"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°39 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 29 settembre al 5 ottobre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 12 ottobre 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
 
La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)


NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Aggiornato il 2/10/2012




I NOSTRI TEMPI


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ANCORA UNA VOLTA I BAMBINI COLPITI DALLA VIOLENZA


Attacco terroristico in una chiesa cristiano-evangelica di Nairobi, in Kenia. Una, forse due bombe, molto probabilmente granate, sono esplose in una chiesa della capitale del Kenia. Le bombe a mano sono state lanciate all'interno di un locale della chiesa dove era in corso una lezione di catechismo. Almeno quattro bambini sono stati coinvolti nell'esplosione. Uno sarebbe morto. 

   Esplosione in una chiesa in Kenia: un morto Una granata nella scuola domenicale: tre bambini feriti

E’ di almeno tre morti e 14 feriti il bilancio di un attentato kamikaze condotto con un’autobomba contro una scuola elementare della provincia di Anbar, in Iraq.

   Iraq, kamikaze in una scuola: 3 morti e 14 feriti

«L'UNICEF condanna duramente quest'attacco» ha dichiarato Marzio Babille, Rappresentante dell'UNICEF in Iraq. «L'uccisione dei bambini è inaccettabile. Gli attacchi alle scuole, luoghi che hanno lo scopo di fornire un ambiente sicuro in cui poter apprendere, sono una grave violazione dei diritti dei bambini.»

   Iraq, condanna UNICEF per l'attentato alla scuola

Con il rapporto Atrocità Taciute, che raccoglie le testimonianze dirette di decine di bambine, bambini e genitori rifugiati in particolare in Giordania, Save the Children denuncia oggi le crudeltà subite dalle più vulnerabili tra le vittime del conflitto, e si appella alle Nazioni Unite perché vengano impegnate più risorse nella documentazione di tutte le violazioni dei diritti dei bambini in Siria, affinchè questi crimini non vengano più compiuti anche grazie all’impunità. 

   Siria: Save the Children, le atrocità raccontate dai bambini testimoni e vittime di torture e uccisioni nel Paese

Le prime vittime degli scontri che da più di un anno insanguinano la Siria sono i bambini: torturati, esiliati, costretti ad assistere a violenze che nessuno dovrebbero mai subire o vedere. 

   Le voci dei bambini nell'emergenza siriana



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Italia: la Convenzione di Lanzarote è legge


Avete mai sentito parlare della Convenzione di Lanzarote (pdf)? Si tratta di un importante documento per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, pensata nell’isola delle Canarie il 25 ottobre 2007. Redatto e adottato dal Consiglio d’Europa il 12 luglio 2007 ed aperto alle sottoscrizioni degli Stati il 25 ottobre dello stesso anno, nel nostro paese la Convenzione è rimbalzata più volte per 5 anni tra Camera e Senato fino a mercoledì 19 settembre 2012 quando anche il nostro Parlamento la ha ratificata introducendo per la prima volta nel Codice Penale la parola “pedofilia” e i reati di adescamento, pedofilia e pedopornografia culturale, oltre a pene molto più severe per gli abusi su bambini e minori.

   Italia: la Convenzione di Lanzarote è legge


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Auguri a tutti i nonni!
Il 2 ottobre è la festa dei nonni. Un sondaggio rivela che il 53% afferma di giocare con i nipoti più di quanto non facesse con i propri figli. Un ruolo che trova spazio anche sul web.


  Nonni, il giorno della loro festa


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Al Forum di Milano il vero trionfatore è stato il ministro per la cooperazione internazionale. Il suo obiettivo era rompere il silenzio sul tema, e dire che privato è bello, anche l’Eni. Omaggiato da una passerella governativa senza precedenti, Riccardi dà appuntamento tra due anni per fare il punto sul percorso fatto. Nel frattempo il dibattito prosegue in Rete dove si può discutere sul documento finale prodotto.

   Gianni Ballarini: La star Riccardi sdogana tabù: solidarietà e interessi economici vanno a braccetto


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Sessantottomila detenuti intrappolati in un sistema fatto per poco più di 45 mila. Strutture vecchie, condizioni igieniche disperate, cibo degno di canili, salute a rischio anche per le guardie, tasso di suicidi altissimo. E' la foto impietosa del nostro sistema penitenziario. Riuscirà il governo a porvi rimedio?

   REPUBBLICA:   Galere da terzo mondo


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Nel giorno del compleanno di Gandhi la Giornata Internazionale della Nonviolenza


Martedì 2 ottobre 2012: una giornata dedicata al disarmo
Iniziativa comune del Movimento Nonviolento e della Rete Italiana Disarmo

Il 2 ottobre si celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza (indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite). La data è stata scelta in quanto anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei movimenti per la pace, la giustizia, la libertà di tutto il mondo. È infatti con Gandhi che nasce la nonviolenza moderna. Il Mahatma è il profeta della politica nonviolenta, strumento collettivo di liberazione, metodo di lotta alternativo alla guerra.
Le ideologie del Novecento si sono frantumate alla prova della storia, sono state sepolte nelle tragedie dei campi di sterminio e nei gulag, sono morte nei massacri della prima e della seconda guerra mondiale. La nonviolenza è stata la vera, unica novità del secolo scorso e solo la nonviolenza resta ad indicare una nuova via per le giovani generazioni.
La crisi generale che stiamo vivendo (economica, sociale, politica) è sempre più forte. Oggi la vita stessa del pianeta è a rischio, crisi ecologica e crisi belliche rendono il futuro incerto.
Per uscirne c’è bisogno di una nuova politica che Gandhi ci ha indicato: il disarmo.

   Il compleanno di Gandhi come Giornata Internazionale della Nonviolenza

Elenco per regione delle iniziative diffuse per il 2 ottobre, Giornata internazionale nonviolenta, compleanno di Gandhi (Coordinate da Movimento Nonviolento e Rete Italiana Disarmo)

   Mappa dell'Italia nonviolenta

Proseguendo il cammino iniziato alla Marcia Perugia-Assisi, la Festa per i 50 anni del Movimento Nonviolento ha rappresentato un decisivo passo in avanti per la campagna di “disarmo e riduzione delle spese militari” che si svilupperà per tutto l'anno 2012: “un comune programma futuro”.

   Il calendario nonviolento 2012 per il disarmo


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Ridurre le spese militari, rinunciare agli F35 e ripensare tutto il sistema di sicurezza. Per farlo è necessario che la politica, e non le missioni militari, torni ad essere protagonista. È il messaggio che la Tavola della pace rivolge a coloro che vogliono costruire una pace per tutti. Al ministro tecnico Di Paola fischieranno le orecchie?

   Luciano Ardesi: Non c'è pace

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A "Che tempo che fa" l'inno di Saviano alla abilità diversa



Lo scrittore torna in tv con "Che tempo che fa" di Fazio. E accompagna il pubblico in un viaggio tra storie degli atleti paralimpici e del genio musicale di Michel Petrucciani. Per dimostrare che "in questo momento tutti dovremmo imparare da chi deve inventare sempre nuove strategie per stare al mondo"

Saviano torna in Rai e Fazio, che lo ospita nel suo "Che tempo che fa", non manca l'occasione di sottolinearlo: "Mi sento di dire che una ferita è sanata". Ma Saviano parla di altre ferite e di straordinarie capacità di sanarle: affronta di petto il tema dei diversamente abili, della loro "straordinaria voglia di vivere" e della lezione che da loro - "dalle loro abilità diverse" - arriva a tutti noi. 
Quanto di più lontano dal pietismo o dalla compassione...
"L'abilità diversa mostra che ogni giorno con quei problemi devi attuare delle strategie per stare al mondo, nulla è scontato, se ti rassegni non c'è vita. Guardare al mondo della abilità diversa ti dà una traccia, una strategia che in questo momento di crisi può essere utile"...

  
L'inno di Saviano alla abilità diversa

   video


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SCUOLA


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Come ogni 5 ottobre, da 18 anni, l'UNESCO-OIL invita a festeggiare la giornata degli insegnanti. Molte le iniziative che si svolgeranno oggi e molti gli interventi da parte della politica e del mondo sindacale. La parola d'ordine di quest'anno è: “Sostieni gli insegnanti”. Con il video di Guy Ryder Direttore Generale dell'ILO (International Labour Oraganization)
Mai più obiettivo può essere azzeccato in questi tempi di crisi, economica, ma anche di ruoli. Crisi economica che ha condotto ai tagli all'istruzione, crisi di identità del ruolo dell'insegnante, travolto dalla bufera di una società che cambia a ritmi sostenuti.
Sostieni l'insegnante, stai dalla sua parte e aiutalo a resistere: questo è quanto trapela dall'invito dell'UNESCO.
Molti gli interventi per celebrare questa giornata

   Oggi è la nostra giornata mondiale. UNESCO: sostieni gli insegnanti, stai dalla loro parte. Gli studenti in piazza

Giornata mondiale degli insegnanti. Non nazionale, mondiale, perché in Italia c’è poco da festeggiare.
Abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa. Tra l’altro bloccati da tre anni e per i prossimi tre. Il numero di ore di lavoro più alto dei colleghi di Francia e Germania.
Abbiamo il sistema più infernale e bastardo di immissione in ruolo dell’intera galassia, cornuti e mazziati, perchè il paese intero ci è persino contro su questo argomento, come se fosse colpa nostra questo inferno che ci hanno apparecchiato. In più non si intravede da nessuna parte una speranza di miglioramento. Le modalità di selezione anzi si triplicano come aliens di anno in anno ma sempre infernali e arraffazzonate rimangono (lo neghino dalle parti del Ministero, provino a negarlo), a partire dalle batterie di test sempre più sbagliate e dai bandi che sembrano scritti da un vigile urbano appena assunto messo a dirimere il traffico a piazza Venezia. E’ più facile diventare Steve Jobs che arrivare a far l’insegnante in Italia. E non per giusta e rigorosa selezione, per botta di culo e allineamenti planetari.
Abbiamo il 65% di possibilità di ammalarci alle corde vocali.
IL 70% di possibilità di incorrere in disturbi psichiatrici, su tutti la depressione (cavolo, ditelo che non lo sapevate..). Ma come mai? Il nostro è “il mestiere più bello del mondo”! Siamo d’accordo, ma se le condizioni di lavoro rasentano la follia, folli diventiamo.

   Giornata mondiale degli insegnanti


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È proprio vero che questa crisi sta cambiando in profondità il Paese.
Ogni anno, la fine di settembre ha rappresentato l’appuntamento obbligato, di stampa e tv,  per tornare a discutere di scuola. A fare da richiamo i classici temi: l’aumento del costo dei libri, la carenza di aule e locali dignitosi, l’attesa per le nomine che non si concluderanno prima di novembre, l’annuncio di riforme a futura memoria e via dicendo. Per almeno una settimana, il tema scuola tornava di attualità  in qualche modo favorendo una ripresa di discussione.
Quest’anno la notizia si è bruciata in un giorno e non perché la situazione nella scuola sia migliore degli anni precedenti. Anche l’annuncio del Ministro Profumo  di un concorso per nuove assunzioni di insegnanti, non è riuscito più di tanto a guadagnare la prima pagina.
Il dato vero, dunque, è la progressiva marginalità della scuola; marginalità non solo politica, giacchè il tema non compare mai negli appuntamenti e negli interventi che contano ma anche sociale.

   Dario Missaglia:  Un nuovo anno scolastico

Partono i corsi di autovalutazione per 845 dirigenti appena assunti

   Flavia Amabile:  Roma, i presidi a scuola di futuro Impareranno a darsi le pagelle

Quali sono le "patologie professionali" degli insegnanti? Si tratta unicamente delle "disfonie" causate dalle laringiti croniche riconosciute anche nelle cause di servizio? Oppure vi sono forse altre malattie, magari più frequenti ma sconosciute? Questo è l’interrogativo cui ha cercato di rispondere il presente studio

   Vittorio Lodolo D'Oria:  Quali sono le "patologie professionali" degli insegnanti?

Cortei in tante città del Paese. I ragazzi contro i tagli all'istruzione che "privano milioni di giovani del diritto allo studio, al lavoro, al futuro". Polemiche nei confronti del ddl Profumo. Disagi e traffico in tilt a Roma, Milano e Palermo. Scontri tra gli studenti e le forze dell'ordine: numerosi i contusi a Torino, 1 ferito nella Capitale. Tensioni e cariche anche nel capoluogo lombardo e a Bologna. La Cgil: "Il 12 ottobre saremo in piazza"

   REPUBBLICA:  "Studenti, proteste e scontri in tutta Italia Profumo: Pronto al dialogo, ma no violenza"


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LOTTA ALLA MAFIA

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Don Luigi Ciotti contro la corruzione rilancia sulla confisca dei beni - interviste ad Avvenire e Repubblica



Il Presidente di Libera rilancia sulla confisca dei beni

«I corrotti devono restituire tutto alla collettività. Hanno rubato, continuano a rubare, e stanno facendo in modo di continuare a rubare. E questo è un fatto gravissimo». Don Luigi Ciotti cadenza queste durissime parole. Non ha dubbi il presidente di Libera. «La corruzione è un furto che impoverisce la società. Bisogna provare disgusto per quello che abbiamo visto in questi giorni. Si scoprono cose impensabili, mentre non ci sono i soldi per gli ultimi, per i deboli». Proprio per questo, insiste, «la politica deve dare una riposta al milione e 200mila cittadini che hanno firmato l'appello perché siano finalmente confiscati i beni dei corrotti, come prevede la Finanziaria 2007».
Firme che lo scorso 3 marzo don Luigi, accompagnato da un gruppo di familiari di vittime delle mafie, ha consegnato al Quirinale al Campo dello Stato. Ma, commenta amaramente, «la grande stampa nazionale, tranne poche eccezioni, non ha scritto una riga». Mentre il presidente Napolitano «ha voluto che una parte di esse entrasse negli archivi del Quirinale perché fanno parte della storia del nostro Paese. Cittadini che chiedono verità, giustizia, chiarezza, trasparenza. E qualcosa di molto concreto come la confisca ai corrotti».

   Don Ciotti: «I corrotti devono restituire tutto alla collettività»

"E' necessario dare una spinta a un decreto legge che cerca di mettere dei punti di una riforma importante". E ancora: "Va sostenuto il governo che in questa azione è fortemente ricattato". Don Luigi Ciotti firma l'appello di Repubblica a favore della legge anticorruzioe sollecitata dal Capo dello Stato e ferma in Parlamento. Intervista di Repubblica TV

   video


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Un guerriero gentiluomo: in ricordo di Adolfo Parmaliana che si sacrificò per denunciare le complicità tra mafia, politica e magistratura nel messinese.



Il 2 ottobre 2012 è il 4°anniversario della morte del Prof. Adolfo Parmaliana.

Un guerriero gentiluomo: in ricordo di Adolfo Parmaliana che si sacrificò per denunciare le complicità tra mafia, politica e magistratura nel messinese. 

"Adolfo è morto per difendere i suoi ideali e la sua onorabilità. Da anni aveva intrapreso la sua dura lotta per la legalità, che a suo dire, dava fastidio ai pezzi dello Stato nei quali inizialmente credeva". (Biagio Parmaliana, fratello di Adolfo)

"Parmaliana non si è ucciso per disperazione, ma ha fatto l'ultima disperata mossa contro i suoi calunniatori. Ha gettato tra le loro gambe il suo cadavere. E il suo piano ha funzionato" (Alfio Caruso, giornalista e scrittore)

  Un Uomo che sorrideva alla vita (VIDEO)

  Intervista ad Alfio Caruso  (VIDEO)

"Oggi sono quattro anni da quel triste giovedì, plumbeo nel cielo gonfio di pioggia e nel clima morale. Quel maledetto 2 ottobre di quel maledetto 2008 Adolfo salì in auto e mandando al diavolo tutti gli appuntamenti che aveva in agenda – come mai era accaduto nell’intera sua vita – si portò a Patti, sull’autostrada Messina Palermo. Io mi trovavo a oltre mille chilometri di distanza: la notizia che mi stordì mi raggiunse per telefono nel primo pomeriggio. Oggi, invece, mi trovo a ripassare proprio da quel viadotto, lì dove Adolfo per l’ultima volta guardò il mare di Sicilia, e le Isole Eolie che proprio lì sembrano tanto vicine che ti pare di toccarle. Piangevano, forse, pure le Isole Eolie; piangeva di certo il cielo. Come in un poema omerico, l’eroe buono moriva. Peggio, si toglieva la vita, con uno di quegli atti rivoluzionari che solo un polite warrior, un guerriero gentiluomo, come lui stesso infine era arrivato a definirsi, poteva compiere. Decideva di morire per completare la buona battaglia che aveva combattuto ogni giorno della sua vita. ..." (Avv. Fabio Repici)

  Quattro anni senza Adolfo Parmaliana

“A quattro anni dal suo suicidio, il sistema mafioso barcellonese che Adolfo Parmaliana ha combattuto in prima persona, è ben oltre la vicinanza al tracollo. Magari, adesso che Olindo Canali è stato condannato per falsa testimonianza in favore del boss barcellonese Gullotti, adesso che il procuratore generale di Messina Antonio Franco Cassata è imputato per diffamazione proprio ai danni di Parmaliana e adesso che Rosario Pio Cattafi è stato arrestato e andrà al 41 bis, a chi ha combattuto per queste verità, Adolfo compreso, verranno riconosciuti i meriti delle battaglie portate avanti. Nessuno di noi, che queste situazioni le abbiamo denunciate per anni, era folle o visionario come alcuni avrebbero voluto far credere. ..." (Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea)

  MANCA A TUTTI NOI. ADESSO E’ ORA DI RICONOSCERE I MERITI DI CHI HA DENUNCIATO AMBIGUITA’ E DEVIANZE”

  Inflitto il 41 bis all'avvocato barcellonese Rosario Pio Cattafi

Mafia, eversione nera, contatti coi servizi deviati; cannoni fra Svizzera e Arabia, Santapaola, armi per gli attentati... Di tutto questo si parla quando si parla di Rosario Cattafi, il “boss dei boss” con capitale Barcellona (Inchiesta pubblicata in I Siciliani giovani, n. 8, settembre 2012)

  Il principe nero del Duemila 

Vedi anche i nostri post già pubblicati in precedenza

  • LOTTA ALLE MAFIE: 3°anniversario della morte del Prof. Adolfo Parmaliana
  • Lotta alle mafie: "In Sicilia c'é il PUS, partito unico siciliano ..." Alfio Caruso


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Mafia, eversione nera, contatti coi servizi deviati; cannoni fra Svizzera e Arabia, Santapaola, armi per gli attentati... Di tutto questo si parla quando si parla diRosario Cattafi, il “boss dei boss” con capitale Barcellona

  Antonio Mazzeo: Rosario Pio Cattafi, il principe nero del Duemila

...  E' vero, i membri di quell'associazione malavitosa non meritano il 41bis, meriterebbero piuttosto la pena di morte, ma dal momento che sono credente in Cristo, come forse sarà anche lei, quella non gliela auguro. Le assicuro però che se avessi il potere di farlo il 41bis lo inasprirei ulteriormente per insegnare a tutti che la legge va rispettata. Che non possono essere uccise ingiustamente anime innocenti, che non vanno perseguitati i deboli,  che i bambini vanno solo amati, tutti i bambini e non come voi, signor uomo di poco onore Mandalà che ne avete uccisi e scarnificati. Che è giusto rispettare il prossimo e le leggi di Dio...

  Giorgio Bongiovanni: Gli uomini del disonore

Dopo la guerra di mafia dei primi anni Ottanta che aveva portato i corleonesi di Riina al comando di Cosa Nostra, l'ala dei perdenti avrebbe progettato l'omicidio di Vittorio Mangano al fine di salvaguardare i propri affari sull'asse Milano - Palermo. Più precisamente i grandi investimenti del denaro proveniente dal traffico internazionale di stupefacenti nella costruzione di Milano 1 e Milano 2.Realizzati grazie alla complicità di Marcello Dell'Utri, un “cucchiaio per tutte le pentole”, “vicino a tutte le famiglie di Cosa Nostra, anche se in modo particolare era vicino alla nostra”.Le accuse del collaboratore di giustizia Gaetano Grado fanno capolino al nuovo processo d’appello contro il senatore Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

  Lorenzo Baldo e Monica Centofante: Dell'Utri, "vicino a tutte le famiglie di Cosa Nostra"




FEDE E
SPIRITUALITA'





“E Dio vide che era cosa buona”

Meravigliarsi

HOREB n. 62 - 2/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte.

Il fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca. È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo, ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche, professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa bellezza e non ci meravigliamo di niente.

Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato

Eppure, nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che ci  aprono in modo nuovo al cammino della vita.

Se ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà, il limite e l’esperienza della morte.

Crediamo che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro, lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante, bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene, accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca, con tanta sete di imparare dagli altri.

Se faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a nascere nel cemento.

È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno...  (EDITORIALE)



   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto - I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012 - LA CHIESA SI FA DIALOGO A 50 anni dal Concilio Vaticano II -


Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012

Dal 24 Ottobre al 5 Dicembre presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
LA CHIESA 
SI FA DIALOGO
A 50 anni dal Concilio Vaticano II


Leggi il calendario degli incontri (pdf)


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XXVI Domenica - Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo di don TONINO LASCONI "C'è un partito di Gesù?"
 

XXVI Domenica - Tempo Ordinario - Anno B
C’è un partito di Gesù? di don TONINO LASCONI

LETTURE: Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48

Mosè e Gesù: due menti e due cuori grandi, capaci di volare sopra la meschinità che spinge continuamente a dividere tra “i nostri” e “gli altri”… Il partito di Gesù è un “non partito”, che non divide ma unisce, e riconosce e accetta il bene da qualsiasi parte provenga.
Mosè non accetta le preoccupazioni “partitiche” di Giosuè, che vorrebbe riservare il dono della profezia al gruppo dei settanta anziani.Gesù respinge la richiesta “partitica” dell’apostolo Giovanni, che chiede di riservare il potere di cacciare i demoni soltanto a coloro che fanno parte del gruppo.
Mosè e Gesù: due menti e due cuori grandi, capaci di volare sopra la meschinità che spinge continuamente a dividere tra “i nostri” e “gli altri”, alzando barriere, fomentando pregiudizi, scatenando contrapposizioni.
Purtroppo il cuore e la mente grandi come quelli di Mosè e di Gesù sono una merce rara. Quello che abbonda è la gelosia delle prerogative della propria parte, del proprio partito. Questo anche nella Chiesa, nella quale, nel corso dei secoli, ha creato separazioni, eresie, contrasti d’ogni tipo, e oggi spinge associazioni, gruppi, movimenti , parrocchie, e anche istituzioni ad altissimo livello (tanto per non parlare di contrasti tra prelati e cardinali che ci hanno edificato in questi ultimi mesi… ) a cercare e a vantare la propria superiorità nei confronti dell’altra parte.
In questo modo, purtroppo, la Chiesa indebolisce di molto il suo dovere e la sua capacità di testimoniare e di stimolare il superamento delle divisioni e delle contrapposizioni alla società, che avrebbe un bisogno urgentissimo di stimoli e testimonianze in tal senso. Basti guardare dove i “partiti politici e non solo”, diventando roccaforti della più bieca e ottusa ricerca di privilegi per la propria parte, hanno portato il nostro paese.
È possibile superare lo strapotere del “partito dei nostri”?

   C’è un partito di Gesù? di don Tonino Lasconi



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Il significato di Michele "chi come Dio"
Gabriele "forza di Dio"
Raffaele "Dio ha guarito"

 
Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele
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  Gesù dice...  (vignetta)

  Santa Teresa di Lisieux  (video)

  Santi Angeli Custodi  (video)

  San Francesco d'Assisi  (video)

  Il Cantico delle Creature - Angelo Branduardi  (video)

  Francesco, ancora... 

La bellissima voce di Andrea Bocelli a Loreto (2007) in "Fratello Sole Sorella Luna"
  Fratello Sole Sorella Luna  (video)

  Signore, fa di me... 



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Il ricordo del Cardinale Martini ad un mese dalla morte


Dal cardinale Scola l’invito alle parrocchie a celebrare una messa di suffragio l'1 ottobre e l’istituzione di un premio a lui intitolato per incoraggiare lo studio delle discipline bibliche: il bando sarà pubblicato il 15 febbraio, giorno del suo compleanno

   Martini, riconoscere la fecondità di una presenza

Ricordare il Cardinale Martini è un atto di riconoscenza, di gratitudine e di affetto per quanto questo amico di Gesù ha testimoniato con la sua vita, non soltanto nell’attività pastorale, ma a tutta l’umanità, credenti e non-credenti.
Agli storici spetterà comprendere le dinamiche che il Cardinale ha saputo attivare: l’ecumenismo, il dialogo interreligioso, il dialogo con il mondo contemporaneo, declinato nella pluralità delle sue manifestazioni: politica, etica, culture e linguaggi.
Il credente nutre la certezza che i semi gettati nel percorso della storia dal Cardinale Martini produrranno nel tempo molti frutti.
La qualità spirituale che si percepisce, è il coraggio della Fede in Gesù Cristo, una virtù al contempo semplice e profonda, che afferma i valori del Vangelo in ogni circostanza della vita.
L’energia di questa Fede consente di accostare Carlo Maria Martini a figure imponenti nella storia della Chiesa, verso cui lo stesso cardinale ha continuato ad attingere a lungo: Agostino, Ignazio di Loyola, il Cardinal J. H. Newman e sul versante del magistero spirituale dell’arcivescovato milanese: Ambrogio, per il coraggio del vescovo contro le minaccie interne ed esterne della Chiesa, Carlo Borromeo, patrono di Milano, per aver saputo leggere la violenza del suo tempo alla luce della Parola di Dio e infine per continuità l’opera pastorale dell’ex cardinale Montini.

   Carlo Maria Martini, grandezza morale e audacia di Spirito

Campeggia ancora sull’ingresso della porta del suo alloggio nella residenza gesuitica Aloisianum di Gallarate la targhetta «Padre Carlo Maria Martini».
A trenta giorni dalla morte dell’arcivescovo emerito di Milano, lo scorso 31 agosto, è più che mai viva tra i suoi confratelli la memoria del cardinale Martini che tra queste mura ha concluso la sua vita terrena. Martedì 2 ottobre alle 20.30 Martini sarà ricordato, nella chiesa principale di Gallarate Santa Maria Assunta con una Messa di suffragio.
Lungo questi austeri corridoi del complesso che l’ha ospitato torna alla memoria di molti gesuiti, quasi coetanei e malati, la puntualità di Martini nel partecipare e presiedere la celebrazione eucaristica per gli infermi delle 11 del mattino e le sue ultime parole pronunciate giovedì 30 agosto con un filo di voce: «La Messa è finita, andate in pace».
Al solo pronunciare la parola "padre Martini" brillano ancora gli occhi di molti padri

   Martini, la grandezza dell'umiltà

A un mese dalla morte, Antonella Palermo ha chiesto al segretario personale del cardinale scomparso, don Damiano Modena, un ricordo di Carlo Maria Martini:
R. - Più che un ricordo, sento di esprimere un grazie al cardinale. Credo che la cosa più difficile nei rapporti umani sia quella di entrare nella sofferenza di un’altra persona. E’ certamente la parte più intima di ciascuno di noi. Non è facile entrarvi dall’esterno perché l’altro tende sempre a tenerla protetta, un po’ come la parte degli affetti, e poi perché non tutti sono in grado di entrarvi senza devastarla, rispettando quello che ci si trova di fronte. Il cardinale ha permesso a me e ai suoi collaboratori infermieri di entrare in questa parte intimissima della sua vita che è la sua sofferenza, la sua malattia. Non siamo entrati in tutte le stanze perché resta sempre qualche camera riservata per sé, però devo dire che per la maggior parte ci ha permesso di entrare nella parte più preziosa della sua vita e di aiutarlo a viverla meglio, di accompagnarlo in queste stanze della solitudine, del dolore fisico, della delusione, della mancanza di possibilità di comunicare. Ecco, credo che fosse questa, soprattutto, la sua più profonda sofferenza. Fondamentalmente il dolore fisico - come lui stesso ha detto più volte – non era molto grande. Spesso ripeteva: 'è una malattia che mi impedisce, più che crearmi dolore'. L’impossibilità di comunicare lo aggrediva al cuore del suo essere relazione, lui che è sempre stato un uomo di grande comunicazione.

   Ad un mese dalla morte del cardinale Martini, il ricordo del segretario, don Damiano Modena

Vedi anche lo Speciale di Tempo Perso

   Carlo Maria Martini PROFETA DEI NOSTRI TEMPI


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Il teologo risponde

Per il mio parroco non ci si dovrebbe confessare durante la Messa. Perché? A me sembra una buona opportunità.

  Silvano SirboniConfessarsi durante la Messa?

Perché i preti non predicano contro il divorzio? Forse perché se si abolisce il celibato e si sposano possono ricorrervi anche loro?

  Giordano MuraroPrediche sul divorzio

Ho saputo che vi è un nuovo rito per i funerali. Per chi ha scelto la cremazione del proprio corpo cambia qualcosa?

  Silvano SirboniFunerale e cremazione


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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Tutti mangiarono a sazietà…
Quelli che avevano mangiato
i pani erano cinquemila uomini.
"


(Marco 6,44)

  Gianfranco RavasiCinquemila uomini


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  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


A Torino Spiritualità Enzo Bianchi e la lezione dei Santi folli


Pubblico delle grandi occasione nella sala grande della Cavallerizza reale per Enzo Bianchi, teologo e priore della comunità di Bose. È un fenomeno poco conosciuto in occidente quello dei pazzi per Cristo; un fenomeno antico, presente soprattutto nelle chiese cristiane orientali. 
Eppure è possibile scorgere dei segni di follia anche nei santi occidentali. San Francesco compì dei gesti che portarono chi lo vide a dargli del pazzo. La rinuncia dei beni e il suo spogliarsi davanti ad un pubblico erano delle azioni eversive che veicolavano in maniera potente l’annuncio cristiano. “A volte è necessario compiere questo tipo di gesti per far sì che il messaggio evangelico sia eloquente”. 
Paolo annunciò il cristianesimo in termini ancora oggi scandalosi. Nella lettera ai Corinzi si legge “l’annuncio di Cristo è scandaloso per gli ebrei e follia per i pagani”. “Senza essere peccatore, Dio fece di Gesù peccato” agli occhi degli ebrei. Gesù è morto fuori dalla città santa vicino ad uno dei luoghi impuri per eccellenza, un cimitero pagano. Subì il martirio della croce nudo, perché per gli ebrei la nudità rappresentava la vergogna. Ma l’amore richiede sempre un sacrificio; quando si fa dono di se stessi bisogna essere pronti a sacrificarsi.

  Enzo Bianchi. Il folle scuote le folle

  video

Nella storia del monachesimo, alcuni uomini e donne hanno caratterizzato il loro stile di vita ascetica attraverso forme di abdicazione alla normalità, di follia agli occhi dei loro contemporanei: non per protagonismo eccentrico, ma per opporre la stoltezza della croce a quanti di questa croce hanno fatto un labaro, un’insegna trionfante, un emblema dell’imperium ecclesiale sul mondo. A volte, in una chiesa fatta di sapienti, di intellettuali, di arconti, di istituzioni ordinate e allineate non è stato possibile testimoniare la “follia della croce” di cui parla l’apostolo Paolo se non assumendo la forma della pazzia, dell’eccesso, della non-normalità. Questi testimoni amavano definirsi “semplici, idioti, pazzi” e sceglievano di confondere “ciò che è” attraverso la debolezza di “ciò che non è” (cf.Prima Lettera ai Corinti 1,28) in nome di un amore folle per il Crocifisso, il Disprezzato, l’Alienato fino alla morte e alla morte di croce. Il corpo di questi uomini e queste donne, “fratello asino”, rivestendo la forma della follia è divenuto segno efficace di quella stoltezza di Dio che confonde la sapienza umana: a volte si è spogliato nudo, altre volte ha mostrato un eccesso di stravaganza oppure si è mescolato ai trasgressori dell’ordine costituito, si è reso familiare alle bestie, ha assunto la forma del peccatore, preferendo dimorare nei postriboli piuttosto che tra le colonne delle chiese affollate di cristiani ipocriti e formalisti...

  Cosa insegna la lezione dei santi folli di Enzo Bianchi

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • TORINO SPIRITUALITÀ 26/30 settembre - La Sapienza del Sorriso
  • "La saggezza del sorriso" intervista a Moni Ovadia e Enzo Bianchi


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JESUS, ottobre 2012 - "Caro Diogneto - 46" Enzo Bianchi e l'apocalisse di Martini


JESUS, ottobre 2012 Caro Diogneto - 46
Rubrica di ENZO BIANCHI

“Apocalisse” non significa quello che si intende nel linguaggio corrente, bensì l’operazione con cui si toglie il velo, viene rivelato qualcosa che era nascosto, si comprende con evidenza ciò che prima non era possibile vedere. Sovente nella vita cristiana ci sono “apocalissi”, sia a livello ecclesiale che a livello personale. Ora, la morte del card. Carlo M. Martini è stata un’apocalisse su di lui e sulla chiesa italiana nelle sue varie componenti. È stato infatti estremamente significativo che la sua sepoltura sia avvenuta il giorno della festa liturgica di san Gregorio Magno, il vescovo di Roma che ci ha lasciato un modello esemplare del servizio di comunione nella chiesa quale “servo dei servi di Dio”...
Apocalisse, dicevamo, per la coincidenza beata della memoria del padre della chiesa, quasi un sigillo sulla vita di Martini, una “rivelazione” di quello che rappresentava per la chiesa, per quel popolo che ha sentito il bisogno spontaneo di sfilare di fronte alle sue spoglie e di volerlo vedere a abbracciare mentre si celebrava il suo funerale, il suo esodo da questo mondo al Padre. Benedetto XVI ha scritto su Martini le parole più vere e discrete: è stato “un uomo di Dio”. Non c’è onore e qualificazione più grande nella vita cristiana! Uomo di Dio perché totalmente affidato, offerto a Dio e alla sua signoria, unica forza capace di determinarlo nei suoi pensieri, nei suoi sentimenti, nelle sue azioni...

  Caro Diogneto -46 di Enzo Bianchi


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OREUNDICI - IL QUADERNO DI OTTOBRE 2012: RIPARTIAMO DA TREVI - "GESÙ MAESTRO DI RELAZIONE" di Arturo Paoli e L'EDITORIALE di Mario De Maio


IL QUADERNO DI OTTOBRE 2012 
RIPARTIAMO DA TREVI

GESÙ MAESTRO DI RELAZIONE l’ideale è racchiuso nella parola “amici”
di Arturo Paoli

... Se uno legge attentamente il vangelo e si domanda: Gesù è un uomo di preghiera? La risposta è sì e no. I discepoli che lo seguono e che probabilmente si aspettavano che insegnasse loro a pregare, ad un certo punto si sentono un po’ delusi e glielo dicono:Giovanni insegna a pregare – quelli che si dichiarano profeti, maestri, inviati da Dio prima di tutto insegnano a pregare - tu che fai? Gesù allora insegna una preghiera breve ed essenziale che è il Padre nostro...
Agli apostoli insegnava come comportarsi con la gente, come comportarsi fra loro, il centro della sua azione è il regno di Dio: cercate prima il regno di Dio. Che cos’è questo regno? La relazione umana. Nelle parrocchie invece di incontrarsi unicamente per pregare sarebbe bene che si desse il primato alla relazione: come ci comportiamo fra noi? come ci dedichiamo a quei poveri vicini nostri che vivono nello stesso circondario e sono disoccupati, non sanno come tirare avanti, non hanno risorse di nessun genere? Noi dovremmo cominciare da quelli perché Gesù ha cominciato da loro, non dai sani ma dagli ammalati, che non sono solo quelli colpiti da una vera malattia, sono tutti quelli che vivono male, che non sanno come vivere, che non hanno la forza di vivere. A Gesù non interessa insegnare a pregare, non è un guru, è venuto per sistemare le relazioni umane, per insegnarci a vivere con gli altri. L’ideale è racchiuso nella parola amici: bisogna diventare amici, e agli apostoli che si domandano chi sia superiore, dice: siate amici fra voi, e li controlla quando si rende conto che c’è un po’ di mare mosso, che non c’è cordialità perfetta. Si ferma e dice: ricordatevi che siete fratelli fra voi e dovete amarvi, e per imprimere in loro l’importanza di questo, l’ultima notte della sua vita, lava i piedi a ciascun discepolo...

    Gesù maestro di relazione di Arturo Paoli

L'EDITORIALE di Mario De Maio
Karl Rahner usava volentieri l'immagine della brace che si nasconde sotto la cenere. "Io vedo nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può liberare la brace sotto la cenere in modo da fare rinvigorire la fiamma dell'amore? La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote, l'apparato burocratico della chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. (…) Abbiamo bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo spirito possa diffondersi ovunque. Uomini che siano vicini ai più poveri e circondati da giovani che sperimentino cose nuove. (…) Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell'istituzione."
Avete riconosciuto in questa citazione le parole che il cardinal Carlo Maria Martini ci ha lasciato, come testimone da raccogliere, nella sua ultima intervista dell'8 agosto scorso. Ci hanno talmente colpito che abbiamo ripreso l'immagine della brace sotto alla cenere nel titolo del nostro convegno invernale che faremo a Roma dal 1° al 4 novembre (in calce trovate il depliant con il programma).
In questo quaderno riportiamo alcune delle "ricchezze" che ci sono state donate nell'ultimo convegno a Trevi. Più volte ci siamo ripetuti che questo tempo di crisi è anche un tempo di maturazione di nuove forme di vita. Segni nuovi, da scoprire insieme, sono l'obiettivo della nostra attenta e comune riflessione. E' tempo di… tenerezza, passione e desiderio.
Il presente non basta a nessuno, è tempo di… ravvivare la brace che giace nel cuore di ognuno di noi. L'amore creerà futuro.

Per vedere con chiarezza la realtà della vita occorre salire in alto
Carlo Maria Martini

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IL PRESENTE NON BASTA A NESSUNO la brace sotto la cenere
11° convegno invernale di spiritualità Roma, 1 - 4 novembre 2012

  il programma
  il depliant (pdf)
  il modulo per le iscrizioni


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SINODO

La discussione in Concilio, l’iniziativa di Paolo VI e la prima riunione del 1967: dedicata, proprio come ora, alla diffusione del Vangelo

  Andrea TornielliQuel Sinodo nato per evangelizzare


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

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"Sentinella, quanto resta della notte?" di Enzo Bianchi


Intervento di Enzo Bianchi svoltosi giovedì 20 settembrepresso il Teatro Donizetti di Bergamo, secondo incontro dei Daloghi dello Spirito dell'edizione 2012 di  "Molte fedi sotto lo stesso cielo" promosso dalle Acli di Bergamo. 

   video I, II, III e IV parte


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"Felicita' con Dio o con la scienza?" Vito Mancuso e Giulio Giorello (VIDEO)


"Felicita' con Dio o con la scienza?"  Vito Mancuso e Giulio Giorello 

Uno dei più importanti filosofi italiani, Giulio Giorello, e uno dei più discussi e letti teologi italiani, Vito Mancuso. Un ateo a confronto con un credente. Dobbiamo credere in Dio per essere felici? Oppure credere in Dio non è la cosa migliore per la felicità? La visione offerta da Giorello è un antidoto al ritorno massiccio degli integralismi e dei fanatismi religiosi e uno strumento intellettuale per orientarsi nel mondo; la teologia proposta da Mancuso è fondata fortemente sul principio di libertà.

Incontro tenuto nell'ambito del Festival della Felicità 2012 presso il Cortile di Palazzo Grandari di Pesaro il 2 giugno 2012  e moderato dal giornalista e scrittore Edoardo Camurri.

   video


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"Educazione alla povertà" di Don Tonino Bello


Uno scritto di don Tonino di 20 fa ci può aiutare a vivere i nostri giorni, segnati dallo spread, dalla crisi e da tante analisi, magari difficili da comprendere, e ci indica una strada, davanti ad alcuni dati che riguardano il nostro Paese: 8 milioni di poveri, oltre 36% i giovani senza lavoro.
Tonio Dell'Olio e Renato Sacco

“Non è vero che si nasce poveri. Si può nascere poeti, ma non poveri. Poveri si diventa. Come si diventa avvocati, tecnici, preti. Dopo una trafila di studi, cioè. Dopo lunghe fatiche ed estenuanti esercizi. Quella della povertà, insomma, è una carriera. E per giunta tra le più complesse. Suppone un noviziato severo. Richiede un tirocinio difficile. (…) 
Povertà come annuncio. (…) 
Povertà come rinuncia. (…) 
Il cristiano rinuncia ai beni per essere libero di servire. Non per essere più libero di sghignazzare, che è la forma più allucinante di potere. Ecco allora che si introduce nel discorso l’importantissima categoria del servizio, che deve essere tenuta presente da chi vuole educarsi alla povertà. Spogliarsi per lavare i piedi, come fece Gesù che, prima di quel sacramentale pediluvio fatto con le sue mani agli apostoli, ‘depose le vesti’. Chi vuol servire deve rinunciare al guardaroba. (…) 
Povertà come denuncia... 

   Educazione alla povertà di Don Tonino Bello


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Pax Christi Domenica 7 ottobre la GIORNATA DELL’ANDARE INSIEME - RI-CONCILIANDO, un dialogo tra il giovane Davide e il vescovo Luigi Bettazzi


RI-CONCILIANDO, un dialogo tra il giovane Davide e il vescovo Luigi. Una originalissima intervista che possiamo proporre in un incontro di giovani o adulti. 30 minuti di coraggioso snocciolare i temi più attuali, dalla finanza agli scandali vaticani. Uno strumento che con grande facilità (basta connettersi a YOU TUBE) possiamo proiettare durante una serata pubblica, senza bisogno di invitare altri realtori! Gli spunti che Bettazzi e il giovane Davide suggeriranno basteranno a riempire di contenuti tutta la serata.

   video

Anche quest’anno pensiamo subito a come celebrare anche nel nostro Punto Pace la GIORNATA DELL’ANDARE INSIEME

Vogliamo di nuovo di darci un appuntamento in tutti i Punti Pace per rilanciare il nostro appartenere a Pax Christi. Una Giornata per sostare, “riparare le tende”, ricaricare di motivazioni e slancio il nostro andare a servizio della pace e della giustizia. Domenica 7 ottobre inventeremo occasioni di incontro nella nostre città, celebrazioni nelle comunità ecclesiali ed eventi di solidarietà, denuncia o promozione delle Campagne di sensibilizzazione.

Era don Tonino Bello che ci spronava ad “andare insieme”, come movimento che ha le radici nel vangelo della pace e i rami nelle sfide del disarmo e della legalità.
Il 7 ottobre rinnoveremo le scelte di adesione a Pax Christi, sostegno a Mosaico di pace e contributo al movimento dai nostri Punti Pace locali.

Da queste radici e questi rami che ci impegnano e ci appassionano, attendiamo i frutti di una convivialità più accogliente, nell’Italia della Costituzione e nella Chiesa del Concilio.

Domenica 7 ottobre faremo festa col Punto Pace ma tenendo porte e finestre spalancate a nuovi compagni di viaggio, e vogliamo farlo facendo MEMORIA E ATTUAZIONE DEL CONCILIO VATICANO II di cui ricordare quest’anno IL 50° ANNIVERSARIO...

PERCHE’? …

QUANDO?
DOMENICA 7 OTTOBRE 2012
ma ogni realtà potrà adattare la data alle esigenze locali

COME? …Mille idee più una…
Le modalità potranno essere le più diverse, a cominciare dalla “dimensione” che si sceglierà di dare alla Festa (Cittadina? Diocesana? Zonale?). ECCO UN ELENCO DI SUGGERIMENTI:

> UN TESTO PREZIOSO del Vescovo Bettazzi che potremo utilizzare e diffondere
“IL CONCILIO, I GIOVANI E IL POPOLO DI DIO” EDB
IDEARIO di PROPOSTE POSSIBILI per il 7 ottobre
Con il Punto Pace prendiamoci il tempo per pensare fin d’ora quale proposta ci sembra più adatta alla nostra realtà.
Ovviamente vi suggeriamo di utilizzare che stiamo per realizzare e di proporre il testo che vi abbiamo indicato e magari anche altri che vorrete indicare…
Potrebbe essere per esempio…
… oppure tante altre iniziative che potrete pensare. Importante diffondere subito la data!
 (fonte Pax Christi Italia)

   DA NORD A SUD Pax Christi in movimento PER ANDARE INSIEME


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Roma 4/6 ottobre Convegno teologico internazionale “Teologhe rileggono il Vaticano II. Assumere una storia, preparare il futuro”


A cinquanta anni dall'apertura del Concilio Vaticano II, sono molte le iniziative che ricordano lo storico evento. Presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo il convegno teologico internazionale “Teologhe rileggono il Vaticano II. Assumere una storia, preparare il futuro”. Un momento di confronto ecumenico tra studiosi e teologi su come la Chiesa cattolica abbia saputo riconoscere - nella differenza tra uomini e donne - un contributo di intelligenza e una riserva di entusiasmo. 

   Ascolta il servizio di Michele Raviart a Radio Vaticana Un convegno ricorda le donne del Concilio Vaticano II (audio)

Le chiamavano «le madri del Concilio»: erano le 23 uditrici, 10 religiose e 13 laiche, che presero parte alla grande assise convocata in Vaticano da Giovanni XXIII. A cinquant’anni di distanza, le donne di oggi ne raccolgono l’eredità per essere protagoniste - con la loro identità di genere, ma senza rivendicazioni - nella storia della Chiesa e della società. È questo lo spirito che anima il convegno internazionale «Teologhe rileggono il Vaticano II. Assumere una storia, preparare il futuro», promosso dal Coordinamento teologhe italiano (Cti)...

   Il ruolo delle donne del Vaticano II

... «Molto si è fatto da allora e tuttavia ancora tantissimo resta da fare per una vera partecipazione consapevole ed accettata delle donne». Il convegno teologico internazionale vedrà la partecipazione di storici e teologi provenienti da tutto il mondo (tra i quali Hervé Legrand, e Gerald Mannion, Maureen Sullivan e Massimo Faggioli, Tina Beattie e Mercedes Navarro Puerto, oltre a Stella Morra, Cettina Militello, Serena Noceti, Cristina Simonelli).
Il convegno – ha aggiunto la Perroni – vuole essere «un momento di confronto ecumenico tra studiose e studiosi impegnati nei diversi ambiti del sapere teologico e della vita ecclesiale. L’obiettivo è di rendere ragione di questi primi cinquanta anni in cui la Chiesa cattolica ha saputo riconoscere nella differenza di genere un contributo di intelligenza e una riserva di entusiasmo»...

   Donne, teologia, Vaticano. Trinomio perfetto

   Visita il sito Coordinamento Teologhe Italiane

Vedi anche il nostro precedente post:

   "Le madri del Vaticano II" Ventitré donne che hanno rappresentato una svolta importante nella storia della Chiesa


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Dal 4 al 6 ottobre avrà luogo un convegno organizzato dal Coordinamento teologhe italiane dal titolo «Teologhe rileggono il Vaticano II. Assumere una storia, preparare il futuro» (www.teologhe.org). Vuole essere, evidentemente, un evento ecclesiale tra i tanti previsti per celebrare i 50 anni dall'apertura del Vaticano II. Ma vuole anche lasciar emergere quanto e come, a partire dal Concilio, la soggettualità delle donne è diventata una componente irrinunciabile della vita ecclesiale. Una soggettualità di cui, come teologhe, siamo in grado di prenderci la responsabilità. Domandandoci anche, però, se la Chiesa e la cultura italiane sono altrettanto in grado di fare i conti con questa soggettualità che ci spinge ad essere ciò che siamo e non ciò che le aspettative patriarcali pretendono da noi.

  Marinella PerroniMa la Chiesa sa fare i conti con le donne?

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CONCILIO

Nasce youCoun un progetto promosso da una trentina di realtà giovanili del cattolicesimo francese per spiegare alle nuove generazioni il Vaticano II

  Giorgio BernardelliRitrovare il concilio attraverso la rete

Il cardinale, già prefetto della Congragazione della Dottirna della Fede è intervenuto sul tema all’Università Cattolica di Washington

  Maria Teresa Pontara PederivaLevada: "Gli insegnamenti del Concilio non sono un optional"

Nell'itinerario di conoscenza e interpretazione del Concilio Vatican Insider ha raccolto la testimonianza del professor  Massimo Faggioli, già membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, che oggi insegna storia del cristianesimo alla University of St. Thomas a Minneapolis / St. Paul (USA).

  Luca Rolandi"Riscoprire l'eredità teologica del Vaticano II"



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POLITICA



Gli sperperi nelle Regioni, gli sprechi nelle Provincie, le lettere che raccontano di compravendite di parlamentari, la realtà quotidiana che sembra sempre più accusare chi ha abbandonato il Paese alla crisi economica. A che servono le elezioni politiche? E’ la domanda cui cerca risposte Ballarò. Tra gli ospiti di Giovanni Floris il presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, l’imprenditore Nerio Alessandri, l’editorialista del “Corriere della sera” Sergio Rizzo, l’editorialista di “Repubblica” Concita De Gregorio, il direttore di “Panorama” Giorgio Mulè, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.(video)

  BallaròPuntata del 02/10/2012 (video puntata integrale)


La stretta anticorruzione e antisprechi del governo si annuncia anche più forte delle previsioni. Sindaci e presidenti di provincia responsabili di dissesti amministrativi interdetti e incandidabili per dieci anni a qualsiasi livello, dal Comune al Parlamento. Controlli preventivi della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti anche sui piani sanitari delle Regioni, il settore in cui si sono registrati negli ultimi tempi gli scandali più clamorosi.
E’ una svolta radicale, che coglie i partiti in un momento delicatissimo.

  Marcello SorgiSempre più lontano il "ritorno della politica"

C’è un’Italia vecchia che nessuno vuol più vedere, quella degli scandali, degli sprechi e della cattiva politica, e c’è un’Italia nuova fatta di trasparenza, velocità, semplicità: l’Italia digitale prossima ventura. Dopo il Salva-Italia ed il Cresci-Italia arriva il momento del Trasforma-Italia. Provvedimenti molto differenti tra loro, ha ammesso lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti, quelli sulla crescita e quelli sui costi della politica, uniti però da un comune denominatore: la ferma volontà di voler voltare pagina.  

  Paolo BaroniLa nuova Italia del premier

Il partito è ormai morto, travolto dagli scandali. Mentre il suo padre padrone ne decreta la fine e pensa a una nuova creatura, si moltiplicano le faide interne.

  Francesco AnfossiIl Pdl e la poca democrazia

Le primarie rischiano di dividere ulteriormente il Partito democratico. E per fermare l'avversario Renzi alle primarie il segretario Bersani inventa le "secondarie".

  Francesco AnfossiIl Pd e la troppa democrazia


... Gli economisti (e i politici) più illuminati concordano oggi, finalmente, nel ritenere che sarà sempre più difficile parlare di ripresa e di sviluppo sostenibile se non verrà accettata l’idea che egoismo e avidità rappresentano percorsi distruttivi, a differenza del profitto generato dalla ricerca del bene anche per gli altri. Una nuova visione di crescita che deve riempire di contenuti termini come responsabilità e solidarietà, sussidiarietà e dignità della persona umana, fiducia e sacrificio. Nella ricerca di un «bene comune» inteso non più come la semplice somma degli interessi individuali. Riconoscere come determinanti quei princìpi che sono anche il fondamento della dottrina sociale, e non avere paura di affermarli, è il passo più importante per provare ad affrontare la vera natura di questa crisi.

  Massimo CalviDa cosa ripartire


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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 30 settembre 2012

 
    Udienza - 3 ottobre 2012

      Discorso - Congedo dai Dipendenti delle Ville Pontificie (28 settembre 2012)

      Discorso - Congedo dalle Comunità di Castel Gandolfo (29 settembre 2012)

      Omelia - 4 ottobre 2012: Celebrazione della Santa Messa nella Piazza della Madonna di Loreto


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OPINIONI E COMMENTI

  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



Invettiva di Benedetto XVI contro i "ricchi disonesti" - Angelus del 30.09.2012 Angelus del Papa a Castel Gandolfo



Invettiva di Benedetto XVI contro i "ricchi disonesti", moralità ad ogni livello 
- Angelus del 30.09.2012 - 

Cari fratelli e sorelle!
Il Vangelo di questa domenica presenta uno di quegli episodi della vita di Cristo che, pur essendo colti, per così dire, en passant, contengono un profondo significato (cfr Mc 9,38-41). Si tratta del fatto che un tale, che non era dei seguaci di Gesù, aveva scacciato dei demoni nel suo nome. L’apostolo Giovanni, giovane e zelante come era, vorrebbe impedirglielo, ma Gesù non lo permette, anzi, prende spunto da quella occasione per insegnare ai suoi discepoli che Dio può operare cose buone e persino prodigiose anche al di fuori della loro cerchia, e che si può collaborare alla causa del Regno di Dio in diversi modi, anche offrendo un semplice bicchiere d’acqua ad un missionario (v. 41). Sant’Agostino scrive a proposito: «Come nella Cattolica – cioè nella Chiesa – si può trovare ciò che non è cattolico, così fuori della Cattolica può esservi qualcosa di cattolico» (Agostino, Sul battesimo contro i donatisti: PL 43, VII, 39, 77). 
 .... 
Nella Liturgia odierna risuona anche l’invettiva dell’apostolo Giacomo contri i ricchi disonesti, che ripongono la loro sicurezza nelle ricchezze accumulate a forza di soprusi (cfrGc 5,1-6). Al riguardo, Cesario di Arles così afferma in un suo discorso: «La ricchezza non può fare del male a un uomo buono, perché la dona con misericordia, così come non può aiutare un uomo cattivo, finché la conserva avidamente o la spreca nella dissipazione» (Sermoni 35, 4). Le parole dell’apostolo Giacomo, mentre mettono in guardia dalla vana bramosia dei beni materiali, costituiscono un forte richiamo ad usarli nella prospettiva della solidarietà e del bene comune, operando sempre con equità e moralità, a tutti i livelli. ....

IMPORTANTE:
APPELLO PER LE POPOLAZIONI CONGOLESI. 

   il testo integrale dell'Angelus e guarda il video


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Visita di Benedetto XVI a Loreto sulle orme di Giovanni XXIII per riscoprire il Concilio Vaticano II e affidare l'Anno della Fede e il Sinodo dei Vescovi alla Madonna


Benedetto XVI a Loreto sulle orme del «Papa buono», 50 anni dopo. Giovedì infatti il Pontefice, a mezzo secolo dalla visita del beato Giovanni XXIII, si recherà a Loreto (Ancona), atteso da tutta la regione marchigiana. In particolare andrà al santuario della Santa Casa per affidare alla Madonna la celebrazione dell’Anno della Fede, indetto per ricordare il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. E l’avvenimento di Loreto avverrà a pochi giorni dal Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione.
Ha parlato di tutto questo a Radio Vaticana il Vescovo prelato di Loreto e delegato pontificio del Santuario della Santa Casa, mons. Giovanni Tonucci: «Il Papa ha saputo partire da quella che poteva essere semplicemente una rievocazione storica, per proporre invece nuovi ideali e nuove finalità», ha affermato, «Papa Giovanni era venuto per raccomandare l’inizio del Concilio, e porre questa grande impresa della Chiesa sotto la protezione di Maria. E ora, Papa Benedetto guarda alla nuova evangelizzazione, alla riflessione proposta da tutta la Chiesa sul Concilio di 50 anni fa, e chiede la protezione di Maria su questo nuovo cammino. Quindi – ha dichiarato - il Papa ci propone non uno sguardo indietro, ma un guardare avanti per capire e cogliere meglio il messaggio di questo grande evento, la cui forza non ha ancora spento la propria energia, ma che ha ancora tantissimo da dirci».

   Il vescovo di Loreto: «Il Papa ci farà scoprire meglio il Concilio»

Sulle orme di papa Giovanni. Per l'ottava volta Joseph Ratzinger sarà a Loreto; l'ultima come Benedetto XVI, è stata il 3 e 4 settembre 2007 a Montorso per l'Agorà dei Giovani. Non solo un alto valore religioso, questa volta, affidando alla Madonna il Sinodo dei Vescovi e l'Anno della Fede, ma soprattutto storico. Ratzinger ripeterà infatti esattamente mezzo secolo dopo, l'itinerario di Giovanni XXIII...

   Papa Ratzinger a Loreto sulle orme di Giovanni XXIII

   video

Visita la pagina della Santa Sede:

   Visita Pastorale a Loreto nel 50° anniversario del viaggio di Giovanni XXIII (4 ottobre 2012)


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Benedetto XVI: domani vado a Loreto. Pregate per me
  (video)

  Benedetto XVI sulle orme di Giovanni XXIII

  Benedetto XVI il testo integrale dell'omelia

  Benedetto XVI a Loreto  (video)


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Perché questo viaggio? I santuari sono il luogo per eccellenza della pietà popolare. Quella pietà che si esprime nei pellegrinaggi, nelle feste patronali, nella devozione a Maria e ai santi, nella recita del rosario. Contro la pietà popolare si avventò negli anni Sessanta e Settanta un’ondata di contestazione, in nome di una fede “pura” e “impegnata”. Ma da Paolo VI in poi, i papi reagirono a questa tendenza. Benedetto XVI è in questo molto deciso. Le immagini della sua vita privata lo mostrano mentre recita il rosario, nei giardini del Vaticano o di Castel Gandolfo, e prega davanti alla grotta della Madonna di Lourdes.
Quanto conti la pietà popolare nel vissuto dei cattolici comuni, in Italia, è confermato, tra l’altro, dagli indici di ascolto altissimi che ha il rosario trasmesso in diretta da Lourdes su TV 2000, ogni giorno alle 18 e in replica alle 20. Il cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione al consiglio permanente della CEI dello scorso 24 settembre, non ha mancato di rimarcarlo.

  Sandro MagisterLoreto ovvero la pietà popolare. I fendenti del cardinale Vegliò

... È stata una visita breve quella del Papa a Loreto, ma di forte intensità. Accolto nella piazza di fronte al santuario dalle autorità religiose e civili e da oltre 10mila fedeli, nella sua omelia Papa Ratzinger ha lanciato la sfida. Ha ricordato come la «Santa Casa» della Madonna di Loreto fosse collocata su una strada. E come questo stesse a significare che «non è una casa privata, non appartiene a una persona o a una famiglia, ma è un’abitazione aperta a tutti, che sta, per così dire, sulla strada di tutti noi».
È una Chiesa aperta a tutti quella che invoca. Dove tutti sono fratelli e sorelle. Che non conosce stranieri...

  Roberto MonteforteBenedetto XVI a Loreto sulle orme del Papa buono (pdf)



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