ad essere incoronato, da uno stadio, re d’Inghilterra...
Ma le facce di una medaglia sono sempre due. Se in una c’è la gloria di Mo Farah, l’altra racconta di una Somalia che soffre ancora e che ha smesso di credere in un futuro possibile all’equatore. A ricordare il lato oscuro della storia è stato un ex atleta somalo, l’unico ad aver vinto una medaglia per questo paese in perenne conflitto. Il suo nome è Abdi Bile. Uno sconosciuto in Occidente, un eroe per i suoi connazionali che ricordano ancora con emozione l’oro nei 1500 metri vinto ai mondiali di Roma del 1987.
Un Abdi Bile invecchiato, ma sempre indomito, si è rivolto con il suo somalo d’altri tempi ad un platea riunita per ascoltare i membri del comitato olimpico nazionale. Fa una domanda Abdi Bile, chiede: “sapete che fine ha fatto Saamiya Yusuf Omar?”. Nessuno conosce questa ragazza. Abdi Bile spiega con pazienza che la ragazza ha partecipato ai giochi di Pechino 2008. Erano in due a tener alto il vessillo della Somalia durante la parata olimpica, una era proprio Saamiya... “la ragazza, Saamiya è morta…morta per raggiungere l’occidente. Aveva preso una caretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l’ha fatta. Era un’atleta bravissima. Una splendida ragazza”. 
... Mo Farah e Saamiya Yusuf Omar due ragazzi, lo stesso paese di nascita, destini incrociati e opposti. “Siamo felici per Mo, è il nostro orgoglio” dice Abdi Bile “ma non dimentichiamo Saamiya”. Il presidente (o la presidentessa: sono ben due le donne candidate) che uscirà dalle urne somale dovrà tener conto di questi due destini se vorrà traghettare questo paese ferito verso un futuro senza guerra. 

  Mo e Saamiya, le due facce della Somalia di Igiaba Scego


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... Di qui il paradosso di chi per qualche giorno si trova sotto i riflettori dello spettacolo più cosmopolita dell’epoca contemporanea, per trovarsi pochi giorni dopo nella folla anonima dell’immigrazione dal sud del mondo. Un paradosso e un destino rivelatisi tragici per Saamya: dai duecento metri di Pechino, corsi per la Somalia, alla morte su una delle tante “carrette del mare”, a pochi chilometri dalle nostre spiagge, a molti più chilometri dai riflettori di Londra.

   ITALIARAZZISMO:  Non dimenticare Saamya: Ecco i campioni da savare


Intervista con mons Giorgio Bertin, amministratore apostolico della Somalia. “Chissà quando i cristiani potranno rientrare”

   Davide Demichelis:  Speriamo che il nuovo governo ci porti fuori dal caos

La Somalia, legittimata dalla comunità internazionale, si dà nuove istituzioni e politici nominati. Il paese si prepara a vendere i diritti sullo sfruttamento del petrolio nel nord mentre il territorio è controllato da mercenari, militari dell’Unione Africana e estremisti islamisti.

   Ismail Ali Farah:  Somalia S.p.A

Il repubblicano Mitt Romney, prossimo avversario di Obama, sceglie come vice il cattolico Paul Ryan. Che dovrà vedersela con l'altro cattolico, l'attuale vicepresidente Joe Biden.

   Stefano Salimbeni:  Biden e Ryan, cattolici a confronto

... una mattina David Choquehuanca, ministro degli esteri del Governo Morales in Bolivia, dichiara alla nazione che entro la fine dell’anno la Coca Cola sarà dichiarata illegale. Fuori legge. La Coca Cola, non una bibita ma, che piaccia o meno, la bibita. La più famosa di tutte, in ogni parte del pianeta.
Fuori legge perchè, dicono le parole di Choquehuanca, “il contenuto della Coca Cola ha sostanze che pregiudicano la salute e che potrebbero provocare attacchi cardiaci e tumori. Si tratta di una decisione di salute ma anche di cultura”...

   Andrea Dalla Palma:  Coca Cola e McDonald's: i simboli del capitalismo al bando in Bolivia

La condizione dell’Eritrea di oggi si coglie in due situazioni a prima vista molto distanti tra di loro: da un lato ecco la descrizione di un campo profughi in pieno deserto che la testimonianza del missionario don Depretis ci ha fatto conoscere in tutta la sua drammaticità; dall’altro, dalla Londra multicolore delle olimpiadi, ci giunge la notizia dellarichiesta di asilo politico in Gran Bretagna da parte del porta bandiera della delegazione eritrea ai Giochi, il diciottenne mezzofondista Ghebresilasie. Ha seguito il suo gesto anche l’unica donna dei 10 atleti giunti a Londra dal paese del Corno d’Africa, tra i più chiusi, autoritari e poveri del mondo.

   Piergiorgio Cattani:  Eritrea/Etiopia: è morto il Premier Zenawi

Con un progetto di legge presentato dal presidente del Congresso honduregno Juan Hernández, volto a creare dei battaglioni speciali da utilizzare nelle attività di ordine pubblico al posto della polizia regolare, l’Honduras di Porfirio Lobo si incammina sulla strada di un progetto (para)militarista molto pericoloso.
Le Tigres (questo è l’acronimo di Tropa de Inteligencia y Grupo de Respuesta Especial en Seguridad) percorreranno le strade delle due principali città del paese, la capitale Tegucigalpa ed il centro economico-finanziario di San Pedro Sula, entro la fine dell’anno. Ufficialmente lo scopo è quello di combattere il narcotraffico, le pandillas (le bande della malavita giovanile che infestano il Centroamerica) ed assicurare maggiore sicurezza ai cittadini di un paese in cui si registrano una media di 18 omicidi al giorno, molti dei quali a sfondo politico.

   David Lifodi:  Honduras: le tigri di Porfirio Lobo

Si parla spesso di “miracolo cileno” per sottolineare i progressi sui mercati finanziari di un paese in piena espansione economica, anche se in Cile le disuguaglianze e gli squilibri tra una minoranza sempre più ricca ed una maggioranza indigente in continuo aumento restano preoccupanti. A Santiago e nelle altre città del paese, invece, si sta materializzando un altro miracolo, non quello imposto dal dio mercato, ma quello relativo al propagarsi del fermento sociale studentesco.

   David Lifodi:  Cile: la primavera studentesca si riprende le scuole e le piazze

Un breve spaccato di vita che, oltre a farci sentire che esiste ancora il piacere per una vita dura ma sana, ci ricorda ancora quanto il potere dei soldi non sopporti che resista nessuna isola felice. 
E blocca subito, chiunque provi a rispondergli usando le sue stesse regole.
Anche a Yaguará, un pueblito del Huila, in Colombia, l'economia globalizzata crea

   Libardo Gòmez Sànchez:  Una illusione frustrata

Sono i più poveri tra i poveri. Sono i più profughi tra i profughi. Sono i siriani nei campi palestinesi diSabra e Shatila, arrivati dopo gli ultimi recenti bombardamenti di Damasco, Hama e Daraa. Secondo le stime sono almeno seicento famiglie, quasi 3mila persone, principalmente a Sabra, storico campo profughi nella capitale libanese Beirut, che insieme a Shatila dà alloggio a più di 18mila palestinesi di diverse generazioni in attesa di tornare nella propria terra.

   Susan Dabbous:  Libano, i profughi accolti dai profughi: 3mila siriani nei campi palestinesi

La Turchia, che già ha accolto 70 mila persone in poco tempo, dice che potrà riceverne non più di 100 mila. Stessa situazione di congestione nei campi allestiti nelle aree di confine in Giordania. In Libano le famiglie ospitano gratuitamente in casa i rifugiati. L'appello di AGIRE 1 il network di Ong italiane per le emergenze umanitarie

   Carlo Ciavoni:  Siria, i "grandi" si scontrano e i profughi aumentano



LOTTA ALLA MAFIA


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L’ennesimo vile attacco nei confronti del Centro Padre Nostro certifica una volta di più il “fastidio” generato dal grande lavoro svolto da Maurizio Artale e da tutti i suoi collaboratori; a lui e ai componenti del Centro l’abbraccio e la totale solidarietà

  Ennesimo furto al Centro Polivalente Sportivo Padre Pino Puglisi & Padre Massimiliano Kolbe di Brancaccio

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«La voglia di andarsene è tanta». Lo sfogo del presidente del Centro Padre nostro Maurizio Artale dopo l'ennesimo furto nella struttura voluta dal sacerdote martire della mafia.

  Eugenio Arcidiacono:  L'ultimo sfregio a padre Puglisi

... Sono le parole del presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, a spiegare al meglio perché il prossimo 30 settembre i rappresentanti di dodici sigle (dall’Associazione nazionale magistrati all’Arci, dalla Cgil a Confindustria, da Libera a Legacoop, solo per citarne alcune) incontreranno il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per un confronto e una riflessione sul tema dei beni confiscati. 

  Massimo Solani:  Appello di 12 associazioni: salvare beni confiscati alla mafia

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FEDE E
SPIRITUALITA'




"Il coraggio di sperare oggi"

HOREB n. 61 - 1/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il terzo millennio si è aperto sotto il segno della minaccia e la paura è diventata compagna oscura della contemporaneità: paura del nucleare, del degrado ecologico, della manipolazione genetica, dell'invasione di "nuovi barbari", del trovarsi disoccupati, della precarietà dell'esistere, e si ha l’impressione che la speranza sia venuta meno nell’orizzonte della nostra cultura. Per cui, oggi, ci si chiede non solo cosa sperare, ma in modo più radicale: è possibile sperare? 

Questo navigare al buio e senza speranza, determinato da varie circostanze, che a volte sfocia in forme di violenza, di indifferenza verso l’altro o di rassegnazione, di per sé non si addice all’uomo, perché egli, credente o non credente, non solo avverte il bisogno di speranza, “ma è speranza”, egli  sente il bisogno di oltrepassare lo scacco dell’esistenza, seppure confusamente, avverte come un risucchio "in avanti", una gravitazione sul futuro, verso una pienezza di senso. 

Sperare si inscrive nel bisogno profondo dell’essere umano. Per cui, nonostante le paure e le continue frustrazioni, egli avverte che la speranza gli consente di vivere, di perseverare, di mantenersi sveglio finché la morte non sia inghiottita nella vittoria. 

Giovanni Crisostomo evidenziava: «Ciò che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati  quanto la disperazione». Pensiamo, allora, che è urgente riflettere e coltivarsi come uomini di speranza perché essa ci educa a non trascorrere i nostri giorni da rassegnati e a non concedere mai, rabbiosamente, spazio alla distruzione. 
La speranza coltivata è seme dirompente che ci consente di camminare in libertà e di scegliere ogni  giorno la via della vita. Essa consente, al credente e al non credente, di inserirsi nella dinamicità degli eventi storici, di guardare in profondità gli avvenimenti e di accettare il rischio delle scelte presenti con la costante tensione al futuro. La speranza coltivata crea nell’uomo un atteggiamento attivo, nutrito di coraggio e di fortezza d'animo, che alimenta la resistenza nella sofferenza e la tensione nella lotta. Essa dà un respiro fresco all’uomo e lo attiva a vivere il suo impegno nel mondo, non perché rimanga quello che è, ma perché si trasformi e diventi ciò che gli è promesso che diventerà. 
È dentro questa prospettiva che si colloca la monografia del presente quaderno ..."  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)

   Ricerche nel Web - Una speranza "crocifissa", ma non sconfitta (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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A 50 anni dal Concilio Vaticano II. Sogno una Chiesa... di P. Alberto Neglia (VIDEO)


"…Sogno una Chiesa, una comunità cristiana, che inizi a pensare, a strutturarsi, a pensare e articolare la vita a partire dalla pietra scartata che è Cristo crocifisso, a partire dai poveri cristi, gli esclusi di questo mondo che sono i veri vicari di Cristo (come ci ricorda Matteo al capitolo 25). Questi vicari di Cristo ci interpellano e ci ricordano che la via della vita non si può percorre senza di loro.”   

Introduzione del 7 agosto 2012 alla SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ della FRATERNITÀ  CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"

   IL VIDEO


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"Il desiderio dell’uomo di essere accettato senza condizioni" di Silvano Fausti
 

Nessuno s’è fatto da sé: la struttura fondamentale dell’uomo è essere figlio. Nel suo cuore c’è il desiderio di essere amato incondizionatamente. «È questo desiderio dell’amore del padre che ci fa essere figli. Da questa attrazione alla verità si capisce la fede in Gesù», scrive il biblista Silvano Fausti, spiegando il significato del “mangiare il corpo” e del “bere il sangue” celebrati nell’eucarestia.
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.... Si parla di dimorare. Dimorare l’uno nell’altro è tipico dell’amore che non è confusione, che non fa un frullato di due persone, non è antropofagia, dove uno mangia l’altro e l’altro scompare. È un dimorare reciproco dell’uno nell’altro; poiché colui che tu ami ce l’hai nel cuore, diventa il principio della tua vita, diventa la tua vita. L’altro che ti ama, ha te nel suo cuore, tu diventi la sua vita. Allora, mangiare del Figlio vuol dire che il Figlio diventa la mia vita. E lui cosa dice di me? Lo stesso: tu sei la mia vita, ho dato la mia vita per te. E questa comunione piena, espressa con la parola dimorare è una delle definizioni più belle dell’amore: essere di casa presso l’altro, anzi l’altro è la casa mia e viceversa, è la comunione.
Questo dimorare è la vera presenza reale, perché la presenza reale non è il fatto che una persona sia qui, può essere qui ed essere con la testa altrove. Uno ti è presente quando lo ami, se non lo ami non ti è presente, anzi se ti è presente ti scoccia. La presenza reale è questo amore, che realmente fa abitare in te l’altro. E tu dove stai di casa? Stai dove ami! E non è un modo metaforico di dire, è un modo reale, poiché tutta la tua vita si organizza su questo che ti sta a cuore...

     "Il desiderio dell’uomo di essere accettato senza condizioni" di Silvano Fausti


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"Il vero tesoro di San Pietro" di Silvano Fausti


«Argento e oro non possiedo, ma ciò che ho ti do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazoreo, risorgi e cammina» (Atti 3,1-9)

Pietro, insieme ai suoi fratelli, è testimone di Gesù: evangelizza innanzitutto vivendo, poi parlando e infine facendo come lui. Il testo narra la prima azione del primo Papa: rimette in piedi l’uomo. Programma, suo e della Chiesa, è fare agli altri ciò che Gesù ha fatto a noi.
Lo storpio, ritorto su se stesso, ha perso la stazione eretta, che distingue l’uomo dall’animale. Non vede l’altro in faccia, ma solo dal basso in alto. Incapace di muoversi e mendico professionale, per lui l’altro non esiste: è solo mano che dà. Ma neppure lui esiste: è solo mano che riceve. Lo storpio è simbolo della disumanità di ogni uomo le cui relazioni sono strumentali alla sua stortura, che lo esclude dal tempio e da una vita autentica. Questo malato è specchio del vero male che ci affligge: l’egoismo che ci accartoccia su noi stessi, lasciandoci soli e bisognosi di tutto. Nessuno guarda il povero negli occhi, soprattutto il ricco: fa paura vedere in lui noi stessi se perdiamo ciò che abbiamo.
La Chiesa, come Gesù, vuole guarirci dall’egoismo e darci la libertà di camminare sulla via dell’amore, in comunione con i fratelli e con il Padre. 

   "Il vero tesoro di San Pietro" di Silvano Fausti


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  San Bernardo di Chiaravalle  (video)

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Benedetto XVI e San Bernardo di Chiaravalle



"Non lasciamo che l'attivismo addormenti l'anima" Pierangelo Sequeri 
("Avvenire", 22/8/’06)

Sorridendo, incide la parola di Bernardo di Chiaravalle chepapa Benedetto estrapola con soave astuzia dal suo immenso lascito spirituale. «Ecco dove ti possono trascinare queste maledette occupazioni, se continui a perderti in esse... nulla lasciando di te a te stesso». Non sono le occupazioni il punto, né il lavoro, le incombenze o la robotica. Si tratta di ben altro. Si tratta dell'ormai innominabile principio della sapienza, di Dio e dell'anima, cioè. È quando scopri di esserti ridotto all'insieme delle tue occupazioni, e non ti trovi più l'anima, né un cielo in cui la terra riprende dimensione e destinazione: è allora che ti sei perso. Letteralmente. Sempre che tu te ne accorga, poi. Perché quando sei a quello stadio di assottigliamento dell'anima, l'anima potrebbe essere già plastificata, semplice, inerte involucro delle cose da fare, dei compiti da svolgere, degli obiettivi da raggiungere. E tu non te ne accorgi neppure più. Manca l'organo della sensibilità spirituale, cioè umana. La felice interazione fra le parti affettive e quelle intelligenti dell'uomo è una specialità dell'anima: l'ossessione delle incombenze la inaridisce, rendendoci al tempo stesso ottusi e insensibili. La "durezza del cuore" segue infallibilmente, insieme con "lo smarrimento dell'intelligenza". Il danno entra direttamente in vena, irradiandosi sul contesto. Avvelena anche noi, in un modo o nell'altro. "Sofferenza dello spirito" e dispersione "della grazia" non sono forse il principio più vistoso del nostro enigmatico male di vivere, dell'implacabile inaridimento dei nostri rapporti? Più ci diamo da fare e più questi sintomi ci avviluppano, come in una bolla di plastica. L'ossessione del fare si precipita a colmare il vuoto, finendo però paradossalmente per allargarlo. Il Papa - soave e pungente minimalismo delle letture veramente sapienziali, cui basta una coloritura - ci mette del suo. Non è solo la puntualizzazione del fatto che l'esortazione vale per ogni genere di occupazioni "fossero pure quelle inerenti al governo della Chiesa". Sacrosanta. Né si tratta semplicemente del richiamo all'ossessione del lavoro produttivo o alla disumanizzazione tecnologica. Solo implicita. Dovessi spingere a fondo la provocazione, comincerei piuttosto da un inciso che viene prima: «Per lui (Bernardo) la forza più grande della vita spirituale è l'amore». La mediocre cura dell'anima che noi rischiamo su larga scala - dentro come fuori della religione, appunto - inaridisce l'espansione delle sue potenzialità migliori, che sono l'affinamento delle relazioni e la modulazione degli affetti. I "prodotti" più fini e più ricchi dell'umano stanno nei paraggi delle opere dell'arte e delle contemplazioni del sacro. Nei pressi dell'io-tu-noi dello spirito, la cui densità spirituale va tenuta al riparo dal mansionario delle occupazioni, delle professionalità, delle ottimizzazioni, del governo angoscioso e angosciante del tempo (che ormai affligge persino quello che - sfiorando il ridicolo - si chiama "libero"). Bisogna avere un vasto cielo sopra, sotto, e tutt'intorno, per trarne la cultura che è necessaria. Esiste forse un rapporto diretto e verificabile fra l'immeschinimento della qualità spirituale e i modi dell'amore di una civiltà?

Per approfondire:
  • BENEDETTO XVI UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro Mercoledì, 21 ottobre 2009 San Bernardo di Chiaravalle
  • BENEDETTO XVI UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro Mercoledì, 25 aprile 2012 Il primato della preghiera e della Parola di Dio (At 6, 1-7) 
  • LA SPIRITUALITA' DI  SAN BERNARDO


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A proposito del Vangelo di oggi (21/8) il commento di Ravasi al versetto "È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio". (Matteo 19,24)

  Il cammello e la cruna


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  Beata Vergine Maria Regina dell'Universo (video)

Rosa da Lima, la prima donna canonizzata del continente sudamericano

  Santa Rosa da Lima  (video)

  San Bartolomeo Apostolo  (video)

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"Maria, donna del piano superiore" di Don Tonino Bello



... Santa Maria, donna del piano superiore, facci contemplare dagli stessi tuoi davanzali i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi della vita: la gioia, la vittoria, la salute, la malattia, il dolore, la morte. Sembra strano: ma solo da quell'altezza il successo non farà venire le vertigini, e solo a quel livello le sconfitte impediranno di lasciarsi precipitare nel vuoto.
Affacciàti lassù alla tua stessa finestra, ci coglierà più facilmente il vento fresco dello Spirito con il tripudio dei suoi sette doni. I giorni si intrideranno di sapienza, e intuiremo dove portano i sentieri della vita, e prenderemo consiglio sui percorsi più praticabili, e decideremo di affrontarli con fortezza, e avremo coscienza delle insidie che la strada nasconde, e ci accorgeremo della vicinanza di Dio accanto a chi viaggia con pietà, e ci disporremo a camminare gioiosamente nel suo santo timore. E affretteremo così, come facesti tu, la Pentecoste sul mondo.

   Maria, donna del piano superiore di Don Tonino Bello



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  Ai bambini...
  Non è che...
  Con tutto...
  Le troppe...
  I doni...
  La carità...
  Invocare Maria...
  Sbagliarsi...
  Gesù nel vangelo...


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Il teologo risponde


La nostra religione invita a leggere con gli occhi della fede le cose che vanno a buon fine, ma come leggere gli avvenimenti che non hanno lo stesso risultato?
 

  Pino LorizioGli eventi alla luce della fede

Di chi è la colpa se un bambino nasce cieco? 

  Luigi LorenzettiLe disgrazie, castigo di Dio?


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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Tutto il popolo esclamò:
«Il suo sangue 
ricada su di noi 
e sui nostri figli». 

(Matteo 27,25)


  Gianfranco RavasiIl suo sangue ricada su di noi

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Si può ancora parlare di peccato? - mons. Paglia replica ad Armando Torno



... Si può ancora parlare di peccato? Se lo chiedete all’ormai milione emezzo di musulmani che vivono in Italia, vi risponderanno di sì e qualcuno potrebbe addirittura intrattenervi sulla classificazione delle colpe, non del tutto assente nel Corano...
Di contro, molte persone di fede non sanno più bene che cosa sia il peccato, o almeno ne vedono i contorni sfumati. Abbiamo chiesto a Gianantonio Borgonovo, biblista di primo piano, direttore della Biblioteca ambrosiana e canonico del Duomo di Milano: «È ancora possibile parlare di peccato?», lui ha risposto: «Sì, fintanto che si ammette dal punto di vista della fede la possibilità di una rivelazione, perché il peccato è opporsi a una legge rivelata. Oggi si è creata molta confusione nel linguaggio, giacché parlare di peccato significa riferirsi a un comandamento. Se si toglie questo aspetto, il peccato non c’è. La persona umana nella sua finitudine sperimenta l’insuccesso, la deviazione, la trasgressione, la colpa, ma tutto questo diventa peccato solo in un rapporto con Dio e con la Sua parola». Né va dimenticata la confessione. Ancora diffusa nel mondo cattolico, non certo come alcuni decenni fa, molti non la praticano pur accostandosi all’eucarestia. Borgonovo nota: «La confessione nella situazione attuale, dove l’uomo più che in precedenza si sente oppresso, accerchiato, aggredito, rischia di diventare molte volte non un sacramento ma un dialogo psicologico»...

   LA FINE DEL PECCATO di Armando Torno

Domenica scorsa su «la Lettura» del «Corriere della Sera» Armando Torno ha proposto una riflessione il cui titolo affermava: «La fine del peccato». La prima reazione che ho avuto è che una notizia come questa celasse una vera e propria tragedia. Purtroppo non sono finiti i peccati, ma quel che sembra estinguersi è la coscienza del peccato. Per questo ho sentito l'urgenza di una mia, seppure limitata, riflessione.
A volte non siamo consapevoli delle conseguenze drammatiche di situazioni che possono sembrarci normali. In verità, se si cancella la coscienza del peccato, si aboliscono i confini di bene e male. E non avremmo, per fare un esempio, quell'indimenticabile grido di Giovanni Paolo II ad Agrigento contro i mafiosi che dovranno rispondere a Dio del «peccato di mafia» (e, si badi bene, non è questione solo di legalità o illegalità!). Il peccato rimanda sempre al rapporto con Dio. Non si tratta infatti dell'infrazione a una legge, ma di una ferita - grave o meno grave - al disegno della creazione.
Il peccato è una questione d'amore e obbedienza...

   I nuovi peccati contro la società di Vincenzo Paglia


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

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Ultimo scorcio d'estate, tempo opportuno per lo spirito?


Lo spirito delle vacanze

Il periodo delle ferie può diventare l’occasione per incontri culturali o per momenti di raccoglimento e di preghiera. 
Si moltiplicano le iniziative...
  • Bibione, un esempio da imitare
  • Turisti per curiosità, parrocchiani per scelta
  • Ombrelloni e Vangelo: la fede in spiaggia
  • Le nuove frontiere della pastorale del tempo libero

Quante sfumature ha l’estate?

Spesso ha il sapore delle tanto attese vacanze, altre volte ha il gusto del riposo o dell’avventura. Ma ci sono anche pause inattese, sorprese dietro l’angolo, incontri desiderati o situazioni nuove cui far fronte. Una cosa è certa: qualsiasi sfumatura abbia la nostra estate, Dio non va in vacanza, lui c’è e resta, è presente nei nostri istanti perché lui è il fedele. Per Dio, risposo significa continuare a prendersi cura della sua creazione, di cui l’uomo vivente è capolavoro.
Nella nostra estate, Dio Padre ci raggiunge per donarci, ovunque e in ogni istante, la pienezza della vita.
Vi proponiamo una serie di foto-preghiere da scaricare e/o da condividere o donare, dalle pagine dei social network che frequentate, ai vostri amici. Le abbiamo pensate per le diverse situazioni che ognuno può vivere: gioia, vacanza, malattia, lavoro, pellegrinaggio… così che pregandole, in questo tempo estivo, gli uni per gli altri, possiamo unirci in un silenzioso, ma reale, abbraccio di solidarietà.

   dal sito delle Paoline: Ma Dio va in Vacanza? Lui no! E Tu?

Guarda il nostro precedente post:

   Estate, per la Chiesa tempo di ferie o opportunità pastorale?


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Scuote le coscienze il caso di Rimsha Masih, la ragazzina cristiana disabile arrestata in Pakistan per blasfemia e quindi passibile di pena di morte.


Un fatto di cronaca "triste" che ha causato la "fuga di oltre 600 famiglie cristiane nel timore di nuove violenze". Così Paul Bhatti, consigliere speciale del Primo Ministro per l'Armonia nazionale, commenta ad AsiaNews l'arresto di una bambina di 11 anni affetta da sindrome di down, che rischia fino all'ergastolo per un presunto caso di blasfemia... Il politico cattolico non risparmia al contempo critiche contro attivisti e organizzazioni per i diritti umani, che hanno voluto "speculare" sul dramma per un tornaconto personale, manipolando in alcuni casi la realtà. Critiche giungono anche dal vescovo di Islamabad-Rawalpindi mons. Rufin Anthony, secondo cui "molti navigatori e iscritti ai social network" non comprendono "la portata" dei loro commenti e "l'impatto" che possono avere su una vicenda di cronaca.

   Paul Bhatti contro ong e attivisti: hanno "speculato" sul dramma della bambina disabile blasfema

Ieri, a quarantott’ore dall’arresto di Rimsha Masih, la ragazzina cristiana accusata di aver bruciato pagine del Corano, arrestata per blasfemia e quindi passibile di pena di morte, il presidente del Pakistan Asif Ali Zardari ha chiesto di essere informato sul caso, da lui stesso definito "grave". Nel frattempo, i contorni della vicenda si sono fatti un poco più chiari: Rimsha non ha 11 anni come si pensava ma "addirittura" 13; non è affetta da sindrome di Down ma da una forte disabilità mentale; e l’arresto magari le procurerà la pena capitale ma nel frattempo l’ha con ogni probabilità salvata dal linciaggio da parte di una folla inferocita di musulmani, che non avevano visto nulla ma erano più che disposti a regolare i conti, tanti contro una bambina disabile sola, sul posto. In più, non è chiaro a nessuno se Rimsha abbia dato fuoco a quelle carte (che altri, peraltro, avevano già gettato tra i rifiuti) o se si sia fatta incuriosire dalle fiamme. In ogni caso, non si trattava di pagine del Corano ma di una sorta di antologia del testo sacro dell’islam.
Se non ci fossero tanti, troppi precedenti (compreso quello di Asia Bibi, che ha appena completato il terzo anno di prigionia), non riusciremmo a credere che di fronte a un’aberrazione di questo genere il presidente Zardari, invece di intervenire senza esitare, chieda notizie, magari agli stessi funzionari ai quali la solita denuncia senza prove è bastata per sbattere in galera una bambina disabile. Se crede, signor Presidente, oltre a quelle appena riportate, possiamo darle noi altre notizie...

   Pakistan, oppressione e complicità



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Pakistan: la comunità cristiana sotto shock chiede a gran voce giustizia


Suneel Masih, orfano, era scomparso il 19 agosto. Il suo cadavere è stato rinvenuto due giorni più tardi, in un’area isolata. Depredati alcuni organi interni, forse destinati al mercato nero. I tratti del viso sfigurati con acido. Agente di polizia: mai visto “un simile assassinio”. La comunità cristiana chiede giustizia, ma sinora non è nemmeno partita l’inchiesta.

   Faisalabad, brutale omicidio di un 14enne cristiano: corpo smembrato e volto sfigurato

«C’è un incremento di intolleranza religiosa: alle volte è lo Stato che limita e a volte opprime la libertà dei credenti, altre volte è la società, magari con la connivenza del sistema giudiziario o delle autorità politiche, che perseguita letteralmente le comunità credenti, che siano esse cristiane o di un’altra minoranza religiosa».
È l’allarme lanciato ai microfoni di Radio vaticana da monsignor Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu di Ginevra, che, a margine del meeting di Rimini, ricorda come «i cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato nel mondo di oggi».

   Monsignor Tomasi: "Cresce l'intolleranza nei confronti dei cristiani"

   l'intervista di mons. Silvano Maria Tomasi a Radio Vaticana (audio)

Vedi anche il nostro precedente post:
  • Scuote le coscienze il caso di Rimsha Masih, la ragazzina cristiana disabile arrestata in Pakistan per blasfemia e quindi passibile di pena di morte.


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Rimsha Masih, 13 anni, cristiana, affetta da ritardo mentale, è accusata senza prove di aver bruciato alcune pagine di un manuale per leggere il Corano.  Come conseguenza, 600 famiglie cristiane hanno dovuto fuggire per le violenze di estremisti islamici. Nel 2010 incriminate per blasfemia almeno 40 persone

  Silvestro Rivolta Pakistan, bimba accusata di blasfemia pretesto per attaccare i cristiani

Giorni d’incertezza per Rimsha, la 13enne accusata di blasfemia e detenuta nel penitenziario di Adiyala, nei pressi della capitale pachistana Islamabad, in attesa che i giudici prendano in esame il suo caso. L’udienza è prevista per venerdì e la decisione dovrebbe arrivare sabato. Intanto l’adolescente è, secondo fonti interne al carcere, sotto custodia cautelare insieme a detenute adulte. Lo ha confermato Arsalan Ahmed, funzionario del centro detentivo. Secondo quest’ultimo, inoltre, la ragazzina cristiana sarebbe affetta da sindrome di Down. Secondo fonti cristiane locali e lo stesso Consigliere speciale del primo ministro per l’Armonia religiosa, Paul Bhatti, che ha chiesto accertamenti medici, Rimsha soffrirebbe, invece, di un ritardo mentale.

  Stefano Vecchia Pakistan, Rimsha a 13 anni in carcere con le adulte

L’udienza per la 11enne Down accusata di blasfemia è fissata il 28 agosto. E sabato 25 è prevista una manifestazione a Lahore

  VATICANINSIDER Pakistan, la mobilitazione per liberare Rimsha


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Per gli amici musulmani:
  Auguri fine Ramadan 

Ricordiamo anche il nostro precedente post
  Per tutti i fedeli islamici, in occasione dell’inizio del Ramadan 1433: Ramadan karim!


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FAMIGLIA CRISTIANA SUL MEETING DI "COMUNIONE E LIBERAZIONE"
"...Un lungo applauso del popolo dei ciellini ha accolto il premier. Tutti gli ospiti del Meeting, a ogni edizione, sono stati sempre accolti così: da Cossiga a Formigoni, da Andreotti a Craxi, da Forlani a Berlusconi. Qualunque cosa dicessero. Poco importava se il Paese, intanto, si avviava sull’orlo del baratro. Su cui ancora continuiamo a danzare. C’è il sospetto che a Rimini si applauda non per ciò che viene detto. Ma solo perché chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e liberazione. Non ci sembra garanzia di senso critico, ma di omologazione. Quell’omologazione da cui dovrebbe rifuggere ogni giovane. E che rischia di trasformare il Meeting di Rimini in una vetrina: attraente, ma pur sempre autoreferenziale. ..."

  Se Monti vede l'uscita dalla crisi


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Una polemica sterile, priva di contenuti e dai toni piccati di chi è profondamente invidioso. In questa settimana di politica "chiusa per ferie", a Famiglia Cristiana non resta che polemizzare con Comunione e Liberazione.

  Fabrizio De FeoFamiglia Cristiana attacca Cl: "Sono omologati al potere"

Famiglia Cristiana striglia il popolo di Comunione e Liberazione che però non risponde. Ci pensano i politici vicini al movimento

 IL SOLE 24OREFamiglia Cristiana attacca il meeting di Cl

Là dove gran parte della stampa italiana non aveva osato, è arrivato il settimanale cattolico a sferrare l’attacco che forse fa più male al popolo di Cl, consapevole che da oggi in poi il ripensamento del Meeting diventa una tappa quasi obbligatoria.

 Emiliano LiuzziFamiglia Cristiana attacca il Meeting: "Cl applaude soltanto i potenti"

In altre occasioni ho già avuto modo di argomentare le medesime tesi che ora propone autorevolmente e con coraggio francamente raro tra i media cattolici il settimanale Famiglia cristiana a proposito del meeting di Cl. Tra gli uomini del movimento qualcuno risponde stizzito, altri minimizzano, altri ancora esorcizzano le critiche facendo finta di credere che il bersaglio fosse Monti

  Franco MonacoCl, se continua a prevalere la logica d'appartenenza (pdf)

Da anni, ormai, l' appuntamento del meeting di Rimini è l' occasione per aggiornare l' organigramma del potere politico in corso. Ha ragione l' editorialista di Famiglia Cristiana a segnalare che tutti i governanti in carica sono passati da Rimini, ogni volta generosamente applauditi dai militanti ciellini e soprattutto dai loro leader. Certo, per poter continuare a dichiararsi al di fuori dei partiti, e per non trascurare nessuna possibilità di alleanza con chi conta, i ciellini di volta in volta invitano anche qualche selezionato esponente dell' opposizione. Ma ciò che impressiona, in un movimento che si legittima come ispirato innanzitutto da motivazioni religiose, che vuole mettere al servizio anche di un progetto di società, è la forte attrazione, passione direi, per il potere politico e per chi lo detiene.

  Chiara SaracenoL'attrazione di Cl per il potere politico

La rissa fra spezzoni del mondo cattolico non deve sorprendere. È il riflesso fedele di una crisi di identità culturale, prima ancora che politica, non ancora superata dopo la fine della Guerra fredda e della Dc, e dopo gli anni dell'alleanza ambigua col berlusconismo. Le parole aspre che si scambiano Famiglia cristiana e Comunione e liberazione sono figlie di ruggini di un passato sempre più corrosivo.
E confermano che il «nuovo protagonismo politico dei cattolici», espressione abusata, continua a manifestarsi con contrasti, incomprensioni, idiosincrasie; quasi mai su parametri di unità.

  Massimo FrancoCattolici, tra contrasti e tregue un’impossibile unità politica

Chi crede che sia una realtà prona al potere si ricrede, se passa di qua. Nulla è così fragile come un invito, come un vieni e vedi. Tutto il “marketing” del Meeting (e del cristianesimo) è in questa fragile fiducia nell’invito

 Davide RondoniIl Meeting di Rimini

Ha fatto discutere parecchio e indispettire qualcuno l’editoriale di Famiglia Cristiana sul Meeting di Cl. In realtà ha evidenziato quello che è abbastanza ovvio e si vede a occhio nudo. Brava Famiglia Cristiana che scrive : “C’è il sospetto che a Rimini si applauda non per ciò che viene detto. Ma solo perché chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e liberazione.” Eh sì, il fascino del potere a volte ti prende, ti ammalia. E non ci sono esenzioni per nessuno.
E torna alla mente quanto diceva don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta e Presidente di PaxChristi, morto quasi 20 anni fa: “non i segni del potere ma il potere dei segni”...

 Renato SaccoFamiglia Cristiana, Cl, segni del potere o potere dei segni? (pdf)

POLITICA

Gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità sulla trattativa Stato-mafia dopo vent'anni di depistaggi. L'inchiesta di Palermo è meritoria ma è un falso palese dire che si vuole fermare il lavoro dei magistrati. Anzi, è un inganno ai cittadini in buona fede

 Ezio MauroUn giornale, le procure e il Quirinale

Promettere tagli alle tasse è facile. Ma i vincoli di gettito sono tali da far suonare ipotesi e proposte quasi una beffa per chi è in regola con il Fisco. Tanto che il governo ha dovuto con decisione togliere dal tavolo dei piani estivi possibili interventi sull'Irpef: insostenibili se non addirittura controproducenti.

 Daniele MancaAnche le promesse sono un po' troppe

 Il prossimo sistema elettorale non ci piacerà. Sarà meglio del Porcellum – ci vuol poco – ma sarà sicuramente peggio del Mattarellum, per non dire di sistemi logici e comprovati come il doppio turno di collegio francese o il maggioritario inglese. Che però, come sistemi, sono utopie da democrazia matura e stabilizzata: noi dobbiamo realisticamente fare i conti con il compromesso possibile in una democrazia permanentemente in transizione. A ben guardare, l’aspetto peggiore della prossima legge elettorale sarà di essere considerata imperfetta, provvisoria e riformabile perfino da coloro che la voteranno in parlamento.

Stefano MenichiniIl limite del compromesso

I leader politici già lo sanno e gli italiani lo sapranno presto: con la riforma elettorale in gestazione e oramai vicina al traguardo, tutto è stato calibrato per garantire due obiettivi minimali. Comunque vadano le elezioni, nessuno dei tre partiti di maggioranza avrà molto da perdere in termini di rappresentanza, mentre al più forte di loro sarà garantito un premio, ma non è affatto detto che l’additivo sia sufficiente per conquistare la maggioranza dei seggi in Parlamento. Nella notte delle elezioni, agli italiani potrebbe essere negata l’istantanea ormai rituale in tutte le democrazie del mondo: la consacrazione del leader vittorioso.

 Fabio MartiniSe si vota non vince nessuno



 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 19 agosto 2012

 
    Udienza - 22 agosto 2012, Beata Vergine Maria Regina

    Messaggio - Messaggio in occasione del XXXIII Meeting per l'amicizia fra i popoli [Rimini, 19-25 agosto 2012] (10 agosto 2012)

 Messaggio - Messaggio alla VI Assemblea Ordinaria del Forum Internazionale di Azione Cattolica [Iaşi, Romania, 22-26 agosto 2012] (10 agosto 2012)

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OPINIONI E COMMENTI


Nell'udienza generale del 22 agosto a Castel Gandolfo, in corrispondenza con la memoria liturgica, Benedetto XVI ha proposto una meditazione sulla regalità di Maria.

  Massimo IntrovigneIl papa ci spiega la regalità di Maria


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2012
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  n. 1  del 6 gennaio 2012

n. 4  del 27 gennaio 2012

n. 7  del 17 febbraio 2012

n. 10  del 9 marzo 2012

n. 13  del 31 marzo 2012

n. 16  del 27 aprile 2012

n. 19  del 18 maggio 2012

n. 22  dell'8 giugno 2012

n. 25  del 29 giugno 2012

n. 28  del 20 luglio 2012

n. 31  del 10 agosto 2012

n. 2  del 13 gennaio 2012

n. 5  del 3 febbraio 2012

n. 8  del 24 febbraio 2012

n. 11  del 16 marzo 2012

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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm