"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°1 del 2013

Aggiornamento della settimana

- dal 29 dicembre 2012 al 4 gennaio 2013 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per l'11 gennaio 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
 
di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 









Il volto di Gesù
A volte basta un raggio di sole

In Sicilia, il monaco Epifanio un giorno scoprì in sé un dono del Signore: sapeva dipingere bellissime icone.
Voleva dipingerne una che fosse il suo capolavoro: voleva ritrarre il volto di Cristo. Ma dove trovare un modello adatto che esprimesse insieme sofferenza e gioia, morte e risurrezione, divinità e umanità?
Epifanio non si dette più pace: si mise in viaggio; percorse l'Europa scrutando ogni volto. Nulla. Il volto adatto per rappresentare Cristo non c'era.
Una sera si addormentò ripetendo le parole del salmo: "Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto".
Fece un sogno: un angelo lo riportava dalle persone incontrate e gli indicava un particolare che rendeva quel volto simile a quello di Cristo: la gioia di una giovane sposa, l'innocenza di un bambino, la forza di un contadino, la sofferenza di un malato, la paura di un condannato, la bontà di una madre, lo sgomento di un orfano, la severità di un giudice, l'allegria di un giullare, la misericordia di un confessore, il volto bendato di un lebbroso. Epifanio tornò al suo convento e si mise al lavoro.
Dopo un anno l'icona di Cristo era pronta e la presentò all'Abate e ai confratelli, che rimasero attoniti e piombarono in ginocchio. Il volto di Cristo era meraviglioso, commovente, scrutava nell'intimo e interrogava.
Invano chiesero a Epifanio chi gli era servito da modello.

Non cercare il Cristo nel volto di un solo uomo, ma cerca in ogni uomo un frammento del volto di Cristo.


(Bruno Ferrero)

AUGURI
BUON 2013!









 
Speciale


Pagina in continuo aggiornamento






I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


"Il campo da arare" di Filippo Russo


Non so perché, ma a me, ogni fine anno, vengono sempre in mente i versi di una poesia di Eugenio Montale, Fine del ‘68: “…Tra poche ore sarà notte e l’anno/ finirà tra esplosioni di spumanti/ e di petardi. Forse di bombe o peggio,/ ma non qui dove sto. Se uno muore/ non importa a nessuno purché sia/sconosciuto e lontano”. 
Versi che mi sembrano attuali anche quarantaquattro anni dopo, qualunque sia, oggi, la realtà da prendere in considerazione: a livello planetario, nazionale o locale. 
Di questo 2012, infatti, si potrebbero dire le stesse cose già dette in passato e provare le stesse dolorose sensazioni: in qualche angolo del mondo si spara, si lanciano bombe per difesa o offesa, per conquistare la libertà o soffocarla, e ci sono case rase al suolo, bambini che muoiono, mamme che piangono, giovani donne mortificate, vecchi inebetiti, uomini adulti vittime e carnefici. 
E dal mare di Sicilia abbiamo ancora visto arrivare nell’isola barconi carichi di disperati (e tanti erano morti durante il viaggio), molti dei quali sono stati poi sfruttati nelle campagne, emarginati nelle grandi città, costretti, anche nelle piccole nostre comunità, ad ingrossare la schiera di quanti faticano a tirare avanti la vita e li vediamo, con rassegnazione dolore e dignità, offrire una rosa nei locali, sciorinare la modesta mercanzia sulla bancarella, allungare lo strofinaccio sul vetro della macchina… 
E poi ci sono i giovani...

   Il campo da arare di Filippo Russo 


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Oltre la profezia dei Maya riflessioni sull'ora del giudizio finale


La mia generazione conserva la memoria di una predicazione annuale sulle realtà ultime e definitive, dette appunto novissimi. Morte, giudizio, e quindi l’esito definitivo, inferno o paradiso, stavano come eventi davanti a ciascuno di noi, eventi capaci di destare paura, o almeno timore. Soprattutto il canto del Dies irae (“Giorno di ira sarà quel giorno…”), che risuonava in occasione delle liturgie dei morti, ci descriveva il giudizio universale e particolare al quale saremo stati chiamati. Cos’era il giorno della morte se non innanzitutto il giorno della chiamata in giudizio di ciascuno di noi da parte di Dio? E va detto che erano soprattutto le persone più sante ad avere paura del giudizio, dunque quanto più dovevano temerlo i cristiani quotidiani… 
Sì, anche a causa di questa paura angosciosa sovente insegnata, il discorso sul giudizio è stato screditato. E così da anni su questo tema regna il silenzio, in forza del quale molti si rivolgono ad altre letture delle realtà ultime: la grande diffusione della credenza nella reincarnazione, per fare solo un esempio, vuole riempire il vuoto lasciato dalla predicazione ecclesiale. Ma il tema del giudizio nel cristianesimo non può essere evaso, è decisivo per conoscere il vero volto di Dio. La predicazione del giudizio fa parte del Vangelo, della buona notizia, e come buona notizia, certamente a caro prezzo come la grazia, il giudizio va confessato, ricordato e preparato da ogni credente.

   Novissimi: l'ora del giudizio di Enzo Bianchi

Al di là della profezia dei Maya e degli allarmismi che ha scatenato, avrebbe senso riflettere sul significato autentico dell'apocalisse e sul giudizio finale. Aiutati dall'arte.
... Visto che, comunque, si fa un gran parlare di questa imminente fine del mondo, al punto che si ha l'impressione che sia diventata una delle tante mode passeggere che riempiono le nostre giornate, anche in questo caso ciclicamente (si vedano le varie feste, corse ai rifugi, happening programmati un po' dovunque), possiamo provare a ricavare qualcosa di buono dalla situazione, magari cercando il significato autentico delle cose. 
In questo senso, i cristiani dovrebbero essere in prima fila: come ha ricordato Enzo Bianchi nel suo intervento di domenica scorsa su Avvenire, ad esempio, l'annuncio del «giorno in cui il Signore verrà» non può essere eluso. Il Dies irae, per recuperare il canto che risuona in occasione delle liturgie dei morti, è decisivo sia per conoscere il vero volto di Dio, sia per ristabilire la giustizia, mettere da una parte i buoni e dall'altra i cattivi, affinché a ciascuno sia data la giusta ricompensa. Vale anche la pena ricordare, essendo noi maestri nel dimenticare, che l'Apocalisse è il libro finale del Nuovo Testamento e della Bibbia, nel quale si annuncia l'avvento della Gerusalemme celeste. La parola greca, apokalypsis, indica un rivelare ciò che è nascosto.
Alcune iniziative culturali possono inoltre aiutarci a capire il significato autentico dell'apocalisse e della fine del mondo. 

   Aspettando la (vera) fine del mondo


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“Beati gli Operatori di Pace” – 31 dicembre 2012 – La Marcia della Pace a Lecce


Fiaccole, slogan e canti: ma soprattutto preghiera e riflessione. In migliaia hanno scelto di passare a Lecce la vigilia del capodanno 2013 per vivere l’“esperienza mirabile che è la Marcia per la pace”. Nelle parole del vescovo Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi del lavoro, la giustizia e la pace, c’è subito il ricordo del “grande modello di pace”: “in questa terra segnata da tanta arte, da tanta forza, emerge la figura di don Tonino Bello, ed è a lui che ci siamo ispirati nello scegliere questa città per la Marcia della Pace”. Sono giunti da ogni parte d’Italia i partecipanti alla quarantacinquesima edizione dell’iniziativa: tema, “Beati gli operatori di pace”, lo stesso scelto da Benedetto XVI per la Giornata mondiale.

   La marcia a Lecce: un racconto attraverso i contenuti

«Il programma della Marcia – spiega mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro – si articola in sette momenti: l’accoglienza, i saluti e una preghiera ecumenica (“Vivere la fede nella pace”); l’annuncio (“Il Vangelo della pace”, con testimonianza su don Tonino Bello); la denuncia (“Stili di vita, sobrietà e carità”, con riflessione sui conflitti dimenticati); la rinuncia (“Educare alla pace”, con testimonianza sulla partecipazione dei laici); la tavola rotonda (“Tra diluvio e arcobaleno… Primavera araba e Mezzogiorno”); la celebrazione eucaristica nella Cattedrale (trasmessa in diretta su TV 2000 dalle 22.30); gli auguri e un momento conviviale conclusivo».

   Un nuovo anno nel segno della pace

"La pace sta veramente a cuore a noi cristiani, parte di quella schiera immensa di uomini amati da Dio, di buona volontà, che si uniscono a noi operatori di pace - ha affermato nel suo messaggio di benvenuto, l'arcivescovo D'Ambrosio - la pace come pienezza di doni, di realizzazione piena della propria esistenza, la pace che annulla ogni guerra, ogni discriminazione, ogni violenza ogni tensione; pace che annunzia e promuove in ogni uomo la sua dignità, garantendogli libertà piena. È bello pensare che sono assenti/presenti i tanti profeti di pace non più tra noi - poi detto il presule -, come il nostro don Tonino Bello, il vescovo autentico promotore e operatore di pace. Venti anni fa in questo stesso mese con la debolezza e fragilità di un corpo affranto e dilaniato dal male, ha guidato con coraggio nella glaciale e innevata città di Sarajevo, distrutta dagli orrori e dalle violenze della guerra nei Balcani, una marcia silenziosa che il suo debole e fragile corpo rendeva ancor più eloquente. Sentiamolo accanto come modello vero in questo nostro impegno per la pace, in questo nostro camminare sulle strade di una città che molto spesso sa vincere il suo tranquillo vivere con segni e gesti di generosa accoglienza e di autentico amore". 

   «Sviluppo e giustizia» nella marcia della Pace a Lecce

Durante la messa a conclusione della 45° Marcia nazionale per la pace l’Arcivescovo Metropolita di Lecce, Domenico Umberto D’Ambrosio, ha pronunciato l’omelia che riportiamo di seguito.

   “Il Signore Ti conceda Pace”

E’ stata sicuramente la testimonianza sulla Siria a scuotere le coscienze dei circa 3.000 partecipanti alla 45esima marcia per la pace a Lecce, nella notte di Capodanno. Eravamo in tanti, credenti e non credenti, con un messaggio anche degli ortodossi, dei metodisti e il saluto del rappresentante della comunità islamica a metterci incammino per dire che un altro mondo è possibile. Che è possibile guardare al futuro con speranza, puntando sulla vita delle persone, cambiando un sistema economico finanziario che fa del profitto il vero ‘dio’, l’idolo a cui sacrificare la vita di tante persone.
E così, con le fiaccole accese a ricordare la ‘lampàra’ di don Tonino Bello, nella sua terra salentina ci siamo messi in cammino, perché la pace è cammino.

   Sviluppo e giustizia vie per la pace


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«Questa terra di Puglia accoglie la vostra presenza come un segno straordinario di solidarietà». Erano i saluti di un indimenticato e ancor oggi amatissimo vescovo, don Tonino Bello, che 20 anni fa accoglieva nella sua diocesi, Molfetta, la Marcia della pace della notte del 31 dicembre 1992. Don Tonino, presidente di Pax Christi, moriva poi il 20 aprile 1993. Stasera si torna lì, nella sua terra. La 45a Marcia della pace si svolge, infatti, a Lecce, partendo dalla sua tomba ad Alessano.
«Una terra-finestra. Una terra-simbolo. Una terra-speranza. Una terra-frontiera… Si distingue bene il Mediterraneo, nuovo invisibile muro, che curva la nostra regione come un arco di guerra puntato dal Nord verso il Sud del mondo. Il radicalmente altro che è il musulmano, il radicalmente impoverito che è l’africano». Le parole di don Tonino hanno 20 anni, ma sono tragicamente attuali anche oggi. Per questo Pax Christi, la Caritas, l'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana (Cei) e l'Azione cattolica italiana invitano a marciare per la pace questa notte, nel solco del messaggio del Papa: Beati gli operatori di pace. Una marcia per essere "svegli" e vigilare su quanto sta accadendo, nei confronti degli immigrati e dei più poveri. Su quanto sta accedendo ad un’economia che mette pesanti fardelli sulle spalle delle persone, ma non mette minimamente in discussione le follie di spese militari i cui zeri sembrano messi a caso, tanto sono numerosi, e invece, purtroppo sono veri.

  Renato Sacco:   La pace marcia nel nome di don Tonino

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Cosa chiedereste a san Francesco per il nuovo anno? Inviateci il vostro più grande desiderio e lo porteremo sulla tomba del Santo.
La salute, la serenita' in famiglia e fra gli uomini, la pace, il lavoro, una politica buona. Sono i desideri per il nuovo anno che gli internauti affidano a San Francesco d'Assisi in messaggi che verranno portati dai frati sulla tomba del Santo nella Basilica a lui dedicata. In soli due giorni sono gia' più di 200 i messaggi inviati al sito del Sacro convento di Assisi, sanfrancesco.org, provenienti da ogni parte del mondo.

  SAN FRANCESCO ORG.:  Scriveteci il vostro "sogno"

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Lunghi viaggi e traversate nella speranza di trovare un Paese che li accolga. Ma l'Italia non è pronta. Da oltre un anno la gestione dei migranti che chiedono asilo politico è affidata a procedure d'emergenza. Anche chi ce l'ha fatta è spesso costretto a vivere in condizioni drammatiche. Il caso del Salaam Hotel a Roma dove i profughi vivono come fantasmi in un palazzo dismesso, finito in prima pagina sull'International Herald Tribune

  Roberta Rei:   Gli hotel della disperazione L'emergenza infinita dei rifugiati

Per la gestione dell'emergenza Nord Africa, nella regione la protezione civile ha siglato un accordo con Federalberghi per accogliere i migranti fuggiti dalla guerra in Libia e dalle rivoluzioni in Tunisia. Secondo l'accordo, ogni albergatore percepisce dai 36 ai 42 euro al giorno per ogni persona ospitata, ma dovrebbe garantire servizi di intermediazione linguistica, legale, culturale, cibo e vestiario adeguati. Nella realtà invece, la situazione è sfuggita al controllo centrale e da più di un anno migliaia di profughi vivono parcheggiati in hotel al centro di Napoli presso la stazione Garibaldi e in strutture inutilizzate della provincia. Ci sono hotel che sono arrivati a guadagnare oltre 7000 euro al giorno. Molti tra i migranti intervistati sono caduti nel circuito del lavoro illegale. I servizi di assistenza sono forniti da associazioni di volontari locali

  Roberta Rei:   I profughi negli hotel in Campania: un inferno a cinque stelle' (video)

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... Ebbene, vorrei fare coming out. Io sono un conservatore. Non riesco ad ad accettare i sentieri imboccati dal cambiamento. Molti, almeno. Il paesaggio urbano che mi circonda. E mi assedia. La plaga immobiliare che avanza senza regole e senza soste. L'indebolirsi delle relazioni personali e dei legami comunitari. Il declino dei riferimenti di valore  -  perfino di quelli tradizionali. La famiglia ridotta a un centro servizi, a un bunker sotto assedio. La retorica dell'individualismo esibizionista e possessivo. Che ci vuole tutti imprenditori  -  di se stessi. La Rete come unico "spazio" di comunicazione. Gli smartphone che rimpiazzano il dialogo fra persone. I tweet al posto delle parole. La relazione senza empatia. Le persone sparse che parlano  -  e ridono, imprecano, mormorano - da sole.
In tanti intorno a un tavolo, oppure seduti, uno vicino all'altro. Eppure lontani...

  Ilvo Diamanti:   Io sono un conservatore

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Notizie dal mondo


Da un'intervista su RAI 1 a Unomattina.
Il mondo è venuto a conoscenza di questa terribile tragedia del Sinai nel novembre del 2010. 
A tutt'oggi ci sono ca. 1000 persone (per lo più eritrei, gli altri provengono da svariate nazioni del Corno d'Africa) in mano ai trafficanti di esseri umani. I giovani, le donne ed i bambini vengono torturati durante la detenzione, finchè i familiari non pagano il riscatto, che può arrivare fino a 60.000 dollari. Chi non ha il denaro viene sottoposto ad espianto degli organi, che vengono immessi nel mercato nero, oppure vengono uccisi barbaramente in altro modo.
Una volta "liberi" cercano di raggiungere il confine con Israele. Varcarlo è sempre più difficile, quasi impossibile, visto che il Governo Israeliano ha eretto un filo spinato lungo molti km per impedire l'ingresso dei rifugiati. Spesso vengono uccisi o arrestati dalla polizia egiziana per immigrazione clandestina. Vengono lasciati per anni in prigione, senza che i familiari ne vengano informati, per poi essere rimpatriati. 

  Rai1:   "Profughi eritrei Sinai"  (video)

A Islamabad un centinaio di fanatici islamici attaccano uomini, donne e bambini all’uscita dalla messa. Diversi i feriti, uno grave

  Mauro Pianta:   Pakistan, Natale di violenza contro i cristiani

Frustrati e sconcertati dalla strategia del proprio governo. Incapaci di spiegare alle cancellerie di mezzo mondo la politica estera di Israele. Così si sentono gli ambasciatori dello Stato ebraico che hanno dato vita a un’inedita e clamorosa protesta.

  Francesco Mimmo:   Israele, la rivolta dei diplomatici: “Sbagliato avviare nuove colonie”

Maria Saadeh, deputata eletta al Parlamento, manifesta tutta la sua forza di donna impegnata, quando racconta della sua Siria. “La Siria deve mantenere la sua laicità, non può cadere in mano agli integralisti sponsorizzati dal Qatar e dall’Arabia Saudita, la forza della Siria è il pluralismo religioso e l’integrazione fra i suoi componenti. La strategia occidentale è tesa ad indebolire il nostro Paese, prima di tutto perché nonostante la vicinanza geografica a Israele, ci siamo sempre schierati a favore del popolo palestinese, poi perché non accettiamo che si precluda il dialogo aperto con l’Iran, ed ancora per il nostro impegno di contrasto nei confronti delle interferenze esterne in Medio Oriente, inoltre gli interessi dell’industria bellica sono sempre in agguato e non potete immaginare quante armi sono state messe in campo dalle lobby americane in questa guerra. Una Siria debole e divisa fa più comodo all’Occidente e a Israele.

  ORA PRO SIRIA:   "Difendo il mio popolo e la verità sulla Siria": si alzano le voci fuori dal coro

Comperare il pane, approvvigionarsi di benzina per i generatori, cercare riparo dai bombardamenti. Tutto impossibile, in Siria. Impossibile in un Paese dove i raid, più “mirati” che mai, annientano ogni tentativo quotidiano di sopravvivenza. 
È ormai prossimo ai 60mila il numero dei morti causati dal conflitto siriano in 20 mesi.

  Camille Eid:   Onu, le cifre dell'orrore: 60mila vittime in Siria

Ormai rischiamo l’assuefazione: una notizia d’agenzia ripresa ogni tanto nelle pagine interne, qualche colonna una volta all’anno nell’apposita “giornata mondiale per il Tibet”, un rapido accenno in margine a una visita del Dalai Lama, un box accostato a un resoconto di incontri diplomatico-commerciali. È tutto quello che giunge a noi della tragedia del popolo tibetano e della testimonianza di quanti non cessano di urlare, con le loro vite e la loro morte, alle nostre orecchie divenute sorde.

  Enzo Bianchi:   Fuoco non violento

Il 7 gennaio si festeggia il Natale secondo il calendario giuliano in uso al Patriarcato di Mosca. La "Divina Liturgia" della Vigilia sarà celebrata da Kirill, alla presenza del premier russo. La notte tra il 6 e il 7 gennaio è ritenuto anche momento perfetto per la divinazione.

  Nina Achmatova:   Tra fede e superstizione i russi si preparano al Natale ortodosso

Lo rivela l’Alto commissariato per i rifugiati. Diminuiscono i srilankesi che tornano in modo spontaneo nell’isola. La prima destinazione è l’India, in particolare lo Stato del Tamil Nadu. Per chi rientra, aumentano i controlli di polizia ed esercito.

  Melani Manel Perera:   Onu, rifugiati politici: in migliaia fuggono dallo Sri Lanka

Il caso di una funzionaria della provincia del Fujian, addetta al controllo della pianificazione familiare, scuote il Paese: la donna ha comprato e rivenduto almeno 4 neonati, che a loro volta hanno subito un continuo passaggio di mano per guadagnare denaro. Sempre più necessaria la revoca della legge che ha ucciso 200 milioni di cinesi.

  Chen Weijun:   Cina, la legge sul figlio unico ha "lanciato" la compravendita dei neonati


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Lotta alla mafia


Il fondatore e presidente di Libera: "Ci sono state reti di complicità, ci sono stati ritardi, ci sono stati silenzi. E qualcuno che doveva metterci la testa su queste cose, la testa non ce l'ha messa". E aggiunge: "Si sarebbe dovuto seguire il modello delle cooperative"

  Attilio Bolzoni:   Confische, l'allarme di Don Ciotti "Una situazione che grida vendetta"

È il fallimento italiano della vera lotta alle mafie. Tutto funziona perfettamente se è nelle mani dei boss, tutto va in rovina se non ci sono loro. Delle 1663 le aziende a cui sono stati posti i sigilli dal 1982 a oggi solo 35 risultano in attivo. Colpa della burocrazia, dell'indolenza e del disinteresse. Il caso della Riela Group di Catania. Quando i titolari erano Lorenzo Riela e suo figlio Francesco, legati tutti e due ai Santapaola, i dipendenti erano 250. Oggi sono 12

  Attilio Bolzoni:   I beni dei boss non rendono nulla Ecco la Waterloo delle confische

Non c’è molto di questo 2012 degno veramente di transitare nel nuovo anno per alimentare altre speranze e,soprattutto, diventare la base di nuovi decisivi passi in avanti. Anche nel campo giornalistico  quest’anno appena trascorso deve registrare, purtroppo, una generale attenzione nei media, soprattutto televisivi, nei confronti delle mafie e sul loro pericolo.

  LIBERA INFORMAZIONE:   Un altro anno cruciale di Libera Informazione

L’Italia è in crisi economica. La parola d’ordine, adesso, è spending review. Nel frattempo i capitali fuggono via e si riducono prestiti per aziende e privati. E’ lecito chiedersi, allora, se oltre all’austerità ed il rigore non si debbano trovare nuove strategie per impiegare e far fruttare la vera ricchezza del nostro Paese: lo straordinario patrimonio artistico, culturale e naturale. E’ il caso, ad esempio, dei beni confiscati alle mafie che raccontano gli sforzi di una Nazione che ha saputo generare l’antivirus per sconfiggere la malattia della criminalità organizzata e che sono, quindi, strumento di promozione dei nostri territori.

  Umberto Di Maggio:   I beni confiscati alle mafie contro la crisi

Ancora un atto intimidatorio al Villaggio della Legalità di Borgo Sabotino, in provincia di Latina un ex camping abusivo confiscato e affidato temporaneamente Libera in sinergia e con il protagonismo delle associazioni locali dall'aprile del 2011.

  LIBERABORGO SABOTINO (LATINA) NUOVO ATTACCO AL VILLAGGIO DELLA LEGALITA' CONFISCATO ALLE MAFIE

Quattro colpi di pistola sono stati sparati al portone d’ingresso della Nuova Cucina organizzata, il ristorante di San Cipriano di Aversa, in Campania,  tra i promotori del “pacco alla camorra” e dove lavorano diversi disabili.

  Aldo Cimmino:   Campania, intimidazione a cooperativa anticamorra

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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013

Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca


Leggi il calendario degli incontri (pdf)



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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.4 di Santino Coppolino



NUOVA RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO C) Vangelo: Lc 2,41-52

Maria e Giuseppe non comprendono Gesù, Egli è diverso, non si comporta secondo le loro aspettative. Sono essi figura dell'Israele che a fatica riconosce in Gesù il Messia atteso, e della Chiesa quando essa percorre strade diverse da quella tracciata dal Nazareno.
Non è Gesù a dover seguire i genitori (Israele-Chiesa), sono loro che devono diventare discepoli del Figlio, sono "I CUORI DEI PADRI CHE DEVONO ESSERE RICONDOTTI VERSO IL FIGLIO" (Lc 1,17), è l'Antico che deve accogliere e comprendere il Nuovo...


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Tristezza: la tirannia dell'umore, il rapporto deformato con il tempo - Cammino di Avvento 2012: Le riflessioni di Enzo Bianchi e i volti dell'arte


Non rincorrere inutilmente il passato, non sognare un futuro improbabile, ma vivere bene il presente. Le riflessioni di Enzo Bianchi. E i volti dell'arte, da Giotto a Picasso. A Dalì.

Ripiegarsi su se stessi guardando con nostalgia al passato. Oppure vivere illudendosi che nel futuro, domani, magari più avanti ancora, qualcosa cambierà. È questa la grande menzogna che genera quella pericolosa tristezza che, come sottolinea in questo nuovo appuntamento con i vizi capitali Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, è un rapporto deformato con il tempo. L’immagine che più rende l’idea è forse quella degli Orologi molli di Salvador Dalí (1931), in cui il quadrante, le lancette e i numeri paiono liquefarsi e perdere consistenza.La tristezza è anche una piaga sociale,la porta lasciata aperta da cui può entrare la depressione, uno tra i mali oggi più diffusi.

  Tristezza, la tirannia dell'umore

  Tristezza - il rapporto deformato con il tempo (video)

Vedi anche i nostri post precedenti:
  • Vizi capitali: quell'ira funesta - Collera - Cammino di Avvento 2012 con Enzo Bianchi (video)
  • Avarizia, schiavi del dio denaro - Il rapporto deformato con le cose e il denaro - Enzo Bianchi (video)
  • Lussuria, se l'amore diventa vizio - Il rapporto deformato con il corpo e la sessualità - Enzo Bianchi (video)
  • Vizi capitali, presi per la gola - Il rapporto deformato con il cibo nella riflessione di Enzo Bianchi e in secoli di storia dell’arte.
  • "Se questa vita ha senso" Un percorso di riflessione per l'avvento di Enzo Bianchi per Famiglia Cristiana - Vizi capitali, se li conosci li vinci -


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La ricezione del Vaticano II in prospettiva "mendicante" di Egidio Palumbo (VIDEO)


La ricezione del Vaticano II in prospettiva "mendicante" di Egidio Palumbo - 7 agosto 2012 Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto

Settimana di spiritualità - 
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II

  video


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La santa Famiglia di Na­zaret una famiglia speciale e diversa?


La santa Famiglia di Na­zaret porta un messag­gio a tutte le nostre fa­miglie, l'annuncio che è pos­sibile una santità non solo individuale, ma una bontà, una santità collettiva, fami­liare, condivisa, un contagio di santità dentro le relazioni umane. Santità non signifi­ca essere perfetti; neanche le relazioni tra Maria Giuseppe e Gesù lo erano. C'è angoscia causata dal figlio adolescen­te, e malintesi, incomprensione esplicita: ma essi non compresero le sue parole.
Santità non significa assenza di difetti, ma pensare i pensieri di Dio e tradurli, con fatica e gioia, in gesti. Ora in cima ai pensieri di Dio c'è l'amore. In quella casa dove c'è amore, lì c'è Dio.
E non parlo di amore spirituale  ma dell'amore vivo e potente, incarnato e quoti­diano, visibile e segreto. Che sta in una carezza, in un cibo preparato con cura, in un soprannome affettuoso, nel­la parola scherzosa che scio­glie le tensioni, nella pa­zienza di ascoltare, nel desi­derio di abbracciarsi. Non ci sono due amori: l'amore di Dio e l'amore umano. C'è un unico grande progetto, un solo amore che muove Ada­mo verso Eva, me verso l'a­mico, il genitore verso il fi­glio, Dio verso l'umanità, a Betlemme.

  La famiglia, prima scuola di santità di Ermes Ronchi

A prima vista, la festività odierna presenta qualche aspetto paradossale: viene offerto, a modello delle famiglie, una famiglia in cui – secondo la dogmatica cattolica - il padre (Giuseppe) non è vero padre; la moglie (Maria) non è vera moglie e il figlio (Gesù), in quanto persona divina, pre-esiste da sempre ai genitori. Per fortuna - direi meglio: per grazia di Dio – i vangeli non chiedono di accettare queste acrobazie teologiche, o per lo meno non di accettarle letteralmente come informazioni ‘oggettive’. La pericope odierna, poi, scorre su un registro estremamente realistico: vi si respira un’aria molto terrena, non priva di particolari imbarazzanti.
Imbarazzante, infatti, risulta – agli occhi di una certa retorica familistica che vede in Gesù adolescente il prototipo del ragazzino docile come una marionetta al volere dei genitori – la sua decisione di eclissarsi senza permesso dalla comitiva per sedersi nel tempio, “in mezzo ai maestri della Legge”, ad ascoltarli e a interrogarli. Non meno spiazzante la giustificazione, che Luca mette sulle sue labbra, alle rimostranze della madre angosciata: “Non sapevate che io mi devo occupare di ciò che appartiene al Padre mio?”. Catechesi e omelie sono zeppe di esortazioni ad obbedire, a rispettare le regole, ad attenersi ai propri ruoli: ma questa “legalità”, alla luce del messaggio evangelico, è un valore ultimo? O non è piuttosto subordinato alla qualità dei comandi e dei divieti, alla sensatezza delle norme positive? Brani come quello odierno ci delineano una teologia della contestazione non meno che dell’obbedienza; del dissenso critico non meno che del consenso abitudinario... 

  LA SANTA FAMIGLIA E L’EDUCAZIONE ALLA LIBERTA’ di Augusto Cavadi

... Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Questo testo la chiesa lo sceglie per la festa della Santa Famiglia, ma se facciamo una lettura superficiale, letterale, questa famiglia più che Santa sembra sconclusionata. Genitori che non s’accorgono che il figlio non li segue, il figlio che decide di rimanere a Gerusalemme senza avvertire i genitori. Non solo, quando poi – vedremo tra poco – i genitori lo rimproverano, il figlio, anziché scusarsi, attacca, aggredisce quasi verbalmente i propri genitori, li rimprovera...

  GESU’ E’ RITROVATO DAI GENITORI NEL TEMPIO IN MEZZO AI MAESTRI (pdf) Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM

Il Coro Diocesano di Roma e l'Orchestra insieme al Coro dei Seminaristi, diretti dal M° mons. Marco Frisina, eseguono l'Oratorio Musicale "Ombra del Padre" ispirato alla figura di San Giuseppe. Estratto del terzo atto "Nazaret", contiene il brano "Dolce casa di Nazaret"

  video


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"Laudato sii mi Signore per…" di Antonio Savone


Ieri mattina, alla radio, è stato proposto un sondaggio: che cosa buttereste via di questo anno che vi lasciate alle spalle? E ciascuno ha provato ad elencare chi o che cosa eliminerebbe volentieri. Forse ha attraversato anche i nostri pensieri l’idea di voltare pagina dimenticando, cancellando. Se così fosse si tratterebbe di una ingenuità imperdonabile: ciò che è stato, infatti, ci ha segnati profondamente nella carne e nel cuore tanto da far parte di noi in maniera indelebile. Come può voltare pagina così, chi ha perso una persona cara o chi ha celebrato il suo amore per sempre, chi ha avuto il dono di un bambino o chi ha visto svanire l’ennesimo tentativo di una gravidanza, chi ha avuto la gioia di un’amicizia o chi, invece, ha patito sulla sua pelle la ferita di un tradimento, chi ha intuito qualcosa del mistero di Dio nella sua vita o chi, ancora una volta, ha avuto motivi per non aprirsi alla fede? È una tremenda regressione infantile quella che vorrebbe convincerci che nella nostra vita ci siano pagine che è possibile strappare.Accade anche a noi, proprio come a Maria, di non capire tante cose. Di altre ci sfugge il senso. Tuttavia, ella ci insegna l’atteggiamento giusto: nulla buttare, tutto trattenere. Anche le pagine più faticose, quelle più buie sono pagine da rileggere come materiale prezioso per una diversa comprensione di noi stessi anzitutto. Ripensavo all’atteggiamento di Francesco d’Assisi quando in una grave esperienza di tormento interiore giunge a comporre il Cantico delle Creature, trovando in ogni circostanza un motivo per cui aprirsi alla lode e rendere grazie. Avrebbe avuto di che lamentarsi, ormai cieco e fortemente provato fisicamente com’era. La sua fraternità, quella che si era riconosciuta nella sua intuizione evangelica, lo aveva messo alla porta e lui, in un angolo angusto di San Damiano, circondato da topi, non trova di meglio che riconoscere una presenza di Dio in ogni realtà e in ogni situazione.Laudato sii mi Signore per… onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sostentamento. Credo sia l’atteggiamento che dobbiamo apprendere anche noi...


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"La prima menzogna" di Silvano Fausti


La prima menzogna «Hai mentito allo Spirito Santo» (leggi Atti 5,1-11) di Silvano Fausti (S.J.)

Nella Bibbia, dopo il racconto del paradiso terrestre, c’è quello sulla menzogna che riduce il giardino a deserto e introduce nel mondo il male e la morte (Gen 3,1ss). Anche qui, dopo l’idillio della prima comunità e in contrappunto al gesto di Barnaba (At 5,32-37), c’è la menzogna di una coppia attaccata al dio mammona. Anania e Saffira, cercando di servire Dio e denaro, vanno contro lo stile di vita inaugurato da Gesù. 
Questo racconto è un fulmine a ciel sereno. Saffira significa «bella» e Anania «Dio ha compassione». Sì, Dio ha molta compassione della sua Chiesa piena di tanti figli uguali a loro! È eccessivo, anzi truculento far morire due per una semplice bugia. Se Gesù è morto in croce per i peccatori, la loro morte non è certo una punizione divina. Altrimenti saremmo già morti tutti. Chi non ha detto almeno una bugia? 

  La prima menzogna di Silvano Fausti


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"La spiritualità di chi non crede" di Enzo Bianchi


Non sorprende che in un paese come il nostro – dove non esiste più da quasi trent’anni una “religione di stato”, ma dove non c’è ancora una legge specifica sulla libertà religiosa – ogni discussione sulla laicità dello stato e sui diritti individuali e comunitari dei credenti rischi di provocare un corto circuito. Si aggiungono aggettivi qualificativi alla laicità o la si rinchiude nel peggiorativo laicismo, rendendo quasi impossibile lo sviluppo e l’adattamento alle mutate condizioni sociologiche del nostro paese di quella convergenza di intenti e di valori che il legislatore costituente aveva sapientemente saputo ricostruire sulle macerie della guerra. A furia di ridurre la presenza dello stato e nel contempo di chiedergli di farsi garante di un’etica religiosa specifica, a furia di confondere la somma di beni privati con il bene comune, la coesione sociale viene a mancare e si atrofizza quello spazio comune garantito in cui ciascun soggetto individuale o sociale – può contribuire alla crescita umana e spirituale dell’insieme della società. 
Lo stato laico, infatti, non può limitarsi alla funzione di chi regola il traffico di una società civile che si muoverebbe secondo direttive proprie, molteplici e slegate da un interesse collettivo. Nessun distacco o neutralità da parte dello stato, al contrario, la quotidiana fatica di tradurre in un quadro legislativo rispettoso di tutti i cittadini, uomini e donne, quei principi e valori democraticamente recepiti come fondanti. Per far questo è indispensabile trovare e utilizzare modalità laiche per discernere cosa è ritenuto bene per l’insieme della popolazione e cosa danneggia la convivenza, quali adattamenti escogitare affinché il meglio sognato non uccida il bene possibile.

  La spiritualità di chi non crede di Enzo Bianchi


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"La presenza dei cristiani laici: compagnia e profezia" di Maurilio Assenza - VIDEO


"La presenza dei cristiani laici: compagnia e profezia" di Maurilio Assenza - 7 agosto 2012

Settimana di spiritualità promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"

  VIDEO


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JESUS, gennaio 2013 - "Caro Diogneto - 49" di Enzo Bianchi


JESUS, gennaio 2013 Caro Diogneto - 49
Rubrica di ENZO BIANCHI

Da alcuni anni viene ripetuto come uno slogan, che si vuole decisivo e apodittico: “Con Dio o senza Dio tutto cambia”. Queste parole vengono infatti recepite come parole che tracciano un fossato profondo tra credenti in Dio e coloro che non professano una fede in lui, i senza Dio o atei. Tutto cambierebbe, nel senso che dalla professione di fede in Dio discenderebbe un uomo totalmente diverso rispetto a quello che non si sente di professare tale fede.
Occorre dunque riflettere bene su questa affermazione ed esaminarne la plausibilità. Il cristiano con fede evangelica si sente perciò innanzitutto obbligato a confrontarsi, affermando che Dio è un termine troppo ambiguo, perché il Dio dei cristiani non è un qualsiasi Dio, ma il Dio raccontato da Gesù Cristo (cf. Gv 1,18), il Figlio di Dio e il Figlio dell’uomo. È lui che con la sua vita umana nella nostra carne ci ha rivelato il Dio vero e vivente; è lui la vera narrazione di Dio che impedisce al cristiano ogni teismo. Dunque l’affermazione “con Dio o senza Dio tutto cambia” non è sufficiente per garantire che l’uomo trovi in Dio (quale? qualsiasi?) il suo bene, il senso del senso, una traccia di umanizzazione.
Ma il cristiano si può fare delle domande ulteriori: “Si può negare Dio o fare a meno di lui senza pensare a se stesso come a un dio? Se Dio non esiste o non è affermato, l’uomo è necessariamente utilitarista fino a pensare solo a se stesso?...

  Caro Diogneto - 49 di Enzo Bianchi


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"La chiesa in ascolto della Parola di Dio" di Gabriella Del Signore (VIDEO)


La chiesa in ascolto della Parola di Dio di Gabriella Del Signore - 8 agosto 2012

Settimana di spiritualità promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"

  VIDEO


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


... Abbiamo bisogno di politici - vecchi o nuovi che siano - che facciano i politici. Ma anche di una società che si interroghi sul serio sulle sue responsabilità rispetto ai tanti volti dell'egoismo che l'attraversano. Perché altrimenti parlare di equità, di sacrifici condivisi o di sviluppo resta solo un gigantesco gioco di parole.
Leggo in queste ore di tanti che scendono in campo per il Parlamento. Bene. Però - pur con tutto il rispetto che la politica merita - in questo momento delicato per il Paese mi piacerebbe sentire anche di persone che si candidano a fare qualcosa di più nel mondo del volontariato, a svolgere una professione dove si guadagna meno ma si è più utili agli altri, a porsi come genitori la questione di quale sia il benessere da trasmettere ai propri figli. Mi rassicurerebbe molto di più sul fatto che siamo davvero sulla strada giusta.

  Giorgio BernardelliSulla mitica società civile

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POLITICA

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Il Vaticano sostiene Monti. E gli ultimi?...



"L’endorsement non poteva essere più esplicito, ed è arrivato da Oltretevere con un articolo su «L’Osservatore Romano» a firma del notista politico Marco Bellizi che testimonia quale sia l’attenzione del Vaticano per il nuovo impegno politico di Mario Monti. Il quotidiano d’Oltretevere ha apprezzato l’espressione «salire in politica» usata dal Professore nel corso della conferenza stampa di domenica, facendo notare la sintonia con il messaggio del presidente Giorgio Napolitano, che «L’Osservatore» ugualmente elogia. ..."

  "Monti, la “benedizione” esplicita dopo un anno di segnali" di Andrea Tornielli

  "La salita in politica del senatore Monti" di Marco Bellizi

"....Per agire sul serio ci vogliono riformatori lungimiranti. Citare De Gasperi non basta. Colpisce il solenne appoggio del Vaticano al premier e alla sua agenda così dimentica della dottrina sociale cristiana. Evidentemente, l’ideologia della ‘diga’ anti-sinistra fa sempre premio sui contenuti. Accadde anche con Berlusconi." 

  "Precariato, la solitudine degli ultimi" di Marco Politi

"Possibile che la Chiesa di Roma sposi così, senza esitazioni, una visione rigorista della politica economica in tempi di crescente sofferenza sociale? Ci è più facile riconoscere nell'incoraggiamento a Monti dell'organo - non dimentichiamolo - di una Segreteria di Stato straniera, ben altra istintiva, atavica pulsione ideologica: erigere un argine per fronteggiare la possibilità concreta di una vittoria elettorale della sinistra." " La libertà di scelta, fra i fedeli, è ormai un dato culturale acquisito: c'è molta Chiesa viva anche nel centrosinistra" 

  "Il sogno impossibile di una nuova Democrazia Cristiana" di Gad Lerner

  Da Angelo Bagnasco a Comunione e Liberazione. La galassia cattolica si stringe intorno a Mario Monti

  Quel feeling tra Monti e la Chiesa nato tra promesse e aiuti


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Il Paese e una nuova cultura politica per rispondere a problemi e attese
Campagna elettorale, tasse e lotta all’evasione, ma anche crisi e lavoro, guardando pure al di là dei confini nazionali. Sono alcuni dei temi che vedranno impegnato il nostro Paese nel 2013. All’inizio del nuovo anno Francesco Rossi per il Sir ne parla con Sergio Belardinelli, docente di sociologia dei processi culturali e sociologia politica all’Università di Bologna.

   Sergio Belardinelli: Con occhi aperti

La presenza trasversale dei politici cattolici in tutti i partiti è un dato ormai acquisito. La Chiesa ha a cuore i principi non negoziabili e chiede ai credenti di impegnarsi a loro difesa nella vita pubblica, a prescindere dallo schieramento nel quale si trovino ad operare». L’arcivescovo Rino Fisichella, ministro vaticano per la Nuova Evangelizzazione, gela le aspettative di quanti attribuiscono alla Chiesa “endorsement” o indicazioni di voto per Monti. «Non ci sono variazioni di orientamento rispetto a quanto stabilito nel 2002 dalla nota dottrinale di Joseph Ratzinger sull’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica», puntualizza.

   Barbara Spinelli: “Nessun appoggio a Monti. I cattolici sono in tutti i partiti”

A contendersi uno scranno a Montecitorio per la circoscrizione Piemonte 2 alle prossime elezioni politiche ci saranno due ex presidenti delle ACLI. I nomi di Luigi Bobba e di Andrea Olivero apriranno rispettivamente le liste del Partito democratico e della Lista civica per Monti nel collegio che rappresenta il bacino elettorale piemontese ad esclusione della provincia di Torino. 

   Andrea Tornielli:   Cattolici e politica: Bobba col Pd e Olivero con Monti

Si accende il dibattito sull'orientamento dei cattolici in vista delle elezioni politiche in Italia
Se da una parte la presidente del Pd, Rosy Bindi sostiene che il Partito democratico sia la forza politica che allo stato attuale raccoglie di più il consenso dei cattolici, dall'altra il premier Mario Monti ha incassato un'inusuale dichiarazione di sostegno da parte dell'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede. Senza dimenticare l'orientamento conservatore di molti cattolici italiani che si richiamano al Popolo della Libertà.

   Giacomo Galeazzi:   E' aperta la caccia ai "voti del cielo"

Il 10 gennaio incontro col Forum di Todi che prova a conciliarlo con i liberal democratici. L'idea di una lista unica alla Camera
Mario Monti stende sempre più la sua rete. Dopo l’endorsement vaticano di fine anno, il 10 gennaio il presidente del Consiglio incontrerà tutto il mondo cattolico organizzato e mobilitato dal Forum di Todi. E due giorni dopo Monti sarà a Orvieto, dove aprirà i lavori dell’annuale convegno dell’area Liberal del Pd, quella che fa capo ad Enrico Morando, un’area che ha più volte manifestato la sua simpatia politica per il premier.
Due convegni di segno molto diverso, ma tenuti assieme dall’interesse del Professore per gli elettorati di confine.

   Fabio Martini - Andrea Tornielli:   Monti tenta di convincere i cattolici

A giudicare dal rammarico che B. esprime per aver perso l'appoggio del Vaticano ("con tutto quello che ho fatto per loro!"), il peso politico della Chiesa conta, eccome! Oggi si sposta dall'immorale Cavaliere al pio Monti, che va a Messa tutte le domeniche, e non si dimentica di aumentare i fondi statali per le scuole cattoliche e non applicare l'odiata IMUagli edifici di proprietà vaticana. 
Ricordiamo che la Chiesa cattolica in Italia è l'organizzazione più presente su tutto il territorio, non solo con le parrocchie con annessi oratori, campi di calcio, cinema, teatri, ma con università, collegi, scuole private, ospedali, televisioni, radio, giornali, capace di orientare il pensiero di milioni di italiani e anche il loro voto, che storicamente dal 1948 ad oggi è andato sempre al centro-destra.
   Paolo De Gregorio:   La chiesa? fa politica. Eccome.

Nell'avvicinarsi delle elezioni politiche, uno degli elementi del quadro è l'attenzione per le posizioni della gerarchia cattolica. Segno di un laicato che si sente ancora sotto tutela, dopo anni in cui, soprattutto nell'era Ruini, i vertici dell'episcopato hanno gestito in prima persona il rapporto con il mondo politico. E' un deficit ecclesiale, perché toglie ai battezzati l'esercizio pieno di un loro "ministero secolare", e allo stesso tempo un deficit di laicità della nostra politica, troppo attenta a negoziare con l'istituzione e a compiacerla.
Sono emerse sostanzialmente tre posizioni, a cavallo tra il 2012 e il 2013; è un quadro più variegato rispetto al passato. Ufficialmente, nessuno si schiera, ma ci sono dei segnali chiari.

   Christian Albini:   I partiti dei vescovi



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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 30 dicembre 2012

      Angelus/Regina Cæli - 1° gennaio 2013, Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio

     Omelia - 31 dicembre 2012: Celebrazione dei Vespri e Te Deum di ringraziamento per l'anno trascorso

 
   Omelia - 1° gennaio 2013: Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio

     Messaggio XLVI Giornata Mondiale della Pace 2013, Beati gli Operatori di Pace

     Discorso Taizé: Incontro Europeo dei giovani (29 dicembre 2012)

     Udienza 2 gennaio 2013, Fu concepito per opera dello Spirito Santo



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OPINIONI E COMMENTI


"Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere". Aveva ragione Wittgenstein. Perché se un testo non lo si è letto con un po'di attenzione, e fino in fondo, non sarebbe cosa buona commentarlo. Ma tant'è! E stranamente, quello del papa per la Giornata della pace - che ormai stiamo per celebrare - è un testo relativamente breve e soprattutto lineare. Perciò alla portata di giornalisti che si vorrebbero occupare di cose della Chiesa. Ma tant'è!
Io ci ho provato, con calma. E ho trovato che sia un testo che mira a far passare un'idea centrale. La pace non si realizza se non assieme a tutto il resto dei valori umani, della vita, perché la pace è la sintesi integrale di essi. "Operatori di pace sono coloro che amano, difendono e promuovono la vita nella sua integralità". Possiamo continuare a dirci cristiani rinunciando a questo assunto? Credo proprio di no.
A partire da questa idea centrale non stupisce per nulla se il papa lega la pace alla pienezza della vita.

  Gilberto Borghi:   Il Papa e la pace (a bocce ferme)

 Nei saluti del primo Angelus del 2013 il Papa ha rivolto «a tutti l'augurio più cordiale per il nuovo anno: possa essere veramente un buon anno» e «con gratitudine» ha formulato «i migliori auspici al Presidente della Repubblica italiana e all'intera Nazione, come pure alle altre autorità» che gli hanno inviato gli auguri.
Gli auguri su Twitter. «Il Signore vi benedica e vi protegga nel nuovo anno». È l'augurio del Papa su twitter, che raggiunge nelle diverse lingue circa due milioni di «follower».
«Pace dono da cercare con ogni sforzo tra diseguaglianze e capitalismo sfrenato». «La pace è il bene per eccellenza da invocare come dono di Dio e, al tempo stesso, da costruire con ogni sforzo» aveva detto in precedenza il Papa nella messa di Capodanno celebrata in San Pietro davanti al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede e al collegio cardinalizio.

  IL MESSAGGERO:   Il Papa: tensioni per diseguaglianze e capitalismo finanziario sfrenato la pace va cercata con ogni sforzo

In un tempo della storia umana così delica­to, segnato da profonde sperequazioni so­ciali ed economiche, Benedetto XVI ha trova­to, in questi giorni, le parole giuste per confor­tare gli uomini e le donne di buona volontà, a ogni latitudine essi siano. 
I suoi interventi in occasione delle festività na­talizie hanno avuto come motivo conduttore il tema della pace.

  Giulio Albanese:   La vera gloria


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  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm