"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°51 del 2012

Aggiornamento della settimana

- dal 22 al 28 dicembre 2012 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 4 gennaio 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
 
di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 







O Gesù, che ti sei fatto Bambino per venire a cercare e chiamare per nome ciascuno di noi, tu che vieni ogni giorno e che vieni a noi in questa notte, donaci di aprirti il nostro cuore.
Noi vogliamo consegnarti la nostra vita, il racconto della nostra storia personale, perché tu lo illumini, perché tu ci scopra il senso ultimo di ogni sofferenza, dolore, pianto, oscurità.
Fa’ che la luce della tua notte illumini e riscaldi i nostri cuori, donaci di contemplarti con Maria e Giuseppe, dona pace alle nostre case, alle nostre famiglie, alla nostra società! Fa’ che essa ti accolga e gioisca di te e del tuo amore.
(Card. Carlo Maria Martini)

BUON NATALE!




Il volto di Gesù
A volte basta un raggio di sole

In Sicilia, il monaco Epifanio un giorno scoprì in sé un dono del Signore: sapeva dipingere bellissime icone.
Voleva dipingerne una che fosse il suo capolavoro: voleva ritrarre il volto di Cristo. Ma dove trovare un modello adatto che esprimesse insieme sofferenza e gioia, morte e risurrezione, divinità e umanità?
Epifanio non si dette più pace: si mise in viaggio; percorse l'Europa scrutando ogni volto. Nulla. Il volto adatto per rappresentare Cristo non c'era.
Una sera si addormentò ripetendo le parole del salmo: "Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto".
Fece un sogno: un angelo lo riportava dalle persone incontrate e gli indicava un particolare che rendeva quel volto simile a quello di Cristo: la gioia di una giovane sposa, l'innocenza di un bambino, la forza di un contadino, la sofferenza di un malato, la paura di un condannato, la bontà di una madre, lo sgomento di un orfano, la severità di un giudice, l'allegria di un giullare, la misericordia di un confessore, il volto bendato di un lebbroso. Epifanio tornò al suo convento e si mise al lavoro.
Dopo un anno l'icona di Cristo era pronta e la presentò all'Abate e ai confratelli, che rimasero attoniti e piombarono in ginocchio. Il volto di Cristo era meraviglioso, commovente, scrutava nell'intimo e interrogava.
Invano chiesero a Epifanio chi gli era servito da modello.

Non cercare il Cristo nel volto di un solo uomo, ma cerca in ogni uomo un frammento del volto di Cristo.


(Bruno Ferrero)

AUGURI
BUON 2013!









 
Speciale


Pagina in continuo aggiornamento






I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


UN NATALE ‘ARMATO’ di Alex Zanotelli


Il 10 dicembre eravamo a Roma davanti al Parlamento per protestare contro la Riforma delle Forze Armate voluta dal Ministro della Difesa, l’ammiraglio Di Paola. I rappresentanti dei movimenti per la pace erano stretti attorno a una gigantesca bandiera della pace che occupava la larghezza dell’anti-piazza davanti al Parlamento. Eravamo lì per chiedere ai Parlamentari di non votare la Riforma delle Forze Armate. Tutto inutile! Quel pomeriggio il Parlamento ha definitivamente approvato il disegno di legge delega. La Destra ha votato compatta a favore, nonostante avesse appena sfiduciato il governo. Il PD, nonostante alcune voci contrarie, ha pure votato a favore. Unico partito contrario: IDV. Un amaro regalo di Natale questo che il governo Monti ci lascia prima di dimettersi. Un regalo alla casta dei militari, alla lobby dei mercanti di morte. La riforma infatti ci costerà nei prossimi dieci anni, l’astronomica cifra di 230 miliardi di euro!...
... Mi amareggia il silenzio della Conferenza Episcopale Italiana. Altro che ‘pace in terra agli uomini di buona volontà’ che è il cuore del messaggio natalizio.
Il nostro paese sceglie ancora una volta la via della morte invece della vita.
E’ un Natale amaro, un Natale ‘armato’.

   UN NATALE ‘ARMATO’ di Alex Zanotelli

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • Riforma Difesa, ma chi è d'accordo? - «Non votate quella riforma». L'appello di Tavola della pace, Sbilanciamoci e Rete disarmo
  • 40 anni fa il Parlamento approvava la legge sull’obiezione di coscienza. Ieri un altro Parlamento ha approvato una legge di segno opposto...


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Femminicidio: impossibile tacere!!!


No. Tacere sarebbe un po’ come avallare. Ci ho pensato molto quando ho letto la notizia di un prete, parroco in Liguria, che ha affisso alla porta della sua chiesa un articolo preso da internet dal titolo: “Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?” 
Mi ha molto colpito, come prete e come uomo, tutta questa vicenda con le successive affermazioni, smentite ecc. Ho pensato che non era giusto stare in silenzio. 
Credo, di fronte alla morte, all’uccisione, al ‘femmnicidio’ non ci sia spazio per i se e per i ma… 

   Femminicidio

Molto reverendo don Piero, noi non ci conosciamo ma confesso che la sua vicenda mi sta lasciando non poco perplesso. Lei ha pubblicato una nota sulla bacheca della sua parrocchia in quel di Lerici (SP) nella quale si affermava che una donna vestita in abiti provocanti, se ho ben capito, non dovrebbe lamentarsi se poi finisse per essere stuprata o – peggio ancora – uccisa... 
Egregio don Piero, lei per me è libero di pubblicare e dire tutto quello che vuole. Ma siccome quella religione è anche la mia, le dirò che nutro perplessità su pastori che offrono al gregge opinioni quantomeno discutibili come quelle da lei esposte in bacheca nella sua parrocchia. Peraltro non mi risulta, Vangelo, Magistero e Catechismo alla mano, che la Chiesa cattolica sostenga una cosa simile. Anzi...

   Lettera aperta a Don Piero Corsi

Una lettera estratta da Telefono Rosa di risposta al pensiero del Don e di pontifex.

   Provoco


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Pensavamo che le favole del Natale, come si addice appunto alle favole, ci rendessero tutti più ingenui e più buoni, almeno temporaneamente. Stranamente, invece, sembra che quest’anno, forse a causa della crisi, il Natale abbia avuto l’effetto contrario su almeno due parroci, che sono discesi al disonore della cronaca per alcune loro sgraziate prese di posizione, che lasciano fortemente dubitare un abuso del vino da messa nella celebrazioni della novena natalizia.

  Piergiorgio Odifreddi:   Due parroci dediti allo "spirito"

Sul caso di don Piero Corsi che in un volantino affisso in parrocchia ha attribuito alle donne la volontà di provocare e ha dato del "frocio" a un giornalista, riflette il fondatore della comunità 'Exodus' don Antonio Mazzi. Secondo il prete che da anni lavora per il recupero dei tossicodipendenti don Corsi ha dei "gravi problemi personali legati alla sessualità", ma una colpa più grande ha il clero che "pensa solo alle offerte dei fedeli, all'Imu e al potere e non a fare i pastori di anime"

  REPUBBLICACaso Corsi, don Mazzi: ''La Chiesa faccia mea culpa'' (audio)

Il volantino sul femminicidio è contrario all'insegnamento della Chiesa. A richiamare all'ordine il parroco di Lerici, don Piero Corsi è il suo superiore, il vescovo di La Spezia, Luigi Ernesto Palletti, che dopo aver fatto rimuovere dalla bacheca parrocchiale la locandina ("sono affermazioni che conducono a dare una errata lettura dei drammatici fatti di violenza sulle donne"), ha incontrato il sacerdote in diocesi puntando l'indice contro un gesto misogino scandalosamente in contrasto con il magistero della Chiesa.

  Giacomo Galeazzi:  "Un gesto misogino scandalosamente in contrasto con il magistero della Chiesa"

... La Chiesa, prosegue la religiosa (n.d.r. suor Rita Giaretta), "dal punto di vista istituzionale è ancora fortemente maschilista" e mi chiedo "quale idea di donna può elaborare un sacerdote che è formato a vivere e a sentire il suo ruolo come un privilegio sacro riservato unicamente al genere maschile. Non basta far rimuovere un volantino, bisogna impegnarci tutti, a partire dalla Chiesa, a rimuovere una mentalità che ancora discrimina e uccide la donna".

  Luca Kocci:   Solo una vacanza forzata per don Corsi. Poi torneràà nella sua parrocchia (pdf)

Tra i due litiganti il terzo non “gode”, ma fa da mediatore, facendo si che siano le stesse parti in cause a trovare la via per risolvere il conflitto. Una novità non per pochi, come è stata finora, ma per moti, da conoscere per utilizzarla a proprio vantaggio. Una legge e la sua bocciatura da parte della Corte Costituzionale in questi giorni sono un’ occasione per parlarne. Al di là dei tanti settori che coinvolgono questa pratica, la consapevolezza che “mediare” sia meglio che “confliggere” ha raggiunto il piano politico attraverso l’elaborazione di una vera e propria legge. Ma di cosa stiamo realmente parlando e come si arriva a compiere un percorso di mediazione che non solo eviti il conflitto, ma lo renda un momento fondamentaleper la pacificazione del tessuto relazionale? 

  Maria Martello:   Tra i due litiganti il terzo media

Quel prete vaneggia, diciamolo subito. Quelle sono parole di chi non sa quello che dice, manca di senno... Cristo e la Chiesa professano uguaglianza, ma nel corpo dell'istituzione storica non c'è ancora parità tra uomini e donne. Nella Chiesa di oggi c'è poco spazio per le nostre sorelle. Anche senza farle partecipare al sacerdozio ci sarebbero mille modi per coinvolgerle e di impegnarle in posti di responsabilità, invece ai vertici di molti organismi ecclesiali di donne non ce ne sono. Per loro non c'è possibilità di contare nella Chiesa, proprio perchè non c'è ancora un reale riconoscimento della donna nello spazio ecclesiale...

  Enzo Bianchi:   La Chiesa e il complesso di Eva tentatrice (pdf)

... La principale fucina dell'odio sessista nei confronti delle donne si chiama Pontifex e da quando è stato creato, nel settembre del 2008, ha propagandato tesi omofobe, razziste, spesso antisemite e addirittura negazioniste... 

  Marco Pasqua:   "Dagli stupri al femminicidio la colpa è sempre delle vittime", ecco i nuovi predicatori dell'odio  (pdf)

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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Santo Stefano

  San Giovanni Evangelista

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La Chiesa festeggia oggi Santo Stefano, il primo martire, che mentre veniva lapidato chiese al Signore di non imputare questo peccato a coloro che lo stavano uccidendo. Il pensiero va, dunque, ai tanti cristiani che nel mondo soffrono persecuzioni o vengono uccisi per la loro fede in Gesù Cristo.

  RADIO VATICANA: 105 mila i cristiani uccisi nel 2012 per la loro fede.

  AVVENIRENigeria, sei uccisi alla Messa di Natale Il Papa: preghiere per i cristiani perseguitati

La Chiesa celebra oggi la festa di San Giovanni apostolo ed evangelista: il Papa gli ha dedicato tre udienze generali nell’estate del 2006. Centro dell’annuncio del “discepolo prediletto” di Gesù è che “Dio è amore”.

  RADIO VATICANA: Festa di San Giovanni apostolo. Il Papa: l'essenziale di Dio è l'amore (testo+audio)



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  Vedrete come fra poco...
  Due donne...
  Nell'accoglienza reciproca...
  Che dal braciere del Natale...
  Buon Natale...
  In Santo Stefano...
  Non aver paura...
  Quel Bambino...
  Silenzio, solo silenzio...
  Si vuole uccidere...


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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.3 di Santino Coppolino



NUOVA RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) - Vangelo  Lc 1,39-45


Il mistero della Visitazione è il riconoscimento di Dio che si fa visibile nella storia dell'uomo; è la Gioia dell'incontro tra lo Sposo e la Sposa, è il Nuovo Testamento che fa visita all'Antico che ne è segno e promessa.
Maria è la nuova Arca dell'Alleanza che, al posto delle Tavole della Legge porta dentro di sé il Signore della Vita...


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"Che meraviglia!" di Giovanni Mazzillo


E Dio vide che era cosa buona. E bella. Lo stupore è alla base di tutto, della filosofia come della religione. Lo stupore di fronte alla bellezza intangibile della creazione, delle persone. Di un mondo non sfiorato né da guerre né da missione alcuna.
M come meraviglia, come meraviglioso. Perché meravigliosa è la vita, sicché ogni attività umana degna di questo nome inizia con la capacità di stupirsi. Sì, di stupirsi, perché ci sentiamo parte di un tutto cui apparteniamo, di una storia che ci accompagna, della stessa umanità che ci sostiene e che noi rafforziamo. È thaumazein, cioè restare meravigliati, ma per intimo getto di una gioia inedita e senza paragoni. Lo scriveva già Platone, per il quale tale stupore accompagnato dall’ammirazione anticipa ogni altra intuizione e qualsiasi tipo di considerazione sull’uomo. Scriveva: “Lo stupore (thaumazein) è il pathos del filosofo. Da altro non ha inizio la filosofia se non da questo, e colui che chiama Iride la figlia di Taumante, non sembra definire in modo errato la sua origine” (Teeteto). La meraviglia è, dunque, ciò che nasce nel guardare l’arcobaleno, quell’Iride che nella Teogonia (l’origine degli dei) del poeta Esiodo è appunto figlia dello stupore in persona (Thaúmas). 
Ma la religione inizia alla stessa maniera: nel sorprendersi immensamente grandi nella propria povertà, nel bussare con le nostre mani finite e doloranti alle porte dell’Infinito che ci chiama.

  Che meraviglia!


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"Che cosa significa mangiare insieme" di Enzo Bianchi


In tutte le culture la festa è l’occasione per “vivere insieme” un evento, una memoria,un’appartenenza, una speranza condivisa ma nelle culture ispirate dal cristianesimo la festa del Natale è sentita anche da parte di chi non professa la fede nella nascita a Betlemme di Gesù di Nazaret, il Dio fatto uomo. Per cristiani e non cristiani queste feste natalizie accolgono il senso che viene loro dato, ma soprattutto offrono l’occasione a quanti si sentono legati da sentimenti affettivi di “stare insieme”.
Natale rimane così nel sentimento di moltissimi uomini e donne dell’occidente la festa in cui si celebra l’amore. Certo, non sempre e non nello stesso modo, perché gli eventi della vita possono oscurare la festa o impedire di assaporarla in modo pieno, ma non appena la data si avvicina, nel cuore si fa strada la domanda: “Con chi vivrò quei giorni? con chi condividerò il pranzo di festa? con quali piatti allieterò la tavola?”.
Sappiamo fin troppo bene che le feste natalizie oggi, segnate dalle esigenze del consumismo che si fanno sentire già a novembre, sono percepite come occasioni per scambiarsi doni in una società opulenta e, seppure in crisi, incapace di sobrietà e portano con sé abitudini che fanno ripetere gesti e parole magari svuotati di passione. Eppure dobbiamo riconoscere che restano un’occasione per “vivere insieme” qualcosa: davvero la ragione profonda permane non sconfitta in queste feste è lo “stare insieme”. Gli esseri umani sentono questo bisogno nonostante lo sfilacciamento della vita sociale, l’individualismo dominante che ammorba l’esistenza, la diffidenza e la paura dell’altro che ormai minaccia anche la vita familiare. Trovarsi insieme, aprire almeno per un giorno la casa ad altri che abitualmente non vivono con noi ma che noi amiamo, cercare di contraddire la solitudine, l’isolamento cui sovente sembriamo condannati dalla vita di oggi e dalle architetture che abitiamo: questo può essere il Natale.

  "Che cosa significa mangiare insieme" di Enzo Bianchi


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"La gioia del Natale" di Nella Barbera


I giorni dell'Avvento ci introducono al mistero dell'incarnazione del nostro Salvatore. Nelle nostre vite, agitate da continue occupazioni e preoccupazioni quotidiane, irrompe un evento eccezionale che ferma lo scorrere del tempo.
Gesù, il figlio di Dio facendosi uomo entra nella storia degli uomini e nella vita di ciascuno di noi, innalzandola a nuova dignità e affrancandola dal peccato.
Il Natale, come tutto ciò che proviene da Dio, va contro ogni regola e sconvolge ogni convenzione...


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"La ricerca di un Natale diverso, ricco di pace e speranza" di Bruno Forte


In questa vigilia di Natale vorrei fermarmi su una figura chiave della scena della natività: la Madre. Chi è Maria nel suo profilo di donna, di credente, di testimone del Messia? Come ha vissuto il suo rapporto con Dio e le sue relazioni umane? 
Proverò a rispondere a queste domande secondo quanto la discrezione dei Vangeli consente di farlo, convinto che la conoscenza di Maria può aiutare credenti e non credenti a vivere non banalmente questi giorni speciali.

  La ricerca di un Natale diverso, ricco di pace e speranza di Bruno Forte


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Un Bimbo. Il "Dio che rischia non è solo spirito" di Serena Noceti


«In principio era il Logos, il Logos era presso Dio e il Logos era Dio... E il Logos divenne carne».
Con la loro incisiva lapidarietà queste parole del Quarto Vangelo, che vengono proclamate nelle chiese ogni anno nella liturgia del Natale, consegnano a una prospettiva essenziale, davanti al profluvio di parole sulla solidarietà, la condivisione, la bontà con cui si offre la reinterpretazione del Natale in una società ormai secolarizzata e post-cristiana, ma sempre segnata nei tempi del vivere collettivo dalla sua tradizionale storia cattolica.
Sono parole che sintetizzano la coscienza di fede cristiana sulla ineliminabile relazione di Dio con il mondo, sulla sua compromissione radicale con la storia dell’umanità, e insieme vogliono esprimere una parola significativa sull’umano, a partire dalla concreta vicenda di Gesù di Nazareth.
Le parole del Vangelo di Giovanni sono parole che possono raggiungere nella loro paradossalità anche gli uomini e le donne - credenti e non - abitatori di questa tarda modernità, perché parlano di «divenire» e di «carne», di un definitivo (che non è l’assoluto) nel frammento di un'esistenza singolare e limitata; perché hanno la capacità di interpellarci attraverso il tempo a riconsiderare in modo nuovo la nostra stessa storicità, dischiudendone orizzonti di senso e di resistente speranza.
Quando la Bibbia ricorre al termine «carne», infatti, esprime l’essere umano integrale visto nella sua fragilità, nella debolezza, nella mortalità, nello stare in una rete di relazioni che qualificano l’identità singolare e nell’essere determinato e «de-finito» dallo spazio e dal tempo...

  Dio che rischia non è solo spirito di Serena Noceti 


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AUGURI


BAMBINO GESÙ 
Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! 
Accarezza il malato e l'anziano! 
Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! 
Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall'ignoranza e dall'indifferenza, dalla discriminazione e dall'intolleranza. 
Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi liberandoci dal peccato. 
Sei Tu il vero e unico Salvatore, che l'umanità spesso cerca a tentoni. 
Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. 
Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! 
Amen.
David Maria Turoldo

B U O N  N A T A L E !


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Lectio del Vangelo di Natale a cura di Fr. Egidio Palumbo


Lectio del Vangelo a cura di fr. Egidio Palumbo della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME) Natale del Signore - anno C - 25-12-2012

Notte di luce 

1. Per comprendere e vivere la solennità del Natale del Signore al quale ci siamo preparati con il cammino dell’Avvento, è necessario uscire prima da un luogo comune, frutto di un sentimento infantile regressivo, che fa sentire il Natale come il “giorno del compleanno di Gesù”. Sarà questo un sentire positivo – non lo si nega – che comunica emozioni forti e sentimenti di bontà e di pietà, ma è il “nostro” Natale, un Natale “a nostra misura”, un Natale “beautiful”, che però non corrisponde al Natale del Signore. 

2. Ci viene richiesta, allora, una comprensione di fede più matura che ci aiuti a vivere il Natale del Signore come l’attesa del Signore Crocifisso Risorto che viene in mezzo a noi nel segno potente, luminoso – ovvero salvifico – della piccolezza, della povertà e della fragilità. 
È questo il senso del Natale del Signore, narrato dai vangeli di Luca 2,1-20 e Matteo 2,1-12, cantato, pregato e creduto nella Liturgia, mostrato mistagogicamente per la nostra contemplazione nelle icone della chiesa orientale. Il Natale del Signore sintetizza mirabilmente la memoria della sua venuta nella carne, della sua incarnazione nella storia, della sua passione, morte e risurrezione, e della sua Parusia, cioè l’attesa della sua venuta come Crocifisso Risorto. 
È una grande visione di fede che contempla: 
- nel Bambino nato nella carne, il Risorto rinato a vita nuova; 
- nella gloria cantata dagli angeli, la gloria della Risurrezione; 
- nell’Oggi della sua nascita come primogenito, l’Oggi della sua Risurrezione come primogenito risorto dai morti; 
- nelle fasce che lo avvolgono come bambino, le bende che avvolsero il suo corpo morto crocifisso; 
- nella mangiatoia dove viene adagiato, la tomba dove fu deposto e la mensa del pane della sua Parola e del suo Corpo dove viene donato per il nostro nutrimento; 
- nei pastori che vegliano nella notte e che per primi ricevono l’annuncio della Nascita, le donne che alle prime luci dell’alba vegliano nel “luogo del memoriale” e che per primi ricevono l’annuncio della Risurrezione; 
- nel piccolissimo villaggio di Betlemme che accoglie il Bambino con Maria e Giuseppe, la “casa del pane” (questo significa “Betlemme”); 
- nella piccolezza e fragilità del Bambino, lo stile umile, povero e mite del Gesù adulto. 
E così il Natale del Signore è contemplato, narrato e annunciato nella prospettiva della sua Pasqua...

    Notte di luce


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Riflessioni davanti al presepe...


In questi giorni, come ogni anno, nelle nostre case stiamo allestendo il presepe. Può essere allora utile per ognuno di noi rispolverarne la storia e il significato.

  La bellezza del Presepe

La grotta, il bue e l’asino, mezzanotte: guai se nel nostro presepe mancassero questi elementi che recano con sé tutta l’atmosfera natalizia e le emozioni bellissime di un’infanzia innocente, forse perduta. Ma se scorriamo le righe del racconto evangelico di Luca, di questo apparato non c’è menzione perché esso è sbocciato liberamente come un fiore della tradizione su un testo che è, invece, molto più sobrio. Ecco, allora, alcune brevi annotazioni attorno alla narrazione lucana. 

  Il bue, l'asino e la grotta di Betlemme

Sono le 12 e 12 del 12.12.12: ultima volta in cui - almeno nel XXI secolo - sarà possibile questo giochino del momento perfetto. Perfetto però per mettermi a fare il presepe, ancora una volta (che vorrei non fosse l'ultima). Appoggiando due fogli di compensato sulla cassapanca antica, rivedo con la memoria la colla di Luca Cupiello e mi domando: come si chiama chi fa il presepe? Presepista no, sa di professionista: una cosa che si fa e si disfa una volta all'anno non è un lavoro.Costruttore di presepi neppure, sa tanto di costruttori di cattedrali, e con loro non c'è gara. Eppure anche lui, direbbe Pietro, è una pietra viva che edifica la Chiesa.

  Pensieri poco santi facendo il Santo Presepe...

... Per i detentori del potere un Dio vicino fa paura ed una pace a portata di mano mette imbarazzo. L'evangelista Matteo narra che alla notizia della nascita del Messia "il re Erode si turbò, e con lui tutta Gerusalemme". Loro, i grandi, amano pregare un Dio lontano e invocare una pace che voli alto. Ma noi sappiamo che, da quando Dio ha posto la sua tenda tra noi, la vera pace cammina con i piedi dei Francesco, non vola sulle ali dei Condor.

  Togliamo Gesù dal presepe


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"Un bambino è nato per noi" - Lidia Maggi


"Un bambino è nato per noi" Luca 2; Matteo 1
puntata di "Uomini e Profeti" con Lidia Maggi trasmessa da Radiotre il 23 dicembre 2012

"Un continuo rimando alle parole delle Scritture antiche, Luca e Matteo vogliono indicare che il bambino nato a Betlemme è davvero il figlio di Davide che il popolo di Israele attendeva. Ma la piccolezza, la povertà, l’umiltà fanno di questo bambino il re che nessuno si attendeva. Con la pastora battista Lidia Maggi, esploriamo il Vangelo di Matteo, che inizia con una genealogia che risale da Giuseppe ad Abramo, prosegue con una serie di annunci che avvengono in sogno a Giuseppe, e con la nascita del bambino. Una volta nato il bambino, Luca dispiega invece la grande scena del presepe, con angeli e pastori, lontani tutti dai potenti. " (Uomini e Profeti)
Ascolta o scarica l'audio (MP3):
  la puntata del 23 dicembre 2012


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Dal Santo Bambino di Betlemme l'appello alla PACE



Nel corso della Messa di mezzanotte, dalla basilica della Natività di Betlemme è risuonato forte il grido di pace del Patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Fouad Twal. «Da questo Luogo Santo – ha detto - invito i politici e gli uomini di buona volontà a lavorare risolutamente per un progetto di pace e di riconciliazione che abbracci la Palestina e Israele e questo Medio Oriente sofferente. Solo la giustizia e la pace in Terra Santa potranno portare a ristabilire un equilibrio regionale e mondiale».
L'accorato appello è stato lanciato nella notte in cui il mondo cristiano ha guardato a Betlemme come sua capitale. Nella basilica c'erano ambasciatori e consoli di diversi Paesi

  Quel grido di pace da Betlemme

Ha scelto uno tra i momenti più solenni e sentiti della Cristianità per lanciare un nuovo accorato appello per la pace e per la fine di ogni violenza nel nome della religione. «Le spade siano forgiate in falci», ha detto Benedetto XVI in San Pietro, durante la Messa di mezzanotte: «al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti per i sofferenti».«Illumina le persone che credono di dover esercitare violenza nel tuo nome, affinché imparino a capire l'assurdità della violenza e a riconoscere il tuo vero volto», ha poi aggiunto rivolgendo la sua preghiera al Signore Gesù che «è la nostra pace e ha annunciato la pace ai lontani e ai vicini».

  Papa: «Basta violenze in nome di Dio»

In un tempo della storia umana così delicato  segnato da profonde sperequazioni sociali ed economiche, Benedetto XVI ha trovato, in questi giorni, le parole giuste per confortare gli uomini e le donne di buona volontà, a ogni latitudine essi siano. 
I suoi interventi in occasione delle festività natalizie hanno avuto come motivo conduttore il tema della pace. Sia nell'omelia durante la Santa Messa della notte di Natale nella Basilica Vaticana, come anche nel tradizionale messaggio in occasione della benedizione Urbi et Orbi del 25 dicembre, il Papa ha ribadito il suo pensiero, esprimendo preoccupazione, affinché le comunità cristiane, e più in generale la società civile su scala planetaria, prendano coscienza dell’importanza di partecipare attivamente alla costruzione del bene comune, nel rispetto del valore positivo della vita.

  La vera gloria

  il testo integrale dell'omelia di Benedetto XVI nella Santa Messa della Notte nella Solennità del Natale del Signore

  il testo integrale del messaggio urbi et orbi

  Il risveglio di Betlemme (video)


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Una riflessione sul senso del Natale di don Mimmo Battaglia, da anni impegnato nelle comunità terapeutiche. Un presepe fatto da chi ha perso il lavoro, dal disabile, dal sieropositivo

   Mimmo Battaglia:   "Natale: Dio ha sei miliardi di volti"

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  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Roma 28 dicembre 2012 / 2 gennaio 2013: 35° incontro europeo dei giovani della comunità di Taizè: "Il pellegrinaggio di fiducia sulla terra"


Dal 28 dicembre 2012 al 2 gennaio 2013, la città di Roma accoglierà il 35° incontro europeo dei giovani. Quarantamila giovani adulti da tutto il continente ed anche da oltre si raduneranno nella capitale italiana per sei giorni di preghiera, di riflessione e di vita comune con le parrocchie, le famiglie e le comunità religiose di Roma e dei dintorni.

  Taizé a Roma: 40.000 giovani per il 35° incontro europeo

  video (prima parte)

  video (seconda parte)

  Il programma dell'incontro

Come seguire l’incontro a casa:
In televisione:
 Tv2000

Alla radio :
 RadioInBlu
 Radio Vaticana

Per dare notizie dell’incontro a chi non può essere a Roma, sulla pagina indicata nel link sottostante sarà messo un riassunto delle attività di ogni giorno, con delle testimonianze da giovani venuti a Roma da tutta l’Europa.

  L’incontro giorno dopo giorno

Sulla pagina indicata dal link sottostante saranno pubblicate le meditazioni pronunciate da frère Alois durante ogni preghiera di sera durante l’incontro di Roma.

  Meditazioni di Frère Alois

Il cammino di Taizè nel racconto, pubblicato in un nuovo libro, di Frère Alois successore alla guida della comunità di Roger Schutz

  Pellegrini di fiducia e speranza


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Preghiera, riflessioni, incontri: l'originale Capodanno promosso dalla comunità ecumenica francese fa tappa a Roma. Ne parliamo con frère Alois.

   Annachiara Valle:   Taizé, la fede dal cuore giovane


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


La rilevanza della fede per un impegno socio-politico "veramente" etico
(Stralcio tratto dalla Conferenza all’”Associazione Culturale Aldo Moro di Loreto, tenuta il 19 maggio 2012 a Loreto (AN) dal titolo La misura alta della politica: il servizio).

  Stefano Vita ... E sarà un mondo nuovo

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POLITICA

Ancora non è chiaro cosa significhi, nelle parole di Monti, il centrismo radicale proposto come Agenda di una futura unità nazionale: un ordine nuovo, addirittura, dove le classiche divisioni fra destra e sinistra sfumerebbero. Non è chiaro cosa significhi in particolare per l'Europa: presentata come suo punto più forte. Punto forte, ma stranamente sfuggente.
Centrista, sì, ma radicale non tanto.

   Barbara Spinelli:   Un'Agenda che vola basso

I cattolici favorevoli all’agenda Monti potrebbero proporre una nuova lista a sostegno del premier senza confluire in quella di Casini e Montezemolo. È un’ipotesi che viene discussa, a pochi giorni dalla pubblicazione dell’agenda Monti per il governo del Paese. 
Dopo l’endorsement alla candidatura Monti da parte del presidente dei vescovi Angelo Bagnasco, preceduto e seguito da inequivocabili segnali di insofferenza per la ridiscesa in campo del Cavaliere, le gerarchie stanno alla finestra, non senza qualche preoccupazione. Oggi è arrivato anche l’elogio dell’Osservatore Romano.

   Andrea Tornielli:   L’Osservatore Romano: Monti vuole recuperare il senso alto della politica

Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi non avrebbero mai potuto immaginare, ancora qualche settimana fa, che in questa campagna elettorale i loro interessi sarebbero stati, di fatto, convergenti. Essi hanno un interesse in comune: «fare fuori» il centro. E, forse, le scelte di Monti hanno finito per favorire questa oggettiva convergenza di interessi.

   Angelo Panebianco:   Gli interessi convergenti

Non è un fulmine a ciel sereno. La decisione di Pietro Grasso di candidarsi alle elezioni è la conseguenza di una riflessione lunga e ponderata, il risultato di una serie di tentativi, andati a vuoto, di accostarsi alla politica cercando di mantenere la distanza del tecnico. La carriera di Pietro Grasso, la sua storia umana e professionale raccontano l’impegno di un magistrato, di un uomo che da tempo coltiva l’utopia della «buona politica» senza cedimenti alle tentazioni populiste o alle rivolte estemporanee.
   Francesco La Licata:   Grasso “Il mio progetto è moralizzare senza antipolitica”

Maurizio Landini e Antonio Ingroia sono le due personalità cruciali per il futuro politico prossimo dell’opposizione civile che vuole realizzare la Costituzione. Landini ha stracciato tutti nei sondaggi della trasmissione di Santoro. Conosciamo l’obiezione: il “popolo” di Servizio Pubblico non è certo rappresentativo dell’Italia, e neppure del centro-sinistra, mediamente è più radicale.

   Paolo Flores D'Arcais:   Ingroia e l'antieroe Landini



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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 23 dicembre 2012

 
    Angelus/Regina Cæli - 26 dicembre 2012 Festa di Santo Stefano

     Omelia - 24 dicembre 2012: Santa Messa della Notte nella Solennità del Natale del Signore

     Messaggio urbi et orbi - Natale 2012



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OPINIONI E COMMENTI


Ha scelto uno tra i momenti più solenni e sentiti della Cristianità per lanciare un nuovo accorato appello per la pace e per la fine di ogni violenza nel nome della religione. «Le spade siano forgiate in falci», ha detto Benedetto XVI in San Pietro, durante la Messa di mezzanotte: «al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti per i sofferenti».«Illumina le persone che credono di dover esercitare violenza nel tuo nome, affinché imparino a capire l'assurdità della violenza e a riconoscere il tuo vero volto», ha poi aggiunto rivolgendo la sua preghiera al Signore Gesù che «è la nostra pace e ha annunciato la pace ai lontani e ai vicini».

  FAMIGLIA CRISTIANA:   Papa: «Basta violenze in nome di Dio»


 «Non c’era posto per loro nell’alloggio». Nella notte di Natale, in San Pietro, Benedetto XVI muove dal racconto evangelico, Maria che arriva a Betlemme con Giuseppe e deve deporre il suo bimbo in una mangiatoia, per compiere una riflessione vertiginosa sul mondo che non ha posto per Dio e quindi non riconosce la sua immagine nei più deboli, «i profughi, i rifugiati, i migranti, gli stranieri, i poveri, i bambini», e li respinge come ha respinto Gesù. E poiché «dove non si dà gloria a Dio non c’è neppure pace», la riflessione del Papa si fa preghiera per la pace

  Gian Guido Vecchi:   Il Papa prega per la pace, i poveri e i migranti: «Esclusi come Maria nella notte di Betlemme» (testo+video)



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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm