"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°33 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dal 18 al 24 agosto 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 31 agosto 2012 | | ||||||||||||
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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Quest'anno
la Giornata Umanitaria Mondiale offre un'opportunità storica per unire
un miliardo di persone da tutto il mondo e promuovere un'idea efficace
e proattiva: “Persone che aiutano le Persone”.
E’
questo il modo migliore per onorare la memoria dei molti operatori
umanitari caduti di cui oggi portiamo il lutto, e per celebrare gli
sforzi di tutti coloro che oggi continuano la loro nobile missione
aiutando chi soffre in maniera tempestiva.
Il sentimento di solidarietà che anima questi sforzi coraggiosi ci porta a celebrare la Giornata Umanitaria Mondiale.
Messaggio del Segretario Generale in occasione della Giornata Umanitaria Mondiale La
campagna del 2012, "Le persone aiutano le persone - I popoli aiutano i
popoli", ha ricevuto il sostegno compiaciuto della Caritas
Internazionale che ricorda l'importanza di alcuni principi umanitari
fondamentali: imparzialità, neutralità e indipendenza, soprattutto
quando - come accade oggi - i bisogni umanitari sono in aumento. Il 19
agosto, la campagna aspira a raggiungere con il suo messaggio almeno un
miliardo di persone. L'Assemblea generale dell'ONU proclamò questa
Giornata per ricordare anche la morte di 23 dei suoi operatori, il 19
agosto 2003, in un attentato contro la sua sede umanitaria a Bagdad,
Iraq.
La Caritas Internazionale aderisce alla "Giornata mondiale dell'aiuto umanitario" dell'ONU Il
ministro degli Esteri, Giulio Terzi, è fra i sottoscrittori della
campagna per il "World Humanitarian Day", realizzata dalle Nazioni
Unite e dalle organizzazioni umanitarie per ricordare, il 19
agosto, le 22 vittime dell'attentato contro gli Uffici Onu a
Baghdad del 2003, e per incoraggiare la sponsorizzazione innanzi
tutto morale, ed anche concreta, dell' attività umanitaria.
Come
si legge in una nota della Farnesina, lo ha annunciato oggi lo
stesso Terzi sul suo profilo Twitter: "Onoriamo chi si sacrifica
per gli altri. Sostenete anche voi il World Humanitarian Day".
Giornata umanitaria mondiale, Terzi fra sostenitori Sacrifici
e pericoli, è questa la vita quotidiana degli operatori umanitari, nel
mondo, che lavorano per aiutare chi ha bisogno della loro assistenza.
Nel riconoscere il loro impegno e la loro dedizione, in occasione della
Giornata Mondiale Umanitaria del 19 agosto, presentiamo quattro storie
straordinarie di operatori umanitari che dedicano la loro vita alla
lotta contro la fame.
Operatori umanitari: 4 storie di chi lotta contro la fame La star di fama internazionale Beyoncé, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie internazionali lanciano oggi una campagna globale per puntare i riflettori sulle operazioni umanitarie e incoraggiare le persone in tutto il mondo a impegnarsi per fare qualcosa di buono per il prossimo. Leggi
tutto: Beyoncè si unisce alle organizzazioni umanitarie
internazionali per promuovere la giornata mondiale umanitaria il 19
agosto 2012
video Unisciti a Beyoncé e alle organizzazioni umanitarie del mondo per condividere un messaggio di speranza con un miliardo di persone. Fai sentire la tua voce! -------------------------------------------- ... “Due suicidi in carcere, uno a Lecce e l’altro a Roma, e uno all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona di Pozzo di Gotto: sono la testimonianza di una realtà indegna di un paese civile. Mentre in Parlamento si sta discutendo di provvedimenti che tagliano del 10 per cento il già ridotto personale penitenziario/amministrativo, ovvero quello che si occupa del trattamento e dell’esecuzione penale esterna, e bloccano il turn over del personale di polizia penitenziaria, già oggi carente di ben 7mila unità, nelle carceri e negli OPG si continua a morire nell’indifferenza…senza una politica progettuale il grave problema umano che affligge le nostre carceri è irrisolvibile e la ministra, il governo e l’intero Parlamento devono risponderne…”. Dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita, nelle carceri italiane trentatrè detenuti, e sette poliziotti penitenziari...
Dunque, signor ministro? Dopo la sua “visita” a Regina Coeli, cos’ha fatto, cosa intende fare? Decine
di suicidi e morti sospette tra le mura delle carceri italiane. Ma a
luglio aumentano anche i decessi tra gli agenti di custodia
Carceri rosso sangue: il record drammatico di luglio La
conferma nell’analisi di Eurispes sui dati di Ristretti Orizzonti, che
ha monitorato 9 istituti italiani. Il picco critico durante il primo
mese di detenzione. Una tragedia che tocca anche la polizia
penitenziaria. Il sovraffollamento spinge al suicidio Quella
che si consuma anno per anno tra le mura dei nostri penitenziari è una
strage silenziosa. Secondo l'Associazione Ristretti Orizzonti, infatti,
rilanciati dall'Eurispes, i suicidi sono stati in media 66,692 negli
ultimi dodici anni (a dicembre 2011), ovvero più di un terzo di tutti i
decessi avvenuti in carcere. Si tratta di un tasso di suicidi più di 20
volte superiore a quello registrato nel resto della popolazione
italiana, al quale si deve aggiungere il numero impressionante di
tentativi di suicidio e atti di autolesionismo. Il dibattito sullo
stato delle carceri italiane e sulle condizioni spesso disumane alle
quali sono sottoposti i detenuti, ma anche le difficoltà incontrate da
agenti e operatori, ha recentemente visto l'iniziativa di 120 giuristi,
guidati da Andrea Pugiotto, ordinario di Diritto costituzionale
all'Università di Ferrara, che hanno indirizzato una lettera aperta al
Capo dello Stato. Sovraffollamento e suicidi: Eurispes "la strage silenziosa nelle carceri italiane"
La lettera: "Una questione di prepotente urgenza... sempre più prepotentemente urgente" (pdf) La risposta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (pdf) Stabilito che le carceri sono "fuori dalla Costituzione"... adesso che si fa? Vedi anche i nostri precedenti post:
-------------------------------------------- Lo
spettro della crisi alimentare torna ad aggirarsi nel mondo. Un mix di
condizioni climatiche avverse e di speculazione sui mercati dei
derivati sta facendo correre i prezzi delle materie prime alimentari
verso nuovi record. Rischiando di riproporre una crisi paragonabile, se
non peggiore, a quella del 2008, quando intere popolazioni vennero
ridotte alla fame dal boom dei prezzi del cibo.
La
sirena ha incominciato a suonare da qualche mese, al manifestarsi dei
primi segnali di tensione sui mercati, ma è soprattutto con la siccità
che sta colpendo il Midwest americano, il granaio del mondo, che la
paura ha incominciato a prendere corpo. E in serio pericolo c’è in
particolare quel miliardo di persone che nel mondo vive a stretto
contatto con la fame, le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo dove
la spesa per il cibo copre il 70-80% del bilancio familiare.
Siccità e speculazione il business della fame Riprende
a crescere nel mondo il numero di bambini che soffrono la fame, con
1.500.000 bambini colpiti da malnutrizione acuta in più fra il 2005 e
il 2010 rispetto agli anni precedenti. In totale sono 58.7 milioni i
bambini gravemente malnutriti. Un dato allarmante che rischia di
compromettere i significativi progressi fatti finora rispetto a tutti
gli altri principali indicatori relativi alla salute e benessere
infantile, come la mortalità infantile e l’accesso a scuola.
E’
quanto emerge dall’Indice sullo sviluppo infantile (1) redatto da Save
the Children e i cui dati sono stati diffusi alla vigilia del Summit
Olimpico sulla Fame promosso dal governo britannico in chiusura dei
giochi olimpici 2012 il 12 agosto.
Olimpiadi e Summit Olimpico sulla Fame: Save the Children, in aumento di nuovo nel mondo il numero di bambini malnutriti gravi -------------------------------------------- Furto
di un paio di scarpe, prezzo 20 euro; denunciata una donna. Anziano
nasconde nella sporta frutta e verdura per un valore di 15,54 euro;
denunciato pure lui. Infila nella tracolla che porta sulle spalle tre
pezzi di parmigiano reggiano, costo 33,68. Denunciata una ragazza di
vent’anni. Sono tutti italiani questi tre ladri per fame. Gli ultimi in
ordine di tempo di un fenomeno che negli uffici giudiziari registrano
«in crescendo da alcuni mesi». E che «possono essere attribuiti alle
conseguenze della crisi economica. E’ una lettura che ci sta», osserva
il procuratore vicario Sandro Ausiello.
Nei supermercati aumentano i ladri “per fame” Sorpresi
a rubare pasta, pane e vino erano finiti in prigione ma il giudice li
ha liberati obbligandoli ad una visita giornaliera presso un ufficio di
polizia. Tre quarantenni figli della crisi, due bresciani e un
genovese, avevano razziato un supermercato in via Piacenza Ladri per fame scarcerati dal giudice Sono
accusati di furto aggravato continuato e per questo sono stati
arrestati e processati. Ma ciò che sta dietro questa grave violazione
delle legge, riassume una storia umana difficile.
Coppia ruba per fame e i carabinieri fanno una colletta ...
Ad arrestare i tre uomini gli agenti del commissariato S.Fruttuoso, che
li hanno sorpresi con il bottino in mano: pane, pasta, 2 kg di
fagiolini e una bottiglia di vino...
Rubano "per fame", il giudice decide la scarcerazione -------------------------------------------- SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"LA BUONA NOTIZIA... L’uomo ha ringraziato i carabinieri quasi sorpreso, dato che non aveva ancora denunciato di aver perduto tutto. «Esiste ancora gente onesta», ha detto. La giovane, che si è resa disponibile con i carabinieri a rilasciare dichiarazioni alla stampa, ha commentato a caldo: «Non capisco cosa ci sia di tanto eccezionale nel fare un gesto che tutti dovrebbero fare!». Comunque raccontarlo potrebbe essere di esempio.Trova un portafogli pieno di soldi e lo porta direttamente ai carabinieri --------------------------------------------------------------- “La cultura globale è stata
contaminata da uno spirito di paura che implica un ridimensionamento
dei diritti. Ci siamo a poco a poco abituati, in modo subliminale,
all’idea che una certa quota di disuguaglianza sia funzionale alla
società globale”. A parlare è il ministro per la cooperazione
Andrea Riccardi durante un recente incontro organizzato
dall’associazione “Diritti in cammino” e incentrato, appunto, sulla
diseguaglianza sociale, piaga che nel nostro paese più che in altri sta
mietendo le sue vittime e non accenna a ridimensionarsi. Così, i
rapporti sociali si tendono, s’incattiviscono, e anche in Italia, così
come in Grecia o in Spagna, il rischio che la crisi economica
diventi anche crisi sociale si fa sempre più concreto
Anna Toro: Sempre più poveri e ineguali: la zavorra Italia --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Un cimitero chiamato Mediterraneo Un
giorno a Lampedusa e a Zuwarah, a Evros e a Samos, a Las Palmas e a
Motril saranno eretti dei sacrari con i nomi delle vittime di questi
anni di repressione della libertà di movimento. E ai nostri nipoti non
potremo neanche dire che non lo sapevamo. Dal 1988 sono morte lungo le
frontiere dell'Europa almeno 18.350 persone. Di cui 2.352 soltanto nel
corso del 2011. Il dato è aggiornato al 16 agosto 2012 e si basa sulle
notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi
24 anni. Di seguito trovate soltanto gli incidenti degli ultimi mesi.
Un cimitero chiamato Mediterraneo Guarda alcuni dei nostri precedenti post:
-------------------------------------------- "Istituzionalizzare la memoria, impedire l'oblio, richiamare il ricordo di una tragedia lungamente occultata o sconosciuta e restituirle la collocazione che deve essere la sua nella coscienza degli uomini, è, in effetti, rispondere al nostro dovere di memoria" (Koichiro Matsuura – Direttore Generale UNESCO)
...
La giornata ci offre l’opportunità di riflettere insieme sulle cause
storiche, le modalità e le conseguenze di quella tragedia senza
precedenti che fu la schiavitù e la tratta degli schiavi, una tragedia
che fu nascosta per molti anni e che è ancora da scoprire appieno. Essa
ci offre inoltre un’opportunità di comprendere più chiaramente i
rapporti che la tratta degli schiavi ha generato nel mondo tra le
diverse popolazioni coinvolte. Essa non solo ha spezzato la vita di
milioni di esseri umani sradicati dalla propria terra e deportati nelle
condizioni più disumane, ma ha anche causato scambi culturali che hanno
profondamente e durevolmente influenzato le morali e le credenze, le
relazioni sociali e la conoscenza in diversi continenti. Attraverso la
divulgazione e l’ammissione del grande impatto culturale operato dalle
vittime di questo crimine contro l’umanità, ci proponiamo di
contribuire alla decostruzione dei pregiudizi razziali e alla lotta
contro le ideologie di odio e intolleranza. Inoltre miriamo a
promuovere un dialogo tra culture che sia rispettoso delle differenze e
basato sui valori della tolleranza, uguaglianza e condivisione. Oltre a
questa dimensione storico-retrospettiva, la giornata mira a
sensibilizzare e avvertire l’opinione pubblica che un altro commercio
di esseri umani per la schiavitù (nonostante sia stata abolita e
penalizzata attraverso strumenti internazionali) è ancora praticato in
nuove forme, che ancora oggi incidono sulla vita di milioni di uomini,
donne e bambini in giro per il mondo...
23 agosto - Giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione ...
La tratta umana di nuove schiavitù, in dispregio ad ogni diritto di
umanità e giustizia, continua. La schiavitù esiste ancor oggi: ha
le sue aree di raccolta, le sue vie di transito, le sue
connessioni malavitose ed i suoi approdi sulle strade del mondo civile
Essa
risponde alle richieste di un ignobile mercato pedofilo cresciuto sulle
strade di internet; essa ha il nome di un clandestino mercato
illegale del lavoro, anche minorile, senza tutela e senza diritti;
essa ha il nome dello sfruttamento della donna, tratta
dalla povertà dei paesi di origine con la promessa di un lavoro ed
inviata invece sulla strada della prostituzione, privata di ogni
libertà personale, esposta ad ogni arbitrio, merce di scambio fra
i criminali che ne reggono il mercato prima ancora che triste
commercio umano...
Le nuove schiavitù e il traffico di esseri umani (pdf) Sono
milioni nel mondo i minori vittime di tratta e sfruttamento e migliaia
in Italia, dove, secondo operatori del settore, il fenomeno è in
crescita anche a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori
migranti non accompagnati che costituiscono un gruppo particolarmente a
rischio di sfruttamento. Il
numero di minori vittime di tratta nel mondo è pari secondo le stime a
1,2 milioni, ma se si considerano quelli che subiscono comunque uno
sfruttamento sessuale o lavorativo il numero raggiunge nel 2011 una
grandezza di quasi 5 volte superiore (5,5 milioni) e rappresenta il 26%
del totale delle vittime (20,9 milioni). In Italia
si riscontra una mancanza cronica di dati aggiornati sul fenomeno, ma
possono essere certamente considerati la punta dell’iceberg di questa
schiavitù spesso invisibile alle statistiche i 280 minori identificati
come vittime di tratta o riduzione in schiavitù attraverso procedimenti
penali tra il 2004 e il 2011... Sono
queste alcune delle evidenze del fenomeno della tratta e sfruttamento
dei minori che emergono dal nuovo dossier di Save the Children “I
piccoli schiavi invisibili 2012”, diffuso alla vigilia della Giornata
Onu in ricordo del commercio degli schiavi e della sua abolizione che
ricorre il 23 agosto...
Tratta e sfruttamento: in crescita il numero di minori vittime di sfruttamento sessuale e lavorativo, i minori migranti tra i più a rischio -------------------------------------------- Alla vigilia della Giornata in
ricordo della schiavitù e della sua abolizione, Save the Children
diffonde il dossier "I piccoli schiavi invisibili". La grave situazione
del nostro Paese
Francesco Rosati: Anche l'Italia sfrutta i minori Francesco Rosati: In Italia sesso e lavoro nero Francesco Rosati: Le raccomandazioni di Save the Children --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Sono più di quaranta i ragazzi che hanno risposto all’appello dei missionari scalabriniani pronunciando le parole “Io Ci Sto”. Ragazzi che arrivano da tutta Italia, ma anche da Francia, Brasile, Albania, Haiti e Colombia. Tutti uniti da un unico obiettivo: provare a rendere meno difficile la vita per i migranti impegnati nei lavori dei campi in provincia di Foggia e vivere un’intesa esperienza di scambio interculturale. Foggia “Io Ci Sto”, l’accoglienza per i migranti impegnati a lavorare nei campi ... Se pensate che dopo le proteste
dello scorso anno nelle campagne leccesi il caporalato sia finito, vi
sbagliate. Qui le figure che fanno da intermediari sono due, il
“capo-nero”, una sorta di caposquadra, e il “capo-bianco” il vero e
proprio caporale. Il “capo-nero” a volte vive nel ghetto, a volte si
occupa anche della costruzione de delle abitazioni e di affittare i
posti-letto. Si occupa del trasporto e realizza le squadre di lavoro
con braccianti per lo più della sua stessa nazionalità. Il
capo-bianco è un italiano è il “superiore” del “capo-nero” lo contatta
per chiede la “squadra” quando c’è bisogno e contratta il prezzo con i
contadini. Ma a trarre i veri profitti da queste squadre di lavoratori
a cottimo sono le aziende che trasformano il pomodoro. Grazie alla
bassa remunerazione di braccianti ricattabili, circa 3,50 euro a
cassone, possono continuare ad avere bilanci in positivo per le proprie
aziende...
L'Africa italiana: il ghetto di Rignano A
portare assistenza e conforto ai braccianti agricoli del Ghetto di
Rignano, ci pensano i ragazzi di 'Io C Sto', i volontari che grazie
all'iniziativa promossa da ScaYm e Missionari scalabriniani di Siponto
arrivano da tutta Italia per svolgere attività di informazione,
animazione, orientamento. FoggiaCittàAperta ha raccolto alcune
testimonianze dei volontari
video Per saperne di più visita i siti:
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)... Oggi la Somalia è alla vigilia di un voto delicato, il 20 agosto si sceglierà infatti il nuovo presidente. Un voto molto atteso quello del 20 che potrebbe davvero traghettare il paese verso un futuro fatto di pace e speranza. I dubbi sono ancora tanti, l’esito delle elezioni incerto, ma i somali sembrano crederci sul serio questa volta... Una
realtà in movimento di cui i media globali si occupano poco e ancora
con vecchi schemi da guerra fredda. Ed è questa realtà in movimento che
Mo Farah ha in qualche modo rappresentato con la sua falcata da
ghepardo. Una corsa inarrestabile la sua. Bellissima. Una corsa
che ha potuto fiorire grazie all’interessamento del suo professore di
educazione fisica Alan Watkinson. Mo che sognava l’Arsenal e un ruolo
come ala destra, si è trovato invece in una notte d’Agosto ad essere
incoronato, da uno stadio, re d’Inghilterra...
Ma
le facce di una medaglia sono sempre due. Se in una c’è la gloria di Mo
Farah, l’altra racconta di una Somalia che soffre ancora e che ha
smesso di credere in un futuro possibile all’equatore. A ricordare il
lato oscuro della storia è stato un ex atleta somalo, l’unico ad aver
vinto una medaglia per questo paese in perenne conflitto. Il suo nome è
Abdi Bile. Uno sconosciuto in Occidente, un eroe per i suoi
connazionali che ricordano ancora con emozione l’oro nei 1500 metri
vinto ai mondiali di Roma del 1987.
Un
Abdi Bile invecchiato, ma sempre indomito, si è rivolto con il suo
somalo d’altri tempi ad un platea riunita per ascoltare i membri del
comitato olimpico nazionale. Fa una domanda Abdi Bile, chiede: “sapete
che fine ha fatto Saamiya Yusuf Omar?”. Nessuno conosce questa ragazza.
Abdi Bile spiega con pazienza che la ragazza ha partecipato ai giochi
di Pechino 2008. Erano in due a tener alto il vessillo della Somalia
durante la parata olimpica, una era proprio Saamiya... “la ragazza,
Saamiya è morta…morta per raggiungere l’occidente. Aveva preso una
caretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia.
Non ce l’ha fatta. Era un’atleta bravissima. Una splendida
ragazza”.
...
Mo Farah e Saamiya Yusuf Omar due ragazzi, lo stesso paese di nascita,
destini incrociati e opposti. “Siamo felici per Mo, è il nostro
orgoglio” dice Abdi Bile “ma non dimentichiamo Saamiya”. Il presidente
(o la presidentessa: sono ben due le donne candidate) che uscirà dalle
urne somale dovrà tener conto di questi due destini se vorrà
traghettare questo paese ferito verso un futuro senza guerra.
Mo e Saamiya, le due facce della Somalia di Igiaba Scego
-------------------------------------------- ... Di qui il paradosso di chi
per qualche giorno si trova sotto i riflettori dello spettacolo più
cosmopolita dell’epoca contemporanea, per trovarsi pochi giorni dopo
nella folla anonima dell’immigrazione dal sud del mondo. Un paradosso e
un destino rivelatisi tragici per Saamya: dai duecento metri di
Pechino, corsi per la Somalia, alla morte su una delle tante “carrette
del mare”, a pochi chilometri dalle nostre spiagge, a molti più
chilometri dai riflettori di Londra.
ITALIARAZZISMO: Non dimenticare Saamya: Ecco i campioni da savare Intervista con mons Giorgio Bertin, amministratore apostolico della Somalia. “Chissà quando i cristiani potranno rientrare”
Davide Demichelis: Speriamo che il nuovo governo ci porti fuori dal caos La Somalia, legittimata dalla
comunità internazionale, si dà nuove istituzioni e politici nominati.
Il paese si prepara a vendere i diritti sullo sfruttamento del petrolio
nel nord mentre il territorio è controllato da mercenari, militari
dell’Unione Africana e estremisti islamisti.
Ismail Ali Farah: Somalia S.p.A Il
repubblicano Mitt Romney, prossimo avversario di Obama, sceglie come
vice il cattolico Paul Ryan. Che dovrà vedersela con l'altro cattolico,
l'attuale vicepresidente Joe Biden.
Stefano Salimbeni: Biden e Ryan, cattolici a confronto ... una mattina
David Choquehuanca, ministro degli esteri del Governo Morales in
Bolivia, dichiara alla nazione che entro la fine dell’anno la Coca
Cola sarà dichiarata illegale. Fuori legge. La Coca Cola,
non una bibita ma, che piaccia o meno, la bibita.
La più famosa di tutte, in ogni parte del pianeta.
Fuori legge perchè, dicono le parole di Choquehuanca, “il contenuto della Coca Cola ha sostanze che pregiudicano la salute e che potrebbero provocare attacchi cardiaci e tumori. Si tratta di una decisione di salute ma anche di cultura”... Andrea Dalla Palma: Coca Cola e McDonald's: i simboli del capitalismo al bando in Bolivia La
condizione dell’Eritrea di oggi si coglie in due situazioni a prima
vista molto distanti tra di loro: da un lato ecco la descrizione di
un campo profughi in pieno deserto che la
testimonianza del missionario don Depretis ci
ha fatto conoscere in tutta la sua drammaticità; dall’altro, dalla
Londra multicolore delle olimpiadi, ci giunge la notizia dellarichiesta
di asilo politico in Gran Bretagna da parte del porta bandiera
della delegazione eritrea ai Giochi, il diciottenne mezzofondista
Ghebresilasie.
Ha seguito il suo gesto anche l’unica donna dei 10 atleti giunti a
Londra dal paese del Corno d’Africa, tra i più chiusi, autoritari e
poveri del mondo.
Piergiorgio Cattani: Eritrea/Etiopia: è morto il Premier Zenawi Con un progetto di legge presentato dal presidente del Congresso
honduregno Juan Hernández, volto a creare dei battaglioni speciali da
utilizzare nelle attività di ordine pubblico al posto della polizia
regolare, l’Honduras di Porfirio Lobo si incammina sulla strada di un
progetto (para)militarista molto pericoloso. Le Tigres (questo è l’acronimo di Tropa de Inteligencia y Grupo de Respuesta Especial en Seguridad) percorreranno le strade delle due principali città del paese, la capitale Tegucigalpa ed il centro economico-finanziario di San Pedro Sula, entro la fine dell’anno. Ufficialmente lo scopo è quello di combattere il narcotraffico, le pandillas (le bande della malavita giovanile che infestano il Centroamerica) ed assicurare maggiore sicurezza ai cittadini di un paese in cui si registrano una media di 18 omicidi al giorno, molti dei quali a sfondo politico. David Lifodi: Honduras: le tigri di Porfirio Lobo Si parla spesso di “miracolo
cileno” per sottolineare i progressi sui mercati finanziari di un paese
in piena espansione economica, anche se in Cile le disuguaglianze e gli
squilibri tra una minoranza sempre più ricca ed una maggioranza
indigente in continuo aumento restano preoccupanti. A Santiago e nelle
altre città del paese, invece, si sta materializzando un altro
miracolo, non quello imposto dal dio mercato, ma quello relativo al
propagarsi del fermento sociale studentesco.
David Lifodi: Cile: la primavera studentesca si riprende le scuole e le piazze Un breve spaccato di vita che,
oltre a farci sentire che esiste ancora il piacere per una vita dura ma
sana, ci ricorda ancora quanto il potere dei soldi non sopporti che
resista nessuna isola felice.
E blocca subito, chiunque provi a rispondergli usando le sue stesse regole. Anche a Yaguará, un pueblito del Huila, in Colombia, l'economia globalizzata crea Libardo Gòmez Sànchez: Una illusione frustrata Sono i più poveri tra
i poveri. Sono i più profughi tra i profughi. Sono i siriani
nei campi palestinesi diSabra e Shatila, arrivati dopo gli
ultimi recenti bombardamenti
di Damasco, Hama e Daraa. Secondo le stime sono
almeno seicento famiglie, quasi 3mila persone, principalmente a Sabra,
storico campo profughi nella capitale libanese Beirut, che insieme
a Shatila dà alloggio a più di 18mila palestinesi di diverse
generazioni in attesa di tornare nella propria terra.
Susan Dabbous: Libano, i profughi accolti dai profughi: 3mila siriani nei campi palestinesi La Turchia, che già ha accolto
70 mila persone in poco tempo, dice che potrà riceverne non più di 100
mila. Stessa situazione di congestione nei campi allestiti nelle aree
di confine in Giordania. In Libano le famiglie ospitano gratuitamente
in casa i rifugiati. L'appello di AGIRE 1 il network di
Ong italiane per le emergenze umanitarie
Carlo Ciavoni: Siria, i "grandi" si scontrano e i profughi aumentano
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"L’ennesimo vile attacco nei confronti
del Centro Padre Nostro certifica una volta di più il “fastidio”
generato dal grande lavoro svolto da Maurizio Artale e da tutti i suoi
collaboratori; a lui e ai componenti del Centro l’abbraccio e la totale
solidarietà
Ennesimo furto al Centro Polivalente Sportivo Padre Pino Puglisi & Padre Massimiliano Kolbe di Brancaccio --------------------------------------------------------------- «La voglia di andarsene è tanta». Lo sfogo del presidente del Centro Padre nostro Maurizio Artale dopo l'ennesimo furto nella struttura voluta dal sacerdote martire della mafia. Eugenio Arcidiacono: L'ultimo sfregio a padre Puglisi ...
Sono le parole del presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco,
a spiegare al meglio perché il prossimo 30 settembre i rappresentanti
di dodici sigle (dall’Associazione nazionale magistrati all’Arci, dalla
Cgil a Confindustria, da Libera a Legacoop, solo per citarne alcune)
incontreranno il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per un
confronto e una riflessione sul tema dei beni confiscati.
Massimo Solani: Appello di 12 associazioni: salvare beni confiscati alla mafia ---------------------------------------------------------------
"Il coraggio di sperare oggi"
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CHIESA
E SOCIETA'
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BENEDETTO XVI |
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1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm