"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°45 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 10 al 16 novembre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 23 novembre 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
   di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Aggiornato il 13/11/2012




I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Il 10 novembre ‘Malala Day’ giornata dedicata a Malala Yousufzai simbolo del diritto all'istruzione femminile in tutto il mondo


Un mese fa un gruppo di talebani ha tentato di uccidere Malala Yousafai, la quindicenne che con il suo blog sul sito della BBC è diventata uno dei simboli delle giovani donne che in tutto il mondo lottano per i propri diritti.
Nel suo caso, il diritto delle ragazze a ricevere un’istruzione come accade per i coetanei maschi. I talebani che le hanno sparato sono gli stessi uomini che qualche anno prima nella valle di Swat, dopo aver vietato alle ragazze di andare a scuola, ne distrussero 150 per chiarire meglio il concetto. Poco dopo la valle fu ripulita dalle Forze di sicurezza pakistane e Malala tornò a scuola insieme alle sue amiche, almeno fino a un mese fa. 
L’ex premier britannico Gordon Brown, inviato speciale delle Nazioni Unite per l’istruzione, ha dichiarato il 10 novembre ‘Malala Day’, giorno in cui si ricorderanno le ragazze di tutto il mondo che ancora lottano per potersi sedere dietro un banco di scuola. Brown ha anche consegnato al presidente pakistano un milione di firme raccolte in segno solidarietà per Malala e per incoraggiarlo a garantire nel Paese il diritto di studio alle ragazze. 
Ma se nella regione c’è chi distrugge le scuole, c’è anche chi ne ha costruite ben ottantuno.

   Il ‘Malala Day’ a Herat

Il presidente pachistano Asif Ali Zardari ha detto che Malala Yousufzai, la pacifista di 15 anni ferita dai talebani, è "il simbolo di tutto quello che abbiamo di buono" e che coloro che l'hanno attaccata "volevano uccidere il Pakistan e non solo questa "figlia del Pakistan" che rappresenta "il coraggio delle nostre ragazze e donne". E' quanto si legge in un messaggio diffuso dal suo ufficio in occasione del "Malala Day" che si celebra oggi in tutto il mondo a sostegno della ragazza divenuta un simbolo della lotta per il diritto all'istruzione delle bambine in Pakistan...

   video

Decine di migliaia di persone in tutto il mondo hanno sottoscritto una petizione on-line, che chiede di candidare al Nobel per la pace Malala Yousafzai, la 15enne attivista pakistana ferita in modo grave dai talebani per la sua lotta a favore dello studio femminile. Intanto su iniziativa del segretario generale Onu Ban Ki-moon si celebra oggi (ndr. 10/11/2012) il Malala Day, una giornata dedicata alla giovane che - secondo gli ultimi bollettini medici - sta lentamente recuperando dagli interventi chirurgici ai quali è stata sottoposta per salvarle la vita. A 30 giorni esatti dall'attacco dei fondamentalisti (avvenuto il 9 ottobre scorso), il massimo esponente delle Nazioni Unite ha voluto rendere onore alla ragazza quale "fonte di ispirazione per l'istruzione femminile in tutto il mondo".

   Malala Day: una petizione per assegnare il Nobel per la pace a Malala Yousafzai



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Il 13 novembre è la 'Giornata mondiale della gentilezza' per un mondo migliore


13 novembre 'Giornata mondiale della gentilezza ' per un mondo migliore

Un'occasione per chiunque di fare piccoli gesti 'gentili' e cominciare a guardare il mondo con occhi diversi

"La gentilezza, come un virus, coinvolge chiunque ne venga a contatto. Il 13 novembre è l'occasione perfetta per diffonderla". E' uno degli slogan, scelti da 'Gentletude' - associazione che si batte "per un mondo migliore depurato dall'aggressività, dall'arroganza e dalla maleducazione" - per lanciare la Giornata Mondiale della Gentilezza. Un'occasione per chiunque di fare piccoli gesti 'gentili' e cominciare a guardare il mondo con occhi diversi.
Una data "non scelta a caso - spiega l'associazione - ma che coincide con la giornata d'apertura della Conferenza del 'World Kindness Movement' a Tokyo nel 1997 che si è chiusa con la firma della Dichiarazione della Gentilezza. 
L'obiettivo di questa giornata è di "guardare oltre noi stessi, oltre i confini dei diversi paesi, oltre le nostre culture, etnie e religioni. Insomma, di renderci conto che siamo cittadini del mondo e che, in quanto tali, abbiamo spazi e presenze da condividere, abbiamo dei luoghi pubblici da curare, degli animali da proteggere, un sistema da conservare e uomini da accogliere e valorizzare. Se vogliamo dare avvio a un miglioramento, se vogliamo raggiungere l'obiettivo di una coesistenza non solo pacifica ma anche di crescita, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione e le nostre cure su quello che abbiamo in comune. Solo così possiamo essere parte di un mondo migliore", spiega l'associazione.
In particolare, Gentletude, facendo proprio il suo stesso obiettivo, vivrà questa giornata mettendosi in gioco con tutte le sue forze, con lo scopo di coinvolgere il maggior numero di persone nell'ondata di gentilezza.
Fra le iniziative, messe a punto da Gentletude , per la giornata di domani, dei bigliettini sui quali, a fianco alla data del 13 novembre si legge "Ci sono giorni che non sono uguali agli altri. Facciamo di tutto per ritrovare il piacere di essere gentili. Grazie". I bigliettini, disponibili sul sito, potranno essere scaricati e stampati da chiunque, aziende o privati, vorrà celebrare la giornata con un gesto concreto. Potranno così essere esposti in bar, ristoranti, hotel e negozi; sui tavolini, nelle camere, o consegnati direttamente con le consumazioni, gli acquisti. Nelle aziende, per esempio, sulle scrivanie dei dipendenti magari con un dolcetto o una caramella, nelle sale riunioni, negli spazi comuni. "E' un gesto che non costa nulla, sia in termini di fatica che in termini economici ma può donare tanto a chi lo riceve", ricorda Gentletude. (fonte Adnkronos)

Sul sito GENTLETUDE sono riportate le iniziative pensate per l’occasione e sono disponibili alcuni bigliettini, come quello mostrato nell’immagine.

  
13 NOVEMBRE, GIORNATA MONDIALE DELLA GENTILEZZA

   video

   Manifesto della Gentilezza


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Prima che sia troppo tardi!!! - Allarme e preoccupazione per la ripresa dello sciopero della fame dei malati di SLA



Prima che sia troppo tardi

Sui malati di Sla che - 200 milioni ripristinati dal governo oppure no - non vanno lasciati soli. Non possiamo parlarne soltanto: dobbiamo esserci

Fermiamoli. Evitiamo che succeda l'irreparabile.
Perché se uno solo dei malati di sla che da mercoledì 14 novembre hanno deciso di riprendere lo sciopero della fame dovesse morire sarebbe una tragedia per tutti. Tutti. E tutti ne saremmo responsabili. La politica in primis, che non ha capito che gli interlocutori che ha di fronte non hanno nulla da perdere. Che hanno fretta di avere risposte perché in quelle regioni dove la sanità è in piano di rientro il fondo per l'autosufficienza, cancellato dal precedente governo, ripristinato ieri con 200 milioni - ritenuti da piu' parti non solo dai sostenitori della protesta non sufficienti - è l'unico strumento di supporto per essere assistiti...
In queste ore non mi do pace. Perché vedo attorno a me troppo silenzio.
Sottovalutazione del rischio: un malato di sla o un qualsiasi disabile grave, alimentato artificialmente, ventilato meccanicamente che smette di nutrirsi anche solo per quarantotto ore va incontro a danni gravissimi. E anche se sospende lo sciopero non è detto che si riprenda.
Vogliamo questo?...
Vorrei allora che questo post possa essere in qualche modo una chiamata a raccolta di quelli che in questi giorni hanno già fatto qualcosa (e ci sono) e quelli che lo faranno nelle prossime ore.
Associazioni, politici, semplici cittadini. Tutti, c'è bisogno di tutti...
Costruire la speranza laddove ora c'è solo buio e disperazione. La politica, la società, la parrocchia, chi crede e chi non crede. Chiedetevi dove sono attorno a voi queste persone disperate, cercatele, conoscetele, fatevi aprire le porte di casa. Non dobbiamo parlarne soltanto. Dobbiamo esserci.
Ci state?
Forza, non abbiamo molto tempo.

   Prima che sia troppo tardi di Francesca Lozito


«Siamo molto preoccupati per i malati di Sla. Se si dovesse ripetere un altro sciopero della fame, alcuni di loro potrebbero morire». Pietro Barbieri, presidente della Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap, comprende le ragioni della protesta e lancia l’allarme per la situazione drammatica dell’assistenza. Soprattutto quella che riguarda i disabili più gravi. Se però la situazione non cambierà, i responsabili delle associazioni che raggruppano le persone malate non nascondono le loro preoccupazioni. 

   Le associazioni: «Sla, lo sciopero è rischio mortale»

C’è una svolta drammatica nel dibattito sulla Legge di stabilità. Rischia infatti di prendere la strada più estrema la protesta degli ammalati di Sla riuniti nel “Comitato 16 Novembre”. “Moriremo in diretta tv”, dice senza mezzi termini Salvatore Usala, uno dei protagonisti della protesta contro il mancato stanziamento di fondi congrui per le disabilità gravi e gravissime.
Morire in diretta tv vuol dire che il 21 novembre, davanti al ministero dell’Economia, alcuni ammalati di Sla potrebbero presentarsi senza il ventilatore polmonare di scorta, necessario a sostituire quello principale che si esaurisce dopo cinque ore. E in questo modo suicidarsi davanti alle telecamere.
C’è da ribadire per l’ennesima volta che la protesta vuole tutelare non solo gli ammalati di Sindrome laterale amiotrofica, ma in generale tutti di disabili in gravi condizioni che, senza adeguati contributi, non possono essere curati adeguatamente presso la propria abitazione.

   Disabili pronti al suicidio in diretta tv

   il comunicato del “Comitato 16 Novembre”: I disabili allettati sono un peso: lasciamoli morire!

Lui è Alberto Damilano, il medico fossanese affetto da SLA che fa parte del Comitato 16 Novembre Onlus.
Domani (ndr. 14/11/2012), insieme alla sua famiglia e a tutti i membri del Comitato e alle loro famiglie riprenderanno lo sciopero della fame graduale fino al 21 Novembre. In tale data, si presenteranno tutti con le loro barelle, a Roma, davanti alla sede del Ministero dell’Economia con il solo respiratore a batteria che esaurita ne favorirà la morte.
Non è una provocazione del Comitato 16 Novembre o del Dott. Alberto Damilano è dignità e richiesta disperata del diritto alla vita, anche se in condizioni di grave immobilità.
Ecco le motivazioni della loro protesta:
I disabili gravissimi non hanno ricevuto risposte concrete dopo lo sciopero della fame, solo vaghe promesse dal Ministro Grilli. Non è accettabile continuare a sentire che i malati SLA avranno i fondi. Il Comitato 16 Novembre lotta per tutti i gravi disabili, siamo in maggioranza malati SLA. Ma ci sono anche altre patologie che portano alla tracheostomia.
Nel fondo Catricalà (art. 8, comma 21, disegno di legge di stabilità) non c'è nulla di definito, c'è di tutto e di più, vogliamo certezze, una cifra definita.
E' stato quasi soppresso il fondo Letta (art 23, comma 8, legge 135/2012, detta spending review) portando il fondo da 658 milioni a poco più di 56 (art. 8 comma 18, disegno di legge di stabilità).
Dal giorno 14 novembre riprenderemo lo sciopero della fame alimentandoci al 50% del fabbisogno calorico.

Vedi anche il nostro post precedente:
   Diamo voce e sostegno ai 70 disabili gravi e gravissimi in sciopero della fame



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Pronti a lasciarsi morire soffocati in diretta Tv, arrivando davanti al ministero dell’Economia il 21 novembre senza ventilatore polmonare di scorta. Prende corpo, in modo drammatico, l’azione estrema gia’ ventilata nei giorni scorsi dai malati di sclerosi laterale amiotrofica. L’obiettivo rimane quello di ottenere risposte concrete dal governo, colpevole, secondo le parole del segretario dell’associazione 16 novembre Salvatore Usala, di avere liquidato con una ‘elemosina’ il problema delle risorse per i malati di Sla.

   GIORNALETTISMO:   "Noi malati di Sla pronti a morire in diretta tv"


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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Così Vittorio restò UMANO Egidia Beretta Arrigoni racconta "Il viaggio di Vittorio"


Anticipazione del libro con cui la madre di "Vik" Arrigoni racconta il sogno del pacifista italiano assassinato a Gaza. «Era innamorato di Handala, il bambino palestinese creato dalla matita di Naji Ali che gira le spalle al mondo perché il mondo volta le spalle a lui. Se l'era fatto tatuare sul braccio»

Il suo «battesimo» come scudo umano, nel primo viaggio in Palestina, fu proprio con i piccoli. Fuori dalle scuole ad attenderli non c'erano i genitori ma i carri armati e Vittorio, con altri internazionali, a frapporsi fra di loro. Quei soldati aspettavano solo il lancio di una pietra per puntargli i cannoni addosso. Quando ci sentivamo per telefono, da Gaza, udivo spesso un gran frastuono di sottofondo. Erano i bambini. «Se tu sapessi, mamma, quanti bambini ci sono a Gaza! Sono qui sotto che mi stanno chiamando perché mi vedono affacciato alla finestra e vogliono che vada da loro.»
Era un'affinità spirituale, intima, quasi mistica, quella che Vittorio aveva con i ragazzini. Era la gioia nel riconoscersi simili, l'innocenza ritrovata. Ancora adesso, quando mi invitano nelle scuole per parlare di lui, mi accorgo di come i bambini mi seguano con occhi incantati.
«L'estate scorsa a Nablus mi sono reso conto, puntando gli occhi in aria, di quale potenza di suggestione abbia la fantasia dei bambini. Chiusa da mesi e mesi, le strade semideserte, le piazze ridotte a un cumulo di macerie, in aria si scorgeva la sfida dei bambini. Guardata verso l'alto, Nablus appariva come una città in festa, centinaia e centinaia di aquiloni ne coloravano il cielo in vortici di volo, come a dichiarare al mondo un segno di libertà a cui tutti questi uomini in miniatura agognano. I soldati sparano spesso contro gli aquiloni, sono il primo bersaglio dopo i lampioni per strada di notte. Ma ad ogni aquilone distrutto, il giorno dopo se ne presentano di nuovi più belli e colorati. "Possono rinchiuderci, toglierci il cibo, l'acqua e anche la luce, ma non potranno mai privarci dell'aria, del cielo e della nostra voglia di sognare", mi mormora un bambino impegnato a sciogliere la matassa dei suoi sogni incastrati su un'insegna arrugginita». (Vittorio, Nablus, estate 2003)
Quei bambini, il bersaglio più comodo. «Sfilano timorosi con gli occhi rivolti in alto, arresi ad un cielo che piove su di loro terrore e morte; timorosi della terra che continua a tremare sotto ogni passo, che crea crateri dove prima c'erano le case, le scuole, le università, i mercati, gli ospedali, seppellendo per sempre le loro vite». (Vittorio, Gaza City, 7 gennaio 2009)...
... Vittorio si era innamorato di Handala, questo bambino palestinese creato dalla matita di Naji Ali che gira le spalle al mondo perché il mondo volta le spalle a lui. Se l'era fatto tatuare su un braccio e raccontava dell'entusiasmo che aveva suscitato fra i palestinesi del campo profughi di Beddawi, in Libano. Tutti conoscevano la storia di Handala. Che un ragazzo italiano lo portasse con sé, forse significava che Handala aveva trovato un amico e aveva finalmente deciso di girarsi. Dopo la morte di Vittorio il disegnatore brasiliano Carlos Latuff li unì in un disegno. Un'immagine che è diventata universale. Vittorio, con la sua pipa e il berretto da marinaio, si gira sorridendo verso Handala tenendolo per mano; il bambino, ancora di spalle, alza però il braccio a indicare la «V». «V» di vittoria e «V» di Vittorio?....

   Così Vittorio RESTÒ UMANO

«Non è un eroe né un martire, solo un ragazzo che credeva nei diritti umani. Eravamo lontani, ma più che mai vicini. Come ora, con la sua presenza viva che ingigantisce di ora in ora, come un vento che da Gaza, dal suo amato mar Mediterraneo, soffiando impetuoso ci consegni le sue speranze e il suo amore per i senza voce, per i deboli, per gli oppressi, passando il testimone. Restiamo umani.»

   Egidia Beretta Arrigoni racconta "Il viaggio di Vittorio" (video)

Il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto dalla Signora Egidia Arrigoni alla Fondazione «Vittorio Arrigoni-Vik Utopia»

   IL VIAGGIO DI VITTORIO

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • Nel ricordo di Vittorio Arrigoni "restiamo umani"
  • 29° Seminario nazionale della Tavola della pace - Assisi 15-16-17 Aprile
  • Una Pasqua per “restare umani”


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GRAZIE - La lettera aperta di Rossella Urru



... quando ho visto e sentito quell'immenso abbraccio, ho toccato con mano che si può e si deve aver fiducia nell'uomo, nonostante tutto. Perché sono ancora tantissime le persone che si indignano per le ingiustizie, che siano piccole o grandi, che siano a casa nostra o altrove. Anche se la giustizia si è spesso dimostrata una parola vuota, sono persone che non lasciano perdere, che non si voltano dall'altra parte. A tutta questa umanità integra che quotidianamente affronta a testa alta la vita, per sé, per i propri figli e per gli altri, qui a fianco a tutti voi e laggiù lontano dai vostri occhi, voglio dire grazie. Voglio dire grazie alla mia Sardegna, isola che non mi ha dimenticato e che non ho mai dimenticato. Grazie a tutti i fratelli sardi, italiani, saharawi, algerini, spagnoli, latinoamericani, tutti: grazie per i vostri pensieri per me, per le energie positive, per la vicinanza, per le vostre lacrime e i vostri sorrisi, per le vostre azioni e reazioni... Grazie...



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Notizie dal mondo

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La Custodia di Terra Santa segue con apprensione l’evolversi della situazione nella Striscia di Gaza, frutto di un conflitto complesso che da moltissimo tempo fatica a trovare soluzioni adeguate, e si unisce alla preghiera delle altre Chiese di Gerusalemme per le vittime di questa escalation di violenza che ancora una volta sta insanguinando la Terra Santa.
Allo stesso modo, il Patriarcato latino di Gerusalemme esprime la sua profonda inquietudine e solidarieta’ alle vittime, pregando che tutti coloro che hanno responsabilita’ in questa situazione non cedano all’odio, e ricordando che la violenza non porta nessuna utilita’ in questa crisi.

  Ancora violenza... La Chiesa di Terra Santa prega (video)


"...L'operazione "Cloud Pillar" (Colonna di nuvole) lanciata dall'aviazione israeliana. Non ha nessuna giustificazione soprattutto se si fa il computo delle vittime innocenti che Israele annovera come danni collaterali. All'Europa chiediamo un'interposizione diplomatica, un intervento coordinato a livello di Nazioni Unite perché non saranno certo la violenza, le bombe, i morti e i feriti a favorire la convivenza tra i due popoli..."

  Europa da Nobel del silenzio


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Come sempre sono i civili a pagare la follia guerresca dei politici

  GIORNALETTISMOGaza, i perchè della nuova guerra

L'escalation Hamas-Israele sullo sfondo della crisi siriana

  Giorgio Ferrari«Nuvole» inquietanti nei cieli del Medio Oriente

L'assassinio del capo militare di Hamas Ahmed al Jabari e di altre 14 persone, tra cui tre bambini, avrà ripercussioni sugli equilibri di tutta l'area.

  Paola CaridiSe Israele infiamma il Medio Oriente

A spiegare l’impennata dei consensi per la destra conservatrice, sostengono gli analisti, basta una parola: paura. Dell’atomica iraniana, che potrebbe essere ultimata per l’estate 2013. Della crisi siriana, che potrebbe tracimare oltre confine.
E allora, inevitabilmente, la campagna elettorale si giocherà sulla questione sicurezza...

  Federica ZojaIsraele, la paura e la solitudine

Poco meno delle tre ore programmate, è durata stamattina la visita del premier egiziano Hishm Qandil a Gaza. Il tempo necessario per farsi vedere dentro la Striscia di Gaza. Una notizia, già di per sé, che segna dal punto di vista dell’immaginario la discontinuità con l’era Mubarak. Qandil ha dunque varcato il valico di Rafah, oggetto anche di molte tensioni tra la Gaza di Hamas e l’Egitto a guida islamista. È andato al grande ospedale di Shifa, per visitare i feriti nelle centinaia e centinaia di raid israeliani delle ultime 48 ore su Gaza. Ha fatto un’affollata conferenza stampa circondato da guardie del corpo con giubbotto antiproiettile, accanto al premier di Hamas Ismail Haniyeh, nell’atrio dell’ospedale. E ha detto che gli egiziani sono accanto ai palestinesi, che tutto quello che sta succedendo è inaccettabile, che i palestinesi debbono riconciliarsi al proprio interno.
Questa, in sintesi, la parte visibile della visita di Hisham Qandil. La parte meno visibile la si può solo ipotizzare, tra le pieghe di quello che Qandil ha detto.

  Paola CaridiUna guerra su Gaza, ai tempi dell’islam politico

APPELLO
“C’è urgente bisogno di aiuti. Sono necessari medicinali, ci sono feriti da curare e case da ricostruire”. Così Claudette Habesch, direttrice di Caritas Gerusalemme, descrive la situazione a Gaza. Incontrando a Roma il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, la signora Habesch ha espresso profonda preoccupazione per il crescente numero di vittime e per la prospettiva sempre più remota di un cessate il fuoco tra palestinesi e israeliani...
Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Terra Santa” 
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: 
                UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119 
                Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474 
                Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma – Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384 
                Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113

  AVVENIRELa Caritas: a Gaza servono aiuti


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Gli occhi del pianeta si sono concentrati sui 50 stati federali che conformano quella che viene definita la più grande democrazia del mondo. Talmente concentrati che non hanno avuto modo di gettare un’occhiata a qualche centinaio di chilometri a sud della Florida, dove si trova Portorico.
Un paese di cui si parla poco o niente, Portorico. già definirlo non é facile: non é uno stato indipendente, non é una colonia; é uno stato libero associato, definizione che giuridicamente nemmeno esiste.

  Andrea Dalla PalmaPortorico: il paese che sogna la 51esima stella

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Xi Jinping ha sofferto per le violenze durante la Rivoluzione culturale; Yu Zhengsheng ha visto morire sei membri della sua famiglia, ma il nuovo capo esalta con orgoglio i risultati del Partito in questi anni. Ha promesso lotta alla corruzione e al formalismo, ma pare aver dimenticato tutti i consigli per una democrazia interna, maggiore diffusione della ricchezza, sostegno al capitale privato. Ma la sua elezione è frutto del potere della "cricca di Shanghai", difensore degli interessi dei "principini" e dei monopoli industriali.

  Bernardo CervelleraI nuovi timonieri, vittime e carnefici del partito comunista cinese

Il padre della democrazia in Cina, ora esule negli Stati Uniti, dopo decenni di prigione, analizza il raduno del Pcc, dominato dagli oligarchi e dai vecchi del Partito. Le riforme sono congelate, per salvare gli interessi della classe dirigente e il capitalismo di Stato, ma la Cina ha bisogno di virare verso un'economia di pieno mercato. Ma il mondo libero è interessato a una Cina democratica?

  Weil JingshengIl Congresso del Partito comunista cinese vistoda un dissidente

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Le strategiche nuove tecnologie di comunicazione e informazione hanno catalizzato investimenti cinesi per 4 miliardi dollari in 10 anni. Riscontri positivi per l’Africa, ma non meno per le imprese di Pechino, anche in termini di acquisizioni societarie.

  Domenico PatassiniOmbre cinesi in rete

Ancora combattimenti nella provincia orientale congolese del Nord Kivu. Questa mattina esercito e movimento M23 hanno rotto la tregua nei pressi di Goma, mentre da Masisi il Servizio dei gesuiti per i rifugiati denuncia le violenze contro i civili, rimasti senza protezione. AUDIO – l’intervista a padre Loris Cattani, Rete pace per il Congo

  NIGRIZIARD Congo, esercito e M23 rompono la tregua

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SCUOLA



Cara scuola, hanno detto che è guerra, che come ai tempi degli indiani il soldato blu dovrebbe osare un atto rivoluzionario, hanno anche detto, e giustamente, che non c'è stata guerra, che la maggioranza dei manifestanti ha sfilato pacifica a sostenere le sue ragioni, guerra o non guerra, una cosa è certa, questa guerra non ci appartiene, non fa parte di quello che viviamo ogni giorno dentro le aule scolastiche, tra i banchi e davanti alle LIM...

  Gianni Mereghetti Cara scuola, sei a pezzi e scalcagnata, ma per questo ti amo ancor di più

... Ma è inutile prendersela con l’attuale Ministro: il problema scuola viene da lontano...

  Bianca FasanoLa scuola italiana viene suicidata

Noi tutti insegnanti della scuola pubblica La vogliamo sentitamente ringraziare per l’attenzione accordataci in questi ultimi mesi. E’ infatti grazie alle Sue proposte riguardo il nostro orario di lavoro, le nostre mansioni e la nostra retribuzione che siamo stati finalmente in grado di spiegare all’opinione pubblica che un insegnante svolge un’importantissima funzione sociale.

  Vincenzo BellaI docenti e l'orario di lavoro, una lettera al Ministro

Studenti e docenti manifestano due volte nel giro di dieci giorni, oggi e il 24 novembre, contro i tagli ma anche contro il ddl ex Aprea e il concorsone

  Salvo IntravaiaLa scuola ritorna in piazza i motivi della protesta

Nel confronto organizzato da Sky Tg24 tra i candidati alle primarie del centro sinistra una domanda sulla scuola non c’è stata. Ecco allora cinque quesiti a Matteo Renzi, Nichi Vendola, Laura Puppato, Pierluigi Bersanie Bruno Tabacci, dopo aver letto attentamente la parte che riguarda l’istruzione nei loro programmi scaricati dai siti ufficiali dei candidati.

  Alex CorlazzoliPrimarie centrosinistra, cinque domande sulla scuola ai fantastici 5

Per consentire le attività pomeridiane che ampliano l'offerta formativa. Non ancora comunicati i finanziamenti 2012/2013 per i cosiddetti fondi d'istituto. E i versamenti volontari dei genitori assumono un'importanza strategica.

  Salvo IntravaiaScuole italiane senza soldi e a pagare saranno le famiglie

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FEDE E
SPIRITUALITA'





“E Dio vide che era cosa buona”

Meravigliarsi

HOREB n. 62 - 2/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte.

Il fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca. È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo, ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche, professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa bellezza e non ci meravigliamo di niente.

Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato

Eppure, nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che ci  aprono in modo nuovo al cammino della vita.

Se ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà, il limite e l’esperienza della morte.

Crediamo che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro, lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante, bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene, accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca, con tanta sete di imparare dagli altri.

Se faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a nascere nel cemento.

È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno...  (EDITORIALE)



   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012
LA CHIESA SI FA DIALOGO A 50 anni dal Concilio Vaticano II



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012

Dal 24 Ottobre al 5 Dicembre presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
LA CHIESA 
SI FA DIALOGO
A 50 anni dal Concilio Vaticano II


Leggi il calendario degli incontri (pdf)


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  San Martino di Tours (video)

  Sant'Alberto Magno (video)

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"IL REGNO DI DIO È VICINO" di Felicie Scalia


"IL REGNO DI DIO È VICINO" di P. Felice Scalia SJ

"Leggere nella fede l’espressione di Marco, non è semplice. Prendo, assieme ad alcuni amici, quella affermazione fondamentale che fa parte del nucleo centrale del messaggio di Gesù, nel senso che il Regno è possibile, accessibile all’uomo, dato che Dio si è messo all’opera e non cessa mai di “lavorare” per la sua realizzazione. Alla luce del significativo abbandono della stessa parola “Regno” nel linguaggio ecclesiastico, e di quanto capita ai nostri giorni nella chiesa e nella società, mi sembra arduo pensare ad una prossima, “vicina” realizzazione del Regno o di un deciso cammino verso di esso. Resta la promessa, resta la certezza della sua possibilità come verità ultima dell’individuo e della storia, ma spiragli di realistica speranza se ne vedono pochi. 
Punto fondamentale: la chiesa di oggi e il Dio che essa presenta, aiutano la creazione di una ambito di libertà che permetta una crescita dell’uomo e di tutto l’uomo in dignità e fratellanza? O la ostacolano? Liberano l’uomo o lo imprigionano? Lo preparano ad essere libero figlio di un Dio innamorato dell’uomo, o figlio della paura e necessariamente nemico di ogni altro uomo? In altri termini: aiutano od ostacolano la venuta del Regno? Sono segno del Regno di Dio o fanno pensare alla sacralizzazione del regno degli uomini? 
Mi sembra di potere affermare che l’invocazione ad una “verità che libera”, il richiamo ad un regime di “grazia” e di libertà profonda fatto da Paolo, una liberazione dai legami della Legge, cose come queste, furono presto dimenticate dai cristiani e dalla stessa chiesa gerarchica.
A partire dalla “svolta costantiniana” la chiesa non se la sente più di condannare il potere-dominio esercitato dai re e imperatori che si proclamavano cristiani. Nei secoli successivi non condannerà neppure l’assolutismo. Non le sarà mai facile ridimensionare il potere dell’uomo sulla donna, la società patriarcale e maschilista. Non tirerà mai le conseguenze pratiche del valore della coscienza come criterio ultimo-pratico delle scelte nella vita. La chiesa condanna solo dettagli, eccessi, ma sostiene il sistema. In fondo, forse, era impossibilitata a farlo, dato che essa stessa ben presto era passata dal potere-servizio (essenziale clima del Regno) che costava sangue e vite umane, al potere-dominio portatore di privilegi, denaro, splendore di guardie armate, infallibilità, immunità, sotto la protezione di imperatori a tutto interessati eccetto che al vangelo ed al suo annunzio di liberazione totale.
Non mi pare esistano storici giunti ad affermare che la chiesa, custode del potere-servizio, non abbia mai ceduto alla seduzione del potere-dominio. Tentativi di ieri e di oggi di “contestualizzare” gli avvenimenti, ce ne sono. Apologisti che si imbarcano in imprese perdute, pure. Del resto il lavoro di questi ultimi consiste nell’esporre il contesto storico e nell’evidenziare gli aspetti positivi anche di certi papati oscuri. Il fatto incontestabile che la tentazione del potere-dominio, del “primariato”, della grandezza, accompagna la chiesa fin dal suo primo vagito, anzi si annida perfino in Gesù di Nazareth, alle prese con satana nel deserto, con Pietro a Cesarea di Filippo, con la folla dopo la condivisione dei pani, questo fatto meticolosamente registrato dai Vangeli non può indurci a giustificare la libido dominandi presente nella chiesa di eri e di oggi. Non dice che le cose devono andare nel senso del cedimento alla tentazione, ma ci avverte che là andremo a finire se non si “vigila”... 

  "IL REGNO DI DIO È VICINO"  di P. Felice Scalia SJ


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"Il Regno di Dio è vicino" (Mc 1, 15) - IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO - Brescia 2012


IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO 
Uno spazio libero di comunione, confronto e ricerca sinodale 
QUINTO INCONTRO NAZIONALE

"Il Regno di Dio è vicino" (Mc 1, 15) Brescia 27-28 ottobre 2012

  • Apertura lavori/moderatore - Francesco Castelli  (Milano) 
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  • «L'affievolimento del vangelo del Regno nel cristianesimo primitivo» - Romano Penna (Roma) 
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  • «Venga il tuo Regno»:  preghiera comune -  guidata da Paolo Giannoni  (Firenze) 
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  • Introduzione di Luciano Guerzoni
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  • «Crisi economica, predominio della finanza, aspirazione alla  giustizia» - Carlo D'Adda (Bologna)
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  • Introduzione di Maria Cristina Bartolomei
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  •  “Fece i Dodici perché stessero con lui, e per mandarli a predicare e  perché avessero il potere di scacciare i demoni” (Mc 3, 14-15) «L'annuncio del vangelo oggi» - Pino Ruggieri (Catania)
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  Interventi "Verso Brescia"

Il nostro post precedente:
  "IL REGNO DI DIO È VICINO" di Felicie Scalia


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  Nessun servitore...
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  E ricominciamo...
  Sulla bilancia...
  Da dove...
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  Dormivo e sognavo...
  Semplicemente servi...
  Grazie...
  Cosa significa...
  La vita...
  La possibilità...


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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Potete bere il calice
che io bevo, o essere
battezzati nel battesimo
in cui io sono battezzato?".


(Marco 10,38)


  Gianfranco RavasiIl calice e il battesimo


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Il Teologo risponde


Perché il «Verbo si è fatto carne», come dice san Giovanni, in un uomo (Gesù) e non in una donna?

  Pino Lorizio: S'incarnò, perché uomo e non donna?

Nella liturgia ambrosiana, spostare l’Ascensione al giovedì non è una scelta che considera più la tradizione della partecipazione della comunità?

  Marco Navoni: La festa dell'Ascensione

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L'ultima preghiera di Martini
Parla don Claudio Burgio, autore di una composizione musicale su testo scritto dal cardinale, eseguita dopo la Comunione ai funerali del 3 settembre scorso e ora pubblicata.

 
Carlo Maria Martini: Le sue parole diventano musica


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POST SINODO-"Mettere al primo posto l'esperienza dell'amore fraterno" di Bruno Forte - "La Chiesa si penta" di Marco Politi


"Mettere al primo posto l'esperienza dell'amore fraterno" di mons. Bruno Forte

Ho partecipato al Sinodo dei vescovi, da poco tenutosi in Vaticano, dedicato al tema della nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Ero uno dei 262 Padri sinodali, in rappresentanza di 114 Conferenze episcopali di tutto il mondo, oltre che della Curia romana, raccolti intorno a Benedetto XVI, che questo Sinodo ha voluto, partecipandovi con assiduità e contributi molto significativi. Ho capito più che mai, dal vivo, perché Paolo VI aveva istituito questa forma di collegialità al servizio della Chiesa intera: essa doveva far rivivere a scadenze regolari qualcosa della straordinaria esperienza che fu il Concilio Vaticano II, vera Pentecoste dei tempi moderni. Nel Sinodo tante sono state le voci ascoltate: oltre 400 gli interventi, compresi quelli degli invitati, dei delegati di altre Chiese e comunità ecclesiali, e quelli fatti durante la discussione libera, voluta proprio dal Papa teologo, dotato di una singolare capacità di ascolto, esercitata in anni di riflessione sui temi della fede e sulle grandi domande del cuore umano. Lo spirito del Vaticano II ha aleggiato con dovizia sui lavori, con punte di creatività feconda. Mi fermo a evidenziare tre aspetti, che hanno reso specialmente viva e attuale la memoria dei cinquant'anni trascorsi dall'apertura del Concilio... (Bruno Forte)

   "Mettere al primo posto l'esperienza dell'amore fraterno" di Bruno Forte

Una voce dal Sinodo: “La Chiesa si penta”

"Sotto la pelle del pontificato ratzingeriano c’è una gran voglia di nuova Chiesa. Il Sinodo degli oltre 250 vescovi, venuti da tutto il mondo a Roma a ottobre per discutere della “nuova evangelizzazione”, ha aperto una finestra sul cattolicesimo del XXI secolo e ha indicato temi, che saranno al centro del futuro conclave. I mass media se ne sono occupati poco. Non c’è da meravigliarsi: il Sinodo non ha poteri decisionali e i suoi documenti sono generici e annacquati.
Ma è come durante le gravidanze. Le contrazioni rivelano che il nascituro è già in cammino, anche se il parto non è imminente. Al Sinodo le “contrazioni” si sono manifestate sotto forma di richieste insistenti per una Chiesa umile, credibile, che dia finalmente un ruolo alle donne, che stia dalla parte dei poveri e combatta le ingiustizie. “La Chiesa deve farsi in tutta onestà un esame di coscienza sul modo di vivere la fede”, ha dichiarato monsignor Carlos Aguiar Retes, presidente dell’episcopato latino-americano" ....(Marco Politi)

   Una voce dal Sinodo: “La Chiesa si penta” di Marco Politi

Il testo integrale dell'intervento al Sinodo di
   S. E. R. Mons. Carlos AGUIAR RETES, Arcivescovo di Tlalnepantla, Presidente della Conferenza Episcopale, Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (C.E.L.AM.) (MESSICO)

     pagina con tutti gli interventi


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"Papa Giovanni, il concilio e il regno" di Massimo Toschi


Papa Giovanni, il concilio e il regno di Massimo Toschi

“….Papa Giovanni … ha convocato il concilio per guarire le cicatrici prodotte dalla immane tragedia della seconda guerra mondiale .Dunque il concilio come risposta di pace come consegna del vangelo della pace ai popoli della terra e delle terre. 
Di fronte ai popoli del sud del mondo ha consegnato alla chiesa la sua vocazione:la chiesa è e vuole essere la chiesa di tutti e in particolare la chiesa dei poveri.. 
Ha preferito la medicina della misericordia al bastone della severità perché tutte le persone da ogni angolo della terra si sentissero avvolte dalla tenerezza di Dio. 
Ha preso le distanze dai profeti di sventura per chiedere ai credenti di essere profeti di speranza e di riconoscere nei segni dei tempi la potenza della resurrezione di Gesù, che costantemente opera nella storia. 
…. Di fronte ai pessimismi dei deserti spirituali e alle preoccupazioni di tornare indietro,dobbiamo ricordare che per la grazia di papa Giovanni e del concilio ,la chiesa dei poveri e la chiesa della pace sono diventate le chiese dei martiri:da mons.Romero ai sette monaci della chiesa algerina ,alle testimonianze della chiesa sud africana,alla piccolezza della comunità credente in Myammar,alla chiesa crocifissa della Siria e di quelle del medio Oriente. Il martirio e’ tornato al centro della vita della chiesa, dono di Dio per la sua fedeltà e suo giudizio per la sua tiepidezza… (Massimo Toschi) 

   Papa Giovanni,il concilio e il regno di Massimo Toschi


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

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Il Card. Sepe contro i clan Camorristi "mai in chiesa, neanche da morti!" 


A Napoli venerdì 8 novembre 2012 si è svolta la FIACCOLATA ECUMENICA PER LE VITTIME INNOCENTI DELLA CRIMINALITÀ

Il Card. Sepe contro i clan Camorristi  "mai in chiesa, neanche da morti!" 

"... voi, seminatori di violenza e di morte..., Siete i veri sconfitti. Siete cadaveri che camminano, condannati a morte certa da voi stessi, sapendo che chi semina vento raccoglie tempesta. Sappiate che da parte nostra non ci può essere alcuna indulgenza. Siamo su sponde distinte e distanti, finché rimanete sotto il tunnel della violenza e della morte. Questa Napoli, questa società, questa umanità non vi appartiene, perché voi siete altro, avete scelto di stare contro i vostri fratelli, contro l'umanità, contro la legge, contro quei valori che sono alla base di ogni persona umana e della nostra stessa civiltà.
Chi semina morte raccoglierà solo morte. Se gli uomini dei clan non si pentono, così ho detto ai miei sacerdoti, non potranno entrare in chiesa neanche da morti". (Card. Crescenzio Sepe)

  Intervento conclusivo del Cardinale Crescenzio Sepe (PDF)

  VIDEO

  L'opinione di don Giorgio De Capitani


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Nell'anno della Fede, per comunicare, con i linguaggi di oggi, i contenuti della Fede cristiana: "CREDO" 
film d'arte e di nuova evangelizzazione. 
Un'opera che reinterpreta il Simbolo della Fede in chiave moderna

   Promo CREDO (video)
  Il sito ufficiale Il Credo
 
La pagina Facebook IL CREDO

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"Libertà e lavoro" di Giovanni Mazzillo


Libertà e lavoro di Giovanni Mazzillo(Teologo)

Il lavoro è al centro della creazione e mezzo insopprimibile della partecipazione umana alla vita del creato. Lavoro e libertà sono intrinsecamente legati tra loro. Per mezzo della verità.

L come libertà e come lavoro. Non fraintendetemi. La frase “Arbeit macht frei”, cioè il lavoro rende liberi, è normalmente associata ai sinistri campi di concentramento nazisti, in particolar modo ad Auschwitz, sul cui cancello campeggia ancora in ferro battuto. Sembra che a voler collocare lì quell’insegna sia stato il maggiore Rudolph Höss, comandante del campo. Contrariamente a quel che appare, non era stata intesa come una beffa o una sorta di dichiarazione di condanna definitiva e inappellabile, come l’altrettanto celebre cartello dell’inferno dantesco. Nel misticismo delirante e mistificante del suo ideatore nazionalsocialista, doveva suonare come una sorta di “massima eterna” sugli effetti benefici di un sacrificarsi in maniera illimitata, che alla fine avrebbe arrecato un’intima libertà spirituale. E tuttavia di fronte a quel che lì succedeva e sarebbe successo, persino l’insegna dantesca sembra riduttiva: “Per me si va nella città dolente, per me si va nell’eterno dolore, per me si va tra la perduta gente…. Lasciate ogni speranza voi ch’entrate” (Inferno, canto III). 
Non ci sono dubbi che quel campo sia stato un concentrato di inferno su questa nostra terra e che, se non si possono pensare esempi storici più orrendi e perversamente lesivi della libertà, Auschwitz, Dachau e gli altri luoghi simili sono certamente quelli nei quali l’aberrazione e la disumanità hanno toccato il fondo. 
Ripartiamo, tuttavia, dall’assunto che congiunge libertà e lavoro, per indicare ciò che ne sostiene, positivamente, la plausibilità, e che è la chiave non tanto del discorso, ma della realtà di ciò che si vuole affermare. Il punto di avvio può essere un’altra frase, che probabilmente è stata l’associazione di partenza, distorta e piegata ai propri interessi propagandistici e pseudo-mistici del nazismo, alla stessa stregua del motto Gott mit uns (Dio è con noi), utilizzato in maniera blasfema sulle uniformi delle famigerate SS. Sì, davvero mancanza di verità, anzi stravolgimento totale della verità! 
La frase da cui muovere è allora: “La verità vi farà liberi” e la troviamo pronunciata da Gesù nel Vangelo di Giovanni (Gv 8,32). La verità. Appunto ciò che mancava e che manca in ogni sistema oppressivo, che nel suo delirio di onnipotenza, crede di piegarla al proprio arbitrio, come fa degli esseri umani.

  Libertà e lavoro


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Mosaico di Pace Editoriale di Novembre: "Purificare l'aria" di Sergio Paronetto


Mosaico di Pace Editoriale di Novembre
Purificare l'aria di Sergio Paronetto (Vicepresidente di Pax Christi)

Tante notizie politico-giudiziarie provenienti da ogni dove, in particolare dalla Lombardia, confermano la diffusione di una “questione immorale” che sta inquinando la politica, la democrazia, la laicità, la dignità umana e l’identità ecclesiale. Il primo ottobre scorso, il dossier presentato da Libera affermava che la corruzione è diventata “una metastasi silenziosa e invasiva”, “una tangentopoli infinita” che scava voragini nell’economia e nella democrazia, avvelenando tutto e rubando il futuro. 
Ferisce la nostra sensibilità di cittadini credenti il coinvolgimento nelle indagini lombarde di persone che amano esibire la loro appartenenza cattolica. Non vogliamo esprimere valutazioni penali (che non ci competono) davanti a un’indagine aperta (ci auguriamo, ovviamente, che le persone indagate risultino estranee ai fatti loro imputati), ma è nostro dovere di cittadini fedeli alla Costituzione (carta del bene comune) e di credenti innamorati del Cristo povero e disarmato, dichiarare la nostra indignazione per il degrado in atto, per la degenerazione privatistica del sistema politico (che sta aprendo le porte a realtà mafiose distruttive e velenose). Anche in ambito associativo ed ecclesiale, c’è qualcosa di oscuro. Coscienti che tutti dobbiamo sempre vigilare e convertirci, riteniamo salutare un’aperta autocritica, che si sta avviando nel mondo cattolico (forse anche nella realtà ciellina, economicamente assai ramificata), circa il rapporto Vangelo-povertà-potere, l’uso del denaro e il rischio di fenomeni di corruzione dovuti all’intreccio perverso tra economia e politica, contrario sia alla profezia cristiana che a un’economia civile. Pensiamo che la comunione con il Vangelo richieda la liberazione da logiche di potere basate magari sulla pretesa di cristianizzare con ogni mezzo la società. In ogni luogo, l’integralismo è un buco nero che può assorbire spiritualismo (apparente) e affarismo (reale) separando dichiarazioni e azioni, vita privata e vita pubblica, preghiere e kermesse. 

  Purificare l'aria di Sergio Paronetto


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Sulla citazione di don Julián Carrón nella lettera scritta a Cl all'indomani del Sinodo. E sul bisogno di andare oltre le caricature per confrontarci davvero sul rapporto tra fede e vita concreta
... Per chi non lo ricordasse,infatti, «scelta religiosa» era l'espressione con cui dopo il Concilio, nello Statuto del 1969, l'Azione cattolica aveva riplasmato il proprio cammino, tagliando il cordone ombelicale rispetto a una parte della sua storia (quella di Luigi Gedda e dei baschi verdi, tanto per intenderci). «Scelta religiosa» voleva dire mettere al primo posto l'impegno per la formazione dei laici in un ambito ecclesiale che rimanesse distinto da quello dell'azione politica. Senza escludere quest'ultimo, ovviamente, ma chiamando ciascuno a giocarcisi dentro con la propria responsabilità, senza collateralismi. Anche perché - e questo era il grande terreno di scontro con Cl - nell'Azione cattolica si diceva che la società era il campo della «mediazione culturale», dove occorreva portare sì la propria identità cristiana, ma senza rinunciare a dialogare con ogni uomo e ogni donna, per far sì che il bene comune fosse esperienza di tutti...

   Giorgio Bernardelli:   Il ritorno della «scelta religiosa»

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POLITICA

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Il fenomeno politico Formigoni e "Comunione e Liberazione" - Report-Raitre e Domenico Barrillà


Il fenomeno politico Formigoni e il movimento ecclesiale di "Comunione e Liberazione"

"Roberto Formigoni, il presidente di Regione più longevo d’Italia, cade dopo quasi diciott’anni di governo ininterrotto perché un’onda giudiziaria senza precedenti travolge lui, la sua giunta e il Consiglio. È l’epilogo di una legislatura sciagurata, nata con lo scandalo delle firme false per la presentazione della lista Formigoni e che in soli due anni e mezzo è riuscita a offrire un compendio davvero variegato di inchieste e accuse di reato, «una sorta di olimpiade della corruzione, o comunque della malversazione e della cattiva politica», per usare le parole del consigliere di opposizione Civati. Ma la fine dell’ennesima legislatura formigoniana segna anche l’epilogo dell’uomo politico? Oppure Formigoni è già pronto per una nuova stagione? Magari con un nuovo partito?
L’inchiesta «Il Papa Re» racconta il fenomeno politico Formigoni, tornando alle origini del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione fondato da Don Giussani e racconta il suo braccio politico, il Movimento Popolare creato proprio da Formigoni. Parla dei rapporti poco noti tra CL e Berlusconi, con testimonianze inedite. Racconta gli sviluppi delle nuove inchieste che lo riguardano o lo sfiorano, ritorna su quelle chiuse del recente passato. Perché «Il Papa Re» indaga anche sull’entourage di Formigoni, sugli uomini del Presidente che erano indagati ieri e sono indagati oggi; esplora il riservato e misterioso mondo dei memores domini, l’associazione di monaci laici a cui da 42 anni appartiene Formigoni e che raggruppa i ciellini dedicati totalmente a Dio, nel rispetto della promessa di obbedienza, povertà e verginità.
L’inchiesta di Report in onda domenica 4 novembre, realizzata da Alberto Nerazzini, indaga su un sistema politico e di potere che supera i confini della Lombardia, con le sue ramificazioni nel sistema economico, nell’educazione, e con la sua decennale trasversalità. Con interviste inedite, per esempio, svela i protagonisti dell’ultima inchiesta della Procura di Milano che coinvolge i vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo e, ancora una volta, sfiora il «Papa Re».  - (Report-Raitre)

  la puntata integrale di Report: "Il Papa Re" - trasmesso il 4 novembre 2012  (video)

  "Il Papa Re" - trasmesso il 4 novembre 2012 (PDF)

"...la puntata di Report del 4 novembre scorso, si Rai3, apre scenari di notevole interesse, essendo riuscita a parlare, come raramente si è potuto fare in questi anni, del movimento fondato da don Luigi Giussani e dei suoi correlati politico-affaristici. Ne è affiorato un quadro prevedibile, sempre che si volesse prevedere, invece per anni abbiamo vissuto in'imperdonabile complicità collettiva, proprio nella ricca Lombardia, dove quasi era proibito eccepire su questa poderosa mistura di religione, politica e affari, infiltratasi prepotentemente in tutti i pori della società, nel silenzio opportunistico dell'alleato leghista, che certo non si è sottratto alla spartizione. Una sistematica operazione di colonizzazione, pronta a traslocare su tutto il territorio nazionale, usando sempre il potente facilitatore religioso, sennonchè proprio gli scandali lombardi potrebbero avere chiuso per sempre i sogni di gloria politici di questa contraddittoria espressione del mondo cattolico. ...." (Domenico Barrillà)

  Truffe in nome del padre di Domenico Barrilà

Altre reazioni alla puntata di Report:

  Valentini e Palmisano contro la trasmissione Report su Formigoni e Cl


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Il cattolico?Se votasse oggi, si terrebbe lontano dalle urne. Tra i cattolici praticanti la propensione all’astensionismo è più alta che nel resto della popolazione (il 56 per cento dichiara che andrà a votare contro il 58 della stima nazionale). Il sondaggio condotto da Swg per conto dei Cristiano sociali analizza il rapporto tra i cattolici e la politica e indaga anche il giudizio sul Governo Monti.

  Annachiara Valle:   Cattolici, la priorità è il lavoro

... E inizia a raccontare del passato, del presente, delle donne della sua vita, dei cardinali. Del vero significato del Vangelo e di quel Gesù che dovremmo far rinascere ogni giorno nei piccoli gesti della quotidianità. Ma anche della attualità politica più stretta. Da Beppe Grillo («un amico da tanti anni») a Nichi Vendola («il mio candidato » ).

  Angela Iantosca:   Don Gallo: «Io e Vauro coppia di fatto nel nome del Vangelo»

... una politica degna di questo nome dovrà coniugare la tenacia coerente e intransigente degli interventi capillari con dei modelli di governo di alto profilo e di profonda portata. In questo senso molto mi ha colpito il riferimento di Bersani a papa Giovanni XXIII e di Vendola al cardinale Martini. Il fatto che due massimi esponenti di una forza di grandi tradizioni laiche e di sinistra abbiano ravvisato un modello ispiratore in due figure della chiesa cattolica non va però equivocato. Non si tratta, a mio avviso, di sottolineare il riferimento alla istituzione ecclesiastica o a un generico cristianesimo. Al contrario, proprio le due figure prese a riferimento incarnano agli occhi di tutti momenti di rottura con una istituzione immobilista e reazionaria, esempi di una quotidiana apertura al nuovo e all’essenziale rispetto a una tradizione inaridita, nonché il sogno di un ritorno alle origini rivoluzionarie di quella tradizione stessa...

  Carlo Sini:   Il senso di Roncalli e di Martini (pdf)

MOLTO presto si è capito, guardando il dibattito tra i candidati alle primarie del centrosinistra, che qualcosa di essenziale mancava. Che il palcoscenico occupato dagli attori era simile a una sfera, di cui potevi ammirare o non ammirare la superficie, ma privata di centro. Non abbiamo contemplato il vuoto. Non era assente la voglia di fare politica: anche se voglia parecchio neghittosa, perché restituire alla politica l'importanza perduta implicherebbe riconoscere peccati di omissione non indifferenti, passati e presenti. La bussola c'era, nella sua sferica forma: quel che l'occhio non percepiva era il perno che fissa l'ago magnetico, e che gli dà la sua linea di forza.

  Barbara Spinelli:   Un Pantheon senza bussola


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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 11 novembre 2012

      Udienza - 14 novembre 2012, L'Anno della fede. Le vie che portano alla conoscenza di Dio

     Discorso - Ai partecipanti all'Incontro promosso dall'Associazione Italiana Santa Cecilia (10 novembre 2012)

     Discorso - Visita alla Casa-Famiglia "Viva gli Anziani" della Comunità di Sant'Egidio al Gianicolo (Roma, 12 novembre 2012)

 
   Discorso - Ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (15 novembre 2012)

     Messaggio - per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, 2013

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OPINIONI E COMMENTI

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Nell’Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra Generazioni Benedetto XVI visita la Casa “Viva gli Anziani” della Comunità di Sant’Egidio


È arrivato senza nascondere i suoi 85 anni, da anziano in mezzo ai suoi “coetanei”, appoggiandosi anche al suo bastone al momento di scendere dal palco. Ma per il Benedetto XVI che questa mattina (ndr. ieri 12/11) ha visitato una casa per anziani della Comunità di Sant’Egidio, a Roma, la terza età è tutto tranne che il momento di ‘tirare i remi in barca’.
“È bello essere anziani”, perché “vivere è bello anche alla nostra età, nonostante qualche ‘acciacco’ e qualche limitazione”, ha detto papa Ratzinger agli ospiti della casa “Viva gli anziani”, nel quartiere romano del Gianicolo: “Voi siete una ricchezza per la società, anche nella sofferenza e nella malattia”, ha aggiunto, per poi confessare al momento di andarsene di sentirsi “ringiovanito”.
Eppure, quella degli anziani è una ricchezza che la maggior parte delle società non ha ancora imparato a riconoscere e mettere a frutto, e gli over-65 sono a rischio di esclusione, solitudine e abbandono.
Non si tratta di un problema marginale: in un Paese come l’Italia la speranza di vita alla nascita è tra le più alte al mondo, 79,2 anni per gli uomini e 84,6 per le donne; in tutto il mondo, gli ultra-sessantacinquenni crescono al ritmo di quasi un milione al mese, e sono già 700 milioni nei soli Paesi più ricchi.

  Il Papa: "Gli anziani sono i più colpiti dalla crisi"

  VIDEOSINTESI: L'ARRIVO E IL DISCORSO DI PAPA BENEDETTO XVI (video)

UN TÈ COL PAPA - Prima di andare, al secondo piano Benedetto XVI è stato invitato a prendere un tè da due signore, Giovanna e Marisa. Il Papa si è concesso un pasticcino e un bicchiere di succo d’arancia, mentre ascoltava le loro storie. Alla fine, uscendo, ha sorriso: «Esco ringiovanito e rafforzato da questa visita!», ed elogiato i volontari, moltissimi dei quali sono ragazzi: «Ci sono angeli visibili che aiutano gli altri». Del resto, «gli anziani sono un valore per la società, soprattutto per i giovani», aveva ripetuto Benedetto XVI: «Non ci può essere vera crescita umana ed educazione senza un contatto fecondo con gli anziani, perché la loro stessa esistenza è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono trovare preziose indicazioni per il cammino della vita». Un «dono» per tutti: «Pregate per la Chiesa, anche per me, per i bisogni del mondo, per i poveri, perché nel mondo non ci sia più violenza. La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti».

  Il Papa: «Vivere è bello anche da anziani»

  L'incontro di Papa Benedetto XVI con gli anziani nella casa della Comunità di Sant'Egidio (video)

  Il discorso del papa e il suo saluto finale

  Il saluto di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio

  L'intervento di Enrichetta Vitali


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Nell'udienza di mercoledì il Papa ha parlato della necessità di imparare o re-imparare il gusto delle gioie della vita. Proviamo a confrontarci su come riuscirci
 
  VINO NUOVO:   Per una pedagogia del desiderio


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La prossima Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio 2013, si terrà durante l’Anno della Fede: questa coincidenza coinvolge più che mai i giovani nello “slancio missionario”. Lo ha detto papa Benedetto XVI nel messaggio inviato ai giovani di tutto il mondo, in vista della GMG brasiliana.
Il Santo Padre ha ricordato che il contributo missionario dei giovani cattolici nel corso della storia della Chiesa è costante e abbraccia ogni epoca.

  Luca Marcolivio:   "Siate voi il cuore e le braccia di Gesù"


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n. 43 del 2 novembre 2012

n. 2  del 13 gennaio 2012

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  1) La newsletter è settimanale;

 

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