|
N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili
(di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì)
NOTA
Articoli,
riflessioni e commenti proposti vogliono
solo essere
un contributo
alla riflessione e al dialogo su temi di attualità.
Le posizioni espresse non sempre
rappresentano l’opinione di "TEMPO PERSO" sul tema in questione.
|
Speciale
Pagina in continuo aggiornamento
|
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
L'unica razza che conosco è quella umana (Albert Einstain)
Oggi
si celebra la Giornata mondiale contro il razzismo e queste saranno le
uniche due volte che userò la parola “contro” in questo post. Il
razzismo nel tempo ha assunto forme diverse; oggi è soprattutto paura
del nuovo, indifferenza e un modo per sfogare la rabbia di una vita con
meno certezze. Per questo serve un rinnovamento sociale e, a mio
parere, un buon modo per iniziare è cambiare le parole quotidiane:
parlare positivo per agire positivo. E allora dico che oggi è la
giornata mondiale per guardarsi intorno. Per vedere che viviamo in un
Italia plurale, arricchita dalle altre lingue e dalle altre culture,
nella quale il problema non è che le persone arrivano ma che se ne
vanno, portando altrove le loro conoscenze e capacità
E allora dico che la crisi è una trasformazione, che le seconde generazioni sono una risorsa, che la diversità è un valore.
Contro il razzismo, una giornata per guardarsi intorno
"Io non sono razzista ma..."
Quante
volte abbiamo sentito qualcuno usare questa frase che immancabilmente
si conclude sottolineando un qualche episodio negativo legato a una
particolare etnia? Oggi si celebra la IX Giornata contro il razzismo e
la neo presidente della Camera Laura Boldrini si augura che il nostro
Paese "si opponga sempre più fermamente ai veleni del razzismo e della
xenofobia"
"Io non sono razzista ma..."
Al
palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, è intervenuto oggi Kevin Prince
Boateng, un giocatore che mesi fa ha subito attacchi di stampo razzista
ed ha avuto il coraggio di lasciare il campo mandando un messaggio non
solo agli pseudo tifosi della Pro Patria che lo stavano insultando, ma
anche a tutto il movimento.
Il
numero 10 del Milan ha lanciato il suo monito: "Non si può sconfiggere
il razzismo ignorandolo, è impossibile, è il più grande errore che si
possa commettere. Il razzismo è come la malaria, non si sconfigge con
gli antibiotici, bisogna andare nella palude a combatterlo".
Boateng
ha ricordato l'importanza dello sport: "Se oggi gli Stati Uniti hanno
un presidente di colore non è solo perchè c'è stato Martin Luther King
ma anche per Muhammed Alì. Lo sport ha grandi responsabilità sociali".
--------------------------------------------
Giornata Mondiale dell’acqua
Nazioni Unite nel 1992 hanno istituito la Giornata Mondiale dell’Acqua:
24 ore durante le quali gli stati membri promuovono attività concrete a
difesa dell’acqua, e che le istituzioni nazionali e internazionali e le
organizzazioni non governative di tutti i Paesi dedicano alla
sensibilizzazione dell’opinione pubblica su uno dei temi più critici
della nostra era. Quest’anno il World Water Dayha un’importanza ancora
maggiore, perché il 2013 è l’Anno internazionale della Cooperazione nel
Settore Idrico.
In
Italia sono diverse le iniziative che saranno lanciate oggi per
sensibilizzare a un consumo più oculato del nostro “oro blu”...
Giornata Mondiale dell’acqua 2013: salva la goccia anche tu
Per approfondimenti visita il sito http://www.unwater.org
Si
calcola che 700 milioni di persone soffrano per la scarsa disponibilità
di fonti d’acqua dolce pulita: in alcuni casi i pozzi disponibili sono
inquinati o infetti, in altri, la distanza dei pozzi e le attività di
reperimento dell’acqua peggiorano la qualità della vita di intere
comunità, compresi donne e bambini – per non parlare delle precarie
condizioni igieniche dovute al razionamento dell’acqua.
Sempre
secondo il report della UN Water, si prevede che la situazione
peggiorerà nei prossimi anni e che, con l’aumento della popolazione
mondiale e della conseguente produzione di cibo, nel 2025 l’accesso
all’acqua potrebbe essere difficoltoso per i 2/3 della popolazione
mondiale. Questo dato rende necessaria una seria riflessione sulla
gestione delle risorse idriche mondiali e sulla responsabilità dello
sfruttamento delle risorse dei Paesi in via di sviluppo...
Acqua, un bene comune in cooperazione
--------------------------------------------
Sono oltre un miliardo e 100
milioni le persone che nel mondo non hanno acqua sicura e 30mila coloro
che ogni giorno muoiono per cause legate alla mancanza di risorse
idriche o alla loro scarsa qualità. L’acqua è fondamentale nei processi
di sviluppo sostenibile e indispensabile per mantenere l’integrità
dell’ambiente, oltre che per l’eliminazione di povertà e fame. In
Africa e Asia le donne percorrono in media sei chilometri al giorno per
raccogliere l’acqua. Secondo l’Oms, ogni persona necessita di 50-100
litri di acqua al giorno. Ma se gli europei usano tra i 200 e i 300
litri di acqua al giorno, in Stati come il Mozambico non si arriva ai
10 litri. Disparità sempre più insostenibili.
AVVENIRE: Oltre un miliardo resta senz'acqua ma uniti si può
---------------------------------------------------------------
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Diciottesima edizione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie"
Libera per la XVIII edizione ha scelto la Toscana, ha scelto Firenze
."Semi di Giustizia, fiori di Corresponsabilità" è lo slogan della
manifestazione. Perché Firenze?...
Libera - Firenze: due giorni per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie
La campagna Riparte il futuro sarà
presente a Firenze con un seminario dedicato alle vittime di corruzione
e alle esperienze di contrasto al fenomeno:
CON LA MEMORIA RIPARTE IL FUTURO
Riparte il futuro alla XVIII giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Sarà una giornata lunga per Casal di Principe il 19 marzo. Esattamente
come quella di 19 anni fa, quando alle 7.30 di mattina un killer entrò
nella chiesa di San Nicola di Bari e sparò quattro colpi a don Giuseppe
Diana. E' la giornata del ricordo. Per non dimenticare un uomo, un
prete, ucciso perché aveva osato sfidare il potere della camorra
difendendo semplicemente la sua gente "con la forza della parola"...
19 anni fa moriva don Diana manifestazione a Casal di Principe
Si
apre uno spiraglio per l'inizio della beatificazione di don Peppe
Diana. E si apre nel giorno del diciannovesimo anniversasio della sua
uccisione. Infatti alla riflessione sul sacrificio del sacerdote di
Casal di Principe (questo pomeriggio, dopo la messa di suffragio nella
parrocchia di San Nicola di Bari), oltre al vescovo di Aversa monsignor
Angelo Spinillo e al magistrato Donato Ceglie, parteciperà anche
l'arcivescono di Catanzaro-Squillace, e principalmente postulatore
della causa di beatificazione di don Giuseppe Puglisi, che si sta
avviando a conclusione...
Oggi moriva don Peppe Diana: c'è uno spiraglio per la beatificazione
video
Leggi anche i nostri precedenti post:
- "Giovanni Falcone e don Peppe Diana, costruttori per una terra nuova" di Rosario Giuè
- Profanata la tomba di don Peppino Diana trafugati
dalla parrocchia di San Nicola il Santissimo e il Calice della Messa,
ma... la memoria non si può rubare!
- IL RICORDO DI DON PEPPE DIANA
--------------------------------------------
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
DON PEPPINO DIANA
19 marzo 1994 - 19 marzo 2013 19 anni, sembra ieri, le persone oneste
non dimenticano l'amore di Don Peppino Diana per il suo popolo
Don Giuseppe Diana: "PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERO'" (video)
---------------------------------------------------------------
“Ecco faccio una cosa nuova”
HOREB n. 63 - 3/2012
TRACCE DI SPIRITUALITA'
A CURA DEI CARMELITANI
"Il
termine conversione oggi sembra essere fuori dal lessico comune dei
cristiani. Eppure la conversione è esperienza che dovrebbe qualificare
l’intera esistenza cristiana. Essa è un riconoscersi peccatori, ma
accorgersi, nello stesso tempo, di essere avvolti e amati dallo sguardo
di Dio che in tutto il discorso biblico si manifesta come Padre-Madre
amante, e il suo amore si fa gesto che raccoglie, guarisce, nutre,
accarezza, accompagna.
«Bruna
sono, ma bella» (Cant 1,5), confida la creatura nel Cantico dei
Cantici. È la confessione di chi sta vivendo una situazione di
smarrimento e di avvilimento, di inaridimento interiore, di drammatico
oscuramento, provocato nella sua vita dal peccato.
Eppure
confida che non c’è oscurità che le sottragga quella bellezza di cui in
un passato ancora più remoto, di quello che è stato segnato dal suo
fallimento, qualcuno l’ha guardata e l’ha amata.
Dall’oscurità
del suo peccato, intravede nella misericordia di Dio un raggio di luce
che la sta tirando fuori da una situazione di morte e la sta facendo
rinascere come persona nuova. Per questo si dichiara anche “bella”
perché coltiva una incrollabile fiducia che chi l’ha creata ancora la
guarda con straordinario affetto, l’abbraccia e la rende partecipe
della sua bellezza.
Convertirsi,
per chiunque, è accorgersi di questo sguardo di Dio che si manifesta in
Cristo Gesù, nel suo mistero di amore. Convertirsi è sentirsi amati e
tirati fuori da un io che si affaccia alla vita come rinchiuso entro
l’ambizione di possedere persone e cose a proprio vantaggio, è sentirsi
liberati dell’illusoria volontà di fondare il senso del proprio
esistere in se stessi. Nello stesso tempo, è accoglienza dello Spirito
del Signore Gesù che chiede alla creatura la libera decisione di
consegnarsi alla sua Parola fatta carne, e di consentire che essa si
incida nella sua esistenza e determini la sua storia.
Convertirsi
è partecipare al mistero pasquale, che introduce alla vita nuova dei
figli di Dio, apre a relazioni di gratuità nella chiesa e nella
società, e proietta verso un avvenire imprevedibile.
Da questo orizzonte muove l’articolarsi della monografia .... (EDITORIALE)
Editoriale (pdf)
Sommario (pdf)
E' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it
---------------------------------------
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Perdonare è...
Che cos'è l'educazione...
Siamo noi questa donna...
Lasciate che Cristo...
Alla parola di Gesù...
Io penso, Giuseppe...
Il dimorare nella Parola...
La certezza dell'amore...
Gesù con ciò che fa...
Ricordatevi di Dio...
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n.15 di Santino Coppolino
RUBRICA
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi
al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo
popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica di Santino Coppolino
V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)
Vangelo: Gv 8, 1-11
Come
non bastasse la parabola del Padre e dei due figli, la liturgia ci
costringe ancora a fare i conti con lo scandalo della
misericordia. Gesù continua a mostrarci il volto di un Padre che
ci ama follemente e ci dice che, se apparteniamo al Dio della vita -che
vuole sempre e comunque il bene dell'uomo-, siamo chiamati a
"diventare misericordiosi come Lui è misericordioso"(Lc 6,36).
In
caso contrario facciamo l'esperienza della morte, ci leghiamo a lei
divenendo suoi servitori, morti in noi stessi. Gesù, nel suo
chinarsi a scrivere per terra, richiama proprio il profeta Geremia
che, al cap. 17 vers.13 così scrive: "O speranza d'Israele,
Signore,..... quanti si allontanano da te saranno scritti nella
polvere".
Ci
avverte cioè che, se ci lasciamo abitare da pensieri di morte, se
poniamo in essere gesti di morte, siamo anche noi come morti,
apparteniamo ad essa...
---------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Don Tonino Bello è nato il 18
marzo 1935 oggi vogliamo riproporre le immagini del suo ultimo
compleanno... è il nostro modo di ricordarlo e di esprimere tutta la
nostra stima, il nostro affetto e la nostra riconoscenza per tutto
quello che continua a donarci!
Don
Tonino Bello è nato il 18 marzo 1935 oggi vogliamo riproporre le
immagini del suo ultimo compleanno... è il nostro modo di ricordarlo e
di esprimere tutta la nostra stima, il nostro affetto e la nostra
riconoscenza per tutto quello che continua a donarci!
video
Ultimo
messaggio di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, lasciato nel giorno
del suo compleanno, già stremato dalla malattia. Lascia ai giovani
un’eredità preziosa: la cura e l’attenzione agli ultimi, l’amore ai
poveri, ciò che lui ha sempre fatto nella sua vita.
Ragazzi,
vi faccio anch’io tanti auguri. Tanti auguri di speranza, tanti auguri
di gioia, tanti auguri di buona salute, tanti auguri perché a voi
ragazzi e ragazze fioriscano tutti i sogni.
Tanti
auguri perché nei vostri occhi ci sia sempre la trasparenza dei laghi e
non si offuschino mai per le tristezze della vita che sempre ci
sommergono. Vedrete
come fra poco la fioritura della primavera spirituale inonderà il
mondo, perché andiamo verso momenti splendidi della storia. Non andiamo
verso la catastrofe, ricordatevelo. Quindi gioite! Il Signore vi renda
felici nel cuore, le vostre amicizie siano sincere. Non barattate mai l’onestà con un pugno di lenticchie. Vorrei
dirvi tante cose, soprattutto vorrei augurarvi la pace della sera,
quella che possiamo sentire anche adesso, se noi recidessimo un po’ dei
nostri impegni così vorticosi, delle nostre corse affannate. Coraggio!
Vogliate bene a Gesù Cristo, amate con tutto il cuore, prendete il
Vangelo tra le mani, cercate di tradurre in pratica quello che Gesù vi
dice con semplicità di spirito. Poi amate i poveri. Amate i poveri perché è da loro che viene la salvezza. Non arricchitevi, è sempre perdente colui che vince al gioco della borsa. Vi abbraccio, tutti, uno a uno e, vi vorrei dire, guardandovi negli occhi: Ti voglio bene. Tonino Bello
Scarica il brano in mp3
---------------------------------------
E' tornato alla casa del Padre Mons. Giovanni Nervo, primo presidente
di Caritas Italiana, della quale ha curato la nascita e
l’organizzazione, a livello nazionale e diocesano, fino al 1986. “Saper
fiorire dove Dio ci ha seminati”, è l’esortazione che amava ripetere ed
è quanto è riuscito sempre a fare nella sua vita. Una guida e un
esempio per tutti che ha testimoniato e vissuto quotidianamente e con
coerenza la carità evangelica, specie accanto ai più poveri, i più
deboli, i più piccoli.
Carità operosa e carità pensante! GRAZIE Mons. Giovanni Nervo
Don
Giovanni, nei suo 94 anni di vita, è stato uno strenuo difensore e
sostenitore del vangelo dei poveri «La prima carità è il Vangelo –
dichiarò in un’intervista all’Osservatore Romano in occasione dei suoi
90 anni, il 13 dicembre 2008 – perché la povertà maggiore è la mancanza
di fede, e che per molti, che forse crederanno di non essersi mai
incontrati con Gesù Cristo, la carità sarà l’ottavo sacramento che li
salva.
"Tenerezza,
questa parola richiamata più volte da Papa Francesco ha certamente
fatto sussultare di gioia monsignor Giovanni Nervo perché lui della
tenerezza aveva fatto lo stile di vita personale e il biglietto da
visita negli incontri con tutti, a cominciare dai poveri e dai deboli.
Credo proprio che sia morto con una gioia sconfinata nel cuore nel
vedere e ascoltare un Papa venuto da così lontano ma a lui così vicino"
...
La tenerezza della carità di Paolo Bustaffa
La
Caritas nasce dal Concilio, come strumento di rinnovamento nella vita
della Chiesa. Paolo VI nel primo convegno delle Caritas diocesane ci
disse: “Non è concepibile che il popolo di Dio cresca secondo lo
spirito del Concilio Vaticano II se tutti i membri della comunità
cristiana non si fanno carico dei bisogni e delle necessità degli altri
membri”...
Intervista a Mons Nervo (PDF)
La Chiesa della carità deve formare le coscienze
video
Udienza a tutti i Cardinali 15 marzo 2013
Incontro con i rappresentanti dei media (16 marzo 2013)
Omelia - Santa Messa nella Parrocchia di Sant'Anna in Vaticano (17 marzo 2013)
Angelus/Regina Cæli - 17 marzo 2013
Omelia - 19 marzo 2013: Santa Messa per l'inizio del Ministero del Sommo Pontefice Francesco
Incontro Incontro con i rappresentanti delle Chiese e delle Comunità Ecclesiali, e di altre Religioni (20 marzo 2013)
Discorso Al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede (22 marzo 2013)
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Forse
è la volta buona. Forse oggi, a distanza di mezzo secolo, il
rinnovamento all’insegna del Vangelo che papa Giovanni XXIII e il
Vaticano II avevano voluto e intrapreso, può finalmente diventare
realtà. Forse i cardinali elettori hanno veramente ascoltato lo Spirito
Santo, operazione che non contiene nulla di magico, ma è solo la pura
disposizione della mente e del cuore a volere sempre e solo il bene,
perché quando un uomo dispone la sua mente e il suo cuore nella ricerca
del bene lo Spirito della santità agisce in lui, sia egli credente o
non credente. E questo io sento che i cardinali elettori hanno fatto,
allontanando ogni calcolo politico o diplomatico, ogni ragionamento
all’insegna del potere, e scegliendo un uomo di Dio. Si è trattato di
una scelta assolutamente inaspettata, il nome di Jorge Mario Bergoglio
non figurava quasi mai tra le liste dei principali papabili. Ma si è
trattato soprattutto di una scelta completamente innovativa: da ieri
abbiamo il primo papa non europeo, il primo papa latino-americano, il
primo papa che ha scelto di presentarsi al mondo come “vescovo di Roma”
e soprattutto il primo papa che ha scelto di chiamarsi Francesco….
Nel nome una missione di Vito Mancuso
Un
papa che si fa chiamare Francesco suscita un moto d’incredulità.
Infatti nessun papa prima si era fatto chiamare così, e ciò perché a
partire da quando era ancora in vita Francesco d’Assisi, Francesco e il
papa hanno rappresentato due archetipi, due figure diverse dell’essere
cristiano.
Da
quando il papa, a partire dalla “rivoluzione papale” dell’XI secolo, è
stato costruito dalla tradizione romana come sostituto di Dio e supremo
signore terreno, a cui dovesse essere «sottomessa ogni umana creatura»,
nessun successore di Pietro avrebbe potuto osare chiamarsi Francesco.
Non
era solo questione di un Francesco povero e di un papa ricco. Era
questione che la povertà di Francesco era teologale, era il Vangelo
stesso “sine glossa”, che raccontava di un Dio che da ricco si era
fatto povero, di un onnipotente che si era fatto servo, di un eterno
che era finito crocefisso...
Papa Francesco, una scommessa e una sfida di Raniero La Valle
La
chiesa è chiamata da Cristo stesso a continua riforma di cui essa
stessa, in quanto istituzione umana e terrena, ha sempre bisogno». La
conclusione inattesa del pontificato di Benedetto XVI, nell`inedita
forma della rinuncia, e le suggestioni che da più parti sono venute per
delineare l`agenda del nuovo pontefice hanno riportato in primo piano
quell`istanza di riforma che aveva segnato fin dall`inizio il Vaticano
II e che le parole del documento conciliare sull`ecumenismo qui
riportate esprimono. Non appare sufficiente, infatti, ribadire
l`appello a una conversione dei cuori; è necessario un cambiamento
strutturale, che investa l`istituzione ecclesiale nel suo complesso e
delinei secondo prospettive nuove le forme di partecipazione e di
governo...
"La parola chiave: collegialità" di Serena Noceti
--------------------------------------------
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
---------------------------------------------------------------
UDIENZA AI RAPPRESENTANTI DEI MEDIA DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Aula Paolo VI Sabato, 16 marzo 2013
Alcuni
non sapevano perché il Vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco.
Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a
Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia...
Papa Francesco ai giornalisti: come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!
video
Standing
ovation da parte dei rappresentanti dei media di tutto il mondo nel
primo incontro con il neo-pontefice che spiega il perché della scelta
del suo nome.
il testo integrale del discorso del Santo Padre Francesco durante l'udienza ai rappresentanti dei media
video integrale dell'incontro
--------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Tre
giorni di ministero petrino per papa Francesco, molti gesti
significativi ed eloquenti, tre interventi che sono “atti” di
linguaggio. Tre giorni, dobbiamo confessarlo, in cui lo stupore per la
nomina inattesa continua, con un sentimento rinnovato da ciò che il
nuovo papa fa e dice. Tre giorni in cui, essendo in viaggio, ho avuto
modo di ascoltare molta gente in diverse città: “è come papa Giovanni”,
“ha un cuore come quello di papa Giovanni”, “ci ha fatto piangere”...
Dopo
mesi in cui, quando si parlava della chiesa, lo si faceva senza
sorridere, nella tristezza del susseguirsi di accuse e diffidenze, ecco
di nuovo la possibilità di guardare alla chiesa con simpatia, di
riprendere fiducia verso un’istituzione che a molti appare lontana e
poco affidabile. Il cristianesimo non fa che ricominciare, scriveva
padre Alexander Men, il fuoco del vangelo sotto la cenere riprende ad
ardere festosamente, la chiesa cattolica non è irreformabile. La
semplicità di questo uomo e cristiano “salito sul trono di Pietro” (si
può ancora usare questa espressione?), diventato vescovo di Roma e
dunque successore di Pietro e papa della chiesa cattolica, la sua
convinta e consapevole volontà di compiere gesti umanissimi – augurare
la buona notte, rientrare a casa dal conclave su un pulmino con gli
altri cardinali, scendere dal trono per andare ad abbracciare il
cardinale decano Angelo Sodano, andare ai tavoli dei cardinali per
pranzare con loro cercando un posto libero... – non può passare
inosservata: chi vuole capisce, e chi conosce la grammatica umana
perché la pratica coglie subito la presenza di una persona che vuole
essere un uomo in mezzo agli altri, un fratello, e discerne cosa questo
papa ha dentro il cuore.
"Il Pontefice che si è fatto uomo" di Enzo Bianchi
--------------------------------------------
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Il primo tweet di Papa Francesco:
"Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco"
Ecco lo Stemma del nuovo Papa
Papa Francesco ha scelto quale sarà lo Stemma che accompagnerà il suo pontificato.
"miserando atque eligendo"
Ecco lo stemma del nuovo Papa
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
La prima domenica di Papa Francesco - Commenti e video
Ha
cominciato nei primi secondi del Papato con quella sua croce di ferro,
la veste bianca senza mozzetta e stola e quel coinvolgente "fratelli e
sorelle buonasera". Papa Francesco comincia il suo cammino da Pontefice
con una prima rottura degli schemi. Niente, rispetto ai tanti, piccoli
e potenti gesti di questi primi cinque giorni...
Anche
oggi, nella prima domenica "Bergoglio-style". Vestito come gli altri
sacerdoti celebra la messa nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano e
poi saluta e abbraccia uno a uno i presenti...
Messa a Sant'Anna, poi il bagno di folla
il testo integrale dell'Omelia
Saluta
ad uno ad uno i fedeli che sono arrivati nella piccola chiesa di
Sant’Anna in Vaticano. Stringe loro le mani, con alcuni conversa e li
esorta a pregare per lui. Accarezza i bambini, li bacia, non si
risparmia. Papa Francesco ha già colpito il cuore delle tantissime
persone che sono arrivate in Vaticano per il suo primo Angelus.
Dall’ingresso
della chiesetta di Sant’Anna, la gente lo acclama con cori da stadio,
con «viva il Papa» e «Francesco, Francesco». Intanto il Pontefice
continua a salutare tutti i fedeli che escono dalla messa. Tutti
visibilmente emozionati, commossi. Il Papa sorride, scherza e parla con
i bambini, incoraggiandoli a sostenere il loro vescovo di Roma...
E il Papa saluta uno ad uno i fedeli
video
Ventuno
giorni dopo, una finestra si spalanca di nuovo, su una piazza che
“grazie ai media ha le dimensioni del mondo”, dirà il Papa all’Angelus.
L’immensa distesa di occhi che guardano in alto – 200 mila persone - lo
sa, ha atteso tanto questo momento. Quella sera del 13 marzo – così
vicina ma anche così lontana, se consideriamo la densità delle novità
di gesti, segni e parole che ci ha già regalato e continua a regalarci
– il nuovo Papa, appena eletto 265° successore di Pietro, aveva chiesto
alla piazza il favore di benedirlo, inchinandosi per la preghiera prima
delle benedizione “Urbi et Orbi” e venendo ricambiato da un silenzio
così pieno di raccoglimento da sembrare quasi irreale. Oggi, è la
piazza che chiede – per prima - di essere benedetta da un Papa che già
sente di amare, e verso il quale sta muovendo, non solo in senso
metaforico, i primi passi, con un calore spontaneo che sa di festa...
Ventuno giorni dopo
il testo integrale dell'Angelus, 17 marzo 2013
video
--------------------------------------------
Buon giorno, papa Francesco, fratello vescovo
Buon giorno alla Chiesa e al mondo
Con
il tuo ‘buonasera’ e con le tue parole, Francesco carissimo, hai
conquistato i cuori e hai fatto ripartire il cammino della Chiesa dei
poveri che ci hai confidato di sognare.
Buon giorno, allora, fratello vescovo,
che ci hai messi subito in cammino con te per convertirci al “lieto
annuncio”, per rinnovare la comunità cristiana e la famiglia umana,
sulla scia del Concilio Vaticano II.
.....
--------------------------------------------
Messa d'inizio del ministero petrino di Papa Francesco - Informazioni utili e link per la diretta
C’è
chi potrà seguirla direttamente dal vivo in un’affollatissima Piazza
San Pietro e chi invece potrà collegarsi in video streaming online o
chi invece potrà scegliere di seguirla in diretta tv (rai 1 e Sky Tv):
in ogni caso sarà possibile assistere alla cerimonia di inaugurazione
del pontificato di Papa Francesco, in programma oggi, martedì 19 marzo,
dalle ore 9:30.
***
Oltre
130 delegazioni da tutto il mondo, sono attese per la Messa, che
inizierà oggi alle 9.30, “d’inizio del ministero petrino del Vescovo di
Roma”. Con il Papa 31 Capi di Stato, 6 sovrani regnanti, 3 Principi
ereditari, 11 capi di Governo. Trentatre le delegazioni di Chiese e
confessioni cristiane. Presente anche la delegazione ebraica,
musulmana, buddista, sick, jainista. La piazza è stata aperta a partire
dalle 6.30, attesi oltre 200mila fedeli. Ieri il briefing di padre
Lombardi il quale ha spiegato che saranno 180 i concelebranti con Papa
Francesco, il quale riceverà l’anello del Pescatore che non sarà d’oro.
Massimiliano Menichetti:
Papa
Francesco arriverà in Piazza San Pietro su una jeep, forse, sulla
papamobile, saluterà migliaia di fedeli che lo aspettano con
trepidazione, molti sono venuti in piena notte per assicurarsi un posto
il più possibile vicino al Papa. Il Pontefice lascerà la residenza
Santa Marta verso le 8.45, poi un largo giro nella Piazza, prima
dell’inizio della Messa alle 9.30:
“Il
Papa girerà in mezzo alla folla, nelle vie che verranno lasciate
libere, per diverso tempo, prima dell’inizio della celebrazione. Poi
andrà alla sagrestia, vicino alla Pietà, intorno alle 9.15, e lì si
preparerà per la celebrazione”.
Sarà
la Messa per “l’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma” ha
spiegato il direttore della Sala Stampa Vaticana, puntualizzando che
sarà quella della Solennità di San Giuseppe e quindi con letture
proprie e non specifiche per il Pontificato
Oggi la Messa d'inizio del ministero petrino di Papa Francesco.
Per
informazioni in tempo reale su metropolitane e bus si può utilizzare il
sito del Comune di Roma in questa pagina dedicata, mentre per
vederla in streaming online sarà disponibile sul sito del
vaticano,
ma anche su Repubblica.it, Corriere.it nel caso, come presumibile, che
il sito della Chiesa di Roma sia presa d'assalto e la trasmissione
impossibile da vedere per i troppi accessi
--------------------------------------------
SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Difficile
se non impossibile sintetizzare l'omelia pronunciata da Papa Francesco
durante la S. Messa di inizio del suo pontificato, parole semplici che
sanno arrivare al cuore di chi le ascolta indipendentemente dal credo
religioso professato, contenuti profondi, messaggi che aprono spiragli
di luce e invitano tutti alla speranza di una nuova aurora per la
Chiesa e per l'intera umanità.
Cari fratelli e sorelle!
Ringrazio
il Signore di poter celebrare questa Santa Messa di inizio del
ministero petrino nella solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine
Maria e patrono della Chiesa universale
il testo integrale dell'omelia
video
--------------------------------------------
SEGNALATI IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"
Saldo nella speranza...
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Il
cardinale Jorge Mario Bergoglio è dunque il nuovo Pontefice con il nome
di Francesco: 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires, è il primo Papa
gesuita e il primo Papa proveniente dall’America Latina. Il motto
episcopale del nuovo Papa è la frase latina Miserando atque eligendo,
che descrive l'atteggiamento di Gesù verso il pubblicano peccatore che
“guardò con misericordia e lo scelse”. Lo stemma, oltre a riportare il
motto, ha al centro, su campo blu, il monogramma di Cristo, presentato
nella tipica forma grafica dei gesuiti. Appaiono, inoltre, una stella e
un grappolo d’uva. Per un breve profilo del 265.mo Successore di
Pietro, il servizio di Alessandro Gisotti
Ascolta il servizio di Radio Vaticana: Ritratto di Jorge Mario Bergoglio: i poveri al primo posto con lo sguardo a CristoLe
porte della piccola chiesa di Nostra Signora di Caacupé sono
perennemente aperte. Il via vai nel piccolo rettangolo di mattoni,
coperto da un tetto di lamiera, è continuo. Qualcuno entra per parlare
col sacerdote, altri semplicemente per chiedere un litro di latte o
medicine per il figlio malato. Non solo i giorni di festa: sempre.
Forse per l’allegra confusione, il cardinale Jorge Bergoglio amava
tanto venire in questo pezzo dimenticato di Buenos Aires. La Villa 21.
Uno dei tanti labirinti di baracche fatiscenti, vicoli non asfaltati,
violenza, rabbia che si aprono come ferite alla periferia della
capitale argentina.
Per
raggiungere la Villa non basta la metropolitana. Anche il bus si ferma
prima, fin dove arriva l’asfalto. L’ultimo tratto Don Jorge – come lo
chiamano gli argentini – spesso lo faceva a piedi. «Il cardinale è
allergico all’auto – dicevano spesso i “porteños” –: prende i mezzi,
come le persone comuni». Quelle che adorava incontrare. L’arcivescovo,
vestito in borghese o con una semplice tonaca, non camminava per la
periferia con la diffidenza solita dei passanti, che si guardano le
spalle quando attraversano la strada che divide la baraccopoli dal
quartiere Barajas. Il cardinale sapeva di andare fra amici...
“Don Jorge”: il cardinale dei poveri nelle Villas Miserias
...
È lo stile pastorale del nuovo Pontefice: schierato decisamente a
fianco del poveri e degli emarginati, critico con il potere ma alieno
da posizioni ideologiche che riducono il cristianesimo a lotta di
classe...
Il cardinale dei poveri che visita le bidonville
...
«Jorge Mario Bergoglio è una persona che lotta per i poveri e vive come
i poveri», racconta con la voce carica di passione Gustavo Vera, il
responsabile di Alameda, «non ha mai avuto una macchina né una scorta,
mangia per strada e ha sempre vissuto coerentemente con quello che
pensa e che dice. Jorge ha fatto della difesa dei poveri la sua ragione
di vita».
IL
MAESTRO AMICO DI BERGOGLIO. Lo chiama 'Jorge', con la confidenza di un
vecchio amico di infanzia, quest’uomo di 48 anni che fa il maestro di
scuola nel quartiere periferico di Villa Lugano. È una sorta di
apologia che però non viene da una professione di fede: Gustavo Vera
infatti è ateo, e lo rivela candidamente come fosse una informazione
tra le altre...
Gustavo Vera, l'amico (ateo) di papa Francesco
Vedi anche:
- I PRIMI GIORNI DEL PAPA LO SPECIALE DI AVVENIRE
- Papa Francesco - Speciale Famiglia Cristiana
--------------------------------------------
Parliamo
di questo nuovo inizio della Chiesa che vanta, per la prima volta, un
papa che porta il nome di Francesco di Assisi. Un papa “semplice”, come
semplici sono i suoi gesti nel contatto diretto con la gente, a
cominciare dai più deboli. Un uomo che, come Gesù, trova l’amore nella
croce che incontra nella sofferenza di ogni giorno.
In
studio con Luce Tommasi, Padre Alberto Maggi, fondatore del
Centro Studi Biblici “Giovanni Vannucci” di Montefano, in provincia di
Macerata e Alessandro Radicchi,
presidente della Cooperativa Sociale “Europe Consulting Onlus”, che
segue i senza dimora del “Centro Binario 95″ della Stazione Termini di
Roma, che hanno voluto indirizzare al papa un videomessaggio di saluto,
trasmesso in anteprima dalla nostra rubrica Diritti. E di ultimi ha
parlato, nel suo discorso di insediamento, anche la neo presidente
della Camera Laura Boldrini, che tante volte è stata nostra ospite
sui
temi dei rifugiati, dei bambini e delle donne. Vi riproponiamo alcuni
passaggi dei suoi interventi a Diritti.
video
--------------------------------------------
Quattro parole rendono preziosa per tutti l'omelia che Papa Francesco
ha tenuto nella celebrazione eucaristica di inaugurazione del suo
servizio di vescovo di Roma. Si tratta di quattro termini incastonati
in un discorso dalla luminosa semplicità, col tono di chi parla dal
cuore al cuore, come pastore che cerca, ama e abbraccia quanti Dio ha
voluto affidargli.
La prima parola è «custodia»...
Custodire vuol dire stare accanto agli altri con attenzione d'amore,
prevedendo, provvedendo, rispettando, accogliendo l'altrui cammino
nella profondità del cuore e della vita...
Così l'idea del custodire rimanda a un secondo termine usato dal Papa: la «tenerezza».
Questa significa non semplicemente l'atto del donare, ma il dare con
gioia che suscita gioia. Chi dando crea dipendenze non è libero e non
rende liberi. Chi dona con gioia e rende l'altro felice del dono e
consapevole che ogni dono è un reciproco scambio di bene rende
l'umanità più vera, più serena, più bella per tutti...
S'illumina così il senso della terza parola dell'omelia del Papa che vorrei sottolineare: «servizio»...
Giungiamo
così all'ultima delle quattro parole che ho voluto ricordare della
bellissima confessione di Papa Francesco («omelia» significa confessare
la fede che arde, illumina e nutre il cuore di chi crede e con la
parola e la vita annuncia la gioia della sua fede): la «speranza»...
La forza umile di Papa Francesco di Bruno Forte
“Solo chi serve con amore sa custodire”.
È all’insegna del servizio nella tenerezza che ha avuto inizio il
“ministero petrino del vescovo di Roma Francesco”: già la dizione
ufficiale voluta per la messa di apertura del pontificato è un segno
estremamente eloquente che si pone in continuità con le parole e i
gesti cui papa Francesco ci sta abituando rapidamente. E come intenda
esercitare questo ministero, il papa lo ha indicato con tenera fermezza
nella sua omelia e, prima ancora, in quella predicazione attraverso i
segni e i simboli che è la liturgia. Una liturgia di sobria bellezza ed
essenzialità che ha accompagnato la maestosa solennità dell’evento e
che ha sottolineato la dimensione comunionale del collegio dei
cardinali: solo questi ultimi, infatti, formalmente membri del clero di
Roma, hanno concelebrato, così come sull’altare accanto al papa sono
saliti tre cardinali non in base agli incarichi rivestiti ma alla loro
anzianità nell’“ordine” di appartenenza – vescovi, presbiteri e diaconi
– insieme a un patriarca delle chiese orientali.
Prima
dell’inizio della liturgia c’era stato l’abbraccio ideale con la gente
di piazza San Pietro, con la spontaneità di gesti che nemmeno
l’inevitabile uso dell’automezzo senza le solite misure di sicurezza ha
offuscato. Poi la preghiera silenziosa sulla tomba dell’apostolo Pietro
di cui il papa è successore, e quindi la liturgia improntata alla
sobrietà e alla semplicità evangelica nei canti e nei riti segnati
dalla nobile povertà restaurata dal concilio Vaticano II. Ma è
nell’omelia, ispirata ai testi biblici proclamati – quelli previsti per
la festività liturgica di san Giuseppe, non altri scelti per
l’occasione – che è emersa la visione di chiesa e del proprio ministero
che Francesco porta nel cuore. Una chiesa che, sull’esempio di san
Giuseppe, si fa custode e va al “centro della vocazione cristiana:
Cristo! Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri,
per custodire il creato”...
Servire con amore di Enzo Bianchi
--------------------------------------------
Nella tarda
mattinata di ieri papa Francesco ha ricevuto in udienza i
rappresentanti delle Chiese e Comunità Ecclesiali, del mondo ebraico e
di diverse religioni, convenuti a Roma già per la messa di inizio
pontificato svoltasi il giorno precedente in piazza San Pietro. Si è
trattato di una rappresentanza molto qualificata, sia a livello
ecumenico che di altre religioni.
Papa Francesco e il mistero dell’unità
Cari fratelli e sorelle,
Prima di tutto ringrazio di cuore quello che il mio Fratello Andrea ci ha detto. Grazie tante! Grazie tante!
È
motivo di particolare gioia incontrarmi oggi con voi, Delegati delle
Chiese Ortodosse, delle Chiese Ortodosse Orientali e delle Comunità
ecclesiali di Occidente. Vi ringrazio per avere voluto prendere parte
alla celebrazione che ha segnato l’inizio del mio ministero di Vescovo
di Roma e Successore di Pietro.
Ieri
mattina, durante la Santa Messa, attraverso le vostre persone ho
riconosciuto spiritualmente presenti le comunità che rappresentate. In
questa manifestazione di fede mi è parso così di vivere in maniera
ancor più pressante la preghiera per l’unità tra i credenti in Cristo e
insieme di vederne in qualche modo prefigurata quella piena
realizzazione, che dipende dal piano di Dio e dalla nostra leale
collaborazione...
Ed ora mi rivolgo a voi distinti rappresentanti del popolo ebraico, al quale ci lega uno specialissimo vincolo spirituale...
Saluto
poi e ringrazio cordialmente tutti voi, cari amici appartenenti ad
altre tradizioni religiose; innanzitutto i Musulmani, che adorano Dio
unico, vivente e misericordioso, e lo invocano nella preghiera, e voi
tutti. Apprezzo molto la vostra presenza: in essa vedo un segno
tangibile della volontà di crescere nella stima reciproca e nella
cooperazione per il bene comune dell’umanità...
il testo
integrale del DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO durante l'incontro con
i RAPPRESENTANTI DELLE CHIESE E DELLE COMUNITÀ ECCLESIALI, E DI ALTRE
RELIGIONI
Se il buongiorno si vede dal mattino, questo papato sarà all'insegna dei buoni rapporti ecumenici...
"Questo Papa è un buon pastore"
E’
la sfida che può rendere immortale il suo nome e la ferita che si è
prefisso di sanare. Il sogno di Francesco è porre fine allo scisma che
da mille anni divide la Chiesa cattolica e quella ortodossa. «Se ci
riesce, passa ai posteri come il più grande Papa della storia»,
evidenziano in Curia.
A San Pietro spuntano gli ortodossi
Dai
rappresentanti delle altre Confessioni cristiane, come da esponenti
dell'ebraismo e del mondo islamico la stessa valutazione sul rapporto
instaurato dal cardinale Bergoglio: si è sempre posto su un piano di
rispetto, di affetto e di dialogo tra eguali
Quelle porte sempre aperte
--------------------------------------------
Quel dialogo tra il (futuro) Papa e il rabbino
Don Matteo Crimella racconta il libro «Sobre el cielo y la tierra»,
scritto a quattro mani dall'allora arcivescovo di Buenos Aires
Bergoglio e dal rabbino Skorka
Fra
i molti doni che il Signore mi ha fatto uno spicca su tutti: sono
vissuto per ben sei anni a Gerusalemme, chino sui testi dell'Antico e
del Nuovo Testamento, osservando e misurando coi miei occhi ogni pietra
della città santa. Per una persona curiosa e appassionata di libri,
Gerusalemme è un paradiso: ci sono luoghi (spesso semplici scantinati
molto disordinati) dove si trova ogni bendidio, in tutte le lingue del
mondo. Negli anni in cui vivevo nella città santa mi concedevo la
soddisfazione di una visita ai bookshop, senza mai essere deluso.
L'estate scorsa il libraio (un sorridente ebreo di origine polacca) mi
informò che avevano appena svuotato l'appartamento di un professore di
lingua spagnola. Scesi nel grande magazzino e guardai incuriosito ma
trovai solo un volume che mi interessava, Sobre el cielo y la tierra,
scritto a quattro mani dall'arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio e
dal rabbino capo di quella città, Skorka (Jorge Bergoglio y Abraham
Skorka, Sobre el cielo y la tierra, Editorial Sudamericana, Buenos
Aires 2010, pp. 220). Guardai l'indice, lessi la quarta di copertina
scoprendo che l'uno e l'altro avevano studiato chimica, scorsi il primo
capitolo intitolato «Sobre Dios» e decisi di acquistarlo. Mercoledì
sera, dopo l'habemus papam, sono andato a ripescarlo nella mia
biblioteca e l'ho letto d'un fiato.
Il
volume raccoglie i dialoghi avvenuti fra il cardinale e il rabbino a
proposito di vari temi: Dio, gli atei, le religioni e il loro futuro, i
discepoli, la preghiera, il peccato, la morte, la donna, l'aborto,
l'educazione, la politica, il denaro, la Shoà, il dialogo
interreligioso, per un totale di ventinove brevi capitoletti nei quali
i due discutono. Nell'introduzione il rabbino afferma: «Il dialogo è un
esercizio nel quale l'anima dell'uno si riflette nell'anima
dell'altro». Inoltre, evocando un bassorilievo sul timpano della
cattedrale metropolitana di Buenos Aires che rappresenta l'abbraccio di
Giuseppe viceré d'Egitto coi suoi fratelli, il capo della comunità
ebraica ribadisce il valore della «cultura dell'incontro».
Di
fatto nel dialogo ciascuno è se stesso, il cardinale con la sua
identità cattolica e il rabbino con quella ebraica, ma insieme si
confrontano e si arricchiscono vicendevolmente...
Quel dialogo tra il (futuro) Papa e il rabbino di Matteo Crimella
"Habemus
Papam", ormai lo sappiamo. Sul web le biografie di Jorge Mario
Bergoglio, Papa Francesco, abbondano e ben presto anche gli scaffali
delle librerie saranno pieni di volumi sul nuovo Pontefice. Intanto
però, siamo andati a spulciare quello che lui ha scritto finora.
Non
saranno numerose quanto quelle del suo predecessore Joseph Ratzinger,
eppure anche Papa Francesco ha al suo attivo diverse pubblicazioni.
Tutte inedite in Italia, ma di sicuro non lo resteranno per molto.
Segnaliamo qui i suoi libri più importanti, per ora disponibili solo in
lingua spagnola.
Papa Francesco in libreria: gli scritti di Jorge Bergoglio
Vedi anche il nostro precedente post:
- L'incontro di papa Francesco con i rappresentanti delle Chiese e Comunità Ecclesiali, del mondo ebraico e di altre religioni
--------------------------------------------
Carissimo Francesco!
Chi l’avrebbe immaginato. Con il tuo
‘buonasera’ e la tua umanità, da quel balcone, hai conquistato il mondo
e in pochi giorni hai fatto ripartire il cammino della Chiesa dei
poveri che ci hai confidato di sognare.
Che sorpresa, Francesco! Da tantissimo tempo eravamo abituati ad una
chiesa arroccata nel suo potere sacrale e spesso fastidiosamente
distante dalla vita quotidiana, ma tu in una settimana hai sconquassato
il Vaticano, rotto schemi millenari di riti a volte poco in sintonia
col Vangelo, restituito alla chiesa un volto fresco e una parola amica,
che prima di tutto rispetta e non giudica chi non crede.
Il Papa è sceso dalla jeep e si è fermato. Ha baciato il disabile
accompagnato dai volontari dell'Unitalsi: "Ci ha detto: grazie a voi".
Cesare Cicconi vive su una barella. Tifa Ascoli e il suo sogno è
volare. "Vent'anni fa mi baciò Papa Giovanni Paolo II
Nei
dibattiti e sui giornali, dai divani frivoli dei talk show o sulle
poltrone di opinionisti competenti: ovunque, dalla fumata bianca che
mercoledì sera ci ha donato questo splendido Papa, è tutto un fiorire
di elogi, corali, univoci, trasversali. Con i segni, straordinari, che
ha saputo dare fin dalla sua prima apparizione, Francesco sembra aver
messo d’accordo tutti, credenti e atei, potenti e umili, destra e
sinistra (radicali compresi).
È come se, nella confusa incertezza che pervade il nostro presente, in
lui ognuno riconoscesse le fondamenta solide da cui ripartire, il punto
fermo che ridà certezze e orientamento.
Difficile che glielo
permettano. Di girare in autobus e in metro anche Roma, come lui ama
fare. Ma da un Papa, come Jorge Mario Bergoglio, che «i cardinali -
parole sue - sono andati a pescare là dove finisce il mondo», c'è da
aspettarsi questo e altro.
C'è chi insiste, da una parte e dall'altra, a contrapporre Francesco al predecessore. Anche inventando episodi mai accaduti
Andrea Tornielli: Bergoglio, Ratzinger e le leggende metropolitane
Il programma del pontificato: lotta alla povertà, dialogo con le altre religioni e difesa del creato
Giacomo Galeazzi: Francesco agli ambasciatori: intensificare il dialogo tra religioni
Sabato 23 marzo l’inedito
incontro a Castel Gandolfo tra un pontefice e il suo successore
affidato alla regia di don Georg. “Il protocollo? Nessun precedente”
Giacomo Galeazzi: Un pranzo da Papi
---------------------------------------------------------------
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)
Calendario ufficiale delle Celebrazioni Liturgiche della Settimana Santa
SANTA MESSA NELLA DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE - XXVIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
Il
24 marzo 2013, Domenica delle Palme e della Passione del Signore,
XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: "Andate e fate
discepoli tutti i popoli!" (cfr. Mt 28, 19), alle ore 9.30, il Santo
Padre Francesco benedirà le palme e gli ulivi e, al termine della
processione, celebrerà la Santa Messa della Passione del Signore, sul
Sagrato della Basilica Vaticana.
GIOVEDÌ
SANTO IL PAPA FRANCESCO CELEBRERÀ LA "MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE"
ALL’ISTITUTO PENALE PER MINORI DI CASAL DEL MARMO IN ROMA
Il
28 marzo, Giovedì Santo, il Santo Padre Francesco celebrerà al mattino
nella Basilica di San Pietro la Messa Crismale, e al pomeriggio si
recherà all’Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" per la
celebrazione della "Messa nella Cena del Signore", alle ore 17.30. Com’è
noto la Messa della Cena del Signore è caratterizzata dall’annuncio del
Comandamento dell’amore e dal gesto della Lavanda dei piedi. Nel suo
ministero come Arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio
usava celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un
ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal
del Marmo, il Papa Francesco continua tale uso, che dev’essere
caratterizzato da un contesto di semplicità. Le
altre celebrazioni della Settimana Santa si svolgeranno invece secondo
l’uso abituale, come risulterà dalla Notificazione dell’Ufficio delle
Celebrazioni Liturgiche. Come
si ricorderà, il Papa Benedetto XVI aveva visitato l’Istituto di Casal
del Marmo il 18 marzo 2007, celebrandovi la Messa nella Cappella del
"Padre Misericordioso". (fonte: comunicato Sala Stampa Vaticano)
CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA
24 Domenica delle Palme e della Passione del SignorePiazza San Pietro, ore 9.30CAPPELLA PAPALE Benedizione delle Palme, Processione e Santa Messa( Notificazione) 28 Giovedì SantoBasilica Vaticana, ore 9.30Santa Messa del Crisma Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" in Roma, ore 17.30Inizio del Triduo Pasquale Santa Messa nella Cena del Signore 29 Venerdì SantoBasilica Vaticana, ore 17.00CAPPELLA PAPALE Celebrazione della Passione del Signore Colosseo, ore 21.15Via Crucis 30 Sabato SantoBasilica Vaticana, ore 20.30CAPPELLA PAPALE Veglia Pasquale nella Notte Santa 31 Domenica di PasquaPiazza San Pietro, ore 10.15CAPPELLA PAPALE Santa Messa del Giorno Loggia centrale della Basilica Vaticana, ore 12.00Benedizione "Urbi et Orbi"
(fonte: UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE CALENDARIO DELLE CELEBRAZIONI)
---------------------------------------
Sei
interessato a
ricevere la nostra newsletter
ma non sei iscritto ?
Iscriversi
è facile e gratuito.
ISCRIZIONE ALLA NEWSLETTER
riceverai la newsletter di
"TEMPO PERSO", ogni settimana, direttamente nella
casella di posta elettronica.
|
AVVISI:
1)
La
newsletter è settimanale;
2) Il
servizio di "Lectio" a cura di fr. Egidio Palumbo alla pagina:
http://digilander.libero.it/tempo_perso_2/la_lectio_del_Vangelo_della_domenica.htm
3) Il servizio omelia di P.
Gregorio on-line (mp3) alla pagina
http://digilander.libero.it/tempodipace/l_omelia_di_p_Gregorio.htm
|
|