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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
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... «Questa
donna incredibile non deve essere in carcere. Anzi, a mio avviso è
l'emblema che in carcere, a volte, finiscono le persone sbagliate. La
detenzione però non è l'unica forma di contenimento sociale possibile.
Invece che gioire per il risultato ottenuto con una donna che in questi
anni ha fatto un percorso splendido di maturazione e presa di
consapevolezza, ci ritroviamo a soffrire per la sua carcerazione». Don
Colmegna non si dà pace perché crede nelle pene alternative al carcere
ma ribadisce che la necessità di un impegno a 360 gradi da parte di
tutti: «Sia chiaro, nessuno vuole cancellare le pene: il carcere però
deve costituire l'extrema ratio».
“L’appello
di “Carcere, diritti e dignità” resta e continua per tutte le Anna che
non hanno parola, contro il sovraffollamento carcerario, per la dignità
e i diritti di tutti i detenuti”
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
...
Innamorati se ne trovano su tutte le strade del mondo, ma si tratta di
strade diverse, e questo da sempre, come quel docente universitario,
convivente e con un figlio, che noi conosciamo come sant’Agostino … o
quelle tante coppie sposate in chiesa, perché così facevano tutti, ma
poi hanno lasciato un tesoro di sacramento ad impolverarsi in cantina …
Anche loro fanno parte della pastorale familiare che non è “destinata a
…”, bensì “per” e soprattutto “con” le coppie: sono loro i soggetti
"risorsa!", non i destinatari.
Ma
se non diciamo che l’amore di coppia costituisce un “messaggio
teologico” (da Adamo ed Eva alle nozze della Gerusalemme celeste, che
non è l'amore "zuccheroso" di quanti non ne hanno idea) dovremo
aspettarci che sia inutile fra qualche tempo invocare politiche
familiari, perché coppie e famiglie non ce ne saranno più...
Famiglia, non di sola politica di Maria Teresa Pontara Pederiva
«Oggi
è normale pensare che non è più possibile un amore per sempre. Perché
si può dire forever per la Roma o la Lazio e non per la propria moglie
o il proprio marito? È evidente che qualcosa non funziona». Con
paragone calcistico, monsignor Vincenzo Paglia, presidente del
Pontificio Consiglio per la famiglia, ha presentato oggi in Vaticano
gli atti dell’incontro internazionale delle famiglie che si è svolto a
Milano del 2012. «La cultura ha abbandonato la famiglia», è l’allarme
lanciato dall’ex vescovo di Terni, «oggi i giovani non si sposano
perché la famiglia è sentita più come un peso, che come una
prospettiva». Eppure, in una situazione di crisi economica, «se oggi,
in Italia e altrove non ci fossero le famiglie, non so i giovani che
non trovano lavoro dove andrebbero»...
La famiglia resiste, al di là di tutto
La
crisi economica attanaglia ormai le famiglie, e alimenta nuove povertà.
Di pari passo dilaga ormai una «preoccupante emarginazione affettiva e
culturale che le persone separate o divorziate sperimentano sempre più
sulla propria pelle». Di fronte a questa situazione «drammatica» la
comunità cristiana non può rimanere indifferente ma ha il compito di
intervenire, accogliendo e accompagnando le famiglie in crisi. Un
messaggio forte quello che è stato ribadito sabato 2 febbraio al
Seminario Maggiore al convegno su “Famiglia in crisi: cosa fare?”
promosso dal Centro diocesano per la pastorale familiare «per toccare
con mano i vari problemi della famiglia e trovare un cammino per
intervenire concretamente», come ha spiegato monsignor Paolo Mancini,
segretario generale del Vicariato e responsabile della pastorale
familiare in diocesi.
Famiglia: La crisi della famiglia, "provocazione" per la Chiesa
Vedi anche il nostro precedente post
Matrimoni in calo - Perché sposarsi in Chiesa?
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A proposito di Carnevale...
Quando
si pensa oggi al Carnevale, in particolare al Carnevale brasiliano, ci
viene in mente di tutto: svago, musica, colori, alcool, scherzi, donne
che ballano... Ma si celebra davvero solo così questa festa? ZENIT lo
ha chiesto a Edie Bethlem, responsabile in Italia della Comunità
Catolica Shalom nata appunto in Brasile.
La gioia di vivere cristianamente il Carnevale
Nel
mondo moderno i processi di laicizzazione e materializzazione della
vita dei popoli occidentali hanno portato ad un progressivo svuotamento
di contenuto di molte festività o di particolari periodi dell’anno
solare, che in passato rivestivano una grandissima importanza simbolica
e spirituale e che invece oggi sono ridotte per lo più a mere occasioni
consumistiche e commerciali, spesso sfruttate, quando è possibile, per
concedersi “ponti” o vacanze varie approfittando della chiusura di
scuole e uffici.
Rientrano a pieno titolo in questo discorso anche il Carnevale e la Quaresima...
Il Carnevale e la Quaresima: significati tradizionali e retaggi
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è giovedì grasso... sorridiamo un po'... ;)
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Greenpeace, ha distribuito un
facsimile del popolare quotidiano gratuito "Metro", quasi identico
all’originale, con notizie verosimili piene di positività e speranza,
strappando sorrisi
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(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
San
Vittore, braccio VI, cella 106. Il secondino apre la griglia e poi la
porta, e nei pochi metri del loculo in cui vivono in sette entra il
presidente della Repubblica. «Ho 73 anni, devo ancora scontare pochi
mesi, sono qui per un reato piccolo, e non mi danno nemmeno i
domiciliari...» gli dice subito un detenuto.
La costernazione, alla soglia del dolore, è grande per Giorgio Napolitano...
Napolitano
sa, e lo scandisce, che sulla tragica e aberrante condizione detentiva
«è in gioco l’onore e la reputazione dell’Italia». L’Europa ci ha già
messo in mora, la condizione dei ristretti «è contro la Costituzione,
l’articolo 27 impone funzione rieducativa e senso di umanità», e invece
perdurano «sovraffollamento, condizioni di vita degradanti, una
inaccettabile sofferenza esistenziale da cui conseguono episodi di
violenza e autolesionismo». Si è battuto a lungo perché si affrontasse
e risolvesse la situazione, «un appello inascoltato come molti altri
del mio settennato», scrive nel suo discorso...
Napolitano: sulle carceri l’Italia si gioca l’onore
Trentasette
uomini girano in cerchio all’interno di un angusto cortile, con la
testa bassa e il passo della solitudine. È “La ronda dei carcerati” di
Vincent Van Gogh, che nel 1890 imprimeva su tela la disperazione della
reclusione nel manicomio di Saint-Rémy. Un quadro sofferto e ossessivo
che racconta l’emergenza sociale del sistema penitenziario italiano. A
fronte di 47mila posti regolamentari, i detenuti rinchiusi nelle
carceri nostrane sfiorano quota 66mila con un tasso di affollamento al
primo posto in Europa. Numeri che mostrano una realtà penitenziaria
ormai insostenibile, come ha ricordato ieri il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, in visita alla Casa circondariale di San
Vittore, richiamando la responsabilità del Paese: “Sono in giuoco il
prestigio e l’onore dell’Italia”. Per riflettere sulle condizioni in
cui versa il nostro sistema carcerario abbiamo intervistato Luciano
Eusebi, ordinario di diritto penale all’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano.
Riconciliare e riparare
Vedi anche i nostri precedenti post:
- Carceri, vergogna italiana - La Corte di Strasburgo condanna l’Italia per trattamento inumano
- Continua la "strage silenziosa". Nelle carceri italiane si continua a morire!
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La
guerra ha stravolto la vita di migliaia di persone. Bambini e donne
sono i più colpiti. La guerra ha costretto alla fuga oltre 250 mila
persone dal Nord verso il Sud e il Centro. La crisi umanitaria si
diffonde in Burkina Faso, Niger e Mauritania dove ci sono 144.439
rifugiati. Sfollati, sradicati e traumatizzati, di cui poco si parla
Una mortalità infantile tra le
più alte al mondo che supera il 120‰, un tasso di alfabetizzazione
straziante (tra il 25 e il 40%, per le donne 15-20%). Bastavano questi
dati a fare del paese africano uno dei paesi più poveri e problematici
al mondo, con una speranza di vita che non supera i 50 ann. La raccolta
fondi diWorld Vision Italia per un progetto dedicato ai bambini
Civili a rischio in Mali. A
denunciarlo è l’organizzazione Amnesty International in un documento,
pubblicato il 30 gennaio. L'intervista a Riccardo Noury, portavoce per
l'Italia di Amnesty International
Dal Pakistan alla Nigeria i volontari nel mirino degli integralisti, che accusano il farmaco di provocare infertilità
Il
Guardian svela la storia di molte ragazze che con la promessa di
trovare un posto di lavoro qualificato in Arabia Saudita finiscono
invece nella spirale dello sfruttamento
L’omicidio
a sangue freddo, il 6 febbraio a Tunisi, di Chokri Belaid, segretario
generale del partito Patrioti Democratici ed esponente del Fronte
Popolare (coalizione d’opposizione), ha fatto esplodere la protesta in
Tunisia. Il commento di Salah Methnani, inviato di Rainews24 a Tunisi.
“La Chiesa è solidale con tutto
il popolo tunisino che soffre per l’attentato alla sua libertà, al suo
diritto al pluralismo e alla sua dignità”, ha dichiarato all’Agenzia
Fides (7 febbraio) il direttore nazionale delle Pontificie Opere
Missionarie della Tunisia, padre Jawad Alamat, che ha definito
l’oppositore “una voce libera che si è sempre battuta contro la
violenza politica” e ha denunciato la politica lassista del governo,
che ha “lasciato agire per troppo tempo i violenti nel nome di un
malinteso rispetto della libertà di espressione”.
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Caro Ministro, a scriverle è
un'insegnante trentottenne indignata speciale. Sono sempre stata
choosy, come elegantemente mi definirebbe una sua collega. Fin dalla
scuola primaria, come ora la chiamate, sapevo che nella vita avrei
voluto insegnare e ho lottato per raggiunger il mio obiettivo...
A distanza di poco più di dieci anni da quella immissione, con infinito
orgoglio, avrei voluto esser dall'altra parte, commissario a valutare
con rigore e onestà, in una parola serietà, quanti come me, ambiscono
ad una cattedra nella vita.
Quel famoso algoritmo ministeriale mi colloca in una buona posizione
tra gli aspiranti commissari ed invece io sto per rifiutare con
profonda indignazione. Perché? Perché, con leggerezza, non avevo
curiosato nella tabella dei compensi. L'ho fatto solo quando molti
colleghi, più scaltri e disincantati di me, mi han detto di non aver
neanche voluto partecipare perché dell'elemosina proprio non sanno cosa
farsene.
50 centesimi, caro Signor Ministro?! 50 centesimi è il compenso che
merita la professionalità altissima che un degno commissario dovrebbe
avere?...
Nella Gazzetta ufficiale n. 30
del 5 febbraio 2013 sono state pubblicate le nuove Indicazioni
nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo
di istruzione (D.M. n. 254 del 16 novembre 2012).
Non
è solo un problema demografico e migratorio, ma preoccupa anche il
divario sul tasso di abbandono scolastico in età di obbligo formativo.
Se non si inverte la tendenza con un serio piano di sviluppo economico,
l’implementazione di idee e risorse, il Meridione è condannato
all’eutanasia.
Il calo delle iscrizioni
fotografato dal Cun non tocca per nulla i diplomati nei licei classici
o scientifici (che aumentano). Restano fuori una parte consistente
degli istituti che ospitano la maggioranza degli studenti italiani
Con
la valigia in mano per trovare lavoro. "Gli ingegneri i più
disponibili". Il rapporto stilato dalla Fondazione Sussidiarietà con
l'università Cattolica
In vista della prossima
legislatura, l’UCIIM (Unione Cattolica degli insegnanti) ha redatto un
documento nel quale elenca 10 punti irrinunciabili per un rilancio
della scuola in Italia e per un effettivo processo di crescita della
società civile
La Domenica ha rivolto
cinque domande ai candidati premier e leader delle coalizioni in prima
linea nella campagna elettorale che ci sta accompagnando al voto del 24
e 25 febbraio.
Sul Domenicale del Sole24ore di
oggi 3 febbraio due “oggetti” hanno attirato la mia attenzione:
l’intervento di John Armstrong sul “valore intrinseco della cultura”,
relativo alla recente lezione della Nussbaum, e le risposte di Bersani,
Berlusconi, Giannino, Ingroia e Monti alla domanda n. 3 di un
questionario che è stato loro proposto su quanto intenderebbero fare
per la cultura e per la scuola qualora vincessero le elezioni.
È difficile se non impossibile
“correggere” Maurizio Tiriticco. Che, prendendo spunto da alcune
interviste - sull’importanza della cultura umanistica - ai candidati
premier di queste elezioni (Il Sole 24 ore, di domenica 3),
polemizza, da par suo, con le risposte che ne danno, perché generiche,
inconsistenti, sbagliate. Provo, in prima battuta, a porre qualche
domanda dull’iniziativa del quotidiano della Confindustria.
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“La mafia teme più la scuola
che la giustizia”. Luigi Ciotti cita Antonino Caponnetto per
sottolineare l’importanza dello studio del fenomeno mafioso. Per questo
“Storia della Mafia”, corso tenuto dal Professor Nicola Tranfaglia,
presso l’università di Torino, ha un immenso valore: quello di
concedere l’approfondimento dello studio accademico al fenomeno della
criminalità organizzata.
Continuano ad essere molteplici
e “stupefacenti” i sistemi che vengono utilizzati nello mondo del
narcotraffico internazionale, un mercato che non sembra conoscere la
crisi che caratterizza gli altri settori.
“Tradizionalmente l’Italia è
abituata a conoscere la realtà delle nostre associazioni di stampo
mafioso che hanno agito e agiscono in Italia e all’estero, che hanno
allacciato rapporti con organizzazioni criminali straniere all’estero.
Ma ora la realtà è parzialmente mutata: accanto al questo fenomeno si è
pesantemente manifestata un’altra realtà altrettanto pericolosa: la
presenza di organizzazioni straniere in Italia che operano nel nostro
territorio, con o senza rapporti con le nostre mafie tradizionali”.
È l’allarme lanciato dalla relazione della Direzione nazionale antimafia
Ancora un tentativo di
infangare la memoria di don Giuseppe Diana. Stavolta è un collaboratore
di Giustizia, Carmine Schiavone a tirarlo in ballo. Ma la famiglia di
don Diana non ci sta e passa al contrattacco.
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“Ecco faccio una cosa nuova”
HOREB n. 63 - 3/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
"Il
termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei
cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare
l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma
accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo
di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre
amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre,
accarezza, accompagna.
«Bruna
sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei
Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di
smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico
oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato.
Eppure
confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in
un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo
fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità
del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce
che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo
rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella”
perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la
guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe
della sua bellezza.
Convertirsi,
per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in
Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e
tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro
l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi
liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio
esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito
del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di
consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si
incida nella sua esistenza e determini la sua storia.
Convertirsi
è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei
figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella
società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia .... (EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf)
E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
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Fraternità
Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013 IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
I MERCOLEDÌ DELLA SPIRITUALITÀ 2013
Dal 23 Gennaio al 13 Marzo presso la sala del convento dalle ore 20.00 alle ore 21.00
IL VANGELO NARRATO PER TEOFILO L'AMICO DI DIO
Lettura del Vangelo di Luca
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Ricordando don Andrea Santoro ucciso il 5 febbraio 2006 a Trabzon (Trebisonda) in Turchia
Riproponiamo il precedente post
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Le pietre d'inciampo del Vangelo
"Mentre stavano compiendosi i giorni
in cui sarebbe stato elevato in alto,
egli rese duro il suo volto incamminandosi verso Gerusalemme."
(Luca 9,51)
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Il teologo risponde
Alla
fine di una Messa festiva il parroco ha benedetto (con testi del
Benedizionale) gli anelli e una coppia che iniziava una convivenza. È
previsto pastoralmente questo atto?
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Fratelli, andiamo...
Dio si rivela...
Voi siete la delizia...
A noi sempre alla ricerca...
Gli uomini parlano...
Chi non è in grado...
I martiri ci hanno insegnato...
La fede è toccare Gesù...
Io credo nel sole...
L'amore respinto...
Partono i discepoli...
Il nostro cibo...
La mia vocazione...
Erode tutto apparire...
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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.9 di Santino Coppolino
RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi
al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo
popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Vangelo: Lc 4,21-30
...niente violenza, niente vendetta, il versetto del profeta Isaia viene troncato a metà, per Gesù la lettura è terminata.
"Gli occhi di tutti erano fissi su di Lui, allora cominciò a dire: Ma
i Nazaretani "hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono"(Sal
115,5-6; Ez 12,2), la Grazia del Signore Gesù è fonte di scandalo, il
Suo messaggio d'amore per tutti gli uomini, siano essi ebrei o pagani,
è inaccettabile, essi credono di servire il Dio Altissimo e invece
adorano l'idolo della potenza e della forza, che vive e si nutre di
violenza e di morte...
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NON TI HO AMATO PER SCHERZO
p. Nino Fazio
(VIDEO)
Frammento dell'incontro tenuto il 4 febbraio 2013
a Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Nella celebrazione va fatto solo quello che è vero!
La liturgia manifesta e attua il mistero della Chiesa.
video
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CHIESA CIRCOLARE O PIRAMIDALE?
di p. NINO FAZIO
La partecipazione piena e attiva di tutto il popolo di Dio
Frammento dell'incontro tenuto il 4 febbraio 2013
a Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
video
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Nell’opinione
pubblica si riscontra una triplice sovrapposizione: della Gerarchia
alla Chiesa; della Gerarchia vaticana a quella Italiana; dei vertici
ecclesiastici (Segreteria di Stato e Presidenza della CEI) alla
Gerarchia vaticana e a quella italiana. Ne deriva che quando parlano,
decidono e operano i vertici della Gerarchia, per l’opinione pubblica
(e in fondo per gli stessi vertici) è la Chiesa in quanto tale che
parla, decide e opera. Questo fenomeno è tuttora largamente vigente
anche se recentemente si è iniziato a fare le necessarie distinzioni.
La Chiesa-Popolo di Dio...
Gli sconfinamenti del sacerdozio ministeriale...
Rinunce, auto-referenzialità e incertezze...
La via della sinodalità e della franchezza...
SACERDOZIO COMUNE E SACERDOZIO MINISTERIALE UNA FRATTURA
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L’offerta dei consacrati, un segno per tutti
Con la libertà del dono
Come
le stelle sono il sorriso di Dio nelle tenebre della notte, così le
feste liturgiche illuminano di gioia e di speranza il pellegrinaggio
dell’uomo credente verso la patria celeste. Nella sua sapiente
pedagogia, la Chiesa ha voluto affidare ad alcune di queste feste una
particolare intenzione, per la crescita spirituale dei suoi figli
diversamente impegnati nella vigna del Signore. Così l’odierna festa
della Presentazione di Gesù al Tempio è designata come Giornata dei
consacrati: scelta ricca di suggestione e carica di significato.
La
liturgia di questa festa, mentre da una parte ci riporta al clima del
Natale, dall’altra già ci trasporta in quello della Pasqua,
ricordandoci la profonda unità del mistero di Cristo, di Colui che
nasce per morire e muore per farci rinascere a vita nuova...
La
presentazione di Gesù neonato al tempio è preludio del suo supremo
sacrificio pasquale; per questo anche Maria, la Madre, ne è coinvolta:
«Anche a te – dice Simeone – una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,35).
Così pure ogni cristiano, ma in modo speciale i consacrati, devono
lasciarsi trafiggere il cuore. La testimonianza della fede comporta,
infatti, la radicalità nel dare il primato a Dio in tutte le scelte,
poiché a nulla varrebbe una fede soltanto teorica, staccata dal
realismo, talvolta duro, della vita; un duro realismo che non sgomenta
chi ha sempre davanti agli occhi la prospettiva escatologica, ossia il
Regno eterno che già viene nell’umana storia e fa passare il tempo
cronologico (chrónos) nel tempo di grazia (kairós)...
Con la libertà del dono di Anna Maria Cànopi
il Messaggio Giornata vita consacrata 2013.doc
Guarda i nostri precedenti post:
- I post di Pietre Vive
- Giornata mondiale della Vita Consacrata
- La Presentazione di Gesù al Tempio
- "Educarsi
alla vita santa di Gesù" Messaggio della Commissione Episcopale per il
clero e la vita consacrata per la 16a Giornata Mondiale della vita
consacrata (2 febbraio 2012)
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Il 2 febbraio la Chiesa
celebra, secondo un’antica tradizione risalente al VI-VII secolo, un
evento della vita del Signore che getta luce sulla sua identità e
missione universale. Si tratta della Presentazione al tempio di Gesù da
parte dei suoi genitori (cfr. Luca, 2, 22-40). In tale giorno si
celebra contestualmente anche la Giornata mondiale della vita
consacrata.
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(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
OREUNDICI IL QUADERNO DI FEBBRAIO 2013
IL LINGUAGGIO DI DIO cambiano le culture, ma Dio non cambia
di Arturo Paoli
...
Le crisi di fede nascono dalla nostra cultura, da quello che viviamo in
questo momento, e i primi ad accorgersene sono i giovani. Questo è il
momento più arido e freddo che abbia vissuto. È il momento in cui
l’amicizia non serve, perché posso fare da me: ma questa è una
bestemmia, perché noi non siamo stati pensati da soli, l’uomo è
relazione, senza relazione l’uomo è nulla. Non voglio concludere con
pessimismo, perché vedo segnali che mi fanno sperare: sarà che
l’amicizia è la cosa più bella del mondo? sarà che l’amore verso gli
altri è il vero senso della vita? sarà che la felicità che io cerco
negli strumenti della tecnica non mi soddisfa fino in fondo? Forse c’è
ancora un pezzo di cuore nell’uomo, non è spento del tutto, è ancora al
suo posto. Dio troverà la maniera di riscaldare questi cuori, di far
sentire che il vero, il buono, il grande è Lui solo. Questo ritorno ha
bisogno di lotta: dobbiamo essere i difensori di Gesù, anche se
portarlo nella vita è sempre un martirio, non di sangue ma di vita.
Allora bisogna che noi cristiani che abbiamo vissuto questa fede
abbiamo la forza di renderla più robusta e essenziale nella nostra vita
per poterla trasmettere ai giovani. Oggi la fede o è totale o è nulla.
La fede è calore di vita, forza intrinseca che può arrivare agli altri.
Vi auguro una primavera di fede. Io non la vedrò, ma sono contento che
voi possiate vederla.
IL LINGUAGGIO DI DIO di Arturo Paoli
RIPENSARE LA POLITICA
L'EDITORIALE DI MARIO DE MAIO
Cari amici,
la
parola " economia " ha dominato tutto il 2012, la parola "politica"
dovrà essere quella del 2013 se vogliamo che l'economia cambi in
meglio. Così ci ammonisce l'economista Luigino Bruni. Mi permetto di
suggerire che alle parole economia e politica dovremmo aggiungere la
parola "spiritualità". La sfiducia verso la politica è talmente diffusa
che l'accostamento dei due termini può sembrare irriverente. Eppure
anche se nei nostri esami di coscienza non siamo abituati a mettere
sotto riflessione le nostre scelte politiche o il nostro comportamento
all'interno della "polis", è necessario raccordare in modo consapevole
i gesti importanti che faremo con i principi che orientano la nostra
vita...
l'Editoriale di Mario De Maio
C’è vita nella democrazia,
dunque è giusto
e possibile cercarvi
anche la felicità.
Gustavo Zagrebelsky
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JESUS, febbraio 2013 Caro Diogneto - 50
Rubrica di ENZO BIANCHI
Alla
mia età è data una grazia: quella di poter fissare con lo sguardo i
tempi passati, leggerli più facilmente come storia e quindi penetrare
tra i fili dell’ordito e della trama che formano il tessuto della vita
della chiesa. Non dimentico, anzi, si è fatto più vivo il ricordo degli
ultimi anni cinquanta quando il pontefice Pio XII era, come si diceva,
“felicemente regnante”. Cresceva nella chiesa un fermento che chiedeva
un vero rinnovamento della fede, della liturgia, della missione e,
nello stesso tempo, emergeva un gemito per la sclerosi di molte forme
di vita ecclesiale. Cosa si chiedeva, a volte forse in modo confuso,
altre volte da parte di uomini e donne profetiche in modo evangelico e
determinato, anche al caro prezzo dell’emarginazione e perfino della
censura e della condanna ecclesiastica? Si chiedeva innanzitutto la
presa della parola: poter parlare nello spazio ecclesiale, manifestare
il proprio pensiero, confrontarsi in uno spirito costruttivo e
fraterno. Soprattutto i semplici fedeli, chiamati allora “laici”,
desideravano assumere una soggettività che li rendesse membra vive del
corpo ecclesiale, membra responsabili...
Caro Diogneto - 50 di Enzo Bianchi
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“Tu
sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Nella storia
della chiesa ci si è più sovente soffermati sulla seconda parte della
frase, riportata dall’evangelista Matteo, traendone conseguenze
decisive sull’esercizio del ministero di presidenza all’interno delle
singole comunità cristiane e della chiesa universale. Ma può essere
altrettanto fecondo sostare sulla prima parte della frase e chiederci
chi era quel pescatore di Galilea cui Gesù si rivolse con un assertivo
“Tu sei Pietro”. Sì, perché costui in realtà si chiamava Simone, figlio
di Giona (bar Ionas, secondo l’uso del tempo di identificare le persone
con il patronimico), e diventa Pietro solo dopo la vocazione da parte
di Gesù che, secondo la tradizione veterotestamentaria, gli cambia il
nome per indicare la nuova missione cui è destinato.
Gli
scritti del Nuovo Testamento non ci danno una biografia di Simon
Pietro, ma ce lo consegnano sotto diverse angolature: come figura
storica, uno dei dodici discepoli che “stavano con Gesù”, come ministro
con una funzione precisa nella prima comunità postpasquale, come figura
vivente cui riferirsi per la guida del gregge del Signore nella cammino
storico della chiesa.
"Tu sei Pietro" di Enzo Bianchi
I
commentatori più arditi hanno accennato al “percorso” della fede, alla
bellezza come pungolo - per credenti e non - a mettersi davanti agli
interrogativi ultimi, per il resto sul web rimbalzano dispacci con
l’elenco di (illustri) nomi degli artisti chiamati a raccolta nella
mostra “Il cammino di Pietro”, che questo pomeriggio 6 febbraio viene
inaugurata dal Segretario di Stato vaticano e sarà allestita fino all’1
maggio a Castel Sant’Angelo, in occasione dell’Anno della fede. E se la
presentazione alla stampa è stata sotto tono, non mancano spunti
interessanti. Don Alessio è un giovane vice parroco di un piccolo paese
della Carnia, amante ed esperto di arte. Con i suoi ragazzi e
parrocchiani inizia ad allestire mostre, finché l’eco arriva a Roma. Al
Vaticano l’onore di saperlo valorizzare: in pochi mesi ha costruito un
percorso originale – sarebbe riduttivo definirlo una mostra, ben dice
il titolo che si tratta di un cammino – con 37 opere da nove paesi
europei, tra cui due prime assolute: “L’angelo libera Pietro dal
carcere” di Luca Giordano e “Le lacrime di Pietro” del Guercino, mai
esposti finora fuori dalla loro sede (il primo a Londra, il secondo a
Bologna)...
Il Cammino di Pietro, una raccolta di capolavori piena di sorprese
La
mostra “Il Cammino di Pietro”, una delle iniziative in calendario per
l’Anno della Fede, propone, fino al 1 maggio 2013, capolavori
provenienti dalle più prestigiose sedi museali europee. Federico
Chiapolino per Radio Vaticana, ha chiesto al curatore, don Alessio
Geretti, su quali criteri si è basato per proporre un tema così
impegnativo.
Ascolta La mostra "Il cammino di Pietro". Il curatore: la fede diventa un viaggio nell'arte (audio)
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA "IL CAMMINO DI PIETRO" (ROMA, CASTEL SANT’ANGELO, 7 FEBBRAIO - 1° MAGGIO 2013)
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CHIESA
E SOCIETA'
/
interventi
ed opinioni |
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La
politica degli imbonitori e dell'immagine continua a farla da padrona,
in questa campagna elettorale. Un volto di credibilità è quello
mostrato dalla storia di don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e
di Libera, il 1° febbraio da Gad Lerner. (Christian Albini)
Seguono i video
Don Ciotti a ZETA prima parte (video)
Don Ciotti a ZETA seconda parte (video)
Don Ciotti a ZETA terza parte (video)
Vedi anche il nostro post precedente:
Senza corruzione "Riparte il Futuro" - Campagna di Libera e Gruppo Abele - Appello di don Ciotti
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Convegno Nazionale di Pax Christi
Alessano e Santa Maria di Leuca 29 - 31 Dicembre
Crisi economica internazionale e pace
Dott. Paolo Beccegato
Responsabile area internazionale di Caritas Italiana
Si
moltiplicano i rapporti e le analisi che denunciano il crescere del
numero dei disastri, naturali e antropici, che causano vittime e danni
sempre più ingenti, ad ogni latitudine e longitudine. Tra gli ultimi
quello dell’Unione Europea sulle crisi dimenticate, denominato
“Forgotten crisis assessment” che, utilizzando la metodologia “Global
Needs Assessment”, ha monitorato nel 2012 ben 68 Paesi o territori dove
attualmente sono in atto una o più situazioni di crisi umanitaria; un
secondo documento dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (ACNUR) ed altri ancora, provenienti soprattutto dal mondo
delle ONG, hanno evidenziato inoltre che il lavoro delle agenzie
umanitarie in questa fase storica viene messo a dura prova da una
combinazione simultanea di nuovi e vecchi conflitti irrisolti che hanno
causato livelli di crisi umanitarie mai raggiunte nella storia recente.
Rapporti e analisi suffragate da innumerevoli testimonianze e storie,
raccolte da operatori e volontari che dal posto non fanno che alzare la
propria voce sulla gravità di tali drammi.
La
crisi economica e finanziaria, infatti, associata ad una serie
parallela di fenomeni e processi geo-politici internazionali e
regionali, ha suscitato nel corso di questi ultimi anni dinamiche di
instabilità sociali e istituzionali, tali da determinare la nascita di
nuove situazioni di tensione e conflittualità armata.
Crisi economica internazionale e pace
Vedi anche i nostri post precedenti:
- Convegno Nazionale di Pax Christi (Santa Maria di
Leuca 29-31 Dicembre): "La Chiesa del grembiule, sentinella di Pace
Giustizia e Salvaguardia del Creato" di don Luigi Renna
- Per una Chiesa della tenerezza… Con don Tonino Bello, maestro di nonviolenza
- Convegno Nazionale di Pax Christi (Santa Maria di
Leuca 29-31 Dicembre) - In piedi, costruttori di pace di mons. Giovanni
Giudici, presidente di Pax Christi
- Convegno Nazionale di Pax Christi (Santa Maria di
Leuca 29-31 Dicembre): "Pace come giustizia e salvaguardia del creato"
di Giuliana Martirani
- Convegno Nazionale di Pax Christi (Santa Maria di
Leuca 29-31 Dicembre): "Pensieri scomodi di don Tonino sulla pace" di
mons. Vito Angiuli
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Aperta
a Roma l'assemblea plenaria del Pontificio consiglio per la cultura. La
sfida è il dialogo con le nuove generazioni, divise tra sete di
assoluto e miti effimeri.
La fede dal cuore giovane
Ascolta i servizi di Radio Vaticana:
Ravasi: "Ascoltare i giovani per farli incontrare con Cristo" (audio)
'The Sun': "Apriamo con il rock la Plenaria di un dicastero vaticano" (audio) Per saperne di più:
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Su come dire la fede ai giovani
oggi e sui limiti di alcuni slogan oggettivanti a volte ormai molto più
televisivi che evangelici
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POLITICA
Che Paese è quello in cui si
lancia il redditometro e intanto si discute di condono tombale?
L’Italia e la campagna elettorale delle tasse è il tema centrale della
puntata di Ballarò. Tra gli ospiti di Giovanni Floris il segretario
della Lega Nord Roberto Maroni, il sindaco di Napoli Luigi De
Magistris, il leader di “Fare per fermare il declino” Oscar Giannino,
il presidente di ASSONIME e della BNL Luigi Abete, la giornalista Maria
Latella. Conclude la serata l’intervista a Silvio Berlusconi per la
coalizione di centro-destra.
In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza. (video)
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I giovani non si ritrovano
nelle vecchie ideologie e molti si dichiarano "disgustati" dalla
politica. Le scelte di voto nascono in famiglia ma le mobilitazioni dai
Social Network.
Concedere la cittadinanza a chi
nasce in Italia? Sì, no, forse. Il tema dello ius soli e dei
diritti dei figli dei migranti divide le forze politiche, tra
favorevoli, contrari e incerti. Eppure in molti (a partire dal
presidente della Repubblica) hanno chiesto in questi anni una
riforma della vecchia legge del 1992, che resta ancorata allo ius
sanguinis (la cittadinanza dei genitori) e non prevede lo ius
soli (si è cittadini del Paese dove si nasce). Ma nessuno dei 48
disegni di legge presentati alle Camere in questa legislatura (contati
dall'Espresso) ha raccolto i consensi necessari ad andare avanti.
Queste sono le nuove posizioni in campo a pochi giorni dalle Politiche
2013.
«Il rischio di ingovernabilità
rimane secondo noi molto alto». «Il rischio di instabilità politica è
aumentato sostanzialmente». «La coalizione di centro-destra, secondo i
sondaggi più recenti, è appena il 5% sotto il centrosinistra e questa
ultima proposta (la promessa di rimborsare l’Imu, ndr) mira a ridurre
ulteriormente il divario». Le tre frasi che avete appena letto sono
state scritte ieri, in inglese, in altrettanti rapporti firmati da
Deutsche Bank, Nomura e Mediobanca.
Al momento attuale nessuno
pensa di vincere. Né Bersani, che ha visto assottigliarsi il suo
vantaggio, né Berlusconi, in rimonta, sì, ma fino a un certo punto. E
neppure Monti, che stando agli ultimi sondaggi rischia perfino di
arrivare quarto, dopo Grillo. All’improvviso è diventato più forte
l’incubo di un risultato «alla greca», in cui una vera maggioranza non
si trova. Così la paura fa novanta, e tutti cercano di ritrovare le
amicizie perdute. Che questo sia il modo migliore di arrivare a una
larga coalizione è tutto da vedere.
Forse stiamo avendo la campagna
elettorale che ci meritiamo. Si avverte rassegnazione, assuefazione a
un destino di impoverimento e di declino. Ognuno se ne lamenta, certo,
e ognuno cerca di lenirne il disagio tirando la coperta dalla propria
parte, magari preparandosi a votare per chi promette di proteggerlo di
più; ma nessuno sembra davvero credere che esista il modo di allargare
la coperta. L'essenza della crisi italiana resta nascosta, taciuta:
produciamo troppa poca ricchezza rispetto a quanta ne consumiamo.
Sui cieli della campagna
elettorale volteggiano promesse, favole, miraggi. Normale: non si
raccontano mai tante bugie come prima delle elezioni, durante una
guerra e dopo la caccia, diceva Bismarck. Ed è altrettanto normale, in
questi casi, che ciascuno punti l'indice contro la menzogna altrui. Ma
c'è invece un assioma che trova sempre d'accordo almeno un paio fra i
contendenti. E non si tratta più di blandire l'elettore, quanto
piuttosto d'intimargli un altolà. Voto utile, ecco il suo nome di
battaglia. Insomma, attento a dove metti la tua croce sulla scheda,
altrimenti sprecherai la scheda. Così ripetono all'unisono Bersani e
Berlusconi, nemici nell'urna, alleati nell'assioma.
... Stavolta non condivido
l’articolo che lei mi segnala: non perché la tesi di Ainis sia
strampalata, ma perché attiene soprattutto all’etica, che per me è un a
priori rispetto alla politica, ma non fino a paralizzare la nostra
decisione politica, come del resto ci ha insegnato Machiavelli, e anche
Aristotele...
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OPINIONI E COMMENTI
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
... Gesù
non è venuto per cercare il consenso degli uomini, ma – come dirà alla
fine a Pilato – per «dare testimonianza alla verità» (Gv 18,37). Il
vero profeta non obbedisce ad altri che a Dio e si mette al servizio
della verità, pronto a pagare di persona. E’ vero che Gesù è il profeta
dell’amore, ma l’amore ha la sua verità. Anzi, amore e verità sono due
nomi della stessa realtà, due nomi di Dio...
video
Nell’odierna
Giornata per la vita, celebrata in Italia la prima domenica di
febbraio, Benedetto XVI ha auspicato all’Angelus che “ogni essere umano
sia tutelato nella sua dignità” e sollecitato ad investire sulla
famiglia “quale risposta efficace alla crisi attuale”. Ha poi ricordato
che “Gesù non è venuto per cercare il consenso degli uomini” ma “per
dare testimonianza di verità”.
il
servizio di Roberta Gisotti per Radio Vaticana: Il Papa
all’Angelus: investire sulla vita e la famiglia come risposta efficace
alla crisi attuale (audio)
il
testo integrale del Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per
la 35a Giornata Nazionale per la vita (3 febbraio 2013) “Generare
la vita vince la crisi” (pdf)
La cultura della morte è in affanno. Occorre che chi governa faccia la sua parte
Sono
ormai tanti anni che la Chiesa italiana dedica una giornata al tema
della vita umana fragile e indifesa. Lo fa senza facili moralismi e con
ragion veduta: invita a promuovere e difendere la vita umana, tenendo
conto via via delle reali difficoltà, ma anche indicando le possibili
soluzioni...
Nella giusta logica
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La riflessione
sulla comunicazione che la Chiesa sta portando avanti in questi anni si
interroga non su tecniche e modelli, ma sulla vita dell'uomo al tempo
in cui l'ambiente digitale ha impatto sulla nostra percezione della
realtà, di noi stessi e sulle nostre relazioni. Quest'anno il Pontefice
nel suo Messaggio per la 47a Giornata Mondiale delle Comunicazioni
Sociali lancia l'invito a considerare come l'ambiente digitale non sia
un mondo parallelo, ma un ambiente nel quale molte persone,
specialmente giovani, condividono conoscenza, valori e interrogativi di
senso. Da qui l'invito ai cristiani a coinvolgersi in maniera autentica
e interattiva, con rispetto e pazienza, con le domande e i dubbi che
gli uomini esprimono nel loro cammino di ricerca della verità. Il Papa
si è unito alla conversazione che avviene via Twitter aprendo l'account
@pontifex proprio per esprimere un segno di attiva partecipazione ai
dialoghi degli uomini del nostro tempo, che oggi sono sempre più
veicolati dai networks sociali.
L'articolo integrale di Antonio Spadaro S.I.
Un
universo, anzi un “multiverso”, determinato da “una pluralità di
visioni, prospettive e strategie”, forse troppo complesso per la
società, ma tanto affascinante per la Chiesa. Così il Papa descrive il
mondo giovanile protagonista dell’Assemblea Plenaria del Pontificio
Consiglio della Cultura, di cui oggi ha ricevuto in Udienza i
partecipanti.
Salvatore Cemuzio: Benedetto XVI ai giovani: "Voi siete il punto di riferimento della Chiesa
VATICANIT: Benedetto XVI: la Chiesa pensa ai giovani (video)
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2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
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