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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Dopo
più di quattro anni di crisi ininterrotta, ciascuno di noi ha almeno un
parente o un amico in difficoltà perché ha perso il lavoro; il
traguardo della pensione appare distante; i figli restano a carico.
Facciamo i conti con i problemi immediati del reddito venuto a mancare
e col turbamento determinato da un inatteso cambiamento di status
sociale. Senza contare i giovani, che ormai ci siamo abituati a
sopportare precari per definizione. Come aiutarli, come aiutarci?
Impossibile voltare le spalle: anche i fortunati hanno relazioni che li
coinvolgono in un dramma fino a ieri vissuto privatamente, con
vergogna; ma che ora s' impone dappertutto come esperienza da
condividere. Come aiutarli, come aiutarci?...
È
chiaro che il compito prioritario della politica nel 2013 e negli anni
a venire dovrà essere l' organizzazione di una risposta collettiva all'
impoverimento causato dalla perdita del lavoro e dalle sofferenze che
essa comporta. Anche in termini di lacerazioni familiari, oltre che di
compressione dei consumi e sconvolgimento delle abitudini di vita. Il
governo e la classe politica saranno chiamati a dedicarsi alla
ricostruzione di uno spirito comunitario senza cui non c' è protezione
sociale che tenga...
COME AIUTARCI di Gad Lerner
Dal
2007 al 2011 la percentuale di popolazione che si è rivolta alla
Caritas per affrontare le spese correnti è cresciuta del 14%. Non solo
lavoratori che hanno perso il proprio posto, ma anche genitori
schiacciati dal costo anche economico di una separazione. In loro
soccorso associazioni e centri di ascolto: "Sono persone che mai
avrebbero pensato di scivolare nella miseria"
I NUOVI POVERI
Tre
italiani su dieci rischiano di diventare poveri. È la fotografia
dell'Italia scattata nell'ultimo report “Reddito e condizioni di vita”
dell'Istat. Il 12,3% si può permettere una bistecca una volta alla
settimana, quasi la metà non riesce ad andare in vacanza. Sono
soprattutto anziani e famiglie monoreddito.
Niente vacanze e bistecche, radiografia della povertà italiana
"Reddito e condizioni di vita"
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Come va il mercato delle armi negli sbandierati tempi di crisi?
Pare
non tanto male. Ne parliamo con Antonio Mazzeo, giornalista da anni
impegnato nella denuncia dei traffici di armi, del militarismo e
dell’affarismo conseguente. Militante nella campagna No MUOS, Mazzeo è
autore di numerose pubblicazioni sui saccheggi ambientali, i conflitti
internazionali e i crimini delle mafie transnazionali.
Come va il commercio d’armi a livello globale?
Le
importazioni e le esportazioni dei sistemi di morte non sembrano
assolutamente risentire della crisi globale e strutturale che ha
investito il pianeta. Anzi, il capitale finanziario internazionale ha
la folle convinzione che i conflitti e le successive ricostruzioni dei
paesi bombardati possano essere il motore per uscire dalla stagnazione
e rilanciare la domanda, l’economia, lo sviluppo. Peccato che la crisi,
le bolle speculative finanziarie e l’insostenibile espansione del
debito pubblico siano stati originati in buona parte dal modello di
guerra globale e permanente lanciato con la prima avventura
internazionale nel Golfo contro Saddam Hussein nei primi anni ’90 e poi
affermatosi con la cosiddetta “guerra al terrorismo” ovunque e
comunque, dopo l’11 settembre 2001. Le armi, cioè, hanno cogenerato le
crisi che adesso si vogliono “superare” con le armi. Scenari che
rischiano di portare l’umanità all’olocausto, alla distruzione
dell’ambiente, alla fame dei popoli.
Come va il mercato delle armi negli sbandierati tempi di crisi?
Per le missioni militari, da settembre necessari altri finanziamenti fuori bilancio?
Vedi anche i nostri precedenti post:
- UN NATALE ‘ARMATO’ di Alex Zanotelli
- 40 anni fa il Parlamento approvava la legge
sull’obiezione di coscienza. Ieri un altro Parlamento ha approvato una
legge di segno opposto...
- Riforma Difesa, ma chi è d'accordo? - «Non votate quella riforma». L'appello di Tavola della pace, Sbilanciamoci e Rete disarmo
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L’altro giorno Monti ha detto che è cosa buona ‘tagliare le ali’.
Forse ho capito male, ma a me sembrava proprio che lui volesse dire
di ‘tagliare le ali’ agli F35, aerei da guerra predisposti
anche per armi nucleari, il cui costo è di quasi 130 milioni di euro
l’uno. E ne dovremmo comprare ben 90! Una bella paccata di miliardi. È
cosa buona tagliare queste ali, aspettiamo la foto da Monti per
metterla sul sito della campagna ‘Taglia le ali alle
armi’ www.disarmo.org/nof35/. Certo Monti troverà un po’ di
malumore in molti ambienti che lo criticano, forse perché si sentono
spiazzati da questa sua presa di posizione contro gli F35. Per questo
molti protestano. Così mi sembra di leggere sui giornali.
Il governo dimissionario
stanzia 900 milioni per le varie missioni e solo 35 per la
cooperazione. Nel decreto, forniture omaggio per Eritrea e Pakistan
Pensioni, ospedali e scuole sì.
Cacciabombardieri, sommergibili e siluri no. Chissà perché in Italia da
un po’ di tempo a questa parte si può tagliare di tutto, senza esitare
a mettere per strada centinaia di migliaia di esodati, per esempio, o
fino al punto da indurre i direttori amministrativi degli ospedali a
“suggerire” ai medici di prescrivere ai malati le cure meno care e non
le più efficaci. Ma quando si arriva di fronte alle armi i governi come
d’incanto smettono la faccia feroce e diventano accondiscendenti e
rispettosi come indù al cospetto di vacche sacre e i quattrini gira e
rigira riescono sempre a trovarli.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L’Italia
viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a
disposizione meno di tre metri quadrati. La Corte europea dei diritti
umani di Strasburgo ha quindi condannato l’Italia per trattamento
inumano e degradante di sette carcerati detenuti nel carcere di Busto
Arsizio e in quello di Piacenza. Ai sette detenuti dovrà essere pagato
un risarcimento di 100 mila euro per danni morali. Nella sentenza la
Corte invita l’Italia a porre rimedio immediatamente al
sovraffollamento carcerario.
I
giudici constatano che il problema del sovraffollamento carcerario nel
nostro paese è di natura strutturale, e che il problema della mancanza
di spazio nelle celle non riguarda solo i sette ricorrenti: la Corte ha
già ricevuto più di 550 ricorsi da altri detenuti che sostengono di
essere tenuti in celle dove avrebbero non più di tre metri quadrati a
disposizione. I magistrati chiamano quindi le autorità italiane a
risolvere il problema del sovraffollamento, anche prevedendo pene
alternative al carcere. I giudici domandano inoltre all’Italia di
dotarsi, entro un anno, di un sistema di ricorso interno che dia modo
ai detenuti di rivolgersi ai tribunali italiani per denunciare le
proprie condizioni di vita nelle prigioni e avere un risarcimento per
la violazione dei loro diritti.
Carceri, la Corte di Strasburgo condanna l’Italia per trattamento inumano
Che
vergogna, l’Italia condannata dalla Corte europea dei diritti umani
perché il suo sistema carcerario è una tortura dell’uomo. Che vergogna
in faccia al mondo, dove la nostra 'itala gente' ha messo a segno una
grande civiltà giuridica sopra le ricorrenti barbarie umane, segnando
col suo sigillo i traguardi che l’intuizione moderna dei diritti umani
ha poi riconosciuto, raggiunto e serbato.
La tortura finisca
"La
sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo
rappresenta un nuovo grave richiamo alla insostenibilità della
condizione in cui vive gran parte dei detenuti nelle carceri italiane".
Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato
il pronunciamento su alcuni ricorsi riguardanti il sovraffollamento
delle carceri del nostro paese.
il
testo integrale della Dichiarazione del Presidente Napolitano in
merito alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo di
Strasburgo
Grazie
a un lavoro di documentazione di Francesco Morelli, del Centro Studi di
“Ristretti Orizzonti”, possiamo fare un’opera di recupero di memoria
che è utile ed importante. Si tratta delle dichiarazioni, delle prese
di posizione, delle “promesse” dei principali rappresentanti politici e
istituzionali. Quello che hanno detto in materia di carcere e di
giustizia.
Carcere-Giustizia. I buoni propositi e la memoria corta
Le
carceri italiane rappresentano una vera e propria emergenza. Il
sovraffollamento ha ormai superato ogni soglia di tolleranza.
Nonostante questo, il Governo e il Parlamento hanno fatto finta di non
vedere; sminuendo quanto stesse accadendo tra i cittadini reclusi.
Giustizia: il sovraffollamento delle carceri è tortura, la Corte dei diritti umani condanna l'Italia
Giustizia: condanna Corte di Strasburgo... i commenti di politici, operatori sociali e penitenziari
Morire di carcere: dossier 2000 - 2013
Guarda il nostro precedente post:
- Continua la "strage silenziosa". Nelle carceri italiane si continua a morire!
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...
La sentenza del Tribunale di Crotone segna un punto di non ritorno
nella giurisprudenza italiana sui presupposti e sulle condizioni del
trattenimento. Il ragionamento del Tribunale è particolarmente
pregnante perché si appoggia innanzitutto sulle fonti sovranazionali
che regolano la detenzione amministrativa degli stranieri irregolari,
giungendo così a valutare illegittimi i provvedimenti di trattenimento
degli imputati nel Cie, in quanto adottati in violazione degli artt. 15
e 16 della direttiva europea sui rimpatri 2008/115/CE. Tale direttiva,
infatti, prescrive che il trattenimento dello straniero irregolare
possa venire disposto solo quando ogni altra misura meno afflittiva
risulti inadeguata. Il decreto di trattenimento, dunque, deve contenere
sempre la motivazione per cui le altre misure meno afflittive,
prescritte dalla direttiva, non possono essere adottate, pena la sua
nullità. Avendo sempre come base giuridica il diritto europeo, il
Tribunale di Crotone ha accertato poi che le condizioni di vita nel
centro – che la sentenza descrive in modo analitico e definisce “lesive
della dignità umana” – configurano una violazione dell’art. 3 della
Convenzione Europea dei Diritti Umani (CEDU).
Allora,
se gli imputati sono stati privati della loro libertà personale in modo
illegittimo e per di più fatti vivere in condizioni lesive della
dignità umana, la loro rivolta nel Cie è da considerarsi legittima
difesa, cioè proporzionata all’offesa ingiustamente subita. Punto. E’
questo che dice la sentenza...
Ribellarsi alla vita disumana nei Cie è legittima difesa
Può
darsi che a certi avvenimenti ci si faccia l’abitudine. Ma la notizia
in questo caso è particolare. E’ arrivata alcuni mesi fa dalla
Germania: due coniugi e tre bambini palestinesi che si trovavano in
territorio tedesco, dopo essere passati dall’Italia, stando alle leggi
che regolano il diritto di asilo per chi entra in Europa, avrebbero
dovuto ritornarci, per attendere nel nostro paese l’esito della
richiesta.
Il
Tribunale di Stoccarda però ha deciso diversamente. Chi assisteva la
famiglia palestinese ha chiesto di considerare il nostro sistema di
accoglienza. Così la Corte ha ritenuto che quelle persone sarebbero
state a rischio di trattamento “inumano o mortificante” e ha deciso di
non rinviarle in Italia, riconoscendo eccezionalmente la competenza a
decidere della Repubblica Federale tedesca. Non è neanche la prima
decisione di questo genere. Il quotidiano Der Spiegel ha pubblicato un
articolo molto duro sulle condizioni in cui i migranti vengono accolti
in Italia e sul modo in cui vivono i richiedenti asilo, che rischiano
di condurre una vita «al di sotto della soglia di povertà» e quasi
sempre senza un tetto sulla testa, anche dopo il riconoscimento (che
avviene in Italia per circa il 40 per cento dei richiedenti). Secondo
Der Spiegel, a Roma, su 6000 rifugiati, solo 2200 hanno un posto letto
degno di questo nome...
CIE e bambini: accoglienza italiana
L'inchiesta
di Rainews sui Centri di Identificazione e di Espulsione presenti sul
territorio nazionale, la prima e seconda parte del viaggio nella
struttura di Bari San Paolo dove sono detenuti 108 immigrati. Le loro
storie in questi reportages di Roberto Secci
video Prima parte
video Seconda parte
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Storie di dannati e di gironi infernali.
La Corte europea dei diritti
umani ha condannato l’Italia per le condizioni di vita inumane nelle
carceri, in particolare per il trattamento degradante di sette detenuti
nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. L’ultimatum di Strasburgo
per il presidente della Repubblica Napolitano è una «mortificante
conferma»
Il peggioramento delle
condizioni di carcerazione e il sovraffollamento sono fra le cause
dell'aumento delle morti violente e degli atti di autolesionismo
E' dispiaciuta ma non sorpresa,
ha dichiarato la ministra Severino alla notizia della nuova condanna
dell'Italia da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. E
figuriamoci se sorpresi lo siamo noi, che quotidianamente denunciamo le
condizioni disumane e degradanti nelle quali le pene detentive vengono
espiate.
Dario Fo è sommerso dal suono
delle mani che battono la gratitudine e saluta così: “Verrò presto. E
spero tanto che molti di voi, per allora, saranno fuori. Le cose
negative si trasformano in positive, certe volte. Anche se il sistema
delle carceri italiane poco ha a che vedere con la riabilitazione e la
rieducazione, spero che da questo dolore che state provando ora,
rinchiusi qui, troviate la forza di fare, da uomini liberi, delle cose
straordinarie”.
Con la bella (e coraggiosa)
sentenza 1410 del 12 dicembre 2012, il giudice Edoardo D’Ambrosio, del
Tribunale di Crotone, ha assolto, per “legittima difesa”, tre stranieri
imputati dei reati di danneggiamento aggravato e di resistenza a
pubblico ufficiale a seguito della rivolta dell’ottobre 2012 nel Cie di
Isola Capo Rizzuto, dove i tre erano “ospiti”. In tutto il 2012 si son
dovute conteggiare numerose proteste e rivolte nei tredici Centri di
identificazione ed espulsione, distribuiti sul territorio nazionale. Si
tratta, come noto, di strutture dove vengono “trattenuti” gli stranieri
“irregolari”, per essere identificati, in attesa dell’espulsione
eventuale. La vicenda processuale di Crotone merita una speciale
attenzione perché il giudice, non accogliendo la richiesta del
p.m. che aveva chiesto la condanna ad un anno e otto mesi
per ciascuno degli imputati, li ha assolti perché ha ritenuto che erano
stati “costretti” a commettere quei reati per difendere i loro
diritti alla dignità e alla libertà personale.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Nell'Italia cattolica ci si sposa sempre meno, e c'è chi vi vede
l'ennesimo segnale dell'avvento di un'età postcristiana. Un'analisi
sugli attuali "segni dei tempi" e su come la Chiesa li interpreta
Bilancio di un anno. E previsioni di Sandro Magister
«Difficilmente
si va a convivere avendo un progetto» leggo in un documento Cei. Ma
siamo sicuri che leggere il fenomeno così, oggi, sia il modo migliore
per proporre il matrimonio?
Convivenze senza progetto? di Alessandro Speciale
il testo integrale dei nuovi "Orientamenti pastorali sulla
preparazione al matrimonio e alla famiglia" preparati dalla Cei.
Far
cogliere agli sposi il rito che vivono è già mostrare che qualunque
scelta morale non viene imposta dall'esterno, ma è un'esigenza frutto
dell'Amore che agisce nella coppia
Sposarsi in chiesa: perché? di Maria Teresa Pontara Pederiva
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Lui
novanta, lei 15 anni. Un matrimonio comune in Arabia Saudita dove
sull'altare possono salire spose bambine di undici, dieci anni. O otto.
Non c'è un limite di età, perché non c'è una legge. Secondo i media
locali l'uomo per sposare la ragazza ha pagato alla famiglia una dote
di 17 mila dollari. Ma in un'epoca in cui la libertà di esprimere la
propria opinione trova un'eco attraverso i social network, anche in
Arabia Saudita lo sdegno per un contratto matrimoniale come mille altri
prima, ha trovato forza e i commenti virtuali hanno creato una rivolta
che, partita dalla Rete, è arrivata a terra smuovendo le fondamenta del
regno.
Nell'arco
di tre generazioni, più di 50 milioni di persone (pari all'intera
popolazione di Svezia, Austria, Belgio, Portogallo e Svizzera) sono
state sistematicamente sterminate per l'unica ragione di essere
femmine. Rita Banerji, fondatore della campagna Fifty million
missing (Cinquanta milioni che mancano all'appello), parla di
genocidio
L'ombra
del terrorismo islamico sui lager nel Sinai, dietro il florido mercato
di schiavi e di armi. Una voce sussurrata dal khamsin, il vento del
deserto che soffia dal Mar Rosso, ora prende corpo, mette in fila fatti
e testimonianze e rivela un gioco geopolitico che spiegherebbe tre anni
di silenzi e omissioni della comunità internazionale davanti al
massacro di migliaia di innocenti profughi eritrei, sepolti nei campi
della morte della penisola, a volte privi di organi venduti al mercato
nero del Cairo. Attualmente sono quasi mille gli africani prigionieri
di diversi gruppi nella penisola egiziana, mentre dal 2009 ad oggi
circa 15 mila sarebbero stati rapiti e tremila uccisi da torture e
stenti. Le fosse comuni più recenti con decine di cadaveri sono state
scoperte ad Hamdia, vicino al confine sigillato di Israele.
La
drammatica situazione della Siria è dimostrata, tra l'altro,
dall'aumento del numero delle persone che fuggono dal Paese in cerca di
rifugio: "A maggio 2012 i rifugiati erano 70.000 e alla fine dell'anno
525.000. In Siria sono già 4 milioni le persone che hanno bisogno di
assistenza. Le aspettative per il prossimo futuro non sono positive".
Lo sottolinea il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del
Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti,
in un'intervista all''Osservatore romano' alla vigilia della Giornata
mondiale del migrante e del rifugiato, che la Chiesa celebra domenica
13 gennaio.
L'intervista
di monsignor Lazzarotto a Radio Vaticana nunzio apostolico in Israele e
delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina, durante l’incontro con
i vescovi europei e nordamericani
Partiti
di opposizione, società civile, gruppi ribelli e governo hanno
raggiunto un accordo, oggi, in Gabon per formare un governo di unità
nazionale
La Francia è intervenuta per
fermare l’avanzata verso sud dei ribelli islamisti in Mali: lo ha
annunciato oggi il presidente francese François Hollande.
Il ricorso collettivo di
tredici famiglie di alunni con disabilità, per ottenere ore di sostegno
in deroga, è stato accolto, nel dicembre scorso, dal TAR del Lazio,
sulla scia di un’ormai consolidata giusrisprudenza. Ma “non è tutto oro
quel che riluce”, soprattutto a livello pedagogico. Vediamo perché,
spiegando anche come l’Amministrazione Scolastica potrebbe evitare
queste ripetute sconfitte legali
... “Studiare non serve a
niente. Dopo la scuola media io il diploma me lo compro. Me lo faccio
regalare. E intanto mi diverto. Studiare non serve a niente, tanto me
lo danno lo stesso il diploma e lo stesso andrò avanti nella vita,
perché vanno avanti ladri e ignoranti”.
Ok. Un’ora intera se n’è andata a smontare il piccolo Andrea. Che non
ripeteva, ovviamente parole sue, ma “verità” che stanno nell’aria. I
ragazzi ci guardano e siccome non sono scemi, come invece molti adulti
sono, fanno due più due subito...
La norma nella legge di Stabilità. Conterà "il risultato". Ma i sindacati si ribellano e ci sono dubbi sul metodo di valutazione
Di ritorno dalle vacanze ci
siamo trovati questo bel regalino della Befana! E così pare che il
miglior modo per far funzionare le nostre scuole, o meglio, per dirlo
in forma più corretta, il nostro Sistema Educativo di Istruzione e
Formazione (legge 53/03, art. 2)– e la differenza terminologica non è
affatto cosa da poco, sperando che chi ci amministra ne sappia qualcosa
– sia quello di “premiare i migliori”! Ebbene! Sono assolutamente
contrario, essenzialmente per due motivi, uno teorico – se si può dir
così – l’altro relativo al nostro… italico costume!
Il sottosegretario
all'Istruzione esclude eventuali provvedimenti che metterebbero ancora
più in difficoltà gli istituti nelle ultime settimane di vita del
governo Monti. "Ci tengo a rassicurare sulla certezza dei finanziamenti"
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Il contrasto alla criminalità
organizzata è un'emergenza nazionale. Ma non solo come mostra la
cronaca degli ultimi anni. Solo che in Europa per contrastare le mafie
mancano i reati giusti come la associazione per delinquere di stampo
mafioso. L'utopia sarebbe una Procura europea che si interessa di
macrocriminalità.
Dopo i colpi di pistola della camorra, in centinaia al fianco di Nuova cucina organizzata
Barcellona Pozzo di
Gotto vent’anni dopo la morte di Beppe Alfano, il cronista messinese
barbaramente ucciso la notte dell’8 gennaio 1993 da Cosa nostra. Un
breve video che raccoglie la messa di Don Ciotti al Duomo Santa Maria
Assunta, la commemorazione davanti la lapide e la cerimonia
d’intitolazione della piazza al cronista.
Alessandro
Cannavacciuolo, ventiquattro anni appena, un ragazzo comune di quelli
che certa stampa, in cerca di sensazionalismi, definirebbe un ‘eroe’.
Poiché certo non è comune, a quell’età come in nessuna, opporsi a
rischio della propria incolumità ai potentati politico-economici.
Specialmente se ci si trova ad Acerra, in Campania, e si denunciano
l’inquinamento ambientale e l’occultamento di rifiuti tossici. E non ci
vuole un esperto per capire chi, nel territorio campano, può gestire
simili affari.
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“Ecco faccio una cosa nuova”
HOREB n. 63 - 3/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
"Il
termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei
cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare
l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma
accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo
di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre
amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre,
accarezza, accompagna.
«Bruna
sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei
Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di
smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico
oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato.
Eppure
confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in
un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo
fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità
del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce
che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo
rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella”
perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la
guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe
della sua bellezza.
Convertirsi,
per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in
Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e
tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro
l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi
liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio
esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito
del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di
consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si
incida nella sua esistenza e determini la sua storia.
Convertirsi
è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei
figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella
società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia .... (EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf)
E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità
Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013 IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
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Le pietre d'inciampo del Vangelo
"Gesù aveva circa trent’anni ed era
figlio, come si riteneva, di Giuseppe,
figlio di Eli..."
(Luca 3,23)
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Il teologo risponde
Esistono davvero gli angeli?
Venerare le reliquie dei santi non è una forma di feticismo? O esporre una parte del corpo serve per “fare cassa”?
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Quando spunterà...
All'inizio...
Una vita...
L'uomo è...
L'Epifania è...
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La conversione...
Nazaret e Cafarnao...
La misura dell'amore...
Lo sguardo...
In mezzo alla tempesta...
Da una riva...
Sali sulla barca...
Senza un amore...
Gesù ha annunciato...
Quando compiamo...
Se vuoi...
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.5 di Santino Coppolino
NUOVA RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi
al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo
popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
EPIFANIA DEL SIGNORE Vangelo: Mt 2,1-12
Maghi
e pagani, non esiste in Israele categoria di persone più disprezzata;
severamente proibita fra gli Ebrei (Lv 19,26), chi praticava la magia
lo faceva a rischio della vita e, nelle prime comunità cristiane, il
divieto di fare il mago era posto fra quello di RUBARE e quello di
ABORTIRE (DIDACHE' 2,2).
Il Signore però segue altre logiche, sconvolge sempre le nostre vie, il suo cuore é aperto a tutti.
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Il ministero dei presbiteri al servizio della comunità di Maurizio Aliotta 8 agosto 2012
Settimana di spiritualità promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"
video
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"La chiesa, popolo di Dio: fraternità e povertà in Cristo" di ALBERTO NEGLIA (VIDEO) 9 AGOSTO 2012
Settimana di spiritualità -
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II
video
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"L'assemblea liturgica con Cristo soggetto della celebrazione" di Aurelio Antista 10 AGOSTO 2012
Settimana di spiritualità promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"
VIDEO
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Epifania del Signore
Epifania del Signore Commento al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM
"Il
giorno dell’Epifania la chiesa ci propone il capitolo 2 di Matteo, un
capitolo che, per essere gustato a pieno, esige uno sforzo da parte
nostra: prendere le distanze dalla tradizione e dal folclore e anche
dall’immagine – bella di per sé – del presepio.
Vediamo infatti cosa ci scrive Matteo. Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode.
Erode
è un re illegittimo, perché non aveva sangue ebraico nelle vene, e
quindi non poteva essere re degli ebrei. Ed era talmente sospettoso che
qualcuno gli potesse prendere il trono, che arrivò a uccidere i suoi
stessi figli.
Ecco.
Quando c’è questa espressione “ecco”, l’evangelista attira l’attenzione
per qualcosa di imprevisto, qualcosa di improbabile che appare. Ecco
alcuni Magi, letteralmente “maghi”. Chi sono questi maghi che vennero
da Oriente, cioè dei pagani? ..."
SIAMO VENUTI DALL'ORIENTE PER ADORARE IL RE
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Dalla puntata radiofonica di "UOMINI E PROFETI" del 6 gennaio 2013:
Oggi,
giorno dell’Epifania, leggeremo il capitolo 2 di Matteo in cui si
racconta della venuta dei Magi dall’Oriente, ma soprattutto getteremo
uno sguardo nella religiosità del mondo orientale, con il vescovo
metropolita della Diocesi Ortodossa di Romania in Italia, Span
Siluan.
Una
gran parte degli ortodossi festeggia il Natale il 7 gennaio, per
fedeltà al calendario giuliano, ed è in realtà la festa del Battesimo
di Cristo, del suo ingresso nella vita pubblica. La chiesa romena
mantiene invece la data del 25 dicembre per il Natale, ma il 6 gennaio
celebra la” teofania” del figlio di Dio. Con il vescovo Siluan sarà
un'occasione per discorrere di tradizioni, Scritture, emigrazione e
integrazione...
la puntata integrale: "Alcuni Magi vennero da Oriente" (audio)
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Il
rapporto deformato con lo spazio. Ma anche il torpore malinconico,
l’inerzia, la noia: le riflessioni spirituali del monaco Enzo Bianchi e
le interpretazioni nella storia dell’arte.
A
come accidia. O, come la chiama Enzo Bianchi, acedia, prendendo di peso
il vocabolo greco che significa “senza cura”. Uno sbadiglio potrebbe
essere la sua icona. I suoi seguaci? I pigri, quelli che ciondolano in
giro tutto il santo giorno senza combinare niente. Noia, insomma. Un
vizio, se possibile, più pericoloso degli altri perché in apparenza può
sembrare vago e indefinibile. Esprime un forte disagio esistenziale. Un
tempo l’acedia era “il demone del mezzogiorno” che tentava nell’ora più
calda i monaci delle prime comunità in Egitto. Oggi, in Occidente,
l’accidia è il demone notturno che minaccia ciascuno di noi col suo
vuoto, rapporto deformato con lo spazio
Ci
sono altri modi di definirla: indifferenza, disinteresse, apatia. Ma
non ci si deve scherzare: l’acedia può portare diritti all’Inferno.
Dante immerge gli accidiosi nella palude Stige: neanche si vedono,
sotto la melma, ma se ne intuisce la presenza dal gorgogliare
dell’acqua. Stanno in posizione orizzontale così come li rappresenta
nel suo Inferno William Blake, poeta e pittore simbolista inglese
dell’Ottocento. San Tommaso d’Aquino, nella Summa theologiae,
sottolinea come l’accidia possa portare alla paralisi interiore...
Accidia, uno sbadiglio ci seppellirà
Vedi anche i nostri post precedenti:
- Tristezza:
la tirannia dell'umore, il rapporto deformato con il tempo - Cammino di
Avvento 2012: Le riflessioni di Enzo Bianchi e i volti dell'arte
- Vizi capitali: quell'ira funesta - Collera - Cammino di Avvento 2012 con Enzo Bianchi (video)
- Avarizia, schiavi del dio denaro - Il rapporto deformato con le cose e il denaro - Enzo Bianchi (video)
- Lussuria, se l'amore diventa vizio - Il rapporto deformato con il corpo e la sessualità - Enzo Bianchi (video)
- Vizi
capitali, presi per la gola - Il rapporto deformato con il cibo nella
riflessione di Enzo Bianchi e in secoli di storia dell’arte.
- "Se
questa vita ha senso" Un percorso di riflessione per l'avvento di Enzo
Bianchi per Famiglia Cristiana - Vizi capitali, se li conosci li vinci -
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COLTIVARE FUTURO
Cari amici,
un
anno che inizia è sempre un’apertura all’inedito e all’imprevisto. Con
quali riflessioni vogliamo andare incontro insieme all’avventura che la
vita ci riserverà? L’atteggiamento che sento fondamentale è quello
dell’abbandono fiducioso a una positività, a una ricchezza di Vita
nuova che ci aspetta e chiede di essere accolta. Abbandono fiducioso
non è passività, ma un atto di grande apertura alla vita che nella sua
immensità di ricchezze ogni giorno ci viene offerta. Tra le nostre
preoccupazioni e le nostre paure è importante creare uno spazio libero
per aprire il cuore e la mente a una ventata di novità...
L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO
IL RESPIRO DI DIO
la patologia dell’individualismo
di Arturo Paoli
Domenica 25 novembre 2012 – Liturgia di Cristo Re (Giovanni, 18,33-37)
La
festa di Cristo Re ha un aspetto solenne che induce chiunque a
schierarsi per questo Re. Ma Gesù smentisce di essere re secondo la
categoria dei potenti della terra...
Domenica 2 dicembre 2012 - Prima di Avvento (Luca, 21,25-28; 34-36)
Siamo
ad un inizio e anche a una fine. Noi persone umane che pensiamo e
amiamo, dobbiamo renderci conto che possiamo cambiare essenzialmente la
nostra vita interiore, mentre su quella esteriore non abbiamo molto
potere. Dobbiamo comprendere che siamo sì individui, che pensano
indipendentemente da altri compagni e fratelli, ma la nostra unione, la
nostra dipendenza, la nostra relazione è molto più viva di quello che
pensiamo...
Domenica 9 dicembre 2012 – II Avvento (Luca, 3,1-6)
Caratteristica
dell’anziano è quella di ripensare al passato, ma questa condizione non
è il mio caso, anche se certamente mi vengono in mente ricordi passati,
come quella campana che fedelmente suonava tre volte al giorno e il
vecchio parroco che ci aveva insegnato a segnarci con la Croce e dire:
Tuo è il tempo, Tua è l’eternità. Poi, poco a poco, il mondo si è
aperto davanti a me e ho vissuto lungo tempo passando per molte
violenze e ingiustizie. Questo mi ha portato a sentire che il mondo è
bello ma noi non ci fermiamo davanti alla sua bellezza, perché qualcosa
ci rode dentro e crea conflitti: il desiderio di possederlo, di tenerlo
nelle nostre mani...
IL RESPIRO DI DIO
Il vero soggetto della storia
è l'uomo, senza nome proprio,
se non quello che ci ha dato Gesù:
amico e fratello
Arturo Paoli
Cari amiche e amici,
per la ricorrenza del mio arrivo al secolo ho avuto dei complimenti che
ho sentito ispirati da un vero affetto, da stima per quello che sono, e
so di non ingannarmi scambiandoli con i soliti doverosi biglietti
tradizionali. Sono in parte di non credenti. Sono certo che
l’apprezzamento verso la mia persona, che io non vedo scevra di
incoerenze, è sincero. Questa accoglienza mi aiuta a non considerarmi
arrivato ad una meta definitiva. Arrivati all’inizio della vecchiaia,
raggiunto l’epilogo, Gesù ci trasmette un invito impensabile che mi
chiede di non pensare a un riposo totale giungendomi la sua opinione:
se non tornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli.
LETTERA AGLI AMICI DI ARTURO PAOLI
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I «poveri di spirito» disprezzano il potere, il possesso, l'autorità
Barbara Spinelli dedica un libro bello e appassionato ai miti (Il
soffio del mite, Qiqajon, pp. 132, € 9): i miti che «erediteranno la
terra», come dice il Vangelo di Matteo. Non sappiamo molto di loro,
sebbene li circondi la leggenda evangelica. Qualcuno crede che abbiano
qualche possesso, proprietà, territorio, persino regno. Invece non
hanno nulla: nemmeno l'idea del possesso. Se erediteranno la terra,
come dice Matteo, ciò accadrà solo alla fine dei tempi, alla parusìa,
quando cielo e terra si confonderanno, e Gesù Cristo scenderà dalle
nubi del cielo, accompagnato dagli angeli.
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
Giorni fa ero tra i volontari
della mensa caritas di colle oppio a roma, un luogo che conosco fin dai
tempi di don Luigi Di Liegro. La fila per il pranzo era diversa dal
solito, non c'erano solo clochard ed extracomunitari, ma anche una
normalità fuori luogo, fatta di zie col cappottino, pensionati col
«principe di Galles» e giovani senza lavoro con la laurea in tasca.
Insomma, in quella fila era rappresentato il ciclo della vita nel tempo
della crisi globale: giovani, adulti licenziati, padri separati, donne
senza alimenti e anziani, tanti. Storie diverse che la crisi ha legato
indissolubilmente. Se i giovani non lavorano, gli adulti perdono il
posto e le pensioni scadono nel loro potere d'acquisto, il rischio è di
scivolare nella povertà. E di rimanerci. Nella rampa della mensa c’era
la grande questione sociale e i suoi effetti sulla vita delle persone.
Essere cattolici e chiudere due
occhi sull'immoralità del premier è stato possibile negli anni di
egemonia berlusconiana. Oggi si assiste ad un altro connubio, forse
meno impervio del precedente, quello tra cattolicesimo e liberismo.
Così sembra di capire da queste prime battute della campagna elettorale.
Da un lato un candidato premier, Mario Monti, che fa del liberismo la
sua bandiera morale oltre che l'anima del suo programma politico,
dall'altro la Chiesa di Roma che ne benedice la candidatura anche se
intanto getta l'allarme sui poveri che aumentano di numero e auspica un
governo più equo con i tagli e con le tasse. Questa tensione amichevole
è un interessante esempio di quanto possa essere ricca di risvolti la
relazione fra liberalismo e cattolicesimo.
Che faranno i cattolici? Alle
elezioni, s’intende. La domanda è malissimo posta. I cattolici hanno
cessato da tempo di essere una categoria politica ed elettorale.
Nemmeno Luigi Sturzo, che fondò un partito apposta per loro, li chiamò
in causa in quanto tali. Un partito è una parte in lotta con altre
parti, disse, la Chiesa invece è di tutti. Nel dar vita al Partito
popolare egli non volle pertanto creare la categoria dell’elettorato
cattolico, bensì, per il bene del Paese, rimediare a una esclusione dei
cattolici dall’elettorato che era stata decretata dal papa in persona
per protesta contro l’Italia che si era presa lo Stato pontificio.
Il concetto di elettorato cattolico fu invece introdotto dalla gerarchia ecclesiastica dopo il fascismo
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POLITICA
La strana scelta del professor
Monti. A un passo dal Quirinale, il premier ha deciso di impegnarsi in
politica. Contro i suggerimenti di tanti - più o meno interessati -
Monti ha abbandonato il ruolo super partes e si è gettato nella
mischia. È “salito” in politica, dice lui. Ma a conti fatti il
passaggio sembra tutto fuorché un’ascensione. Se fosse rimasto in
disparte nel suo studio di Palazzo Giustiniani, l’ex commissario Ue
avrebbe molto probabilmente seguito le orme di Napolitano. Poteva
passare alla storia come il salvatore della Patria. Invece è costretto
a trascorrere le serate in logoranti trattative con Pierferdinando
Casini e Gianfranco Fini per assegnare i posti nelle liste elettorali.
Una decisione inspiegabile, almeno apparentemente.
Marco Sarti: Resta una domanda: Perchè Monti si è candidato
Intervista a monsignor Domenico Mogavero sulla delicata fase politica pre elettorale italiana
Giacomo Galezzi: "E' un clamoroso errore santificare il governo tecnico"
Sembra,
a sentire i mass media, ma anche le dichiarazioni esplicite della
gerarchia ecclesiastica che, l'unico in grado di guidare i cattolici
impegnati in politica oggi sia solo Mario Monti. L'hanno scelto e
indicato il card. Bagnasco, presidente della CEI e il Vaticano con un
esplicito auspicio sull'Osservatore Romano. E si è fatta subito
l'equazione mondo cattolico = Mario Monti. Si dà il caso però che molti
cattolici scelgano di militare in altri partiti che non sono il
fatidico eancora non meglio precisato Grande Centro...
Vittorio Cristelli: Cattolici in politica (pdf)
Il
confronto di Monti con i cattolici di Todi previsto per il 10 gennaio
non ci sarà. È stato annullato di comune accordo, nonostante fosse
stata già prenotata la sala in un albergo romano, «luogo neutro» per il
confronto.
Andrea Tornielli: Monti diserta il confronto con i cattolici di Todi
Dopo
i giorni del sostegno dell'Osservatore Romano e di Avvenire, delle
interviste al miele del cardinal Bagnasco, qualcosa si è inceppato tra
Monti e il mondo cattolico. O meglio tra il premier e quella parte di
Chiesa - non solo vescovi ma anche alcune potenti organizzazioni di
massa - che ancora fanno riferimento al cardinale Camillo Ruini, ex
presidente della Cei. È il fattore Erre, come Ruini, ad aver pesato sul
raffreddamento tra Monti e le gerarchie. Che ha portato, tra l'altro, a
far saltare il convegno dei cattolici per Monti, quella "Todi 3" dove
avrebbe dovuto prendere la parola lo stesso premier.
Francesco Bei: Sul premier la Chiesa si divide l'offensiva di Ruini: non ci rispetta
Forse
per la sinistra è giunto il momento di togliere lo sguardo dall'Agenda
Monti, di sottrarsi alla sua malia, di vedere le opportunità che sempre
s'annidano nei disinganni. Che il premier non sia un uomo sopra le
parti, la sinistra ormai lo sa, lo vede. L'incanto s'è rotto, Monti
salendo in politica è sceso dal piedistallo dove era stato messo, e
questo dovrebbe spingere le sinistre coalizzate a concentrare tutte le
forze, le attenzioni, su quello che hanno da dire e offrire in proprio.
Barbara Spinelli: Un'Agenda per la sinistra
A
giudicare dal rammarico che B. esprime per aver perso l'appoggio
del Vaticano ("con
tutto quello che ho fatto per loro!"), il peso politico della Chiesa
conta, eccome! Di qui la nota ufficiale del Forum che «stigmatizza»
l'interpretazione «tutta in chiave elettoralistica» della riunione
«chiamando anche in causa la partecipazione del presidente del
Consiglio, a cui va peraltro riconfermata la stima e l'apprezzamento».
E conclude con una nota polemica, anche interna, contro le
«strumentalizzazioni» per «motivi elettoralistici e personali». È
significativo come il Forum dica che «prosegue» un percorso
«prepolitico» e «culturale».
Gian Guido Vecchi: Il matrimonio fallito con il premier fa saltare "Todi3"
L'annullamento
del convegno delle organizzazioni cattoliche, il «Forum di Todi», che
era in programma da domani, ufficializza lo sbriciolamento di qualunque
ipotesi di unità politica e perfino prepolitica di questo universo. Più
che una novità, è una conferma. Si tratta di un mondo diviso, che non è
riuscito a trovare un simulacro di compattezza nemmeno intorno al
premier uscente, Mario Monti. D'altronde, nelle ultime settimane anche
dalle gerarchie ecclesiastiche erano arrivati segnali contraddittori
nei confronti di Palazzo Chigi.
Massimo Franco: Un mondo cattolico spiazzato dalle prorità del Professore e dal vecchio schema bipolare
In un’intervista al Corriere,
il portavoce del forum di Todi svela serenamente il progetto: «Avere un
centinaio di parlamentari nei tre principali partiti in modo da
orientare l’Aula sui temi eticamente sensibili che a noi stanno a
cuore». Poi, l’ambizione di Riccardi ha rovinato tutto. Ma ciò non ci
rassicura.
Michele Fusco: Così è saltato il golpe bianco dei cattolici
La
foto di Monti con il telefonino, mentre parla fitto fitto durante la
messa del papa in San Pietro, è l’immagine del fermento di queste ore
nello schieramento guidato dall’ex premier. «Si lavora per individuare
i candidati e non si può perdere neanche un minuto», fanno sapere i
montiani più vicini al leader, sicuri comunque che Benedetto XVI ha già
perdonato il responsabile del piccolo, anche se vistoso, sgarbo.
Aldo Maria Valli: Perchè cresce lo spread tra i cattolici e il professore
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OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Nell'identikit tracciato dal Papa sul modello dei Magi s'insiste sul pastore che deve essere «preso» dalle vicende degli uomini
Il
rapporto di un vescovo con la sua gente è questione antica (si pensi
alle pagine di Antonio Rosmini nelle "Cinque piaghe") ma anche sempre
attuale: in un gruppo giovanile, ad esempio, capita di dover discutere
e "raccontare" il ministero episcopale, superando la diffidenza per
mitria, pastorale e dorati paramenti indossati ex cathedra, per
cogliere le qualità evangeliche, il vero "x factor" di un pastore della
Chiesa.
Domenica
scorsa, all'omelia dell'Epifania, il Papa ha offerto nel suo identikit
vescovile un tratto che potrebbe far breccia anche in una sensibilità
moderna: quando ha detto - ma l'espressione non è stata evidenziata nei
titoli dedicati piuttosto alla "promozione" del segretario Georg - che
il vescovo "deve soprattutto essere un uomo il cui interesse è rivolto
verso Dio, perché solo allora egli si interessa veramente anche degli
uomini. Potremmo dirlo anche inversamente: un vescovo dev'essere un
uomo a cui gli uomini stanno a cuore, che è toccato dalle vicende degli
uomini".
"Dev'essere
un uomo per gli altri - proseguiva il Papa - . Ma può esserlo veramente
soltanto se è un uomo conquistato da Dio. Se per lui l'inquietudine
verso Dio è diventata un'inquietudine per la sua creatura, l'uomo...
La sana inquietudine del vescovo
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L’espressione sullo «spread del
benessere sociale» è stata suggerita a Benedetto XVI, che l’ha
volentieri fatta propria. Un caso di titolo quasi preconfezionato,
suggerito agli operatori dei media, dopo che nelle scorse settimane la
Santa Sede aveva avuto da ridire sul modo in cui era stato comunicato
il messaggio papale per la Giornata mondiale della pace
Andrea Tornielli: Lo spread del benessere sociale
Nel discorso d'inizio
anno al corpo diplomatico, Benedetto XVI indica nell'oblio di Dio
l'origine ultima della violenza tra gli uomini. E difende la libertà di
coscienza, minacciata anche in Occidente
Sandro Magister: Gloria a Dio, pace in terra. La regola aurea del papa
Dopo la bufera dei
vatileaks, speciale udienza per il corpo comandato dal generale Giani.
Che rivolgendosi a Ratzinger definisce i suoi uomini «piccoli cirenei»
Andrea Tornielli: Il Papa ai gendarmi vaticani: "Siate gentili"
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1)
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newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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