"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°35 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dall'1 al 7 settembre 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 14 settembre 2012 | | ||||||||||||||
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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)
Tutti i post pubblicati in Pietre Vive, i link segnalati sulla pagina Fb Quelli della Via e numerosi altri articoli per ricordare ed approfondire la figura del cardinale Carlo Maria Martini saranno al più presto disponibili on line nello Speciale,
che comunque sarà anche inoltrato tempestivamente per posta elettronica
con una nwsl straordinaria a tutti gli iscritti alla nwsl di Tempo Perso
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Cinquantasei migranti già tratti in
salvo, un cadavere recuperato e 79 persone che ancora mancano
all'appello. Questo il punto sulle operazioni di soccorso dopo il
naufragio, 12 miglia al largo di Lampedusa, di un barcone con a bordo
oltre un centinaio di persone.
Un barcone naufraga a largo di Lampedusa Un centinaio di migranti a bordo Roma 7 settembre 2012
Comunicato stampa - Il CIR apprende con profondo dolore la notizia del
naufragio al largo delle coste di Lampedusa. “Nonostante l impegno
delle autorità militari italiane e internazionali che hanno risposto
all�'allarme lanciato dai
naufraghi dispiegando numerose forze per i soccorsi, dobbiamo
constatare l'ennesima tragedia nel Canale di Sicilia. Dobbiamo
ricordare che non si tratta di un dramma isolato: secondo i dati di
Fortress Europe dal 1988 sono morte nel tentativo di raggiungere
l'Europa, alle sue porte, almeno 18.455 migranti, 2.352 solamente nel
2011” dichiara Christopher Hein Direttore del CIR
CIR - Tragedia di Lampedua: le migrazioni vanno governate non subite. --------------------------------------------------------------- Giallo su un barcone con un centinaio
di migranti naufragato a largo di Lampedusa, presso l'isolotto di
Lampione. Tra i superstiti anche un giovane tunisino che si è salvato
perché aveva con sé un giubbotto salvagente. Più di 50 i dispersi, tra
cui due bambini e due donne. Nessuna traccia del relitto.
REPUBBLICA: "Naufragio, almeno 50 migranti in fondo al mare" (video) REPUBBLICA: Il giallo dei 250 Tunisini --------------------------------------------------------------- Il
dottor Giuseppe Saviano avrebbe scoperto molte settimane dopo il nome e
la storia di quel volto. Quel viso finalmente rilassato, quasi
sorridente, come chi, dopo tanto patire, riacquista la tranquillità
solo quando la vita è ormai sfuggita di mano. Distesa in terra nel
pozzetto dell’unità della Guardia costiera. In posizione fetale come se
dormisse placida. Come una bambina, come una giovane Madonna mostra
l’ultima sua foto.
Adolfo Pappalardo: L'ultima corsa dell'atleta somala (testo+video) --------------------------------------------------------------- In
Italia si registra un aumento dei fenomeni di incitamento all'odio
razziale legati ai discorsi politici e ai media, specialmente nei
confronti di rom e sinti, nonch‚ un incremento del razzismo diffuso
attraverso i nuovi canali, quali Internet e social network.
Sono i risultati emersi dallo studio elaborato da un network di associazioni italiane, presentato nell'ambito di una conferenza organizzata dal Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale delle Nazioni Unite (Cerd) in materia di incitamento all'odio razziale Razzismo: in Italia in aumento anche attraverso Internet 'Se nel
Mediterraneo fossero morti 63 italiani si sarebbe sollevato il mondo'.
Lo ha detto al Lido di Venezia padre Mussie Zarai, il sacerdote eritreo
che nel mese di maggio del 2011 lancio' un SOS inascoltato.
IMMIGRAZIONE.ADUC: Il razzismo nei racconti di padre Mussie Zarai --------------------------------------------------------------- L'anno scorso, alla Mostra di
Venezia, le sezioni (cosiddette) minori erano affollate di opere
dedicate agli immigrati. Un segno esplicito del cambiamento
- sociale e culturale - prodotto dalla presenza degli
stranieri fra noi. Una novità, non ancora assorbita, che il cinema ha
colto e narrato. Quest'anno è avvenuto lo stesso. Anche se in senso
opposto. Attraverso l'osservazione della nostra presenza in terre
lontane. Da dove provengono molti immigrati. La prima opera
presentata - fuori concorso, il giorno stesso
dell'inaugurazione - punta, infatti, l'obiettivo
sull'esperienza del CUAMM. Un'Organizzazione Non Governativa, di
ispirazione cattolica, che, nella sua storia ormai lunga, ha garantito
la presenza di oltre 1300 medici e infermieri volontari in diversi
ospedali dell'Africa. Il film-documentario, girato da Carlo
Mazzacurati, si intitola, descrittivamente, "Medici con l'Africa".
Ilvo Diamanti: La nostra Africa storie di ordinario altruismo Il film di Pino Quartullo,
prodotto da Girolamo Sirchia e presentato alla mostra di Venezia,
racconta una storia di donazione. "L'arte emoziona e raggiunge il cuore
della gente", dice il professore. "Spero di creare un corso alla
Cattolica di Roma che si occupi di formare alla comunicazione
funzionale alla sanità pubblica"
Linda Vaelese: L'espianto di organi in un corto Quando il cinema aiuta a riflettere --------------------------------------------------------------- Mediterraneo, un mare di sfide
Culla della storia, terra di "primavere" mai compiute, periferia dell'Europa, base dell'immigrazione: il festival "Con-vivere" indaga presente e futuro del "mare nostrum". Paolo Perazzolo: Un popolo di 450 milioni di persone Amara Lakhous: Gli scambi migliorano la vita --------------------------------------------------------------- Possiamo imparare anche da
popoli in apparenza «primitivi»? Cos’è trasferibile dalla loro
esperienza alla nostra? Molto più di quanto si pensi, anzi,
paradossalmente le correnti del pensiero economico più moderno sembrano
ispirarsi proprio alle pratiche di questi nostri «antenati»
contemporanei. È di questa idea Davide Reina, docente alla Bocconi e
autore (con Silvia Vianello) diGreenwebeconomics: la nuova frontiera,
sui temi dello sviluppo sostenibile e dei modelli economici
alternativi. «Le organizzazioni delle società primitive hanno
sviluppato nei secoli un modello adattativo all’ambiente che è stato
interrotto solo dalla rivoluzione industriale, sfociata poi nel
capitalismo di cui ora conosciamo i limiti e gli errori. La lezione di
quei popoli torna quindi a essere attuale in termini di processi, di
modalità di produzione e consumo alternative a quelle attuali,
rivelatesi fallimentari».
Ferruccio Pinotti: Dal biologico ancestrale all'«economia del dono» --------------------------------------------------------------- Le donazioni al sociale avranno
uno sconto maggiore. I cittadini che effettueranno erogazioni a favore
di imprese non profit il prossimo anno potranno beneficiare di
detrazioni più elevate. La novità trova spazio tra le pieghe della
legge 96/2012 dello scorso mese di luglio per il nuovo, auspicato,
sistema di finanziamento pubblico ai partiti. Mentre per questo si
dovrà attendere, per il sociale la novità è già legge.
Luigi Corbella: Donazioni al sociale, sconti più generosi nella dichiarazione ---------------------------------------------------------------
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Oggi alle ore 11, accanto
all’Oratorio del Caravita, nella sede della Fondazione Centro Astalli
(Via del Collegio Romano 1), padre Dall’Oglio terrà una conferenza
stampa per illustrare i temi dell’iniziativa.
Un digiuno per la Siria e per il papa --------------------------------------------------------------- Padre
Paolo Dall'Oglio, espulso dalla Siria dopo trent'anni di servizio al
popolo siriano che non ha voluto trasformare in servizio al regime
siriano, apprende con dolore la notizia della strage dei bambini in
Siria e ne trova la triste conferma della giustezza della sua scelta di
cominciare un digiuno, interrotto solo la sera bevando dell'acqua, per
la Siria. Un digiuno solitario, come si addice ad un uomo che si
definisce un "profeta fallito", visti i suoi sforzi di richiamare da
mesi e mesi l'attenzione sul paese dove ha operato per 30 anni, prima
di essere espulso da Bashar al-Assad.
Così le analisi si accavallano ai ricordi,tantissimi, di ogni tipo. Riccardo Cristiano: La lezione di Paolo, innamorato della Siria Siamo alla sconfitta del
paradigma della società dell’informazione, in cui si prevedeva che si
sarebbe potuto sapere qualsiasi atto compiuto nel più remoto posto del
mondo. Per, ovviamente, porvi ‘rimedio’.
Cui prodest? Pax Christi: Siria: paradigma dell’impossibilità di sapere nell’era dell’informazione Fouad Twal, patriarca latino di
Gerusalemme, è uomo cordiale e dal sorriso largo, pur in mezzo alle
preoccupazioni che inquietano i cristiani del Medio oriente. Parlare
con lui di Gerusalemme fa presentire la sacralità di una città che,
come dal titolo del convegno cui partecipa in questi giorni a Villa
Cagnola di Gazzada (Varese), sta «tra la terra e il cielo».
Il titolo del suo intervento suona così: «Gerusalemme, patria comune per tutti i cristiani e cuore del mondo». È ancora tale oggi la sua città? Lorenzo Fazzini: Twal: Terrasanta, basta estremismi La stabilità della struttura
politica irachena è ancora sotto stress.Il pomo della discordia è di
quelli che scottano: si tratta infatti del controllo e della gestione
commerciale delle risorse che scorrono nel sottosuolo del paese.
A questo, si aggiungono le rivendicazioni di maggiore autonomia da parte del Kurdistan nei confronti del governo centrale. Giovanni Andriolo: Iraq e petrolio: il Kurdistan contro Baghdad Pronti nuovi tagli a
stipendi e pensioni, le medicine si pagano di tasca propria. La Troika,
contraria alla riduzione delle spese per la difesa, chiede
licenziamenti più facili e più ore di lavoro.
Valerio Refat: Tragedia greca, ultimo atto? I criminali africani hanno un
nome ed un volto. Metà di questi diavoli sono presenti nella parte
orientale della Repubblica Democratica del Congo; non casualmente in
una delle aree più ricche del pianeta con miniere di coltan, rame, oro,
diamanti. Qualcuno di questi assassini si trova già dietro le
sbarre. Conosciamoli da vicino.
Fabio Pipinato: Gli Hitler d'Africa Può Juba, la
capitale del paese più giovane al mondo, segnato da decenni di guerra
civile e con indicatori economico sociali drammatici, diventare un
modello pionieristico di sviluppo basato sull’Open source? Cioè sulla
filosofia del libero accesso, condivisione e redistribuzione di
strumenti e contenuti digitali da dove sono nati i software e
i sistemi operativi liberi con codice sorgente replicabile e
modificabile dagli utenti, Wikipedia, licenze come Creative
Commons, nuove forme di giornalismo partecipativo e il
crowdmapping. È ciò che stanno valutando i cyber-attivisti di r0g,
organizzazione con sede a Berlino, attraverso un processo di dialogo
con la società civile e le istituzioni sud-sudanesi, africani della
diaspora, organizzazioni che si occupano di ricostruzione
post-conflitto ed esperti di tecnologie per la comunicazione e
l’informazione (TIC).
Daniela Mandelli: #OSJUBA. Una visione open per lo sviluppo del Sud Sudan L'aereo era semivuoto per lo scalo a Kigali. Pochi intimi sino a Bujumbura.
Eppure il paese avrebbe i numeri per attirare folle di turisti... Aeroporto nuovo con corsia Vip. Parcheggio fiorito. Boulevard con nuova illuminazione a pannello solare, marciapiedi, scoli per le acque torrenziali profondi ampi e puliti, rotonde e nessun semaforo, colline coperte di foreste e tramonto sul Tanganica. What else? Fabio Pipinato: Burundi: Rinascimento senza umanesimo Prima donna, prima esponente
dell’Africa australe, primo politico di un paese forte: la neoeletta ai
vertici dell’Ua vanta molti primati. La speranza è che porti un vento
di liberazione dai governi corrotti e dalle dittature, e che rafforzi
le democrazie. Ma la sua nomina ha molti significati anche all’interno
del suo Sudafrica, che aspira con lei a un seggio permanente nel
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Mike Pothier: La critica del rinnovamento ---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)...
Ciascuno di noi ha una madre, uno zio, una nonna che ha cresciuto
intere generazioni e a cui magari, a distanza di anni, gli ex allievi
telefonano ancora. La bambina riconoscente che sono stata premeva per
raccogliere il testimone, per contribuire a migliorare la società nel
modo più incisivo: in mezzo a una fila di banchi disposti a ferro di
cavallo.
A
questo io ho rinunciato. Ho visto la scuola pubblica smantellata pezzo
per pezzo, la ricerca agonizzare, l'università annichilirsi anno dopo
anno. E, in parallelo, questo Paese perdere grinta, ambizione, ridursi
a una cartolina del passato, in cui la cultura viene messa da parte in
favore di non si sa bene quale scorciatoia, quale vicolo cieco. Ho
cominciato a registrare la frequenza di certe massime come: «La laurea
non serve a niente». A una scuola pubblica peggiore può corrispondere
solo un Paese peggiore.
Di insegnanti come quelli che ho avuto - fiduciosi, realizzati - in giro ormai ne vedo ben pochi...
L'Italia non è più un Paese per insegnanti ...
Il contesto, come si vede, è sconfortante, e fa nascere più di una
domanda sulle reali possibilità di guarigione di questo “grande
malato”. Eppure, nella stragrande maggioranza i “prof” non si arrendono
e si cimentano in una sorta di rivincita personale e professionale più
forte di tutte le difficoltà con cui si devono misurare ogni giorno.
Secondo un recente sondaggio, il 78% sceglierebbe di nuovo
l’insegnamento, con motivazioni che riguardano, nell’ordine, il
rapporto con gli studenti, la passione per l’insegnamento, la
possibilità di essere creativi, il rapporto con i colleghi. Come dire:
gli ostacoli che nessuno può negare, non riescono ad avere la meglio
sulla passione per l’educazione, sul desiderio di costruire.
C’è
chi rimane convinto che questo sia uno dei mestieri più belli. Perché
più di altri ha a che fare con l’umano, con ciò che abita le profondità
della mente e del cuore, come confermano le testimonianze che
pubblichiamo in questa pagina
La scuola malata e i prof che resistono per passione Un
insulto alla cultura. Quiz “buoni per i cretini”, un “avvilente
nozionismo di bassa lega”. E’ rivolta tra i decani della cultura
umanistica italiana contro le prove d’accesso al TFA, il tirocinio
formativo attivo per l’accesso all’insegnamento le cui prove si sono
concluse il 31 luglio scorso. Ventisette professori, da Luciano Canfora
a Guido Baldassarri, scrivono al Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano. Perché “’non si possono degradare così la scuola e
l’università”.
Se i test per insegnare insultano la cultura Abbandono, dispersione, disagio: un piccolo viaggio nell'istruzione italiana La scuola del nostro malcontento -------------------------------------------- Sono circa nove milioni gli studenti
italiani ormai ai blocchi di partenza del nuovo anno scolastico. La
prima campanella è suonata, ieri, per gli alunni della Provincia di
Bolzano. A seguirli, i colleghi della Valle d’Aosta che rientreranno il
10 settembre. L’11 sarà quindi la volta dei ragazzi del Molise e il 12
toccherà alla provincia di Trento, al Veneto, Umbria, Toscana,
Piemonte, Marche, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. L’anno ormai alle
porte comincia con tanti problemi da risolvere, a partire dalle
proteste dei docenti precari, che da martedì presidiano il ministero di
viale Trastevere, chiedendo di sospendere il concorso annunciato dal
ministro Profumo.
Paolo Ferrario: Scuola, nove milioni ai blocchi di partenza I
tecnici del ministero hanno definito i requisiti. Saranno 11mila 892 i
docenti che verranno scelti tramite un concorso, il primo dopo 13 anni,
ma solo per alcune "classi"
Salvo Intravaia: Al via l'assunzione dei professori ecco chi potrà fare il "concorsone" Davanti al palazzone di viale
Trastevere un gruppo di precari protesta contro il concorso,
all’interno incontriamo il sottosegretario Marco Rossi Doria, il
maestro di strada che oggi si trova dall’altra parte della barricata.
-Il concorso (ecco cosa e come cambierà) Jolanda Bufalini: Rossi Doria: "Difendo il concorso la scuola torna alla normalità" Sì alle foto di recite e gite
scolastiche. No alla pubblicazione on line dei nomi e cognomi degli
studenti non in regola coi pagamenti della retta. Obbligo del consenso
per video e foto sui social network. Scrutini e voti pubblici, mentre
sull'uso di cellulari e tablet in classe l'ultima parola spetta alle
scuole.
Mancano pochi giorni all'apertura e il Garante per la protezione dei dati personali, presieduto da Antonello Soro, fornisce a professori, genitori e studenti, sulla base dei provvedimenti adottati e dei pareri resi, alcune indicazioni generali in materia di tutela della privacy. AVVENIRE: Dai temi alle recite, le regole della privacy in classe Per il ministro dell'Istruzione
Francesco Profumo l'anno scolastico comincia all'insegna
dell'ottimismo, nonostante le recenti polemiche sui prossimi concorsi
per i docenti. Il ministro è sereno. In questi mesi di mandato ha
visitato moltissime scuole, da Nord a Sud «per compensare la carenza
iniziale, perché ho fatto per tutta la vita l'ingegnere e il
ricercatore, anche se ho due figli e una moglie insegnante». Risultato:
la scuola italiana è promossa con una sufficienza piena. C'è bisogno di
qualche oliatura, ma non è il caso di cospargerci il capo di cenere,
come succede puntualmente quando le varie Ocse Pisa ci danno i voti.
FAMIGLIA CRISTIANA: La scuola italiana? Promossa «A rimetterci sono sempre i più deboli e lo Stato pensa a risparmiare invece che farsi carico delle fasce che ne avrebbero più bisogno». Sono le parole amare di Cristina, una docente di sostegno, precaria Silvia Campese: Proteste degli insegnanti di sostegno (testo+video) ---------------------------------------------------------------
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"« .. Ci sono cose che non si fanno per coraggio.
Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C'è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla. » (Carlo Alberto Dalla Chiesa) ------------------------------ FACCIAMO MEMORIA ... 3 Settembre 1982 Palermo. Strage di Via Carini, in cui restarono uccisi il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Manuela Setti Carraro, e fu ferito l'agente Domenico Russo, che morì successivamente. Clip in memoria di Carlo Alberto Dalla Chiesa, realizzata utilizzando materiale tratto dall'intervista che il Generale rilasciò ad Enzo Biagi nel 1981 Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (video) ---------------------------------------------------------------
Troppi gli interrogativi
ancora aperti sulle responsabilità di omicidi come quello del generale
Carlo Alberto Dalla Chiesa. «Un omicidio di altissima valenza
destabilizzante sul piano nazionale, e internazionale, non può essere
stato commissionato né da Totò Riina né da Bernardo Provenzano», dice
Giuseppe De Lutiis, uno dei più autorevoli studiosi di eversione e
poteri occulti. «Dalla Chiesa ha in un certo senso “provocato” la
reazione della mafia e dei suoi protettori politici e istituzionali.
Prima di lui nessuna autorità di alto livello aveva sfidato i poteri
collusi in maniera così ostentata». Edoardo Petti: "A volere la morte di Dalla Chiesa non fu solo Cosa Nostra" Sono
passati ormai trent’anni da quella tragica sera di settembre, quando in
via Carini, nel cuore di Palermo, la furia omicida dei killer di Cosa
Nostra investì in pieno il prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, la
moglie Emmanuela Setti Carraro e Domenico Russo, l’agente di scorta che
seguiva i due coniugi con la vettura di servizio, a breve distanza.
Sono passati ormai trent’anni da quel terribile 3 settembre e oggi, di
fronte alla cronaca di quei giorni che si è sedimentata fino a
diventare storia di questo nostro Paese, dobbiamo doverosamente
chiederci cosa sia rimasto di quel sacrificio che, insieme a tanti
altri che hanno segnato le vicende repubblicane, a prima vista potrebbe
costituire l’ennesima certificazione dell’incapacità dello Stato di
vincere la battaglia contro il suo nemico più insidioso, la mafia. E
invece, a costo di sembrare ingenui o utopisti, a distanza di
trent’anni, crediamo che a vincere sia stato proprio il generale che i
mafiosi pensavano di mettere a tacere per sempre con il piombo. Come
sarebbe avvenuto con Falcone e Borsellino dieci anni dopo,
l’eliminazione dell’avversario più temibile è diventata per la mafia la
classica vittoria di Pirro. E questo al netto di polemiche, di
ritardi e perfino di trattative sulle quali, doverosamente, deve ancora
essere fatta piena luce.
Lorenzo Frigerio: La vittoria del generale Dalla Chiesa 3 settembre 1982. Trent’anni.
Purtroppo i ricordi, anche i più duri, hanno un destino carsico. Ci
vogliono gli anniversari tondi, adornati di francobolli e discorsi
commemorativi, per restituire ai fatti una loro drammatica plasticità,
un loro senso. Per qualche giorno. Ma la vita che scorre, e che
dovrebbe misurarsi con quel che è accaduto, ha bisogno dell’esercizio
quotidiano della memoria come premessa di intelligenza e umanità.
Altrimenti tutto sfoca o cambia di segno. E vincono amnesia e rimozione
proprio tra i testimoni di quel che accadde. Per questo mi capita
spesso di trovare in un ventenne di Libera più rispetto e memoria di
mio padre di quanti ne trovi in chi ebbe modo di vivere l’incubo
sanguinoso degli anni di piombo, in chi poté assistere in diretta
all’annuncio pubblico del suo assassinio durato quattro mesi in una
Palermo infuocata.
Nando Dalla Chiesa: Dalla Chiesa, trent'anni dopo. Che la memoria non venga più umiliata ---------------------------------------------------------------
"Il coraggio di sperare oggi"
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CHIESA
E SOCIETA'
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BENEDETTO XVI |
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AVVISI:
1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm