"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"




 NEWSLETTER n°12 del 2013

Aggiornamento della settimana

- dal 16 al 22 marzo 2013 -

 

                                    Prossima NEWSLETTER prevista per il 29 marzo 2013          


 
 



IL VANGELO DELLA DOMENICA 

LECTIO DIVINA

 a cura di Fr. Egidio Palumbo

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Preghiera dei fedeli




OMELIA 

 di P. Gregorio Battaglia
 di P. Aurelio Antista
di P. Alberto Neglia

 
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili 
         (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)



NOTA

Articoli, riflessioni e commenti proposti vogliono solo essere
un contributo alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.

Le posizioni espresse non sempre rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione. 




 
Speciale


Pagina in continuo aggiornamento









I NOSTRI TEMPI

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Giornata mondiale contro il razzismo - L'unica razza che conosco è quella umana!


L'unica razza che conosco è quella umana (Albert Einstain)

Oggi si celebra la Giornata mondiale contro il razzismo e queste saranno le uniche due volte che userò la parola “contro” in questo post. Il razzismo nel tempo ha assunto forme diverse; oggi è soprattutto paura del nuovo, indifferenza e un modo per sfogare la rabbia di una vita con meno certezze. Per questo serve un rinnovamento sociale e, a mio parere, un buon modo per iniziare è cambiare le parole quotidiane: parlare positivo per agire positivo. E allora dico che oggi è la giornata mondiale per guardarsi intorno. Per vedere che viviamo in un Italia plurale, arricchita dalle altre lingue e dalle altre culture, nella quale il problema non è che le persone arrivano ma che se ne vanno, portando altrove le loro conoscenze e capacità
E allora dico che la crisi è una trasformazione, che le seconde generazioni sono una risorsa, che la diversità è un valore.

   Contro il razzismo, una giornata per guardarsi intorno

"Io non sono razzista ma..."
Quante volte abbiamo sentito qualcuno usare questa frase che immancabilmente si conclude sottolineando un qualche episodio negativo legato a una particolare etnia? Oggi si celebra la IX Giornata contro il razzismo e la neo presidente della Camera Laura Boldrini si augura che il nostro Paese "si opponga sempre più fermamente ai veleni del razzismo e della xenofobia"

   "Io non sono razzista ma..."

Al palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, è intervenuto oggi Kevin Prince Boateng, un giocatore che mesi fa ha subito attacchi di stampo razzista ed ha avuto il coraggio di lasciare il campo mandando un messaggio non solo agli pseudo tifosi della Pro Patria che lo stavano insultando, ma anche a tutto il movimento.
Il numero 10 del Milan ha lanciato il suo monito: "Non si può sconfiggere il razzismo ignorandolo, è impossibile, è il più grande errore che si possa commettere. Il razzismo è come la malaria, non si sconfigge con gli antibiotici, bisogna andare nella palude a combatterlo".
Boateng ha ricordato l'importanza dello sport: "Se oggi gli Stati Uniti hanno un presidente di colore non è solo perchè c'è stato Martin Luther King ma anche per Muhammed Alì. Lo sport ha grandi responsabilità sociali".
(fonte: goal.com)


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Giornata Mondiale dell’acqua


Nazioni Unite nel 1992 hanno istituito la Giornata Mondiale dell’Acqua: 24 ore durante le quali gli stati membri promuovono attività concrete a difesa dell’acqua, e che le istituzioni nazionali e internazionali e le organizzazioni non governative di tutti i Paesi dedicano alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su uno dei temi più critici della nostra era. Quest’anno il World Water Dayha un’importanza ancora maggiore, perché il 2013 è l’Anno internazionale della Cooperazione nel Settore Idrico.
In Italia sono diverse le iniziative che saranno lanciate oggi per sensibilizzare a un consumo più oculato del nostro “oro blu”...

   Giornata Mondiale dell’acqua 2013: salva la goccia anche tu

   Per approfondimenti visita il sito http://www.unwater.org

Si calcola che 700 milioni di persone soffrano per la scarsa disponibilità di fonti d’acqua dolce pulita: in alcuni casi i pozzi disponibili sono inquinati o infetti, in altri, la distanza dei pozzi e le attività di reperimento dell’acqua peggiorano la qualità della vita di intere comunità, compresi donne e bambini – per non parlare delle precarie condizioni igieniche dovute al razionamento dell’acqua.
Sempre secondo il report della UN Water, si prevede che la situazione peggiorerà nei prossimi anni e che, con l’aumento della popolazione mondiale e della conseguente produzione di cibo, nel 2025 l’accesso all’acqua potrebbe essere difficoltoso per i 2/3 della popolazione mondiale. Questo dato rende necessaria una seria riflessione sulla gestione delle risorse idriche mondiali e sulla responsabilità dello sfruttamento delle risorse dei Paesi in via di sviluppo...

   Acqua, un bene comune in cooperazione


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Sono oltre un miliardo e 100 milioni le persone che nel mondo non hanno acqua sicura e 30mila coloro che ogni giorno muoiono per cause legate alla mancanza di risorse idriche o alla loro scarsa qualità. L’acqua è fondamentale nei processi di sviluppo sostenibile e indispensabile per mantenere l’integrità dell’ambiente, oltre che per l’eliminazione di povertà e fame. In Africa e Asia le donne percorrono in media sei chilometri al giorno per raccogliere l’acqua. Secondo l’Oms, ogni persona necessita di 50-100 litri di acqua al giorno. Ma se gli europei usano tra i 200 e i 300 litri di acqua al giorno, in Stati come il Mozambico non si arriva ai 10 litri. Disparità sempre più insostenibili.

   AVVENIRE: Oltre un miliardo resta senz'acqua ma uniti si può


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LOTTA ALLA MAFIA

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Diciottesima edizione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie"
Libera per la XVIII edizione ha scelto la Toscana, ha scelto Firenze ."Semi di Giustizia, fiori di Corresponsabilità" è lo slogan della manifestazione. Perché Firenze?...

 
Libera - Firenze: due giorni per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie


La campagna Riparte il futuro sarà presente a Firenze con un seminario dedicato alle vittime di corruzione e alle esperienze di contrasto al fenomeno:
CON LA MEMORIA RIPARTE IL FUTURO

 
Riparte il futuro alla XVIII giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie


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"Per amore del mio popolo non tacerò" il messaggio di don Diana risuona ancora a 19 anni dal suo assassinio.


Sarà una giornata lunga per Casal di Principe il 19 marzo. Esattamente come quella di 19 anni fa, quando alle 7.30 di mattina un killer entrò nella chiesa di San Nicola di Bari e sparò quattro colpi a don Giuseppe Diana. E' la giornata del ricordo. Per non dimenticare un uomo, un prete, ucciso perché aveva osato sfidare il potere della camorra difendendo semplicemente la sua gente "con la forza della parola"...

   19 anni fa moriva don Diana manifestazione a Casal di Principe

Si apre uno spiraglio per l'inizio della beatificazione di don Peppe Diana. E si apre nel giorno del diciannovesimo anniversasio della sua uccisione. Infatti alla riflessione sul sacrificio del sacerdote di Casal di Principe (questo pomeriggio, dopo la messa di suffragio nella parrocchia di San Nicola di Bari), oltre al vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo e al magistrato Donato Ceglie, parteciperà anche l'arcivescono di Catanzaro-Squillace, e principalmente postulatore della causa di beatificazione di don Giuseppe Puglisi, che si sta avviando a conclusione...

   Oggi moriva don Peppe Diana: c'è uno spiraglio per la beatificazione

   video

Leggi anche i nostri precedenti post:
  • "Giovanni Falcone e don Peppe Diana, costruttori per una terra nuova" di Rosario Giuè
  • Profanata la tomba di don Peppino Diana trafugati dalla parrocchia di San Nicola il Santissimo e il Calice della Messa, ma... la memoria non si può rubare!
  • IL RICORDO DI DON PEPPE DIANA


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DON PEPPINO DIANA
19 marzo 1994 - 19 marzo 2013 19 anni, sembra ieri, le persone oneste non dimenticano l'amore di Don Peppino Diana per il suo popolo

  Don Giuseppe Diana: "PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERO'" (video)


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FEDE E
SPIRITUALITA'





“Ecco faccio una cosa nuova”

Convertirsi

HOREB n. 63 - 3/2012


TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI

"Il termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre, accarezza, accompagna.
«Bruna sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato. 
Eppure confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella” perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe della sua bellezza.
Convertirsi, per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si incida nella sua esistenza e determini la sua storia. 
Convertirsi è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia ....  (EDITORIALE)


   Editoriale (pdf)

   Sommario (pdf)


E' possibile richiedere copie-saggio gratuite:
CONVENTO DEL CARMINE
98051 BARCELLONA P.G. (ME)
E-mail: horeb.tracce@alice.it



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  Perdonare è...
  Che cos'è l'educazione...
  Siamo noi questa donna...
  Lasciate che Cristo...
  Alla parola di Gesù...
  Io penso, Giuseppe...
  Il dimorare nella Parola...
  La certezza dell'amore...
  Gesù con ciò che fa...
  Ricordatevi di Dio...



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"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.15 di Santino Coppolino



RUBRICA 
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male"  (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C) 

Vangelo:  Gv 8, 1-11

Come non bastasse la parabola del Padre e dei due figli, la liturgia ci costringe ancora a fare i conti con lo scandalo della misericordia. Gesù continua a mostrarci il volto di un Padre che ci ama follemente e ci dice che, se apparteniamo al Dio della vita -che vuole sempre e comunque il bene dell'uomo-, siamo chiamati a "diventare misericordiosi come Lui è misericordioso"(Lc 6,36).
In caso contrario facciamo l'esperienza della morte, ci leghiamo a lei divenendo suoi servitori, morti in noi stessi. Gesù, nel suo chinarsi a scrivere per terra, richiama proprio il profeta Geremia che, al cap. 17 vers.13 così scrive: "O speranza d'Israele, Signore,..... quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere".
Ci avverte cioè che, se ci lasciamo abitare da pensieri di morte, se poniamo in essere gesti di morte, siamo anche noi come morti, apparteniamo ad essa...


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Don Tonino Bello è nato il 18 marzo 1935 oggi vogliamo riproporre le immagini del suo ultimo compleanno... è il nostro modo di ricordarlo e di esprimere tutta la nostra stima, il nostro affetto e la nostra riconoscenza per tutto quello che continua a donarci!

Auguri don Tonino!


Don Tonino Bello è nato il 18 marzo 1935 oggi vogliamo riproporre le immagini del suo ultimo compleanno... è il nostro modo di ricordarlo e di esprimere tutta la nostra stima, il nostro affetto e la nostra riconoscenza per tutto quello che continua a donarci!

  video

Ultimo messaggio di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, lasciato nel giorno del suo compleanno, già stremato dalla malattia. Lascia ai giovani un’eredità preziosa: la cura e l’attenzione agli ultimi, l’amore ai poveri, ciò che lui ha sempre fatto nella sua vita.

Ragazzi, vi faccio anch’io tanti auguri. Tanti auguri di speranza, tanti auguri di gioia, tanti auguri di buona salute, tanti auguri perché a voi ragazzi e ragazze fioriscano tutti i sogni.
Tanti auguri perché nei vostri occhi ci sia sempre la trasparenza dei laghi e non si offuschino mai per le tristezze della vita che sempre ci sommergono.
Vedrete come fra poco la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo, perché andiamo verso momenti splendidi della storia. Non andiamo verso la catastrofe, ricordatevelo. Quindi gioite! Il Signore vi renda felici nel cuore, le vostre amicizie siano sincere.
Non barattate mai l’onestà con un pugno di lenticchie.
Vorrei dirvi tante cose, soprattutto vorrei augurarvi la pace della sera, quella che possiamo sentire anche adesso, se noi recidessimo un po’ dei nostri impegni così vorticosi, delle nostre corse affannate.
Coraggio! Vogliate bene a Gesù Cristo, amate con tutto il cuore, prendete il Vangelo tra le mani, cercate di tradurre in pratica quello che Gesù vi dice con semplicità di spirito.
Poi amate i poveri. Amate i poveri perché è da loro che viene la salvezza.
Non arricchitevi, è sempre perdente colui che vince al gioco della borsa.
Vi abbraccio, tutti, uno a uno e, vi vorrei dire, guardandovi negli occhi:
Ti voglio bene.
Tonino Bello

Scarica il brano in mp3



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Carità operosa e carità pensante! GRAZIE Mons. Giovanni Nervo


E' tornato alla casa del Padre Mons. Giovanni Nervo, primo presidente di Caritas Italiana, della quale ha curato la nascita e l’organizzazione, a livello nazionale e diocesano, fino al 1986. “Saper fiorire dove Dio ci ha seminati”, è l’esortazione che amava ripetere ed è quanto è riuscito sempre a fare nella sua vita. Una guida e un esempio per tutti che ha testimoniato e vissuto quotidianamente e con coerenza la carità evangelica, specie accanto ai più poveri, i più deboli, i più piccoli.

Carità operosa e carità pensante!  GRAZIE Mons. Giovanni Nervo

Don Giovanni, nei suo 94 anni di vita, è stato uno strenuo difensore e sostenitore del vangelo dei poveri «La prima carità è il Vangelo – dichiarò in un’intervista all’Osservatore Romano in occasione dei suoi 90 anni, il 13 dicembre 2008 – perché la povertà maggiore è la mancanza di fede, e che per molti, che forse crederanno di non essersi mai incontrati con Gesù Cristo, la carità sarà l’ottavo sacramento che li salva.

"Tenerezza, questa parola richiamata più volte da Papa Francesco ha certamente fatto sussultare di gioia monsignor Giovanni Nervo perché lui della tenerezza aveva fatto lo stile di vita personale e il biglietto da visita negli incontri con tutti, a cominciare dai poveri e dai deboli. Credo proprio che sia morto con una gioia sconfinata nel cuore nel vedere e ascoltare un Papa venuto da così lontano ma a lui così vicino" ...

    La tenerezza della carità di Paolo Bustaffa

La Caritas nasce dal Concilio, come strumento di rinnovamento nella vita della Chiesa. Paolo VI nel primo convegno delle Caritas diocesane ci disse: “Non è concepibile che il popolo di Dio cresca secondo lo spirito del Concilio Vaticano II se tutti i membri della comunità cristiana non si fanno carico dei bisogni e delle necessità degli altri membri”... 

  Intervista a Mons Nervo (PDF)

La Chiesa della carità deve formare le coscienze

  video




 FRANCESCO
 
     Udienza a tutti i Cardinali 15 marzo 2013

     Incontro con i rappresentanti dei media (16 marzo 2013)

     Omelia - Santa Messa nella Parrocchia di Sant'Anna in Vaticano (17 marzo 2013)

     Angelus/Regina Cæli - 17 marzo 2013

     Omelia - 19 marzo 2013: Santa Messa per l'inizio del Ministero del Sommo Pontefice Francesco

     Incontro Incontro con i rappresentanti delle Chiese e delle Comunità Ecclesiali, e di altre Religioni (20 marzo 2013)

     Discorso Al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede (22 marzo 2013)

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Con Papa Francesco si apre la speranza di una Chiesa più collegiale e sinodale - Interventi di Vito Mancuso, Raniero La Valle e Serena Noceti


Forse è la volta buona. Forse oggi, a distanza di mezzo secolo, il rinnovamento all’insegna del Vangelo che papa Giovanni XXIII e il Vaticano II avevano voluto e intrapreso, può finalmente diventare realtà. Forse i cardinali elettori hanno veramente ascoltato lo Spirito Santo, operazione che non contiene nulla di magico, ma è solo la pura disposizione della mente e del cuore a volere sempre e solo il bene, perché quando un uomo dispone la sua mente e il suo cuore nella ricerca del bene lo Spirito della santità agisce in lui, sia egli credente o non credente. E questo io sento che i cardinali elettori hanno fatto, allontanando ogni calcolo politico o diplomatico, ogni ragionamento all’insegna del potere, e scegliendo un uomo di Dio. Si è trattato di una scelta assolutamente inaspettata, il nome di Jorge Mario Bergoglio non figurava quasi mai tra le liste dei principali papabili. Ma si è trattato soprattutto di una scelta completamente innovativa: da ieri abbiamo il primo papa non europeo, il primo papa latino-americano, il primo papa che ha scelto di presentarsi al mondo come “vescovo di Roma” e soprattutto il primo papa che ha scelto di chiamarsi Francesco….

   Nel nome una missione di Vito Mancuso

Un papa che si fa chiamare Francesco suscita un moto d’incredulità. Infatti nessun papa prima si era fatto chiamare così, e ciò perché a partire da quando era ancora in vita Francesco d’Assisi, Francesco e il papa hanno rappresentato due archetipi, due figure diverse dell’essere cristiano.
Da quando il papa, a partire dalla “rivoluzione papale” dell’XI secolo, è stato costruito dalla tradizione romana come sostituto di Dio e supremo signore terreno, a cui dovesse essere «sottomessa ogni umana creatura», nessun successore di Pietro avrebbe potuto osare chiamarsi Francesco.
Non era solo questione di un Francesco povero e di un papa ricco. Era questione che la povertà di Francesco era teologale, era il Vangelo stesso “sine glossa”, che raccontava di un Dio che da ricco si era fatto povero, di un onnipotente che si era fatto servo, di un eterno che era finito crocefisso...

   Papa Francesco, una scommessa e una sfida di Raniero La Valle

La chiesa è chiamata da Cristo stesso a continua riforma di cui essa stessa, in quanto istituzione umana e terrena, ha sempre bisogno». La conclusione inattesa del pontificato di Benedetto XVI, nell`inedita forma della rinuncia, e le suggestioni che da più parti sono venute per delineare l`agenda del nuovo pontefice hanno riportato in primo piano quell`istanza di riforma che aveva segnato fin dall`inizio il Vaticano II e che le parole del documento conciliare sull`ecumenismo qui riportate esprimono. Non appare sufficiente, infatti, ribadire l`appello a una conversione dei cuori; è necessario un cambiamento strutturale, che investa l`istituzione ecclesiale nel suo complesso e delinei secondo prospettive nuove le forme di partecipazione e di governo...

   "La parola chiave: collegialità" di Serena Noceti


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  Come vorrei...


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Una Chiesa povera e per i poveri! lo dice il Papa nell'incontro con i rappresentanti dei media e... perché Francesco? Vi racconterò la storia...


UDIENZA AI RAPPRESENTANTI DEI MEDIA DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Aula Paolo VI Sabato, 16 marzo 2013
Alcuni non sapevano perché il Vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia...

Papa Francesco ai giornalisti: come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!

   video

Standing ovation da parte dei rappresentanti dei media di tutto il mondo nel primo incontro con il neo-pontefice che spiega il perché della scelta del suo nome.

   il testo integrale del discorso del Santo Padre Francesco durante l'udienza ai rappresentanti dei media

   video integrale dell'incontro


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"Il Pontefice che si è fatto uomo" di Enzo Bianchi



Tre giorni di ministero petrino per papa Francesco, molti gesti significativi ed eloquenti, tre interventi che sono “atti” di linguaggio. Tre giorni, dobbiamo confessarlo, in cui lo stupore per la nomina inattesa continua, con un sentimento rinnovato da ciò che il nuovo papa fa e dice. Tre giorni in cui, essendo in viaggio, ho avuto modo di ascoltare molta gente in diverse città: “è come papa Giovanni”, “ha un cuore come quello di papa Giovanni”, “ci ha fatto piangere”... 
Dopo mesi in cui, quando si parlava della chiesa, lo si faceva senza sorridere, nella tristezza del susseguirsi di accuse e diffidenze, ecco di nuovo la possibilità di guardare alla chiesa con simpatia, di riprendere fiducia verso un’istituzione che a molti appare lontana e poco affidabile. Il cristianesimo non fa che ricominciare, scriveva padre Alexander Men, il fuoco del vangelo sotto la cenere riprende ad ardere festosamente, la chiesa cattolica non è irreformabile. La semplicità di questo uomo e cristiano “salito sul trono di Pietro” (si può ancora usare questa espressione?), diventato vescovo di Roma e dunque successore di Pietro e papa della chiesa cattolica, la sua convinta e consapevole volontà di compiere gesti umanissimi – augurare la buona notte, rientrare a casa dal conclave su un pulmino con gli altri cardinali, scendere dal trono per andare ad abbracciare il cardinale decano Angelo Sodano, andare ai tavoli dei cardinali per pranzare con loro cercando un posto libero... – non può passare inosservata: chi vuole capisce, e chi conosce la grammatica umana perché la pratica coglie subito la presenza di una persona che vuole essere un uomo in mezzo agli altri, un fratello, e discerne cosa questo papa ha dentro il cuore. 

   "Il Pontefice che si è fatto uomo" di Enzo Bianchi


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  Fratelli e sorelle, buon giorno...

Il primo tweet di Papa Francesco:

  "Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco"

Ecco lo Stemma del nuovo Papa
Papa Francesco ha scelto quale sarà lo Stemma che accompagnerà il suo pontificato.
"miserando atque eligendo"

 
Ecco lo stemma del nuovo Papa


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La prima domenica di Papa Francesco - Commenti e video


Ha cominciato nei primi secondi del Papato con quella sua croce di ferro, la veste bianca senza mozzetta e stola e quel coinvolgente "fratelli e sorelle buonasera". Papa Francesco comincia il suo cammino da Pontefice con una prima rottura degli schemi. Niente, rispetto ai tanti, piccoli e potenti gesti di questi primi cinque giorni...
Anche oggi, nella prima domenica "Bergoglio-style". Vestito come gli altri sacerdoti celebra la messa nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano e poi saluta e abbraccia uno a uno i presenti...

   Messa a Sant'Anna, poi il bagno di folla

   il testo integrale dell'Omelia

Saluta ad uno ad uno i fedeli che sono arrivati nella piccola chiesa di Sant’Anna in Vaticano. Stringe loro le mani, con alcuni conversa e li esorta a pregare per lui. Accarezza i bambini, li bacia, non si risparmia. Papa Francesco ha già colpito il cuore delle tantissime persone che sono arrivate in Vaticano per il suo primo Angelus. 
Dall’ingresso della chiesetta di Sant’Anna, la gente lo acclama con cori da stadio, con «viva il Papa» e «Francesco, Francesco». Intanto il Pontefice continua a salutare tutti i fedeli che escono dalla messa. Tutti visibilmente emozionati, commossi. Il Papa sorride, scherza e parla con i bambini, incoraggiandoli a sostenere il loro vescovo di Roma...

   E il Papa saluta uno ad uno i fedeli

   video

Ventuno giorni dopo, una finestra si spalanca di nuovo, su una piazza che “grazie ai media ha le dimensioni del mondo”, dirà il Papa all’Angelus. L’immensa distesa di occhi che guardano in alto – 200 mila persone - lo sa, ha atteso tanto questo momento. Quella sera del 13 marzo – così vicina ma anche così lontana, se consideriamo la densità delle novità di gesti, segni e parole che ci ha già regalato e continua a regalarci – il nuovo Papa, appena eletto 265° successore di Pietro, aveva chiesto alla piazza il favore di benedirlo, inchinandosi per la preghiera prima delle benedizione “Urbi et Orbi” e venendo ricambiato da un silenzio così pieno di raccoglimento da sembrare quasi irreale. Oggi, è la piazza che chiede – per prima - di essere benedetta da un Papa che già sente di amare, e verso il quale sta muovendo, non solo in senso metaforico, i primi passi, con un calore spontaneo che sa di festa...

   Ventuno giorni dopo

   il testo integrale dell'Angelus, 17 marzo 2013
 
  
video


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BUON GIORNO, PAPA FRANCESCO


Buon giorno, papa Francesco, fratello vescovo
Buon giorno alla Chiesa e al mondo

Con il tuo ‘buonasera’ e con le tue parole, Francesco carissimo, hai conquistato i cuori e hai fatto ripartire il cammino della Chiesa dei poveri che ci hai confidato di sognare.

Buon giorno, allora, fratello vescovo, che ci hai messi subito in cammino con te per convertirci al “lieto annuncio”, per rinnovare la comunità cristiana e la famiglia umana, sulla scia del Concilio Vaticano II.
.....


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Messa d'inizio del ministero petrino di Papa Francesco - Informazioni utili e link per la diretta


C’è chi potrà seguirla direttamente dal vivo in un’affollatissima Piazza San Pietro e chi invece potrà collegarsi in video streaming online o chi invece potrà scegliere di seguirla in diretta tv (rai 1 e Sky Tv): in ogni caso sarà possibile assistere alla cerimonia di inaugurazione del pontificato di Papa Francesco, in programma oggi, martedì 19 marzo, dalle ore 9:30.
***
Oltre 130 delegazioni da tutto il mondo, sono attese per la Messa, che inizierà oggi alle 9.30, “d’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma”. Con il Papa 31 Capi di Stato, 6 sovrani regnanti, 3 Principi ereditari, 11 capi di Governo. Trentatre le delegazioni di Chiese e confessioni cristiane. Presente anche la delegazione ebraica, musulmana, buddista, sick, jainista. La piazza è stata aperta a partire dalle 6.30, attesi oltre 200mila fedeli. Ieri il briefing di padre Lombardi il quale ha spiegato che saranno 180 i concelebranti con Papa Francesco, il quale riceverà l’anello del Pescatore che non sarà d’oro. Massimiliano Menichetti:
Papa Francesco arriverà in Piazza San Pietro su una jeep, forse, sulla papamobile, saluterà migliaia di fedeli che lo aspettano con trepidazione, molti sono venuti in piena notte per assicurarsi un posto il più possibile vicino al Papa. Il Pontefice lascerà la residenza Santa Marta verso le 8.45, poi un largo giro nella Piazza, prima dell’inizio della Messa alle 9.30:
“Il Papa girerà in mezzo alla folla, nelle vie che verranno lasciate libere, per diverso tempo, prima dell’inizio della celebrazione. Poi andrà alla sagrestia, vicino alla Pietà, intorno alle 9.15, e lì si preparerà per la celebrazione”.
Sarà la Messa per “l’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma” ha spiegato il direttore della Sala Stampa Vaticana, puntualizzando che sarà quella della Solennità di San Giuseppe e quindi con letture proprie e non specifiche per il Pontificato

   Oggi la Messa d'inizio del ministero petrino di Papa Francesco.

Per informazioni in tempo reale su metropolitane e bus si può utilizzare il sito del Comune di Roma in questa pagina dedicata, mentre per vederla in streaming online sarà disponibile sul sito del vaticano, ma anche su Repubblica.it, Corriere.it nel caso, come presumibile, che il sito della Chiesa di Roma sia presa d'assalto e la trasmissione impossibile da vedere per i troppi accessi


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  Non dimentichiamo mai...


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Omelia di Papa Francesco durante la S. Messa di inizio Pontificato - Testo e video integrale


Difficile se non impossibile sintetizzare l'omelia pronunciata da Papa Francesco durante la S. Messa di inizio del suo pontificato, parole semplici che sanno arrivare al cuore di chi le ascolta indipendentemente dal credo religioso professato, contenuti profondi, messaggi che aprono spiragli di luce e invitano tutti alla speranza di una nuova aurora per la Chiesa e per l'intera umanità.

Cari fratelli e sorelle!
Ringrazio il Signore di poter celebrare questa Santa Messa di inizio del ministero petrino nella solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa universale

   il testo integrale dell'omelia

   video


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  Non dobbiamo avere paura...

  Saldo nella speranza...


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Per cominciare ad amare Papa Francesco conosciamo meglio Jorge Mario Bergoglio


Il cardinale Jorge Mario Bergoglio è dunque il nuovo Pontefice con il nome di Francesco: 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires, è il primo Papa gesuita e il primo Papa proveniente dall’America Latina. Il motto episcopale del nuovo Papa è la frase latina Miserando atque eligendo, che descrive l'atteggiamento di Gesù verso il pubblicano peccatore che “guardò con misericordia e lo scelse”. Lo stemma, oltre a riportare il motto, ha al centro, su campo blu, il monogramma di Cristo, presentato nella tipica forma grafica dei gesuiti. Appaiono, inoltre, una stella e un grappolo d’uva. Per un breve profilo del 265.mo Successore di Pietro, il servizio di Alessandro Gisotti

   Ascolta il servizio di Radio Vaticana: Ritratto di Jorge Mario Bergoglio: i poveri al primo posto con lo sguardo a Cristo

Le porte della piccola chiesa di Nostra Signora di Caacupé sono perennemente aperte. Il via vai nel piccolo rettangolo di mattoni, coperto da un tetto di lamiera, è continuo. Qualcuno entra per parlare col sacerdote, altri semplicemente per chiedere un litro di latte o medicine per il figlio malato. Non solo i giorni di festa: sempre. Forse per l’allegra confusione, il cardinale Jorge Bergoglio amava tanto venire in questo pezzo dimenticato di Buenos Aires. La Villa 21. Uno dei tanti labirinti di baracche fatiscenti, vicoli non asfaltati, violenza, rabbia che si aprono come ferite alla periferia della capitale argentina. 
Per raggiungere la Villa non basta la metropolitana. Anche il bus si ferma prima, fin dove arriva l’asfalto. L’ultimo tratto Don Jorge – come lo chiamano gli argentini – spesso lo faceva a piedi. «Il cardinale è allergico all’auto – dicevano spesso i “porteños” –: prende i mezzi, come le persone comuni». Quelle che adorava incontrare. L’arcivescovo, vestito in borghese o con una semplice tonaca, non camminava per la periferia con la diffidenza solita dei passanti, che si guardano le spalle quando attraversano la strada che divide la baraccopoli dal quartiere Barajas. Il cardinale sapeva di andare fra amici...

   “Don Jorge”: il cardinale dei poveri nelle Villas Miserias

... È lo stile pastorale del nuovo Pontefice: schierato decisamente a fianco del poveri e degli emarginati, critico con il potere ma alieno da posizioni ideologiche che riducono il cristianesimo a lotta di classe... 

   Il cardinale dei poveri che visita le bidonville

... «Jorge Mario Bergoglio è una persona che lotta per i poveri e vive come i poveri», racconta con la voce carica di passione Gustavo Vera, il responsabile di Alameda, «non ha mai avuto una macchina né una scorta, mangia per strada e ha sempre vissuto coerentemente con quello che pensa e che dice. Jorge ha fatto della difesa dei poveri la sua ragione di vita».
IL MAESTRO AMICO DI BERGOGLIO. Lo chiama 'Jorge', con la confidenza di un vecchio amico di infanzia, quest’uomo di 48 anni che fa il maestro di scuola nel quartiere periferico di Villa Lugano. È una sorta di apologia che però non viene da una professione di fede: Gustavo Vera infatti è ateo, e lo rivela candidamente come fosse una informazione tra le altre...

   Gustavo Vera, l'amico (ateo) di papa Francesco

Vedi anche:
  • I PRIMI GIORNI DEL PAPA LO SPECIALE DI AVVENIRE
  • Papa Francesco - Speciale Famiglia Cristiana


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Francesco, il Papa degli ultimi - Si sente profumo di Vangelo dice Alberto Maggi - RaiNews24... (video)


Parliamo di questo nuovo inizio della Chiesa che vanta, per la prima volta, un papa che porta il nome di Francesco di Assisi. Un papa “semplice”, come semplici sono i suoi gesti nel contatto diretto con la gente, a cominciare dai più deboli. Un uomo che, come Gesù, trova l’amore nella croce che incontra nella sofferenza di ogni giorno. 
In studio con Luce Tommasi, Padre Alberto Maggi, fondatore del Centro Studi Biblici “Giovanni Vannucci” di Montefano, in provincia di Macerata e Alessandro Radicchi, presidente della Cooperativa Sociale “Europe Consulting Onlus”, che segue i senza dimora del “Centro Binario 95″ della Stazione Termini di Roma, che hanno voluto indirizzare al papa un videomessaggio di saluto, trasmesso in anteprima dalla nostra rubrica Diritti. E di ultimi ha parlato, nel suo discorso di insediamento, anche la neo presidente della Camera Laura Boldrini, che tante volte è stata nostra ospite sui temi dei rifugiati, dei bambini e delle donne. Vi riproponiamo alcuni passaggi dei suoi interventi a Diritti.

   video



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Mons. Bruno Forte e p. Enzo Bianchi sull'omelia di Papa Francesco all'inizio del suo pontificato


Quattro parole rendono preziosa per tutti l'omelia che Papa Francesco ha tenuto nella celebrazione eucaristica di inaugurazione del suo servizio di vescovo di Roma. Si tratta di quattro termini incastonati in un discorso dalla luminosa semplicità, col tono di chi parla dal cuore al cuore, come pastore che cerca, ama e abbraccia quanti Dio ha voluto affidargli. 
La prima parola è «custodia»... Custodire vuol dire stare accanto agli altri con attenzione d'amore, prevedendo, provvedendo, rispettando, accogliendo l'altrui cammino nella profondità del cuore e della vita...
Così l'idea del custodire rimanda a un secondo termine usato dal Papa: la «tenerezza». Questa significa non semplicemente l'atto del donare, ma il dare con gioia che suscita gioia. Chi dando crea dipendenze non è libero e non rende liberi. Chi dona con gioia e rende l'altro felice del dono e consapevole che ogni dono è un reciproco scambio di bene rende l'umanità più vera, più serena, più bella per tutti...
S'illumina così il senso della terza parola dell'omelia del Papa che vorrei sottolineare: «servizio»...
Giungiamo così all'ultima delle quattro parole che ho voluto ricordare della bellissima confessione di Papa Francesco («omelia» significa confessare la fede che arde, illumina e nutre il cuore di chi crede e con la parola e la vita annuncia la gioia della sua fede): la «speranza»...

   La forza umile di Papa Francesco di Bruno Forte

“Solo chi serve con amore sa custodire”. È all’insegna del servizio nella tenerezza che ha avuto inizio il “ministero petrino del vescovo di Roma Francesco”: già la dizione ufficiale voluta per la messa di apertura del pontificato è un segno estremamente eloquente che si pone in continuità con le parole e i gesti cui papa Francesco ci sta abituando rapidamente. E come intenda esercitare questo ministero, il papa lo ha indicato con tenera fermezza nella sua omelia e, prima ancora, in quella predicazione attraverso i segni e i simboli che è la liturgia. Una liturgia di sobria bellezza ed essenzialità che ha accompagnato la maestosa solennità dell’evento e che ha sottolineato la dimensione comunionale del collegio dei cardinali: solo questi ultimi, infatti, formalmente membri del clero di Roma, hanno concelebrato, così come sull’altare accanto al papa sono saliti tre cardinali non in base agli incarichi rivestiti ma alla loro anzianità nell’“ordine” di appartenenza – vescovi, presbiteri e diaconi – insieme a un patriarca delle chiese orientali.
Prima dell’inizio della liturgia c’era stato l’abbraccio ideale con la gente di piazza San Pietro, con la spontaneità di gesti che nemmeno l’inevitabile uso dell’automezzo senza le solite misure di sicurezza ha offuscato. Poi la preghiera silenziosa sulla tomba dell’apostolo Pietro di cui il papa è successore, e quindi la liturgia improntata alla sobrietà e alla semplicità evangelica nei canti e nei riti segnati dalla nobile povertà restaurata dal concilio Vaticano II. Ma è nell’omelia, ispirata ai testi biblici proclamati – quelli previsti per la festività liturgica di san Giuseppe, non altri scelti per l’occasione – che è emersa la visione di chiesa e del proprio ministero che Francesco porta nel cuore. Una chiesa che, sull’esempio di san Giuseppe, si fa custode e va al “centro della vocazione cristiana: Cristo! Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato”...

   Servire con amore di Enzo Bianchi


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L'incontro di papa Francesco con i rappresentanti delle Chiese e Comunità Ecclesiali, del mondo ebraico e di altre religioni


Nella tarda mattinata di ieri papa Francesco ha ricevuto in udienza i rappresentanti delle Chiese e Comunità Ecclesiali, del mondo ebraico e di diverse religioni, convenuti a Roma già per la messa di inizio pontificato svoltasi il giorno precedente in piazza San Pietro. Si è trattato di una rappresentanza molto qualificata, sia a livello ecumenico che di altre religioni.

   Papa Francesco e il mistero dell’unità

Cari fratelli e sorelle,
Prima di tutto ringrazio di cuore quello che il mio Fratello Andrea ci ha detto. Grazie tante! Grazie tante!
È motivo di particolare gioia incontrarmi oggi con voi, Delegati delle Chiese Ortodosse, delle Chiese Ortodosse Orientali e delle Comunità ecclesiali di Occidente. Vi ringrazio per avere voluto prendere parte alla celebrazione che ha segnato l’inizio del mio ministero di Vescovo di Roma e Successore di Pietro.
Ieri mattina, durante la Santa Messa, attraverso le vostre persone ho riconosciuto spiritualmente presenti le comunità che rappresentate. In questa manifestazione di fede mi è parso così di vivere in maniera ancor più pressante la preghiera per l’unità tra i credenti in Cristo e insieme di vederne in qualche modo prefigurata quella piena realizzazione, che dipende dal piano di Dio e dalla nostra leale collaborazione...
Ed ora mi rivolgo a voi distinti rappresentanti del popolo ebraico, al quale ci lega uno specialissimo vincolo spirituale...
Saluto poi e ringrazio cordialmente tutti voi, cari amici appartenenti ad altre tradizioni religiose; innanzitutto i Musulmani, che adorano Dio unico, vivente e misericordioso, e lo invocano nella preghiera, e voi tutti. Apprezzo molto la vostra presenza: in essa vedo un segno tangibile della volontà di crescere nella stima reciproca e nella cooperazione per il bene comune dell’umanità...

   il testo integrale del DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO durante l'incontro con i RAPPRESENTANTI DELLE CHIESE E DELLE COMUNITÀ ECCLESIALI, E DI ALTRE RELIGIONI

Se il buongiorno si vede dal mattino, questo papato sarà all'insegna dei buoni rapporti ecumenici...

   "Questo Papa è un buon pastore"

E’ la sfida che può rendere immortale il suo nome e la ferita che si è prefisso di sanare. Il sogno di Francesco è porre fine allo scisma che da mille anni divide la Chiesa cattolica e quella ortodossa. «Se ci riesce, passa ai posteri come il più grande Papa della storia», evidenziano in Curia.

   A San Pietro spuntano gli ortodossi

Dai rappresentanti delle altre Confessioni cristiane, come da esponenti dell'ebraismo e del mondo islamico la stessa valutazione sul rapporto instaurato dal cardinale Bergoglio: si è sempre posto su un piano di rispetto, di affetto e di dialogo tra eguali

   Quelle porte sempre aperte


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Quel dialogo tra il (futuro) Papa e il rabbino


Don Matteo Crimella racconta il libro «Sobre el cielo y la tierra», scritto a quattro mani dall'allora arcivescovo di Buenos Aires Bergoglio e dal rabbino Skorka
Fra i molti doni che il Signore mi ha fatto uno spicca su tutti: sono vissuto per ben sei anni a Gerusalemme, chino sui testi dell'Antico e del Nuovo Testamento, osservando e misurando coi miei occhi ogni pietra della città santa. Per una persona curiosa e appassionata di libri, Gerusalemme è un paradiso: ci sono luoghi (spesso semplici scantinati molto disordinati) dove si trova ogni bendidio, in tutte le lingue del mondo. Negli anni in cui vivevo nella città santa mi concedevo la soddisfazione di una visita ai bookshop, senza mai essere deluso. L'estate scorsa il libraio (un sorridente ebreo di origine polacca) mi informò che avevano appena svuotato l'appartamento di un professore di lingua spagnola. Scesi nel grande magazzino e guardai incuriosito ma trovai solo un volume che mi interessava, Sobre el cielo y la tierra, scritto a quattro mani dall'arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio e dal rabbino capo di quella città, Skorka (Jorge Bergoglio y Abraham Skorka, Sobre el cielo y la tierra, Editorial Sudamericana, Buenos Aires 2010, pp. 220). Guardai l'indice, lessi la quarta di copertina scoprendo che l'uno e l'altro avevano studiato chimica, scorsi il primo capitolo intitolato «Sobre Dios» e decisi di acquistarlo. Mercoledì sera, dopo l'habemus papam, sono andato a ripescarlo nella mia biblioteca e l'ho letto d'un fiato.
Il volume raccoglie i dialoghi avvenuti fra il cardinale e il rabbino a proposito di vari temi: Dio, gli atei, le religioni e il loro futuro, i discepoli, la preghiera, il peccato, la morte, la donna, l'aborto, l'educazione, la politica, il denaro, la Shoà, il dialogo interreligioso, per un totale di ventinove brevi capitoletti nei quali i due discutono. Nell'introduzione il rabbino afferma: «Il dialogo è un esercizio nel quale l'anima dell'uno si riflette nell'anima dell'altro». Inoltre, evocando un bassorilievo sul timpano della cattedrale metropolitana di Buenos Aires che rappresenta l'abbraccio di Giuseppe viceré d'Egitto coi suoi fratelli, il capo della comunità ebraica ribadisce il valore della «cultura dell'incontro».
Di fatto nel dialogo ciascuno è se stesso, il cardinale con la sua identità cattolica e il rabbino con quella ebraica, ma insieme si confrontano e si arricchiscono vicendevolmente...

   Quel dialogo tra il (futuro) Papa e il rabbino di Matteo Crimella

"Habemus Papam", ormai lo sappiamo. Sul web le biografie di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, abbondano e ben presto anche gli scaffali delle librerie saranno pieni di volumi sul nuovo Pontefice. Intanto però, siamo andati a spulciare quello che lui ha scritto finora.
Non saranno numerose quanto quelle del suo predecessore Joseph Ratzinger, eppure anche Papa Francesco ha al suo attivo diverse pubblicazioni. Tutte inedite in Italia, ma di sicuro non lo resteranno per molto. Segnaliamo qui i suoi libri più importanti, per ora disponibili solo in lingua spagnola.

   Papa Francesco in libreria: gli scritti di Jorge Bergoglio

Vedi anche il nostro precedente post:
  • L'incontro di papa Francesco con i rappresentanti delle Chiese e Comunità Ecclesiali, del mondo ebraico e di altre religioni


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Carissimo Francesco!
Chi l’avrebbe immaginato. Con il tuo ‘buonasera’ e la tua umanità, da quel balcone, hai conquistato il mondo e in pochi giorni hai fatto ripartire il cammino della Chiesa dei poveri che ci hai confidato di sognare.
Che sorpresa, Francesco! Da tantissimo tempo eravamo abituati ad una chiesa arroccata nel suo potere sacrale e spesso fastidiosamente distante dalla vita quotidiana, ma tu in una settimana hai sconquassato il Vaticano, rotto schemi millenari di riti a volte poco in sintonia col Vangelo, restituito alla chiesa un volto fresco e una parola amica, che prima di tutto rispetta e non giudica chi non crede.

  Nandino Capovilla:   Francesco, che meraviglia!

Il Papa è sceso dalla jeep e si è fermato. Ha baciato il disabile accompagnato dai volontari dell'Unitalsi: "Ci ha detto: grazie a voi". Cesare Cicconi vive su una barella. Tifa Ascoli e il suo sogno è volare. "Vent'anni fa mi baciò Papa Giovanni Paolo II


  QN:   Il disabile: "Papa Francesco mi ha baciato sulla fronte" (testo+video)

Nei dibattiti e sui giornali, dai divani frivoli dei talk show o sulle poltrone di opinionisti competenti: ovunque, dalla fumata bianca che mercoledì sera ci ha donato questo splendido Papa, è tutto un fiorire di elogi, corali, univoci, trasversali. Con i segni, straordinari, che ha saputo dare fin dalla sua prima apparizione, Francesco sembra aver messo d’accordo tutti, credenti e atei, potenti e umili, destra e sinistra (radicali compresi). 
È come se, nella confusa incertezza che pervade il nostro presente, in lui ognuno riconoscesse le fondamenta solide da cui ripartire, il punto fermo che ridà certezze e orientamento.

  Lucia Bellaspiga:  Quella sorpresa di chi non comprende che i suoi inviti sono rivolti a noi

Difficile che glielo permettano. Di girare in autobus e in metro anche Roma, come lui ama fare. Ma da un Papa, come Jorge Mario Bergoglio, che «i cardinali - parole sue - sono andati a pescare là dove finisce il mondo», c'è da aspettarsi questo e altro.

  Gabriella Villa:  Il nemico del lusso che gira in metro e aveva la fidanzata

C'è chi insiste, da una parte e dall'altra, a contrapporre Francesco al predecessore. Anche inventando episodi mai accaduti

   Andrea Tornielli: Bergoglio, Ratzinger e le leggende metropolitane

Il programma del pontificato: lotta alla povertà, dialogo con le altre religioni e difesa del creato

   Giacomo Galeazzi: Francesco agli ambasciatori: intensificare il dialogo tra religioni

Sabato 23 marzo l’inedito incontro a Castel Gandolfo tra un pontefice e il suo successore affidato alla regia di don Georg. “Il protocollo? Nessun precedente” 

   Giacomo Galeazzi: Un pranzo da Papi


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Calendario ufficiale delle Celebrazioni Liturgiche della Settimana Santa


SANTA MESSA NELLA DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE - XXVIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ



Il 24 marzo 2013, Domenica delle Palme e della Passione del Signore, XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: "Andate e fate discepoli tutti i popoli!" (cfr. Mt 28, 19), alle ore 9.30, il Santo Padre Francesco benedirà le palme e gli ulivi e, al termine della processione, celebrerà la Santa Messa della Passione del Signore, sul Sagrato della Basilica Vaticana.


GIOVEDÌ SANTO IL PAPA FRANCESCO CELEBRERÀ LA "MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE" ALL’ISTITUTO PENALE PER MINORI DI CASAL DEL MARMO IN ROMA
Il 28 marzo, Giovedì Santo, il Santo Padre Francesco celebrerà al mattino nella Basilica di San Pietro la Messa Crismale, e al pomeriggio si recherà all’Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" per la celebrazione della "Messa nella Cena del Signore", alle ore 17.30.
Com’è noto la Messa della Cena del Signore è caratterizzata dall’annuncio del Comandamento dell’amore e dal gesto della Lavanda dei piedi. Nel suo ministero come Arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal del Marmo, il Papa Francesco continua tale uso, che dev’essere caratterizzato da un contesto di semplicità.
Le altre celebrazioni della Settimana Santa si svolgeranno invece secondo l’uso abituale, come risulterà dalla Notificazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche.
Come si ricorderà, il Papa Benedetto XVI aveva visitato l’Istituto di Casal del Marmo il 18 marzo 2007, celebrandovi la Messa nella Cappella del "Padre Misericordioso".
(fonte: comunicato Sala Stampa Vaticano)

CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA

24 Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Piazza San Pietro, ore 9.30
CAPPELLA PAPALE
Benedizione delle Palme, Processione e Santa Messa(Notificazione)

28 Giovedì Santo
Basilica Vaticana, ore 9.30
Santa Messa del Crisma 

Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" in Roma, ore 17.30
Inizio del Triduo Pasquale
Santa Messa nella Cena del Signore 

29 Venerdì Santo
Basilica Vaticana, ore 17.00
CAPPELLA PAPALE
Celebrazione della Passione del Signore 
Colosseo, ore 21.15
Via Crucis 

30 Sabato Santo
Basilica Vaticana, ore 20.30
CAPPELLA PAPALE
Veglia Pasquale nella Notte Santa 

31 Domenica di Pasqua
Piazza San Pietro, ore 10.15
CAPPELLA PAPALE
Santa Messa del Giorno 
Loggia centrale della Basilica Vaticana, ore 12.00
Benedizione "Urbi et Orbi"

(fonte: UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE CALENDARIO DELLE CELEBRAZIONI)


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  1) La newsletter è settimanale;

 

  2) Il servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:

      http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm

 

  3) Il  servizio omelia di P. Gregorio on-line (mp3) alla pagina

            http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm