"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°3 del 2013

Aggiornamento della settimana

- dal 12 al 18 gennaio 2013 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 25 gennaio 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
 
di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 










 
Speciale


stesura definitiva





I NOSTRI TEMPI


(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


99a giornata mondiale del migrante e del rifugiato - “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”


Domenica 13 gennaio ricorre la 99° giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Questa celebrazione nasce quasi cento anni fa per volere di Papa Pio X, con l’intenzione di portare la solidarietà della Chiesa ai tanti italiani costretti a emigrare in tutto il mondo in cerca di lavoro e di prospettive di vita migliori. Solo nel 2005 la giornata del migrante e del rifugiato diventa effettivamente globale, coinvolgendo la Chiesa Cattolica di tutto il mondo.
Il panorama migratorio, nel corso di questi ultimi cent’anni, è profondamente cambiato. L’Italia, da terra di emigrazione, è diventata luogo appetibile per i tanti stranieri che lasciano il proprio paese sia a causa di guerre o persecuzioni, sia per motivi economici. Il fenomeno dell’immigrazione nel nostro paese deve essere letto innanzitutto come una ricchezza...

   Un secolo di migranti. E un’idea sul servizio civile

La chiusura delle frontiere non è una risposta all'immigrazione clandestina, perché favorisce il contrabbando e la tratta delle persone. Lo ribadisce il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, invitando a ricercare soluzioni che tengano conto delle "varie necessità" e del "rispetto dei diritti" delle persone coinvolte, in particolare dei più deboli. In questa intervista (all'Osservatore Romano ndr.) il porporato denuncia anche la drammatica situazione dei profughi della Siria, il cui numero già elevato (oltre mezzo milione) è destinato a raddoppiare nel giro di pochi mesi. E richiama i media alle loro responsabilità nell'orientare l'opinione pubblica di fronte al fenomeno dell'immigrazione, invitandoli in particolare a non alimentare atteggiamenti di paura o di criminalizzazione delle persone. 

   Integrazione e rispetto per vincere la paura dell'altro

Oggi si celebra la Giornata mondiale del Migrante e del rifugiato: alcuni giorni fa è stato pubblicato il Messaggio che Benedetto XVI ha dedicato a questo appuntamento. “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza” recita il titolo del Messaggio: un augurio che il Papa rivolge a tutti coloro che cambiano Paese in cerca di migliori condizioni, ma anche alle nazioni di approdo perché aprano le porte in segno di solidarietà.Alessandro De Carolis su Radio Vaticana ripropone alcune considerazioni di Benedetto XVI su questo tema

   Giornata mondiale del Migrante. Il Papa: regola d'oro è la solidarietà (audio)

«L’uomo è un viandante: sentirsi tale è una condizione difficile da interpretare, a causa di nostalgie e difficoltà impreviste; ecco perché è importante sentirsi sostenuti dalla speranza. E la speranza per noi cristiani ha un nome: si chiama Gesù. È Gesù che ci permette di attraversare le difficoltà senza cedere allo sconforto, come è avvenuto per i due discepoli di Emmaus».
S.E. Mons Paolo Schiavon, Vescovo ausiliare di Roma e Presiendete della CEMi e di Migrantes, martedì 8 gennaio ha illustrato il Messaggio del Papa (“Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”) per la 99ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra domenica 13 gennaio.

   Migranti, da disperati a cercatori di futuro

   il testo integrale del MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (2013) "Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza"


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Il progetto di costruzione della prima «metropoli», Babele, si incrocia nel racconto biblico con la figura dello straniero impersonata da Abramo, personaggio che cerca e offre accoglienza. Il biblista gesuita Pietro Bovati offre uno spunto di riflessione in vista della Giornata mondiale delle migrazioni

  Pietro Bovati:   La città e lo straniero

Il sogno Europa può iniziare in luoghi diversi: su una spiaggia, superato il controllo passaporti in un aeroporto, dopo una frontiera terrestre di un Paese ex comunista. “Ho capito che ero in Europa dalla pubblicità di un cioccolato in caratteri greci”, racconta Daoud, che ora vive a Roma e a 14 anni ha attraversato l’Evros, il fiume che segna il confine tra Grecia e Turchia. La Lampedusa d’Europa. Da qui, fino a quest’estate, è passato il 40-75% degli ingressi illegali nell’Ue: anche 9 mila persone al mese, 300 al giorno. Racconta Daoud: “Sono un hazara dell’Afghanistan, dove mio padre è stato ucciso e dove ripetevano che eravamo dei traditori, che gli hazara erano cani”.
A 11 anni, “insieme ad un amico, ho deciso di partire, con un po’ di cibo e un kurta, il nostro vestito. Non puoi portare molto, se viaggi in montagna o in un camion”.

  Stefano Pasta:   "Io, migrante bambino, arrivato in Italia sotto un camion"

Il New York Times denuncia il paradosso italiano sui rifugiati e l’opinione pubblica scopre (ma solo per pochi giorni) le condizioni indecenti in cui si viene a trovare chi chiede protezione nel nostro Paese. Ne abbiamo parlato con Alberto Barbieri, coordinatore generale dell’associazione Medu, Medici per i Diritti Umani.

  CORRIERE IMMIGRAZIONE:   Il paradosso del paradosso italiano

Il Governo italiano, a poche ore dalla scadenza che era stata fissata in un primo momento al 31 dicembre, ha deciso di prorogare l’accoglienzaper i profughi della cosiddetta emergenza nord Africa fino al 28 febbraio. L’intervento umanitario messo in atto dal Governo italiano ha riguardato fino ad oggi 28.123 stranieri in fuga dalla primavera araba giunti nel 2011, 28.431rifugiati scampati alla guerra in Libia e altri 6.000migranti provenienti dal Mediterraneo orientale. “Su tutto il territorio nazionale - ha spiegato il Viminale - è stata attivata un’accoglienza diffusa, con punte massime di oltre 26.000 profughi, nonché l’esame di oltre 39.000 richieste di asilo da parte delle Commissioni territoriali e delle loro Sezioni per il riconoscimento della protezione internazionale”. Tuttavia senza un percorso vero di inserimento e accompagnamento, che non era stato attivato nell’anno e mezzo trascorso dall’arrivo di questa massa di persone alla ricerca di un legittimo futuro migliore, l’autonomia e l’autosufficienza dei profughi è rimasta una chimera (non solo in Italia) e anche anche il New York Times ha acceso i riflettori sul paradosso italiano.

  Alessandro Graziadei:   L'Italia dei profughi: quando dall'emergenza all'accoglienza?


La testimonianza-sfogo di Luigina Perosa, insegnante di Italiano L2 e particolarmente attiva sul fronte dei rifugiati. Il titolo, forte ma più che mai adeguato, corrisponde all’oggetto della mail con cui ci è stato trasmesso questo testo.

  Luigina Perosa:   Ma quale c.... di accoglienza!

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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)




Il vescovo presidente di Pax Christi interviene in vista delle elezioni ricordando alcune priorità: pace, nonviolenza, disarmo, stop agli F35 e all’export delle armi alla luce della Costituzione e dei 50 anni della Pacem in terris. “Di fronte alle crescenti differenze tra pochi, sempre più ricchi, e molti irrimediabilmente più poveri”, si chiede un esplicito impegno ai candidati anche su queste scelte qualificanti per un programma che abbia davvero a cuore il bene comune, cioè la vita di tutti e di ciascuno.

Comunicato del vescovo mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi


Svuotare gli arsenali e votare per la pace

Convinti che la pace è un bene primario e supremo da invocare e per cui adoperarsi instancabilmente (Beati gli operatori di pace);
ricordando i 50anni dell’Enciclica Pacem in terris, che definisce la guerra ‘alienum est a ratione’ (cioè una follia);
in prossimità della scadenza elettorale, Pax Christi Italia, chiede a tutti gli elettori che si apprestano a dare il loro voto per il rinnovo del Parlamento, di includere tra le priorità su cui effettueranno la loro scelta:
Un chiaro impegno per la pace, la nonviolenza e il ‘ripudio della guerra’, come dichiara l’art. 11 della nostra Costituzione.
...


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Ha suscitato una certa attenzione in Italia e anche in Europa la mia analisi pubblicata sul portale Unimondo dei recenti dati sulle esportazioni europee di armamenti. La Rete Italiana per il Disarmo ha evidenziato con un comunicato che “le armi ‘Made in Europe’ circolano liberamente nel mondo, e vanno a fomentare conflitti o a sostenere regimi poco rispettosi dei diritti umani”. Anche dal nostro paese sono arrivate armi di varia natura in Egitto, Libano, Bahrein, Marocco, Algeria e Tunisia. Rete Disarmo evidenzia inoltre le numerose carenze nella reportistica di diversi paesi (tra cui Germania e Regno Unito) e le discrepanze tra le cifre comunicate dal Governo italiano al Parlamento e all’Unione Europea. “Per questo motivo fin da ora chiediamo chiarezza e domanderemo con una lettera ufficiale un incontro ai funzionari della Presidenza del Consiglio dei Ministri che si occupano dell’export militare italiano” – riporta la nota di Rete Disarmo.

  Giorgio Beretta:   UE, ovvero, armare i tiranni per mantenere le industrie militari


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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)



E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca



Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto 

I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013

Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
 
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
 Lettura del Vangelo di Luca


Leggi il calendario degli incontri (pdf)



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 Le pietre d'inciampo del Vangelo

"C’erano con Gesù i Dodici e alcune donne... 
Maria, chiamata Maddalena, 
dalla quale erano usciti sette demoni."

(Luca 8,1-2)


  Gianfranco Ravasi:   Una santa "calunniata"

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Il teologo risponde


Esistono davvero gli angeli?

  Giordano Frosini:   Ma gli angeli esistono?

Per quale motivo il sesto Comandamento, «Non commettere adulterio», è stato sostituito con «Non fornicare»? 

  Giordano Muraro:   Atti impuri, i perchè di un divieto

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  Una fede che...



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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.6 di Santino Coppolino



NUOVA RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO C) Vangelo: Lc 3,15-16.21-22

Il battesimo di Gesù, come sappiamo, non ha il medesimo significato di quello nostro; mentre per noi il battesimo è simbolo dell'adesione al Signore nella Chiesa, di purificazione dal peccato, della morte all'uomo vecchio, per Gesù è il simbolo dell'accettazione della nostra condizione umana...


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“SCRUTARE I SEGNI DEI TEMPI” DOVERE COSTANTE DELLA CHIESA di Carlo Molari


La formula ‘segni dei tempi’ (ST) è stata rimessa in circolo nella teologia cattolica dal Papa Giovanni XXIII e dal Concilio Vaticano II. Il riferimento originario è l’espressione di Gesù riportata in forma chiara nel Vangelo di Matteo e in forma implicita nel Vangelo di Luca. Scrive Matteo: “Quando si fa sera, voi dite: bel tempo perché il tempo rosseggia; e al mattino: oggi burrasca perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?” (Mt.16,2-3). Luca a sua volta riporta le parole: “Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non valutate da voi stessi ciò che è giusto?” (Lc 12,56-57).

Chi parla dei segni dei tempi?...

Azione Dio per la venuta del suo Regno...

Il difficile riconoscimento...

Elementi per una lettura dei segni del nostro tempo...

  “SCRUTARE I SEGNI DEI TEMPI” DOVERE COSTANTE DELLA CHIESA di Carlo Molari



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Battesimo del Signore - Anno C - Commento di don Angelo Casati


Battesimo del Signore - Anno C

Is 40,1-5.9-11
Tt 2,11-14; 3,4-7
Lc 3,15-16.21-22

Questa che celebriamo oggi è l'epifania nelle acque, la manifestazione di Gesù nelle acque del Giordano.
Acqua e cielo, cieli aperti: "… e mentre pregava, si aprì il cielo", è scritto.
Come pesano i cieli chiusi! pesano su tutti noi: dopo giorni di nubi portiamo i cieli chiusi anche negli occhi. Poi si lacerano i cieli e si liberano pure gli occhi, ci viene incontro il cielo.
È scritto anche: "E scese lo Spirito Santo, in forma corporea, come colomba, su di lui e venne una voce dal cielo: "Tu sei il mio Figlio, il diletto, in te mi sono compiaciuto"".
Forse non è un giorno solo quello in cui Dio dice: "Tu sei mio Figlio…".
Come per un padre, come per una madre -così mi sembra di capire-, ci sono giorni in cui ti vengono alle labbra come una necessità, quelle parole: "Tu sei mio figlio". È un'esclamazione del cuore.
Io vorrei oggi sottolineare tre giorni in cui Dio dice: "Tu sei mio Figlio". So che, così facendo, opero un'indebita riduzione, ma voi mi perdonerete...
Ebbene oggi -sono sincero- mi commuovo al pensiero che, il giorno in cui morirò e arriverò a lui, Dio, egli mi guarderà: sarò un pover'uomo, pieno di dubbi e di fragilità, ma lui mi guarderà e mi dirà: mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.

  Omelia di don Angelo Casati


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Vizi capitali: Vanagloria. Superbia. Ovvero il rapporto deformato con il fare e con Dio. Le riflessioni di Enzo Bianchi e alcuni capolavori dell'arte


Vanagloria. Superbia. Ovvero il rapporto deformato con il fare e con Dio. Le riflessioni di Enzo Bianchi. E alcuni capolavori dell'arte firmati Bosch, Caravaggio, Tiepolo e Chagall.

Enzo Bianchi dedica il suo ultimo appuntamento con i vizi capitali a vanagloria e orgoglio. E ci fa notare che se ingordigia e lussuria – la prima coppia di vizi da cui eravamo partiti – soddisfano il nostro piacere fisico, vanagloria e orgoglio sono vizi ben peggiori poiché riguardano la sfera della psiche. Potremmo definire la vanagloria come l’arte di farsi belli agli occhi propri e altrui. L’icona della vanagloria è una donna allo specchio così come ce la rappresenta il pittore fiammingo Hieronymus Bosch. O un bel giovane innamorato della propria immagine come il Narciso di Caravaggio(1599). Ma non solo le donne e i giovani si lasciano tentare dal vizio della vanità. Nella nota fiaba di Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore anche il sovrano si pavoneggia davanti ai suoi sudditi. E non si accorge di essere nudo. Beffato, nella sua vanagloria, da due sarti imbroglioni...

  L'orgoglio? Abbatte anche gli angeli

  video

Vedi anche i nostri post precedenti:
  • Vizi capitali: Accidia, il rapporto deformato con lo spazio - uno sbadiglio ci seppellirà - le riflessioni spirituali di Enzo Bianchi e le interpretazioni nella storia dell’arte.
  • Tristezza: la tirannia dell'umore, il rapporto deformato con il tempo - Cammino di Avvento 2012: Le riflessioni di Enzo Bianchi e i volti dell'arte
  • Vizi capitali: quell'ira funesta - Collera - Cammino di Avvento 2012 con Enzo Bianchi (video)
  • Avarizia, schiavi del dio denaro - Il rapporto deformato con le cose e il denaro - Enzo Bianchi (video)
  • Lussuria, se l'amore diventa vizio - Il rapporto deformato con il corpo e la sessualità - Enzo Bianchi (video)
  • Vizi capitali, presi per la gola - Il rapporto deformato con il cibo nella riflessione di Enzo Bianchi e in secoli di storia dell’arte.
  • "Se questa vita ha senso" Un percorso di riflessione per l'avvento di Enzo Bianchi per Famiglia Cristiana - Vizi capitali, se li conosci li vinci -


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"Dove nasce la speranza" di Raniero La Valle


Mi scrive un lettore che a volte i miei articoli, per troppa verità, fanno soffrire; quando analizzano le cose che non vanno, le ingiustizie, le distrette in cui tanti si trovano, suscitano disappunto e indignazione: come sarebbe bello, invece, poter sognare e sperare!
La stessa richiesta di ricercare motivi di speranza, echeggia in molte assemblee dedicate al ricordo del Concilio; la ricorrenza del cinquantesimo anniversario dall’inizio del Vaticano II ha fatto breccia, e sempre più numerose sono le riunioni in cui si fa memoria e si fa un bilancio di quell’evento. E anche in queste occasioni, quando sono evocate tante attese suscitate dal Concilio e andate perdute, o quando si lamenta la mancata riforma della Chiesa nella sua dimensione istituzionale e visibile, si fa pressante la domanda di come si possa tornare a sperare.
Naturalmente per fare spazio alla speranza sarebbe sbagliato fare uno sconto sul rigore dell’analisi; non è una buona ricetta quella di Pangloss e di Candide, di credere che in fin dei conti le cose non vanno male, anzi siamo nel migliore dei mondi possibili. Al contrario, capire dove siamo, mettersi faccia a faccia col male, mostrare i pericoli delle politiche adottate e delle strade intraprese è la premessa perché possa sorgere una speranza adulta, sia nella società civile che nella Chiesa.
Ma, stabilito e compreso dove siamo, due, io credo, sono le condizioni della speranza...

  Dove nasce la speranza di Raniero La Valle


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Per una Chiesa della tenerezza… Con don Tonino Bello, maestro di nonviolenza


Qui a Santa Maria di Leuca, ponte lanciato sul Mediterraneo, incrocio di popoli e di culture, divenuto per molti mare di dolore, preghiamo il Dio della pace perché ci aiuti a fare memoria attiva di Tonino Bello, dono di Dio per l’umanità, maestro di nonviolenza e moderno padre della Chiesa di Cristo, educatore e profeta, per molti fratello e amico.

Dio della pace, perdona le violenze presenti non solo nelle guerre e nell’uso delle armi ma anche nei pregiudizi, nell’arroganza, nelle logiche del nemico da abbattere. Perdona il dominio maschilista sulle donne da parte di chi è pronto a giustificare violenze anche omicide e ad alimentare così la retorica della guerra...


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“Dio allora pronunciò tutte queste parole: Non commettere adulterio” (Esodo 20, 1.14) è il tema della Giornata di riflessione ebraico-cristiana 2013


Nel cammino di fraterno dialogo e stima tra la Chiesa in Italia e il Popolo ebraico, l’incontro tra il Papa e la Comunità ebraica di Roma nel Tempio Maggiore, il 17 gennaio 2010, ha suggellato positivamente le tappe fin qui percorse, indicando nuovi obiettivi, mostrando di voler andare oltre
turbolenze e incertezze che hanno talora suscitato dubbi sull’effettiva consistenza del dialogo cristiano-ebraico odierno. Nella sua visita alla Sinagoga di Roma Benedetto XVI, ha voluto sottolineare in maniera ancora più chiara quanto aveva già affermato nella sinagoga di Colonia sulla comune responsabilità che gli ebrei e i cristiani hanno di fronte alle “Dieci parole”: «In particolare il Decalogo – le “Dieci Parole” o Dieci Comandamenti (cfr Es 20,1-17; Dt 5,1-21) – che proviene dalla Torah di Mosè, costituisce la fiaccola dell’etica, della speranza e del dialogo, stella polare della fede e della morale del popolo di Dio, e illumina e guida anche il cammino dei Cristiani.
Esso costituisce un faro e una norma di vita nella giustizia e nell’amore, un “grande codice” etico per tutta l’umanità. Le “Dieci Parole” gettano luce sul bene e il male, sul vero e il falso, sul giusto e l’ingiusto, anche secondo i criteri della coscienza retta di ogni persona umana. Gesù stesso lo ha ripetuto più volte, sottolineando che è necessario un impegno operoso sulla via dei Comandamenti: “Se vuoi entrare nella vita, osserva i Comandamenti” (Mt 19,17)». In questa prospettiva, sono vari i campi di collaborazione e di testimonianza che si aprono davanti a ebrei e cristiani, uniti da comuni aspirazioni.
Vorremmo ricordarne tre particolarmente importanti per il nostro tempo...

  Scarica il Sussidio (pdf)

Una Giornata all’insegna del “dialogo fraterno” e della “stima” tra la Chiesa in Italia e il popolo ebraico. Si presenta così la Giornata di riflessione ebraico-cristiana che si celebra giovedì 17 gennaio alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Per il loro dialogo, ebrei e cattolici italiani hanno scelto un cammino di riflessione iniziato anni fa sulle “Dieci Parole”. Quest’anno è la volta del settimo comandamento, per cui la Giornata ha per tema: “Dio allora pronunciò tutte queste parole: Non commettere adulterio” (Esodo 20, 1.14).

  La settima parola

Un’immagine biblica che esprime il rapporto tra Chiesa e popolo ebraico

  La radice e i rami selvatici di card. Walter Kasper


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... in occasione della Giornata del 17 gennaio.

  Norbert Hofman:   Il punto sui rapporti con l'ebraismo

Il dialogo tra ebrei e cristiani e la lezione conciliare

  Michele Giulio Masciarelli:   La benedizione delle Parole condivise

... Certamente non casuale il fatto che davanti alla casa di Gallarate, ove un cardinale stava morendo, si fossero recati in incognito e stessero ritti a pregare per lui i Salmi un rabbino, nel cuore della notte precedente, e, proprio alla sua ultima ora, un ebreo osservante: avevano saputo dell'aggravarsi della malattia. Gesti che quanto più sono stati voluti silenziosi e anonimi tanto più diventano eloquenti...
Sulla sua sepoltura, che un tempo Martini aveva sperato potesse avvenire nella terra santa a conclusione del suo soggiorno a Gerusalemme, sono state gettate alcune manciate della terra di Israele. Un bellissimo gesto simbolico pensato e donato da parte ebraica. Grazie all'amore di Martini per il popolo dell'alleanza mai revocata e all'affetto verso di lui da parte di molti ebrei, nella cattedrale di Milano è dunque deposta terra proveniente da Gerusalemme. Ci si dovrebbe interrogare sul senso di questo piccolo, ma prezioso segno. Barth aveva detto: non ci sarà unità dei cristiani, finché non muteranno le nostre relazioni con il popolo ebraico. Martini ripeteva: non ci sarà pace nel mondo, finché non ci sarà pace a Gerusalemme. Ora il segno di quella sepoltura in Duomo suggerisce: non ci sarà nella chiesa conversione alla parola di Dio, finché non ci sarà un ritorno all'ebraicità della fede di Gesú e del suo vangelo...

  Gianfranco Bottoni:   Un Padre della Chiesa


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La forza di una candela nel buio


Paul Wattson ideò la Settimana per l’unità dei cristiani

Lewis Thomas Wattson nacque il 16 gennaio 1863, in una fredda giornata invernale, da una famiglia episcopaliana a Millington, nel Maryland. Era un tempo per il suo Paese di conflitti, divisioni, morte, buio. Erano gli anni della guerra civile americana, con i suoi orribili massacri e vaste distruzioni...
Paul Wattson è però più noto come l’ideatore della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si celebra ogni anno tra il 18 e il 25 gennaio nell’emisfero settentrionale, e di solito tra il giovedì dell’Ascensione e la domenica della Pentecoste nell’emisfero meridionale...
La fiamma viva di una candela in una stanza buia vince subito l’oscurità. Se si osserva la forza e la grazia di quella fiamma solitaria che oscilla piena di vita e se si accende un’altra candela, subito si avverte quanta speranza, calore e conforto riescono a dare queste luci. La veglia di Pasqua inizia nel buio con questo segno: la luce di Cristo presa dal cero pasquale e passata da una persona all’altra. Padre Paul e madre Lurana erano fiamme vive del desiderio di unità di Dio nel corpo di Cristo che è la Chiesa, come affermano le parole di Benedetto XVI: irrequieti al buio, cresciamo insieme nella luce...

  La forza di una candela nel buio


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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013 - Quel che il Signore esige da noi


Venerdì 18 gennaio, inizia la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che quest’anno ha come tema: “Quel che il Signore esige da noi”, ispirato a un passo del profeta Michea (cfr Mi 6 6-8). Invito tutti a pregare, chiedendo con insistenza a Dio il grande dono dell’unità tra tutti i discepoli del Signore. La forza inesauribile dello Spirito Santo ci stimoli ad un impegno sincero di ricerca dell’unità, perché possiamo professare tutti insieme che Gesù è il Salvatore del mondo. (Appello di Benedetto XVI al termine dell'udienza generale del 16/1/2013)

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)

Presentazione
Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sull’importantissimo e ben noto testo del profeta Michea: “Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio” (6, 6-8). ... (testo completo)

  Opuscolo 2013.pdf

Viene dall’India il sussidio per la prossima Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Ogni anno il sussidio che accompagna le celebrazioni di quest’iniziativa, che prese il via nel 1908, è affidato a un gruppo ecumenico di un Paese diverso. Quest’anno il compito è stato affidato all’India: nell’opera sono stati impegnati il Movimento studentesco cristiano dell’India, cui aderiscono circa 10mila universitari, e la Federazione degli universitari cattolici di tutta l’India, coadiuvati, per la versione definitiva, dalla Commissione internazionale nominata dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

  il servizio di Roberta Barbi per Radio Vaticana: Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il sussidio scritto dagli studenti indiani (audio)

In occasione della celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio 2013), offriamo un bilancio dell’attuale situazione ecumenica, già apparso sul mensile dei gesuiti “Popoli” 1 (gennaio 2013), quale rinnovata occasione di riflessione sul cammino di unità intrapreso dalle diverse chiese cristiane.

  Ecumenismo: figure e segnali del 2012


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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013 - Quel che il Signore esige da noi - I giorno: letture bibliche e commenti


SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
I giorno 18 gennaio 2013

Gli otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare, aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce alla vita (cfr. Prov 12,28a).

PRIMO GIORNO: Camminare in dialogo
Riflettiamo sull’importanza della prassi del dialogo e della conversazione quale strumento per superare le barriere. Sia nell’ecumenismo che nella lotta per la liberazione dei popoli in tutto il globo, la capacità nel parlare e nell’ascoltare è riconosciuta come elemento essenziale. Nella conversazione autentica possiamo riconoscere più chiaramente Cristo.

  I giorno


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Alla vigilia della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, monsignor Bruno Forte riflette sui temi dell'ecumenismo

  Luca Marcolivio:   "NON C'È UNITÀ DEI CRISTIANI SE NON C'È UNITÀ IN DIO" (PRIMA PARTE)

  Luca Marcolivio:   "NON C'È UNITÀ DEI CRISTIANI SE NON C'È UNITÀ IN DIO" (SECONDA PARTE)

Monsignor Paolo Pezzi racconta la sua esperienza di un italiano diventato arcivescovo di Mosca

  Luca Marcolivio:   "SE ABBIAMO GLI STESSI PADRI, PERCHÉ NON POSSIAMO ESSERE FRATELLI?"

Per realizzare una comunione autentica, nella «fedeltà alla volontà sovrana di Dio», i cristiani di tutte le confessioni devono essere «sempre più uniti nella preghiera, sempre più impegnati nella ricerca della santità e sempre più coinvolti nei campi della ricerca teologica e della cooperazione al servizio di una società giusta e fraterna». È questa la «formula» da seguire nel dialogo ecumenico, secondo quanto auspicato da Benedetto XVI

  Matteo Liut:   Il Papa: «Cercare la santità per costruire la comunione»

Ogni anno tutti i seguaci di Gesù, anche se separati dalla storia e dall’ecclesiologia, benché divisi dalla dottrina piuttosto che dall’etica, sono invitati a rivolgersi insieme all’unico Signore per domandare il dono della piena comunione, nei tempi e nei modi che Egli vorrà. Ai discepoli è chiesto di liberare il cuore dalle loro inutili certezze e di incamminarsi verso il monte di Dio, pellegrini sullo stesso sentiero di vita, solidali con ogni altro uomo, specie il più bisognoso ed emarginato.

  Riccardo Maccioni:   Il monastero invisibile

Passa dal crocevia che coniuga santità personale e ricerca della giustizia sociale il cammino verso la piena unità dei cristiani. Una tappa che il profeta Michea racchiude nel versetto con cui indica a Israele la strada per superare gli scandali intorno ai quali è nato il «processo» dell’Altissimo al suo popolo: «Il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene e quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio». E oggi la pietra di scandalo fra i discepoli di Cristo è la divisione consegnata dalla storia. Ecco, quindi, che le parole di Michea possono essere rilette in un’ottica ecumenica. E diventano il tema per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

  Giacomo Gambassi:   Settimana per unità, la giustizia al centro


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CHIESA E SOCIETA' /

 interventi ed opinioni

  (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)


Giuseppe Dossetti continua a dar "fastidio". Perchè?


Giuseppe Dossetti (1913-1996) è stato una delle maggiori personalità italiane del Novecento, un caso unico di figura di primo piano in mondi diversi: dal contributo alla Costituzione italiana a quello al Concilio Vaticano II a fianco dell'arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro.
Eppure, in entrambi i mondi è stato oggetto di accuse calunniose che arrivano fino ai giorni nostri: "integralista" e "comunista" per i suoi avversari politici, "teologo incompetente" e "non ortodosso" per i suoi avversari ecclesiali. Soprattutto in ambito cattolico, chi non lo ha attaccato, ha fatto di tutto per rimuoverlo e dimenticarlo. Questo dovrebbe far riflettere: nelle controversie di fede c'è spesso, verso altri credenti, un accanimento maggiore che in altri ambiti. E' un brutto segno che smentisce la fraternità cristiana.

  Rendere giustizia a Giuseppe Dossetti di Christian Albini

Alcide De Gasperi a parte, nella storia della Dc di questo dopoguerra nessuna personalità ha lasciato una traccia importante come quella di Giuseppe Dossetti (che quest'anno, nel centenario dalla nascita, sarà ricordato con manifestazioni di grande spessore). Forse proprio per il fatto che Dossetti fu un personaggio molto particolare, spesso non in sintonia con importanti settori della Chiesa e del suo partito. 

  La rivincita postuma delle idee di Dossetti di Paolo Mieli

... Il problema di don Giuseppe è che egli è terribilmente vivo! I suoi amici si possono ormai canonizzare, ma lui deve essere almeno del tutto censurato, e magari pure aggredito. Dunque, anche se non è bello, si capisce da questo quanto lui sia vivo, e quindi, per qualcuno, anche molto ingombrante. Lui, invece, voleva bene a tutti. Anche agli avversari più aggressivi...

  Don Giuseppe Dossetti, più vivo e 'ingombrante' che mai di don Giovanni Nicolini

Il pensiero di don Giuseppe Dossetti si trova di nuovo sotto attacco dei conservatori. Proprio alla vigilia dell'uscita di due libri che a cent'anni dalla nascita affrontano la vita dell'importante religioso e politico dc, ispiratore delle aperture innovative del Concilio Vaticano II e accusato di filocomunismo. La polemica è guardata in Vaticano con preoccupata intensità, perché capace di assumere sfumature politiche inattese. 

  L'attacco a Dossetti divide il Vaticano di Marco Ansaldo


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"Religiosi e mafiosi? ..." - P. Gregorio Battaglia (VIDEO)



Religiosi e mafiosi? - L'amore gratuito di Dio vuole figli liberi, che sanno costruire veri cammini di fraternità e liberazione -
di P.Gregorio Battaglia, o.carm

Estratto dell'incontro "Mafia e Vangelo: un connubio impossibile" tenuto il 14 gennaio 2013 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nell'ambito dell' ITINERARIO DI FORMAZIONE PER LA VITA CRISTIANA "IL CONCILIO VATICANO II - NUOVA PENTECOSTE DELLA CHIESA"
Anno I – 2013 Anno della Fede, promosso dal Vicariato di Barcellona P.G.

  VIDEO


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"Mafia e Vangelo: un connubio impossibile" p. Gregorio Battaglia, o.carm (VIDEO)




Barcellona Pozzo di Gotto (ME) é una delle capitali della mafia?
"Mafia e Vangelo: un connubio impossibile"
p. Gregorio Battaglia, ocarm

Incontro tenuto il 14 gennaio 2013 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nell'ambito dell' ITINERARIO DI FORMAZIONE PER LA VITA CRISTIANA "IL CONCILIO VATICANO II - NUOVA PENTECOSTE DELLA CHIESA" Anno I -- 2013 Anno della Fede, promosso dal Vicariato di Barcellona P.G.

 LA RELAZIONE INTEGRALE

  VIDEO

 ALCUNI DEGLI INTERVENTI 

 Intervento di mons.Santo Colosi, Parrocchia S.Maria Assunta

 
VIDEO

Intervento di don Luigi Perrelli,Direttore Oratorio Salesiano

  VIDEO

Intervento Roberto Molino

  VIDEO

Intervento don Giuseppe Currò,
parrocchia S. Francesco di Paola - Pastorale Giovanile

  VIDEO

 Conclusioni di p. Gregorio Battaglia dopo gli interventi

  VIDEO


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... Le facce che invece non si vedono mai, né su Vanity Fair né sulla stampa cattolica ufficiale né sui breviari dell'anticattolicesimo, sono quelle di quanti tentano di costruire ponti tra un mondo moderno che non è ormai neanche più convinto di poter fare a meno di un dio, e una chiesa che rischia ben più che il blocco dei bancomat all'interno delle mura vaticane: rischia la bancarotta morale...

  Massimo FaggioliLe facce dei cattolici

Non è facile comprendere in profondità le origini dell’attuale crisi politica, che si manifesta con una specifica fenomenologia nella cosiddetta “macroregione Nord”, dove anche in questi giorni si rilanciano proclami angusti insieme alla determinazione – comprovata dai fatti - di costituire alleanze di potere che assomigliano assai poco alla politica intesa come servizio. Questi proclami e queste alleanze – una prassi politica in realtà consolidata da anni di demagogia e di superficialità – ostentano una presunzione che sembra oscurareil disorientamento, il panico culturale presente in larghi strati della popolazione.

  Bepi MilanCambiare paradigma: più dialogo e interculturalità

In vista delle prossime elezioni alcune associazioni chiedono ai candidati di prendere precisi impegni per le politiche fiscali

  Rocco ArtifoniLa società civile prende la parola


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POLITICA


Quanto peserà la televisione nella campagna elettorale 2013? Sarà decisiva per i risultati o prevarranno i new media, web, blog, twitter, Facebook, YouTube? 

   Gianni Riotta: Quanto pesa il piccolo schermo?

I partiti che oggi si presentano agli elettori sono gli stessi che non sono riusciti a riformare la legge elettorale, a dimezzare il numero dei parlamentari e ad abolire le province, nonostante avessero scaricato sul governo dei tecnici il lavoro sporco per rimettere i conti in ordine e avrebbero dunque potuto, nel frattempo, ristrutturare e alleggerire i palazzi in cui abitano.

   Elisabetta Gualmini: Il rischio di elezioni inutili

LA COSA sorprendente di questa campagna elettorale è che l'ex primo ministro, lo stesso che ha avuto a disposizione decenni di comunicazione televisiva e giornalistica, oggi torna a pretendere e ottenere un pulpito. E da esso conquisti anche larga audience. Accade poi che, grazie a quel pulpito, sembra guadagnare come decorazioni al merito, un'immagine nuova, diversa, svecchiata. Quella che doveva apparire come la più logora e stantia delle proposte politiche, d'improvviso sembra diventare, per un trucco mediatico, il nuovo che attrae. Lo si segue in televisione, si cliccano i video delle sue interviste, si resta lì, incollati allo schermo, ipnotizzati, invece di cambiare canale, per decenza. Ci dovrebbe essere un unanime "ancora lui, basta" e invece no.

   Roberto Saviano: Se Berlusconi restasse senza platea


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 BENEDETTO XVI
 



      Angelus/Regina Cæli - 13 gennaio 2013, Festa del Battesimo del Signore

     Omelia - 13 gennaio 2013, Festa del Battesimo del Signore

     Discorso Al Corpo della Gendarmeria Vaticana (11 gennaio 2013)

     Discorso Ai Dirigenti e al Personale dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano (14 gennaio 2013)

     Udienza 16 gennaio 2013, Gesù Cristo "mediatore e pienezza di tutta la Rivelazione"


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Pagina speciale di TEMPO PERSO

         
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n. 7  del 17 febbraio 2012

n. 10  del 9 marzo 2012

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n. 19  del 18 maggio 2012

n. 22  dell'8 giugno 2012

n. 25  del 29 giugno 2012

n. 28  del 20 luglio 2012

n. 31  del 10 agosto 2012

n. 34  del 31 agosto 2012

n. 37 del 21 settembre 2012

n. 40 del 12 ottobre 2012

n. 43 del 2 novembre 2012

n. 46 del 23 novembre 2012

n. 49 del 15 dicembre 2012


n. 2  del 13 gennaio 2012

n. 5  del 3 febbraio 2012

n. 8  del 24 febbraio 2012

n. 11  del 16 marzo 2012

n. 14  del 7 aprile 2012

n. 17  del 4 maggio 2012

n. 20  del 25 maggio 2012

n. 23  del 15 giugno 2012

n. 26  del 6 luglio 2012

n. 29  del 27 luglio 2012

n. 32  del 17 agosto 2012

n. 35  del 7 settembre 2012

n. 38 del 28 settembre 2012

n. 41 del 19 ottobre 2012

n. 44 del 9 novembre 2012

n. 47 del 1° dicembre 2012

n. 50 del 21 dicembre 2012
n. 3  del 20 gennaio 2012

n. 6  del 10 febbraio 2012

n. 9  del 2 marzo 2012

n. 12  del 23 marzo 2012

n. 15  del 20 aprile 2012

n. 18  dell'11 maggio 2012

n. 21  del 1° giugno 2012

n. 24  del 22 giugno 2012

n. 27  del 13 luglio 2012

n. 30  del 2 agosto 2012

n. 33  del 24 agosto 2012

n. 36 del 14 settembre 2012

n. 39 del 5 ottobre 2012

n. 42 del 26 ottobre 2012

n. 45 del 16 novembre 2012

n. 48 dell'8 dicembre 2012

n. 51 del 28 dicembre 2012



Cardinale Carlo Maria Martini
Profeta dei nostri tempi



 
  2011

  2010

  2009

  2008

 

   AVVISI: 

  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm