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N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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Aggiornato il 2/10/2012
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Attacco
terroristico in una chiesa cristiano-evangelica di Nairobi, in Kenia.
Una, forse due bombe, molto probabilmente granate, sono esplose in una
chiesa della capitale del Kenia. Le bombe a mano sono state lanciate
all'interno di un locale della chiesa dove era in corso una lezione di
catechismo. Almeno quattro bambini sono stati coinvolti
nell'esplosione. Uno sarebbe morto.
Esplosione in una chiesa in Kenia: un morto Una granata nella scuola domenicale: tre bambini feriti
E’
di almeno tre morti e 14 feriti il bilancio di un attentato kamikaze
condotto con un’autobomba contro una scuola elementare della provincia
di Anbar, in Iraq.
Iraq, kamikaze in una scuola: 3 morti e 14 feriti
«L'UNICEF
condanna duramente quest'attacco» ha dichiarato Marzio Babille,
Rappresentante dell'UNICEF in Iraq. «L'uccisione dei bambini è
inaccettabile. Gli attacchi alle scuole, luoghi che hanno lo scopo di
fornire un ambiente sicuro in cui poter apprendere, sono una grave
violazione dei diritti dei bambini.»
Iraq, condanna UNICEF per l'attentato alla scuola
Con il rapporto Atrocità Taciute,
che raccoglie le testimonianze dirette di decine di bambine, bambini e
genitori rifugiati in particolare in Giordania, Save the Children
denuncia oggi le crudeltà subite dalle più vulnerabili tra le vittime
del conflitto, e si appella alle Nazioni Unite perché vengano impegnate
più risorse nella documentazione di tutte le violazioni dei diritti dei
bambini in Siria, affinchè questi crimini non vengano più compiuti
anche grazie all’impunità.
Siria: Save the Children, le atrocità raccontate dai bambini testimoni e vittime di torture e uccisioni nel Paese
Le
prime vittime degli scontri che da più di un anno insanguinano la Siria
sono i bambini: torturati, esiliati, costretti ad assistere a violenze
che nessuno dovrebbero mai subire o vedere.
Le voci dei bambini nell'emergenza siriana
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Avete mai sentito parlare della Convenzione di Lanzarote (pdf)?
Si tratta di un importante documento per la protezione dei minori
contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, pensata nell’isola delle
Canarie il 25 ottobre 2007. Redatto e adottato dal Consiglio d’Europa
il 12 luglio 2007 ed aperto alle sottoscrizioni degli Stati il 25
ottobre dello stesso anno, nel nostro paese la Convenzione è rimbalzata
più volte per 5 anni tra Camera e Senato fino a mercoledì 19 settembre
2012 quando anche il nostro Parlamento la ha ratificata introducendo
per la prima volta nel Codice Penale la parola “pedofilia” e
i reati di adescamento, pedofilia e pedopornografia culturale, oltre a
pene molto più severe per gli abusi su bambini e minori.
Italia: la Convenzione di Lanzarote è legge
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SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Auguri a tutti i nonni!
Il 2 ottobre è la festa dei nonni. Un sondaggio rivela che il 53%
afferma di giocare con i nipoti più di quanto non facesse con i propri
figli. Un ruolo che trova spazio anche sul web.
Nonni, il giorno della loro festa
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Al Forum di Milano il vero
trionfatore è stato il ministro per la cooperazione internazionale. Il
suo obiettivo era rompere il silenzio sul tema, e dire che privato è
bello, anche l’Eni. Omaggiato da una passerella governativa senza
precedenti, Riccardi dà appuntamento tra due anni per fare il punto sul
percorso fatto. Nel frattempo il dibattito prosegue in Rete dove si può
discutere sul documento finale prodotto.
Gianni Ballarini: La star Riccardi sdogana tabù: solidarietà e interessi economici vanno a braccetto
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Sessantottomila
detenuti intrappolati in un sistema fatto per poco più di 45 mila.
Strutture vecchie, condizioni igieniche disperate, cibo degno di
canili, salute a rischio anche per le guardie, tasso di suicidi
altissimo. E' la foto impietosa del nostro sistema penitenziario.
Riuscirà il governo a porvi rimedio?
REPUBBLICA: Galere da terzo mondo
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Martedì 2 ottobre 2012: una giornata dedicata al disarmo
Iniziativa comune del Movimento Nonviolento e della Rete Italiana Disarmo
Il
2 ottobre si celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza
(indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite). La data è stata
scelta in quanto anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei
movimenti per la pace, la giustizia, la libertà di tutto il mondo. È
infatti con Gandhi che nasce la nonviolenza moderna. Il Mahatma è il
profeta della politica nonviolenta, strumento collettivo di
liberazione, metodo di lotta alternativo alla guerra.
Le
ideologie del Novecento si sono frantumate alla prova della storia,
sono state sepolte nelle tragedie dei campi di sterminio e nei gulag,
sono morte nei massacri della prima e della seconda guerra mondiale. La
nonviolenza è stata la vera, unica novità del secolo scorso e solo la
nonviolenza resta ad indicare una nuova via per le giovani generazioni.
La
crisi generale che stiamo vivendo (economica, sociale, politica) è
sempre più forte. Oggi la vita stessa del pianeta è a rischio, crisi
ecologica e crisi belliche rendono il futuro incerto.
Per uscirne c’è bisogno di una nuova politica che Gandhi ci ha indicato: il disarmo.
Il compleanno di Gandhi come Giornata Internazionale della Nonviolenza
Elenco
per regione delle iniziative diffuse per il 2 ottobre, Giornata
internazionale nonviolenta, compleanno di Gandhi (Coordinate da
Movimento Nonviolento e Rete Italiana Disarmo)
Mappa dell'Italia nonviolenta
Proseguendo
il cammino iniziato alla Marcia Perugia-Assisi, la Festa per i 50 anni
del Movimento Nonviolento ha rappresentato un decisivo passo in avanti
per la campagna di “disarmo e riduzione delle spese militari” che si
svilupperà per tutto l'anno 2012: “un comune programma futuro”.
Il calendario nonviolento 2012 per il disarmo
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Ridurre le spese militari,
rinunciare agli F35 e ripensare tutto il sistema di sicurezza. Per
farlo è necessario che la politica, e non le missioni militari, torni
ad essere protagonista. È il messaggio che la Tavola della pace rivolge
a coloro che vogliono costruire una pace per tutti. Al ministro tecnico
Di Paola fischieranno le orecchie?
Luciano Ardesi: Non c'è pace
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Lo
scrittore torna in tv con "Che tempo che fa" di Fazio. E accompagna il
pubblico in un viaggio tra storie degli atleti paralimpici e del genio
musicale di Michel Petrucciani. Per dimostrare che "in questo momento
tutti dovremmo imparare da chi deve inventare sempre nuove strategie
per stare al mondo"
Saviano
torna in Rai e Fazio, che lo ospita nel suo "Che tempo che fa", non
manca l'occasione di sottolinearlo: "Mi sento di dire che una ferita è
sanata". Ma Saviano parla di altre ferite e di straordinarie capacità
di sanarle: affronta di petto il tema dei diversamente abili, della
loro "straordinaria voglia di vivere" e della lezione che da loro -
"dalle loro abilità diverse" - arriva a tutti noi.
Quanto di più lontano dal pietismo o dalla compassione...
"L'abilità
diversa mostra che ogni giorno con quei problemi devi attuare delle
strategie per stare al mondo, nulla è scontato, se ti rassegni non c'è
vita. Guardare al mondo della abilità diversa ti dà una traccia, una
strategia che in questo momento di crisi può essere utile"...
L'inno di Saviano alla abilità diversa
video
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Come ogni 5
ottobre, da 18 anni, l'UNESCO-OIL invita a festeggiare la giornata
degli insegnanti. Molte le iniziative che si svolgeranno oggi e molti
gli interventi da parte della politica e del mondo sindacale. La parola
d'ordine di quest'anno è: “Sostieni gli insegnanti”. Con il video di
Guy Ryder Direttore Generale dell'ILO (International Labour
Oraganization)
Mai
più obiettivo può essere azzeccato in questi tempi di crisi, economica,
ma anche di ruoli. Crisi economica che ha condotto ai tagli
all'istruzione, crisi di identità del ruolo dell'insegnante, travolto
dalla bufera di una società che cambia a ritmi sostenuti.
Sostieni l'insegnante, stai dalla sua parte e aiutalo a resistere: questo è quanto trapela dall'invito dell'UNESCO.
Molti gli interventi per celebrare questa giornata
Oggi è la nostra giornata mondiale. UNESCO: sostieni gli insegnanti, stai dalla loro parte. Gli studenti in piazza
Giornata mondiale degli insegnanti. Non nazionale, mondiale, perché in Italia c’è poco da festeggiare.
Abbiamo
gli stipendi più bassi d’Europa. Tra l’altro bloccati da tre anni e per
i prossimi tre. Il numero di ore di lavoro più alto dei colleghi di
Francia e Germania.
Abbiamo
il sistema più infernale e bastardo di immissione in ruolo dell’intera
galassia, cornuti e mazziati, perchè il paese intero ci è persino
contro su questo argomento, come se fosse colpa nostra questo inferno
che ci hanno apparecchiato. In più non si intravede da nessuna parte
una speranza di miglioramento. Le modalità di selezione anzi si
triplicano come aliens di anno in anno ma sempre infernali e
arraffazzonate rimangono (lo neghino dalle parti del Ministero, provino
a negarlo), a partire dalle batterie di test sempre più sbagliate e dai
bandi che sembrano scritti da un vigile urbano appena assunto messo a
dirimere il traffico a piazza Venezia. E’ più facile diventare Steve
Jobs che arrivare a far l’insegnante in Italia. E non per giusta e
rigorosa selezione, per botta di culo e allineamenti planetari.
Abbiamo il 65% di possibilità di ammalarci alle corde vocali.
IL
70% di possibilità di incorrere in disturbi psichiatrici, su tutti la
depressione (cavolo, ditelo che non lo sapevate..). Ma come mai? Il
nostro è “il mestiere più bello del mondo”! Siamo d’accordo, ma se le
condizioni di lavoro rasentano la follia, folli diventiamo.
Giornata mondiale degli insegnanti
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È proprio vero che questa crisi sta cambiando in profondità il Paese.
Ogni anno, la fine di settembre ha rappresentato l’appuntamento
obbligato, di stampa e tv, per tornare a discutere di scuola. A fare
da richiamo i classici temi: l’aumento del costo dei libri, la carenza
di aule e locali dignitosi, l’attesa per le nomine che non si
concluderanno prima di novembre, l’annuncio di riforme a futura memoria
e via dicendo. Per almeno una settimana, il tema scuola tornava di
attualità in qualche modo favorendo una ripresa di discussione.
Quest’anno la notizia si è bruciata in un giorno e non perché la
situazione nella scuola sia migliore degli anni precedenti. Anche
l’annuncio del Ministro Profumo di un concorso per nuove assunzioni di
insegnanti, non è riuscito più di tanto a guadagnare la prima pagina.
Il dato vero, dunque, è la progressiva marginalità della scuola;
marginalità non solo politica, giacchè il tema non compare mai negli
appuntamenti e negli interventi che contano ma anche sociale.
Dario Missaglia: Un nuovo anno scolastico
Partono i corsi di autovalutazione per 845 dirigenti appena assunti
Flavia Amabile: Roma, i presidi a scuola di futuro Impareranno a darsi le pagelle
Quali sono le "patologie
professionali" degli insegnanti? Si tratta unicamente delle "disfonie"
causate dalle laringiti croniche riconosciute anche nelle cause di
servizio? Oppure vi sono forse altre malattie, magari più frequenti ma
sconosciute? Questo è l’interrogativo cui ha cercato di rispondere il
presente studio
Vittorio Lodolo D'Oria: Quali sono le "patologie professionali" degli insegnanti?
Cortei
in tante città del Paese. I ragazzi contro i tagli all'istruzione che
"privano milioni di giovani del diritto allo studio, al lavoro, al
futuro". Polemiche nei confronti del ddl Profumo. Disagi e traffico in
tilt a Roma, Milano e Palermo. Scontri tra gli studenti e le forze
dell'ordine: numerosi i contusi a Torino, 1 ferito nella Capitale.
Tensioni e cariche anche nel capoluogo lombardo e a Bologna. La Cgil:
"Il 12 ottobre saremo in piazza"
REPUBBLICA: "Studenti, proteste e scontri in tutta Italia Profumo: Pronto al dialogo, ma no violenza"
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Don Luigi Ciotti contro la corruzione rilancia sulla confisca dei beni - interviste ad Avvenire e Repubblica
Il Presidente di Libera rilancia sulla confisca dei beni
«I corrotti devono restituire tutto alla collettività. Hanno rubato,
continuano a rubare, e stanno facendo in modo di continuare a rubare. E
questo è un fatto gravissimo». Don Luigi Ciotti cadenza queste
durissime parole. Non ha dubbi il presidente di Libera. «La corruzione
è un furto che impoverisce la società. Bisogna provare disgusto per
quello che abbiamo visto in questi giorni. Si scoprono cose
impensabili, mentre non ci sono i soldi per gli ultimi, per i deboli».
Proprio per questo, insiste, «la politica deve dare una riposta al
milione e 200mila cittadini che hanno firmato l'appello perché siano
finalmente confiscati i beni dei corrotti, come prevede la Finanziaria
2007».
Firme
che lo scorso 3 marzo don Luigi, accompagnato da un gruppo di familiari
di vittime delle mafie, ha consegnato al Quirinale al Campo dello
Stato. Ma, commenta amaramente, «la grande stampa nazionale, tranne
poche eccezioni, non ha scritto una riga». Mentre il presidente
Napolitano «ha voluto che una parte di esse entrasse negli archivi del
Quirinale perché fanno parte della storia del nostro Paese. Cittadini
che chiedono verità, giustizia, chiarezza, trasparenza. E qualcosa di
molto concreto come la confisca ai corrotti».
Don Ciotti: «I corrotti devono restituire tutto alla collettività»
"E'
necessario dare una spinta a un decreto legge che cerca di mettere dei
punti di una riforma importante". E ancora: "Va sostenuto il governo
che in questa azione è fortemente ricattato". Don Luigi Ciotti firma
l'appello di Repubblica a favore della legge anticorruzioe sollecitata
dal Capo dello Stato e ferma in Parlamento. Intervista di Repubblica TV
video
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Un
guerriero gentiluomo: in ricordo di Adolfo Parmaliana che si sacrificò
per denunciare le complicità tra mafia, politica e magistratura nel
messinese.
Il 2 ottobre 2012 è il 4°anniversario della morte del Prof. Adolfo Parmaliana.
Un
guerriero gentiluomo: in ricordo di Adolfo Parmaliana che si sacrificò
per denunciare le complicità tra mafia, politica e magistratura nel
messinese.
"Adolfo
è morto per difendere i suoi ideali e la sua onorabilità. Da anni aveva
intrapreso la sua dura lotta per la legalità, che a suo dire, dava
fastidio ai pezzi dello Stato nei quali inizialmente credeva". (Biagio Parmaliana, fratello di Adolfo)
"Parmaliana
non si è ucciso per disperazione, ma ha fatto l'ultima disperata mossa
contro i suoi calunniatori. Ha gettato tra le loro gambe il suo
cadavere. E il suo piano ha funzionato" (Alfio Caruso, giornalista e scrittore)
Un Uomo che sorrideva alla vita (VIDEO)
Intervista ad Alfio Caruso (VIDEO)
"Oggi
sono quattro anni da quel triste giovedì, plumbeo nel cielo gonfio di
pioggia e nel clima morale. Quel maledetto 2 ottobre di quel maledetto
2008 Adolfo salì in auto e mandando al diavolo tutti gli appuntamenti
che aveva in agenda – come mai era accaduto nell’intera sua vita – si
portò a Patti, sull’autostrada Messina Palermo. Io mi trovavo a oltre
mille chilometri di distanza: la notizia che mi stordì mi raggiunse per
telefono nel primo pomeriggio. Oggi, invece, mi trovo a ripassare
proprio da quel viadotto, lì dove Adolfo per l’ultima volta guardò il
mare di Sicilia, e le Isole Eolie che proprio lì sembrano tanto vicine
che ti pare di toccarle. Piangevano, forse, pure le Isole Eolie;
piangeva di certo il cielo. Come in un poema omerico, l’eroe buono
moriva. Peggio, si toglieva la vita, con uno di quegli atti
rivoluzionari che solo un polite warrior, un guerriero gentiluomo, come
lui stesso infine era arrivato a definirsi, poteva compiere. Decideva
di morire per completare la buona battaglia che aveva combattuto ogni
giorno della sua vita. ..." (Avv. Fabio Repici)
Quattro anni senza Adolfo Parmaliana
“A
quattro anni dal suo suicidio, il sistema mafioso barcellonese che
Adolfo Parmaliana ha combattuto in prima persona, è ben oltre la
vicinanza al tracollo. Magari, adesso che Olindo Canali è stato
condannato per falsa testimonianza in favore del boss barcellonese
Gullotti, adesso che il procuratore generale di Messina Antonio Franco
Cassata è imputato per diffamazione proprio ai danni di Parmaliana e
adesso che Rosario Pio Cattafi è stato arrestato e andrà al 41 bis, a
chi ha combattuto per queste verità, Adolfo compreso, verranno
riconosciuti i meriti delle battaglie portate avanti. Nessuno di noi,
che queste situazioni le abbiamo denunciate per anni, era folle o
visionario come alcuni avrebbero voluto far credere. ..." (Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea)
“ MANCA A TUTTI NOI. ADESSO E’ ORA DI RICONOSCERE I MERITI DI CHI HA DENUNCIATO AMBIGUITA’ E DEVIANZE”
Inflitto il 41 bis all'avvocato barcellonese Rosario Pio Cattafi
Mafia,
eversione nera, contatti coi servizi deviati; cannoni fra Svizzera e
Arabia, Santapaola, armi per gli attentati... Di tutto questo si parla
quando si parla di Rosario Cattafi, il “boss dei boss” con capitale
Barcellona (Inchiesta pubblicata in I Siciliani giovani, n. 8, settembre 2012)
Il principe nero del Duemila
Vedi anche i nostri post già pubblicati in precedenza
- LOTTA ALLE MAFIE: 3°anniversario della morte del Prof. Adolfo Parmaliana
- Lotta alle mafie: "In Sicilia c'é il PUS, partito unico siciliano ..." Alfio Caruso
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Mafia, eversione nera,
contatti coi servizi deviati; cannoni fra Svizzera e Arabia,
Santapaola, armi per gli attentati... Di tutto questo si parla quando
si parla diRosario Cattafi, il “boss dei boss” con capitale Barcellona
... E' vero, i membri di
quell'associazione malavitosa non meritano il 41bis, meriterebbero
piuttosto la pena di morte, ma dal momento che sono credente in Cristo,
come forse sarà anche lei, quella non gliela auguro. Le assicuro però
che se avessi il potere di farlo il 41bis lo inasprirei ulteriormente
per insegnare a tutti che la legge va rispettata. Che non possono
essere uccise ingiustamente anime innocenti, che non vanno perseguitati
i deboli, che i bambini vanno solo amati, tutti i bambini e non
come voi, signor uomo di poco onore Mandalà che ne avete uccisi e
scarnificati. Che è giusto rispettare il prossimo e le leggi di Dio...
Dopo la guerra di mafia dei
primi anni Ottanta che aveva portato i corleonesi di Riina al comando
di Cosa Nostra, l'ala dei perdenti avrebbe progettato l'omicidio di
Vittorio Mangano al fine di salvaguardare i propri affari sull'asse
Milano - Palermo. Più precisamente i grandi investimenti del denaro
proveniente dal traffico internazionale di stupefacenti nella
costruzione di Milano 1 e Milano 2.Realizzati grazie alla complicità di
Marcello Dell'Utri, un “cucchiaio per tutte le pentole”, “vicino a
tutte le famiglie di Cosa Nostra, anche se in modo particolare era
vicino alla nostra”.Le accuse del collaboratore di giustizia Gaetano
Grado fanno capolino al nuovo processo d’appello contro il senatore
Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione
mafiosa.
“E Dio vide che era cosa buona”
HOREB n. 62 - 2/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
Il
cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che
si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa
pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di
altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di
spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a
produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte. Il
fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta
negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché
andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci
chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca.
È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo,
ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche,
professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per
scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa
bellezza e non ci meravigliamo di niente. Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato Eppure,
nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un
fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che
ci aprono in modo nuovo al cammino della vita. Se
ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del
disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro
umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti
meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà,
il limite e l’esperienza della morte. Crediamo
che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro,
lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà
possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal
coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante,
bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da
ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene,
accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca,
con tanta sete di imparare dagli altri. Se
faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare
stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a
nascere nel cemento. È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno... (EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf)
E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012
Dal 24 Ottobre al 5 Dicembre presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00 A 50 anni dal Concilio Vaticano II
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XXVI Domenica - Tempo Ordinario - Anno B
C’è un partito di Gesù? di don TONINO LASCONI
LETTURE: Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48
Mosè e Gesù: due menti e due
cuori grandi, capaci di volare sopra la meschinità che spinge
continuamente a dividere tra “i nostri” e “gli altri”… Il partito di
Gesù è un “non partito”, che non divide ma unisce, e riconosce e
accetta il bene da qualsiasi parte provenga.
Mosè non accetta le preoccupazioni “partitiche” di Giosuè, che
vorrebbe riservare il dono della profezia al gruppo dei settanta
anziani.Gesù respinge la richiesta “partitica” dell’apostolo Giovanni,
che chiede di riservare il potere di cacciare i demoni soltanto a
coloro che fanno parte del gruppo.
Mosè e Gesù: due menti e due cuori grandi, capaci di volare sopra la
meschinità che spinge continuamente a dividere tra “i nostri” e “gli
altri”, alzando barriere, fomentando pregiudizi, scatenando
contrapposizioni.
Purtroppo il cuore e la mente
grandi come quelli di Mosè e di Gesù sono una merce rara. Quello che
abbonda è la gelosia delle prerogative della propria parte, del proprio
partito. Questo anche nella Chiesa, nella quale, nel corso dei secoli,
ha creato separazioni, eresie, contrasti d’ogni tipo, e oggi spinge
associazioni, gruppi, movimenti , parrocchie, e anche istituzioni ad
altissimo livello (tanto per non parlare di contrasti tra prelati e
cardinali che ci hanno edificato in questi ultimi mesi… ) a cercare e a
vantare la propria superiorità nei confronti dell’altra parte.
In
questo modo, purtroppo, la Chiesa indebolisce di molto il suo dovere e
la sua capacità di testimoniare e di stimolare il superamento delle
divisioni e delle contrapposizioni alla società, che avrebbe un bisogno
urgentissimo di stimoli e testimonianze in tal senso. Basti guardare
dove i “partiti politici e non solo”, diventando roccaforti della più
bieca e ottusa ricerca di privilegi per la propria parte, hanno portato
il nostro paese.
È possibile superare lo strapotere del “partito dei nostri”?
C’è un partito di Gesù? di don Tonino Lasconi
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Fratello Sole Sorella Luna (video)
Signore, fa di me...
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Dal
cardinale Scola l’invito alle parrocchie a celebrare una messa di
suffragio l'1 ottobre e l’istituzione di un premio a lui intitolato per
incoraggiare lo studio delle discipline bibliche: il bando sarà
pubblicato il 15 febbraio, giorno del suo compleanno
Martini, riconoscere la fecondità di una presenza
Ricordare il Cardinale Martini è un atto di
riconoscenza, di gratitudine e di affetto per quanto questo amico di
Gesù ha testimoniato con la sua vita, non soltanto nell’attività
pastorale, ma a tutta l’umanità, credenti e non-credenti. Agli
storici spetterà comprendere le dinamiche che il Cardinale ha saputo
attivare: l’ecumenismo, il dialogo interreligioso, il dialogo con il
mondo contemporaneo, declinato nella pluralità delle sue
manifestazioni: politica, etica, culture e linguaggi. Il
credente nutre la certezza che i semi gettati nel percorso della storia
dal Cardinale Martini produrranno nel tempo molti frutti. La
qualità spirituale che si percepisce, è il coraggio della Fede in Gesù
Cristo, una virtù al contempo semplice e profonda, che afferma i valori
del Vangelo in ogni circostanza della vita. L’energia di
questa Fede consente di accostare Carlo Maria Martini a figure
imponenti nella storia della Chiesa, verso cui lo stesso cardinale ha
continuato ad attingere a lungo: Agostino, Ignazio di Loyola, il
Cardinal J. H. Newman e sul versante del magistero spirituale
dell’arcivescovato milanese: Ambrogio, per il coraggio del vescovo
contro le minaccie interne ed esterne della Chiesa, Carlo Borromeo,
patrono di Milano, per aver saputo leggere la violenza del suo tempo
alla luce della Parola di Dio e infine per continuità l’opera pastorale
dell’ex cardinale Montini.
Carlo Maria Martini, grandezza morale e audacia di Spirito
Campeggia
ancora sull’ingresso della porta del suo alloggio nella residenza
gesuitica Aloisianum di Gallarate la targhetta «Padre Carlo Maria
Martini». A trenta giorni dalla morte dell’arcivescovo
emerito di Milano, lo scorso 31 agosto, è più che mai viva tra i suoi
confratelli la memoria del cardinale Martini che tra queste mura ha
concluso la sua vita terrena. Martedì 2 ottobre alle 20.30 Martini sarà
ricordato, nella chiesa principale di Gallarate Santa Maria Assunta con
una Messa di suffragio. Lungo questi austeri corridoi del
complesso che l’ha ospitato torna alla memoria di molti gesuiti, quasi
coetanei e malati, la puntualità di Martini nel partecipare e
presiedere la celebrazione eucaristica per gli infermi delle 11 del
mattino e le sue ultime parole pronunciate giovedì 30 agosto con un
filo di voce: «La Messa è finita, andate in pace». Al solo pronunciare la parola "padre Martini" brillano ancora gli occhi di molti padri
Martini, la grandezza dell'umiltà
A un mese dalla morte, Antonella Palermo ha chiesto al segretario
personale del cardinale scomparso, don Damiano Modena, un ricordo di
Carlo Maria Martini:
R.
- Più che un ricordo, sento di esprimere un grazie al cardinale. Credo
che la cosa più difficile nei rapporti umani sia quella di entrare
nella sofferenza di un’altra persona. E’ certamente la parte più intima
di ciascuno di noi. Non è facile entrarvi dall’esterno perché l’altro
tende sempre a tenerla protetta, un po’ come la parte degli affetti, e
poi perché non tutti sono in grado di entrarvi senza devastarla,
rispettando quello che ci si trova di fronte. Il cardinale ha permesso
a me e ai suoi collaboratori infermieri di entrare in questa parte
intimissima della sua vita che è la sua sofferenza, la sua malattia.
Non siamo entrati in tutte le stanze perché resta sempre qualche camera
riservata per sé, però devo dire che per la maggior parte ci ha
permesso di entrare nella parte più preziosa della sua vita e di
aiutarlo a viverla meglio, di accompagnarlo in queste stanze della
solitudine, del dolore fisico, della delusione, della mancanza di
possibilità di comunicare. Ecco, credo che fosse questa, soprattutto,
la sua più profonda sofferenza. Fondamentalmente il dolore fisico -
come lui stesso ha detto più volte – non era molto grande. Spesso
ripeteva: 'è una malattia che mi impedisce, più che crearmi dolore'.
L’impossibilità di comunicare lo aggrediva al cuore del suo essere
relazione, lui che è sempre stato un uomo di grande comunicazione.
Ad un mese dalla morte del cardinale Martini, il ricordo del segretario, don Damiano Modena
Vedi anche lo Speciale di Tempo Perso
Carlo Maria Martini PROFETA DEI NOSTRI TEMPI
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SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Se cerchi Dio...
La signoria...
Lo scandalo...
Un mosaico...
La mia vocazione...
Un'anima...
Le parole...
Le cose del mondo...
Difendiamoci dalla sapienza...
Più conosco...
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Il teologo risponde
Per il mio parroco non ci si dovrebbe confessare durante la Messa. Perché? A me sembra una buona opportunità.
Perché
i preti non predicano contro il divorzio? Forse perché se si abolisce
il celibato e si sposano possono ricorrervi anche loro?
Ho saputo che vi è un nuovo rito per i funerali. Per chi ha scelto la cremazione del proprio corpo cambia qualcosa?
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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo
"Tutti mangiarono a sazietà… Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini."
(Marco 6,44)
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Pubblico
delle grandi occasione nella sala grande della Cavallerizza reale per
Enzo Bianchi, teologo e priore della comunità di Bose. È un fenomeno
poco conosciuto in occidente quello dei pazzi per Cristo; un fenomeno
antico, presente soprattutto nelle chiese cristiane orientali.
Eppure
è possibile scorgere dei segni di follia anche nei santi occidentali.
San Francesco compì dei gesti che portarono chi lo vide a dargli del
pazzo. La rinuncia dei beni e il suo spogliarsi davanti ad un pubblico
erano delle azioni eversive che veicolavano in maniera potente
l’annuncio cristiano. “A volte è necessario compiere questo tipo di
gesti per far sì che il messaggio evangelico sia eloquente”.
Paolo
annunciò il cristianesimo in termini ancora oggi scandalosi. Nella
lettera ai Corinzi si legge “l’annuncio di Cristo è scandaloso per gli
ebrei e follia per i pagani”. “Senza essere peccatore, Dio fece di Gesù
peccato” agli occhi degli ebrei. Gesù è morto fuori dalla città santa
vicino ad uno dei luoghi impuri per eccellenza, un cimitero pagano.
Subì il martirio della croce nudo, perché per gli ebrei la nudità
rappresentava la vergogna. Ma l’amore richiede sempre un sacrificio;
quando si fa dono di se stessi bisogna essere pronti a sacrificarsi.
Enzo Bianchi. Il folle scuote le folle
video
Nella
storia del monachesimo, alcuni uomini e donne hanno caratterizzato il
loro stile di vita ascetica attraverso forme di abdicazione alla
normalità, di follia agli occhi dei loro contemporanei: non per
protagonismo eccentrico, ma per opporre la stoltezza della croce a
quanti di questa croce hanno fatto un labaro, un’insegna trionfante, un
emblema dell’imperium ecclesiale sul mondo. A volte, in una chiesa
fatta di sapienti, di intellettuali, di arconti, di istituzioni
ordinate e allineate non è stato possibile testimoniare la “follia
della croce” di cui parla l’apostolo Paolo se non assumendo la forma
della pazzia, dell’eccesso, della non-normalità. Questi testimoni
amavano definirsi “semplici, idioti, pazzi” e sceglievano di confondere
“ciò che è” attraverso la debolezza di “ciò che non è” (cf.Prima
Lettera ai Corinti 1,28) in nome di un amore folle per il Crocifisso,
il Disprezzato, l’Alienato fino alla morte e alla morte di croce. Il
corpo di questi uomini e queste donne, “fratello asino”, rivestendo la
forma della follia è divenuto segno efficace di quella stoltezza di Dio
che confonde la sapienza umana: a volte si è spogliato nudo, altre
volte ha mostrato un eccesso di stravaganza oppure si è mescolato ai
trasgressori dell’ordine costituito, si è reso familiare alle bestie,
ha assunto la forma del peccatore, preferendo dimorare nei postriboli
piuttosto che tra le colonne delle chiese affollate di cristiani
ipocriti e formalisti...
Cosa insegna la lezione dei santi folli di Enzo Bianchi
Vedi anche i nostri precedenti post:
- TORINO SPIRITUALITÀ 26/30 settembre - La Sapienza del Sorriso
- "La saggezza del sorriso" intervista a Moni Ovadia e Enzo Bianchi
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JESUS, ottobre 2012 Caro Diogneto - 46
Rubrica di ENZO BIANCHI
“Apocalisse”
non significa quello che si intende nel linguaggio corrente, bensì
l’operazione con cui si toglie il velo, viene rivelato qualcosa che era
nascosto, si comprende con evidenza ciò che prima non era possibile
vedere. Sovente nella vita cristiana ci sono “apocalissi”, sia a
livello ecclesiale che a livello personale. Ora, la morte del card.
Carlo M. Martini è stata un’apocalisse su di lui e sulla chiesa
italiana nelle sue varie componenti. È stato infatti estremamente
significativo che la sua sepoltura sia avvenuta il giorno della festa
liturgica di san Gregorio Magno, il vescovo di Roma che ci ha lasciato
un modello esemplare del servizio di comunione nella chiesa quale
“servo dei servi di Dio”...
Apocalisse,
dicevamo, per la coincidenza beata della memoria del padre della
chiesa, quasi un sigillo sulla vita di Martini, una “rivelazione” di
quello che rappresentava per la chiesa, per quel popolo che ha sentito
il bisogno spontaneo di sfilare di fronte alle sue spoglie e di volerlo
vedere a abbracciare mentre si celebrava il suo funerale, il suo esodo
da questo mondo al Padre. Benedetto XVI ha scritto su Martini le parole
più vere e discrete: è stato “un uomo di Dio”. Non c’è onore e
qualificazione più grande nella vita cristiana! Uomo di Dio perché
totalmente affidato, offerto a Dio e alla sua signoria, unica forza
capace di determinarlo nei suoi pensieri, nei suoi sentimenti, nelle
sue azioni...
Caro Diogneto -46 di Enzo Bianchi
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IL QUADERNO DI OTTOBRE 2012
RIPARTIAMO DA TREVI
GESÙ MAESTRO DI RELAZIONE l’ideale è racchiuso nella parola “amici”
di Arturo Paoli
... Se uno legge attentamente il vangelo e si domanda: Gesù è un uomo
di preghiera? La risposta è sì e no. I discepoli che lo seguono e che
probabilmente si aspettavano che insegnasse loro a pregare, ad un certo
punto si sentono un po’ delusi e glielo dicono:Giovanni insegna a
pregare – quelli che si dichiarano profeti, maestri, inviati da Dio
prima di tutto insegnano a pregare - tu che fai? Gesù allora insegna
una preghiera breve ed essenziale che è il Padre nostro...
Agli apostoli insegnava come comportarsi con la gente, come comportarsi
fra loro, il centro della sua azione è il regno di Dio: cercate prima
il regno di Dio. Che cos’è questo regno? La relazione umana. Nelle
parrocchie invece di incontrarsi unicamente per pregare sarebbe bene
che si desse il primato alla relazione: come ci comportiamo fra noi?
come ci dedichiamo a quei poveri vicini nostri che vivono nello stesso
circondario e sono disoccupati, non sanno come tirare avanti, non hanno
risorse di nessun genere? Noi dovremmo cominciare da quelli perché Gesù
ha cominciato da loro, non dai sani ma dagli ammalati, che non sono
solo quelli colpiti da una vera malattia, sono tutti quelli che vivono
male, che non sanno come vivere, che non hanno la forza di vivere. A
Gesù non interessa insegnare a pregare, non è un guru, è venuto per
sistemare le relazioni umane, per insegnarci a vivere con gli altri.
L’ideale è racchiuso nella parola amici: bisogna diventare amici, e
agli apostoli che si domandano chi sia superiore, dice: siate amici fra
voi, e li controlla quando si rende conto che c’è un po’ di mare mosso,
che non c’è cordialità perfetta. Si ferma e dice: ricordatevi che siete
fratelli fra voi e dovete amarvi, e per imprimere in loro l’importanza
di questo, l’ultima notte della sua vita, lava i piedi a ciascun
discepolo...
Gesù maestro di relazione di Arturo Paoli
L'EDITORIALE di Mario De Maio
Karl Rahner usava volentieri l'immagine della brace che si nasconde
sotto la cenere. "Io vedo nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra
la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può
liberare la brace sotto la cenere in modo da fare rinvigorire la fiamma
dell'amore? La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America.
La nostra cultura è invecchiata, le nostre chiese sono grandi, le
nostre case religiose sono vuote, l'apparato burocratico della chiesa
lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. (…) Abbiamo
bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo spirito
possa diffondersi ovunque. Uomini che siano vicini ai più poveri e
circondati da giovani che sperimentino cose nuove. (…) Per nessuna
ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell'istituzione."
Avete riconosciuto in questa citazione le parole che il cardinal Carlo
Maria Martini ci ha lasciato, come testimone da raccogliere, nella sua
ultima intervista dell'8 agosto scorso. Ci hanno talmente colpito che
abbiamo ripreso l'immagine della brace sotto alla cenere nel titolo del
nostro convegno invernale che faremo a Roma dal 1° al 4 novembre (in
calce trovate il depliant con il programma).
In questo quaderno riportiamo alcune delle "ricchezze" che ci sono
state donate nell'ultimo convegno a Trevi. Più volte ci siamo ripetuti
che questo tempo di crisi è anche un tempo di maturazione di nuove
forme di vita. Segni nuovi, da scoprire insieme, sono l'obiettivo della
nostra attenta e comune riflessione. E' tempo di… tenerezza, passione e
desiderio.
Il presente non basta a nessuno, è tempo di… ravvivare la brace che giace nel cuore di ognuno di noi. L'amore creerà futuro.
Per vedere con chiarezza la realtà della vita occorre salire in alto
Carlo Maria Martini
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IL PRESENTE NON BASTA A NESSUNO la brace sotto la cenere
11° convegno invernale di spiritualità Roma, 1 - 4 novembre 2012
il programma
il depliant (pdf)
il modulo per le iscrizioni
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SINODO
La discussione in Concilio,
l’iniziativa di Paolo VI e la prima riunione del 1967: dedicata,
proprio come ora, alla diffusione del Vangelo
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Intervento
di Enzo Bianchi svoltosi giovedì 20 settembrepresso
il Teatro Donizetti di Bergamo, secondo incontro dei Daloghi dello
Spirito dell'edizione 2012 di "Molte fedi sotto lo stesso
cielo" promosso dalle Acli di Bergamo.
video I, II, III e IV parte
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"Felicita' con Dio o con la scienza?" Vito Mancuso e Giulio Giorello
Uno
dei più importanti filosofi italiani, Giulio Giorello, e uno dei più
discussi e letti teologi italiani, Vito Mancuso. Un ateo a confronto
con un credente. Dobbiamo credere in Dio per essere felici? Oppure
credere in Dio non è la cosa migliore per la felicità? La visione
offerta da Giorello è un antidoto al ritorno massiccio degli
integralismi e dei fanatismi religiosi e uno strumento intellettuale
per orientarsi nel mondo; la teologia proposta da Mancuso è fondata
fortemente sul principio di libertà.
Incontro
tenuto nell'ambito del Festival della Felicità 2012 presso il Cortile
di Palazzo Grandari di Pesaro il 2 giugno 2012 e moderato dal
giornalista e scrittore Edoardo Camurri.
video
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Uno scritto di don Tonino di 20 fa ci può aiutare a vivere i nostri giorni, segnati dallo
spread, dalla crisi e da tante analisi, magari difficili da
comprendere, e ci indica una strada, davanti ad alcuni dati che
riguardano il nostro Paese: 8 milioni di poveri, oltre 36% i giovani
senza lavoro.
Tonio Dell'Olio e Renato Sacco
“Non
è vero che si nasce poveri. Si può nascere poeti, ma non poveri. Poveri
si diventa. Come si diventa avvocati, tecnici, preti. Dopo una trafila
di studi, cioè. Dopo lunghe fatiche ed estenuanti esercizi. Quella
della povertà, insomma, è una carriera. E per giunta tra le più
complesse. Suppone un noviziato severo. Richiede un tirocinio
difficile. (…)
Povertà come annuncio. (…)
Povertà come rinuncia. (…)
Il
cristiano rinuncia ai beni per essere libero di servire. Non per essere
più libero di sghignazzare, che è la forma più allucinante di potere.
Ecco allora che si introduce nel discorso l’importantissima categoria
del servizio, che deve essere tenuta presente da chi vuole educarsi
alla povertà. Spogliarsi per lavare i piedi, come fece Gesù che, prima
di quel sacramentale pediluvio fatto con le sue mani agli apostoli,
‘depose le vesti’. Chi vuol servire deve rinunciare al guardaroba.
(…)
Povertà come denuncia...
Educazione alla povertà di Don Tonino Bello
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RI-CONCILIANDO,
un dialogo tra il giovane Davide e il vescovo Luigi. Una originalissima
intervista che possiamo proporre in un incontro di giovani o adulti. 30
minuti di coraggioso snocciolare i temi più attuali, dalla finanza agli
scandali vaticani. Uno strumento che con grande facilità (basta
connettersi a YOU TUBE) possiamo proiettare durante una serata
pubblica, senza bisogno di invitare altri realtori! Gli spunti che
Bettazzi e il giovane Davide suggeriranno basteranno a riempire di
contenuti tutta la serata.
video
Anche quest’anno pensiamo subito a come celebrare anche nel nostro Punto Pace la GIORNATA DELL’ANDARE INSIEME
Vogliamo di nuovo di darci un appuntamento in tutti i Punti Pace per rilanciare il nostro appartenere a Pax Christi. Una
Giornata per sostare, “riparare le tende”, ricaricare di motivazioni e
slancio il nostro andare a servizio della pace e della giustizia.
Domenica 7 ottobre inventeremo occasioni di incontro nella nostre
città, celebrazioni nelle comunità ecclesiali ed eventi di solidarietà,
denuncia o promozione delle Campagne di sensibilizzazione.
Era
don Tonino Bello che ci spronava ad “andare insieme”, come movimento
che ha le radici nel vangelo della pace e i rami nelle sfide del
disarmo e della legalità.
Il
7 ottobre rinnoveremo le scelte di adesione a Pax Christi, sostegno a
Mosaico di pace e contributo al movimento dai nostri Punti Pace locali.
Da
queste radici e questi rami che ci impegnano e ci appassionano,
attendiamo i frutti di una convivialità più accogliente, nell’Italia
della Costituzione e nella Chiesa del Concilio.
Domenica
7 ottobre faremo festa col Punto Pace ma tenendo porte e finestre
spalancate a nuovi compagni di viaggio, e vogliamo farlo facendo
MEMORIA E ATTUAZIONE DEL CONCILIO VATICANO II di cui ricordare
quest’anno IL 50° ANNIVERSARIO...
PERCHE’? …
QUANDO?
DOMENICA 7 OTTOBRE 2012
ma ogni realtà potrà adattare la data alle esigenze locali
COME? …Mille idee più una…
Le
modalità potranno essere le più diverse, a cominciare dalla
“dimensione” che si sceglierà di dare alla Festa (Cittadina? Diocesana?
Zonale?). ECCO UN ELENCO DI SUGGERIMENTI:
> UN TESTO PREZIOSO del Vescovo Bettazzi che potremo utilizzare e diffondere
“IL CONCILIO, I GIOVANI E IL POPOLO DI DIO” EDB
IDEARIO di PROPOSTE POSSIBILI per il 7 ottobre
Con il Punto Pace prendiamoci il tempo per pensare fin d’ora quale proposta ci sembra più adatta alla nostra realtà.
Ovviamente
vi suggeriamo di utilizzare che stiamo per realizzare e di proporre il
testo che vi abbiamo indicato e magari anche altri che vorrete indicare…
Potrebbe essere per esempio…
… oppure tante altre iniziative che potrete pensare. Importante diffondere subito la data!
(fonte Pax Christi Italia)
DA NORD A SUD Pax Christi in movimento PER ANDARE INSIEME
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A cinquanta
anni dall'apertura del Concilio Vaticano II, sono molte le iniziative
che ricordano lo storico evento. Presso il Pontificio Ateneo
Sant’Anselmo il convegno teologico internazionale “Teologhe rileggono
il Vaticano II. Assumere una storia, preparare il futuro”. Un momento
di confronto ecumenico tra studiosi e teologi su come la Chiesa
cattolica abbia saputo riconoscere - nella differenza tra uomini e
donne - un contributo di intelligenza e una riserva di entusiasmo.
Ascolta il servizio di Michele Raviart a Radio Vaticana Un convegno ricorda le donne del Concilio Vaticano II (audio)
Le
chiamavano «le madri del Concilio»: erano le 23 uditrici, 10 religiose
e 13 laiche, che presero parte alla grande assise convocata in Vaticano
da Giovanni XXIII. A cinquant’anni di distanza, le donne di oggi ne
raccolgono l’eredità per essere protagoniste - con la loro identità di
genere, ma senza rivendicazioni - nella storia della Chiesa e della
società. È questo lo spirito che anima il convegno internazionale
«Teologhe rileggono il Vaticano II. Assumere una storia, preparare
il futuro», promosso dal Coordinamento teologhe italiano (Cti)...
Il ruolo delle donne del Vaticano II
...
«Molto si è fatto da allora e tuttavia ancora tantissimo resta da fare
per una vera partecipazione consapevole ed accettata delle donne». Il
convegno teologico internazionale vedrà la partecipazione di storici e
teologi provenienti da tutto il mondo (tra i quali Hervé Legrand, e
Gerald Mannion, Maureen Sullivan e Massimo Faggioli, Tina Beattie e
Mercedes Navarro Puerto, oltre a Stella Morra, Cettina Militello,
Serena Noceti, Cristina Simonelli).
Il
convegno – ha aggiunto la Perroni – vuole essere «un momento di
confronto ecumenico tra studiose e studiosi impegnati nei diversi
ambiti del sapere teologico e della vita ecclesiale. L’obiettivo è di
rendere ragione di questi primi cinquanta anni in cui la Chiesa
cattolica ha saputo riconoscere nella differenza di genere un
contributo di intelligenza e una riserva di entusiasmo»...
Donne, teologia, Vaticano. Trinomio perfetto
Visita il sito Coordinamento Teologhe Italiane
Vedi anche il nostro precedente post:
"Le madri del Vaticano II" Ventitré donne che hanno rappresentato una svolta importante nella storia della Chiesa
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Dal
4 al 6 ottobre avrà luogo un convegno organizzato dal Coordinamento
teologhe italiane dal titolo «Teologhe rileggono il Vaticano II.
Assumere una storia, preparare il futuro» (www.teologhe.org). Vuole
essere, evidentemente, un evento ecclesiale tra i tanti previsti per
celebrare i 50 anni dall'apertura del Vaticano II. Ma vuole anche
lasciar emergere quanto e come, a partire dal Concilio, la
soggettualità delle donne è diventata una componente irrinunciabile
della vita ecclesiale. Una soggettualità di cui, come teologhe, siamo
in grado di prenderci la responsabilità. Domandandoci anche, però, se
la Chiesa e la cultura italiane sono altrettanto in grado di fare i
conti con questa soggettualità che ci spinge ad essere ciò che siamo e
non ciò che le aspettative patriarcali pretendono da noi.
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CONCILIO
Nasce youCoun un progetto promosso da una trentina di realtà giovanili
del cattolicesimo francese per spiegare alle nuove generazioni il
Vaticano II
Il cardinale, già prefetto
della Congragazione della Dottirna della Fede è intervenuto sul tema
all’Università Cattolica di Washington
Nell'itinerario di conoscenza e
interpretazione del Concilio Vatican Insider ha raccolto la
testimonianza del professor Massimo Faggioli, già membro della
Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, che oggi
insegna storia del cristianesimo alla University of St. Thomas a
Minneapolis / St. Paul (USA).
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POLITICA
Gli
sperperi nelle Regioni, gli sprechi nelle Provincie, le lettere che
raccontano di compravendite di parlamentari, la realtà quotidiana che
sembra sempre più accusare chi ha abbandonato il Paese alla crisi
economica. A che servono le elezioni politiche? E’ la domanda cui cerca
risposte Ballarò. Tra gli ospiti di Giovanni Floris il presidente della
Camera Gianfranco Fini, il presidente della Regione Lombardia Roberto
Formigoni, l’imprenditore Nerio Alessandri, l’editorialista del
“Corriere della sera” Sergio Rizzo, l’editorialista di “Repubblica”
Concita De Gregorio, il direttore di “Panorama” Giorgio Mulè, il
presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.(video)
La stretta anticorruzione e
antisprechi del governo si annuncia anche più forte delle previsioni.
Sindaci e presidenti di provincia responsabili di dissesti
amministrativi interdetti e incandidabili per dieci anni a qualsiasi
livello, dal Comune al Parlamento. Controlli preventivi della Guardia
di Finanza e della Corte dei Conti anche sui piani sanitari delle
Regioni, il settore in cui si sono registrati negli ultimi tempi gli
scandali più clamorosi.
E’ una svolta radicale, che coglie i partiti in un momento delicatissimo.
C’è un’Italia
vecchia che nessuno vuol più vedere, quella degli scandali, degli
sprechi e della cattiva politica, e c’è un’Italia nuova fatta di
trasparenza, velocità, semplicità: l’Italia digitale prossima ventura.
Dopo il Salva-Italia ed il Cresci-Italia arriva il momento del
Trasforma-Italia. Provvedimenti molto differenti tra loro, ha ammesso
lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti, quelli sulla crescita e
quelli sui costi della politica, uniti però da un comune denominatore:
la ferma volontà di voler voltare pagina.
Il partito è ormai morto,
travolto dagli scandali. Mentre il suo padre padrone ne decreta la fine
e pensa a una nuova creatura, si moltiplicano le faide interne.
Le primarie rischiano di
dividere ulteriormente il Partito democratico. E per fermare
l'avversario Renzi alle primarie il segretario Bersani inventa le
"secondarie".
... Gli economisti (e i
politici) più illuminati concordano oggi, finalmente, nel ritenere che
sarà sempre più difficile parlare di ripresa e di sviluppo sostenibile
se non verrà accettata l’idea che egoismo e avidità rappresentano
percorsi distruttivi, a differenza del profitto generato dalla ricerca
del bene anche per gli altri. Una nuova visione di crescita che deve
riempire di contenuti termini come responsabilità e solidarietà,
sussidiarietà e dignità della persona umana, fiducia e sacrificio.
Nella ricerca di un «bene comune» inteso non più come la semplice somma
degli interessi individuali. Riconoscere come determinanti quei
princìpi che sono anche il fondamento della dottrina sociale, e non
avere paura di affermarli, è il passo più importante per provare ad
affrontare la vera natura di questa crisi.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Invettiva di Benedetto XVI contro i "ricchi disonesti", moralità ad ogni livello
- Angelus del 30.09.2012 -
Cari fratelli e sorelle! Il
Vangelo di questa domenica presenta uno di quegli episodi della vita di
Cristo che, pur essendo colti, per così dire, en passant,
contengono un profondo significato (cfr Mc 9,38-41).
Si tratta del fatto che un tale, che non era dei seguaci di Gesù, aveva
scacciato dei demoni nel suo nome. L’apostolo Giovanni, giovane e
zelante come era, vorrebbe impedirglielo, ma Gesù non lo permette,
anzi, prende spunto da quella occasione per insegnare ai suoi discepoli
che Dio può operare cose buone e persino prodigiose anche al di fuori
della loro cerchia, e che si può collaborare alla causa del Regno di
Dio in diversi modi, anche offrendo un semplice bicchiere d’acqua ad un
missionario (v. 41). Sant’Agostino scrive a proposito: «Come nella
Cattolica – cioè nella Chiesa – si può trovare ciò che non è cattolico,
così fuori della Cattolica può esservi qualcosa di cattolico»
(Agostino, Sul battesimo contro i donatisti: PL 43, VII,
39, 77). ....
Nella
Liturgia odierna risuona anche l’invettiva dell’apostolo Giacomo contri
i ricchi disonesti, che ripongono la loro sicurezza nelle ricchezze
accumulate a forza di soprusi (cfrGc 5,1-6). Al riguardo, Cesario
di Arles così afferma in un suo discorso: «La ricchezza non può fare
del male a un uomo buono, perché la dona con misericordia, così come
non può aiutare un uomo cattivo, finché la conserva avidamente o la
spreca nella dissipazione» (Sermoni 35, 4). Le parole
dell’apostolo Giacomo, mentre mettono in guardia dalla vana bramosia
dei beni materiali, costituiscono un forte richiamo ad usarli nella
prospettiva della solidarietà e del bene comune, operando sempre con
equità e moralità, a tutti i livelli. ....
IMPORTANTE:
APPELLO PER LE POPOLAZIONI CONGOLESI.
il testo integrale dell'Angelus e guarda il video
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Benedetto XVI a Loreto sulle orme del «Papa buono», 50 anni dopo.
Giovedì infatti il Pontefice, a mezzo secolo dalla visita del beato
Giovanni XXIII, si recherà a Loreto (Ancona), atteso da tutta la
regione marchigiana. In particolare andrà al santuario della Santa Casa
per affidare alla Madonna la celebrazione dell’Anno della Fede, indetto
per ricordare il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano
II. E l’avvenimento di Loreto avverrà a pochi giorni dal Sinodo dei
Vescovi sulla nuova evangelizzazione.
Ha parlato di tutto questo a Radio Vaticana il Vescovo prelato di
Loreto e delegato pontificio del Santuario della Santa Casa, mons.
Giovanni Tonucci: «Il Papa ha saputo partire da quella che poteva
essere semplicemente una rievocazione storica, per proporre invece
nuovi ideali e nuove finalità», ha affermato, «Papa Giovanni era venuto
per raccomandare l’inizio del Concilio, e porre questa grande impresa
della Chiesa sotto la protezione di Maria. E ora, Papa Benedetto guarda
alla nuova evangelizzazione, alla riflessione proposta da tutta la
Chiesa sul Concilio di 50 anni fa, e chiede la protezione di Maria su
questo nuovo cammino. Quindi – ha dichiarato - il Papa ci propone non
uno sguardo indietro, ma un guardare avanti per capire e cogliere
meglio il messaggio di questo grande evento, la cui forza non ha ancora
spento la propria energia, ma che ha ancora tantissimo da dirci».
Il vescovo di Loreto: «Il Papa ci farà scoprire meglio il Concilio»
Sulle orme
di papa Giovanni. Per l'ottava volta Joseph Ratzinger sarà a Loreto;
l'ultima come Benedetto XVI, è stata il 3 e 4 settembre 2007 a Montorso
per l'Agorà dei Giovani. Non solo un alto valore religioso, questa
volta, affidando alla Madonna il Sinodo dei Vescovi e l'Anno della
Fede, ma soprattutto storico. Ratzinger ripeterà infatti esattamente
mezzo secolo dopo, l'itinerario di Giovanni XXIII...
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SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Benedetto XVI: domani vado a Loreto. Pregate per me (video)
Benedetto XVI sulle orme di Giovanni XXIII
Benedetto XVI il testo integrale dell'omelia
Benedetto XVI a Loreto (video)
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Perché
questo viaggio? I santuari sono il luogo per eccellenza della pietà
popolare. Quella pietà che si esprime nei pellegrinaggi, nelle feste
patronali, nella devozione a Maria e ai santi, nella recita del
rosario. Contro la pietà popolare si avventò negli anni Sessanta e
Settanta un’ondata di contestazione, in nome di una fede “pura” e
“impegnata”. Ma da Paolo VI in poi, i papi reagirono a questa tendenza.
Benedetto XVI è in questo molto deciso. Le immagini della sua vita
privata lo mostrano mentre recita il rosario, nei giardini del Vaticano
o di Castel Gandolfo, e prega davanti alla grotta della Madonna di
Lourdes.
Quanto conti la pietà popolare nel vissuto dei cattolici comuni, in
Italia, è confermato, tra l’altro, dagli indici di ascolto altissimi
che ha il rosario trasmesso in diretta da Lourdes su TV 2000, ogni
giorno alle 18 e in replica alle 20. Il cardinale Angelo Bagnasco,
nella prolusione al consiglio permanente della CEI dello scorso 24
settembre, non ha mancato di rimarcarlo.
... È stata una visita breve
quella del Papa a Loreto, ma di forte intensità. Accolto nella piazza
di fronte al santuario dalle autorità religiose e civili e da oltre
10mila fedeli, nella sua omelia Papa Ratzinger ha lanciato la sfida. Ha
ricordato come la «Santa Casa» della Madonna di Loreto fosse collocata
su una strada. E come questo stesse a significare che «non è una casa
privata, non appartiene a una persona o a una famiglia, ma è
un’abitazione aperta a tutti, che sta, per così dire, sulla strada di
tutti noi».
È una Chiesa aperta a tutti quella che invoca. Dove tutti sono fratelli e sorelle. Che non conosce stranieri...
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1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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