"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°2 del 2013

Aggiornamento della settimana

- dal 5 all'11 gennaio 2013 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 18 gennaio 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
 
di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 















I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


La crisi, i nuovi poveri e il "mutuo soccorso"


Dopo più di quattro anni di crisi ininterrotta, ciascuno di noi ha almeno un parente o un amico in difficoltà perché ha perso il lavoro; il traguardo della pensione appare distante; i figli restano a carico. Facciamo i conti con i problemi immediati del reddito venuto a mancare e col turbamento determinato da un inatteso cambiamento di status sociale. Senza contare i giovani, che ormai ci siamo abituati a sopportare precari per definizione. Come aiutarli, come aiutarci? Impossibile voltare le spalle: anche i fortunati hanno relazioni che li coinvolgono in un dramma fino a ieri vissuto privatamente, con vergogna; ma che ora s' impone dappertutto come esperienza da condividere. Come aiutarli, come aiutarci?...
È chiaro che il compito prioritario della politica nel 2013 e negli anni a venire dovrà essere l' organizzazione di una risposta collettiva all' impoverimento causato dalla perdita del lavoro e dalle sofferenze che essa comporta. Anche in termini di lacerazioni familiari, oltre che di compressione dei consumi e sconvolgimento delle abitudini di vita. Il governo e la classe politica saranno chiamati a dedicarsi alla ricostruzione di uno spirito comunitario senza cui non c' è protezione sociale che tenga... 

   COME AIUTARCI di Gad Lerner

Dal 2007 al 2011 la percentuale di popolazione che si è rivolta alla Caritas per affrontare le spese correnti è cresciuta del 14%. Non solo lavoratori che hanno perso il proprio posto, ma anche genitori schiacciati dal costo anche economico di una separazione. In loro soccorso associazioni e centri di ascolto: "Sono persone che mai avrebbero pensato di scivolare nella miseria"

   I NUOVI POVERI

Tre italiani su dieci rischiano di diventare poveri. È la fotografia dell'Italia scattata nell'ultimo report “Reddito e condizioni di vita” dell'Istat. Il 12,3% si può permettere una bistecca una volta alla settimana, quasi la metà non riesce ad andare in vacanza. Sono soprattutto anziani e famiglie monoreddito.

   Niente vacanze e bistecche, radiografia della povertà italiana

   "Reddito e condizioni di vita"


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Come va il mercato delle armi negli sbandierati tempi di crisi?


Come va il mercato delle armi negli sbandierati tempi di crisi?

Pare non tanto male. Ne parliamo con Antonio Mazzeo, giornalista da anni impegnato nella denuncia dei traffici di armi, del militarismo e dell’affarismo conseguente. Militante nella campagna No MUOS, Mazzeo è autore di numerose pubblicazioni sui saccheggi ambientali, i conflitti internazionali e i crimini delle mafie transnazionali.

Come va il commercio d’armi a livello globale?
Le importazioni e le esportazioni dei sistemi di morte non sembrano assolutamente risentire della crisi globale e strutturale che ha investito il pianeta. Anzi, il capitale finanziario internazionale ha la folle convinzione che i conflitti e le successive ricostruzioni dei paesi bombardati possano essere il motore per uscire dalla stagnazione e rilanciare la domanda, l’economia, lo sviluppo. Peccato che la crisi, le bolle speculative finanziarie e l’insostenibile espansione del debito pubblico siano stati originati in buona parte dal modello di guerra globale e permanente lanciato con la prima avventura internazionale nel Golfo contro Saddam Hussein nei primi anni ’90 e poi affermatosi con la cosiddetta “guerra al terrorismo” ovunque e comunque, dopo l’11 settembre 2001. Le armi, cioè, hanno cogenerato le crisi che adesso si vogliono “superare” con le armi. Scenari che rischiano di portare l’umanità all’olocausto, alla distruzione dell’ambiente, alla fame dei popoli.

   Come va il mercato delle armi negli sbandierati tempi di crisi?

   Per le missioni militari, da settembre necessari altri finanziamenti fuori bilancio?

Vedi anche i nostri precedenti post:
  • UN NATALE ‘ARMATO’ di Alex Zanotelli
  • 40 anni fa il Parlamento approvava la legge sull’obiezione di coscienza. Ieri un altro Parlamento ha approvato una legge di segno opposto...
  • Riforma Difesa, ma chi è d'accordo? - «Non votate quella riforma». L'appello di Tavola della pace, Sbilanciamoci e Rete disarmo


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L’altro giorno Monti ha detto che è cosa buona ‘tagliare le ali’. 
Forse ho capito male, ma a me sembrava proprio che lui volesse dire di ‘tagliare le ali’ agli F35, aerei da guerra predisposti anche per armi nucleari, il cui costo è di quasi 130 milioni di euro l’uno. E ne dovremmo comprare ben 90! Una bella paccata di miliardi. È cosa buona tagliare queste ali, aspettiamo la foto da Monti per metterla sul sito della campagna ‘Taglia le ali alle armi’ www.disarmo.org/nof35/. Certo Monti troverà un po’ di malumore in molti ambienti che lo criticano, forse perché si sentono spiazzati da questa sua presa di posizione contro gli F35. Per questo molti protestano. Così mi sembra di leggere sui giornali.

  Renato Sacco:   Monti: 'tagliare le ali'? Bene!

Il governo dimissionario stanzia 900 milioni per le varie missioni e solo 35 per la cooperazione. Nel decreto, forniture omaggio per Eritrea e Pakistan

  Luciano Bertozzi:   L'Italia che investe sulla guerra

Pensioni, ospedali e scuole sì. Cacciabombardieri, sommergibili e siluri no. Chissà perché in Italia da un po’ di tempo a questa parte si può tagliare di tutto, senza esitare a mettere per strada centinaia di migliaia di esodati, per esempio, o fino al punto da indurre i direttori amministrativi degli ospedali a “suggerire” ai medici di prescrivere ai malati le cure meno care e non le più efficaci. Ma quando si arriva di fronte alle armi i governi come d’incanto smettono la faccia feroce e diventano accondiscendenti e rispettosi come indù al cospetto di vacche sacre e i quattrini gira e rigira riescono sempre a trovarli.

  Daniele Martini:   Crisi? Spendiamo per i sottomarini


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Carceri, vergogna italiana - La Corte di Strasburgo condanna l’Italia per trattamento inumano


L’Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di tre metri quadrati. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha quindi condannato l’Italia per trattamento inumano e degradante di sette carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. Ai sette detenuti dovrà essere pagato un risarcimento di 100 mila euro per danni morali. Nella sentenza la Corte invita l’Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario.
I giudici constatano che il problema del sovraffollamento carcerario nel nostro paese è di natura strutturale, e che il problema della mancanza di spazio nelle celle non riguarda solo i sette ricorrenti: la Corte ha già ricevuto più di 550 ricorsi da altri detenuti che sostengono di essere tenuti in celle dove avrebbero non più di tre metri quadrati a disposizione. I magistrati chiamano quindi le autorità italiane a risolvere il problema del sovraffollamento, anche prevedendo pene alternative al carcere. I giudici domandano inoltre all’Italia di dotarsi, entro un anno, di un sistema di ricorso interno che dia modo ai detenuti di rivolgersi ai tribunali italiani per denunciare le proprie condizioni di vita nelle prigioni e avere un risarcimento per la violazione dei loro diritti.

   Carceri, la Corte di Strasburgo condanna l’Italia per trattamento inumano

Che vergogna, l’Italia condannata dalla Corte europea dei diritti umani perché il suo sistema carcerario è una tortura dell’uomo. Che vergogna in faccia al mondo, dove la nostra 'itala gente' ha messo a segno una grande civiltà giuridica sopra le ricorrenti barbarie umane, segnando col suo sigillo i traguardi che l’intuizione moderna dei diritti umani ha poi riconosciuto, raggiunto e serbato.

   La tortura finisca

"La sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo rappresenta un nuovo grave richiamo alla insostenibilità della condizione in cui vive gran parte dei detenuti nelle carceri italiane". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato il pronunciamento su alcuni ricorsi riguardanti il sovraffollamento delle carceri del nostro paese. 

   il testo integrale della Dichiarazione del Presidente Napolitano in merito alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo

Grazie a un lavoro di documentazione di Francesco Morelli, del Centro Studi di “Ristretti Orizzonti”, possiamo fare un’opera di recupero di memoria che è utile ed importante. Si tratta delle dichiarazioni, delle prese di posizione, delle “promesse” dei principali rappresentanti politici e istituzionali. Quello che hanno detto in materia di carcere e di giustizia.

   Carcere-Giustizia. I buoni propositi e la memoria corta

Le carceri italiane rappresentano una vera e propria emergenza. Il sovraffollamento ha ormai superato ogni soglia di tolleranza. Nonostante questo, il Governo e il Parlamento hanno fatto finta di non vedere; sminuendo quanto stesse accadendo tra i cittadini reclusi.

   Giustizia: il sovraffollamento delle carceri è tortura, la Corte dei diritti umani condanna l'Italia

   Giustizia: condanna Corte di Strasburgo... i commenti di politici, operatori sociali e penitenziari

   Morire di carcere: dossier 2000 - 2013

Guarda il nostro precedente post:
  • Continua la "strage silenziosa". Nelle carceri italiane si continua a morire!


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Nei Centri di Identificazione e di Espulsione vita disumana per tutti, bambini compresi...


... La sentenza del Tribunale di Crotone segna un punto di non ritorno nella giurisprudenza italiana sui presupposti e sulle condizioni del trattenimento. Il ragionamento del Tribunale è particolarmente pregnante perché si appoggia innanzitutto sulle fonti sovranazionali che regolano la detenzione amministrativa degli stranieri irregolari, giungendo così a valutare illegittimi i provvedimenti di trattenimento degli imputati nel Cie, in quanto adottati in violazione degli artt. 15 e 16 della direttiva europea sui rimpatri 2008/115/CE. Tale direttiva, infatti, prescrive che il trattenimento dello straniero irregolare possa venire disposto solo quando ogni altra misura meno afflittiva risulti inadeguata. Il decreto di trattenimento, dunque, deve contenere sempre la motivazione per cui le altre misure meno afflittive, prescritte dalla direttiva, non possono essere adottate, pena la sua nullità. Avendo sempre come base giuridica il diritto europeo, il Tribunale di Crotone ha accertato poi che le condizioni di vita nel centro – che la sentenza descrive in modo analitico e definisce “lesive della dignità umana” – configurano una violazione dell’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti Umani (CEDU).
Allora, se gli imputati sono stati privati della loro libertà personale in modo illegittimo e per di più fatti vivere in condizioni lesive della dignità umana, la loro rivolta nel Cie è da considerarsi legittima difesa, cioè proporzionata all’offesa ingiustamente subita. Punto. E’ questo che dice la sentenza...

   Ribellarsi alla vita disumana nei Cie è legittima difesa

Può darsi che a certi avvenimenti ci si faccia l’abitudine. Ma la notizia in questo caso è particolare. E’ arrivata alcuni mesi fa dalla Germania: due coniugi e tre bambini palestinesi che si trovavano in territorio tedesco, dopo essere passati dall’Italia, stando alle leggi che regolano il diritto di asilo per chi entra in Europa, avrebbero dovuto ritornarci, per attendere nel nostro paese l’esito della richiesta.
Il Tribunale di Stoccarda però ha deciso diversamente. Chi assisteva la famiglia palestinese ha chiesto di considerare il nostro sistema di accoglienza. Così la Corte ha ritenuto che quelle persone sarebbero state a rischio di trattamento “inumano o mortificante” e ha deciso di non rinviarle in Italia, riconoscendo eccezionalmente la competenza a decidere della Repubblica Federale tedesca. Non è neanche la prima decisione di questo genere. Il quotidiano Der Spiegel ha pubblicato un articolo molto duro sulle condizioni in cui i migranti vengono accolti in Italia e sul modo in cui vivono i richiedenti asilo, che rischiano di condurre una vita «al di sotto della soglia di povertà» e quasi sempre senza un tetto sulla testa, anche dopo il riconoscimento (che avviene in Italia per circa il 40 per cento dei richiedenti). Secondo Der Spiegel, a Roma, su 6000 rifugiati, solo 2200 hanno un posto letto degno di questo nome...

   CIE e bambini: accoglienza italiana

L'inchiesta di Rainews sui Centri di Identificazione e di Espulsione presenti sul territorio nazionale, la prima e seconda parte del viaggio nella struttura di Bari San Paolo dove sono detenuti 108 immigrati. Le loro storie in questi reportages di Roberto Secci

   video Prima parte

   video Seconda parte



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Storie di dannati e di gironi infernali.

  Massimo Pisa:   Quattro reclusi in 9 metri ecco la nostra vita all'inferno tra freddo, sporcizia e malattie

La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per le condizioni di vita inumane nelle carceri, in particolare per il trattamento degradante di sette detenuti nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. L’ultimatum di Strasburgo per il presidente della Repubblica Napolitano è una «mortificante conferma»

  Liana Milella:   "Una tortura le vostre carceri" Strasburgo condanna l'Italia (pdf)

Il peggioramento delle condizioni di carcerazione e il sovraffollamento sono fra le cause dell'aumento delle morti violente e degli atti di autolesionismo

  Luigi Manconi e Giovanni Torrente:   Giustizia: suicidi dietro le sbarre, una catastrofe del diritto

E' dispiaciuta ma non sorpresa, ha dichiarato la ministra Severino alla notizia della nuova condanna dell'Italia da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. E figuriamoci se sorpresi lo siamo noi, che quotidianamente denunciamo le condizioni disumane e degradanti nelle quali le pene detentive vengono espiate.

  Susanna Marietti:   Ma il vero reato è sorprendersi

Dario Fo è sommerso dal suono delle mani che battono la gratitudine e saluta così: “Verrò presto. E spero tanto che molti di voi, per allora, saranno fuori. Le cose negative si trasformano in positive, certe volte. Anche se il sistema delle carceri italiane poco ha a che vedere con la riabilitazione e la rieducazione, spero che da questo dolore che state provando ora, rinchiusi qui, troviate la forza di fare, da uomini liberi, delle cose straordinarie”.

  Silvia Truzzi:   Dario Fo: "San Francesco era uno di voi, il santo dei carcerati" (pdf)

Con la bella (e coraggiosa) sentenza 1410 del 12 dicembre 2012, il giudice Edoardo D’Ambrosio, del Tribunale di Crotone, ha assolto, per “legittima difesa”, tre stranieri imputati dei reati di danneggiamento aggravato e di resistenza a pubblico ufficiale a seguito della rivolta dell’ottobre 2012 nel Cie di Isola Capo Rizzuto, dove i tre erano “ospiti”. In tutto il 2012 si son dovute conteggiare numerose proteste e rivolte nei tredici Centri di identificazione ed espulsione, distribuiti sul territorio nazionale. Si tratta, come noto, di strutture dove vengono “trattenuti” gli stranieri “irregolari”, per essere identificati, in attesa dell’espulsione eventuale. La vicenda processuale di Crotone merita una speciale attenzione perché il giudice, non accogliendo la richiesta del  p.m. che  aveva chiesto la condanna ad un anno e otto mesi per ciascuno degli imputati, li ha assolti perché ha ritenuto che erano stati “costretti” a commettere quei  reati per difendere i loro diritti alla dignità e alla libertà personale.

  Piero Innocenti:   Il diritto alla dignità umana degli stranieri nei Cie ed il coraggio del giudice di Crotone



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Matrimoni in calo - Perché sposarsi in Chiesa?


Nell'Italia cattolica ci si sposa sempre meno, e c'è chi vi vede l'ennesimo segnale dell'avvento di un'età postcristiana. Un'analisi sugli attuali "segni dei tempi" e su come la Chiesa li interpreta 

   Bilancio di un anno. E previsioni di Sandro Magister

«Difficilmente si va a convivere avendo un progetto» leggo in un documento Cei. Ma siamo sicuri che leggere il fenomeno così, oggi, sia il modo migliore per proporre il matrimonio?

   Convivenze senza progetto? di Alessandro Speciale

   il testo integrale dei nuovi "Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia" preparati dalla Cei.


Far cogliere agli sposi il rito che vivono è già mostrare che qualunque scelta morale non viene imposta dall'esterno, ma è un'esigenza frutto dell'Amore che agisce nella coppia

   Sposarsi in chiesa: perché? di Maria Teresa Pontara Pederiva



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Notizie dal mondo


Lui novanta, lei 15 anni. Un matrimonio comune in Arabia Saudita dove sull'altare possono salire spose bambine di undici, dieci anni. O otto. Non c'è un limite di età, perché non c'è una legge. Secondo i media locali l'uomo per sposare la ragazza ha pagato alla famiglia una dote di 17 mila dollari. Ma in un'epoca in cui la libertà di esprimere la propria opinione trova un'eco attraverso i social network, anche in Arabia Saudita lo sdegno per un contratto matrimoniale come mille altri prima, ha trovato forza e i commenti virtuali hanno creato una rivolta che, partita dalla Rete, è arrivata a terra smuovendo le fondamenta del regno.

  REPUBBLICA:  Arabia, scappa a 15 anni dal marito 90enne. Rivolta web: "Basta con le spose bambine"

Nell'arco di tre generazioni, più di 50 milioni di persone (pari all'intera popolazione di Svezia, Austria, Belgio, Portogallo e Svizzera) sono state sistematicamente sterminate per l'unica ragione di essere femmine. Rita Banerji, fondatore della campagna Fifty million missing (Cinquanta milioni che mancano all'appello), parla di genocidio

  Emanuela Stella:   India, dove nascere femmina è una sentenza di morte

​L'ombra del terrorismo islamico sui lager nel Sinai, dietro il florido mercato di schiavi e di armi. Una voce sussurrata dal khamsin, il vento del deserto che soffia dal Mar Rosso, ora prende corpo, mette in fila fatti e testimonianze e rivela un gioco geopolitico che spiegherebbe tre anni di silenzi e omissioni della comunità internazionale davanti al massacro di migliaia di innocenti profughi eritrei, sepolti nei campi della morte della penisola, a volte privi di organi venduti al mercato nero del Cairo. Attualmente sono quasi mille gli africani prigionieri di diversi gruppi nella penisola egiziana, mentre dal 2009 ad oggi circa 15 mila sarebbero stati rapiti e tremila uccisi da torture e stenti. Le fosse comuni più recenti con decine di cadaveri sono state scoperte ad Hamdia, vicino al confine sigillato di Israele.

  Paolo Lambruschi:   Mattatoio Sinai: profughi, armi e denaro Il banchetto dei terroristi

La drammatica situazione della Siria è dimostrata, tra l'altro, dall'aumento del numero delle persone che fuggono dal Paese in cerca di rifugio: "A maggio 2012 i rifugiati erano 70.000 e alla fine dell'anno 525.000. In Siria sono già 4 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza. Le aspettative per il prossimo futuro non sono positive". Lo sottolinea il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in un'intervista all''Osservatore romano' alla vigilia della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che la Chiesa celebra domenica 13 gennaio. 

  VATICAN INSIDER:   Siria, Vegliò: "I Paesi Ue si assumano la responsabilità de rifugiati"

L'intervista di monsignor Lazzarotto a Radio Vaticana nunzio apostolico in Israele e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina, durante l’incontro con i vescovi europei e nordamericani

  Domenico Agasso Jr:   "La Terra Santa ha bisogno di abbattere i muri di pietra e dello spirito"

Partiti di opposizione, società civile, gruppi ribelli e governo hanno raggiunto un accordo, oggi, in Gabon per formare un governo di unità nazionale

  NIGRIZIA:   Repubblica Centrafricana, tregua firmata


La Francia è intervenuta per fermare l’avanzata verso sud dei ribelli islamisti in Mali: lo ha annunciato oggi il presidente francese François Hollande.

  Ismail Ali Farah:   Truppe francesi in Mali


Scuola


Il ricorso collettivo di tredici famiglie di alunni con disabilità, per ottenere ore di sostegno in deroga, è stato accolto, nel dicembre scorso, dal TAR del Lazio, sulla scia di un’ormai consolidata giusrisprudenza. Ma “non è tutto oro quel che riluce”, soprattutto a livello pedagogico. Vediamo perché, spiegando anche come l’Amministrazione Scolastica potrebbe evitare queste ripetute sconfitte legali

  Salvatore Nocera:   Un ricorso collettivo sul sostegno: alcune riflessioni


... “Studiare non serve a niente. Dopo la scuola media io il diploma me lo compro. Me lo faccio regalare. E intanto mi diverto. Studiare non serve a niente, tanto me lo danno lo stesso il diploma e lo stesso andrò avanti nella vita, perché vanno avanti ladri e ignoranti”.
Ok. Un’ora intera se n’è andata a smontare il piccolo Andrea. Che non ripeteva, ovviamente parole sue, ma “verità” che stanno nell’aria. I ragazzi ci guardano e siccome non sono scemi, come invece molti adulti sono, fanno due più due subito...

  Mila Spicola:   A che serve studiare se Belsito

La norma nella legge di Stabilità. Conterà "il risultato". Ma i sindacati si ribellano e ci sono dubbi sul metodo di valutazione

  Salvo IntravaiaDal 2014 addio fondi a pioggia: soldi solo alle scuole migliori

Di ritorno dalle vacanze ci siamo trovati questo bel regalino della Befana! E così pare che il miglior modo per far funzionare le nostre scuole, o meglio, per dirlo in forma più corretta, il nostro Sistema Educativo di Istruzione e Formazione (legge 53/03, art. 2)– e la differenza terminologica non è affatto cosa da poco, sperando che chi ci amministra ne sappia qualcosa – sia quello di “premiare i migliori”! Ebbene! Sono assolutamente contrario, essenzialmente per due motivi, uno teorico – se si può dir così – l’altro relativo al nostro… italico costume!

  Maurizio TiritticoNon esistono scuole migliori... e le piogge sono sempre salutari


Il sottosegretario all'Istruzione esclude eventuali provvedimenti che metterebbero ancora più in difficoltà gli istituti nelle ultime settimane di vita del governo Monti. "Ci tengo a rassicurare sulla certezza dei finanziamenti"

  Salvo Intravaia:   Rossi Doria tranquillizza la scuola: ci sono fondi, il concorsone continuerà



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Lotta alla mafia


Il contrasto alla criminalità organizzata è un'emergenza nazionale. Ma non solo come mostra la cronaca degli ultimi anni. Solo che in Europa per contrastare le mafie mancano i reati giusti come la associazione per delinquere di stampo mafioso. L'utopia sarebbe una Procura europea che si interessa di macrocriminalità.

  Luca Rinaldi:   L'Europa non ha i reati per combattere la mafia

Dopo i colpi di pistola della camorra, in centinaia al fianco di Nuova cucina organizzata

  Raffaele Sardo:    «Non ci fate paura»

Barcellona Pozzo di Gotto vent’anni dopo la morte di Beppe Alfano, il cronista messinese barbaramente ucciso la notte dell’8 gennaio 1993 da Cosa nostra. Un breve video che raccoglie la messa di Don Ciotti al Duomo Santa Maria Assunta, la commemorazione davanti la lapide e la cerimonia d’intitolazione della piazza al cronista.

  Saul Caia, Dario De Luca e Rosario Sardella:   Ventennale commemorazione Beppe Alfano (video)

Alessandro Cannavacciuolo, ventiquattro anni appena, un ragazzo comune di quelli che certa stampa, in cerca di sensazionalismi, definirebbe un ‘eroe’. Poiché certo non è comune, a quell’età come in nessuna, opporsi a rischio della propria incolumità ai potentati politico-economici. Specialmente se ci si trova ad Acerra, in Campania, e si denunciano l’inquinamento ambientale e l’occultamento di rifiuti tossici. E non ci vuole un esperto per capire chi, nel territorio campano, può gestire simili affari.

  Matteo Zola:   Una scorta per Alessandro Cannavacciuolo, il ragazzo che denuncia i galantuomini

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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013

Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca


Leggi il calendario degli incontri (pdf)



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 Le pietre d'inciampo del Vangelo

"Gesù aveva circa trent’anni ed era
figlio, come si riteneva, di Giuseppe,
figlio di Eli..."

(Luca 3,23)


  Gianfranco Ravasi:   Gesù Figlio di Adamo

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Il teologo risponde


Esistono davvero gli angeli?

  Giordano Frosini:   Ma gli angeli esistono?

Venerare le reliquie dei santi non è una forma di feticismo? O esporre una parte del corpo serve per “fare cassa”? 

  Ennio Apeciti:   Reliquie dei santi: è feticismo?

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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.5 di Santino Coppolino



NUOVA RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

EPIFANIA DEL SIGNORE Vangelo: Mt 2,1-12

Maghi e pagani, non esiste in Israele categoria di persone più disprezzata; severamente proibita fra gli Ebrei (Lv 19,26), chi praticava la magia lo faceva a rischio della vita e, nelle prime comunità cristiane, il divieto di fare il mago era posto fra quello di RUBARE e quello di ABORTIRE (DIDACHE' 2,2).
Il Signore però segue altre logiche, sconvolge sempre le nostre vie,  il suo cuore é aperto a tutti.


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"Il ministero dei presbiteri al servizio della comunità" di Maurizio Aliotta (VIDEO)



Il ministero dei presbiteri al servizio della comunità di Maurizio Aliotta 8 agosto 2012

Settimana di spiritualità promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"

  video


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"La chiesa, popolo di Dio: fraternità e povertà in Cristo" di ALBERTO NEGLIA (VIDEO)


"La chiesa, popolo di Dio: fraternità e povertà in Cristo" di ALBERTO NEGLIA (VIDEO) 9 AGOSTO 2012

Settimana di spiritualità - 
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II

  video


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"L'assemblea liturgica con Cristo soggetto della celebrazione" di Aurelio Antista (VIDEO)


"L'assemblea liturgica con Cristo soggetto della celebrazione" di Aurelio Antista 10 AGOSTO 2012

Settimana di spiritualità promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"

  VIDEO


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Epifania del Signore


Epifania del Signore Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM

"Il giorno dell’Epifania la chiesa ci propone il capitolo 2 di Matteo, un capitolo che, per essere gustato a pieno, esige uno sforzo da parte nostra: prendere le distanze dalla tradizione e dal folclore e anche dall’immagine – bella di per sé – del presepio.
Vediamo infatti cosa ci scrive Matteo. Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode.
Erode è un re illegittimo, perché non aveva sangue ebraico nelle vene, e quindi non poteva essere re degli ebrei. Ed era talmente sospettoso che qualcuno gli potesse prendere il trono, che arrivò a uccidere i suoi stessi figli.
Ecco. Quando c’è questa espressione “ecco”, l’evangelista attira l’attenzione per qualcosa di imprevisto, qualcosa di improbabile che appare. Ecco alcuni Magi, letteralmente “maghi”. Chi sono questi maghi che vennero da Oriente, cioè dei pagani? ..."

  SIAMO VENUTI DALL'ORIENTE PER ADORARE IL RE 


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"Alcuni Magi vennero da Oriente" - Intervento di Siluan Span, Vescovo della Diocesi Ortodossa di Romania in Italia


Dalla puntata radiofonica di "UOMINI E PROFETI" del 6 gennaio 2013:
Oggi, giorno dell’Epifania, leggeremo il capitolo 2 di Matteo in cui si racconta della venuta dei Magi dall’Oriente, ma soprattutto getteremo uno sguardo nella religiosità del mondo orientale, con il vescovo metropolita della Diocesi Ortodossa di Romania in Italia, Span Siluan. 
Una gran parte degli ortodossi festeggia il Natale il 7 gennaio, per fedeltà al calendario giuliano, ed è in realtà la festa del Battesimo di Cristo, del suo ingresso nella vita pubblica. La chiesa romena mantiene invece la data del 25 dicembre per il Natale, ma il 6 gennaio celebra la” teofania” del figlio di Dio. Con il vescovo Siluan sarà un'occasione per discorrere di tradizioni, Scritture, emigrazione e integrazione...

  la puntata integrale: "Alcuni Magi vennero da Oriente" (audio)


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Vizi capitali: Accidia, il rapporto deformato con lo spazio - uno sbadiglio ci seppellirà - le riflessioni spirituali di Enzo Bianchi e le interpretazioni nella storia dell’arte.



Il rapporto deformato con lo spazio. Ma anche il torpore malinconico, l’inerzia, la noia: le riflessioni spirituali del monaco Enzo Bianchi e le interpretazioni nella storia dell’arte.
A come accidia. O, come la chiama Enzo Bianchi, acedia, prendendo di peso il vocabolo greco che significa “senza cura”. Uno sbadiglio potrebbe essere la sua icona. I suoi seguaci? I pigri, quelli che ciondolano in giro tutto il santo giorno senza combinare niente. Noia, insomma. Un vizio, se possibile, più pericoloso degli altri perché in apparenza può sembrare vago e indefinibile. Esprime un forte disagio esistenziale. Un tempo l’acedia era “il demone del mezzogiorno” che tentava nell’ora più calda i monaci delle prime comunità in Egitto. Oggi, in Occidente, l’accidia è il demone notturno che minaccia ciascuno di noi col suo vuoto, rapporto deformato con lo spazio
Ci sono altri modi di definirla: indifferenza, disinteresse, apatia. Ma non ci si deve scherzare: l’acedia può portare diritti all’Inferno. Dante immerge gli accidiosi nella palude Stige: neanche si vedono, sotto la melma, ma se ne intuisce la presenza dal gorgogliare dell’acqua. Stanno in posizione orizzontale così come li rappresenta nel suo Inferno William Blake, poeta e pittore simbolista inglese dell’Ottocento. San Tommaso d’Aquino, nella Summa theologiae, sottolinea come l’accidia possa portare alla paralisi interiore...

  Accidia, uno sbadiglio ci seppellirà

Vedi anche i nostri post precedenti:
  • Tristezza: la tirannia dell'umore, il rapporto deformato con il tempo - Cammino di Avvento 2012: Le riflessioni di Enzo Bianchi e i volti dell'arte
  • Vizi capitali: quell'ira funesta - Collera - Cammino di Avvento 2012 con Enzo Bianchi (video)
  • Avarizia, schiavi del dio denaro - Il rapporto deformato con le cose e il denaro - Enzo Bianchi (video)
  • Lussuria, se l'amore diventa vizio - Il rapporto deformato con il corpo e la sessualità - Enzo Bianchi (video)
  • Vizi capitali, presi per la gola - Il rapporto deformato con il cibo nella riflessione di Enzo Bianchi e in secoli di storia dell’arte.
  • "Se questa vita ha senso" Un percorso di riflessione per l'avvento di Enzo Bianchi per Famiglia Cristiana - Vizi capitali, se li conosci li vinci -


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OREUNDICI - IL QUADERNO DI GENNAIO 2013: COLTIVARE FUTURO - "IL RESPIRO DI DIO la patologia dell’individualismo" di Arturo Paoli - L'EDITORIALE di Mario De Maio - Lettera agli amici di Arturo Paoli


COLTIVARE FUTURO

Cari amici,
un anno che inizia è sempre un’apertura all’inedito e all’imprevisto. Con quali riflessioni vogliamo andare incontro insieme all’avventura che la vita ci riserverà? L’atteggiamento che sento fondamentale è quello dell’abbandono fiducioso a una positività, a una ricchezza di Vita nuova che ci aspetta e chiede di essere accolta. Abbandono fiducioso non è passività, ma un atto di grande apertura alla vita che nella sua immensità di ricchezze ogni giorno ci viene offerta. Tra le nostre preoccupazioni e le nostre paure è importante creare uno spazio libero per aprire il cuore e la mente a una ventata di novità...

  L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO

IL RESPIRO DI DIO
la patologia dell’individualismo
di Arturo Paoli

Domenica 25 novembre 2012 – Liturgia di Cristo Re (Giovanni, 18,33-37) 
La festa di Cristo Re ha un aspetto solenne che induce chiunque a schierarsi per questo Re. Ma Gesù smentisce di essere re secondo la categoria dei potenti della terra...

Domenica 2 dicembre 2012 - Prima di Avvento (Luca, 21,25-28; 34-36) 
Siamo ad un inizio e anche a una fine. Noi persone umane che pensiamo e amiamo, dobbiamo renderci conto che possiamo cambiare essenzialmente la nostra vita interiore, mentre su quella esteriore non abbiamo molto potere. Dobbiamo comprendere che siamo sì individui, che pensano indipendentemente da altri compagni e fratelli, ma la nostra unione, la nostra dipendenza, la nostra relazione è molto più viva di quello che pensiamo...

Domenica 9 dicembre 2012 – II Avvento (Luca, 3,1-6) 
Caratteristica dell’anziano è quella di ripensare al passato, ma questa condizione non è il mio caso, anche se certamente mi vengono in mente ricordi passati, come quella campana che fedelmente suonava tre volte al giorno e il vecchio parroco che ci aveva insegnato a segnarci con la Croce e dire: Tuo è il tempo, Tua è l’eternità. Poi, poco a poco, il mondo si è aperto davanti a me e ho vissuto lungo tempo passando per molte violenze e ingiustizie. Questo mi ha portato a sentire che il mondo è bello ma noi non ci fermiamo davanti alla sua bellezza, perché qualcosa ci rode dentro e crea conflitti: il desiderio di possederlo, di tenerlo nelle nostre mani...

  IL RESPIRO DI DIO

Il vero soggetto della storia
è l'uomo, senza nome proprio,
se non quello che ci ha dato Gesù:
amico e fratello
Arturo Paoli


Cari amiche e amici,
per la ricorrenza del mio arrivo al secolo ho avuto dei complimenti che ho sentito ispirati da un vero affetto, da stima per quello che sono, e so di non ingannarmi scambiandoli con i soliti doverosi biglietti tradizionali. Sono in parte di non credenti. Sono certo che l’apprezzamento verso la mia persona, che io non vedo scevra di incoerenze, è sincero. Questa accoglienza mi aiuta a non considerarmi arrivato ad una meta definitiva. Arrivati all’inizio della vecchiaia, raggiunto l’epilogo, Gesù ci trasmette un invito impensabile che mi chiede di non pensare a un riposo totale giungendomi la sua opinione: se non tornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli. 

  LETTERA AGLI AMICI DI ARTURO PAOLI


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I «poveri di spirito» disprezzano il potere, il possesso, l'autorità
Barbara Spinelli dedica un libro bello e appassionato ai miti (Il soffio del mite, Qiqajon, pp. 132, € 9): i miti che «erediteranno la terra», come dice il Vangelo di Matteo. Non sappiamo molto di loro, sebbene li circondi la leggenda evangelica. Qualcuno crede che abbiano qualche possesso, proprietà, territorio, persino regno. Invece non hanno nulla: nemmeno l'idea del possesso. Se erediteranno la terra, come dice Matteo, ciò accadrà solo alla fine dei tempi, alla parusìa, quando cielo e terra si confonderanno, e Gesù Cristo scenderà dalle nubi del cielo, accompagnato dagli angeli.

  Pietro CitatiUna virtù tra le Beatitudini e il Tao - La fenomelogia della mitezza

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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni


Giorni fa ero tra i volontari della mensa caritas di colle oppio a roma, un luogo che conosco fin dai tempi di don Luigi Di Liegro. La fila per il pranzo era diversa dal solito, non c'erano solo clochard ed extracomunitari, ma anche una normalità fuori luogo, fatta di zie col cappottino, pensionati col «principe di Galles» e giovani senza lavoro con la laurea in tasca. Insomma, in quella fila era rappresentato il ciclo della vita nel tempo della crisi globale: giovani, adulti licenziati, padri separati, donne senza alimenti e anziani, tanti. Storie diverse che la crisi ha legato indissolubilmente. Se i giovani non lavorano, gli adulti perdono il posto e le pensioni scadono nel loro potere d'acquisto, il rischio è di scivolare nella povertà. E di rimanerci. Nella rampa della mensa c’era la grande questione sociale e i suoi effetti sulla vita delle persone.

  David SassoliPartire dagli ultimi, la scelta di cristiani e progressisti (pdf)

Essere cattolici e chiudere due occhi sull'immoralità del premier è stato possibile negli anni di egemonia berlusconiana. Oggi si assiste ad un altro connubio, forse meno impervio del precedente, quello tra cattolicesimo e liberismo. Così sembra di capire da queste prime battute della campagna elettorale.
Da un lato un candidato premier, Mario Monti, che fa del liberismo la sua bandiera morale oltre che l'anima del suo programma politico, dall'altro la Chiesa di Roma che ne benedice la candidatura anche se intanto getta l'allarme sui poveri che aumentano di numero e auspica un governo più equo con i tagli e con le tasse. Questa tensione amichevole è un interessante esempio di quanto possa essere ricca di risvolti la relazione fra liberalismo e cattolicesimo.

  Nadia UrbinatiL'alleanza liberisti-cattolici

Che faranno i cattolici? Alle elezioni, s’intende. La domanda è malissimo posta. I cattolici hanno cessato da tempo di essere una categoria politica ed elettorale. Nemmeno Luigi Sturzo, che fondò un partito apposta per loro, li chiamò in causa in quanto tali. Un partito è una parte in lotta con altre parti, disse, la Chiesa invece è di tutti. Nel dar vita al Partito popolare egli non volle pertanto creare la categoria dell’elettorato cattolico, bensì, per il bene del Paese, rimediare a una esclusione dei cattolici dall’elettorato che era stata decretata dal papa in persona per protesta contro l’Italia che si era presa lo Stato pontificio.
Il concetto di elettorato cattolico fu invece introdotto dalla gerarchia ecclesiastica dopo il fascismo

  Raniero La ValleElezioni, che faranno i cattolici?


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POLITICA


La strana scelta del professor Monti. A un passo dal Quirinale, il premier ha deciso di impegnarsi in politica. Contro i suggerimenti di tanti - più o meno interessati - Monti ha abbandonato il ruolo super partes e si è gettato nella mischia. È “salito” in politica, dice lui. Ma a conti fatti il passaggio sembra tutto fuorché un’ascensione. Se fosse rimasto in disparte nel suo studio di Palazzo Giustiniani, l’ex commissario Ue avrebbe molto probabilmente seguito le orme di Napolitano. Poteva passare alla storia come il salvatore della Patria. Invece è costretto a trascorrere le serate in logoranti trattative con Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini per assegnare i posti nelle liste elettorali.
Una decisione inspiegabile, almeno apparentemente.

   Marco Sarti: Resta una domanda: Perchè Monti si è candidato


Intervista a monsignor Domenico Mogavero sulla delicata fase politica pre elettorale italiana

   Giacomo Galezzi: "E' un clamoroso errore santificare il governo tecnico"


Sembra, a sentire i mass media, ma anche le dichiarazioni esplicite della gerarchia ecclesiastica che, l'unico in grado di guidare i cattolici impegnati in politica oggi sia solo Mario Monti. L'hanno scelto e indicato il card. Bagnasco, presidente della CEI e il Vaticano con un esplicito auspicio sull'Osservatore Romano. E si è fatta subito l'equazione mondo cattolico = Mario Monti. Si dà il caso però che molti cattolici scelgano di militare in altri partiti che non sono il fatidico eancora non meglio precisato Grande Centro...

   Vittorio Cristelli: Cattolici in politica (pdf)

Il confronto di Monti con i cattolici di Todi previsto per il 10 gennaio non ci sarà. È stato annullato di comune accordo, nonostante fosse stata già prenotata la sala in un albergo romano, «luogo neutro» per il confronto.

   Andrea Tornielli:   Monti diserta il confronto con i cattolici di Todi

Dopo i giorni del sostegno dell'Osservatore Romano e di Avvenire, delle interviste al miele del cardinal Bagnasco, qualcosa si è inceppato tra Monti e il mondo cattolico. O meglio tra il premier e quella parte di Chiesa - non solo vescovi ma anche alcune potenti organizzazioni di massa - che ancora fanno riferimento al cardinale Camillo Ruini, ex presidente della Cei. È il fattore Erre, come Ruini, ad aver pesato sul raffreddamento tra Monti e le gerarchie. Che ha portato, tra l'altro, a far saltare il convegno dei cattolici per Monti, quella "Todi 3" dove avrebbe dovuto prendere la parola lo stesso premier.

   Francesco Bei:   Sul premier la Chiesa si divide l'offensiva di Ruini: non ci rispetta

Forse per la sinistra è giunto il momento di togliere lo sguardo dall'Agenda Monti, di sottrarsi alla sua malia, di vedere le opportunità che sempre s'annidano nei disinganni. Che il premier non sia un uomo sopra le parti, la sinistra ormai lo sa, lo vede. L'incanto s'è rotto, Monti salendo in politica è sceso dal piedistallo dove era stato messo, e questo dovrebbe spingere le sinistre coalizzate a concentrare tutte le forze, le attenzioni, su quello che hanno da dire e offrire in proprio.

   Barbara Spinelli:   Un'Agenda per la sinistra

A giudicare dal rammarico che B. esprime per aver perso l'appoggio del Vaticano ("con tutto quello che ho fatto per loro!"), il peso politico della Chiesa conta, eccome! Di qui la nota ufficiale del Forum che «stigmatizza» l'interpretazione «tutta in chiave elettoralistica» della riunione «chiamando anche in causa la partecipazione del presidente del Consiglio, a cui va peraltro riconfermata la stima e l'apprezzamento». E conclude con una nota polemica, anche interna, contro le «strumentalizzazioni» per «motivi elettoralistici e personali». È significativo come il Forum dica che «prosegue» un percorso «prepolitico» e «culturale». 
   Gian Guido Vecchi:   Il matrimonio fallito con il premier fa saltare "Todi3"

L'annullamento del convegno delle organizzazioni cattoliche, il «Forum di Todi», che era in programma da domani, ufficializza lo sbriciolamento di qualunque ipotesi di unità politica e perfino prepolitica di questo universo. Più che una novità, è una conferma. Si tratta di un mondo diviso, che non è riuscito a trovare un simulacro di compattezza nemmeno intorno al premier uscente, Mario Monti. D'altronde, nelle ultime settimane anche dalle gerarchie ecclesiastiche erano arrivati segnali contraddittori nei confronti di Palazzo Chigi.

   Massimo Franco:   Un mondo cattolico spiazzato dalle prorità del Professore e dal vecchio schema bipolare

In un’intervista al Corriere, il portavoce del forum di Todi svela serenamente il progetto: «Avere un centinaio di parlamentari nei tre principali partiti in modo da orientare l’Aula sui temi eticamente sensibili che a noi stanno a cuore». Poi, l’ambizione di Riccardi ha rovinato tutto. Ma ciò non ci rassicura.

   Michele Fusco:   Così è saltato il golpe bianco dei cattolici

La foto di Monti con il telefonino, mentre parla fitto fitto durante la messa del papa in San Pietro, è l’immagine del fermento di queste ore nello schieramento guidato dall’ex premier. «Si lavora per individuare i candidati e non si può perdere neanche un minuto», fanno sapere i montiani più vicini al leader, sicuri comunque che Benedetto XVI ha già perdonato il responsabile del piccolo, anche se vistoso, sgarbo.

   Aldo Maria Valli:   Perchè cresce lo spread tra i cattolici e il professore



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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - Angelus, 6 gennaio 2013, Solennità dell'Epifania del Signore

     Omelia - 6 gennaio 2013: Solennità dell'Epifania del Signore


     Messaggio XXI Giornata Mondiale del Malato, 2013

     Discorso Presentazione degli auguri degli Ecc.mi Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede (7 gennaio 2013)

     Udienza 9 gennaio 2013, Si è fatto uomo


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OPINIONI E COMMENTI

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


L'identikit del Vescovo tracciato da Benedetto XVI


Nell'identikit tracciato dal Papa sul modello dei Magi s'insiste sul pastore che deve essere «preso» dalle vicende degli uomini

Il rapporto di un vescovo con la sua gente è questione antica (si pensi alle pagine di Antonio Rosmini nelle "Cinque piaghe") ma anche sempre attuale: in un gruppo giovanile, ad esempio, capita di dover discutere e "raccontare" il ministero episcopale, superando la diffidenza per mitria, pastorale e dorati paramenti indossati ex cathedra, per cogliere le qualità evangeliche, il vero "x factor" di un pastore della Chiesa.
Domenica scorsa, all'omelia dell'Epifania, il Papa ha offerto nel suo identikit vescovile un tratto che potrebbe far breccia anche in una sensibilità moderna: quando ha detto - ma l'espressione non è stata evidenziata nei titoli dedicati piuttosto alla "promozione" del segretario Georg - che il vescovo "deve soprattutto essere un uomo il cui interesse è rivolto verso Dio, perché solo allora egli si interessa veramente anche degli uomini. Potremmo dirlo anche inversamente: un vescovo dev'essere un uomo a cui gli uomini stanno a cuore, che è toccato dalle vicende degli uomini".
"Dev'essere un uomo per gli altri - proseguiva il Papa - . Ma può esserlo veramente soltanto se è un uomo conquistato da Dio. Se per lui l'inquietudine verso Dio è diventata un'inquietudine per la sua creatura, l'uomo...

  La sana inquietudine del vescovo


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L’espressione sullo «spread del benessere sociale» è stata suggerita a Benedetto XVI, che l’ha volentieri fatta propria. Un caso di titolo quasi preconfezionato, suggerito agli operatori dei media, dopo che nelle scorse settimane la Santa Sede aveva avuto da ridire sul modo in cui era stato comunicato il messaggio papale per la Giornata mondiale della pace

  Andrea Tornielli:   Lo spread del benessere sociale

Nel discorso d'inizio anno al corpo diplomatico, Benedetto XVI indica nell'oblio di Dio l'origine ultima della violenza tra gli uomini. E difende la libertà di coscienza, minacciata anche in Occidente

  Sandro Magister:   Gloria a Dio, pace in terra. La regola aurea del papa

Dopo la bufera dei vatileaks, speciale udienza per il corpo comandato dal generale Giani. Che rivolgendosi a Ratzinger definisce i suoi uomini «piccoli cirenei»

  Andrea Tornielli:   Il Papa ai gendarmi vaticani: "Siate gentili"


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n. 34  del 31 agosto 2012

n. 37 del 21 settembre 2012

n. 40 del 12 ottobre 2012

n. 43 del 2 novembre 2012

n. 46 del 23 novembre 2012

n. 49 del 15 dicembre 2012


n. 2  del 13 gennaio 2012

n. 5  del 3 febbraio 2012

n. 8  del 24 febbraio 2012

n. 11  del 16 marzo 2012

n. 14  del 7 aprile 2012

n. 17  del 4 maggio 2012

n. 20  del 25 maggio 2012

n. 23  del 15 giugno 2012

n. 26  del 6 luglio 2012

n. 29  del 27 luglio 2012

n. 32  del 17 agosto 2012

n. 35  del 7 settembre 2012

n. 38 del 28 settembre 2012

n. 41 del 19 ottobre 2012

n. 44 del 9 novembre 2012

n. 47 del 1° dicembre 2012

n. 50 del 21 dicembre 2012
n. 3  del 20 gennaio 2012

n. 6  del 10 febbraio 2012

n. 9  del 2 marzo 2012

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n. 15  del 20 aprile 2012

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n. 33  del 24 agosto 2012

n. 36 del 14 settembre 2012

n. 39 del 5 ottobre 2012

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Cardinale Carlo Maria Martini
Profeta dei nostri tempi



 
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   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm