"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°16 del 2013
Aggiornamento della settimana -
dal 13 al 19 aprile 2013 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 26 aprile 2013 |
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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
... Fatevi accompagnare da Gesù, Lui vi
ama.
Pasqua è Gesù vivo! (dal
messaggio di auguri pasquali del cardinale Jorge Mario Bergoglio alla
diocesi di Buenos Aires prima di partire per Roma)
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BUONA PASQUA!!!
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Una lettera scritta col cuore in mano.
Un
grido di allarme, una sollecitazione etica, un invito al coraggio
dell'agire personale e alla speranza. È così che vorrei fossero lette
le riflessioni che seguono, immaginandole indirizzate da un mittente
preciso - la nostra gente, in particolare quella umile e segnata più di
tutti dalle conseguenze della crisi che stiamo attraversando -, a un
non meno preciso destinatario, identificabile in ciascuno dei senatori
e dei deputati eletti a rappresentarci. Se mi si chiedesse a che titolo
scrivo questa lettera, non esiterei a rispondere che non ne ho altro
che quello di essere un vescovo, pastore come tanti. Un vescovo
quotidianamente immerso nella vita del suo popolo e al quale giungono
per le vie più diverse espressioni di bisogno, richieste di sostegno.
Un pastore al quale arrivano sempre più testimonianze di sofferenza per
il lavoro che viene a mancare, per quello che non si è mai trovato, per
la materiale impossibilità di molte famiglie di arrivare a fine mese e
per la tentazione della disperazione, che va prendendo piede nel cuore
di molti adulti e di non pochi giovani. Non ho titoli di potere
politico, non sono uomo di parte, se non per il voler stare dalla parte
delle donne e degli uomini reali, i cui volti non sono numeri né casi
generali, ma trasparenza e riflesso di storie di vita, di dolore, di
desideri, di amori, di ferite e di speranze. Parlo da cuore a cuore,
osando rivolgermi non alla classe politica in generale, ma alla
coscienza di ciascuno dei nostri Parlamentari, quale che sia il gruppo
di appartenenza e il complesso di ragioni e d'interessi che si senta
autorizzato a rappresentare. Non si tratta da parte mia di ispirarmi
all'antico adagio, che riconosce nel singolo le possibilità positive e
nell'insieme del gruppo il gioco dei condizionamenti e dei veti
incrociati ("senatores boni viri, senatus mala bestia"…)...
"Perché fare il governo è ormai un dovere etico" di Bruno Forte -------------------------------------------- Da oggi grazie al Cielo si inizia a votare per il nuovo presidente della Repubblica. Confesso che faccio molta fatica ad appassionarmi a questa corsa e spero che finisca presto, senza sfiancarci ulteriormente. Per il modo in cui si è sviluppata - infatti - mi sembra lontana anni luce dal volto più bello della politica. E poi sappiamo tutti che chiunque verrà eletto e qualunque sia la maggioranza che lo avrà votato, ci troveremo comunque all'inizio di un percorso pieno di incognite per il nostro Paese. Per
questo motivo oggi mi piacerebbe che come cattolici spostassimo il
discorso su un altro piano, ponendoci questa domanda: per che cosa
preghiamo quando affidiamo a Dio le sorti del nostro Paese? In questi
giorni è ritornato spesso il paragone tra la corsa al Quirinale e il
Conclave: era fin troppo facile e le ironie si sono sprecate (per una
volta non ai danni della Chiesa). Per noi cattolici, però, in questo
accostamento c'è un aspetto che dovrebbe coinvolgerci un po' di più:
l'elezione di un Papa è sempre accompagnata dalla preghiera del popolo
di Dio. E allora mi chiedo: in un momento in cui l'Italia fa così
fatica a delineare una strada per le proprie istituzioni, non dovremmo
moltiplicare la preghiera anche per chi è chiamato a compiere le scelte
che riguardano il nostro Paese? In fondo è la strada che già negli anni
Novanta Giovanni Paolo II ci aveva indicato con la Grande preghiera per l'Italia...
La preghiera «per i governanti» di Giorgio Bernardelli
-------------------------------------------- Centinaia
di persone hanno partecipato oggi a Bulciago (Lecco) alla
commemorazione dell’attivista Vittorio Arrigoni, sequestrato e ucciso
due anni fa a Gaza.
BALLATA PER VIK –
La riunione, avvenuta in una palestra troppo piccola per contenere
tutti gli intervenuti, e’ stata aperta dalla ‘Ballata per Vik’ composta
dal gruppo ‘I Luf’ con Egidia Beretta, la mamma di Vittorio, sindaco di
Bulciago. In sala era presente anche la delegazione dei giovani
palestinesi che compongono il convoglio impegnato in numerose tappe in
Italia per presentare un altro volto della Striscia: quello degli
studenti e dei creativi impegnati in una resistenza non violenta contro
l’oppressione israeliana e politica. (fonte: Giornalettismo)
video IL VIAGGIO DI VITTORIO –
La mamma di Vittorio, che recentemente ha anche scritto un libro dal
titolo ‘Il viaggio di Vittorio’ per ricordare il figlio, tra l’altro ha
detto: ‘Sappiamo chi e’ stato, non chi ha dato l’ordine che puo’ essere
anche partito da Gaza. Ma sapere questa verita’ non e’ la mia ragione
di vita. La ricerca mi sfinirebbe senza ridarmi mio figlio – ha
aggiunto – Preferisco andare avanti parlando di Vittorio com’era da
vivo e di come puo’ restare vivo dentro di me e di tutti coloro ai
quali ha saputo risvegliare la coscienza’. (fonte: ANSA)
E'
il 13 Aprile del 2011: Vittorio Arrigoni, attivista e pacifista
italiano, viene sequestrato a Gaza da un commando terrorista che
chiede, per la liberazione, il rilascio immediato dal carcere dello
sceicco salafita Abu al Walid alMaqdisi. Il giorno successivo Vittorio
viene ucciso.
Chi era Arrigoni, perché era a Gaza, quali erano gli ideali che lo muovevano?
Con
interviste del 2009, all'indomani dell'operazione "Piombo Fuso",
documenti e filmati esclusivi, Crash racconta la storia di un attivista
convinto, un blogger che attraverso la rete testimoniava
quotidianamente quello che succedeva nella striscia di Gaza anche
durante i bombardamenti, uno spirito critico che era scomodo a
tutti.
Per ricordare la vita e la morte di un ragazzo che non si stancava mai di ripetere il suo credo: restiamo umani.
Crash - Restiamo umani. Vita e morte di Vittorio Arrigoni "Io
che non credo alla guerra, non voglio essere seppellito sotto nessuna
bandiera. Dovessi un giorno morire – fra cent’anni - vorrei che sulla
mia lapide fosse scritto quello che diceva Nelson Mandela: un
vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare!"
Vittorio Arrigoni
Guarda i nostri precedenti post:
Giornata Mondiale contro la schiavitù infantile Si
celebra oggi la Giornata Mondiale contro la schiavitù infantile, piaga
che colpisce qualcosa come 400 milioni di bambini in tutto il mondo
costretti a lavorare e vivere come schiavi.
India,
Afghanistan (industria edile), Brasile (produzione di carbone), Myanmar
(raccolta della canna da zucchero), Cina (preparazione di esplosivi per
l'industria pirotecnica), Sierra Leone (estrazione di diamanti) e
Repubblica Democratica del Congo (estrazione di minerali) sono tra i
paesi più interessati da questo drammatico fenomeno. Secondo i dati
diffusi da diverse organizzazioni umanitarie, i piccoli schiavi che
lavorano per la fabbricazione di prodotti che poi vengono venduti in
Europa, Stati Uniti e nel resto dell’Occidente rappresenterebbero oltre
il 10% del potenziale di manodopera mondiale.
La
data scelta per celebrare questa giornata è tutt'altro che casuale: il
16 aprile ricorre infatti l'anniversario della morte di Iqbal Masih, il
bambino di 12 anni ucciso nel 1995 dalle mafie tessili del Pakistan per
averne denunciato gli sfruttamenti. (fonte: focus.it)
Forse
non tutti conoscono la storia di Iqbal Masih, e allora ve la
raccontiamo noi. Iqbal era un bambino operaio, sindacalista e attivista
pakistano, simbolo della lotta contro il lavoro infantile
nell'industria pakistana del tappeto...
"Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite" Slavery Footprint ha sviluppato un'applicazione per calcolare quanti “schiavi” lavorano per te.
Quanti moderni "schiavi" lavorano per te? -------------------------------------------- ... Il fatturato annuo del
traffico degli esseri umani è stimato in 10 miliardi di dollari. Donne
e bambini sono la merce più scambiata nei bazar delle vite a perdere.
«La tratta delle persone – ha ammonito papa Francesco il giorno di
Pasqua – è proprio la schiavitù più estesa in questo ventunesimo
secolo». Secondo le Nazioni Unite ogni anno nel mondo 1,2 milioni di
bambini sono trafficati e sfruttati. E l’Unicef denuncia come
annualmente oltre mezzo milione di giovani donne vengano deportate in
Europa occidentale per essere sfruttate nel mercato del sesso a
pagamento...
Nello Scavo: Bambini schiavi: una piaga aperta --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)“Prendete
250 grammi di mollica da un pezzo di pane raffermo, mettetela a bagno
nel latte. Vi serviranno anche un uovo, zucchero, cannella, qualche
nocciola e, se volete, un pochino di cioccolato”. Sono gli ingredienti
di un ottimo pudding da fare in casa. A proporlo, durante il festival
romano sul riciclo Riscarti, è Annarita, meglio conosciuta al pubblico
come Miss Critical Kitchen, blogger e “cuoca etica”. La seconda
ricetta, preparata sempre in diretta, è una gustosa parmigiana fatta
con le bucce di zucca e di carota. Cosa hanno in comune questi piatti,
oltre ad essere buonissimi? “Sono un tipico esempio di cucina degli
scarti, fatta con ciò che troviamo in casa e con elementi che in genere
la gente butta via. Ma che, se ben usati, possono sorprenderci” spiega
Annarita, il cui blog, pieno di spunti e idee, sta diventando tra i più
seguiti in questo campo.
Le
ricette di Miss Critical Kitchen, infatti, puntano a un consumo critico
e consapevole degli alimenti e, nel pieno spirito dei nostri tempi, a
mettere al bando ogni spreco, abbinando alle semplici ricette di
una volta il proprio gusto personale e la propria creatività. Un trend
che sempre più italiani hanno deciso di imitare, perchè permette di
conciliare il gusto e la salute con un portafogli ogni giorno sempre
più vuoto. Anche se non è semplice...
La cucina della “crisi”: critica, consapevole e bio
-------------------------------------------- I giovani... oggi “Attenzione
ai valori. I giovani sono in gran parte il frutto dell’educazione che è
stata loro data (anche indirettamente o inconsapevolmente). Sovente
essi percepiscono allo stato puro alcuni valori dominanti del momento,
senza le difese o le accortezze di chi è più avanti negli anni, ha più
esperienza ed un’altra educazione”.
Sono
parole profetiche, che i Vescovi dell’Emilia Romagna scrissero nel 1996
in un bellissimo documento sul tema delle discoteche.
All’epoca,
internet non aveva ancora conquistato il mondo e non c’erano tutti i
canali televisivi di oggi. Alle soglie del terzo millennio, la società
è totalmente cambiata. I ragazzi ricevono tanti messaggi ingannevoli,
attraverso un cattivo uso dei mezzi di comunicazione. Il risultato di
questo bombardamento, a volte, può generare una sensazione di
relativismo morale, che spinge a non distinguere più il bene dal male...
Un grande vuoto da riempire con l'amore Giovani
e adulti: si somigliano molto, in Italia. Almeno, in rapporto alla
politica e alle istituzioni. Lo stesso distacco. Anzi, per la
precisione, è la generazione dei giovani a segnare il percorso. La
direzione. Gli adolescenti e i giovani-più-giovani (così definiamo
quelli di età compresa fra 15 e 24 anni), ma anche i giovani-adulti
(fra 25 e 34 anni), esprimono un livello di fiducia davvero basso,
anzi, minimo nei confronti dei principali attori e della più importante
istituzione della "democrazia rappresentativa". Cioè, i partiti: poco
sopra al 4%. E il Parlamento: appena un po' di più. (Utilizziamo, qui,
i dati di numerose indagini condotte da Demos e LaPolis-Università di
Urbino. ) Ma la sfiducia si estende anche allo Stato. In misura
maggiore rispetto alla popolazione nell'insieme. Un disincanto acuto,
che si è accentuato negli ultimi anni. Dopo il 2006, quando, perlomeno,
dimostravano maggiore confidenza verso gli attori e le istituzioni
rappresentative rispetto agli adulti. Oggi non più...
Giovani e politica, una generazione altrove ...
Cosa state facendo di concreto per i giovani? Per garantirgli un futuro
e farli tornare a sognare? Voi politici, ci state spegnendo, state
spegnendo i nostri sogni e le nostre speranza. Non vediamo più un
futuro davanti a noi, non riusciamo nemmeno ad immaginare di poter
avere una famiglia.
Siete
sempre così dannatamente bravi a parlare e a farci sperare con le
vostre parole di cambiamento, ma poi appena si ritorna con i piedi a
terra l’unica certezza che vedo è che voi la pancia l’avete sempre
piena, non vi fate mancare di certo niente. Vorrei vedervi al posto
nostro...
Giovani e crisi: provate voi ad avere vent’anni e nessun sogno -------------------------------------------- 4,2 milioni di italiani, vale a dire
il 17% delle famiglie, non arrivano a fine mese. Il loro reddito non è
sufficiente a coprire tutte le spese.
Lo certifica l'ultima indagine del Censis e di Confcommercio. Sempre più frequentemente le famiglie italiane, spiega la ricerca, utilizzano i risparmi in banca per far fronte alle spese correnti. CENSIS-CONFCOMMERCIO: Famiglie italiane, in 4 milioni non arrivano a fine mese --------------------------------------------------------------- Ogni giorno, in tutto il mondo,
circa 800 donne muoiono a causa delle complicazioni collegate alla
gravidanza o al parto: il 99% delle morti avviene nei Paesi in via di
sviluppo
FAMIGLIA CRISTIANA: Tre milioni di madri rischiano la vita --------------------------------------------------------------- SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA" A Boston torna la paura
L'attentato di ieri a Boston rappresenta, per le sue implicazioni, il riaffacciarsi di una delle emozioni più profonde e potenti che segnano la vicenda umana, sia individuale che collettiva: la paura. Noi ci dobbiamo continuamente confrontare con le paure e facciamo di tutto per esorcizzarle, negarle o contrastarle. Spesso anche con modi irrazionali e violenti. Il riconoscere le nostre paure dovrebbe essere l'occasione di chiederci in chi o cosa riponiamo speranza e fiducia. Per il cristiano risuona insistente l'incoraggiamento più volte ripetuto nell'Evangelo: Non abbiate paura. Un altro aspetto da considerare riguarda la differenza attribuita nel peso e nella risonanza mediatica a fatti di violenza, quando riguardano popoli e nazioni più poveri e meno importanti. C'è una diseguaglianza anche nella compassione? (Christian Albini) ---------------------------------------------------------------
“Ecco faccio una cosa nuova” Convertirsi HOREB n. 63 - 3/2012TRACCE
DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI "Il
termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei
cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare
l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma
accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo
di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre
amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre,
accarezza, accompagna.
«Bruna
sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei
Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di
smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico
oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato.
Eppure
confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in
un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo
fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità
del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce
che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo
rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella”
perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la
guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe
della sua bellezza.
Convertirsi,
per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in
Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e
tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro
l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi
liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio
esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito
del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di
consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si
incida nella sua esistenza e determini la sua storia.
Convertirsi
è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei
figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella
società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da
questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....
(EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf) E' possibile richiedere
copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"A ogni nuovo crimine... La cosa più importante... Non abbiate paura... La sapienza dell'amore... L'amore fraterno... I martiri ci hanno insegnato... Il tempo dei martiri... La fede non matura... Voglio che la mia vita... Per te ci hai fatti... E' necessaria l'infelicità... La volontà di Dio... Chiediamo al Signore... Solo l'amore ha... Solo l'Amore può... Se cerchi... C'è una corruzione... Se la fede ci fa essere... La Parola di Gesù... --------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)RUBRICA Un cuore che ascolta - lev shomea' "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9) Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
III DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)
Vangelo: Gv 21,1-19
... e in quella notte presero nulla. Nonostante
la prossimità e la frequentazione di tanti anni, ancora fatichiamo a
comprendere che "senza Gesù non possiamo far niente". Non
lo comprende Simon Pietro e i discepoli con lui, non lo comprendiamo
noi, Chiesa di oggi e di sempre. E' la Sua Parola e non le nostre
furbizie tecniche, che riempie la rete delle nostre fatiche
pastorali. "Vado a pescare" e "veniamo anche noi con te" possiamo dirlo soltanto come risposta all'invito del Risorto: "Gettate la rete"...
--------------------------------------- "Arrivederci ad Assisi" di Paolo Dall'Oglio
Gesuita del monastero di Deir Mar Musa (Siria) Reduce
da una drammatica, dolorosa eppur luminosa traversata della Siria
libera, la sera del conclave twittavo: «#Gesù e #Maria di Nazareth al
#Conclave: niente orpelli, berrette e ori, ma piedi scalzi, capelli al
vento e la camicia rossa da garibaldino!».
Ripenso a Jihad, un combattente islamico col quale ho collaborato ad Aleppo, in mezzo ai crateri di missili e bombe, a una proposta di riconciliazione offerta dai rivoluzionari (in maggioranza sunniti) agli sciiti di lì, con la mediazione dei curdi. Un fratello glielo avevano già ammazzato tre mesi fa. Col braccio ancora al collo per una scheggia di bomba, lavora entusiasta all’iniziativa di riconciliazione. A colazione, l’altro fratello, Iyyad, si raccomanda: se muore in battaglia, che si tengano da conto la sua fidanzata e i tre orfanelli del primo martire di casa. Il giorno stesso muore, trapassato da un proiettile, in braccio a Jihad, chiedendogli un bacio. Quella sera riprendiamo assieme il filo dell’iniziativa e consiglio a Jihad d’occuparsi di pace a tempo pieno. Appena eletto Papa, l’anziano cardinale gesuita argentino ha pensato ai poveri che soffrono, alla pace rimedio della violenza e al creato in pericolo. E ha scelto: Francesco. E twitto: «W #PapaFrancesco! La tua Chiesa locale ti benedice in silenzio grata a Dio, con lacrime di gioia. Il Papa a piedi nudi: Vangelo sine glossa!» ... "Arrivederci ad Assisi" di Paolo Dall'Oglio
--------------------------------------- L’11
aprile del 1963 – dopo essere stata firmata la mattina del 9 davanti
alle telecamere e ai fotografi in una cerimonia pubblica che,
scardinando un protocollo secolare, contribuì alla sua diffusione
planetaria – venne pubblicata la Pacem in terris di Giovanni XXIII...
Giovanni della pace La
“Pacem in Terris”, l’ultima enciclica di Angelo Roncalli, scritta
quando già il male che minava il Papa stava giungendo al suo punto
finale, rappresenta il grido del cuore del “Papa Buono”. E forse il
ricordo più esatto del significato di quel documento lo ha dato, un
anno fa, Benedetto XVI: “Al culmine della guerra fredda, quando il
mondo stava ancora venendo a patti con la minaccia costituita
dall'esistenza e dalla proliferazione di armi di distruzione di massa,
Papa Giovanni scrisse quella che è stata definita "una lettera aperta
al mondo". Era un appello sentito di un grande Pastore, vicino al
termine della propria vita, affinché la causa della pace e della
giustizia venisse promossa con vigore in ogni settore della società, a
livello nazionale e internazionale”.
La Pacem in terris è stata pubblicato l’11 aprile del 1963...
Le
encicliche sono un genere letterario votato, nella gran parte dei casi,
all’oblio. Anche perché spesso la loro compilazione risponde a
necessità o situazioni contingenti. Questo destino non sembra però
riguardare la Pacem in terris, la cui attualità non sembra toccata dal
mezzo secolo di vita.
Il
documento offre quattro linee principali per procedere sulla via della
pace. La centralità della persona inviolabile nei suoi diritti;
l'universalismo del bene comune; il fondamento morale della politica;
la forza della ragione e il faro della fede...
La "Pacem in Terris" fu una lettera aperta al mondo L'Accademia
Pontificia di Scienze Sociali si è riunita in questi giorni a Roma per
discutere, durante la sua diciottesima sessione plenaria, del
contributo apportato dall'enciclica "Pacem in Terris" alla dottrina
sociale della Chiesa, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla
sua pubblicazione .
Nel
pieno apogeo della Guerra Fredda, quando l' opinione pubblica si
domandava come affrontare la proliferazione di armi di distruzione di
massa, Papa Giovanni XXIII scrisse una "lettera aperta al mondo"; un "
richiamo incalzante (...) per promuovere in tutti gli ambiti sociali,
nazionali e internazionali le cause di pace e giustizia". Così lo ha
ricordato Benedetto XVI ...
PERENNE ATTUALITÀ DELL'ENCICLICA "PACEM IN TERRIS" Nel
messaggio per la quarantaseiesima giornata della pace, il 1° gennaio
2013, Benedetto XVI ricordando la ricorrenza del cinquantesimo
dell’enciclica Pacem in terris, ha ripreso la tesi fondamentale di
questo documento, e cioè che condizione della pace sia lo stabilirsi di
condizioni di verità, giustizia e amore. Per la tradizione cristiana
infatti pace non significa solo assenza di guerra fra le nazioni, ma
armoniosa convivenza fra tutti gli esseri umani, e di ciascuno con se
stesso...
Pacem in terris - Cinquant’anni dopo. Non può esistere senza verità --------------------------------------- Educare alla fede per essere testimoni di umanità
«La fede che si rende operosa per mezzo della carità» (Gal 5,6)
E'
iniziato lunedì 15 e fino a giovedì 18 aprile 2013, il 36° Convegno
nazionale delle Caritas diocesane a Montesilvano (PE), presso il Grand
Hotel Adriatico (iscrizioni e plenaria) e il Serena Majestic Hotel
(lavori di gruppo), che vede riuniti i direttori e operatori delle 220
Caritas diocesane e di Caritas Italiana.
Guarda la diretta streaming degli incontri di plenaria del Convegno
Il
Convegno ha come riferimenti di fondo l’Anno della fede,
il decennio sull’educare, gli orientamenti dati da papa
Benedetto XVI nel
quarantesimo di Caritas Italiana e le prime indicazioni di Papa
Francesco. Gli obiettivi sono quelli di far prendere consapevolezza ai
partecipanti dell’importanza di educarsi per educare a una fede che si
rende "operosa per mezzo della carità" e fornire contenuti e
indicazioni che vadano a sostanziare le attività di carità portate
avanti dalle Caritas diocesane sul territorio.
La Caritas Italiana da sempre accanto alla gente.
Al via il convegno a Montesilvano
video Per approfondire:
--------------------------------------- È durissima. E il peggio sembra
debba ancora arrivare. A pochi chilometri da qui, sul portone del
centro di distribuzione diocesano della Caritas di Chieti, c’è un
cartello: "Chiuso per mancanza di alimenti", che sono finiti nel giro
di quattro giorni per le richieste e la disperazione dei poveri
cresciute - entrambe - oltre ogni previsione. Ed è solo un ultimo
esempio.
Pino Ciociola: Caritas: «Povertà nascoste crescita paurosa»
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FRANCESCO |
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AVVISI:
1) La newsletter è settimanale;
2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm