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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
...
Ebbene, a pochi giorni dalla pubblicazione del Messaggio di Papa
Benedetto per la prossima Giornata del malato... un brano della lettera
che Antonio ha scritto per Natale ai suoi amici...
Ci
fosse bisogno di conferme, credo che questo testo le dia: il malato che
vive con fede la sua stagione di vulnerabilità, appoggiandosi alla
compagnia di Gesù, acquista un'energia nascosta, potente e contagiosa.
Se
un giorno mi dovesse capitare di trovarmi in una situazione anche
lontanamente simile, vorrei avere la stessa lucidità, forza d'animo e -
in ultima analisi - fiducia in Dio che Antonio fa trapelare da queste
poche righe, inviate agli amici della "Casa sul pozzo" e lette durante
la Messa di Natale...
Vorrei
dirvelo meglio: di questo amore sono pieno fino all'orlo, al punto che
in me ora non ci sarebbe posto per altro. So che vi sembrerà
impossibile, ma nulla mi manca di ciò che avevo prima della malattia.
Sono in pace. E io stesso, razionalmente, avverto il paradosso di
essere arrivato alla gioia attraverso il dolore...
Cosa
conta davvero? Cosa tiene insieme e rende belle le nostre vite? Questo
percorso di svuotamento non passa necessariamente attraverso
privazioni, eventi traumatici, perdite. È fatto di consapevolezza
piena. E so che questa consapevolezza, quando verrà, sarà in ciascuno
la stessa che mi porto dentro: a tutto possiamo rinunciare fuorché
all'amore, quello che ci è dato e quello che siamo in condizione di
offrire, fino all'ultimo istante...
La cattedra di Antonio, malato di Sla di Gerolamo Fazzini
il testo integrale del MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA XXI GIORNATA MONDIALE DEL MALATO (11 FEBBRAIO 2013)
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C'è un fronte che vede un
rapporto positivo con il mondo come un progresso e un altro che lo
considera una pericolosa deviazione. La confusione è grande sotto il
cielo!
Forse, vale la pena di fare un po' di chiarezza.
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Riceviamo la segnalazione da un
amico e volentieri diffondiamo l'artico che è di interesse per tutti
infatti "... Nella grande rete digitale ormai sono finiti tutti: dalla
casalinga al professore universitario, dal fanciullo al manager. Si
potrebbe dire dal Papa all’ultimo dei chierichetti..."
"In questo mondo digitale come devono vivere i cristiani? Alla domanda
risponderà padre Antonio Spadaro il 24 gennaio (ore 17,30, aula magna
della Pontificia facoltà teologica della Sardegna, via Sanjust)"
l'appuntamento è per gli amici di Cagliari e dintorni...
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Otto milioni di italiani vivono
con meno di mille euro al mese. L’ascensore sociale è tornato indietro
di 27 anni. La crisi economica ha massacrato la classe media che si
ritrova così a fare i conti con le bollette ammucchiate sul frigo,
l’assillo dell’affitto da pagare, la retta dei bambini a scuola. Ecco
alcune semplici storie di chi per farcela compra il pane del
giorno prima o divide la casa con altre famiglie. Vite di laureati che
fanno i baristi e di mariti mandati sul lastrico dal divorzio
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Secondo le
stime dell'Onu nel 2075 la popolazione mondiale toccherà i 9,5
miliardi di persone, ovvero 3 miliardi di bocche in più da sfamare e da
dissetare. Ecco perché come denuncia lo studioGlobal food, Waste not,
Want not della britannica l’Institution of Mechanical
Engineers (Ime), un’autorevole associazione di ingegneri, non
possiamo più permettere che “La metà del cibo che viene prodotto nel
mondo, circa due miliardi di tonnellate, finisca nella spazzatura,
benché sia in gran parte ancora commestibile”.
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
“Non
vogliamo rassegnarci a un’altra guerra che sta ereditando armi e
persone di quella libica. Ci allarma il vuoto della politica subalterna
all’economia di guerra”. Pax Christi Italia interviene con una presa di
posizione fuori dal coro dei media. “Non possiamo accettare che la
soluzione dei conflitti avvenga sempre con guerre che li alimentano e
li aggravano in una spirale senza fine”.
Comunicato di Pax Christi Italia
Mali: non vogliamo rassegnarci a un’altra guerra
Non vogliamo rassegnarci a un’altra guerra che sta ereditando armi e persone di quella libica.
Ci allarma il vuoto della politica subalterna all’economia di guerra.
L’impresa
militare in Mali rischia di diventare “una piccola guerra mondiale”
dagli esiti incontrollabili in un’area vastissima, politicamente
fragilissima e socialmente complessa: dal Mali all’Algeria, dal Niger
alla Nigeria, dalla Mauritania al Burkina Faso, dal Ciad al Corno
d’Africa, dal Congo al Sudan, dall’Arabia saudita ai paesi del Golfo,
dall’Iraq alla Siria.
Non
possiamo accettare che la soluzione dei conflitti avvenga sempre con
guerre che li alimentano e li aggravano in una spirale senza fine.
Non
intendiamo aderire al consenso quasi unanime verso operazioni militari
mosse da logiche neocoloniali che difendono interessi vecchi e nuovi e
il controllo di risorse preziose che i maliani non utilizzeranno (oro,
petrolio, uranio e gas)...
MALI. non vogliamo rassegnarci ad un’altra guerra
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Adista
ha chiesto, a margine del conflitto che infiamma il Paese, una
testimonianza e una chiave di lettura a p. Alberto “Bannu” Rovelli, dei
padri bianchi, missionario per 20 anni nella zona oggi teatro di
guerra. «Parlare del Mali in questo momento non è facile», ha subito
chiarito p. Rovelli: «Si corre il pericolo di dire cose scontate o che
saranno contraddette dai fatti. C'è una guerra, questo è sicuro e con
la guerra tutti gli orrori sono possibili»
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Appello di don Ciotti
VIDEO
La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell'Italia è bloccato nell'incertezza.
Riparte il futuro è la campagna che mira a "sbloccare il freno". E' una richiesta di responsabilità.
Una richiesta ai rappresentanti dei cittadini che
siederanno nel prossimo Parlamento, sotto forma di trasparenza:
pubblicare il proprio Curriculum Vitae con gli incarichi professionali
ricoperti; dichiarare la propria situazione giudiziaria; rendere
pubblica la propria condizione patrimoniale e reddituale; dichiarare
potenziali conflitti di interesse personali e mediati; inserire nella
propria campagna elettorale la promessa di continuare il rafforzamento
della neonata legge anticorruzione.
Una richiesta ai cittadini rappresentati
con una firma alla petizione. "Metterci la faccia" vuol dire
condividere gli ideali di legalità, ma anche monitorare. Fare sentire
la propria attenzione, la propria cittadinanza. Vuol dire "non essere
cittadini ad intermittenza".
Lancio della campagna
Come partecipare
Obiettivi della campagna
VIDEO: Senza corruzione riparte il futuro
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Il teatro colmo con quasi 400
cittadini di ogni età desiderosi di conoscere dove sta la Verità nel
processo più importante dall’Unità d’Italia ad oggi sulla “presunta”
trattativa Stato-mafia. Dagli illustri relatori sono stati trattati
molti argomenti di scottante e sconcertante attualità.
Queste impressioni d’udienza,
scritte in piena notte, sono le ultime sul giudizio di primo grado a
carico del Procuratore generale di Messina Antonio Franco Cassata,
imputato di diffamazione ai danni della memoria di Adolfo Parmaliana.
Ieri sera, infatti, il Giudice di pace di Reggio Calabria Lucia
Spinella ha emesso la sentenza di primo grado. Una sentenza storica.
Trattative per evitare
attentati, trattative per difendere il potere politico, trattative per
instaurarne uno nuovo. Difficile, in tutti questi anni, distinguere fra
chi – fra gli uomini dello Stato – trattò “a fin di bene” e chi per
fini eversivi. Comunque le trattative ci furono – e questo ormai non lo
nega più nessuno – e uno dei principali “ambasciatori” fu il boss dei
boss messinese, Rosario Cattafi. Che adesso sta continuando a
“trattare”, riempiendo cartelle su cartelle
Le candidature di Ingroia e
Grasso alle “politiche” hanno scatenato infuocate discussioni. Fra i
due magistrati ci sono differenze abissali. Grasso si è ritagliato una
“nicchia” in un partito che gli garantisce un’elezione sicura. Ingroia
per contro ha scelto di dar vita ad un nuovo movimento per una
“rivoluzione civile”, affrontando un’avventura densa di incognite e
rischi. Ma la candidatura dei due ha soprattutto rinfocolato polemiche
mai sopite sulla conduzione delle inchieste antimafia, in special modo
sul versante dei rapporti mafia/politica.
«È ormai ampiamente dimostrato
il preminente interesse» della criminalità organizzata nel settore del
gioco d’azzardo. Lo scrive, senza lasciar spazio a interpretazioni di
comodo, la Direzione nazionale antimafia. Fatturato che prolifera
grazie a un «sistema di connivenze» funzionari pubblici e uomini delle
forze dell’ordine.
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“Ecco faccio una cosa nuova”
HOREB n. 63 - 3/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
"Il
termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei
cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare
l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma
accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo
di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre
amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre,
accarezza, accompagna.
«Bruna
sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei
Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di
smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico
oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato.
Eppure
confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in
un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo
fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità
del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce
che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo
rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella”
perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la
guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe
della sua bellezza.
Convertirsi,
per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in
Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e
tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro
l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi
liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio
esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito
del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di
consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si
incida nella sua esistenza e determini la sua storia.
Convertirsi
è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei
figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella
società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia .... (EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf)
E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità
Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013 IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"La chiesa itinerante nel mondo verso il Regno"
di Giuseppe Schillaci
9 agosto 2012
Settimana di spiritualità promossa dalla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
"DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE a 50 anni dal Concilio Vaticano II"
VIDEO
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Incontro tenuto il 23 gennaio 2013 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
nell'ambito dell' ITINERARIO DI FORMAZIONE PER LA VITA CRISTIANA "IL
CONCILIO VATICANO II - NUOVA PENTECOSTE DELLA CHIESA" Anno I - 2013
Anno della Fede, promosso dal Vicariato di Barcellona P.G.
Uno spirito nuovo per un “balzo in avanti” ...
Con spirito nuovo intendiamo dire una mentalità nuova, una visione di
vita cristiana ed ecclesiale diversa, uno stile di vita e un modo di
essere più aderente al vangelo e alla tradizione cristiana (quella con
la “T” maiuscola) più sana, autentica e genuina. È uno spirito nuovo
finalizzato a fare – come disse papa Giovanni XXIII nel Discorso per
l’apertura – «un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una
formazione delle coscienze; è necessario che questa dottrina certa e
immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e
presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo. Altro è
infatti il deposito della Fede, cioè le verità che sono contenute nella
nostra veneranda dottrina,altro è il modo con il quale esse sono
annunziate, sempre però nello stesso senso e nella stessa accezione. Va
data grande importanza a questo modo e, se sarà necessario, elaborarlo
con pazienza; si dovrà cioè adottare quella forma di esposizione che
più corrisponda al magistero, la cui indole è prevalentemente
pastorale» (Gaudet Mater Ecclesia, Discorso per l’apertura del
Concilio, 6.5). ....
VIDEO
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Le pietre d'inciampo del Vangelo
"Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni
giorno e mi segua."
(Luca 8,1-2)
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Il teologo risponde
Qualche
volta mi piacerebbe entrare in chiesa per pregare, ma sovente nella mia
città, come altrove, trovo le porte chiuse. Perché?
Dopo
la sua scoperta, qualcuno ha addirittura definito “Dio” il Bosone di
Higgs, perché è la particella che spiega come si forma la materia. Non
è esagerato?
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Un santo che non si risparmiava
sulla verità detta in modo da poter essere compresa e accolta da tutti.
Ecco in due parole il ritratto di Francesco di Sales...
Rileggiamo alcune delle massime di Francesco di Sales tratte dalla sua
Opera omnia, e meditiamole, ricordando che il 26 gennaio 1923 in
occasione del III centenario della morte del santo, Pio XI lo commemorò
con l'enciclica Rerum Omnium Perturbationem, e lo proclamò non tanto
"Patrono dei giornalisti" - come tutti usano dire - ma specialmente di
"tutti quei cattolici che, con la pubblicazione o di giornali o di
altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana
dottrina". Ben a ragione quindi san Francesco di Sales dev'essere
invocato come patrono dei blogger cattolici...
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Caro san Francesco di Sales,
sono
passati quattro secoli ma sembra di essere tornati ai bei tempi quando
pubblicasti l'«Introduzione alla vita devota». È arrivata anche
quest'anno la tua festa e tutti ti cercano, sei il patrono dei
giornalisti... Chissà, forse qualcuno tra noi si è ricordato che quando
lo pubblicasti il tuo libro andò letteralmente a ruba. E sai - di
questi tempi - per noi giornalisti questo ormai è diventato un miracolo
talmente grande da far impallidire persino la liquefazione del sangue
di san Gennaro...
Sia
come sia, sono tante le diocesi che in questi giorni chiamano a
raccolta i giornalisti per la festa in tuo onore. E tanti vescovi
colgono l'occasione per proporre riflessioni alte sul tema della
comunicazione. Il bello è che sono tanti anche i giornalisti che
rispondono all'invito...
Scusami,
caro patrono, ma ho proprio paura che la tua festa si stia trasformando
in una raffica di convegni un pochino ipocriti, che assomigliano molto
a una terapia di gruppo...
Caro patrono ti scrivo di Giorgio Bernardelli
Il dibattito sul giornalismo è sempre vivo e vivace. In occasione del 24 gennaio, festa dei giornalisti,
è il caso di riprendere la riflessione. In genere parlando del
giornalismo si fa riferimento al giornalista, alla sua figura, al suo
ruolo. Si parla, ovviamente, anche dei giornali, dette testate, delle
piattaforme. E in realtà oggi dovremmo parlare di più del «pubblico»,
cioè dei lettori.
Il
pubblico sta uscendo da una posizione passiva e sta mettendo sotto
pressione l’ecosistema mediatico. La tecnologia abilita nuove forme di
rapporto con il pubblico. La credibilità dell’informazione, ad esempio,
va continuamente verificata e legittimata in un contesto di relazioni,
e dunque diviene «affidabilità»; l’autorevolezza diviene «competenza»;
e il giornalista un «testimone competente e affidabile».
Il giornalista è ancora quello di una volta? di Antonio Spadaro
Cari fratelli e sorelle,
in
prossimità della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del
2013, desidero proporvi alcune riflessioni su una realtà sempre più
importante che riguarda il modo in cui le persone oggi comunicano tra
di loro. Vorrei soffermarmi a considerare lo sviluppo delle reti
sociali digitali che stanno contribuendo a far emergere una nuova
«agorà», una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono
idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita
nuove relazioni e forme di comunità...
il testo
integrale del MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA
XLVII GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI "Reti Sociali:
porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione."
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La prima cosa...
Lo sguardo...
Cantate...
Dio si fa solidale...
Solo Tu puoi...
Per arrivare...
Il Signore non ci vuole...
Il cristiano alimenta...
Il sabato è...
Fa' che ogni giorno...
Gesù è colui che...
Non più un testo...
Gesù inaugura...
Gesù non vuole...
Nessuno è perduto...
Cerchiamo anche noi...
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.7 di Santino Coppolino
NUOVA RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi
al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo
popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Vangelo: Gv 2, 1-12
"NON
HANNO VINO", è il grido della Madre, il grido dell'Israele fedele che
si accorge delle <<Sofferenze del popolo>> (Es 3,7) e
chiede al Signore che intervenga, che liberi i suoi figli
dall'oppressione di una Legge -simboleggiata dalle nozze-
incapace di comunicare la gioia, simboleggiata nel vino. Dono gratuito
di Dio perchè <Sia felice tu e i tuoi figli dopo di te > (Dt
4,40); a causa della fragilità dell'uomo è divenuta << La
Legge del peccato e della morte >> (Rm 8,2); incapaci di
portarne il peso, le abbiamo tolto la capacità di dare la vita e
l'abbiamo trasformata in uno strumento di oppressione e di morte,
svuotata del suo significato autentico, a terra, come le
anfore "che giacciono" (Keìmenai) inutilizzabili.
Ma un altro grido si leva, e ancora della Madre: "QUALSIASI COSA VI DICA, FATELA"...
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La prima contestazione nella Chiesa
Leggi Atti 6,1-7
di Silvano Fausti (S.J.)
La comunità non è mai perfetta. Dopo la menzogna di Anania e Saffira (ndr vedi nostro post precedente "La prima menzogna")
c’è un’ingiustizia: gli apostoli favoriscono le vedove della loro
terra, trascurando le altre. La discriminazione etno-culturale suscita
contestazione.
Se
le persecuzioni esterne fanno crescere la Chiesa, questa crisi interna
potrebbe disgregarla. Difficoltà e mancanze ci sono sempre. La norma è
ignorarle e lavorare per soffocare le voci critiche: «Troncare,
sopire!». Ma il rimedio è peggiore del male: uccide la fraternità e la
parola profetica che vorrebbe ricostruirla. Negare il male produce
cancri mortali!
Gli
apostoli ci danno buon esempio: riconoscono la loro inadempienza. Solo
in questo modo capiscono la propria identità. Non tutto spetta a loro.
La comunità scelga chi serve alle mense, mentre loro si daranno alla
preghiera e al servizio della Parola. Questo è il compito degli
apostoli, e dei loro successori! Così costruiscono la Chiesa. Senza
questa base, essa crolla e va in rovina.
È
l’anno della fede. Il pericolo di tutti i giubilei è celebrare belle
liturgie pur di non affrontare i dovuti cambiamenti (cfr Is 1,10-17!).
In questo racconto degli Atti si dice cos’è la fede che gli apostoli
dovranno trasmettere a ogni uomo. La fede non sta nel credere a proprie
idee o sapere a memoria il catechismo: «Anche i demoni credono, ma
tremano!» (Gc 1,19). La fede è perseverare nella preghiera e nel
servizio della Parola.
La prima contestazione nella Chiesa di Silvano Fausti
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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
II giorno 19 gennaio 2013
Gli
otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare,
aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico
discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce
alla vita (cfr. Prov 12,28a). SECONDO GIORNO: Camminare come corpo di Cristo
Riconoscendo la solidarietà tra il Cristo crocefisso e le
“persone lacerate” del mondo, come i Dalits, cerchiamo, come cristiani,
di imparare insieme ad essere noi stessi parte di questa
solidarietà in modo più profondo. Ci deve essere una relazione
fra l’Eucaristia e la giustizia, e i cristiani sono invitati a
scoprire modi concreti del vivere eucaristico nel mondo.
II giorno
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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
III giorno 20 gennaio 2013
Gli
otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare,
aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico
discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce
alla vita (cfr. Prov 12,28a).
TERZO GIORNO: Camminare verso la libertà
Siamo invitati a riconoscere gli sforzi delle
comunità oppresse in tutto il globo, come i Dalits in India,
mentre protestano contro tutto ciò che rende schiavo l’essere
umano. Come cristiani impegnati verso un’unità sempre più ampia e
condivisa, impariamo che eliminare ciò che separa le persone l’una
dall’altra è un elemento essenziale della pienezza di vita e della
libertà nello Spirito.
III giorno
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"UT UNUM SINT"(Gv 17,21)- Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani 18-25 Gennaio 2013 -
Per
ogni cristiano la preghiera è quella realtà profonda di dimorare in Dio
e di Dio che dimora in noi, è scegliere di costruire la propria casa,
la propria vita sulla roccia della Parola del Signore che per noi
Cristiani ha assunto un Nome e un Volto in Gesù Nazareno. Quando
comprenderemo e decideremo di fidarci e affidarci nelle Sue mani,
comincerà in noi quella assimilazione a Colui che ci ama e che ci
trasformerà in "Un cuor solo e un'anima sola"(At 4,32). Anche
quest'anno veniamo convocati come credenti in Cristo Gesù, a riflettere
e a pregare "affinchè diventiamo Uno", coscienti che l'Unità dei
Cristiani è sempre dono di Dio, dono da chiedere, da implorare, ma è
anche impegno, sforzo, lotta comune passo dopo passo, verso la
trasformazione nell'unica famiglia dell'Uno di Dio. Tra i testi biblici
offerti alla meditazione dal Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal
Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani vorrei
consegnare alla vostra riflessione un brano tratto dal libro del
Profeta Michea.
Cristiani uniti nella ricerca del diritto e della giustizia
...
Proprio in questi giorni, dal 18 al 25 gennaio, si svolge l’annuale
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, un momento sempre
gradito ai credenti e alle comunità, che risveglia in tutti il
desiderio e l’impegno spirituale per la piena comunione...
il testo integrale dell'Angelus di Benedetto XVI del 20 gennaio 2013
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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
IV giorno 21 gennaio 2013
Gli
otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare,
aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico
discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce
alla vita (cfr. Prov 12,28a).
QUARTO GIORNO: Camminare come figli della terra
La
consapevolezza del nostro posto nella creazione di Dio ci
avvicina, poiché ci rendiamo conto dell’interdipendenza fra noi e con
la terra. Contemplando l’urgente appello alla salvaguardia
ambientale e ad una condivisione giusta dei frutti della terra, i
cristiani sono chiamati a vivere una vita di testimonianza attiva,
nello spirito dell’anno del giubileo.
IV giorno
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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
V giorno 22 gennaio 2013
Gli
otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare,
aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico
discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce
alla vita (cfr. Prov 12,28a).
QUINTO GIORNO: Camminare come amici di Gesù
Riflettiamo sulle immagini bibliche dell’amicizia
e dell’amore umano come modelli dell’amore di Dio verso tutti.
Comprendere noi stessi come diletti amici di Dio ha conseguenze
sulle relazioni all’interno della comunità di Gesù. Nella
Chiesa, comunità in cui tutti, in pari misura, sono i diletti
amici di Gesù, ogni barriera di esclusione è incoerente.
V giorno
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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
VI giorno 23 gennaio 2013
Gli
otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare,
aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico
discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce
alla vita (cfr. Prov 12,28a). SESTO GIORNO: Camminare oltre le barriere
Camminare con Dio significa camminare oltre le barriere che
dividono e feriscono i figli di Dio. Le letture bibliche di questo
giorno citano i vari modi in cui vengono superate le barriere
umane, e culminano nell’insegnamento dell’apostolo Paolo: “Con il
battesimo infatti siete stati uniti a Cristo, e siete stati rivestiti
di lui come di un abito nuovo. Non ha più alcuna importanza
l’essere Ebreo o pagano, schiavo o libero, uomo o donna, perché
uniti a Gesù Cristo tutti voi siete diventati un sol uomo” (Gal 3,28).
VI giorno
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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
VII giorno 24 gennaio 2013
Gli
otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare,
aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico
discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce
alla vita (cfr. Prov 12,28a). SETTIMO GIORNO: Camminare nella solidarietà
Camminare umilmente con Dio significa camminare
in solidarietà con coloro che lottano per la giustizia e per la
pace. Camminare nella solidarietà ha implicazioni non solo per il
singolo credente, ma anche per la stessa natura e per la
missione dell’intera comunità cristiana. La Chiesa è chiamata e
resa capace di condividere la sofferenza di tutti, attraverso il
sostegno e la cura dei poveri, dei bisognosi, degli emarginati. Questo
è implicito nella nostra preghiera per l’unità dei cristiani.
VII giorno
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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI 18-25 gennaio 2013
Quel che il Signore esige da noi (cfr. Michea 6, 6-8)
LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
VIII giorno 25 gennaio 2013
Gli
otto temi della Settimana, si riferiscono a diversi modi di camminare,
aiutandoci così a focalizzare le varie dimensioni di un autentico
discepolato, che cammina nel sentiero della giustizia e che conduce
alla vita (cfr. Prov 12,28a). OTTAVO GIORNO: Camminare insieme nella celebrazione
I testi biblici parlano in questo giorno di
una celebrazione, non nel senso di celebrare un traguardo di
successo, ma come segno di speranza in Dio e nella sua giustizia.
In modo analogo, la ricorrenza della Settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani è il nostro segno di speranza che l’unità sarà
raggiunta nei tempi e con i mezzi di Dio.
VIII giorno
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Alla veglia della settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani P. Frans Bouwen, padre bianco,
specialista delle Chiese Orientali e del dialogo con le Chiese
cristiane d’Oriente condivide con noi la sua visione dell’ecumenismo in
Terra Santa.
Benedetto XVI ha
ricordato con queste parole, durante l'Angelus di ieri, l'incontro di
preghiera con i giovani organizzato a Roma dalla comunità ecumenica di
Taizé.
Siamo nella Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani e queste
parole non cadono a caso. Al di là degli oppositori, che non
mancheranno mai, il problema dell'ecumenismo è che non sembra scaldare
molti cuori.
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
In piedi, costruttori di pace
mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi
(dal Convegno di Leuca 2012)
Tonino Bello
maestro della nonviolenza
per una Chiesa della tenerezza
Saluto ai partecipanti. Alcuni saluti speciali. Mons Bettazzi.
Il senso del nostro ritrovarci:
Momento di incontro del Movimento. Tappa caratteristica legata alla giornata della Pace.
La memoria di don Tonino che offre il tema al Convegno.
Il
suo messaggio ha superato i venti anni dalla sua morte, e questo fatto
viene provato da molti fatti convergenti e tutti legati alla preziosa
testimonianza personale che egli ha saputo rendere.
Parlo
della testimonianza dei gesti che egli ha compiuto, quelli che racconta
la sua biografia, e che ci propongono una persona umanamente ricca e
anche sostenuta dalla grazia della fede. Il ragazzo di Alessano, il
seminarista, il prete, l’educatore, poi il vescovo e il testimone sulla
scena nazionale e internazionale.
Ma
occorrere ricordare la sua testimonianza anche nel suo stile e nei suoi
contenuti. Mi riferisco a quella sintesi che egli ha saputo vivere
tenendo assieme, in ogni istanza che egli promuoveva e viveva, il
coraggio della novità e la capacità dell’ascolto e del dialogo; la
forza di convinzioni e di comportamenti che erano innovativi rispetto
alla prassi a lui contemporanea, e che risultavano anche dirompenti
rispetto al sentire comune con la pazienza della attesa. (La squadra di
pallavolo, lo stile da rettore del Seminario minore, la capacità di
iniziativa per ciò che riguarda l’impegno per la pace, la presenza sui
luoghi del conflitto armato, l’accoglienza di poveri, emarginati,
migranti).
Per questo il sottotitolo del Convegno suona così: “per una Chiesa della tenerezza”...
In piedi, costruttori di pace
Guarda anche il nostro post precedente:
- Per una Chiesa della tenerezza… Con don Tonino Bello, maestro di nonviolenza
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IN PIEDI, COSTRUTTORI DI PACE!
Convegno Nazionale di Pax Christi
Alessano e Santa Maria di Leuca 29 - 31 Dicembre
Giuliana Martirani
...
Il liberismo, già messo in discussione dalla Populorum Progressio e la
revisione del nostro Modello di Sviluppo invocata dalla Caritas in
Veritate possono essere i due pilastri per la revisione profonda e
lungimirante sul bene comune lì invocata. A partire tuttavia dai nostri
riferimenti spirituali e culturali che, lungo tutto l’antico e il nuovo
testamento ripartono sempre, non dai primi, ma dai secondi della storia
e della geografia.
Ma
come “trarre, perfino dalla crisi, un’occasione di discernimento e di
un nuovo modello economico”proprio noi che non contiamo niente nello
scacchiere economico? Che cosa può venire di buono dai paesi de Sud del
mondo così caratterizzati da povertà, malattie, analfabetismo,
emigrazione, guerre? Che cosa può venire di buono dal Mezzogiorno
d’Italia con la sua storia infinita di rifiuti e rifiutati
(clandestini)? Può venire, sì, “una nuova e approfondita riflessione
sul senso dell’economia e dei suoi fini, nonché una revisione profonda
e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni
e le distorsioni”. (Caritas in veritate cap.2, 33)...
Pace come giustizia e salvaguardia del creato
Vedi anche i nostri post precedenti:
- Per una Chiesa della tenerezza… Con don Tonino Bello, maestro di nonviolenza
- Convegno Nazionale di Pax Christi (Santa Maria di Leuca
29-31 Dicembre) - In piedi, costruttori di pace di mons. Giovanni
Giudici, presidente di Pax Christi
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IN PIEDI, COSTRUTTORI DI PACE!
Convegno Nazionale di Pax Christi Alessano e Santa Maria di Leuca
29 - 31 Dicembre
Mons. Vito Angiuli (Vescovo di Ugento - S. Maria di Leuca)
...
riprendo alcune linee del pensiero di don Tonino sulla pace. Richiamo,
innanzitutto, la prospettiva teologica della sua riflessione sulla
pace. Essa si esprime secondo quattro direzioni: sacramentale,
staurologica, cristologica ed escatologica...
Pensieri scomodi di don Tonino sulla pace
Vedi anche i nostri post precedenti:
- Per una Chiesa della tenerezza… Con don Tonino Bello, maestro di nonviolenza
- Convegno Nazionale di Pax Christi (Santa Maria di
Leuca 29-31 Dicembre) - In piedi, costruttori di pace di mons. Giovanni
Giudici, presidente di Pax Christi
- Convegno Nazionale di Pax Christi (Santa Maria di
Leuca 29-31 Dicembre): "Pace come giustizia e salvaguardia del creato"
di Giuliana Martirani
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Un
cattolico è in politica perchè ha un mandato dalla comunità ecclesiale?
O perchè i suoi valori e la sua competenza lo spingono ad assumersi
questo servizio? Non è la stessa cosa.
Il cardinale Angelo Bagnasco
accetta di parlare dell’Italia “malata” alla vigilia di due
appuntamenti di rilievo: la presentazione, a Roma, del libro che
raccoglie cinque anni di sue prolusioni alle assemblee dei vescovi, e
il Consiglio permanente della Cei, sempre a Roma, dal 28 al 31 gennaio
È
da qualche anno che gli italiani mostrano una insofferenza crescente
per i fatti di corruzione, soprattutto quando si annidano nella
politica, nella pubblica amministrazione e nei servizi pubblici,
laddove cioè più forte è la sensibilità sociale, visto che si tratta di
comparti essenziali sostenuti con le risorse che derivano dal sistema
di prelievo fiscale.
A un primo esame delle liste
dei partiti, ufficializzate lunedì, emergono luci ed ombre e il rischio
"fiore all’occhiello" c’è, da verificare alla prova dei fatti. Con
alcune conferme ed alcune sorprese.
Il quotidiano dei vescovi
analizza le liste in chiave “celeste” come se invocasse una sorta di
esercito della salvezza per difendersi chissà da cosa. La realtà è che
in Italia gli “altri” non hanno uno straccio di diritto, né i Pacs né i
Dico, eppure i cattolici si sentono all’angolo.
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OPINIONI E COMMENTI
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
"Il cristiano non deve avere
timore di andare controcorrente per vivere la propria fede, resistendo
alla tentazione di uniformarsi"...
Si tratta, ha spiegato Benedetto XVI, di un cammino "talvolta
difficile, che conosce anche la prova e la morte, ma che apre alla
vita, in una trasformazione radicale della realtà"...
Il Papa: il cristiano non tema di andare controcorrente
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Quest’anno il Pontefice nel suo Messaggio per la 47° Giornata Mondiale
delle Comunicazioni («Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi
spazi di evangelizzazione») ha raccolto una serie di indicazioni già
date nei precedenti messaggi, e puntando su 3 “pilastri” o temi-chiave
che sembrano essere ormai le fondamenta della prospettiva ecclesiale
sulla comunicazione.
Antonio Spadaro: I
TRE PILASTRI DEL MESSAGGIO DEL PAPA PER LA 47a GIORNATA MONDIALE DELLE
COMUNICAZIONI SOCIALI (2013) Commento a «Reti Sociali: porte di verità
e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione»
E' ricco di contenuti
stimolanti il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata delle
comunicazioni sociali. Vi si legge una prospettiva di umanizzazione
della comunicazione digitale, alla luce del Vangelo, che può essere
condivisa da chi non crede. C'è anche la proposta di uno stile che
dovrebbe essere quello ricorrente dei cristiani nell'incontro con altre
identità. Ci sono cristiani che purtroppo non ritengono di poter essere
arricchiti dagli altri, ma non è la prospettiva del papa. Riporto due
passaggi in cui questo stile è particolarmente evidente.
Christian Albini: Social network: quando l'incontro arricchisce
Un messaggio, quindi,
«cattolico»: indirizzato a «tutto l’uomo e tutti gli uomini» (Caritas
in Veritate, 55), perché capace di rispondere alle preoccupazioni di
tutti. Come quella che riguarda la realtà oggi: il digitale può dirsi
reale? E con quali implicazioni sull’identità, le relazioni, il
rapporto col mondo? A questo riguardo viene posto un punto fermo, che
da qui in avanti va assunto come acquisito: «L’ambiente digitale non è
un mondo parallelo o puramente virtuale, ma è parte della realtà
quotidiana di molte persone, specialmente dei più giovani». È «parte
del tessuto stesso della società».
Chiara Giaccardi: Un solo mondo da vivere
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servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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