"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°47 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 24 al 30 novembre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 7 dicembre 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 






Aggiornato il 13/11/2012




I NOSTRI TEMPI


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25 novembre: Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne


Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite con la risoluzione n. 54/134 del 1999.
La data è stata scelta dal movimento internazionale delle donne in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana assassinate il 25 novembre del 1961 perché si opponevano al regime dittatoriale del paese. Il coraggio dimostrato e la forza delle sorelle Mirabal hanno contribuito a renderle delle eroine internazionali. La loro storia è stata scelta a simbolo della grave violazione dei diritti umani rappresentata dalla violenza sulle donne.
La violenza spesso impedisce alle donne di sfuggire alla povertà. Amnesty International si concentra quest’anno sul legame tra povertà e violenza, per spezzare questa catena con cui moltissime donne nel mondo sono costrette a vivere vedendosi violati i loro diritti umani. Le loro vite sono segnate dalla violenza sessuale, dallo scarso accesso a un’istruzione adeguata e dalla mancata protezione dai rischi collegati alla gravidanza e al parto. I loro diritti devono essere protetti e le loro voci ascoltate.
In Italia stando agli ultimi dati istituzionali disponibili, forniti da una ricerca Eures-Ansa nel 2010, le violenze famigliari sono ormai la prima causa di morte nel nostro Paese. E qui, all'interno delle mura domestiche, le vittime sono donne nel 70,7% dei delitti. Secondo l'Istat una italiana su tre subisce molestie fisiche o sessuali nel corso della vita, il 5% è vittima di stupri o tentati stupri.

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In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne 2012, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura invita a contare lentamente da 1 a 100. Sono oltre cento le donne uccise quest'anno da maschi-killer. Stiamo assistendo a un'inaudita escalation di violenza. Si chiama femminicidio. Violenza per lo più domestica: i killer sono ex-compagni, mariti, partner, padri. Killer che odiano, killer che non amano, killer che violentano la parola "amore". E quante sono le vittime, sempre donne, dei tanti altri tipi di abusi e violenze sessuali? Contiamo fino a 100, e ben oltre 100, molto, molto oltre. Barbarie, ignoranza, inciviltà sono violenza. Chiediamo a voce alta civiltà, cultura, progresso. Contro il femminicidio, contro il machismo. Contro ogni violenza sulle donne.

   100 Morte che non contano - Contro la violenza sulle donne (video)

Presentando in una conferenza stampa a New York la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, i partecipanti hanno evidenziato il ruolo fondamentale che la collaborazione con una gamma articolata di attori della società civile , specialmente il settore privato, ha assunto nell’intento di creare spazi sicuri in cui possano vivere serenamente le ragazze, stabilire una cultura del rispetto delle donne e porre fine alla violenza perpetrata nei confronti di donne e ragazze.

   Conferenza stampa sulla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Violenze sessuali, violenze fisiche su donne e bambine, violenze domestiche, femminicidi. Sono tante, tantissime le donne uccise per mano di uomini respinti. In Italia, ma non solo. Le vittime sono di ogni età, religione, razza, Paese, classe sociale.
Poi ci sono quelle uccise da mariti, ex mariti, fidanzati, ex fidanzati, padri, compagni, ex compagni. È il dramma della violenza legato all’amore che finisce, la violenza che avviene all’interno di una relazione sentimentale.
Sono i cosiddetti delitti passionali come vengono erroneamente definiti dalla cronaca quasi come fossero questioni di famiglia, questioni private. La violenza domestica non viene ancora percepita come un crimine.
Invece questi sono delitti, omicidi di una violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna, in quanto donna.

   Violenze di genere (pdf) di Cotrina Madaghiele(Presidente Associazione Genere Femminile)

115 sono le donne uccise dall'inizio del 2012 a oggi, vittime di femminicidio. Una ogni 2-3 giorni! Questo video è per loro e per non dimenticarle e per dire BASTA A OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE E VIOLENZA.

   video



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Violenza sulle donne: ora basta
Il 25 novembre è la giornata dedicata alla lotta contro la violenza. Oltre cento donne uccise in Italia per mano di uomini "amici". Si studia una legge ad hoc.

  Elisa ChiariUomini che aggrediscono le donne

 Elisa ChiariFemminicidio, si studia legge ad hoc

  Elisa Chiari1522, il numero salvadonne

  Rosanna BiffiCannavicci: "Fenomeno trasversale"

  Annachiara ValleLegge quadro come vuole l'Europa: l'impegno delle ministre

Una violenza endemica, nel mondo, nei rapporti fra uomini e donne. Una violenza incisa profondamente nelle strutture archetipiche dell’immaginazione e della cultura a cui apparteniamo, e per questo in qualche modo accettata. Chiamiamola con il suo nome: guerra. Una guerra sistemica, come quella che le leggi del profitto senza limite agitano contro i diritti umani sul pianeta. Una guerra combattuta con sequenze di crudeltà inaudita, perlopiù al riparo delle mura domestiche. Nella quasi totalità delle storie conosce una sola direzione: da lui a lei. Una bestialità che si manifesta con ossessiva scansione di delitti annunciati, talvolta sotto forma di esecuzioni pubbliche, non di rado davanti ai figli o agli altri familiari.

  Nicoletta DenticoFemminicidio, male endemico

Annichilimento? Rabbia? Vergogna? Qual è il sentimento che monta dinanzi ai dati e alle testimonianze delle donne vittime di violenza. Impossibile non rimanerne scalfiti. In queste ultime settimane si sono moltiplicati gli spot e le manifestazioni di sensibilizzazione sul fenomeno, in adesione alla Giornata contro la violenza sulle donne che ricorre oggi.
La riflessione che non sia un bel mondo per le donne è ormai condivisa anche da un nutrito gruppo di uomini che ha avviato negli ultimi anni iniziative di sensibilizzazione dirette al mondo maschile, spostando dunque l’attenzione dalle vittime ai carnefici.

  Miriam RossiLa violenza sulle donne è un problema degli uomini


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Mailbombing contro il DDL Di Paola - Appello di Flavio Lotti (Coordinatore Nazionale della Tavola della pace)


Mailbombing contro il DDL Di Paola

Invia una mail ai deputati della Commissione Difesa e ai Capigruppo della Camera dei Deputati.

Cara amica, caro amico,
Dal 13 novembre 2012 la Camera dei Deputati sta discutendo il disegno di legge delega di revisione dello strumento militare presentato dal solo ministro della Difesa Giampaolo Di Paola che:
1. taglia il personale per comperare i cacciabombardieri F35 e altre armi;
2. trasforma le Forze Armate in uno strumento da guerre ad alta intensità incompatibile con l’articolo 11 della Costituzione;
3. costringerà i comuni alluvionati o colpiti da una catastrofe naturale a pagare il conto dell’intervento dei militari;
4. non prevede alcuna cancellazione degli sprechi e dei privilegi né una vera riqualificazione della spesa militare;
5. impegna 230 miliardi per i prossimi 12 anni senza aumentare di un solo grado la nostra sicurezza;
6. aumenta di fatto la spesa pubblica.
I vertici militari di questo nostro paese vogliono continuare a comprare armi sempre più moderne e sofisticate e non vogliono rinunciare ai loro privilegi. Ma, mentre si tagliano i servizi alle persone e agli enti locali che li devono fornire e milioni di famiglie non ce la fanno più, queste pretese diventano insopportabili.
Per questo è necessario accrescere subito la pressione sui deputati. 
Invia subito una mail ai deputati della Commissione Difesa e ai Capigruppo della Camera dei Deputati. In allegato trovi la lettera tipo e gli indirizzi. Ti bastano 10 minuti.
Fallo ora, prima che sia troppo tardi! E invita i tuoi amici a fare altrettanto!
Fallo per tutti quelli che stanno pagando il prezzo più alto della crisi e delle decisioni sbagliate di chi ci governa. Questa è una delle peggiori!
Flavio Lotti
Coordinatore Nazionale della Tavola della pace

Tavola della pace, Libera, Acli, Agesci, Cgil, Arci, Articolo 21, Cipsi, Focsiv, Pax Christi, Legambiente, Lettera 22, Unione degli Universitari, Unione degli Studenti, Rete della conoscenza, Link Coordinamento Universitario, Beati Costruttori di Pace, Emmaus Italia, Rivista “Terra”, Lega per i diritti e la Liberazione dei Popoli, Centro per la Pace Forlì-Cesena, Solidarietà internazionale, Associazione “Voglio Vivere”, Movimento Europeo, Terra del Fuoco, Forum Trentino per la pace, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza.

(fonte: www.perlapace.it)

   Lettera per Deputati DDL Di Paola

   Mail Presidenti Gruppi Camera

   Mail Commissione Difesa Camera


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Coltivare la pace, prevenire la violenza… Era il titolo del simposio al Virginia Tech di Blacksburg, Virginia-USA, dal 17 al 19.11.2012. Un esempio della fiorente ondata di studi per la pace ovunque negli USA; interdisciplinari e internazionali.

  Johan GaltungColtivare la pace, prevenire la violenza...

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Rapporto Sbilanciamoci 2013: una controfinanziaria da 29 miliardi per uscire dalla crisi senza tagli ai diritti



La Legge di Stabilità del 2013 si colloca dentro il quadro di una crisi i cui dati sono noti: quest’anno il Pil diminuisce del 2%, un terzo dei giovani non ha lavoro, la spesa sociale si è di fatto dimezzata provocando uno smantellamento del welfare, abbiamo oltre centosessanta crisi industriali in atto con il rischio di perdere altri trecentomila posti di lavoro, più di un miliardo di ore di cassa integrazione nel 2012, più di un milione di posti di lavoro persi dall’inizio della crisi, il potere d’acquisto tornato ai valori di dieci anni fa, oltre cinquanta comuni di media grandezza che il prossimo anno rischiano il dissesto finanziario e di non poter pagare più gli stipendi ai propri dipendenti.
È una crisi tremenda, drammatica.
Noi proponiamo un “cambio di rotta”: basta con il neoliberismo, basta con le politiche di austerity, basta con la subalternità ai mercati finanziari, basta con una politica economica che sta aumentando le sofferenze sociali e accentuando la depressione e la recessione dell’economia reale. Basta con una cura da cavallo che sta uccidendo il cavallo. Si continua a svuotare con il cucchiaino un secchio d’acqua sempre più colmo, mentre bisognerebbe chiudere il rubinetto che quel secchio riempie sempre più velocemente. Il cucchiaino sono i tagli alla spesa pubblica, il rubinetto è la speculazione dei mercati finanziari che continua ad agire indisturbata. Si continua a lisciare il pelo ai mercati finanziari, mentre bisognerebbe fargli il contropelo...

   Il “cambio di rotta” che vogliamo

Presentato a Roma, presso la Fondazione Basso in via della Dogana Vecchia 5, il XIV Rapporto su: “Come usare la spesa pubblica per i diritti, l’ambiente, la pace”.
Il Rapporto di quest’anno, 186 pagine di proposte, analisi, soluzioni e idee concrete per uscire dalla crisi salvaguardando i diritti – oltre ad analizzare criticamente le politiche del governo italiano e di Unione e Commissione europea – formula ben 94 proposte specifiche e dettagliate (in una “manovra” da 29 miliardi di euro) sia per le entrate e per le uscite, che per le riduzioni della spesa pubblica come gli stanziamenti per la Difesa o le “grandi opere”.
La filosofia del Rapporto di quest’anno è opposta a quella delle politiche neoliberiste e di “austerity”: per fronteggiare la crisi bisogna investire nel rilancio dell’economia, nella redistribuzione della ricchezza e in un nuovo modello di sviluppo sostenibile e di qualità. Per far crescere la torta bisogna prima fare delle fette più eque per tutti. È ora che i mercati finanziari, i rentiers e le banche si facciano da parte.
Per Sbilanciamoci! cambiare rotta si può e si deve.

   14° Rapporto sulla spesa pubblica…la Controfinanziaria 2013

   XIV RAPPORTO DI SBILANCIAMOCI!


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«Non facciamo pagare la crisi ai più deboli» - Appello della Fondazione PIME Onlus


Appello della Fondazione PIME Onlus
«Non facciamo pagare la crisi ai più deboli»

L'appello del Pime alla presentazione dei dati sull'aiuto alle missioni nel 2011-2012. «La crisi economica chiede agli enti di solidarietà un surplus di trasparenza, credibilità, efficacia». Per il Natale 2012 lanciato un progetto di sviluppo della Fondazione PIME Onlus in Brasile, per sottrarre i ragazzi alla droga e alla criminalità: al suo sostegno ha contribuito anche il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo
"La crisi economica non molla la presa e c'è il rischio che anche persone e famiglie che hanno sempre dato un contributo per i poveri taglino la voce "solidarietà" del loro bilancio. Ma la risposta alla crisi non può essere il ripiegamento su di sé, bensì un coraggioso "prendersi carico" di chi più fatica a sopravvivere e a garantire a se stessi e ai propri figli i bisogni indispensabili. «Guai se la spending review di casa la facessimo sulle spalle dei più deboli!»: è l'appello che la Fondazione PIME Onlus, espressione del Pontificio Istituto Missioni Estere, ha lanciato oggi, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la storica sede di via Mosé Bianchi 94 a Milano.
All'iniziativa hanno preso parte padre Alberto Caccaro, presidente della Fondazione PIME Onlus e direttore del Centro missionario PIME di Milano, padre Sergio Fossati e Fabrizio Carabelli, dell'Ufficio Aiuto Missioni del PIME e la dr.ssa Cinzia Di Stasio, segretario generale dell'Istituto Italiano della Donazione.
Con circa 500 missionari (padri e laici consacrati) sparsi in 18 Paesi del mondo, il PIME opera per l'evangelizzazione e la promozione umana delle popolazioni locali. A supportarne l'attività è la Fondazione PIME Onlus, che garantisce trasparenza, affidabilità ed efficacia alla raccolta fondi, come testimonia anche l'adesione all'Istituto Italiano della Donazione.
Nel corso degli ultimi 10 anni sono transitati dal Pime di Milano alla volta del Sud del mondo ben 73,9 milioni di euro. Su questa cifra è stata applicata una trattenuta per le spese di gestione inferiore all'8%, tra le più basse in assoluto in Italia. ..."

   «Non facciamo pagare la crisi ai più deboli»


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Una buona notizia... un comportamento da imitare!

 
Cucinelli regala l'utile ai suoi dipendenti

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In questo inizio di Avvento credo che a ciascuno di noi sia data la possibilità di scegliere come porsi di fronte alla povertà

  Valentina RotondiQuegli occhi che implorano di essere visti

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Notizie dal mondo

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Notizie che non si vorrebbero mai leggere...

 
Siria, strage di bambini Bomba su campo di calcio


Sud Sudan, crisi dimenticata. Violenza e orrore.
Inaccettabile!!!

  "Gettano i bambini nel fuoco"

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Quasi nel silenzio mediatico in Siria 40.000 cadaveri abbandonati, a pochi km dalla Palestina


Un video agghiacciante ha fatto da buongiorno.
Un video dove c’è solo un accumularsi di corpi di bimbi, un accatastarsi di urla di madri private del più grande amore, strappato via nel sangue e nell’incomprensibilità di un conflitto che ormai è trasceso nella mattanza, semplice, chiara, palese, mattanza.
I bimbi di questo video si chiamavano, e per le loro madri continueranno a chiamarsi, Shahd, Muhammed, Adnan Fateba, Zainab, Iman, Ounoud e Mamdouh.
Un paese che era gelsomino e pane caldo, ora è un mattatoio, una tonnara, un qualcosa di indescrivibile.
Ed ora non voglio parlare di quest’abominio, non voglio dirvi quel che penso dei missili, dei coltelli che sgozzano, dell’areonautica che lavora bombardando senza sosta dell’esercito di Assad, non voglio dirvi quel che penso delle truppe mercenarie che si son appropriate di una rivolta reale che finalmente muoveva mani piedi e voci contro anni di silenzio forzato, di tortura e carcere.
Ora come ora parlare di Siria vuol dire vomitare un odio e un disprezzo infinito per buona parte delle forze in campo: anche se consapevole di quanta mia Siria è lì a resistere alle truppe di Assad come ai proclami islamici dei ribelli arrivati da chissà dove, consapevole di quanto popolo siriano ci sia e ci sia stato nelle strade che urlavano IRHAL, via via da qui, al regime del partito Baath.
Insomma nessun articolo di racconti di guerra, nessun articolo di sterile geopolitica incapace di parlare del dramma umano.
Quel che voglio chiedermi in queste righe è PERCHE’, perché a meno di 400 km dalla Palestina si accumulano nei furgoncini corpi di bimbi come fossero sacchi di farina, perché le urla di quelle mamme non arrivano alle vostre orecchie, non vengono pubblicate sulle vostre bacheche facebook che fino a pochi giorni fa erano invase solo da Gaza.
Giuro, non riesco a capirlo...

   i quasi 40.000 cadaveri abbandonati, a pochi km dalla Palestina

Attenzione video con immagini shoccanti

   video



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La denuncia di mons Mario Zenari. «Non dimentichiamo 1,3 milioni di sfollati». Il contributo della Chiesa? «La nostra presenza»

  VATICANINSIDERSiria, il Nunzio: «Cento morti al giorno, ma non fanno più notizia»

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ll Medio Oriente è in fiamme. La Siria è in ginocchio, migliaia di profughi fuggono in Libano, in Turchia, in Giordania. Tel Aviv mobilita le forze terrestri, aeree, navali. Minaccia d’intervenire in Golan e di lanciare i suoi missili e i suoi caccia contro decine di “obiettivi strategici” in Iran. Intanto cannoneggia la striscia di Gaza e schiera carri armati e blindati alla frontiera con il Libano. Scenari di guerra che non sembrano intimorire più di tanto le forze politiche e il governo italiano che trova pure il tempo d’inviare a Gerusalemme una delegazione d’eccezione, il premier con sei ministri, per il terzo summit intergovernativo in meno di due anni. Per rafforzare la partnership politica e militare e moltiplicare affari e scambi commerciali.

  Antonio MazzeoPatto militare Italia-Israele Un accordo scellerato e illegale


Con 138 si e soli 9 no, l'Assemblea Generale dell'Onu ha accolto la Palestina come "Stato osservatore non membro". Il senso di una scelta.

  Fulvio ScaglioneOnu, ora c'è un po' di Palestina

L’Onu ha fatto ciò che talvolta sa fare, un gesto simbolico che solo dopo acquisisce un peso storico, e diviene “reale”.

  Stefano CitatiE' nato uno Stato, ora chi aiuterà la Palestina a camminare?

Su Gaza non piovono più bombe, su Israele non cadono più razzi. Per il momento. Poi, se tutto resta come adesso (o come gli ultimi 10 anni), ricomincerà la spirale di violenza. In attesa di un conflitto magari su larga scala. E la speranza muore. Si attendono nuovi eventi. 

  Piergiorgio CattaniSe la Palestina è membro Onu. O quasi

La Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu che ha attribuito alla Palestina – per l’esattezza a Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, dunque alla situazione geografica antecedente la Guerra dei Sei Giorni del 1967 – la qualifica di Stato osservatore non membro, è un passaggio storico e insieme una vittoria diplomatica per il presidente dell’Anp Abu Mazen, risorto dalle ceneri di un letargo politico e di un’umiliante messa in mora tributatagli in egual misura da Israele e dai confratelli di Hamas che durava dal 2007. Il riconoscimento, per quanto simbolico, è arrivato nella notte con una larghissima maggioranza dall’Assemblea (fra cui brilla il 'sì' di Italia, Francia e Spagna – un vero e proprio 'asse latino'– dopo un faticoso rosario di annunci, smentite, tentennamenti di molte cancellerie europee che sancisce il principio 'due Stati, due popoli') e afferma senza equivoci il rientro sulla scena internazionale della Palestina.

  Giorgio FerrariNon cambia la mappa aumentano le speranze

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Più istruzione, meno “blasfemia”. Le minoranze religiose hanno fondato il Pakistan insieme con la maggioranza islamica. Una ricerca, dopo il caso di Rimsha Masih offre nuovi spunti.

  Paolo Affatato: Pakistan e blasfemia, urge riforma

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Con gli ultimi tre suicidi il numero di tibetani che si sono immolati per protesta contro il dominio cinese è salito a 27 nel solo mese di novembre e a 75 dall’inizio dell’anno (89 complessivamente dal febbraio 2009).
Una situazione che sembra indicare, in un crescendo drammatico, la disperazione dei tibetani nelle province cinesi in cui è stato smembrato il Tibet storico dopo l’annessione nel 1959.

  Stefano Vecchia: Tibet, urla dal silenzio. Altre tre immolazioni

Cosa colpisce di più dell’ultima im­molazione in Tibet, avvenuta ieri? Il fatto che a darsi fuoco sia stato un giovane uomo di 31 anni? O che il to­tale dei suicidi salga a 89? O, ancora, il trend – assolutamente allarmante – di 27 immolazioni nel solo mese di no­vembre?

  Gerolamo Fazzini: Lo sguardo offuscato


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SCUOLA



C’è gente che va in giro a dire che occupare le scuole non cambierà le sorti di questo paese, dicono che è solo un modo per defilarsi da noiose lezioni e pericolosi compiti in classe. C’è addirittura chi sostiene che sia una pratica dannosa.

  LO STATO SOCIALELa scuola, le occupazioni e chi non le capisce

Non vi è dubbio che il precedente e l’attuale governo hanno sferrato un pesantissimo attacco frontale alla scuola pubblica.

  Orlando VellaNonostante tutto non bisogna occupare le scuole, parola di genitore

Monta sulla rete (ma non solo) la polemica degli insegnanti italiani contro le dichiarazioni del Presidente del Consiglio rese domenica sera alla trasmissione tv “Che tempo che fa".

  Roberto CarneroScuola, risposta a Mario Monti

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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012
LA CHIESA SI FA DIALOGO A 50 anni dal Concilio Vaticano II



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2012

Dal 24 Ottobre al 5 Dicembre presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
LA CHIESA 
SI FA DIALOGO
A 50 anni dal Concilio Vaticano II


Leggi il calendario degli incontri (pdf)


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  Sant'Andrea apostolo

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Vizi capitali, presi per la gola - Il rapporto deformato con il cibo nella riflessione di Enzo Bianchi e in secoli di storia dell’arte.



Troppo o troppo poco.
Il rapporto deformato con il cibo nella riflessione di Enzo Bianchi e in secoli di storia dell’arte da Giotto a Dalí passando da Bosch, noto pittore fiammingo.

L’invito a non essere ingordi ce lo sentiamo ripetere fin da quando siamo bambini. Un invito apparentemente banale. Scontato. Eppure dietro a questa raccomandazione si nasconde un’antica e saggia preoccupazione: quella di disciplinare l’istinto, evitando gli eccessi. Il cibo? Né troppo né troppo poco. È elemento vitale e riguarda l’equilibrio delle singole persone. Ma, per come è prodotto, per il modo con cui viene venduto e per la ritualità che ne accompagna il consumo dice molto anche sul rapporto con la natura, l’economia, il prossimo. 
Tra i vizi capitali l’ingordigia s’accompagna a degenerazioni d’altro tipo come la lussuria, l’avarizia, la collera, l’accidia, l’orgoglio e l’invidia. Tutti atteggiamenti che indicano un rapporto deformato con la realtà: la sessualità, il denaro, le cose, il lavoro, il tempo, lo spazio, noi stessi e il prossimo. Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, nei libri d’Avvento, usando il linguaggio dei padri del deserto, riflette su queste “tentazioni” che insidiano la nostra libertà.

  Vizi capitali, presi per la gola

Vedi anche il nostro precedente post:

  "Se questa vita ha senso" Un percorso di riflessione per l'avvento di Enzo Bianchi per Famiglia Cristiana - Vizi capitali, se li conosci li vinci -


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  Se vuoi vivere...
  A chi apparterrà...
  Il potere di Gesù...
  Bisogna essere poveri...
  Prendere riempie le mani...
  Vivi come se...
  Se volete essere...
  Siamo chiamati a...
  La vita è come...
  Ogni vocazione richiede...
  Ma che cosa avrà messo...


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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Le donne fuggirono via dal sepolcro, 
piene di spavento e di stupore. 
E non dissero niente a nessuno 
perché erano impaurite".


(Marco 16,8)


  Gianfranco RavasiErano impaurite...


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Il Teologo risponde


Da qualche anno il nostro parroco non viene più a benedire la casa. Altri parroci lo fanno ancora. Chi è nel giusto? 

  Silvano Sirboni: Confessarsi fuori confessionale vale?

I gruppi New Age hanno lo scopo di allontanare da Dio e creare un nuovo ordine mondiale con i testimoni di Geova. Perché non ne parlate? Perché i preti non raccomandano di avvicinarsi alla Bibbia?

  Giordano Muraro: Amore, e sesso, tra coniugi anziani

Dio ha un nome? È forse Geova? Perché nelle traduzioni di molte Bibbie il nome proprio di Dio-Geova è stato sostituito con l’appellativo “Signore” (oppure “Eterno”)?

  Giuseppe Pulcinelli: Qual è il nome di Dio?


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"Cristianesimo, bellezza sì lusso e vanagloria no" di Enzo Bianchi


Conosciamo bene l’episodio evangelico in cui una donna rompe un vasetto di alabastro contenente del profumo preziosissimo e lo versa sul capo di Gesù. Giuda e altri discepoli contestano questo gesto, accusando la donna di sprecare il profumo: sarebbe stato meglio venderlo - dicono - e con il ricavato aiutare poveri! Ma Gesù vede in quell’atto gratuito l’amore profetico per lui, avviato verso la morte, e non solo lo giustifica ma lega l’annuncio del Vangelo alla memoria di questa donna (cf. Mc 14,3-9; Mt 26,6-13; Gv 12,1-8).
Nel cristianesimo non c’è posto per il legalismo, ma occorre vivere la gratuità, la libertà e, al limite, l’eccesso di bellezza. Questo però non giustifica né l’accumulo di ricchezza né il lusso di chi vuole imporsi, farsi vedere, ostentare la propria arroganza.

  Cristianesimo, bellezza sì lusso e vanagloria no 


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Auguri ad Arturo Paoli per i suoi 100 anni


30 novembre 1912 - 30 novembre 2012
Fratel Arturo Paoli compie 100 anni!

  la biografia  e i messaggi di auguri dal sito OREUNDICI

Molti l’hanno sentito nominare per quel suo libro «Un incontro difficile» che suscitò tanti consensi e discussioni. Egli tratteggia un «tipo» di cristiano completamente al di fuori di certi schemi convenzionali ma finalmente vivo, sensibile al proprio tempo, capace di coglierne i segni.
Ci incuriosiva conoscere questo «piccolo fratello del Vangelo» che ci ha rivelato un cristianesimo così ricco e vitale… e siamo andati a fargli alcune domande.
Questo «catenaccio» introdusse il primo articolo che Rocca dedicò ad Arturo Paoli.
Fu un’intervista realizzata da Vittorio Messori nell’estate del 1967, esattamente quarantacinque anni fa.
Da allora la serie di articoli firmati da Arturo Paoli per Rocca è ininterrotta e prosegue ancora.
Non c’è «storia editoriale» più lunga e fedele di questa nella vita di Arturo, e forse anche in quella di Rocca; ad essa corrisponde una storia di amicizia, come in tutte le cose che riguardano questo piccolo fratello che a novembre compirà cento anni.

  100 anni di Arturo Paoli. Una lunga storia vissuta in prima linea

Nel deserto «il Signore mi parlò attraverso una metafora», protagonista un cammello. Così fratel Arturo Paoli, alla soglia dei cent’anni, ricorda la svolta decisiva di una vita in prima linea. 

  Arturo Paoli. La fuga del cammello

Una vita passata nelle favelas dell’America Latina, nel deserto e tra i minatori Considerato come un profeta vivente, durante il fascismo salvò ottocento ebrei

  I cento anni di Arturo Paoli il prete che non ama i potenti

Chi desidera inviare personalmente gli auguri può scrivere a:
FRATEL ARTURO PAOLI VIA DELLA PIEVE DI S. STEFANO, 3771 S. MARTINO IN VIGNALE - 55100 LUCCA

Domenica 9 dicembre alle ore 11 nella chiesa di S. Michele in Foro a Lucca centro ci sarà la CELEBRAZIONE EUCARISTICA di ringraziamento


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Arturo Paoli. Ne valeva la pena - biografia scritta da Silvia Pettiti



Sono diventato grande nelle brevi ore di un pomeriggio d’inverno. Avevo compiuto otto anni quattordici giorni prima.

Comincia così - nella biografia scritta da Silvia Pettiti - il racconto della propria vita da parte di Arturo Paoli, sacerdote e missionario, dal titolo Arturo Paoli. Ne valeva la pena (ed. San Paolo, 2010, con la Prefazione di Walter Veltroni).
Quello era il pomeriggio del 14 dicembre 1920...

Riflettendo sul fatto che una vita tanto eccezionale abbia preso le mosse da una ovvietà (la constatazione, appunto, dell’urgenza e della necessità dell’amore tra gli uomini), si scopre quanto sia spesso tutt’altro che banale prendere il coraggio a due mani e mettere in pratica fino in fondo ciò in cui davvero si crede. Non so se Arturo Paoli sia stato un eroe, oppure un santo; ciò che emerge da questo bell’acquerello di Pettiti è semplicemente il ritratto di un uomo che ha saputo fare poche chiacchiere e molti fatti. Più che un esempio, un monito.

  Arturo Paoli. Ne valeva la pena

L'INTRODUZIONE DELL'AUTRICE SILVIA PETTITI
«Scrivere è viaggiare senza il peso delle valigie», disse Emilio Salgari.
Ho viaggiato, senza il peso delle valigie, per circa dodici mesi: numerosi gli incontri con Arturo Paoli e con tanti testimoni che hanno condiviso le sue esperienze dalla sua giovinezza ad oggi. Ho cercato di tessere insieme ricordi, letture, immagini, parole, tra le migliori vergate da Arturo stesso nel corso della sua lunghissima vita. Le pagine che ne sono scaturite compongono un puzzle dal quale emerge l’intreccio delle storie con la Storia, la freschezza del pensiero, l’originalità dell’uomo e della sua fede.
Il libro ha la forma del racconto a due voci: Arturo narra in prima persona ricordi ed eventi, espone le sue opinioni sulla società, sulla politica, sulla Chiesa, confida la sua ricerca spirituale ed umana di uomo sempre in cammino; la voce narrante srotola il filo degli avvenimenti dentro cui si è svolta la vita di Arturo, attraverso un secolo di storia, durante il quale è cambiato più volte il mondo, e attraverso due continenti, l’Europa e l’America Latina. Le parole di Arturo provengono da fonti diverse, richiamate nelle note bibliografiche. Ho omesso il riferimento quando sono tratte dalle mie interviste o da episodi da lui raccontati in situazioni informali. Molte citazioni non sono letterali, mi sono permessa alcuni adattamenti per rendere coerente la narrazione.
Man mano che il lavoro procedeva, cresceva in me la consapevolezza dell’ardua impresa di “far stare l’oceano in un bicchiere”. Allora, scusandomi sinceramente con le tante persone importanti per la vita di Arturo che non sono nominate, per i tanti luoghi da lui amati e visitati che non ho potuto ricordare, per i tanti fatti che ho dovuto omettere o raccontare per eccessiva rapidità, voglio sperare che queste pagine possano costruire ancora legami di amicizia ed essere occasione di incontro tra quanti hanno a cuore il senso del vivere.

  un estratto dalla prefazione di Walter Veltroni, l'indice e le recensioni di Carlo Molari e Piergiorgio Camaiani:ARTURO PAOLI «NE VALEVA LA PENA»

Vedi anche alcuni dei nostri post precedenti:
  • Auguri ad Arturo Paoli per i suoi 100 anni
  • "Dio nella trasparenza dei poveri" il nuovo libro di Arturo Paoli e Dino Biggio
  • Arturo Paoli: messaggio ai giovani - Conferenza stampa di presentazione Fondo Documentazione Arturo Paoli
  • Arturo Paoli: fede - gioia - amore
  • "Mi formavi nel silenzio" di Arturo Paoli e Dino Biggio
  • Arturo Paoli, il prete scomodo: "Gli ultimi sono già i primi" - Un'intervista per conoscere di più Padre Arturo



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È diventato un prete spesso "scomodo", che ha cercato di conciliare impegno politico e testimonianza di fede concreta.
Dinanzi alla banalità del male, rispose con l’impegno totale

  Massimiliano Castellani: Il Vangelo secondo fratel Arturo

... Sul risvolto di copertina di una sua recente pubblicazione, «La Pazienza del Nulla» sta scritto: «Arturo Paoli compirà 100 anni il prossimo novembre. Sacerdote, Giusto tra le Nazioni per aver contribuito a salvare centinaia di ebrei durante la seconda guerra mondiale, dirigente della Gioventù di Azione Cattolica, cappellano sulle navi dei migranti italiani in Argentina, Piccolo fratello di Charles de Foucauld. Dopo il noviziato nel deserto algerino, viene inviato in Sudamerica, dove vivrà per quarantacinque anni. Un testimone di Dio, un maestro di vita». È la sintesi di una vita che vale la pena di conoscere nei suoi tratti essenziali per afferrarne, se così si può dire, il segreto e, soprattutto, il misterioso «filo rosso» che ha tenuto insieme esperienze diverse ed anche contrastanti, lo ha esposto alla solitudine del deserto e alla ribalta della scena mondiale, alla solidarietà con i più poveri e al confronto con chi detiene il «potere del mondo», alla fedeltà alla Chiesa e alla forza di criticarla per chiederle il meglio...

  Lucio Malanca: Arturo Paoli, cent'anni di passione per l'altro

Occhi allegri, capelli bianchi come Chaplin nella vecchiaia: Arturo Paoli compie 100 anni. Ha attraversato il secolo breve nei gironi dei senza nome. Parla a voce bassa, ma la voce rimbomba appena l’analisi umilia la vita degli altri. Batte l’indice sul tavolo per far capire di non sopportare la povertà dei poveri, spazzatura fastidiosa per la società degli affari. Quasi un miliardo di ombre.

  Maurizio Chierici: Arturo Paoli, 100 anni molto scomodi (pdf)

I cento anni di Padre Arturo Paoli, uno straordinario itinerario umano e spirituale
Una storia umana lunga cento anni. Si potrebbe sintetizzare in questo modo il traguardo che oggi padre Arturo Paoli raggiunge. Una vita intensa piena di incontri e sfide, nel segno dell'amore per Dio e l'uomo.

  Luca Rolandi: I piedi per terra e lo sguardo rivolto al cielo

documentario sul grande missionario lucchese

  Arturo Paoli, un uomo in cammino (video)

Intervento di Fratel Arturo Paoli - Auditorium San Romano - 03/12/2011

  Arturo Paoli: amorizzare il mondo (video)

Interventi del Prof. Luigi Zoja e di fratel Arturo Paoli in occasione della presentazione del libro di Arturo Paoli "La pazienza del nulla" svoltasi presso l'Auditorium del Palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca il 26 maggio 2012.

  Presentazione del libro "La pazienza del nulla" (video)


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Lo sguardo profetico di Don Tonino Bello sull'Europa - "Casa comune o cassa comune?"


Casa comune o cassa comune? di Tonio Dell'Olio e Renato Sacco

La crisi, l’Europa, la chiusura delle fabbriche, la disoccupazione… 
Sono temi con cui ci confrontiamo oggi e che don Tonino leggeva e commentava, con uno sguardo che sapeva andare lontano, oltre 20 anni fa.

“Tutti siamo preoccupati per la recessione, per quello che la lira sta attraversando, per i problemi che si aprono per la chiusura inesorabile che nei prossimi mesi vedrà tante fabbriche improduttive chiuse e quindi tanti lavoratori mandati a casa. Verranno tempi duri: inutile che ce lo nascondiamo. Dobbiamo dircelo qui, ai piedi della Madre, perché sia lei a renderli più dolci. Verranno tempi duri per la nostra vita nazionale. Verranno tempi duri proprio nel momento in cui ci stiamo preparando a vivere l’esperienza nella casa comune della nuova Europa, che a me si presenta anche con tristi presagi perché ha più il sapore di una convivenza economica, di una cassa comune che di una casa comune. Sembra più l’Europa dei mercanti che l’Europa dei fratelli che si trovano tutti quanti insieme a vivere la loro identità aperta per aprirsi anche all’accoglienza degli altri. Tempi duri. L’Unione Europea sembra svilupparsi non tanto in una convivialità di differenze quanto attorno al marco e probabilmente attorno a grandi nazioni che renderanno la nostra vita standardizzata un po’ sulla loro. Verranno tempi difficili, ma noi li dobbiamo affrontare con grande speranza. Perché, se ce la mettiamo tutta le cose dovranno cambiare”. (13 settembre 1992)...

  Casa comune o cassa comune? di Tonio Dell'Olio e Renato Sacco


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Il coraggio di educare di Giuseppe Savagnone



Il coraggio di educare di Giuseppe Savagnone
Giuseppe Savagnone, direttore del Centro Diocesano per la Pastorale della Cultura di Palermo. Spunti per costruire un dialogo educativo con le nuove generazioni a scuola, in famiglia, in parrocchia: nuovi strumenti, nuove opportunità, nuova pastorale. Incontro promosso dalla parrocchia S.Antonio-Novara

Siamo sicuri che l'emergenza educativa non dipenda dagli educatori?
E noi, educatori, siamo capaci di metterci davvero in discussione?....
Nelle nostre comunità spesso si evita la discussione e il confronto.... si vuole la conformità...
Le nostre parrocchie spesso sono solo stazioni di servizio dove si va a prendere il sacramento... nelle parrocchie manca quella elaborazione culturale che dovrebbe aiutare a vivere i problemi della vita reale ....
Noi viviamo in una società che non ha più il senso del futuro, che sostanzialmente è senza speranza ...

  Video I, II e III parte


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"Contro la dittatura della finanza" di Alex Zanotelli


Ho riflettuto a lungo come cristiano e come missionario, nonché come cittadino, sulla crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando, e sono riandato alla riflessione che noi missionari avevamo fatto sul debito dei paesi impoveriti del Sud. Per noi i debiti del Sud del mondo erano ‘odiosi’ e ‘illegittimi’ perché contratti da regimi dittatoriali per l’acquisto di armi o per progetti faraonici , non certo a favore della gente. E quindi non si dovevano pagare!...
... Se ci impegniamo, partendo dal basso e mettendoci in rete, a livello italiano ed europeo, il nuovo può fiorire anche nel vecchio Continente. Da parte mia rifiuto di accettare un Sistema di mondiale dove il 20% della popolazione mondiale consuma l’80% delle risorse: un pianeta con un miliardo di obesi tra i ricchi, e un miliardo di affamati tra gli impoveriti, e dove ogni minuto si spendono tre milioni di dollari in armamenti e nello stesso minuto muoiono per fame quindici bambini. Il mercato, la dittatura della finanza si trasformano allora “ in armi di distruzione di massa”, dice giustamente J. Stiglitz, premio Nobel dell’economia. “Il potere economico-finanziario lascia morire – afferma F. Hinkelammert - e il potere politico esegue….Entrambi sono assassini.”
Diamoci da fare perché vinca invece la vita!

  Contro la dittatura della finanza di Alex Zanotelli



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Il problema delle vite parallele dei preti. Aiutiamoli a diventare e a restare uomini prima ancora che preti.


Lo dico con molta franchezza: a me non basta più il discorso sui tanti bravi e santi preti che il comportamento di alcuni va ad infangare 
È successo ancora. Ho aspettato qualche giorno a scrivere, perché proprio non ce la facevo. Ma è successo ancora. Ricordate la Preghiera per l'amico prete caduto nel fango, che ho scritto qualche mese fa? Beh, ho dovuto riprenderla in mano a lungo in questi giorni. Perché anche don Alberto Barin, il cappellano di San Vittore finito lui stesso in carcere con le accuse più infamanti, è un mio amico. Non è semplicemente uno dei tanti preti che - con il lavoro che faccio - mi è capitato di incontrare. Lui è stato nella mia parrocchia per dodici anni, era il prete dell'oratorio negli anni del mio passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Lo avevo rivisto appena un mese fa, ascoltando da lui parole molto belle...
E allora la domanda è sempre quella: come è possibile che un prete così, un uomo dalla spiritualità forte, cada in questa maniera?...
Mi dico: che cosa possiamo fare perché non vada a finire così? Certo, il male è all'opera. Ma se il nostro compito è lottare contro il male, non possiamo accettare situazioni del genere come una fatalità.
A questo punto balbetto proprio, perché il tema è più grande di me. Ma questo problema delle vite parallele di troppi preti, di un'umanità che non trova un equilibrio nel ministero sacerdotale, è un macigno rispetto alla nostra testimonianza. Aiutiamoli a diventare e a restare uomini prima ancora che preti. E, vi prego, di tutto questo cominciamo a parlare davvero. (Giorgio Bernardelli)

  Dopo lo shock da San Vittore

Gino Rigoldi: punire chi commette reati, ma riflettere sulla solitudine dei preti
«L'inchiesta giudiziaria è in corso e se un uomo commette un reato è naturalmente giusto che risponda del suo comportamento scontando una condanna e una pena. Senza scuse, senza se e senza ma, con la massima chiarezza. Detto questo...»: comincia così, don Gino Rigoldi, la sua riflessione sull'amico e collega don Alberto Barin. Il primo è il cappellano del carcere minorile Beccaria, da decenni conosciuto in tutta Italia per il suo impegno sociale accanto agli ultimi. Il secondo è il cappellano (ormai ex) di San Vittore, altrettanto impegnato su analoghi fronti ma sconosciuto ai più sino all'altro ieri: quando la notorietà gli è piovuta addosso con l'arresto e le accuse aggravate di violenza sessuale nonché concussione nei confronti di almeno sei detenuti.
«Ecco, detto questo - prosegue don Rigoldi - vorrei solo che questa vicenda fosse guardata con la pietà che tutte le storie umane meritano. Perché è una storia che parla soprattutto di solitudine. In primo luogo quella delle vittime, certo, e in questo caso dei detenuti: forse le persone più sole della terra, per la loro stessa condizione. Ma qui c'è anche, vorrei dire, il problema della solitudine dei preti. Che hanno le stesse debolezze, tentazioni, fragilità di ogni altro essere umano: con l'aggravante di non poter contare, spesso, su nessuno a cui appoggiarsi quando ne hai bisogno davvero. Conosco don Alberto. Non so cosa abbia fatto e ripeto: se ha commesso dei reati ne risponderà. Ma dico pure che nessun luogo come il carcere è capace di tirar fuori le debolezze personali anche più misere». Continua: «Non è un'attenuante, è ovvio. Il cappellano sta lì in galera appunto per darlo, il conforto, non per chiederlo. Tuttavia gli sbagli, anche i peggiori, li possiamo fare tutti. L'importante è che questi non devono cancellare il bene che uno compie. E anche don Alberto, insieme con i suoi eventuali sbagli, di bene a San Vittore ne ha fatto molto. Quando mi sarà consentito andrò a trovarlo a Bollate. Penso che ne avrà bisogno»...

  «Pietà per le vittime e don Alberto»


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MISSIONE, CHIESA E TEOLOGIA. A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II - Convegno internazionale Roma 28 - 30 novembre 2012



MISSIONE, CHIESA E TEOLOGIA. A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II
Il Convegno internazionale si terrà dal 28 al 30 novembre 2012 presso la Gregoriana

«La nuova evangelizzazione è essenzialmente connessa con la missione ad gentes. La Chiesa ha il compito di evangelizzare, di annunciare il Messaggio di salvezza agli uomini che tuttora non conoscono Gesù Cristo [...] Pertanto occorre pregare lo Spirito Santo affinché susciti nella Chiesa un rinnovato dinamismo missionario i cui protagonisti siano, in modo speciale, gli operatori pastorali e i fedeli laici. La globalizzazione ha causato un notevole spostamento di popolazioni; pertanto, il primo annuncio si impone anche nei Paesi di antica evangelizzazione» (Benedetto XVI, Omelia alla S. Messa per la conclusione del Sinodo dei Vescovi, 28 ottobre 2012).
L’ottantesimo di fondazione della Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Gregoriana (1932-2012) s’intreccia, per una fortuita coincidenza, con le celebrazioni per i 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II. Nel quadro di questi eventi, così significativi, ed in ascolto delle istanze emerse dal recente Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, la Facoltà di Missiologia si accinge dunque a vivere tre impegnative giornate di studio incentrate sul tema Chiesa, Missione e Teologia. A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II (dal 28 al 30 novembre 2012).
Tra i numerosi esperti chiamati ad intervenire per la circostanza, figurano personalità di eccellenza nel mondo accademico ed ecclesiale, come Mons. Gianni Colzani, il vescovo emerito Peter Henrici S.I., il Prof. Harvey Cox e il Card. Karl Josef Becker S.I.

  MISSIONE, CHIESA E TEOLOGIA. A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II

  il programma completo della tre giorni di studi


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"Un'occasione mancata per i missionari" di Gerolamo Fazzini


Un'occasione mancata per i missionari di Gerolamo Fazzini*

Il Forum del Progetto culturale mette a tema la globalizzazione. Ma tra i relatori non ci sono missionari, impegnati, negli stessi giorni, in un altro evento Cei 

Vabbé, ho deciso che mi gioco quanto resta della mia reputazione. Però a me piace parlare chiaro e dire quel che penso quando vedo cose che, a parer mio, non funzionano. Mi riferisco all'XI Forum del Progetto culturale, in programma nel fine settimana a Roma sul tema "Processi di mondializzazione, opportunità per i cattolici italiani". Tema stimolante e di grande attualità e, come giustamente spiega il sito del Progetto culturale, «dopo aver dedicato le più recenti edizioni all'emergenza educativa e al futuro del Paese, nei 150 anni della sua unità politica, l'orizzonte della riflessione si allarga ora ai nuovi scenari globali, che pongono i credenti davanti a un impegno inedito e creativo, certamente molto vasto e complesso». Parole che suonano come miele per le orecchie mie, direttore di una rivista missionaria, e di quanti, come me respirano la dimensione internazionale ogni giorno nel loro lavoro.
Peccato che poi, scorrendo l'elenco dei relatori, l'entusiasmo subito si smorzi. A parte l'assenza totale di donne (un errore non più ammissibile nel 2012, come se non ci fossero esperte di vaglia, da Simona Beretta della Cattolica a Marta Dassù e via di questo passo...), ammetterete che il quartetto Bagnasco, Ruini, Secchi e D'Agostino non sia proprio il massimo rispetto al tema. Va bene l'ex rettore della Bocconi, ma davvero non c'era in giro di meglio?
E perché non invitare a un appuntamento del genere anche la realtà missionaria nel suo complesso? Del resto, i missionari la globalizzazione la conoscono da vicino, nel bene e nel male: sono, anzi, essi stessi agenti della "globalizzazione del Vangelo". Risposta: perché i missionari - nei medesimi giorni - sono da un'altra parte, a Verona, per prendere parte al Convegno teologico su "Missione ad gentes e nuova evangelizzazione".
Semplice disguido organizzativo legato a una (infausta) sovrapposizione di date? Oppure la controprova di un fenomeno che, ahimè, puntualmente si ripresenta, ossia la "separazione in casa" tra mondo missionario e Chiesa italiana, una separazione - beninteso - che ha delle responsabilità da entrambe le parti?
Vorrei che a rispondere fossero le persone coinvolte.
Per quanto mi riguarda, non cerco stupide polemiche né mi interessano rivendicazioni tanto urlate quanto sterili. Mi limito a registrare, con disagio, l'accaduto: l'ennesima occasione persa per veicolare, nelle vene della nostra Chiesa italiana, quel ricco patrimonio di storie, vissuto e pensiero che potrebbe contribuire ad allargare il cuore e il cervello di una Chiesa troppo appiattita sulle cose di casa e che, a parere di molti, ha perso slancio e smalto di qualche anno/decennio fa in ordine alla missione.

*Gerolamo Fazzini (Verona, 1962) è direttore del sito MissiOnLine.orge di Mondo e Missione, testate del PIME. Dal 1985 scrive per il quotidiano Avvenire; vi ha lavorato dal 1997 al 2001 come responsabile dell’informazione religiosa. Ha diretto un settimanale locale, Il Resegone, a lungo voce di Lecco, la città dove abita, insieme con la moglie e due figli. Viaggia volentieri per raccontare altri popoli, altre Chiese e altre fedi. Ha scritto alcuni libri; l’ultimo, curato insieme a p. Angelo Lazzarotto, è «Cattolici in Cina» (San Paolo 2008).
(fonte: www.vinonuovo.it)



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Monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, già preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, parla a tutto campo a «Vatican Insider»

   Gianfranco Quaglia:   L'impegno dei cattolici nell'epoca della crisi di fede e di sistema

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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 25 novembre 2012

      Udienza - 28 novembre 2012, L'Anno della fede. Come parlare di Dio?

     Discorso - Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi Cardinali (24 novembre 2012)

     Discorso - Ai nuovi Cardinali, con Familiari e Fedeli (26 novembre 2012)

     Omelia - 24 novembre 2012: Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi Cardinali

     Omelia - 25 novembre 2012: Santa Messa con i nuovi Cardinali

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OPINIONI E COMMENTI



A Monaco di Baviera annunciata una produzione internazionale sulla vita e l’opera del Pontefice. La pellicola si baserà sulla biografia scritta da Peter Seewald e in uscita nel 2014

  Mauro Pianta:   La vita di Ratzinger diventa un film


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  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm