"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°46 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 17 al 23 novembre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 30 novembre 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

--------------------------------------------------------
Preghiera dei fedeli




OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
   di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Aggiornato il 13/11/2012




I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


"Dossier 2012 sull'Emergenza Infanzia in Italia e nel mondo"


Maltrattamenti, percosse, botte: in sei anni sono più che triplicati i casi di abuso fisico segnalati alla linea 114 "Emergenza infanzia" gestita da Telefono Azzurro per il Dipartimento per le Pari opportunità.
Nel 2006 le richieste d'aiuto per violenza erano il 5,2% del totale, oggi arrivano al 17,1% (+ 3,9% rispetto al 2011): quasi una denuncia su cinque, dunque, è per abuso fisico. Una situazione "amplificata" dalla crisi, perchè, osserva il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, "in tutto il mondo, e quindi anche in Italia, quando c'è una crisi economica aumentano gli abusi sui bambini, soprattutto in famiglia".
L'allarme sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro paese è stato lanciato in Senato, durante la presentazione dei dati raccolti dal 114 tra gennaio 2006 e agosto 2012. "È un dovere di tutti noi - ha avvertito il presidente del Senato, Renato Schifani - mantenere sempre alta l'attenzione sui diritti e sulle libertà dei bambini": "sono il nostro futuro ma anche la parte più fragile della nostra società. Le minacce alla loro serena crescita sono molte e spesso subdole".

   Allarme minori, maltrattamenti triplicati

Nonostante gli sforzi e la maggiore sensibilità, i minori sono sempre più vittime di violenze e abusi che dal 2006 ad oggi sono triplicati. Quali sono le ragioni di questa escalation? 

   Perché aumentano gli abusi sui minori?

"Non si possono tagliare dai bilanci dello Stato risorse destinate ai bambini. Occorrono strumenti adatti e risorse adeguate: se non ci sono i servizi, i bambini non possono chiedere aiuto e nelle situazioni di emarginazione, violenza e devianza si interviene con difficoltà e in ritardo". Interviene così il presidente di Sos Telefono Azzurro Onlus, Ernesto Caffo, durante la presentazione del 'Dossier 2012 sull'Emergenza Infanzia in Italia e nel mondo' da cui è emerso che dal 2006 a oggi, i casi sono più che triplicati. In 6 anni, infatti, le richieste d'aiuto per percosse e maltrattamenti sono passate dal 5,2 per cento al 1 per cento. E solo nei primi otto mesi del 2012 sono aumentate del 3,9 per cento. Il 63 per cento delle emergenze si registra tra mura domestiche. "È indispensabile cogliere immediatamente i segnali di sofferenza dei minori e unire le forze all'interno della comunità di riferimento tra servizi pubblici e privato sociale". "L'aumento dei casi di abuso fisico - ha concluso Caffo - nasce dalla fragilità delle famiglie, ora accentuata dalla crisi economica e dall'assenza dei servizi di sostegno".
Un appello cui ha risposto in un messaggio inviato al presidente di 'S.O.S Telefono Azzurro' Caffo, il presidente del Senato, Renato Schifani, che ha espresso il suo apprezzamento per l'iniziativa che "pone l'attenzione su un tema di estrema importanza e attualità come la condizione dei minori". "I bambini sono il nostro futuro ma anche la parte più fragile e indifesa della nostra società - ha affermato Schifani - le minacce alla loro serena crescita sono molte e spesso subdole. È un dovere quindi di tutti noi mantenere sempre alta l'attenzione sui loro diritti e le loro libertà".

   Infanzia: Caffo, "non si possono tagliare dai bilanci dello Stato risorse destinate ai bambini"

Il 17 e 18 novembre oltre 6.000 volontari saranno in 1.300 piazze di tutt’Italia, per offrire le tradizionali candele azzurre in cambio di un contributo.
Si tratta di una candela speciale. Perché chi la sceglie sostiene Telefono Azzurro. Perché chi l’accende illumina, simbolicamente, la vita di un bambino.
Con i fondi raccolti, si potranno sostenere con ancora più forza i progetti di ascolto e intervento dell’associazione: dal supporto telefonico alla presenza nelle scuole, dall’attivazione in contesti d’emergenza ai progetti speciali nelle carceri.
“Accendi l’Azzurro” è ormai un appuntamento fisso: da oltre dieci anni, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini, i volontari dell’associazione sfidano il freddo e scendono in piazza. Perché hanno a cuore l’infanzia, e sanno che per continuare a proteggerla c’è bisogno dell’aiuto di tutti.

Per trovare la piazza più vicina tramite Google Maps clicca qui oppure puoi chiamare il numero verde  800 090 335       .



--------------------------------------------

Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.


Il 20 novembre del 1989 l’Assemblea Generale dell’Onu approvò all’unanimità la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo. Trent’anni prima, esattamente nello stesso giorno, l’Organizzazione aveva adottato un’omonima, ma non vincolante, Dichiarazione. La scelta di questa data come Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia, dunque, appare obbligata, a rimarcare sia i progressi raggiunti che il molto lavoro da fare.
L’introduzione di una specifica cornice di tutela per i bambini è il risultato di un percorso né facile né rettilineo, a dispetto dell’attenzione che sin dalla fine della seconda guerra mondiale la comunità internazionale aveva rivolto agli stessi, con l’istituzione dell’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia

   “Education First” nella Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia

Oggi è la Giornata mondiale dei diritti del bambino. Provate a ripetere mentalmente 'diritti del bambino', mentre ancora scorrono sullo schermo le immagini dei piccoli straziati dalle bombe; provate a risentire le parole che l’assemblea generale dell’Onu scrisse 23 anni fa nel Preambolo della Convenzione, l’unico testo giuridico al mondo, per quanto io sappia, che contenga la parola 'amore'. Lasciatele scorrere in sottotitolo sul panorama d’immagini che scandisce in piano-sequenza infinito il dolore innocente che ha fatto atroce la storia di oggi e di ieri; le bombe di Gaza e i massacri di Siria, i milioni di bimbi dal ventre gonfio e le mosche sul viso che muoiono di stenti, gli infanticidi selettivi del subcontinente indiano, le violenze e lo sfruttamento e persino la tratta, e il picco d’orrore dei bambini soldato. E dite infine se c’è una spiegazione, accanto alla tenerezza che suscita 'il profilo del cucciolo' sull’emozione e l’istinto, la presenza di una crudeltà che si sfoga sull’essere umano indifeso e inoffensivo, fragile e supplice, senza che il pensiero affondi in un misterioso dominio di male.

   Abbiamo le parole giuste ma il cuore ancora duro

Raggiunti negli ultimi vent’anni i livelli massimi di disuguaglianza a discapito dei bambini più poveri, denuncia il nuovo rapporto “Nati Uguali” di Save the Children diffuso in occasione della Giornata Mondiale per l’Infanzia. 
Una condizione che influisce drammaticamente sulla loro salute, la loro educazione e le possibilità di sopravvivenza, esponendoli maggiormente alle malattie, al ritardo fisico o mentale, e all’abbandono scolastico. 
Secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione, che raccoglie i dati relativi a 32 paesi (1), il gap tra i bambini poveri e quelli ricchi a livello globale è cresciuto del 35% rispetto al 1990 – un aumento doppio rispetto a quello riscontrato per gli adulti – con la conseguenza che in alcuni paesi la mortalità infantile sotto i 5 anni per i bambini poveri è doppia rispetto a quella dei più ricchi. In linea generale, il rapporto dimostra che i bambini che nascono con maggiori possibilità economiche hanno 35 volte le possibilità di accedere alle risorse rispetto a quelli più poveri e questo riguarda ad esempio l’accesso all’educazione, alle cure sanitarie, ma anche una minore possibilità di dover lavorare in tenera età. 

   Giornata Mondiale dell’Infanzia: Save the Children, cresciuta del 35% la disuguaglianza tra bambini ricchi e poveri nel mondo. Gravi conseguenze su salute, sopravvivenza e accesso all’istruzione.

Entro il 2050 una persona su tre che nascerà sarà africana, come lo sarà anche un bambino su tre al di sotto dei 18 anni. Cento anni prima, il rapporto di nati nell’Africa Subsahariana era soltanto di uno su 10.
In occasione della Giornata mondiale dell'infanzia, l'UNICEF ha pubblicato “Generazione 2025 e oltre: l'importanza critica di comprendere le tendenze demografiche per i bambini del 21 ° secolo” una nuova ricerca che evidenzia i cambiamenti demografici globali previsti per la prossima generazione di bambini che rappresentano grandi sfide per i responsabili e i leader politici.

   UNICEF: nella Giornata mondiale dell’infanzia lanciata ricerca “Generazione 2025”

   la pagina UNICEF dedicata alla giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza


   video: Tutti uguali davanti alla vita

   I diritti dei bambini in parole semplici (pdf)


--------------------------------------------

SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


"E' una notizia bellissima". Nonostante i segni della Sla, negli occhi di Salvatore Usala, uno dei protagonisti della protesta per i fondi per la non autosufficienza, si legge chiaramente la soddisfazione per l'esito della manifestazione, riassunta nelle poche parole che la moglie Giuseppina traduce dai suoi sguardi a una lavagna con delle lettere. Usala e gli altri disabili gravissimi che da quasi un mese sono in sciopero della fame ora ricominceranno ad alimentarsi, ma era pronto anche ad arrivare alle conseguenze estreme...

 
Malati di Sla: il governo raddoppia fondi, stop allo sciopero della fame

Facciamo nostre le parole del senatore Marino che, al termine dell'incontro, si è detto "profondamente umiliato nel vedere che in un paese civile persone in queste condizioni debbano ricorrere a queste forme di protesta per esprimere i propri bisogni". Riproponiamo il nostro post:

  Prima che sia troppo tardi!!! - Allarme e preoccupazione per la ripresa dello sciopero


---------------------------------------------------------------

C’è qualcosa che non funziona in un Paese che costringe i propri malati a scendere in piazza per non essere abbandonati al loro destino...
... Che non fosse un Paese per vecchi si sapeva, che neanche i bambini ci si trovino alla grande è un dato di fatto, da ieri si ha la sensazione che non sia un bel posto neanche per i disabili. Troppo facile essere un Paese per soli sani, possibilmente benestanti.  

  Francesca SforzaQuesto non è un Paese per malati



Notizie dal mondo

SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


In un’editoriale apparso su Gush Shalom (Blocco di pace), il giornalista israeliano Uri Avnery commenta la crisi di Gaza, che continua a mietere vittime sul fronte israeliano e palestinese. Per l’attivista, quanto sta accadendo fa parte della “continua catena di eventi” che coinvolge i due Paesi. Ma per mettere fine ai bombardamenti, “la pace con il popolo palestinese è l’unica risposta.

 
Attivista israeliano: Un'altra guerra superflua


Appello ai giornalisti italiani di We are all on the Freedom Flotilla 2

  Gaza. Bombardata la torre dei giornalisti

... Di fronte alle notizie drammatiche di queste ore il Parents Circle è tornato a far sentire la sua voce: «Come famiglie israeliane e palestinesi ferite, che hanno perso membri della propria famiglia a causa di questo incessante circolo vizioso - hanno scritto in un appello - chiediamo la fine immediata di questa violenza. Vogliamo essere l'esempio della reale possibilità di un processo di riconciliazione e della sua necessità per superare gli ostacoli che si oppongono a un futuro pacifico e sostenibile»......
il rabbino Kronish « noi continuiamo dal basso il nostro lavoro per la costruzione della pace, continuando a riunire insieme ebrei, cristiani e musulmani nelle iniziative di dialogo e nei nostri programmi che coinvolgono giovani, donne, leader religiosi ed educatori. Alla fine la pace ci assicurerà più sicurezza della guerra e della violenza ricorrenti. Shalom»

  Medio Oriente, quando ebrei e arabi pregano gli uni per gli altri - Vatican Insider

... Proprio mentre avveniva questo attentato (e mentre su Gaza avvenivano nuovi raid aerei che hanno portato i morti a quota 138) da piazza San Pietro il Papa lanciava il suo appello: «Basta odio e violenza,favorire tregua e negoziato. Entrambe autorità adottino decisioni coraggiose per pacificazione»
Intanto anche a Gaza si continua a morire: stamattina le vittime avevano già superato quota 140...

 
Attentato su un bus a Tel Aviv. Ora cambia tutto


Gaza. E' Tregua dalle 20 italiane

  I dettagli dell'accordo tra Israele e Hamas


---------------------------------------------------------------

(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



Cloud Pillar su Gaza? NO. DIO NON C’ENTRA Comunicato stampa di Pax Christi Italia


“Dio non sta con l’esercito potente di uno stato occupante, proteggendolo e difendendolo con le armi. Quel Dio che ama tutti i suoi figli non sta assecondando una strage di civili, a Gaza. Non ha ammantato di nuvole di sicurezza lo scempio di 340 civili feriti e di decine di morti in soli pochi giorni”. Forte e chiara la denuncia del comunicato di Pax Christi Italia, da anni impegnata proprio in Palestina e nella “più grande prigione a cielo aperto” che è Gaza.

Comunicato stampa

Cloud Pillar su Gaza? No. Dio non c’entra

Operazione Cloud Pillar: colonna di nuvole. Nella Torah e nel libro dell’Esodo della Bibbia, al capitolo 13, si racconta che Dio ha protetto così il suo popolo dal nemico egiziano, consentendogli di passare indenne il mar Rosso.

Ma Dio non sta con l’esercito potente di uno stato occupante, proteggendolo e difendendolo con le armi. Quel Dio che ama tutti i suoi figli non sta assecondando una strage di civili, a Gaza...
...

Il Dio della pace, il Dio di ogni creatura, può solo coprire di un unico pianto i corpi massacrati di chi quella terra benedetta dal suo amore per tutti, chiama casa.

Noi, tutti noi, siamo chiamati a sgomberare il cielo e la terra di Palestina e Israele da nubi che soffocano la giustizia e da cingolati che straziano la vita di bambini, uomini e donne.

Pax Christi Italia Firenze, 18 novembre 2012



--------------------------------------------

"Il massacro di Gaza : la mia testimonianza…" di don Mario Cornioli



Il parroco di Gaza, padre Jorge Hernandez che si trovava in Argentina per motivi familiari, ha raggiunto domenica 18 novembre 2012 la sua parrocchia e i suoi parrocchiani “per non lasciarli soli un giorno in più”

"Ieri è stata una giornata molto intensa, iniziata la notte quando alle 3.00 sono andato a prendere all’aeroporto di Tel Aviv il parroco di Gaza, abuna George che stava tornando in Terrasanta, dopo aver visitato il padre ammalato, per poter rientrare a Gaza e stare vicino alla sua gente e a tutto il popolo Gazawi.
Abuna George è arrivato con il volto triste per le notizie che i suoi parrocchiani gli avevano mandato in Argentina. Dal desiderio di non perdere altro tempo, sarebbe voluto andare direttamente da Tel Aviv ad Eretz ma dopo una bella discussione l’ho convinto che tanto alle 4 di notte non lo avrebbero fatto entrare ed allora siamo tornati a BetJala dove abbiamo “dormito” un paio di ore per poi ripartire alla volta della Striscia di Gaza...
Quello che sta succedendo è un genocidio fisico che ancora molti non vogliono vedere ma che non resterà impunito (almeno da DIO). C’e’ una totale disinformazione su quanto sta accadendo e mi sono convinto anche io che non importa chi ha iniziato prima o dopo (anche se per amore della verità sin da agosto Israele ha bombardato la striscia in modo più o meno continuo…"

   Il massacro di Gaza: la mia testimonianza…

   AIUTATECI A NON LASCIARE GAZA SOLA. appello degli italiani a Gaza


--------------------------------------------

Val la pena di essere equanimi?


Val la pena di essere equanimi?
Era il titolo di un commento scritto sulla prima fase della guerra dei Balcani da uno dei miei più cari e mai dimenticati amici, Mauro Martini, grande slavista, morto nel 2005. Val la pena di essere equanimi? Val la pena di mettere sullo stesso piano i due contendenti, insomma, e dire che sono uguali, che hanno uguali colpe e uguali ragioni?
Eppure è una domanda cruciale, non solo dal punto di vista meramente politico, ma dal punto di vista etico. Se valga la pena, oggi, di fronte a quello che sta succedendo a Gaza, e sottolineo a Gaza, essere equanimi. Non voglio più fare paragoni. Non voglio più paragonare un razzo sparato da Gaza con un raid aereo su Gaza. Non voglio più sprecare energia a soppesare gli oltre 800 razzi sparati da Gaza con gli oltre 1300 “obiettivi” colpiti dai caccia israeliani dentro la Striscia di Gaza. Non voglio più discutere se la massa della popolazione palestinese di Gaza, sotto assedio da così tanti anni che ce ne siamo dimenticati, sia ostaggio del regime di Hamas, in una striscia di terra di 400 chilometri quadrati in cui si è ostaggio solo della propria disperazione. E della impossibilità di scappare, di scappare in un rifugio (inesistente) o in un campo profughi...

   Val la pena di essere equanimi?


--------------------------------------------

In morte di un cristiano di Gaza - "Fermiamo la guerra a Gaza" Appello della Tavola della Pace


Primo lutto nella parrocchia della Sacra Famiglia: Saalem, un uomo che soffriva di cuore non ha retto alla tensione. Simbolo dei drammi più nascosti che ogni guerra porta con sé.

Diversi segnali dicono che la tregua è più vicina, ma ci sono ancora morti e feriti questa mattina a Gaza e anche in Israele. E ieri ci sono stati anche due morti in Cisgiordania nelle manifestazioni. Staremo a vedere. Non è di questo, però, che all'inizio di questa giornata mi preme parlare, ma dell'ultima notizia arrivata ieri sera dalla parrocchia latina della Sacra Famiglia a Gaza. L'ha comunicata padre Jorge al telefono ad Andres Bergamini, del patriarcato di Gerusalemme ed è il primo lutto della comunità: «Un parrocchiano, fratello di una nostra cara amica, che soffriva di cuore - scrive Andres nel suo blog - non ce l’ha fatta a resistere alla tensione dei continui bombardamenti israeliani. Domani (oggi ndr) ci sarà la preghiera per lui nella chiesa ortodossa di San Porfirio».
È il primo morto della comunità cattolica di Gaza. Ma - ancora di più - è il simbolo di tutte le morti nascoste di questo interminabile conflitto, quelle che non troveranno mai spazio nelle statistiche ufficiali. Quelle che non vedremo mai apparire nelle foto truculente sulle nostre bacheche su Facebook, perché senza sangue non servono alla causa. Ma anche quelle che con maggiore precisione danno la misura di quanto sta succedendo a Gaza. Sono le sofferenze dei più deboli, i più indifesi nel cuore di un conflitto. Quelli per nascondere i quali non c'è bisogno neppure della retorica sugli attacchi mirati: stanno ai margini anche nei momenti più drammatici. Sono sicuro che questo fratello nella fede non finirà neppure nelle liste degli appelli per i cristiani perseguitati. E ci sarebbe da discutere parecchio sul perché...

   In morte di un cristiano di Gaza

Fermiamo la guerra a Gaza

L'Italia e l'Europa hanno il dovere di fermare la guerra a Gaza. Lo possono e lo debbono fare agendo con intelligenza e determinazione nell'interesse superiore dei diritti umani, della sicurezza internazionale, della giustizia e della pace. L'Italia, che vanta ottime relazioni sia con Israele che con i palestinesi, può fare molto. Ma deve cambiare: smettere di essere di parte, assumere un ruolo attivo, propositivo e progettuale. Nel Mediterraneo, in Europa e all'Onu. L'Italia deve essere consapevole dei suoi limiti ma anche delle sue risorse, della sua prossimità e delle sue responsabilità...

   Firma e diffondi subito l'appello "Fermiamo la guerra a Gaza"


--------------------------------------------


Comunicato
Il sindacato indipendente WAC – MAAN chiede la fine degli attacchi a Gaza, la fine dell’occupazione israeliana, e la soluzione dei due stati basata sui confini del 1967.

  WAC-MAANStop alla guerra a Gaza, ora!

Una nuova lettera dalla parrocchia di Gaza sconvolta dalla guerra. «Chi ci separerà dall'amore di Cristo? La tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la miseria (la guerra, i missili)?»

  Paul De Santo«L'apostolato delle telefonate»

Una tregua precaria, sottile, terribilmente fragile è stata raggiunta ieri fra Israele e Hamas al Cairo. L’annuncio ufficiale lo ha dato dopo una giornata convulsa il ministro degli Esteri egiziano Kamel Amr. Il “format” dell’accordo per il cessate il fuoco era pronto da giorni, anzi, a ben vedere da quattro anni, visto che le somiglianze con quello che nel gennaio del 2009 mise fine all’operazione “Cast Lead” sono innumerevoli: in sintesi, Israele si impegna a cessare per primo le ostilità seguita da Hamas (formalmente il movimento politico al potere nella Striscia), quindi dalla Jihad Islamica, dai Comitati di resistenza popolare e da tutti gli altri gruppi e gruppuscoli palestinesi che operano a Gaza.

  Giorgio FerrariPatto Hams-Israele, è tregua per Gaza

Qualche volta dimentichiamo. Magari perché se ne parla poco, a margine dei notiziari. O magari perché torna utile alla nostra tranquillità. Quasi si trattasse solo di parentesi terribili tra un tregua e l’altra – e oggi siamo a gioire per una di queste tregue. Però, è un fatto: gli orrori della guerra, della repressione violenta e sanguinaria tornano inesorabilmente a inquietarci e a incalzarci, e si dispiegano anche a due passi da noi: per alcuni giorni di nuovo nella striscia di Gaza e in Israele, da mesi in tutta la Siria.

  Carlo CardiaMai scordare, mai zittirsi

Il racconto di due siciliani e di una abruzzese: si erano trasferiti in Palestina per aiutare i bambini vittime dei raid. Ora devono abbandonare quelle zone troppo rischiose.

  Pietro Scaglione«Noi volontari, in fuga da Gaza»


---------------------------------------------------------------


Rimsha, 14 anni. Malala, 15. Due adolescenti pachistane con storie diverse, ma che fanno sperare in un futuro migliore per il loro Paese.

  Viviana Mazza: Rimsha e Malala, due Raggi di Luce che fanno crescere il Pakistan migliore


---------------------------------------------------------------



SCUOLA



Cercansi disperatamente genitori per il rinnovo dei consigli di classe, d’istituto. Ecco anche quest’anno il disperato appello per trovare qualche mamma o papà che entrino a far parte dei cosiddetti organismi della partecipazione che in realtà di partecipativo hanno ben poco. Difficile  trovare genitori che hanno voglia di partecipare: ogni anno noi insegnanti dobbiamo pregarli perché entrino a far parte dei consigli di classe.

  Alex CorlazzoliScuola, rottamiamo i genitori?

Da ormai troppo tempo la scuola statale è sotto attacco da parte delle maggioranze governative: non ci sono mai investimenti, neanche per le strutture, sono stati tagliati ben oltre 8 mld e quasi 150.000 posti di lavoro, è stato fortemente aumentato il numero degli alunni per classe, violando anche le norme di sicurezza e sanitarie, non è garantito il sostegno, e ora si indice un concorso dispendioso che di fatto nega il diritto all'assunzione dei precari che da anni lavorano nella scuola.

  Bianca FasanoTutta la scuola si ribella

Sotto il ministero della Giustizia di via Arenula, con gli ombrelli aperti "per difendersi dall'eventuale caduta di lacrimogeni", gli studenti romani hanno annunciato il proprio obiettivo per domani: arrivare in centro, sotto i palazzi del potere, tra Montecitorio, il Senato e Palazzo Chigi. Una vera e propria sfida dopo gli scontri della scorsa settimana.

  Viola Giannoli e Sara Grattoggi Sabato in piazza, la sfida degli studenti "Arriveremo sotto i palazzi del potere

Studenti e docenti manifestano due volte nel giro di dieci giorni, oggi e il 24 novembre, contro i tagli ma anche contro il ddl ex Aprea e il concorsone

  Maria Teresa TosettoOccupazioni, quando il rito tradisce il desiderio

---------------------------------------------------------------

FEDE E
SPIRITUALITA'





“E Dio vide che era cosa buona”

Meravigliarsi

HOREB n. 62 - 2/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

Il cactus è lì con i suoi fiori aperti, bellissimi. È uno spettacolo che si ripete e ogni volta sorprende, stupisce. Meraviglia che questa pianta, cresce anche in luoghi aridi, e raggiunge quattro metri di altezza e spesso anche di più, tutta tronco, totalmente ricoperta di spine, se la tocchi in modo maldestro ti lascia il segno, riesca a produrre fiori così luminosi, che in certo senso fanno luce alla notte.

Il fiore del cactus la possiamo considerare cifra di una bellezza nascosta negli anfratti della vita. Nei volti che ci scivolano addosso o perché andiamo di corsa perché abbiamo premura o perché ci fanno paura e ci chiudiamo in un autismo sociale, in una nicchia dorata che ci soffoca. È bellezza nascosta nelle relazioni quotidiane, che comunque viviamo, ma che spesso rimangono superficiali e strettamente tecniche, professionali, negli avvenimenti quotidiani che diamo sempre per scontati, perché spinosi, e per questo non riusciamo a cogliere questa bellezza e non ci meravigliamo di niente.

Il fatto che non ci meravigliamo più è un brutto segnale, è come se stessimo di fronte a un mondo impoverito, defraudato

Eppure, nella notte di questa vita, se stiamo attenti, vigilanti, c’è sempre un fiore, degli sprazzi di luce, lì dove meno ce lo aspettiamo, che ci  aprono in modo nuovo al cammino della vita.

Se ne incrociato nelle periferie di città, che strutturalmente hanno del disumano, ma lì si incontrano persone che ti stupiscono per la loro umanità. Se ne incontrano in ospedale tra gli ammalati che ti meravigliano perché vivono con grande dignità il dolore, la precarietà, il limite e l’esperienza della morte.

Crediamo che ritorneremo a meravigliarci se, come ci ricorda l’apostolo Pietro, lasceremo esplodere “l’umano nascosto nel cuore”; e questo sarà possibile se impareremo a rischiare uscendo da noi stessi ma anche dal coro abituale per sentire le voci che ci sono fuori, sono tante, bellissime, uniche e ricche di mistero. Questo chiede di liberarci da ogni certezza e di metterci al servizio della vita, di ciò che viene, accettando di essere sempre in qualche misura ignoranti, alla ricerca, con tanta sete di imparare dagli altri.

Se faremo questo esodo facilmente ritorneremo ad osservare e a restare stupiti per un filo d’erba che stranamente riesce a farsi strada e a nascere nel cemento.

È questa la prospettiva in cui vogliamo collocare la monografia del presente quaderno...  (EDITORIALE)



   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



---------------------------------------

Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012
LA CHIESA SI FA DIALOGO A 50 anni dal Concilio Vaticano II



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012

Dal 24 Ottobre al 5 Dicembre presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
LA CHIESA 
SI FA DIALOGO
A 50 anni dal Concilio Vaticano II


Leggi il calendario degli incontri (pdf)


--------------------------------------

SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"

La memoria odierna della Presentazione della Beata Vergine Maria ha un'importanza notevole, non solo perchè in essa vien commemorato uno dei misteri della vita di Colei che Dio ha scelto come Madre del Suo Figlio e come Madre della Chiesa, nè soltanto perchè in questa 'presentazione' di Maria vien richiamata la 'presentazione' al Padre celeste di Cristo e, anzi, di tutti i cristiani, ma anche perchè essa costituisce un gesto concreto di ecumenismo, di dialogo con i nostri fratelli dell'Oriente.


  Presentazione della Beata Vergine Maria


---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


"Se questa vita ha senso" Un percorso di riflessione per l'avvento di Enzo Bianchi per Famiglia Cristiana - Vizi capitali, se li conosci li vinci -


"Resistere, lottare, diventare liberi. Per saper amare meglio" Enzo Bianchi

«Vorremmo fare della nostra vita un capolavoro», dice il monaco Enzo Bianchi. «Spesso, però, il nostro cuore è dominato da rapporti deformati con le cose, con gli altri e con Dio».
Sembra una sfida persa in partenza, specialmente in un’epoca come la nostra, graffiata dal relativismo etico che porta ciascuno a fare quello che ritiene meglio, fuggendo il più possibile il rischio e la fatica della scelta. «L’ammetto», esordisce Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, «parlare oggi di lotta spirituale significa togliere la polvere a uno degli aspetti più dimenticati e irrisi della vita cristiana. Eppure, il combattimento interiore è più che mai essenziale». A monte di tutto c’è un problema. Si chiama ignoranza. «Ognuno di noi aspira a fare della propria vita un capolavoro», sottolinea Bianchi. «C’è un obiettivo correlato: la felicità. Ciò che si dimentica facilmente è che per riuscire in questo duplice intento contano i rapporti con le cose (a partire dal cibo, dalla sessualità e dal denaro), con il tempo, con lo spazio. Insomma, contano le relazioni che uno ha, non ha o ha deformate, con se stesso con gli altri e, per chi crede, con Dio. Possiamo dirci davvero liberi oppure no?».

  Vizi capitali, se li conosci li vinci

  video

Vale la pena lottare contro le tentazioni.
I cosiddetti vizi capitali – ingordigia, lussuria, avarizia, collera, tristezza, acedia, vanagloria e orgoglio  sono più attuali che mai. Seducono il nostro animo e deformano il nostro rapporto con la realtà. In preparazione al Natale e all'anno nuovo, lasciamoci guidare da Enzo Bianchi in un cammino di liberazione per ristabilire rapporti autentici con noi stessi, con gli altri e con Dio.
Solo così la nostra vita sarà piena.
  SCOPRI LA COLLANA

Dialoga con Enzo Bianchi il 21 novembre alle 15.30
Il priore della comunità di Bose risponderà in diretta alle domande di chi si collegherà alla pagina Facebook di Famiglia Cristiana: http://bit.ly/dialogaconenzobianchi

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • VIZI CAPITALI - 1 "SUPERBIA: Un super-io contro Dio" di mons. Rino Fisichella
  • VIZI CAPITALI 2 - "GOLA: il cibo? È condivisione" di mons. ANDREA LONARDO
  • VIZI CAPITALI - 3 INVIDIA: la «passione triste del XXI secolo» di mons. VINCENZO PAGLIA
  • VIZI CAPITALI 4 - "ACCIDIA: il demone della notte" di mons. PIERANGELO SEQUERI
  • VIZI CAPITALI 5 - "LUSSURIA: l'eros senza pienezza" di mons.GIANFRANCO RAVASI
  • VIZI CAPITALI - 6 "IRA: il volto ambivalente della collera" di ENZO BIANCHI
  • VIZI CAPITALI - 7 "AVARIZIA: Avere, troppo avere questo è il problema" di mons. Renato Boccardo


---------------------------------------


 SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"


  Dio non si sbaglia...
  Pregare sempre...
  Dobbiamo imparare...
  Come stare nella storia?...
  Seguire Gesù...
  Questo è il compito...
  La vita si ottiene...
  Non c'è nulla...
  Il Dio in cui crediamo...
  Conservare non è...
  Il perdono sia...
  Dio prende...
  Qual è il "tempio"...
  Dio lo si incontra...


---------------------------------------------------------------


La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Seguiva Gesù un ragazzo 
che aveva addosso solo una sindone. 
Lo afferrarono, ma egli lasciò cadere 
la sindone e fuggì via".


(Marco 14,51-52)


  Gianfranco RavasiIl ragazzo della sindone


---------------------------------------------------------------

Il Teologo risponde


Da qualche anno il nostro parroco non viene più a benedire la casa. Altri parroci lo fanno ancora. Chi è nel giusto? 

  Silvano Sirboni: Benedizioni delle case

I gruppi New Age hanno lo scopo di allontanare da Dio e creare un nuovo ordine mondiale con i testimoni di Geova. Perché non ne parlate? Perché i preti non raccomandano di avvicinarsi alla Bibbia?

  Massimo Introvigne: New Age, complotto contro Dio

---------------------------------------------------------------

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Il “Patto delle Catacombe”, per una chiesa serva e povera


Il “Patto delle Catacombe”, per una chiesa serva e povera
Il 16 novembre del 1965, pochi giorni prima della chiusura del Vaticano II, una quarantina di padri conciliari hanno celebrato una Eucaristia nelle catacombe di Domitilla, a Roma, chiedendo fedeltà allo Spirito di Gesù. Dopo questa celebrazione, hanno firmato il “Patto delle Catacombe”. Il documento è una sfida ai “fratelli nell’Episcopato” a portare avanti una “vita di povertà”, una Chiesa “serva e povera”, come aveva suggerito il papa Giovanni XXIII. I firmatari – fra di essi, molti brasiliani e latinoamericani, poiché molti più tardi aderirono al patto – si impegnavano a vivere in povertà, a rinunciare a tutti i simboli o ai privilegi del potere e a mettere i poveri al centro del loro ministero pastorale. Il testo ha avuto una forte influenza sulla Teologia della Liberazione, che sarebbe sorta negli anni seguenti. Uno dei firmatari e propositori del Patto fu dom Helder Câmara, il cui centenario della nascita è stato celebrato il 7 febbraio.

Concilio Vaticano II, quell'intuizione rimasta fuori dall'aula di Jon Sobrino
"Il Concilio Vaticano II fu un evento epocale, estremamente radicato nel modo di essere e di agire di Giovanni XXIII. Un esempio significativo fu ciò che il papa disse un mese prima dell’apertura del Concilio: «La Chiesa oggi è soprattutto la Chiesa dei poveri». Questa concezione della Chiesa, tuttavia, non si affermò in modo generalizzato nell’aula del Concilio, così che, due mesi dopo il suo inizio, il cardinale Giacomo Lercaro (arcivescovo di Bologna) si vide obbligato a dire: «Sentiamo tutti che al Concilio finora è mancato qualcosa». E lo esplicitò ripetendo le parole di Giovanni XXIII: «Oggi la Chiesa è soprattutto la Chiesa dei poveri». Su questo desidero proporre alcune riflessioni. ....
I poveri pongono la Chiesa, con naturalezza e senza scappatoie, di fronte al Vangelo. E quando essa si erge in loro difesa, soffre inevitabilmente persecuzione e morte. La Chiesa diventa necessariamente una Chiesa perseguitata, superando ciò che nel Concilio è affermato solo genericamente: «La Chiesa prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio» (Lumen Gentium, 8). E non si tratta soltanto della persecuzione di vescovi, sacerdoti e religiose, ma anche di innumerevoli, semplici cristiani e cristiane. .... (Jon Sobrino)

   Concilio Vaticano II, quell'intuizione rimasta fuori dall'aula

   Il “Patto delle Catacombe”, per una chiesa serva e povera

Vedi anche il nostro post precedente:
   Mosaico di Pace Editoriale di Novembre: "Purificare l'aria" di Sergio Paronetto


---------------------------------------





CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


“La salvezza è sempre altrove. Educare all’incontro” - Convegno nazionale Fondazione Migrantes (Roma 19/22 novembre)


A Napoli venerdì 8 novembre 2012 si è svolta la FIACCOLATA ECUMENICA PER LE VITTIME INNOCENTI DELLA CRIMINALITÀ

Da lunedì 19 a giovedì 22 novembre a Roma, presso la Domus Pacis-Torre Rossa Park Hotel, si tiene il convegno nazionale “La salvezza è sempre altrove. Educare all’incontro”, organizzato in occasione del 25° anniversario della nascita della Fondazione Migrantes, al quale partecipano i direttori regionali, diocesani e i collaboratori dei vari ambiti pastorali della mobilità umana che fanno capo alla Fondazione

“Educare all’incontro” per “non cedere alla sfiducia e alla paura”. E’ la sollecitazione rivolta ieri da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, al Convegno nazionale della Fondazione Migrantes in corso a Roma e promosso nel suo 25° anniversario. Fino a domani, vede riuniti i direttori regionali, diocesani e i collaboratori dei vari ambiti pastorali della mobilità umana. La migrazione è sentita da molti come una minaccia, ha affermato mons. Paolo Schiavon, presidente della Migrantes, in apertura dei lavori, ma “è un'occasione provvidenziale di promozione umana” ed è “una questione morale che occupa e preoccupa la Chiesa”. 

   l'intervista di Adriana Masotti (Radio Vativana) a mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione (audio mp3)

“Siamo invitati a tornare sulla esperienza fondamentale del nostro servizio ecclesiale verso i migranti – ha detto Mons. Crociata - esaminandolo mediante la categoria dell’incontro, una categoria molto espressiva per la nostra fede se solo richiamiamo l’affermazione così pregnante con la quale papa Benedetto XVI la introduce nella sua prima enciclica: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Deus Caritas est, 1).
Il Segretario Generale ha proposto una rilettura dei principali documenti del Vaticano II “secondo una logica di scuola conciliare dell’incontro”, perché “l’incontro di Dio con noi e di noi con lui ha aperto gli orizzonti della fraternità e dell’incontro con l’altro”.

   il testo integrale dell'intervento di Mons. Mariano Crociata "Educare all'incontro alla scuola del Concilio Vaticano II"


---------------------------------------

Il XXII Rapporto sull’immigrazione riconferma come la migrazione sia spesso una scelta inevitabile a causa delle crisi politiche ed economiche ma afferma anche con forza come essa sia un fenomeno in grado di favorire e produrre una positiva collaborazione tra i popoli.

   Fabio Pizzi:   Dossier Caritas 2012: migranti come persone, non numeri


---------------------------------------------------------------

 SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"

Sempre attuale questo brano in cui Don Tonino spiega quale può essere l'unico stile credibile della nuova evangelizzazione.

   Il vescovo e una comunità che annuncia di Tonino Bello


---------------------------------------------------------------



(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



Generazioni insieme - "Insieme - 10" di Enzo Bianchi - Rocca, novembre 2012


Insieme - 10 rubrica di ENZO BIANCHI Rocca, novembre 2012

Un clima sociale sempre più avvelenato e il desiderio di trovare scorciatoie per uscire dalla crisi esasperano sempre più anche le contrapposizioni generazionali, come se una data di nascita più recente fosse di per sé garanzia di maggior facilità nel risolvere i problemi. La tensione tra giovani e anziani è antica quanto il mondo, ma forse oggi la stiamo vivendo con aspetti paradossali. Da un lato le nostre società occidentali sembrano affette da giovanilismo esasperato: nessuno vuole invecchiare e ogni trucco è buono, dalla cosmesi al vestiario, dall’esercizio fisico alle diete, dall’aggiornamento tecnologico ai comportamenti sociali... tutto deve concorrere a relegare in un futuro indefinito il progressivo invecchiamento, fino a negarlo contro ogni evidenza. D’altro canto la strenue difesa di quella che un tempo si chiamava “gerontocrazia” subisce gli attacchi dei più giovani che, anche verbalmente, considerano gli anziani ferrivecchi da rottamare, finendo per cosificare gli appartenenti alle generazioni precedenti. Senza contare poi il tacito disprezzo che si nutre per chi esce definitivamente dal ciclo produttivo, come se l’unico apporto di un individuo alla società fosse il suo contributo al prodotto interno lordo.

  Generazioni insieme


---------------------------------------

SEGNI DEI TEMPI NOSTRI: IL DIALOGO INTERRELIGIOSO di Giordano Frosini


La diversità delle religioni accompagna da sempre il cammino dell’uomo, ma oggi sta succedendo qualcosa di inedito rispetto anche al passato più recente: i confini si sono confusi; i credenti si sono avvicinati fino a mescolarsi insieme; volenti o nolenti, le religioni sono state costrette a fare i conti anche con questo effetto, tutt’altro che secondario, al seguito della globalizzazione.

Guardare al di là del proprio naso
Oggi i diversamente credenti camminano fianco a fianco, lavorano e costruiscono gomito a gomito, i loro figli frequentano le stesse scuole e i matrimoni misti stanno crescendo con una certa celerità nelle nostre popolazioni. Non c’è più la possibilità di distrarsi e far finta di non vedere fenomeni tanto diffusi etanto rilevanti. La vita ne risulta profondamente cambiata ed è destinata a cambiare ancora di più nel nostro futuro. Anche se non ci piace, dobbiamo prendere atto che noi stiamo vivendo una situazione che assomiglia molto a quella del medioevo. Etimologicamente “barbaro” non ha un significato dispregiativo, significa soltanto “straniero”. In questo senso, i barbari sono ancora alle porte, anzi sono già entrati in casa. Dal passato dovremmo imparare a non compiere gli stessi errori. La paura dell’altro è parte integrante soltanto degli spiriti mediocri, che non sanno vedere al di là del proprio naso.

  SEGNI DEI TEMPI NOSTRI: IL DIALOGO INTERRELIGIOSOdi Giordano Frosini


---------------------------------------

"La bellezza del nostro Dio" di mons. Bruno Maggioni


La bellezza del nostro Dio 
È fatto così: vuole tanto bene a tutti 

Ho predicato la Bibbia ai missionari, l'ho predicata alle suore, l'ho predicata in clausura. Stranamente, le mie prediche erano uguali. Perché c'è una spiritualità di fondo, che è il vangelo, e che è per tutti e che sorregge tutti. Questa spiritualità - che viene dal vangelo e che è comune a tutti - in pratica si deve poi esprimere nei vari impegni che ognuno si trova a fare, nei vari ambienti in cui ognuno vive e deve intervenire.
Questa è l'unica cosa che posso e che so fare. Io non conosco la tecnica missionaria né la tecnica della preghiera in clausura. Dovunque e a tutti io parlo della preghiera di Gesù Cristo. E vedo che va bene. Si sente dire che le monache di clausura hanno una loro spiritualità, i missionari ne hanno un'altra e così via.
Io ho sempre trovato che, se gratti in fondo, la spiritualità è uguale. Nel mio libretto, "Alle radici della sequela", descrivo la sequela come una struttura spirituale che è di tutti i cristiani. È chiaro che poi questa si manifesta in forme diverse. Ma il messaggio di Gesù Cristo è uguale. Non può essere diversamente.

  La bellezza del nostro Dio di mons. Bruno Maggioni


---------------------------------------


POLITICA


Con uno sforzo estremo di semplificazione, le parole pronunciate ieri a Parigi da Giorgio Napolitano sulla incandidabilità di Mario Monti e sull’eccentricità di una «Lista per Monti» alle elezioni («Non so che senso avrebbe») potrebbero esser tradotte così: partiti, basta tirare la giacca a Monti. Ma anche: Monti, basta farti tirare la giacca dai partiti. 

  Federico Geremicca:   Il doppio segnale del colle

... E inizia a raccontare del passato, del presente, delle donne della sua vita, dei cardinali. Del vero significato del Vangelo e di quel Gesù che dovremmo far rinascere ogni giorno nei piccoli gesti della quotidianità. Ma anche della attualità politica più stretta. Da Beppe Grillo («un amico da tanti anni») a Nichi Vendola («il mio candidato » ).

  Cesare Martinetti:   L'ulltima brutta legge ad personam

---------------------------------------------------------------



 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 18 novembre 2012

      Udienza - 21 novembre 2012, L'Anno della fede. La ragionevolezza della fede in Dio

     Discorso - Al gruppo degli Ecc.mi Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum" (17 novembre 2012)

     Discorso - Ai Partecipanti all'Incontro promosso dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute) (17 novembre 2012)

 
   Discorso - Ai partecipanti alla 17ª Conferenza dei Direttori delle Amministrazioni Penitenziarie del Consiglio d’Europa (22 novembre 2012)

     Discorso - Ai partecipanti al Congresso Mondiale dell'Apostolato del Mare (23 novembre 2012)

---------------------------------------------------------------

OPINIONI E COMMENTI



  AVVENIRE:   Alcuni brani del nuovo libro del Papa

  Joseph Ratzinger:   A quella domanda il cielo e la terra trattengono il respiro

  Joseph Ratzinger:   Il canto degli angeli continua sempre sotto nuove forme

  Joseph Ratzinger:   Ha pensato e imparato in modo umano

Benedetto XVI nel suo ultimo libro «L'infanzia di Gesù» ricostruisce l'iconografia cristiana e natalizia

  CORRIERE DELLA SERA:   Il Papa: «Con Gesù non c'erano il bue e l'asinello. E i pastori non cantarono»

Il bue e l’asino non c’erano, ma è giusto che siano nel presepe

  Gian Guido Vecchi:   Benedetto XVI: il Vangelo è storia La verginità di Maria non è un mito

I racconti dell’infanzia di Gesù, contenuti nei primi capitoli dei vangeli di Matteo e di Luca, non sono leggende né ricostruzioni fantasiose. E non sono neanche un «midrash», cioè un’interpretazione della Scrittura mediante narrazioni tipica della letteratura ebraica. Sono «storia, storia reale, avvenuta, certamente storia interpretata e compresa in base alla Parola di Dio». Lo scrive Benedetto XVI nel libro «L’infanzia di Gesù» 
 
  Andrea Tornielli:   I vangeli dell’infanzia: racconti credibili, non miti

Una analisi tra analogie e differenze tra Ratzinger e Wojtyla, pontefici scrittori
Wojtyla e Ratzinger, papi scrittori. Con una differenza: nel “pontificato del gesto” di Giovanni Paolo II la pur ricchissima produzione letteraria ha prevalentemente un carattere memorialistico, “accessorio”, laterale, in aggiunta all’azione geopolitica, mentre nel pontificato della parola di Benedetto XVI è parte fondante del magistero.

  Giacomo Galeazzi:   Benedetto racconta l'infanzia di Gesù

Con il volume intitolato "L’infanzia di Gesù" che arriva oggi in libreria nei principali paesi del mondo si conclude l’opera complessiva di quasi mille pagine in tre volumi dedicata da Joseph Ratzinger a Gesù di Nazaret. Con essa egli intende far tornare i cattolici a identificare narrazione evangelica e storia reale come avveniva fino a qualche decennio fa, prima dello sviluppo della moderna esegesi storico- critica. Raggiunge l’autore il suo obiettivo? A mio avviso no, perché si tratta di una mission impossible.

  Vito Mancuso:   Il nuovo Gesù del Papa e la guerra dell'esegesi storica


---------------------------------------------------------------



 Sei interessato a ricevere la nostra newsletter
 ma non sei iscritto ?
 
Iscriversi è facile e gratuito.  

               ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER

 riceverai la newsletter di "TEMPO  PERSO", ogni settimana, direttamente nella casella di posta elettronica.

L’elenco delle precedenti newsletter:

2012
"AVVENTO/NATALE 2011"
Pagina speciale di TEMPO PERSO

         
  n. 1  del 6 gennaio 2012

n. 4  del 27 gennaio 2012

n. 7  del 17 febbraio 2012

n. 10  del 9 marzo 2012

n. 13  del 31 marzo 2012

n. 16  del 27 aprile 2012

n. 19  del 18 maggio 2012

n. 22  dell'8 giugno 2012

n. 25  del 29 giugno 2012

n. 28  del 20 luglio 2012

n. 31  del 10 agosto 2012

n. 34  del 31 agosto 2012

n. 37 del 21 settembre 2012

n. 40 del 12 ottobre 2012

n. 43 del 2 novembre 2012



n. 2  del 13 gennaio 2012

n. 5  del 3 febbraio 2012

n. 8  del 24 febbraio 2012

n. 11  del 16 marzo 2012

n. 14  del 7 aprile 2012

n. 17  del 4 maggio 2012

n. 20  del 25 maggio 2012

n. 23  del 15 giugno 2012

n. 26  del 6 luglio 2012

n. 29  del 27 luglio 2012

n. 32  del 17 agosto 2012

n. 35  del 7 settembre 2012

n. 38 del 28 settembre 2012

n. 41 del 19 ottobre 2012

n. 44 del 9 novembre 2012

n. 3  del 20 gennaio 2012

n. 6  del 10 febbraio 2012

n. 9  del 2 marzo 2012

n. 12  del 23 marzo 2012

n. 15  del 20 aprile 2012

n. 18  dell'11 maggio 2012

n. 21  del 1° giugno 2012

n. 24  del 22 giugno 2012

n. 27  del 13 luglio 2012

n. 30  del 2 agosto 2012

n. 33  del 24 agosto 2012

n. 36 del 14 settembre 2012

n. 39 del 5 ottobre 2012

n. 42 del 26 ottobre 2012

n. 45 del 16 novembre 2012



newsletter degli anni precedenti
 
  2011

  2010

  2009

  2008

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm