"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°38 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 22 al 28 settembre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 5 ottobre 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

--------------------------------------------------------
Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
 
La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)


NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Aggiornato il 19/9/2012




I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


"Una tragedia immane che diventa normale" di Giorgio Langella


Poche righe nascoste nelle “brevi” di cronaca. Una nebbia avvolgente. La notizia bisogna cercarla con attenzione, “navigando” su internet, raccogliendo informazioni in giornali poco diffusi e in siti stranieri. Un paio di giorni fa, in Pakistan, oltre 300 persone sono morte nell’incendio di due fabbriche. Uomini, donne e bambini che lavoravano senza alcuna sicurezza sono morti, bruciati vivi. Una tragedia immane che, grazie al silenzio e all’indifferenza, diventa “normale”. Qualcosa alla quale ci si deve abituare. Cercando in internet si apprende che i proprietari della fabbrica tessile dove si è verificato la tragedia maggiore (oltre 260 morti) non sono stati arrestati perché hanno pagato mezzo milione di rupie (circa 4.000 euro) per garantirsi la libertà per almeno otto giorni. Alcuni testimoni scampati alla strage affermano che i padroni della fabbrica si preoccupavano di mettere in salvo i macchinari. Dei lavoratori poco importa.
Di fronte a ciò si resta attoniti. Mancano le parole, le idee si rattrapiscono. Si prova un forte sentimento di indignazione di fronte a quella che è una strage frutto dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Poi si legge che Mario Monti ha dichiarato che lo Statuto dei lavoratori ha provocato molti danni. E si ascoltano le dichiarazioni di “lorsignori” sulla necessità di essere competitivi abbassando la soglia della sicurezza nel lavoro, cancellando i diritti e aumentando lo sfruttamento...

   Una tragedia immane che diventa normale di Giorgio Langella

La notizia

Il Pakistan ha vissuto ieri una delle sue giornate più nere non per un attentato terroristico, ma per la mancanza di sicurezza sul lavoro che ha mietuto oltre 310 operai bruciati vivi nell'orrendo rogo di due fabbriche a Lahore e a Karachi, le due più grandi e caotiche metropoli pachistane. 

   Rogo fa strage di operai a Karachi e Lahore.



--------------------------------------------

Dichiariamo illegale la povertà


Poveri non si nasce, lo si diventa. 
La povertà è un "prodotto" della società.
Piuttosto che di poveri bisogna parlare di impoveriti. Negli anni ’50-’80 i paesi scandinavi sono riusciti a creare delle società senza poveri, perché lo hanno voluto e perché hanno creduto nell'uguaglianza tra tutti i cittadini rispetto al diritto ad una vita umana decente. Negli Stati Uniti, invece, il numero di impoveriti non ha cessato di crescere (oggi supera i 50 milioni su 300) perché si tratta di una società che crede nell'inuguaglianza “naturale” tra i cittadini anche rispetto ai diritti umani e sociali formalmente riconosciuti.
“Dichiariamo illegale la povertà” significa batterci per mettere fuori legge le cause strutturali che generano ed alimentano i processi d’impoverimento di interi popoli, gruppi e categorie sociali.
Fra le cause strutturali ci sono...
L’obiettivo dell’iniziativa “Dichiariamo illegale la povertà” é di ottenere nel 2018 a 70 anni dalla “Dichiarazione Universale di Diritti dell’Uomo”, l’adozione di una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che affermi la legittimità della messa fuori legge dei fattori che sono all’origine di una ricchezza inuguale, ingiusta e predatoria e quindi dei processi di impoverimento e di creazione dei poveri.
Le sole battaglie che si perdono sono quelle che non si combattono! Non si può accettare che oggi ci siano 3 miliardi di impoveriti ed accontentarci di “avere la fortuna”, come si dice, di…non essere fra loro.

   Dichiariamo Illegale la povertà

  
I dodici principi dell’illegalità della povertà

  
I principali fattori dell’impoverimento



--------------------------------------------

Ma quali sono, nello specifico, i meccanismi di impoverimento – chiamati dal gruppo promotore «le fabbriche della povertà» – che andrebbero smontati per garantire uguaglianza e parità di diritti?

   Giampaolo Petrucci: UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA POVERTÀ. AL VIA LA CAMPAGNA “BANNING POVERTY 2018”


SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"

Non c’è pace!!!
Costruiamola insieme
Non c’è pace!!! Troppe persone precipitano ogni giorno nella povertà e nella disperazione. Succede in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Troppe ingiustizie si sommano ad altre ingiustizie. Troppi problemi attendono inutilmente di essere risolti. Troppi soldi continuano a riempire il mondo di armi. Troppe armi alimentano nuove guerre. Troppi egoismi, complicità e indifferenza impediscono che le cose cambino. La crisi semina paure, angoscia, sfiducia, chiusura, insicurezza e moltiplica i conflitti. Quella che stiamo vivendo è sempre più una grave crisi di diritti. E senza diritti non c’è pace. Contro questa situazione insostenibile vogliamo e dobbiamo reagire.

  Non c'è pace. Costruiamola insieme!!!


---------------------------------------------------------------

Convegno (blindato) sulle missioni di pace. In quella occasione, i vertici hanno sollecitato la riforma del settore chiedendo mano libera. Le riflessioni della Tavola della pace.

   Flavio Lotti: Difesa, dubbi etici e costi elevati


---------------------------------------------------------------

Nella vicenda dei migranti dalla Libia, Caritas Italiana prende una posizione netta circa le politiche messe in campo dal Governo, con particolare riferimento allo status giuridico delle 30.000 persone giunte in Italia dalle coste libiche.

   Andrea Ferrari: Migranti, un milione di euro al giorno

La politica dei respingimenti in Italia non funziona: se l'obiettivo è evitare l'imigrazione clandestina, i dati di richiesta di asilo politico dimostrano che questa scelta non paga.

   Andrea Ferrari: Clandestini, da rifugiati a irregolari

Nel 2011 sono emigrati più di tre milioni di africani. Se le cose non cambieranno, entro il 2025 un africano su dieci lavorerà fuori dal proprio Paese d'origine. Le Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Sceam) hanno incaricato un Gruppo di lavoro per studiare il tema delle migrazioni e consigliare le chiese locali al fine di elaborare una linea comune di intervento

   Davide Demichelis:   “La migrazione di molti africani distrugge le loro famiglie”



---------------------------------------------------------------

(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


TORINO SPIRITUALITÀ 26/30 settembre - La Sapienza del Sorriso


Un giorno senza un sorriso è un giorno perso Charlie Chaplin

Torna a settembre Torino Spiritualità con un’ottava edizione dedicata a La Sapienza del Sorriso.

Tema guida di Torino Spiritualità 2012, il sorriso è indagato come straordinaria predisposizione dell’animo a sollevarsi sulla pesantezza del mondo per accedere alla profondità del pensiero, entrare in relazione con l'altro, aprire nuovi sentieri di conoscenza, ricerca e condivisione.
Tre percorsi di approfondimento sono proposti al pubblico negli oltre 100 incontri in programma, trasformando il sorriso in chiave per comprendere noi stessi e il tempo in cui viviamo.
- La leggerezza dello Spirito. Il sacro viene spesso identificato con la serietà per eccellenza. Ma davvero la sacralità è incompatibile con un cuore leggero? Solo uno spirito penitente può avvicinare l'anima al divino? Un viaggio attraverso le principali tradizioni spirituali per indagare il rapporto tra sacro e sorriso.
- Il sorriso consapevole e il ghigno inquieto. C'è il sorriso di chi non perde mai la genuina capacità di meraviglia. C'è il sorriso di chi intuisce di aver compreso o che mai comprenderà. C'è il sorriso di chi si apre all'altro e quello di chi si fa scherno del pensiero altrui. Un’indagine sui volti del sorriso da punto di vista antropologico, filosofico, scientifico, artistico e letterario.
- Le regole del gioco. Giocare, come sorridere, sospende le norme della vita vera. Evoca un mondo con regole proprie e chiama in causa scenari fuori dal reale, inaspettati e improbabili. Un percorso per aprire spazi di libertà e spalancare nuove strade di conoscenza.

Ad accompagnare il cammino del pubblico oltre 100 voci capaci di offrire una pluralità di idee e prospettive, filosofi, teologi, storici, scrittori, artisti, personalità della politica e dell’economia provenienti da tutto il mondo. Tra gli ospiti: Corrado Augias, Enzo Bianchi, Elio, Massimo Gramellini, George Steiner, Marco Presta, Edoardo Nesi, David Le Breton, Gustavo Zagrebelsky, Alessandro Bergonzoni, Aharon Appelfeld, Moni Ovadia, Massimo Cacciari, Henry Quinson, Michela Marzano, Francesco Piccolo, Vito Mancuso, Gianni Canova, Michele Serra, Franco Bolelli, Armando Massarenti, Roberta De Monticelli, Sergio Givone, Paolo Nori, Isabel Losada

   Il programma


   Per saperne di più visita il sito di TORINO SPIRITUALITÀ



--------------------------------------------


“Solidarietà e conflitti” V edizione del Festival del Diritto - Piacenza 27/30 settembre



Non sembra essere tempo di solidarietà, il nostro. Eppure, non si può dire che non ce ne sarebbe bisogno. 
I fattori che mettono a rischio la coesione e la tenuta stessa delle nostre società sono innumerevoli e crescenti. 
I sacrifici che oggi vengono richiesti, con l’imperativo dello stato di necessità, per fronteggiare la crisi finanziaria che stiamo vivendo, minacciano quelle politiche di inclusione che hanno consentito l’integrazione delle masse nella democrazia italiana, dandole forza e sostanza politica. 
L’impoverimento del ceto medio, la precarizzazione del mondo del lavoro e l’esclusione da esso, la frattura tra Nord e Sud e quella all’interno della cittadinanza tra italiani e immigrati sono tendenze che, se non contrastate e governate, ingenerano un senso diffuso di paura e solitudine, il quale può aprire la strada a scorciatoie regressive, alla ricerca del capro espiatorio, a vie d’uscita autoritarie dalla crisi. Non è un problema solo italiano. 

   Il Festival

“Solidarietà e conflitti”: anche quest’anno, nella dicotomia che dà il titolo alla quinta edizione del Festival del Diritto è racchiuso un universo dalle tante sfaccettature, che grandi nomi della cultura, della politica, dell’economia e della società civile italiana saranno chiamati ad approfondire in un intreccio di temi e prospettive.

   Il programma dell’edizione 2012

Dal 27 al 30 settembre a Piacenza esperti e pubblico discutono su come salvare e rilanciare la cultura dell'integrazione, in una fase in cui sembra prevalere il conflitto.

   La solidarietà? Un diritto

Saranno numerose le dirette che verranno proposte suwww.piacenzasera.it e su www.festivaldeldiritto.it le cui riprese saranno eseguite da Cravedi Produzione Immagini in collaborazione con Canale Emilia. Per il quarto anno, in Piazza Cavalli, verrà anche allestito il Media Center dove sarà possibile assistere alle dirette degli eventi trasmesse dalle differenti location del Festival.

Ecco l’elenco delle dirette streaming:
  •  Giovedì 27 settembre:
ore 16.30 dal Salone Palazzo Gotico: Inaugurazione
ore 18.00 dalla Sala dei Teatini: “Da dove viene la solidarietà”, interviene Stefano Rodotà
ore 20.00 dal Salone Palazzo Gotico: “Noi, gli altri”, interviene Moni Ovadia
  •  Venerdì 28 settembre:
ore 10.30 dalla Fondazione Piacenza Vigevano: “I tunisini sulla via della democrazia”, interviene Lilia Zaouali
ore 12.00 dalla Sala dei Teatini: “Come governare i conflitti internazionali”, intervengono Lucio Caracciolo, Alessandro Colombo e Costanza Margiotta
ore 16.00 dalla Sala dei Teatini: “La città solidale”, intervengono Lorenzo Guerini, Christian Iaione, Roberto Reggi, Flavio Tosi.
ore 17.00 da Palazzo Galli: “Sul lavoro”, intervengono Vincenzo Ferrante, Luciano Gallino, Massimo Mucchetti
ore 20.00 dal Salone Palazzo Gotico: “Un mondo solidale”, interviene Emma Bonino
  •  Sabato 29 settembre
ore 9.30 da Palazzo Galli: “Conflitto”, interviene Paolo Colombo
ore 10.30 da Salone Palazzo Gotico: “Convivere”, intervieneAndrea Riccardi
ore 12.00 dalla Sala dei Teatini: “Progettare oggi la città sostenibile e intelligente di domani”, intervengono Andrea Barbabella, Silvio Bisotti, Piero Fassino, Elisabetta Ferrari eGuido Martinotti.
ore 16.30 dal Salone Palazzo Gotico: “Conflitti religiosi e territori”, intervengono Antonio Chizzoniti, Paolo Dosi,Oreste Ferri.
ore 17.30 da Palazzo Galli: “Il futuro dello Stato Sociale” intervengono Marcello De Cecco, Maurizio Landini.
ore 18.30 dalla Sala dei Teatini: “Opportunità e limiti del conflitto” interviene Alberto Asor Rosa.
ore 20.00 dal Salone Palazzo Gotico: “Solidarietà”, interviene don Luigi Ciotti
  •  Domenica 30 settembre:
ore 11.00 dal Salone di Palazzo Gotico: “Sicurezza e solidarietà” interviene Anna Maria Cancellieri
ore 12.00 dalla Sala dei Teatini: “Conflitti di genere” intervengono Oberto Bin, Paola Concia e Tamar Pitch
ore 17.00 dall’Auditorium Sant’Ilario: “La solidarietà in concreto” intervengono Ernesto Olivieri e Carla Osella
ore 19 dal Salone Palazzo Gotico: “L’Europa tra solidarietà e conflitti” interviene Barbara Spinelli


--------------------------------------------



SCUOLA



L'intervento di Ilvo Diamanti al 55° Convegno Nazionale dell'AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia) 

   Ilvo Diamanti:  L'amnesia geografica che affligge la scuola

Con il richiamo al merito e ai giovani, spiega Flc Cgil, il ministero "dimentica il merito e i diritti di quanti finora hanno vinto concorsi, superato selezioni e si sono formati dentro e fuori dalle aule scolastiche". Dure critiche alle prove con cui il ministero crede di inserire giovani e meritevoli. Due manifestazioni, il 21 e 22 settembre, una sola richiesta: ritirare il concorso

   Salvo Intravaia:  Concorsone, precari in rivolta "Una truffa che ci mortifica"


Il ministro dell'istruzione sottolinea la necessità di una revisione del modo di fare scuola: "Il Paese è cambiato". La sua idea suscita critiche e polemiche. La Cei: "La proposta dell'insegnamento è già cambiata. Non è catechismo". D'accordo con lui gli studenti medi

   Salvo Intravaia:  "Da rivedere i programmi di religione" Profumo scatena le ire dei cattolici

Ha ancora una ragione l’insegnamento di religione cattolica nelle scuole? L’interrogativo nasce a seguito di una sorprendente esternazione del ministro dell’Istruzione, secondo il quale tale ragione sarebbe sostanzialmente venuta meno col volgere della nostra società nelle forme della multietnicità, e quindi del pluralismo religioso, seguente al consistente fenomeno immigratorio che caratterizza la nostra storia più recente.

   Giuseppe Dalla Torre:  Quell'insegnamento che offre a tutti l'anima d'Italia

Ciclicamente sorge il problema dell’insegnamento della religione nella scuola pubblica. Tutti gli argomenti sono stati usati e spesi, con risultati modesti, salvo la possibilità dell’esenzione dall’ora di religione. Sino a qualche anno fa il problema veniva sollevato soprattutto in nome del principio della laicità dell’educazione pubblica.

   Gian Enrico Rusconi:  Ora di religione, la riforma parta dai docenti

Una proposta per arricchirla affiancandone un'altra dedicata allo studio delle religioni. E magari riportare anche lo studio della teologia nelle Università

   Luca Rolandi:  Chi ha paura dell'ora di religione?

in occasione dell’apertura dell’anno scolastico Il presidente Giorgio Napolitano ha ricordato che in generale l’istruzione nel nostro Paese è migliorata, ma che nuovi compiti – di consolidamento e innovazione – sono all’ordine del giorno. Ieri a Torino si è aperto un confronto sulla lotta al fallimento formativo. Ma quali sono le tendenze nel mondo riguardo alla scuola per tutti?

   Marco Rossi Doria:  Due strade per combattere l'abbandono scolastico


---------------------------------------------------------------



FEDE E
SPIRITUALITA'





“E Dio vide che era cosa buona”

Meravigliarsi

HOREB n. 62 - 2/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte.

Il fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca. È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo, ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche, professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa bellezza e non ci meravigliamo di niente.

Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato

Eppure, nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che ci  aprono in modo nuovo al cammino della vita.

Se ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà, il limite e l’esperienza della morte.

Crediamo che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro, lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante, bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene, accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca, con tanta sete di imparare dagli altri.

Se faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a nascere nel cemento.

È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno...  (EDITORIALE)



   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



---------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


XXV Domenica - Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo di don TONINO LASCONI "L’amore più difficile: servire"
 

XXV Domenica - Tempo Ordinario - Anno B
L’amore più difficile: servire di don TONINO LASCONI

LETTURE: Sap 2,12.17-20; Sal 53, Gc 3,16-4,3, Mc 9,30-37

Noi, cristiani di oggi, comprendiamo e pratichiamo l’insegnamento di Gesù: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”, oppure abbiamo paura di ... prenderlo sul serio? Se lo rifiutiamo, rifiutiamo lui…

Gesù comunica in maniera esplicita ai suoi amici più stretti lo scopo della sua vita: donarsi per la salvezza di tutti: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 
Loro non capiscono, e “hanno timore di interrogarlo”, cioè di chiedere spiegazioni.
Perché mai, visto che altre volte non avevano avuto problemi a chiedere spiegazioni (Mc 4,10; 7,17)?
Il fatto è che non vogliono capire, perché intuiscono una realtà difficile da accettare e hanno paura della risposta: “Se la fine del Maestro fosse davvero quella sta dicendo, che senso avrebbe averlo seguito, lasciando famiglia, lavoro e amici? Se finisse ucciso, che vantaggio avremmo ricavato da questa storia? Sì, dice che risorgerà. Ma che significa? Meglio non chiedere niente, e sperare che voglia, come altre volte, spaventarci per mettere alla prova la nostra fede in lui”.Così non chiedono niente e si mettono a parlare di ciò che capiscono benissimo: “chi tra loro fosse il più grande”.

   L’amore più difficile: servire di don Tonino Lasconi



---------------------------------------


 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


  Lungo la strada...  (vignetta)

  San Vincenzo de Paoli  (video)


---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Ricordo di Papa Giovanni Paolo I nel 34° anniversario della morte - Papa dal “sermo humilis”


Ridistribuire i beni della Chiesa, aprire le porte alla contraccezione. Rinunciare per dare. Era questo ciò che voleva papa Giovanni Paolo I. Il papa del sorriso, il papa ammalato, il papa che aveva patito la fame, il papa dei 33 giorni. Perché quel pontefice voluto da (quasi) tutti, eletto con la più grande maggioranza tra i conclavi del 900, restò in carica poco più di un mese.
Una morte prematura, inaspettata, chiacchierata, la sua. Una morte su cui non si è potuto fare chiarezza: vietata l’autopsia dal Vaticano, che ha assicurato che si è trattato di un infarto. E, da quel tragico agosto del 1978, papa Luciani è stato sulle cronache, sulle bocche, sulle chiacchiere. Ma anche, e soprattutto, nelle preghiere, nei cuori, nei ricordi. Nella mente di chi, in vita, gli è stato accanto, provando per lui stima, affetto, ammirazione. ”Non è insolito che faccia parte del nostro parlare quotidiano e talvolta di fronte a delle grandi difficoltà ci si appelli a lui”, ha dichiarato Antonio Da Ros, il suo medico personale.
E, in occasione del centesimo anniversario dalla nascita di Luciani, sul numero de Il Quindicinale in edicola da mercoledì, un’intervista al medico personale del papa. Un medico, ma anche un amico, “uno di famiglia”. Che ricorda le vicende, le opinioni, i modi di fare del compagno scomparso. Lo speciale su papa Luciani presente ne Il Quindicinale, dalla breve biografia, alle dichiarazioni di Mons. Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto, che ha conosciuto il pontefice, farà (ri)scoprire Sua Santità, raccontata dai più intimi e vicini punti di vista. E di vita.
Vescovo a Vittorio Veneto, Patriarca a Venezia, Papa a Roma. E, nonostante tutto, umile. A tal punto che, il giorno dopo la sua elezione dichiarò « Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere.» 
(fonte: OGGITreviso)

La prima tesi di dottorato dedicata Giovanni Paolo I svela il volto intimo del successore di Paolo VI e le radici letterarie del suo “sermo humilis”
... La tesi di Stefania Falasca lascia in fuorigioco quanti si ostinano a scambiare l’humilitas e la semplicità di Luciani per sprovvedutezza o addirittura per mediocrità intellettuale. Se papa Montini lo considerava un «fine teologo», per il filosofo Jean Guitton il successore del suo grande amico Paolo VI era «uno scrittore nato» e la sua arte di raccontare era «abitudine acquistata mediante lungo esercizio, e non formula magico-cabalistica». La sua stessa opzione per il registro letterario e la ricerca di un linguaggio accessibile a tutti, emancipato da ogni sofisticazione, era in Luciani il frutto di un lavoro e di un’applicazione assidua... 

   Luciani, un papa inedito

   Tutta la dolcezza e l'umanità di Giovanni Paolo I (video)

Vedi anche il nostro precedente post:

   34° anniversario dell'elezione a Pontefice di Giovanni Paolo I «Papa del sorriso»


---------------------------------------



 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


  Nella parabola...
  Prese un bambino...
  L'ascolto...
  Compito della luce...
  La forza...
  Nel silenzioso colloquio...
  L'annuncio del Vangelo...
  E li mandò...
  Chi è Gesù...
  La nostra vocazione è...
  Una delle novità...
  Signore prendimi...
  Accettando la passione...


---------------------------------------------------------------


Il teologo risponde

È vero che san Paolo avrebbe profetizzato la caduta del Katéchon come segno della fine del mondo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi (2Ts 2,6)?

  Giuseppe PulcinelliIl segno della fine del mondo

Perdonare col cuore chi ti ha fatto del male è solo una grazia data da Dio, perché nell’essere umano ci sarà sempre un minimo di rancore o rabbia. Che ne pensa?

  Luigi LorenzettiPerdonare di cuore

Il teologo Frosini scrive che Dio soffre per la sua creatura. In realtà non è vero, perché Dio, eterna vita e felicità infinita, non soffre e non può soffrire.
 

  Giordano FrosiniCom'è possibile che Dio soffra?


---------------------------------------------------------------

La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Aveva dimora fra le
tombe e nessuno riusciva
a tenerlo legato, neanche
con catene... spezzava
le catene e spaccava
i ceppi e nessuno
riusciva a domarlo".


(Marco 5,3-4)

  Gianfranco RavasiIndemoniato o folle?


---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


"Il balzo in avanti di papa Giovanni nell'annuncio del Vangelo eterno" riflessioni di Enzo Bianchi a commento del nuovo libro di Giuseppe Ruggieri "Ritrovare il Concilio"


Tra meno di un mese cadrà il cinquantesimo anniversario dell’apertura del concilio Vaticano II: l’11 ottobre 1962 papa Giovanni XXIII pronunciò la famosa allocuzione Gaudet mater ecclesia che diede inizio ai lavori conciliari manifestando l’intenzione e le aspettative del papa che aveva convocato quell’assise di tutti i vescovi del mondo solo cento giorni dopo la sua elezione alla cattedra di Pietro. È su quel mattino di ottobre che si apre Ritrovare il concilio (Einaudi, pp. 132, € 10,00), l’appassionato e scorrevole libro di Giuseppe Ruggieri: l’autore era all’epoca giovane studente di un collegio ecclesiastico romano ed era stato “assunto” tra gli stenografi latini incaricati di annotare gli interventi dei padri conciliari e stendere i verbali delle congregazioni, le sedute quotidiane del Vaticano II. Ruggieri l’11 ottobre era dunque in San Pietro, testimone attonito e privilegiato di un evento di cui avrebbe ben presto capito la rilevanza epocale. Ma nel suo breve saggio i ricordi autobiografici sono limitati alla breve Premessa. Subito dopo, il vivace stenografo siciliano lascia il posto al teologo che ha grande dimestichezza anche con la storia della chiesa e che cerca di “ritrovare il concilio”, appunto, scandagliando quattro grandi assi del dibattito e dei conseguenti documenti conciliari: la parola di Dio, la storia, la chiesa, gli altri.

   Il balzo in avanti di papa Giovanni nell'annuncio del Vangelo eterno di Enzo Bianchi

Per approfondire:
  • scheda del libro Ritrovare il Concilio di Giuseppe Ruggieri 
  • Discorso di Benedetto XVI ai Vescovi partecipanti al Convegno promosso dalla Congregazione per i Vescovi (20 settembre 2012)
  • Discorso di Giovanni XXIII di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 1962
  • Discorso di Giovanni XXIII di chiusura del I periodo del Concilio, 8 dicembre 1962
   Apertura del concilio ecumenico Vaticano II (video)


---------------------------------------

E Gesù disse: «Siate allegri!» - intervista a Massimo Cacciari


E Gesù disse: 
«Siate allegri!»

​«Il cristianesimo è lieto e deve far ridere. Guai, dunque, a una predicazione triste. Chi annuncia non può che avere il sorriso, anzi il riso di Beatrice che percorre tutta l’ultima cantica: «Tu la vedrai sulla vetta di questo monte ridere felice». Se tu non fai capire che il Paradiso è riso, come ha dimostrato Dante con Beatrice, la tua evangelizzazione sarà nebulosa e quindi non sarà un’evangelizzazione perché annunci un Vangelo triste, quindi non un eu-angelion, una "buona notizia"». S’infervora il filosofo Massimo Cacciari intorno al tema «Davvero Gesù non ride?» che gli è stato affidato nell’ambito dell’ottava edizione di «Torino Spiritualità» e che svilupperà nell’appuntamento di giovedì.

   E Gesù disse: «Siate allegri!»


---------------------------------------

"Un Dio radicato in terra" di Gianfranco Ravasi


«Noi non crediamo più agli dèi lontani/né agli idoli né agli spettri che ci abitano./ La nostra fede è la croce della terra / dov'è crocifisso il figliuolo dell'uomo». Certo, Fortini quando scriveva questi versi in Varsavia 1939 reinterpretava laicamente l'Incarnazione e la Crocifissione cristiane, ma coglieva implicitamente il vero nodo centrale che lega insieme i vari fili tematici del cristianesimo. Il Logos astratto e remoto dei Greci e l'idolo pesante e inerte del paganesimo erano spazzati via e sostituiti da un soggetto unitario, Cristo, che intrecciava in sé divinità e umanità, immanenza e trascendenza, contingente e assoluto, storia ed eternità, crocifissione e risurrezione. Il cristianesimo esige una fede infitta nella ragione, una divinità insediata nella società. Per questo "Anno della Fede" – indetto da Benedetto XVI a partire dall'11 ottobre (cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II) e che durerà fino al novembre dell'anno prossimo – vorremmo ora suggerire, fra i tanti possibili, alcuni volumi di "contesto". La fede cristiana è, come si diceva, "incarnata" e non alienante, il credere non è un'eterea ascensione estatica, ma un'adesione esistenziale e fiduciale a un Dio personale e alla sua verità. È inevitabile, quindi, l'accamparsi del fedele nella piazza della storia e non solo nell'intimità velata di incenso del tempio. Elencheremo, perciò, alcuni testi che delineano l'orizzonte in cui deve collocarsi il credente con la sua testimonianza... 

   Un Dio radicato in terra di Gianfranco Ravasi 


---------------------------------------

"La saggezza del sorriso" intervista a Moni Ovadia e Enzo Bianchi



La sapienza del sorriso, questo il filo nel labirinto diTorino Spiritualità 2012. 
Il sorriso che insegna, accoglie, racconta e guarisce. Proviamo a orientarci con l' aiuto di Moni Ovadia ed Enzo Bianchi, il grande autore e attore ed il monaco priore di Bose. Nella quiete del monastero, interrotta solo dal rintocco di una timida campana, i primi sorrisi si disegnano proprio sui loro volti. E dicono moltissimo.

In cosa consiste, secondo voi, "la sapienza del sorriso"? 
Moni Ovadia: «All'inizio dell'avventura del monoteismo ebraico, c' è un'annunciazione che precede di 1.500 anni quella cristiana. Abramo, circonciso e centenario, è in comunicazione col divino e apprende che sua moglie Sara, novantenne e sterile, gli darà un figlio. Per tutta reazione, Abramo si scompiscia dalle risate, è ovvio che non ci crede, mentre il riso di Sara è più vergognoso ma non meno scettico. Nove mesi dopo, il Santo Benedetto si presenta per annunciare che il nascituro si chiamerà Isacco, nome che in italiano dice poco ma in ebraico è il futuro del verbo ridere. Eccolo, il figlio per quei due che tanto risero nel momento dell' annunciazione. L'identità ebraica è uno scoppio di risa, come l' aprirsi all'utopia, al cortocircuito tra senso e controsenso. Magari, la risata ebraica comincia con Caino che chiede "Sono forse io il custode di mio fratello?", dopo averlo ucciso. Ma Dio raccoglie la provocazione, dicendo "nessuno tocchi Caino"». 
Enzo Bianchi: «Noi cristiani siamo sempre sorpresi per come gli ebrei, leggendo la Bibbia, siano capaci di humour e sorriso. Il Nuovo Testamento non dice mai che Gesù rise o sorrise, eppure ricordo che Pasolini nel "Vangelo secondo Matteo" fa aprire un gran sorriso sul volto di Gesù nel momento dell' entrata in Gerusalemme, al cospetto dei bambini. Quando vidi quell'immagine fu come una rivelazione. I cristiani, a differenza degli ebrei, non sono capaci di sorridere di Dio e neppure di litigarci. Gli unici a sorriderne sono i cosiddetti "santi folli", soprattutto nella tradizione ortodossa, personaggi che oggi chiameremmo disturbati. Predicatori nudi, col fiasco in mano, capaci di sputare sulle candele per spegnerle o di abbracciare le mura dei postriboli: provocatori, dissacratori del potere. Alcuni, addirittura modelli di virtù. Meglio loro di un certo sorriso stereotipato da immaginetta, da paccottiglia religiosa». 
Il Dio della Bibbia è spesso truce e vendicatore, altro che sorrisi. Perché?
...

   La saggezza del sorriso



---------------------------------------

Il primo motivo di sorpresa sono stati i numeri: più di 800 persone assiepate per un’intera giornata, quella del 15 settembre scorso, sugli spalti dell’auditorium dell’Istituto Massimo all’Eur, per partecipare ad un convegno che intendeva ricordare il Concilio Vaticano II, a 50 anni dal suo inizio, e riflettere sul suo significato per la Chiesa di oggi. Un fatto di per sé già significativo. Che diventa però ancora più straordinario se si pensa che l’evento è stato organizzato da ben 104 tra associazioni e riviste della “base” cattolica, che si sono “autoconvocate” a Roma senza nessuna sponda “istituzionale”.

  Valerio Gigante“CHIESA DI TUTTI, CHIESA DEI POVERI”: 100 REALTÀ ECCLESIALI AUTOCONVOCATE A ROMA PER RICORDARE IL CONCILIO

Sulle ragioni e le prospettive, oltre che sui risultati e gli obiettivi raggiunti, dell’assemblea del 15 settembre Adista ha interpellato Vittorio Bellavite, coordinatore di Noi Siamo Chiesa, tra coloro che più si sono impegnati affinché la sinergia tra le tante realtà ecclesiali che si sono incontrate a Roma potesse realizzarsi.

  Valerio GiganteCONFUSI E FELICI. E CON TANTI PROGETTI IN CANTIERE. VITTORIO BELLAVITE COMMENTA IL SUCCESSO DELL’ASSEMBLEA


---------------------------------------------------------------



CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Chiesa "nel" mondo o chiesa "e" mondo? di Piero Stefani


Qualche mese fa al termine di una conferenza fu chiesto a Massimo Faggioli - uno dei più attenti studiosi attuali del Vaticano II - quale fosse stato il motivo principale che ha rallentato in modo tanto vistoso lo slancio conciliare partito gagliardo a metà degli anni Sessanta. La sua risposta è stata di indicare una serie di critiche mosse alla Gaudium et spes (una delle quattro costituzioni del Vaticano II) avanzate anche da teologici di primaria grandezza e non certo appartenenti al novero degli anticonciliatoristi. Non si può negare l’effettiva esistenza di critiche pensose, ma si può dubitare che esse abbiano svolto un ruolo rilevante nella scelta compiuta, in alto loco, di spingere il pedale del freno.
Una valutazione complessiva della costituzione conciliare esigerebbe lunghi discorsi. Nonostante il fatto che sia un procedere riduttivo, qualcosa del suo spirito lo si può, però, ricavare già dal coraggioso titolo del documento: «Gaudium et spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo». L’aver introdotto un «nel» al posto di un possibile «e» indica un aspetto irrinunciabile: la Chiesa è più piccola del mondo e ciò la obbliga, se vuole essere strumento di salvezza, ad assumere la logica del chicco di senape.
Quel «in» parla il linguaggio di una condivisione posta all’insegna di quanto è accomunante e se è da registrarsi una predilezione essa va riservata ai poveri: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie, le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo». Su questo punto allora nessuna critica fu espressa. Eppure in queste righe iniziali risuona un approccio ben distante da quello che udiamo oggi. Lì non si parla di un mondo destinato alla rovina in quanto ha girato le spalle alla fede. Quando l’analisi è questa, l’istanza non è di condividere le gioie e i dolori degli altri; all’opposto sono gli altri a dover tornare a far proprie le nostre convinzioni (assai più che le nostre prassi). In definitiva, i vertici della Chiesa cattolica hanno ripreso a parlare nel modo tipico di chi si trova, suo malgrado, nel mondo contemporaneo; vale a dire di chi è costretto a operare in un contesto contraddistinto da una crescente mancanza di fede (discorso, in realtà, costantemente ripetuto almeno da quando è iniziata quella storia, vecchia di oltre due secoli, che continuiamo a chiamare contemporanea)...

   "Nel" o "e" ? di Piero Stefani

Per approfondire:

   Testo integrale della COSTITUZIONE PASTORALE SULLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO GAUDIUM ET SPES


---------------------------------------

"La riforma elettorale guardi all'uomo" di Bruno Forte


Si parla molto di legge elettorale. Lo fa con autorevolezza il Capo dello Stato, pungolando parlamentari e partiti a procedere con sollecitudine alla riforma della legge che dalla fine del 2005 ha modificato il sistema elettorale italiano. L'accordo sulla necessità e l'urgenza di questa riforma è – a parole – quasi generale. Eppure, finora non si è ottenuto nulla. L'impressione che molti hanno è che le forze politiche stiano considerando più i vantaggi e gli svantaggi che a esse verrebbero dalle possibili modifiche del l'attuale normativa che non l'interesse del Paese e quello della gente comune. Ecco perché, senza entrare in merito a proposte tecniche per le quali non ho competenza, vorrei provare a considerare la questione sotto il profilo etico, partendo da ciò che mi pare di cogliere fra la gente, accanto alla quale il mio impegno quotidiano di pastore continuamente mi pone. 

   La riforma elettorale guardi all'uomo di Bruno Forte 


---------------------------------------

«Le domande grandi dei bambini» - Catechesi attraverso YouTube



Catechesi attraverso YouTube. O meglio, un programma on line per aiutare i genitori a spiegare ai propri figli alcuni concetti della fede. E, soprattutto, invitare gli adulti a «prendere sul serio gli interrogativi posti dai più piccoli». Monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, spiega così l’iniziativa partita la scorsa settimana, che andrà avanti per tutto l’anno pastorale. Il nome già ne dà il senso: «Le domande grandi dei bambini». Ogni venerdì, sul nuovo canale YouTube dell’Ufficio catechistico (al quale si può accedere anche dal sito dell’Ufficio stesso, www.ucroma.it), verrà caricato un video di tre minuti nel quale padre Maurizio Botta, della congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, risponderà a una o più domande realmente formulate da bambini, lette dalla giornalista Costanza Miriano. Alcune le ha raccolte lei stessa tramite il suo blog (costanzamiriano.com) e si tratta sempre di questioni che spiazzano.

   Le domande grandi dei bambini La catechesi sbarca su YouTube

I bambini sono intelligenti, intuitivi, assetati di verità e conoscenza. Le loro domande non sono banali o scontate, anzi! Spesso sono così acute e profonde da mettere in difficoltà chi volesse rispondere loro adeguatamente: molte volte risvegliano le domande che gli adulti stessi hanno messo a tacere e che invece portano nel cuore. 
Partendo da questo presupposto, l'Ufficio catechistico della diocesi di Roma ha realizzato una serie di video che incoraggino i genitori a rispondere ai figli. 
La giornalista e scrittrice Costanza Miriano, mamma di quattro figli, sottoporrà settimanalmente gli interrogativi dei bambini sui grandi temi della vita a padre Maurizio Botta, per lasciare che il Vangelo della domenica dia loro una risposta. 
Nell'episodio-pilota dal titolo "Premessa. Un aiuto ai genitori", vengono chiarite le finalità di questa serie di video.

   video
In questo epsodio Costanza presenta a padre Maurizio la domanda «Ma come fa Gesù a sentirmi se il Cielo è lontanissimo?». La risposta arriva da una frase del Vangelo della XXV domenica del tempo ordinario (anno B): «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me».

   video
In questo epsodio Costanza presenta a padre Maurizio la domanda «Ma perché le maestre ci parlano solo delle cose brutte che hanno fatto i papi?». La risposta arriva da una frase del Vangelo della XXVI domenica del tempo ordinario (anno B): «Chi scandalizza uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare».

  
video


---------------------------------------


 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


La diocesi di Torino lancia il «Sinodo dei Giovani 2012-2014»

 
Lettera aperta dai "Giovani in-tralci"

---------------------------------------------------------------

il primo appuntamento di una iniziativa singolare e molto importante nella prospettiva della nuova evangelizzazione

  Domenico Agasso JrA Torino si apre il Sinodo dei giovani

---------------------------------------------------------------

Il Festival Francescano è ai nastri di partenza. Domani è  il d-day, e per tre giorni, dal 28 al 30 settembre, Rimini sarà la casa di tutti i francescani d'Italia.  C'è l'incognita del tempo. Gli spettacoli serali sono a rischio pioggia, ma l'organizzazione e' già corsa ai ripari. Gli eventi serali, se necessario, si terranno al Palasport della cittadina romagnola.
Per le decine di appuntamenti che si terranno nelle piazze del centro (Cavour, Malatesta, San Bernardino, Tre Martiri) si deciderà giorno per giorno. Il sito sarà aggiornato 24 ore su 24.

  Sante AltizioSan Francesco un festival aperto al mondo

---------------------------------------------------------------

«Aleteia» e «Adethic»: due realtà nuove di zecca che oggi entrano ufficialmente nel panorama cattolico on-line e internazionale, lanciati a Roma e promossi dalla Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i Media.

  Domenico Agasso JrI cercatori di verità dal super social network cattolico

---------------------------------------------------------------



POLITICA



Oggi l’agenda politica è dettata dalla crisi e dai suoi effetti sulle vite delle persone. L’economia e la finanza condizionano pesantemente le scelte di coloro che sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica. Ma è inevitabile che sia così?

  Laura PuppatoPer una politica dei beni comuni

L'idea di un secondo mandato al professore solleva un coro di voci contrarie da parte di chi, come Bersani e Di Pietro, non vede l'ipotesi accettabile senza ricorrere alle urne. Berlusconi non si sbilancia. Marchionne: "Sarebbe passo avanti per Paese". Ok anche dalla Germania: "Merkel lavora bene con il premier"

  REPUBBLICAMonti bis, ipotesi che piace poco "Se vuole, si presenti a elezioni


... I vertici della Cei, dopo Monti, vedono ancora Monti. L’annunciata disponibilità che il presidente del Consiglio ha manifestato ieri per la prima volta così esplicitamente, va dunque nella direzione auspicata anche dalla Chiesa.
Nell’area moderata cresce il numero dei sostenitori del professore, soprattutto in campo cattolico. Il premier, che non fa mistero di essere credente, non è mai stato considerato «organico» al mondo ecclesiastico, e nonostante la stima di cui era circondato, al momento della nomina un anno fa venne accolto con qualche riserva da alcuni ambienti cattolici, preoccupati per l’accresciuta influenza della finanza europea in casa nostra.
In pochi mesi, Monti ha sbaragliato queste riserve...

  Andrea TornielliDai vescovi un sostegno al Monti bis

Per comprendere le parole pronunciate ieri a New York dal premier Mario Monti al Council on ForeignRelations - «Un proseguimento della premiership? Se ci dovessero essere circostanze speciali, che io mi auguro non ci siano, e mi verrà chiesto, prenderò la proposta in considerazione… ma non prevedo che una seconda occasione sarà necessaria» (così la traduzione dall’inglese dell’Ansa) - occorre ricordare in che sede si trovava il presidente del Consiglio, a chi parlava e quale codici e linguaggi sono in uso nelle antiche stanze della Pratt House.

  Gianni RiottaUna risposta per l'Italia sotto esame


---------------------------------------------------------------


 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 23 settembre 2012

 
    Udienza - 26 settembre 2012, La Liturgia, scuola di preghiera: il Signore stesso ci insegna a pregare

      Discorso - Al Gruppo degli Ecc.mi Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita “ad Limina Apostolorum” (21 settembre 2012)

      Discorso - Ai partecipanti all'Incontro promosso dall'Internazionale Democratico-Cristiana (22 settembre 2012)

      Discorso - Al termine dell'Oratorio "Augustinus - un mosaico di suoni" offerto dalla Diocesi di Würzburg (26 settembre 2012)

      Discorso - Ai partecipanti al Congresso Mondiale promosso dalla Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (27 settembre 2012)

---------------------------------------------------------------


OPINIONI E COMMENTI

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



Angelus di Benedetto XVI a Castel Gandolfo

Angelus del Papa a Castel Gandolfo
23 settembre 2012

... appare evidente che tra Gesù e i discepoli c’è una profonda distanza interiore; si trovano, per così dire, su due diverse lunghezze d’onda, così che i discorsi del Maestro non vengono compresi, o lo sono soltanto superficialmente. L’apostolo Pietro, subito dopo aver manifestato la sua fede in Gesù, si permette di rimproverarlo perché ha predetto che dovrà essere rifiutato e ucciso. Dopo il secondo annuncio della passione, i discepoli si mettono a discutere su chi tra loro sia il più grande (cfr Mc 9,34); e, dopo il terzo, Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di poter sedere alla sua destra e alla sua sinistra, quando sarà nella gloria (cfr Mc 10,35-40). Ma ci sono diversi altri segni di questa distanza: ad esempio, i discepoli non riescono a guarire un ragazzo epilettico, che poi Gesù guarisce con la forza della preghiera (cfr Mc 9,14-29); o quando vengono presentati a Gesù dei bambini, i discepoli li rimproverano, e Gesù invece, indignato, li fa rimanere, e afferma che solo chi è come loro può entrare nel Regno di Dio (cfr Mc 10,13-16).
Che cosa ci dice tutto questo? Ci ricorda che la logica di Dio è sempre «altra» rispetto alla nostra, come rivelò Dio stesso per bocca del profeta Isaia: «I miei pensieri non sono i vostri pensieri, / le vostre vie non sono le mie vie» (Is 55,8). Per questo, seguire il Signore richiede sempre all’uomo una profonda con-versione, da noi tutti un cambiamento nel modo di pensare e di vivere, richiede di aprire il cuore all’ascolto per lasciarsi illuminare e trasformare interiormente. Un punto-chiave in cui Dio e l’uomo si differenziano è l’orgoglio: in Dio non c’è orgoglio, perché Egli è totale pienezza ed è tutto proteso ad amare e donare vita; in noi uomini, invece, l’orgoglio è intimamente radicato e richiede costante vigilanza e purificazione. Noi, che siamo piccoli, aspiriamo ad apparire grandi, ad essere i primi, mentre Dio, che è realmente grande, non teme di abbassarsi e di farsi ultimo. La Vergine Maria è perfettamente «sintonizzata» con Dio: invochiamola con fiducia, affinché ci insegni a seguire fedelmente Gesù sulla via dell’amore e dell’umiltà.

   il testo integrale dell'Angelus

   video


---------------------------------------


Benedetto XVI, nell'udienza generale in piazza San Pietro, ha ricordato il documento del Concilio Vaticano II sulla sacra liturgia.

  Saverio GaetaPapa: La liturgia è servizio a Dio

---------------------------------------------------------------




 Sei interessato a ricevere la nostra newsletter
 ma non sei iscritto ?
 
Iscriversi è facile e gratuito.  

               ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER

 riceverai la newsletter di "TEMPO  PERSO", ogni settimana, direttamente nella casella di posta elettronica.

L’elenco delle precedenti newsletter:

2012
"AVVENTO/NATALE 2011"
Pagina speciale di TEMPO PERSO

         
  n. 1  del 6 gennaio 2012

n. 4  del 27 gennaio 2012

n. 7  del 17 febbraio 2012

n. 10  del 9 marzo 2012

n. 13  del 31 marzo 2012

n. 16  del 27 aprile 2012

n. 19  del 18 maggio 2012

n. 22  dell'8 giugno 2012

n. 25  del 29 giugno 2012

n. 28  del 20 luglio 2012

n. 31  del 10 agosto 2012

n. 34  del 31 agosto 2012

n. 37 del 21 settembre 2012

n. 2  del 13 gennaio 2012

n. 5  del 3 febbraio 2012

n. 8  del 24 febbraio 2012

n. 11  del 16 marzo 2012

n. 14  del 7 aprile 2012

n. 17  del 4 maggio 2012

n. 20  del 25 maggio 2012

n. 23  del 15 giugno 2012

n. 26  del 6 luglio 2012

n. 29  del 27 luglio 2012

n. 32  del 17 agosto 2012

n. 35  del 7 settembre 2012

n. 3  del 20 gennaio 2012

n. 6  del 10 febbraio 2012

n. 9  del 2 marzo 2012

n. 12  del 23 marzo 2012

n. 15  del 20 aprile 2012

n. 18  dell'11 maggio 2012

n. 21  del 1° giugno 2012

n. 24  del 22 giugno 2012

n. 27  del 13 luglio 2012

n. 30  del 2 agosto 2012

n. 33  del 24 agosto 2012

n. 36 del 14 settembre 2012


newsletter degli anni precedenti
 
  2011

  2010

  2009

  2008

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm