"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°50 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 15 al 21 dicembre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 28 dicembre 2012          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

di P. Gregorio Battaglia
 
di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 







O Gesù, che ti sei fatto Bambino per venire a cercare e chiamare per nome ciascuno di noi, tu che vieni ogni giorno e che vieni a noi in questa notte, donaci di aprirti il nostro cuore.
Noi vogliamo consegnarti la nostra vita, il racconto della nostra storia personale, perché tu lo illumini, perché tu ci scopra il senso ultimo di ogni sofferenza, dolore, pianto, oscurità.
Fa’ che la luce della tua notte illumini e riscaldi i nostri cuori, donaci di contemplarti con Maria e Giuseppe, dona pace alle nostre case, alle nostre famiglie, alla nostra società! Fa’ che essa ti accolga e gioisca di te e del tuo amore.
(Card. Carlo Maria Martini)

BUON NATALE!




 
Speciale


Pagina in continuo aggiornamento






I NOSTRI TEMPI


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Dopo la strage di Newtown in tutta l’America il messaggio è “abbraccia un insegnante”


Tre eroine. Sono loro le tre eroine della strage di Newtown. E oggi in tutta l’America il messaggio è “abbraccia un insegnante”

   Preside e maestre, le eroine di Newtown si sono sacrificate per salvare i bambini

Brevi profili della maestra che ha protetto la classe di bambini di prima elementare e pagato con la vita il gesto; della preside, appassionata pedagoga e freddata dal killer e della psicologa, prossima ad andare in pensione e morta anche lei nel massacro.

   Le donne della strage in America

... Maryrose Kristopik, la maestra di musica, ha salvato venti bambini di ‘quarta’ chiudendoli negli armadi per gli strumenti musicali e barricando la porta... anche Kaitlin Roig aveva barricato i suoi bimbi di ‘prima’ nel bagno della classe e chiuso la porta a chiave...

   Strage Newtown: Adam Lanza, le armi in casa e le maestre eroine


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Questa volta si è capito subito – pure in un Paese purtroppo abituato agli scoppi di follia omicida, alla facilità di ottenere armi da fuoco – che nella cittadina del Connecticut si era entrati in un’altra scala. Per il numero dei morti, subito indicato come spaventoso. Per la sede del crimine, una scuola elementare in mezzo alla natura in una ricca cittadina alle porte di New York; e soprattutto per la età delle vittime: bambini tra i 5 e i 10anni. Così dopo appena un’ora dalle prime notizie, arrivava la conferma mediatica.

  Enrico Deaglio:   Così l'America supera l'ultima soglia dell'orrore

Col passare delle ore, comincia a delinearsi con maggiore chiarezza il quadro di una delle peggiori tragedie della follia nella storia degli Stati Uniti, anche se le autorità giudiziarie continuano a diffondere informazioni con estrema cautela a un Paese che, sotto shock, vuole risposte e spiegazioni, seppure spiegazioni per un eccidio di bambini non possono esserci.

  BLITZ QUOTIDIANO:   Strage Newtown. Tutte le vittime di Adam, le condoglianze del padre Peter

 È stata una notte di atroce dolore: una notte passata in preghiera, mentre nelle aule macchiate di sangue procedeva l'identificazione dei piccoli cadaveri che oggi sono stati trasferiti nell'ufficio del medico legale. Dentro la chiesa cattolica di Santa Rosa, una delle congregazioni che hanno offerto asilo agli abitanti in lutto, in centinaia si sono assiepati sulle panche, altre centinaia fuori con i volti bagnati di lacrime, tenendosi per mano. Sull'altare erano state disposte 26 candele: una per ciascuna delle vittime del folle gesto di Adam Lanza, lo sparatore malato di Asperger: il figlio maledetto di questo villaggio finora quasi perfetto

  LEGGO:   Strage USA, le vittime avevano tra i 6 e 7 anni. 12 binbe, 8 maschi e 6 donne Foto/video

Un'intera naziona impietrita dal dolore. Obama in Tv annuncia misure per limitare l'uso delle armi da parte dei privati. Ma sarà quasi impossibile ostacolare le lobby dei produttori.

  Stefano Salimbeni:   Le lacrime di Obama

Il diritto al possesso delle armi è sancito dalla Costituzione che risale però al 1791. Dopo il massacro è guerra tra i lobbisti che chiedono "più armi per difendersi anche nelle scuole" e chi invoca una "legge per limitarne la vendita".

  TG1 RAI:   USA: addio alle armi?



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Giornata Internazionale del Migrante 2012


Il fenomeno della migrazione internazionale cresce di giorno in giorno e può contribuire positivamente allo sviluppo dei paesi d’origine e di destinazione, se supportato dalle giuste politiche.
Allo stesso tempo, il rispetto per i diritti umani e la libertà di tutti i migranti sono essenziali per assicurarsi i benefici della migrazione e a tale scopo è necessario rafforzare la cooperazione sul tema della migrazione a livello bilaterale, regionale e globale.
È questo il messaggio alla base della Giornata Internazione del Migrante di quest’anno, 18 dicembre, che dal 2000 segna l’impegno delle Nazioni Unite a celebrare tutte le persone che hanno lasciato il proprio Paese alla ricerca di una vita migliore o più sicura e che spesso si ritrovano ad affrontare battaglie ancora più grandi, comprese violazioni dei diritti umani, povertà e discriminazione.

   Giornata Internazionale del Migrante, 18 dicembre 2012

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante, in un messaggio ha rivolto "un caloroso saluto ai molti che vivono con fatica questa esperienza e a coloro che la intraprendono come un'opportunità. 

   "Gli immigrati in Italia costituiscono una componente essenziale e vitale della società"

18 dicembre 2012: Giornata d’azione globale 
MIGRARE PER VIVERE! FERMIAMO LA STRAGE!
Migrare è una scelta per la vita: per sfuggire alla miseria o alla guerra, per costruire un futuro per sé e per i propri famigliari. 
Tuttavia, purtroppo, attraversare le frontiere, terrestri o marittime, vuol dire spesso vivere situazioni pericolose e rischiare la vita. Le rotte migratorie nel mondo sono punteggiate di fosse comuni e di tombe. Sono anche luoghi in cui migliaia di persone scompaiono nel nulla ogni anno, lasciando i loro famigliari nell’angoscia dell’incertezza...
Vorremo che questo 18 dicembre 2012 si trasformi nuovamente in uno spazio unitario che amplifichi le voci di tutti coloro che dicono “MIGRARE È VITA! FERMIAMO LA STRAGE”. 
Una giornata per contrastare le strutture e le politiche anti-immigrati degli Stati, i primi responsabili di questa tragedia. Una giornata per affermare il diritto a migrare e a non migrare, il diritto a stabilirsi e a non essere sfollato forzatamente e alla libertà di circolazione. Una giornata un cui ricordare che gli uomini e le donne morti nelle rotte migratorie avevano invece scelto la vita e sognavano un mondo migliore per se e per i propri cari. Una giornata in cui esigere notizie certe sulla migliaia di migranti scomparsi in queste stesse rotte. Una giornata per affermare che finché c’è un migrante scomparso, ci sarà una madre, un padre, una sorella, un amico, una compagna che lo cercheranno. 
VIVI SONO PARTITI, VIVI LI VOGLIAMO!

   APPELLO

L'Italia deve rivedere le politiche che contribuiscono allo sfruttamento dei lavoratori migranti e che violano il loro diritto a condizioni di lavoro giuste e favorevoli e all'accesso alla giustizia. 
Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, pubblicando un rapporto sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nel settore agricolo italiano. Il rapporto si concentra su gravi forme di sfruttamento dei lavoratori migranti provenienti da paesi dell'Africa subsahariana, dell'Africa del Nord e dell'Asia, impiegati in lavori poco qualificati, spesso stagionali o temporanei, per lo più nel settore agricolo delle province di Latina e Caserta.
Il rapporto sottolinea comunque che lo sfruttamento dei lavoratori migranti è diffuso in tutto il paese.

   Italia: rapporto di Amnesty International sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nell'agricoltura

Cari Fratelli e Sorelle!
Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo “costituisce la missione essenziale della Chiesa, compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della - società attuale non rendono meno urgenti” (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). Anzi, oggi avvertiamo l’urgenza di promuovere, con nuova forza e rinnovate modalità, l’opera di evangelizzazione in un mondo in cui l’abbattimento delle frontiere e i nuovi processi di globalizzazione rendono ancora più vicine le persone e i popoli, sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilità con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi. In questa nuova situazione dobbiamo risvegliare in ognuno di noi l’entusiasmo e il coraggio che mossero le prime comunità cristiane ad essere intrepide annunciatrici della novità evangelica, facendo risuonare nel nostro cuore le parole di san Paolo: “Annunciare il Vangelo non è per me un vanto; perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1Cor 9,16).
Il tema che ho scelto quest’anno per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato – “Migrazioni e nuova evangelizzazione” – nasce da questa realtà.

   MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (2012) "Migrazioni e nuova evangelizzazione"


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La legge (non) è uguale per tutti (video) - Lettera al presidente Napolitano


La legge (non) è uguale per tutti
In Italia, in ogni aula di tribunale, si trova scritto: «La legge è uguale per tutti». Ma è davvero così? In realtà la legge non è uguale per tutti e non può esserlo. È obbligata a fare distinzioni: vi sono però differenziazioni ragionevoli e inique discriminazioni. È ragionevole quella legge che impone a chi ha di più di dare di più alla collettività attraverso tasse più alte, ma sono ingiuste quelle norme che privano una brillante studentessa come Kindi della possibilità di proseguire gli studi, che ingiungono di rapire Said e chiuderlo in un Cie il giorno delle sue nozze, che rubano la libertà ad Andrea e Senad, due fratelli nati su suolo italico ma di nazionalità incerta. E per il semplice fatto che le origini di Kindi, Said, Andrea e Senad non sono italiane.
In questo documentario vengono raccontate tre storie di razzismo istituzionale: ossia quando la legge non è – come dovrebbe – la forza dei deboli, ma costituisce l’arma, l’arroganza e la miopia dei forti. Tre storie che valgono per milioni di episodi di discriminazione ai danni della popolazione immigrata di cui è responsabile lo Stato. Ma sono anche tre storie in cui la determinazione di giovani migranti, l’impegno delle associazioni e i legami d’affetto tra persone che non si giudicano in ragione di un passaporto sono riusciti a renderci tutti un po’ più uguali

   video

Caro Presidente,
mi chiamo Amir e sono un rapper che più volte nelle sue canzoni ha dato voce ai ragazzi di seconda generazione.
Nonostante io abbia la cittadinanza da sempre (mia madre è italiana), molte volte sono stato considerato uno straniero per via delle mie origini egiziane. Il problema oltre ad essere legislativo è culturale, dovrebbe cambiare la percezione di come è fatto un Italiano nel 2012: non è necessariamente "bianco" ma può essere di carnagione scura, avere occhi a mandorla, avere capelli afro...
Di fatto però non sono cittadini italiani i nati in Italia da genitori di origine straniera. È cittadino solo chi è nato da italiani, mentre il bambino che nasce in Italia da due stranieri viene iscritto all’anagrafe come straniero. I bambini e i ragazzi che vivono questa situazione sono oltre mezzo milione in Italia.
Vorrei chiederle, Presidente Giorgio Napolitano, di porre questa questione durante il suo discorso di fine anno a reti unificate, sollecitando la politica a mettere questo tema tra le priorità da risolvere nel 2013...

   A Giorgio Napolitano Presidente, nel suo discorso di fine anno parli di noi, figli di stranieri nati e cresciuti in Italia. #caropresidente


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La Rosarno di tre anni fa, quella della rivolta e delle denunce per i diritti calpestati di chi lavora, esiste ancora. Non è cambiato niente. Anzi, il virus dello sfruttamento si è diffuso in tutto il Paese. "Quando non hai i documenti ti danno solo lavoro nero, che è mal pagato". Le testimonianze è raccolte da Amnesty International. Come quella di  Jean-Baptiste: "Se non ti pagano cosa puoi fare senza documenti?"

  Vladimiro Polchi:   Rosarno, gli "schiavi invisibili" ci sono ancora, sono tutti lì

Intorno alla Giornata Internazionale dei Migranti in tutta la regione ci saranno iniziative e mobilitazioni per rivendicare il diritto ad essere cittadini e non più profughi, per un’Europa solidale e includente e per un Mediterraneo che sia luogo di pace e libero da frontiere.

  GAZZETTA DI PARMA:   Associazioni in piazza per i migranti: "Non più profughi ma cittadini"

Sottopagati, senza diritti e in una sola parola: sfruttati. Queste sono le condizioni dei braccianti migranti nel nostro Paese secondo il rapporto di Amnesty International. Francesca Pizzutelli, ricercatrice e autore del dossier: "Le autorità italiane dovrebbero modificare le politiche in materia d’immigrazione concentrandosi prima e soprattutto sui diritti dei lavoratori migranti, indipendentemente dal loro status migratorio, garantendo loro un efficace accesso alla giustizia"

  NEL PAESE:   Sfruttati e senza diritti: il dossier di Amnesty sui braccianti immigrati

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21 dicembre 2012: la fine del mondo?


Si diffonde nel mondo la psicosi da fine del mondo legata ad una interpretazione del calendario Maya, che avrebbe come ultimo giorno il 21 dicembre 2012.
C'è chi si arricchisce, triplicando il fatturato di vendite di fornelli a gas, candele o prodotti alimentari a lunga conservazione. E ci sono anche posti sconosciuti e dimenticati da Dio che dalla profezia, di cui parlano giornali, media e social network da qualche anno, dovrebbero trarre vantaggio: è il caso di Bugarach, piccolo paesino dei Pirenei nel sud ovest della Francia, dove secondo le profezie la fine del mondo non avverrà. Il motivo? Gli alieni avrebbero scelto la località come rifugio.

   «Il 21 dicembre finisce il mondo» Cresce la psicosi dell'Apocalisse

La profezia dei Maya sul 21 dicembre 2012. “Altrevoci” dunque, voci che vengono da lontano e che, anche sul piano sociale, stanno scatenando nel “qui e ora” un vero e proprio sussulto. E allora come ci possiamo preparare a questo appuntamento e soprattutto come difenderci dalla paura del futuro? In studio con Luce Tommasi, Sabrina Mugnos, geologa e divulgatrice scientifica. Interviene a Diritti anche Padre Alberto Maggi, fondatore del Centro Studi Biblici “Giovanni Vannucci” di Montefano, in provincia di Macerata, che ha dedicato la home page del suo sito alla fine del mondo.

   La fine del mondo tra scienza e fede (video)

Che ci sia la fine del mondo, per molti è indiscutibile, perché l’ha dichiarato più volte Gesù; si tratta solo di sapere quando avverrà. È dall’anno Mille in poi che puntualmente giungono predizioni certissime su questa fine, di volta in volta rimandata a causa di un ripensamento del Padreterno, o per merito delle preghiere, delle penitenze e dei digiuni dei suoi figli migliori.
Attualmente la fine è stata fissata, salvo proroghe o ripensamenti del Signore, per il 21 dicembre 2012. Ne fanno fede calendari maya, profezie, visioni certe e affidabili. Disastri naturali, quali sconvolgenti terremoti e spaventosi tsunami, sono solo un piccolo anticipo di quel che accadrà con l’imminente fine del mondo. 
Se è così, conviene prepararsi in tempo all’avvenimento, che non trovi gli uomini sprovveduti, come consigliava un uomo del calibro di San Paolo, che, pienamente convinto della fine imminente, cercò, inascoltato, di allertare le comunità cristiane: “Il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!” (1 Cor 7,29-31).
Eh, sì, Paolo ne era più che certo: “Passa la figura di questo mondo!”. Invece ha fatto in tempo a passare Paolo, sono passati i destinatari dei suoi avvertimenti, e sono passati tutti quelli che, convinti o meno, hanno annunciato, sperato o temuto la fine del mondo.
Chi non è passato è Gesù. E il suo messaggio, la buona notizia, si conferma più valido e attuale che mai. Appunto perché buona notizia, il suo insegnamento è tutto indirizzato alla felicità degli uomini, perché questa è la volontà del Padre, che tutti siano felici, qui, in questa esistenza terrena. E la buona notizia contiene anche gli elementi di una piena felicità: essa consiste in quel che si fa per gli altri, e ciò è possibile a tutti (“Si è più beati nel dare che nel ricevere!”, At 20,35).
La buona notizia di Gesù non contiene minacce di catastrofi o di fine imminente del mondo, bensì il contrario. In nessun brano del vangelo si annunzia o profetizza una fine del mondo. Anzi!

   LA FINE DEL MONDO (pdf) di Aberto Maggi


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Valga per tutti il lapidario commento di Sandra Noble, direttrice della Fondazione studi mesoamericani della Florida: «Profezia maya? Fine del mondo? Un’invenzione assoluta. E un’opportunità per molte persone di fare profitto». 
A questo punto possiamo pure parlarne, della fine del mondo attesa per domani, purché non pretendiamo da noi stessi di essere sempre irrimediabilmente seri. La materia non lo consente.

  Umberto Folena:   Finirà il mondo (non domani) ma la vita non avrà mai fine

In verità non sembra che, qui in Italia, si prenda troppo sul serio la profezia dei Maya. Ne senti sì parlare, ma per gioco. Si discute scherzosamente se convenga o no pagare la rata del mutuo, o prenotare il tacchino per Natale, se poi domani finisce il mondo. Altrove c’è chi ha preparato bunker e scorte per la sopravvivenza; ma non appartiene a noi questa sorta di millenarismo cupo, questa attesa di un destino oscuro e annichilente. 
Forse è perché nel sangue, nella memoria almeno dei nostri vecchi, abbiamo altro; l’Apocalisse, lo sappiamo, è annunciata e il Giudizio anche, e però ci è stato anche assicurato che abbiamo «un avvocato presso il Padre», ed è uno bravo. 

  Marina Corradi:   Ma noi stanotte dormiamo sereni

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Notizie dal mondo


ORRORE IN PAKISTAN
In quei vaccini in grado di salvare le vite da un male che è ormai sradicato in quasi tutto il mondo, loro vedono invece lo strumento di una macchinazione: per colpire i musulmani, per renderli addirittura sterili. Una macchinazione ordita dalla Cia o dall’intero mondo occidentale. E così hanno scatenato di nuovo una guerra nella guerra. Nel mirino sono finiti gli operatori sanitari, la cui unica colpa è somministrare i vaccini contro la poliomielite nel Paese.
Ieri hanno impiegato una manciata di minuti per portare a termine il loro piano di morte. Quattro attacchi mirati e coordinati, studiati in ogni dettaglio, consumati in appena venti minuti. Sono morti così, nelle città di Karachi e di Peshawar, sei volontari pachistani: cinque erano donne.

  Luca Miele:   Vaccinavano i bimbi: i taleban le massacrano

Negli ultimi 6 anni in Messico sono scomparse 25 mila persone fra le quali parecchi bambini. I dati sono stati resi noti alla fine del mandato del presidente Felipe Calderon, dall’avvocato generale delloStato che ha anche quantificato, per lo stesso periodo, a circa 100 mila le vittime della violenza collegata al traffico di droga che ha scatenato la guerra fra gang di strada e mafia.

  Mariuccia Chiantaretto:   Messico, la strage degli innocenti

A quasi due anni dalla caduta di Mubarak, l’Egitto continua ad attraversare una crisi politica e istituzionale gravissima, come hanno dimostrato gli scontri di piazza in diverse città negli ultimi mesi.
L’uscita di scena – negoziata – dei militari, l’estate scorsa dopo l’elezione del presidente Mohamed Morsi, esponente del movimento dei Fratelli musulmani (Fm), sembrava l’inizio delle riforme politiche, sociali ed economiche per risollevare la sorte del popolo egiziano. Invece no!

  Mostafa El Ayoubi:   Egitto, la prova di forza dei fratelli musulmani

Lo tsunami politico che ha travolto i paesi del Nordafrica non ha causato danni rilevanti al regime regnante in Algeria, dove i militari sono ancora i padroni, né a quello in Marocco, dove la monarchia è tutt’oggi assoluta.

  Mostafa El Ayoubi:   Marocco, Algeria e lo stallo politico e sociale

Quello che distingue la Libia dagli altri paesi nordafricani è l’assenza di un partito islamico forte e ramificato a livello nazionale. Vi sono diverse correnti islamiste locali spesso in contrapposizione tra loro. Il che rende la situazione politica ancor più complicata.

  Mostafa El Ayoubi:   Tribalizzazione della Libia

Nel dicembre 2010 i primi focolai di rivolta a Sidi Bouzid e il gesto disperato mortale di Mohamed Bouazizi; nel novembre 2012 violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine; migliaia di tunisini in piazza a chiedere giustizia sociale e condizioni di vita dignitose. Questa volta la città protagonista è Siliana: è cambiato il nome della città ma le rivendicazioni sono sempre le stesse; è cambiato il regime ma i segnali di transizione democratica sono ambigui.

  Mostafa El Ayoubi:   Tunisia, transizione complicata

Mons. Mario Zenari, nunzio vaticano a Damasco, descrive l'attività delle parrocchie impegnate nella preparazione del Natale, nonostante le bombe e l'odio interconfessionale. In un istituto cattolico della periferia della capitale, decine di bambini ritagliano con gioia le figure del presepe. Nei saloni parrocchiali giovani cristiani e musulmani distribuiscono migliaia di pasti caldi senza distinzione di fede, fazione o etnia.

  ASIANEWS:   Natale in Siria: cristiani e musulmani sfidano la guerra offrendo pasti caldi ai poveri

Madri della Eastern Province mantengono da sole i propri familiari: non hanno lavoro; vivono in case senza porte e bagni; non possono mandare i figli a scuola. I mariti sono morti in guerra, o scomparsi nelle mani della polizia.

  Melani Manel Perera:   Sri Lanka, donne capi-famiglia: senza mariti, case e futuro per i propri figli

Il ministero del Turismo israeliano prevede un flusso di 75mila persone per il periodo natalizio. Alla chiesa della Natività code chilometriche per visitare la grotta della mangiatoia. Musulmani e cristiani festeggiano insieme la nascita di Gesù. Il conflitto fra israeliani e palestinesi assume sempre di più i contorni dell'estremismo religioso e schiaccia le comunità cristiane.

  ASIANEWS:   Betlemme, migliaia di pellegrini per Natale. Ma continua l'esodo dei cristiani



SCUOLA


Cari allievi, oggi il vostro maestro è stato bocciato. Sì, avete letto bene: il Ministero della Pubblica istruzione, al Concorsone, mi ha rimandato. Il maestro, che ogni anno entra in classe insegnando storia, geografia, musica, educazione all’immagine, informatica, scienze, dopo aver passato un concorso e ottenuto l’abilitazione nel 1999, non ha passato il test di preselezione che è stato costretto a fare per tentare di non essere più precario.
Un personal computer, non una persona, in cinquanta minuti ha deciso che io non potrò continuare a essere il vostro maestro ogni anno ma sarò destinato ancora a girare come le giostre da un paese all’altro. 
Con me sono stati bocciati sei su dieci che hanno provato...

  Alex Corlazzoli:   Lettera ai miei allievi: oggi hanno bocciato il maestro!

Nel silenzio generale hanno inizio oggi i quiz preselettivi del concorso per insegnanti voluto dal ministro dell’Istruzione, università e ricerca. Chi ha avuto modo di verificare il tenore dei quesiti è rimasto a dir poco sorpreso. Si tratta di domande di carattere logico di ambito parte linguistico parte matematico che ricordano molto da vicino l’enigmistica e che comprendono anche nozioni di informatica (oltre a una lingua straniera). Domande che sarebbero forse discutibili in un test di ammissione a una facoltà universitaria e che sono del tutto fuori luogo per verificare la preparazione di docenti che in molti casi insegnano già nella scuola da anni, come precari, in discipline molto diverse le une dalle altre (sebbene vi siano tra gli oltre 320.000 iscritti al concorso anche persone che attualmente lavorano in altri ambiti o sono disoccupate).

  Daniele Piccini:   Ma questo concorso è una beffa

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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


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CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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  L'amore non si arresta...
  Viene uno più forte...
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La Bibbia in un frammento
Le pietre d'inciampo del Vangelo




"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini che egli ama."

(Luca 2,14)


  Gianfranco RavasiAgli uomini che Dio ama


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Il Teologo risponde


Il male esiste e spesso l’uomo ne è il migliore interprete, ma che l’uomo ne sia unico responsabile con il peccato originale mi riesce difficile da accettare.

  Luigi Lorenzetti: Mistero del male e peccato originale

In che modo si deve comprendere il concetto di “meriti” secondo il quale ciascuno avrà il premio o la pena eterna? 

  Giordano Frisini:   Giudizio, "meriti" e la salvezza eterna


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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.2 di Santino Coppolino



NUOVA RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) - GAUDETE Vangelo  Lc 3,10-18

Alle folle che lo interrogano su "che fare"? Giovanni non dice nulla che si riferisca al culto o alla religione, solo specifica che senso dare a quel BATTESIMO DI CONVERSIONE che egli sta proclamando e cioè: GIUSTIZIA E CONDIVISIONE. Con il Battista inizia un nuovo modo di rapportarsi con Dio, che Gesù porterà a pienezza, e muta anche il senso del peccato che gli Ebrei avevano. Il peccato non è tanto una offesa fatta a Dio, ma all'uomo, ed è nei rapporti con i fratelli che si misura la fedeltà a Dio ...


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Gli auguri di Santo Natale e Felice Anno 2013 di mons. Francesco Montenegro


Torna il Natale! Si ripete il rito degli auguri. Può sembrare semplice oltre che gradevole scambiare gli auguri natalizi. Ma non è così.
Il significato del Natale è talmente straordinario e coinvolgente che non è facile ridurlo in formule di rito. Natale è la festa dello stupore, dell’incontro, della scoperta, dell’amore, del silenzio e della contemplazione. È la festa del cielo e anche della terra. È la festa di Dio e anche dell’uomo. Da Betlemme, Dio e l’uomo, diventano protagonisti di una storia che, partita da lontano, si proietta e costruisce già da ora un futuro carico di aspettative positive in cui, come dice la Sacra Scrittura, “scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti di acque … Felicità perenne splenderà sul loro capo, gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto”.
L’arco di guerra, l’arcobaleno, appeso da Dio lassù in segno di pace è il ponte che unisce cielo e terra. Ora è il tempo dell’incontro tra Dio che si fa uomo e l’uomo che diventa come Dio. Da Betlemme le cose ormai non sono più quelle di prima...


... Auguri. A tutti un cuore nuovo e uno sguardo nuovo!
Buon Natale !!!!
+ don Franco, Vescovo

  Santo Natale e Felice Anno 2013 


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Vizi capitali: quell'ira funesta - Collera - Cammino di Avvento 2012 con Enzo Bianchi (video)


Vizi capitali: quell'ira funesta

Sfigura. Porta addirittura a uccidere. Le riflessioni di Enzo Bianchi. E le opere di decine di artisti. Da Giotto a Leonardo...
La collera è uno di quei vizi che, come si dice, “si leggono in faccia”. Il volto di chi ne è preda si sfigura. Come scrive il monaco Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, questo stato d’animo – diverso e peggiore rispetto a una sana indignazione – produce effetti psicosomatici. Fa venire il “fiatone”. Provoca senso di soffocamento... 
L’ira è un sentimento pericoloso che può portare a conseguenze estreme. Si può arrivare a uccidere. Il primo omicidio della storia si è consumato tra due fratelli. Per colpa della collera. L’immagine di Caino che ammazza Abelepercorre tutta la storia dell’arte, dai mosaici di Monreale del XII secolo ai grandi interpreti di scene bibliche, dal Rinascimento al Settecento, da Tizianoa Tintoretto. I Padri della Chiesa insegnano che occorre governare l’ira prima che diventi odio e generi vendetta... 
C’è anche una “santa collera”: per esempio quella del Cristo giudice della Sistinadi Michelangelo. Una giusta indignazione l’esprimono pure i profeti, primo tra tutti Mosè, che davanti al tradimento del popolo che adora un vitello d’oro spezza le tavole dei Dieci Comandamenti...

  Vizi capitali: quell'ira funesta

  Collera - Cammino di Avvento 2012 con Enzo Bianchi (video)

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • Avarizia, schiavi del dio denaro - Il rapporto deformato con le cose e il denaro - Enzo Bianchi (video)
  • Lussuria, se l'amore diventa vizio - Il rapporto deformato con il corpo e la sessualità - Enzo Bianchi (video)
  • Vizi capitali, presi per la gola - Il rapporto deformato con il cibo nella riflessione di Enzo Bianchi e in secoli di storia dell’arte.
  • "Se questa vita ha senso" Un percorso di riflessione per l'avvento di Enzo Bianchi per Famiglia Cristiana - Vizi capitali, se li conosci li vinci -


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Un sentimento triste e infelice, come l’invidia, è tutt’altro che un sentimento debole. Possiede in verità una forza tutta speciale, sebbene solo di segno negativo: al punto di massima espansione, non conosce ragioni o motivazioni, diventa furia cieca, perseguimento sistematico, violenza distruttiva e infine omicida. Il bene dell’altro è così insopportabile che l’unica strada d’uscita, per l’invidioso, appare essere quella della distruzione dell’altro.

   Armando Matteo:   Le mille facce dell'invidia

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La vita straordinaria di un profeta che ha superato i cento anni di vita. Da pochi giorni è uscita la ristampa del suo testamento spirituale, “Dialogo della liberazione”, un libro che anticipò la teologia della liberazione: “Non vi fermate ragazzi, non ascoltate i nostri consigli di prudenza. Fateci ringiovanire!”.

   Francesco Comina:   La piuma e il peso

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Che senso ha discutere di carrozzeria, accessori e colori quando si è appena fuso il motore? Il rapporto sulla fede di Vittorio Messori parte da una metafora automobilistica.«Dentro la Chiesa», spiega, «da decenni si litiga sulla maggiore o minore fedeltà al Concilio, fermandosi al contenitore, cioè a come si struttura l’istituzione ecclesiastica con più o meno collegialità, più o meno latino, più o meno morale tradizionale o impegno politico; peccato che nel frattempo la ricerca d’assoluto e il senso di Dio si siano affievoliti fin quasi a spegnersi».

   Alberto Chiara e Fulvio Scaglione:   Messori: la fede, Maria, il Concilio


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


Il presepe di piazza San Pietro è stato offerto quest’anno dalla regione della Basilicata. L’ha ideato il maestro Francesco Artese. Ed è stato presentato alla stampa, in Vaticano, il 13 dicembre, festa di santa Lucia.
Si sa che ambienterà la nascita di Gesù fra i Sassi di Matera. Ma in che modo non è stato mostrato. Le transenne chiudono la vista sull’allestimento dell’opera, che sarà svelata al pubblico la vigilia di Natale.
Se però si sfoglia l’ultimo numero del mensile “Radici Cristiane” diretto dal professor Roberto de Mattei, si trova un’intervista al maestro Artese nella quale egli anticipa più in dettaglio come sarà il presepe da lui creato.
A lui la parola...

  Sandro MagisterI Sassi di Matera in piazza San Pietro. Un'anteprima

Un presepe choc allestito in una tenda nel nome di Olga, donna incinta di otto mesi morta di stenti in quella che era la su di tenda, ciò che per lei era casa, collocata vicina ai binari della stazione di Avenza. Un presepe fuori da ogni schema allestito proprio in una tenda nella Piazza Duomo di Carrara. Un presepe che arriva diritto al cuore di chi lo vede. Che non lascia spazio a fantasie e sogni natalizi. Anzi.

  Floriana RulloIl bambinello scheletro del presepe di Carrara

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POLITICA

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L'atto penitenziale dei cattolici in politica di Giuseppe Savagnone


Si parla molto, ormai da più di un anno, del ritorno dei cattolici sulla scena politica. E si guarda al loro rinnovato impegno come a una prospettiva di speranza e di rilancio della vita pubblica italiana, in questa fase in cui il bilancio della Seconda Repubblica si presenta fallimentare dal punto di vista non solo finanziario ed economico, ma soprattutto etico e politico.
Quello che non si sente dire, però, negli ambienti del mondo cattolico dove questo ritorno viene fortemente caldeggiato, è che esso non può risultare credibile se non viene preceduto da un serio momento di riflessione sugli errori e le colpe commessi in questi anni. Perché noi cattolici non siamo innocenti di quanto è accaduto. Abbiamo anche noi contribuito, con le nostre azioni e soprattutto con le nostre omissioni, al deterioramento del clima pubblico del nostro Paese. E se è vero che l'impegno nel mondo si configura agli occhi del credente come un prolungamento della liturgia celebrata in chiesa, anzi è esso stesso una liturgia, all'inizio di questa nuova fase non possiamo omettere, come in ogni buona liturgia, un atto penitenziale. Non per masochismo o per complessi di inferiorità rispetto ad altri, che hanno evidentemente anch'essi le loro responsabilità (forse maggiori delle nostre), ma per rispetto nei confronti della verità e per comprendere che cosa, nel nostro approccio, deve profondamente cambiare, se vogliamo davvero inaugurare una stagione differente della vita pubblica.

  L'atto penitenziale dei cattolici in politica di Giuseppe Savagnone


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Sullo scaricamento di Berlusconi e la nuova «scelta cattolica» a favore di Monti. Con l'intervista di Bagnasco al «Corriere» e buona pace delle responsabilità dei laici
Ma i cattolici sanno fare politica? Ancora prima di aver letto qui l'intervento del professor Savagnone - e i commenti allegati - mi stavo facendo proprio questa domanda. E mi davo pure una risposta: no. Al massimo i cattolici sanno fare del lobbismo.

   Roberto Beretta:   L'eterno vizio di fare lobby


Mario Monti ha iniziato alla Fiat di Melfi la sua campagna elettorale. Lo ha fatto assieme ad una pletora di suoi ministri per ricevere il pubblico sostegno di Marchionne.
Mentre la FIOM gli ricorda che la Fiat non rispetta la sentenza della magistratura che impone il reintegro di tre lavoratori licenziati per rappresaglia e mentre i lavoratori subiscono angherie e cassa integrazione continue, il presidente del Consiglio benedice il padrone più bugiardo d’Italia.
La cosa ha una sua logica, Monti ha fatto al paese quello che Marchionne ha fatto alla Fiat. Entrambi hanno avuto a cuore solo gli interessi e gli utili degli azionisti di riferimento, in parte gli stessi, promettendo un radioso futuro e intanto realizzando disoccupazione e super sfruttamento. Ora entrambi spiegano e spiegheranno che la causa di questi danni collaterali è il mancato completamento delle riforme. Si dice che il presidente del Consiglio abbia paragonato la sua azione a quella di una trivella che abbia scavato per trenta metri, mentre si dovrà arrivare a trecento. Ci vorrà l’intervento di Greenpeace!

   Giorgio Cremaschi:   Monti è più pericoloso di Berlusconi

Due milanesi tornano a occupare prepotentemente la scena a pubblica. Monti sembra decisamente alternativo al Cavaliere, ma è proprio così? Non saranno entrambi diversamente affetti da quell'allergia allo Stato tipica di molta borghesia milanese?
   Barbara Spinelli:   Monti, Berlusconi e la società senza stato

La domanda a Raffaele Bonanni è diretta: un lavoratore con uno stipendio da mille euro al mese può mettersi nelle mani di Mario Monti? Il leader della Cisl non risponde con un sì e nemmeno con un no. Lo fa invece sferrando l’attacco a quelle che sono le proposte politiche alternative a quella che in queste ore sta provando a strutturare il Professore. «Sicuramente quel lavoratore non dovrà fare l’errore di mettersi nelle mani dei populisti di destra e di sinistra. Con loro non si esce dal pantano, con loro le difficoltà possono solo trasformarsi in dramma». Bonanni punta deciso su Monti

   Michele Brambilla:   Bonanni: «Solo Monti può tagliare le tasse»

Sala gremita nell'ex storico cinema della capitale. Il magistrato scioglie la riserva sulla candidatura: Sono disponibile, ma i leader delle formazioni della Sinistra facciano un passo indietro". "Siamo l'unico polo alternativo al montismo e al berlusconismo", dice ancora Ingroia 

   Stella Cervasio:   Ingroia: "Disponibile a candidarmi leader Sinistra facciano passo indietro"

La presa di coscienza laica di una «emergenza antropologica» supera le contrapposizioni degli schieramenti politici e al contempo trova «una legittimazione teologica», proponendosi sempre più come «una una nuova alleanza tra credenti e non credenti». Lo ha rilevato Giuseppe Vacca uno degli estensori dell’omonimo documento dei cosiddetti «marxisti raztingeriani», che ieri è stato posto a tema del convegno «Fede teologale e la modernità» tenutosi a Roma nella sede della Civiltà Cattolica.

   Pierluigi Fornari:   Destra e sinistra unite dal «pensiero forte»


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Roberto Benigni in: "La Più Bella Del Mondo"


Benigni riesce a rendere travolgente anche la Costituzione italiana. A suo modo, un po’ guascone irriverente coi politici e un po’ prof appassionato dedito a rinfrescare la memoria degli italiani, come già aveva fatto con l’Inno di Mameli. E ieri sera, nell’immenso Teatro 5 di Cinecittà addobbato dalla scenografia in legno di Gaetano e Chiara Castelli, in oltre due ore di diretta su Raiuno Benigni ha voluto attorniarsi di giovani, per spiegare quanto la nostra Costituzione sia La più bella del mondo

  Benigni show tra satira e politica

Si è tenuto ieri sera (ndr. 17 Dicembre) quello che diventerà sicuramente un altro momento storico della televisione italiana: lo spettacolo La più bella del mondo, che, con oltre 12,6 milioni di spettatori, ha registrato uno share del 43,94%. Perché si sa, quando passa Roberto Benigni lascia il segno.
L’attore ha dedicato, in diretta su Rai 1 dal Teatro 5 di Cinettà, un’intero spettacolo a uno degli orgogli del paese italiano: la nostra costituzione, scritta nel 1947; considerata da Benigni, ma non solo, appunto “la più bella del mondo”.
In poco più di 130 minuti di spettacolo, senza nemmeno un’interruzione pubblicitaria, lo showman toscano ha fatto un’esegesi sui principi fondamentali della costituzione italiana (i primi 12), apprezzando e vantando, con a volte quasi l’ingenuità di un bambino, le parole con il quale racchiudono pensieri perfetti e esemplari, ma che sembrano sempre più utopici.

  Benigni: Costituzione meravigliosa, quando entrerà in vigore mondo bellissimo

Si usa affermare che Mozart, con il suo genio, avrebbe potuto mettere in musica anche la lista della spesa. Qualcosa di simile ha tentato ieri sera Roberto Benigni, decantando per due ore e senza intervalli, su Raiuno, le bellezze della Costituzione italiana. Impresa nobile e insieme temeraria, prestazione atletica, sudori da riempire una batteria di fazzoletti, tanto da far pensare che, dopo tutto, Mozart avrebbe avuto vita più facile. 
In effetti, malgrado l’inventiva e il carisma del comico, il proposito di trasformare in show una sfilza di articoli poteva indurre alla fuga anche lo spettatore meglio disposto. Ovvio che Benigni era il primo a rendersene conto. Così, per divertire e tenersi stretto il pubblico, ha dedicato tutta la prima mezz’ora alla satira politica.

  Benigni: la Costituzione è poesia

Riprendiamo l’articolo, apparso su Jesus di dicembre, scritto quando Roberto Benigni, alcune settimane fa, ha annunciato il suo show sulla Costituzione italiana (“La più bella del mondo”), andato poi in onda la sera del 17 dicembre
In una sua irruzione al TgUno delle 20, Benigni si è espresso così: «La Costituzione della Repubblica italiana è un libro straordinario, molto conosciuta da tutti e anche da alcuni politici (?!). Io che ho studiato il cielo dantesco dico che qui siamo nel cielo degli uomini, in uno dei punti più alti mai raggiunti. E ora che ci stiamo sperdendo dobbiamo cercare la strada, illuminando la via con i suoi dodici principi fondamentali. Questi principi sono belli e vivi, semplici da seguire, una delle più belle Costituzioni del mondo, viva come la cupola del Brunelleschi».
Sono convinto che si possa fare affidamento sul genio di Roberto Benigni nel fare conoscere e apprezzare agli italiani la nostra Costituzione. La più bella del mondo, come titola il programma tv da lui annunciato in quella circostanza. Così come gli è riuscita egregiamente la difficile impresa di illustrare e commentare da par suo, al grande pubblico, compreso quello meno erudito, la Divina Commedia. Benigni è la persona, l’artista più adatto. È uomo colto, dispone di una efficacia comunicativa senza eguali, sa divertire e, insieme, stimolare a riflettere e persino commuovere, evocando quel senso dell’universale umano che fa vibrare le corde profonde dell’animo di tutti e di ciascuno. Ve n’è un disperato bisogno nel tempo del disincanto, dell’accidia, del cinismo.

  Benigni, la Costituzione e i principi della Casa comune

  Roberto Benigni in: "La Più Bella Del Mondo" (video)


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In una sua irruzione al TgUno delle 20, Benigni si è espresso così: «La Costituzione della Repubblica italiana è un libro straordinario, molto conosciuta da tutti e anche da alcuni politici (?!). Io che ho studiato il cielo dantesco dico che qui siamo nel cielo degli uomini, in uno dei punti più alti mai raggiunti. E ora che ci stiamo sperdendo dobbiamo cercare la strada, illuminando la via con i suoi dodici principi fondamentali. Questi principi sono belli e vivi, semplici da seguire, una delle più belle Costituzioni del mondo, viva come la cupola del Brunelleschi». Sono convinto che si possa fare affidamento sul genio di Roberto Benigni nel fare conoscere e apprezzare agli italiani la nostra Costituzione. La più bella del mondo, come titola il programma tv dalui annunciato in quella circostanza

   Franco Monaco:   Benigni, la Costituzione e i principi della Casa comune (pdf)


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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 16 dicembre 2012

      Udienza - 19 dicembre 2012, Maria Vergine: Icona della fede obbediente

     Omelia - 16 dicembre 2012: Visita pastorale alla Parrocchia romana "San Patrizio al Colle Prenestino"

     Discorso - Alla Delegazione del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (17 dicembre 2012)

     Discorso - Alla Delegazione dei Ragazzi dell'Azione Cattolica Italiana (20 dicembre 2012)

     Discorso - Presentazione degli auguri natalizi della Curia Romana (21 dicembre 2012)


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OPINIONI E COMMENTI

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BEATI GLI OPERATORI DI PACE - Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2013



BEATI GLI OPERATORI DI PACE

Ogni anno nuovo porta con sé l’attesa di un mondo migliore. In tale prospettiva, prego Dio, Padre dell’umanità, di concederci la concordia e la pace, perché possano compiersi per tutti le aspirazioni di una vita felice e prospera.
A 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, che ha consentito di rafforzare la missione della Chiesa nel mondo, rincuora constatare che i cristiani, quale Popolo di Dio in comunione con Lui e in cammino tra gli uomini, si impegnano nella storia condividendo gioie e speranze, tristezze ed angosce, annunciando la salvezza di Cristo e promuovendo la pace per tutti.
In effetti, i nostri tempi, contrassegnati dalla globalizzazione, con i suoi aspetti positivi e negativi, nonché da sanguinosi conflitti ancora in atto e da minacce di guerra, reclamano un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo.

  il testo integrale del MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA CELEBRAZIONE DELLA XLVI GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 1° GENNAIO 2013 BEATI GLI OPERATORI DI PACE

"Potremmo leggere questo Messaggio del Papa come un approfondimento della sua più recente enciclica, la Caritas in Veritate. Si tratta infatti di un appello a inverare la pace, a darle concretezza. Per essere realmente 'operatori di pace', non basta 'dire la pace', occorre operare a 360° per renderla possibile, non solo sul versante dei conflitti bellici, ma anche su quello della verità dell'uomo e della verità del bene". Lo ricorda, ai microfoni di Radio Vaticana, don Mauro Cozzoli, teologo morale della Pontificia Università Lateranese, commentando alcuni passaggi del Messaggio di Benedetto XVI per la 46ma Giornata Mondiale della Pace. Interviene su un altro aspetto del Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2013 Antonio Onorati, presidente della ONG Centro Internazionale Crocevia, responsabile del coordinamento del Comitato Internazionale per la Sovranità Alimentare.

  Ascolta l'ampio servizio: Messaggio del Papa, non basta dire la pace, bisogna operare nel concreto (audio)

“Questi principi non sono verità di fede. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità”.
Questo scrive Benedetto XVI nel messaggio per la giornata della pace che si celebrerà il prossimo Capodanno, reso pubblico il 14 dicembre. 

  Pace per tutti. Un messaggio senza confini

Nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace (che sarà celebrata il primo gennaio 2013), il Papa esorta a ricercare la pace, diffondendo i diritti fondamentali dell'uomo, quali quello al lavoro e alla libertà religiosa, e difendendo i valori della vita e della famiglia. "Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita", dice Benedetto XVI...

  Benedetto XVI: "Leggi su eutanasia e aborto sono reali minacce per pace"

Le economie di rapina minano la pace
Riflessioni teologiche e severi moniti contro consumismo, finanza senza scrupoli, relativismo etico (aborto, eutanasia): il messaggio del Papa per la Giornata della pace 2013

  A 50 anni dalla Pacem in terris
  Basta agli egoismi, occorrono nuovi modelli di sviluppo
  «Chi vuole la pace non può tollerare attentati contro la vita»


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"Tempo di impegno nel mondo per i cristiani" articolo di Benedetto XVI per il FINANCIAL TIMES


Ecco la traduzione italiana dell'articolo scritto da Benedetto XVI per il FINANCIAL TIMES (20/12/12)

L’articolo del Papa per il “Financial Times” (20 dicembre 2012) nasce da una richiesta venuta dalla redazione del “Financial Times” stesso, che, prendendo spunto dalla pubblicazione dell’ultimo libro del Papa sull’infanzia di Gesù, ha chiesto un suo commento in occasione del Natale.
Nonostante si trattasse di una richiesta insolita, il Santo Padre ha accettato con disponibilità.
Forse è giusto ricordare la disponibilità con cui il Papa aveva risposto anche in passato ad alcune richieste fuori del comune, ad esempio la richiesta di intervento alla BBC, proprio in occasione del Natale alcuni mesi dopo il viaggio nel Regno Unito, o la richiesta di intervista televisiva per il programma “A sua immagine” della RAI, rispondendo a domande in occasione del Venerdì Santo.
Si è trattato anche allora di occasioni per parlare di Gesù e del suo messaggio ad un ampio uditorio, nei momenti salienti dell’anno liturgico cristiano.

Tempo di impegno nel mondo per i cristiani
“Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” fu la risposta di Gesù quando gli fu chiesto ciò che pensava sul pagamento delle tasse. Quelli che lo interrogavano, ovviamente, volevano tendergli una trappola. Volevano costringerlo a prendere posizione nel dibattito politico infuocato sulla dominazione romana nella terra di Israele. E tuttavia c’era in gioco ancora di più: se Gesù era realmente il Messia atteso, allora sicuramente si sarebbe opposto ai dominatori romani. Pertanto la domanda era calcolata per smascherarlo o come una minaccia per il regime o come un impostore.
La risposta di Gesù porta abilmente la questione ad un livello superiore, mettendo con finezza in guardia nei confronti sia della politicizzazione della religione sia della deificazione del potere temporale, come pure dell’instancabile ricerca della ricchezza. I suoi ascoltatori dovevano capire che il Messia non era Cesare, e che Cesare non era Dio. Il regno che Gesù veniva ad instaurare era di una dimensione assolutamente superiore. Come rispose a Ponzio Pilato: “Il mio regno non è di questo mondo”.
I racconti di Natale del Nuovo Testamento hanno lo scopo di esprimere un messaggio simile. Gesù nacque durante un “censimento del mondo intero”, voluto da Cesare Augusto, l’imperatore famoso per aver portato la Pax Romana in tutte le terre sottoposte al dominio romano. Eppure questo bambino, nato in un oscuro e distante angolo dell’impero, stava per offrire al mondo una pace molto più grande, veramente universale nei suoi scopi e trascendente ogni limite di spazio e di tempo.
Gesù ci viene presentato come erede del re Davide, ma la liberazione che egli portò alla propria gente non riguardava il tenere a bada eserciti nemici; si trattava, invece, di vincere per sempre il peccato e la morte.
La nascita di Cristo ci sfida a ripensare le nostre priorità, i nostri valori, il nostro stesso modo di vivere. E mentre il Natale è senza dubbio un tempo di gioia grande, è anche un’occasione di profonda riflessione, anzi un esame di coscienza. Alla fine di un anno che ha significato privazioni economiche per molti, che cosa possiamo apprendere dall’umiltà, dalla povertà, dalla semplicità della scena del presepe?

  Tempo di impegno nel mondo per i cristiani

Si può leggere l'originale in inglese qui: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/099d055e-4937-11e2-9225-00144feab49a.html


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Quasi un’irruzione nel cuore della City. Inattesa e, di sicuro, sorprendente. Un commento a firma del Papa su un giornale, infatti, non s’era mai visto, e che accada per la prima volta sulle austere colonne del Financial Times, un tempio giornalistico del vorticoso mondo del business economico-finanziario globale, è qualcosa di davvero siderale. Fantascienza, si sarebbe detto, da chi e per chi conosce anche solo superficialmente che razza di club esclusivo siano la City e i suoi utenti, che ogni giorno aprono il quotidiano economico più letto e influente del mondo. Eppure, è successo.

  Salvatore Mazza:   Il Papa che parla ai cuori conquista anche l'intelligenza della City

Le responsabilità assunte in questi giorni da Papa Benedetto XVI sono la dimostrazione più evidente della necessità espressa dal Concilio Vaticano II di aprire le porte alla collegialità, abbandonando le tentazioni dogmatiche a favore della pastoralità, valore evidentemente superiore. 
Definire i matrimoni omosessuali "una grave ferita inflitta alla giustizia e alla pace" e aborto ed eutanasia "attentati e delitti contro la vita (che) chi vuole la pace non può tollerare" è una caduta di stile inaccettabile. La Chiesa ha il diritto di rivolgersi ai suoi fedeli ricordando la coerenza con i princìpi, ma non di riferirsi al vincolo della pace, comune a tutti gli umani, in relazione a condizioni di vita rese drammatiche proprio dai pregiudizi, a cui non è neppure immaginabile dichiarare guerra. Tanto più che il primo e più grave delitto e attentato contro la vita è proprio la guerra, che ancora resta giustificata nel catechismo cattolico. 

  Giancarla Codrignani:   Benedetto XVI e la laicità cattolica

È per lo meno singolare che tra gli attentati alla pace, alla giustizia e alla dignità umana il Papa abbia messo ai primi posti l’estensione alle persone omosessuali del diritto a sposarsi. Era già una forzatura, cui per altro Giovanni Paolo II ci aveva abituato, equiparare il diritto all’aborto e a chiedere di essere aiutati a morire alle uccisioni che si effettuano in guerra e ai genocidi che spesso accompagnano le guerre civili. Perché si confondono feti con esseri umani già compiuti, vittime con carnefici, la libertà di disporre di sé con la violenza su altri. 

  Chiara Saraceno:   Il papa, i gay e la guerra


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            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm