"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°38 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dal 22 al 28 settembre 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 5 ottobre 2012 | | ||||||||||||
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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)
Aggiornato il 19/9/2012
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)"Una tragedia immane che diventa normale" di Giorgio Langella Poche
righe nascoste nelle “brevi” di cronaca. Una nebbia avvolgente. La
notizia bisogna cercarla con attenzione, “navigando” su internet,
raccogliendo informazioni in giornali poco diffusi e in siti stranieri.
Un paio di giorni fa, in Pakistan, oltre 300 persone sono morte
nell’incendio di due fabbriche. Uomini, donne e bambini che lavoravano
senza alcuna sicurezza sono morti, bruciati vivi. Una tragedia immane
che, grazie al silenzio e all’indifferenza, diventa “normale”. Qualcosa
alla quale ci si deve abituare. Cercando in internet si apprende che i
proprietari della fabbrica tessile dove si è verificato la tragedia
maggiore (oltre 260 morti) non sono stati arrestati perché hanno pagato
mezzo milione di rupie (circa 4.000 euro) per garantirsi la libertà per
almeno otto giorni. Alcuni testimoni scampati alla strage affermano che
i padroni della fabbrica si preoccupavano di mettere in salvo i
macchinari. Dei lavoratori poco importa.
Di
fronte a ciò si resta attoniti. Mancano le parole, le idee si
rattrapiscono. Si prova un forte sentimento di indignazione di fronte a
quella che è una strage frutto dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Poi si legge che Mario Monti ha dichiarato che lo Statuto dei
lavoratori ha provocato molti danni. E si ascoltano le dichiarazioni di
“lorsignori” sulla necessità di essere competitivi abbassando la soglia
della sicurezza nel lavoro, cancellando i diritti e aumentando lo
sfruttamento...
Una tragedia immane che diventa normale di Giorgio Langella
La notizia Rogo fa strage di operai a Karachi e Lahore. -------------------------------------------- Poveri non si nasce, lo si diventa.
La povertà è un "prodotto" della società.
Piuttosto che di poveri bisogna parlare di impoveriti. Negli
anni ’50-’80 i paesi scandinavi sono riusciti a creare delle società
senza poveri, perché lo hanno voluto e perché hanno
creduto nell'uguaglianza tra tutti i cittadini rispetto al
diritto ad una vita umana decente. Negli Stati Uniti, invece, il numero
di impoveriti non ha cessato di crescere (oggi supera i 50 milioni su
300) perché si tratta di una società che
crede nell'inuguaglianza “naturale” tra i cittadini anche
rispetto ai diritti umani e sociali formalmente riconosciuti.
“Dichiariamo
illegale la povertà” significa batterci per mettere fuori legge le
cause strutturali che generano ed alimentano i processi d’impoverimento
di interi popoli, gruppi e categorie sociali. Fra le cause strutturali ci sono... L’obiettivo dell’iniziativa
“Dichiariamo illegale la povertà” é di ottenere nel 2018 a 70 anni
dalla “Dichiarazione Universale di Diritti dell’Uomo”, l’adozione di
una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che affermi
la legittimità della messa fuori legge dei fattori che sono all’origine
di una ricchezza inuguale, ingiusta e predatoria e quindi dei processi
di impoverimento e di creazione dei poveri. Le
sole battaglie che si perdono sono quelle che non si combattono! Non si
può accettare che oggi ci siano 3 miliardi di impoveriti ed
accontentarci di “avere la fortuna”, come si dice, di…non essere fra
loro. Dichiariamo Illegale la povertà I dodici principi dell’illegalità della povertà I principali fattori dell’impoverimento -------------------------------------------- Ma quali sono, nello specifico,
i meccanismi di impoverimento – chiamati dal gruppo promotore «le
fabbriche della povertà» – che andrebbero smontati per garantire
uguaglianza e parità di diritti?
Giampaolo Petrucci: UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA POVERTÀ. AL VIA LA CAMPAGNA “BANNING POVERTY 2018” SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Non c’è pace!!!
Costruiamola insieme Non c’è pace!!! Troppe persone precipitano ogni giorno nella povertà e nella disperazione. Succede in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Troppe ingiustizie si sommano ad altre ingiustizie. Troppi problemi attendono inutilmente di essere risolti. Troppi soldi continuano a riempire il mondo di armi. Troppe armi alimentano nuove guerre. Troppi egoismi, complicità e indifferenza impediscono che le cose cambino. La crisi semina paure, angoscia, sfiducia, chiusura, insicurezza e moltiplica i conflitti. Quella che stiamo vivendo è sempre più una grave crisi di diritti. E senza diritti non c’è pace. Contro questa situazione insostenibile vogliamo e dobbiamo reagire. Non c'è pace. Costruiamola insieme!!! --------------------------------------------------------------- Convegno
(blindato) sulle missioni di pace. In quella occasione, i vertici hanno
sollecitato la riforma del settore chiedendo mano libera. Le
riflessioni della Tavola della pace.
Flavio Lotti: Difesa, dubbi etici e costi elevati --------------------------------------------------------------- Nella
vicenda dei migranti dalla Libia, Caritas Italiana prende una posizione
netta circa le politiche messe in campo dal Governo, con particolare
riferimento allo status giuridico delle 30.000 persone giunte in Italia
dalle coste libiche.
Andrea Ferrari: Migranti, un milione di euro al giorno La politica dei respingimenti in Italia non funziona: se l'obiettivo è evitare l'imigrazione clandestina, i dati di richiesta di asilo politico dimostrano che questa scelta non paga. Andrea Ferrari: Clandestini, da rifugiati a irregolari Nel 2011 sono emigrati più di tre
milioni di africani. Se le cose non cambieranno, entro il 2025 un
africano su dieci lavorerà fuori dal proprio Paese d'origine. Le
Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Sceam) hanno incaricato
un Gruppo di lavoro per studiare il tema delle migrazioni e consigliare
le chiese locali al fine di elaborare una linea comune di intervento
Davide Demichelis: “La migrazione di molti africani distrugge le loro famiglie” --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Un giorno senza un sorriso è un giorno perso Charlie Chaplin
Torna a settembre Torino Spiritualità con un’ottava edizione dedicata a La Sapienza del Sorriso.
Tema
guida di Torino Spiritualità 2012, il sorriso è indagato come
straordinaria predisposizione dell’animo a sollevarsi sulla pesantezza
del mondo per accedere alla profondità del pensiero, entrare in
relazione con l'altro, aprire nuovi sentieri di conoscenza, ricerca e
condivisione.
Tre
percorsi di approfondimento sono proposti al pubblico negli oltre 100
incontri in programma, trasformando il sorriso in chiave per
comprendere noi stessi e il tempo in cui viviamo.
-
La leggerezza dello Spirito. Il sacro viene spesso identificato con la
serietà per eccellenza. Ma davvero la sacralità è incompatibile con un
cuore leggero? Solo uno spirito penitente può avvicinare l'anima al
divino? Un viaggio attraverso le principali tradizioni spirituali per
indagare il rapporto tra sacro e sorriso.
-
Il sorriso consapevole e il ghigno inquieto. C'è il sorriso di chi non
perde mai la genuina capacità di meraviglia. C'è il sorriso di chi
intuisce di aver compreso o che mai comprenderà. C'è il sorriso di chi
si apre all'altro e quello di chi si fa scherno del pensiero altrui.
Un’indagine sui volti del sorriso da punto di vista antropologico,
filosofico, scientifico, artistico e letterario.
-
Le regole del gioco. Giocare, come sorridere, sospende le norme della
vita vera. Evoca un mondo con regole proprie e chiama in causa scenari
fuori dal reale, inaspettati e improbabili. Un percorso per aprire
spazi di libertà e spalancare nuove strade di conoscenza.
Ad
accompagnare il cammino del pubblico oltre 100 voci capaci di offrire
una pluralità di idee e prospettive, filosofi, teologi, storici,
scrittori, artisti, personalità della politica e dell’economia
provenienti da tutto il mondo. Tra gli ospiti: Corrado Augias, Enzo
Bianchi, Elio, Massimo Gramellini, George Steiner, Marco Presta,
Edoardo Nesi, David Le Breton, Gustavo Zagrebelsky, Alessandro
Bergonzoni, Aharon Appelfeld, Moni Ovadia, Massimo Cacciari, Henry
Quinson, Michela Marzano, Francesco Piccolo, Vito Mancuso, Gianni
Canova, Michele Serra, Franco Bolelli, Armando Massarenti, Roberta De
Monticelli, Sergio Givone, Paolo Nori, Isabel Losada
Il programma
Per saperne di più visita il sito di TORINO SPIRITUALITÀ -------------------------------------------- Non sembra essere tempo di solidarietà, il nostro. Eppure, non si può dire che non ce ne sarebbe bisogno. I fattori che mettono a rischio la coesione e la tenuta stessa delle nostre società sono innumerevoli e crescenti.
I
sacrifici che oggi vengono richiesti, con l’imperativo dello stato di
necessità, per fronteggiare la crisi finanziaria che stiamo vivendo,
minacciano quelle politiche di inclusione che hanno consentito
l’integrazione delle masse nella democrazia italiana, dandole forza e
sostanza politica.
L’impoverimento
del ceto medio, la precarizzazione del mondo del lavoro e l’esclusione
da esso, la frattura tra Nord e Sud e quella all’interno della
cittadinanza tra italiani e immigrati sono tendenze che, se non
contrastate e governate, ingenerano un senso diffuso di paura e
solitudine, il quale può aprire la strada a scorciatoie regressive,
alla ricerca del capro espiatorio, a vie d’uscita autoritarie dalla
crisi. Non è un problema solo italiano.
Il Festival “Solidarietà
e conflitti”: anche quest’anno, nella dicotomia che dà il titolo alla
quinta edizione del Festival del Diritto è racchiuso un universo dalle
tante sfaccettature, che grandi nomi della cultura, della politica,
dell’economia e della società civile italiana saranno chiamati ad
approfondire in un intreccio di temi e prospettive.
Il programma dell’edizione 2012 Dal
27 al 30 settembre a Piacenza esperti e pubblico discutono su come
salvare e rilanciare la cultura dell'integrazione, in una fase in cui
sembra prevalere il conflitto.
La solidarietà? Un diritto Saranno
numerose le dirette che verranno proposte
suwww.piacenzasera.it e su www.festivaldeldiritto.it le
cui riprese saranno eseguite da Cravedi Produzione Immagini in
collaborazione con Canale Emilia. Per il quarto anno, in Piazza
Cavalli, verrà anche allestito il Media Center dove sarà possibile
assistere alle dirette degli eventi trasmesse dalle differenti location
del Festival.
Ecco l’elenco delle dirette streaming:
ore 18.00 dalla Sala dei Teatini: “Da dove viene la solidarietà”, interviene Stefano Rodotà
ore 20.00 dal Salone Palazzo Gotico: “Noi, gli altri”, interviene Moni Ovadia
ore
12.00 dalla Sala dei Teatini: “Come governare i conflitti
internazionali”, intervengono Lucio Caracciolo, Alessandro Colombo e
Costanza Margiotta
ore
16.00 dalla Sala dei Teatini: “La città solidale”, intervengono Lorenzo
Guerini, Christian Iaione, Roberto Reggi, Flavio Tosi.
ore 17.00 da Palazzo Galli: “Sul lavoro”, intervengono Vincenzo Ferrante, Luciano Gallino, Massimo Mucchetti
ore 20.00 dal Salone Palazzo Gotico: “Un mondo solidale”, interviene Emma Bonino
ore 10.30 da Salone Palazzo Gotico: “Convivere”, intervieneAndrea Riccardi
ore
12.00 dalla Sala dei Teatini: “Progettare oggi la città sostenibile e
intelligente di domani”, intervengono Andrea
Barbabella, Silvio Bisotti, Piero Fassino, Elisabetta
Ferrari eGuido Martinotti.
ore
16.30 dal Salone Palazzo Gotico: “Conflitti religiosi e territori”,
intervengono Antonio Chizzoniti, Paolo Dosi,Oreste Ferri.
ore 17.30 da Palazzo Galli: “Il futuro dello Stato Sociale” intervengono Marcello De Cecco, Maurizio Landini.
ore 18.30 dalla Sala dei Teatini: “Opportunità e limiti del conflitto” interviene Alberto Asor Rosa.
ore 20.00 dal Salone Palazzo Gotico: “Solidarietà”, interviene don Luigi Ciotti
ore 12.00 dalla Sala dei Teatini: “Conflitti di genere” intervengono Oberto Bin, Paola Concia e Tamar Pitch
ore 17.00 dall’Auditorium Sant’Ilario: “La solidarietà in concreto” intervengono Ernesto Olivieri e Carla Osella
ore 19 dal Salone Palazzo Gotico: “L’Europa tra solidarietà e conflitti” interviene Barbara Spinelli
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L'intervento di Ilvo Diamanti al 55° Convegno Nazionale dell'AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia)
Ilvo Diamanti: L'amnesia geografica che affligge la scuola Con il richiamo al merito e ai
giovani, spiega Flc Cgil, il ministero "dimentica il merito e i diritti
di quanti finora hanno vinto concorsi, superato selezioni e si sono
formati dentro e fuori dalle aule scolastiche". Dure critiche alle
prove con cui il ministero crede di inserire giovani e meritevoli. Due
manifestazioni, il 21 e 22 settembre, una sola richiesta: ritirare il
concorso
Salvo Intravaia: Concorsone, precari in rivolta "Una truffa che ci mortifica" Il ministro dell'istruzione
sottolinea la necessità di una revisione del modo di fare scuola: "Il
Paese è cambiato". La sua idea suscita critiche e polemiche. La Cei:
"La proposta dell'insegnamento è già cambiata. Non è catechismo".
D'accordo con lui gli studenti medi
Salvo Intravaia: "Da rivedere i programmi di religione" Profumo scatena le ire dei cattolici Ha ancora una ragione
l’insegnamento di religione cattolica nelle scuole? L’interrogativo
nasce a seguito di una sorprendente esternazione del ministro
dell’Istruzione, secondo il quale tale ragione sarebbe sostanzialmente
venuta meno col volgere della nostra società nelle forme della
multietnicità, e quindi del pluralismo religioso, seguente al
consistente fenomeno immigratorio che caratterizza la nostra storia più
recente.
Giuseppe Dalla Torre: Quell'insegnamento che offre a tutti l'anima d'Italia Ciclicamente sorge il problema
dell’insegnamento della religione nella scuola pubblica. Tutti gli
argomenti sono stati usati e spesi, con risultati modesti, salvo la
possibilità dell’esenzione dall’ora di religione. Sino a qualche anno
fa il problema veniva sollevato soprattutto in nome del principio della
laicità dell’educazione pubblica.
Gian Enrico Rusconi: Ora di religione, la riforma parta dai docenti Una proposta per arricchirla
affiancandone un'altra dedicata allo studio delle religioni. E magari
riportare anche lo studio della teologia nelle Università
Luca Rolandi: Chi ha paura dell'ora di religione? in occasione dell’apertura
dell’anno scolastico Il presidente Giorgio Napolitano ha ricordato che
in generale l’istruzione nel nostro Paese è migliorata, ma che nuovi
compiti – di consolidamento e innovazione – sono all’ordine del giorno.
Ieri a Torino si è aperto un confronto sulla lotta al fallimento
formativo. Ma quali sono le tendenze nel mondo riguardo alla scuola per
tutti?
Marco Rossi Doria: Due strade per combattere l'abbandono scolastico ---------------------------------------------------------------
HOREB n. 62 - 2/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI Il
cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che
si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa
pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di
altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di
spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a
produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte. Il
fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta
negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché
andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci
chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca.
È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo,
ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche,
professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per
scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa
bellezza e non ci meravigliamo di niente. Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato Eppure,
nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un
fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che
ci aprono in modo nuovo al cammino della vita. Se
ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del
disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro
umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti
meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà,
il limite e l’esperienza della morte. Crediamo
che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro,
lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà
possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal
coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante,
bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da
ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene,
accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca,
con tanta sete di imparare dagli altri. Se
faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare
stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a
nascere nel cemento. È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno... (EDITORIALE) Editoriale (pdf) Sommario (pdf) E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)XXV Domenica - Tempo Ordinario - Anno B
L’amore più difficile: servire di don TONINO LASCONI
LETTURE: Sap 2,12.17-20; Sal 53, Gc 3,16-4,3, Mc 9,30-37
Noi,
cristiani di oggi, comprendiamo e pratichiamo l’insegnamento di Gesù:
“Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di
tutti”, oppure abbiamo paura di ... prenderlo sul serio? Se lo
rifiutiamo, rifiutiamo lui… Gesù
comunica in maniera esplicita ai suoi amici più stretti lo scopo della
sua vita: donarsi per la salvezza di tutti: «Il Figlio dell’uomo viene
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta
ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Loro non capiscono, e “hanno timore di interrogarlo”, cioè di chiedere spiegazioni. Perché mai, visto che altre volte non avevano avuto problemi a chiedere spiegazioni (Mc 4,10; 7,17)? Il fatto è che non vogliono capire, perché intuiscono una realtà difficile da accettare e hanno paura della risposta: “Se la fine del Maestro fosse davvero quella sta dicendo, che senso avrebbe averlo seguito, lasciando famiglia, lavoro e amici? Se finisse ucciso, che vantaggio avremmo ricavato da questa storia? Sì, dice che risorgerà. Ma che significa? Meglio non chiedere niente, e sperare che voglia, come altre volte, spaventarci per mettere alla prova la nostra fede in lui”.Così non chiedono niente e si mettono a parlare di ciò che capiscono benissimo: “chi tra loro fosse il più grande”. L’amore più difficile: servire di don Tonino Lasconi --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Lungo la strada... (vignetta) San Vincenzo de Paoli (video) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Ridistribuire
i beni della Chiesa, aprire le porte alla contraccezione. Rinunciare
per dare. Era questo ciò che voleva papa Giovanni Paolo I. Il papa del
sorriso, il papa ammalato, il papa che aveva patito la fame, il papa
dei 33 giorni. Perché quel pontefice voluto da (quasi) tutti, eletto
con la più grande maggioranza tra i conclavi del 900, restò in carica
poco più di un mese.
Una
morte prematura, inaspettata, chiacchierata, la sua. Una morte su cui
non si è potuto fare chiarezza: vietata l’autopsia dal Vaticano, che ha
assicurato che si è trattato di un infarto. E, da quel tragico agosto
del 1978, papa Luciani è stato sulle cronache, sulle bocche, sulle
chiacchiere. Ma anche, e soprattutto, nelle preghiere, nei cuori, nei
ricordi. Nella mente di chi, in vita, gli è stato accanto, provando per
lui stima, affetto, ammirazione. ”Non è insolito che faccia parte del
nostro parlare quotidiano e talvolta di fronte a delle grandi
difficoltà ci si appelli a lui”, ha dichiarato Antonio Da Ros, il suo
medico personale.
E, in occasione del centesimo anniversario dalla nascita di Luciani, sul numero de Il Quindicinale in edicola da mercoledì,
un’intervista al medico personale del papa. Un medico, ma anche un
amico, “uno di famiglia”. Che ricorda le vicende, le opinioni, i modi
di fare del compagno scomparso. Lo speciale su papa Luciani presente ne
Il Quindicinale, dalla breve biografia, alle dichiarazioni di Mons.
Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto, che ha conosciuto il
pontefice, farà (ri)scoprire Sua Santità, raccontata dai più intimi e
vicini punti di vista. E di vita.
Vescovo
a Vittorio Veneto, Patriarca a Venezia, Papa a Roma. E, nonostante
tutto, umile. A tal punto che, il giorno dopo la sua elezione dichiarò
« Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente.
Mai avrei immaginato quello che stava per succedere.»
(fonte: OGGITreviso)
La prima tesi di dottorato dedicata Giovanni Paolo I svela il volto intimo del successore di Paolo VI e le radici letterarie del suo “sermo humilis” ... La tesi di Stefania Falasca lascia in fuorigioco quanti si ostinano a scambiare l’humilitas e la semplicità di Luciani per sprovvedutezza o addirittura per mediocrità intellettuale. Se papa Montini lo considerava un «fine teologo», per il filosofo Jean Guitton il successore del suo grande amico Paolo VI era «uno scrittore nato» e la sua arte di raccontare era «abitudine acquistata mediante lungo esercizio, e non formula magico-cabalistica». La sua stessa opzione per il registro letterario e la ricerca di un linguaggio accessibile a tutti, emancipato da ogni sofisticazione, era in Luciani il frutto di un lavoro e di un’applicazione assidua... Luciani, un papa inedito
Tutta la dolcezza e l'umanità di Giovanni Paolo I (video)
Vedi anche il nostro precedente post:
34° anniversario dell'elezione a Pontefice di Giovanni Paolo I «Papa del sorriso» --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Nella parabola... Prese un bambino... L'ascolto... Compito della luce... La forza... Nel silenzioso colloquio... L'annuncio del Vangelo... E li mandò... Chi è Gesù... La nostra vocazione è... Una delle novità... Signore prendimi... Accettando la passione... --------------------------------------------------------------- Il teologo risponde Giuseppe Pulcinelli: Il segno della fine del mondo
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CHIESA
E SOCIETA'
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BENEDETTO XVI |
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1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm