"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°40 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 5 al 12 ottobre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 19 ottobre 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
    di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio a cura di Fr. Egidio Palumbo sarà sospesa e riprenderà in Ottobre
 
La Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibile (di norma rispettivamente la domenica e il lunedì)


NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Aggiornato il 2/10/2012




I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Giornata mondiale contro la pena di morte


La giornata mondiale contro la pena di morte giunge alla nona edizione. Quest’appuntamento, dal 10 ottobre 2003, è frutto di un’iniziativa promossa dalla Coalizione Mondiale Contro la Pena di Morte che racchiude circa 120 organizzazioni non governative internazionali, ordini professionali di avvocati, sindacati e governi locali di tutto il mondo. La coalizione mette in rete le organizzazioni che hanno preso parte, nel 2001 a Strasburgo, al primo Congresso Internazionale Contro la Pena di morte, e nasce con l’obiettivo di coordinare le iniziative dei diversi attori internazionali in modo da rendere l’azione e la pressione più efficace ed incisiva sui governi che ancora mantengono la pena capitale...
Quest’anno la Giornata Mondiale si concentra sul carattere disumano della pena di morte durante le fasi che vanno dall’emissione della sentenza fino alla vera e propria esecuzione. Le condizioni dei prigionieri nel braccio della morte variano da Stato a Stato, ma ciò che accomuna tutti è il processo di disumanizzazione dei prigionieri stessi. Se da una parte è vero, che non esiste un modo umano di uccidere, dall’altra è altrettanto importante la violenza psicologica inflitta ai condannati ed alle loro famiglie...

   10 ottobre 2011: Nona Giornata Mondiale Contro la Pena di Morte

La pena di morte sconfitta della giustizia
La pena di morte non è la giustizia, è la sconfitta della giustizia. La pena di morte non è uno strumento utile alla lotta contro la criminalità. La perdita di vite umane che essa comporta è irreparabile e nessun sistema giuridico è al riparo dagli errori. Il ricorso alla pena di morte non è un semplice strumento di politica penale, è una violazione dei diritti dell’uomo, un attacco alla dignità umana. Oggi, la Francia, 36° Stato ad avere abolito la pena di morte nel 1981, fa dell’abolizione universale una priorità della sua politica estera in materia di diritti dell’uomo.

   La pena di morte sconfitta della giustizia

Lunedì 10 ottobre, in occasione della nona Giornata mondiale contro la pena di morte, le attiviste e gli attivisti di Amnesty International di ogni parte del mondo si mobiliteranno per chiedere la fine delle esecuzioni in Bielorussia, l'unico paese europeo e dell'ex Unione sovietica che ancora applica la pena capitale.
"La Bielorussia è il solo paese in Europa che continua a pretendere di uccidere in nome della giustizia" - ha dichiarato Roseann Rife, esperta di Amnesty International sulla pena di morte.
Si ritiene che almeno 400 prigionieri siano stati messi a morte in Bielorussia dal 1991, ma il numero effettivo delle esecuzioni resta sconosciuto a causa della segretezza che circonda l'uso della pena di morte nel paese.
I prigionieri vengono informati solo pochi minuti prima dell'esecuzione, che avviene mediante colpo di proiettile alla nuca. 
"La crudeltà della pena capitale in Bielorussia va ben oltre la fase dell'esecuzione. Le famiglie vengono informate solo settimane o persino mesi dopo, i corpi dei prigionieri messi a morte non vengono consegnati e neanche viene reso noto dove siano stati sepolti" - ha sottolineato Rife.

   Giornata mondiale contro la pena di morte: la Bielorussia deve porre fine alle esecuzioni

Per approfondire:

   Rapporto 2012 di Nessuno tocchi Caino

   La pagina della Comunità di Sant'Egidio NO ALLA PENA DI MORTE

Guarda anche i nostri post precedenti:
  • Giornata mondiale contro la pena di morte
  • IX GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE
  • Roma "Per un mondo senza pena di morte" VI Congresso Internazionale dei ministri della giustizia



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11 ottobre 2012: Prima Giornata Mondiale delle Bambine e delle ragazze


In alcune zone del mondo riuscire a nascere, se si è femmine, è già un successo: gli aborti selettivi, soprattutto in Cina e in India, sono una triste realtà. E per milioni di bambine l’esistenza si traduce in un percorso in salita, scandito da tappe dolorose, abusi e umiliazioni. Sempre che si riesca a superare la prima infanzia...
La constatazione delle condizioni di estrema marginalizzazione e delle profonde discriminazioni che subiscono milioni di bambine ha indotto le Nazioni Unite a proclamare l’11 ottobre Giornata mondiale delle bambine, anche in seguito alla mobilitazione di numerose organizzazioni che si occupano di diritti dei minori, con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e sollecitarle a intervenire...

   11 OTTOBRE, PRIMA GIORNATA MONDIALE DELLE BAMBINE

In occasione della prima Giornata Mondiale per le bambine e per le ragazze (11 ottobre) Terre des Hommes porta in Italia la campagna indifesa e presenta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il “Dossier sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”.

   11 ottobre 2012: Prima Giornata Mondiale delle Bambine e delle ragazze

Ogni bambina ha diritto a ricevere un'istruzione. Eppure 39 milioni di ragazze tra gli 11 e i 15 anni - una bambina su tre - non sono scolarizzate. Soggette a subire una doppia discriminazione, di genere e di età, sono il gruppo più marginalizzato nel mondo. 

   Una bambina su tre non ha istruzione. Oggi la prima giornata mondiale

In occasione della I° Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze (International Day of the Girl Child), l'UNICEF e le organizzazioni partner sottolineano l'impegno comune per porre fine aimatrimoni precoci – una violazione dei diritti umani fin troppo diffusa, che ha conseguenze su tutti gli aspetti della vita di una bambina.

   Giornata Internazionale delle Bambine, stop ai matrimoni precoci


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Storie di abbandono e sopruso, di ragazzine a rischio infibulazione, due mila madri minorenni ogni anno, figlie dimenticate o contese dai genitori, picchiate e violentate da chi avrebbe dovuto proteggerle. Un dossier nato dall'incontro tra Ansa e Terre des hommes  che analizza la frequenze di notizie di agenzia che riguardano le minorenni in Italia

   Caterina Pasolini: Racconti di quotidiana violenza in Italia Dove è difficile essere femmina nel Bel Paese

Il rapporto presentato oggi da Terre des Hommes 1  sulle discriminazioni dalle femmine, in quanto tali. Quando sono costrette dai grandi a combattere o a sposarsi precocemente e altrettanto precocemente a diventare mamme. La prima Giornata mondiale voluta dall'Onu. S'illumineranno di rosa monumenti, in Italia a Londra, New York, Delhi, Copenhagen.

   Alessandra Baduel: La Giornata delle bambine Il problema di nascere femmina

L'innocenza dell'infanzia "rosa" merita dei diritti e l'Onu, con il sostegno dell'organizzazione umanitaria Plan International, si impegna a riconoscere le sfide che le bambine devono affrontare nel mondo

   STYLE: 11 OTTOBRE: PRIMA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE BAMBINE INDETTA DALL'ONU

400 milioni di donne nel mondo costrette a sposarsi minorenni

   Francesca Paci: Onu, oggi la giornata delle bambine "Basta con le unioni precoci"


Ha 14 anni. Rivendica il diritto di studiare andando a scuola in Pakistan, nella Swat Valley. È stata gravemente ferita da un estremista. Un altro attacco a chi vuole la normalità.

   Alberto Chiara:  Malala, la sfida bambina ai talebani


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Il valore dell'esistenza più fragile non si «pesa» con l'efficienza
Quasi ogni giorno sentiamo parlare di centralità della persona: lo fanno politici, economisti, medici... Dovrebbe essere un momento di condivisione per un obiettivo comune: lavorare concretamente sul riconoscimento della dignità dell’esistenza di ogni essere umano come punto di partenza e di riferimento per una società che difende davvero il valore dell’uguaglianza. Un Paese che voglia veramente dirsi civile deve essere in grado di mettere tutti i propri cittadini nella condizione di vivere con dignità anche l’esperienza della fragilità, della malattia, della grave disabilità, promuovendo l’inclusione e non l’esclusione sociale o, peggio ancora, l’isolamento e l’abbandono. Tutto deve e può nascere solo dal desiderio e dal bisogno della conoscenza reale e concreta di ciò che ci circonda. In caso contrario ci troveremo davanti a parole, opinioni, ideologie.

   Mario Melazzini: Nell'umanità di uno sguardo la dignità dei malati

«La giuria si riserva di dare veste definitiva al Documento entro tre settimane, ma le «raccomandazioni» sono scaturite in modo del tutto unanime. Siamo soddisfatti». Questo il commento dei 15 giurati ieri sera, all’uscita dal lungo confronto che ha dato origine al testo. «Il lavoro è stato imponente e ha visto sedute allo stesso tavolo tutte le forze, operatori, personale sanitario e associazioni, per una nuova cultura della cura. L’auspicio è che al Documento sia data la massima diffusione». Ecco i punti salienti.

   Lucia Bellaspiga: Ecco tutte le raccomandazioni dei giurati

... Queste e molte altre (vedi box a lato) le «raccomandazioni» di qualità per la cura alle persone in stato vegetativo o di minima coscienza. Sono scritte nero su bianco, marcate a fuoco nella bozza di documento stilato ieri sera a Bologna dopo nove ore di confronto tra le associazioni familiari e la comunità scientifica, riunite nella prima conferenza nazionale di consenso promossa dalle associazioni stesse...

   Lucia Bellaspiga: Disabili gravi, un patto tra famiglie e scienziati

La legge di stabilità prevede tagli anche sui permessi previsti dalla legge 104/1992, la norma che consente a un  parente di un disabile o di una persona affetto da handicap di usufruire di tre giorni al mese di permessoper prendersi cura del congiunto. Oggi i lavoratori dipendenti vedono retribuirsi l'intera giornata di lavoro: la legge di stabilità prevede che la retribuzione scenda al 50%, a meno che il dipendente non usufruisca dei permessi perché egli stesso affetto da patologie, o per assistere i figli o un coniuge.
La retribuzione è quindi dimezzata per chi deve assistere i genitori disabili.

   Legge 104: i tre giorni di permesso retribuiti solo a metà


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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


EMERGENZA UMANITARIA: Le persone senza dimora in Italia


Sono ben 47.648 le persone senza fissa dimora che 'sopravvivono' in Italia. In tutto, lo 0,2% della popolazione del nostro paese. Di queste quasi la metà cerca alloggi di fortuna per le strade di Roma e Milano mentre il 40% cerca di vivere nel nord-ovest.
Per la prima volta, uno studio dell'Istat fotografa questo popolo di 'invisibili' in cerca di un tetto, un pasto caldo, un luogo in cui lavarsi che quotidianamente si aggira per le nostre città.

   "Le persone senza dimora": invisibili nel bel mezzo della crisi

L'Istat diffonde per la prima volta la stima delle persone senza dimora che si rivolgono ai servizi di mensa e accoglienza notturna nei maggiori comuni italiani.
Viene presentato un quadro dettagliato dei profili socio-demografici delle persone che vivono in tale situazione, fornendo anche informazioni sulle relazioni familiari, parentali e amicali, sul tipo di attività lavorativa, sulle condizione di salute, le principali fonti di sostentamento e dinamiche di utilizzo dei servizi.
La ricerca è frutto della collaborazione tra l'Istat, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) e la Caritas Italiana.
Apre i lavori Enrico Giovannini, Presidente dell'Istat, mentre l'illustrazione dei principali risultati è a cura di Linda Laura Sabbadini, Direttore del Dipartimento per le Statistiche Sociali ed Ambientali.
Intervengono Don Francesco Soddu, Direttore della Caritas Italiana, Paolo Pezzana, Presidente della Federazione Italianadegli Organismi per le Persone Senza Dimora e Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

   video

Per approfondire:

   Presentazione a cura di Linda Laura Sabbadini (pdf)

   Intervento don Francesco Soddu, Direttore Caritas Italiana (pdf)

   Intervento Paolo Pezzana, Presidente Fio.PSD (pdf)

   Testo integrale della ricerca (pdf)


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La fotografia del fenomeno in Italia scattata da Istat, ministero del Welfare, Caritas e Fiopsd. La maggior parte vive al Nord. Pochissimi lavorano. Le donne sono oltre 6.200.

   Annachiara Valle: Senza fissa dimora, 50 mila in Italia

In Italia, sono oltre 47 mila le persone senza dimora, che vivono in povertà estrema e che - tra novembre-dicembre 2011 - hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o di accoglienza notturna in 158 Comuni. Lo rileva il report “Le persone senza dimora”, presentato ieri a Roma dall'Istat, in collaborazione con la Caritas, il Ministero del lavoro e la Federazione italiana degli Organismi per le persone senza fissa dimora. Il profilo socio-demografico che ne emerge è dettagliato e fornisce alla politica dati ineludibili per politiche mirate. Il servizio di Gabriella Ceraso

   RADIO VATICANA: Istat-Caritas: oltre 47 mila i senza dimora in Italia, urgono azioni (testo+audio)

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SCUOLA


(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)




Colloquio con Brunetto Salvarani, teologo e scrittore, direttore di CEM Mondialità e del periodico del dialogo cristiano-ebraico QOL, autore con Paolo Naso del secondo rapporto delle religioni in Italia

Il tema è molto attuale. E' di attualità la riflessione ad alta voce del ministro Profumo sull’insegnamento della religione nelle scuole, al quale hanno risposto negativamente alcuni esponenti del mondo cattolico istituzionale. Insomma il dibattito è aperto e deve in qualche modo essere ripreso ed allargato nel prossimo futuro, alla ricerca di nuovi orizzonti di comprensione e cittadinanza.
“Il pluralismo religioso è presente in molti ambiti della nostra vita. Un dato di fatto molto significativo. Dieci o venti anni fa questo non era pensabile – afferma il teologo Salvarani – e i rapporti sulla religione nascono da una esigenza fondamentale fare una fotografia di una realtà che purtroppo viene ignorata da molti agenti istituzionali e agenzie formative (scuola, associazioni, ecc.) ma anche da attori politici, mediatici ed ecclesiali”.

   Il nostro futuro, il pluralismo religioso nelle scuole

Per approfondire:

   La scheda del libro Un cantiere senza progetto L'Italia delle religioni Rapporto 2012

Come un fiume carsico che a tratti riappare, torna il dibattito sull’insegnamento della religione nelle scuole. 

«Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole – ha dichiarato il ministro Profumo – così come è concepito oggi non abbia più molto senso. Nelle nostre classi il numero degli studenti stranieri e, spesso, non di religione cattolica tocca il 30%». A questo punto, aggiunge il Ministro, «sarebbe meglio adattare l’ora di religione trasformandola in un corso di storia delle religioni o di etica».

   Bravo ministro, la strada c'è

Intervento del segretario generale, mons. Mariano Crociata

   Cei: l'insegnamento della religione cattolica non è indottrinamento

Lo scorso 25 settembre il Ministro dell'istruzione Profumo ha parlato dell'eventualità di ripensare l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. La Chiesa insorge, i laici applaudono, in molti ci si interroga sulla “sostenibilità” oggi dell'ora di religione.

   Ora di religione sì? Ora di religione no?


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Studenti e professori manifestano in 90 città. Con la solidarietà di lavoratori e pensionati. Ecco cosa scrivono sui social network.

  Scuola, la protesta corre in Rete

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La professoressa Anna Maria casacca, insegnante dal 1983, ricorda precisamente il giorno in cui le diagnosticarono la malattia. «Era il 24 agosto del 1998, dissero a mio marito che non sarei sopravvissuta 48 ore». Leucemia mioloide acuta fu il verdetto. Poi arrivò il trapianto di cellule staminali, un anno in isolamento, un altro in convalescenza. Alla fine è tornata a scuola, ma non in aula. È diventata docente “inidonea”, quel termine che si usa per indicare gli insegnanti che a causa di malattie gravi e invalidanti (sla, tumori, sclerosi) non possono più reggere le ore di lezione ma contribuiscono in altri modi alla didattica. 

   Luciana Cimino:  Non più idonei: quei docenti fantasma scartati dalla scuola

Con la legge di stabilità ai docenti si chiede un "contributo di generosità": più ore di lavoro per lo stesso stipendio. Radiografia di una professione sempre più povera.

   Eleonora Della Ratta:  Insegnanti i nuovi proletari

Non si fidano e sono arrabbiati. E chiedono risposte al governo. Quelle che non ritrengono di aver avuto finora e che riproporranno vernerdì prossimo scegliendo di manifestare nello stesso giorno della sciopero della scuola indetto dalla Flc Cgil. Riassumono le loro domande in una lettera che - attraverso Repubblica.it - inviano al governo. Firmata dall'Udu (l'Unione degli universitari) e dalla Rete degli studenti medi. 

   Salvo Intravaia:  Scuole cadenti, tasse alte, disoccupazione le domande degli studenti delusi al governo

In piazza oggi ci sono professori vicini alla Flc-Cgil, di ruolo e precari, ma anche studenti e universitari uniti da molti motivi di malcontento, che riassumiamo. 

   Flavia Amabile:  Dalle ore di lavoro agli stipendi Eccole ragioni dello sciopero


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FEDE E
SPIRITUALITA'





“E Dio vide che era cosa buona”

Meravigliarsi

HOREB n. 62 - 2/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte.

Il fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca. È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo, ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche, professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa bellezza e non ci meravigliamo di niente.

Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato

Eppure, nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che ci  aprono in modo nuovo al cammino della vita.

Se ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà, il limite e l’esperienza della morte.

Crediamo che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro, lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante, bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene, accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca, con tanta sete di imparare dagli altri.

Se faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a nascere nel cemento.

È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno...  (EDITORIALE)



   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012
LA CHIESA SI FA DIALOGO A 50 anni dal Concilio Vaticano II



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012

Dal 24 Ottobre al 5 Dicembre presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
LA CHIESA 
SI FA DIALOGO
A 50 anni dal Concilio Vaticano II


Leggi il calendario degli incontri (pdf)


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Beato Giovanni XXIII
  (video)

  Cerchiamo sempre... 


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L’ultima video-intervista al Cardinale Martini


E’ un uomo sofferente, che porta sul corpo e in viso tutti i segni della malattia, eppure lucidissimo e disponibile a regalarci ancora un sorriso, un ricordo, un viatico. Il Cardinale Carlo Maria Martini, che compare in questo video straordinario e inedito, realizzato un mese prima della sua morte da due preti amici, don Giovanni Barbareschi e don Giuseppe Grampa, andati a trovarlo il 24 luglio scorso a Gallarate, riesce a stupirci ancora una volta, l’ultima. 
Con un filo di voce e un’intensità rara, regala alcuni ricordi sul Concilio Vaticano II («Eravamo entusiasti, guardavamo al futuro, parlavamo con il mondo») e le sue ultime spiegazioni sulla “parola di Dio”. Una parola, dice, «che prende la parola dell’uomo e la investe di forza». 
E’ questa l’ultima intervista in video di Martini di cui la Stampa è in grado di mostrare un estratto per gentile concessione della Parrocchia di San Giovanni in Laterano a Milano (piazza Bernini, zona Città Studi). Un documento impressionante e commovente, soprattutto per la forza spirituale di un uomo che ricordando «la diocesi che porto nel cuore», impartisce una benedizione a Milano, la città che tanto lo ha amato, ricambiata fino all’ultimo istante. 

   L’ultima intervista al Cardinale Martini

   il video dell'ultima intervista al Cardinale Martini


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  Cristo è come...
  La solitudine...
  I discepoli pensavano...
  E' dall'amore...
  Il farsi prossimo...
  Dio non aspetta...
  E' cosa buona...
  Dio non ha bisogno...
  Dio esaudisce?...
  Cristo è il ponte...
  Gesù è incomprensibile...

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Il teologo risponde

L’intelligenza umana non può comprendere misteri quali la Trinità, la risurrezione, la vita eterna. Come poteva farlo Gesù, con i nostri stessi limiti intellettuali in quanto uomo?

  Pino LorizioLa coscienza umana di Gesù

Esiste ancora la “castità matrimoniale” di cui si parlava tanto ai tempi dell’Humanae vitae? Oppure, oggi, ognuno si regola come meglio crede?

  Giordano MuraroSulla castità matrimoniale

Perché nel credo di Nicea e Costantinopoli non compare la frase «discese agli inferi » contenuta nel simbolo apostolico? 

  Pino LorizioLa discesa di Gesù agli inferi


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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Se uno dichiara
al padre
o alla madre:
«È 
korbàn!»,
cioè offerta
a Dio, non
gli consentite
di fare più nulla
per il padre
o la madre."


(Marco 7,11-12)


  Gianfranco RavasiFede e legge


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Ricordiamo Chiara Corbella Petrillo e la sua lezione di vita raccontata dal padre.


Gennaro Ferrara ed Eugenia Scotti durante il programma "Nel cuore dei giorni" danno il benvenuto a Roberto Corbella, che racconta la sua storia negli studi di Tv2000. "Cosa ho imparato da mia figlia": la lezione di vita di Chiara, scomparsa pochi mesi fa, raccontata dal padre.

  video

«Sei pronta?». «Abbastanza». Aveva risposto così, a suo padre, mentre si accingeva a salire all’altare dove avrebbe sposato Enrico. Era il 21 settembre 2008. Quattro anni più tardi, il 13 giugno 2012, la sposa muore a 28 anni per salvare il figlio che porta in grembo. La sua storia ha fatto il giro del mondo. Mentre per la Chiesa, che parlò al suo funerale per bocca del cardinale Agostino Vallini, è una «seconda Beretta Molla». Di lei è girata su YouTube una testimonianza toccante.
Domenica 23 settembre 2012, a Torino, in un incontro organizzato da un gruppo chiamato al servizio negli ospedali e nelle carceri, “I Giullari di Dio”, davanti a 400 giovani, questa donna ha parlato nuovamente in un filmato inedito che la ritrae a un mese dalla morte. Quando sapeva di essere malata allo stadio terminale. Ed ecco cosa ha raccontato a centinaia di ragazzi che non l’hanno mai conosciuta. E che ora non dimenticheranno tanto facilmente il suo nome, Chiara Corbella...

  Chiara Corbella, la grazia di vivere la grazia

Per saperne di più su Chiara guarda i nostri precedenti post:
  • Una storia di ordinaria santità: il coraggio di Chiara Corbella che rinvia le cure e muore per far nascere il suo bimbo!
  • Una storia di ordinaria santità - Chiara Corbella ed Enrico Petrillo ci mostrano che anche oggi il Vangelo può essere vissuto.
  • Una storia di ordinaria santità - Chiara Corbella, la regola delle 3P e le testimonianze in rete
  • "Il nostro amore speciale": il ricordo di Chiara Corbella nelle parole del marito Enrico Petrillo


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SINODO E CONCILIO VATICANO II

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Benedetto XVI dà il via al Sinodo sfida per una nuova evangelizzazione



È una Piazza San Pietro assolata e movimentata dallo sventolio di bandiere di ogni parte del mondo quella che accoglie l’apertura ufficiale del 13.mo Sinodo dei vescovi, dedicato alla nuova evangelizzazione, ovvero “l’orientamento programmatico – dice il Papa – per la vita della Chiesa, delle famiglie, delle comunità”. Oltre 400 i concelebranti che, assieme a Benedetto XVI, ribadiscono: “La Chiesa esiste per evangelizzare”: 
"L’evangelizzazione, in ogni tempo e luogo, ha sempre come punto centrale e terminale Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio; e il Crocifisso è per eccellenza il segno distintivo di chi annuncia il Vangelo: segno di amore e di pace, appello alla conversione e alla riconciliazione".
La nuova evangelizzazione, spiega il Papa, guarda principalmente a quei battezzati che si sono allontanati dalla Chiesa e “vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana”: 
"L’Assemblea sinodale che oggi si apre è dedicata a questa nuova evangelizzazione, per favorire in queste persone un nuovo incontro con il Signore, che solo riempie di significato profondo e di pace la nostra esistenza; per favorire la riscoperta della fede, sorgente di Grazia che porta gioia e speranza nella vita personale, familiare e sociale".

   Il Papa apre il Sinodo sulla nuova evangelizzazione e proclama due Dottori della Chiesa

   il testo integrale dell'Omelia di Benedetto XVI

La Chiesa "esiste per evangelizzare": "il suo mandato rimane lo stesso, mentre cambiano i destinatari e le condizioni sociali, culturali, politiche e religiose in cui vivono". Con queste mons. Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha presentato la 13/a assemblea generale che si svolgerà in Vaticano da domenica 7 ottobre, a domenica 28 sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana". Un tema, ha detto Eterovic, che "interessa tutto il mondo, non solo i Paesi più secolarizzati".
Sarà il Sinodo cui parteciperà il più alto numero di padri sinodali nella storia: saranno 262, di cui 103 dall'Europa, 63 dall'America, 50 dall'Africa, 39 dall'Asia e sette dall'Oceania. Presenti anche 45 esperti e 49 uditori, uomini e donne specializzati e impegnati nell'evangelizzazione in tutti e cinque i continenti. Numerosa anche la presenza dei "delegati fraterni", rappresentanti di 15 Chiese e comunità ecclesiali non in piena comunione con la Chiesa cattolica. 

   Al via il Sinodo: la sfida della nuova evangelizzazione

Oltre la fede fai-da-te, oltre l'individuo che si fa da sé
Il programma del Sinodo mondiale dei Vescovi che sta per incominciare non usa mezzi termini  né troppi giri di parole. La secolarizzazione del legame sociale  intenzionata a perseguire l’obiettivo della giusta laicità della cosa pubblica, ha trascurato di alimentare questi fondamenti etici dell’umanesimo comune, lasciando sempre più spazio all'ideale dell’individuo che si fa da sé, senza dovere nulla a nessuno. Ne doveva scaturire  quasi spontaneamente, una nuova società di liberi e uguali  Non è andata proprio così  Ora siamo tra i cocci di un umanesimo fai–da–te. E non ne usciremo facilmente: in ogni caso, non senza la determinazione e il sacrificio che ci sono mancati  Anzi, di più. La «morte di Dio», che era sembrata l’ultima profezia della ragione adulta, ormai capace di garantirsi da sé l’alto profilo di una vita buona e di un umanesimo compiuto, «ha ceduto il posto a una sterile mentalità edonistica e consumistica  che spinge verso modi molto superficiali di affrontare la vita e le responsabilità». 

   A chi crede e a chi ragiona

   video


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Sinodo dei Vescovi - Benedetto XVI: «La fede sia fuoco» - La testimonianza del Card. di Hong Kong John Tong Hon - Il Card. Donald William Wuerl e lo Tsunami della secolarizzazione


Che spettacolo, la Chiesa. Che spettacolo, questa organizzazione così umana da avere camerieri traditori anche nell'appartamento del Vicario di Cristo in Terra, eppure così santa da avere missionari in ogni angolo della terra. Ma è venuta l'ora, dice il Papa, di accorgersi che la terra di missione non è più lontana, ma è qui, tra noi, nell'occidente cristiano, negli uffici, nelle fabbriche e nelle scuole in cui viviamo, qui dove il cristianesimo, per chi ancora ne ha memoria, è diventato un'abitudine, un discorso trito che non affascina più. che non mobilita vita e cuori. Occorre una Nuova Evangelizzazione...

   La fede della Chiesa cerca l'entusiasmo di Benedetto

Che Dio abbia scelto di non essere più il “grande sconosciuto” della storia umana ma abbia voluto rivelare se stesso: questa, per papa Benedetto XVI, è già la salvezza promessa e data all’uomo, ed è da questo punto di partenza – all’apparenza semplicissimo – che la Chiesa deve partire se vuole annunciare la “buona novella” del Vangelo nel mondo di oggi.

   Benedetto XVI: i cristiani troppo tiepidi non scaldano il mondo

   il testo integrale della MEDITAZIONE DEL SANTO PADRE


“Cinquanta anni fa il Concilio Vaticano Secondo ci ha incoraggiati a gettare le reti (Lc 5, 4). Oggi, allo stesso modo, dobbiamo prendere la prima comunità cristiana (At 2, 42-47) come nostro modello di evangelizzazione.” E’il cardinale di Hong Kong John Tong Hon, presidente delegato del Sinodo, a dirlo ai padri sinodali presenti alla prima congregazione generale di lunedì 8 ottobre. 

   Si apre il Sinodo con la testimonianza del cardinale di Hong Kong

   SALUTO DEL PRESIDENTE DELEGATO, S. EM. R. CARD. JOHN TONG HON, VESCOVO DI HONG KONG (CINA)

La secolarizzazione come uno tsunami. Usa un’espressione davvero forte il cardinale Donald William Wuerl, per descrivere la situazione odierna. Una situazione che anche a suo avviso rende «urgente» la nuova evangelizzazione. 

   Il cardinale Wuerl: secolarizzazione come uno tsunami

   il testo integrale della RELATIO ANTE DISCEPTATIONEM DEL RELATORE GENERALE, S. EM. R. CARD. DONALD WILLIAM WUERL, ARCIVESCOVO DI WASHINGTON (USA)

   Visita la sezione del sito della Santa Sede dedicata al Sinodo

Vedi anche il nostro precedente post

   Benedetto XVI dà il via al Sinodo sfida per una nuova evangelizzazione


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I tre fili del Concilio - riflessioni sul Concilio Vaticano II sul filo dei ricordi personali di mons. Gianfranco Ravasi - Il "discorso della luna" di papa Giovanni XXIII (video)


L'11 ottobre prossimo si aprirà ufficialmente l'"Anno della fede" voluto da Benedetto XVI e destinato a chiudersi il 24 novembre 2013. La scelta della data iniziale è emblematica perché scandisce i cinquant'anni dell'inaugurazione solenne del Concilio Vaticano II. È difficile per me resistere alla memoria autobiografica: giunsi a Roma, non ancora ventenne, per iniziare i miei studi in teologia proprio nel pomeriggio dell'11 ottobre 1962. Ero, quindi, anch'io presente quella sera nell'immensa folla che, in piazza S. Pietro, ascoltava l'ormai celebre "discorso della luna" di Giovanni XXIII...
Il Concilio Vaticano II, però, è intrecciato con la mia vita non solo per ragioni biografiche. Lo è per un dato più radicale che è condiviso anche da tutti quei sacerdoti o fedeli che non misero mai piede a Roma in quegli anni, eppure furono in modo benefico "contaminati" da quell'evento...
è difficile identificare in maniera semplificata un nodo d'oro che tutto tenga insieme, ne decifri il senso ultimo e ne delinei l'anima genuina. Preferirei, allora, ricorrere piuttosto a una trilogia fatta di fili robusti che percorrono e reggono quel tessuto così complesso, ornato e policromo...

  I tre fili del Concilio di Gianfranco Ravasi

  Papa Giovanni XXIII - Discorso della luna (video)


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CONCILIO ECUMENICO VATICANO II - "L'ottimismo della fede contro i profeti di sventura" riflessioni di mons. Bruno Forte - Ricordo personale di mons. Loris Capovilla - "Discorso della luna" di Papa Giovanni XXIII commentato da Rosario Carello con Franco Miano e Marco Roncalli


È la sera dell'11 ottobre 1962. Volge al termine la giornata di apertura del Concilio Vaticano II. Giovanni XXIII - inizialmente titubante, come testimonierà il suo fedele segretario, Mons. Loris Francesco Capovila - decide di affacciarsi alla finestra dell'appartamento pontificio. Toccato dallo spettacolo della folla raccolta in Piazza San Pietro, le rivolge alcune parole, passate alla storia come il "discorso della luna"...
Sin dal primo momento queste parole suscitarono un'ondata universale di tenerezza commossa, che a distanza di anni pare ancora non spegnersi. Con Giovanni XXIII la Chiesa sembrava farsi vicina a tutti, amica di tutti, pronta a condividere con tutti la gioia e la fatica di vivere. Una Chiesa dell'amore, della speranza e della pace, offerte a ogni cuore. Quelle parole erano il frutto di una consapevolezza profonda, che lo stesso Papa aveva espresso al mattino dello stesso giorno in un discorso, cui aveva lavorato personalmente con grande impegno, fino a limarlo più volte. Si trattava dell'allocuzione inaugurale del Concilio, intitolata "Gaudet Mater Ecclesia" - "Gioisce la Madre Chiesa" dalle parole con cui si apriva. Pronunciato in latino, il discorso non ebbe l'effetto immediato di quello "della luna". Ne costituiva, però, la premessa, il quadro ragionato, l'impostazione programmatica di fondo. A 50 anni da quel giorno - che sarà solennemente commemorato da Benedetto XVI e dai rappresentanti dei vescovi di tutto il mondo riuniti nel Sinodo sulla nuova evangelizzazione, che si apre oggi a Roma - le parole di Papa Giovanni suonano più che mai attuali, capaci di suscitare ancora gioia e stupore...
In un abbraccio veramente universale, il cuore del grande Pontefice si dilatava a voler raggiungere tutti. A distanza di 50 anni quest'ansia non è meno bella e attuale. Oggi, come allora, ha abitato e abita il cuore dei grandi protagonisti della storia cristiana, a cominciare dai Papi che sono seguiti a Giovanni XXIII. Oggi, come allora, esige una scelta di vita da parte di tutti, per cercare uniti il bene comune, aldilà di ogni corta visione di parte, con speranza e impegno fiducioso, ben sapendo che - come diceva l'umile e grande Pontefice - siamo ancora soltanto all'aurora: «Il Concilio che inizia sorge nella Chiesa come un giorno fulgente di luce splendidissima. È appena l'aurora: eppure, già toccano soavemente i nostri animi i primi raggi del sole nascente!». Oggi, come allora: «Tantum aurora est!». E questo basta per impegnarsi a quanti si riconoscano "prigionieri della speranza" (Zaccaria 9,12) e vogliano tirare nel presente degli uomini qualcosa della futura, promessa bellezza di Dio.

  L'ottimismo della fede contro i profeti di sventura di mons. Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto

A SUA IMMAGINE - Papa Giovanni XXIII - Discorso della luna- commentato in studio da Rosario Carello con Franco Miano (presidente dell'A.C.) e Marco Roncalli (giornalista, saggista, storico e pronipote di Angelo Roncalli)

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  il testo integrale del DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI XXIII per la SOLENNE APERTURA DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II

Il ricordo di mons. Loris Capovilla segretario di Papa Giovanni

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“Di chi è la Chiesa? Il Concilio che stupì il mondo” (VIDEO - puntata speciale de "L'INFEDELE" 8 ottobre 2012)


Una riflessione sul cinquantesimo anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II, inaugurato a San Pietro l’11 ottobre 1962
“Di chi è la Chiesa? Il Concilio che stupì il mondo” 

Puntata speciale de "L'Infedele" andata in onda lunedì 8 ottobre 2012, trasmessa su La7 e in contemporanea (in simulcast) su Tv2000, la rete digitale della Conferenza Episcopale Italiana. Per questa puntata, Gad Lerner é stato accompagnato nella conduzione da Lucia Ascione.

Gli ospiti de L’Infedele sono stati: l’Arcivescovo di Milano,Cardinale Angelo Scola; il direttore di Tv2000, Dino Boffo; il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara; lo storicoAlberto Melloni, direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna; lo storico d’orientamento tradizionalista Roberto De Mattei,vicepresidente del Cnr; don Giovanni Nicolini, parroco di Bologna nonché figlio spirituale di Giuseppe Dossetti;Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti.

GUARDA IL SERVIZIO INTRODUTTIVO di Francesco Esposito

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GUARDA LA PUNTATA INTEGRALE

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“La carezza del Concilio” - (Video - Tg2 Dossier)


Viaggio tra storia e attualità, dall’annuncio di Giovanni XXIII fino all’Anno della Fede che sta per aprire Benedetto XVI.
 “La carezza del Concilio”
Puntata di Tg2 Dossier – “La carezza del Concilio”, trasmessa da RaiDue il  6 ottobre 2012 
Testimonianze dei vescovi Loris Capovilla e Claudio M. Celli, dello storico Ernesto Preziosi, dei vaticanisti “veterani” delConcilio Bruno Bartoloni e Ettore Masina, della presidente della FUCI Francesca Simeoni. Nonché dello scrittore e giornalista Rino Cammilleri.

GUARDA LA PUNTATA COMPLETA

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"LA CHIESA NEL MONDO 50 ANNI DAL CONCILIO" (VIDEO LA GRANDE STORIA)


4 ottobre 1962 Giovanni XXIII si reca a Loreto per mettere sotto la protezione della Vergine il Concilio Vaticano II che si aprirà da lì ad una settimana.
A 50 anni di distanza giovedì 4 ottobre 2012 il suo quarto successore, Benedetto XVI, si é recato a Loreto in memoria di quell’evento.
Ed è proprio con le immagini di Giovanni XXIII a Loreto che si apre il film documento “La Chiesa nel mondo. 50 anni dal Concilio”.
Tra passato e presente, attraversando ben cinque pontificati, la Grande Storia apre una finestra sul Concilio Vaticano II, per riflettere sui fatti e gli eventi, per sentire i protagonisti del tempo, per capire come comprendere quel Concilio che Giovanni Paolo II ha definito “la più grande grazia del ventesimo secolo”.
Il racconto, accompagnato dalle parole di p. Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, si sofferma sui cambiamenti, i gesti, le eredità di quello che – ricorda Lombardi – è “certamente il più grande evento ecclesiale del XX secolo.”
Oggi ascoltiamo una messa nella nostra lingua, il sacerdote celebra rivolto al popolo, i laici leggono la Bibbia, il Papa incontra altri leader religiosi, la Chiesa dialoga con il mondo. E tutto questo grazie al Concilio Vaticano II.
Il film documento si sviluppa attraverso le voci dei fedeli che commentano stupiti e partecipi le novità della liturgia e le voci di quanti di quell’evento sono stati protagonisti sia partecipandovi, come i cardinali Konig, Etchegaray, Cottier, sia vivendone e mettendone in atto i frutti, come il priore di Bose Enzo Bianchi, il cardinale Angelo Comastri, o il ministro Andrea Riccardi.

In esclusiva due straordinari contributi.
Un’intervista ritrovata nelle Teche della Rai, realizzata negli anni Settanta e mai andata in onda, in cui ungiovane professor Ratzinger, arcivescovo di Monaco, dichiara: “…. Ogni concilio è quasi come un intervento chirurgico, in quanto si manifesta innanzitutto come una scossa dell’organismo e come un pericolo. È incontestabile che dopo il Concilio si siano verificate situazioni di crisi, da cui derivano difficoltà e impegni, che solo così possono essere affrontati. Proprio tramite il venire a galla della crisi, si risvegliano forze salutari che possono condurre al rinnovamento”.
E una seconda inedita intervista rilasciata alla Grande Storia dal cardinale Carlo Maria Martini qualche tempo prima della morte in cui auspica la convocazione di un Concilio ogni vent’anni che possa affrontare un tema per volta, trattarlo e approfondirlo.

  il video La Grande Storia del 04/10/2012


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 SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


Una fiaccolata. Le parole del Papa: «Il Signore non ci dimentica, il suo modo è umile, è presente, dà calore ai cuori, crea carismi di bontà e carità». E la carezza di Benedetto XVI.

 La Chiesa bella del Concilio

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La lunga storia dei 13 incontri consultivi tra i vescovi e il Papa nella storia della chiesa dal concilio vaticano II ad oggi

  Gianni GennariI nodi irrisolti dell'assemblea sinodale

Il vescovo di Bruxelles Léonard si è soffermato sul tema della donna nella chiesa mentre Rozeario presule del Bangladesh, ha invitato i ''capi della Chiesa'' a '' ispirarsi ai valori evangelici dei poveri''

  Alessandro SpecialeSinodo, discussione su povertà e ruolo donna nella chiesa

L'Intervento al Sinodo del Cardinale Arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz

  Stanislaw Dziwisz"La Chiesa è più efficace quando esprime la divina misericordia"

TIMORE ED EMOZIONE NEI GIOVANI PROTAGONISTI DEL SINODO DEI VESCOVI
Nei loro racconti la grandezza dell’evento

  Stefania CaredduSei testimoni viventi del Concilio Vaticano II

I ricordi di uno dei più giovani padri conciliari, coraggioso protagonista dell'eredità della più grande assise della chiesa universale del XX secolo

  Domenico Agasso jrBettazzi: "Il vaticano II è ancora da attuare compiutamente"

«La Chiesa per l'umanità, la gerarchia per i fedeli: ovvero la Gaudium et spes e la Lumen gentium. Non ci siamo ancora. Occorre dare pienezza al Vaticano II».

  Alberto ChiaraBettazzi, le ombre del dopo Concilio

Il 97enne monsignor Felice Leonardo racconta: "Al Vaticano II, quando non sapevo come votare, la notte non prendevo sonno!"

  Luca MarcolivioLa testimonianza di un Padre conciliare

Vittorio Gorresio, Luigi Salvatorelli e Arturo Carlo Jemolo si cimentarono con stili e storie diverse nell’analisi di quel lontano 11 ottobre 1962

  Mauro PiantaEcco come le grandi firme della Stampa raccontarono il Concilio

Verde, fucsia, rosso. E poi tanto bianco e l’oro e i colori più diversi del popolo di Dio. I colori di Piazza San Pietro l ’11 ottobre mattina erano tanti, erano la Chiesa, e soprattutto le vesti liturgiche verdi, il viola dei vescovi, il rosso dei cardinali, il bianco e l’oro delle vesti dei fratelli orientali e quel misto di colori e di volti dei venti mila fedeli che hanno assistito alla messa di apertura dell’ Anno della Fede. Niente di oceanico, non un “grande evento” se si considerano i numeri, ma immenso se si rileggono le parole del Papa. Peccato che movimenti, parrocchie ed associazioni sembrano non aver considerato troppo importante questo inizio solenne dell’ Anno che ci permetterà di leggere il Concilio con gli occhi rinnovati della fede. E in effetti la partecipazione limitata alla messa sembra la migliore illustrazione delle parole del Papa.

  Angela AmbrogettiIl Concilio "sine glossa" per ripopolare il deserto

Concilio, sguardo nuovo sul mondo
Ha rinnovato la Chiesa e i suoi rapporti con il mondo. C’è chi lo giudica tradito. E chi lavora perché sia applicato. Diamo la parola a testimoni ed esperti per un bilancio ragionato.

  Saverio GaetaPapa Giovanni XXIII: «Il mio Concilio»

 Saverio GaetaLa gente e la luna: diario minimo di un giorno storico

  Alberto ChiaraIn diretta dal Vaticano, comincia una nuova epoca

Come 50 anni fa per l'apertura del Concilio, ieri 40.000 fedeli hanno affollato la piazza della Basilica vaticana per celebrare l'avvio dell'Anno della Fede con una grande fiaccolata organizzata dall'Azione Cattolica Italiana

  Salvatore Cernuzio: San Pietro "in fiamme" per la gioia dei fedeli



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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Il nostro tempo - "Insieme - 9" di Enzo Bianchi - Rocca, ottobre 2012


Insieme - 9 rubrica di ENZO BIANCHI Rocca, ottobre 2012

Siamo talmente abituati a usare la metafora delle “stagioni” per riassumere eventi e situazioni, che trascuriamo gli insegnamenti che dalle stagioni atmosferiche ci vengono: certo, la società industriale e post-industriale non ci aiuta a riconoscere e misurare lo scorrere del tempo sugli elementi naturali, ma dovremmo approfittare maggiormente dei cambiamenti nel clima, nei colori, nelle temperature, nei frutti, negli umori per riflettere sul nostro rapporto con il tempo, realtà inafferrabile che diciamo di “non avere mai”, ma con la quale abbiamo sempre a che fare. 
L’autunno, tempo che per la terra è di progressiva spogliazione e di preparazione a un riposo attivo, forse ci può offrire allora l’occasione di pensare con più calma al nostro rapporto con il tempo, alla luce dell’insegnamento evangelico. Ora, l’atteggiamento cristiano nei confronti del tempo ha connotati ben definiti che prendono le mosse da un’esigenza precisa: saper giudicare il tempo, gettando la maschera ipocrita di chi sa giudicare l’aspetto della terra e del cielo ma non il proprio tempo (cf. Lc 12,56), di discernere i segni del tempo (cf. Mt 16,3) per giungere a cogliere il tempo della visita di Dio (cf. Lc 19,44). 

   Il nostro tempo


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Assisi: Dialogo tra Giorgio Napolitano e Gianfranco Ravasi - Video e commenti


"Nella seconda redazione di una Lettera ai fedeli, san Francesco si rivolgeva «a tutti i cristiani, religiosi, chierici e laici, uomini e donne, a tutti gli abitanti del mondo intero». Ed è con grande umiltà che apriamo Il Cortile di Francesco nel segno di questa evangelica apertura agli altri. L'augurio è che il Cortile dei Gentili, nella sua tappa assisiate, abbia la forza di corrispondere al «cuore puro» e alla «mente pura» cui san Francesco ci esortava."
                                 padre Giuseppe Piemontese Custode del Sacro Convento di Assisi

Assisi: Dialogo tra Giorgio Napolitano e Gianfranco Ravasi
conduce Ferruccio De Bortoli

   video

Hangout sull'evento tra Giorgio Napolitano e Gianfranco Ravasi

   video

... Ma è questa la sfida del Cortile dei Gentili: parlare di Dio dove nessuno lo ricorda abitualmente e recare le ragioni di chi non crede dove tutti lo pregano. Il dialogo, condotto da Ferruccio de Bortoli, che ha aperto la due giorni dal significativo titolo Dio, questo Sconosciuto, era un incontro tra il presidente Giorgio Napolitano e il cardinale Gianfranco Ravasi, responsabile del dicastero culturale della Chiesa. E noi di quanto è avvenuto, a cominciare dalle 17.20 per un'ora abbondante nella Piazza inferiore di San Francesco ad Assisi, cercheremo di mettere in evidenza proprio l'aspetto culturale...

   Le ragioni del dubbio e della fede a confronto nel Cortile dei Gentili (pdf) di Armando Torno

Sul palco davanti alla Basilica inferiore di San Francesco sono solo in tre. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, a dialogare. E il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, a fare da moderatore. Ma alla fine dei loro discorsi avviene una sorta di "miracolo" e il palco sembra a poco a poco riempirsi di una vera e propria folla. Sfilano padri della Costituente come Giorgio La Pira, Piero Calamandrei e Concetto Marchesi. Filosofi e scienziati come Benedetto Croce e Albert Einstein. Pensatori contemporanei come Norberto Bobbio o scrittori e cineasti come Georges Bernanos, Thomas Mann e Ingmar Bergman. Sono credenti e non credenti, spesso schierati su posizioni opposte nei dibattiti della loro epoca. Ma tutti a loro modo abitatori di quel grande "Cortile dei Gentili" che supera persino i confini del tempo, oltre che quelli dello spazio, e ha tanto da insegnare ai nostri giorni. Anche perché l’Italia, secondo l’opinione del capo dello Stato, vanta una tradizione di confronto tra laici e cattolici, molto più pacato di altri Paesi europei.
Così la tappa di Assisi dell’iniziativa voluta dal Papa per promuovere il dialogo tra chi crede in Dio e chi invece ne è spesso inconsapevolmente in ricerca dimostra tutte le sue potenzialità. A cominciare dall’abbattimento di quel muro divisorio che tanti danni ha causato nel corso della storia.

   Napolitano e Ravasi: contro i muri l'ariete del dialogo di Mimmo Muolo


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Editoriale Nigrizia, ottobre 2012 "Chiesa, scuotiti!"


Editoriale Nigrizia, ottobre 2012 Chiesa, scuotiti!

Una riflessione critica sullo stato di salute della Chiesa. A pochi giorni dall’apertura, a Roma, del Sinodo su "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede". Sempre a questo tema è dedicato il dossier di ottobre della rivista.
La scristianizzazione nei paesi di antica tradizione cristiana è un fenomeno che preoccupa la Chiesa. Molti in Occidente, particolarmente le nuove generazioni, non guardano più alla Chiesa quale riferimento spirituale e morale nella loro vita, cosicché un numero crescente di battezzati ha smesso di credere. Non deve trarre in inganno la partecipazione a sacramenti come il battesimo dei neonati, il matrimonio o altri riti di iniziazione cristiana: spesso sono celebrati più per non infrangere abitudini ricevute che per convinzione personale.
Inoltre la crisi religiosa, diffusa nei paesi di antica cristianizzazione, comincia a farsi sentire anche nei paesi emergenti, specialmente nei centri urbani dove lo stile di vita e la mentalità consumistica occidentale stanno prendendo piede.
È sulla questione della crisi religiosa che i vescovi del mondo insieme al papa sono riuniti a Roma (7-28 ottobre) per il Sinodo su La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede. L'attenzione è rivolta soprattutto alla situazione di «coloro che sono stati battezzati ma non sufficientemente evangelizzati e coloro che si sono allontanati dalla Chiesa e dalla pratica della vita religiosa» (Instrumentum laboris, il documento di base per i lavori sinodali).

     "Chiesa, scuotiti!"


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I giovani tra fede e nichilismo - Il Cortile dei Gentili ad Assisi



Il Cortile dei Gentili ad Assisi -
I giovani tra fede e nichilismo

Il nichilismo, la negazione di ogni valore, distrugge ogni finalità e annienta ogni senso.Concetti classici come libertà, identità, storia, natura o politica vengono esposti ad una potenza che li annienta: la potenza del nulla. Il nichilismo non è una corrente filosofica fra le altre: da Nietzsche a Heidegger è la dimensione fondamentale del nostro tempo. Cosa significa avere fede nel tempo che Hölderlin ha definito della povertà, nel tempo segnato dall'incombere del nulla? E viceversa, cosa significa non avere fede nel mondo dominato dalla tecnica?
Umberto Galimberti, Giorgia Albertino, Gianfranco Ravasi conduce Orazio La Rocca

   video


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Carlo Carretto Le gioie e le speranze dell’uomo di oggi - 5/6 ottobre 2012 - Foligno e Spello


Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.

L’incipit della costituzione conciliare Gaudium et Spes ha rappresentato il fulcro del convegno biennale tenutosi a Spello il 5 e 6 ottobre in memoria di fratel Carlo Carretto.

   In convegno a Spello: Carretto, l’uomo di oggi, la pace

... Il tema scelto per la due giorni ha inteso richiamare lo stretto legame tra Carretto, il Vaticano II e la Parola, alla vigilia del cinquantesimo anniversario dell’apertura dell’assise conciliare e all’inizio dell’anno della fede proclamato da Benedetto XVI. Ripercorrendo la parabola religiosa e civile di un uomo che ha vissuto intensamente la sua vicenda terrena: dai vivaci anni della formazione alla partecipe attenzione alle problematiche educative, dall’intenso impegno nell’Azione cattolica italiana all’appassionante esperienza nel deserto algerino, dalla fondazione della fraternità dei Piccoli fratelli di Charles de Foucauld a Spello fino all’effervescente coinvolgimento nel rinnovamento post-conciliare della Chiesa...

   L’Azione cattolica ricorda Carlo Carretto

Riportiamo l’intervento di don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristiana”, tenuto al convegno «Carlo Carretto. Le gioie e le speranze dell’uomo di oggi», che si svolto dal 5 al 6 ottobre a Foligno e a Spello.

   LE GIOIE E LE SPERANZE DELL'UOMO D'OGGI (PRIMA PARTE)
   LE GIOIE E LE SPERANZE DELL'UOMO D'OGGI (SECONDA PARTE)


Vedi anche il nostro post:

   Carlo Carretto - Convegno a cento anni dalla nascita


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Giovani, ribellatevi ma «solo» con la vita - Testo inedito di don Oreste Benzi


Un testo inedito di don Oreste Benzi ritrovato tra le carte relative agli anni 2003-2004

Giovani, ribellatevi ma «solo» con la vita

Io dico spesso ai giovani che sempre più frequentemente incontro: 'Ribellatevi, non con la violenza, ma con la vita, senza mai demordere. Siate come un rullo compressore vivente che non lascia tranquillo nessuno. Non scendete a compromesso Riappropriatevi della gestione della società. Siete stati sradicati dalle vostre origini vi è stato tolto il futuro dalle mani, siete costretti a consumare emozioni. Per il sistema è meglio che siate drogati!'. Nella società del profitto il potere economico, politico, finanziario, ha come fine principale se stesso.
Le leggi che lo regolano non tengono conto dell’uomo, del suo bene, del suo progresso. Occorre che le persone che non accettano le regole del profitto e che vogliono intraprendere la strada del gratuito s’incontrino per dare vita a 'mondi alternativi' fondati su un sistema di relazioni interpersonali basate sul gratuito. All'interno di questi 'mondi vitali' deve nascere non tanto l’elaborazione teorica, quanto la sperimentazione di vita. Se un insieme di professionisti (medici, avvocati, giudici, maestri etc.) si uniscono ed operano assieme secondo le regole del gratuito, si spezzano le regole della casta. 
Se uno è solo potrà essere additato come esempio, ma non cambia la storia. Se sono più persone, incidono sulle dinamiche della società del profitto e le mettono in crisi. 

   Giovani, ribellatevi ma «solo» con la vita



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"Il dialogo interculturale e interreligioso per la pace" E.Affinati, G.Bosetti, Moni Ovadia, G. Zagrebelsky (VIDEO)



Il Cortile dei Gentili ad Assisi - 6 ottobre 2012
Il dialogo interculturale e interreligioso per la pace

Laddove esiste un dialogo autentico esiste immanente la possibilità del conflitto. D'altro canto il padre stesso della forma dialogica, Platone, riconosce che non si può dialogare con chi non intende condividere una qualche forma di philia. Il dialogo sembra subordinato alla buona disposizione dei dialoganti e nello stesso tempo esposto al conflitto. È possibile dunque un dialogo il cui esito sia semplicemente il riconoscimento e la permanenza della differenza?

Eraldo Affinati, Giancarlo Bosetti, Moni Ovadia, Gustavo Zagrebelsky
conduce Raffaele Luise

   video



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Che cosa insegna il processo a Paolo Gabriele
Si è parlato molto, giustamente, del processo a Paolo Gabriele. Giustamente perché l’oggetto del giudizio, a parte l’inusualità dell’evento in sé – un processo penale in Vaticano non si vedeva probabilmente da oltre un secolo – riguardava una materia, il «furto in casa del Papa», inaudita e, francamente, inaudibile. Nel senso di inconcepibile, inimmaginabile, al di là della fantasia, se non fosse, com’è effettivamente, accaduto. Giusto, dunque, parlarne, aprire alla stampa di ogni continente le porte del tribunale dello Stato più piccolo del mondo, rendere pubblico il pur rapido procedimento in ogni sua fase. Un po’ meno giusto, anzi non poco distorto, invece, come questo processo sia stato generalmente visto, raccontato, commentato. Presentandolo come «il processo sui vatileaks», ossia sui responsabili della fuga e della pubblicazione dei documenti riservati della Curia romana, alcuni – molti – addirittura personali del Papa.

  Salvatore MazzaGiustizia esemplare

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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 7 ottobre 2012

 
    Udienza - 10 ottobre 2012

     Discorso - Meditazione nel corso della prima Congregazione Generale della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (8/10/2012)

   
Discorso - Benedizione ai partecipanti alla fiaccolata promossa dall'Azione Cattolica Italiana in occasione dell'apertura dell'Anno della Fede (11/10/12)
    
     Discorso - Incontro con i Vescovi che hanno partecipato al Concilio Ecumenico Vaticano II e i Presidenti di Conferenze Episcopali (12 ottobre 2012)

    
Omelia - 7 ottobre 2012: Santa Messa per l'apertura del Sinodo dei Vescovi e proclamazione a "Dottore della Chiesa" di San Giovanni D'Avila e
                         di Santa Ildegarda di Bingen

     Omelia - 11 ottobre 2012: Santa Messa per l'apertura dell'Anno della Fede


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OPINIONI E COMMENTI

 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"

Il Papa ha notato come proprio oggi a Pompei viene elevata la tradizionale Supplica a Maria. Con il Rosario, ha detto, ci lasciamo guidare da Maria, modello di fede, nella meditazione dei misteri di Cristo, e giorno dopo giorno siamo aiutati ad assimilare il Vangelo, così che dia forma a tutta la nostra vita. Pertanto, ha detto il Papa, invito a pregare il Rosario personalmente, in famiglia e in comunità, ponendoci alla scuola di Maria, che ci conduce a Cristo, centro vivo della nostra fede

  Benedetto XVI: Preghiamo il Rosario  (video)

  Il cristiano non deve...


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Fiaccolata a Roma per ricordare i 50 anni del Concilio vaticano II. Dalla finestra in Vaticano Benedetto XVI ha ricordato e citato il "Papa buono". In piazza San Pietro erano presenti 40mila persone

  TG1ONLINELa carezza del Papa, Benedetto XVI come Giovanna XXIII (testo+video)



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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm