"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°37 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dal 15 al 21 settembre 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 28 settembre 2012 | | ||||||||||||||
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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)
Aggiornato il 19/9/2012
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)La Carovana Missionaria della Pace 2012
Insieme, in cammino per la terra
Al
grido di “iChange”, dal 25 al 30 settembre, parte la quinta Carovana
Missionaria della Pace per un mondo sostenibile, contro mafie e tratta.
I video della Carovana e la testimonianza di Alex Zanotelli.
Giunta alla sua quinta edizione, la Carovana Missionaria della Pace riprende
il suo cammino, cercando di scuotere le coscienze e smuovere gli
indifferenti, dandosi appuntamento dal 25 al 30 settembre in
Campania.
video spot Carovana Missionaria della Pace
I video della Carovana Missionaria della Pace Lo
strapotere delle mafie, il disastro ambientale e la tratta degli esseri
umani: sono questi i tre temi portanti della Carovana, che al motto di
"I change!" dice "BASTA ad un sistema economico-finanziario basato sul
profitto e sullo sfruttamento delle persone e delle risorse del
creato!".
AUDIO: Alex Zanotelli
-------------------------------------------- Settantanove
anime giacciono in fondo al mare, al largo di Lampedusa. Settantanove
vite, giovani e meno giovani, bambini, affogati. Settantanove corpi
senza sepoltura, senza il conforto di una parola, senza la presenza dei
propri cari. Settantanove innocenti abbandonati, dati in pasto ai pesci.
Erano
partiti da Sfax, dalla Tunisia. Da un porto dove partono le carrette
del mare verso il sogno italiano. Erano partiti in cerca di una
speranza, di un pezzo di pane, di un bicchiere di acqua. Li hanno
abbandonati su uno sperone di roccia a dieci miglia da Lampedusa. Erano
136, 56 si sono drammaticamente salvati, 79 sono dispersi.
Dispersi
nel linguaggio del mare significa che non si sono trovati i corpi.
Corpi di bambini, di innocenti, di innocenti due volte. Corpi di donne,
di innocenti, di innocenti due volte. Dispersi significa che non
sapremo mai i loro nomi, che non sapremo mai chi era il padre e chi il
figlio. Non sapremo mai da quale villaggio erano partiti e non sapremo
mai dove erano diretti. Non sapremo mai se c’era qualcuno ad aspettarli
e chissà per quanto ancora aspetterà.
Non
sapremo mai quale Dio pregavano, ma per i disperati il Dio da pregare è
uno solo. C’è un Dio che cambia nome secondo il luogo geografico, ma è
sempre lo stesso Dio. Un Dio che accoglie le anime dei dispersi in
mare. Un Dio che accoglie anche se il corpo non è avvolto nel sudario.
Un Dio che non abbandona in mare i suoi figli, ma allarga le braccia...
Dal fondo del mare, arrivano centinaia di voci Vedi anche i nostri precedenti post:
-------------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Il tema scelto per la Giornata
Internazionale della Pace 2012 è “La
Pace sostenibile per un futuro sostenibile” (Sustainable Peace for a
sustainable future), per rimarcare le connessioni esistenti tra pace,
sviluppo e le prospettive per il
futuro. È infatti impossibile pensare di costruire un futuro
sostenibile senza una pace duratura, in un mondo dove i conflitti,
sempre più frequentemente, sono causati da interessi economici legati
allo sfruttamento delle risorse naturali.
21 settembre: Giornata Internazionale della Pace Benedici... --------------------------------------------------------------- Le
cifre ormai note sono impressionanti e vale la pena ricordarle di
fronte alla fretta e alle omissioni che caratterizzano nel nostro paese
i canali televisivi (quasi tutti con eccezioni molto rare) e i nostri
quotidiani di fronte alle sciagure ormai quotidiane che avvengono nel
viaggio dei boat-people che percorrono il Mediterraneo per portare in
Italia, spesso in condizioni terribili - una larga umanità che viene da
paesi in cui dominano guerre, pulizie etniche, stupri di massa.
Migliaia di uomini, donne e bambini che finiscono nelle mani di organizzazioni criminali legate, oppure no, anche alle maggiori associazioni mafiose italiane o internazionali. Nicola Tranfaglia: Il traffico di esseri umani, la sconfitta della nostra civiltà ... la frontiera tra libertà e
responsabilità è un'esilissima linea. Ma una risposta dobbiamo
cercarla, in noi stessi, se davanti alla violenza non vogliamo divenire
sordomuti senza speranza.
Barbara Spinelli: Tra libertà e responsabilità La Comunità di Sant'Egidio
accompagna duemila giovani dell'Europa orientale e dell'Italia nei
campi di sterminio per combattere l'odio razziale e ogni forma di
violenza.
Annachiara Valle: Ad Auschwitz per dire no al razzismo Dottor Molteni, come è nata
l'associazione "Clochard alla riscossa" e con che finalità? Quali le
sue peculiarità rispetto ad altre organizzazioni di contrasto alla
povertà e all'emarginazione sociale che operano a Milano, come "Opera
San Francesco per i Poveri" e "Pane Quotidiano"?
Luchino Galli: "Clochard alla riscossa": come creare lavoro per i senza tetto --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Presentato
oggi il dossier “Mamme nella Crisi” di Save the Children alla presenza
del Ministro Elsa Fornero e della Vice-presidente del Senato Emma
Bonino
Gli
effetti della crisi colpiscono le mamme in modo sempre più grave,
evidenziando, in Italia, un circolo vizioso che lega il basso tasso di
occupazione femminile, l’assenza di servizi di cura all’infanzia, le
scarne misure di conciliazione tra famiglia e lavoro e la bassa
natalità, con una pesante ricaduta sul benessere dei bambini. La
difficile condizione delle madri nel nostro Paese è infatti uno dei
fattori chiave che determinano una maggiore incidenza della povertà sui
bambini e sugli adolescenti. Sebbene meno visibile di quello dei tassi
finanziari internazionali, lo spread relativo al rischio di povertà tra
minori e adulti in Italia è infatti pari all’8,2%, con il 22,6% dei
minori a rischio povertà contro il 14,4% degli over diciotto (1) .
Questi
i principali elementi analizzati, in un’ottica di genere, dal rapporto
Mamme nella Crisi di Save the Children, presentato oggi a Roma presso
il Senato della Repubblica alla presenza del Ministro del Lavoro e
delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, e della Vicepresidente del
Senato, Senatrice Emma Bonino, in occasione della tavola rotonda
organizzata da Pari o Dispare, Save the Children e dalla rivista
InGenere.
Mamme
nella crisi: quasi 2 donne su 3 senza lavoro se ci sono 2 figli,
800mila interruzioni di lavoro forzate in 2 anni, inattivo il 36,4%
delle donne dai 25 ai 34 anni; pesanti ricadute sui figli con il 22,6%
dei minori a rischio povertà
Pari
o Dispare, Save the Children, Ingenere.it , presentano “Mamme nella
crisi”, rapporto di Save the Children sull’impatto della crisi
economica sulle condizioni delle mamme in Italia
Intervengono:
Emma Bonino (Vice Presidente del Senato), Valeria Manieri (Segretaria
di Pari o Dispare), Raffaela Milano (Direttore Programmi Italia-Europa
di Save the Children – Italia), Roberta Carlini (Giornalista della
redazione di InGenere.it), Linda Laura Sabbadini (Direttore
Dipartimento Statistiche Sociali e Ambientali dell’ ISTAT), Luca
Bianchi (Vice Direttore SVIMEZ), Antonella Marsala (Dirigente Italia
Lavoro), Elsa Fornero (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali)
video -------------------------------------------- Per salvare i bambini, passiamo
per le mamme. Save The Children dedica un rapporto all'impatto della
crisi economica sulle madri. Con un focus sui servizi spariti. Ecco
cos'è successo ai fondi sociali
Sara Picchi: Madri senza rete nel vuoto della crisi Il primo figlio “costa” il 5%
di disoccupazione in più, con il secondo le donne occupate calano di un
altro 10%, altri 5 punti se ne vanno all’arrivo del terzo figlio.
Maternità e lavoro in Italia sono due realtà sempre più incociliabili.
E con la crisi economica il divario con gli altri Paesi Ue rischia di
diventare incolmabile.
Francesco Agresti: Così la crisi colpisce le mamme Quote rosa sempre più nere
Presentato il rapporto "Mamme nella crisi": in Italia le donne con figli sono penalizzate. Se poi c'è di mezzo un lavoro... Alberto Picci: Mamme nella crisi Alberto Picci: Giovani, carine e disoccupate Alberto Picci: Le non priorità della politica ---------------------------------------------------------------
Libia, l'angelo dei profughi
Parla don Mussie Zerai, sacerdote eritreo che con la sua associazione Habeshia si occupa di dar voce a chi scappa dall’Eritrea e dall’Etiopia Stefano Pasta: Libia, l'angelo dei profughi L'attivista di origine somala,
ha lasciato nel 1995 il Canada, per tornare nel suo paese natale
dove ha dato vita ad una intensa attività di sostegno e recupero di
migliaia di giovani ragazze fuggite dai conflitti. A lei il Premio
Nansen
REPUBBLICA: Donne in fuga dalla guerra 'Mama Hawa' vince premio rifugiati Olivier Voisin è
un fotografo di guerra: a 22 anni seguiva l’armata israeliana in
Libano, l’anno scorso è stato ad Haiti, in Libia, in Egitto ed è da
poco tornato dall’inferno di Aleppo, in Siria. Dai suoi racconti
l’orrore e i frammenti della quotidiana guerra che si accanisce
soprattutto sui civili. “Nell’agosto scorso – racconta – sono stato in
Siria, ad Aleppo, nella regione settentrionale, tra la piccola città di
Azaz, a una cinquantina di kilometri da Aleppo, e ad Aleppo stesso, in
tre quartieri della città: a sud di Salahedinnes, il quartiere della
vecchia città di Bab al Nasr dove in seguito ho deciso di rimanere a
dormire e il quartiere di Al Chaar”.
Emilio Fabio Torsello: Io, fotografo di guerra, vi racconto l’inferno della Siria Aleppo
- Abu Ahmed è un simpatico, giovane e coraggioso ragazzo. Viene dalla
provincia di Idlib ma da 3 mesi il suo lavoro è ad Aleppo. Non porta mimetica e Kalashnikov e
non appartiene a nessun gruppo dell’Esercito libero siriano, anche se
il suo cuore sta dalla loro parte. La sua missione nel mezzo di quella
che chiamano “la madre delle battaglie” è portare cibo ai poveri del
malandato quartiere di Tarik Al Bab.
Andrea Bernardi: Siria, sotto le bombe si distribuisce cibo Con le violenze
anti Occidente di questi giorni è messa a dura prova la nuova
democrazia egiziana. Proteste che evidenziano la scarsa attenzione
della politica internazionale verso il dialogo e il difficile confronto
tra copti e musulmani: è bastato un video su youtube e la fiamma si
riaccende.
Giovanni Esti: Egitto in rivolta, un test per Morsi ISRAELE - IRAN
Una conferenza sulla denuclearizzazione dovrebbe tenersi ad Helsinki alla fine del 2012. Ma Israele afferma che la situazione è "volatile ed ostile". L'incontro fra Teheran e la Ue sul programma nucleare iraniano è stato "positivo", ma L'Iran è noto per nascondere gli sviluppi del suo progetto. Israele, unica potenza nucleare della regione. Joshua Lapide: Denuclearizzare il Medio Oriente: il rifiuto di Israele e le bugie di Teheran MYANMAR – STATI UNITI
I manifestanti hanno lanciato slogan e canti, fra cui “Fine della guerra civile”. Il conflitto nel nord un nodo scoperto che l’esecutivo non riesce a risolvere e scarica le responsabilità sui due fronti. A Washington incontro fra due Nobel per la pace: Obama e Aung San Suu Kyi. Il governo Usa rimuove le sanzioni “individuali” contro Thein Sein e il presidente del Parlamento. ASIANEWS: Yangon, centinaia di birmani marciano per la pace nello Stato Kachin CINA-GIAPPONE
Pechino e Tokyo continuano a fomentare la tensione sulla disputa territoriale per la sovranità dell’arcipelago. Decine di manifestazioni violente in Cina e attacchi di tipo terroristico contro le sedi diplomatiche comuniste in Giappone. Entrambi i governi vogliono tenere l’attenzione delle due popolazioni lontana dai veri problemi: la politica del regime e l’economia nipponica. Ma intanto peggiora di giorno in giorno la situazione della bilancia commerciale. ASIANEWS: Diaoyu/Senkaku, la prima vittima dello scontro è l’economia Il pastore della congregazione, il combattivo Jin Tianming, presenta una denuncia formale alle autorità: gli agenti hanno arrestato i suoi fedeli per più di 1.600 volte in 17 mesi; hanno impedito loro di utilizzare i locali acquistati per il culto e di affittarne altri; hanno fatto pressioni per far licenziare i suoi fedeli. ASIANEWS: Pechino, la chiesa di Shouwang denuncia la polizia: “Basta con la repressione” ---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)PRESENTATO IL X RAPPORTO SU SICUREZZA QUALITÀ E COMFORT DEGLI EDIFICI SCOLASTICI DI CITTADINANZATTIVA
Sicurezza
delle scuole ancora fuori controllo: peggiorano i dati sulle
certificazioni, manutenzione sempre più scarsa, aule fatiscenti e, in
attesa della scuola 2.0, mancano le aule computer.
Presentato il X Rapporto su sicurezza qualità e comfort degli edifici scolastici di Cittadinanzattiva
Solo
un quarto delle scuole è in regola con tutte le certificazioni di
sicurezza e la manutenzione è ridotta a lumicino, tanto che ad esempio
nel 45% delle scuole monitorate da Cittadinanzattiva sono stati
richiesti interventi strutturali, ma in oltre la metà dei casi l’ente
proprietario non è mai intervenuto. Lesioni strutturali in una scuola
su dieci, distacchi di intonaco in una su cinque, muffe ed
infiltrazioni in una su quattro.
E
mentre si annuncia la scuola 2.0, un terzo degli edifici è privo anche
della più semplice aula computer e quasi la metà di laboratori
didattici. Il 46% non ha una palestra al proprio interno, in un terzo
dei casi i cortili sono usati come parcheggio.
È
questa la condizione in cui versano le scuole italiane, fotografate dal
X Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici,
presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna
nazionale Impararesicuri giunta alla sua decima annualità.
comunicato stampa di CITTADINANZATTIVA PRESENTATA LA IV INDAGINE SUL RISCHIO SISMICO DI CITTADINANZATTIVA
Poco informati sul fenomeno
terremoto e sul territorio in cui vivono. Così studenti e genitori di
Calabria e Campania nella IV Indagine su conoscenza e percezione del
rischio sismico presentata oggi da Cittadinanzattiva e Dipartimento
Protezione civileCreato Giovedì, 20 Settembre 2012 Il
terremoto è un grande sconosciuto per ragazzi e adulti e resta ancora
approssimativa la conoscenza del territorio in cui si vive. Ad esempio,
sfiora il 50% la percentuale di genitori ed è ancor più bassa (38%)
quella degli studenti consapevole che un terremoto non può essere
previsto ma che si può solo valutare la pericolosità di una zona;
appena uno su quattro, poi, conosce la zona sismica del Comune in cui
vive. Sono alcuni dei dati
contenuti all’interno della IV Indagine su conoscenza e percezione del
rischio sismico, presentata oggi da Cittadinanzattiva e Dipartimento
nazionale della Protezione civile, elaborata tramite questionari
rivolti a 2000 studenti e genitori di scuole primarie e secondarie di
primo e secondo grado in Campania e Calabria, due regioni
caratterizzate da una marcata pericolosità sismica su cui, quest’anno,
si è scelto di focalizzare l’indagine. Nel campione intervistato prevale un atteggiamento di paura e confusione... comunicato stampa di CITTADINANZATTIVA -------------------------------------------- La spesa. Le ore di lezioni. Classi affollate. Età degli studenti. Burocrazia. Punti deboli: la Uil ha pubblicato un'istantanea sulle questioni scolastiche più controverse, in cui racchiude quella che definisce una "operazione verità" contro i "mantra sui quali si è basato soprattutto lo scorso governo" Il
giudizio sulla scuola italiana? Una somma di luoghi comuni. Non provati
e - soprattutto - falsi. E' partendo da questo assunto che la Uil
scuola pubblica un dossier in cui racchiude quella che definisce una
"operazione verità" contro i "mantra sulla scuola sui quali si è basata
l'azione soprattutto dello scorso governo".
"Quando
si parla, e talvolta a sproposito, di confronti tra i sistemi
scolastici europei, occorrerebbe sempre e obbligatoriamente premettere
l'avvertenza maneggiare con cura", si legge nella premessa al dossier.
"Per cercare di leggere in maniera più consapevole i dati comparativi
dei 27 stati dell'Unione europea, occorrerebbe - prosegue la ricerca -
sempre avere presente un'istantanea che ci mostri alcuni dati
fondamentali di ciascuno di essi". Eccone alcuni.
Scuola? Somma di luoghi comuni Un dossier li sfata punto per punto RICERCA UIL SCUOLA DATI A CONFRONTO La ricerca è strutturata in cinque macro sezioni: - Il quadro economico
- L’Italia e gli indicatori europei
- I nuovi obiettivi di Lisbona 2020
- Formazione iniziale: 5 esperienze in Europa
- Sistemi scolastici europei: dati si sintesi
Ne riportiamo anche una sintesi per la stampa e il commento Di Massimo Di Menna
L'italia e gli indicatori europei L'Italia e gli obiettivi di Lisbona Formazione iniziale: 5 esperienze in Europa Sistemi scolastici europei: dati di sintesi SINTESI della ricerca COMMENTO di Massimo Di Menna -------------------------------------------- "Rose e libri" per rinnovare la scuola - Quel triangolo amoroso che può salvare la scuola - due interessanti riflessioni sulla scuola di Alessandro D'Avenia Come
abbiamo osato anteporre qualcosa a un uomo? La verità bisogna chiederla
ai poeti e questo verso potremmo impararlo a memoria, noi che lavoriamo
nella Scuola. Ma si sa i poeti dicono verità troppo semplici perché
qualcuno le ascolti.
Inizia
un nuovo anno di scuola, con overture tragicomica tra concorsi
annullati per buste trasparenti, esami di TFA degni delle serate
Trivial e concorsoni per il reclutamento basati su un criterio
rivelatosi insufficiente già da anni. Pazienza. Tutto ciò non ci esime
dal lavoro quotidiano che questa settimana ricomincia.
A
tal proposito consiglio la (ri-)lettura di un libro del 1932: Il mondo
nuovo di A.Huxley. Se non avete tempo basta il primo capitolo, nel
quale è descritto il modo in cui i bambini vengono educati nel nuovo
sistema di controllo che garantisce l'equilibrio – basato sui consumi –
del Nuovo Mondo...
Ma
ritorniamo al grido del poeta: come abbiamo osato anteporre qualcosa
all'uomo? Ai ragazzi? Abbiamo messo al primo posto programmi e
strutture e i risultati li abbiamo sotto gli occhi.
Propongo una piccola riforma a costo quasi zero...
Credo
che questo sguardo ridarebbe dignità allo scopo della scuola. Una
scuola come la nostra che ha programmi che il resto del mondo si sogna.
Programmi però spesso asetticamente anteposti alle vite degli studenti,
e non spazio condiviso di dialogo e ricerca della verità.
O
torniamo a prenderci cura delle persone o continueremo a cercare
salvezza in riforme di superficie, necessarie sì, ma molto meno di
“rose e libri”.
“Rose e Libri”: così vorrei chiamare una rete di rinnovamento della scuola, composta da genitori, studenti e professori.
Chi mi dà una mano?
"Rose e libri" per rinnovare la scuola di Alessandro D'Avenia Alcuni di noi credono di poter cambiare qualcosa. A un certo punto ci svegliamo e ci rendiamo conto di aver fallito».
Così
dice, riferendosi alla sua professione, Henry Barthes, insegnante di
una scuola pubblica americana e protagonista del recente film
«Detachment» (Il distacco), interpretato magistralmente da Adrien
Brody, il rovescio pessimistico-malinconico del Keating dell’«Attimo
fuggente»...
Qualche
giorno fa dopo aver lanciato su queste pagine l’iniziativa «Rose e
libri» sono stato travolto da lettere, commenti, suggerimenti, offerte
di aiuto, da parte di altri insegnanti, di genitori e di ragazzi.
Dimostrazione del fatto che la Scuola, per chi ci crede, è una
relazione a tre. È l’unico triangolo amoroso che può funzionare se
tutti fanno lo sforzo di perseguire il bene comune che c’è in gioco: le
vite dei ragazzi. L’unico triangolo amoroso in cui tutti possono essere
felici.
Non
riesco a capacitarmi del fatto che abbiamo accettato che la Scuola sia
invece campo di battaglia tra genitori-docenti-studenti anziché
pavimento su cui muoversi per realizzare quel bene di cui parlavo: la
scoperta dei talenti e dei punti deboli di un ragazzo o di una ragazza.
L’educazione
non è qualcosa che si improvvisa, ma richiede, caso per caso, un
progetto condiviso. Che cosa possiamo fare noi insegnanti costretti a
colloqui dove si dicono soltanto i voti: ora per la soddisfazione delle
madri (raramente vengono i papà) di quelli bravi ora per ripetere a
quelle dei meno bravi il ritornello: «ha le capacità ma non si
applica». Una relazione frustrante perché ridotta al criterio
utilitaristico di produrre voti e promozioni, anziché accompagnare
uomini e donne a costruire un’anima «pronta»...
Se
non c’è un progetto educativo condiviso gli insegnanti diventano
erogatori di voti, i genitori clienti, gli studenti utenti. Una
relazione in perfetto stile utilitaristico, con persone trasformate in
prodotti di una catena di montaggio di diplomi. Ma l’uomo non è mai
prodotto, mai mezzo, ma sempre fine...
Quel triangolo amoroso che può salvare la scuola di Alessandro D'Avenia -------------------------------------------- La
scuola è uscita dall'agenda della politica e sopravvive grazie al
contributo generoso dei precari, ma rimane la vera piazza della
democrazia, in cui educare alle regole e alla legalità. Gli insegnanti?
Resistono, ma vanno formati in maniera seria e adeguata ai tempi
La scuola italiana è ancora un bene pubblico? A chi o a cosa deve "resistere"? L'abbiamo chiesto ad Alex Corlazzoli, autore del libro "La scuola che resiste", in uscita per Chiarelettere. LA SCUOLA CHE RESISTE di Alex Corlazzoli GUARDA IL BOOKTRAILER:
video Alex
Corlazzoli, blogger, insegnante e scrittore, racconta i mali
dell'educazione in Italia. Che chiamano in causa l'inettitudine della
politica, l'inerzia degli educatori, la rassegnazione dei genitori
Giornalista, politico, intellettuale, ma – più d’ogni altra cosa – maestro di campagna.
In
esso l’esperienza, la riflessione e la sintesi, con tanto d’appendice
di ricette per fronteggiare difficoltà quasi lunari che politica,
cesoie sui finanziamenti e macchina burocratica oppongono a chi
combatte da dietro le ridotte delle aule. Non solo docenti, sia chiaro.
Ma con loro, genitori e società civile.
Io, maestro di campagna, vi racconto lo sfascio della scuola pubblica Neppure una settimana
dall'inizio delle lezioni, ma i problemi del vecchio anno sembrano
riproporsi, se non moltiplicarsi, anche in questo a.s. 201272013. Non
solo le scarse risorse, sempre più all'osso, ma talvolta la
stessa disorganizzazionestanno mettendo in ginocchio la scuola,
andando inevitabilmente a discapito dei bambini e dei ragazzi, e del
lorodiritto allo studio. In tutto questo, l'ambito
del sostegno è ormai terreno minato: non bastasse infatti la
questione della riconversione degli insegnanti,
i ritardi nelle nomine e le inadempienze già registrati fanno
di questo un inizio d'anno scolastico davvero difficile.
Stefania Santinelli: Scuola disabili: a inizio lezioni, i nostri figli senza sostegno nè educature Il MIUR ha stabilito
che il numero dei docenti non può superare quello dello scorso anno
scolastico. Poiché quello degli allievi è però aumentato, le
classi sono diventate ancora più numerose. Questa scelta, purtroppo,
riguarda anche ilsostegno.
In questo caso ne deriva che ciascun docente dovrà essere presente in
diverse classi; perciò, le ore che potrà dedicare a ciascuna di esse
sono ulteriormente diminuite. Ancora una volta risulta disatteso il
rapporto 1:1 previsto per le situazioni di gravità, nonché quello medio
di 2:1. In molti casi, il rapporto sale a 3:1 o addirittura 4:1.
Significa seguire un alunno per 4-5 ore a settimana. Significa riuscire
a fare ben poco.
DISABILI.COM: Sostegno: emergenza in tutta Italia Se
date un’occhiata alla rassegna stampa del 13/09/2012 (organizzata dallo
stesso MIUR), troverete che nessuno dei giornali che contano si è
sottratto dal riprendere le dichiarazione roboanti del ministro Profumo
in merito alla nuova scuola digitale, ovvero registri elettronici e
tablet ai docenti.
LASCUOLAIBLEA: Registri elettronici e tablet: le bufale di Profumo in prima pagina ---------------------------------------------------------------
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RICORDIAMO ROSARIO LIVATINO
"quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili". Aveva solo 38 anni Rosario Livatino, quando il giudice fu ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, lungo la statale tra Caltanissetta e Agrigento. Giovanni Paolo II lo definì «martire della giustizia ed indirettamente della fede». Rosario era un credente, cresciuto in Azione Cattolica. Tre anni dopo la sua morte il vescovo di Agrigento incaricò Ida Abate, insegnante del giudice, di raccogliere testimonianze per la causa di beatificazione, che è ancora in corso. Sinda ragazzo aveva maturato un amore profondo nei confronti della giustizia e della legalità, che lo portò prima a laurearsi in giurisprudenza e poi a intraprendere la carriera in magistratura. Coerente con i suoi valori civili e i principi di fede, Rosario mise in pratica ciò in cui credeva tanto nel lavoro, che nella vita privata. Come uomo delle istituzioni si mise al servizio dello Stato e della comunità. Nel corso della sua breve, ma intensa esistenza dimostrò grande coraggio e senso del dovere. In una realtà ad alta densità mafiosa e piena di connivenze, Livatino non girò mai la testa. Le sue inchieste svelarono i traffici e gli interessi della mafia agrigentina, la stidda, e la rete di collusioni tra boss, politici e imprenditori. Spesso agì in solitudine, nell'indifferenza della società civile, la complicità tra molti settori dell'economia e della politica e la barbarie criminale che quasi ogni giorno uccideva magistrati e uomini delle forze dell'ordine. Il suo sacrificio rappresenta una testimonianza esemplare di amore per Dio e per l'uomo. Un esempio positivo per tutti e in particolare per le nuove generazioni, affinchè ognuno traduca le sue convinzioni valoriali e ideali in impegno quotidiano per il bene comune. Scriveva, infatti, Rosario: "quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili". (Movimento Impegno educativo di AC - Matteo Scirè) ------------------------ Riproponiamo anche il nostro post del precedente anniversario:
Nel 21° anniversario della morte la Beatificazione di Rosario Livatino 'Giudice santo' temuto dalla mafia --------------------------------------------------------------- Triste il Paese che ha bisogno di eroi,
dice una famosa frase di Brecht. La vita quotidiana di una comunità non
dovrebbe aver necessità di uomini eccezionali, pronti se necessario a
mettere in gioco la propria esistenza; sembrerebbe logico poter vivere,
lavorare, amare, divertirsi senza per questo dover essere disposti a
morire o a rischiare di morire. Ma quando c'è, sciaguratamente, bisogno
di eroi solo un Paese che ne ha può sperare di salvarsi. Di questi eroi
imprevisti ci si accorge al momento della barbarie e del pericolo, così
come loro stessi, altrimenti persone normali e non certo bramose di
pericolo e di lotta, si scoprono eroi senza volerlo e senza saperlo,
con naturalezza, come se ciò facesse semplicemente parte del loro
lavoro.
Claudio Magris: Ambrosoli, Dalla Chiesa e gli eri imprevisti Antonio Mazzeo cos’è l’antimafia? Cosa dovrebbe essere l’antimafia?
È un’accozzaglia di cose: scorciatoie elettorali, per alcuni una professione, per altri una metodologia. Per fortuna ci sono ancora pezzi di società che credono sia una trasformazione sociale, non soltanto di opposizione a qualcosa, ma anche di riappropriazione di processi sociali dal basso, di ripensamento di sviluppo sul territorio. Mario chiede come si sono messe le radici della mafia, dove sono radicate. Cosa è cambiato nel tempo. Ascoltate le dichiarazioni di Antonio Mazzeo ANTIMAFIA SPECIAL: Intervista ad Antonio Mazzeo (video) ---------------------------------------------------------------
“E Dio vide che era cosa buona” Meravigliarsi HOREB n. 62 - 2/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI Il
cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che
si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa
pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di
altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di
spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a
produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte. Il
fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta
negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché
andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci
chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca.
È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo,
ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche,
professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per
scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa
bellezza e non ci meravigliamo di niente. Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato Eppure,
nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un
fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che
ci aprono in modo nuovo al cammino della vita. Se
ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del
disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro
umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti
meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà,
il limite e l’esperienza della morte. Crediamo
che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro,
lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà
possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal
coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante,
bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da
ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene,
accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca,
con tanta sete di imparare dagli altri. Se
faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare
stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a
nascere nel cemento. È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno... (EDITORIALE) Editoriale (pdf) Sommario (pdf) E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)XXIV Domenica - Tempo Ordinario Anno B
Mc 8,27-35 Siamo
al centro del vangelo secondo Marco e il brano che oggi leggiamo è di
importanza capitale per la comprensione dell’intero vangelo e, più in
generale, per chiarire che cosa comporta la sequela di Gesù Cristo. In
cammino verso Cesarea, Gesù domanda ai discepoli: “Chi dice la gente
che io sia?”. La loro risposta, che riporta l’opinione corrente (cf. Mc
6,14-16), indica che Gesù era comunemente considerato un profeta:
alcuni lo ritengono il nuovo Elia, il grande profeta rapito da Dio in
cielo (cf. 2Re 2,1-18), altri vedono in lui il nuovo Giovanni il
Battezzatore, accostato da Gesù stesso a Elia (cf. Mc 9,12-13). Gesù
prende allora l’iniziativa e interroga direttamente i discepoli: “Voi
chi dite che io sia?”. Pietro risponde prontamente: “Tu sei il Cristo”,
cioè il Messia, l’Unto, il Re a lungo atteso da Israele, inviato da Dio
a regnare definitivamente su tutto il popolo e su tutta l’umanità. A
questa confessione di fede messianica Gesù reagisce in un modo che può
stupirci: sgrida i discepoli, imponendo loro di non parlare di lui a
nessuno, così come aveva fatto con gli spiriti impuri scacciati dagli
indemoniati, che conoscevano la sua identità (cf. Mc 1,24-25.34;
3,11-12): un ammonimento volto, da un lato, a ricordare che non è
sufficiente una retta confessione di fede proclamata a parole ma non
testimoniata con tutta la propria vita e, d’altro lato, a sottolineare
l’incompletezza della confessione di Pietro, priva com’è della
comprensione del Messia quale Servo sofferente di Dio, la figura
profetica descritta da Isaia (cf. Is 42,1-9; 49,1-7; 50,4-11;
52,13-53,12) e pienamente incarnata da Gesù. Ecco perché proprio ora
Gesù inaugura il primo dei tre annunci della passione, morte e
resurrezione che lo attende (cf. Mc 9,30-32; 10,32-34): “Gesù cominciò
a insegnare che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire ed essere
riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire
ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare”...
il commento al Vangelo di Enzo Bianchi --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Beata Maria Vergine Addolorata (video) Brano composto da Giuni Russo
in cui descrive il dolore di Maria per la morte del figlio Gesù: "O voi
tutti che passate per la via, considerate e vedete se c'è un dolore
simile al mio dolore...". Esecuzione live
"O vos omnes" (video) San Matteo Evangelista (video) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)... Sembra
che alla Madonna non si sappia chiedere altro: «Prega per noi
peccatori». Forse perché, in fondo, l'essenziale sta lì. Tutto il resto
è corollario di quell'unica domanda. Ed ecco allora, per cinquanta
volte, la stessa supplica struggente: «Adesso e nell'ora della nostra
morte».
Viene
da chiedersi, comunque, perché mai l'Ave Maria essenzializzi a tal
punto l'implorazione da ridurla a una sola richiesta.
Le ragioni possono essere due.
Anzitutto,
Maria è esperta di quell'ora. Perché fu presente all'ora del Figlio. Ne
visse, cioè, da protagonista la peripezia suprema di morte e
glorificazione, verso cui precipita tutta la storia della salvezza. In
quell'ora, Gesù le ha consegnato i suoi fratelli simbolizzati da
Giovanni, perché li considerasse come suoi figli.
Da
quel momento lei è divenuta guardiana della nostra ultima ora, e si
rende presente in quella frazione di tempo in cui ognuno di noi si
gioca il suo eterno destino.
Il
secondo motivo sta nel fatto che l'hora mortis è un passaggio
difficile. Un transito che mette paura, per quella carica di ignoto che
si porta incorporata. Una transumanza che sgomenta, perché è l'unica
che non si può programmare nei tempi, nei luoghi e nelle modalità. È
come affrontare un'esile passerella di canne che oscilla sul vortice di
un larghissimo fiume, pronto a inghiottirti.
Di qui, il realismo della preghiera: «Ora pro nobis... nunc et in hora mortis nostrae».
Tu,
cioè, che sei esperta di quell'ora, dacci una mano perché ognuno,
quando essa scoccherà sul quadrante della sua vita, l'accolga con la
serenità di Francesco d'Assisi: «Laudato sie, mi Signore, per sora
nostra morte corporale, da la quale nullo homo vivente può
skappare».
Santa
Maria, donna dell'ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e
il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi
perché possiamo affrontare la notte. È un' esperienza che hai già fatto
con Gesù, quando alla sua morte il sole si eclissò e si fece gran buio
su tutta la terra. Questa esperienza, ripetila con noi. Piàntati sotto
la nostra croce e sorvegliaci nell'ora delle tenebre. Liberaci dallo
sgomento del baratro. Pur nell'eclisse, donaci trasalimenti di
speranza. Infondici nell'anima affaticata la dolcezza del sonno.
Che la morte, comunque, ci trovi vivi!
Se tu ci darai una mano, non avremo più paura di lei.
Anzi,
l'ultimo istante della nostra vita lo sperimenteremo come l'ingresso
nella cattedrale sfolgorante di luce, al termine di un lungo
pellegrinaggio con la fiaccola accesa. Giunti sul sagrato, dopo averla
spenta, deporremo la fiaccola. Non avremo più bisogno della luce della
fede che ha illuminato il nostro cammino. Ormai saranno gli splendori
del tempio ad allagare di felicità le nostre pupille...
Maria, Donna dell'ultima ora di Don Tonino Bello La
celebre Pietà scolpita da Michelangelo è conservata nella basilica di
San Pietro in Vaticano di Roma ed è l'unica opera firmata dall'autore
(lungo la cintura che tiene la veste)
video Per saperne di più sulla Pietà di Michelangelo: La Pietà Vaticana --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Gesù allora... Il fondamentalismo è... Quello di Gesù... La fede... Solo Gesù... Rieducare... L'uomo... Misericordia io voglio... Benedici questo... --------------------------------------------------------------- Il teologo risponde Dopo la morte il giudizio è immediato o bisogna attendere la fine del mondo?
Giordano Frosini: Cosa succede dopo la morte?
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CHIESA
E SOCIETA'
/ |
BENEDETTO XVI |
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