"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°13 del 2013

Aggiornamento della settimana

- dal 23 al 29 marzo 2013 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 5 aprile 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 








... Fatevi accompagnare da Gesù, Lui vi ama.
Pasqua è Gesù vivo!

(dal messaggio di auguri pasquali del cardinale Jorge Mario Bergoglio alla diocesi di Buenos Aires prima di partire per Roma)

*****
BUONA PASQUA!!!





 
Speciale


Pagina in continuo aggiornamento





I NOSTRI TEMPI

  (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)



URGENZA IMMIGRAZIONE: Serve una programmazione politica e sociale


IMMIGRAZIONE

Avrebbe dovuto essere al centro della campagna elettorale e lo è stato solo in minima parte, ma ora, in questa confusa fase di trattative, ha la possibilità di tornare a vedersi riconosciuta l’importanza che merita. Sto parlando del tema dell’immigrazione, dei milioni di persone (e non semplicemente numeri) che, per il nostro paese, rappresentano una risorsa. E non un problema.
Se ci limitiamo a contare i cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia, questi rappresentano più del dieci per cento dell’occupazione nazionale. Solo nel campo dell’assistenza famigliare operano più di 750mila persone, l’85 per cento degli occupati dell’intero settore: è un contributo cruciale in un paese in cui ogni anno 90mila persone diventano non autosufficienti, spesso e volentieri, a carico della famiglia. E questo è solo un esempio. Ci sono poi gli infermieri, i muratori, chi lavora nelle cooperative che forniscono servizi di pulizie o di consegna merci...

   Urgenza immigrazione di don Virginio Colmegna

Una volta terminata l’Emergenza Nord Africa, dove andranno i profughi espulsi in questi giorni dai centri di accoglienza? 

   “I profughi non sono clandestini Hanno un permesso umanitario”

Serve "una programmazione politica e sociale che non porti il nostro Paese a ripetere l'estemporaneità e l'emergenzialità con cui si è affrontato il dramma dei rifugiati del Nord-Africa, dopo le 'primavere' arabe.
E'' quanto e' emerso da una riunione della Commissione episcopale per le migrazioni (Cemi) e della Fondazione Migrantes. Ne da' notizia Migrantes.
Le due organizzazioni, si legge in una nota, mostrano preoccupazione per i ripetuti casi di morte di giovani immigrati in Italia che vivono in condizioni drammatiche, in abitazioni di fortuna, senza i requisiti di sicurezza. La perdita del lavoro o il precariato, il rientro della famiglia in patria costringono molti immigrati, uomini e donne, a vivere in solitudine senza una fissa dimora o in condizioni precarie.

   Cei Migrantes: "Basta politica emergenziale sull'immigrazione"


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Partiamo da un dato: ottanta miliardi di euro. È la cifra che gli italiani hanno speso in giochi d’azzardo nel solo 2011: superenalotto, slot machine, Win For Life, videolottery, Gratta e Vinci, lotto, poker, bingo, roulette, scommesse sportive… Una quantità di denaro spaventosa, pari a una colossale manovra finanziaria, che dal 2003 è in crescita continua.

   Alberto Conci: Italia: si diffonde la droga del gioco

Il governo dimissionario di Mario Monti sta finendo molto male la sua avventura politica, tra dimissioni di ministri, proroghe di provvedimenti importanti, inciampi e slittamenti: eppure deve restare in vita perché l’alternativa non esiste ancora oppure è molto peggiore dell’esistente. Intanto vanno in soffitta o vengono ulteriormente rimandate norme forse poco note ma che sicuramente avrebbero potuto segnare in positivo una stagione per altro difficilissima e sterile. Nel gennaio 2012 il Parlamento aveva varato una legge che doveva portare alla chiusura entro l’anno – poi entro il 31 marzo 2013 – dei famigerati Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Già nel novembre scorso si era capito che questa scadenza non sarebbe stata rispettata.

   UNIMONDO: Chiusura OPG: un altro rinvio di un anno


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LOTTA ALLA MAFIA


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XVIII GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE


Il 16 marzo 2013 a Firenze si è svolta la XVIII giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie indetta da Libera e da Avviso Pubblico. Oltre 150.000 persone hanno invaso pacificamente la capitale toscana con fiori di carta colorati, bandiere, striscioni che legavano la memoria all'impegno.
Firenze: semi di giustizia, sorrisi di responsabilità

   video

E allora dovevate esserci. Se siete tra quelli che dicono che non si sa più in che cosa credere, dovevate esserci, a Firenze. Venerdì pomeriggio nella sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, tra gli affreschi di Leonardo e Michelangelo. O ieri mattina nelle vie che dalla Fortezza da Basso portano allo stadio di Campo di Marte. Dovevate guardare con occhi vergini i tremori, le emozioni, i sorrisi, gli applausi, le indignazioni, le speranze, i brani di storia italiana. La mafia, certo. Ma anche la strage del treno di Viareggio, anche la Moby Prince, e l'Aquila, e l'amianto, e la Thyssen Krupp, e perfino le pallottole vaganti che uccidono nella notte di capodanno lasciando nella disperazione una giovane mamma. Perché Libera è diventata il vero luogo del paese in cui i deboli e le vittime cercano giustizia e provano a sconfiggere le proprie solitudini.

   L'ITALIA CHE NON SI SQUAGLIA. IN 150.000 TRA LA GIOIA E I VERSI DI NERUDA

Siamo tanti sotto questo sole di marzo che scalda gli ultimi giorni d'inverno di Firenze durante la diciottesima Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Oltre 150 mila, venuti da tutta Italia, di ogni età e orientamento, in una parola "trasversali", «per unire - come dice don Luigi Ciotti - quello che le mafie e il potere vogliono dividere». Questo fiume coloratissimo di partecipazione attiva scorre vivo sotto le finestre dei fiorentini. Una breve sosta spontanea proprio davanti alla casa dove visse i suoi ultimi giorni don Lorenzo Milani. A vederci, il prete degli ultimi, sorriderebbe, anzi di certo sorride da lassù, e accarezza con uno sguardo di gentilezza e comprensione i familiari delle vittime delle mafie, alla testa dei 150 mila con il loro «dolore che si fa impegno graffiante»...

   SIAMO STATI A FIRENZE IL 16 MARZO PER UNIRE QUELLO CHE LE MAFIE DIVIDONO

   la RASSEGNA STAMPA 16 MARZO 2013

Centocinquantamila: un fiume di persone ha invaso pacificamente Firenze, raccogliendo l'invito dell'associazione Libera in memoria delle vittime di mafia. Sono arrivati da tutta Italia, con centinaia di autobus e anche con un treno speciale per dire no alla criminalita', per unirsi all'impegno dell'associazione guidata da don Luigi Ciotti che da' voce alle richieste 'troppo spesso' inascoltate dei tanti familiari delle vittime.
"Non uccidiamoli con le ricorrenze rituali, celebrative. Possiamo invece tenere in vita il loro ricordo facendo memoria delle loro storie di lotta alla mafia e facendo diventare impegno quotidiano tutti i giorni i valori da loro professati". Don Ciotti ha quindi invitato i giovani "a ribellarsi" contro la mafia che a suo parere "va chiamata e definita come una peste". "Cari giovani chiamate sempre la mafia con questo nome, quello di peste".
L'intervento di don Ciotti

   video


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Buon compleanno LIBERA


LIBERA COMPIE 18 ANNI: CONTINUIAMO A CAMMINARE INSIEME

Libera compie oggi diciott'anni. Diciott'anni, che nella vita di una persona segnano il passaggio alla maggiore età, il riconoscimento del diritto di voto, la partecipazione alla vita pubblica e democratica con tutti i suoi doveri e le sue responsabilità.
Nel nostro piccolo, però, ci sembra di poter dire che responsabile Libera ha cercato di esserlo sin dalla nascita, sin dal primo giorno, nella consapevolezza che responsabili non si può mai smettere di esserlo, perchè la responsabilità - il legame che ci lega gli uni agli altri, diversi come persone e uguali come cittadini - è il sale stesso della vita.
E' questa responsabilità ad aver reso possibili progetti ritenuti da molti irrealizzabili. E' questa responsabilità ad aver permesso a un numero crescente di persone, associazioni, gruppi di sentirsi corresponsabili, coinvolti in un impegno mai solo "contro" la peste mafiosa e i suoi tanti agenti, ma profondamente "per": per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità fondata sull'uguaglianza, per una cittadinanza all'altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
Auguri allora per i tuoi diciott'anni, Libera, nella consapevolezza che il migliore modo di celebrarli è di continuare con maggior forza in un cammino che ha avuto sempre la "sana follia" di anteporre al "realismo del meno" il desiderio del più.
Continuiamo a camminare nella speranza insieme.
Luigi Ciotti

18 anni di memoria e di impegno, di crescita collettiva, di unione di singoli, sigle, scuole, università. 18 anni di vicinanza ai familiari delle vittime e alle vittime, ai testimoni di giustizia, a chi quotidianamente facendo il proprio mestiere si oppone alle mafie e alle logiche mafiose, che si annidano in tutte le professioni e ad ogni latitudine. Ci sono tre donne che è importante ricordare in una giornata così. Sono tre madri...

   18 ANNI DI IMPEGNO CON LIBERA



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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)


E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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Gesù davanti al Sinedrio


Gesù davanti al Sinedrio
puntata di "Uomini e Profeti"

Dopo l’arresto di Gesù dovuto a una serie di circostanze (la preoccupazione delle autorità religiose, il “tradimento-consegna” di Giuda, i sospetti delle autorità politiche), Gesù, secondo i racconti evangelici, viene accompagnato in primo luogo davanti al Sinedrio. Lì, secondo i vangeli, viene formulata la condanna di Gesù, che poi sarà messo a morte dai romani. E lì nasce l’accusa al popolo ebraico, tutto intero, e nei secoli, di essere “deicida”. Ma, oltre alla assurdità di condannare un popolo intero per azioni commesse da singoli in un determinato periodo storico, altre cose non tornano. Che il sinedrio si riunisse di notte, ad esempio, e che in un giorno festivo venisse emessa una condanna…
Gabriella Caramore, ne ha parlato con Gaetano Lettieri, storico del cristianesimo, e con rav Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma.

  Ascolta o scarica l'audio della puntata integrale del 10.03.2013


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In memoria di monsignor Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador assassinato il 24 marzo del 1980


«Romero continua ad essere presente nello spirito, nell'impegno, nella coscienza dei popoli di tutta l'America e della Chiesa». Così il premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel, ha ricordato monsignor Oscar Romero, l'arcivescovo di San Salvador, impegnato contro la dittatura nel suo Paese e ucciso il 24 marzo del 1980. A margine di un incontro organizzato in memoria di Romero ai Musei Capitolini di Roma, il premio Nobel ha raccontato: «io conoscevo Romero, era un vescovo semplice, nell'umiltà si vedeva la grande umanità. Due giorni prima che lo uccidessero avevo parlato telefonicamente con lui perché sarei dovuto andare in Salvador per incontrarlo, proprio il giorno in cui venne assassinato». Romero, aggiunge Perez Esquivel, «mi disse che mi stava aspettando». «Romero non è solo un martire, ma un profeta», conclude il premio Nobel per la Pace ricordando che proprio giovedì scorso nell'incontro con Papa Francesco avevano parlato di lui. (Giacomo Galeazzi)

IN MEMORIA DEL VESCOVO ROMERO
« In memoria del vescovo Romero
In nome di Dio vi prego, vi scongiuro,
vi ordino: non uccidete!
Soldati, gettate le armi...
Chi ti ricorda ancora,
fratello Romero?
Ucciso infinite volte
dal loro piombo e dal nostro silenzio.
Ucciso per tutti gli uccisi;
neppure uomo,
sacerdozio che tutte le vittime
riassumi e consacri.
Ucciso perché fatto popolo:
ucciso perché facevi
cascare le braccia
ai poveri armati,
più poveri degli stessi uccisi:
per questo ancora e sempre ucciso.
Romero, tu sarai sempre ucciso,
e mai ci sarà un Etiope
che supplichi qualcuno
ad avere pietà.
Non ci sarà un potente, mai,
che abbia pietà
di queste turbe, Signore?
nessuno che non venga ucciso?
Sarà sempre così, Signore? »
(David Maria Turoldo)

Quest’anno il 24 marzo, anniversario dell’uccisione di monsignor Oscar Arnulfo Romero, arriva durante l’inizio di pontificato del primo Papa latinoamericano. Che è poi anche il primo Papa gesuita. E il "martirio" di Romero richiama quello dei padri gesuiti trucidati all’Università Cattolica del Salvador. La loro storia, finita tragicamente documenta come l’autenticità della testimonianza del Vangelo si misuri dall’amare senza limiti e dal dare la vita. Come Gesù sulla croce. 

  Romero, vivere le fede fino al dono di se stesso

Le manifestazioni promosse dalla Caritas in collaborazione con il Comitato romano “Oscar Romero” nel 33/mo anniversario del tragico assassinio del vescovo martire del Salvador

  il programma: La forza fragile della nonviolenza


Guarda anche il nostro precedente post:
  • Il ricordo di Oscar Romero nel XXXII anniversario del suo martirio




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Dal Getsemani alla tomba vuota … sui luoghi della Salvezza (video)

Dal Getsemani alla tomba vuota … 
sui luoghi della Salvezza

Una lettura “viva” dei luoghi santi … il Getsemani, il Cenacolo, il Calvario e il Sepolcro.
Il biblista Scott Hahn ci aiuta a comprendere i misteri della Salvezza

   video


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"Giuda... il venir meno nella sequela" di Antonio Savone

Giuda... 
il venir meno nella sequela 
di Antonio Savone

Meditazione tenuta il 23 gennaio 2012 ai seminaristi nel Seminario di Albenga (SV) 

Introduzione 
La figura, il gesto e il dramma di Giuda hanno interessato e interrogato intere generazioni di credenti e non credenti. La sua vicenda resterà sempre un mistero impenetrabile e drammatico nello stesso tempo. 
Noi vogliamo accostare questa figura per cercare di rileggere che cosa può far sì che la nostra sequela venga meno. 
A ben guardare nel nostro cuore, dobbiamo riconoscere con umiltà, che in ognuno di noi c’è un poco Giuda: c’è il desiderio di Dio e c’è il legame con il mondo, c’è l’anelito alla bellezza e c’è un quotidiano cedimento alla mediocrità che ci infanga, c’è la percezione del profumo dell’amore e c’è l’olezzo dell’egoismo istintivo, c’è l’anelito al bene e c’è l’esperienza insistente del male. 
Potremmo sottoscrivere a buon diritto le parole di Paolo ai Romani: “Acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” (Rm 7,22-24). 
Ma Paolo aggiunge subito: “Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo di Gesù Cristo” (Rm 7,25). 
Mai dimenticare questa confessione di fede espressa quasi con un grido! Mai lasciare spazio alla desolazione, alla rassegnazione e tantomeno alla disperazione! 
Quando Giuda si accostò al Signore per consegnarlo con un bacio ai suoi nemici, Gesù lo chiamò ancora una volta: Amico (Mt 26,50). E per gli amici Gesù era pronto a dare la propria vita, non solo quella nel tempo, ma la vita eterna (Gv 17,2). L’avrebbe data anche a Giuda se non avesse perso la fiducia in lui. 
La Chiesa sente di poter dire se questo o quello è in Paradiso, ma sente con altrettanta sicurezza che non può dire chi sia all’inferno. 
Giuda, nella sua sventurata esperienza, può esserci maestro, può insegnarci cosa evitare, su quali rischi vigilare, su quali sentieri rimanere e faticosamente perseverare...

   Giuda... il venir meno nella sequela


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 FRANCESCO
 



     Omelia - 24 marzo 2013: Domenica delle Palme - XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù

     Angelus/Regina Cæli - 24 marzo 2013, Domenica delle Palme

     Udienza 27 marzo 2013

     Omelia - 28 marzo 2013: Santa Messa del Crisma

     Omelia 28 marzo 2013: Santa Messa nella Cena del Signore

     Discorso Via Crucis al Colosseo (29 marzo 2013)

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Lo storico incontro tra i due Pontefici Francesco e Benedetto XVI (foto e video)


Per la prima volta nella storia faccia a faccia tra due Pontefici a Castel Gandolfo.
Papa Francesco sta incontrando a Castel Gandolfo Benedetto XVI. Questa la cronaca del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente a Castel Gandolfo da Sergio Centofanti:
R. – L’elicottero è atterrato a Castel Gandolfo, all’eliporto, verso le 12.15 e la macchina con il Papa emerito si è avvicinata al luogo dell’atterraggio dell’elicottero. Il Santo Padre è sceso: era accompagnato dal Sostituto, mons. Becciu, da mons. Sapienza e da mons. Alfred Xuereb. Appena il Papa è sceso, il Papa emerito si è avvicinato a lui e c’è stato un bellissimo abbraccio tra i due...

... i due protagonisti dello storico incontro sono saliti nell’appartamento e si sono recati subito alla cappella per un momento di preghiera. Nella cappella, il Papa emerito ha offerto il posto d’onore a Papa Francesco, ma questi ha detto: “Siamo fratelli”, e ha voluto che si inginocchiassero insieme allo stesso banco...

... Dopo un breve momento di preghiera, si sono portati alla Biblioteca privata dove, verso le 12.30, è incominciato l’incontro riservato. E’ la Biblioteca in cui normalmente il Papa riceve gli ospiti importanti a Castel Gandolfo. Papa Francesco ha portato una bella icona in dono al Papa emerito e poi è incominciato il colloquio che è finito alle 13.15, è durato quindi circa 45 minuti...

   Abbraccio "bellissimo" tra Papa Francesco e Benedetto XVI. Padre Lombardi: incontro storico

Incontro tra Papa Francesco e Benedetto XVI

   video

Bergoglio e Ratzinger, dopo l'incontro privato, hanno pranzato insieme nella sala del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Con Papa Francesco e il Pontefice emerito Benedetto XVI erano presenti anche monsignor Georg Gaenswein, segretario particolare del Pontefice e don Alfred Xuereb, suo assistente personale. Dopo il pranzo Papa Francesco è rientrato in Vaticano.


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  Dobbiamo vivere la fede...
  Abbiamo agitato...
  Non siate mai...
  Per favore, non lasciatevi...
  La Settimana Santa...
   


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Piazza San Pietro XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù: Omelia e Angelus di Papa Francesco - testo e video


XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù 
24/03/2013 

Omelia di Papa Francesco 

“Gioia”, “Croce”, “giovani”: sono le tre le parole chiave della Domenica delle Palme e della Passione del Signore che stamattina Papa Francesco ci ha consegnato nella messa che ha presieduto sul sagrato della basilica di San Pietro, dopo aver benedetto i rami di ulivo e aver partecipato alla processione in piazza, dall’obelisco al sagrato. Nell’omelia il Santo Padre, ricordando che da 28 anni la Domenica delle Palme è la Giornata della Gioventù, ha dato appuntamento ai giovani a Rio de Janeiro per la Gmg.

   ''Per favore, non lasciatevi rubare la speranza''

   il testo integrale dell'Omelia

Guarda il video dell'Omelia

   video

Angelus
Cari fratelli e sorelle,
al termine di questa celebrazione, invochiamo l’intercessione della Vergine Maria affinché ci accompagni nella Settimana Santa. Lei, che seguì con fede il suo Figlio fino al Calvario, ci aiuti a camminare dietro a Lui, portando con serenità e amore la sua Croce, per giungere alla gioia della Pasqua. La Vergine Addolorata sostenga specialmente chi sta vivendo situazioni più difficili. Un ricordo va alle persone affette da tubercolosi, poiché oggi ricorre la Giornata mondiale contro questa malattia. A Maria affido in particolare voi, carissimi giovani, e il vostro itinerario verso Rio de Janeiro.
A luglio a Rio! Preparatevi spiritualmente il cuore.
Buon cammino a tutti!
Bonne route à tous !
I wish you all much joy on your journey.
Alles Gute für euren Weg auf Ostern hin und nach Rio!
¡Buen camino para todos!
Um bom caminho a todos!
Dóbrey drógui!

Angelus Domini…

Guarda il video dell'Angelus

   video


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La prima Udienza generale di papa Francesco - testo e video


Oltre venticinquemila fedeli hanno partecipato oggi alla prima Udienza generale di papa Francesco. Il Pontefice, entrato in piazza San Pietro a bordo della jeep scoperta, è stato accolto dai fedeli festanti che lo hanno salutato con tantissime bandiere e striscioni. Francesco ha più volte salutato calorosamente i pellegrini presenti con il gesto della mano e talvolta alzando il pollice in alto. Decine di bambini sono stati baciati da Francesco, che oggi non è sceso dall'auto, ma è stato aiutato più volte dal comandante della gendarmeria vaticana, generale Domenico Giani che ha sollevato i piccoli per avvicinarli al Pontefice. Dopo il bagno di folla, la prima catechesi. (fonte: Avvenire)

Fratelli e sorelle, buongiorno!
Sono lieto di accogliervi in questa mia prima Udienza generale. Con grande riconoscenza e venerazione raccolgo il “testimone” dalle mani del mio amato predecessore Benedetto XVI. Dopo la Pasqua riprenderemo le catechesi dell’Anno della fede. Oggi vorrei soffermarmi un po’ sulla Settimana Santa. Con la Domenica delle Palme abbiamo iniziato questa Settimana – centro di tutto l’Anno Liturgico – in cui accompagniamo Gesù nella sua Passione, Morte e Risurrezione.
Ma che cosa può voler dire vivere la Settimana Santa per noi? Che cosa significa seguire Gesù nel suo cammino sul Calvario verso la Croce e la Risurrezione?

   il testo integrale dell'Udienza Generale

   video


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S. Messa del Crisma Omelia di Papa Francesco - Testo e video


Il Papa celebra nella basilica di San Pietro la messa del crisma, durante la quale i sacerdoti rinnovano le promesse fatte al momento della ordinazione e durante la quale vengono benedetti gli oli che durante l'anno liturgico verranno usati per i riti. Papa Francesco celebra con circa 1600 tra cardinali, vescovi e preti, diocesani e religiosi, presenti a Roma.

   il testo integrale dell'omelia

  
video


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  Papa Francesco ai giovani del carcere di Casal di Marmo: Ecco la carezza di Gesù! segue il gesto che incarna le parole...

  Signore Gesù, toccaci con la tua tenerezza! Così conclude la Preghiera dei Fedeli il Santo Padre
  Grazie per la vostra accoglienza... Sono felice di stare con voi... non lasciatevi rubare la speranza! Le parole del Papa ai giovani e alle giovani tutti visibilmente commossi...
  "Sono venuto qui dal cuore, le cose del cuore non hanno spiegazione..." Ha detto il Papa ai giovani dopo averli baciati ed abbracciati tutti ad uno ad uno...
  Questo segno è una carezza...


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"Quel Papa che lava i piedi" di Enzo Bianchi


Nella liturgia cattolica – ricca di molti segni, cioè di azioni eloquenti e gravide di significato – vi è un gesto che viene compiuto solo una volta all’anno, all’inizio dei tre giorni di memoria e celebrazione della passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo: la lavanda dei piedi. Questa azione è ispirata dal quarto vangelo, quello di Giovanni che, nel racconto dell’ultima cena fatta da Gesù con i suoi discepoli a Gerusalemme nei giorni precedenti la passione, non ricorda il segno del pane spezzato e del calice di vino condiviso quali memoria anticipata della passione e morte di Gesù, ma ricorda un’altra azione: Gesù, durante quella cena d’addio si alzò da tavola, si cinse ai fianchi un asciugamano e passò a lavare i piedi ai discepoli, uno dopo l’altro...
Questo il messaggio: il vescovo di Roma lava i piedi agli ultimi, pone un segno che il suo servizio è reso a quanti sono giudicati più lontani, ai confini della convivenza umana. È l’immagine della chiesa che si piega sui bisognosi: “Ero in carcere e siete venuti a visitarmi...” (Mt 25,36). Quella di papa Francesco è un’interpretazione audace, potremmo dire innovativa, generata da una chiesa, quella sudamericana, attenta ai poveri e agli oppressi, in una società che conosce la persecuzione, la prigionia, la violenza, sovente perpetrata anche contro innocenti. E la scelta di un carcere minorile è anche un segno forte di speranza posto proprio là dove la dimensione educativa che la costituzione assegna al carcere dovrebbe essere garantita con ancor maggiore efficacia, là dove ancor più intollerabili si fanno le condizioni disumane di sovraffollamento e di mancato rispetto della dignità personale.
Molti si scandalizzeranno di questo gesto compiuto fuori dalle basiliche del papa – San Giovanni in Laterano, San Pietro – vi sarà chi lo qualificherà di populismo o demagogia... 

   "Quel Papa che lava i piedi" di Enzo Bianchi


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Il Papa celebra nel carcere minorile a Casal del Marmo la Messa in Coena Domini


Il Papa si è recato nel Carcere minorile romano di Casal del Marmo, dove ha presieduto la Messa in Coena Domini, che ricorda l'istituzione dell'Eucaristia e del sacerdozio. Papa Francesco, dopo la Messa nella Cappella si è recato nella palestra dell'istituto.
Durante l’omelia, il Pontefice ha ricordato che Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Questo - ha detto il Papa - è commovente...
E questo è un simbolo, un segno. Lavare i piedi - ha aggiunto il Papa - significa dire: io sono al tuo servizio. E anche per noi, cosa significa questo? Che dobbiamo aiutarci. Aiutarci l’un l’altro: questo è ciò che Gesù ci insegna ed è quello che io faccio. E lo faccio di cuore, perché è mio dovere. Come prete e come vescovo - ha poi detto il Papa - devo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutateci sempre. E così, aiutandoci ci faremo del bene. Adesso durante la lavanda dei piedi - ha concluso il Pontefice - ciascuno di noi pensi: “Io davvero sono disposta, sono disposto a servire, ad aiutare l’altro?”. Pensiamo questo, soltanto. E pensiamo che questo segno è una carezza che fa Gesù, perché Gesù è venuto proprio per questo. E’ venuto per servire, per aiutarci... 

   Il Papa a Casal del Marmo per la Messa in Coena Domini: Gesù insegna ad aiutarci

   video

Il calvario dei detenuti
La Messa celebrata dal Papa a Casal del Marmo dove sono reclusi 48 minorenni, ragazze e ragazzi è  un'occasione per riflettere sulle condizioni di chi vive dietro le sbarre.
  • Papa Francesco lava i piedi ai giovani detenuti di Casal del Marmo
  • Suicidi, la strage silenziosa
  • «Un incontro semplice, nello stile di Francesco»: parla il cappellano di Casal del Marmo
  • VIDEO - Il ministro Severino: "Questo Papa avrà nel cuore i detenuti"
  • VIDEO - Il cappellano di Rebibbia: "Con Papa Francesco più l'attenzione per le carceri"
  • VIDEO - Il cappellano di Casal del Marmo: "La visita di papa Francesco ci riempie di gioia"
  • La denuncia del cappellano di Rebibbia
  • Sette su dieci sono malati
  • VIDEO - Cantando la libertà. Accade a San Vittore


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  Dio ci giudica amandoci
  La Croce di Gesù...
  Allora continuiamo...

Le parole di Papa Francesco al termine della Via Crucis al Colosseo

 
Camminiamo insieme sulla via della Croce aspettando la Risurrezione di Gesù

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Incontro di Jorge Mario Bergoglio con i rappresentanti delle Chiese cristiane e delle grandi religioni. La ferma volontà di proseguire nella via maestra dell’avvicinamento reciproco

  Roberto Catalano:   Papa Francesco e il mistero dell'unità

Le prime due settimane di papa Francesco hanno coinciso con un visibile e innegabile ri-centramento della persona del successore di papa Benedetto e dei segnali che vengono da Roma: dal potere al servizio, dalla corte alle periferie. Non è una scelta mediatica, ma il semplice trarre le conseguenze dalla scelta teologica di tradurre la centralità del Vangelo e di Gesù Cristo in un modello di vescovo e di chiesa.

  Massimo Faggioli:   Francesco, la Pasqua delle periferie

  LA STAMPA:   Papa Francesco si ferma a salutare un disabile (video)

L'uomo vestito di bianco, voi non lo capite ancora, ma vi sta facendo un invito. Vi sta dando una opportunità. Sta a voi coglierla.
Aprite il vostro cuore, allargate le porte di ingresso delle vostre parrocchie. Smettetela di perdere tempo in vuoti formalismi, in una fredda cultura del fare. Cambiate il linguaggio. Abbandonatevi a gesti di tenerezza.
Lasciate entrare anche noi. Toccateci. Senza timore.

  Francesca Lozito:   Quella carezza per noi ultimi

Le telecamere, questa volta, sono spente. Solo ai microfoni della Radio Vaticana è permesso varcare i portoni del carcere romano di Casal del Marmo e consentire a tutti di condividere l’emozione che dodici giovani detenuti provano mentre ricevono da parte di papa Francesco, attraverso il segno della lavanda dei piedi, «la carezza di Gesù». È il simbolo dell’amore di Cristo per i suoi discepoli che la chiesa tramanda da duemila anni, e papa Bergoglio – così come ha sempre fatto da arcivescovo a Buenos Aires – ripete quel gesto entrando in un luogo della sofferenza. Un gesto che è memoria, rito, ma anche contatto diretto, fisico. «Carezza» appunto. «Tenerezza». Quanti di questi ragazzi forse non l’hanno mai conosciuta?


  Maria Galluzzo:    La «carezza di Gesù» ai giovani detenuti

Sempre tra la sua gente: così dev'essere il prete. Nella Messa crismale del Giovedì Santo, il Papa ha tracciato l'identikit del sacerdote attingendo alla sua esperienza pastorale.

  Annachiara Valle:  «Il pastore ha l’odore del gregge»

... Questi segni, questa speranza, queste parole dette dentro un carcere non vi possono stare più chiusi, sono trasferibili in ogni altro gesto di attenzione fra gli uomini, nella vita quotidiana che conosce la polvere dei piedi e le ferite del cuore, gli uni degli altri; ci snidano dalla prigione volontaria in cui ci chiude l’egoismo, ci avviano sulle strade periferiche, fuori casa perché tutto è casa, incontrando fratelli da servire e amare, perché non altri esistono se non fratelli da servire e amare. È semplice. È umano ed è sacro. È parola liturgica ed è vita. Il grande manuale liturgico, illuminato dalla carezza di Gesù, è la vita che l’accoglie.​

  Giuseppe Anzani:  La vera prigione

Sono trascorsi soltanto pochi giorni dall’inizio del pontificato di papa Francesco e già ci troviamo di fronte a importanti indicazioni di magistero, a dimostrazione del fatto che stiamo vivendo un momento straordinario sotto tutti gli aspetti.
Ci riferiamo in particolar modo all’interpretazione del potere come «ministero», come «servizio»

   Flavio Felice e Maurizio Serio:  Il potere è puro «servizio» (ai cristiani lo insegna la Croce)

Il messaggio della Dottrina sociale cristiana alla società e all’economia di oggi è molto chiaro, ed è un messaggio di liberazione. Chiede di liberarci dall’oppressione di idoli che prendono la forma di tre "riduzionismi" che propongono immagini limitate e avvilenti dell’uomo, dell’impresa e di ciò che è valore e ricchezza per le nazioni.

  Leonardo Becchetti:  Condividere con il prossimo e l'economia torna umana

Il programma di Papa Francesco è racchiuso nella scaletta di intervento, che l’allora arcivescovo di Buenos Aires pronunciò in una delle assemblee plenarie dei porporati svoltesi alla vigilia del conclave. È un discorso che martella duramente contro l’autoreferenzialità della Chiesa, accenna alla possibilità di riforme e indica la necessità di un pontefice capace di portarela Chiesa in periferia, con un messaggio di “dolce allegria”.

   Marco Politi: Francesco, il Papa "povero" che non piacerà a tutti

Entrambi attingono alla spiritualità di Sant'Ignazio di Loyola quale si esprime negli "Esercizi Spirituali" per descrivere i meccanismi profondi e offrire vie di soluzione a fenomeni di estrema attualità quali la corruzione

   MI-LORENTEGGIO:  "Guarire dalla corruzione" e "Umiltà, la strada verso Dio", i due primi libri in italiano di Papa Francesco

È nel cuore dell’anno cristiano, lungo i giorni che preparano la Pasqua, che il vescovo di Roma sta progressivamente mostrando il suo volto di dolcezza e misericordia, grazie a parole e gesti semplici che arrivano a tutti.

   Giovanni Maria Vian:  L'olio che si sparge


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Calendario ufficiale delle Celebrazioni Liturgiche della Settimana Santa


SANTA MESSA NELLA DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE - XXVIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ



Il 24 marzo 2013, Domenica delle Palme e della Passione del Signore, XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: "Andate e fate discepoli tutti i popoli!" (cfr. Mt 28, 19), alle ore 9.30, il Santo Padre Francesco benedirà le palme e gli ulivi e, al termine della processione, celebrerà la Santa Messa della Passione del Signore, sul Sagrato della Basilica Vaticana.


GIOVEDÌ SANTO IL PAPA FRANCESCO CELEBRERÀ LA "MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE" ALL’ISTITUTO PENALE PER MINORI DI CASAL DEL MARMO IN ROMA
Il 28 marzo, Giovedì Santo, il Santo Padre Francesco celebrerà al mattino nella Basilica di San Pietro la Messa Crismale, e al pomeriggio si recherà all’Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" per la celebrazione della "Messa nella Cena del Signore", alle ore 17.30.
Com’è noto la Messa della Cena del Signore è caratterizzata dall’annuncio del Comandamento dell’amore e dal gesto della Lavanda dei piedi. Nel suo ministero come Arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal del Marmo, il Papa Francesco continua tale uso, che dev’essere caratterizzato da un contesto di semplicità.
Le altre celebrazioni della Settimana Santa si svolgeranno invece secondo l’uso abituale, come risulterà dalla Notificazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche.
Come si ricorderà, il Papa Benedetto XVI aveva visitato l’Istituto di Casal del Marmo il 18 marzo 2007, celebrandovi la Messa nella Cappella del "Padre Misericordioso".
(fonte: comunicato Sala Stampa Vaticano)

CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA

24 Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Piazza San Pietro, ore 9.30
CAPPELLA PAPALE
Benedizione delle Palme, Processione e Santa Messa(Notificazione)

28 Giovedì Santo
Basilica Vaticana, ore 9.30
Santa Messa del Crisma 

Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" in Roma, ore 17.30
Inizio del Triduo Pasquale
Santa Messa nella Cena del Signore 

29 Venerdì Santo
Basilica Vaticana, ore 17.00
CAPPELLA PAPALE
Celebrazione della Passione del Signore 
Colosseo, ore 21.15
Via Crucis 

30 Sabato Santo
Basilica Vaticana, ore 20.30
CAPPELLA PAPALE
Veglia Pasquale nella Notte Santa 

31 Domenica di Pasqua
Piazza San Pietro, ore 10.15
CAPPELLA PAPALE
Santa Messa del Giorno 
Loggia centrale della Basilica Vaticana, ore 12.00
Benedizione "Urbi et Orbi"

(fonte: UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE CALENDARIO DELLE CELEBRAZIONI)


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Celebrazioni liturgiche del Venerdì Santo con il Santo Padre Francesco



29 Marzo 2013  Venerdì Santo

Basilica Vaticana, ore 17.00
CAPPELLA PAPALE
Celebrazione della Passione del Signore

   il Libretto della Celebrazione (pdf)

Colosseo, ore 21.15
  • Presentazione della Via Crucis 
  • Libretto della Celebrazione
  • Meditazioni di giovani libanesi sotto la guida di Sua Beatitudine Eminentissima il Signor Cardinale Béchara Boutros Raï


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«Per la prima volta nella storia, le redazione delle meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo è stata affidata a dei giovani. Ma anche a una nazione precisa, il Libano». Non nasconde la sua felicità padre Toufic Bou Hadir, coordinatore della pastorale dei giovani presso il patriarcato maronita. Le meditazioni che ha curato con decine di giovani libanesi – molti dei quali giunti martedì a Roma – saranno lette domani sera al Colosseo, non alla presenza del Papa che le aveva «commissionate» a gennaio, ma del suo successore.

   Camille Eid: I giovani del Libano per la pace e la giustizia


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  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm