"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°32 del 2013
Aggiornamento della settimana -
dal 3 al 9 agosto 2013 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 16 agosto 2013 |
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N. B. La Lectio viene sospesa nel periodo estivo
DA UNA CHIESA TRIONFANTE AD UNA CHIESA MENDICANTE A 50 ANNI DAL CONCILIO VATICANO II HOREB n. 64 - 1/2013TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI "Sono
passati 50 anni dall’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II ed è
importante fare memoria, cioè far presente quell’evento per riviverlo,
perché può accadere che, passata la generazione di coloro che vi hanno
partecipato o che hanno vissuto da vicino la svolta epocale da esso
avviata per la vita della Chiesa, la sua memoria venga meno e si
dimentichino gli orientamenti e le prospettive da esso offerti. Il
Vaticano II, infatti, pur essendo in piena continuità con la fede e la
vita della Chiesa è stato certamente un evento che ha risposto con le
sue scelte ad attese importanti presenti nella comunità cristiana e nel
mondo. Il
Vaticano II, dopo duemila anni nel corso dei quali il cristianesimo si
era sostanzialmente identificato con la cultura europea, apriva la
Chiesa a una piena incarnazione nella vita e nella cultura di tutti i
popoli, restituendole un’autentica cattolicità e rendendola veramente
universale: piena continuità con il passato, con la fede apostolica
trasmessaci attraverso le diverse generazioni, e insieme nuovi decisivi
orientamenti nei confronti degli ebrei, dei cristiani non cattolici,
dei credenti delle altre religioni, ma anche all’interno della comunità
cristiana per quanto concerne la liturgia, la centralità della
Scrittura, la collegialità e la sinodalità come forma e stile di
governo, il riconoscimento del valore e della centralità della persona
umana e della sua coscienza. Gli
orientamenti e le decisioni del Concilio Vaticano II, sebbene accolti
abbastanza pacificamente all’interno della comunità ecclesiale,
purtroppo non sono stati conosciuti e meditati a sufficienza, in questi
cinquant’anni nelle varie comunità cristiane. La
riflessione che proponiamo a più voci, nel presente quaderno, vuole
essere l’occasione provvidenziale per riprendere in mano quei documenti
e cercare di recepire, nello “spirito del Concilio”, un’immagine di
Chiesa a noi frati carmelitani più consona: quella “mendicante”, dove è
fondamentale vivere uno stile di vita povero, fraterno, itinerante,
accogliente e di condivisione della vita del popolo. Si tratta di
riattualizzare il sogno di Papa Giovanni di una Chiesa “che si fa
popolo”: «La Chiesa Cattolica – affermava in una omelia del 13
novembre 1960 – non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana
del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a
quelle del passato»...
(EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO
INCONTRI PER L’ESTATE – 2013
"DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO" il programma degli INCONTRI PER L’ESTATE – 2013 della FRATERNITÀ CARMELITANA DI POZZO DI GOTTO (pdf) --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Frammento della relazione "Lo stile povero di Gesù" a cura di Gabriella Del Signore presso il salone del convento della Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto Farmi carico dell’altro denunciando l’ingiustizia (video) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)BARCELLONA P.G. (ME) FRATERNITÀ CARMELITANA SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ 5-10 AGOSTO
"DALLA PARTE DEI POVERI, I VICARI DI CRISTO"
7 agosto 2013
Frammento della relazione Per una Chiesa povera e dei poveri
di Maurilio Assenza Direttore Caritas Diocesana di Noto CHIESA: ANDARE IN MEZZO ALLA GENTE PER ASCOLTARLA
...
io parto da questo fatto: se fossi parroco... fare delle cose che
mettono la gente in relazione, per cui la prima cosa è trovare il modo
per andare in mezzo alla gente... come Caritas non finanzio quelle cose
in cui la relazione non entra...
video --------------------------------------- SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Dove ci sono... Lampada ai miei passi... Il vangelo... Gesù non ci chiede... Oltre la logica... Alzatevi... Dall'umanità... La grande fede... Cari amici... Comprendiamo... La sapienza è... --------------------------------------------------------------- DEDICAZIONE BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE (video)Il
titolo di Madonna della Neve, contrariamente a titoli più recenti come
Madonna degli abissi marini, Madonna delle cime dei monti, Madonna
delle grotte, ecc. quello di Madonna della Neve affonda le sue origini
nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della
Basilica di S. Maria Maggiore in Roma.
Madonna della neveTRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE (video)SAN DOMENICO (video)SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE (Edith Stein) (video)Nel nascondimento...--------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Edith Stein (S.Teresa Benedetta della Croce) Una grande mistica contro il silenzio colpevole!
Seriamente responsabile della storia dell'umanità
di p. Alberto Neglia, ocarm
Dalla lettera di Edith Stein a Pio XI: "...Tutto
ciò che è accaduto e ciò che accade quotidianamente viene da un governo
che si definisce "cristiano". Non solo gli ebrei ma anche migliaia di
fedeli cattolici della Germania e, ritengo, di tutto il mondo da
settimane aspettano e sperano che la Chiesa di Cristo faccia udire la
sua voce contro tale abuso del nome di Cristo. L’idolatria della razza
e del potere dello Stato, con la quale la radio martella
quotidianamente la masse, non è un’aperta eresia? Questa guerra di
sterminio contro il sangue ebraico non è un oltraggio alla santissima
umanità del nostro Salvatore, della beatissima Vergine e degli
Apostoli? Non è in assoluto contrasto con il comportamento del nostro
Signore e Redentore, che anche sulla croce pregava per i suoi
persecutori? E non è una macchia nera nella cronaca di questo Anno
Santo, che sarebbe dovuto diventare l’anno della pace e della
riconciliazione?
Noi
tutti, che guardiamo all’attuale situazione tedesca come figli fedeli
della Chiesa, temiamo il peggio per l’immagine mondiale della Chiesa
stessa, se il silenzio si prolunga ulteriormente. Siamo anche convinti
che questo silenzio non può alla lunga ottenere la pace dall’attuale
governo tedesco. ..."
--------------------------------------- A un’Europa che guardava con speranza al futuro, ma anche a un Vecchio
continente, custode di un grande «tesoro di santità», si rivolse nel
1964 Paolo VI proclamando il santo di Montecassino, Benedetto da
Norcia, tra i «Pater Europae». In quello stesso solco si inserì
Giovanni Paolo II quando nel 1980 associò due compatroni per l’Europa,
Cirillo e Metodio, gli apostoli del mondo slavo. E nel 1999, fu la
volta di tre compatrone, Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Teresa
Benedetta della Croce, più nota col suo nome originale di Edith Stein.
Di questa donna coraggiosa, «illustre figlia di Israele e allo stesso
tempo figlia del Carmelo», oggi ricorre la memoria liturgica.
Ilaria Solaini: Il coraggio di Edith Stein una madre per l'Europa ---------------------------------------------------------------SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"L’anniversario della morte di Paolo VI (6 agosto 1978)
----------------------------------------- Madonna povertà e Madonna economia di Dionigi Tettamanzi «Una Chiesa povera e per i poveri»: è un’espressione a un tempo semplicissima e formidabile che Papa Francesco ha fatto risuonare sin dall’inizio del suo pontificato e ripresa più volte con una continuità indubbiamente significativa. E non si tratta solo di parole, perché queste già stanno dicendo la loro fecondità attraverso diversi gesti e precise iniziative che le rendono ancora più concrete ed eloquenti. Il cardinale Giovanni Battista Montini in Sud Africa (Moroka, 1962)L’anniversario della morte di Paolo VI (6 agosto 1978) mi ha sospinto a cercare con particolare attenzione e a sottolineare una singolare corrispondenza, su questo preciso aspetto della realtà e della vita della Chiesa, tra l’appello di Papa Francesco e il magistero di Papa Montini. E così la mia appartenenza alla Chiesa ambrosiana, l’ordinazione presbiterale ricevuta da Montini e il servizio episcopale svolto a Milano mi hanno stimolato, ancora una volta, a riprendere e a rimeditare alcuni tra i tanti interventi magisteriali e pastorali del cardinale Giovanni Battista Montini su questo argomento. Inizio dalla Ecclesia pauperum riprendendo un importante rilievo teologico fatto dal cardinale Montini in un incontro con il clero ambrosiano, tenutosi a Varese il 6 febbraio 1963 e dedicato al concilio Vaticano II. L’arcivescovo si sofferma sul tema generale della “riforma”: «Il Papa l’ha detto non una volta sola: bisogna ringiovanire, bisogna ringiovanire i nostri cuori. Dobbiamo riprendere l’entusiasmo, la forza, i propositi, l’ingenuità - direi - dei primi giorni». Nell’omelia tenuta ad Assisi il 4 ottobre 1958 troviamo una singolare preghiera rivolta a san Francesco. La trascriviamo, almeno in parte: «Francesco, aiutaci a purificare i beni economici dal loro triste potere di perdere Dio, di perdere le nostre anime, di perdere la carità dei nostri concittadini. Vedi, Francesco, noi non possiamo straniarci dalla vita economica: è la fonte del nostro pane e di quello altrui; è la vocazione del nostro popolo, che sale alla conquista dei beni della terra, che sono opere di Dio; è la legge fatale del nostro mondo e dalla nostra storia. È possibile, Francesco, maneggiare i beni di questo mondo, senza restarne prigionieri e vittime? È possibile conciliare la nostra ansia di vita economica, senza perdere la vita della spirito e l’amore? È possibile una qualche amicizia fra Madonna Economia e Madonna Povertà? O siamo inesorabilmente condannati, in forza della terribile parola di Cristo: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna d’un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli?” (Matteo, 19,24). Anche il nostro sant’Ambrogio ci aveva detto parole tremende: “O ricco, tu non sai quanto sei povero!” (De Nabuthae, 2,4), ma non le ricordiamo più, e non le abbiamo mai bene comprese. E anche tu, Francesco, non hai insegnato ai tuoi figli a lavorare, a mendicare, e a beneficare, cioè a cercare e a trattare quei beni economici, di cui la vita umana non può essere priva?». Dionigi Tettamanzi, Cardinale, arcivescovo emerito di Milano 6 agosto 2013 (pubblicato su L'Osservatore Romano) --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Il 9 agosto 1943, presso il funesto carcere del Brandeburg an der Havel a Berlino – lo stesso dove furono uccisi il pastore luterano Dietrich Bohnöffer e il prete cattolico Max Joseph Metzger - veniva ghigliottinato Franz Jägerstätter, uno dei testimoni della resistenza non violenta a Hitler. Venne proclamato beato, e accolto nel novero dei martiri della fede, nel 2007 nel duomo di Linz in Austria, sua terra natale (la sua memoria liturgica è fissata al 21 maggio, giorno della beatificazione, voluta da papa Benedetto XVI). Da
70 anni la figura del contadino-sagrestano di St. Radegund, poco a nord
di Salisburgo, che si è rifiutato di arruolarsi nelle file naziste,
pagando con il carcere e la vita, è un monito contro la guerra e la
violenza per tanti giovani cattolici e non del mondo mitteleuropeo, ma
è assai conosciuta anche in Irlanda e Regno Unito, molto meno in
Italia, ad eccezione del Trentino-Alto Adige dove ha preso il via il
Gruppo Jägerstätter Italia, grazie all’impegno di un sociologo,
Giampiero Girardi, già coordinatore del Gruppo Obiettori di coscienza
Caritas, un gruppo che vanta aderenti in aumento un po’ in tutto il
Paese...
Franz Jägerstätter, un martire della nonviolenza da conoscere ... Il significato della testimonianza di Franz Jägerstätter oggi è finalmente riconosciuto dalla chiesa.
Questo ci rende lieti e critici.
Lieti
della sua bella e ammirevole persona, della sua vita e morte da
martire, critici della nostra chiesa che ora si fa bella, a distanza di
sicurezza, di questo suo figlio che allora lasciò solo contro il
ferocissimo impero nazista. Oggi quell’impero è morto - speriamo! - ma
i suoi germi infettano le democrazie in cui riscontriamo vere e proprie
“tendenze naziste” più profonde delle rozze violenze dei naziskin: vedi
il libro di Giuliano Pontara, L’Antibarbarie. La concezione
etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Edizioni Gruppo Abele. È
adeguata la nostra vigilanza morale e resistenza religiosa nel mondo
d’oggi verso la presenza mascherata di quello stesso male contro cui
gettò la vita Franz? ...
Sulla beatificazione di Franz Jägerstätter La
vita è improbabile, come sa chi la vive; il sentimento che si prova — e
che cresce con gli anni — dinanzi a ciò che ci accade e all’intera
nostra esistenza è forse la sorpresa, l’impressione di un malinteso. Ma
ci sono vite più improbabili di altre, come ad esempio quella di Franz
Jägerstätter, del quale soprattutto la morte è stata sorprendente. Era
infatti difficilmente immaginabile che nel 1943 un contadino austriaco,
estraneo a qualsiasi movimento politico e sostanzialmente povero di
cultura, si facesse decapitare dal Terzo Reich perché, richiamato alle
armi, la sua coscienza di cristiano cattolico non gli permetteva di
combattere una barbara guerra di aggressione e lo obbligava a
rifiutarsi di far parte dell’esercito nazista, ben sapendo che ciò
avrebbe comportato la sua esecuzione.
Franz
Jägerstätter non aveva alcun desiderio di essere un eroe o un martire;
era ben lieto di vivere con l’amata moglie Franziska e le sue tre
figlie, Rösl, Maridl e Loisl, bambine fra i tre e i sei anni...
L'eroe mite che disse no a Hitler (pdf) --------------------------------------- Le pietre d'inciampo del Vangelo "Quando
fu risuscitato dai morti, i discepoli si ricordarono di quello che aveva detto e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù." (Giovanni 2,22) Gianfranco Ravasi: Il ricordo --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
Lc 12,13-21 Porre la propria fiducia in Dio, Padre provvidente o nella "mammona di ingiustizia" ?(Lc16,11)
All'imperativo
del tale che chiede a Gesù: "di' a mio fratello di dividere con me
l'eredità", Gesù risponde con un altro imperativo:
"custoditevi/guardatevi da ogni cupidigia".
Dio non divide con nessun altro
idolo la casa che vuole costruire in noi e ci mette in guardia dal
perverso possesso delle ricchezze...
--------------------------------------- 18ª Domenica del Tempo Ordinario anno C 4 agosto 2013
omelia di don Angelo Casati
Sal 89 Col 3, 1-5.9-11 Lc 12, 13-21 Questo invito dell'uno della
folla: "Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità"
potrebbe anche non meravigliare più di tanto. Sappiamo come vanno le
cose umane: e quanti conflitti, quanto confliggere per le eredità.
A meravigliarci è invece il
momento in cui la domanda viene posta a Gesù. Gesù stava parlando
dell'abbandono a Dio, stava dicendo: non temete, voi valete! Il valore
vero siete voi, voi valete più dei passeri che si vendono per un soldo,
se Dio non dimentica loro, a maggior ragione si prenderà cura di voi.
E, dentro questo fluire di pensieri e di orizzonti alti, l'appiattimento della domanda sulla divisione di un'eredità.
Tant'è che a noi viene
spontaneo chiederci dov'era quell' "uno della folla", mentre Gesù
parlava. Forse non sentiva perché la folla era migliaia e l'evangelista
Luca dice che le persone si calpestavano a vicenda? Ma, forse più
verosimilmente l' "uno della folla" era via con la testa, il suo chiodo
era un altro, era l'eredità.
E a me -ve lo confesso- tutto
questo ha fatto pensare a quante volte sono via io con la testa, quando
un altro parla -è un pericolo-, e -pericolo ancora maggiore- quando
parla Dio, nelle Sacre Scritture.
Ma veniamo alla risposta di
Gesù, che, come al solito, diversamente da quanto succede a noi, ha
l'arte di intuire, di sorprendere, di cogliere ciò che sta dietro la
domanda. È il vero medico, che non si lascia abbagliare dalle
manifestazioni esteriori, arriva alla causa del male.
Il
problema non è l'eredità, il problema -dice Gesù- è la cupidigia. Il
problema vero -e così la parola di Gesù ci riguarda, perché non tutti
noi forse abbiamo conflitti di eredità- il problema vero è -perdonate
se mi esprimo così, ma forse rende più efficacemente- da che cosa
dipendono gli umori della tua vita. Dipendono dall'abbondanza dei beni,
dalla sicurezza dei beni?
...
omelia di don Angelo nella 18ª Domenica del Tempo Ordinario
--------------------------------------- Vanità di vanità Dal libro del Qoèlet Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi
ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare
la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo
è vanità e un grande male.
Infatti,
quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle
preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i
suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il
suo cuore riposa. Anche questo è vanità! (Qo 1,2;2,21-23)
A queste parole del libro di Qoèlet è ispirata la lauda composta da S. Filippo Neri (e cantata dai bambini nel suo oratorio) divenuta uno dei brani più apprezzati della discografia di Angelo Branduardi.
video --------------------------------------- La festa della Trasfigurazione del Signore nella tradizione bizantina
La natura umana riacquista la sua bellezza
La
Trasfigurazione è una delle dodici Grandi feste del calendario
bizantino; ha un giorno di prefesta il 5 agosto e un’ottava che si
conclude il 13. L’iconografia della festa riprende la narrazione
evangelica mettendo il Signore trasfigurato al centro dell’icona,
avvolto di luce; Mosè ed Elia ai lati e sotto i tre discepoli Pietro,
Giacomo e Giovanni che non osano quasi guardare la luce abbagliante che
viene dal Signore.
Al
vespro delle grandi feste l’ufficiatura bizantina ha due momenti che in
qualche modo le caratterizzano: la litì e l’artoclasia. La litì
(«supplica») è costituita dalla processione e dalle litanie che si
cantano nel vespro, dopo le letture bibliche e i tropari che le
seguono. Essa si svolge nella navata della chiesa, davanti
all’iconostasi, e si conclude con l’artoclasia, cioè la frazione e
distribuzione del pane, benedetto assieme all’olio e al vino.
Nella
festa della Trasfigurazione del Signore durante la litì un lungo
tropario, anonimo, riassume tutta la teologia della festa. Si tratta di
una vera e propria mistagogia, per la Chiesa che lo canta, del mistero
celebrato: Cristo glorioso trasfigurato sul Tabor di fronte ai
discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, alla presenza dei profeti Mosè ed
Elia...
La natura umana riacquista la sua bellezza 6 agosto 2013
Riflessioni sulle letture di LUCIANO MANICARDI
Anno C
Dn 7,9-10.13-14; Sal 96; 2Pt 1,16-19; Lc 9,28b-36
La
trasfigurazione, che è caparra e profezia della resurrezione di Gesù,
ha avuto – a differenza della resurrezione stessa – testimoni oculari,
afferma Pietro nella seconda lettura (cf. 2Pt 1,16). Preannunciata
infatti dallavisione che Daniele ebbe dell’anziano di giorni che
accorda potere, gloria e regno a Colui che è “simile a un figlio
d’uomo” (I lettura), la trasfigurazione è l’evento in cui Pietro,
Giacomo e Giovanni “videro la gloria” di Gesù (vangelo).
Se
è vero che la voce divina al cuore della trasfigurazione chiede che si
presti ascolto a Gesù e che la stessa esperienza gloriosa vissuta da
Gesù è stata segnata dall’ascolto della Parola di Dio contenuta nelle
Scritture rappresentate da Mosè ed Elia (la Legge e i Profeti), la
trasfigurazione è anche esperienza di visione da parte dei discepoli.
Lungi dall’opporsi, ascolto e visione, nella Bibbia, si richiamano e si
completano a vicenda.
Trasfigurazione del Signore Vedi anche il nostro precedente post (all'interno i link ai post precedenti):
--------------------------------------- Papa Francesco, le donne e la Chiesa I
suggerimenti di Lucetta Scaraffia (fertilità), Giulia Paola Di Nicola
(partecipazione), Cettina Militello (sinodalità), Chiara Giaccardi
(reciprocità), Paola Ricci Sindoni (condivisione)
Fertilità, partecipazione, sinodalità,
reciprocità e condivisione. Cinque parole, per cinque donne che
“rileggono” le parole pronunciate dal Papa, nel viaggio di ritorno da
Rio, sulla questione femminile, definita una priorità da affrontare
all’interno della più generale riforma della Chiesa. “Una Chiesa senza
le donne è come il collegio senza Maria. E la Madonna è più importante
degli apostoli”, ha detto Papa Francesco conversando in aereo con i
giornalisti: “Credo non abbiamo ancora fatto una profonda teologia
della donna nella Chiesa. Non dev’essere solo lavoratrice, mamma. Così
è limitata, né fare solo la chierichetta, c’è di più! Sull’ordinazione
delle donne, la Chiesa ha detto no, Giovanni Paolo II si è pronunciato
con una formulazione definitiva. Ma ricordiamo che la donna nella
Chiesa è più importante di vescovi e preti”.
Cinque pilastri per una teologia della donna Niente
donne, niente Chiesa. Una Chiesa senza le donne «è come il collegio
apostolico senza Maria» ha detto papa Francesco, conversando con i
giornalisti al ritorno dal Brasile. E ha aggiunto: «Non abbiamo ancora
fatto una teologia della donna. Bisogna farla». La battuta appartiene
allo stile dell’intervista: enunciato confidenziale, immagine di
effetto. Però è vera.
La sapienza delle donne Vedi anche il nostro precedente post:
--------------------------------------- "Ho passato la vita alla ricerca di Dio oggi sento il peso di non avere figli" intervista a Enzo Bianchi a cura di Antonio Gnoli Interessante intervista pubblicata su la Repubblica del 28 luglio 2013 "La crisi morale e culturale che l’Occidente vive dipende dal fatto che non crede più nel bene comune. Oggi tutti cercano la felicità. Ma essa è un fatto individuale: la mia felicità può essere l’infelicità per gli altri. Il credente quando dice 'Dio' deve pensare al bene comune". «La mia convinzione profonda è che Dio non sia un'entità esterna alla quale mi rivolgo. È dentro di me e negli altri. Non lo cerco in cielo. L'unica possibilità che ho di trovarlo è nelle relazioni con gli altri».... «Sono convinto che la verità non la possediamo. Essa ci precede. Siamo tutti mendicanti di verità: credenti e non» «All'inizio c'è stata la mia figura. Ma oggi la qualità della comunità è di essere molto umana. Ho sempre detto: il cristianesimo o è umano o non è cristianesimo» .....
Il priore di Bose: ho sempre cercato Dio mi manca la paternità
--------------------------------------- L'eco delle parole di Giovanni Paolo II in un momento di trepidazione, di sofferenza e di speranza “…accompagna i passi della nostra nazione, spesso difficili ma colmi di speranza”.
È
fuori dall’infuocato dibattito politico di questi giorni ma non è fuori
tema questo passo della “grande preghiera per l’Italia” che Giovanni
Paolo donò al nostro Paese il 15 marzo 1994. Pochi anni dopo, il 6
agosto 1998, Papa Wojtyla nell’incoraggiare la ripresa della preghiera
quotidiana per l’Italia nel santuario di Loreto si diceva convinto che
“il popolo italiano potrà così facilmente discernere ‘i segni dei
tempi’ ed impegnarsi con coraggio e perseveranza all’edificazione di
una società dal volto e dalla dimensione autenticamente umani”.
Discernere
i segni di tempi in una crisi interminabile e in momento di fortissime
tensioni politiche appare un compito troppo difficile, una scelta
totalmente estranea alla realtà. Per commentatori e opinionisti delle
prime pagine è nient’altro che un pio esercizio di anime belle con la
testa tra le nuvole.
E se invece, queste anime, avessero i piedi per terra e la testa non “tra le nuvole” ma “oltre” le nuvole?
Piedi
per terra perché il pregare, così come è inteso e vissuto dai cristiani
e dalle comunità cristiane, non è un assentarsi dalla storia e dalla
cronaca mentre avere la testa oltre le nuvole non è abbandonarsi a
un’ingenua utopia ma è affidarsi a una speranza fondata sulla propria
responsabilità e su quella di quanti hanno a cuore il bene di un Paese
sempre più in sofferenza e trepidazione.
Sono
queste persone a formare quel popolo che, ha ricordato Papa Francesco a
Rio, a volte suggerisce alle sue guide le direzioni da prendere per
rispondere con saggezza e lungimiranza alle esigenze di giustizia, di
solidarietà, di riconciliazione.
La
voce del popolo ha una dignità, una libertà e una forza che hanno
radici nella sua anima di cui nessuno può impadronirsi e nessuno può
piegare a propri disegni. Quest’anima è cresciuta e cresce, giorno dopo
giorno, nel fecondo dialogare del credere, del pensare, dell’agire...
Accompagna i nostri passi
il testo integrale della PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II PER L'ITALIA
--------------------------------------- "Donne innamorate di Dio" di Gianfranco Ravasi "Incastonato
nella mente di molti c'è lo stereotipo di un cristianesimo
antifemminile. Come tutti i luoghi comuni, anche questo pregiudizio ha
una sua verità che non regge, però, in equilibrio al confronto con
l'altro piatto ove troviamo la vivace presenza della donna come
protagonista. Non si dimentichi, infatti, che il Cristo risorto appare
innanzitutto a un gruppo di donne - una classe "inferiore" nello
statuto sociale dell'antico Vicino Oriente - affidando loro l'incarico
di "evangelizzare" gli apostoli maschi, tant'è vero che l'antica
tradizione cristiana orientale non esiterà a chiamare Maria Maddalena
«apostola degli apostoli»...
L'obiezione,
però, potrebbe essere questa: come si è comportato il cristianesimo
successivo nei confronti della donna? Una delle risposte sorprendenti -
senza per questo cancellare le oscurità e le necessarie autocritiche ci
viene offerta da una monaca di oggi, Lisa Cremaschi della comunità di Bose (Biella),
che apre il sipario sulle sue colleghe dei primi secoli, vere e proprie
matriarche o madri della Chiesa da accostare a patriarchi e padri della
cristianità. Di esse l'autrice offre un'antologia di testimonianze o
memorie, che vanno dalle origini fino alla sorella di san Benedetto,
Scolastica, alle soglie del VI secolo, una donna celebrata da un papa,
san Gregorio Magno, che le riserverà questo straordinario epitaffio:
«poté di più colei che amò di più ..
A
questo proposito Lisa Cremaschi nell'introduzione alla sua antologia
giustamente s'interroga: «Cercare la parità di diritti con l'uomo
negando l'alterità è una via di liberazione per la donna? Non è forse
soltanto un'ulteriore affermazione dell'inferiorità della donna che per
potersi realizzare dovrebbe imitare la "superiorità" dell'uomo,
diventare ciò che non è, negando la propria alterità?». È un po' in
questa luce, prescindendo dalle questioni strettamente teologiche, che
si dovrebbe impostare a livello generale la spinosa questione del
dibattito sul sacerdozio femminile e, più in generale, quello del
rapporto uomo-donna e della teoria del gender...
"Donne innamorate di Dio" di Gianfranco Ravasi
La scheda del libro
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SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"FIACCOLATA PER ESPRIMERE LA NOSTRA VICINANZA A PADRE PAOLO DALL'OGLIO
Milano – Mercoledì 7 Agosto 2013 Ritrovo 21:30 in Piazza Cordusio – Arrivo in Piazza della Scala FIACCOLATA PER ESPRIMERE LA NOSTRA VICINANZA A PADRE PAOLO DALL'OGLIO---------------------------------------------------------------Il
gesuita padre Paolo Dall'Oglio, scomparso da Raqqa in Siria il 28
luglio, avrebbe mandato nei giorni scorsi un messaggio via cellulare a
un attivista dell'opposizione al regime del presidente siriano Bashar
al-Assad. Nell'sms il religioso avrebbe confermato di «essere ancora
presso lo "Stato Islamico dell'Iraq e del Levante" per discutere
la questione dei due vescovi rapiti nella Siria settentrionale».La
notizia è stata diramata da Aki-Adnkronos International che dichiara di
averla attinta da fonti dell'opposizione del regime di Damasco al
confine turco-siriano.
AVVENIRE: Padre Dall'Oglio: un Sms alimenta la speranza
|
FRANCESCO |
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1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm